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LIBRER IA S ALESIANA - TORINO-
Tolte et lege! Tolle et lege!
ULTIME PUBBLICAZIONI.
OPPORTUNITÀ PER IL MESE DI AGOSTO
IL GRANDE SANT AGOSTINO vescovo d' Ippona, Dottore di
S . Chiesa . Vita popolare scritta nell'occasione del XV ceutenario del suo Bat-
tesimo dal Sac . Giulio Barberis . Un volume in 32 di pag . 486 E L . 1 00
Il giorno 28 d'Agosto è la festa di S . Agostino. Raccomandiamo quindi ancora una volta la
diffusione delle, vita di questo santo, pubblicata nell'occasione del suo XV centenario del suo bat-
tesimo, ed ora ristampata a fascicoli nelle Letture Cattoliche di Torino .
Abbiamo sott'occhio il primo fascicolo, il quale contiene in 100 pagine tutto il libro primo e
dieci capitoli del libro secondo . Nel libro primo trovansi dipinti al vivo la gioventìi, gli studi e
gli errori di S . Agostino .
Nel secondo libro si scorge la lotta tremenda che Agostino intraprende per rompere le catene
che gli avvilupavano la mente ed il cuore e la parte che in questa lotta ebbe la lettura dei buoni
libri nel guidarlo al finale trionfo, il quale si vedrà nei seguenti libri .
E una lettura insomma attraente per tutti, ma specialmente per gli scuolari e poi maestri, i
quali durante le vacanze di Luglio e di Agosto possono in essa trovare una vera ricreazione .
essendo in questi primi libri ritratti al vero molti dei giovani studenti e non pochi dei Professori
dei nostri tempi.
In occasione del pruno Centenario di
S . A~LFOiVSO MARZI DE' L1GUOIH
uscirà pel 15 Luglio
LA VITA DI S . ALFONSO MALIA DE' LIW)IttI scritta dal Sac . Teo! Giulio 1larberis .
S, r~,, lui volume in 32 0 di circa pag . 200
. ..
L. 0 60

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TORINO, S . Benigno Canav ., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Arena, ROMA
ULTIMA PUBBLICAZIONE SUI COI CILII
Enarratio in Canones Tridentinos . Auctore Ambrosio Belgeri S . Theol . Doc-
toro . Un vol . in 8 ; di pag . XII-490
D L . 4 00
Breve ma compiuto e sugoso commento sui canoni dommatici del Tridentino . Consta di tre parti . Nella prima l'autore
espone o difende contro gli erotici la dottrina della Chiesa intorno al peccato originale, sancita dal Concilio nei cin ue ca-
n oni della quinta sessione . La colpa di Adamo e la sua caduta dallo stato di sovranaturale giustizia in cui Dio l 'aveva
creandolo collocato . - La necessità, per cancellarla, dei meriti di Cristo mediatore applicati per il battesimo a tutti
parvoli ed adulti . La conseguente necessità di battezzare anche i bambini nati da genitori rigenerati . L'efficacia Cella
grazia battesimale, per cui il peccato d'origine vien tolto davvero e non solamente raso o non imputato, come pre-
tendevano gli autori della Riforma del XVI secolo ; tutti gli accennati capi di dottrina vi trovi esposti con precisione e
chiarezza e dimostrati con valide prove bibliche e tradizionali .
Nella seconda parte egli tratta la difficilissima materia della giustificazione e la dottrina che intorno ad essa il Concilio
no insegna nei primi 15 capi della sessione 6 3 e sancisce contro gli eretici i trentatrè Canoni della medesima sessione .
Nella
sessioni
terza è
7, 13 3 ,
contenuta
143 , 21~ti,
la dottrina
23'', o 24 3 .
intorno ai Sacramenti in genere ed in ispecio ; dottrina che forma l'oggetto delle
Vi sono lucidamente spiegati e confortati da saldo prove i 13 Canoni de Sacrarnenlis
in genere, i 14 de Sacramento baptismi, i 3 de Sacramento confirrzationis, i 24 che riguardano l'Eucaristia sacramento
e Sacri/icio, i 19 sopra la Penitenza e la estrema Unzione, gli 8 intorno all'ordine ed i 22 sul Matrimonio .
Niun è che non veda l'opera dell'egregio Belgeri essere per l'argomento che tratta, della massima importanza, oppor-
tuno ai tempi, utilissimo per l'ecclesiastico ministero .
La dottrina del peccato originale e della grazia santificante è il fondamento dell'antropologia rivelata ; e congiunta colla
dottrina dei Sacramenti costituisce la base dell'etica cristiana . li popolo fedele non avrà sufficiente cognizione della dignità
sovrumana cni Dio lo innalza o della perfezione morale alla quale lo chiama, se non gli si espone chiaramente quali beni
perdemmo in Adamo e quali ricuperiamo per Gesù Cristo ; per qual via ci scostammo da Dio nostro padre, e per quale ci
sia dato ritornarvi ed averne l'eredità .
Ag iungasi elio la dottrina cattolica, sui punti trattati dall'Autore, è fatta segno di quotidiani attacchi, oscurata e tra-
visata da avversari di diverso genere ; anche perciò conviene conoscere esattamente quella che è dottrina della Chiesa e
quello che non è tale, ma lo è attribuita per ignoranza o mala fede . Conviene avere in pronto ancora le armi con cui di-
fenderla, e rispondere a chi ne domanda ragione di ciò che crediamo e speriamo . Questo insegnamento il popolo cristiano a-
spetta dal Sacerdote ; il quale non potrebbe somministrarglielo quando sii tali materie egli medesimo non avesse che no-
zioni confuse ed imperfette . Il libro del chiarissimo Bolgeri è por gli alunni del santuario un mezzo facile e spedito per
acquistare ideo chiaro o distinto dei soggetti di cui parliamo .
All'opportunità del torna si aggiunge il bell'ordine e la valentia dell'Autore nello svilupparlo . Enuncia da prima il ca-
none ; o vi soggiunge quelle spiegazioni elie fossero necessaric od opportune a far comprendere i termini oscuri e i punti
difficili della definizione ; ad apprendere insomma chiaramente e distintamente ad ognuno la dottrina definita.
Poi fatta breve enumeraziono degli errori contrarii, divide bellamente ne' suoi varii puliti l'insegnamento della fede, e
si accinge a dimostrarlo per parto con ragioni dedotte dalla scrittura, dalla tradizione e dal discorso teologico .
Ecco per esempio come egli divide nelle suc parti la dottrina cattolica intorno alla caduta del primo uomo .
1o L'uomo fu creato non gin quale al presente, ma quanto all'anima adorno della grazia santificante, immune da con-
cupiscenza, dotato di scienza singolare ; quanto al corpo esente da morto e dalle miserie di questa vita .
2° Tutti questi doni sono- indebiti alla natura ; o concessi da Dio per mera liberalità, così che avrebbe bene potuto crearlo
senza di essi .
3° Adamo, trasgredito il precetto, commise colpa grave ; per cui meritò ed incorse lo sdegno (h Dio .
4° Perdette i doni sovra descritti ; cetalchò fu totus secundum animam et corpus, in dete,,ius cornmutatus.
5 0 Cadde sotto la schiavitù di colui elie morlis deinde habuit imperium, cioè del demonio .
Questa divisione della dottrina cattolica nelle sue parti tosi acconcia ad esattammente concepirla ; ed a vederne i fonda-
menti l'autore la pratica nel corso dell'opera per tutti quei capi che la comportano . Quanto agli argomenti se non sono
sviluppati molto a lungo, non dimostrandolo lo scopo prefisso, son però chiari, solidi o convincenti .
Il primo luogo è costantemente dato allo scritture ; quelle scritture tanto indegnamente contorte ed abusate da tali che
le vantano unica norma di fede per ogni cristiano . - E la prova che l'autore ti porge non si restringe ad ammassare testi
più o meno a proposito, valendosi dei luoghi paralleli, del contesto, della filologia e degli altri criteri esegetici, te li dichiara
per modo clic u vedi enunziata la dottrina definita .
Usa a proposito e con sapiente scelta, dello testimonianze dei Padri, definizioni do' Concilii , decreti Pontifici, e degli
altri argomenti di tradiziono . E tutto fa in maniera che , senza rimanere oppressa la mennoria, vede il lettore che la cre-
denza della Chiesa fu dai primi secoli costantemente quella che professava adunata in Trento nel secolo 16° . Ogni volta poi
che la materia glielo consente, viene in sussidio alla parola di Dio scritta e non scritta, la ragione teologica . Nel proporre
la quale l'egregio autore , versato nelle opere dell' Angelico o resosi padrone delle aure sue dottrine, ne rifletto la lucida
brevità, la logica stringente, e la sagacia nel dissipare lo tenebre e gli equivoci onde tentarono avvolgere le quistioni i figli
dell'errore .
Potremmo dimostrare con esempi so vero sia quel elio diciamo in 1(,1e del chiaro autore ; ma i limiti d'un semplice an-
nunzio bibliografico c'impongono di invitare i lettori a farne essi medesimi l'esperimento .
Ci rallegriamo ben di cuore col degnissimo teologo Belgeri . e racconuundiamo agli alunni del Santuario ed ai Sacerdoti un'o-
pera che la opportunità dell'argonente e la maestria con cui è svolto fauno degnissiuna cho sia da loro letta e studiata .
Si distribuisce gratis il catalogo d'opere riguardanti i Concili ed il Papa, vendibili presso la Libreria Salesiana
di Tori,w .

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ANNO XI - N. 7 .
Esce una volta al mese .
BOLLETTINO SALESIANO
LUGLIO 1887
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO - La festa di Maria Ausiliatrice in Torino
Viaggio dei Missionari Salesiani e di Monsig . Cagliero
al Chili - Lettera I : Da Buenos Aires a Concezione nel
Chili - Lettera II : Salesiani a Concezione - Lettera
III : Pericolosa caduta di Monsignor Cagliero - Grazia
di Maria Ausiliatrice - Esercizi Spirituali per le mae-
stre e per le altre pie signore e cooperatrici salesiane
- Funerali in S . M . Ausiliatrice in Torino pel teologo
Giacomo Margotti.
LA FESTA DI MARIA AUSILIATRICE
in Torino .
La festa di Maria Ausiliatrice nel San-
tuario di Valdocco in Torino il 24 corrente,
pel concorso del popolo , per la pietà dei
divoti, per lo splendor delle sacre funzioni
e degli apparati e specialmente per la soa-
vità della musica , riusci cosi magnifica,
che indarno tenteremmo di dirne come si
conviene . Tutte le vie che menano al San-
tuario si vedevano gremite di persone di
ogni età e condizione, non solo della città,
ma di altri luoghi anche lontani, venute or
a piedi ed or per le ferrovie, quali per
sciogliere voti, quali per ringraziare la ce-
leste Benefattrice dei favori ottenuti, e quali
per domandarlene, piene di fiducia nella
sua sovrana potenza e materna bontà . Sic-
come il tempio, per quanto vasto, non po-
teva capire la moltitudine, così molti fe-
deli stavano ognora aspettando nella piazza
per potervi alla loro volta entrare di mano
in mano che altri ne uscivano .
V'erano divoti di diverse nazioni . Da
Barcellona vennero a fare da Priore e da
Priora della festa due illustri consorti con
tre loro figliuoletti, tra cui una cara bam-
bolina, che fece la sua prima Comunione
per le mani del venerando Don Bosco, che
in quel giorno attirava pure a sé la sim-
patia e la venerazione di tutti . Al trovarci
presenti a tale concorso di gente pervenuta
da si lontane e svariate parti, ci parve ve-
dere cogli occhi nostri avverate le parole
del Profeta, che la Chiesa applica alla Ver-
gine Santissima : « I tuoi figli verranno a
te da lontano, e le tue figlie ti sorgeranno
da ogni lato : Filii tui de longe venient, et
fi;a laetudrsgent bbiam ve-
duto ad un tempo praticato il consiglio che
nell'inno dell'Uffizio della Festa la Chiesa
fa a' suoi figli, dicendo in nobilissimi versi
che il coro delle caste vergini e degli in-
nocenti fanciulli, che il Clero giubilante,
che il popolo pieno di gratitudine, che in-

