188908


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MISSAE PRO DEFUNCTIS
AD COMMOD1OREM ECCLES1ARUM USUM
EX MISSALI ROMANO DESUMPTIE
ACCEDIT RITUS ABSOLUTIONIS POST MISSAM PRO DEFUNCTIS
EX RITUALI ET PONTIFICALI ROMANO
EDITIO IUXTA TYPICAM
Un vol . in-4" grande, carattere nuovo rosso-nero, e'n •aa finissima
Legato in tela nei a, emblema dorato sul piano, taglio giallo
in oro
in pelle nera, emblema dorato sul piano,, taglio in oro
(E) L . 2 00
(D) » 4 00
(D) » 4 50
(D) » 6 00
AVVISO IMPORTANTE
Molti nostri Cooperatori avranno nei orni tostò passati ricevuto un nuovo nostro Catalogo, dove
sono annunziate tutte le opera edite delle Tipografie Salesiane, nonchè molte alti+ i!i edizioni altrui
possedute dalle Librerie Salesiane in quantità . Conservando ancora di detto Ca' •a ìos•o un discreto
numero di copie, li metteremo a disposizione di quelle persone che desiderassero apl-rolittarne per
l'acquisto di libri ivi annunziati, sicchè rivolgendosi con semplice cartolina a q uall una delle Li-
brerie Salesiane segnate in prima pagina della presento copertina, potranno riceverlo ,yatuitamente .
Fra le tante opere indicate nel citato catalogo, crediamo opportuno richiamare l'attenzione sulle
seguenti opere, sia per la loro importanza come per la loro somma utilità, e sono, Opero di S . Al-
fonso M . de' Liguori, di S . Francesco di Sales, del Ventura, Storia Unirer.sale del Rohrbacher colla
continuazione del Balan, Gousset Compendio Teologia, Opere del Verdona, del P . Lorenzo M . Gerola,
di Mons . Gay, ed altre di cui ~ ricco il catalogo, come potrà ognuno couvincersen o dando una
semplice occhiata al catalogo stesso .

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ULTIME NOVITÀ_
CONSOLATA E MASSIMO ossia un viaggio di nozze intorno al mondo, del l'col . Col] . Ilario Vigo, Curato
di S . Giulia in Torino . Un vol . con splendida copertina di p . xii-320, in 16 ° gr . (E) L. 2 00 '
Legato in tela uso premio . .
(D) » 3 00
Consolata . . . La divota della cara Madonna, gioia dei Torinesi e dei Piemontesi ; la sposati ebe viaggia sotto lì
la protezione di questa stella del mare . . . - Massimo. . . Il nome del santo Vescovo e protettore di Torino . -
Un iiaggio . . . A chi non piace viaggiare specialmente se costa poco o nientcl . . . se si può fare dalla propria
carriera, dal giardino della villoggiatura, dall'ombra delle piante della campagna . . . vedendo con esattezza cui
po' di mondo? . . .- Di Nozze. Che curiosità di vedere la sposa, lo sposo, i parenti . . . aci •o nipaguarli nelle loro
escursioni! . . . non sì spaventino però le damigelle, le zitelle, le zie non più giovani, elle sanno professione di b
pietà cristiana, le madri cristiane religiose, le scrupolose mammine, non si trova in questo viaggio di nozze
nulla che possa formalizzare la più pura ed innocente colomba . - Intorno al mondo . . . Niente inenpi niente
meno . Proprio le venticinque mila miglia, o i quaranta mila chilometri, che si contano attraverso il globo t
terracqueo. Ma dunque sarà una voluttà, un piacere, un divertimento puro e semplice la lettura di questo libro?-
No . L'autore si protesta di avergli data questa forma dilettevole per far prendere il solfato di ninnino, un-
gendo gli orli del cucchiaio di soave liquore, ai lettori, cioè per richiamare a memoria e far imparare il do-
vere dei coniugi o dei genitori cristiani . Questi doveri infatti vengono spiegati ed inculcati lungo i! viaggio
con una quantità grandissirna di esempi, con opportune similitudini, tratte molte volte dai paesi elmo si per-
corrono, e sempre colla guida infallibile della Chiesa Cattolica e della Teologia Morale . Secondo noi, il racconto
Consolata e Massimo è un libro che un religioso, un parroco, uno zio sacerdote, una buona umide di famiglia,
una zia affezionata e pia, può con profitto regalare gli sposi cristiani . Il giovane clero, i maestri e le maestre
di scuola, e tatti coloro che devono attendere all'im nortantissima cura di istruire ed educare la gioventù pos-
sono sicuramente avere un grande aiuto nel libro, che annunziamo, potendo, in un colpo d'occhio, mediante
copiosi indizi uniti al libro, trovar subito ciò che loro abbisogna nella penuria del tempo .
Da Torino per Savona, Messina, Suez, Bombay, Singapore, Hong Kong, Schang-?lai, Yociioama, Sali.
New-York, Gibilterra, Genova, Savona, la Geografia, la storia e la religione, dicono coli brevità, ma
con esattezza, la vanità del mondo intiero .
EUFROSINA DI ALESSANDRIA ; leggenda del secolo V. di Mons . Antonio Briganti, Arcivescovo tito-
lare di Apamea. Un elegante vol . in-16° picc . di pag . 212
(E) L . 0 80
Questa vita è una bellezza così insigne che non possiamo a meno di esortare tutti, ma in particolar modo
i giovani, onde ne fcciano negpristo, e vogliano riandarla spesso, non che impriniersela anche nella iueute,
ché troppo grande è« il vantaggio che essi ne possono ricavare non meno per la lingua che per lo stile .
LEZIONI D'UNA MADRE AI SUOI FIGLI sulla Storia sacra . Saggio per F . M . P. d . M . un vol . in-32°
di pag . 304
(E) L . 0 60
Raccomandiamo ai genitori, maestri cristiani e specialmente alle madri ed alle maestro a leggere questo
saggio di racconti tratti dal più antico e dal più autentico dei libri, e assaporatane la bellezza, la poesia, la
moralità, giudicare coli quanto senno la Storia Biblica, al pari del Catechisino, sia stata esclusa dai libri delle
nostre scuole . Cosicché il toglierla dallo mani della fanciullezza non solo è privarla d'mi pascolo gustosissimo
e in sommo grado educativo, una è un nasconderle quella Santa Verità, alla quale ha un inviolabile diritto . Poiché
il bimbo, appena incomincia a svolgersi in liti la ragione, a voi che v'imponete suoi maestri, ha diritto di
chiedere : Insegnatemi innanzi tutto! ch'io socio? donde vengo? dove vado? Frattanto, finché non, sia la storia
sacra nuovamente annoverata tra i libri delle scuole, tocca a voi, madri, maestri e maestre, riempire a voce
il vuoto dei libri, e colla parola viva della fede far sì che non sia defraudata l'infanzia di quel nutrimento
che illuminandone l'intelletto e fortificandone la volontà la renda conscia e capace dei suoi eterni destini .
Precisamente è questo lo scopo del libro che annunziamo e senza entrare in particolari e ben meritati elogi
diciamo solo che esso è scritto dall'aurea penna di quel valente e molto popolare e facondo -scrittore, quale
è l'autore del Maggio in campagna e di altre pregevolissime operette, cioè il P . FRANCESCO MARTINENGO,
il quale appunto sul medesimo stile ha voluto regalare alle madri, maestri e maestre cristiane questa ope-
retta affinchè apprendano dalla stessa e diano alla loro figliuolanza, ai loro alunni quella sana e morale dot-
trina che li può rendere virtuosi e degni figli della Chiesa Cattolica, e perciò figli di Dio stesso ; e noi di
cuore auguriamo che questo libro abbia a ricavare quel tanto bene che seppero fruttare le tante altre opere
del chiar. Martinengo, le quali già sono già quanto mai note ai nostri buoni lettori .
IL LIBRO DI TOBIA, esposto in lezioni catech . dal Sac . Salvatore Di Pietro .-In-16° gra . di p . 350 L . 2 00
Il libro di Tobia che presentiamo ai lettori, ci offre una biografia completa, che, nella sua grande unità non
manca della svariata singolarità di casi e d'intrecci, per cui ordinariamente passa la vita dell'uomo in questo
basso mondo sublunare . Senza uscir fuori dal santuario dello pareti domestiche, in nn giro ristretto di fatti
casalinghi, tu trovi tanta varietà di casi, tanta copia di domestici affetti, tanti avvenimenti or lieti, or la-
grimevoli, che gli animi ben nati e gentili non potrebbero non restarne presi ed ammirati, ecc .
IL CELESTE SEGRETO ; cioè la limosina cagione d'ogni bene ; 4a edizione in-32° di pag . 158 (E) L . 0 40
Animare i facoltosi a farsi tutti limosinieri è lo scopo di questo aureo libretto, il quale dimostra quanto
largamente Iddio ricompensa la limosina, sì con beni temporali,, che in contraccambio dà in questo mondo,
e sì con beni spirituali nella vita presente ed eterni nella futura .
IL GRAN SEGRETO per rendere virtuosa e felice la società, cioè la buona educazione della prole,
pel Can . C . Pelletta di Cortanzone . 2' Edizione - Un vol. in-32 di pag . 116 . (E) L . 0 25
Lo scrittore del suaccennato libretto, pressoché ottuagenario, ha passato la vita sempre occupato della gio-
ventù ; il suo libretto è fondato sulle massime di G . C . e contiene verità pratiche acquistato coll'esperisuza .
Ha il pregio di poter essere inteso e gustato dal ceto più nubile . Si raccomanda caldamente ai Signori Par-
roci e Proprietari per la più ampia diffusione . Essi ne vedranno il frutto ; i Parroci si vedranno coadinvati
nell'educare buoni cristiani, e i Proprietari vedranno crescere una generazione che sonmuinistrerà loro dei ser-
vitori, dei contadini e degli operai fedeli, laboriosi, e di ogni maniera virtuosi . Onde facilitarne sempre più
lo smercio, acquistandone dodici copie, mi lascieranno a sole L . 2, 50.

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XIII, N. 8 E
sce una volta al mese . AGOSTO
1889
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario : I Salesiani al Sommo Pontefice per il 9 Giugno
1889, - A S . S . Leone XIII ed al Card . Gaetano Alimonda nel
giorno loro onomastico - Riconoscenza ed amore - Primo
congresso catech.-aLePifcstnzlSroCue
di Gesù nella nostra Chiesa in Roma - Moncrivello e le
Suore di Maria Ausiliatrice - Grazia ottenuta per interces-
sione di Maria Ausiliatrice e di D . Bosco - Notizie delle
nostre Case d'America - Collegi Salesiani - Elenco dei Coo-
peratori defunti nel mese di Giugno e Luglio .
risposero le proteste di tutti i credenti . Da
ogni parte giunsero lettere al Vaticano,
nelle quali si ripeteva : - Santo Padre,
siamo con Voi ! - Ed anche l' Oratorio di
S . Francesco di Sales mandava al Sa-
pientissimo Pontefice le espressioni di sua
affezione ed obbedienza figliale .
I SALESIANI AL SOMMO PONTEFICE
per il 9 Giugno 1889 .
È mirabile l'accordo del mondo Catto-
lico nel cercare ogni maniera onde resti
consolato il cuore del Sommo Pontefice
in mezzo a tante lotte che deve sostenere
per la verità . Che Dio sia benedetto! Come
nei primi tempi della Chiesa, i veri cat-
tolici sono di un cuor solo e di un'anima
sola col Vicario di Gesù Cristo . E ne diedero
un'altra splendida prova nei mesi scorsi,
quando in Roma, come sfida alla S . Chiesa
Cattolica, trionfo dell'eresia, minaccia di
aperta persecuzione, si vide innalzata una
statua a chi aveva rinnegata la fede e
calpestati i suoi voti religiosi . Il dolore
del Santo Padre ebbe un'eco nel cuore
dei figli ; alle sue preghiere si unirono
le preghiere di questi, e alle sue proteste
Un monumento , il più iniquo che
s'incontri nella storia delle aberrazioni
umane, sta per incalzarsi costì sotto i
Vostri occhi . La personificazione di Sa-
tana, nelle sue tre più luride esplicazioni
dell'orgoglio, dell'odio e della dissolutezza,
sta per ricevere le adorazioni de' suoi
satelliti .
Quanti dolori, o Padre Santo, quante
ambascie al Vostro paterno seno ! Oh!
perchè non è dato a' Vostri figli di cor-
rere tutti costì a' Vostri piedi, stringersi
attorno a Voi, che siete il Vicario infal-
libile di Gesù Cristo, a Voi che avete le
parole di vita eterna, e con Voi in questa
dolorosa circostanza soffrire, con Voi pre-
gare, con Voi piangere? E poichè non
mi è data questa felice sorte, permettete,
Beatissimo Padre, che ultimo de' Vostri

