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UNA NUOVA LIBRERIA SALESIANA
Abbiamo il piacere di annunziare ai nostri buoni Cooperatori e Coope-
ratrici delle Romagne, che il giorno stesso della Festa di S . France-
sco di Sales nostro Patrono, e Patrono pure della buona stampa, si è
aperto nella città di FAENZA, nell'Ospizio di S . Francesco di Sales,
diretto dai Salesiani, una nuova Libreria, succursale alla Libreria Sa-
lesiana di Torino . Essa non solo provvede tutte le opere pubblicate nel
Catalogo delle edizioni Salesiane, ma prende impegno per qualsiasi
opera o pubblicazione che si desideri, ed eziandio per qualunque og-
getto di divozione (Immagini Corone, ecc .) come pure articoli di Cancel-
leria e Cartoleria . Noi la raccomandiamo caldamente ai buoni Faentini,
affinché la facciano conoscere presso quelle persone ed istituti, a cui
potesse interessare ; e l'esserci a loro in modo particolare raccomandati
ci dà tutta la fiducia che non meno generosamente verranno in soc-
corso a quest'opera che tanto stava a cuore al nostro caro Padre D .
Bosco di felice memoria, e che ancora negli ultimi giorni di sua vita
assai la raccomandò al suo degno successore D. MICHELE RUA ; sarà poi
questo un mezzo assai proficuo per giovare all'ospizio che raccoglie
centinaia di poveri giovanetti, allevandoli buoni cattolici, onesti e la-
boriosi cittadini .

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OPERETTE RIGUARDANTI ALLA PASSIONE DI N . S. GESÙ CRISTO
Annichilazioni e patimenti di Gesù Cristo, in forma di colloquio coll'anima amante . - Un volume
in-32°, di pagine 98 (572) . . .
..
(A) L . 0 50
Gesù paziente, considerato in quaranta meditazioni corredate dalle pie pratiche del buon cristiano,
del Sac . Giacomo Scurati . - Un vol . in-64°, di pag. 320 (570) .
. (C) » 0 50
Il più bello di tutti i libri, ossia il Crocefisso, del Teol . Domenico Bongiovanni ; 10 1 ediz . - Opu-
scolo in- 32°, di pagine 80 (570)
(C) » 0 15
Le massime eterne lette e meditate sul gran libro del Crocefisso, del Teol . D . Bongiovanni . - Opu-
scolo in-16°, di pagine 80 (570)
(C) e 0 20
La dolorosa passione di N . S . G . C . Contemplazioni d'Anna Caterina Emmerich. - Due vol . in-16°
piccolo di pagine 320-233 (571)
(C) » 2 20
Meditazioni sopra la Passione di N . S . G . C . per tutti i giorni del mese, coll'aggiunta del modo di
ascoltare la santa messa e di accostarsi ai SS . Sacramenti . Traduzione dal francese . - Un
volume in-16° di pag . 224 (572)
. (A) » 0 80
Piccolo manuale di meditazioni sulle principali massime della Fede e sulla Passione di Gesù Cristo, coll'ag-
giunta di divote considerazioni sul SS . Cuore di Gesù, del P . L . M . Gerola . - Un volume
in-16° di pag . 552 (536)
(C) » 2 -
Continuazione della scuola di Gesù Cristo aperta ai fedeli in altre cento meditazioni di E . Girelli 5 3
edizione . - Un volume in-16° picc . di pag . 464 (571) .
. (C) » 1 -
Settantacinque meditazioni sopra la passione di N . S. Gesù Cristo colla pratica della Via Crucis ed altri
esercizi di pietà, del Padre Marco Sambuelli . Versione dal Francese . - Un volume in-32°,
di pagine 180 (560)
(A) » 0 70
Dei immurtalis in corpore mortali patientis historia moralis doctrinae placìtis et commentationibus
illustrata . Auct . R . P . Wilhelmo Stanihursto . - Un v . in-16°, di p . 422 (572) (A) » 3 -
Fasciculus tyrrhae sive meditationes passionis Jesu Christi Salvatoris nostri Dei, secundum carnem ad pia-
ruiu aniinarum profectum ordiuate, dispositae a P . Hieronymo ab Utino concionatore Ordinis
Fratrum Minorum Capp . - Un vol . in-16° piccolo di pag . 222 (542)
(A) » 1 30
Edizione in italiano
....
..
. . (A) » 1 40
Il libro degli eletti, ossia Gesù Crocifisso . - Un vol . in-32°, di pag . 256 (432) . (E) » 0 40
Legato in tela
(D) » 0 80
- in mezza pelle. .
.
(D) » 0 80
Orologio della passione di nostro signor Gesù Cristo, di S . Bonaventura . - Opuscolo in-64°, di pa-
gine 64 (P. B . A . 3)
(E) » 0 10
Pensieri divoti sulla dolorosa Passione e morte di Gesù Cristo e sopra i dolori di Maria SS . proposti
alla Pietà dei fedeli da una figlia di Maria Addolorata e Terz . frances . - Un volume in-32°,
di pag . 260 (445)
(E) » 0 40
Legato in mezza pelle .
. (D) » 0 80
Riflessioni ed affetti sulla Passione di Gesù Cristo, di S . Alfonso M . de' Liguori . - Un volume in
16° piccolo di pag . 180 (570)
(E) » 0 40
Edizione accresciuta di pagine 528
(E) » 0 85
Legato in tela
(D) » 1 40
Storia della Passione di N . S. Gesù Cristo esposta secondo i Santi Vangeli . - Un volumetto in-32°
di pag . 62
(E) e 0 15
Meditazioni sulla Passione di i . S . Gesù Cristo, per 15 giorni precedenti alla Pasqua, seguite da tre
meditazioni sul Paradiso, per le Feste Pasquali . - Un vol . in-32° . .
(E) » 0 15
Le sctte parole di Gesù in Croce
(E) e 0 05
Gesù modello dì pazienza
(E) e 0 05
Gesù nostra speranza
(E) » 0 05
La Passione di Gesù Cristo esposta alle anime divote da S . Alfonso M . de' Liguori (E) e 0 40

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ANNO XIII - N. 4.
Esce una volta al mese .
APRILE 1889
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario . Il Mese di Maria - La Pasqua di Risurrezione .
Conferenze salesiane - Scena religiosa in mare - L'ultimo
saluto dei fratelli e dei figli - Due care festicciuole - S . Tom-
maso a Valsalice e la benedizione del S. Padre - Un fiore
dell'Oratorio Salesiano in Catania - Guarigione d'una fan-
ciulla ; la benedizione d'un Vescovo - Cooperatori defunti
nel febbraio e marzo .
Invitiamo caldamente i cooperatori e
le cooperatrici di Torino a prendervi
parte ; ed esortiamo tutti gli altri a
celebrare con divozione speciale il mese
di maggio, per ottenere dalla SS . Vergine
tutte quelle grazie spirituali e temporali
che ci sono necessarie .
IL MESE DI MARIA .
Il 23 corrente Aprile si darà principio
nella Chiesa di Maria Ausiliatrice in
Torino al mese consecrato alla divozione
della Gran Madre di Dio .
Tutti i giorni al mattino alle ore 5
e1/2eale7e1/2visaràmesaleta
per la Comunità, rosario e comunione
con canti e preghiere .
Per concessione Pontificia ogni fedele
Cristiano, assistendo divotamente a tali
esercizii di pietà, può lucrare ogni volta
l'indulgenza di tre anni.
Alla sera alle ore 7 e 1/2 dopo il canto
di una lode, si terrà un breve discorso,
e si darà la benedizione col SS . Sacra-
mento. Alle feste poi questo discorso avrà
luogo dopo i vespri alle ore 4 .
LA PASQUA DI RISURREZIONE,
Pensieri e riflessi .
Al 21 di questo mese ricorre la Pasqua
di Risurrezione . Oh! quai dolci e conso-
lanti pensieri non risveglia questa solen-
nità . Di quanta contentezza, di quanta
gìoia non riempie l' animo del credente .
La Chiesa, cessato il lugubre canto delle
lamentazioni de' santi profeti, deposte le
nere gramaglie, si veste a insolita festa,
e col cuore traboccante di gioia intuona
quell'inno, che gli spiriti celesti innalzano
del continuo al trono dell'Altissimo : Al-
leluia, alleluia .
Ma donde tanta letizia, tanto tripudio?
Il pensiero che più turba l'animo umano
e da cui naturalmente più si abborre egli
è senza dubbio quello della morte . Si ah