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somma tutti gli ordini gareggino nel ce-
lebrare le glorie della Celeste Regina
Virgines castae, puerique puri - Gestiens
Clerus, populusque grato - Corde,Re-
ginae celebrare coeli - Munera certent.
Presero parte alle sacre funzioni due
Reverendissimi Vescovi . Celebrava la Messa
della Comunione generale Mons. Basilio
Leto, Vescovo titolare di Samaria, e pon-
tificava alla Messa solenne ed ai Vespri
Mons . Edoardo Pulciano, Vescovo di Casale
Monferrato . Sua Eminenza Rev .ma il Car-
dinale Alimonda, nostro veneratissimo Ar-
civescovo, espresse il suo cordoglio di non
potervi intervenire, trattenuto a letto da
leggera indisposizione .
Se la festa di Maria Ausiliatrice riusci
cosi splendida, giudichiamo che vi abbia
avuto sua parte la novena predicata dal
Reverendo signor Prevosto Antonio Colli
di Vigevano, il quale pose la corona alla
sua predicazione con un magnifico e fér-
vido discorso, tenuto alla sera della solen-
nità, dimostrando ad un popolo immenso
che Maria può quanto vuole, e vuole es-
sere l'aiuto dei Cristiani .
Fu altresì bella preparazione alla solen-
nità la Conferenza dei Cooperatori e delle
Cooperatrici, che ebbe luogo nel Santuario
la sera del giorno innanzi, nella quale il
sacerdote Don Rua, vicario di Don Bosco,
narrò le feste celebrate poc'anzi in Roma
per la consacrazione della chiesa del Sacro
Cuore, l'udienza cordialissima che il Santo
Padre Leone XIII accordò a Don Bosco, la
benedizione che il Sommo Gerarca invocò
sopra tutti coloro che avevano concorso
alla erezione della predetta chiesa del Sacro
Cuore, il progresso delle Missioni salesiane
della Patagonia, e la protezione specialis-
sima di Maria Ausiliatrice, che ancora in
questi ultimi mesi salvò come per miracolo
da certa morte Monsignor Cagliero, capo
delle medesime . Fortunata Torino, che può
ogni anno assistere ad una manifestazione
di religione e di pietà cristiana così straor-
dinaria, che ravviva la fede, che conforta
alla virtù, che trasporta le anime verso
Colei, che a giusto titolo è chiamata il
decoro . e l'ornamento della Chiesa, l'aiuto
potente del popolo cristiano .
VIAGGIO AL CHILI
DEI MISSIONARI SALESIANI
E DI MONS . CAGLIERO .
LETTERA I .
Da Buenos Aires
a Concezione nel Chilì .
Concezione del Chilì, 7 Marzo 1837 .
MOLTO REV . E CARISSIMO BOSCO,
Deo gratias! Deo gratias! E sieno pur grazie
alla Vergine Ausiliatrice, a S . Giuseppe, a S . Fran-
cesco, e al nostro Angelo Custode, che visibilmente
ci protessero e ci fecero da guida in questo lungo
e pericoloso viaggio . Siamo in Concezione fin da
ieri e domani entreremo nel nostro nido definiti-
vamente ; voglio dire che domani stesso incomin-
cierà il nostro lavoro . Si è per questo che scrivo
oggi .
la Partenza da Buenos Aires . - Arrivo a Men-
doza .
Nulla le dirò della nostra partenza da Buenos
Aires . Per noi l' impressione fu profonda . Ci pa-
reva quasi di essere ai piedi di Maria A., là in
Valdocco, e che salutando i fratelli ed amici di
Buenos Aires salutassimo i fratelli ed amici di
Torino, e che ricevendo la benedizione dell' ama-
tissimo Superiore, discendesse su di noi quella
del caro D . Bosco . Partivamo non per solcare
i mari, ma per valicare i monti, e monti tant'alti
come le altissime Andes. Le ripasseremo? Chi
lo sa . Ce lo teniamo per certo . Ma come di quei
che partono da Torino per andare alla Repub-
blica Argentina, pochi vi tornano ; così di quei
che partono da Buenos Aires per venire al Chilì,
pochi vi torneranno . Pazienza ; se non vi è che
una sola strada che conduce al Paradiso, questa
strada fa capo a tutte le parti del mondo ; pro-
cureremo di andarvi anche noi, e di radunarci
lassù un bel giorno per non separarci mai più .
Dopo 37 ore di viaggio arrivavamo a Mendoza .
Eravamo con tutte le nostre forze e pronti a
partire senza indugio : questo ora il nostro cal-
colo, ma l'avevamo fatto senza l'oste, come vol-
garmente si dice ; e l' ostacolo che abbiamo in-
contrato furono i M. R . Padri della Compagnia .
Bisogna prima che dica che uno di loro, un
affabilissimo fratello, ci venne ad attendere alla
stazione : con una bontà squisita raccolse i nostri
bagagli, ci procurò due vetture e ci accompagnò
alla casa della Compagnia . Qui le attenzioni e le
cortesie furono senza fine ; le avemmo indistinta-
mente e dal R . P . Superiore e dagli altri fra-
telli . Fu qui che trovammo l'ostacolo alla nostra
partenza . Pensavamo di andarcene subito dopo
d'aver celebrata la S . Messa : Ma che! ci rispo-
sero quei buoni Padri : è assolutamente impos-
sibile , bisogna prima cercare ìe guide , fare i
preparativi, visitare la città ; e più che tutto,
riposare alquanto . Non potemmo rifiutarci, e ci
fermammo un g iorno intiero . Essi stessi ci cerca-

1.5 Page 5

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r.onAlbdupegianprezomdic
pranzo lo stesso Superiore ci accompagnò in vet-
tura a visitare i conventi dei PP . Domenicani,
e dei Mercedarii . Abbiamo visto la Chiesa dei
Francescani ; è in costruzione, e quando sarà termi-
nata sarà monumentale . Passammo quindi a tra-
verso della città antica che è tutta in rovine ; sor-
gono ancora le colonne e gli archi e le torri
delle Chiese dei PP . Gesuiti, Domenicani, Fran-
cescani, Mercedarii ecc . Questa città fu intera-
mente distrutta l'anno 1861 ; si ricostrusse, ma
in altra parte, e con palagi più bassi, con basi
più solide e con vie più ampie per timore dei
terremoti . La vista di quella città tutta macerie,
ci riempì di dolore . La Provvidenza che fa tutto
bene, permise che arrivasse quella catastrofe
l'ultimo giorno di una missione, alla quale tutta
la popolazione aveva preso parte .
Ritornati a casa, ci occupammo subito dei pre-
parativi per il viaggio ; dico male, furono gli
stessi Padri che si occuparono di questi prepa-
rativi ; i nostri confratelli di Buones Aires non
avrebbero potuto far di più e farlo meglio . Per
noi fu una lezione magnifica quella che ci diedero
quei buoni Padri, e loro saremo eternamente
riconoscenti per tutto quello che fecero per noi .
2a Uspallata - I temporali - La neve - Due
viaggiatori e loro elogi al popolo Chileno -
Punta de Baca .
Lasciammo Mendoza il giorno 24 alle 8 del
mattino , dopo d' aver offerto il S . Sacrifizio
della Messa, e ricevuta la benedizione del Rev .
P . Superiore .
Prima di arrivare al piè della montagna, fu
necessario attraversare un' immensa pianura de-
serta affatto, tutta coperta di polvere, che ci mo-
lestò assai . Solamente verso le 3 di sera princi-
piammo a internarci nella montagna . Alle 4 ab-
biamo fatto sosta in un piccolo rancho e vi
passammo la notte dormendo sul suolo, tenendo
per materasso e guanciale la sella e i finimenti
delle nostre mule . Qui abbiamo trovato due viag-
giatori, che venivano dall'interno della montagna,
totalmente bagnati, perchè erano stati colti da
un temporale spaventoso, il che succede quasi
ogni giorno . Mal' augurio per noi altri che non
avevamo di che difenderci dalla pioggia, in caso
che ci sorprendesse . Alle 4 del mattino già. era-
vame sulle nostre mule in direzione di Uspal-
lata dove è giocoforza, per i viaggiatori, da qua-
lunque parte vengano sia dal Chilì sia dalla Re-
pubblica Argentina, passar la notte . Vi arrivammo
dopo 13 ore di cammino . Durante questo tragitto
fummo a un pelo di essere bagnati . Eravamo
da tutte parti circondati da temporali . E incre-
dibile la prestezza con che si formano i temporali
sulla cresta delle montagne . Noi vedevamo quei
neri nuvoloni passare rapidamente sulle nostre
teste, minacciando di continuo di precipitare su
di noi ; e temevamo, non per timore della pioggia,
ma perchè non avremmo avuto di che cambiarci,
una volta che fosse bagnato il piccolo corredo,
che portavamo sul dosso delle nostre mule .
Per buona fortuna potemmo scampare anche da
questo secondo pericolo . All'uscire da una gola ci si
presentò uno spettacolo magnifico . Ci trovammo di
fronte altre altissime montagne tutte coronate di
bianco . La neve era caduta su di esse durante la
notte precedente . Un oh! di meraviglia ci scappò di
bocca. Che è bello! sclamavamo;cheèmagnifo
tutto questo ! e durante varie ore godemmo di
quella vista incantevole . Alle 5 di sera mettevamo
piè a terra. Ci trovammo in Uspallata . Per non fare
spese, credemmo cosa prudente far senza del letto, e
anche qui si dormì sulla nuda terra . In questo punto
trovammo due giovani Spagnuoli che venivano
dal Chili . Ci diedero varii consigli molto opportuni
per ilrestodelviagio,elvaronacielola
popolazione chilena, molto cristiana e religiosa ;
e gli elogi più belli furono per Concezione che
conoscevano molto bene . Il popolo del Chilì, di-
cevano , è eminentemente cattolico ; quello di
Concezione è beato . Beato suona qui bigotto .
Meno male . All' indomani verso le 7 si partì
verso un luogo conosciuto col nome di Punta
de Baca, e vi giungevamo alle 8 e 1/2 di sera .
Un vento molestissimo ci fece soffrire assai in
questo tragitto . Per la prima volta, dopo la nostra
partenza da Mendoza, credemmo conveniente pren-
dere un piatto di zuppa e qualehe cosa di confor-
tante . Il nostro stomaco, fracassato dal continuo
trotto, chiedeva qualche cosa di caldo e di solido ;
tanto più che eravamo pieni di freddo, per il
vento sofferto durante più di 13 ore . Credemmo
giusta la petizione del nostro stomaco e gli abbia-
mo dato quello che chiedeva . Si dormì a ma-
raviglia, stanchi come eravamo dalla fatica . Poche
erano le leghe che dovevamo percorrere il giorno
appresso ; e perciò ci facemmo lecito riposare un
poco di più .
3° El Puente de los Incas - Acque minerali -
Un Ateo.
Non ripartimmo che alle 8 verso il punto di fer-
mata, chiamato el puente de los Incas . Un sole ar-
dente ci riuscì di grande molestia e per il calore e
anche per la lentezza delle mule, le quali du-
rante i forti calori si affaticano assai di più . Ma
ci confortava il pensiero che sarebbe stato corto
il viaggio di quella giornata ; effettivamente vi
arrivavamo dopo sole 4 ore e 1/2 di cammino .
Qui ci attendeva una meraviglia sorprendente ;
ed è il ponte de los Incas, gettato la dalla madre
natura sul rio Mendoza . Noi ne eravamo stati
avvertiti da chi lo aveva veduto, e ci prepa-
rammo a godere di quella vista . Mai abbiamo
visto uno spettacolo uguale . E qualche cosa che
realmente incanta . Un pittore che maneggiasse
bene il pennello, potrebbe cavarne quadri stu-
pendi . Ma noi ignoranti affatto dell' arte di Giot-
to, non potemmo far altro che ammirare quel
ponte gigantesco, che nessuna mano di uomo
avrebbe potuto fare, ma che seppe fare la Divina
Provvidenza . A brevissima distanza dal ponte
scaturiscono varie fonti di acque minerali, molto
salutevoli per la cura di certe malattie , e
che la scienza raccomanda molto . In quella casa,
chiamata albergo, vi abbiamo trovato una tren-
tina di persone, venute dalle due repubbliche

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l.imCtrofe,c'uniedpribagn
diceva l' albergatore che in anni anteriori, in
quell'epoca stessa, vi avremmo trovato varie cen-
tinaia di persone, radunate unicamente per at-
tendere a migliorare la loro salute col mezzo
dei bagni - Ma come dare ricovero a tante
persone, gli dicevamo, se la vostra casa è tanto
ristretta ?
- Io non do loro il ricovero, rispondeva, che
non potrei ; l'unica cosa che posso procurar loro si
è il vitto: l'alloggio se lo fabbricano essi stessi con
tende militari. Lì sotto, difesi dai venti e dalle
pioggie, passano gli 8 o 15 giorni che credono
convenienti, e poi se ne tornano ai loro lari .
Ciò succedeva tutti gli anni ; in questo anno invece,
soggiungeva, dando un prolungato sospiro, nulla di
nulla, ed io soffro una gran perdita, perché la
pigione è carissima, e le entrate molte scarse .
E si capisce ; prima fu il governo Chileno che
chiuse il passaggio della Cordìgliera agli Argen-
gentini, quando questi avevano con sè il brutto
ospite del colera ; poi fu l'Argentino che chiuse
lo stesso passo ai Chileni, quando il colera fu a
visitarli . - Per i viaggiatori il bagno è gratis ed
essendo così poca la spesa, ci siamo presi la li-
bertà ed il piacere di bagnarci una volta . L'acqua
è sulfurea, alquanto salata e più che tiepida ; è
un bagno veramente gradevole . In questo albergo
abbiamo trovato un altro fenomeno. Chi mai?
Un uomo che raramente si trova in queste con-
trade americane, un ateo . Ve ne saranno altri
e molti forse, ma non tanto sfrontati come costui,
da pubblicare il suo ateismo e farsene vanto .
Noi abbiamo mangiato insieme, ma senza entrare
in questione di sorta. Fu dopo pranzo e quando
si trovò solo coi due chierici, che uscì a dire
che era ateo, e che non credeva se non quello
che vedeva . Non ci voleva molta scienza per far
tacere quello sboccato, e così fecero i nostri
chierici . - Lei, disse uno di loro, è Italiano. Alcuni
anni or sono non conosceva l'America, eppure
credeva già nella sua esistenza ; e tanto è vero
che lasciò la sua patria per venire a questa terra .
Pochi giorni sono lei non conosceva ancora queste
acque mìnerali, eppure venne da Mendoza espres-
samente per vederle e cavarne profitto . - Cosa
mai poteva rispondere il poveretto a quest'argo-
gomento così stringente e così al caso ? Uscì
con altri strafalcioni e bestemmie, p . e. Io sono
un uomo onesto, diceva, non ho mai nè ammaz-
zato, nè rubato : perchè Dio, se Dio esiste, non
premia la mia onestà, e non mi fa ricco e felice?
Che sproposito! Quasi che fossero le ricchezze
che rendono felici gli uomini ! Gli si disse es-
servi ricchi e molti che sono molto disgraziati,
e per il contrario che vi sono poveri e moltis-
simi che sono felici ; prova che non sono le ric-
chezze che fanno felice l' uomo . Finse di non
crederlo . Ma era tempo gettato al vento ; è inu-
tile la discussione con chi non vuole lasciarsi
convincere, e si troncò la questione . E però ver-
gognoso che vi siano di quelli che abbiano l'ardire di
vantarsi increduli e materialisti . Non lo sono, un
resto di fede hanno ancora in cuore, anche i più cat-
tivi, ma vogliono parere più spregiudicati di quello
che lo siano in realtà . Disgraziati! Quella sera an-
dammo a letto, o meglio, al giaciglio, più presto del
solito . Si trattava di levarci su alle 2 del mat-
tino per potere, secondo il consiglio avuto, pas-
sare la cima della montagna di buon'ora ; più
tardi ci avrebbe incolto o il vento, o la pioggia,
o peggio ancora . Si dice che molto frequente-
mente grandina . In effetto, alle 2 eravamo già
in piedi, ma non si potè partire se non alle 4,
perchè le mule erano scappate, e abbisognarono
due lunghe ore per trovarle e prepararle .
4° Il fiume Mendoza - Passo pericoloso - La
vetta delle Ande .
Alle 4 si dava il segno della partenza, e si
partiva in mezzo di una oscurità completa . A
pochi passi dalla casa bisognava attraversare
il fiume Mendoza sopra di un qualche cosa, che
non abbiamo visto bene quello che fosse, ma
che la guida ci disse essere un ponte molto
stretto . Pazienza . Ci siamo raccomandati al nostro
buon Angelo Custode e poi pian pianino l'abbiamo
passato . Spalancavamo gli occhi per vedere dove
la mula metteva il piede, ma inutilmente ; era lo
stesso che tenerli chiusi ; non vedevamo nulla ;
sentivamo però il fracasso che le acque là giù in
fondo facevano nella loro caduta . La mattinata era
molto fredda, e noi tremavano per il freddo e
più pel pericolo in cui ci trovavamo . Guai a noi se
la povera mula avesse messo un piè in fallo !
L'angelo custode ci salvò da ogni pericolo, e per
più ore, colla persona tutta intirizzita per il
freddo, camminavamo verso la montagna che si
trattava di montare . Erano le 7 e 1/2 quando si
diè principio alla salita e toccavamo la cima
alle 9 in punto . Il Cielo era limpido ; nessuna
nube velava menomamente l'orizzonte, e noi ci
fermammo un momento ad ammirare quel gran-
dioso spettacolo . Ci hanno detto che quando fos-
simo arrivati lassù in cima, ci saremmo trovati
a 22,000 piedi sopra il livello del mare, ossia
a 5500 metri . Io non oso assicurare l' esattezza
del calcolo . Un nostro cicerone che ci dava queste
cifre, aggiungeva che solamente l' Himalaya, che
ha più di 8000 metri di altezza, sorpassava la
punta de los Andes che noi passavamo. Alcuni
dei nostri che da anni non avevano più visto
neve, non si contentarono di vederla ; vollero
pure assaggiarla . Per prevenire un male chia-
mato qui pua, che sovente attacca i passeggieri
togliendo loro quasi affatto la respirazione ,
secondo il consiglio avuto, avevamo portato con
noi alcune cipolle, eccellenti, dicono, per facili-
tare il respiro e impedire una soffocazione . Forse
questo accade nei grandi calori, o a chi fa il
cammino a piedi con grande fatica. Noi eravamo
sulla gran punta e respiravamo a maraviglia ;
nessun mutamento nella respirazione nè in tutto il
nostro fisico ; i polmoni funzionavano perfetta-
mente . D . Scavini volle mangiare una delle ci-
polle : - Che gusto senti ? gli chiesi.- E chiaro, di
cipolla, mi rispose, sorridendo un poco sarcasti-
camente . È da notarsi che chi ci diede il con-
siglio di provvederci di alcune cipolle per la
montagna, agg i unse che lassù avrebbero cambiato

