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ANNO XV. - N. 11 .
Esce una volta al mese .
NOVEMBRE 1891 .
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO
.
quattro anni qual monumento a Don
Il monumento a D . Bosco ed il giubileo delle Opera Salesiane .
Programma per le feste giubilari delle Opere di D . Bosco e
dei restauri e decorazione del tempio di Maria Ausiliatrice
in Torino .
Cinque lustri di Storia dell'Oratorio Salesiano .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Bosco, saranno terminati e ne po-
tremo fare solenne inaugurazione il di
sacro alla Vergine Immacolata, fausto
giorno, in cui cade il Cinquantesimo
I dipinti della Cupola di Maria Ausiliatrice .
Opportune rimembranze .
Ai Parroci e Rettori di Chiese .
L'opera di D . Bosco ed i Congressi Cattolici (Malines) .
Notizie dei nostri Missionari : Dell'ultima partenza - Un nuovo
tempio al S . C. di Gesù nell'Argentina - L'Ospedale Sale-
siano di Viedma .
Mons . Degaudenzi Vescovo di Vigevano .
Gli operai cattolici di Torino ed il Sig . Léon Harmel, organiz-
zatore del pellegrinaggio della Francia del Lavoro .
Bibliografia.
Cooperatori defunti .
Anniversario delle Opere Salesiane .
Oh giubileo caro, giocondo e desi-
deratissimo ! I figli di Don Bosco ,
sparsi oggi in tutto il mondo, lo af-
frettano coi loro sospiri e voti ar-
denti. Gli innumerevoli amici ed
ammiratori lo attendono con santa
letizia. Benefattori e Benefattrici lo
preparano e lo coronano colle loro
largizioni . . .
Il Santuario di Maria, riccamente
e sontuosamente decorato per questa
circostanza, si aprirà a folla immensa
IL MONUMENTO A DON BOSCO
ED
IL GIUBILEO DELLE OPERE SALE SIA NE
di devoti, echeggerà delle più soavi
melodie ed accoglierà le preci di un
popolo di figli che inneggeranno alla
Gran Madre Celeste .
Maria! Ecco la prima parola con
cui s'iniziarono le Opere di Don
Con viva esultanza annunziamo Bosco, ecco il supremo suggello che
che pel prossimo Dicembre, i vi pose il compianto nostro fonda-
grandiosi lavori di ristauro e tore e padre. Cinquant'anni fa l'umile
decorazione del tempio di Maria Au- slatgeviprmosed acerdote, invocando Maria Immaco-
siliatrice in Torino, iintrapresi or sono

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frutti, che sarebbe stata follia spe-
rare, ma che ora il mondo intiero
ammira . Era Maria che guidava il
sant'uomo, Maria che lo consigliava,
Maria che lo aiutava .
E Maria, dove ebbero principio le O-
pere colossali di D . Bosco, volle pure
edificarsi la sua Casa . Ipsa aedifica-
vit sibi domum . Chi infatti se non
Maria gettava le fondamenta di que-
sto sontuoso tempio qui in Valdocco,
dove ricevettero la palma del martirio,
nel terzo secolo di Cristo, i prodi cam-
pioni della legione Tebea, Solutore,
Avventore ed Ottavio ?
L'umile prete, che vi poneva mano,
non era che l'istrumento della Celeste
Ausiliatrice . D . Bosco, quando s'ac-
cingeva a questa grande opera, che
da molti anni formava il voto ardente
del suo cuore, era povero come Giobbe,
di più dovea provvedere il pane quo-
tidiano a centinaia e centinaia di
orfanelli . Chi gli dava tanto ardire
e gliene mandava gli ingenti mezzi?
Era Maria.
Quest'impresa poteva parer impossi-
bile e favolosa, al pari dei primi pro-
getti di Don Bosco, che fecero temere
agli amici che il buon prete impaz-
zisse ; ma non era pazzia che moveva
Don Bosco : era la potenza della divi-
na Ausiliatrice che operava in lui, era
Maria. E nel breve corso di tre anni
il tempio veniva eretto e consacrato .
Chi può numerare i segnalati fa-
vori coi quali Maria ottenne allora
l'obolo necessario per l'edificazione
del suo tempio ? Chi può dire le gra-
zie infinite concesse in seguito a quanti
visitarono il suo santuario, ne sosten-
nero il divin culto ed aiutarono le
Missioni Salesiane, che, partendo dal
suo altare, si vanno ogni dì più esten-
dendo per tutto il mondo ? Principi
e sudditi, prelati e popolo, fedeli
d' ogni paese e condizione, col pal-
pito della più viva riconoscenza, can-
tano l'inno del ringraziamento e ri-
petono al mondo l'evviva della lor
fede alla Celeste Benefattrice.
Ma, se è dolce ricordare le innu-
merevoli grazie che la Vergine Au-
siliatrice da questo suo trono in terra
largì al popolo Cristiano, due si im-
pongono solennemente alla nostra
memoria : la decorazione del tempio
di Maria, che si va terminando in
questi ultimi giorni, ed il giubileo che
a noi s'appressa .
Esse ci richiamano una grazia im-
mensa, anzi una mirabile catena di
grazie. Ci ricordano ben cinquan-
t'anni di benedizioni e di celesti fa-
vori. Oh! l'intervento di Maria come
lo sentimmo noi! come lo provammo
le mille volte, e specialmente in que-
st'ultimi quattro anni ! Ispiratrice ,
maestra e guida nelle svariatissime
opere, cui Don Bosco ed i figli suoi
posero mano , Maria ci fu sempre
sostegno, vita, provveditrice e madre
tenerissima .