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da morire . Tutti andiamo incontro alla
morte, tutti scendiamo al sepolcro, a so-
miglianza delle acque che corrono senza
far più ritorno . Questo piccolo mondo
che è il corpo nostro, plasmato dalle mani
istesse d'Iddio, questo sublime edificio, a
cui riverenti s'inchinano meravigliati i
più sommi ingegni , questa parte di noi
stessi, per la quale ci pigliamo tanta
cura, tanti pensieri , ha da infralire,
cadere e dissolversi . Oh! tristo pensiero
e pur duro anche per chi crede all'im-
mortalità dell'anima . L'uomo, creato per
la vita dell' anima e del corpo, sente di
essere immortale , nè vorrebbe pur cre-
dere che il corpo suo ha da perire . Ep-
pure ogni illusione è vana . La terribile
realtà ogni giorno si manifesta intorno a
lui e sotto i suoi occhi .
Ma si rallegri il credente colla Chiesa
nel giorno pasquale . Raffermi la sua fede
nella immortalità sua . Lasceremo per al-
cun tempo il corpo alla terra, diverrà
esso polvere ; ma allo squillo di quella
tromba, che nel tetro silenzio del mondo
distrutto griderà - Levatevi, o morti -
le varie parti di esso, disperse ovunque
si voglia, si riuniranno insieme, si ricom-
porranno, ed in forma gloriosa, se sa-
remo stati crocifissi con Gesù Cristo, ri-
ceveranno in se nuovamente, l' anima
nostra . E qual è il fondamento di questa
nostra fede ? È la Risurrezione di Nostro
Signor Gesù Cristo ; perchè, come scrive
l'Apostolo Paolo, sicut in Adam omnes
moriuntur, ita et in Christo omnes vivifica-
buntur (1) . Gesù Cristo ha trionfato . Egli
nostro Capo è pur morto, ma è risorto
glorioso e trionfante . Ha spezzato per sè
e per noi il tirannico giogo della morte
che il fallo di Adamo ci aveva posto sul
collo. Impererà essa sui nostri corpi sola-
mente fino al giorno dell'universale giudi-
zio, ma allora risorgeranno liberi, agili,
risplendenti e colle anime saliranno al
Paradiso, ove vivranno eternamente beati
in compagnia di Cristo .
Come ciò fia possibile non è dato al-
l'uomo di conoscere. Un intimo senti-
mento ce ne persuade, la fede poi ci ras-
sicura . Quel Dio, che ha saputo con un
solo atto della sua volontà trarre dal
nulla il mondo che noi abitiamo e con
esso tutto l'universo, non potrà egli forse
con un altro atto di sua medesima vo-
lontà riunire insieme gli avanzi del no-
(1) I. Cor. 15, 22.
stro corpo mortale, per quanto essi siano
dispersi e trasformati ?
Il credente non ha bisogno di maggiori
prove . Sa che Dio ha rivelata questa con-
solantissima verità, e che non può men-
tire . Questo gli basta . E dice col santo
Giobbe : « Io so che vive il mio Reden-
tore, e che nell'ultimo giorno io risorgerò
dalla terra e di nuovo sarò rivestito di
questa mia pelle, e nella mia carne ve-
drò il mio Dio, cui vedrò io medesimo e
non un altro e in cui fisserò io stesso i
miei occhi » (1) .
E che si vuole di più? Un pegno, una
caparra i Ecco anche questa . Il Figlio di
Dio medesimo fattosi uomo, Gesù Cristo,
dà se stesso in pegno di un dogma tanto
confortevole per l'uomo . La santa Comu-
nione è dessa una caparra di nostra ri-
surrezione . Sono parole di Cristo : Ego
sum resurrectio et vita (2) ; Io sono la ri-
surrezione e la vita . Qui manducat meam
carnem et bibit meum sanguinem, habet vi-
tam aeternam, et ego resuscitabo eum in
novissimo die (3) ; Chi mangia la carne di
Cristo e beve il suo sangue, ha la vita
eterna, ed Egli lo risusciterà nell'ultimo
giorno .
E noi, o cattolici, ubbidendo alla no-
stra Santa Madre, la Chiesa, rìceveremo
questo pegno ne' dì solenni di Pasqua .
Con quanta gioia dovrebbero tutti i fe-
deli eseguire un sì caro precetto in que-
sti giorni, nei quali il divin Salvatore ha
spezzate le catene onde Satana teneva
avvinta la misera umanità . Se i popoli nel
dì anniversario della lor liberazione da
somma sventura fanno grande festa e
mandano rappresentanti a porgere i loro
ringraziamenti ed omaggi al prode che
li ha salvati ; che non farem noi inverso
di Gesù , nel giorno pasquale, perpetuo
anniversario del suo trionfo sopra del-
l'infernale nostro nemico, che ci teneva
schiavi, soggetti alla morte dell'anima e
del corpo ? Assecondiamo con piacere,
con giubilo all'invito che ci fa la Chiesa,
ed accostiamoci in fai giorni sì felici per
noi a ricevere il Nostro Redentore nella
SS . Comunione . Questo è il miglior modo
onde mostrare la nostra gratitudine per un
tanto Salvatore ed assicurarci di risor-
gere come lui risplendenti e gloriosi nel
giorno finale .
(1) Job . xix, 25-27.
(2) Joan . xi, 25 .
(3) Joan . vi, 55 .

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Prepariamo sin d' ora il nostro cuore
per ricevere Gesù . Purghiamolo da ogni
macchia col lavacro salutare della Con-
fessione : togliamo dal nostro cuore i germi
di morte eterna e di risurrezione inglo-
riosa . Se vogliamo che Gesù Cristo operi
in noi quei mirabili effetti che ha pro-
messo, se bramiamo ch'Egli sia davvero
la nostra vita , la nostra risurrezione ,
stacchiamo il nostro cuore dagli affetti
terreni, ed indirizziamolo al nostro ultimo
fine, eleviamolo al cielo, come ne invita
l'Apostolo : Quae sursum sunt sapite, non
quae super terram .
E perchè noi destinati a gloria immortale,
ci lascerem vincere dalle apparenze di beni
caduchi ? Sursum corda . Diceva Bossuet
« La sanità non è che un nome, la vita
un sogno , la gloria un'apparenza, le
grazie ed i piaceri non altro che un di-
letto pernicioso . Tutto in noi è vanità . . .
Per quanto superbe siano le distinzioni,
delle quali si pavoneggiano gli uomini,
questi hanno tutti una medesima origine
e quest'origine è ben piccolina . I loro
anni si incalzano gli uni gli altri , come
i flutti ; non cessano di scorrere, finchè,
dopo aver alcuni fatto alquanto più ru-
more che gli altri, ed aver attraversato
qualche più estesa regione, vanno tutti
a confondersi insieme in un abisso , ove
più non sono riconoscibili nè principi ,
nè re, nè tutti quegli altri vantati pregi,
che distinguono gli uomini, allo stesso
modo che i più rinomati fiumi dimorano
senza nome e senza gloria mescolati nel-
l'oceano coi più sconosciuti fiumicelli ».Se
tutto in questo mondo passa, nè più di esso
rimane traccia alcuna, altrove adunque noi
cerchiamo una felicità imperitura . Se desi-
deriamo esser ricchi, amiamo le vere ric-
chezze ; se cerchiamo l'apice della vera glo-
ria, aneliamo al regno dei Cieli . L'uomo fui
creato inesterminabile , e fu creato per
Dio . Nessun'altra cosa, fuori di Dio, è la
sua ricchezza, la sua gloria, la sua feli-
cità . Dio sarà la sua ricompensa grande
oltremodo per tutta un'eternità .
CONFERENZE SALESIANE.
Anche quest'anno ci pervennero molte re-
lazioni intorno alle Conferenze dei Coopera-
tori e delle Cooperatrici tenute in varie città
e paesi ad onore di S . Francesco di Sales .
Dalle medesime apprendemmo con grande
soddisfazione dell'animo l'incremento che ne
ricevette la gloria di Dio, l'onore del Santo
Patrono e la pietà e carità dei nostri Coo-
peratori e delle nostre Cooperatrici, i quali
contìnuano e vanno progredendo in quel
buono spirito che loro ha inspirato il nostro
istitutore, l'amatissimo D . Bosco . Occupan-
doci troppo spazio il dìre di tutte, noi, con-
servando negli archivii memoria e della
bella festa celebrata ad onor del Santo nel
Seminario di Macerata, ove da anni è stata
pur eretta una Pia Unione fra gli alunni
coll'approvazione del loro Vescovo, per otte-
nere che venga ivi accelerata l' apertura di una
Casa Salesiana a vantaggio della povera
gioventù ; e di quella, solenne come sempre,
fattasi a Bobbio, ove tenne la conferenza a
quei numerosi e buoni Cooperatori il Reve-
rendissimo Can . Francesco Cadebò, e di tutte
le altre, daremo un cenno di due sole . L'una
servirà di stimolo e di esempio a que' Coo-
peratori che non avessero ancora potuto co-
stituirsi un centro con un Direttore a capo ;
perchè vogliano essi medesimi eleggere tra
di loro una persona o ecclesiastica o seco-
lare di buona riputazione, intorno alla quale
si possano radunare alcune volte nell'anno
per informarsi bene allo spirito del loro Re-
golamento, per venire a cognizione dei fa-
vori spirituali che possono godere, del bene
che hanno operato e di quello che possono
operare i Cooperatori Salesiani .
L'altra porgerà un modello di traccia, che
potrà seguirsi nel tenere le prescritte confe-
renze, ove i Cooperatori sono bene organiz-
zati . È desso il metodo che usava D . Bosco
stesso tutte le volte che rivolgeva la parola
ai Cooperatori, e col quale inteneriva i suoi
benevoli uditori e li moveva a portargli aiuto
nella grandiosa sua impresa .
A Pavia .
La conferenza tenuta in questa città segna
un'epoca importante nella storia de' nostri
Cooperatori, perocchè essa data la fondazione
in corpo e pubblicamente de' medesimi in
detta città . Sono gìà parecchi anni che ivi
abbiamo dei Cooperatori, i quali in più cir-
costanze ci hanno mostrato desiderio d'avere
un capo, sotto la cui presidenza si potessero
radunare tutti insieme per vie meglio cono-
scere lo scopo dell'istituzione . Ma non era
ancor loro riuscito . Si è loro stabilito un de-
curione nella persona del Rev .mo Can . Fran-
cesco Mariani , ed ora hanno potuto racco-
gliersi a conferenza generale, come riceviamo
da lettera che quel Direttore ci scrisse in
data 5 febbraio scorso
« Il 24 gennaio p . p . nella chiesa parroc-
chiale di S . Teodoro , gentilmente concessa
da quel R .mo signor Prevosto, fu tenuta la
prima adunanza generale dei Cooperatori e
delle Cooperatrici, per inaugurare le confe-
renze e stabilire il da farsi per la festa di
S . Francesco di Sales, Patrono della nostra

