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ANNO XV . - N . 12 .
Esce una volta al mese
DICEMBRE 1891
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario : Augurii e felicitazioni.-AlaVergin
Ausiliatrice nelle giubilari festività Salesiane . -
Viva Maria Immacolata! - Don Bosco nel giorno
dell'Immacolata del 1841 . - Don Bosco l'uomo del
suo secolo . - Gli Operai Cattolici di Torino a Don
Bosco . - Orario dell'Ottavario per le feste giubi-
lari Salesiane . - Ammirazione e riconoscenza . -
Le decorazioni del tempio di M . A . in Torino . -
Grazie di Maria Ausiliatrice . - Strenna pel giubileo
delle opere di D . Bosco . - Cinque lustri di Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales in Torino . -
Il Bollettino nel suo XV° anno di vita . - I Con-
gressi Cattolici e l'Opera di D . Bosco (Vicenza) . -
If.-NiogBtlszcdeaDLrn
Missionari : L'Ospedale Salesiano di Viedma - La
guerra del Chilì e i Salesiani . - Il nuovo Arcivescovo
di Torino - Passegiate (Periodo III .) - Biblio-
grafia . - Cooperatori defunti . - Indice dell'annata .
IL Sac . MICHELE RUA con tutti i Sa-
lesiani e loro allievi mandano i più lieti
augurii e le più cordiali felicitazioni ai
benemeriti Cooperatori e Cooperatrici
della Pia Società Salesiana nella fausta
occasione del S . Natale e pel Buon Fine
e Buon Capo d'Anno .
I voti ardenti pei nostri cari Bene-
fattori e pie Benefattrici in quest'anno
sollevansi non solo da tanti paesi d'Eu-
ropa e d'America, ma ben anche dalle
spiaggie settentrionali dell'Africa e da
uno dei punti più benedetti dell'Asia,
AUGRIEFLCTAZONI
vogliam dire da Betlemme . Son dunque
centinaia e centinaia d'altri cuori che
ardono della più viva riconoscenza ed
implorano dal Cielo prosperità e vita,
grazie celesti e benedizioni copiose sopra
i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
e sopra le loro famiglie .
La Comunione, che per Privilegio Pon-
tificio i Salesiani ed i loro alunni faranno
nella notte del S . Natale in tutti i punti
da loro abitati, verrà unita ai detti voti,
affinchè siano più accetti a Dio e più
largamente esauditi .

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ALLA VERGINE
AUSILIATRICE
NELLE GIUBILARI FESTIVITÀ SALESIANE
A VOI
GLORIOSA E BENEDETTA MADRE DI DIO
CONCEPITA SENZA PECCATO
CHIAMATA POTENTE AIUTO DE' CRISTIANI
I SALESIANI CO' LORO COOPERATORI
RACCOLTI SOTTO LE DORATE VOLTE DEL VOSTRO TEMPIO
CHE L'ARTE INGENTILI' L'AMORE FECE PIU' BELLO
PLAUDONO RIVERENTI E FESTOSI
RICORDANDO NEL GRATO PENSIERO
CH'OR FA MEZZO SECOLO
VI RIVELASTE AL VOSTRO SERVO D . GIOVANNI BOSCO
PERCHÈ MIRACOL RINNOVASSE IN MEZZO AL MONDO
FACENDOSI PADRE ALL'ORFANELLO
GUIDA DI PERFEZIONE MAESTRO DI VIRTU'
NELL'OFFICINA NELLA SCUOLA NEL TEMPIO
RICHIAMANDO AL CULTO DEL VERO DIO
LONTANISSIME GENTI
E NUOVI FIGLI A VOI GLORIA DI GERUSALEMME
LETIZIA E VANTO DEL POPOLO REDENTO
O VERGINE, O SIGNORA, O TUTTA SANTA
MENTRE INNI DI GIOIA E VOTI DI SPERANZA
S'INNALZANO A VOI DA OGNI PARTE DEL MONDO
GUARDATE LA VOSTRA CHIESA
E OR CHE RUGGE INFURIANDO LA FORTUNA
CONFORTATE L'AUGUSTO SUO CAPO
SALVATE LA DILETTA NOSTRA PATRIA
FATE CHE TUTTI I POPOLI
IN VITA IN MORTE E TRA LA LUCE DEL PARADISO
V'ABBIANO A PROCLAMARE
MADRE DI PIETÀ, DI CLEMENZA E DI SALUTE .

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Viva Maria Immacolata!
ABBIAMO in cuore una gioia che risponde al sorriso della solen
n ità di Maria ; e questa gioia si accresce e si fa più bella dac
chè ci ricorda uno splendido trionfo, ed una doppia e grata me
moria del nostro buon Padre Don Bosco . Al solo proferire
questo soave nome ci si eccita l' esultanza in petto, e la nostra fronte
come all'apparire di un amico, si rasserena . Egli., cinquant'anni a quest'oggi,
con la fede di un apostolo e con la perseveranza di un martire, raccolto
nel gran pensiero di salvare la gioventù, metteva mano all'opera che
Dio gli s uggeriva, e mentre i tempi furiosamente mutarono, egli non mutò
mai, e sempre amabile, sempre cara, sempre caritatevole, immacolata trasse
la vita seminando opere buone, e solo tardi, compiuto il vasto disegno, quando
già i suoi figli correvano per la vasta terra al conquisto delle anime re
dente, Dio lo tirava a sè.
E noi lo chiamavamo padre, perchè ci amava ; maestro, perchè ci sapeva edu
care alla più sublime delle scienze ; guida, perchè tra il tenebrore del se
colo ci conduceva a Dio . Ed anche ora, il nome di D . Bosco, come nei
tempi antichi, perchè ci parlava di Dio, c'infervorava alle sue sante con
quiste, e con l'inspirazione del taumaturgo ci spingeva all'opera salutare
della riparazione, vive tuttavia nelle nostre menti e suscita più ardenti i
palpiti del nostro cuore . Ci pare che in oggi più soave, più sorridente e
più animoso ci ripeta : Lavorate! con le celebri parole : Da mihi animas
caetera tolle .
È vero, quell'operosità si sciolse e ci mancò, quando più sembrava essere
necessaria . In quel dì si levò un lamento da ogni cuore : giovani e adulti,
borghesi, patrizi e sacerdoti piansero sul gran danno venuto alla terra ; e
la Chiesa in quasi tutto il mondo si vestì a lutto per lui .

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Ma intanto la sua dimora continua ad essere l'asilo di quanti sono incal-
zati dall'onda del pervertimento, il porto di salute per immensa gioventù,
e tutti i suoi figli esultano al pensiero e si confortano al sentire che il
suo cuore aveva preso ad ardere al vero bene dell'umanità.
Oh se il buon padre vivesse! Ora, al venire di queste festività giubilari,
che ricordano e la prima Messa di D . Bosco, (chè nel 1841, il giorno solenne
della SS. Trinità, egli ascendeva per la prima volta al santo altare) e gli inizi
della sua missione, una letizia onesta infiora i nostri volti ; il tempio riccamente
ornato risuona di liete armonie, e, come quando si avvicinano i giorni della
festa di famiglia, la rima leggiadra si accompagna alla voce soave del canto .
Sono belle queste solennità dell' amore . Splendano i molti doppieri e sulle
nuove pareti dorate del tempio, si rifletta la luce della giocondità .
Intanto la sua venerata imagine terremo sempre avanti agli occhi e
desideriamo di vivere come se ci guardasse, ed operare come se egli operasse
in noi. Nè tempo, ne vicenda potrà cancellare la sua memoria dal nostro
cuore, ne varrà a rompere questa catena
Che seco annoda ogni celeste dono .
Questo giorno dell'Immacolata Concezione, che segna la prima pietra mi-
gliare del suo apostolato, ci ricorda pure che Maria fu la divota del suo
cuore e che nulla fece senza il suo consiglio . Oh come usciva bello ed
inspirato dal suo labbro il nome di Maria! E questo medesimo nome egli
lasciava come solenne memoria a tutti i suoi giovanetti dal letto della sua
ultima malattia, quando fe' scrivere : -- Dite a' miei figli che siano divoti
di Maria! -- E noi fedeli alla venerata sua parola, mentre oggi con
esultanza ed amore non cessiamo di gridare : VIVA MARIA IMMACOLATA!
non crediamo sconveniente unire il nome di Colui che ne fu per tanto
tempo l'apostolo fervoroso e sapiente, gridando : VIVA D . Bosco!
mento la memoria di questo mirabile
DON BOSCO
prete, eccovi quale sarebbe il mio con-
cetto. Metterei in alto la Croce , che è
nei giorno dell'Immacolata Concezione l'emblema della educazione cristiana,
del 1841 .
perchè è l'emblema divino del sacrifizio ;
ai suoi lati, a destra Maria Ausiliatrice,
Io non sono artista, - così chiudeva il
suo elogio funebre su D . Bosco l'elo-
che fu sempre dopo Gesù il principale
appoggio di D . Bosco , a sinistra il Sa-
quente Vescovo di Luni-Sarzana, Monsi-
gnor Giacinto Rossi, - io non sono ar-
tista, ma se lo fossi e avessi l'incarico
lesio, dal quale ricopiò la dolcezza e in-
titolò l'Istituto. Ai piedi della Croce lui
ritto il grand'uomo, che si tiene con una
di tramandare ai posteri con un monu- mano al divin tronco e chiama coll'altra

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i giovani all' ombra dell' albero ripara-
tore . Alla base del monumento poi il gio-
vanetto Bartolomeo Garelli in atto d'in-
cidere sul ricordevole marmo le parole
già scritte in tutti i cuori : A DON GIO-
VANNI BOSCO LA RELIGIONE E L A PATRIA
RICONOSCENTI .
Ma chi è questo giovanetto, il cui nome
qui legasi con quello di D . Bosco?
Siamo all'8 dicembre del 1891 : è il cin-
quantesimo anniversario d'un fatto sem-
plice bensì e già noto ai nostri antichi
lettori, ma che pur giova ricordare in
questa fausta occasione, perchè fu come
il grano di senapa dell'Evangelo, che
crebbe in albero gigantesco e chiamò gli
uccelli del cielo a ripararsi all'ombra de'
suoi rami .
Era un mattino d'inverno, e appunto
il giorno dell'Immacolata dell'anno 1841 .
D. Bosco nella sacristia di S . Francesco
d'Assisi in Torino genuflesso pregava se-
condo il consueto, preparandosi a dir la S .
Messa, quando ad un insolito rumore vol-
gendo il capo, vide un giovinetto sui sedici
anni discacciato dal sagrestano con modi
più che scortesi . D . Bosco si alzò, fe' ces-
sare quella scena disgustosa, e chiamato
a sé il giovinetto , lo invitò dolcemente
ad aspettarlo dopo la Messa , che gli
avrebbe parlato di cosa di grande inte-
resse e a lui molto cara . Ed eccone il
dialogo tenuto : - Come ti chiami, mio
caro amico l - Mi chiamo Bartolomeo
Garelli . - Di qual paese sei? - Sono
di Asti . -- Tuo padre vive ancora?
No, è morto . - E tua madre?
morta anch'essa . - Quanti anni hai? -
Ne ho sedici . - Sai tu leggere e scri-
vere ? - No, io non so nulla . - Sei già
stato promosso alla prima Comunione?
- Non ancora . - Ti sei già confessato
qualche volta? - Sì, ma quando era
piccolo . - Vai al catechìsmo ? - No ,
non ho coraggio . - E perchè? - Perchè
i miei compagni più piccoli di me lo
sanno, ed io più grande di loro non ne
so una parola . - E se io ti facessi il
catechismo a parte, verresti ad ascoltarlo?
- Ci verrei ben volontieri... - Q uando
vuoi che incominciamo? - Quando pia-
cerà a Lei . - Stasera? - Stasera . -
eccomi qua . - Don Bosco allora inco-
mninciò a dargli una lezione, insegnan-
dogli a farsi il segno della Santa Croce,
facendogli conoscere Iddio, il suo prin-
cipio, il suo fine, ch'egli o non aveva
mai appreso o aveva del tutto dimen-
ticato .
L'incontro di questo giovinetto di se-
dici anni orfano e abbandonato, Cristiano
per il Battesimo, ma che non sapeva
nulla di ciò che forma il Cristiano , fu
per D . Bosco una vera rivelazione . Ciò.
che avvenisse in quel momento nel Suo
cuore, nessuno ha potuto conoscerlo e
Dio solo lo sa ; ma argomentando dal
resto della sua vita possiamo dire che la
mano di Dio , secondo la frase della
S . Scrittura, si posò sopra di lui, che da
quel punto egli conobbe la sua missione,
contemplò da lungi come Giacobbe la
sua posterità, e divenne il Padre dei po-
veri figli del popolo .
Come avviene nel male, così spesso
accade anche nel bene, che uno ne tira
molti . Il Garelli, rimasto soggiogato dalla
carità di D . Bosco , dalla pazienza con
cui l'istruiva, dalla bontà con cui lo ac-
coglieva, dalla tenerezza paterna che gli
dimostrava, egli il povero orfano , che
forse non aveva mai provato l'affezione,
mai sentito una mano pietosa posarsi
con amore sulla sua testa, non potè na-
scondere la sua gioia di aver trovato
D. Bosco, e quanti compagni aveva tutti
in breve glieli portò .
Egli quindi fu, senza saperlo, la prima
pietra del grande edifizio, il primo anello
di una catena di migliaia e migliaia di
giovanetti come lui orfani, abbandonati,
ignari delle verìtà necessarie a sapersi
della nostra santa Religione, e raccolti,
istruiti, migliorati, salvati da D . Bosco .
DON BOSCO
l'uomo del suo secolo .
Vidi un vecchio acciaccoso, che, reggen
dosi a stento su malfermo bastone, attra-
versava una landa melmosa . Stava quasi per
compiere la sua traversata, ma il suolo gli
mancava sotto i suoi passi ; e, levando a
fatica un piede, si sprofondava coll'altro . . .
Alzai lo s guarAnchesubito, do-, ed a breve distanza, perchènosubit? inE vetta
a verdeggiante collina, giganteggiava una an
gelica figura d'uomo, colla fronte irradiata di
eterea luce, lo sguardo al cielo, le palme a-
perte come di padre che raccomanda a Dio la
sua famiglia . E giù per le balze del colle,

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pei praticelli, pei giardini, per le vigne e i
frutteti, di cui era sparso quell'oasi, lavora-
vano i figli suoi . ..
Il nostro secolo, affaticato, cadente, stenta
a compiere il suo viaggio ; e L'UOMO DEL
SUO SECOLO, vivo fra i morti, più operoso
dei vivi, trasfuso lo spirito suo in milioni
di cuori, di menti, di braccia, ha tocco l'ex-
celsior della sua missione .
Un bel dì , in giovinezza mia, mi trovai
ad assistere alla consacrazione d'un vescovo,
che ora siede fra i più dotti e venerandi
dell'episcopato italiano . Il duomo è affollato,
e note patetiche di istrumenti e di voci ac-
compagnano le maestose cerimonie ; è il mo-
mento solenne della sacra funzione ; s'avanza
fra una corona d'altri vescovi e di prelati il
pastore novello ; un silenzio di ansietà , di
trepidanza rende più solenne il rito . . . quan-
Parlano tutti , scrivono tutti , legiferano d'ecco una voce rompe quel silenzio, e si
tutti ; hanno tutti sulle labbra e ne' calamai ode una voce di donna : - È mio figlio ! È
la questione sociale . La piazza si popola mio figlio ! - Era la madre del novello ve-
d'affamata plebaglia, e grida pane e lavoro . scovo, un'umile contadina, che, non sapendo
Mi ritraggo dalla folla, e, passando per più soffocare in cuore la sua compiacenza
una viuzza solitaria, incontro un povero ineffabile, scoppiò in quell'esclamazione che
prete, circondato da una famigliuola di ra- fece lagrimar di tenerezza la moltitudine dei
gazzi che gli stanno attorno giulivi, e si con- presenti . . .
tendono un lembo della sua tonaca, come È mio figlio ! È mio figlio ! - grida oggi
gli angioletti di sotto al manto della Ver- la Chiesa, dall'uno all'altro polo, dall'uno
gine . Io lo guardo, mi commuovo, lo seguo all'altro mare, commovendosi allo spettacolo
nel suo Oratorio di... Valdocco ; e n'esco delle mille opere del gran padre de' Sale-
pieno d'entusiasmo per lui, il vero babbo dei siani .
poverelli .
È mio figlio ! - grida con orgoglio anche
Vi ritorno dopo quarantadue anni, e vi l'Italia cattolica, che il Bosco onorò col
trovo una figura di santo che, morente, be- darle in se stesso e ne' figli suoi un Self-
nedicendo a trecentomila figliuoli, tolti alla H elp tutto sacro e sempre vivo e capace
piazza, alle strade, al trivio, lascia loro per di operare il risorgimento morale della na-
testamento una parola sola, un motto santo, zione.
LA CHIAVE DEL SUO SEGRETO : - LABO- È mio figlio ! - gridi anche Torino, a cui
REMUS !
le città sorelle invidiano le opere di filan-
tropia evangelica, di cristiana democrazia,
E il suo non è il laboremus dell'impera-
tore romano che parlava ad una moltitudine
di cortigiani e di schiavi . È il grido d'un
infaticabile operaio della scuola e dell'offi-
cina, del pensiero e della penna ; è il motto
d'azione d'un eroe della religione e della
patria, che conduce falangi di educatori e
di pionieri, sempre primo, sempre invitto di
fronte alle lotte del lavoro e all'altare del
sacrificio .
Grida il suo laboremus a' migliaia di fi-
gliuoli, e li chiama fratelli , e lavora con
iniziata da lui , il devoto figliuolo della
Chiesa, il benemerito cittadino , che, pove-
rello lui stesso, si rese la provvidenza dei
poveri, che, fidente nella carità dei suoi coo-
peratori, si fece padre a quell'innumerevole
famiglia di giovanetti, i quali ne' suoi isti-
tuti si allevano alla scienza, al sacerdozio,
al lavoro . . .
Don Bosco, profondo conoscitore dei tempi
suoi, fu l'uomo provvidenziale del suo se-
colo .
Prof. G . B . CIPANI (1) .
loro, per loro, anzi per cento di loro, anche
morto !
Il pulpito, da cui l'eroico filantropo pre-
dica il lavoro, non è una tribuna, non una
colonna di giornale, non un tavolo presiden-
ziale di meeting .
Egli predica lavorando nel suo studio,
(1) Il Prof. Cav. CIPANI è Direttore del Silvio Pellico,
del Giovedì, del Novelliere e della Vacanza del Gio-
vedì, pregiatissirni periodici illustrati della beneme-
rita DITTA SPEIRANi di Torino .
nelle sue chiese, nelle sue officine, giorno e
no.te
Sì, egli ripete ancor oggi ai confratelli
suoi : laboremus, anche dal suo sepolcro .
Chi ha contate l'opere sue?