Oh! se ancor vivesse D. Bosco! Oh
se giunto a questi desideratissimi
giorni, ci parlasse di Maria! D . Bo-
sco, che dalla potenza di Maria ri-
peteva ogni fatto, ogni incremento
delle opere mondiali intraprese ; Don
Bosco, che a Maria aveva consacrato
mente e cuore , vita ed apostolato ;
Don Bosco, che per tanti anni ne
cantò le glorie colla penna e colla
parola ! Nell'effusione del cuore rico-
noscente, colle lagrime agli occhi,
egli esclamerebbe : - Viva Maria Au-
siliatrice ! -
Oh ! sì, Viva Maria Ausiliatrice !
e questo nostro grido voli sulle ali
dei venti e s'unisca a quello dei fra-
telli lontani. Dall'Europa all'Ame-
rica, dai nostri lidi a quelli dei Sa-
lesiani dell'Asia e dell'Africa risuoni
l'armonia dolcissima : - Viva Maria!
Viva la Gran Vergine Ausiliatrice !
PROGRAMMA
per le Feste Giubilari delle Opere di D . Bosco e per
la inaugurazione dei restauri e delle decorazioni del
tempio di Maria Ausiliatrice in Torino .
SOLENNE OTTAVARIO.
Per questa duplice fausta circostanza ,
nella Chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino
si celebrerà un solenne Ottavario , comin-

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ciando dal 6-Dicembre, giorno di Domenica, i ed altre doti mirabili elio pongono que-
a tutta la Domenica seguente, 13 stesso mese .
Vi prenderanno parte i giovanetti dell'Ora-
torio di Torino e degli altri Collegi Salesiani
sto tra i più bei libri dei giorni no-
stri .
vicini, i Cooperatori e le Cooperatrici Sale- Quanti leggeranno quest' opera, o
siane e l'immenso, popolo de' devoti di Maria conobbero Don Bosco, non potranno
Ausiliatrice .
far a meno che provare sentimenti
Nei giorni 6, 7 ed 8 Dicembre .
Alle ore 7 ant. Messa; letta con Comunione ge-
nerale .
» 10 » Messa pontificale .
» 3 pom . Vespro, Discorso, Benedizione
col SS . Sacramento .
d'indicibile gioia, di profonda com-
m. ozi, one vedendolo ritratto nel suo
amabile candore, nell'ardenza de' suoi
primi anni di lavoro , nell'ansietà,
nelle tristi e dolorose vicissitudini del
Nei giorni 9, 10 ed 11 Dicembre .
SOLENNI QUARANT'ORE .
Alle ore 7 ant . Messa letta con Comunione ge-
nerale.
» 8 » Esposizione del SS. Sacramento,
» 3 pom . Vespro, Discorso e Benedizione .
suo apostolato, ma sempre mite, amo-
revole, pazientissimo, ed esclame-
ranno . Ecco Don Bosco! Così vera-
mente diceva! Così veramente con-
versava ! Quelli poi che non ebbero
l'invidiata sorte di conoscerlo, impa-
Sabato 12.
Alle ore 7 ant. Messa letta con Comunione ge-
nerale .
» 10 » Messa funebre pontificale in suf-
fragio delle anime dei Bene-
fattori defunti .
» 3 pom . : Vespro . Discorso perla partenza
di Missionari e Benedizione .
reranno ad amare, ad ammirare la sua
memoria, perché fu grande nelle bat-
taglie che dovette sostenere per con-
tinuare l'opera che Dio gli aveva af-
fidato .
Don Bonetti prima di volare alla
contemplazione degli eterni splendori,
Domenica 13, ultimo giorno dell'Ottavario .
Solenni sacre funzioni come nei giorni 6, 7 ed 8 .
Nel pomeriggio, prima della Benedizione, si
canterà il Te Deum di ringraziamento .
I discorsi saranno detti da illustri oratori e lo
sacre funzioni saranno accompagnate da scelta mu-
sica vocale, che verrà eseguita dai giovani cantori
dell'Oratorio Salesiano di Torino, coadiuvati da
allievi di altri Istituti Salesiani e da distinti pro-
fessori della città .
lasciava finito questo suo lavoro, che
sarà come prezioso monumento da lui
innalzato per tram andare alle gene-
razioni venture le tradizioni, le me-
morie dell' ammiranda istituzione di
D. Bosco ! Nessuno trai figli, Coope-
ratori ed ammiratori dell' Apostolo
della gioventù povera e derelitta deve
andar privo di questo caro, soave ri-
cordo ; epperciò, affine di corrispon-
dere al vivo desiderio di tutti, ab-
D . BONETTI
biamo fissato un prezzo veramente
modico all'elegante volume , in-16°
grande, di edizione nitidissima, che
CINQUE LUSTRI DI STORIA tocca quasi le 800 pagine ; speciali
DELL'ORATORIO SALESIANO
facilitazioni faremo poi ancora a tutti
quelli che ne prenderanno un deter-
Fondato dal sac GIOVANNI BOSC O
minato numero di copie, ovvero si
faranno centro di abbastanza conve-
Un bel vol . in-16° di pag . XVI-744 L . 3 .
nienti adesioni per l' acquisto e dif-
Sono pagine stupende, che ritrag- fusione dell'opera stessa .
gono al vivo le scene più belle della
vita di Don Bosco, pubblicate per l'oc-
casione del Cinquantesimo Anniversa-
rio dell'Oratorio da lui fondato . Si
Il libro trovasi vendibile presso la Libreria
Salesiana di Torino e presso le altre Libre-
rie Salesiane filiali , al tenue prezzo di L . 3 .