1.7 Page 7

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affatto di gusto, e nientemeno che il forte gusto
della cipolla si sarebbe cambiato quasi nel dolce
dello zucchero . Se si volle burlare di noi quel con-
sigliere, non vi riuscì . Nessuno di noi volle gu-
starle . D . Scavini che le gustò, fu per burlarsi
di chi aveva voluto burlarci . Ma siccome il con-
siglio ci veniva dato da persona seria, io credo
benissimo che questo succeda, ma in altre circo-
stanze ; e come l'ho già notato, forse accadrà o
nei grandi calori, o a chi deve guadagnare quella
cima a piedi . Comunque sia, noi vi siamo giunti
in meno di due ore e felicissimamente . Di là
abbiamo dato l'ultimo addio ai cari Superiori,
confratelli ed amici delle Repubbliche Argentina
e dell'Uruguay. Di là abbiamo salutato quella
terra che fu nostra seconda patria per più di
10 anni . Il mio ultimo saluto fu per S . Nicolas
de los Arroios ed i carissimi confratelli e coo-
peratori che vi ho lasciato ; compiva una pro-
messa . Voltammo lo sguardo e salutammo la
nostra patria futura . Ti salutiamo, o terra del
Chilì ; e voi, angeli suoi tutelari, accompagnateci
in questa seconda parte del nostro viaggio, e
rendete prospera la nostra missione!
5a La discesa delle Ande - Iuncal - Un lago
e la Società Inglese per un acquedotto -
Guardia Vieia .
Erano le 9 e 1/4 quando incominciavamo la di-
scesa . L'abbiamo fatta tutta a piedi e per consiglio
datoci prima e per necessità . La trovammo ripidis-
sima e pericolosa molto . Di più il sentiero era stret-
tissimo ed il terreno poco solido per la neve agghiac-
ciata . Vi era pericolo di un capitombolo maiuscolo .
In questo caso non ci saremmo fermati che nel
fiume chiamato de los Andes che principiava a
scorrere nel versante Ovest, cioè a dire a varie
centinaia di metri da dove ci trovavamo . La
stessa guida credè prudente imitare il nostro
esempio, ed allegerire la mula del suo peso . Se
sdrucciola, pensavamo, sarà essa sola che si fra-
casserà le ossa, il cavaliere sarà salvo . E così,
senza pericolo di destare ammirazione nei vian-
danti, che non ve n'erano affatto, ci siamo presi
il piacere di correre qua e là per quei dirupi,
precisamente come quando giovani correvamo
sulle nostre alte colline del Monferrato, riposando
ad intervalli, fino ad arrivare sulla sponda del
fiume los Andes, con un cammino quasi con-
tinuo di 1 ora e 1/2. Le nostre mule, arri-
varono dopo circa due ore . Quindi s'impiegò
un ora e mezzo per salire la montagna e più di
tre per discenderla . E non era quella se non una
vetta ; continuammo poi a discendere ancora per
circa due ore e sempre per sentieri impra-
ticabili, fino ad una piccola casa-albergo, dove
ci fermammo per riposare e prendere un poco
di cibo . Il nome col quale la si conosce, è
Juncal . Eravamo affranti dalla fatica e dal digiuno,
e il sole segnava le due ore pomeridiane : ed era
dalle 2 del mattino che eravamo in piedi e dalle 4
che eravamo in viaggio . Qui ci divorammo
una zuppa, un puchero, un assado, e per
la prima volta assaggiammo il vino del Chilì .
Abbiamo trovato tutto buono, eccellente ; la
fame è proprio il migliore dei condimenti .
Seduto a tavola con noi si trovava un fo-
restiere . - Avete visto quella laguna a fianco
della montagna? ci chiese. Sì, rispondemmo .
Infatti l'avevamo vista a breve distanza dal sen-
tiero , e aveva destato la nostra curiosità il
perfetto azzurro di quell'acqua . - Ebbene, continuò
il nostro interlocutore, è una laguna formata con
acqua di neve, molto s. alutare Ha di lun-
ghezza 9 kilometri, di profondità 200 braccia :
non è molto larga, ma non importa. Vi è acqua
sufficiente per tutta una grande città . Si calcola
che contenga 200,000,000 di litri, e fra poco pas-
sando a traverso le montagne, arriverà fino a
Valparaiso, per mezzo tubi che si stanno già
construendo . Io sono il maggiordomo dell'im-
E presa . - impresa veramente colossale ; e gli
Inglesi che ne sono a capo vi spendono milioni
di scudi per guadagnarne altri col tempo . Rifo-
cillati un poco, seguimmo il nostro cammino, fino
ad arrivare a un sito chiamato Guardia vieia .
Erano le 5 di sera, ed avevamo camminato du-
rante 15 ore . La stanchezza rese saporito il nostro
sonno ed alle 3 del mattino eravamo già in piedi,
pronti a partircene alla volta di S. Rosa de los
Andes, prima popolazione che trova chi dalla
Repubblica Argentina entra nella Repubblica del
Chilì .
6° Sentiero difficile - Entrata a S. Rosa de los
Andes .
Durante due ore e mezza che passammo nel-
l'oscurità, ci trovammo in un continuo pericolo.
Viaggiavamo sulla riva del fiume los Andes, e
sopra di un piccolissimo sentiero . Non vedevamo
nulla : volevamo andare a piedi, ma sarebbe stato
assai peggio: la mula vedeva qualche cosa del
cammino, noi niente . Qui, come in varie altre
circostanze, ci siamo raccomandati di gran cuore
al nostro Angelo Custode, a Maria Ausiliatrice,
a S . Giuseppe, ed eravamo certi che non saremmo
caduti nel precipizio .
Venne il crepuscolo e il pericolo continuava ; ma
allora avevamo quattro occhi per vedere, quei della
mula ed i nostri e più non temevamo . Final-
mente la strada si fece più bella, più vasta, fino
ad essere carrozzabile . Allora cominciò la polvere
ed il vento . Pazienza ; ed alle ore 1 e 1/2 pom .
coperti di polvere entravamo a cavalcioni delle
nostre mule nella piccola città di . S . Rosa de los
Andes. Cento faccie nuove si affacciavano alle
porte ed alle finestre per vederci ; nessun scherzo,
nessun sogghigno ; tutti si toglievano il cap-
pello per salutarci . Abbiam detto : siamo in paesi
cristiani qui ; e l' uomo del secolo che ha an-
cora il coraggio di salutare pubblicamente il
prete sul suo passaggio, è uomo che ha fede .
Indecisi sul partito che dovevamo prendere, ci
raccomandammo alla guida che ci conducesse al-
l'albergo più vicino alla stazione della ferrovia,
per ripartire la stessa sera alla volta di Santiago .
Ci rispose che non ve n'era . Allora ci siamo in-
camminati all'albergo, più vicino alla Chiesa Par-
rochiale, per parlare al signor Parroco e sapere
da lui se avesse lettere o notizie per noi da

1.8 Page 8

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Concezione . Un prete ci attendeva qui e per noi
fu un angelo disceso dal cielo . Da due giorni era
arrivato in S . Rosa, mandato espressamente dal
signor Vicario, e Segretario di Concezione per
accompagnarci . Che bontà grande! Credevamo
di ripartire per Santiago col treno delle 6, ma non
ci fu possibile . Un ordine formale del signor Vi--
cario, ci diceva, di non partire che dopo 3, o 4
giorni.
- Bisogna riposare ; ricuperare le forze perdute
si tratta di passare per paesi infestati dal colera,
perciò è necessario star bene in salute, ci diceva
quel buon prete ; solamente allora si penserà alla
partenza . -
Dovemmo lottare assai, e ricorrere à tutti gli
argomenti di persuasione, perchè si volesse accor-
ciare quella troppo lunga permanenza . Eravamo
stanchi, è vero, ma non tanto da abbisognare
nè di 4 nè di 3 giorni per rifarci dalle fatiche . In-
fine, dopo di aver presa su noi tutta la responsabi
lità degli eventi che potessero succedere nel nuovo
viaggio, abbiamo potuto ottenere di partire
dopo 24 ore . Il signor Cura Parroco di S . Rosa,
vedendo sei Salesiani, fece subito un altro calcolo :
sei per Concezione che ha già tanti religiosi, sono
troppi: io che ho una parocchia vastissima, e lo
è, perchè arriva fino alla Cordigliera, e che sono
solo affatto, non basto per il ministero . Quindi
si fermino tre per aiutarmi . Il buon prete parlava
per zelo, ma la sua era una petizione inopportuna .
Spera però di ottenere qualche cosa, quando
passi da S . Rosa Mons. Cagliero .
7° S. Iago - Il Colera - Panguilemo, i suffu-
migi e il bagno .
Al e 10 1/2 di not e eravamo nel a capitale del
Chili . Avremmo desiderato alloggiare in una
delle molte case religiose che qui si trovano ;ma
era quella un'ora troppo tarda , e non abbiamo
osato . Al mattino di buon' ora mentre anda-
vamo alla stazione, ci fermammo nel Collegio :
dei RR . PP . Gesuiti e vi celebrammo la S . Messa .
Ci ricevè lo stesso Superiore, che non potè ot-
tenere da noi neppure che visitassimo il Collegio
era tardi e assolutamente volevamo prendere il
treno delle 9 . L'ordine venuto da Concezione era
di non passare per Santiago, o di passarci scap-
pando . Infatti il colera infieriva in quei giorni,
ed infierisce tuttora mentre scrivo . Ricordo che
quella mattina, mentre prendevamo una tazza di
caffè nelle sale della stazione, alcuni veden-
doci e giudicandoci stranieri, esclamavano pieni di
ammirazione : valientes son estos padrecitos, muy
valientes . Altri leggevano il giornale e non tro-
vando che una sola quarantina di morti del giorno
avanti ; bugia, dicevano : ayer hubo mas de 180
muertos de colera . La cifra ufficiale notava che già
erano stati sepolti circa 3000 cadaveri nella sola
Santiago . Più di 20,000, i meno coraggiosi, ave-
vano cercato uno scampo dal contagio, fuggendo
in paesi non infestati ancora . Vi era proibizione
assoluta di vendere frutta di qualunque specie
e sebbene fosse quello il tempo della ven-
demmia, e qui vi sia abbondanza di uva, pure
non ne vedemmo neppur un grappolo .
Alle 4 di sera giungevamo a una piccola stazione
poco lungi dalla città di Talca, chiamata Pangui-
lemo . Il treno si ferma ; una guardia si presenta nel
carrozzone : - Signori, dice, qui bisogna discendere :
vi sono 24 ore di osservazione per i viaggiatori
che vanno al Sud . - E bisognò obbedire. Si diè
subito principio ai suffumigi, prima ai nostri
bagagli e poi alle persone . Vi avevano costrutto
una specie di garitta ; per una piccola porta
s'introducevano le valigie, di sotto si accendeva
un piccolo fuoco con zolfo mescolato con altre
materie, e così si dava morte ai microbi nascosti
in qualche angolo delle valigie . Poi venne il no-
stro turno ; che figura topica non fu mai quella!
In quella stessa garitta entravamo uno per uno;
il fumo era tanto che toglieva il respiro, biso-
gnava far presto a levar su la testa per respi-
rare . Allora per mezzo di un meccanismo si
chiudeva tutto ermeticamente, ad eccezione della
testa che restava fuori . Così si stava per alcuni
minuti, smascellandosi dalle risa tutti i presenti .
- Senti, senti come strepitano i microbi, dicevano
i più buffoni : vedi, sclamavano altri facendo coro
ai primi, come corre il sangue delle povere vit-
time ! ! Ci fosse qui presente un socio della so-
cietà protettrice degli animali! - Quest'operazione
durò parecchie ore, e furono di bellissimo pas-
satempo . Poi ci si annunzia che bisogna prendere
il bagno . Nessuno dei passeggieri credè serio
l'annunzio, e nessuno lo prese quella sera .
Alla mattina lo stesso annunzio a tutti quelli
che volevano ripartire col treno diretto delle 12 .
Allora varii fecero suppliche al medico di guar-
dia per essere dispensati da quella cerimonia .
Tutto inutile, o il bagno, o 5 giorni di osserva-
zione . Vi era là in un vagone preparato un bagno
a doccia, ma con forte pressione . Con quell'acqua
l'incaricato mescolava altri liquidi la cui efficacia
il Dottore solamente conosceva . Il povero pa-
ziente entrava dentro, e quando si trovava sotto
l'apparato, l'incaricato girava un rubinetto, e ti
cadeva d'improvviso sulle spalle una pioggia
fitta fitta, fredda come il ghiaccio, e con impeto
tale che ti pareva grandine . L'operazione era
corta, ma dolorosa per i più delicati, ma era
necessaria ; si trattava di distruggere i bacillus
coma messi tra pelle e carne, e scampati all'in-
cendio della sera precedente . Povere bestie! O il
fuoco o l'acqua, ma la distruzione era decretata .
Compite- queste cerimonie , avevamo diritto al
certificato del passo libero ; e ce lo diede in tutta
forma il Sig. Dottore, e noi ci rimettevamo in
viaggio alla volta di Concezione . Sei ore ancora
di treno espresso, e poi ci saremmo trovati fra
amici . Questo pensiero ci era di grande conso-
lazione .
8° S . Rosendo e il Vicario Capitolare - Con-
cezione : accoglienze .
Alle 3 eravamo alla stazione di S . Rosendo .
Qui ci attendeva una bella sorpresa, e affatto
inaspettata . - Il signor Vicario, il signor Vicario,
esclamò la nostra guida . E noi di un salto era-
vamo a terra a stringere e baciare la mano del
nostro primo e insigne benefattore . - Avete fatto