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GLI OPERAI CATTOLICI TORINESI
AD
. BOSCO
La Società degli Operai Cattolici di
Toi rin,chefsmirablent n que-
sta città, a ricordare il memorando fatto
del 1841, il giorno 8 corrente porrà nella
sacristia di S . Francesco d'Assisi, la se-
guente epigrafe scolpita su lapide mar-
morea
QUI
ADDI' 8 DICEMBRE 1841
SACRO ALL'IMMACOLATA CONCEZIONE
IL SACERDOTE GIOVANNI BOSCO
DAVA PRINCIPIO ALLA PIETOSA MISSIONE
A VANTAGGIO DELLA GIOVENTU'
L'UNIONE CATTOLICA OPERAIA
DI TORINO
NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO
A PERPETUA MEMORIA
QUESTA LAPIDE POSE .
Sabato 12 Dicembre .
Matt . ore 7 Messa per la Comunione Generale
celebrata da un Vescovo .
»oMres1a0fu/n2bSlePotifca
per i Benefattori del Santuario
defunti .
Sera ore 3 Vespri solenni - Discorso detto da
un Vescovo per la partenza di al--
cuni Missionarii - Benedizione
Solenne del SS . Sacramento im
partita da un Vescovo .
Domenica 13 Dicembre .
Matt . ore 7 Messa per la Comunione Generale
celebrata da un Vescovo .
» ore 10 1/2, Messa Solenne Pontificale.
Sera ore 3 Vespri Solenni - Discorso detto da
un Vescovo - Canto del Te Deum
- Solenne Benedizione del SS .
SacrmentoipadunVescov
In tutti i giorni dalle 5 del matt . alle 11 1/2 vi sarà celebrazione
di Messe e comodità di accostarsi ai SS. Sacramenti.
Chi confessato e comunicato visiterà il Santuario potrà in ogni
giorno acquistare l'Indulgenza plenaria applicabile alle anime dei
defunti.
Nei giorni 6 e 13 Dicembre verrà eseguita dagli al
lievi dell'Oratorio Salesiano e da distinti cantanti
della Città la MISSA SOLEMNIS in sol del Cherubini, nei
giorni 7 ed 8 la MISSA PAPAE MARCELLI del Palestrina
e nel giorno 12 la nuova MESSA FUNEBRE di Mons.
Cagliero . Durante l'Ottavario si eseguiranno pure Scelte
produzioni del lod . Mons . Cagliero e dei Maestri Gou-
nod, Tomadini, Casali e R oberti .
SOLENNE OTTAVARIO
dal 6 al 13 Dicembre in onore di
MARIA SS, IMMACOLATA
nel Santuario di Maria Ausiliatrice
IN VALDOCCO
pel 50° Anniversario dalla fondazione dell'Oratorio Salesiano
per opera del Servo di Dio D . Giov . BOSCO
ORARIO DELLE SACRE FUNZIONI .
Giorni 6, 7, 8 Dicembre .
Matt . ore 7 . . Messa per la Comunione Generale
celebrata da un Vescovo .
» ore 10 1/2, Messa Solenne Pontificale.
Sera ore 3 Vespri Solenni - Discorso detto da
un Vescovo - Benedizione Solen-
ne del SS . Sacramento impartita
da un Vescovo .
Giorni 9, 10, 11 Dicembre.
Matt . ore
Sera ore
SOLENNI QUARANT'ORE .
7 Messa per la Comunione Generale
celebrata da un Vescovo .
» ore 8 Esposizione del SS. Sacramento.
3 Vespri Solenni - Discorso detto da
un Vescovo - Benedizione Solen-
ne del SS . Sacramento impartita
da un Vescovo .
AMMIRAZIONE E RICONOSCENZA,
Pel primo cinquantenario delle Opere
di D . Bosco l'egregio signor Avv . Scala,
Direttore del Corriere Nazionale, iniziò e
promosse un solenne omaggio alla cara
memoria del nostro compianto Padre con
un appello alla pubblica carità a van-
taggio delle Opere suddette .
Noi, mentre ammiriamo un tanto zelo,
ci sentiamo in dovere di ringraziare con
la più viva riconoscenza il sullodato
signor avvocato, benemerito cooperatore
salesiano ed antico amico di D . Bosco,
e tutti quelli che risposero o van tuttora
rispondendo al suo appello .
Ai nostri ringraziamenti si uniranno
certamente quelli del nostro, buon Padre,
il quale dal Cielo, ove fondatamente lo
crediamo, gradirà senza dubbio questo
spontaneo e generoso omaggio ed im-
plorerà da Dio copiose benedizioni tem-
porali e spirituali sopra tutti i Benefat-
tori e le Benefattrici delle Opere Sale-
si.ane

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del Tempio di Maria Ausil . in Torino (1)
Rìcaviamo i due seguenti capitoli dal Ri-
cordo che si sta stampando per le prossime
feste, riguardante i ristauri e le decorazioni
del tempio di Maria Ausiliatrice in Torino .
(Vedi annunzio speciale nella Bibliografia di
questo Numero) .
di lavoro appartiene allo stile del rinasci-
me nto moderno .
Quant'oro! Dev'essere costato un occhio!
- Esso è meno di ciò che appare . L'artista
ha saputo collocare così bene e nella sua
luce quel poco che gli era concesso di met-
tere, che ha l'aria di averne adoperato il
doppio .
Questa chiesa sarà a modo di un libro
aperto che narra le glorie di Maria . E di
Lei si cantano le lodi con le parole, con i
simboli e con le figure .
Corrono su un bel fondo d'oro per tutta
la fascia del cornicione le due antìfone di
Maria Ausiliatrice . Una dice : Ecc e Maria
erat spes nostra, ad quam confugimus in au-
Le decorazioni .
Qual tesoro di decorazioni è sparso per
tutta la Chiesa! Non c'è un palmo del vasto
edifziochenoportiunfregio,unorna
mento , una qualche pennellata . Questa de--
corazione , veramente sontuosa , va lodata
sia per l' armonia del colorito, sia anche e
meglio per il concetto cristiano che fu svolto
nelle sue più piccole parti . Questo genere
(1) Il disegno intiero delle decorazioni della
Chiesa e poi l'esecuzione delle parti decorative
sono dovute all' illustre Prof. CARLO COSTA di
Vercelli .
xilium, ut liberaret nos, et venit in adiutorium
nobis : Ecco Maria era la nostra speranza,
alla quale ricorremmo per aver aiuto, ac-
ciocché ci liberasse, ed essa venne in nostro
soccorso . E l' altra : Sancta Maria, succurre
miseris, iuva pusillanimes, refove flebiles;ora
pro populo, interveni pro clero, intercede pro
devoto foemineo sexu ; sentiant omnes tuum iu-
vamen quicumque tuum sanctum implorant au-
xilium : Santa Maria , soccorrete i poveri,
aiutate i deboli, consolate i mesti ; pregate
per il popolo, difendete il clero, intercedete
per le pie donne cristiane ; sentano il bene-
fizodelavstrinceotuiql

1.10 Page 10

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che ne invocano il santo aiuto . Questo fregio
contiene la storia della Chiesa cattolica, delle
nazioni, delle città, di migliaia di individui .
L'arte collocherà il Sig . Costa in alta rino-
manza, ed il suo nome sarà un dì caro anche
ai divoti di Maria, di cui qui si mostrò stu-
diosissimo cultore nell' aver saputo intrec-
ciare con sapienza quanto poteva riuscire a
gloria di questa gran Madre di Dio . Il suo
lavoro pare una vera enciclopedia Mariana .
Tutto qui, parla di Maria ; il Vaso, il Giglio,
la Fiaccola, la Colomba ; la Rosa, l'Agnello,
la Stella, lo Scudo, l'Ulivo, ecc .
Incominciando dal vòlto della gran navata,
al di sopra degli altari di S . Francesco e dei
Santi Martiri Torinesi, v' è un grandioso
dipinto della gloria di S . Francesco di Sales,
ed ai fianchi una bella decorazione . Il Santo
fu dipinto dal Rollini ed è limitato da una
cornice quadrilatera arrotondata agli angoli .
Assai interessante si rende l'ornamento ai
due lati, perchè il Costa, con partiti nuovi
ed eccellenti, trovò il modo di collocare due
mezze figure di angioletti in preghiera, ed a
lato di ciascuno due intiere figure d'angeli,
in appositi riquadri, portanti le insegne ve-
scovili di detto santo . Su ricche cartelle so-
praornate da festoni e frutta sta scritto da'
un lato : Doctor optime, e d:allE'acltcrolesiae
lumen . Al di sotto si apre una lunetta per
ogni parte sfondata a modo di conchiglia, e
vi son riposti trofei, nei quali campeggia lo
scudo gentilizio del Santo e quello di Ginevra,
sua città episcopale .
Meritano particolare menzione le grandiose
arcate, dipinte a chiaro scuro con fondo do-
rato, in relazione colle lesene in bassorilievo
eseguite dal sig . Borgogno . Il savio decora-
tore immaginò riposte nei bassi fondi di dette
arcate ricchi candelabri , sui basamenti dei
quali posano due angioletti diversamente
atteggiati a sostegno di artistiche cartelle
su queste leggesi tutto all'intorno l'Ave Maria .
Si succede poscia un' ornamentazione ele-
gante mista a svariati emblemi delle virtù
eccelse della gran Madre di Dio .
Presso all'altare di S . Giuseppe, da un lato
si vede simboleggiata Maria ad una lampada,
con le parole di S . Bernardo : Lampas lucu-
lentissima et virginea, e come disse il nostro
poeta, traducendo S . Bernardo che paragonava
Maria ad una delle Vergini prudenti : « Anzi
la prima e con più chiara lampa . » Dall'al-
tro è raffigurata in una fortezza, con le parole
scritturali : Aedificatesumprognaclis,
e come disse lo stesso poeta
. .Saldo scudo delle afflitte genti,
Sotto il qual si trionfa, non pur scampa!
La quale è pur l' intenzione della Chiesa,
che chiama Maria la nostra fortezza, il nostro
aiuto e la nostra salute .
Presso all' altare di S . Pietro, da un lato
si vede Maria raffigurata ad una barca, quale
la chiamò S . Andrea di Creta : Ratis salvari
volentium! e dall'altro : Ianua coeli, ora pro
nobis .
Al di sopra poi si osserva ora una gran-
diosa fontana, come Riccardo da S . Vittore
volle chiamare Maria : Fons vitae et immor-
talitatis, proprio come cantò il nostro poeta
. . . Giuso infra i mortali
Sei di speranza fontana vivace!
ora un ricco vaso , coll' invocazione della
Chiesa : Vas insigne devotionis ; ora un bel
candelabro , con le parole di S . Anselmo
Candelabrum in medio mundi ; ora la palma :
quasi palma exaltata sum in Cades . E come
si sarebbe meglio potuto rappresentare la
bella luce che splende in mezzo al mondo
per grazia di Maria, se non col candelabro,
e le vittorie e i trionfi che la Vergine Au-
siliatrice riportò sull'inferno, se non colla
simbolica palma ?
Presso l'altar maggiore si raffigura Maria
come àncora di salute e come sorgente d'ogni
nostro bene, con le parole del mellifluo Dot-
tore di Chiaravalle : Anchora salutis et origo
nostrarum felicitatum .
Tutti questi emblemi sono rappresentati in
modi svariati ed a gran rilievo con sempre
nuovi atteggiamenti ; or si vedono vaghe te-
stine di putti colorite di pieno effetto, ora
grandiose mezze figure di angeli che danno
un aspetto veramente compiuto .
Ogni visitatore potrà vedere se l'esimio si-
gnor Costa sia mirabilmente riuscito nell'in-
tento di lasciar in questa chiesa un insigne
monumento della sua abilità artistica ed un
segno della sua pietà e religione verso Maria
Ausiliatrice .
I quattro Dottori .
Sotto la cupola di Maria Ausiliatrice (di cui
parlammo nel numero precedente), negli spazi
che sogliono chiamarsi i peducci, si ammirano
quattro grandi pitture . - Chi mai vi si rap-
presenta? - I quattro massimi Dottori della
Chiesa . Due appartengono alla Chìesa La-
tina e due a quella Greca ; e furono scelti
a proclamare l'unità di spirito delle due Chiese
nell'onorare la gran Madre di Dio .
Quegli, che ha la croce in mano a sinistra
di chi entra, e pare in atteggiamento di pro-
clamare la gran vittoria che ha riportato
Gesù morendo su quel duro legno, è il Dot-
tore S. Atanasio, Vescovo di Alessandria
d'Egitto . Sappiamo dalla storia delle sue
vicende « quanto soffrì nel glorioso ac-
quisto » . Ario aveva levata la bandiera
dell'eresia , rapita a Gesù l' aureola della
divinità e tentato di ripiombare il mondo
negli orrori di morte . Ma sorse Atanasio,
e vinse a Nicea, ove si confuse l' eresia , e,
proclamata l'empietà d'Ario e de' suoi com-
plici, si conobbe che sempre Gesù vince, che