A quelli che acquisteranno più copie dell' o-
leggono con un gusto ineffabile ed a-
vidità incessante . All'amenità e no-
vità del racconto rispondono lo stile
tutto brio, la parola viva e scultoria
pera saranno dati i seguenti doni :
Per copie 2, riceveranno soprapiù 1 copia del
libro del Card. Alimonda : Giovanni Bosco e il
suo secolo . - Per copie 4, riceveranno 1 copia
del libro del Card . Alimonda : Giovanni Bosco'

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e il suo secolo ; 1 copia del libro del Giordani
Carità nell'educare ; 1 copia del libro del Gior-
dani : La Gioventù e D . Bosco . - Per copie
6, riceveranno 1 copia del libro del Canisio
Catechismo (due volumi da L . 6) . - Per co-
pie 10, riceveranno 1 copia del libro del Bia-
monti : Storia Biblica (4 vol . da L . 10) .
Grazie di Maria SS. Ausiliatrice
Alla vigilia dell'Immacolata . -
Reverendissimo Don Rua, - Trovandomi, da
tre lunghi anni, colta da forti dolori alla
spina dorsale e per mesi interi nell'impos-
sibilità di lavorare, non sapeva più a qual
rimedio appigliarmi . Il male progrediva ogni
giorno, le forze mi mancavano e ben presto
temevo di soccombere .
Alla vigilia dell' Immacolata Concezione
del 1890 ero nella più triste desolazione .
Piacque a Dio che mi venisse alle mani un
libro, sotto il titolo di Maria Aiuto dei Cri-
stiani, ed in Essa riposi tutte le mie spe-
ranze . In quel giorno stesso incominciai una
fervorosa novena in compagnia di mia madre
e scrissi a Torino per una Messa nella chiesa
di Valdocco Mi raccomandai alle preghiere
di lei, Rev .mo D . Rua, ed a quelle de' suoi
buoni orfanelli . Sul finire della novena la mia
salute era migliorata tanto, che potei ripren-
dere i miei lavori . Avevo promesso alla Gran
Madre degli afflitti, che mi sarei recata io
stessa a Torino a ringraziarla, a portare una
offerta pel santuario e di più di far pub-
blicare la grazia nel Bollettino Salesiano . Ed
oggi compio di gran cuore il mio voto a' piè
di Maria Ausiliatrice .
Savigliano, 2 agosto 1891 .
BALLARIO MARIA .
mattino al collegio e la sua prima parola
fu : « Voglio confessarmi » . Condotta nella
vicina parrocchia, ebbe la costanza di aspet-
tare più ore, essendo già il confessionale
circondato da folla di penitenti , e poscia
confessatasi ne partì con le migliori dispo-
sizioni . Quel giorno stesso, ritornata da me,
ebbe a dirmi tutte le difficoltà erano su-
perate ed avrebbe fatta la santa Comunione
la prossima festa . Qual mutamento repentino
e radicale !
Venne difatti a fare la santa Comunione
il giorno stabilito, e quell'anima, che dap-
prima pareva indemoniata, si era mutata in
una fervente cristiana . Questi sono i trionfi
di Maria . Viva Maria Ausiliatrice !
Sant'Isidoro (Repubblica Argentina), 2 giugno 1891.
- Suor NAZZÀRINA GALLI.
Conversione edificante . - Un gio-
vane medico, che io aveva tanto raccoman-
dato al santuario di Maria Ausiliatrice e pel
quale avevo fatto celebrare una santa Messa
all'altare della Beata Vergine, fece una santa
morte il 5 p . p ., giorno dedicato alla' Ma-
donna della Neve . Non posso far a meno di
esclamare : Oh ! quanto è buona la Madonna
Santissima ! Oh quanto è potente ! Io l'in-
vocai ed essa mi ha esaudito . - Quel gio-
vane moriva coi conforti della religione, coi
sentimenti di un cristiano rassegnato e pa-
ziente, col crocifisso tra le mani, al quale
dava frequenti baci e rivolgeva ardenti so-
spiri . Due volte ricevette il SS . Viatico e
parecchie volte si confessò . Sia ringraziata
adunque e lodata la nostra cara Madre Maria
che venne in nostro aiuto !
Sommacampagna, 18 agosto 1891 .
BRICOLO D . PRIMO
Arciprete .
Dall'inferno al paradiso . - È una
segnalatissima grazia spirituale che ho il
bene di annunziare, una conversione che pa-
lesa manifestamente l'intervento dell' aiuto
d i Maria .
Un giorno, verso sera, capitò alla porteria
del nostro collegio di Maria Ausiliatrice in
Sant'Isidoro una giovane, che dava segni di
una incredulità e di un disprezzo alla reli-
gione tali da mettere spavento . La suora
portinaia fu presto da me. Accorsi alla por-
teria, e conosciuta meglio la condizione de-
plorevole di quell'infelice, mi raccomandai
a Maria SS ., e poi tanto dìssi e feci che la
indussi a venire in cappella a recitare tre
Ave Maria . S'acquietò allora come per in-
canto e se ne uscì senza più bestemmiare ed
insolentire . Il giorno seguente tornò di buon
Un figlio di famiglia a Maria. -
Rev .mo Sig . D . Rua. - Mio figlio Lazzaro
le manda la tenua somma di L . 10 come of-
ferta a Maria Santissima Ausiliatrice per una
segnalatissima grazia rìcevuta . Aveva un
grave malore in una mano, per cui soffriva
immensamente : i molti medici, da cui si fece
visitare, davano nessuna speranza di guari-
gione, ma bensì tristi presentimenti . Lo consi-
gliammo a rivolgersi a Maria Ausiliatrice ed
in pochi giorni egli guarì perfettamente . Ri-
conoscenti anche i genitori desiderano sia
pubblicata la grazia .
Arenzano, 16 Settembre 1891 .
GIAMBATTISTA VALLARINO .