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Pia Società. In quell'adunanza, resa impor-
tante dall'intervento di quasi tutti gli spec-
chiatissimi Ecclesiastici che fanno parte dei
Cooperatori di questa città, si lesse dapprima
il Regolamento, onde formarsi un'idea chiara
dello spirito e dello scopo dell'Opera ; indi
si stabilì che la mattina del 29 gennaio, alle
ore 8, l'umile Direttore avrebbe celebrato la
santa Messa all'altare di S . Francesco di
Sales, tenendovi un discorsetto di circostanza
e distribuendo la SS . Comunione generale .
» Questa piccola, ma devota festicciuola
fu celebrata , dietro grazioso invito del re-
verendissimo Mons . Prevosto Magani, nella
sua chiesa parrocchiale di S . Francesco,
ove ogni anno suol solennizzarsi con pompa
la sacra ricorrenza del Salesio .
» È poco quel che si è fatto ; ma giova
sperare che sarà il principio di quel maggior
bene che si potrà fare nell'avvenire, quando
la Pia Unione dei Cooperatori si sarà tra di
noi consolidata su più larga base e potrà
disporre di mezzi .
» Intanto lo spirito che anima gli attuali
ascritti è eccellente; grande è l'interesse che
piglia il nostro Veneratissimo Vescovo, e
dove in qualche modo entra lui, uopo è che
anche i cadaveri si riscuotano a vita vi-
gorosa .
» Speriamo dunque in un fiorente avvenire
per la nostra società pavese, e in una sua
più larga manifestazione nella ventura festa
di Maria SS . Ausiliatrice . »
Il buon Dio benedica que' nostri Coopera-
tori e li aiuti ne' loro sforzi per promuovere
la salute delle anime ed in ispecie della gio-
ventù pericolante .
A Roma .
Al 27 febbraio si teneva pure in Roma
nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di
Gesù, al Castro Pretorio, la conferenza pre-
scritta ai Cooperatori ed alle Cooperatrici
dell'alma città . Dopo la lettura d'un tratto
della Vita di S. Francesco di Sales ed il
canto di un mottetto, compariva sul pulpito
l'Eminentissimo Cardinal Parocchi, Vicario
generale di Sua Santità e nostro amorosis-
simo Protettore . Noi diamo qui un brevis-
simo sunto di quanto Sua Eminenza Revma .
disse con quella sua chiara, facile ed elegante
parola :
-Disse già un cotal Gamaliele ai magistrati
e ministri che macchinavano dar morte agli
Apostoli : « Lasciate fare, se sarà opera dell'uo-
mo, l'impresa cadrà da sè ; se sarà opera di
Dio, a nulla varranno le opposizioni e le
difficoltà ; le supererà tutte e andrà sempre
più fiorendo, perchè opera di Dio . » (Atti
degli Apostoli, c . v . vers . 38 e 39) .
Io applico la sentenza alla grande Opera
avviata dalla felice memoria di Don Bosco .
Se quest'Opera fosse stata puramente umana,
un'opera filantropica secondo l' andazzo dei
moderni, in cui non si attenda che alla tem-
porale felicità, al benessere materiale, dopo
la morte di quest'uomo noi avremmo veduto
l'Opera sua indebolire, intisichire e perire .
Per lo contrario in quest'anno, primo dacchè
quella bell'anima è volata, come fermamente
speriamo, a godere la ricompensa celeste, la-
sciando nel pianto derelitti i suoi figli, l'O-
pera sua, dico, prese a spiegare in quest'a nno
nuove ali e nuovi voli intentati, dando prove
anco maggiori della sua stabilità . Perchè ab-
biate un'idea , cari Cooperatori Salesiani ,
delle opere fatte nello scorso anno, io ac-
cennerò parte per parte, provincia per pro-
vincia, regione per regione, le opere in esso
compiute . -
E ciò fatto, proseguiva : - Da questo
breve riassunto possiamo constatare quanto
bene abbiano operato i Salesiani in que-
st'anno critico , spaventoso . Affinchè però
questa vita rigogliosa si mantenga nelle
loro opere , i Cooperatori Salesiani ora-
mai debbono raddoppiare il loro zelo per
concorrere in loro aiuto . Imperocchè il ve-
nerando Don Bosco impresse alle sud-
dette una vita potente, colla manifestazione
viva, eloquente della grazia soprannaturale .
Bastava infatti che egli si presentasse per
accaparrarsi gli animi anche i più ribelli ,
per vincere i sentimenti i più avversi . La
sua sola presenza destava l'entusiasmo, come
avvenne in Francia a Parigi, ove alla sua
predicazione correva tutto il popolo, che anzi
per le vie di quella metropoli si affollava
intorno a lui rapito al solo suo aspetto .
Italia, Francia, Spagna, America, Asia am-
miravano e desideravano l'opere sue . Tutto
quanto era effetto del carisma, della soprab-
bondanza, del cumulo dei doni soprannatu-
rali, tale da far stupire e scuotere anche
questo secolo decimonono, secolo miscredente .
Ora egli non è più ; bisogna compensare col
nostro zelo , colla nostra carità la sua assenza
per far prosperare l'opera sua, che è opera
di Dio .
Il nostro Divin Maestro disse ai suoi
Apostoli prima di ascendere al cielo : E x-
pedit vobis ut ego vadam : si enim non abiero,
Paraclitus non veniet ad vos . È spediente
ch'io me ne vada affinchè voì possiate rice-
vere lo spirito Paraclito . D . Bosco pure
negli ultimi giorni del viver suo ripetè
È spediente ch'io vada, la mia morte sarà
a voi giovevole : perchè, s'io restassi tra voi,
voi potreste credere che sia opera mia e non opera
del Signore . Mettete la vostra confidenza in Lui
che vi aiuterà e vi farà prosperare ancor
più che non facessi io . E questo si è av-
verato . Come infatti il Signore disse de' suoi
discepoli, che avrebbero fatte opere simili a
quelle che aveva fatto Lui, e maggiori an-
cora ; così pure avvenne dei figli di D . Bosco .
Hanno fatto e faranno simili e maggiori
opere ancora coll'aiuto del Signore, ma anche
colla vostra cooperazione. Molte opere

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restano a compiere ; tra le altre eccone al-
cune proposte per l'anno 1889 . - E dava
conto di quanto la nostra Congregazione
intende di fare nel presente anno, e Dio
benedicendo, anche negli anni avvenire ;
riportando ciò che D . Michele Rua annun-
ziava nella sua lettera ai Cooperatori, stam-
pata sul Bollettino del mese di Gennaio .
Quindi l'Eminentissimo continuava : - Qui ,
reverendi Confratelli e Cooperatori , per-
mettetemi un' osservazione sulle spese e-
normi che debbono sostenere i Salesiani per
provvedere al mantenimento di tutta questa
sterminata gioventù, provvedere per le scuole,
per le arti e mestieri, per dare una educa-
zione religiosa, morale ed artistica conve-
niente . Sono circa 300 mila i fanciulli rac-
colti nelle Case della Congregazione . Di
questi un gran numero sono ricoverati af-
fatto gratuitamente, gli altri non credo giun-
gano a pagare un terzo di quel che costa
il loro mantenimento . Or pensate voi, colla
carezza di ogni cosa, quale sia la spesa a
carico della Congregazione Salesiana . Ma
v'ha di più . In America sono 300 i Missio-
nari Salesiani da sostenere . Se per il viaggio
di soli 55 si dovettero sborsare più che
50,000 mila lire, che sarà delle spese indi-
spensabili per lunghissimi viaggi e frequen-
tissimi e costosissimi che debbono sostenere
nel luogo della loro missione per recarsi da
una stazione ad un'altra? Fate conto infatti
che la nostra Italia sia una di quelle Pre-
fetture apostoliche, e avrete un'idea della
vastità di quelle missioni ch'essi debbono
percorrere . Inoltre, mentre essi mancano di
tutto e vivono di carità, debbono pensare a
fabbricarsi casa, chiesa, scuole pei fanciulli,
provvedere abiti e regali pei selvaggi onde
cattivarseli e tirarli alla nostra santa reli-
gione . Ma come faranno a trovare tali somme
se i Cooperatori non vengono loro in aiuto?
Voglio ammettere che qualche aiuto lo
riceveranno dalla Società della Propagazione
della Fede in Francia e dalla Sacra Congre-
gazione di Propaganda Fide . Ma è ben poco
tale aiuto in comparazione del bisogno . E
ciò per una semplicissima ragione, cioè : La
massima parte delle offerte che raccoglie la
predetta Società della Propagazione della
Fede, proviene dalla Francia . Per esempio
l'anno scorso , sopra 1,800,000 lire , sapete
quanto concorse la carità dei Francesi? Per
più di 900,000 lire . Sopra cinque parti cioè,
quattro parti sono offerte loro . E tutto que-
sto mentre hanno altre costosissime opere di
carità da sostenere, soprattutto le scuole li-
bere cristiane da contrapporre alle empie
governative laicizzate, in cui si rompono le
gambe ai crocifissi e si demoralizza la crescente
generazione . Questi mali costano annualmente
milioni e milioni ai Francesi . Da ciò ne
viene, e non a torto, che la maggior parte
delle offerte fatte alla Società della Propa-
gazione della Fede siano destinate alle
m.isonfrace È giusto, dico, che così si re-
tribuisca la carità a chi la fece . E quindi
ben poco sono sostenute le povere missioni
italiane . Ora la missione della Patagonia è
essenzialmente italiana, e versa precisamente
in tali strette condizioni .
Molte altre opere bisognose di aiuto vi
sono e che più da vicino ci riguardano . Vi
è tra l'altre il compimento dell'Ospizio del
Sacro Cuore qui in Roma, di cui non v'è
che il principio, e voi vedete quanto ancora
manchi a compire il quadrato della fabbrica .
Eppure sarebbe tanto necessario fosse presto
finito . Poichè in Roma se pel sesso femmi-
nile, per fanciulle di ogni età e condizione,
avvi somma facilità di collocazione , tutto
l'opposto si è per i fanciulli . Per una popo-
lazione di 400,000 anime son più che insuf-
ficienti i pochi e ristretti orfanotrofi ed ospizi
esistenti . Aggiungi che in quasi tutti hanvi
condizioni e leggi imprescindibili, e che quindi
non possono che raramente soddisfare al bi-
sogno . Sì, quest'Opera è di somma impor-
tanza ed urgenza, e deve quindi stare molto
a cuore ai Cooperatori Salesiani, onde possa
presto essere compiuta e dare ricetto a 500
e più fanciulli, di quanti speriamo sia capace .
Altra opera raccomandata alla carità dei
Cooperatori è la decorazione del tempio di
Maria Santissima Ausiliatrice a Torino, ove
è la Casa propria e centro della Congrega-
zione Salesiana . A questa chiesa D . Bosco
consecrò le più vive sollecitudini, ma per le
ingenti spese non potè decorarla di marmi ,
pitture e oro e si accontentò di semplice
tinta. In appresso, specie in questi anni, me-
more dei prodigi operati, testimone di tante
grazie concesse, aveva concepito vivissimo
desiderio, di por mano ad abbellirla . Perciò
si è pensato di compiere quest'opera, forman-
done un monumento a D . Bosco in onore di
Maria Ausiliatrice .
Ecco le opere raccomandate allo zelo dei
Cooperatori Salesiani per l'anno 1889 . Sono
assai, è vero, ma la carità vostra non deve
venir meno, nè rallentarsi . Rincresce il pen-
sare che per la sola propagazione dei libri
la protestante Inghilterra spende annual-
mente dieci volte più che non la Propaga-
zione della Fede e la Sacra Congregazione
di Propaganda Fide . È veramente doloroso .
Per la propagazione dell'errore essi spen-
dono tant'oro , e noi per la propagazione
della vera fede saremo meno generosi, meno
zelanti? Oh se tanti cristiani invece di span-
dere in vanità, in frivolezze tanti danari ,
con danno alcune volte del benessere delle
famiglie, impiegassero parte di quelle somme
in opere di carità, quanto bene farebbero e
agli altri e a se medesimi e alle loro fami-
glie ancora!
Io conchiudo ricordandovi che il Signore
ci fa pesare la sua mano in questi giorni
con flagelli anche temporali, perchè noi ab-
biam dimenticato Lui, abbiamo dimenticato