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Gesù regna, che Gesù distende il suo im-
pero .
Quell' altro che gli sta di fronte è S .
Ambrogio, il gran Vescovo di Milano . Nella
sua posa pare che continui l' uffizio suo
che esercitò in terra per la gloria del
Signore . Presso il gran pastore si vede una
disciplina ; con quella S . Ambrogio comparve
dopo morte ad un suo famigliare, quasi vo-
lesse indicare che dal cielo continuava a
combattere gli Ariani, ed a scacciare gli
empi ed i profanatori dal tempio : ai nemici
di Dio non diede mai tregua . - Sta bene
la sua figura in faccia a Maria Santissima,
perchè sono celebri le prediche che ci faceva
sulle glorie della gran Madre di Dio, e le
auree pagine che ha dettate sul medesimo
argomento si leggono con piacere.
Colui che sta al di sopra del pulpito e sem-
bra proprio tutto «contento ne' pensier con-
templativi» è S . Agostino, Vescovo d'Ippona,
che ha meritato d' esser chiamato il Dottor
Massimo della Chiesa Cattolica . Pare che
svolga ancora le pagine sante, ove trovò quella
mano che governa e regola tutte le vicende
umane, e tutto fa servire alla sua gloria ; e
nel suo volto sereno e tranquillo significa
come il suo spirito affaticato si riposi nella
divina Provvidenza . La sua mente vede che
« tutta è dipinta nel cospetto eterno » la storia
del mondo , e pare che dica:Riposatevn
Dio! L'atteggiamento è tutto di uomo raccolto,
pensoso, riconoscente alla sapienza ed alla
bontà del Signore .
L' altro a lui di rimpetto è S . Giovanni
Grisostomo, o come diremo noi, il predi-
catore dalla bocca d'oro .
Tutti e quattro questi Dottori, che tanto
hanno scritto e faticato per la Chiesa, stanno
egregiamente a decorare i peducci di questa
cupola, destinata alle glorie di Maria Aiuto
de' Cristiani, ed il pittore, Sig . Rollini, se
volle comparir nuovo nella scelta de' suoi
personaggi , e, nelle varie loro pose, ci pare
che sia riuscito anche a dare a ciascuno il
carattere che ebbesi tra i vivi .
dobbiamo limitare a poca cosa, e di molti
scriventi ed offerenti pubblicare i soli
nomi, consegnando le loro relazioni agli
archivi in attesa di straordinarie pubbli-
cazioni. Uniamoci nondimeno tutti quanti
a dar lode a Dio ed alla Beata Vergine,
per tanti favori celesti elargiti a questi
nostri Cooperatori ed amici, ed invo-
chiamo altrettante grazie ad altri che di
gran cuore le sperano coll'aiuto delle no-
stre orazioni.
Guarigione istantanea . - Eccomi
a dar relazione d'una grazia segnalatissima
ottenuta per intercessione di Maria SS . Au-
siliatrice . Da vari anni io era travagliato
da un gravissimo male, unico anzichè raro,
e, al dire dei medici, incurabile . Andò cre-
scendo di anno in anno, ma sul finire del-
l'anno scorso 1890 e sul cominciare di questo
che corre, prese misure piuttosto serie. I
medici non sapevano che fare e tentarono
vari rimedi, ma tutto riusciva vano. Per
felice ventura mi fu suggerito di ricorrere
con voto a Maria, ed in buon punto mi
ricordai di quante e quali grazie fosse di-
spensatrice la Vergine, onorata a Torino sotto
il titolo di Aiuto dei Cristiani . Scrissi co-
stà per una novena, che ebbe principio il
28 aprile . Meraviglia ! Fin dal primo giorno
scomparve ogni traccia di male, nè ebbi più
a lamentare dolore di sorta ; sicchè, mentre
l'anno scorso ben due volte dovetti inter-
rompere gli studi, in quest'anno senza osta-
colo alcuno ne vidi già felicemente il ter-
mine . Adempio pertanto ben di cuore la pro-
messa di spedire un'offerta, e memore di
tanta grazia caldeggerò sempre la divozione
a Maria Ausiliatrice . La perfetta guarigione
ottenuta mi sarà un risveglio a ricorrere sem-
pre a sì potente Regina .
Caldogno (Vicenza), 22 giugno 1891 .
Sac . R . A .
Cooperatore salesiano .
Grazie di Maria Ausiliatrice
L'INNo più bello che potremmo can-
tare alla Vergine Ausiliatrice, nella
circostanza dell' inaugurazione dei ri-
stauri del suo tempio in Torino, sarebbe
pubblicare le enfatiche espressioni di gioia
e di riconoscenza , colle quali divoti in-
nnunerevoli ringraziano questa Celeste
Benefattrice per grazie ricevute . Ma per
attenercì al programma prescrittoci, ci
Protezione di Maria . -Offro L . 50 a
Maria SS . Ausiliatrice, parte come decima di
credito in pericolo felicemente riscosso, parte
per un altro interesse riuscitomi bene per
visibile protezione di Maria, a cui l'avevo
raccomandato promettendo offerta, il resto
a fine di ottenere da Dio aiuto in altri affari .
BRISCIOLI CRISTOFORO .
Riconoscenza . - Riconoscente a Ma-
ria SS . Ausilìatrice, per aver ottenuto una
grazia colla sua valida intercessione, offro
una tenue somma per i ristauri del suo tempio .
Zara (Dalmazia), 20 settembre 1891 .
Dott . NATALI, HREKICH
Cav. del Pontificio Ordine Piano .

2.2 Page 12

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Grazie a Maria ! - Il sottoscritto, com- e dissi a quella buona figliuola che colla
mOesSpnitodgraune,si
preghiera si sarebbe tutto ottenuto . Fidente
dovere di rendere pubbliche grazie a Ma- in Maria, quella desolata figlia passa la notte
ria Ausiliatrice per un singolarissimo favore in orazione, e poi ritorna dal padre, sebbene
concessogli .
Schio, 13 settembre 1891 .
BERNARDINO CHINOTTO .
la malattia del morente fosse contagiosa, e
lo esorta nuovamente a far ritorno a Dio ed
a ricevere i SS . Sacramenti . Qual mutamento
in quel cuore ! Non solamente domandò del
Una novena . - Il giorno 5 del mese prete, ma con la massima facilità si dispose
di.mDRaug,ochevsritalg
a fare una morte da sincero cristiano . Ag-
avesftounveaMriAusltce
giustò tutte le sue partite con Dio, con ma-
perunmiobgaventifrmo,lquae
raviglia di tutti sistemò altrii interessi di
da quattro medici mi era stato giudicato senza famiglia in modo edificantissimo ed invo-
se.aprlRniozdtuge
cando Maria attendeva l'ultima sua ora . Ma
la fiducia in Maria Ausiliatrice . D . Rua mi la potente Vergine SS . Ausiliatrice benigna-
rimsepondvachlgirno9det
mente ascoltò il desiderio della figlia, e l'in-
avsrueobig,ntmcd'ao
fermo riebbe la primiera salute e ne serba
principio alla novena . La mattina di quel riconoscenza vivissima come di segnalato fa-
giorno il bimbo, che il medico credeva tro- vore celeste .
var morto, godeva invece di un sensibile
miglioramento, che crebbe gradatamente e
felicemente nei seguenti giorni . In segno
Paysandù (Uruguay), 28 agosto 1891 .
Suor TERESA RINALDI .
di gratitudine alla Gran Madre di Dio mando
un'offerta per i ristauri del santuario, acciò
si compiaccia la nostra, Madre di benedirmi
insieme colla mia famiglia e coi miei inte-
ressi, e ringrazio di cuore il sig . D . Rua
e i suoi giovani delle preghiere fatte pel
mio figlio .
Pistoia, 21 giugno 1891 .
VINCENZO SCOTTI .
Ineffabile bontà di Maria ! - Sa-
bato, 8 agosto, mia nipote Giuseppina Ba-
glione, in seguito ad emoraggia di sangue,
venne colta da tremiti nervosi ed era così
depressa di forze che, paventando una cata-
strofe, le feci amministrare il SS . Viatico .
Intanto a misura che si avanzava la notte
i tremiti nervosi aumentavano di forza e ben
presto si cambiarono in convulsioni così spa-
Il consiglio di un buon amico. - ventose, che non vi era forza che valesse a
Un buon padre di famiglia, certo Giovanni tenerla ferma in letto. Al mattino del 9 io
Tardivo, aveva da qualche anno contratto stesso le amministrai l'Olio Santo, ed avevo
tale infermità, per la quale era divenuto finito appena che sopraggiunse il medico
inabile al lavoro e pativa gravi incomodi . dottor Gilardi, persona quanto altra mai va-
Ebbe visita da esperti dottori , ma non lentissima nell'arte sua . Tentò nuovi rimedi,
ne ricavò sollievo, anzi il male cresceva ogni qualificando la malattia per anemia cere-
dì. La cosa andò così per circa tre anni . brale . Come avviene in queste dolorosissime
Stette pure qualche tempo in un pubblico circostanze, dalla visita del medico ci aspet-
ospedale, ma non ne ebbe miglior effetto .
Buon per lui che, in tale stato, a grave
stento, potè recarsi da un suo amico, devoto
di Maria Ausiliatrice . Costei lo esortò a
riporre nella Madre di Dio e Madre nostra
tavamo i più sicuri indizi che accennassero
ad un miglioramento ; non fu quindi che più
doloroso lo schianto nel vedere che le con-
vulsioni, lungi dal diminuire o d'intensità
o di durata, andavano aumentando con un
tutta la sua confidenza, indi lo regalò di crescendo spaventoso .
una medaglia di Maria Ausiliatrice, con or- Difatti, dove gli assalti durante la notte
dine di mettersela al collo e tenersela sem- si succedevano ad intervalli di quattro ore,
pre . Così fece l' infermo, ed oh bontà di nella mattina del 9 ascesero a due ed a tre
Dio e di Maria ! In breve migliorò tanto , all'ora . Alle 5 pom . venne colta . La morte,
che ora si sente pressochè interamente gua- da due assalti in meno di mezz'ora non po-
rito , mangia con gusto, riposa, cammina teva tardare . Il padre ed altro parente
speditamente, senza bisogno di sostegno , dell'inferma, non potendo tollerare la vista
lavora e gode di nuove forze . Viva Maria
Ausiliatrice !
Pieve Scalenghe, 16 agosto 1891 .
Sac . CLARY CHIAFFREDO
Cappellano .
di tali patimenti, erano discesi in una stan-
za del pian terreno , paventando di sen-
tire ad ogni istante un grido di dolore che
annunciasse il trapasso dell'inferma ; quando
la loro memoria corse come per istinto alle
tante grazie che la Vergine Ausiliatrice si
Conversione e guarigione . - Una degna compartire a sollievo degli afflitti e
delle nostre Figlie di Maria era venuta pian- che essi avevano lette nelle Letture Catto-
gendo a raccomandarsi alle nostre orazioni liche . Senza che l'uno sapesse dell'altro, con-
pc er lo a com nvera sionn e ded l pada re mm orenm te . o tano quelR po' di a danaro chc e si han- no sotto
a Maria un'opera così difficile, mano, fanno voto di inviarlo al Santuario

2.3 Page 13

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di Maria Ausiliatrice, se l'inferma fosse gua-
rita . Oh bontà somma della Vergine ! In
quel punto stesso l'inferma, passando dallo
stato catalettico, che susseguiva tutti glì as-
salti convulsivi, ad un ristorante sopore, ri-
posò senza interruzione sino al mattino se-
guente, ed entrava in un pronto ristabili-
mento delle forze perdute . O Vergine tutta
santa, se a sollievo di nostre miserie tanto
operate nell'ordine naturale, chi potrebbe
anche solo immaginare tutto ciò che fate in
ordine più eccelso a salute delle travagliate
nostre anime?
S . Maria di Roano, 19 settembre 1891 .
ANDREA BELLUATI
Prevosto .
Roccaforzate (Prov . di Lecce) . - Con viva
riconoscenza a Maria Ausiliatrice per grazia rice-
vuta mando offerta .
1 ottobre 1891 .
DANIELE CARATA, Arcipr .
milia) - Combino Ferdinando, Mombercelli - Giuga-
nino Chiara, Villastellone - Alessandro Milano, Bi-
stagno - Giacomo Bedotto, Monco - Borgna Lorenzo,
Paolparato - Garza Maria, Cavour - Re Redigouda,
Alessandria - Suora Ardissone, Torino - D . Alci
Battista, Cagliari - Dal Verme Maria, Como - Lo-
vato Alessandro, Lonigo - Dazzoni Maria , Faido -
Tabarelli Antonio, Brescia - Giulietta Leoncini, Tor-
tona - Sorelle Sasso, Porto Maurizio - Paolo Lau-
reri, Foglizzo - Tezza Angelo, Negrar - Gaspari
Antonio, Recoaro (Albissola Marina) - D . Secondo
Abli, Astengo Sizara - Giordano Pietro, Genova -
Melzi Maria . Milano - Colriaghi Teresa, Liscate -
Garetto Lucio, Cerro Tanaro - Rosa Scarsciotti,
Sarnano - Gioachino Bonardi, Cuneo - Gribaudo
Giuseppe, Cuneo - Marchisio Matteo - Crivelli Tere-
sa - Giordano Pietro, Santa Giulia (Genova) - Casta-
gnole Teresa, San Pier d'Arena - Barale Rosa nata
Borello, Piobesi - Grella Giacinta - Catro Aurelia,
Torino - Pagliero Enrichetta, Robello d'Asti - Ce-
setti Giuseppina, Lanzo - Barbero Margherita, Rac-
conigi -- Lazzero Guglielmo, Torino - avelli Fran-
cesca, Morsasco - Gatti Carolina - Musso Marianna,
Cera - Gastaldi Giovanni, Bergamasco Belbo -Rosso
Filippo - Dompè Costamagna Caterina - Cortevesio
Serafina, Lamorra Pesio - Collino Giuseppe, Gazze-
gliene - Astigiano Michele .
Corteno di Brescia . - Per segnalata gra-
zia ottenuta invocando Maria Ausiliatrice rendo
pubbliche grazie .
Sac . G . B . MONDINI, Parroco .
Pozzolo (Marmirolo) . - Rendo grazie a Maria
Ausiliatrice per lo splendido trionfo riportato in
questi giorni in una lite . Unisco offerta pel San-
tuario .
13 agosto 1891 .
PIVA D . SERAFINO, Parroco .
STRENNA
PEL GIUBILEO DELLE OPERE DI D. BOSCO
OSSIA
le Letture Cattoliche di Torino
Ponte-Chianale. - Spedisco umile offerta
a favore della chiesa di Maria Ausiliatrice per
segnalatissima grazia ricevuta .
19 ottobre 1891 .
RICHARD D . Luca, Parroco .
Roncaglio (Casale) . - Appena finito un tri-
duo alla SS . Vergine Ausiliatrice, ottenni come
per miracolo una desideratissima grazia . Celebrai
Messa in ringraziamento ed ora spedisco offerta .
2 novembre 1891 .
Sac . Gius. Scoppetto.
Ringraziano pure Maria Ausiliatrice per
segnalati favori ottenuti mediante la sua
intercessione i seguenti
J . Desbles, Parigi - Valerie Barthelmi, Sand (Fran-
cia) - Suor Mary Gertrude, Londra - M. Trévédy,
8t.-Nazaire (Loire Inférieure) - D . Sebastiano Ferranti,
arciprete - D . Giovanni Del Marco, parroco, Chiesa -
Arciprete fr . A . Maderni, Domodossola - D . Angelo
Tacchella - Ch . Soldíni Francesco, Bisuschio - Borri
Bernardino,- Marene - Donati G . Carlo, Torino - Cu-
lesso Rosalia, Vigone - Colla Giovanni, S . Stefano
Pelbo - Annunziata Savini, Villdfranca - Olivero
Margherita, Mondovì - Vanini Giacinto, Fubine -
Braccelli Vincenzo, Caspoggio - Morauo Ermelinda,
Casale Monferrato - Laureti Luigi, Acquaspovita - D .
Travaglio Filippo, Castagnito -Tiraboschi Caterina,
Bergamo - Rognoni Felicita, Mmle - Corti Adele, Ma-
glio - Capodicasa Margherita, Ragusa Inferiore -
D.ER-SmatgenulsioCp,
Serravalle - D . Giovanni Dalmonte, Cartel Tanco (E-
Uno fra i mezzi più idonei a formare cuori
intemerati ed onesti, oltre la scuola ben di-
retta, è certamente la buona lettura, che è
tanta parte di essa, anzi la compie ; un
libro morale è un . amico fedele, un zelante
consigliere, un prezioso tesoro per la pace
della coscienza.
Le LETTURE CATTOLICHE fondate dall'in-
dimenticabile nostro D . Bosco, da lui tanto
caldamente raccomandate e con paziente
fatica sostenute per tanti anni, hanno per
iscopo principale di mantenere nel popolo
l'integrità della fede, la santità dei costumi.
Nel lungo periodo di quarant' anni non
vennero mai meno a questo fine supremo, e
riscossero ognora lodi innumerevoli dalla
stampa e da molti autorevoli personaggi .
Quanto bene si potrebbe fare se esse cir-
colassero in ogni Comune del Regno! Per
la chiarezza dell'esposizione e dello stile, per
la scelta degli argomenti sono adattato così
all'intelligenza, come ai bisogni del popolo,
e la modicità del prezzo le rende accessibili
a chiunque .
Facciamo quindi caldo appello alla corte-
sia e bontà degli ottimi e virtuosi nostri Coo-
peratori e dei benevoli Associati , affinchè
vogliano adoprarsi, per quanto sarà loro possi
bile, alla diffusione di dette Letture, procu--
randoci nuovi abbonati . Oh! quanto sa-