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figli, ma non ultimo per devozione e affetto
alla Vostra Sacra persona, io adempia
almeno da lungi, in ispirito, a questo do-
vere di fede e di amore . Successore, benché
indegno, del mio amatissimo D . Bosco,
di colui che ancora morendo lasciò come
in testamento a' suoi figli la devozione
più illimitata, l' attaccamento più fermo
ed assoluto all'infallibile Cattedra di San
Pietro, in Voi redivivo, io vengo, Padre,
Santo, a nome mio e di tutti i Salesiani
e loro alunni a rinnovare a' Vostri piedi
questa devozione, questo attaccamento .
Sì, ripeto ancor io che le Vostre pene
sono le nostre, nostri i Vostri dolori, nostre
le Vostre lacrime .
Confesso altamente che fo ancor io miei
i sentimenti di fede, di amore e di ve-
nerazione verso l'Apostolica Sede del mio
Patrono S . Francesco di Sales e del mio
padre e fondatore D . Bosco, dichiarando
che io e tutti i Salesiani accoglieremo
sempre prontamente, rispettosamente e
con semplicità di mente e di cuore non
solo le decisioni Vostre circa il dogma e
la disciplina, ma il Vostro parere, le Vostre
sentenze , i Vostri desideri medesimi ,
anche nelle cose puramente disputabili,
lietissimi ogni qualvolta questi desideri
potremo pur prevenirli .
Possano queste parole, povere sì, ma
ispirate dall'amore e dalla fede, portar
qualche sollievo alle Vostre grandi ama-
rezze di questi giorni ! Possano le preghiere,
le comunioni, che Salesiani ed alunni fa-
ranno per la Santità Vostra, domenica 9
corrente, nel modo più fervoroso che sarà
loro possibile, recar qualche refrigerio a'
Vostri dolori . Voglia il Cuor di Gesù con-
solarvi con la conversione di tanti infe-
lici, quante sono le lacrime che versate
per loro ! Voglia sopratutto (e ne abbiamo
tanto bisogno) continuar per molti anni
il miracolo della Vostra conservazione,
pur di mezzo a tante lotte, a tante fatiche,
a tanti dolori .
Ed ora beneditemi, o Padre Santo, e
con me benedite pure a' miei confratelli
ed alunni, costì prostrati in ispirito al
bacio del Sacra pìede .
Benedite all'umile Congregazione de'
Salesiani e delle Figlie di Diaria SS . Ausi-
liatrice, sicchè devoti_ anche a costo della,
vita, a cotesta solidissima pietra, al Vostro
infallibile magistero, fermi alle tradizioni
del nostro Don Bosco di carissima me-
moria troviamo in questa devozione e in
questa perseveranza lo spirito della vera
vita e possiamo assicurare nel tempo e
nell'eternità la salvezza nostra e della
povera gioventù a noi affidata .
Della Santità Vostra
Torino, 6 giugno 1889 .
Obb.mo edd U.mo figlio in G. C.
Sac. MICHELE RUA
A S . S . LEONE XIII
CHE SIEDE VIGILE SENTINELLA D'ISRAELE
AL TIMONE DELLA GLORIOSA BARCA DI S . PIETRO
ED È PER SAPIENZA
DI CHERUBICA LUCE UNO SPLENDORE
CHE NOVELLO MOSÈ
SOFFRE, COMBATTE E PREGA
RIPORTANDO OGNI DÌ VITTORIE
INTEMERATE, PACIFICHE, PIENE DI CELESTE AMORI
E COME SUOL DIO
BATTERE AL CUORE DELL'ANIME NEGHITTOSE
PER RISVEGLIARLE
ED INEBRIARLE DI CONSOLAZIONE E DI PACE,
EGLI AMOROSO E SUPPLICHEVOLE
TUTTO SERAFICO IN ARDORE
ILLUMINANDO I CIECHI
FA PRESSA AL CUORE DEI TRAVIATI
SPETTACOLO AL CIELO ED ALLA TERRA
DI ZELO, MANSUETUDINE E FORTEZZA,
I SALESIANI
NEL SUO DÌ ONOMASTICO
CON I VOTI DI LUNGA E PROSPEREVOLE VITA
PREGANO CON TUTTO IL MONDO
PERCHÉ DIO COMPIA I SANTI DI LUI CONSIGLI
ED UN'ERA FELICISSIMA DI RELIGIONE
BRILLERÀ DI NUOVO SULLE GENERAZIONI UMANE .
A S. EMINENZA R.MA
IL CARD . GAETANO ALIMONDA
ARCIVESCOVO DI TORINO
CHE CULTORE INFATICABILE
DELL'ANIME REDENTE DEL SIGNORE
CON SAPIENZA, VIRTÙ E NOBILI FATICHE
LA SEDIA DI S . MASSIMO ONORA
DI CUI EMULANDO L'ELOQUENZA E LA RELIGIONE
RINNOVA TRA DI NOI I GLORIOSI ESEMPI
I SALESIANI
MEMORI DELLA CARITÀ SUA PATERNA
IN PEGNO D'ILLIMITATA RICONOSCENZA
NEL DÌ SUO ONOMASTICO
FANNO VOTI SINCERI DI VITA, DI PACE E DI CONSOLAZIONE .

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RICONOSCENZA ED AMORE .
LE FESTE DE' FIGLI AL LORO PADRE
Come abbiamo annunciato nel Bollettino
di giugno u . s ., i Salesiani di Torino e i
loro Cooperatori nei giorni 22, 23 e 24
di detto mese inauguravamo la nuova cap-
pella eretta sulla tomba di D . Bosco, ce-
lebravano una festa in onore di D . Michele
Rua e facevano una solenne commemorazione
del benedetto fondatore dell'Oratorio e della
Pia Società Salesiana .
E 22 pertanto alle 3 pomeridiane si ra-
dunavano presso la tomba del loro caro padre
ed amico nel Collegio di Valsalice .
Benchè alcuni lavori della cappella non
fossero ancora terminati, causa le pioggie quasi
continue ; tuttavia il grazioso altare, i vetri ele-
gantemente colorati di ventiquattro finestre,
la Pietà dipinta dal valente pennello del mae-
stro Rollini sopra l'altare, gli ornamenti della
duplice scala per la quale si ascende dalla
tomba alla cappella, il basso rilievo al natu-
rale che ritragge somigliantissima la salma
come fu collocata nella bara, incastrato
sulla facciata del sarcofago, opera dello scal-
pello del distinto artista Piai Pietro e dono
delle case salesiane d' America , il busto di
D . Bosco posto sulla porta d'entrata alla
cappella, formavano di quel tempietto un
vero gioiello .
Alle 3 e mezzo incominciò la religiosa fun-
zione . I due cortili del collegio presentavano
un colpo d'occhio magnifico . Ne' larghi
viali del cortile inferiore, ombreggiati da nu-
merosi platani, di fronte alla nuova cappella,
seggono di mezzo i molti cooperatori e coo-
peratrici accorsi al desiderato invito, ed a
ciascun lato disposti in bell'ordine più di
quattrocento gìovanetti, studenti ed artigiani
dell' Oratorio di S . Francesco di Sales ; in
capo a questi da una parte è schierata la
banda musicale dell' Ospizio di S . Benigno
Canavese, dall' altra quella dell'Oratorio .
Vicino ai portici presso l'entrata alla tomba
sopra un di. elevato palco sta un centinaio e
più di giovani cantori . Essi dovevano eseguire
il mottetto intitolato : L'ultima preghiera di D .
Bosco, composto per questa occasione dal m ae-
stro Suttil Gerolamo . Fu un'idea felicissima
ispiratrice di una musica che scende al cuore .
D . Bosco sul rovescio dell' ultima immagine
di Maria Ausiliatrice che aveva mandata in
dono ad un cooperatore aveva scritto
Maria Mater gratiae
Dulcis parens clementiae
Tu nos ab hoste protege
Et mortis hora suscipe .
E queste parole aveva ripetute poco prima
di entrare in agonia .
Nel cortile superiore si vedevano i cento-
cinquanta appartenenti al collegio delle mis-
sioni e i giovani del collegio annesso alla
Chiesa di S . Giovanni Evangelista in Torino.
detti i figli di Maria Ausiliatrice . D . Rua
Michele, gli altri superiori, i rappresentanti
di varie case di Francia e d'Italia e molti
altri sacerdoti avevano preso posto vicino
alla cappella .
Quando Mons . Basilio Leto in abiti pon-
tificali, preceduto dalla croce e accompagnato
da numeroso clero, comparve sul terrazzo e
andò a sedersi in faccia alla cappella, la banda
dell'Oratorio salesiano suonò una mesta e
soave sinfonia . Quindi incominciò il sacro
rito per la benedizione del tempietto . Il canto
solenne dei salmi era alternato tra la folla
del cortile superiore e quella del cortile in-
feriore . Mons . Leto recitate le ultime preghiere
scendeva per le scale interne sotto i portici
ove gli era stato preparato un seggio, mentre
la banda dell'Oratorio di S . Benigno suonava
una magnifica marcia funebre .
Questa finita, Monsignore si alzò e mani-
festò i sentimenti che il suo cuore aveva
provato in quel momento solenne . Parlò di
quell' altare che aveva benedetto, del santo
sacrifizio che sovra di esso ogni giorno si
sarebbe compiuto, e delle benedizioni che
questo avrebbe fatto piovere dal cielo sovra
i salesiani e sovra i loro benefattori ; additò
la tomba di D . Bosco, ed accennò alle sue
opere che dimostrano che cosa possa un uomo
che corrisponde alla chiamata del Signore ;
disse finalmente essere Egli venuto a compiere
quella funzione mandato da sua Eminenza,
il Cardinale Gaetano Alimonda, e a dare
in nome suo a tutti la benedizione pontificale .
Circa duemila persone allora, che tanto
erano, piegarono le ginocchia e ricevuta la
benedizione, D . Michele Rua salì un piccolo
palco e con forbita parola, fece commemora-
zione e tributò ringraziamenti a tutti quei
valenti artisti, antichi allievi dell' Oratorio,
i quali avevano concorso o col lavoro solo
delle loro mani, o col lavoro e colla spesa
insieme ad erigere quella tomba e quella
cappella, come monumento perenne del loro
affetto al caro D . Bosco . Fece speciale men-
zione del pittore Rollini e degli impresarii co-
struttori fratelli Buzzetti . Passò quindi in
rassegna le ragioni per le quali fin da' primi
tempi della Chiesa era invalsa l' usanza di
innalzare altari sulle tombe di coloro che dor-
mivano il sonno dei giusti in aspettazione
del suono dell' angelica tromba, facendo ri-
levare quali vincoli di carità stringano nella
Religione Cattolica i fratelli viventi con quelli
defunti, la Chiesa militante colla chiesa trion-
fante e quella purgante, il tempo coll'eternità,
e come Gesù Cristo stesso vegliasse a custodia
delle ossa de' suoi fedeli . Ricordò poscia
le virtù di D . Bosco invitando i salesiani e
i giovanetti ad imitarle ; raccomandò quella
grande anima alle preghiere comuni, conclu-

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dendo non doversi cessare dai suffragi, quan-
tunque la nostra ferma persuasione sia che
D . Bosco trovisi già tra i beati del paradiso : e
perchè i giudizi di Dio non sono conosciuti
dagli uomini e perché D . Bosco stesso si
era raccomandato, acciocchè la stima che
aveasi di lui non lo defraudasse di quelle
preghiere sulle quali poggiava le sue spe-
ranze di presta liberazione dal purgatorio .
Queste parole, che partivano da un cuore
commosso, erano ascoltate con profondo si-
lenzio . Furono interrotte, è vero, dalla piog-
gia ; ma tutta l'assemblea ritiratasi sotto i
portici continuò colla medesima attenzione
ad ascoltare il nostro caro D . Rua, il quale
con piacere ci intrattenne ancora per circa
mezz' ora . Il disturbo della pioggia fece
mutare il programma, che doveva essere
tutto eseguito nel cortile . Si ascese però, dopo
alcuni istanti d'interrompimento, alla cap-
pella del Collegio ove i cantori eseguirono
il caro e veramente artistico mottetto del
Maestro Suttil, L'ultima preghiera di D . Bo-
sco ; quindi la benedizione solennemente im-
partita col SS . Sacramento diede termine alla
funzione .
Alle 5 mattutine del 23, Domenica, D . Rua
Michele, assistito da un certo numero di chie-
rici, celebrava a Valsalice la prima messa sul-
l' altare della nuova cappella in suffragio
dell'anima di D . Bosco . A lui certamente ap-
parteneva il caro diritto di dar principio a
quella serie di sacrifizi divini, che saranno
tutti i giorni continuati sulla tomba di chi
spese tutta la sua vita nel far dai fedeli
amare, adorare, ricevere il SS . Sacramento
dell' altare . Gesù in Sacramento entrava
sempre in tutti i suoi ragionamenti, e la fre-
quente comunione era la base del suo sistema
educativo., il sostegno di tutte le sue opere,
il mezzo inculcato per ottenere dal cielo ogni
sorta di favori .
Nella Chiesa di Maria Ausiliatrice, stipata
fin dalle prime ore del mattino da moltissime
persone della città e dei paesi vicini, si ce-
lebrava solennissima la festa del santo Pro-
tettore dei fanciulli, Luigi Gonzaga . La co-
munione generale di tutti i giovani della Casa
si fece per D . Bosco e per D . Rua . Alla
messa solenne, come in tutte le altre feste,
si notò la precisione e maestria dei giovani
cantori diretti dal maestro Dogliani .
Verso le 2 e 1/2 pomeridiane, preceduti
dalla propria banda musicale, muovevano
verso Valsalice i giovani dell'Oratorio festivo,
annesso alla Casa di Valdocco . Erano circa
cinquecento . Questa passeggiata era stata
decisa lungo la settimana se si fosse annun-
ziata la domenica precedente il numero
avrebbe Superato i 700
Verso le 3 e mezzo erano tutti inginocchiati
avanti alla tomba . Oh ! come D.Boscavrà
esultato nel vedersi intorno tutti quei figli
del popolo, artigianelli di ogni mestiere, che
rappresentavano il principio delle sue fatiche,
l'esordio delle sue intraprese, che esso aveva
sempre amati e protestò di amare con uno
specialissimo affetto .
Dopo breve preghiera, presero un istante
di riposo conservando l'ordine delle file, e
ascesi nella cappella del Collegio dopo il
Tantum ergo in musica fu loro impartita la
benedizione col SS . Sacramento .
Nel cortile erano aspettati dai chierici del
Collegio e da tutti i giovani dell'Ospizio di
di S . Benigno Canavese, venuti anche essi
per prendere parte alla festa del Rettor
Maggiore D . Rua e per onorare D . Bosco .
Distribuita a' giovani esteri una piccola
merenda, si vide una scena di fraterna amo-
revolezza : i chierici, gli allievi di S . Benigno,
i giovani esteri grandi e p iccoli mescolarsi
gli uni cogli altri, formar gruppi, giuocare
insieme, come se fossero amici d'antica data .
Ed era la prima volta che si vedevano .
Dopo circa un' ora di piacevole tratteni-
mento, tutti si ordinarono innanzi alla tomba ;
la banda suonò una marcia funebre, e questa
finita, il signor Avvocato C . D ., zelante e
assiduo catechista di questo oratorio, rivolse
la parola a quella così numerosa e vivace
assemblea che pur stava immobile ed in pro-
fondo silenzio . Diamo un breve sunto di ciò
che esso disse .
Giovani carissimi,
Nel mese di Ottobre dell' anno precedente noi
avevamo esaudito uno dei più ardenti desiderii
del nostro cuore ; ai piedi di questo avello, cir-
condato dal compianto, dalla universale venera-
zione, deponevano una corona, omaggio del nostro
affetto, dei sentimenti di gratitudine, di fede verso
Colui che fu l'Apostolo della gioventù, il Protet-
tore degli orfani, dei fanciulli poveri .
Oggi vivamente commossi da una dolce mestizia,
inspirati dall'amore, dalla fede abbiamo pregato
innanzi alla tomba di Lui che fu simbolo di pace,
di carità, di Lui che dalla confidenza in Dio so-
lamente gridato e da un cuore nobile, ardente
di santo zelo, operò nell' indifferenza di questo
secolo miracoli d'amore, di Lui che piangono cen-
tomila figli, ricordanti il sorriso paterno ; l'amore-
volepardel'Angodelabnficeza.
La Storia racconterà gli eroi ed i martiri della
politica libertà ; il secolo XIX annovera pure i
martiri della Fede ; non è martirio di sangue ; è
martirio di lacrime, tortura di cuore ; quando l'in-
differenza, il cinismo più stolto ed impudente,
larvati sotto la maschera di una audace e falsa
libertà filosofica, corrompono le coscienze dei gio-
vanetti, cercando schiantare ogni principio morale,
colui che affronta questa indifferenza, che inalbera
il vessillo della redenzione morale della gioventù,
che soffre l'odio, la malignità, lo scherno, l'ingiuria
dei reprobi, che vede al piombo micidiale di un
settario esposta la sua vita e non si spaventa, non
ha un istante solo di sfiducia, ma frena le la-