1.8 Page 8

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le opere di carità . Ma nelle sue viscere di
misericordia Egli con questi flagelli, non ci
vuol già perdere, ma salvare . Richiede però
la nostra cooperazione alla sua bontà . Egli
vuole che riprendiamo le buone opere, che
riaccendiamo in noi lo spirito di zelo, di
carità .
Riuniamoci adunque ad ascoltare la sua
voce, mentre siamo in tempo, ed il Signore
ci benedirà e ricompenserà largamente qui in
terra e lassù in cielo nella beata eternità . -
Noi pure coll'Osservatore e colla Squilla ro-
mana,speriamofcvtihelparo
dell'Eminentiss . Cardinale nostro Protettore
non cadranno a vuoto, e che non solo in Roma,
ma anche fuori, i buoni concorreranno tutti ad
un'opera di grandissima utilità e nella quale si
disposano mirabilmente la religione e la
patria .
SCENA RELIGIOSA IN MARE .
Alcuni giorni dopo la partenza di D . Fa-
gnano per lo stretto di Magellano, s'imbar-
cavano a Genova due altri Salesiani diretti
alla Repubblica dell'Uruguay . Ecco una gra-
ziosa scena del loro viaggio :
Las Piedras, 13 dicembre 1888 .
AMATISSIMO PADRE,
Finalmente siamo giunti sani e salvi a no-
stra destinazione con un felicissimo viaggio .
Eccettuati due giorni, abbiamo potuto cele-
brare sempre la santa Messa . La Provvi-
denza aveva disposto che il nostro capitano
fosse un gentilìssimo signore, il quale ci per-
mise di celebrare sul ponte tutte le domeniche,
assistendo esso stesso alla s . Messa con tuttì
gli uffiziali e i mille ottocento passeggierì
con una divozione ammirabile .
Avendo noi visto che fra i passeggieri vi
erano molti fanciulli e molte fanciulle che
mancavano d'istruzione religiosa, abbiamo
accarezzata l'idea di far loro il catechismo
due volte al giorno . Prima di incominciare
il nostro caro apostolato, abbiamo parlato col
comandante, al quale piacque molto il nostro
progetto e mise tosto a nostra disposizione
il salone delle signore nella prima classe .
Non contento di ciò fece affiggere varii an-
nunzii in luoghi diversi della nave racco-
mandando ai padri e alle madri di famiglia
che mandassero con premura i loro figliuoli
al catechismo .
Questa raccomandazione fu accolta con en-
tusiasmo, e noi mattina e sera ci vedevamo
circondati da turbe di piccolini attenti alle
lezioni di vita eterna, che davamo loro con
indescrivibile piacere . Nessuno può immagi-
narsi la nostra felicità in quei momenti . Dal
più profondo dell'anima noi rendevamo gra-
zie al Signore che ci aveva offerta un'occa-
sione sì bella per farlo conoscere ed amare
da quei cari fanciulli, dei quali molti per la
prima volta forse udivano le cose da noi in-
segnate .
La nostra consolazione fu al colmo quando
finiti i catechismi, ne vedemmo molti prepa-
rati e disposti a ricevere la s . Comunione e
quindici a farla per la prima volta .
Prima di presentarli al Re dei re, che do-
veva discendere nei loro cuori, abbiamo loro
indirizzate poche parole, per far conoscere
sempre meglio la grazia che il Signore in
quel giorno loro concedeva, e le nostre pa-
role furono ascoltate con commovente atten-
zione . Finita la s . Messa ed il ringrazia-
mento e dato a tutti un ricordo di quella
bella festa, i fanciulli nell' uscire dalla cap-
pella improvvisata, ebbero la grata sorpresa
di sapere come il comandante avesse dato
ordine di preparare per essi una sontuosa
colezione . Con viva gioia risposero all'invito
e sparecchiarono come per incanto tutto ciò
che era stato posto sulle mense .
Fu questa la circostanza degna di nota
del nostro viaggio . . .
Tutti i miei confratelli mi incaricano di
presentarle i loro ossequi e di chiederle la
sua paterna benedizione .
Suo obb .mo figlio in G . e M.
DON GIUSEPPE GAMBA .
L'ULTIMO SALUTO DEI FRATELLI E DEI FIGLI,
I missionari che accompagnavano Mons .
Cagliero eransi recati al Collegio di Valsa-
lice per passare uno degli ultimi giorni di
loro permanenza in Torino, presso la tomba
di D . Bosco e in lieta compagnia con quei
loro confratelli . Quivi per onorarli si tenne
una splendida accademia, e un giovane chie-
rico leggeva loro la seguente affettuosa
poesia
L'ADDIO AL MISSIONARIO
DALLA TOMBA DI D. BOSCO.
Dolci fratelli, addio !
È giunta la mest'ora
Dell'amplesso fraterno, forse estremo :
Pochi momenti ancora,
E voi, da Dio eletti,
Ai fratelli diletti
Direte addio, e noi
Addio diremo a voi .
Oh povero mio cuor tu tremi ; ahi quanto
Del fraterno saluto
Ti costa la parola ! Oh quale nuovo
Di speme e di timor affetto misto,
Tra lieto e tristo, in petto
L'ardente cor ci affanna !
Ma l'alma si rinfranchi :
Anco Gesù tracanna
Tutta del duol la feccia, e non s'arresta,
Ma il doloroso calle
Ecco a salir s'appresta ;
E dietro a Lui la Madre pia che langue.
Or così Voi, perchè del Divo Sangue
Il frutto più s'estenda,
Perchè là ove attenda
Satanno, ed ove orgoglioso accoglie
D'incensi ampio tributo,

1.9 Page 9

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U', d'ogni luce muto,
Di Cristo il nome non risuona ancora,
Voi in viso dolenti,
Ma nel pio cuor ferventi,
Il piè di pace apportator volgete :
E dei fratelli al coro
Di gaudio e di dolore
Pio argomento, o miei fratelli, siete
Che se pronto è lo spirto
Si sta la carne inferma
Di sua fralezza prova è il pianto mio . ..
O mieifrateli,adio !
Ma qui sul sacro avello
Che chiude il cener santo
Di chi Padre a noi fu, e amammo tanto !
Pria che all'ardua palestra
Il vostro piè sia volto, qui la destra
Stringiam, e sacro un voto
Da noi si rinnovelli
Che d'un sol Padre figli,
Ci salutiam fratelli .
Nel desolato Pampas, nel deserto
Isterilito e brullo,
Del morto Padre il nome glorioso
Per voi risuonerà
Ed allor che il fanciullo
Col ciglio lacrimoso
Vi chiederà gemendo
Chi fu tanto pietoso
Ver lui, ignoto ancora, e gli diè mano
Dite, dite, o fratelli
Che da loro lontano
E mille leghe e mille,
Un sepolcro glorioso
Chiude chi pure morto
Tanta sparge di vita
Nel mondo e di conforto
Inesauribil vena :
Dite che Ei vive ancor nei figli suoi :
Dite . . . che Ei vive in voi .
E perchè lieto rassereni il ciglio
Dello sterile Pampas
Il derelitto figlio,
Dite, o fratelli, ancora
Che mentre in strania prode
Di Cristo e di Don Bosco il nome s'ode
Per voi a risuonar;
Un'altra schiera sta vigil custode
Ed in fervida calma
Alla mesta urna fisi il guardo, e prostri
All'ossa preziose,
A belle, a generose
Imprese accendon l'alma
E col desir van affrettando il giorno
Di mostrarsi coll'opre d'un tal Padre
Non degeneri figli .
Dite che vi seguiamo
Tutti, tutti col fervido desio
Dolci fratelli, addio !
Ed or, fratelli, con serena fronte
Partite : nei perigli
Di vostra lunga via,
Su voi, suoi dolci figli,
Oh veglierà Maria !
E Lei che al caro Padre
Nell'opra guida fu, nel duol conforto.
Or che il buon Padre è morto,
La pia Materna cura
Raddoppierà sui figli derelitti.
Ite dunque fidenti
E se d'Averno l'ira
Contro voi desterà fiera procella,
Il pensier vi conforti
Che dal seno di Dio
Lieto su voi rimira
D . Bosco, e il guardo in voi soave posa
La Vergin gioriosa .
Ite fidenti, sì : del gran Leone,
D'ogni più eletta grazia apportatrice,
La fatidica destra
Benedicendo è scesa
Su Voi, dal Vaticano .
A rinfrancarvi da nemica offesa,
E a voi no, non invano
L'onde pregò benigne e miti i venti,
Con affettuosi accenti,
Il porporato Prence,
Che di Torino il gregge
Di padre con amor guida e corregge.
Ite fidenti : il Padre ecco v'affida
Del paterno suo cuore
Al prediletto figlio
A Lui, che ognor con indomato ciglio
Saprà d'ogni periglio
Con vigorosa mari ritrarvi fuore
A Lui, che dei Patagoni Pastore,
Del nostro sodalizio è nobil vanto
E fulgido splendore :
Ecco, fratelli, il Duca vostro, il Padre ;
Sereno, umile e in suo consiglio altero
Gioite : è vosco Mons . Cagliero !
Fratelli invidiati,
Addio ! se dì verrà, che alcun di voi
Invigorito e stanco
Sovra il deserto suol, il sol cadente
Saluti, e all'egro fianco,
Indarno cerchi col desioso guardo,
Un fratel che il consoli
L'alma abbattuta si ritempri e voli
Qui del piangente salice
Entro l'angusta valle
E il travaglioso calle
Come s'addolcirà
Oh quale ardor novello
Se gli soccorre al cor, che mentre Ei, forte
Del Redentor campione,
Dura l'aspra tenzone,
Qui di cari fratelli
Un eletto drappello,
Per Lui prega del Padre al sacro avello.
Dolci fratelli, addio!
Ecco che dell'Atlantico
All'Occidental lido
Di gioia echeggia un grido :
V'attende un'altra schiera
Che con voi per Gesù combatte e spera .
Eccoli : son pur quelli
Diletti a noi fratelli .
Mentre lieti e festanti
Accoglieranno voi
Lor direte salute anche per noi .
Addio, fratelli, addio !
Ègiunta la mest'ora
Dell'amplesso fraterno, forse estremo
Forse non più qui in terra . . .
Ma ferma è in cor la speme
Di ritrovarci al dolce Padre insieme
Un giorno, in seno a Dio .
Addio, fratelli, addio !
Ch. G . R . V.
Da Genova, nell'atto di imbarcarsi D . An-
tonio Riccardi, segretario di Mons . Cagliero,.
a nome dei compagni scriveva un saluto a.
D . Rua
Genova, 21 gennaio 1889 .
CARISSIMO SIG . D . RUA,
Oggi alle 2 pom . la Duchessa di Genova
leverà l'àncora e si metterà in rotta per Bar-
cellona . E noi e le suore di Maria Ausilia-
trice , benedetti ancora una volta dalla pa-
terna mano di V . S . carissima e da Monsi-
gnor Manacorda, diremo addio a questa
povera patria nostra, ove ci legano tanti
vincoli di gratitudine, di filiale, tenero af-
fetto verso così buoni e cari superiori, con-
fratelli ed amici . Mons . Manacorda grazio-
samente venne da Genova , ove alloggia
presso il collegio dei Figli di Maria in Ca-