2.4 Page 14

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remmo felici se questi che già superano i
quattordici mila potessero raddoppiarsi ! Sa-
rebbe questa certamente una fra le Strenne
più care e gradite, che si potrebbe regalare
alla venerata memoria di D . Bosco, nella
fausta e felice circostanza del primo glorioso
Giubileo dell'istituzione delle Opere sue.
Si degnino tutti aiutarci efficacemente per-
chè possa diventare realtà il nostro vivo de-
siderio ; così ognuno si renderà benemerito
non solo dell' educazione Religiosa e Morale,
ma compirà pure un atto di fiorita carità
venendo in soccorso alle migliaia di orfanelli
che lavorano negli Stabilimenti Salesiani, e
che vivono col pane dell' onestà, procurato
dalla beneficenza dei nostri buoni -e zelanti
Cooperatori .
(Vedi Programma d' Associazione in seconda
pagina della copertina del presente numero) .
Sac . G . BONETTI
CINQUE LUSTRI DI STORIA
DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
fondato dal Sac . GIO . BOSCO
Un bel vol. in-16° di pag. XVI-744, L. 3.
Ecco quel che scrive il Sac . Prof. Gio-
vanni Francesia nel presentare ai lettori
questo bel libro di D . Bonetti già da noi
annunziato nel precedente numero
Era comune il desiderio, in questi ultimi tempi,
di veder raccolte in un volume le memorie dei
primi anni dell'Oratorio di S . Francesco di Sales,
che si erano venute pubblicando nel Bollettino
Salesiano . Ma quelle notizie, come foglie sparse,
nessuno meglio poteva raccogliere ed ordinare,
nessuno con miglior senno accrescere o rammen-
dare, fuori di colui medesimo che pel primo aveva
messo mano a quel lavoro, cioè di DON GIOVANNI
BONETTI . Di fatto egli, dopo la prima pubblica-
zione, che, sebbene scritta alla buona e senza al-
cuna pretensione, aveva destata sì viva ammira-
zione e brama di vederla condotta al termine, si
era messo da tempo a ritoccare le sue pagine, ed
a portare quelle migliorìe, che più credette a pro-
posito, non perdonandola a fatiche ed a noie, sia
col consultare quelli che erano stati gran parte
nel principio dell'Oratorio e tuttavia vivevano e
gli potevano tornar utili, sia coll'appurare certi
fatti, come la miglior critica consigliava ed esi-
geva, perchè ogni nebbia del più lontano dubbio
di infedeltà fosse allontanata dal suo racconto .
Così egli mentre si studiava di appagare il desi-
derio di molti antichi e nuovi ammiratori delle
opere di D . Bosco, ed esponeva senza mistero gli
umili principii dell'Oratorio, sarebbe riuscito a
dare a tutti un motivo di ammirare sempre più
la mano della divina Provvidenza, che aveva tanto
benedetta e favorita l'Opera degli Oratorii Sale-
siani . E D . Bonetti, che aveva sentito tanti a
lodare il suo lavoro, di mano in mano che usciva
dal Bollettino, ora, dopo i molti miglioramentii
introdotti, avrebbe potuto dire che lasciava in
queste pagine un monumento della sua pietà ed
un testimonio della sua riconoscenza verso Don
Bosco . Una circostanza notabile dava maggior
lena al buon servo di Dio . In quest'anno di gra-
zia, 1891, così solenne per tutta la famiglia Sale-
siana, perchè cinquantesimo anno della prima
Messa del virtuoso sacerdote suo maestro e del-
l'instituzione degli Oratorii, egli sperava di poter
deporre sul sepolcro del venerato suo benefattore
D . Bosco questo bel frutto del suo ingegno . E,
come se ne rallegrava nel suo pensiero !
Sebbene fosse curante solo di Dio e della sua
gloria, mi pareva lieto quando gli si diceva che
era, per modo di dire, il primo storico dell'Ora-
torio, e che così sarebbe un giorno stato nella
riconoscenza di tanti e di tanti . Più d'una volta
lo vidi sorridere e ringraziarmi, quando gli di-
ceva quale sarebbe stata la sua inscrizione sepol-
crale . « E quale ? » mi disse con placido volto e
tutto piacevole . « Se tu mi volessi precedere al
bel paradiso, e mi toccasse il doloroso incarico di
farti la inscrizione, essa è già bella e fatta ; ed è
tale che tu stesso l'avrai da approvare . » « E que-
sta sarebbe? » « Tu sarai, gli dissi, per l'Orato-
rio, quello che fu per la Grecia Omero, cioè
Primo pittor delle memorie antiche! . . . » Ma umile,
pio, mi soggiunse : « Per ora pensiamo a lavorare ;
e se morrò prima di te, metterai sulla mia tomba
che amai l'Oratorio, e che lo scrivere del suo
Fondatore fu per me una fatica lieve insieme e
cara .»Edimanoinmanoperciòchel'opera
progrediva, egli si sentiva crescere nell'animo una
ineffabile gioia e quasi ansietà di veder tosto fi-
nito il suo lavoro . E si vedeva, sebbene ancora
sano e ben disposto, mentre attendeva con lena
ad infinite altre occupazioni, avere l'occhio a que-
st'ultima fatica, sollecitare i suoi amici ad aiu-
tarlo, perchè gli premeva di compierla presto .
Quindi quelle sue parole ed esortazioni : « Su, su,
aiutatemi a condur bene alla riva la mia barchetta . »
« Mi pare che il gran giorno s'appressi anche per
me, e bisogna che io faccia in fretta . » Ed a quanti
poi si stupivano
ceva senza alcun
di vederlo
m: istero
così inquieto, egli di-
Non ho più molto tempo .
Tempus resolutionis meae instat : son vicino al-
l'ultimo passo ! »
Quindi è che aveva messo nei nostri giovani
compositori come le ali alle mani, per compia-
cere l'operoso loro superiore,cheraontvi
mirabili casi di quell'Oratorio, che fu per tanti
ed è adesso per loro casa, rifugio, scuola, tempio
e porta sicura della salute . E dì per dì gli por-
tavano un bel mazzo di stampe da correggere e
ripassare . L'opera era assidua, amorosa da ambe
le parti, e ciascuno, sapendo di compiere come
una santa missione, « Sferza, sprona, divora la
via . »
Come il colono che vede crescere tra le sue mani
la messe dei campi coltivati con affetto, ei ve-
deva con gioia aumentarsi le pagine . . . E gli sor-
rideva lontano lontano un bel pensiero ! Una idea
cara, consolante, quasi celeste, gli si dipingeva
davanti come un bell'orizzonte dorato, ed era
quella di potere nel giorno a noi memorabile del
15 agosto 1891 deporre sulla tomba di D . Bosco
l'intiero racconto del primo periodo dell'Oratorio .

2.5 Page 15

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Dio invece dispose altrimenti . - Si legge nella
vita del ven . Beda, che carico d'anni e più di
meriti, ed incapace di scrivere da sè, dettava al
suo segretario gli alti pensieri di Dio che com-
movevano quello spirito eletto e vigoroso . Al-
l'improvviso gli dice il segretario : « Padre, non
ho più carta ! » Con volto raggiante di luce ce-
lestiale gli rispose il gran servo del Signore
« Ed io anche non ho più nulla a dettare !
Chinò in così dire la testa sulla palma della mano,
e si riposava per sempre nella contemplazione del
suo Dio .
La morte sorprese il caro nostro amico D . Bo-
netti, dopo aver finito il suo lavoro, che si leg-
gerà sempre con piacere, e che sarà per lui, senza
esagerazione, ciò che diceva per sé, il poeta la-
tino, monumentum aere perennius .
E non solo chi ebbe la fortuna invidiabile di
vivere tanti anni con lui, come a scuola di virtù
e di santi esempi, ma quanti leggeranno quest'o-
pera degli Oratorii non potranno a meno di im-
parare a conoscere e ad amare il bel nome di
D . Giovanni Bonetti, che seppe ritrarre con ama-
bile candore, con semplicità, e brio i primi giorni
di lavoro e di ansietà del nuovo apostolo della
gioventù . Egli ce lo mostra desideroso di com-
piere ciò che Dio gli metteva nel cuore, ce lo
descrive tra le lotte varie ed incessanti, e senza
affettazione ci dà quasi D . Bosco vivo e vero,
quale fu in mezzo alle grandi battaglie, con cui
Dio voleva provare l'opera che gli aveva affidata .
Gli rimaneva ancora un desiderio, ed era di
presentare, il meglio che fosse possibile, quale a
noi apparve D . Bosco, cioè mite, amorevole, pa-
zientissimo, anche quando ebbe a trovarsi come
Daniele tra i leoni, che se l'avrebbero voluto to-
gliere d'innanzi . Ed avendogli qualcuno cortese-
mente fatto osservare che in alcuni punti Don
Bosco non pareva loro tutto desso, egli vi si pose
d'attorno con amore per dar al suo personaggio
principale quella tinta propria e naturale di man-
suetudine, che si ebbe in modo ammirando, con
tanti altri doni, D . Bosco . Ed il ritratto, che di
mano in mano ne veniva fuori, lo faceva tutto
consolato, e pareva sorridesse, quando poteva dire
a se stesso : « Ecco D . Bosco ! Così veramente ha
de!Ctosìbacnvre
E questo lavoro sì delicato ed amorevole, de-
gnissimo della mente e del cuore di D . Bonetti,
si venne perfezionando sotto alla sua penna, da
renderlo dì per dì sempre più rassomigliante al
suo esemplare .
Il libro trovasi vendibile presso la Libreria Sa-
lesiana di Torino e presso le altre Librerie Sale-
siane filiali, al tenue prezzo di L . 3 . Il ricavo è
destinato all'estinzione delle ingenti spese incontrate
per i ristauri e le decorazioni del MONUMENTO A D .
Bosco, il tempio di Maria Ausiliatrice in Torino .
A quelli che acquisteranno più copie dell'opera
saranno dati i seguenti doni :
Per copie 2, riceveranno soprapiù 1 copia del
libro del Card . Alimonda : Giovanni Bosco e il
suo secolo . -Per copie 4, riceveranno 1 copia del
libro del Card . Alimonda : Giovanni Bosco e il suo
secolo ; 1 copia del libro del Giordani : Carità nel-
l'educare ; 1 copia del libro del Giordani : La Gio-
ventù e D . Bosco . - Per copie 6, riceveranno una
copia del libro del Canisio : Catechismo (d ue vo-
li.-Puemd6ra)cLop10,veranocpi
del libro del Biamonti : Storia Biblica (4 vol . da
L . 10) .
IL BOLLETTINO SALESIANO
nel suo quindicesimo anno di vita
IL BOLLETTINO SALESIANO Compie con
questo numero il quindicesimo anno di
vita. Fondato dal compianto D . Bosco
per far conoscere ai Cooperatori ed alle
Cooperatrici Salesiane quanto si va com-
piendo dalla Pia Società dà lui istituita
mediante la loro cooperazione e rianimarne
la carità, si mantenne fermo a questo
programma e lo eseguì con costante im-
pegno .
Nell'approssimarsi di un nuovo anno
ci sentiamo in dovere di ringraziare in
modo speciale i benemeriti Direttori, De-
curioni, Cooperatori e Cooperatrici che,
seguendo l'impulso del loro zelo, si fe-
cero particolari benefattori del nostro
Bollettino . Per opera loro in molti semi-
nari, collegi, educatorii ed altri istituti
se ne fa pubblica lettura a mensa, in
altri se ne raccomanda la lettura agli
alunni ed alle alunne ; se ne introdusse
e raccomandò la lettura in diverse asso-
ciazioni cattoliche ed in diverse parroc-
chie si fa passare di famiglia in famiglia
e così se ne moltiplicano senza fine i
lettori e le lettrici .
Infinite grazie rendiamo anche a tanti
amici nostri, i quali, quando facciamo
appello pel concorso a qualche pia opera,
tosto se ne prendono cura tenerissima
come di cosa propria . Oh queste pie per-
sone siano mille volte ricompensate dal
Gran Padre dei poveri, Gesù Benedetto,
e dalla Vergine Ausiliatrice !
Tutti quanti poi e lettori e lettrici ci
continuino la loro benevolenza e ci aiu-
tino a fare il maggior bene possibile .

2.6 Page 16

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I CONGRESSI CATTOLICI
e l'opera di DON BOSCO
I FIGLI DI D . BOSCO A LORETO
e le Feste Centenarie a S . Luigi Gonzaga
IN QUELL'INSIGNE BASILICA
Al Congresso di Vicenza .
Il 2 ottobre u . s. giungevano a Loreto, da.
Ci sentiamo in dovere di pubblicamente gran tempo aspettati , alcuni Salesiani per
ringraziare il Congresso Cattolico Italiano, incominciarvi un piccolo Ospizio, con annesso
testè tenutosi in Vicenza, per l'omaggio che Oratorio festivo .
degnossi rendere in alcune sezioni ed anche È questa un'altra grande consolazione che
in pubblica adunanza, alla cara memoria del Iddio concesse ai figli di Don Bosco in que-
nostro compianto D . Bosco ed all'opera dai st'anno cinquantenario delle Opere Salesiane .
suoi figli continuata .
In giugno ci era dato di poter andare a
Noi mandammo colà un nostro rappresen- Betlemme, presso la culla di Gesù Bambino,
tante, che ebbe le più liete accoglienze dal- ad occuparci della gioventù povera ed ab-
l'illustre Presidente Comm . Paganuzzi, dagli bandonata ; alcuni mesi dopo, Loreto, la for-
altri principali membri del Comitato Generale tunata città che meritossi di possedere la
e dagli egregi direttori di quelle sezioni . Noi Santa Casa di Nazareth , l'abitazione per
ne li ringraziamo tutti con piena effusione molti anni del Divin Salvatore, apre pure
di cuore riconoscentissimo .
le sue porte ai figli di Don Bosco, per loro
Ci commosse poi altamente il sapere che affidare la sua gioventù più derelitta .
l' assemblea degnavasi onorare di spontanei Le accoglienze e le visite fatte a quei no-
e calorosi applausi il nome del nostro Rettor stri fratelli, li consolarono tanto, che parve
Maggiore D . Michele Rua, quando lo si lesse loro di trovare in quella popolazione tanti
tra i nomi di quelli che, per lettera o per antichi amici ed in quegli ottimi ecclesia-
telegramma o con rappresentanza, avevano stici altrettanti fratelli che si prendono a
comunicato la loro adesione al Congresso . cuore le cose nostre come fossero loro proprie .
Infine ringraziamo cordialmente il Con- L'inaugurazione pubblica del nuovo Isti-
gresso pel favore promesso alla nostra libreria tuto Salesiano venne fatta l'11 ottobre e
e per la menzione onorifica che della mede- combinò colle feste centenarie ad onor di
sima degnossi fare nella seguente delibera- S . Luigi Gonzaga, che si celebrarono in quel-
zione
l'insigne Basilica, di cui pubblichiamo la se-
SEZIONE III - Educazione ed Istruzione
Paragrafo 6°.
guente relazione trasmessaci .
« Fino dall'anno scorso si pubblicò per
un manifesto un invito alla gioventù catto-
Il IX Congresso Cattolico Italiano racco- lica, e specialmente agli alunni dei Semi-
manda alla terza Sezione del Comitato Ge- narii Marchegiani, stimolandoli a venire in
nerale permanente dell'Opera dei Congressi pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto, a
e dei Comitati cattolici in Italia la cura di fine di onorare la memoria della dimora fatta
sostenere e far sempre meglio conoscere ed nella detta città dal giovane principe di
apprezzare l'opera di quelle librerie, le quali, Castiglione, e della comunione che per due
con scelti libri di propria od altrui edizione, giorni consecutivi egli fece con edificazione
provvedono sapientemente e cristianamente universale nella santa cappella Loretana .
al bisogno tanto sentito per le scuole di . buoni » All'invito ha corrisposto l'effetto, il quale
testi e di purgate edizioni di classici pre- senza dubbio sarebbe stato più compiuto, se
scritti per le medesìme dai programmi gover- un gravissimo ostacolo non si fosse infram-
nativi , come ad esempio, con zelo commen- m esso pel malaugurato incidente avvenuto
devole va facendo da molti anni la Libreria proprio in quei giorni ai pellegrini francesi .
Salesiana di Torino . (VediUnitàCaolc,-
» Con tutto questo per altro il concorso
N . 218) .
della gente, massime nell'ultimo giorno del
triduo e nella domenica, fu straordinario,
Di tutto sia gloria a Dio, alla cui infinita come straordinaria e al tutto edificante fu
bontà noi presenteremo i voti nostri per là divozione ed il raccoglimento del popolo
l'Opera dei Congressi e dei Comitati cattolici nelle varie funzioni sacre celebrate e prima
e per tutti gli altri nostri benefattori ed a- notificate con apposito programma in istampa .
mici che ci vengono in aiuto nel sostenere » Il giovedì sera innanzi alla festa ebbe
ed ampliare sempre più le opere dal nostro principio il triduo con la predicazione del
compianto D . Bosco lasciateci .
P. Ottavìo Turchi, il quale , tanto nei di-