1.9 Page 9

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buon viaggio, miei cari Salesiani ? ci diceva in ai piedi dell'altare vestito a festa e profusamente illu-
italiano, credendo che tutti venissimo da Torino minato . Dietro di noi un' onda di popolo entrava,
e non sapessimo ancora parlare spagnuolo . Gli per aiutarci a ringraziare la Divina Provvidenza
tornò assai caro sentirci a parlare in spagnuolo . per il felice viaggio ottenuto . Le monache della
C'intrattenemmo con lui alcuni minuti, rispon- Provvidenza, accompagnate dalle loro 100 orfa-
dendo alle varie domande che ci dirigeva, tutte nelle, intonarono un solenne Te Deum in musica
riguardanti D . Bosco, la Congregazione, il nostro con accompagnamento dell' armonium . Credevamo
viaggio . Con il signor Vicario veniva un altro di trovarsi nel nostro santuarietto di Maria A . di Bue-
grande amico e benefattore nostro, l'infaticabile nos Ayres . Furono le nostre sorelle che ci diedero
protettore dei poveri orfani di Concezione, il l'ultimo addio ai piedi dell'altare, e furono altre
Sig . Segretario della Diocesi , D. Esperidion sorelle che ci diedero il primo saluto con cantico
Herrera . Era fuori di sé per la contentezza e religioso ai piedi di un altro altare . In seguito
ci fece un mondo di feste . Veniva eziandio un il signor Vicario lesse nel rituale le preghiere di
rappresentante della gioventù cattolica di Con- rito in ringraziamento per il prospero viaggio .
cezione , il giovane avvocato e poeta dottor
Bisogna adesso che tronchi il mio scrivere per non
D . Miquel Prieto, condiscepolo e amico intrin- rendermi troppo noioso, e perché rubo un tempo
seco del grande vate e fervente cattolico O- prezioso . Aggiungerò solamente che i tre cari
riental, dottor D . Joan Zorilla de S . Martin. personaggi che ci vennero ad attendere alla
Dopo una seconda fumigazione, alla quale fummo stazione di S . Rosendo, il signor Vicario, il si-
assoggettati nella stessa stazione, ci mettemmo nel gnor Segretario, ed il signor dottor D . Miquel
vagone in compagnia dei nostri cari amici e be- Prieto vollero onorarci, sedendo con noi alla
nefattori, e via alla volta di Concezione . Tre ore mensa . D . Bosco e la Madre Congregazione oc-
s'impiegarono prima d'arrivarvi, e ci parvero cuparono tutta la conversazione . A un punto
cortissime, tanto intima era la conversazione che sorse il signor Vicario e pieno di commozione
tenevamo . Correva alla nostra sinistra il mae- disse : - Sono due i giorni per me celebri durante
stoso fiume Bio-Bio ; ma appena lo notammo : i il mio Vicariato : il primo fu quello in cui arri-
nostri occhi erano fissi in quelle tre faccie amiche varono i religiosi Scolopii, il secondo è questo,
che sorridevano di continuo . Finalmente, eccoci in cui mi fu concesso di abbracciare i figli di
nella stazione di Concezione . Che spettacolo! che D . Bosco . - Bisogna che dica ancora, per mostrare
ricevimento per i poveri figli di D . Bosco ! Per tutto l'amore che ci porta questo buon Vicario,
me passai in mezzo a quella folla di gente che che, appena eravamo giunti in S . Rosa de los
ci attorniava silenziosa, senza nulla vedere . Con- Andes, ricevemmo un suo telegramma che tra-
fusi stringevamo la mano or all'uno or all'altro scrivo letteralmente : Saludo afectuoso a Uds.
che ce l'offerivano, e coperti di confusione come Dios benediga à los híjós de D . Bosco . Deseo
eravamo, ci sentimmo allora orgogliosi di essere abrazarles cuarsto antes . Maria Auxiliatrix los
i figli di D . Bosco . Molto tempo s'impiegò prima protegerà . Domingo B . Cruz . - Non è vero
di arrivare alle vetture che ci attendevano . Ci che siamo in buone mani? Basta ; bisogna che
si disse di poi, che in mezzo a quella folla vi erano tronchi assolutamente. Ho materia per un' altra
i rappresentanti di tutte le classi della popolazione . lunga lettera, e mi darò premura di mandargliela
Aveva i suoi il Clero secolare, ma sarebbe ba- appena mi sarà possibile . Finisco con pregare
stato il signor Vicario . Aveva i suoi il clero re-
golare, i RR. PP . Gesuiti, gli Scolopi, i Dome-
nicani, Francescani, Mercedarii ecc . L' autorità
lei, carissimo P . Superiore, che voglia ringra-
ziare in nostro nome tutti i cari confratelli coo-
peratori, amici ecc . che ci aiutarono colle loro pre-
civile aveva pure i suoi, tra i quali il signor ghiere, e ci ottennero dal Signore un viaggio sì
Presidente della corte di giustizia, dottor Carlos prospero, benché tanto lungo e tanto pericoloso .
Rizzo Patron, cattolico di mente e di cuore .
Davvero che la mano della Provvidenza ci guidò
I ricchi erano molti, ci dissero ; i poveri assai visibilmente in questo tragitto. Appena si ebbe
più : e questi li conoscemmo anche noi, e tutti
sorridevano al nostro passaggio, mostrando colla
loro fronte serena l'allegria del cuore, perché
una caduta, senza nessuna conseguenza, senza il
minimo danno , e l'ebbe il sottoscritto in mezzo
a quelle montagne per la caduta della mula .
vedevano in noi i futuri amici e padri dei loro
poveri figli . Varii personaggi distinti del Clero
e nobili signori, tra cui lo stesso Presidente
della Corte di Giustizia, ci accompagnarono fino
alla Casa della Provvidenza, dove tiene sua dimora
il signor Segretario D . Esperidion Herrera,
dove fu alloggiato il nostro D . Milanesio la prima
volta che dalla Patagonia passò nel Chilì . Qui
L' altro piccolo inconveniente fu l' aver smar-
rito D . Daniele , ma fu cosa di poche ore ; non
le dico il come né il perché per risparmiare
tempo . Del resto tutto bene, tutto a maraviglia .
Perfino i nostri due ammalati si sentirono meglio .
D . Pedro non tosse più, e si tiene per guarito .
Il P . Daniele si sente meglio della sua indispo-
sizione , e speriamo che continuerà migliorando
avemmo un'altra sorpresa .
fino a guarire totalmente
9° Ai piedi degli altari - In mezzo agli amici,
P . EvASIO RABAGLIATI .
Entrammo nella Chiesa attigua, ricevuti dai
12 primi orfanelli che sono già ricoverati . nella
nostra casa E scuela Taller de S . Jose, per cura del
caritatevole signor Segretario . C'inginocchiammo