1.10 Page 10

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rignano, questa mane per celebrare la Messa
della Comunità in Sampierdarena nella no-
stra chiesa di S . Gaetano e ci disse alcune
parole affettuose di commiato e di ricordo .
Esso accettò di cantare la Messa pontifi-
cale per l'anniversario dell'amato D . Bosco .
Noi siamo ognora più compresi di grati-
tudine verso il Divin Salvatore che si degnò
presceglierci a vocazione sì alta e sublime,
quale è quella di portare il Vangelo a quelli che
vivono tuttora nell' ignoranza del loro Crea-
tore e Salvatore e non conoscono la cara
Madre Nostra Maria .
Noi partiamo . Nel nostro cuore sta scol-
pita l'immagine dell'amato nostro D . Bosco,
risoluti di tracopiarla il più perfettamente
che da noi si possa in ogni nostra azione e
formarla in tutti quelli che la Divina Prov-
videnza ci affiderà .
Sta eziandio ben impressa in noi la me-
moria di Lei, o nostro carissimo Padre, e ci
studieremo di assecondare il suo ardentissimo
zelo per la salute delle anime .
Noi partiamo . Carissimo sig . D . Rua, su-
periori e confratelli amati, addio .
Af.mo in G . M.
D . ANTONIO RICCARDI .
Un telegramma ci annunzia che con viaggio
felicissimo giunsero a Buenos Aires il 15
febbraio .
DUE CARE FESTICCIUOLE .
Riportiamo con piacere le relazioni di due
care festicciuole , l'una celebrata nel nostro
Oratorio di S . Croce in Lucca ed allietata
dalla presenza d' illustri personaggi, tra i
quali il celebre oratore Padre Agostino da
Montefeltro , che vi andò per tessere il pa-
negirico del nostro Patrono s . Francesco di
Sales, e s'intrattenne tutto un giorno coi no-
stri Salesiani ; l'altra non meno bella fatta
e goduta dai ragazzi e dalle ragazze delle
scuole annesse alla nostra missione di Londra .
Così ci scrivono da Lucca
« Il giorno 24 di febbraio si celebrò con molta
solennità in questo Oratorio la festa del gran
santo e Patrono dei Salesiani S . Francesco
di Sales . L'illustre e M . R . Mons . Giustino
Pardini, Decano e Ordinario della Collegiata
di S . Michele, celebrò la messa della comu-
nione generale, rivolgendo un breve ed af-
fettuoso discorso ai giovanetti che s'accosta-
vano per la prima volta a ricevere il Pane
degli Angeli . Il M . Rev . Sig . Gaetano Penesi
parroco di Peccioli, cooperatore salesiano, cantò
la Messa solenne, eseguita molto bene in mu-
sica dai giovanetti dell'Oratorio . Ma ciò che
contribuì maggiormente a render lieta e sim-
patica la festa fu la presenza del Padre A-
gostino da Montefeltro, il quale volle tratte-
nersi con noi fino alla sera, rallegrandoci
colla sua amabile conversazione, piena di
affettuosa famigliarità, e facendoci amare ed
ammirare s . Francesco di Sales con un ma-
gnifico discorso sulla sua vita e le sue virtù .
La festa terminò con una rappresenta-
zione comico-seria, eseguita con abilità e
applauditissima dal pubblico che vi assisteva,
e lasciò in tutti un' impressione di santa e
tranquilla allegrezza, di pace soave, che il
mondo, con tutti i suoi allettamenti e col
frastuono de' rumorosi suoi divertimenti, non
è capace di dare. »
Da Londra poi abbiamo ricevuta la se-
guente lettera
Battersea-Londra, 14 gennaio 1889 .
MOLTO REV . S . DIRETTORE,
Confido non le tornerà discara questa ben-
chè sbozzata relazione, che, per incarico, le
trasmetto, di una sìmpatica festicciuola fatta
nelle scuole annesse a questa missione .
Una piissima e caritatevole signora, Miss
Henry Whiting, disegnava far trascorrere
più lieto il Natale ai ragazzi e ragazze che
frequentano queste scuole, dove, come le è
noto, insegnano con lode di raro zelo e pe-
rizia le suore di Notre Dame di Namur . Ag-
giuntasi la ricorrenza del 21mo compleanno
della figlia, Miss Juliette Whiting, fedele
ritratto delle virtù materne, ambedue le pie
signore vollero lasciare un particolare atte-
stato di loro bontà .
Venne fissato il giorno 11 gennaio . Un'am-
pia scuola fu trasformata il meglio possibile
in teatro . In mezzo alla platea grandeggiava
un bell'albero di Natale , sopra e d'intorno
al quale erano graziosamente disposti in
bella mostra più di quattrocento regali, ba-
locchi scelti, adattati all'età e condizione . Alle
tre pom. presero posto i numerosi ragazzi che
da pezza attendevano con insolita impazienza .
Poco dopo entravano le signore Whiting, ac-
colte da un fragoroso battimano e da una
suonata eseguita a cartofoni da un 25 ra-
gazzi ; fu questa una novità, fece buona
prova e piacque . Sedevano nei posti d'onore
in un colle due benefattrici altre illustri si-
gnore ed il M . R . Padre Linnet . Presentato
alla signora Whiting un elegante volume con
lettera in francese ed alla damìgella un ma-
gnifico mazzo di fiori con poesia, fu cantato dai
ragazzi il Ciabattino e l'Angelo Custode, dove
la mimica tenne luogo dell'interpretazione .
Alla loro volta le ragazze rappresentarono
con maestria un melodramma applauditis-
simo ed una graziosa pantomima con venta-
gli, intercalata e conchiusa da suonate .
Ma non dovevano mancare i bimbi ; e ad
intercalare d'un tratto si vide comparire in
iscena una schiera di vezzosi puttini con
tanto d'occhi sbarrati sui numerosi spettatori .
Alle prime note dell'armonium comincia-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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cono un loro canto, e maneggiando in pari
tempo due regoletti, componevano successi-
vamente le principali figure geometriche, cui
il canto riferivasi, e battevanli in accordo
alla cadenza della strofetta . Fu scena che
trasse vivi e ripetuti applausi .
Finita questa prima parte in onore delle
egregie Benefattrici, spettatori ed attori fu-
rono tutti introdotti in altra scuola . Le
generose gentildonne li fecero tutti ser-
vire copiosamente di thè e confetti . Erano
circa quattrocento, e tutti ebbero posto a ta-
vola . Ebbri di gioia fra lo sgretolamento dei
confetti cominciarono un passeraio animatis-
simo . Fu uno spettacolo di allegria ed anche
di bontà per parte di quelle egregie signore,
che a gara si aggiravano a servire i loro
piccoli convitati .
Usciti di là e scorrazzato un po' all' aria
libera, ad un cenno si disposero per ritor-
nare nella prima scuola per ricevere ciascuno
un regalo, destinato loro dal numero che
estraevano e che ricevevano dalle mani delle
due signore . Questo mise il colmo alla con-
tentezza di quella turba infantile e coronò
la festa con evidente soddisfazione delle esi-
mie Benefattrici e lasciando in tutti un soave
ricordo di quella giornata .
E noi che ebbimo molte prove della carità
di questo egregie signore in varie strettezze,
godiamo potere attestar loro ora in qualche
modo la nostra profonda gratitudìne e pre-
ghiamo loro da Dio degna ricompensa, che
certo non mancherà copiosa ad anime sì pie
e caritatevoli .
Gradisca, signor Direttore, gli ossequi di
tutti, e ricordi qualche volta il suo in corde
Iesu
Sempre aff.mo
Sac . GIOVENALE BONAVIA .
S . TOMMASO A VALSALICE
e la benedizione del S . Padre .
vano . Rappresentava l'Eminentissimo Cardi-
nale Arcivescovo, impedito di intervenire,
il suo degnissimo segretario, il canonico Raf-
faele Forcheri .
Quei degni alunni missionari si fecero pro-
prio onore. La dissertazione - Della crea-
zione secondo San Tommaso e l'Alighieri del
prof. D . Matteo Ottonello - fu un lavoro
proprio classico . L' egregio autore mostrò
quanto fosse addentro nelle dottrine dell'An-
gelico e del divino Poeta . Bello e stringente
fu il dialogo - Sul litigio tra rosminiani e
tomisti ; - non vana polemica , non appas-
sionato argomentare ; messo invece in chiara
luce il gran concetto di Leone XIII, che chi
non si attiene strettamente a San Tommaso
nelle dottrine filosofiche , certamente deve
dare in scogli d'ogni genere . Bella, grande-
mente bella la canzone - San Tommaso, Leo-
ne XIII, l'Alimonda e Don Bosco . - Bello
tutto il resto, ma celeste, direi, la musica .
Chi può udire il Laudate Pueri del Capocci,
eseguìto, come fu, con voci che non possiamo
chiamare altramente che angeliche, senza
sentirci come imparadisare ?
Ponevano fine all'accademia alcune belle
parole di Don Rua, del Padre Denza e del
Canonico Forcheri, che esprimeva il rincre-
scimento di Sua Eminenza di non aver po-
tuto presiedere, non ostante il gran desiderio
che avrebbe avuto, così bella festa .
Della festa fu degno incoronamento l'im-
plorata benedizione del S . Padre trasmessa
col seguente telegramma : « Rev . Barberis,
direttore Seminario Salesiano, missioni estere .
- Santo Padre , gradito contenuto tele-
gramma, imparte con paterno affetto implo-
rata apostolica benedizione : Cardinale RAM-
P.OLLA»
La benedizione del Santo Padre non può
non attirare le benedizioni dell'Altissimo .
Questo Seminario, siam certi, riuscirà a far
quel bene che aveva in mente il suo santo
fondatore Don Bosco nello stabilirlo .
(Dall' Unità Cattolica) .
Bella davvero fu la festa che si fece in
onore di S . Tommaso d'Aquino, celeste pro-
tettore delle scuole cattoliche, giovedì 14
marzo, nel Seminario Salesiano per le Mis-
sioni estere a Valsalice presso Torino . Cele-
brava la prima Messa e distribuiva la santa
Comunione a quell'eletta di futuri missio-
narii Mons . Basilio Leto, vescovo titolare di
Samaria, e cantava la Messa solenne il par-
roco della Gran Madre, il teologo Piano , e
fra la Messa tesseva le lodi del Santo quel
facondo oratore ed eccellente scrittore che è
il teologo Vigo, parroco di Santa Giulia . Nelle
ore pomeridiane ebbe luogo solennissima ac-
cademia filosofico-letteraria, intercalata da
scelti pezzi di musica . Sua Eccellenza R .ma
Mons . Basilio Leto, il Padre Denza, varii
illustri canonici e parrochi della città e dei
contorni e molti illustri signori la presenzia-
UN FIORE DELL'ORATORIO SALESIANO
in Catania .
Da lettera pervenutaci da Catania del no-
stro confratello D . Francesco Piccollo rica-
viamo la seguente relazione di una morte
veramente preziosa nel cospetto del Signore
- Il 1° marzo , verso l'una del mattino,
volava al paradiso con una morte invidia-
bile uno de' nostri più cari alunni . Essendo
la prima volta che la morte visita gli ascritti
al nostro Oratorio di Catania , fece molta
impressione in tutta la città . Il giovane de-
funto si chiama Agatino Vigillito : aveva
15 anni, frequentava le scuole tecniche Re-
cupero della città ed aveva un genio specia-
lissimo per la pittura . Era affezionatissimo
al nostro Oratorio, nè conosceva, si può dire,