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scorsi morali che in ogni sera trattò, quanto » Chiuse la bella festa un'Accademia vo-
nel panegirico, mise in così bella mostra le cale, istrumentale e letteraria, tenuta alle
angeliche prerogative del Gonzaga, da in- ore 6 pom . nel salone dei concerti, a bene-
namorare le menti dei giovani e accenderne ficio del novello Istituto Salesiano aperto in
i cuori alla imitazione in ispecie di quelle Loreto, diretta dallo stesso maestro Amadei,
virtù che lo resero, come provò nella ora- eseguita dai cantori della cappella, con ac-
zione panegirica, una vera maraviglia al compagnamento dal maestro Archimede Staf-
cielo e alla terra .
folini e Quirino Lazzarini quanto alla mu-
» Nella mattina poi della festa fu così sica, e da diversi giovani e professori quanto
grande l'affluenza di ogni maniera di gente alla poesia .
ai confessionali e alla sacra mensa, che non » Senza parlare di questa, che fu gene-
areno di tre mila furono i devoti che parte- ralmente applaudita, diremo solo che i varii
ci.paEruonesltS
brani di musica furono scelti dal Direttore
» Devotissima e consolantissima riuscì la con molto senno ed eseguiti poi con tanta
comunione distribuita agli alunni dei varii esattezza ed impegno, da meritare , special-
SeminarqucovetidaSuEclenz
mente Brasi, Breccia e Tega, fragorosi ap-
RevrndismaMogrPdli,vesco
plausi e ripetuti bis . Quegli che non si può
ausiliare di Monsignor Tommaso Gallucci, passare senza uno speciale elogio si è il pro-
verso le ore 9 antim ., nell'altare della SS . An- fessore Raffaele Frontali, maestro nell'Isti-
unziata . A tutti questi, schierati in tre file tuto Verdi di Pesaro, il quale nelle varie
lumdneogzp,aivrt
sinfonie da lui suonate per violino mostrò
processionalmente condotta la statua di San tale perizia ed abilità nel toccare le corde
Luignel'atrpsoilBatem,no
armoniche di quel difficile istrumento, da ec-
prima quanto dopo la comunione, rivolse citare un vero entusiasmo .
poche ma calde e vibrate parole il profes- » Insomma, la festa centenaria di Loreto
sore D . Bernardino Quatrini, canonico ono- in onore di S . Luigi è riuscita mirabilmente
rario della Basilica, esortandoli soprattutto da stare a petto a quelle delle più rinomate
come futuri ministri e campioni della fede città . E siccome siamo certi che il Gonzaga
di Cristo ad imitare Luigi dapprima nell'an- l'avrà accolta e gradita nel cielo, così vogliamo
gelicavrtùdpuià,senzadcuo
vi ha scienza che approdi, e di poi nel di-
fendrpoagecnrioseza
umani rispetti le verità della religione cat-
tolica . Durante il discorso e la comunione
fu uno spettacolo edificante e commoventis-
sperare che si degnerà di benedire e ricom-
pensare colla sua protezione celeste i pro-
motori della medesima, e in modo specialis-
simo il giovine parroco della Basilica e no-
vello Arcidiacono D . Giuseppe Ridolfi, al
cui zelo instancabile e alla cui operosità non
simo il vedere Monsignor Arcivescovo di comune si deve l'iniziativa e il compimento
Fermo, dentro al recinto dei giovani, star- di tutto ciò che si è fatto in onore di San
sene genuflesso sulla nuda terra per tutto
Luigi e di quanto si farà ad incremento del
il tempo lunghissimo che durò la comunione . nuovo Istituto Salesiano nella città di Lo-
» Alle 10 1/2 cominciò la messa solenne reto . »
pontificata dall'Eccell .m° Mons . Amilcare Ma-
lagola, arcivescovo di Fermo, alla quale as-
sistettero in piviale il Vescovo di Macerata,
Mo.nsRPbdearlti,pMons
aclpitoLrenaiconri,
parecchi rettori e canonici di altre diocesi .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
» La musica dei cantori della cappella
Loretana, diretta dal maestro Roberto cav .
Amadei , fu di soddisfazione universale ,
L'Ospedale Salesiano di Viedma
piuttosto breve, dignitosa, degna del tempio
santodiD,pratdevoiàal
tempo istesso espressiva assai e piena di
(PATAGONIA) .
(seguito) :
vita . Il Qui tollis cantato dal contralto Tega
e dal tenore Brasi ; il Laudamus dall'altro
tenore Breccia, e specialmente l'Offertorio
in cui alla domanda dei tenori e bassi : Quis
ascendetinmontemDroispn,devau
coro di fanciulli : Innocens manibus et mundo
corde, furono di un effetto sorprendente .
La sera prima della benedizione col SS .
sacramento, impartita dal Vescovo diocesa-
no, fu cantato da un coro di giovani semi-
naristi l'inno del Santo e il Tantum ergo,
musicato a bella posta dal maestro di cap-
pella di Recanati, Quirino Lazzarini .
L'OSPEDALE è una scuola di esperienza
ove l'uomo impara a conoscere se me-
desimo, compatire alle altrui sventure e soc-
correre chi soffre . Qui si tocca con mano il
detto di Giobbe, che la vita dell'uomo è ri-
piena di molte miserie . A questo nostro ospe .
dale di Viedma non vengono se non quei
poveretti che sono messi alla prova da qual-
che grave infermità ; ma se venissero pur
coloro che godono nelle delizie e nuotano
nelle ricchezze, certamente si sentirebbero
commossi nel cuore e stimolati a sovvenire

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l'altrui miseria, l'altrui indigenza che non volava in seno a Dio . Il suo cadavere ci si
è poca . Costoro poi si meriterebbero di u- portò via quasi per forza da una perversa
dire un giorno dal Divin Salvatore quelle società, cui egli apparteneva, e fu sepolto
belle parole : Ero ammalato e voi mi visitaste senza la benedizione del sacerdote . Non im-
(MATTH . 25-36) .
porta : l'anima sua è stata guadagnata al
Paradiso ; del resto lasciamone la cura a Dio .
In agosto, una Guardia del paese, nono-
L'anno 1890 incomincia con un fatto com-
moventissimo . Il primo ad entrare nell'ospe-
dale è un indio, di nome Atanasio Crespo,
in sui quarant'anni e cristiano già da tempo .
stànte tutte le profferte degli amici di aiu-
tarlo ed assisterlo, volle venire all'ospedale ;
e oltremodo contento di trovarsi coi Missio-
nari, se ne moriva la sera stessa del suo
Egli ha sempre servito altrui in qualità di trasporto tra noi . In settembre, un indio,
cuciniere . Di cuore più che generoso, ha che aveva assassinato un inglese, ammala-
reso favori a quanti ha conosciuto . Ora che tosi a morte in carcere, ci venne condotto
soffre di doppia polmonite, ingratamente è dalle Autorità giudiziarie, e se ne morì con
lasciato in abbandono da tutti . Così spesso segni di verace pentimento .
paga il mondo ! Sensibilissimo, se ne la- L'anno terminò con una morte improvvisa
menta continuamente e piange di desola- che lasciò grande impressione in tutti gli
zione . Portato all'ospedale, le suore, il me- altri ammalati, i quali accettarono il savio
dico (Don Garrone), tutti ci affaccendiamo consiglio della morte : mihi heri et tibi hodie
per consolarlo . Ma la malattia già è avan- (Eccl . 38-23), e si misero tutti in grazia di
zata e Atanasio è quasi agli estremi . Gli si Dio . Era un povero condannato a carcere
offrono i Sacramenti, e volentieri li riceve . perpetuo ed esiliato in questi paesi per espiare
Poi chiede : - Siamo dunque alla fine? .
gli enormi suoi delitti, al quale solo Don
Sono contento, perchè almeno muoio tra Milanesio poteva parlare di Dio ; dagli altri
gente amica ! - E tratto fuori l'ultima me- non soffriva parola.Ungiorvulecn
sata di servizio, la chiave del baule tuttora insistenza un po' di the ; per accontentarlo
in casa del padrone, e i poveri suoi cenci
- Prenda, dice, buona Sorella, lascio tutto
a lei ; può essere che torni utile a qualche
poveretto lasciato in abbandono come me
lo soccorra a nome del povero Atanasio che
se ne muore .
Cuor generoso ! Ben conoscesti cosa vuol
dire essere povero ed abbandonato !
la Suora glielo porge, raccomandandogli di
tenersi leggero . Con avidità lo prende, ne
assorbe alcun poco ; poi lascia cadere la tazza
dalle mani e la testa sul guanciale . . . i suoi oc-
chi si fanno vitrei . . . il rantolo lo soffoca . . . Ac-
corre D . Milanesio, gli suggerisce un Gesù
mio, misericordia, gli dà l'assoluzione, gli
amministra l'Olio Santo sub unica unctione ;
ma il poveretto è spirato, l'anima sua è en-
trata nell'eternità . Iddio gli usi misericordia !
Quest'anno l'ospedale non ebbe più un
momento di requie : in generale vi furono
sempre da sei a dodici infermi . Ogni mese Nell'anno di grazia 1891 gli ammalati del-
andò segnalato per qualche ammalato spe-
ciale .
l'ospedale andarono sempre aumentando . La
carità delle Suore di Maria e lo zelo dei
Nel febbraio, un nuovo Golia, di statura Missionari si ebbero qui un nuovo vasto
e forme al tutto gigantesche, nell'età di 65 campo per esercitarsi non solo cogli indii e
anni, si rifugiò presso di noi e rìcevè con coi cattolici più o meno osservanti, ma ben
santa emozione la sua prima Comunione . In anche coi protestanti, i quali confessano che
marzo, una vecchia lunatica, bisbetica ed la Religione cattolica, a preferenza della loro,
astuta quanto una strega, ci fece esercitare opera veri prodigi . Qualcuno poi, commosso
assai la pazienza, e, nonostante le più sol- della cristiana carità che si usa verso degli
lecite ed amorevoli cure, finì per iscreditarci
in paese come mancanti di carità ; scemò
l'aura popolare, e l'opera nostra speriamo
sia divenuta più meritoria innanzi a Dio .
infermi, si decide ad abiurare la sua setta
e ad abbracciare la nostra cattolica Fede.
Il 5 di aprile scorso, nella cappella delle
Suore di Maria Ausiliatrice, ebbe luogo una
In aprile, una nipotina del cacico Giovanni cara e solenne funzione . Era il capitano di
Sayhueque, un vero angioletto in carne, spi- mare, Bernardo Jepsen, allemanno di nazione
rata nel bacio del Signore, si ebbe funerali e di religione luterano, il quale abiurava
sontuosi, quasi principeschi . In maggio e gli errori del luteranismo e riceveva il Santo
giugno, due disgraziati, e per interesse e Battesimo coi riti cattolici . Costui era ve-
per altre ree passioni molto alieni da Dio e nuto all'ospedale nel mese di febbraio, e sin
dai Sacramenti, dopo speciali, fervide pre-
ghiere nelle Comunità, l'uno per interces-
sione di Maria Ausiliatrice, l'altro per grazia
specialissima del Sacro Cuore, si riconci-
liarono col Signore . Quest' ultimo poi cogli
dalle prime settimane aveva manifestato il
desiderio di rendersi cattolico . Monsignor
Cagliero gli assegnò un prete che lo istruisse,
e sul principio di aprile Bernardo Jepsen
era convinto della falsità delle dottrine lute-
altri conforti di nostra santa religione se ne rane e chiedeva di essere battezzato . Ai

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suoi correligionari che ne lo burlavano e cura resiste, si fa efficace e già incomincia
cercavano di dissuaderlo, egli rispondeva : a nascere in tutti un fil di speranza . Si prega,
- Miei cari, una volta conosciuta la verità, si vigila attentamente sull'ammalato . Ei non
bisogna abbracciarla . Chi vi resiste, pecca deve parlare, non fare alcun movimento, non
contro lo Spirito Santo, e questo peccato dif- agitarsi . Gli alimenti tutti liquidi deve as-
ficilmente vien perdonato nè in questo nè sorbirli per mezzo di cannuccia . Tutto ap-
nell'altro mondo . Io non sono apostata : apo- puntino . In breve ogni pericolo scompare .
stata è colui che lascia la verità per abbrac- Il buon vecchio è tornato da morte a vita,
ciare l'errore, non colui che lascia l'errore egli è fuor di sè per la gioia . Grazie a Voi,
per abbracciare la verità, come faccio io . - o Beato S . Giuseppe, nostro Patrono !
Il 5 aprile pertanto, domenica in Albis, pre-
messa la sua confessione, Bernardo Jepsen
riceveva solennemente la stola battesimale Termino questa mia già lunga rassegna,
ed entrava nella nostra S . Religione, nella sorvolando a molti altri segnalati fatti . L'o-
quale solo vi ha salute .
spedale, dopo soli due anni di fondazione,
ha fatto grandi progressi sia nell'adattamento
del rustico abituro, sia nell'acquisto delle
Nel mese di marzo abbiamo avuto pure un suppellettili e dei medicinali, e tutto questo
fatto consolante , una guarigione sorpren- mediante la cooperazione di parecchi gene-
dente, strepitosa, che tutti qui ascrivono a rosi signori d'Europa . Il bene che qui si
grazia singolarissima di S . Giuseppe, pa- è già operato in questi due anni è incal-
trono dell'ospedale .
colabile . Senza dire della sanità del corpo
Il 16 marzo, un uomo di feroce aspetto, ridonata a tanti poveri infermi da tutti ab-
penetrato nella casa di un certo Giuseppe bandonati, le guarigioni di spirito sono equi-
Morales di Pringles, uomo morigerato, la- parabili a quelle di una continua missione,
borioso, benestante che s'occupa di ag ri- colla differenza che quelle che avvengono
coltura e conta gia i suoi settantacinque aprili, in tempo di missione sovente non sono du-
gli salta addosso, e senza nulla dire, gli rature, mentre quelle che qui si operano altre
striscia sotto la gola un affilato coltellaccio . sono immutabili, eterne, perchè dall'ospedale
Morales grida disperatamente, si difende con prendono direttamente la via del Paradiso,
valentia, e riesce a scappare dalle mani del altre poi, ed è la maggior parte, sono cer-
crudele sicario, riportandone però non poche tamente durevoli, perchè congiunte con un
ferite mortali. L'Autorità locale accorsa or- bene materiale, visibile, che ne richiama
dina che sia immediatamente trasportato a sempre la memoria . Valga questo semplice
Viedma, capitale del territorio . Gli spasimi pensiero ad animare vieppiù tanti beneme-
sofferti sono incredibili ; vi giunse tre giorni riti Cooperatori e Cooperatrici, e special-
dopo, e precisamente la festa di S . Giuseppe . mente vari farmacisti, droghieri e speciali-
Vien chiamato D . Garrone, il quale trova sti, ai quali preghiamo dal Cielo eterna ri-
il caso veramente : disperato aveva la tra- compensa .
chea tutta squarciata . Per altro, a fin di
poterlo aiutare più nell'anima che nel corpo,
Sac . BERNARDO VACCHINA .
D . Garrone lo fa portare all'ospedale . Qui
me gli avvicino io, e come meglio mi è dato
lo esorto a perdonare ai suo assassino e a
rassegnarsi ai divini voleri. Ei mette la mano
sul cuore, alza gli occhi al cielo, poi m'ac-
La guerra del Chilì e i Salesiani
cenna che di buon grado gli perdona, e si
dispone a confessarsi . Finito, D . Garrone,
aiutato dai confratelli e dalle suore, pieno
di fede in Dio e in S . Giuseppe, incomincia
una disperata operazione . Il cuore non regge
alla vista di quella larga ferita . Il buon vec-
chio con ammirabile pazienza ne sopporta
Il Chilì, questo pacifico paese d'America
che per lungo tempo era stato a tutte le
altre Repubbliche ispano-americane modello
di ordine, di tranquillità, di pace, quest'anno,
la cucitura . Pare sia riuscita bene, ma il come a tutti è noto, fu lacerato da lunga di-
giorno dopo ecco una abbondantissima emo- sastrosa guerra civile . Scoppiata nel gennaio
raggia apre di nuovo la ferita, appaiono sul u. s ., dopo un' interminabile serie d' atroci
suo volto tutti i segni precursori della morte lotte, di accaniti combattimenti, dopo incal-
ed io m'accingo ad amministrargli l'Olio colabili danni di saccheggi, devastazioni, in-
Santo . D . Garrone, finito appena di cele- cendii ed una notevolissima diminuzione di
brare la S . Messa, corre : colla stessa fede
che inspira il paziente, ritorna alla cucitura,
forze perse sui campi di battaglia, veniva
terminata sulla fine di agosto, con due fatti
che deve ripetere ben altre due volte . Nes- speciali avvenuti a Concon e Valparaiso, il
suno più spera, perchè la gola pare già vada 21 ed il 25 di detto mese, colla vittoria dei
in cancrena, anzi in putrefazione .
Congressisti , il partito opposto all' ultimo
Ma che? La fede opera prodigi . L'ultima Governo .