1.7 Page 7

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crime,noasltidore,anzipùsecrt
penetrali del cuore lo racchiude, è tranquillo,
dolce, soave nei giorni abbeverati di fiele, in quelle
ore nelle quali lo spirito compresso dai malvagi
agonizza pel bene, colui è martire ; questi è D .
Bosco .
Giovani carissimi, gli Oratorii Festivi sono la più
splendida creazione del Venerato Fondatore dei
Salesiani, costituiscono una delle gemme più ful-
gide che adornano la sua corona di gloria celeste .
Ah ! voi bene ne conoscete l'importanza, voi che
li frequentate . La conoscono i vostri padri che a
noi vi affidano, le . famiglie vostre che nella pa-
rola della Fede trovano il mezzo più valido, l'us-
bergo più sicuro perchè siate protetti contro le
insidie degli empii, perché siate un giorno uo-
mini onesti, ottimi cittadini, perchè possiate essere
di esempio ai tiepidi cristiani, conforto, sostegno,
aiuto della famiglia, della società .
Oh! noi siamo ben dolenti di non avere la mente,
lo zelo, il cuore del nostro compianto Padre, ma
abbiamo il suo esempio, le sue virtù per guida ;
noi procureremo di esserne fedeli, esatti disce-
poli, e nell' amore per voi, o giovani carissimi,
confrtaidaDio,dalsoavemoriadiD .Bosc
compendieremo l'ultimo sospiro della vita, l'ultimo
palpito del cuore .
Giovani carissimi, sopra tutti noi aleggia lo
spirito di D . Bosco, dal Cielo Egli vi vede, vi
protegge, vi benedice, ed invoca sopra di voi il
più beato sorriso di N . S . Ausiliatrice, lo sguardo
più dolce del Divin Suo Figlio .
Promettete adunque innanzi a questa tomba san-
tificata dal ricordo, dal fervore della preghiera, in-
nanzi ad essa dove si effondono sospiri di dolore, se-
creti imperscrutabili di umane coscienze, promettete
di non abbandonare mai l'Oratorio festivo, perchè
i figli non possono abbandonare la casa del padre ;
la vostra promessa sia solenne come un giuramento!
Ricordatevi, giovani carissimi, che D . Bosco vi
guarda dal Cielo, sia scolpita nei vostri cuori la
promessa, come la scrivono in questo momento
gli Angioli nei libri celesti .
e il nome di D . Rua s'intrecciava sempre con
quello di D . Bosco . Tutto l'apparato, l'illu-
minazione, i doni esposti, coloro che sedevano
ne' posti d'onore, la moltitudine dei giovani
ai quali si aggiungevano gli allievi di S .
Benigno e di S . Giovanni, ricordavano quei
giorni nei quali D . Bosco era in mezzo di noi .
Sulla seggiola un tempo occupata da D . Bosco
sedeva l'amatissimo nostro D . Rua .
Fra i doni quello che riuscì carissimo a D .
Rua fu un autografo di D . Bosco del quale
sta bene qui fare un breve cenno . Nel 1847
essendo andato D . Bosco a S . Ignazio sopra
Lanzo per gli esercizi spirituali, sopra un pic-
colo foglio di carta aveva scritto da un lato
i suoi proponimenti e dall'altro alcune mas-
sime . I proponimenti erano questi : - 1° Ogni
giorno visita al SS . Sacramento . 2° Ogni set-
timana una mortificazione e confessione . 3° Ogni
mese leggere le preghiere della buona morte ;
Domine, da quod jubes, et jube quod vis . Le
massime : Il Sacerdote è il turibolo della Di-
vinità (Teod .) È soldato di Cristo (S . Gio . C .)
L'orazione del Sacerdote è come l'acqua al pesce,
l'aria all'uccello, il fonte al cervo . Chi prega
è come colui che va dal Re .
Questo foglietto D . Bosco avevalo messo
per segnacolo nel suo breviario e venuto a
Torino un bel giorno lo smarrì nel cortile .
Un giovanetto lo vide, riconobbe il carattere,
e siccome tutto ciò che era di D . Bosco
si riguardava dagli allievi come un tesoro,
lo ritenne per sè come preziosa memoria e
lo custodì fino al maggio 1889 . E in questo
anno pensò di consegnarlo agli archivii della
casa, e chiuso fra doppio vetro in una
piccola cornice indorata, fu presentato a D .
Rua come all'erede dello spirito sacerdotale
di D . Bosco .
Come ebbe finito, tutti s'inginocchiarono,
e recitate alcune preghiere per il caro de-
funto, dopo una funebre sinfonia, ritornarono
in città . Nell'Oratorio si era fatto in quel
frattempo dai giovani interni la solenne pro-
cessione colla statua di S . Luigi Gonzaga
e le altre funzioni di uso .
Verso le 8 1/2 pomeridiane nell'ampio cor-
tile dell'Oratorio bellamente addobbato e illu-
minato incominciò una grandiosa accademia
musicale, letteraria in onore di D . Michele
Rua .
Molti Signori Cooperatori e Cooperatrici
vollero non solo con doni ed offerte rendere
omaggio al Successore di D . Bosco, ma di
presenza pigliarono parte a quella festa . Bello
e patetico riuscì l'inno musicato dal Maestro
Dogliani, eseguito dai giovanetti ed accompa-
gnato dal suono della banda dell'Oratorio . Con
questa alternava scelti pezzi di musica la
banda di S . Benigno Canavese . Molto pre-
giati furono i componimenti in prosa ed in
verso, recitati dai Salesiani e dai giovanetti,
Il giorno 24 il Comitato per la dimostra-
zione figliale al caro e compianto D . Bosco,
circondato da un buon numero di aderenti,
si trovò alle 9 precise alla porta dell'Oratorio
Salesiano . Di qui si recò in corpo, preceduto
dalla musica istrumentale dell'Oratorio stesso,
in apposita sala, dove fu pregato di venire
il degno successore di D . Bosco .
Il distinto Prof. A . Fabre così parlò
La Commissione per l'annua dimostrazione di fi-
gliale riconoscenza degli antichi Allievi dell'Ora-
torio al venerando Fondatore di esso, quando fu
dal Signore chiamato a sè il nostro sempre ca-
rissimo Padre D . BOSCO, si radunava per deli-
berare se dovesse ancora continuare oppure in-
terrompere la bella usanza di festeggiare con un
dono gentile il suo Onomastico, e deliberò una-
nime di seguitare verso il Successore di Lui quel
piccolo tributo di un grande affetto, e che, pur
dirigendo coll'intenzione e col cuore alla venerata
memoria del Grande Estinto la nostra Dimostra-
zione, questa in pari tempo facessimo dinanzi a .

1.8 Page 8

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Lei, ottimo Sig . D . RUA, che di D . Bosco ci ri-
chiama al pensiero la virtù, la benefica missione,
i saggi insegnamenti, gli esempi opportunissimi e
salutari .
Questo deliberava l'anno scorso la nostra Com-
missione ; ed ecco che quest'anno, primo in cui
ciò si manda ad effetto, essa Commissione inca-
ricò me suo Segretario, a presentarle, ottimo e
sempre caro Signore, a nome dell'intiero nostro So-
dalizio, i sentimenti del nostro cuore, il piccolo,
ma cordialissimo tributo del nostro povero obolo .
Ed io accettai questo incarico con grandissima
gioia, e Dio volesse che, così come ne avrei l'in-
tenzione, potessi esprimere a dovere ciò che pen-
siamo tutti noi, ciò che sento io pel primo verso
D . Bosco, verso di Lei, suo degno Successore, e
verso l'intiera Casa Salesiana, della quale ci pro-
fessiamo sempre devoti confratelli ed amici .
Noi sentiamo nel fondo dell'animo che a D .
Bosco, di santa memoria, dobbiamo in tutto o in
parte la nostra educazione religiosa e civile, il pane
del corpo per molti anni, la formazione del ca-
rattere e le virili costumanze che ci accompagnano
nella vita ; molti di noi, anzi quasi tutti, gli dob-
biamo l'avviamento agli studi, alle civili o mili-
tari od ecclesiastiche o professionali carriere, che
ci danno un pane onorato e saporito, perchè do-
vuto all'onesto lavoro e condito dalla lieta coscienza
di una vita con Lui cominciata e per Lui conti-
nuata cristianamente operosa . Noi sentiamo tutti
che la memoria di quel sant'uomo ci sostiene e
rinfranca nelle traversie della vita, ci fa talora
vergognare nei nostri traviamenti, o nella pusil-
lanimità che ne sorprende di fronte alle difficoltà che
ci si oppongono sul sentiero della virtù e del dovere .
Noi sentiamo tutti che per una grande bontà
del Signore abbiamo incontrato nel nostro cam-
mino un uomo, che, cintisi i lombi di virtù e di
scienza e di pazienza lunganime, e fattasi una
prima eletta di coadiutori e seguaci a cui tenner
dietro le centinaia di altri del pari affezionati e
zelanti, s'applicò ad educare noi ed altri mille si-
mili a noi per trarli dalle vie della volgarità e
forse del delitto e farne degni cittadini della pa-
tria prima e poi del cielo . Noi siamo dunque af-
fezionati e riconoscenti a D . Bosco, e veniamo e
verremo a dirglielo qui per molti anni ancora, come
andremo ad affermarlo più solennemente fra un'ora
sulla tomba cara e venerata di Lui, dove colle
nostre offerte di quest'anno abbiamo posto una
modesta lapide a ricordo perenne dei nostri sen-
timenti verso l'insigne nostro Benefattore .
Noi tutti inoltre sentiamo che l'opera benefica
di un tal uomo e della sua Istituzione, non che
venir meno alla sua dipartita di quaggiù, si è
fatta anzi più stabile e più larga . Noi sappiamo
che, mercè i saggi principi e la salda base datagli
dal Fondatore e gli aiuti d' ogni maniera che il
Cielo le prodiga per mezzo della Chiesa e dei Coo-
peratori zelanti, ma in special modo per la virtù
grande degli attuali Capi del Salesiano Oratorio
e più che tutti di Lei, ottimo e carissimo Signor
D . Rua, che sì degnamente rappresenta il primo
padre di questa Casa, essa Casa e le cento figliali,
che in Italia, in Francia, in Ispagna, in Inghil-
terra, nell'Austria, nelle due Americhe già sono
diffuse, perpetueranno i meriti di D . Bosco be-
nedetto e rallegreranno vie meglio noi, che degli
umili principi fummo testimoni e partecipi, e
che ora ne condividiamo la gloria quasi di cosa
in parte nostra, non foss'altro per la simpatia e
per i caldissimi voti .
Gli è per ciò che noi, dopo aver detto quello che
sentiamo per D . Bosco, diciam quello che della
Casa tutta quanta dei Salesiani e di Lei in par-
ticolar modo che la rappresenta e la dirige sen-
tono tutti i Salesiani, tutti i Cooperatori in gene-
rale ed in ispecie noi antichi e sempre nuovi figli
del Salesiano Oratorio .
Se al padre ci lega amor di figliuoli, all'Oratorio
ed a Lei ci stringe dilezione di fratelli e di amici
sinceri ; se di D . Bosco ci protestiamo scolari e
seguaci, di Lei e dei Salesiani siamo condiscepoli
e commilitoni, e quella simpatia e quell'affetto
che più non ci è dato mostrare direttamente a Lui,
a Lei ed a' suoi vogliamo costantemente serbare
nel cuore ed eternamente significare con tutti quei
mezzi che ci saranno concessi .
E quest'anno avremmo voluto fare all'Oratorio
ed a Lei un dono corrispondente al nostro desi-
derio ed a' meriti suoi, ottimo Sig . D . Rua ; ma,
avendo saputo come si allestisse la cripta funeraria
sulla tomba del ben amato nostro D . Bosco, ab-
biamo voluto avere la nostra parte in questo o-
maggio del cuore, ed abbiamo procurata, e fra
un'ora anderemo ad inaugurare, una lapide gra-
ziosa e modesta, che resti a perpetuo ricordo della
nostra devozione verso di Lui .
Di essa lapide Le presentiamo qui il disegno, nel
quale, oltre le parole che dovrebbero nel modo
più semplice ricordare i nostri sentimenti verso
D . Bosco, V . S . M . Rev . potrà scorgere che vi sono
bellamente scolpiti da un lato dei fiori e dall'altro
una lampada accesa e al di sopra un Crocifisso . I
fiori simboleggiano le virtù molte e olezzanti di
cui era adorno il nostro buon Padre, e quelle in .
che vorremmo poterlo e saperlo imitare noi suoi
affezionati figliuoli . La lampada ricorda la fede
viva di Lui e la carità ardentissima per la saluto
delle anime e per la gloria di Dio ; fede e carità
che noi tutti vorremmo coltivare nel cuor nostro
per amore di Lui, come vorremmo che la non
mai spenta fiamma di quella lampada dicesse in
perpetuo a D . Bosco e a chi ne visiterà il mau-
soleo, che gli antichi Allievi dell'Oratorio gli ser-
bano imperituro il loro affetto e la ben dovuta
riconoscenza . A tutto sovrasta il Crocifisso, in nome
del quale tutto pensò, tutto sofferse, tutto fece
D . Bosco e in nome del quale tutto vogliamo pen-
sare, soffrire e fare noi per essergli ora e sempre
degni discepoli e figliuoli .
Ecco il nostro dono per la festa di San Giovanni,
a cui non Le sarà discaro di sapere, ottimo Sig .
D . Rua, che abbiamo deciso di aggiungere come
appendice l'inaugurazione pel 15 Agosto prossimo
venturo di un'altra lapide, di cui è già data la
commissione e qui riprodotto il disegno, e che por-
remo sulla casa ove nacque e molti anni abitò il
nostro caro padre D . Bosco, perchè rimanga se-
gnalato ai contemporanei ed ai posteri il luogo
dove prima palpitò per Dio e per gli uomini il
cuore di quel Grande che del suo nome delle sue
virtù, delle sue istituzioni ammirabili doveva ri-
empire più tardi l'Europa, anzi il mondo (1) .
Gradisca, o caro Signor D . Rua, il nostro sem-
plice omaggio e ci confermi e ci conservi la sua
affezione, e ci ricordi qualche volta nel santo Sa-
crifizio al Signore, a quel modo che noi Lei ri
(1) Le due lapidi, opera del solerti scultori Poli Celso e Gastini . Vin-
cenzo, via Tarino, furono condotte con tutta squisitezza ; e quella
specialmente che fu inaugurata in Valsalice è un vero gioiello arti-
stico. Da un fondo grigio cupo, in cui campeggiano delle crocette
in oro di stile lombardo, si stacca una cornice ornata da una parte
di una bella corona di fiori e dall'altra da una lampadetta simbolica,
il tutto sormontato da un crocifisso, e nel mezzo, su fondo nero, l'e-
pigrafe semplice ed affettuosa .