2.2 Page 12

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all'infuori della casa sua, altro luogo che il
nostro cortile . Di ottima condotta, frequen-
tava esemplarmente i Sacramenti, ed era
notevole per la divozione a S . Luigi, a Don
Bosco ed a Maria Ausiliatrice . Pochi giorni
prima che cadesse ammalato, avendogli io
chiesto : - Agatino, di chi sei? - mi ri-
spose : - Tutto della Madonna ; - e la Ma-
donna lo volle seco .
Il 24 febbraio, colto da maligno morbo alla
gola, si pose in letto . Desiderava che i Sa-
lesiani lo andassero a trovare ; io però mi
sono recato da lui spesse volte . Si mostrava
paziente e rassegnato in mezzo, agli acuti
dolori che lo tormentavano ; a me ubbidiva,
con meraviglia della famiglia , anche nelle
cose più urtanti e difficili . Parlava co' suoi ge-
nitori quasi sempre dell'Oratorio e de' suoi com-
pagni, e spesso pregava Maria Ausiliatrice e
D . Bosco, di cui teneva sul petto una reliquia .
La sera del 28 febbraio, essendosi notabil-
mente aggravato il male, fui chiamato per
prepararlo a morire . Ricevette subito il Via-
tico, l'indulgenza plenaria e l'Estrema Un-
zione di mia mano . Accortosi allora di dover
morire, non solo non si impaurì, ma mostrò
chiari segni di esserne contento . Con volto
composto a celestiale sorriso, esclamava : -
Vado al Paradiso ; vestitevi a festa, ecco
che viene a prendermi l'Angelo del Signore . -
Nelle poche ore che continuò a vivere, non
fece altro che pregare . Si stringeva al petto
un piccolo quadro della Madonna con tanto
affetto, che, dubitando gli potesse far male,
glielo si dovette togliere di mano . Più tardi
mi disse : - La ringrazio vivamente della sua
carità ; non mi abbandoni ; in Paradiso pre-
gherò poi per lei e per i miei compagni . Li
saluti di cuore da parte mia e dica loro che
preghino per me . - Venne poi a supplirmi
nell'assistenza il nostro Direttore D . Chiesa,
ed il caro ammalato seguitò sempre a pre-
gare, nè voleva sentir parlar d'altro fuorchè
di Dio, di Maria e delle cose del Cielo . Verso
la mezzanotte con ammirabile calma volle
abbracciare uno per uno i parenti , salutò
ancora una volta i compagni, ed esclamò
- Viva Maria Ausiliatrìce, viva sant'Agata,
viva S . Luigi . - Quindi pregò il Direttore
a permettere che il suo cadavere venisse poi
trasportato nella nostra chiesa, per avere ivi
i funerali . Infine gli disse : - Entro in ago-
nia : pregate . - Entrò infatti in una dolce
agonia, che durò mezz'ora, e verso l'una an-
timeridiana del 1° marzo placidamente si ad-
dormentava in Dio .
Questa morte noi la riteniamo per una delle
grazie più belle che ci abbia fatto il Signore .
I giovani nostri a cagion di essa passarono
gli ultimi giorni del carnevale in preghiere,
facendo seriamente il solito esercizio mensile
nel quale le Comunioni furono numerosis-
sime . Parteciparono pure ai frutti di questa
santa morte i giovani delle scuole tecniche
coi rispettivi professori, che intervennero ai
funerali. -Dei quali così parla l'Eco d'Italia
nel suo numero 56
« Imponentissimo riuscì il funerale celebra-
tosi il 2 febbraio nella chiesa dei Salesiani .
Oltre al numero grande di persone d'ogni
condizione, si trovarono presenti tutti i com-
pagni di scuola del compianto Agatino coi
loro professori ; tutti i socii della fiorente
Compagnia di S . Luigi, cui egli apparteneva,
non che gli alunni delle scuole diurne del-
l'Oratorio Salesiano . Commoventissimo riuscì
l'elogio funebre letto del R . D . Piccollo entro
la chiesa, e l'altro letto dal R . can . Vito
Messina fuori di chiesa appena il corteo si
preparava a partire . Apriva il corteo la banda
musicale seguita dai giovani della numerosa
Compagnia di S . Luigi, tutti fregiati il petto
di una grande medaglia . Gli alunni delle
scuole tecniche con bandiera abbrunata, con
a capo i professori, fecero ottima impres-
sione . Arrivato il feretro nelle vicinanze del
cimitero, si arrestò e vennero letti da San-
tonocito Cirino Silvestri, Gongi, Ragusa
Fragala Lofaro, compagni intimi di Agatino,
bellissimi elogi funebri coronati da brevi ma
commoventi parole del vice-direttore profes-
sore De-Benedetti, improntate a sentimenti
perfettamente cristiani . »
GUARIGIONE D'UNA FANCIULLA .
La benedizione d'un Vescovo .
Negli ultimi giorni di gennaio e nella
prima metà di febbraio scorso , i giornali
lombardi hanno fatto gran rumore circa
la guarigione d'una fanciulla di Borgo Ti-
cino di Pavia, avvenuta dopo aver ricevuta
la benedizione di S . E . R .ma Mons . Riboldì,
Vescovo di quella città, il 20 gennaio passato .
Alcuni di que' giornali , increduli certo in
fatto di soprannaturale, hanno attribuita tal
guarigione ad un preparato stricnico che
l'inferma prese la mattina di quel giorno,
stesso ; altri l'hanno classificata tra i mira-
coli che Iddio suole operare per mezzo del
segno della croce ; altri infine non si sono
pronunciati, contenti di esporre semplice-
mente l' avvenuto . Desiderosi di far co-
noscere ai nostri cari Cooperatori tal fatto, .
che ha tutte le apparenze di un vero mira-
colo, lasciandone con questi ultimi il giudizio
all'autorità competente, abbiamo creduto pur
noi di riprodurre il fatto quale avvenne ; no-
tando però che nulla havvi d'improbabile, che
Iddio si valga del sacro segno della croce e per
mano di un Vescovo, per fare strepitosi pro-
digii, che anzi ciò Egli fece spesse volte ; e
che il demonio non fa tanto strepito per una
guarigione avvenuta naturalmente, quanto
ne fecero alcuni giornali che si scagliarono
contro di quel santo Vescovo . E per non
correr pericolo di mutare il fatto di un punto,
riportiamo la relazione fatta dalla madre
istessa della fanciulla guarita, e tratta dal
N . 31 dell'Osservatore Cattolico di Milano .