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Riconoscenti per grazie ricevute, ringra-
ziano pure Maria Ausiliatrice i seguenti
Alessio Ortano, S. Sebastiano Corona - Davide Lo- I DIPINTI DELLA CUPOLA
visolo, Calamandrana - Felicita Olivazzo, Alessan-
dria - Maria Ferrazzi, S. Gervasio Crosciano - Don
Luigi Rocca, Alassio - Superiora Religiose Sacro
di Maria Ausiliatrice.
Cuore, Torino - Girino Giovi, Garlasco - Civano
Benedetto, Varazze - Morandmi Rizzoli, Predazzo
(Austria) - Romanello D . Angelo, Vicenza - Ferrari
D . Pietro, arciprete, S. Zaccaria (Pavia) - Resmini
Elisabetta, Treviso - Suor Louise Seraphins, S. José
Ricaviamo da un libretto che si sta stam
pando qual ricordo delle feste per i ristauri
(California) - Suor Eugenia Gariboldi, super . Suore e le decorazioni del tempio di Maria Ausi--
Carità Ospizio Giuzé, Alessandria - Coratella Ago-
stino, Adria -Rocca Grimaldo - Nobili Raffaele,
Cividate in Casmuro (Brescia) - Calandra Michele,
liatrice, il seguente capitolo intorno ai dipinti
della maestosa cupola del detto tempio
Casozzo - Vaona Benedetto , Ponte S. Marco (Bre- Bisogna dire che il pittore Rollini, già
scia) - Zanotti Isidoro, Plemo (Brescia) - Grossi
D . Francesco, parroco di Briosco (Milano) - Mainardi
Ch . Francesco, Cavazzere (Venezia) - Ercole Sirtori
allievo del nostro Oratorio, volle lasciare un
lavoro da farci esclamare col poeta : - Qui si
- Lia Pesce Pescetto, Genova - Madame de Rozeville, parrà la tua nobilitate . - E come fece ? Con-
Tours - Auguste Obert, Curé a Dientoz - Madama sultò quel gran libro che è la storia, e trovò
A. M . Le Cozannet, PenvenanCots da Nord - Rogoni
Felicita, Mede - Bacci D . Pietro,S . Ronzano M .se
de Ribiers, Canet - Zuchman-toniez Angelique Sie-
che Maria SS . fu veramente in ogni tempo
l'Aiuto dei Cristiani : vide che sempre Maria
dlce, Pologne Ruesse - Pensa Caterina, Niella Tanaro fu quale apparve a S . Bernardo, cioè quella
- Una povera madre, Martinengo - Boccaglioni Giu-
lia, Vobano (Brescia) - Formenti Lucia, Vobano .(Bre-
scia) - Salomone Teresa, Benevagenna - Madame
nobile stella nata di Giacobbe , il cui raggio
illumina tutto il mondo ; il cui splendore ri-
M . Mazzuron, MaysCarcl(ionèzAe)t-,
fulge in cielo, penetra nell'inferno, illumina
Sestri Ponente - Ciccarelli Marianna Rega - Amalia
Cesato, Rispo - Banoncini Margherita, Montese -- Aimo
Luigi, Nucetta - Giovanna Villa, Palan - Marghe-
la terra, riscalda più le menti che i corpi, in-
fervora le virtù e toglie i vizi . Stella sfolgo-
rita Manassero, Beinette - Rocca Teresa, Genova - rante di menti, illustrante di esempi .
Sauro Giovanni , Torino - Bottigliengo, Torino -
Giordano Maddalena, Morello - Della-Rossa Maria,
Cavallerleone - Quagliotti Angela, Torino - Casetta
Antonio, Monta - Biglino Maria, Alba - Pranotti
Con tali idee per la mente, il nostro pit-
tore divise il suo ampio lavoro in tre pe-
riodi, quali nuove e luminose dimostrazioni
Teresa, Piscina - Antonio Torazza, Verolengo - Ghi- dell'aiuto di Maria SS . a vantaggio dei Cri-
lione Rosa, S, Vittore (Fossano) - Canalis Pietro ,
Carmagnola - Vaudano Teresa, Pecetto - Cominda
Sebastiano, Villa Filletto - Alesso Elisabetta, Racco-
-
stiani .
La forma
interna
della
cupola
è
regolar-
nigi - Leone Giuseppa, Feletto - Marinetti Damiano, mente circolare del diametro di 17 m . con
S. Damiano d'Asti - Famiglia Origlia, Moncalieri -
Gay P ., Cremona -- Margherita Badellino , Alba -
Luigia Camerano, Poirino - Giuseppina Caldara,
m . 9 d' elevazione, più uno zoccolo d'un
metro d'altezza dal cornicione . Su questo,
Alba - Colombina Caimotti, Alba - Genesio Anto- in corrispondenza delle figure che si tro-
nia, Cherasco - Calvi Ambrogio, Gropello - Fran-
cesco B giovani, Villanova - Beccario Felice, Sa-
vona -qpeonardi Canarina, Cloz - Arnari Pietro,
Compreso - Giusiana Antonia, Cervignasco - Biazzi
vano di sopra, stanno parole della Sacra
Scrittura allusive ai fatti rappresentati .
Protagonista della grandiosa composizione
Maria, Cremona - Biazzi Pietro - Costa Palmira - è Maria Ausiliatrice . Questa « Vergine bella,
Palli Rosa - Farina Giuseppa - Rini Vittoria -
Rosena Carlo - Cologna Giuseppe, Livorno - Belle-
gatti D . Giov:inni, Vico - Francesco Sartori, Genova
che di sol vestita » fu veduta da S . Gio-
vanni Evangelista, sta assisti su trono mae-
- Coccolèsi D . Gaetano, arciprete, Loncordia (Mo- stoso, tenendo tra le braccia il suo divin
dena) - Francesca Mazzarello, Torino - Mazzali En-
rico, Montecatini - Meineri D . Maurizio, ar ., Bachetta
- Gioia Ermenegilda, Vezza d'Alba - Petitti Anna,
Lumbriasco - Bertolo Angela, Rubbiano - Rizzo N .,
Figlio . La sua figura è di una semplicità
pura e celestiale, quale sembra che si addica
alla gran Madre di Dio .