1.10 Page 10

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LETTERA II .
ricchissima allo stesso tempo, malgrado tutta
quella povertà che circondavaci .
I Salesiani a Concezione .
2° Descrizione della nostra Casa .
Aguas Calientes sulla sponda destra del fiume Nehueve'
25 marzo 1887.
1° Presa di possesso della nuova casa - La Di-
vina Provvidenza.
Dopo due, giorni di riposo nella Casa della
Provvidenza, noi chiedemmo di andarcene al
Collegio, futuro campo di nostre . fatiche ; ma
trovammo da tutte parti .forti opposizioni. Si ad-
duceva l'incomodità del sito , la nessuna prepa-
razione, l'inconveniente di metterci al lavoro su-
bito dopo un viaggio così lungo, e cento altre
difficoltà quasi tutte esagerate, molte fantastiche
e nessuna che ci convincesse . Noi non avevamo
che una frase in risposta : se il nido non è pre-
parato, ce lo prepareremo , ma bisogna che ci
troviamo là ; senza di questo , le difficoltà non so-
lamente non scompariranno, ma aumenteranno . Fi-
nalmente vi siamo riusciti, e ci trovammo là con
In seguito pensammo ai nostri orfani e pre-
senti e futuri. Tutto il corpo dell'edifizio è for-
mato da 4 saloni, due di fronte di 20 metri di lungo
per 5 1/2 di largo;eduailtqsdopi
in lunghezza, colla stessa larghezza . I 4 saloni
però erano senza divisione di sorta . E poi uno
era già destinato per la cappella ; un altro per
parlatorio, dormitorio dei Salesiani, laboratorio di
calzoleria ; il che si fece per mezzo di separa-
zioni con tela greggia . Restavano due saloni ;
parte di uno la destinammo a dormitorio per i
ragazzi, fino a contenere una trentina di letti ;
l'altra parte per una scuola di esterni, capace di
un centinaio di ragazzi, che sono numerosissimi
nel nostro vicinato , senza nessuna scuola muni-
cipale . L'altro salone ha varie separazioni, e ser-
virà per cucina, dispensa, refettorii, ecc . Il labo-
ratorio dei falegnami , che già funziona benino ,
ha un posto riservato, ed è una magnifica tet-
una faraggine di cose da fare per rendere abi-
tabile la nostra casa. Veramente pareva quello
un voler tentare la Divina Provvidenza ; eravamo
senza letti, senza stoviglie, senza cucina , senza
pane , privi di tutto ; eppure volevamo restare là .
No:liarPgvndemzchait
qui, e qui siamo ; adesso tocca alla Provvidenza
provvederci di tutto quello che ci è necessario . E
sì che non ragionavamo male . Potrebbe sembrare
una bugia, eppure è questa una gran verità ; prima
di notte avevamo ogni cosa. Chi ci regalò i
letti, chi le lenzuola e le coperte ; un benefattore
ci mandò tutto il necessario per la cena : una
benefattrice il vino e companatico per varii giorni ;
altri altre cose . Insomma , toccammo con mano
fin da quel primo giorno che la Provvidenza è
veramente una buona madre, e che non abban-
dona mai quelli che in lei confidano.
Quello che più ci premeva era prepararci una
cappella interna per celebrare la Santa Messa in
casa ed avere con noi il Re dei re . Così fa-
cemmo, ma anche qui incontrammo una grande
difficoltà : quella di non avere nulla affatto, ec-
cettuato un calice che portò seco D . Scavini da
Montevideo . Non importa ; si aggiustò alla me-
glio un piccolo altare . Chi ci vide occupati in
quel lavoro, ci chiese se avevamo di che vestirlo
e adornarlo, e dovemmo rispondere di no ; allora
ci mandò tutto l'occorrente . Un altro pensò alle
pianete, camici, amitti, e a tutto il necessario
per vestire il prete : e dopo due giorni già cele-
bravamo la nostra Messa in casa . L'altare però
non aveva un tabernacolo, e vi fu chi ce lo provvide .
Dopo non avevamo un ciborio nè bello, nè
brutto da mettere dentro al tabernacolo ; e un buon
prete ce ne regalò uno bellissimo . Il Signore,
daquelbonPrchè,povidegncsa,
e prima a noi e poi a se stesso ; e dopo pochis-
sigmorncpavquelotchnavm
intorno a noi , perchè avevamo con noi e
gic.raAmlenotipvùbelacs, orno e notte il Padrone di casa, Gesù in Sa-
toia fatta con legname a fianco dell'edifizio . An-
nesso alla casa vi é un vasto terreno. Eccole qui
in succinto la nostra posizione . Qualcheduno po-
trebbe dire che è brutta . Per me dico fran-
camente che è bella, molto bella, che promette
molto, perché comincia nella miseria .
Per me, che ho visto la casa di Buenos Ayres
nascere tra mille difficoltà, in mezzo alle priva-
zioni , sempre povera, sempre carica di debiti,
eppure progredire ogni anno più, fino ad avere
un edifizio che contiene più di 300 alunni interni
che la Provvidenza raduna sotto la bandiera
Salesiana ; per me, ripeto, che ho visto tutto
questo, che so tutto questo , che so ancora che
sono fiorenti tutte le nostre case che ebbero u-
mili e poveri principii, dico francamente che ho
buoni pronostici per la casa della Concezione del .
Chilì .
La Provvidenza la prenderà sotto la sua pro-
tezione e la farà fiorire, sebbene ci siano scono-
sciute le sue vie .
Una comunità religiosa si offrì a farci il bu-
cato gratis ; un'altra ci mandò camicie, mutande,
lenzuola, ecc . in abbondanza per i nostri poveri
orfani ; un signore caritatevole ci regalò parec-
chie migliaia di mattoni speciali per alcuni la-
vori di casa, e per l' erezione di una colonna
in mezzo del cortile, destinata a sostenere una
magnifica statua di S . Giuseppe, altro regalo di
altro benefattore . Presto, essendo entrati in casa
con nulla, dovremo dire di aver tutto . Deo gratias .
Aggiungerò che fin dalla prima domenica del .
nostro arrivo s'inaugurò l'Oratorio festivo con
un concorso straordinario, se si considera la
niuna pubblicità che si diede a questo riguardo :
erano 90 i ragazzi che giuocavano con noi e che
di poi assistevano al catechismo . Non mi trovava
più in casa la domenica seguente ; ma ho tutto
a credere che il concorso sarà stato assai mag--
giore ; e lo sarà ancor più in seguito quando
potremo pensare a disporre giuochi, far rega
lucci . preparare lotterie ecc.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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3.°SpirtoelgsdpolazindeCh
- Avidità di ascoltare la parola di Dio e fre-
quenza dei Sacramenti.
4° Monsignor Cagliero non arriva - Ansietà e
timori - Monsignore è aspettato con gran
desiderio .
Gratissima sorpresa ci recò poi la novena so-
lenne di S . Giuseppe fatta nella chiesa della
Provvidenza . Noi Salesiani unitamente ai nostri
pochi orfani la facemmo proprio con slancio ; si
trattava di attirare su noi e la nostra casa le
benedizioni di questo grande Patriarca, al quale
sono dedicate le nostre scuole di arti e mestieri .
Se vi siamo riusciti, non lo potrei dire, ma li
sapremo presto. Quello che più ci fè stupire du-
rante quella novena fu la divozione, la religio-
sità del popolo della Concezione . Città beata, la
disse un signore spagnuolo col quale parlai du-
rante la prima traversata della Cordigliera ; e
potei convincermi che lo è di fatti .
Ogni sera era un concorso immenso di ogni
classe di persone che accorrevano alla chiesa per
assistere alle funzioni religiose ; e la chiesa, seb-
bene assai grande, era letteralmente piena zeppa ;
e posso proprio dire di non aver mai avuto la
soddisfazione di predicare ad una udienza tanto
numerosa e rispettabile come quella . E poi, che
semplicità, che modestia nel vestito delle donne
chilene ! Inutilmente si sarebbe sforzato di cer-
care su una di quelle centinaia di teste o un fiore,
o un nastro, o qualche cosa che attiri l'atten-
zione o lo sguardo degli assistenti . Tutti i ve-
stiti sono bruni, tutto lutto ; il lusso non entra
ancora nelle chiese chilene , e voglia Iddio che
non entri mai . - Padre mio, mi diceva il signor
Vicario in una conversazione che tenevamo fa-
migliarmente il giorno stesso dell'arrivo : la po-
polazione del Chili ha gran fame di due cose
fame di parola di Dio ; fame di Sacramenti .
E tutto vero ; e la frase non contiene nulla di esa-
gerato, per chi conosce questa cristiana popola-
zione . Che ha gran fame della parola di Dio, lo posso
dire io, e lo può dire chiunque sia entrato una volta
in una chiesa nel tempo di una predica . Che poi
abbia gran fame di Sacramenti, è anche certo .
Seicento Comunioni si distribuirono nella chiesa
della Provvidenza nella sola domenica fra la
novena di S . Giuseppe . Nel giorno della festa si
sperava di passare il mille . Ed è da notarsi che
le persone che si comunicano non sono tutte
donne, come succede in altre parti ; gli uomini
dànno il loro contingente, e l'assicuro che il sesso
maschile è ben rappresentato. Ogni giorno della
settimana , in ciascuna chiesa della Concezione ,
vi è la sua corona di Comunioni . L'Associazione
del Sacro Cuore è qui fiorentissima . I soli Padri
della Compagnia hanno sul loro registro più di
2500 inscritti, che frequentano i Sacramenti al-
meno una volta ogni mese ; e questo succede in
proporzione in tutte le altre chiese ; o, dirò me-
glio, in tutte le chiese del Chilì . Mi diceva l'altro
giorno uno dei Padri Francescani della città di
Chillan che, solamente nella loro chiesa, hanno
distribuito, durante l'anno scorso, più di 85,000
Comunioni.
In mezzo a quella felicità che godevamo per
vederci così ben ricevuti e cotanto amati dalla
popolazione chilena, noi avevamo una gran spina
piantata nel cuore, e nessuno poteva togliercela .
Era il troppo lungo ritardo del nostro Mon-
signore, che avrebbe dovuto trovarsi alla Con-
cezione fin dai primi giorni di marzo, e il non
avere di lui nessuna notizia . L'ultima sua lettera
mandata a Buenos Ayres dal deserto della Pa-
tagonia diceva : « Si trovino in Concezione del
Chilì i sei destinati per quella casa, nei primi
giorni di marzo, prendendo il cammino più breve :
io li precederò, o arriverò con loro per l'inau-
gurazione » . E già eravamo al 13 del mese e
non era ancora arrivato .
Questo ci faceva sospettar male . Noi per con-
solarci, o, per meglio dire, per distrarci, face-
vamo mille congetture . - Forse ha trovato il passo
della Cordigliera chiuso per causa del cholera,
dicevamo, ed è tornato indietro per continuare
la sua missione ; o forse ha già nevicato ; sulle
montagne, e trovò impedito il passaggio ; oppure
se ne andò a cercare un passaggio più facile
verso il Sud . - Ma era quello un mezzo per in-
gannarci, sapendo di farlo . È accaduta una qual-
che disgrazia o a Monsignore o a qualcuno dei
suoi compagni ! Questo era il pensiero di tutti
ma nessuno osava manifestarlo . Per cavarci ad
quella incertezza , il giorno 14 si spedì un
telegramma a Patagones, pregando i confra-
telli di mandarci notizie, se mai ne avessero avute .
Nulla di nulla ; nessuna risposta, nè bella , nè
brutta . Si seppe poi che il telegramma non potè
andare al suo destino.
Intanto il signor Vicario per precauzione aveva
avvertiti tutti i parroci della frontiera di notifi-
care subito a Concezione qualunque cosa venis-
sero a sapere riguardante Monsignore .
Monsignor Cagliero era aspettato come un an-
gelo del cielo . Questa diocesi al presente è senza
Vescovo, perchè l'eletto Mons . Blait essendo in-
fermo, non fu ancora consecrato . Si vorrebbe ap-
profittare della venuta di Mons . Cagliero per dare
più solennità alla cerimonia della consecrazione,
per conferire gli Ordini sacri ad alcuni chierici
per assistere in tutta pompa alle cerimonie della
prossima Settimana Santa . Era anche aspettato
per altre varie ragioni principalmente per nuove
fondazioni . Il giorno stesso del nostro arrivo ci
giunse un telegramma da Valparaiso, pregandoci
a non obbligarci qui a Concezione, perchè là era--
vamo aspettati e tutto è all'ordine per l'apertura
di una casa. Qualche giorno fa venne un signore
dalla città chiamata Los Angeles verso l'Arau-
caria, dicendo che veniva appositamente per
prenderci e condurci per l'impianto di una casa
in quel luogo . Il signor Vicario ci parlò di una
casa e di un terreno a Traiguen, l'ultima par-
rocchia che confina già con gli Araucani . Da
Talea, altra città importante , ci chiamano . Da
Santiago venne un membro del Clero per invi
tarci . L'Arcivescovo ci aspetta, la casa è preparata .

2.2 Page 12

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Tutti costoro erano ansiosi di veder Monsi-
gnore e avere una risposta.
5 ° Nunzio della caduta di Monsignor Cagliero
sulle Ande .
Finalmente il giorno 15 arrivava una lettera
da Chillan . Era corta, ma diceva molto . « Non
ho il piacere di conoscere V . R ., mi scriveva uno
dei Padri Francescani, ma mi credo in dovere
di spedirle questo biglietto per darle una dolo-
rosa notizia . Una lettera arrivata testè dalla Cor-
digliera, colla firma del P . Domenico Milanesio,
mi avvisa che è accaduta una disgrazia a uno
dei Missionari della Patagonia, e nientemeno che
allo stesso Mons . Cagliero . Il cavallo che mon-
tava imbizzarrì all'improvviso e si diè a correre
precipitosamente verso un abisso . Monsignore
non aveva scampo di sorta ; nessuno poteva aiu-
tarlo, poichè il sentiero era strettissimo , fian-
cheggiato da enormi macigni . Allora Monsignore,
vedendosi perduto se più tardava a gettarsi
dal cavallo, perchè erano inutili tutti gli sforzi che
faceva per frenarlo, ed il precipizio era vi-
cino, si lasciò cadere dove gli parve meno pe-
ricoloso il sito ; ma battè della persona in un
letto di pietre e rimase per qualche tempo senza
parola e come morto . Si teme che abbia due costole
rotte ed una gamba ammaccata ; ha sulla persona al-
tre contusioni, ma di poca conseguenza . Si manda-
rono subito le medicine che chiedeva ; di più si
mandò un poco di vino generoso ed altri com-
mestibili per il povero infermo . La disgrazia suc-
cesse il giorno 3 del corrente alle 8 del mattino,
a tre giornate di cammino da Chìllan , nel sito
chiamato Aguas Calientes, sulla sponda sinistra
del fiume Nehueve, di fronte alla Cordigliera
detta del vento. Faccia lei quello che crede più
conveniente in così critiche circostanze » . Fir-
mato P . Quesada .
Il mistero era svelato ; ed il ritardo e il silenzio
di Monsignore avevano la loro spiegazione . La
disgrazia che tutti temevano era successa real-
mente, e pareva assai maggiore di quella che
noi ce l'avevamo figurata. Il giorno 3 di marzo,
mentre i Salesiani giungevano a Santa Rosa de los
Andes ai piedi della gran Cordigliera, Monsignore
cadeva su una delle sue cime con pericolo di lasciarvi
la vita . Che fare allora ? Corsi senza indugio dal si-
gnor Vicario per consiglio, ed egli appena ebbe letta
la lettera, gettando un profondo sospiro . - Povero
Monsignore, esclamò : che disgrazia ! Ma la Ver-
gine Ausiliatrice l'assisterà e lo proteggerà . Adesso
è necessario che lei parta subito, che voli al suo
fianco, se mai abbisognasse della sua assistenza,
e poi anche per tenerci al corrente di tutto
quello che possa succedere . Le si darà il danaro
per il lunghissimo viaggio perche è giusto prestar
aiuto a chi viene a lavorare con noi e per noi . Ella
si procuri tutto quello che può credere neces-
sario, al caro paziente ; e poi domani coll'espresso
parta per Chillan ; là troverà tutto l'occorrente
per ripartire subito per la Cordigliera . E appena
sarà al fianco di Monsignore , gli baci il sacro
anello per me, lo preghi di mandarmi la sua be-
nedizione, e gli dica che qui l'aspettiamo a braccia
aperte , e che venga quanto prima per finire
la sua cura qui fra noi . - Poi dettò subito un
telegramma per i Padri Francescani di Chillan
« Il Superiore dei Salesiani della Concezione
ringrazia e prega tener pronti per domani e uo-
mini e cavalli per andare alla Cordigliera del
vento . » Il signor Vicario aveva indovinato tutti i
miei pensieri, e soddisfatto la mia più grande
aspirazione . Partire subito era il mio gran desi-
derio .
6° D . Rabagliati in cerca di Mons . Cagliero .
L'indomani (16) alle ore 8 del mattino, col treno
espresso , partii per Chillan con un medico-chi-
rurgo . Ma costui, giunto a Chillan, non ebbe le
forze di intraprendere un viaggio tanto disastroso
come è quello delle Cordigliere, poiche era mezzo
infermo . Pensava eziandio che al suo arrivo Mon-
signore non avrebbe più bisogno della sua cura .
Da Chillan appena potei avere un buon cavallo ed
un giovane pratico dei monti ripartii per le Cordi-
gliere . La guida però conoscendo poco quei sentieri
da capre e non da uomini, per non espormi al pe-
ricolo di perdermi , fui obbligato a seguire una
carovana che si dirigeva a quelle stesse parti .
Non le parlo di questo viaggio ; dovrei ripetere
qui poco più , poco meno tutto il già detto
nella mia corrispondenza anteriore . E poi un
solo era il mio gran desiderio, uno solo il pen-
siero che tutto mi preoccupava : arrìvar presto
per togliermi da quell'incertezza crudele che tanto
mi faceva soffrire.Sièperqustochin
vedeva nè il bello nè il brutto del viaggio ;
sprezzava i pericoli che incontrava, mi parevano
lunghissime le notti, perchè durante esse non
poteva viaggiare ; e forse era spietato colla po-
vera bestia che mi portava, la quale , sebbene
galoppasse del suo meglio, pure mi pareva ancora
troppo lenta la sua corsa . Già mi era rassegnato a
vederla scoppiare nel momento che avessi po-
tuto mettere il pie' a terra e volare al fianco
di Monsignore, senza pensare che del cavallo
avrei avuto assoluto bisogno per ritornare a
Chillan .
Finalmente, dopo 4 giorni di monta e cala,
come a Dio piacque , senza il minimo inconve-
niente, arrivai in vista della casa-capanna nella
quale soffriva Monsignore . Era il giorno 24 alle
10 del mattino .
D . EVASIO RABAGLIATI.
LEETTERA III.
Pericolosa caduta
di Monsignor Cagliero
1° Missioni nel deserto .
Durante quattro mesi , la nostra missione nel
deserto fu benedetta in un modo particolare da
Dio e coronata di ben copiosi e consolanti frutti .
I punti toccati erano Negro Muerto, Choel-
Choel, Chichinal, stabilimenti S . Flora, Roca e las