2.3 Page 13

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« Pavia (Borgo Ticino), li 6 febbraio 1889 .
» Viste le relazioni date dai giornali cittadini in-
torno al fatto della guarigione di mia figliuola Ines
St.oreni,d'a1 le quali o dall'una parte o dal-
l'altra sono tutte imperfette, stimo utile cosa il dare
di.retamnldesiounaflrzione
» Però innanzi tutto dichiaro non voler io giudi-
care il fatto come miracolo o meno, lasciando questo
a chi spetta di diritto . Molto meno intendo con ciò
denigrare alla fama del dottor Fossati, al quale debbo
pubbliche lodi e ringraziamenti per la cura amorosa
e saggia usata alla mia figliuola . Soltanto ad onore
e gloria della verità mi credo in dovere esporre quanto
segue :
» Circa quattro mesi fa la mia povera Ines si pose
a letto con una potentissima febbre che fece in sulle
prime sospettare di vaiuolo o tifo . Nei primi giorni
venne sottoposta alla cura dell'egregio dottor Faraoni,
di poi a quella del primario dottor Fossati, il quale
dichiarò espressamente a me ed a mio marito essere
la malattia della nostra figliuola una potente me-
ningite .
» Dall'occhio instupidito sembrava che la malattia
l'avesse colpita nella testa : e la vista ancora forse
sarebbe pericolata qualora non vi fossero state le
cure sapienti del dottor Fossati . Dopo circa una ven-
tina di giorni passarono le fortissime febbri, lasciando
luogadn'trpiùlegaquotidn,mal
meningite, come ci disse il medico, le avea guasto il
midollo spinale, di modo che, tranne le braccia e le
mani che moveva liberamente, ed il capo che dondo-
lava a destra ed a sinistra, ma che non poteva alzare
menomamente, essa trovavasi ridotta ad una quasi
perfetta immobilità . E quando per qualunque neces-
sitàdovearmsotcanelprtifme,
la poverina soffriva gli spasimi i più acuti . Pativa
totale insonnia, e soggetta alle convulsioni non ap-
pena
teva
lparemnadgegviaorunpaprotceo.
di
Il
cibo che subito
medico curante
ne
usò
rimet-
invano
tutti i mezzi suggeriti dalla scienza e dall'arte, ed a
me, che lamentavo lo stato sempre uguale e sempre
miserando della figliuola, egli rispondeva aver fatto
ancor più di quello che potea, ed essere l'anno 1888
per lui veramente bisestile, e la scienza sua non va-
lere per la mia povera Ines . Più volte disse che dac-
chè era medico non avea mai visto guarire perfetta-
mente persona colpita da meningite , e che quindi a
guarire la mia inferma era necessario un miracolo di
Dio . Anzi , io e la famiglia che indagavamo ogni
cosa che potesse riguardare lo stato di nostra figlia,
abbiamo saputo di certo come presso varie famiglie
dichiarasse che la nostra cara Ines o sarebbe morta
di quella malattia, o sarebbe rimasta continuamente
inferma . E pochi giorni prima del 20 gennaio, aven-
domi chiesto il signor dottore come se ne stesse la
mia bambina inferma, ed avendo io risposto - sempre
ad un modo, - egli in dialetto rispose : anche quello
dell'arrosto diceva : - Semper in sì non l'anderà,-El
rost el ghe brusà .
» Parole che trafissero il mio cuore materno e che
io comunicai poco dopo al marito ed ai conoscenti .
Insieme al Fossati venne ancora visitata dall'illustre
dottor Comini, direttore dell'Ospedale di Varese, ma
nè l'uno nè l'altro diedero nel loro consulto conforto
alcuno ; ma preg ato il Comini onde avesse liberamente
a manifestare il suo pensiero , ci fe' sapere come egli
non dava più niuna speranza di guarigione per la
nostra cara inferma.
» Tuttavia il medico continuava nelle sue cure, ed
in ultimo somministrò alla fanciulla un preparato
stricnico, composto in forma di pillole . Erano già pa-
recchi giorni che l'egregio Dottore avea ordinato simil
cs.a,dienomsitraglenduior
Feci preparare il farmaco dallo speziale di Borgo Ti-
cino, ma avendo letto nella ricetta come contenesse
mercurio, temendo non avesse dappoi a sentirne ter-
ribili effetti, glie ne somministrai per varii giorni
non due, ma una sol pillola, delle quali la maggior
parte venne tosto rigettata .
» Conosciuta esser inutile anche quella medicina
che non digeriva, tralasciai, nulla dicendo al medico
curante, rassegnandomi alla sventura e solo aspet-
tando qualche consolazione da Dio . Abbiamo pregato,
abbiamo supplicato in ogni modo il Cielo e la San-
tissima Vergine . Infine sapendo come S . E . Monsi-
gnor Vescovo dovesse venire per la visita pastorale
nella chiesa di Santa Maria in Betlem, ed avendo in
una con la bambina ferma fiducia e speranza che la
benedizione dell'amato Pastore ci avesse a consolare,
chiesi ed ottenni da mio marito il consenso di tra-
sportarla alla Chiesa per farla benedire dal Vescovo .
Al sabbato sera (19 gennaio u . s .) io mi teneva nelle
braccia la cara bambina : ella cascava da tutte le
parti, ed io piangendo esclamavo tra me : - Sì, o Si-
gnore, io mi rassegno al vostro divino volere ; lavo-
re;òlcofnatiupmreantl
ancora le grucce, ma la testa, o Signore, chi gliela
reggerà? - E mentre così lui straziavo il cuore, mi
brillava innanzi pieno di gioia il giorno del domani .
Venne la mattina del 20 gennaio ; volli che la bam-
bina avesse a prendere qualche ristoro, ma ella
- No, disse, voglio prima essere benedetta dal Ve-
scovo . - Al consueto venne il medico e trovò l'Ines
già quasi migliorata (ma che però non poteva in alcun
modo muoversi da sè, nè reggere il capo) ; mi di-
mandò se le avevo somministrate le pillole ordinate .
Rimasi alquanto confusa, e cercai scusarmi . Allora
egli stesso somministrò all'ammalata una pillola del
preparato che venne tosto rigettata, gliene diede una
seconda con un cucchiaio di vino, e questa rigettò
solo in parte . Fu assalita dalle convulsioni ed il me-
dico aiutò a tenerla per le mani .
» Partito il medico, non si pensò che ad effettuare
il determinato progetto . Infatti verso la una pomeri-
diana, noleggiato un brougam,ecol'aiutdnp
donna e delle mie braccia, trasportai la bambina (che
cascava a guisa di corpo morto) in chiesa, ove pregai
si notificasse a Monsignor Riboldi come io desiderava
farle benedire la mia Ines . Venne poco dopo Monsi-
gnore e, senz'altro la benedì . Contenta, ritornai a
casa, trasportando la bambina come nell'andata, e la
riposi sotto le coltri. Tanta era la mia speranza nella
vicina guarigione che, appendendo le vesti di lei ad
un attaccapanni, dissi : - Guarda, Ines, le tue vesti
non le metto nell'armadio, perchè ho piena fiducia
che presto avrai ad indossarle . - Ritiratami nella
stanza vicina, pregai Iddio che avesse a concedermi
la grazia dimandata, mentre a mio marito, che era a
me vicino, venivano i goccioloni agli occhi ., Dopo
pochi minuti la Ines sentì come una scossa che dal
collo passò insino alle estremità inferiori . Si trovò
ripiena di forze, liberamente mosse il capo e si pose
a sedere sul letto, chiamando papà, mamma . Siamo
accorsi alla voce, e con nostro stupore la trovammo
così seduta sul letto . - Oh Dio, esclamai, qual gra-
zia ! - Vuoi vedere di più? . . . dissemi la Ines, e sì
dicendo si pose ginocchioni sul letto . - Vuoi ancora
di più? . . . e si alzò ritta in piedi . - Io e mio marito
uscimmo per chiamare i vicini a vedere un tale im-
provviso cambiamento, ed essendo io ritardata d'al-
cuni minuti, ritornando trovai la stanza ripiena d'ogni
sorta di persone, con in mezzo la mia Ines, che ve-
stita (dopo aver già mangiato un tozzo di pane) mi
venne incontro .
» Fuori di me per la gioia, me la presi per mano,
ed entrambe immediatamente a piedi ce ne andammo
alla chiesa parrocchiale a ringraziare Dio che volle
esaudire i nostri voti. In quel mentre Monsignore vi-
sitava le classi della dottrina cristiana, e l'Ines potè
in ringraziamento baciargli il sacro anello . Da quel-
l'ora in poi non ebbe più febbre ; (l'egregio dottore
Fossati nella sua lettera alla Provincia Pavese, N . 11,
anno 1889, confonde il sabbato con la domenica) ;
stette alzata sino alle 10 1/2 pomeridiane, mangiò ri-
sotto e lo digerì, e la notte dormi tranquillamente . Le
rimase debolezza alle gambe , la quale va man mano
diminuendo .
» Questa è la narrazione fedele del fatto : se mia
figlia fu guarita dalla pillola del medico, oppure dalla
benedizione del Vescovo, io non lo so, come eziandio
non so intendere perchè la malattia della mia figliuola
che prima diceano meningite, ora la chiamino nervosa,
So che mia figlia è guarita, e ringrazio Iddio, rin-
grazio tutti .
» In fede, mi sottoscrivo
» Losio AGOSTINA
» Maritata STORENI . »

2.4 Page 14

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Elenco dei Cooperatori defunti nel Febbraio e Marzo.
Affinchè le anime dei Cooperatori defunti abbiano più presto i suffragi dei confratelli,
abbiamo pensato di porre in ciascun numero la lista di quelli che passano a miglior vita
nel mese precedente . Quindi preghiamo i parenti e i conoscenti a volerci tener avvisati
per tempo del loro decesso . Qui mettiamo quelli defunti nel Febbraio e Marzo scorso .
1 Antonino Teresa vedova Poyretti (Torin).
2 Abbona can. D . Giovanni, (Beneva
gienna) - Cuneo .
3 Arianda Antonio (S . Lorenzo) - Cu
neo.
4 Brizzi D . Zeffirino (Cartel d'Aiano)
- Bologna.
5 Bessouo Silvia (Vigone) Torino .
6 Balbo Bertone Di Sambuy march .
Luisa - Torino.
7 Battistini D . Giovanni rett. (Rovolo)
- Modena .
8 Bonadeo D. Dionigi (Rovescala) -
Tortona.
9 Bellingeri mores . Gerido (Casale Mon
ferratoo Alessandria .
10 Berta Teresa ved . Pautasso - To
rino.
11 Berrettini D . Enrico prev . (Bollano)
- Massa e Carrara .
12 Bertero D . Domenico, (Castagnole)
- Piemonte.
13 Bagni D . Paolo Arcip . (Ranchio) -
Forlì .
14 Bianchi Francesco (Este) _ Padova .
15 Bertotto D . Antonio reti. (Venezia) .
16 Bonomo D . Nicolò Ant. reti. (Bru
segana) -- Padova.
17 Cavallone D . Giovanni can. (Ver
celli) - Novara.
18 Carrani-Massa march . Francesco -
Spezia .
19*Cassano D . Luigi (Marcia) - Spezia .
201Covera Francesco (Chivasso) - To
rino .
21 Comi baronessa Francesca (Cari
gliano d'Otranto) - Lecce .
22 Casalegno Pietro - Torino .
23 . Caneparo Giuseppina n . Albertini
- Torino .
24 Catanesi D . Pietro mane.(Calscibet)
- Caltanisetta .
25 Casanova D . Antonio arcip . (Casco
Maggioro - Belluno .
26 Corrantini dott. D;Francesco canon .
- Padova .
27 Carminati D . Demetrio segr . Vesc .
- Brescia .
28 . Danzetti - D . Domenico (Sabina) -
Perugia .
29 Demonte D . Francesco (Buia) - U
dine.
30 Del Boca Vittoria (Bora) - Novara .
31 Dolfi D . Giosuè (Saturnanao - Fi
renze .
32 Deferrari Leonora - Genova.
33 Do Giorgis Matteo (Chivasso) - To
rino.
34 Dolfi D . Paolo rett. (Eordenaso) -
Parma .
35 Do Rosa Ch . Giacomo, (Spilimbergo)
- Udine.
36 . Donnini D . Bartolomeo - Arezzo .
37 Dozzina D .Galdino(Cstez)-Milano
.
38 Faga D. Giuseppe arcip . (Borgo
masino) - Novara.
39 . Frison D . Baldassarre (Montà S .
Bartolomeo) - Padova.
40 Friello Angelantonio (Caiazzo) -
Caserta .
41 Fissore Catterina (S . Vittoria di
Alba) - Cuneo .
42 Furnari Maria duchessa - Catania.
43 Fagian Giosuè - Treviso .
44 Formica D . Gaetano (Ponte di Bar
barano) - Venezia .
45 Fussigh D . Giuseppe (S. Silvestro
d'Antro) - Udine
46 . Gaioni Antonia (Castelletto) - Ve
rona .
47 Godani D . Andrea (Montale di Va
rese) - Spezia .
48 Gasparini D . Gio . Batt . (Riomag
giore) - Spezia .
49 Guerneri Bartolomeo (Portocività
nova) - Macerata .
50 Garan tool . Sisinnio dee
- Cagliar.delCapitoAes i.
51 Galliano D. Francesco (Roburent)
- Cuneo .
52 Gentile D . Giuseppe arcip . (Torto
tici) - Messina.
53 Galli D . Angelo capp. (Desenzano)
- Brescia .
54. Intra D . Fermo arcip . - Sesto Cremonese.
55 Locci cav. Francesco ispett . Tecnico
(Serrenti) - Cagliari.
56 Levetti D . Giuseppe rett. (Monte
acuto) - Alessandria .
57 Modena Angola (Castelletto) - Ve
rona .
58 Messidonio D . Stefano arcip. (S
- Alessandria . .Marznot)
59 Merani Catterina n. Castollini -
Spezia .
60 Martelli D . Pasquale Vie . Generale
(Brugnatoo - Genova .
61 Melis D . Salvatore vice Parr. (Ter
ralba) - Cagliari .
62 Melis Battistina (Terralba) - Ca
gliari.
63 Marchionati Felicita (Mathi) - To
rino .
64 Marracini D. Vincenzo (Ombrone)
- Pistoia.
65 Marchesini D . Luigi (Orgiano)
.
-Vicenza
66 Marchetti D. Antonio (Chiampo) -
Vicenza .
67 Meurini D . Giuseppe (Romano Bri
anza) - Como.
68 Mora D. Enrico part. (A rese) - Mi
lano .
69 Negri D . Francesco (Grignasco) -
Novara .
70 Orta Serafino (Terralba)- Cagliari.
71 Podestà baronessa Giuseppina nata
Costaldi - Genova .
72 Perri D . Antonio can . (Zogarolo) -
Roma.
73 Pedroni mores. Pietro (Pontremoli)
- Massa e Carrara.
74 Pogliai D . Placido (Freto) - Mo
dena.
75 Paternò Giovannina (Regnleaso -
Catania.
76 Parenti Luigi, libraio (Cannetto sul
l'Oglio) - Mantova.
77 Piola D . Luigi (Busca) - Cuneo .
78 Pellini D. Luigi - Siena.
79 Porro D . Giovanni prev . (Bedero
Valterra) - Como .
80 Perazzolo D .Agostin(Rca)-Vero
.
81 Ricardi di Netro damigella Clelia
- Torino .
82 RoMmaaccceiruaitDa.. Ranulfo can. (Treia) -
83 Rosai Felicita (Osazio) - Torino.
84 Rosta.-no Cottalorda Annetta - A
sti
85 Rua Vittoria - Torino .
86 Bandone cav. D. Arcangelo (Gares
sio) - Torino.
87 Ricciardi prof. Luigi direttore delle
Scuole Elem . - Spezia .
88 Ricci D . Francesco rett. (Certola)
- Spezia.
89 Rossetti Anna (Schio) - Vicenza.
90 Rossetti Giovanni (Schio) - Vicenza .
91 Rodda Giovanni - Torino .
92 Remondini D . Marcello rett . - Ge
nova .
93 Selva D . Gio . Batt. arcip . (Ciavazza)
- Novara.
94 Scaricabazozzi D . Filippo arciprete
(Crespiatica) - Milano .
95 Stefanini D . Giuseppe (Moti) -
Parma .
96 Trucco D . Giovanni (Prasco) - A-
lessandria .
97 Toracca Paolo - Spezia .
98 Tósehi Orazio - Reggio-Emilia.
99 Tonelli D . Bartolomeo (Busca) -
Cuneo.
100 Ticozzi D . Francesco (Bollate) -
Milano .
101 Vernetta Carlo - Spezia.
102 Viale D . Carlo. (Mosio) - Ales-
sandria .
103 Vigorita Vincenza - Salerno.
104 Zigiotti D . Domenico (Castel d'Ar-
zignano) - Vicenza.
105 Zampa D . Giuseppe (Montocchio) -
V. icenza