1.9 Page 9

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cordiamo sempre con grande venerazione ed amore,
come la persona in cui più vasta orma di suo
spirito virtuoso e benefico lasciava il santo Fon-
datore del Salesiano Oratorio .
Ciò detto, si lesse l' elenco degli aderenti
a quella dimostrazione e poi D . Rua li rin-
graziò dell' affetto da essi dimostrato a D .
Bosco ed a lui ed all'intiero Oratorio ; li as-
sicurò che esso intendeva imitare D . Bosco
nel ricambiare tutti in generale e ciascuno
in particolare, sia amandoli nell'interno del
cuore, sia col pregare per essi e per le loro
famiglie, sia col giovarli in tutto che le sue
forze e quelle de' suoi fratelli lo consentis-
sero . Da ultimo disse che intendeva si con-
t.inuaselbnza,perlquD
Bosco soleva invitare tutti gli antichi allievi
dell'Oratorio, che si ricordavano di lui e gli
continuavano la loro affezione, ad un fratel-
levole banchetto per godere alcune ore della
piacevole compagnia degli antichi e sempre
cari suoi figli ed amici .
Ringraziato e salutato cordialissimamente
D . Rua, il Comitato e gli altri si avviarono,
preceduti già dalla musica, alla tomba, di D .
Bosco in Valsalice . Giunsero alla 11 precise ; se-
condo il convenuto, i musici precedettero
la comitiva e, tutti compresi di dolci e me-
lanconici sentimenti ed affetti, entrarono in
quella cripta dove stanno le ossa venerate
del loro buon Padre educatore ed amico . Ivi
ciascuno pregò qualche momento in religioso
silenzio e quindi il Prof . Fabre, presenti i
chierici del Collegio, lesse il seguente affet-
tuoso discorso :
Difficile incarico, eppure onorifico molto ed al
mio cuore soprammodo carissimo, mi avete dato
voi tutti, i quali, come me, aveste la bella sorte
di godere per molti anni il consorzio, la disciplina,
gli esempi ammirabili di quell'uomo pari ai gran-
dissimi, le cui spoglie mortali sono qui da un anno
e mezzo composte in pace sotto il sorriso di Dio,
aspettanti dal tempo e dall' autorità competente
della Chiesa quell'aureola, di che il comune voto
di chi lo conobbe già gli circonda le veneratis-
sime tempia .
Ho detto onorevole incarico ; e quanto non de-
v' essere ambito quello di porgere solennemente
il primo fiore della gratitudine e dell' amore di
tutti i già discepoli del Salesiano Oratorio a quel
D . BOSCO, di che ci vantiamo tutti e sempre gli
affezionatissimi figliuoli ? Incarico che fu a me,
non ad altri cento, di me più capaci e meritevoli
di assumerlo, conferito, non per altro forse, se
non perchè parve toccarmi per debito dell'ufficio
di Segretario che di recente mi si volle accollare ;
o forse , con pensiero di che sono riconoscente
molto a' miei compagni nella Commissione, per
darmi un'occasione di affermare una volta di più
i teneri vincoli di gratitudine e d' amore che mi
legarono e legano al venerato Padre e Maestro .
Ma se onorifico ed ambito è questo cómpito,
quanto non mi riuscirà difficile lo sdebitarmene
degnamente ? ! Che non si è detto già e da me
varie volte alla buona, e da altri con eleganza e
calore ? e che si potrebbe ora dire che ciascuno
che mi ode non risappia più e meglio intorno alle
virtù ed ai meriti singolari di quel modesto Sacer-
dote, che dai più umili principi saliva grado grado
a tale di potenza e di fama, che i potenti e i fa-
mosi del mondo lo desideravano a gara consigliero
ed amico, le città lo acclatnavano e gli recavano
in abbondanza il tributo di ammirazione e di te-
sori per le sue opere gigantesche, e le migliaia di
paesi il richiedevano li facesse partecipi dei van-
taggi di sue istituzioni educatrici e benefiche verso
ogni ordine di persone?
Tutto fu detto già, Lui vivo, per molti anni,
e l'anno scorso principalmente in occasione della
sua, per noi, dolorosissima dipartita . La povertà
de' suoi natali, la precocità dell' ingegno e della
pietà meravigliosa congiunte con una gaiezza di
spirito ed un' agilità di corpo simpaticissime ; la
maturità di quel senno trilustre che gli faceva ra-
dimare i compagni ad un preludio di Oratorio sul
battuto del suo casale nativo, dove, catechizzar
e divertito più dozzine di monellucci suoi coetanei,
li conduceva da ultimo ad una chiesa e li rinviava
alle lor case, lieti della santificata domenica ed
alacri ai lavori campestri per la intera settimana .
Tutto fu detto già . - E fu lodata le mille volte
l'esemplarità della sua vita di studente e di chie-
rico, e lo zelo e la dottrina del nuovo Sacerdote,
e gli esordi dell'Oratorio Salesiano nella sacrestia
di S . Francesco d'Assisi, con quelle primizie della
Casa che sono il nostro Presidente della Dimostra-
zione Carlo Gastini, e i Gaspardone, e i Castagno,
e i Falchero, e i fratelli Carlo e Giuseppe Buzzetti
e poi . i D . Reviglio e i Don Bellia, e i D . Rua ed
altri ed altri molti che noi conosciamo ed amiamo
come fratelli .
Già fu detto della semplicità e della poesia del
primitivo convitto Salesiano e dei primi tempi
che chiameremmo eroici di questa istituzione, che
doveva così in fretta ascendere la curva della sua
grandezza e giganteggiare benedetta da Dio e dalla
Chiesa e dai paesi tutti della terra che sì gran
bene se ne ripromettono in presente e nel più re-
moto avvenire . E lodati già furono gl'incrementi
successivi dell'Oratorio, e lo sciamare delle cento
case, e i molteplici lavori di quell'uomo infatica-
bile, e i molti ministri da Lui dati al santuario,
e le centinaia di Missionari alle Americhe, e le
migliaia di Suore alla società e il bene infinito
dei cento mila Cooperatori e le meraviglie della
sua vita intima, e il posto grande che occuperà
nella storia del suo secolo ecc . ecc . ecc . - Tutto
fu detto già .
Che dovrei io dire adunque che portasse il pregio
d'essere ascoltato ? - Nulla.Mirestngòduq
a rallegrarmi con quanti presero parte a questa
festa soave e commovente del cuore . Dimostrazione
importante e significativa soprammodo è questa
vostra, di centinaia cioè di sacerdoti e di laici
che usciti da più o meno tempo dalla Casa di
Don Bosco, serbano a Lui ed alla Casa stessa una
riconoscenza vivissima del pari che giusta . Lode
a voi tutti, o generosi, che tenete alta la bandiera
del Salesiano Oratorio ; Voi che proclamate ogni
anno col fatto come vi rechiate ad onore d' ap-
partenere a quel drappello di dispregiati talora
ed osteggiati dal mondo che non vi conosce, i
quali, serbando fede alle discipline ed agli esempi
di Don Bosco, attendono, ciascuno nel posto in cui
lo chiamava il Signore, alla propria santificazione
e all'edificazione del suo prossimo .
Non abbiate timore ; taluno vedendovi frequenti
alla chiesa, assidui alla preghiera e ai Sacramenti,
vi chiamerà per avventura, come molti chiamavano

1.10 Page 10

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il grande Saluzzese, di cui di questi giorni appunto
festeggiasi il centenario, pinzoccheri o bacchet-
toni ; ma poi vedendo che la vostra bacchettoneria
non solo non impedisce ma giova mirabilmente a
fare di voi buoni figliuoli, buoni padri di famiglia,
buoni cittadini, integri magistrati, valenti profes-
sionisti, onestissimi negozianti, istruiti e zelanti
ministri del Signore e così via via, a lungo an-
dare si ricrederà del suo avventato giudizio, e
l'essere uscito dal Salesiano Oratorio sarà per tutti,
come già è ora per molti un vero diploma di onore,
una garanzia per la società nella quale vi sarà
dato di vivere .
Serbiamo fede agl'insegnamenti ed agli esempi
del nostro Padre venerando, ed oltrechè non ci
può fallire la beata méta dei giusti, anche nel
mondo avrem parte di quella fama che già circonda
e vie maggiore circonderà fra non molto la me-
moria del caro nostro Don Bosco .
E qui permettete, o amici, che io vi confidi
come mi sembri essere diventato facile e felicissimo
profeta... Io scorgo in un avvenire non troppo
lontano un giorno in cui questa tomba modesta,
divenuta uno splendido mausoleo, sarà visitata da
miriadi di fedeli, ammiratori, come noi, delle virtù
del sant'uomo ; e qui verrà da tutte le patrie dei
venti il mondo cristiano ad un pellegrinaggio di
fede, di onore, di amore . Qui verranno le madri
cristiane a deporre la spregiata loro lacrima sui
traviamenti dei figliuoli, cui il fiotto del mondo
avrà travolto ne' suoi gorghi, e cercheranno lume
alla mente e fuoco alla materna e cristiana loro
carità per trovare le vie di quei cuori inaccessi-
bili alle materne preghiere ed ai proprii rimorsi .
- Qui verranno i dotti e i filantropi, che, volen-
terosi di adoperare al bene de' lor fratelli il censo
avito e l'ingegno e l'ardore dell'anima generosa,
s'ispireranno sulla tomba, divenuta un'ara, del
grande Educatore torinese , e impareranno come
si ottengano con minimi mezzi i grandissimi effetti
dell'educazione de' fanciulli . - Qui verran gli
uomini di chiesa e attingeran da quell'esemplare
di Sacerdote lo zelo per la santificazione delle
anime, la devozione alla Vergine . al Pontificato,
ai consigli evangelici, la vivace a un tempo e pur
mite parola dell'apologista cattolico, che, snebbiando
le menti della caligine dell'errore, accende i cuori
agli eroismi della virtù e della fede, sì nello splen-
dore degli esempi, sì nel sacrifizio delle missioni
lontane, sì nell'opera incessante del ministero sa-
cerdotale, sì nella perseveranza del predicare colla
viva parola e coi libri popolarissimi . - Qui verrà
l'eterodosso di buona fede, il quale, accolto in
cuore il primo dubbio sulla verità delle dottrine
da lui professate fin là, vorrà studiare la sua re-
ligione, paragonarla colla cattolica, togliersi le
dubbiezze e gli ostacoli che gli oppongono i pre-
giudizi della mente, le passioni del cuore, gl'in-
teressi del mondo, le falso tenerezze de' suoi più
cari, e qui troverà la luce che tutto gli rischiari
il mistero dell'anima, la energia che tutti con-
quida gli sforzi dell'inimico per impedirgli la con-
versione . - Qui verranno i giovanetti a pigliar
lena nella lotta contro le nascenti e rinascenti
passioni, e lume per l'avvenire dei loro studi e
della loro vocazione ; qui i vec chi ad attingere
serenità, le vergini pudibonde a pigliar forza di
tenere accesa la lampada e sveglie le assonnate
palpebre fino al sopravvenire dello Sposo . - Qui,
insomma, il popolo tutto cristiano troverà qualche
cosa da imparare per avverare quella così faceta
e pur così saggia parola che spesso correva alla
bocca del buon Sacerdote : « Facciamo in guisa
di star bene sempre in questo mondo e nel-
l'altro! ...»
Rallegriamoci adunque che qui rimanga questa
modesta lapide a ricordare a quei mille, a quei
centomila, a quei milioni di visitatori della tomba
di Don Bosco, come tanta e tale fosse la bontà
del Grand'uomo, che per molti lustri serbavano
i suoi antichi Allievi una devota riconoscenza pel
bene che a loro Ei faceva .
Sì, o caro Don Bosco, tu ci hai amati come un padre
amoroso e tutta la tua vita ponevi pe' tuoi diletti ;
ma anche noi ti amavamo e ti amiamo come devotis-
simi figliuoli ; e « la cara e buona immagine pa-
terna » portiamo scolpita nel cuore, come quella che
ci è conforto nello avversità, sprone al ben fare, ri-
tegno dalle azioni men che doverose ed oneste ;
ed a quella mirando, e quella tentando, alla meglio,
secondo la propria pochezza, di imitare, veniam
migliorando la nostra vita presente per poterti
essere compagni nella futura . Di ciò ti preghiamo,
o caro amico dell'anime nostre, che ti faccia av-
vocato presso Iddio benedetto e verso la sua Santa
Madre, di cui tanto zelavi la gloria nella tua vita
mortale .
E voi, o aspiranti al levitico ministero, voi che
qui crescete trepida speranza non pur della Chiesa
ma e della civile società ; come quelli dai quali
la patria e la Chiesa attendono esempi ed aiuti
al bene, sostegno e lustro novello nelle opere della
carità e dell'ingegno, temprati entrambi ai forti
dettami del Vangelo a voi commentati dagli in-
segnamenti e dagli esempi del comune Padre di
questa pia Casa ; voi che crescete all' ombra di
questo, che sarà, fra non molto, il santuario del
dilatato nome salesiano, voi custodite il sacro de-
posito di queste spoglie carissime, ed a quanti
verranno visitatori nostrani o stranieri, mostrato
col vostro contegno, colla fama che di voi suonerà
pei mondo, se la saprete meritare, mostrate di che
frutti fecondo fosse il sente gittato nel suo Isti-
tuto dal suo Fondatore benedetto e pregate in-
tanto per noi tutti, i quali sparsi pel mondo,
abbiamo più di voi nemici da paventare ; pregate,
dico, voi, che più tempo ne avete e più ascoltati
siete in cielo per l'illibatezza della vita ; voi pre-
gate che, per l'intercessione di quel Don Bosco
che certo è già tra i beati posseditori di tutta la
bontà e la potenza del suo Signore e della SS .
Vergine aiuto dei Cristiani, noi tutti, così antichi
come recenti Allievi del Salesiano Oratorio, pos-
siamo rinnovare e perennare nei secoli eterni la
figliale Dimostrazione di gratitudine e di affetto
al grande Padre Don Bosco in seno a quel Dio,
alla cui gloria Egli dedicò, con tanto zelo, l' in-
faticabile sua vita . Ed a far sì che di questo pie-
toso ufficio, che noi vi accolliamo, possiate ricor-
darvi di spesso, qui lasciamo, alla vostra custodia
affidata, la modesta lapide che ricorda il nostro
affetto per Don Bosco . Essa, a voi ed a tutti, co'
suoi fiori ricordi le virtù di cui vorremmo ornarci
per onorare la memoria di Lui, che tutto ne era
infiorato ed olezzante, ed a quelle voi iniziava ;
e colla sua lampada rappresenti la nostra fede in
tutto quello ch' Ei c'insegnava di credere, e il nostro
ardente affetto per tutto quello ch'Ei ci esortava
a praticare, come pure il perpetuo ricordo che in
cuore portiamo per la sua santa memoria, che
voglia Iddio fare gloriosa e benedetta per tutti i
secoli dei secoli . - Così sia! .
Quindi fu consegnata la lapide che portava
la seguente iscrizione