2.3 Page 13

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Cavañitas, siti sulle sponde del Rio Negro . Indi
trascorse 90 leghe sulle rive del Neuquen e Rio
Agrio, facemmo due altre stazioni : una in Codi-
h ue e l'altra in Norquin , situato ai piedi delle
Cordigliere, dove Monsignore benedisse una cap-
pella provvisoria dedicandola a S . Rosa di Nor-
quin , nominandovi a cappellano D . Bartolomeo
Panaro . Quindi entrando nelle falde delle Cordi-
gliere verso il nord passammo i fiumi Trocuman,
Reinileo, Arileo, Lileo y Nehueve confluenti del
Neuquen sulle cui sponde facemmo altre quattro
stazioni .
A Malbarco ci trovammo vicini alle sponde del
Rio Nehueve in un luogo detto Aguas Calientes
(a cagione di una sorgente d'acqua tiepida nel-
l'inverno) a 18 leghe distante da Norquin verso
il nord . Avevamo percorse felicemente 250 leghe
evangelizzando le genti che incontravamo per via .
In questo lunghissimo viaggio fummo sempre bene
accolti e ben trattati dalle autorità militari e ci-
vili e da altre persone private a cui siamo debi-
tori della nostra gratitudine per le attenzioni ri-
cevute . Ed in particolare lo siamo al sig . Lucas
Becerra, in casa del quale fummo ospitati durante
una missione di quattro giorni . Questo signore
io l' aveva già conosciuto l' anno 1883, durante
gli otto giorni di una missione . Esso e la sua
consorte essendo eccellenti cattolici , sogliono i
Missionarii Salesiani far quivi una stazione, quando
passano per queste parti . Eravamo alle Cordi-
gliere de los vientos .
2° Partenza da Malbarco . - Primo giorno di
viaggio sulle Ande .
Il giorno 2 di marzo verso le ore due po-
meridiane , finita la Missione in Malbarco , ci
preparavamo per un' altra che dovevamo dare
in un luogo detto Chacay Mlei-hue , distante
di qui sette leghe . Fina a questo punto eravamo
stati portati dai nostri cavalli docili e conosciuti ;
perciò non ci successe nessuna disgrazia . Ma
questi essendo omai stanchi e macilenti, pen-
sammo lasciarli liberi per qualche mese e farci
imprestar nuovi cavalli da questi buoni vicini .
Non l'avessimo mai fatto . Monsignore sem-
brava presagire qualche disgrazia, e perciò di
mala voglia si rassegnò a montare un cavallo
sconosciuto, sebbene a giudizio del padrone fosse
docile . Palesando il suo rincrescimento a coloro
che lo accompagnavano : - Che dura necessità
é mai questa, disse, aver noi tanti cavalli e non
potercene servire perché troppo stanchi! Ma pa-
zienza ! Non posso lamentarmi perché mi lamen-
terei della carità che mi fanno . - Quindi si
raccomandò di gran cuore a Maria SS . Ausilia-
trice, perché volesse coprirlo col suo manto di
madre e difenderlo .
Partimmo accompagnati dal padrone di casa
signor Lucas e da otto signori, che in ossequio .
al Vescovo ed agli altri Missionarii, volevano
venire fino a metà del cammino . Il nostro scopo
era di portarci sulle rive del fiume Curileo per
farvi due stazioni ; quindi una terza nelle vi-
cinanze del Rio Malbarco che sarebbe stata l'ul-
tima ; e di là intraprendere il viaggio pel Chilì
valicando le Cordigliere nella direzione di Chillan .
Nel cammino discendemmo per tre quarti d'ora
le profonde rive del Rio Nehueve . Lo guadammo
e, dopo d'aver valicato un alto monte, scendemmo
nel profondissimo letto del Neuquen, fiume non
senza copia di acque, che passammo a poche leghe
distante dalla sorgente . Quindi, seguendo un sen-
tiero che serpeggiava qua e là, seminato di sassi,
sterpi e macigni, ci arrampicammo su per la
costa di un altro monte e fummo a passar la
notte in una capanna abbandonata, sita in una
bella oasi, con una piccola sorgente di acqua
cristallina . I suoi proprietarii presentemente vi-
vono nella veranada, ossia nei prati che trovansi
nel seno delle Cordigliere . Confortato lo stomaco
con un saporito puchero, preparatoci dalla cari-
tatevole nostra scorta, allegramente ci riposammo
nel nome del Signore .
3° Sinistri presentimenti . - Monsignor Cagliero
cade da cavallo .
La domane, appena albeggiò, fatta l'orazione
del buon Cristiano e preso il mate invece del
caffè, sellammo i cavalli . Avendo disposto il tutto
per la marcia, salutammo sei di quei signori, fra
i quali Lucas Becerra, i quali tornavano alla loro
case, restandone con noi ancora tre, i quali, con
sacrificio più penoso, avevano deciso di accom-
pagnarci sino al luogo destinato per l'ultima fer-
mata e Missione .
Ci guidava un Vaqueano o pratico dei luoghi
e venivano con noi alcuni mercatanti Chileni, che
ci seguivano nell'intento di approfittare della
Missione per vendere le loro merci . Cammina-
vamo tutti allegri e sani con un fresco venti-
cello ed ascendevamo una sierra detta Mala-
Couhuello, parola indigena che suona : corale del
cavallo . Qui appunto il buon Dio ci aspettava
per regalarci una parte della croce del suo Divin
Figliuolo Gesù .
Prima della partenza il nostro caro Monsignore
preoccupato sempre da una non so quale previsione
che dovesse succedere alcun sinistro avvenimento,
ci avvertì di osservare che gli si accomodasse
ben ferma la sella . Così si fece, ma non valsero
tutte le precauzioni ad evitare la disgrazia . Ave-
vamo appena percorso un paio di miglia su per
la vetta di quell'alto monte , quando repentina-
mente scorre indietro al cavallo di Monsignore
il sottopancia . Quell'animale all'istante si inquieta,
saltella , s'infuria e mena calci disperatamente ,
sicché la sella andò da banda . Quindi si dà a
precipitosa fuga per il pendio di quel monte, per
burroni e fra grossi macigni sporgenti . Il pori-
colo di Monsignore era terribile .
Noi al vederlo in tale cimento soffrimmo ido-
lori di una angosciosa agonia . Avremmo voluto
arrischiare e perdere la nostra vita per salvare
la sua : ma il timore di spaventare di più il suo
cavallo ci fece star fermi ed immobili . Dio mio,
Dio mio, aiutatelo ! Il nostro pensiero frattanto
era sospeso e tutto concentrato in una inevita-
bile sventura, di cui non potevamo sapere le
conseguenze .
Ma Dio volle che Monsignore conservasse

2.4 Page 14

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sangue freddo e presenza di spirito, sicché, ab-
bandonandosi nelle mani di Maria SS ., si gettò
giù da cavallo in uno spazio ove erano meno
pietre e più piano e largo il sentiero. Tutto ciò
fu cosa di un minuto. Così evitò la morte, perchè,
se avesse dato del capo in quei macigni , Dio
mio, sarebbe andato in frantumi . Con tutto ciò
la caduta non poteva essere che grave .
Corremmo in suo aiuto, lo alzammo dal suolo,
lo interrogammo come stesse e se fosse ferito ,
ma non poteva parlare, e con grande sforzo
traeva un tronco respiro che così gli durò per
due ore . Nel cadere egli aveva invocata Maria .
Dovrà dirsi che la sua preghiera non fu ascol-
tata? Che Maria Ausiliatrice abbia negata la sua
protezione ad un figlio prediletto che l'implo-
rava ? Tutt'altro . Se Maria permise la caduta,
non permise però che fosse mortale, come do-
veva esserlo a giudizio di tutti . E poi chi gli
diede serenità di mente, tranquillità di cuore fino
ad essere faceto anche in mezzo ai dolori ed agli
spasimi ?
Infatti quando rinvenne ed appena riebbe l'uso
della parola, gli sfuggì di bocca un motto che
tranquillizzò la sua gente . Vedendosi attorno
i confratelli tutti mesti e cogli occhi gonfi di
lagrime : - Nada, nada ; niente, niente ; non
è nulla ! - E chiamato a sè D. Milanesio , che
pareva il più afflitto di tutti e inconsolabile, gli
disse, per calmare quell'affanno e fargli animo
- E perché piangi, mio caro D . Milanesio ?
Perchè piangete tutti così ? Non vi affliggete di
troppo ; non è poi caso disperato il mio . Non
fate come i bambini. Di tante costole che ho,
credo di averne rotte solamente due ; e vi par
molto ? Una o due di meno è cosa da nulla . Co-
raggio, miei cari, coraggio . Passerà anche questo .
Consolatevi e state allegri . - E poi alzando gli
occhi al cielo e sforzando più forte la voce :
- Oh, disse ; il Signore ha voluto così, e così sia ;
sia fatta adesso e sempre la sua santissima vo-
lontà . Maria Ausiliatrice, pregate per me . -
4° Tranquillità d'animo in Monsignore .
Ripreso sentore, il buon vescovo incominciò a
provare i dolori della caduta . Sullo stesso luogo pre-
parammo un letticciuolo coi nostri drappi e coperte
delamonturqivladgmo,perchèn
e.raSupboistmlndrepiùot
chiamrequsgnoiche'rapmsieno
co.nPertufsiamlpdnoi
passo del Neuquen li aveva trattenuti alquanto,
si. chènbrevol'ais Costoro al sa-
pere la disgrazia volarono sul luogo fatale del
disatro,elfu'imprsonevat,chil
loro sembiante apparve del colore della morte .
Il signor Lucas Becerra, che ama Monsignore
contul'afeocnuifgloamsupdre,
vedendolo in quello stato e credendolo agli e-
s.trMeomni,gpèfarelgim
chesnaor,ceòd'inforglcai,
gl,eidpaocrsmnleparo
c:moin-uOarsg,lide
Lucas, ho bisogno di lei adesso ; non saprebbe
indicarmi se in queste vicinanze si potrebbe tro-
vare un qualche fabbro-ferraio ed invitarlo a
venir presto
Il nostro amico , che non comprese la facezia
di Monsignore, credè in sulle prime che vaneg-
giasse ; ma poi, parendogli che avesse parlato sul
serio : - Sì, Monsignore, rispose ; è difficile, ma
non è impossibile ; con un poco di tempo e di
pazienza si potrebbe trovare : - Credette certa-
mente che si trattasse di ferrare i cavalli . E per
accertarsene volle interrogarlo :
- Ma mi dica, Monsignore : Perchè mai vuole
qui il fabbro-ferraio ?
- Oh bella! rispose Monsignore col sorriso
sullo labbra e stringendogli più forte la mano
perchè lo capisse ; oh bella! perchè mi aggiusti
queste due costole che ebbero la disgrazia di
rompersi o di uscire di posto nella caduta!
Chi direbbe mai che chi parlava così avesse
il pallore della morte sul volto e potesse giudicarsi
presso alle porte dell'eternità? Eppure è così . Mon-
signore soffriva, ma non voleva che gli altri sof-
frissero per causa sua ; perciò si sforzava con
queste ed altre facezie di consolarli alquanto , e
l'ottenne , poichè da quel momento entrò nel
cuore di tutti la dolce speranza che , se la dis-
grazia era grande, non era però senza rimedio .
Monsignore sperava bene e con lui speravano
bene tutti i presenti .
Intanto il cavallo, che era stato causa della
caduta di Monsignore, si era fermato ad una lega
di distanza, ai piedi di un'alta rocca, avendo nella
sua corsa vertiginosa seminato qua e là gli at-
trezzi della montura, rompendoli in parte . Il si-
gnor Matteo Villogra , nostro Vaqueano , ed i
due negozianti in venti minuti lo aveano rag-
giunto, afferrato e quindi ricondotto .
5° Prime cure. - Consultazione . - Delibera-
z. ione
Erano già le otto del mattino ; il sole inco-
minciava ad essere alto ed insoffribile ; non vi
erano nè alti cespugli, nè fontane per refrige-
rare l'arsura della lingua . Si mandò per acqua
alla distanza di due miglia. In quanto all'ombra,
non avendone altra, ci servimmo di quella di una
rocca . Colà traslocammo Monsignore coll'aiuto di
quattro uomini, poichè non poteva più dare un
passo, ne reggersi in piedi per i dolori gravi
che sentiva alla vita . Mentre stavamo pensando
al modo di calmare le sue sofferenze, non avendo
rimedio di farmacia, ci venne in pensiero quello
descritto dal Vangelo e usato dal pio Samari-
tano . Non avendo olio, facemmo uso del solo
vino, di quel vino che portavamo per la celebra-
zione della santa Messa . Due erano le ferite, cioè
due coste nel fianco sinistro che si slogarono ,
rompendo le carni e ammaccando alquanto il pol-
mone : tutto il femore sinistro sino al ginocchio
si trovò solamente contuso . Io stesso versai il
vino sulle ferite , le fregai e le fasciai con un
fazzoletto . Dopo aver ripetuta varie volte questa
operazione, feci trangugiare a Monsignore alcuno
cucchiaiate di vino . Queste cure lo ristorarono