Foglizzo - Alamanno D . Angelo, Cornarolo - Barbiana
Maria, Incisa - Giuliano Camillo, Condove - De
valle Francesco, Cavallerleone - Monaco Antonio, To-
rGaisosvia-nnCih,iaCvaarsasnataSgenbaas-tiGaanror-onFeorDes.taDoRmoesnai-coAl-esMsoio
glia Pietro, Chivasso - Bussa Battista, Bianzè - Ro-
mano
tista
Adele - Barboto Maria - Bagnati Giov .
- Maddalena Millio - Silvagno Maria -
Bat-
Mon-
Al di sopra, sfolgoreggiante di luce , sta
la gloria del Signore, e più in su, quasi an-
nunziante il trionfo di Maria, che fu « umile
ed alta più che creatura, » sta, come sospeso
sulle ali, un Angelo che ripete le parole del
cantico del Magnificat : F ecit mini magna qui
tiglio Luigi - Fogliazzo Teresa, Torino - Marchini
Maria aolaro Maria - Elia Luigia - Favara Igna-
zio, Grassa - Grosso Luigia, Mosso Santa Maria-Zuc-
coli Giuseppina - Briatta Caterina - Contegni Te-
potens est ! Una miriade di Angeli sono in
tutto il giro del paradiso ; mentre più vicino
al suo trono luminoso stanno gli Arcangeli,
resa - Bretto Margherita - Panero Antonio - So- e fra gli altri, con le caratteristiche bilancia
relle Danero .
in mano, sta S . Michele.
AVVISO .
Alla destra di Maria, estatico di meravi-
glia, si vede S . Giuseppe, il patrono della
Nell' occasione di questi festeggia- Chiesa universale . E poi angeli, arcangeli,
menti Salesiani, nel tempio di M . A.
serafini, cori, tribù, una moltitudine immensa
di beati, stanno come immobili a cantar le
in Torino, si stabilirà l'Adorazione quo- lodi di Maria Ausiliatrice .
tidiana universale a Gesù Sacramentato .
A sinistra, in un bel gruppo di celesti

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cpSoo.impLSruei.gnisC,oarrSil.,oBsatBsaoinlrnirooo,mSSe.o.,FTreaSrne.cseaFs,iclSoi.pdpiGoiSoNavelarenisni,
BSaatlteissitaaneed,
altri
che ,
titolari delle principali ca se
rivolti a Maria, pare ne
invochino la valida intercessione . Questo
gruppo che va sfumandosi in lontananza, e
confondendosi con figure distribuite in di-
guise, .sino al punto di chiudergli le labbra
con un lucchetto che gli si toglieva per
fdaarmgel.i
un
-
po' di cibo,
Il grido de'
sua pazienza e carità
perchè non morisse di
smuoosispeatgilmienEtuiro, pdeeillaa
liberarlo
tefice lo
a qualunque costo ;
eleggeva a Cardinale
mentre
. Egli
il Pon-
è là in
versi ordini, forma lo sfondo della gloria mezzo ai Barbari, e mentre alcuni riscatta,
che circonda il trono di Maria .
Se abbassi l'occhio al corpo inferiore della
cupola, alla destra del trono, vedi varie fi-
gure che occupano un bel quarto della cir-
conferenza, di tutta la cupola . Questo gruppo
rappresenta
parazione .
ciò
che
potremmo
chiamare
pre-
altri conforta, a tutti fa rinascere la spe-
ranza di prossima liberazione . È una scena
pietosa e fa dire, tanta è la vivezza dei co-
lori,
di me
la naturalezza delle
chi vide il vero !
pose Non
E questo
vide me'
pacifico
eroismosucedva quelopiùrumorso
delle prime crociate, e continuava quando
Vedi quel santo che sta nell'alto colla
Luigi di Francia si mosse per liberare il
croce in mano e con una croce rossa sullo
scapolare? Egli è Giovanni di Matha il co-
Mediterraneo dalle infestazioni dei corsari
della Barberia .
raggioso istitutore
nità , che , con S .
dell'Ordine della
Felice di Valois ,
SS .
che
Tri-
gli
sta dappresso, chiamarono un dì il mondo
Ma in questo punto tu senti per l' aria
un fracasso di suon pien di spavento . »
È grido di guerra quello che si ode, che
al sacrificio per la lìberazione dei Cristiani ricorda benissimo quello dei Crociati quando
fatti schiavi dai corsari di Africa . Mentr'essi,
splendenti di luce, ringraziano Maria d'averli
scelti alla grand'opera del riscatto , al di
sotto si vedono alcuni cristiani riscattati, che
sollevano i pezzi di quelle catene che essi
avevano dovuto
dicano a Maria
portare da
: E ia ergo,
tanto tempo . Pare
advocata nostra, il-
pdleiosraSt.udoisPimSeit.sreorGiicNooorvldaaenssncoioc,udlsaotsrMaaapdtphnòoas,l'cdaoomnpmvoierrtaqezu.ieLol'nloea-
anche dell' empio Voltaire , che disse non
trovar nulla nell'antichità da metter in con-
correvano alla guerra in Terra Santa escla-
mando : Dio lo vuole! Il pittore volle chia-
marlo il gruppo della riscossa . Esso trovasì
di fronte al trono di Maria Ausiliatrice ed è
formato dai Principi cristiani che nel 1571
contribuirono a formare la Lega cristiana
.