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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GLI
ANTICHI ALLIEVI
DEL
SALESIANO ORATORIO
DI TORINO
AL VENERATO E CARO
D . GIOVANNI BOSCO
CHE FU A LORO
PIU' CHE PADRE
AMOROSO
PEGNO DI GRANDE
IMPERITURO AFFETTO
PONEVANO
ADDI' XXIV GIUGNO
MDCCCLXXXIX
Allora il Rev . Teol . Reviglio diresse le
preghiere rituali dei defunti . - Da ultimo
il Teol . G . Barberis, Direttore del Collegio
delle Missioni di Valsalice, prese la parola
dicendo, fra le altre belle e buone cose, che
per corrispondere alla fiducia che gli antichi
allievi dimostravano verso di lui e dei suoi
alunni, egli prometteva di fare in guisa che
tutti i giorni uno fra i più buoni de' suoi
chierici venisse a bella posta ad inginocchiarsi
sulla tomba di D . Bosco a pregare in loro
vece e in favor loro a seconda dei desiderii
espressi dall' Oratore . La musica aveva in-
tramezzate con gentile pensiero suonate fu-
nebri e suonate festive con le quali si dove-
vano esprimere e i mesti sentimenti dell'animo
afflitto della perdita di D . Bosco, e la lieta
speranza che già Egli sia nel consorzio dei
Santi, e la santa gioia di tutti gli antichi
suoi figli nel dargli quel cordialissimo omaggio
di gratitudine e di affetto . E così terminò
la cara Dimostrazione .
Alla sera pose termine a queste varie fun-
zioni un'accademia musicale e letteraria ad
onore di D . Bosco, che riuscì commoventis-
sima . D . Rua presiedeva circondato da tutti
gli altri superiori e da moltissimi Cooperatori
e Cooperatrici . Come nella sera precedente,
il ritratto di D . Bosco campeggiava sotto un
bel padìglione . La banda dell.' Oratorio in-
terno alternava i suoni colla banda dell' O-
ratorio esterno . Si ripetè l' inno della sera
precedente . D . Rua, finita ogni cosa, disse
alcune brevi parole . Ringraziò tutti quelli
che avevano cooperato alla riuscita di quella
testa . Lodò grandemente coll' approvazione
di tutti le due scuole musicali di suono e di
canto sia dell'Oratorio interno, come dell'O-
ratorio esterno, disse essere troppo fortunato
che si fosse stabilito di congiungere il suo
nome di Michele con quello di Giovanni, e
fini col parlare delle Missioni, dell'aiuto co-
stante che ci prestano i buoni Cooperatori ai
quali non sa come rendere adeguate azioni
di grazia, del bisogno che si ha di operai
evangelici, e della gloria di chi obbedisce alla
chiamata di Dio pel suo santo servizio e per
la salute delle anime .
IL PRIM0 CONGRESSO CATECHISTICO A PIACENZA .
In quest'anno nei giorni 24, 25, 26 del set-
tembre prossimo si terrà nella città di Pìa-
cenza il primo Congresso Catechistico . Il
Sapientissimo Leone XIII mandò già la sua
benedizione a questa assemblea alla quale
prenderanno parte persone illustri e per dot-
trina e per esperienza . Ne è ispiratore, anima,
moderatore Mons . Scalabrini che il Santo
Padre chiamò il Vescovo dei catechismi .
Siamo lieti di notificare ai nostri Coopera-
tori così fausto avvenimento, ricordando che
l'Opera dei Catechismi fu per D . Bosco il
fine ultimo di tutte le sue apostoliche fatiche .
LE FESTE AL SACRO CUORE DI GESÙ
nella nostra chiesa in Roma .
Roma, 5 luglio 1889,
Il Bollettino Salesiano del mese di Giugno
ultimo scorso annunziava ai Cooperatori e
Cooperatrici Salesiane le grandiose feste che
da ogni parte i buoni Cattolici stavano pre-
parando pel primo centenario della pubblica
manifestazione della divozione al S . Cuore
di Gesù, invitandoli a volervi ancor essi prender
parte a renderle più splendide . Se altri si
tennero obbligati di corrispondere a tale in-
vito, i Salesiani di Roma non dovettero re-
stare addietro nel buon esempio ; essi che
si trovano presso l'augusto santuario che l'in-
dimenticabile D . Bosco, a costo di fatiche, do-
lori e sacrifizi di ogni genere, volle edìficare
qui nella capitale del Mondo Cattolico perché
restasse monumento imperituro della divo-
zione sua e dei suoi figli Salesiani a questo
divin Cuore . Le feste centenarie qui cele-
bratesi furono solenni e splendide, ed io penso
che i Cooperatori Salesiani, in grazia dei
quali D . Bosco potè erigere questo Santuario,
ne gradiranno un cenno, e così vedranno i
salutari frutti della loro generosa carità .
Le feste durarono solo quattro giorni, cioè
dal 27 al 30 Giugno compresi , ma vi si
era premessa una conveniente preparazione
di tutto il mese . Il valente oratore Canonico
Baldazzi aveva saputo attirarsi ogni giorno
più la simpatia dell'uditorio, che, malgrado
la stagione assai calda, accorse sempre nu-

2.2 Page 12

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meroso a sentirlo esporre con tanta unzione
le divine misericordie . Furonvi non poche
sere in cui la chiesa era zeppa di gente, e
sensibile ne fu il frutto di divozione negli
ultimi giorni al sacro Tribunale di Penitenza
e alla Sacra Mensa. Cogliendo la propizia
occasione il mattino del Giovedì si fece la
consacrazione di tre altari ultimati poco tempo
prima, e S Em . za Rev .ma il Card . Parrocchi,
Vicario di S . S . e nostro Protettore, consacrò
Egli stesso il grazioso altare di S . Francesco
di Sales, ch'Egli volle generosamente edifi--
care ed adornare a proprie spese . Alle ore 6
pom . ebbero luogo i primi vespri in musica,
cantati dai giovanetti dell'ospizio . Chi li sentì,
persone competenti, ebbero a fare le più alte
meraviglie che una trentina di ragazzi po
tessero eseguire con tanta precisione, robu-
stezza e sicurezza d'intonazione, musica che
presenta difficoltà gravi anche per provetti
artisti . Nè ciò è punto esagerazione, se si
pone mente chi fossero gli autori di quei cinque
salmi, cioè Casali, Pitoni, Terziani, celebri mae-
stri della grande scuola romana . Tutti i cinque
salmi sono concertati a quattro voci, nei quali
si vede il pensiero religioso svolto in tutta
la sua maestosa gravità, sì che ti pare esser
trasportato in quei secoli di fede quando, se-
condo lo spirito di Santa Chiesa, al soave e me-
lodioso canto dell'orchestra si alternava il nu-
meroso coro dei fedeli . Ai vespri seguì l'inno
del Sacro Cuore, e in fine il Tantum Ergo
del Palestrina, solito a cantarsi nella Basilica
di S . Pietro in Vaticano . Il mattino del ve-
nerdì disse la Messa della Comunità l'Em .
Card . Melkers, distribuendo di sua mano la
S . Comunione per più d'un'ora ai fedeli ac-
corsi fin da buon mattino a ricevere Gesù
Sacramentato . Durante la s . Messa e Comu-
nione i musici fecero sentire le soavi melo-
die del Clementi, Aldega, Terziani, Meluzzi
eCapocintd,mepurnigo
seguenti, una scelta di mottetti dei sullodati
autori adatti alla circostanza . Alle 10 so-
lenne pontificale con Messa in musica a
quattro voci del Maestro Pietro Terziani .
In questa composizione tutto è grandioso, nè
sapresti se più ammirare la severa unità di
concetto, o la scorrevolezza della melodia, o
la sublimità delle fughe, o la giusta interpreta-
zione del pensiero, mentre che se nelle parole
sue la Chiesa prega, egli ti fa pregare, se la
Chiesa esulta, ti riempie il cuore di santo
giubilo, se piange, ti scuote le più intime fibre
et.iIclavuogrnmtdau
perfetta esecuzione davvero straordinaria in
ragazzi di quella età e di quella istruzione .
Le funzioni dell'altare erano pur servite
dai giovanetti del piccolo clero . Era la prima
volta che il vasto presbitero compariva or-
nato di un bel numero di giovani chierichetti
in sottana rossa, anch'essi primizie di tanti
etanti teneri cuori, che in avvenire forme-
ranno la più gradita corona al Sacro Cuore
di Gesù.
Siccome il triduo delle feste centenarie era
pure indirizzato allo scopo di riparazione per
l'orribile scandalo dell'orgie bruniane avve-
nute giorni prima, così alle tre ore pomeri-
diane si fece l'esposizione del SS . Sacramento,
ed il popolo fedele accorse numeroso a pre-
sentare al Sacro Cuore di Gesù le sue pro-
teste di amore e di rincrescimento per le
molte offese fattegli . Alla sera il Canonico
Baldazzi parlò del Sacro Cuore di Gesù, unico
rimedio ai gravi mali che affliggono la pre-
sente società e scampar dai più gravi ancora
che ne minacciano, invitando in fine tutti a
rifugiarsi in quest'arca di salvazione che, come
già l'arca di Noè, scamperà tutti coloro che
a Lui ricorreranno .
Il mattino del Sabato, giorno dei gloriosi
Apostoli Pietro e Paolo, il popolo libero dalle
occupazioni della settimana accorse ancora
più numeroso . Si ripeterono le medesime fun-
zioni del Venerdì, ed i musici eseguirono
altra grandiosa Messa a tre voci dell'istesso
Terziani . Subito dopo si diede la Benedizione
col SS ., e così a mezzogiorno terminarono tutte
le funzioni per dare libero campo ai fedeli
di accorrere alla sera al solenne atto di ri-
parazione nella Basilica di S . Pietro in Va-
ticano .
Domenica, chiusura del mese di Giugno e
delle feste centenarie, fu ancor più solenne .
Fin dalle prime ore del mattino si notò un
affluire straordinario di fedeli . La sacra mensa
fu occupata ad ogni tratto e per più ore di
seguito . La Messa della Comunità fu detta
dall'Em .mo Card . Macchi . Alle 10 pontifi-
cale solenne, in cui i musìci ripeterono la
Messa a quattro voci del Terziani . Stante lo
scopo a cui erano indirizzate le feste, non
si poterono cantare i Vespri, quindi alle sei
pom ., recitato il S . Rosario, salì in pulpito il
prelodato Can . Baldazzi e con gentile pensiero
s'intrattenne a parlare del Papa . Era troppo
evidente che lo scandalo bruniano era stato
diretto eziandio ad insultare il capo dei fe-
deli, l' augusta persona del Sommo Ponte-
fice . Laonde egli con affetto di figlio che parla
del padre comune ai fratelli mostrò per-
correndo la storia i grandi meriti del Pa-
pato, i benefizi che in ogni tempo ed ora so-
pratutto profonde sopra tutta la società, e la
riconoscenza che questa gli dovrebbe . Quindi
con caloroso appello invitò tutti ad un so-
lenne atto di riparazione . Egli lo lesse ad alta
voce e l'immenso popolo accorso con. un cuor
solo ed una sola voce lo ripetè parola per
parola . Fu proprio un momento solenne che
commosse sino alle lagrime .
Dopo l'atto di riparazione i musici canta-
rono per l'ultima volta il bell'inno del Sacro
Cuore musicato dal cav . Salvatore Meluzzi,
maestro della Cappella Giulia di S . Pietro
in Vaticano, e che ci offrì da eseguire per la
circostanza . È una composizione che piena-
mente interpreta e svolge il delicatissimo con-
cetto che la Chiesa propone a considerare