2.10 Page 20

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Furono otto lunghi mesi di terrore per i
poveri Chileni . Tutti ebbero a soffrire, po-
polo e nobili, ricchi e poveri, buoni e cattivi,
tutti ebbero ad assaggiarne le amare conse-
guenze . Ed anche i Salesiani stanziati in
Concezione e Talca provarono non lievi mo-
lestie di questa terribile guerra .
nei casi disperati, e come le Chiese godettero
del privilegio di immunità . Di più ; le leve
arruolavano all' esercito tutti i giovani che
avessero compiuto il 12° anno ; ma quelli
d'età anche superiore che si trovavano nelle
Case Salesiano ne andarono esenti : non fu-
rono neanche chiamati .
Pericolo di sgombrare la Casa .
Necessarie conseguenze
E prima tra le altre si è il pericolo che
di una guerra .
hanno corso quei di Concezione di essere
messi in istrada con più centinaia di poveri
orfanelli, per lasciare la casa a disposizione
dei soldati . Ecco come ne scriveva quel Di-
rettore sul finir della primavera :
R .mo SIG . D . Rua,
Sia lodato e ringraziato Iddio e la Vergine
Ausiliatrice, che ci hanno presi sotto la loro
specialissima protezione! La guerra civile
(che io direi piuttosto incivile) scoppiata in
questa Repubblica, ci ha fatto passare dei
momenti di agitazione, di gravi ansietà, di
serii timori . Fummo sul punto di dover sgom-
brare la Casa, per convertirla in quartiere
militare . Quando ci venne fatta l'intimazione,
tempo sei ore, io non era per anco libero da
una infermità che mi aveva costretto a te-
nere il letto per più di una settimana . De-
bole come era, dapprima mi lasciai abbattere
alquanto dalla precisione dell' ordine ; ma
poi, ricordandomi di quel motto di S . Teresa
che il venerato nostro Padre D . Bosco indi-
rizza a tutti i Direttori delle Case Salesiane
Niente ti turbi, mi feci animo . Radunai tosto
la Comunità, esposi il pericolo che correvamo
Sono queste l' abbassamento dei valori, il
caro dei prezzi , la carestia, la fame . A tal
riguardo ecco quel che ne scrivevano da Talca :
«. . . La fame è generale : las chauchas vanno•,
scomparendo incettate dal Governo . I bi-
glietti sono senza valore . Finora il pane a
noi non è ancora mancato, ma, stante la ca-
rezza dei viveri , abbiamo dovuto diminuire
e sopprimere alcune cose dalle nostre refe-
zioni ; il caffè e latte a colazione per es . si è
tolto affatto, perché hanno un prezzo esor-
bitante . . . Le vie intanto rigurgitano di gio-
vani abbandonati, bisogna continuamente
ritirarne, i locali non ne possono più conte-
nere e il lavoro per i laboratori scarseggìa . . .
Le persone che nelle necessità ci potrebbero
aiutare sono o in prigione, o in esilio, o fug-
gite, o nascoste . L' unico nostro rifugio è la
Divina Provvidenza ; Essa, che non fa mai
bancarotta, speriamo che ci vorrà aiutare e
vorrà anche metter termine alla causa di
tante miserie, . . » .
Alla fine della guerra .
Colle vittorie dei Congressisti a Concon e
Valparaiso, la guerra civile ebbe il suo ter-
ed esortai tutti a recarsi in Cappella a pre- mine . Il partito del Governo per altro con-
gare il buon Dio, Maria Ausiliatrice ed il tinuò ancora ne' giorni susseguenti a far qua
nostro patrono S . Giuseppe, perchè volessero
dissuadere le Autorità militari da questo
proposito. Così si fece, ed io sorreggendomi
con un bastone, a mala pena mi trascinai
dove era stanziato il Comando . Fui accolto
e là un po' di resistenza . Nei tumulti e ne'
pericoli delle insurrezioni le donne ed i bam-
bini di Talca trovarono rifugio nei Talleres
Salesianos del Salvador . « Oggi la nostra
casa, scriveva quel Direttore il 31 agosto, è-
umanissimamente . Come meglio seppi, di- piena zeppa di donne e di bambini, che ven-
mostrai l' impossibilità d' eseguire l' ordine nero a cercarsi un asilo contro le irruzioni
ricevuto, senza mettere in istrada la maggior popolari .. . Mi trovo proprio in serii impicci :
parte dei ricoverati, quasi tutti orfani presi sono circa le 11 antim . e non so ancora come
in varie circostanze dalle vie stesse . Con faremo ad ammannire il pranzo a tanta gente .
mia gran sorpresa e contentezza, trovai quegli Pure anche questa moltitudine soffre l' ap-
Uffiziali in un momento cambiati di parere . petito . . ., basta, lascio la penna per andar
Non ci fu più d'uopo di tante preghiere, mi vedere in cucina . . . »
dissero che stessi pur tranquillo co' miei or- I laboratorii di Talca fornirono le lettiere
fanelli, che per parte loro non mi avrebbero pei feriti di Talca e Santiago ; in questa città
più dato il minimo disturbo .. . .
ne mandarono un centinaio , che dovranno
SAC. SPIRITO SCAVINI . poscia servire per i figli dei morti in guerra,
i quali saranno ricoverati nell'Asilo dela
Deferenza delle Pubbliche Autorità
pei Collegi di D . Bosco .
Patria sotto la direzione dei Salesiani stessi .
Altre lettere ci assicurano che, grazie a Dio,
Un esempio raro di vitalità.
quei nostri fratelli non ebbero più alcuna « A proposito di feriti , scrivevano da
molestia, ad eccezione di quelle che son ne- Talca, ne abbiamo uno di fronte a noi,
cessarie conseguenze di qualunque guerra . nella casa contigua a quella della nostra
Le Casa dei Salesiani di Talca e Concezione m amita Sig .raCrmen-uadlprovie
furono da tutti considerate quali fortezze di imìtatrici di Mamma Margherita - il quale
rifugio per le donne, i vecchi ed i bambini fa parlare di sè su tutti i giornali , come

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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esempio rarissìmo di vitalità . il maggiore
di tre fratelli, che fecero la campagna Nord
coll'opposizione . Ha soli venticinque anni e fu
comandante di uno squadrone di cavalleria .
Rquietsotrinòsocnooglaiffaatlttoriildlueesif,raetgleillpio,rtmòa,unm'einntfrie-
IL
nità di brutte decorazioni su tutta la persona.
C' è da inorridire ! Ha nientemeno che ad- NUOVO ARCIVESCOVO DI TORINO
dosso quarantatre gravi ferite! Cadde in un'in-
boscata con pochi uomini . . . si difese da leo-
ne. .. ma poi fu messo al suolo come morto .
Per tale lo abbandonarono, ma raccolto visse
e vive tuttora . È una rarità che tutti vo- Stavamo per, mettere in macchina
gliono vedere, abbracciare, baciare ; ma la il nostro Bollettino, che annunzia le
madre, eroica e santa donna, che gli sta
sempre ai fianchi, - No ; grida, non m e lo
feste a Maria Immacolata, per il
tocchino . - Poverino ! egli è una piaga da primo Cinquantenario delle Opere di
capo a piedi .. . conserva ancora una parte
del cranio che gli spaccarono con una scia-
bolata ! »
Ringr aziamenti .
Anzi tutto noi Salesiani dobbiamo render
vive grazie a Dio ed a Maria Ausiliatrice che
hanno davvero protetti quei nostri fratelli ;
dobbiamo ringraziarli ancora, poichè hanno al-
tresì fatto buona guardia a tutti gli amici dei
D. Bosco, ed eravamo lieti di poter
mettere fra gli Eccellentissimi Arci-
vescovi e Vescovi che avevano aderito
al nostro invito anche il nome d
Mons. DAVIDE DEI CONTI RICCARDI,
Vescovo di Novara . Egli aveva ac-
cettata la predicazione delle Qua-
Salesiani . È questa la consolante notizia che rant'Ore, e la nota valentia dell'Ora-
ci diede il Direttore di Talca, appena finita la tore e la pietà e il fervore che così
guerra . « Sieno rese grazie a Dio! Nel lungo
periodo di tutta la guerra, non abbiamo avuto
segnalano il gran Ministro di Dio, ci
a lamentare alcuna perdita di amici nostri, facevano certi di vederlo circondato
non uno vi fu sinora che abbia sofferto danni da numeroso stuolo di divoti uditori .
gravi. »
Ci sentiamo inoltre il dovere di attestare
Ma, mentre noi siamo in vera esul-
pubblicamente la nostra più sentita rico- tanza per tante solennità ed invi-
noscenza alle Autorità Chilene che ebbero tiamo a prenderne parte i nostri Coo-
speciali riguardi pei nostri fratelli, e ben
di cuore ci associamo ai sentimenti di grati-
peratori, riceviamo la Lettera se-
tudine espressi nel seguente biglietto in- guente, che non ci sembra essere
viatoci dal Direttore di Concezigne alcuni indiscreti se rendiamo di pubblica
giorni dopo fattasi la pace.
ragione
R.mo SIG . D . RUA,
Mi faccio un dovere di parteciparle come
la crudele e sanguinosa guerra del Chili sia
terminata, assolutamente terminata . Deponga,
Rev.mo Signore
.
amatissimo Padre, ogni affanno per la nostra
sorte . Fummo, è vero, più volte in pericolo
L'altro giorno scriveva a V. S. accettando
di dover sloggiare dalle nostre Case, di met- di venire a dettare le SS. Ouarant' Ore in
ter in istrada i nostri poveri orfanelli ; ma, codesto maestoso loro tempio della Madonna
grazie a Dio e grazie alle Autorità Italiane
che qui abbiamo, ottenemmo sempre dì ri-
manerci . Ad onor del vero e delle suddette
Autorità, l' Italia è ottimamente rappresen-
tata in questa Repubblica Chilena . L'Ecc .mo
Ausiliatrice .
Ora debbo declinare l'onorevole incarico .
Il motivo è che nell'epoca indicata dovrò
essere a Roma pel Concistoro, in cui sarò
Sig. Castelli, Ministro Italiano in Santiago,
e l' Ecc .mo Sig . Roversi, Console in questa
città, da buoni, da veri compatrioti, hanno
brigato assai per difendere le proprietà ita-
liane e la causa dei nostri orfanelli, e riu-
preconizzato all'Arcivescovado di Torino .
Ricevetti ieri l'annunzio con biglietto del-
l' Uditore di S. Santità.
Voglia s: cusarmi e si degni tanto più
scirono vincitori . Essi si meritano i nostri pregare e far pregare pel povero ma devo-
più sinceri ringraziamenti .
tissimo suo e dei RR . Salesiani tutti
Concezione, 10 settembre 1891.
SAc . SPIRITO ScAvINI . + DAVIDE Vescovo

3.2 Page 22

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Sia dunque benedetta la divina
Provvidenza che ha consolata la Chiesa
di S. Massimo, sia ringraziato il Santo
Pontefice Leone XIII che ha dato un
sì illustre successore al Cardinale
Alimonda, com'è appunto Mons . Ric-
cardi, che al solo annunzio della sua
nomina ha destato in ogni cuore cit-
tadino la consolazione, ha sollevato
in tutta la nostra diocesi un plauso
di ammirazione, ov'è preceduto e con
fermato da tanti cari e preziosi ri--
cordi. Oh ben venga il nostro novello
e buon Arcivescovo ed accetti i nostri
umili e sinceri ossequii come di figli
riverenti e divoti .
PASSEGGIATE
PERIODO TERZO
CAPO II (1) .
Le Corrispondenze di D . Bosco . - Addio ai Becchi -
Gita a Castelnuovo - Un caso strano - Si parte per
la villa S . Secondo .
Per noi il bagaglio dava poco fastidio, era
quasi quello di Diogene, o poco più, un fa-
gottino, e punto ; ma per Don Bosco la cosa
cambiava . Chè a quei dì egli soleva far tutto
da sè, anzi doveva farlo, e così continuò
ancora parecchio tempo dopo . Egli avrebbe
avuto bisogno di qualche segretario ; ma non
osava prenderselo, perchè molti non vole-
vano che Don Bosco li privasse de' preziosi
suoi caratteri, specialmente nella gran corri-
spondenza . Il numero delle lettere era fin d'al-
lora stragrande ; ed egli se le leggeva tutte, ed
a tutte si preparava a fare la risposta . Guai
a lui quando era obbligato a farsi aiutare da
altri . Egli si vedeva giungere, due o tre giorni
dopo, una di quelle lettere, che avrebbero
fatto impazientire chiunque altro, che non
fosse stato Don Bosco. In essa si lamenta-
vano « di non aver potuto aver l'onore d'una
sua parola ; ma che già se lo dovevano aspet-
tare, perchè, come sogliono fare i grandi, an-
che D . Bosco si serviva di segretari ! »
Conchiudevano infine che, « se Don Bosco po-
teva pagarsi il lusso di un segretario, non
aveva più bisogno della loro carità ; e che per-
ciò . . .» E Don Bosco doveva piegare il capo e
lavorare. Più tardi certamente non si diceva
(1) V . Capo I nel Numero di Febbr . u. s .
più così, si compativa ; ma invece a quei tempi
le cose andavano ben altrimenti, e D . Bosco
doveva pensare a mille e una cosa quasi
contemporaneamente . In ogni paese perciò
lo perseguitavano le lettere . Da Torino quasi
ogni dì veniva uno espressamente a trovarlo,
secondo l'itinerario lasciato , ed ogni dì si
accresceva la mole del lavoro . Ma oltre alla
enorme corrispondenza, egli doveva pensare
alle Letture Cattoliche, tutte ancora sulle sue
spalle. E tutto questo egli faceva, mentre
aveva sulle braccia circa cento giovanetti
per le colline di Castelnuovo, e si preparava
a fare una così lunga passeggiata .
Andò adunque nella camera per preparare
anch'esso il suo fagotto, ed uno lo seguì per
raccogliere quelle poche masserizie che po-
tevamo avere. D . Bosco ci aveva detto che,
se il tempo lo permetteva, ai Becchi non
saremmo più ritornati, e quindi non dovevamo
dimenticare nulla . Se foste penetrati nella ca-
mera, che serviva a lui di alloggio, avreste ve-
dute, sparse qua e là pel tavolo, quasi come
frantumi di nave dopo la tempesta, una quan-
tità infinita di lettere , di fogli e di stam-
poni . E, con una pazienza mirabile, egli,
il caro nostro D . Bosco, se le raccoglieva in
un fascio, e se le portava con sè ; cioè qual-
cuno aveva l'invidiabile onore di portare una
valigietta , in cui faceva entrare tutto quel
cumulo di roba, che pareva confusione ed era
ordinatissima . D . Bosco era dunque anche
lui di sopra a fare fagotto, e la nostra spe-
ranza divenne certezza.
Il fratello Giuseppe, bellissima imagine
del buon padre di famiglia, pareva scon-
certato, per la partenza di Don Bosco, in
un momento di tregua, e non di vero bel
tempo ; e lo volle accompagnare nella ca-
meretta, per potergli solo raccomandare di
usarsi un po' di riguardi, e per dargli,al-
meno così possiamo argomentare, qualche
piccola cosa con libertà, a fine di aiutarlo a
pagare i debiti, che sapeva avere per il no-
stro Oratorio . Egli veniva sovente a Torino
e sempre con qualche risparmio a benefizio
dei figli di D. Bosco, che egli amava come
i suoi figli medesimi .
Ma noi eravamo impazienti, volevamo par-
tire di là, ci pareva, che movendoci avremmo
dovuto scongiurare ogni pericolo . « Si va, o
non si va? » ci andavamo interrogando . «Che
si fa qui, forse che torni a piovere? » Si
apre intanto l'impannata della cameretta, ed
ecco a comparire il volto caro e sorridente
di D . Bosco. A quella vista improvvisa si le-
vano fragorosi evviva, che fecero accorrere da
tutte parti gli amici dispersi . « Evviva D . Bosco!
Evviva! » ripetevamo senza interruzione, come
fossimo pazzi dalla gioia ; e non sappiamo
quando avremmo finito, se D . Bosco non
avesse fatto cenno che voleva parlare . Suc-
cede allora un silenzio profondo ed univer-
sale, e là, col cappello in mano, cogli occhi
rivolti in su, con le orecchie tese , aspetta-