che vinse a Lepanto l'armata turca .Ilprimo
fra i molti personaggi viene il Doge di Ve-
nezia, Mocenigo, che aiutò potentemente il
Santo Padre nel suo bel proponimento di
tener lontano dall'Europa il Turco . Viene
subito dopo, aitante della persona, e quale
ffornoEdntasotuobarlietvodieridtuoMopesorocveeirdoeairnsiem.oSdQ.iuePqsiutee'stotrridoirneNelolgaioospsceiora. ,
ldaiscMoareiaa,Sp.erRacihméonadpopdaarvPeenanafSo.rtP,diceno ietro No-
che essi avrebbero fatto un'opera cara ad
essa e al suo divin Figlio Gesù, se avessero
cercato di salvare i poveri schiavi di Bar_
beria . - - Al grido di dolore della Ver-
gine SS . si mossero i divoti suoi servi, e
raccolte molte somme di danaro, accorsero
ciainlavlteaan,ltoiervoraalndioeblearlatCzrrieiosnateri.maineEpsriiaemtoou,sneaiclnhleuuomlivanaactaCarriodt-aà
Maria,
pittore
adoperava a salute
volle collocare una
dei popoli
scena viva
e.
-veraIl
dei mercati di Cristiani, e là in mezzo, col
suo abito ancor logoro, sta contrattando la
doveva essere, il Duca di Savoia, Emmanuel
Filiberto,
il papa S
il vincitore di S . Quintino . A lui
. Pio V aveva offerto la direzione
della guerra, onore che per varie ragioni
credette di dover rifiutare . Mandò tuttavia tre
galere, una delle quali fu guidata dal Prin-
cipe Francesco di Savoia , che eroicamente
combattendo lasciò la vita a Lepanto . Em-
manuel Filiberto stringe la mano al re Fi-
lippo II di Spagna, che mandò alla guerra
un gran numero di navi col capitano Gian
ADn.drGieoavaDnnoirida'A.usItlriar,e
Filippo
che fu il
accenna a
capo della
spedizione. Poi Marc'Antonio Colonna! Egli
è il gran capitano mandato dal Papa, e causa
pLcreuipomarane,tomda.ogpGnoraanMniadmreoiai, nSteSelc.lo,imdgeeelndlziaacge,raunrnavrisotutvooarlsioatroed-,i
salute di qualcuno S .
uno dei primi compagni
dRiaiSm.onPdieotrNooNnonlaastcoo,,
che, per salvare un povero fanciullo in pericolo
di perdere la fede, finì
Mentre così viveva fra i
pSearrarceenndie,rsnionsccheisasvaova.
rico « provveduto d'ogni sua cosa, efficace
nfealbidliisceordsiogneitionssei,emqeuadnitmoannioenresitadnstcoonavfe-n- i
rebbero ad un sovrano .» Gli sta ai fianchi Se-
bastiano Verniero, generale a nome di Vene-
dì predicare il suo Redentore, e molti guada-
gnati dalla sua parola e dall'esempio della sua
zia , fatto poi Doge di quella Repubblica. Tra il
Verniero e Marc'Antonio sta il Conte Andrea
carità si convertirono al Cristianesimo . La qual
cosa eccitò contro di sè l'odio dei Barbari ,
i quali non lo uccisero solamente per la spe-
ranza di ricavarne un più grosso prezzo, ma
Provana, signore di Leynì, colà mandato co-
me capitan generale dei soldati del Duca
Emmanuel Filiberto.
In fine S . Pio V, il principale autore di
lofagelron,lotrmentaroinmolteare
quella grande Lega de' Cristiani, compare in
tutta la sua maestà e decoro, e mentre un

1.7 Page 7

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paggio, a' suoi piedi, gli annunzia la vit-
toria, Egli pieno di riconoscenza si volge a
Maria ed accenna ai guerrieri che ricono-
scono da Lei la forza, l'ingegno e la vittoria
di quel giorno famoso . - Sopra uno sten-
dardo che gli Angeli, soliti nunzi dei Si-
gnore, spiegano all'aria, appare descritta la
battaglia di Lepanto .
S . Pio V in memoria di quel fatto volle
che il bel titolo di Auxilium Christianorum
fosse inserito nelle Litanie Lauretane .
Un secolo dopo, cioè nell'anno 1683, i Cri-
stiani sono chiamati alle armi per salvar
Vienna assediata dai Turchi . Essi speravano
di vincere, ed alzavano la loro audacia sino
a Roma, ove minacciavano di convertire in mo-
schee le Chiese cristiane ed a stalla pei loro
cavalli la Basilica di S . Pietro . Ma vegliava
a salute della capitale austriaca ed a scampo
dei Cristiani il re Sobieski di Polonia . Egli
vinse la gran battaglia e con poco più di
20 mila combattentì distrusse l'esercito dei
Turchi occupandone alla sera il campo ricco
d'immenso bottino . Il pittore ci rappresenta
l'eroe che sta sopra il cavallo bianco del
gran Visir, il cui ricchissimo fornimento sfol-
goreggia d'oro e di gemme orientali . Il ca-
vallo, simboleggiante l'islamismo domato, si
sdegna sotto l'ignota mano del suo nuovo
cavaliero, batte la terra col piede, morde il
freno, digrigna i denti . Sobieski è come ra-
pito d'ammirazione davanti a Maria, e presso
di lui il suo vessillifero innalza lo stendardo
turco, tolto in guerra, in atto di ossequio alla
Grande Ausiliatrice .
Mancherebbe una persona a compiere il
quadro, cioè quella d'Innocenzo XI, che con
le sue preghiere ottenne la vittoria prima
che re Sobieskii co' suoi battaglioni, come
appresso diceva il medesimo eroe . Il quale
scrivendo al Papa disse con umiltà le parole
che Giulio Cesare aveva scritto al Senato di
Roma : Veni , vidi et Dominus vicit . Il qual
concetto tradusse mirabilmente il Filicaia con
quei versi diventati celebri
Sì, sì vincesti, campion prode e pio
Per Dio vincesti, per te vinse Iddio!