2.3 Page 13

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nell'inno . Di quest'insigne favore dobbiamo
le più sentite grazie al valente Maestro, che,
non contento di averci procurato per le
nostre feste centenarie quanto di meglio
seppe trovare nell'archivio di S . Pietro in
Vaticano, degnossi ancora incaricare il pro-
prio figlio Andrea Meluzzi, Maestro della
Cappella del Gesù, a lui coadiutore e futuro
successore nella direzione della Cappella
Giulia, a venire a sentire le prove dei nostri
musici e dirigerne in persona l'esecuzione .
A tutto pose termine la solenne Benedizione
del SS . compartita da S . Eminenza il Card .
Parrocchi . In quel momento solenne quante
grazie non avrà profuso il Sacro Cuore di
Gesù a tanti suoi devoti, come egli solenne-
mente promise alla Beata Margherita Ala-
coque . Mai non si vide nella nostra chiesa
tanto slancio, tanto affluire di popolo da ri-
empirla letteralmente tutta quanta . Di tutto
sia ringraziato il Sacro Cuore di Gesù e i
nostri benemeriti Cooperatori Salesiani .
Sac . A . F .
MONCRIVELLO
e le Suore di Maria Ausiliatrice .
Persona autorevole ci scrive e in ossequio
alla medesima pubblichiamo la seguente re-
lazione :
Al laboratorio e scuola elementare femmi-
nile privata inaugurata da due anni nella
casa dei Salesiani in Moncrivello, diretta dalle
Suore di Maria Ausiliatrice, si aggiunse in
quest'anno, per la generosa carità di un rag-
guardevole Benefattore, una scuola-asilo pei
bambini dai 3 1/2 a 6 anni, il cui numero
già si avvicina al cento, sebbene la maggior
parte non si ammetta che a pagamento ; e
chi nelle ore pom . della domenica 23 giugno
ultimo scorso si è trovato presente al primo
pubblico saggio, ha certamente gustato i dolci
frutti di una proporzionata istruzione e retta
educazione che ponno dare anche i teneri
fanciulletti .
Preparatosi in cortile avanti la scuola un
modesto padiglione, da cui pendevano l'au-
gusta effigie di Leone XIII, del Re, della
Regina col ritratto del compianto D . Bosco,
all'ora stabilita intervennero numerosi pa-
renti colla signora Marchesa Ersilia di Mon-
crivello-Borromeo, accompagnata dalla sua
casa e da altri notabili del paese ; e, quando
ognuno pensava che la Rev .da Maestra pren-
desse il comando per dar principio al saggio,
che giusta il programma doveva raggirarsi
intorno ai primi rudimenti di religione e
storia sacra, di lettura e scrittura, nomencla-
tura, esercizi di memoria, ginnastica e canto,
ecco invece uscire dai banchi dell'elegante
scaglione e comparire sulla sua gradinata
una vispa ed amabile bambina poco più che
cinquenne, la quale, dato con franca e gentil
parola un rispettoso saluto a tutti, e chiesta
la debita venia, pregò la sua maestra non
volesse più oltre stancarsi e lasciasse a lei,
tuttavia piccina, tutta l'impresa della dire-
zione del saggio . Ottenutone dalla Maestra
l'assenso unito a belle parole d'incoraggia-
mento , salita una piccola cattedra , prese
il comando, e, colla serietà di una maestra
provetta unita ad una infantile dolcezza,
diresse tante domande e tanti fece ese-
guire esercizi, canti e movimenti, che, essa
sola costituiva una meraviglia, e sopra di sè
traeva lo stupore universale . I suoi piccoli
allievi, rinfrancati da una sì abile maestra
della loro stessa età ed altezza, per più di
un'ora si mantennero in continua disciplina ed
azione, senza sbagliare di un punto anche
nei più complicati esercizi del programma
fino al termine . Fu a questo punto special-
mente che tutti eruppero in una fragorosa
ammirazione per quello che mai prima
si era visto in questo paese, e per le
Suore ed i bambini che tanto seppero fare,
in soli nove mesi dacché si è stabilita la
nuova scuola . I babbi e le mamme palesa-
vano tanta emozione che avrebbero voluto
senza più indugiare raccogliersi dai banchi
i proprii fanciulletti per baciarli con maggior
amore, contenti sempre più dei piccoli sacri-
fizi fatti per tenerlì alla scuola, e sempre
più grati agli insigni benefattori alla cui di-
sinteressata carità si deve la nascente isti-
tuzione, apportatrice di tanto bene morale e
fisico ai bambini, e di tanta comodità e van-
taggio a quest'agricola popolazione . Si è ap-
punto a tal riguardo che l'egregio professore
cav . D . Valleris disse eleganti e stringenti
parole nel discorso che si è degnato rivol-
gere alla folla spettatrice, dissipando con for-
bite maniere ogni difficoltà che qualcuno
meno benevolo potesse ancora avanzare .
Però chi scrive, interprete dei sentimenti dei
suoi compatrioti, gli rende il dovuto omaggio
di un sincero ringraziamento, fiducioso che
non cadrà inutile la sua parola, e si potrà
tardi o tosto compiere i comuni voti per l'e-
rezione di una nuova e 2a classe, onde tutti
i bambini del paese dai tre ai sei anni pos-
sano godere egual beneficio, e tutte le famiglie
siano meglio sollevate nella custodia ed edu-
cazione dei pargoletti .
Non fu però qui chiusa la festa ; viene a-
desso la parte più gaia ed allegra quale na-
turale conseguenza del bene che si è com-
piuto .
Le fanciulle adulte, allieve della scuola
elementare privata, quelle stesse che col
loro armonioso canto concorsero a rendere
più solenne il saggio, si ebbero dalle mani
dei loro parenti eleganti ed utili premii di
studio e di lavori femminili , ed ai bam-
bini venne presentato un copioso assortimento
di bambole, trombette, sonagli ed altri gingilli

2.4 Page 14

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e balocchi, per cui ne nacque all'improvviso
tale un allegro gridìo di fanciulli e generale
movimento, che, posto a confronto colla disci-
plina e serietà poc'anzi ammirata, rese com-
pleto il bel quadro del saggio . E qui era
anche più bello vedere la sullodata signora
Marchesa , nella sua matronale figura e
benignità materna, distribuire di sua mano
i gingilli e le trombette, compiacendosi di sen-
tire una musica di ben nuovo genere ; e dipoi
nel cortile, circondata da un mondo di gente,
accarezzare i suoi piccoli protetti e regalar-
li di confetti , accompagnata sempre dalla
bambina Maestra fregiata della medaglia
che la stessa Marchesa le aveva posto alla
spalla nella sua apoteosi subito dopo il sag-
gio . Quest'ultimo atto di una illustre ma-
trona che sa farsi piccola coi piccoli, e quasi
una loro madre , ci ha convinti ancor una
volta della grandezza del suo animo per cui
i presenti non sapevano bene, se più era da
ammirarsi la semplicità dei bambini o l'ama-
bilità della nobile donna .
Non devo poi dimenticare la bella mostra
che si fece dei lavori femminili eseguiti lungo
l'anno dalle scolare e damigelle del labora-
torio diretto da apposita Maestra, i quali
esposti in bell'ordine e simmetria nella più
ampia ed elegante sala della casa, furono ri-
petutamente visitati, riscuotendo approva-
zione per l'abile Maestra ed incoraggiamento
per le fanciulle, dalle signore intelligenti nella
materia, e riconoscendo anche in questo un
gran vantaggio al paese, se le figliuole e le
madri di famiglia sapranno ben compiere i
lavori del loro stato, tanto necessarii nel do-
mestico casolare . Trassero singolarmente l'at-
tenzione un lenzuolo ed un copribusto ric-
camente lavorati con abilità e pazienza dalla
damigellaV.I
Insomma una festa unicamente destinata
a far conoscere ai parenti il profitto dei loro
bambini, è diventata una festa del paese ; e
dopo ciò il paese non dimenticherà mai il
patriottismo della signora Persico nel disporre
della sua ampia ed igienica casa perchè tor-
nasse di così gran vantaggio alla gioventù
e di ornamento al comune, incominciando
un'epoca novella per Moncrivello ; come non
dimenticherà quelle illustri persone che le
hanno data generosa la mano per l'impianto
della scuola-asilo, di cui si sospira il compi-
mento .
Sia ora data la ben meritata lode a queste
venerande Suore, veri angeli della patria, le
quali con sorprendente abilità, assiduo lavoro
ed affettuosa pazienza tanto bene sanno o-
perare . Nessuna meraviglia che il paese in-
tiero le circondi, fin dal loro arrivo fra noi,
dì religioso rispetto, stima ed affezione :tuo
ben si meritano . Si abbiamo pure una pub-
blica testimonianza della nostra profonda gra-
titudine.
GRAZIA OTTENUTA
per intercessione di Maria Ausiliatrice e di D. Bosco.
Alle condizioni richiesto da Santa Chiesa,
e senza pretendere che si presti altra fede
che quella, la quale si merita un fatto riferito
da persona, che ne fu testimonio, e pregati
dalla medesima, pubblichiamo quanto segue
ILL .MO E REV .MO SIGNORE .
Un sentimento di gratitudine verso il be-
nemerito e compianto D . Bosco mi muove
a rivolgermi a Lei, Rev .mo Signore, per
chiederle un favore .
Nell'estate decorsa un padre di famiglia ,
mio unico e carissimo fratello , si ammalò
gravemente , tanto da far disperare di sua
guarigione . In prima fu colto dal mal di petto,
quindi sopraggiunse il tifo, con altri malori
dolorosi e gravi .
Molte preghiere s'innalzarono al Signore,
alla Vergine SS . ed a varii Santi, per otte-
nere la grazia della conservazione di una
vita tanto preziosa, ma niuna speranza ci
veniva fatto di concepire, poichè il male pro-
grediva nel suo corso .
Allora fu che mi venne il pensiero d'in-
vocare Maria SS . sotto il titolo di Ausiliatrice,
ed insieme implorare l'intercessione dell'anima
cara di D . Bosco . A questo pensiero un raggio
di speranza riapriva il mio cuore ; fiduciosa di
essere esaudita esclamai : Se D . Bosco vuol
essere santificato, deve ottenermi la grazia, ed io
non mancherò di pubblicarla . Promisi anche
di aiutare la sua opera con offerta speciale ;
e la grazia tanto desiderata fu ottenuta .
Prima che partisse per le missioni l' ul-
tima carovana, io mandai alcuni arredi sacri
al Direttore del Collegio Salesiano in questa
città pregandolo d'inviarli costà . Con tale
offerta però non ho soddisfatto il mio debito
con D . Bosco che a metà ; quindi mi rivolgo
a V . S . per soddisfarlo intieramente, pub-
blicando nel Bollettino Salesiano questo fa-
vore che io ritengo ottenuto per sua inter-
cessione .
Firenze, 7 febbraio 1839 .
Sua Umil .ma Serva
A . C . CooPERATRIcE .
NOTIZIE DELLE N OSTRE CASE D'AMERICA
Dalla Patagonia Meridionale .
Un aiuto alla Missione dell' Isole Malvine . - Il primo
frutto della Terra del Fuoco assicurato .
Puntarenas, 25 gennaio 1889 .
CARISSIMO E MOLTO REV . D . RUA,
Le abbiamo dato notizia del nostro arrivo
a Puntarenas e dei preparativi che stavamo
facendo per la Missione . Adesso io le posso

2.5 Page 15

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dire di più che D . Del-Turco è già partito
per le Isole Malvine, anzi che è già a tener
compagnia al nostro carissimo D . Patrizio
Daimond . Che belle notizie mi comunica di
là! Più di venticinque conversioni di prote-
stanti alla nostra santa Religione : grande
entusiasmo nel voler fondare un Collegio pei
figli dei cattolici e molto fervore in tutti . Deo
gratias di questo bene .
Appena D . Beauvoir, che trovasi dando
missioni, mi indicherà la sua dimora, gli man-
derò pure un Sacerdote a compagno nelle a-
postoliche fatiche .
Il giorno 8 del corrente mese rendeva l'a-
nima a Dio la nostra carissima India Luigia
Fueghina, munita di tutti i conforti di nostra
santa Religione .
Povera figliuola!RacoltdmenaTr
del Fuoco dopo l'uccisione di suo padre, con-
dotta a Puntarenas, e di là sul fine del 1887
venuta in Italia in compagnia di due suore
di Maria SS . Ausiliatrice, era stata presen-
tata da Mons . Cagliero a D . Bosco come primo
fiore di quella lontanissima Missione . Qual
viva gioia essa manifestò quando fu alla pre-
senza di quell'uomo che aveva mandato in
America i suoi salvatori ! Quante preghiere
essa fece quando seppe D . Bosco gravemente
ammalato ; quante lagrime sparse alla noti-
zia della sua morte . E fu condotta a vedere
la sua salma, assistette al suo funerale, fu
presente alla sua sepoltura .
Ritornata in America, rammentava sempre
ciò che aveva visto e udito di D . Bosco ; e
declinando la sua sanità per i tanti strapazzi
sofferti nella sua infanzia, il Signore la chia-
mava in cielo per farla partecipe del premio
dato al suo benefattore .
E veramente la sua morte fu quella di un
angioletto . Conservò sempre perfetta cogni-
zione fino all' estremo momento . Chiese essa
stessa di confessarsi, ricevette con molta de-
vozione Gesù Sacramentato, l' Olio santo e
la benedizione papale . Alcuni giorni prima
di morire aveva regalato un' immagine a cia-
scuna delle Suore ed alle Indie sue compa-
gne di casa, e s'era raccomandata loro per-
chè pregassero per lei : essa da parte sua
avea promesso di pregare per tutti quando
sarebbe giunta al Paradiso .
L' ultimo giorno di sua vita volle che io
stessi sempre accanto al suo letto ; e se per
qualche istante me ne allontanava, volgevasi
subito alla Suora, che l' assisteva, e dicevale :
- Presto, presto, chiama D . Fagnano perchè
io muoio . - Malamortenonlaspaventava,
anzi ne parlava sovente molto volontieri . Si
confortava tutta poi quando le si dicevano
parole della Madonna, di Gesù, del Paradiso .
Mezz' ora prima di spirare mi disse : -
Padre, ho tanto freddo ... - Io l' animai a
soffrire anche questo per amore di Gesù, per
farsi maggiori meriti ; e mentre le andava
aggiustando le coperte attorno la persona, e
le asciugava il sudor freddo che grondavale
dalla fronte : - Andrai, mi soggiunse, a cer-
care mia mamma, i miei fratelli : li battezze-
rai, perchè possano anch'essi venire in Pa-
radiso con Gesù . - Sì, le risposi io molto
commosso ; quando arriverai in Paradiso,
prega Gesù affinchè ci dia la grazia di con-
vertire tua mamma, i tuoi fratelli e tutta la
tribù che abita quel bosco . Saluterai poi la Ma-
donna per me, per le Suore . . . saluterai anche
Padre Bosco . - Mi rispose : - Sì, padre ; a-
desso sono tanto stanca . . . - Dà un bacio al .
Crocifisso e riposa- soggiunsi io ; e le presen-
tava il Crocifisso . Di lì a un poco sento il
rantolo dell' agonia : m' affretto a suggerirle
alcune giaculatorie ed a recitarle il Profici-
scere . A metà la preghiera essa esalava l' ul-
timo respiro . Le chiusi gli occhi e piansi di
consolazione . Che santa morte ! Ecco assicu-
rato il primo frutto della nostra Missione alla
Terra del Fuoco . Fermamente credo che or
sia in Paradiso ad intercedere pei suoi fra-
telli .
Il suo cadavere, che fu esposto tutto il
giorno 9, prese un colorito sì bello da far
dire a chiunque andava a vederla : - Essa
è un angioletto ! - Il dì seguente le si fece
la sepoltura . Si cantò Messa solenne da re-
quie, presente cadavere ; quindi si portò al
Cimitero seguita dalle sue buone maestre e
compagne, le quali non poterono allontanarsi
dalla sua tomba, senza prima versare calde
lagrime su di lei, che tanto sapeva farsi amare .
Oh! voglia Iddio per la santa morte di
questa Fueghina far progredire la nostra
Missione a prode' suoi compatrioti ! A tal
fine preghi anche lei, amatissimo D . Rua,
e voglia benedire al suo
Obbl . figlio e confr .
Sac . GIUSEPPE FAGNANO .
COLLEGI SALESIANI.
Le famiglie, le quali hanno figli da mettere
in educazione, bramano di conoscere gli Isti-
tuti che porgono loro comodità e sicurezza
per collocarveli a suo tempo . Per la qual cosa
noi diamo qui breve cenno di alcuni Collegi
Salesiani d'Italia , nei quali si fa quanto
occorre per guarantire agli allievi moralità,
scienza e sanità, e ai quali i nostri Coope-
ratori e Cooperatrici possono indirizzare con
tranquillità di coscienza quei giovanetti che
intendessero di percorrere la carriera degli
studi .
Oltre l' Oratorio di S . Francesco di Sales
in Torino, l'Ospizio di S . Vincenzo de' Paoli
in Sampierdarena, l' ospizio della Croce in
Lucca, quello di S . Paolo alla Spezia, la
Colonia Agricola di Mogliano Veneto, l'o-
spizio di Maria Immacolata a Firenze, quello
di S . Benigno Canavese e quello di S . Fran
cesco di Sales a Faenza, vi sono i Collegi