2.5 Page 15

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In seguito ci consultammo sul da farsi . Non
avevamo alimenti . I raggi del sole erano così
infuocati che davano a temere altri guai, tanto
all'infermo come a noi . Due erano i pareri : o
fare una capanna in quello stesso luogo con ar-
busti, o trasportare Monsignore sulle sponde del
Neuquen . Ma insorgevano difficoltà gravi per
effettuare tanto l'uno che l'altro progetto . Subito
presi con me due di quelli uomini, armati di
grosso coltello, per tagliare rami di arbusti e per
improvvisare la capanna ; ma ciò non fu possi-
bile . Cercammo un altro luogo ombroso e non
si trovò che il profondo letto di un torrente a-
sciutto, le cui alte rive potevano , se non del
tutto , almeno in parte , difendere Monsignore
dai raggi dei sole . Laggiù si doveva trasportarlo
nel caso che non fosse possibile giungere alle
rive del Neuquen . Mentre io andava e veniva
affannato in queste diligenze, non so se per de-
bolezza o piuttosto per colmo di afflizione , non
potei più frenarmi e ruppi come un fanciullo in
dirottissime lagrime .
6° Si ritorna a Malbarco. - Viaggio penoso .
Ritornato dove stava Monsignore circondato
da tutti gli altri, ci consultammo una seconda
volta, e non vedendo modo migliore per proteg-
gere l'infermo che l'avvicinarci più al Neuquen,
eziandio nel caso di non poter giungere alle sue
rive, consigliammo Monsignore ad avere pazienza
e soffrire gli scuotimenti del cavallo per il tratto
di una lega .
- Fate tutto ciò che vi pare, rispose .
Sebbene egli incontrasse molta difficoltà in
sorreggersi, tuttavia tentò l'impresa . Quattro uo-
mini lo posero sopra un cavallo di andatura
soave, appartenente ad un buon vecchio settua-
genario chiamato Filoteo Sanmartin . Costui aveva
convenuto con Monsignore di mettere i proprii
cavalli a sua disposizione per quel viaggio al
Chilì .
Uno di quei buoni signori si assise in groppa
sullo stesso cavallo e sorreggeva Monsignore ,
mentre due altri lo accompagnavano ai fianchi,
per sostenerlo in caso di uno svenimento . Io poi,
affidando la cura del mio cavallo a Zanchetta ,
camminava a piedi, traendo per la briglia quello
di Monsignore e facendolo passare dove era meno
sassoso l'aspro sentiero . Eravamo a metà dell'al-
tura . Camminammo per circa due ore per la
china di quel monte, seminato di sassi, sterpi e
spine, non senza molta difficoltà e dolori per
parte del nostro infermo, dolori che egli tempe-
perava coll'invocare spesso i nomi di Gesù e di
Maria .
Percorse circa tre miglia , giungemmo sulle
rive del Neuquen . Monsignore non ne poteva
più dalla stanchezza e per mille sofferenze che
gli strappavano ad ogni istante nuovi gemiti . Lo
calammo giù da cavallo e lo adagiammo sopra
di un letto improvvisato con giunchi, all'ombra
di una piccola capanna disabitata . Quivi si rin-
novarono le solite operazioni, versando vino sulle
parti lese e fregandole diligentemente .
Monsignore non potendo respirare per le fitte
che gli cagionava il polmone sinistro aveva detto
scherzosamente : - Tutto va bene, ma i mantici
non soffiano .
Ma quantunque paresse aver provato qualche
refrigerio, ciò nondimeno il male prendeva nuove
forze, e ciò faceva temere, che per quel giorno
non avremmo più potuto rimetterci in cammino .
Passate le ore del caldo più intenso, trattammo
della partenza . Monsignore fece uno sforzo, si
alzò, ma non poté reggersi e svenne . Lo soste
nemmo, ed egli appoggiando la testa ed il corpo
ad uno di noi, stette così alcuni minuti, finchè
rinvenne . - Andiamo ! disse con voce fioca ; a
cui rispondemmo : - Andiamo !
Lo sollevammo sopra del cavallo, e ciascuno
prendendo il suo posto di prima, partimmo . Io a
piedi continuava a tirare a mano il suo cavallo
e solamente montava il mio nel passare a guado
il fiume Neuquen ed il Rio Nehueve . Guadato
il primo, continuammo la marcia per un piccolo
ed unico sentiero che per lo spazio di due leghe
andava serpeggiando, ascendendo talvolta un'al--
tissima rupe, per discendere tosto in un profondo
burrone e poi passare sul dosso di uno scarpato
macigno, che ci faceva vedere là giù in fondo un
profondo abisso.
Già è notte, ma il cielo ci favorisce colla de-
bole luce della luna . Giunti sulle rive del Rio
Nehueve, temevamo per le difficoltà che presenta
il suo letto largo e gremito di grosse pietre. In
effetto il passarlo ci diede molto fastidio e pena
per ciò che soffriva Monsignore dalle scosse che
davagli il cavallo, nel porre le zampe su tante
grosse pietre . Avrebbe potuto sdrucciolare da un
momento all'altro, tanto pìù che portava due pe-
santi uomini sul suo dorso . Senonchè Maria San-
tissima Ausiliatrice , a cui il nostro infermo si
raccomandava continuamente , ci protesse così ,
che potemmo uscire dal fiume senza deplorare
nessuna disgrazia . Salita quindi un'alta rupe di
un altipiano, situato alle falde di un ramo delle
Cordigliere, fatto ancora un chilometro di cam-
mino, arrivammo alla tanto sospirata casa del
signor Lucas Becerra a due ore di notte .
Il medico di Monsignore . - Una lettera a
Chillan e carità dei frati Francescani . - Af-
fetto degli Indii per Monsignore .
Monsignore era sfinito all'estremo , sicché la
credemmo una grazia del cielo che avesse resi-
stito fin qui . La signora di D . Lucas , avvisata
già dell'accaduto, tenevagli preparato un morbido
letto e qualche coserella da ristorarlo . Lo tras-
portammo in casa, ringraziando Iddio e Maria
Santissima Ausiliatrice per averci tanto favoriti .
Da questa notte in poi nostra cura principale
è stata accudire Monsignore nella sua infermità .
Io e D . Panaro di giorno, e Zanchetta di notte .
In quanto ai rimedii, siccome non avevamo far-
macia, il signor Lucas che per somma ventura
è uomo intelligente et habet gratiam curationum,
lo assistette con gran diligenza e gli sommini-
strò rimedii silvestri preparati con erbe , radici
e corteccie di arbusti . Ciò fece con tanto buon
esito che il nostro infermo migliorava sensibil-

2.6 Page 16

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mente ogni giorno . È veramente ammirabile que-
st'uomo !
Appena Monsignore gli manifestava un dolore,
un incomodo, applicavagli subito qualche rimedio,
che arrecavagli sensibile sollievo . Se era la febbre,
davagli una bevanda che gliela faceva ces-
sare ; se la respirazione lo opprimeva, eccoti una -
pozione che dopo pochi minuti gli facilitava il
respiro . Una notte Zanchetta ci risveglia con
premura e ci annunzia che Monsignore non può
respirare, perchè gli doleva molto il polmone . Il
signor Lucas prepara subito un'altra bevanda, la
quale gli concilia il sonno, lo libera dal dolore,
per cui dormì tutto il resto della notte .
Con tutto ciò non credemmo di dover trascu-
rare quei rimedii che suggerisce la scienza .
Perciò il giorno dopo la dolorosa caduta, mandai
espressamente un uomo al Chilì , accompagnan-
dolo con una lettera diretta al Padre Guardiano
dei Francescani in Chillan , in cui gli esponeva
la nostra disgrazia e gli dava nota di quei ri-
medii, che secondo il giudizio del signor Lucas
erano più a proposito pel nostro infermo . Questo
uomo valicò le Cordigliere e ritornò, dopo dieci
giorni, coi rimedii indicati, e con una piccola
provvigione di vino generoso e viveri che i buoni
Padri di S . Francesco ebbero la carità di in-
viarci da Chillan . Il Padre Bonaventura Gacitua,
Superiore di quel convento , ci scrisse una let-
tera, colla quale esprimeva il suo cordoglio con
quello di tutta la Comunità per la disgrazia di
Monsignore . In questo frattempo avevo spedite
due altre lettere , una a Buenos-Aires, l'altra a
Patagones per informare i confratelli dell'accaduto .
Monsignore, sebbene lentamente , migliorava
ogni giorno . I primi quattro giorni di sua infer-
mità li passò con una febbre assai forte, accom-
pagnata da dolori acutissimi di polmoni, soffrendo
per un'assai penosa e stentata respirazione ; ma
poi a poco a poco questi mali incominciarono a
calmarsi . Era consolato nel vedere quei buoni
cristiani di Malbarco che venivano a schiere do-
mandando di sue notizie e portandogli ciasche-
duno alcuni regali di uova, galline, frutta, ver-
dura, con una cordialità commovente .
8° Convalescenza. - Arrivo di D . Rabagliati .
- È stabilito il giorno della partenza . - La
prima messa dopo la caduta .
Finalmente il giorno 12 di marzo Monsignore
si alzò da letto per la prima volta e mosse al-
cuni passi per la camera .
Il giorno 13, domenica fece uno sforzo, entrò
nella cappella e amministrò la Cresima a venti per-
sone . Dopo volle parlare, ma non potè dir altro,
se non che dichiarare che la sua caduta da ca-
vallo era stata mortale, e che per una grazia
speciale di Maria Ausiliatrice, cui poco prima
erasi raccomandato, era stato liberato dalla morte .
Invitava perciò tutti ad unirsi a lui per dar
grazie a Dio e a Maria di avergli conservata la
vita . Mentre ciò diceva, l'emozione lo sorprese
di tal maniera , che , sentendosi sfinito , dovette
troncare sul momento e ritirarsi . Rimessosi in
letto, non si alzò più se non dopo sette giorni ,
dopo i quali incominciò a sedere con noi a pranzo
e a passeggiare più ore al giorno .
Eravamo al 24 di marzo, quando ci giunge
una sorprendente e grata notizia ; essersi visto
a poca distanza un sacerdote che veniva alla
nostra volta . Subito abbiamo fatto varie suppo-
sizioni per indovinare chi potesse essere . Sullo
prime pensammo che fosse D . Scavini Spirito,
ma dai connotati che ci dava chi avealo, incontrato
ci persuademmo essere D . Rabagliati . Infatti
un'ora dopo egli comparve sull'uscio della ca-
panna, coperto cori un poncho alla maniera di un
gaucho del campo . Quale sorpresa per Monsi-
gnore! Ei non sognava neppure di ricevere la
visita di uno dei suoi figli del Chilì , tanto più
che neppure aveva avuto sentore dell'arrivo dei
Salesiani alla Concezione . Credeva che il cho-
lera, scoppiato in quasi tutte le città del Chilì ,
avesse impedita o almeno ritardata la loro par-
tenza da Buenos-Aires . Nessuno può esprimere
la soddisfazione provata da tutti noi alla vista
di un confratello, che credevamo assai lontano e
che ci pareva piovuto dal cielo .
D . Rabagliati rimase senza parola nel veder
Monsignore, perchè, non ostante le notizie avute,
non credeva di trovarlo tanto abbattuto ed in
uno stato così deplorevole . Ma si tranquillizzò
subito e rese grazie a Dio ed a Maria Ausilia-
trice, quando noi lo assicurammo essere Monsi-
gnore fuori di pericolo e già in convalescenza .
Monsignor Cagliero era impaziente di ripi-
gliare il viaggio, ma il giorno della partenza era
stato fissato dal signor Lucas Becerra suo me-
dico e curandero : - Fino al 28 marzo non sarà
possibile partire, diceva il signor Lucas a Mon-
signore . S . S . Ill .ma è ancora troppo debole
il cammino è aspro, difficilissimo e lunghissimo . . .
non vi sono per istrada ranchos, nè comodi nè
incomodi dove alloggiare : non si trovano che
disagi e pericoli ; bisogna mangiar male e dormir
peggio ... Il più piccolo inconveniente potrebbe
essere causa di una crisi seria . Abbia pazienza ,
Monsignore ; non perdiamo nulla protraendo di
qualche giorno la nostra partenza , ma guada-
gnamo molto . - E mise il cuore di tutti in
pace e si attese il giorno 28
Il giorno 25, festa dell'Annunciazione di Maria
Santissima, per la prima volta dopo la sua ca-
duta, Monsignore celebrò la S . Messa , distribuì
la S . Comunione a diciotto persone, amministrò
il Sacramento della Confermazione ad altrettante
e si sentì dì fare un discorsetto ai novelli sol-
dati di Gesù Cristo . Ma dopo la funzione si trovò
talmente spossato che dovette rimettersi a letto
per riparare le forze con un po' di riposo
D . DOMENICO MILANESIO .
(Continua .)
GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE .
ILL .MO E REV .MO SIG . D . Bosco,
Amatissimo Padre! Voglio raccontarle una bella
grazia di Maria SS . Ausiliatrice della quale sono
stato testimonio oculare .

2.7 Page 17

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Avendo io saputo in Rio Janeiro che una si-
gnora fazendeira di nome Antonia Lodovica Ma-
scarenhas , buona cooperatrice salesiana , si tro-
vava gravemente ammalata nella fazenda, temendo
non si fosse ancor confessata, essendo la sua abi-
tazione lontana dalla parrocchia, decisi di andarla
a visitare . Io doveva partire per la mia missione
e partii il 21 agosto con Manuel Fonseca coa-
diutore, sul treno delle 7 antimeridiane, ed arrivai
alla stazione di Ubà alle 2 pomeridiane . Da que-
sto punto alla fazenda restano ancora da per-
correre a cavallo tre leghe e vi giungemmo alle
6 e 1/2.Lafmiglcheàonsvape
ci vide, rimase sommamente contenta e ripeteva
che proprio il Signore mi aveva colà mandato
per dare all'agonizzante l'ultima assoluzione . Tutti
mostravano vivo desiderio che io mi fermassi
finché la povera signora non avesse mandato l'e-
stremo respiro . Da due giorni l' ammalata non
parlava più e si diceva che più non dava segno
di conoscere i parenti che le stavano d'intorno .
Io però non tardai ad avvedermi che vedeva
tutto e tutto udiva, benché sembrasse fuori dei
sensi . Rimasto solo le indirizzai alcune parole per
eccitarla ad atti di vero dolore e senz'altro l'as-
solvetti e le diedi la benedizione con l'indulgenza
in articulo mortis .
Quindi con tutta la famiglia recitammo alcune
delle preghiere dei moribondi e le litanie . Ciò
fatto diedi pure alla morente la benedizione di
Maria SS . Ausiliatrice . Intanto il medico che poco
prima aveva detto la morte essere quasi immi-
nente, avvicinatosi al letto, esclamò con sorpresa
che il polso dell'ammalata era migliorato . Allora
uscii dalla camera dicendo che se vedessero un
peggioramento, mi chiamassero .
All'indomani mattina confessai alcune persone
della famiglia, le quali si comunicarono nella messa
che io volli offrire al Sacro Cuore di Gesù ed a
Maria SS . Ausiliatrice per l' ammalata . Verso
notte aggravandosi lo stato di questa fui chiamato
in fretta in fretta e siccome tutti ed anche il
medico asserivano che stava in agonia, e infatti
pareva proprio che dovesse spirare da un mo-
mento all'altro, ci mettemmo tutti in ginocchio ;
le diedi una seconda volta la benedizione di Maria
SS . Ausiliatrice ; poscia domandai nel mio cuore
alla Vergine che volesse concedere alla mori-
bonda la grazia di conoscere e parlare co' suoi
parenti, giunti in quello stesso giorno da lontani
paesi . Subito però mi parve temeraria quella mia
supplica e pensai : Chi sono io, o mia buona madre,
per chiedervi con tanta confidenza questa qrazia?
Ma quanto è mai buona Maria SS . Ausiliatrice!
Con grandissimo stupore di tutti la signora da
quel momento incomincia a star meglio , passa
la notte più tranquilla e incomincia a riconoscere
chi a lei si avvicina . In sul mattino mentre mi
preparava per la celebrazione della S . Messa, mi
vengono a dire che essa parla e mi chiama per
confessarsi . Ecco le parole che essa pronunciò
Que do Padre que esteve aqui hontem de noite
a minha cabeceira ? Dov' è quel prete che ieri
di notte stette qui vicino al mio capezzale? E'
aquelle a quem a Senhora deu da outra vez a
esmola. È quel tale le risposero, a cui ella diede
l'altra volta la limosina .
Ah! é aquelle que cantou nao é? chamem a
elle quero me confessar ; as senhoras hontem
se confessarao e eu tambem quero . Ah! riprese
l'ammalata , è quello che cantò non è vero? Lo
chiamino, mi voglio confessare ; esse ieri si sono
confessate ; io anche voglio confessarmi .
Entro nella sua stanza e la trovo seduta sul
seggiolone . Mi guardava . Dopo varii mesi di dura
malattia e dopo l'agonia sofferta, stando due giorni
senza parola, aspettando ad ogni istante l'ultima
ora, udirla in quell'istante confessarsi con tanta
tranquillità e con tanta lucidezza di mente, come
si potrà negare che Maria SS . Ausiliatrice non
abbia messa la sua santa mano sul capo di quella
buona signora?
Siccome sentivasi pure la gola libera da poter
nuovamente inghiottire, le amministrai, con tutte
le cerimonie prescritte, il santo viatico, durante
la messa . Oh come fu bella, commovente, ed edi-
ficante quella funzione! Più di dieci suoì parenti
assistevano all' augusta cerimonia senza contare
quei della casa e del vicinato .
Là pazienza e la rassegnazione dell' ammalata
unita a quanto sopra descrissi erano per la fa-
miglia motivi di grande sollievo . Il 27 la signora
peggiorò, il 28 era entrata la seconda volta in
agonia . Nel mattino del 29, giorno del cuore pu-
rissimo di Maria , sono chiamato in fretta per.
assisterla negli ultimi suoi istanti, ma dopo un' ora
mi decisi di andare a celebrare la messa per lei,
persuaso che aspettava questo regalo per poi me--
rire . Nella santa Messa pregai la Vergine bene-
detta che se la sua morte era decretata , se la
pigliasse con sé in paradiso in quello stesso giorno-
dedicato al suo sacro Cuore, poiché il purgatorio
pareva che l'avesse già scontato con quelle lun-
ghe agonie .
Finita la messa mi vengono a dire che l' am-
malata migliorava e che aveva potuto prendere
un po' di brodo . Tutti asserivano che in quello
stato avrebbe ancor vissuto molti giorni , ma io
diceva ; - Muore oggi sicuramente ; lo vedranno .
- Mi, pareva impossibile che Maria SS . Ausi-
liatrìce non volesse condurre in cielo con sè la
sua divota, in quel bel giorno del suo sacro Cuore .
Di fatti verso le 9 e 1/2 di sera spirava, stan-
dole io al fianco . Che bella morte!
Mi voglia scusare se abusai troppo della sua
bontà con questa mia lettera . Mi benedica e pre-
ghi la Vergine che mi voglia tenere sotto il suo
preziosissimo manto . Oh quanto ne ho di bi-
sogno !
I confratelli tutti mi lasciano di presentarle i
loro ossequi .
D . V . S . Rev .ma
Unil .mo e obbl .mo figlio
D . CARLO G . PERETTO .
16 ottobre 1536, Collegio S . Rosa
Non possiamo fare a meno di notare una cara
circostanza . Il missionario non dimentica l'ele-