Dopo tal vittoria il Pontefice istituì la
Festa del SS . Nome di Maria in atto di rin-
graziamento a Dio e a Maria, che assistè
così provvidamente alle armi cristiane .
Sopra una colonna tronca al vertice sta
scritto Savona con la data 1815 : Savona ricorda
il carcere e quella lunga serie di vessazioni e
patimenti che Pio VII ebbe a patire in quella
divota città, per opera di Napoleone I . Men-
tre il Capo della Chiesa gemeva in quella
città prigioniero, tutti i fedeli imploravano
Colei che è detta Magnum in Ecclesia prae-
sidium . Tornato a Roma libero nel 1814, per
rendere perpetua la memoria di quel giorno,
istituì la festa di Maria Auxilium Christia
norum, da celebrarsi ogni anno ai 24 di Mag--
gio . Il Santo Pontefice è in atto di leggere
la Bolla che proclama detta Festa . Prova ed
esempio di ciò che deve fare ogni buon Cri-
stiano, e che il Chiabrera fece incidere sul
frontone d'una Cappelletta del porto di Sa-
vona
In mare irato, in subita procella
Invoco te, nostra benigna stella .
L'ultimo quadro rappresenta la Pia So-
cietà Salesiana, che sorta per opera di Maria,
propagata per sua bontà e intercessione, è
posta quivi a dimostrare la sua riconoscenza
a questa buona Madre e potentissima Regina
del Cielo .
Don Bosco, che riceve i suoi cari Pata-
goni presentati da Monsignor Cagliero, è al
naturale e quale noi l'abbiamo visto in questa
umile terra.
Più in là sono le Suore di Maria Ausilia-
trice . Quanta pietà dal loro sguardo e nel
loro atteggiamento ! Altri missionari stanno
in mezzo ai barbari, che rifuggono ancor per
poco al benefico raggio della religione . Dal-
l'altra parte, e proprio sotto ai piedi di Maria
Ausiliatrice , stanno altri Salesiani . Chi fa
scuola, chi assiste nell'officina e chi vede
in lontananza vecchi padri e madri vedove
ch e accorrono a trovare un rifugio alla loro
figliuolanza . Essi, coi loro diversi atteggia-
menti, cercano di dimostrare la gratitudine
a chi mandò loro i Missionari a predicarvi la
fede e ad annunziare loro la via della salute .
Se bellissima riesce ogni parte del lavoro
del Rollini , il tutto insieme s'impone alla
più alta meraviglia .
Andiamo perciò lieti di poter qui fare
pubblici encomii all'esimio artista e di pre-
gargli da Dio ampia ricompensa .
OPPORTUNE RIMEMBRANZE,
Dopo le solenni feste, celebratesi nel 1868,
per la consacrazione del tempio di Maria
Ausiliatrice, che durarono per ben otto giorni,
Don Bosco raccoglieva memoria di quanto
era accaduto di notevole in quei dì e ne
pubblicava un bel fascicolo col titolo di Ri-
membranza di una solennità in onore di Maria
Ausiliatrice (1) .
Noi, ad edificazione dei nostri lettori e
benefattori, vorremmo ben volontieri ripor-
tare molte pagine di quest'aureo libretto e
ricordare tante grazie che han l'impronta del
miracolo, le quali, ottenutesi in quei giorni,
valsero qual divino argomento dell'approva-
zione del Cielo a quanto s'era fatto in terra
per onorare Maria . Ma, per la brevità dello
spazio concessoci, ci limiteremo a pubblicare
solo alcune rimembranze che possano tornar
nuove e rimandiamo pel resto i lettori alla
detta operetta .
(1) Vendibile presso le Librerie Salesiane al prezzo
di L . 0,25 la copia .

1.8 Page 8

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Alla vigilia della Consacrazione .
Noi eravamo pressochè alla vigilia della Con-
sacrazione, così D . Bosco, e ci mancavano ancora
quasi tutti gli oggetti necessari pel servizio religioso .
Ma Dio, che è padrone dei cuori degli uomini, in-
spirò a più persone di farci avere quanto occorreva .
Senza che ne fosse richiesto, cominciò uno a man-
darci un calice veramente elegante . La coppa è di
argento, col gambo di bronzo dorato, di notabile al-
tezza, con vari lavori di molto pregio . È questo
un dono del dottore Tancioni, professore di me-
dicina e chirurgia all' Università Romana . Per
grave malattia trovandosi all'estremo della vita,
perduta ogni speranza ne' mezzi umani, venne
dagli amici incoraggiato a fare una novena a
Maria Ausiliatrice, con promessa di fare qualche
dono alla Chiesa di Valdocco, se guariva . Dalla
promessa all'esser fuori pericolo passò appena la
metà della novena . Compiva fedelmente il suo
voto e voleva che, sopra il calice, fosse ricordato il
celeste favore, da lui ricevuto, con queste parole :
FaL.mXiVlIeTncoRmaevtuMDC
Sopra il calice era una elegante e ricca palla,
ovvero animetta, coll'immagine del Redentore .
Essa è lavoro delle monache del Bambino Gesù
in Aix-la-Chapelle, città di Prussia, a spese della
contessa Stolberg, moglie del celebre luterano ed
ora fervoroso cattolico conte Stolberg Vernige-
rode, membro ereditario della Camera dei Signori
in Prussia .
Ora, o per grazie ricevute o per divozione, sem-
brava che ci fosse uno che andasse. a significare
a ciascuno quanto occorreva per quella solennità, .