3.3 Page 23

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vamo con ansietà quello che egli avrebbe
voluto dirci . Eravamo soldati in marcia, ed
aspettavamo con rispettoso silenzio gli or-
dini del nostro generale . « Farà un discorso
Una predica ? Ci darà un mondo di avvisi?
Ci stancherà prima di partire? Ci dirà
qualche grave segreto? » Questo sarebbe
il sospetto di quanti non conoscono l'arte di
D . Bosco, di guidarci al bene col farcelo
amare, senza quasi che ce ne accorgessimo .
Dunque che cosa disse? Due semplici pa-
role, che ancora ci risuonano all'orecchio,
malgrado siano già passati tanti anni : « Buon
viaggio, ed a rivederci a Castelnuovo ! »
Poi prendendo il suo cappello in mano, e sa-
lutandoci con atto amichevole, chiuse l'im-
pannata, e si ritirò per discendere . Un vero
subisso di grazie echeggiò da tutte le parti,
mentre la musica dando fiato agli strumenti si
incamminava, e giù pel ridosso della collina .
« Addio, casetta dei Becchi ; addio, cara
chiesuola ! Addio, soavi colline, che il buon
Dio carica d'uva a consolazione dei suoi
abitanti ! Addio, o cortesi abitatori! A rive-
derci, se ci saremo ancora, l'anno vegnente!
Addio anche a te, o fontana solitaria, dove
ci raccoglievamo tutte le mattine per rinfre-
scarci la faccia, e tutti lungo la giornata a
ristorarci dalla sete . Addio, umile cameretta,
in cui nacque il nostro più grande benefat-
tore ! Come ci rincresceva l'abbandono in
cui eri allora lasciata ! »
Oh quanta gente accorreva al nostro pas-
saggio! Molti ci salutavano dalle loro ville ;
ci auguravano un buon viaggio, alzavano la
mano, sventolavano i fazzoletti, e parea che
invidiassero la nostra fortuna . Cessa la mu-
sica, ma non la fanfara, ma non il tamburo .
Questo è il grosso dell'esercito, che attirato
dal suono corre, si diverte, schiamazza, viene
e va quasi senza riposo, come un'onda di
mare .
Maindetrounpoc,equalchevoltavista
d'occhio, arrivava D . Bosco . Ed ecco come . Si
dice, che ai tempi di S . Massimo, chi veniva
a Torino, e desiderava conoscere dove abitava
quel gran vescovo, bastava che osservasse
dove si stavano raccolti in molto numero i
poverelli, chè colà appunto si trovava quel
luminare della fede, della carità e della re-
ligione . Dov'era D . Bosco? Dove maggiore
era il numero dei giovanetti, e dove si ve-
deva ordine, compostezza, raccoglimento, ed
oserei dire silenzio, mentre si camminava, e
tutto d'attorno ci invitava al fracasso ed al
disordine, là è D . Bosco, là trovi D . Bosco .
Eccolo ! chi gli tiene la mantellina , chi è
tenuto per mano, chi si avvicina, e poi dal-
l'onda degli arrivanti è portato via, chi è
respinto indietro, chi prende una parola, e
la seconda gli è impedita, perchè ha perduto
il posto di prima . Ma niuno si lamenta, nes-
suno si inquieta : spera che verrà il suo
turno e che ripiglierà un posto più vicino .
Intanto si va, intanto si divora la via, e
D . Bosco pare insensibile al disagio di quella
posizione, che il suo amore, che la sua be-
nevolenza gli ha creata ; e racconta con gio-
vialità or questo episodio or quello della sua
giovinezza, mentre noi per meglio sentìrlo
l'urtavamo allegramente da tutte le parti .
Non si arrivò a Castelnuovo che verso le 11
circa, e secondo il solito ospitati dal signor
prevosto . La gente, chiamata fuori dalla
musica si raccoglieva lungo la via principale, .
col desiderio di vedere specialmente D . Bosco,
il quale viene adagio adagio . Tardando egli
a giungere, capitava sovente che, non ve-
dendolo subito comparire, si cominciava a
dubitare, che egli non venisse in quel giorno,
o solo più tardi ; e quindi le molte persone
accorse si diradavano, ritornavano alle loro
faccende, con l'intenzione dì uscire di nuovo, .
quando si sentisse a dire che egli giungeva .
Era mirabile allora la premura, e quasi rive-
renza, con cui si facevano sulla porta di casa
le madri, tenendo i loro bambinelli in braccio
e segnar loro D . Bosco . Alcune delle più co-
raggiose, e quelle che potevano ancora aver
conosciuto D . Bosco, quando era stato per
breve tempo vice-parroco a Castelnuovo,
venivano più avanti, dove si mettevano gli
u omini, con ordine qua e là per salutarlo,
e con sicurezza di vedere e di esser ve-
dute . E Don Bosco, con una tranquillità
e cortesia naturalissima , chiamando que-
sto e quello ancora per nome, si mostrava
sollecito di saper notizie del padre, della
madre, del nonno, ecc ., con una precisione
chefacevameravigla tu i,chesiandvano
dicendo : Come si ricorda bene di ogni cosa!
Per andare alla parrocchia bisogna sa-
lire, e noi per la molta gente montavamo
in su con difficoltà . Tutti vogliono vedere
D . Bosco , tutti riverirlo, tutti sapere delle
sue notizie . E D . Bosco, come se nulla lo
chiamasse, ascende adagio adagio, impie-
gando un'ora ed anche di più, per quello
spazio, che dal principio del paese c'è per
a ndare alla parrocchia . Chi si mostrava più
impaziente di questo ritardo pareva fosse il
buon prevosto Cinzano, che aspettandolo in ca-
nonica, tutti i momenti. d: oman« dava È qui?»
Noi eravamo imbarazzati nel dovergli sem-
pre rispondere : « È a metà la via! L'ab
biamo lasciato vicino ai Bertagna . » Il buon
vecchio allora, dando sfogo al suo cuore, di-
ceva : « Sempre così ! Mai fretta! Eppure ne
fa delle cose ! Basta che venga, e poi pa-
zienza se si fa aspettare . » Ed arrivando alla
fine, gli andò all'incontro, gli presentò quel
tal signore, che aveva dormito saporitamente,
e si era rifatto della nottata ai Becchi .
Dopo pranzo, non si è dovuto far poco
per liberarci da quanti volevano l'onore di
una visita nostra . Era comune desiderio di
contentare tutti, ma come si sarebbe potuto
fare? Sul più bello però capitarono due stra-
nezze, l'una di un asino che si ubbriacò, e
l'altra di una seconda edizione riveduta e

3.4 Page 24

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più copiosa della pioggia . Come, ci direte,
un asino ubbriaco ? Che l'uomo ubbriaco sia
peggiore di un ciuco, lo si sa, e S . Giovanni
Grisostomo lo dice in lungo ed in largo in
una di quelle sue prediche così stupende e
vive, che anche dopo tanto tempo sembrano
di ieri . E noi in Piemonte non abbiamo bi-
sogno di altre prove, che tra asino ed ub--
briaco non facciamo distinzione, dicendo co
stui nè più nè meno che un ciuco . Ora avvenne,
che mentre noi aspettavamo che si preparasse
la polenta con il resto, e stavamo guardando
il cielo tra la paura e la speranza, arrivava
un grosso carro di uva nel cortile del par-
roco . Già si sa, eravamo in tempo di ven-
demmia, ed a Castelnuovo quello era stato
un anno di speciale abbondanza . Tirava di
punta il povero ciuco, che, per quella lunga
e faticosa salita, aveva reso un servizio ab-
bastanza importante . Ora poi, slegato dal
carro, e lasciato un poco in libertà, andava
brucando un po' qua ed un po' là qualche
filo d'erba, che si trovava lungo il cortile .
Ma desideroso di miglior fortuna, si avvicinò
al carro . Dapprima appressò con indifferenza
il muso nell'arbio, pieno d'uva e di musto,
scambiandolo forse con la grebbia della stalla ;
e dopo aver fatto finta di prendere fiata, lo
trasse via quasi indignato . Ma, potenza del-
l'occasione! lo riabbassò, e parve prendervi
gusto . Quindi avvenne, che dopo aver man-
giato una boccata d'uva, come se fosse stata
l'erba del prato, abbassò il suo muso al musto,
e bevette, bevette senza complimenti a lar-
ghi sorsi . Nessuno dei coloni se n e accor-
geva, attenti a servire a noi, e poi . andati a
provvedere a se stessi un po' di refezione,
per essere dopo pronti a fare i lavori . Noi
invece vedevamo, e senza alcun sospetto di
conseguenze ne prendevamo invece argo-
mento di sollazzo e di piacere . Si rideva a
quella vista, e, quasi direi, avremmo avuto
pena che qualcuno l'avesse impedita. Come
sovente si vedono le galline per l'aia chinar
il becco per prender acqua e poi levarlo in alto,
per poterla liberamente ingollare, così faceva
il misero giumento . Beveva e poi alzava in
su il muso . . . e poi si dava a ragliare, poi
ad alzare la coda, sbattere la testa, raspare
la terra, e poi ridere . . . Almeno così ci pare,
poiché apriva la bocca, lasciava vedere i
suoi luridi denti , e poi di nuovo là dove
aveva assaggiato il saporito veleno . Intanto
succedeva ciò che era al tutto naturale, che,
cioè, il musto essendosi in breve messo a fer-
mentare spaventosamente, fe' gonfiare in modo
orribile i fianchi del misero animale , che
dopo aver barcollato un poco , cadde rotto
nel mezzo al suolo, e senz'altri spasimi morì .
Era accorso anche il povero padrone che
vedendo l'animale così a mal partito provò
immenso dolore . Non sapeva darsene pace
e se non fosse stato il pericolo di oltrag-
giare lui pel danno che gliene veniva, c'era
da ridere insieme e da piangere . Cercò di
fargli ingollare un po' di farmaco, preso da
urniamesdpieoz,ieeriasivipceinnta,ivmaa
non c'era omai più
d'aver lasciato in
troppa libertà il misero giumento . « Mi di-
menticai, diceva, che un asino è sempre un asi-
no, e che non poteva far altro che asinerie . Ma
intanto il danno è tutto mio. » Fattolo tras-
portare fuori del cortile, si continuò l'opera
del trasporto dell'uva , perchè in questo
mentre la pioggia non se ne era rimasta ne-
ghittosa, ma intervenne e non in piccola
dose . « Ora che si farà ? » andavamo dicendo
raccolti in gruppi qua e là sotto il corridoio
della parrocchia, « continueremo la via o la
troncheremo così sul principio ? » Per goder
tempo, e rompere la noia, si andò a visitare
il buon teologo Bertagna, ora Vescovo tito-
lare di Cafarnao e coadiutore di Torìno
ci fermammo in casa di Don Cagliero, ora
Vescovo e missionario della Patagonia, e
così si ingannò la pioggia ed aspettammo
che ritornasse il bel tempo . E venne sì
un po' di sole a rallegrare la nostra con-
fidenza omai tutta scomparsa , ma per sì
breve tempo, che non ne avevamo appena
da, ripigliare gli spiriti perduti, che il
sole si nascondeva , e la pioggia ne ripi-
gliava ed acqua giù senza misura . Come un
nuvolo d'uccelli, insieme raccolti per la tem-
pesta, paurosi del presente e più ancora del-
l'avvenire, noi, già bagnati quel poco, sta-
vamo qua e là discorrendo or sotto uva tet-
toia, or sotto un poggiuolo, diffidando di più
combattere contro alla volontà del Cielo .
« Meglio sarà che ritorniamo ai Becchi, e
di là ci portiamo a Torino . » Così dicevano
alcuni, e così fecero di fatto ; e, come i sol-
dati di Gedeone, che amavano le loro como-
dità , furono scartati dal nostro esercito .
Perchè mentre noi partivamo in realtà, essi,
sbigottìti dal tempo fosco e cattivo, se ne
andarono con un po' di libertà ai Becchi, e
rinunziando alla passeggiata, tornarono tosto
a Torino .
Intanto D . Bosco ci fece sapere che egli
si recava della sera a villa S . Secondo . Un
buon signore di Castelnuovo allora si offerse
di condurvelo col suo calesse . Altre volte
D . Bosco aveva dovuto servirsi anche del
cavallo, perchè la pioggia rendeva proprio
impraticabili quelle strade . A noi sovente
quella terra tutta argilla faceva lasciar le
scarpe, tanto era tenace, ed i buoni vicini.
di D . Bosco, per agevolargli la via, presta-
vangli ben volentieri una cavalcatura . Era
una bestia filosofica , direbbe qualche capo
ameno, e perciò da potersi usare senza pe-
ricolo di qualche sorpresa, ed anche D . Bosco
la poteva cavalcare senza timore . Come noi
gli facevamo festa d'attorno ! mentre egli
con l'aria d'un generale d'armata se ne cam-
minava in mezzo a noi che eravamo i suoi
soldati. A noi allora e molto tempo dopo,
ricordando queste belle venture, e la nostra
gioia acclamando D . Bosco, che mite ci guar-

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dava e ci sorrideva, pareva di poter fare stava volerlo. « Chi dura vince, » venne
un pio riscontro con Gesù, quando entrava fuori uno a dire , e tiriamo avanti senza
in Gerusalemme in mezzo alle grida di festa paura . In poco tempo siamo a Mondonio ;
e di onore dei giovanetti di quella infelice colà ci raccogliamo per suonare vicino al
città . Solamente che a noi pareva impossibile cimitero, dove riposano in Dio le spoglie be-
che dovesse capitare la seconda parte di nedette di Savio Domenico . (Continua)
quel confronto, chè noi volevamo bene a
D. Bosco, che ci guidava alla virtù, e ci
assicuravamo di essere così a lui affezionati,
da non poterlo mai più, non dico abbandonare,
ma neanche dimenticare . Sono omai le tre e
BIBLIOGRAFI A
mezzo di sera, e D . Bosco fa sapere che egli
parte, e va a prepararci la cena . Anzi prima
che tutti lo sapessero, vediamo D . Bosco
sopra un calesse aperto, come usano i nostri
contadini, passare rapidamente in mezzo a
noi che stavamo aspettando ordini, alle falde
della collinetta, dove sta Castelnuovo . Un
grido fragoroso, che uscìva dai nostri petti
meravigliati, accolse D . Bosco, che salutan-
doti con la mano, agitando con l'altra il
cappello, ci faceva intendere di non temere
e seguirlo .
La pioggia aveva fatto un po' di sosta ,
c'era di nuovo un raggio di sole, e noi là
sparpagliati in mezzo alla via fangosa , e
contandoci per assicurarci che nessuno man-
casse, ci preparavamo alla partenza . La mu-
sica suona, la gente ci applaude e saluta e
noi veramente partiamo .
« Dove andate? » ci dicevano alcune buone
donne, » dove andate con questo tempo ? » E
noi con aria di vanto, e con l'intenzione di
raccogliere anche un po' di compassione, ri-
spondevamo : « A Villa S . Secondo ! » Ed
esse con una pena sincera ed amorevole
Oh poveretti ! così lontano ? Non fidatevi,
chè tornerà a piovere . » E noi per tutta ri-
sposta a dire :, « Avanti, e niente paura ! »
E quelle pie, con un animo e con un accento,
che ci faceva temere sapessero presagire il
male, che ci avvenne di fatto, ci dicevano
« Buona sera ! Buon viaggio, cari figli ! Il
Signore ve la mandi buona ! » E noi dice-
vamo loro mille grazie, e ce ne andavamo -
qa.usilgop Era quella l'età della spe-
ranza, e non sapeva trovar nulla di difficile .
Il principio fu proprio amaro e doloroso! La
musica lontana lontana, quasi già si per-
deva tra le colline, ed alcuni pochi erano
rimasti indietro paurosi ed incerti di avven-
turarsi, con un tempo siffatto, ad un viaggio
che pareva dovess' essere tanto lungo . Non
mancarono alcuni di più delicata salute, che
invece di piegar a sinistra continuarono
verso l'antica abitazione, mentre altri furono
ben contenti d'aver ottenuto da D . Bosco di
fermarsi a Castelnuovo ed aspettare un po'
di sole e che le vie si facessero meno disa-
st.roIepiùgandrtcielv
La Quistione Sociale ed il Clero,
un elegante volume in 16° grande di pa-
gine 108 (D) L . 1,00 .
N' è autore il professore G .,ATerno
che in altre opere da lui pubblicate già
erasi chiarito versatissimo negli studi storici
e delle presenti condizioni sociali profondo
conoscitore . Ne fece la dedica alla Ecc .za
Rev.ma del Vescovo di Novara, Mons . Ric-
cardi, che l'incoraggiò a scrivere e che « del
caldo affetto (come si legge nella dedica) che
porta agli operai diede, non ha molto, splen-
didissima prova ; ed ognuno conosce il santo
nobile ardimento con cui si mette ad ogni
impresa, che torni a onor di Dio e a van-
taggio degli uomini . »
Il libro del prof. D . Terreno, nel modo che
è svolto, rimette in assetto lo scompigliato
corredo di concetti non appurati, di giudizi
arbitrari e di idee affatto sbagliate, onde pur
dettate con intenzioni non malevole, vanno
ripiene la maggior parte delle più recenti
pubblicazioni, uscite da quella scuola di
leggerezza , di irriflessione e di prevenzioni
irreligiose , che dal Liberalismo s' appella .
L' autore non si è dissimulato nessuno dei
problemi che s' incontrano sullo scabroso
cammino del Socialismo . In breve volume
trattando del Nichilismo e Comunismo, del
Socialismo Cristiano, delle Società coopera-
tive , della Mezzadria , dei doveri del Clero
nella quistione sociale, vi fa scaturire da cia-
scun punto chiara e limpida la verità, che
egli toglie di sotto allo strato dei sofismi che
la ricoprono . La lettura poi del libro , che
noi caldamente raccomandiamo e crediamo de-
stinato a produrre un gran bene e dare ap-
punto il risveglio, come dice il Proudhon, agli
spiriti assopiti , è avvalorata dalla venustà
del dire, al prof. Terreno tanto famigliare .
È un buon libro che vorremmo vedere nelle
mani di quanti, in fatto dì socialismo, si la-
sciano dominare da idee storte ; e utilissimo
riuscirà particolarmente al Clero , per con-
fermarlo sulla via dell' eroico sacrifizio, di
cui dà ammirato spettacolo, nell' accelerare,
per mezzo del Vangelo, la sociale redenzione .
(Dall'Unità Cattolica, N . 103 del 2 .5-91) .
precdon,tuicomensrit
NB . Il sullodato giornale pubblicò un se-
dainrotvm,sez'lainqutdech
condo e ben più importante elogio a favore della
quella per cui il nostro buon padre che ci ave- suddetta opera nel numero 106 del 6-5-91 che
va preceduti. Quella via noi la conoscevamo, e per brevità di spazio ci spiace nonpqoutierl
ci sembrava che sarebbe stata agevole : ba- riportare .