2.5 Page 15

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Corona di Ossequi al Prezzo di nostra Redenzione e motivo di nostra speranza il sangue preziosissimo di
N . S . G . C . - Un vol . in-1G° piccolo di pag . 374 (572)
(A) L . 1 10
Il mese di Marzo consacrato alla Passione e morte del Redentore con aggiunta della visita delle sette
chiese e una messa per la circostanza, per D . Gasp . Gilli . - Un volume in-32° di pagine
456 (571)
(A) » 1 25
11 segno della Croce, del P . Carlo da Poirino . - Un fast . in-32° di p . 160 (L . C . 232) . (E) » 0 20
Legato in carta placca oro
(D) » 0 50
La parola della Croce, ossia nozioni storiche dogmatiche e morali intorno alla Croce di N . Signor
Gesù Cristo, del P . Carlo da Poirino . - Un fase . in- 32° di p . 132 (L . C . 206 (E) » 0 20
Legato i n carta
(D) » 0 50
La scienza della Croce. Lezione di Gesù Cristo all'anima fedele sopra le glorie della croce, dal
francese tradotta da Luigi Guitti . - Un vol . in-32°, di pag . 88 (572) . (C) » 0 35
Pratiche ed orazioni per santificare la Quaresima, offerte ai divoti della Passione di N . S. Gesù Cristo
Opus . in-32° di pag . 32 (0 . C . 42)
(E) » 0 05
La divozione delle tre ore di agonia di N . S . Gesù Cristo in Croce . Opera postuma del Card . France-
sco Gaude, data in luce per cura di Fr . Girol. Pio Saccheri . - Un volume in-16° grande
di pag . 440
(E) » 2 -
Le sette parole del Redentore in Croce, dichiarate con brevi sermoni per la funzione delle tre ore
di agonia nel Venerdi Santo . Opuscolo del Card. Fr . Gaude, estratto dall'opera suannunciata .
- Un voi . in-16° grande di pagine 52
(E) » 0 40
Esercizio della Via Crucis di S . Leonardo da P . Maurizio ; in-32°, di p . 82 (0 . C . 11) (E) » 0 05
La Via Crucis . Elegie latine del Card . Carlo L . Morichini, recate in terza rima dal Prof. B . Quat-
trini . - Un vol in-16°, di pag. 144 (570)
(C) » 1 50
La Croce di Cesare Cantù . - Opusc . in-64°, di pag. XIV (571)
(A) » 0 10
Anima (L') sul Calvario che considera i patimenti di Gesù Cristo e che trova ai piedi della Croce
conforto alle sue pene, con preghiere, pratiche ed istorie sopra diversi soggetti, dell'abbate
Bart . Baudrand. - Un vol . in-16° picc . di pag. 304
(C) » 0 50
Sacre Cerimonie della Settimana Santa, pubblicate per cura del Sac . Stefano Trione . Un volume in
32°, di pagine 80
(E) » 0 40
La benemerita Tipografia Salesiana, ha pubblicato la seconda edizione delle Sacre Cerimonie della Sett . Santa, compilata
dal Sac. Salesiano Stefano Trione . È un lavoro non troppo diffuso, ma nella sua brevità comprende con ordine e chia-
rezza quanto richiedesi sull'argomento che vi vien trattato . I singoli uffici dei sacri Ministri e dei Chierici Servienti
e la parte che s'aspetta al Clero ed ai cantori vi sono esposte completamente ; e per spiegare poi certi punti difficili,
vi sono maestrevolmente aggiunti alcuni specchietti, o tavole, in cui si può scorgere con facilità l'ordine che si ha
da tenere in varie parti delle sacre funzioni .
Noi lo raccomandiamo a quanti può tornar di aiuto . per ben servire all'altare, questo pregevole Manuale di Sacre Ceri-
monie, ma specialmente lo raccomandiamo a quei giovanetti che per mancanza di clero devono aiutare nelle Sacre
funzioni della Settimana Santa.
Dalla Difesa di Venezia.
Uffizio della Settimana Santa coll'aggiunta delle dichiarazioni in lingua volgare ; - Un volume in
64°, di pag . 388
(E) » 0 40
Legato in tela o mezza pelle
(D) » 0 60
- in pelle fogli dorati e busta
(D) » 1 40
Raccomandiamo ai MM. RR . Signori Parroci e Sacerdoti, il sotto annunziato opuscoletto,
molto adatto pel tempo Pasquale e nell'occasione in cui si va a benedire le case .
Pace a questa casa e a tutti coloro che vi dimorano. Auguri del Parroco ai suoi parrocchiani, pet
Teologo Coli . ILARIO-MAURIZIO VIGO, Curato di Santa Giulia in Torino e Missionario Apo-
stolico .
Un opusc . in-32 0 , di pagine 16
(E) L . 0 05
Ogni cento copie
(D) » 4 -
Ecco un opuscoletto che palpita come si dice d'attualità, se non presente, prossima, giacchè ci avviciniamo alla Pasqua .
Sono 16 pagine in cui si svolgono brevemente i tre seguenti punti ; I. Dicerie contro la benedizione delle case a
Pasqua . 11. Che cosa è la benedizione medesima III. Come riceverla. Può FAR BENE AI PARROCCHIANI, E PUò ANCHE
SERVIRE DI BIGLIETTO PASQUALE PER LE DIOCESI IN CUI SI POSSONO DARE LIBRETTI .

2.6 Page 16

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PREMI E RICORDI PER LA PRIMA COMUNIONE
Don Marco ossia perdono e convito . Racconto contemporaneo, per il Sac . Almerico Guerra,
Canonico onorario della Metropolitana di Lucca . Un v. in-32°, di p . 430 (E) L . 0 60
Legato in tela per Ricordo
(D) » 1 25
Edizione elegante su carta fina in-16°
(E) » 1 20
Legato elegantemente in tela per Ricordo
(D) » 2 40
Marietta o le vere sorgenti della vita al secolo XIX . Racconto del Sac . Ilario Maurizio Vigo,
Curato di S . Giulia in Torino . Opera premiata ad un concorso . Un volume in-16° di
pagine 536
(E) » 2 -
Legato elegantemente in tela
(D) e 3 -
L'igiene dell'anima . Lettere di un Curato di campagna a un antico suo discepolo, del P .
Francesco Martinengo, in-32°, pag . 288,
(E) » 0 60
Legato in tela per Ricordo
(D) » 1 20
Edizione elegante su carta fina in-16°
Legato elegantemente in tela per Ricordo
(D) » 1 40
. (D) » 2 20
Le Meraviglie del SS. Sacramento narrate ai fanciulli della Prima Comunione dal Padre
Pietro Laurenti d . C . d . G . Terza Ed . notabilmente acer . Un v . in-32° (D) » 0 50
Legato elegantemente in tela per Ricordo . .
. . (D) » 1 20
Adolfo e Melania o della perseveranza dopo la Prima Comunione dell'Abb . Carlo Auber ; li-
bera versione di L . Matteucci . Un vol . in-32 di pag . 250 . . . (E) » 0 30
Legato per Ricordo o premio
(D) » 0 60
La Pasqua Cristiana Un vol . in-32° di pag. 96
-(E) e 0 15
Legato uso premio 'o ricordo
(D) » 0 45