2.8 Page 18

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mosina ricevuta e non chiamato accorre ad as-
sistere la sua benefattrice . Il Signore la premia
col darle tutta la comodità di ricevere i Santi
Sacramenti. Maria SS . Ausiliatrice come Madre
amorosa la consola e la rallegra in più modi . I
fatti dimostrano sempre quel che insegna lo Spi-
rito Santo che la elemosina fa trovare grazia e
misericordia al cospetto di Dio .
ESERCIZI SPIRITUALI PER LE MAESTRE
e per le altre pie signore e Cooperatrici Salesiane .
Anche in quest'anno nella Casa di Maria Au-
siliatrice in Nizza Monferrato avranno luogo
10 giorni di Esercizi spirituali per le maestre
ed altre pie signore e Cooperatrici Salesiane che
desiderassero di attendere colla dovuta tranquil-
lità di spirito alle cose dell'anima e dell'eternità .
Un buon numero di esse vi presero parte negli
anni scorsi con viva loro soddisfazione ; e spe-
riamo che altrettanto sia per avvenire nell'anno
presente .
Pertanto, desideroso di fare il maggior bene
possibile alle anime, il sig- D . Bosco fa loro caldo
invito ad intervenire numerose ; e qualora non
potessero recarsi quelle degli anni passati, egli
le prega ad inviarvi in loro vece le proprie fi-
gliuole o sorelle , oppure indirizzarvi altre pie
donne o donzelle del paese, conoscenti od amiche .
La pensione è fissata a L . 20 ; per le maestre
o per più persone della stessa famiglia a L . 15
per testa .
Gli Esercizi comincieranno la sera del 1° ago-
sto e termineranno il mattino del 10 . Essi sa-
ranno dettati da Sacerdoti Salesiani.
Chi intende di prendervi parte è pregata a
significarlo, non più tardi del 30 luglio, alla Su-
periora delle Suore di Maria Ausiliatrice in Nizza
Monferrato .
Nizza Monferrato ha stazione propria colla
linea ferroviaria di Alessandria-Cavallermaggiore .
di D . Bosco e de' suoi figli . Il funerale che perciò
si fece nella chiesa suddetta doveva essere per
loro un atto di gratitudine verso quello spirito
eletto . Noi davanti a quest'altare ricoperto di
gramaglie, su cui campeggiava la croce irradiata
da altissimi candelabri ; alla vista del catafalco
che alto e tutto illuminato si ergeva maestoso
sotto alla gran cupola ; tra le meste armonie
della musica santamente composta da monsignor
Cagliero, ed in mezzo ad un numeroso popolo
accorso, noi più volte abbiamo pensato come il
nostro compianto amico e padre era pur tanto
amato su questa terra ! Ci commosse la nume-
rosa Comunione che i giovanetti fecero anche in
quel dì per l'anima del compianto estinto . Can-
tava la Messa monsignor Leto , vescovo di Sa-
maria, e vi assisteva pontificalmente monsignor
Manacorda, vescovo di Fossano . Quest'ultimo,
stato già amico di chi si suffragava e grande
ammiratore dello zelo incomparabile del teologo
Margotti, non potè ritenere nel cuore la piena
dell'affetto che gli traboccava in quell'istante.
Perciò prima di fare l'assoluzione al feretro ,
e dare l'ultima volta il saluto all'amico nel nome
del Signore, rivolto ai molti fedeli accorsi e spe-
cialmente ai giovanetti dell'Oratorio, abbozzava,
con rapidi tocchi , la vita laboriosa e fedele del
teol . Margotti. Raccomandava a tutti special-
mente ciò che manca al nostro secolo , cioè la
fermezza del carattere , che rese e renderà me-
moranda la carriera del teol . Margotti, il quale,
senza voltare mai la mano o lo sguardo, pensò,
scrisse e morì, volto sempre ad un solo ed indo-
mito scopo, la difesa della Chiesa e del suo au-
gusto Capo, il Papa . E qui rivolto ai giovanetti
dell'Oratorio , che attendono agli studi, li inco-
raggiò a non aver altra mira che di lavorare
con Dio e per Dio, e di studiare con l'intenzione
di meglio conoscere e far conoscere Dio . - La
sua parola, inspirata e commossa, tenne tutti gli
animi a sé, e fece sentire più vivamente i me-
riti di chi si piangeva estinto e ci proponeva a
salutare esempio. - Ci piacquero le inscrizioni
che stavano ai quattro lati del feretro , ma spe-
cialmente quella che, compendiando la missione
del teol . Margotti, così si esprimeva
FUNERALI-IN S . MARIA AUSILIATRICE IN TORINO
pel teologo Giacomo Margotti .
Il giorno 18 (sabato) del mese di giugno, nella
chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Torino
si cantava una Messa. solenne in suffragio
del compianto nostro teologo Giacomo Margotti .
Una divota inscrizione posta sul frontone della
chiesa invitava i fedeli ad accorrervi per pre-
gare la pace eterna al valoroso scrittore ed al-
l'amico generoso dei poverelli . Fu Don Bosco
medesimo che volle così rimeritare l'affetto che
il teologo Margotti portava a lui ed alle opere
sue . Perché, come si legge di Gesù che in vita
avendo amato i suoi discepoli, non li dimenticò
quando si preparava alla passione ; così il buon
teologo Margotti aveva voluto ricordarsi in morte
CON I NOMI IMMACOLATI
DI GESU', DI MARIA E DEL ROMANO PONTEFICE
SOAVISSIMI ARGOMENTI DEL SUO STUDIO E AMORE
MORIVA ADDI' SEI MAGGIO
MENTRE LA CHIESA ONORaVA S . GIOV. EV.
DI CUI EGLI PARVE IN TERRA SEGUACE E MODELLO
PER INGEGNO, PER APOSTOLATO E PER CARITA' .

2.9 Page 19

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TORINO, S . Benigno Cauav ., Lucca - LIBRERIA SALESIANA - Spezia, San Pier d'Areca, ROMA
ULTIME PUBBLICAZIONI BIBLICO-LITURGICHE .
Lezioni sulle Epistole e Vangeli delle Domeniche e delle altre Feste del-
l'anno secondo la traduzione di Mons . Martini, con brevi spiegazioni e
riflessioni ai Giovanetti e coll' aggiunta dei principali esercizi di pietà ,
per cura del Sac . Ambrogio Rizzi Cooperatore Salesiano . Operetta dedicata
agli Oratorii ed alle scuole della Dottrina Cristiana . Un elegaute volume
in 16 piccolo di pag . 296
D L. 1 ()O
É uno di quei libri, che senza avere molta appariscenza , sono destinati
a fare molto bene . Che vi ha o può esservi di più utile dell'apprendere ai gio-
vanetti ed alle giovanette quei sublimi insegnamenti che la Chiesa ci porge
nelle Domeniche e nelle Feste, con quei brani dei Santi Evangeli e delle al-
tre scritture canoniche, che inserisce nella Messa ? E il nostro concittadino
sacerdote D . Ambrogio Rizzi fa per l'appunto questo, usando della traduzione
autenticata dalla Crusca come testo di lingua, di Monsignor Martini e sotto-
ponendo ad ogni singolo tratto del Vangelo e delle Epistole alcune proprie
spiegazioni e riflessioni, elio conio servono ad illustrare il testo, giovano an-
clie ad infondere nelle menti le massime praticamente cristiane .
L' egregio Autore si è fatto piccolo coi piccoli, affine di guadagnarli
al Signore e vi si è adoperato con quella eliiarezza, con quella grazia, con quella
effusione di cuore che guadagnano anche gli adulti e coloro che per l'età do-
vrebbero essere contati tra i provetti . Al postutto , quanti del popolo sono
piccoli nelle scienze della religione e dei proprii doveri ! Sotto questo rispetto
il libro del Rizzi può tornare utile non solo ai fanciulli e alle fanciulle, ma
anche a certi padri e a certe madri, che dovrebbero insegnare ai proprii fi-
gliuoli e in tanto non ne sanno sufficientemente per sé (Dal J_ essaggerc Gior-
nale di Cremona N. 42 1887) .
Vendesi presso la Libreria Salesiana Editrice in Torino, da tutte le Li-
brerie Salesiane e presso la Libreria Enrico Maffezzoni di Cremona .
Esposizione del Canone della Messa, composto in latino dal Padre Francesco
Vanderueclìen e tradotto Li italiano da Monsignor Sanfelice . Un voltone in
32, di pag . 156 . Edizione seconda
E L. 0 30
É il volumetto numero 2 della piccola raccolta di Letture Liturgiche, ed
espone al Clero ed al popolo il Canone della Messa e si raccomanda a chi
dice ed a chi ascolta la S . Messa .
Si distribuisce gratis i1 Catalogo d'opere Bibliche e Liturgiche vendibili
presso la Libreria Salesiana dì Torino .

2.10 Page 20

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u
T O R I N O -- Libreria Salesiana - R O M A
ELOGIO FUNEBRE DEL TEOL. D . GIACOMO MARGOTTI
detto in Torino nella Chiesa parrocchiale di S. Carlo
il 27 Maggio 1887
DA MONSIGNOR DAVIDE DE' CONTI RICCARDI
VESCOVO vi NOVARA
Un opusc . in-8° gr . di pag . 36 Lire Una
La pubblicazione, uscita or ora, di quest' Elogio adempie ad tino de' più sentiti desiderii dei cattolici, ai
quah la perpetuazione della memoria del più gagliardo campione elle l'Italia de' nostri tempi abbia dato
al Z'apa.to , riesce ad un tempo motivo di conforto e di coraggio . E come vi adempie ! Fermo nella sapiente
massima elio 1' uomo e lo scrittore sono una cosa sola e elce l'uno e l'altro vivono nella società e per la
società , che li circonda, il dotto ed eloquente Prelato ci pone innanzi nel Teol . Margotti il piissimo prete ,
l'esemplare cittadino, il giornalista intrepido e veramente cattolico . E poichè il Papato fu sempre il sospiro, o
come dicono ora, l'ideale . l'obbiettivo del Margotti, questo Papato, da lui strenuamente difeso per quasi 40 anni,
il Vescovo Oratoro ci presenta con isplendidi e sempre veri colori nella sua divina origine , nella stia nobilissima
missione, nell'alta sua influenza sociale . 11 Papa e Margotti , Margotti e il Papa, ecco le due idee cardinali ,
che animano tutto quanto il discorso del Vescovo di Novara . Lo leggano i cattolici, lo leggano quanti amano
colla glorificazione del Papato e della Chiesa la glorificazione in terra di quanti vi contribuiscono con la
virtù e coll'ingegno, la glorificazione del carissimo ed illustre Direttore dell'Unità Cattolica. Per tal modo vivrà
perenne la memoria di lui, e con la memoria vivranno pure i suoi esempi, i suoi insegnamenti, sicchè di lui si
potrà dire quel che S . Paolo scrive di Abele, elio dalla tomba parla egli ancora, dalla tomba continua la sua
missione di fede e di carità ; defanctas adhuc logieitusr (1).
(1) Hebr . XI, 4,
Il ricavo della vendita, dedotte le spese, sarà impiegato all'erezione del monumento al Teol . Margotti .