3.6 Page 26

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Sac . G . B . FRANCESIA
IL GALANTUOMO
ALMANACCO PEL 1892
R
ICORDO
DEL
IN TORINO
CON ILLUSTRAZIONI
Un elegante volume con copertina litografata a oro .
Caduna copia Franco di porto L . 0,30 .
È un caro gioiello regalatoci dall'aurea penna del sempre
forbito, spontaneo e felicissimo scrittore Prof . Don G. B .
Francesia .
Contiene memorie storiche ed ampie descrizioni del tem-
pio di Maria Ausiliatrice e dei grandiosi lavori testè ese-
guiti da illustri artisti per decorarlo .
L'edizione è riccamente illustrata con finissime foto-inci-
sioni, formato in-16° con legatura e copertina artisticamente
fregiata in oro .
È opportunissimo ricordo per quanti visiteranno il detto
tempio, ed indispensabile per quanti lontani vogliono aver
un'idea del santuario di Maria Ausiliatrice e degli stu-
pendi lavori di decorazione ch e si vanno ora compiendo
nel medesimo .
Un fascicolo ìn-32° di pag . 118 . L . 0 15
Copie 25
» 3 50
» 50
» 6 50
» 100
»12-
SANTURIODMASLITRCE
Una strenna utile molto, e che costa pochissimo,
è il G alantuomo, almanacco pel 1892 , testè
pubblicato dalla nostra Tipografia . Oltre il calen-
dario, nitido assai ed elegante, contiene interes-
santi notizie sulle feste centenarie di Cristoforo
Colombo, varii racconti, bellissimi aneddoti, com-
mov enti poesie, e nella sua piccola mole soddisfa
alle esigenze di qualsiasi lettore : il Galantuomo
è un amico troppo fedele delle famiglie, perchè
tutti non desiderano d'averlo ?
Sac . STEFANO TRIONE
L'ITALIA
Conferenza-Ricordo del quaresimale predicato
dall'autore nerClhaisPocedi
S . Francesco da Paola in Torino .
Prezzo L . 0,30 la copia .
S. ALFONSO M . DE LIGUORI
CORSO DI MEDITAZIONI disposte per tutti i
giorni dell'anno dal P . GIACOMO MARIA
CRISTINI, della Congregazione del SS. Re-
dentore ; due vol . in-8 ° di pag . 778-946
D L . 8 00
Basta il titolo per commendazione dell' opera . Chi
pareggia S . Alfonso nel linguaggio del cuore? Ebbene
un libro di meditazioni non parla solo alla mente, ma
più ancora al cuore ; non è speculativo, ma pratico ;
npoascelt'ineo,macitfemn
l'affetto . Qui poi si aggiunge al merito della sostanza
del libro quello della sua compilazione ; poichè il ch .
Autore di questo ha ordinato le meditazioni col me-
todo liturgico, che meglio corrispondo allo spirito
della Chiesa .
(Dalla Civiltà Cattolica, quaderno 993
7 Novembre, 1891 .)
GIOVANNI CARINO
ESERCIZI GRECI
AD USO DEI GINNASI E DEI LICEI
IN CORRELAZIONE
COLLA GRAMMATICA GRECA
DEL MEDESIMO AUTORE
Terza Ediz. notevolmente migliorata
Un volume in-8° picc . di pag . XVI-280 L . 2 50
N . R . Tutte le opere sopra annu nziate, sono vendibili
presso la Libreria Salesiana di Torino e presso le
altre Librerie Salesiane figliali in Italia .

3.7 Page 27

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Elenco dei Cooperatori defunti nell' Ottobre e Novembre .
1 . Angonese Antonio, fabbriciere -
Salcedo (Vicenza) .
2 . Apostolo D . Giuseppe, coadiutore-
Sumo (Novara) .
3. Azzi D . Antonio, rettore - S, Luca
(Ferrara).
4 . Bacci. D . Giovanni, parroco - Bo-
scolungo ( Pistoia,
5 . Basteris cav . D . Faustino, profes-
sore -- Bagnasco ( Cuneo) .
6 . Bizzozero Cesare - Varese (Como).
7 . Bologna D . Alessio, parroco - Le-
vola (Forlì) .
8, Bonino D. Gian Pietro, prevosto -
M asino (Torino).
9 . Bossi D . Luigi, parroco - Milano .
10 . Calvi contessa Giuseppina vedova
Baroni - Clusone sul( Lago Bre-
scia) .
11. Canavoro Giovanni - Vicoforte (Cu-
neoo .
12 . Clementini D. G. B., cappellano -
Venezia .
13 . Del-lo D . Andrea, parroco - Ca-
m
igo (Milano)
14 . Dolci D . Gaetano, parroco - Dre-
sano (Lodi) .
15 . Ellena Veronica, maestra - Vice-
forte (Cuneo) .
16 . Faravelli avv . Luigi - Canelli (A-
lessandria)
17 . Ferrero Caterina - Airasca (To-
rino) .
18 . Ferrero Francesco, negoziante -
Torino .
19 . Franza Agnese - Traversella (To-
rino) .
20 . Gadola D. Antonio, vice-parroco -
S. Croce (Como) .
21 . Galea Pier Paolo - Sliema(.Malt)
22 . Gerini Maddalena - Bientina(Pisa).
23 .. Giana D . Anselmo, parroco -- Cas-
cina Bastoni ( Vicenza) .
24 . Grammatica Maddalena - Grave-
dona (Cono) .
25 . Grasso Anna-Fossano (Cuneo).
26 . Graziani D . Luigi, parroco - Città
di Pieve (Perugia).
27 . Grilli D . Benedetto- Corato (Bari) .
28. Guastavino D . Isacco, parroco -
Cadibona ( Genova) .
29. S. Em . il Cardinale Hergenroether
Gius . -
30 . Majocchi D. Prospero, rettore -
RegioEmila.
31 . Marazzi D. Francesco, economo -
Mozzano Sotto (Piacenza) .
32 . Merlani D. Fortunato, parroco -
S . Dalmazio (Modena) .
33 . Morella D . Nicola, parroco - Naz-
zomo (Rovigo) .
34 . Morini D . Ottavio - Lonigo (Vi-
cenza) .
35 . Napoli, canonico - Monreale (Pa-
l. ermo)
33 . Nicoli D . Eugenio, parroco - Ma -
niago (Udine) .
37 . Nuzzi D . Pancrazio - Valle di Mad-
daloni (Caserta) .
38, Parroco di S . Maria - Piana dei
Monti (Novara) .
39 . Pellegrino D . Giacomo - Urrur
(Campobasso) .
40 . Petrella D . Lnioi . beneficiato -
Velletri (Roma) .
41. Pisoni D. Angelo - Stravino (Au-
stria).
42 . Pizzati .-Bertolini Marianna - Ca-
stelnovo (Vicenza) .
43 . Polverisi D . Gustavo, canonico -
Roma .
44. Porro Emmanuelina nata Gibelli -
Ventimiglia (Porto Maurizio) .
45 . Puntel D . Antonio, parroco - Cam-
pigo (Treviso) .
46 . Pusterla D. Filippo , parroco -
Bonisiolo (Treviso).
47 . Rubino P. Agostino - Bronte (Ca-
tania).
48 . Santoro D . Antonio, parroco - An-
tesano (Salerno) .
49 . Sarale Teresa - Cervasca (Cuneo) .
50 . Scarpa D . Giuseppe, cappellano -
Fertogruaro (Venezia) .
51 . Stopazzola Luigia - Vicenza.
52 . Strumia :tomrnaso - Czannagnola
(Torino).
53 . Tampucci D . Leonardo , economo
spirituale - Limite (Firenze).
54 . Tomatis D . Michele, professore -
Torino .
55 . Varchino D . Pietro Antonio, par-
roco - Scaramagno (Torino).
56. Voglino D . Giovanni, curato - R i-
valta Bormida ( Alessandria) .
INDICE DELL'ANNATA
G. ennaio
Lettera del Sac . Michele Rua ai Cooperatori ed alle
Cooperatrici Salesiane
pag, 1
Conferenze Salesiane . .
. . .»8
Festa di S . Francesco di Sales e suffragi
. , » 10
Notizie dei nostri Missionari
» 10
Una visita alle Scuole Salesiane di Londra . , » 16
Grazie di Maria Ausiliatrice , . , .
. » 16
Notizie varie
» 17
Un Amico defunto .
» 19
La Cura Koch nelle malattie tubercolari . . . . » 19
Doti Bosco, per Dott . Carlo Despiney
» 20
Cooperatori defunti
.
» 20
Febbraio .
Nuovo ricordo della Pia Opera del Sacro Cuore di
Gesù
» 21
Don Bosco Funebri rimembranze
» 22
Annunzio e preghiera
» 23
Laboremus
» 24
Notizie dei nostri Missionari-Apostoliche scorrerie . » 26
L'ampliamento dell'Oratorio di S . Leone a Marsiglia » 29
Grazie di Maria SS. Ausiliatrice
» 32
Le Commissioni dei Cooperatori
» 34
Notizie varie
» 35
Il Dottore Celso Bellingeri
» 36
Passeggiate - Periodo II.I
. . . » 37
Avventure d'una spedizione alla Colombia . . . » 40
Vita e Martirio del B . Perboyre,
» 40
Marzo .
L'Addio dei Missionari Salesiani . .
. » 41
In occasione della Festa di S . Francesco di Sales. » - 46
Il terzo anniversario della morte di D . Bosco
» 45
Notizie dei nostri Missionari. - Alcuni episodi dell'ul-
tima missione di D . Milanesio . - A Puntarenas . pag . 50
Conferenze Salesiane
» 54
Grazie di Maria Ausiliatrice
Notizie varie . .
Cecilia Bussi,
Calendario sinottico Gregoriano
Bibliografia
.
» 57
» 5S
59
» 59
„ 59
Cooperatori defunti .
» 60
Aprile .
Avviso ai Cooperatori ed alle Cooperatrici . » 61
Il Mese di Maria e come si celebra all'Oratorio , » 62
Grazie di Maria Ausiliatrice .
. » 63
Notizie dei nostri Missionari - Gli Oratori festivi in
America - Visita all'Isola Dawson ; un nuovo
gruppo d'Indi battezzati , .
, » 65
L'Araucania .
.
» 67
La parola di un Vescovo sull'emigrazione degli Ita-
liani in America
» 67
Conferenze Salesiane . . .
» 70
L'adorazione quotidiana universale a Gesù Sacra-
mentato
» 72
Notizie varie .
» f4
Nuovo collegio-convitto femminile diretto dalle Suore
di Maria Ausiliatrice in Alì presso Messina . , » 75
Il Canonico Domenico Bosso, successore del Ven . Cot-
tolengo
» 75
Bibliografia
» 75
Cooperatori defunti,
» 76
Maggio .
La festa di Maria - SS . Ausiliatrice
. » 77
Orario della Novena e solennità di Maria SS . Ausi-
liatrice
» 80

3.8 Page 28

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Grazie di Maria Ausiliatrice,
,.
pag . 81
Conferenza di Maria A. usiliatrice
» 82
Il cinquantesimo anniversario della prima Messa di
D . Bosco
»2
Viaggio dei Missionari Salesiani ,.84»
Conferenze Salesiane .
. . . » 85
La Sig.ra Donna Dorotea Chopitea de Serra » 88
Pel terzo Centenario di S . Luig i Gonzaga . . . » 89
Notizie dei nostri Missionari . - Una M issione alla
Colonia italiana di Guariyù nell'Uruguay . » 90
Il Primate del Brasile ,
Notizie varie ,
,,
» 91
» 91
Il Dottore Carlo D' Espiney
» 93
Bibliografia
» 93
Cooperatori defunti . ,
» 94
Giugno .
Avviso per la Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù in
Roma
Una lieta novella
» 97
» 97
Il S. Cuore di Gesù
» 98
Grazie di Maria Ausiliatrice . , , , » 99
Terzo centenario di S . Luigi Gonzaga .
Don Bosco e Don Rua
» 101
» 103
Gli allievi di Don Bosco .
Notizie dei nostri Missionari
» 104
» 104
Viaggio dei Missionari Salesiani
» 106
Don Rua in visita alle Case Salesiane
» 107
Solennità di Maria Ausiliatrice
» 109
Notizie varie
» 110
La morte del Cardinale Alimonda » 111
Carlo Buzzetti
» 112
Cooperatori defunti
. . . » 112
Luglio .
Solennità di Maria Ausiliatrice in Torino ed in altre
città
.
» 113
Il Cardinale Gaetano Alimonda, Arcivescovo di To-
rino
» 118
Notizie dei nostri Missionari - Lettera di S . E . R .
Mons . Giovanni Cagliero
» 120
Il Sac. Giovanni Bonetti
» 120
Conferenze Salesiane ,
» 128
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 130
Don Rua in visita alle Case Salesiane .
. » 131
Viaggio dei Missionari. Salesiani alla Colombia (Se-
guito
» 133
Di alcuni lavori decorativi nel Santuario di Maria
Ausiliatrice
» 136
Notizie varie ,
..
. . » 13;
Salute e medicina . (Bibliografia)
» 138
Cooperatori defunti
» 139
Avviso postale
» 139
Agosto .
Il tempio di Maria Ausihatrice in Torino . . . » 141
A S . S . Leone XIII nel giorno di S . Gioachino . » 142
Le feste Aloisiane
» 143
Commemorazione ed Omaggio
» Ll5
Il Cardinal Rotelli all'Oratorio
. » 1-16
Ove manderemo i figh a scuola? - Collegi Salesiani .
- Educatori per fanciulle . - Corso di studi per
giovani adulti
» 14 7
Un novello Vescovo già allievo di D . Bosco . . . » 150
Notizie dei nostri Missionari - Lettera dalla Pata-
gonia
» 152
Funerali di Trigesima
» 1 :57
Grazie di Maria Ausiliatrice
» 157
Notizie varie
» 158
Buzzetti Giuseppe
» 160
Bibliografia
» 160
Settembre .
Felicità sconosciuta
Partenza di nuovi Missionari
I Salesiani in Terra Santa
Occulti Benefattori . , , ,
Gli Antichi Allievi di Don Bosco,
» 161
» 162
» 164
» 161
» 165
Notizie dei nostri Missionari . - Dall'Isola Dawson e
dal Brasile
pag . 165
Maria Avvocata nostra . .
. » 171
Un antico Allievo di Don Bosco nella Cina . , , » 172
Notizie varie d'Italia e di Francia
» 1"i2
Bibliografia
» 176
Cooperatori defunti
» 176
Ottobre.
I libri per le Scuole
Il Rosario
» 177
» 178
Grazie di Maria Ausiliatrice
Un' Esposizione artistica
e 179
» 181
Notizie dei nostri Missionarì . - Una nuova Casa
nell'Argentina - Dalla Patagonia - Il terzo
Centenario di S. Luigi Gonzaga
» 18;
Il Monumento a Don Bosco ,
. . . » 18;
Gli antichi Allievi di D. Bosco ai Becchi,
. » 188
Per l'accettazione di artigiani e di studenti nelle Case
Salesiane
» 189
Un nuovo Collegio a Fossano
I Pellegrini francesi a Valsalice , . .
» 189
. . » 190,
Notizie varie
» 191
Bibliografia
» 199
Cooperatori defunti
» 200
Novembre .
Il Monumento a D . Bosco ed il giubileo delle Opere
Salesiane .
. » 201
Programma per le feste giubilari delle Opere di Don
Bosco e dei restauri e decorazione del tempio di
Maria Ausiliatrice in Torino,
. . . » 202
Cinque lustri di Storia dell'Oratorio Salesiano , » 203
Grazie di Maria Ausiliatrice
. . » 204
1 dipinti della Cupola di Maria Ausiliatrice . . . » 205
Opportune rimembranze
» 207
Ai Parroci e Rettori di Chiese
. » 209
L'opera di D . Bosco ed i Congressi Cattolici (Malines) » 209
Notizie dei nostri Missionari . - Dell'ultima partenza
- Un nuovo tempio al S. Cuore di Gesù nel-
l'Argentina-L'Ospedale Salesiano di Viedma » 210 '
Mons . Degaudenzi Vescovo di Vigevano .
. » 214
Gli operai Cattolici di Torino ed il Sig . Léon Har-
mel, organizzatore del pellegrinaggio della Fran-
cia del Lavoro
» 215
Bibliografia
» 216
Cooperatori defunti
» 216
Dicembre .
Angurii e felicitazioni .
» 217
Alla Vergine Ausiliatrice nello giubilari festività
Salesiane . . , , , . . . , » 218 '-
Viva Maria Immacolata . . .
» 220
Don Bosco nel giorno dell'Immacolata del 1841 » 221
Don Bosco l'uomo del suo secolo
. . » 222
Gli Operai Cattolici di Torino a Don Bosco » 224
Orario dell'Ottavario per le feste giubilari Sa-
lesiane
» 2?1
Ammirazione e riconoscenza
» 224
Le decorazioni del tempio di M . A . in Torino » 225
Grazie di Maria Ausiliatrice
. . » 227
Strenna pel giubileo dello opere di D . Bosco u 221
Cinque lustri di Storia dell'Oratorio di S . Fran-
cesco di Sales in Torino
» 230
Il Bollettino nel suo XV° anno di vita .
» 231
I Congressi Cattolici e l'Opera di Don Bosco
(Vicenza)
» 232
I figli di D . Bosco a Loreto
» 232
Notizie dei nostri Missionari : L'Ospedale Sale-
siano di Viedma
233
La guerra del Chili e i Salesiani
» 235 '
Il nuovo Arcivescovo di Torino
» ?37
Passeggiato (Periodo III)
» 238
Bibliografia
» 241
Cooperatori defunti
» 213
Indice dell'annata
» 243