2.6 Page 16

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di Este, di Borgo S . Martino, di Penango, di
Lanzo Torinese, di Varazze, di Alassio e
di Randazzo in Sicilia .
In questi Collegi l'insegnamento comprende
il corso Elementare e Ginnasiale, ed è im-
partito da maestri e professori patentati, e
secondo i programmi governativi . Nel Collegio
di Alassio vi è pure il corso Liceale .
Riserbandoci di parlare più sotto del Col-
legio di Este diamo qui degli altri in seguito
nominati un cenno circa la lor posizione re-
lativa alla rete ferroviaria .
Borgo S . Martino è un paesello della Dio-
cesi di Casale Monferrato, sulla linea di Ales-
sandria-Vercelli, con stazione a pochi passi
dal Collegio .
Penango è pur esso della Diocesi Casalese,
posto sopra amena collina presso Moncalvo,
colla stazione propria sulla linea Asti-Mortara .
Lanzo dista dodici miglia da Torino, a piè
delle Alpi, e vi si va per ferrovia con più
corse al giorno .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla
linea Genova-Ventimiglia, e si arriva da
Genova in un'ora e mezzo di ferrovia .
Alassio, Diocesi di Albenga, trovasi sulla
stessa linea Genova-Ventimiglia .
Randazzo, posta sopra un ameno altipiano
del monte Etna, è come un centro della rete
edlviproncaldMesi,Catn
Nicosia, Mistretta . La stazione ferroviaria
più vicina a Randazzo è quella di Piedimonte
sulla linea Messina-Catania .
In quasi tutti questi Collegi vi sono due
gradi di pensione . La prima varia da L . 35
a 40 mensili ; la seconda L . 24 a 30 .
Per avere i relativi programmi, e per le
domande di accettazione bisogna dirigersi
ai Direttori dei singoli Collegi, oppure al
Sac . Michele Rua, via Cottolengo, n . 32 .
Torino .
COLLEGIO-CONVITTO MANFREDINI
ESTE
Raccomandiamo ai genitori questo nostro
Collegio . Sono dieci anni che fu aperto
presso la città di Este, durante il qual
tempo si acquistò bel nome sia per la cri-
stiana educazione degli alunni, sia per l'ot-
tima riuscita nei loro studi . Quest'anno poi,
desiderando di dare ad un maggior numero
di giovani comodità di attendere tranquilla-
mente allo studio e vivere lontano dai molti
pericoli di corruzione che li circondano, ab-
biamo accresciuto di nuove fabbriche il locale,
einpartmochdìinutalpeso
annuale . Per noi fu un vero sacrificio ; ma
vi ci siamo assoggettati volentieri, confidando
di potere così fare più largo bene alla maggior
gloria di Dio .
I nostri buoni Cooperatori e Cooperatrici
vogliano ricordarsi anche del nostro Collegio
Manfredini e suggerirlo in un co' Seminarii
e altri Istituti cristiani a quei genitori che
avessero figliuoli da collocare in Collegio .
Adoprarsi per allontanare dai pericoli la,
gioventù e procurarle cristiana educazione
è, massime in questi tempi, l'opera di maggior
merito presso Dio .
La pensione è fissata a lire 35 mensili : essa
comincia dal giorno stabilito per l'ingresso
e si paga a trimestri anticipati. Inoltre ogni
convittore deve pagare lire 30 di entrata .
Questa per più fratelli si condona .
Quanto al vitto, a colazione si dà caffè e
latte ; a pranzo, minestra, pietanza, frutta
o cacio, vino ; a merenda, pane ; a cena,
minestra, pietanza o frutta e vino . A pranzo
e a cena il pane e la minestra sono a vo-
lontà . Qualora occorresse caso speciale di
miglior trattamento, si potrà trattarne col
Direttore del Collegio .
La città di Este ha stazione sulla ferrovia
Monselice-Legnago-Mantova ; inoltre un ser-
vizio di omnibus, in coincidenza con tutte le
corse, la congiunge colla stazione di Sant'E-
lena sulla ferrovìa Venezia - Bologna .
EDUCATORII PER LE FANCIULLE .
Oltre ai mentovati collegi pei giovanetti,
vi sono pure sei Educatorii per le fanciulle,
il primo nella città di Chieri, sotto il titolo
di Santa Teresa ; il secondo in Nizza Mon-
ferrato, sotto il nome della Madonna delle
Grazie ; il terzo al Torrione di Bordighera, e
il quarto, il quinto, il sesto nelle ridenti sa-
luberrime colline circostanti l'Etna, a Bronte,
a Mascali, e a Trecastagne in Sicilia, diretti
dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
Scopo di queste Case di educazione si è
di dare l' insegnamento scientifico e morale
in modo, che lasci nulla a desiderare per una
giovanetta di onesta e cristiana .famiglia, cioè
arricchirne la mente di utili cognizioni, edu-
carne il cuore a sode e cristiane virtù, ad-
destrarla ai lavori femminili, e informarla a
quei principii di civiltà, che sono richiesti
dalla sua condizione .
Se la cristiana educazione dei ragazzi è ai
giorni nostri di massima importanza, non di
minor momento si è la buona istituzione delle
fanciulle . Una figlia saggiamene istruita e
cristianamente educata riesce una benedi-
zione, un angelo, un sostegno, una sorgente
di prosperità e di pace per una famiglia ;
guai invece se la giovinetta crescerà incolta
ed ignorante, peggio poi se verrà guasta
nelle idee e corrotta nel cuore ! Non vi
male peggiore che una donna cattiva .
Essendo precipuo scopo dei Salesiani la
cristiana educazione della gioventù, noi ver-
remmo meno ad una parte del nostro dovere,
se non inculcassimo ai nostri Cooperatori
e Cooperatrici di aver massima cura delle

2.7 Page 17

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fanciulle delle proprie famiglie, e di quante
altre sono in loro potere .
Perciò cogliamo di buon grado questa pro-
pizia occasione per raccomandare loro i so-
pradetti Istituti di Chieri, di Nizza e di
Bordighera-Torrione, e ai Siciliani quello di
Bronte, Mascali e Trecastagne . Se qualcuno
avesse giovanette da collocare in Casa di
educazione, oppure gli venisse il destro di
porgere a qualche famiglia un opportuno con-
siglio, veda di approfittare di questi Educa-
torii, e :farà un' opera da vero Cooperatore
Salesiano .
La città di Nizza Monferrato è una delle
principali stazioni della ferrovia tra Ales-
sandria e Cavallermaggiore .
Quella di Chieri ha comunicazione diretta
colla ferrovia Torino-Chieri, e con le linee
Torino-Alessandria, Torino-Cuneo, Torino-
Savona, con fermata a Troffarello .
Quella di Bordighera è sullo stradale della
marina che da Ventimiglia conduce a Bor-
dighera, luogo ameno e di dolce soggiorno
agli Inglesi nella rigida stagione d'inverno .
Per norma di tutti diamo qui in disteso
il programma del Collegio di S . Teresa in
Chieri, che è eguale a quello degli altri sopra
citati .
PROGRAMMA .
Nella Città di Chieri, in locale situato in
deliziosa e saluberrima posizione, è aperta
una Casa di educazione per fanciulle . Lo
scopo si è dì dare l' insegnamento morale e
scientifico in modo, che lasci nulla a deside-
rare per una giovinetta di cristiana e civile
famiglia .
INSEGNAMENTO .
L'insegnamento è dato da maestre appro-
vate in conformità dei programmi governativi .
Esso abbraccia tutto il corso elementare e
comprende la Lingua italiana, Storia, Geo-
grafia, Disegno, Calligrafia, Aritmetica, Si-
stema metrico e tenuta dei libri per uso
domestico . Vi è aggiunto un corso comple-
mentare o di perfezionamento . La declama-
zione, la ginnastica, ed uno speciale esercizio
nello stile epistolare fanno eziando parte
dell'insegnamento . Si danno pure lezioni di
lingua francese e di piano-forte ; ma a richiesta
e a carico dei parenti delle allieve .
Ritenendo la religione e la moralità come
parti fondamentali della buona educazione,
nell'insegnamento religioso si hanno per libri
di testo il Catechismo e la Storia Sacra con
riflessioni e pratiche applicazioni .
Vi sono due esami, semestrale e finale . Al
termine di quest'ultimo ha luogo la solenne
distribuzione dei premii e delle menzioni
onorevoli, e la esposizione dei lavori femmi-
nili eseguiti dalle allieve durante l' anno
scolastico sotto la guida e la vigilanza delle
maestre .
Nel Convitto ciascuna allieva fa uso della
lingua italiana .
Si assicurano le più vive sollecitudini ,
affinchè nulla manchi di quanto può contri-
buire al vantaggio morale, fisico e letterario
di ciascuna allieva .
Ogni bimestre i parenti ricevono informa-
zioni sulla sanità, sulla condotta morale e
sul profitto fatto dalle allieve nelle rispettive
classi .
LAVORI DOMESTICI .
I lavori domestici consistono nel fare gli
abiti proprii, secondo la condizione delle al-
lieve, lavori a maglia, calze, camicie, rap-
pezzare, soppressare, ricamare, e tutti i lavori
più ordinarìi di onesta e civile famiglia .
Per avvezzare le fanciulle alle occupazioni
casalinghe le maggiori di anni dodici fanno
per turno il servizio del refettorio, per quanto
è conciliabile cogli altri loro doveri . La ge-
stione dei lavori è tutta a carico ed a favore
dell'Istituto .
CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE .
1°Ognialevsuoingrdevs
munita della fede di Battesimo, certifi-
cato di vaccinazione o di sofferto vaiuolo,
ed aver compiuta l'età d'anni 5 . Non si ac-
cettano fanciulle che fossero state espulse
da altri Istituti, nè quelle che avessero di-
fetti fisici o abitudini che potessero nuo-
cere alle compagne .
2° La pensione ordinaria è di lire 24 al mese .
3° Si hanno tutti i riguardi, affinchè i com-
mestibili siano sani e adatti all' età e
condizione delle allieve .
A colazione, pane, caffè e latte, o frutta .
A pranzo, pane a piacimento, minestra,
una pietanza, vino e frutta .
A merenda, pane .
A cena, pane a piacimento, minestra,
vino, pietanza o frutta .
4° Oltre a questa vi è pure, in via eccezio-
nale, un'altra pensione di L . 32 mensili
per quelle allieve, i cui parenti la desi-
derassero, dietro intelligenza con la Di-
rettrice . In essa, oltre al vitto sopra
indicato, si dà una seconda pietanza a
pranzo, e pietanza e frutta a cena . .
5° Quando sono due o più sorelle od anche
cugine della stessa famiglia, la pensione
di L . 24 si riduce a L . 20 per ciascuna,
e quella di L . 32 a L . 30-
6° Il mese incominciato si paga metà ; ol-
trepassata la metà si paga intiero . Non
si fa riduzione per chi stesse fuori del-
l'Istituto meno di quindici giorni .
7° La musica vocale, la cura del medico e chi-
rurgo, bucato, soppressatura, inchiostro,
lume e caloriferi sono a carico dell'Isti-
tuto . Per queste spese si corrispondono

2.8 Page 18

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in principio dell' anno lire 20, le quali
non si restituiscono ancorchè si stesse
nell'Istituto una piccola parte dell'anno .
Le altre spese accessorie, come sono
di libri, carta, posta, medicinali, vestiario,
viaggi e simili sono a carico dei parenti .
8Lpte°onsalridv
presso di sè per minuti piaceri, ma, aven-
done dai loro parenti, lo devono depo-
sitare presso la Direttrice, che ne farà
loro regolare distribuzione .
9L. '°Istiuoèapertl'no Se i pa-
renti lo desiderano, si concedono alle
allieve alcuni giorni di vacanza dal
Settembre al Ottobre . Fuori di questo
tempo e fuori del caso di malattia non
si permette alle allieve di uscire coi loro
parenti . Possono i parenti o chi per essi
venire a visitare le loro figlie una volta
la settimana .
Queste visite sono concedute più spesso
in caso di malattia .
1LealivchrmngoiCle
anche nelle vacanze ha nno frequenti pas-
seggiate per sollievo del corpo e dello
spirito, ed ogni giorno qualche ora di
scuola per meglio abilitarsi nello studio
e nel lavoro .
L'entrata delle allieve è fissata pel 15
Ottobre, col qual giorno comincia l'anno
scolastico . Dal detto giorno, per la ne-
cessaria regolarità, comincia pure a de-
correre la pensione arche per quelle che
venissero dopo .
CORREDO .
L'Istituto provvede lettiera in ferro e pa-
gliericcio . Le allieve si devono provvedere
il materasso di m . 1, 75 in lunghezza, e m .
0,80 di larghezza ; guanciale, lenzuola, co-
perta da notte per l'estate, e per l'inverno,
più il copriletto bianco .
È pure prescritto l'abito di uniforme, e
questo abito sarà unico per l' estate e per
l'inverno . Affipsnocahèegutd
il modello comune, sarà provvisto dall' Isti-
tuto a carico dei parenti . Ogni oggetto deve
essere notato col numero d' ordine fissato
nell'atto di accettazione . Quanto al corredo
personale dovranno essere provvedute del
necessario occorrente .
AVVERTENZE .
Le domande si possono fare alla Direttrice
dell'Istituto di Santa Teresa, via palazzo di
città , Chieri ; od al molto Rev . Sig . D .
MICHELE RUA, Oratorio di San Francesco di
Sales, Via Cottolengo, 32, Torino .
Elenco dei Cooperatori defunti nel Giugno e luglio .
1 Alfano D . Pasquale - Baronissi
(Salerno) .
2 Amalberti Sebastiano - S . Biagio
della Cima (Porto Maurizio) .
3 Angelini D.-A GiovanCurt n-
trodoco (Aquila degli Abruzzi) .
4 Bailo Lucia Fona -Malonno (Bre-
scia) .
5 Barberis Don Giovanni - Oropa
(Novara) .
6 Bertello Giovanni mugnaio San-
gano (Torino).
7 Bianchi Teresa nata Iuva - To-
rino.
8 Bonardo D . Giacomo Prov. Vicario
For. - Sanfront (Cuneo) .
9 Bortolozzi D . Isaia - Rovigo .
10 Bosio Eugenia - Ventimiglia (P.°
Maurizio) .
11 Bronzo Maria maestra - Pavone
Canavese (l'orino) .
12 Bruno D . Giuseppe V . Cur . - Sa-
luzzo (Cuneo) .
13 Camelli Gaspare - Rosate (Milano).
14 Cervio Mons . Giuseppe Cani
S. S . Prevosto- Vigevano (Paovri' a)di.
15 Chiara D . Giuseppe Coad. Titolare
Coli . - Varallo (Novara) .
16 Clivio D . Antonio - Penna Infer.
(. Corno)
17 Chiuminatti-Pelazza - Carmagnola
(Torino) .
18 Damerini Don Raffaello Parroco -
Tizzana (Pistoia) .
19 De Carli Maria vedova - Ventimi-
glia (Porto Maurizio) .
20 Terrari nobile Camilla - Tortona
(Alessandria) .
21 Ferrazzi D . Iacopo - Bassano (Vi-
cenza).
22 Folcheri (P .) proposito Congregaz .
Oratorio - Mondovì Breo (Cuneo) .
23 Fontana D . Giuseppe prevosto -
Travaccò (Pavia) .
24 Frola Rosa - Verolengo (Torino) .
25 Gagliardi D . Deodato Rettore -
Traghetto (Ferrara)
26 Giannoni D . Andrea Prevosto di
Osseglia - Comuneglia (Genova) .
27 Guffani Luigia nata Sforza-Fogliani
- Rovescala (Pavia) .
28 Kerbaker D . Gaetano Priore - Ro-
sta (Torino) .
29 Luzzi Monsig. Eugenio Vescovo -
Todi (Perugia) .
30 Maccentelli D . Pietro Parroco -
Cereglio (Bologna) .
31 Mariotti-Bianchi Bartolomeo - Ma-
l onno (Brescia) .
32 Moreschi Maria Giulia - Id . Id .
33 Martinoli D . Giovanni Batt. Parr .
- Ludiano (Svizzera) .
34 Masenti Raimondo R . Notaio - S .
Niccolò d'Arcidano (Cagliari) .
35 Mattiassi D . Antonio - S . Silve-
stro (Verona) .
36 Mazzoli Eurichetta - Monticelli
(Firenze) .
37 Miglio Marietta vedova Secchia -
Vai-allo (Novara) .
38 Michelangoli D . Luigi - Potenza
Picena.
39 Miller Fanny - Cles (Austria) .
40 Montaldo D . Giuseppe - Ventimi-
glia (Porto Maurizio) .
41 Moretti D . Giuseppe Parroco -
Belfiore (Arezzo).
42 Mostauro D . Francesco Arcipr. -
Spaccaforno (Siracusa) .
43 Musso Teresa - S. Desiderio (A.
lessandria) .
44 Muzio D . Guglielmo Parroco - Ro-
vegno (Pavia).
45 Padre Damiano dei Min . Oss . Cap-
pellano Ospedale SS . Trinità - Va-
vallo (Novara) .
46 Mons. Pedecini Francesco Vescovo
- Bari .
47 Perugini vedova Teresa - Trento
(Austria) .
48 Probst vedova Luigia - Id . Id.
49 Raffoni D . Serafino Parroco - Ba
gnacavallo (Ravenna)
50 Rinzi D . Pietro Parroco - Meda
(Milano) .
51 Sales D . Stefano Cav. Prevosto -
Settimo Torinese (Torino) .
52 Savino Domenico - San Gottardo
(Genova) .
53 Scarparo Cav . Eug . colonnello -
Spezia (Genova) .
54 Santaroni D . Giuseppe Canonico -
Esanatolia (Macerata) .
55 Santolini D . Nicola Canon . - Cal.
darola (Macerata) .
56 Sismonda Mons . Teologo Vincenzo
Abate Vicario Generale - Alba
(Cuneo) .
57 Stefani Don Giacobbe - Magasa
(Austria) .
58 Storti Lucia nata Linati - Pavia.
59 Spagnolo Mens. D . Gio. Paolo Ar-
ciprete Cani . di S . S . - Vigodar-
zero (Padova) .
60 Veneroni Siro - Scaldasole (Pavia).
61 Viotti D . Enrico Canonico - Alba
(Cuneo) .

2.9 Page 19

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OPERE SCOLASTICHE,
Vocabolario -Italiano-Latino e Latino Italiano al uso delle
lato dal Sac . prof . Celestino Durando . 5a Edizione interamente rifatta . - Due grossi volumi
in-S° di pagine xxvm-2032
(E) L . 12 00
Legato in tela . . .
.
(D) » 15 00
Edizione 4a senza agg due vol . in-8° di pagine 1681 . Legati in tela o mezza pelle (D) ii 12 00
L'insigne professore Sac . Durando ripnbblica il suo dizionario latino-italiano e italiano-latino in uso delle
Scuole con i tipi splendidamente tersi della Libreria Salesiana . Per quanto si può rilevare (la un rapido sguardo,
che è il solo possibile in lavori di questo genere, il lessico del Durando a me pare il meglio fatto di quanti
dizionarii si conoscano simili in Italia . Esso ha il pregio della chiarezza e dell'ordine, e dimostra sincera-
mente i buoni fonti classici, a cui il lessicografo ha attinto . Del resto ha un altro vantaggio, che sarebbe un
difetto sotto un diverso punto di vista ; ciò è la castigatezza, che importa l'eliminazione di tutte le parole
lubriche o comunque oscene, la cui notizia, mentre dilania quel naturale pudore, che, secondo il Vico, è fonda-
mento della Società, e però a più forte ragione fondamento della scuola educatrice della vita sociale , non
risolve un problema di filologia, nè dispiega una scienza riposta .
(Dalla Luce di Messina) .
Nuovo Vocabolario Latino-Italiano ed Italiano-Latino
ad uso degli alunni delle scuole ginnasiali e specialmente dei principianti, pubblicato dal Sac .
Prof . Celestino Durando . Ediz . 5a . - Un vol . in-8°di pa;~ . 944
(E) L . 4 00
Legato in tela
(D) » 5 00
Annunziamo un Vocabolario del quale il grande latinista TOMMASO VALLAURI scrisse all'autore : « Ringrazio
V . S . Chiaris . del dono fattomi del suo Nuovo Vocabolario . Ella ha fatto opera molto vantaggiosa agli sco-
laretti del ginnasio ; ed io le dico fin d'ora, che il Durando farà dimenticare il Mandosio . »
Allorchè vide per la prima volta la luce, l'Unità Cattolica facendone l'elogio, scrisse : i lavori del Durando
sono come il buon vino, a cui non occorre frasca. Nulla perciò aggiungiamo .
11 merito quindi dell'opera e l'utilità sua speciale , congiunta alla bontà della carta, alla nitidezza della
stampa ed al buon prezzo a cui si vende, ci fanno sperare che incontrerà favorevole accoglienza presso gli
studiosi della lingua latina e diffusa gioverà assai al bene degli studi letterari ed al vantaggio delle nostre
scuole ginnasiali.
Nuovo Dizionario della Lingua Italiana o;pilato della gioventù,
migliori lessicografi dal Sac . Prof . Francesco Cerruti dottore in lettere, coll'aggiunta di due
elenchi, l'uno delle parole e de' modi errati più comuni, l'altro di locuzioni e proverbii ita-
liani più eleganti . Quinta edizione . - Un bel volume in-16° grande di pagine 1500
Prezzo
(E) L . 2 60
Legato
(D) » 3 50
Date uno sguardo ai lessici di lingua italiana pubblicati in questi ultimi anni per le scuole anche da uomini
di molte lettere, e diteci in coscienza se tutti sieno tali da porsi in mano sicuramente alla gioventù studiosa .
I maestri se '1 sanno, i quali osservano da certi alunni cercarvi per entro certe voci e certi esempi, e quelle e
questi additare con riso malizioso ai compagni ; se '1 sanno i padri di famiglia in casa, dove alle loro figliuole
avviate al comporre permettono con peritanza la ricerca in essi delle parole loro ignote, sul timore che in-
cappino in spiegazioni di cose che un' onesta fanciulla deve ignorare .
Il perché, come ci fu recato il nuovo Dizionario del dottor Francesco Cerruti, ce ne rallegrammo di cuore,
e dicemmo fra noi e noi : ci voleva ! sì, ci voleva un Dizionario della nostra lingua, il quale sbandisse affatto
qnalsiasi voce, locuzione ed esempio, da cui, sebbene leggermente, offendere si potesse il pudore e guastare
la vergine mente dei nostri giovinetti, speranze delle famiglie e della patria . Ci voleva un Dizionario, che per
amore del vero e del buono cessasse gli scogli e le note maligne ai modi di dire ed ai proverbi fatti , la
mercè di Dio, senza perverso fine dal popolo , e raccolto dai nostri classici per uso universale, e non mica
per adulare le fazioni dominanti e servire a sfogo di basse ed indegne passioni . E poi la proprietà e diffe-
renza delle voci, la definizione o descrizione delle cose riguardanti il mondo esteriore ed il morale, non lascia-
vano forse nulla a desiderare nei vocabolari stampati per lo addietro ? A tutto questo ebbe il pensiero rivolto
nel compilare il suo recente lessico il dottore Cerruti, persona di non superficiale ed accattata coltura, scrit-
tore di fino gusto, e vero continuatore dell'elegante scuola di quell'Alessandro Paravia, in cui si direbbe che
la purezza e le grazie del nostro idioma avessero avuto stanza prediletta .
ULTIMA PUBBLICAZIONE .
Titi Livii Patavini Ilistoriarunn Libri XXIII, XXIV, XXV .
Testo con introduzione e note del Sac . Dott . Carlo 1l . Baratta . Un vol . iu-16° 300 pag . (Sei . 43) L . 1,50

2.10 Page 20

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J
[
OPPORTUNITÀ PEL MESE DI AGOSTO .
Il grande Sant'Agostino, Vescovo d'Ippona, Dottore di S . Chiesa . - Vita popolare scrìtta
nell'occasione M XV Centenario dei suo battesimo dal Sac . Teol . GIULIO BARBERIS . Un
volume in-32 ° di pagine xvi-475
(E) L . 1 00
Edizione economica
(E) » 0 80
- illustr . in lingua francese, in-16 ° di pag . 480
(E) » 3 00
Si procurino questo nuovo lavoro del tool . Barberis i giovani n'orni condizione, che essendosi
forse deviati dal retto seutie.ro, abbisognano di iuta voce che loro dica : u Togli e Leggi . , .
Ma non lascino da leggerlo specialmente le buono madri di famiglia ; cui o r.hi in sorte dipian-
gero siigli errori dei loro cari liglcnoli . Dalla presente vita popolare deli'~nrm, tale vescovo d'Ip-
pona impareranno che le lagrime delle madri cristiane non vanno mai perdute .
(Dal I :erico di Vicenza 80-1887) .
Della Vita di S . Gaetano Thiene Patriarca dei Chierici regolari, del Sac . PAOLO CAPELLO .
Un volume in-32" di pagine xvi-714
(E) » 1 00
L'Apostolo del Secolo XVIII, ossia S . Alfonso M . de' Liguori, Vescovo di S . Agata de' Goti,
Dottore di Santa Chiesa . Vita scritta nell'occasione del 1 ° Centenario dalla sua morte dal
Sac . Teol . GIULIO BAitBERus, dedicata a S . E . il Card . Alfonso Capecelatro . Un vol . in-32 °
di pag. xv-263
(E) » 0 60
Il Cuore della Santa Baronessa di Chantal offerto all'imitazione delle madri cristiane e
delle Signore del secolo . Cousiuierazioni trentuna sulle virtù della Santa praticate da lei
nel mondo . 2' edizione . Uu volume in-32 ° di pagine 92
(E) » 0 25
Compendio della vita del Ven . Servo di Dio Giovanni Giovenale Ancina Prete dell'Oratorio
di S . Filippo Neri, poi vescovo dì Saluzzo, scritto da un Sacerdote Torinese . Un volume
in-32° di pagine 184
(Il',) » 0 30
Brevi cenni su S . Gioachino e sulla Chiesa a Lui dedicata in Torino . Un volume in-32°
di pagine 16
(E) » 0 10
. -vvISO
Pervenendoci in questi giorni molte lettere e cartoline di associati, i quali ci domandano
quando verrà spedita L'IMITAZIONE di CRISTO in lingua greca, crediamo necessario, a scanso di
dover rispondere in particolare, render noto che, salvo impedimenti imprevidibili, ne sarò fatta
la spedizione entro la seconda quindicina di Agosto . Intanto chiediamo umile scusa dell'in .
volontario ritardo .