Una signora francese di alto lignaggio, la Du-
chessa di ***, inviò a sufficienza camici, cotte ,
amitti, corporali, tovaglie e tovaglini con alcune
pianete . Un signore torinese provvide i cande-
lieri, croci , carte-gloria per tutti gli altari ; di
poi volle aggiungervi la cera . Mancavano ancora
le candele per due altari, e ci furono inviate da
un insigne benefattore di Firenze . Altra signora
fiorentina offeriva un elegante incensiere con navi-
cella . Mancavano candele piccole per le messe lette,
ed una signora torinese le provvide . . . O amici, fac-
ciamone le maraviglie col Signore . Piviali, tunicelle,
pianete, messali, incensiere, navicella, cera, lam-
pade per le solennità, lampade ordinarie, olio
per le medesime, campanello per la sacrestia,
campanelli per i singoli altari, tovaglie di vario
genere, le ampolline e perfino le funi delle cam-
pane vennero in breve tempo provvedute, ma in
modo e misura che nemmeno un oggetto restò
duplicato, senza che neppure uno di essi ci fosse
mancato nel bisogno .
Riguardo al campanello della sacrestia avvenne
quanto segue .
Un signore torinese, travagliato da male di capo
che si estendeva alla nuca con minaccia della
stessa spina dorsale, portavasi nel giorno solenne
alla novella chiesa per supplicare l'augusta Re-
gina del Cielo a volersegli dimostrare suo aiuto
presso Dio . Giunto vicino alla sacrestia, intese
che fra le altre cose si difettava ancora di un
campanello . « Se ottengo qualche sollievo ne' miei
mali, egli disse, provvederò immediatamente tale
oggetto . »
Detto questo entrò in chiesa, fece breve pre-
ghiera, e con grande sua consolazione si trovò
perfettamente guarito . Con trasporto di gioia com-
piè sull'istante la sua promessa ; e con piacere va
raccontando a' suoi amici la grazia, che dichiara
avere dalla comune Madre celeste ricevuta .
I pranzi .
Le maraviglie della bontà del Signore nel prov-
vedere quanto occorreva pel divin culto non ven-
nero meno in tutto ciò che era necessario ad
onesto sostentamento di quei giorni .
Molti personaggi, o perchè di remoti paesi, o
perchè impegnati nelle sacre funzioni, come i ve-
scovi colle persone che li assistevano nel servizio
religioso, non potevano di qui allontanarsi senza
grave loro disturbo . Ma la povera nostra condi-
zione ci rendeva incapaci di provvedere quanto
era necessario per tanti illustri personaggi . Ecco
come fummo provveduti .
Un agiato signore pose a nostra disposizione
posate, porcellane e quanto faceva mestieri pel
servizio da tavola ; altri poi inviarono vino in
botti, cassette di bottiglie ; moscato di Strevi,
passeretta di Canelli, barbèra e nebiolo d'Asti,,
bracchetto di Mombaruzzo, dolcetto di Prasco,
bianco di Caluso, malvasia di Monferrato furono
vini spontaneamente regalati da varie persone di
distanti e diversi paesi . Alcuni altri spedirono
mortadelle da Bologna ; salati e strachini di Mi-
lano, Gorgonzola e Lodi, salami, frutta confezio-
nate, pollastri, uova, pesci e carne non ci manca-
rono mai . Caffè, cioccolato, zucchero, kiffer, briossi
e pani di semola, biscotto fino furono la provvi-
denza quotidiana . Un giorno avevamo a mensa
tre eleganti e grosse focacce giunte poco prima
del pranzo . Una proveniva da Milano, l'altra da
Genova, la terza da Torino . Un confettiere di
questa città somministrò gratuitamente ogni giorno
confetti e dolci di ogni genere per tutto l'otta-
vario . Ma la maraviglia fu che, tra tante offerte
fatte da paesi cotanto distanti l'uno dall'altro,
non fu mai che un oblatore inviasse cose offerte
da altri o cose inutili . Di mano in mano che
quelle offerte giungevano, si collocavano imme-
diatamente al loro posto . Quelli stessi che furono
testimoni oculari non sapevano darsi ragione di
tanto trasporto e di tante opportune oblazioni,
senza che si fosse fatta dimanda . Anzi molti obla
tori erano affatto sconosciuti e non ebbero mai
alcuna relazione collo stabilimento . In questa
guisa, guidati dal solo spirito di carità, molti
concorsero ad onorare la santa Vergine nella per--
sona di chi si adoperava per promuovere le sue
glorie . Un venerando prelato, osservando la pro-
venienza delle cose che imbandivano la nostra
mensa, ebbe ad esclamare commosso : Chi di-
cesse che gli oblatori di tante e svariate offerte,
non siano stati mossi dallo spirito del Signore,
negherebbe la luce del sole in pieno mezzodí . »
UNA PAROLA AI BENEMERITI OBLATORI
che noi ripetiamo ora di gran cuore
a quanti concorsero pei lavori di re-
stauro e di decorazione del tempio
di Maria Ausiliatrice,
A voi, o benemeriti Oblatori, (così D . Bosco) che
cosa dovrò dire per ringraziarvi della vostra carità?
So che a voi basta la ricompensa del cristiano,
la contentezza cioè che si prova da chi ha fatto
un'opera buona . So parimenti essere paghi i vostri

1.9 Page 9

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desiderii, perchè la vostra carità consegua l'ef- Chiesa Purgante, a quelle anime benedette che
fetto desiderato col compimento del sacro edili-
zio . Edifizio consacrato al divin culto, dove ogni
giorno sono cantate le lodi al Signore ; edilizio
dove, coll'aiuto di Dio, si faranno predicazioni,
catechismi, saranno celebrate Messe, ascoltate le
confessioni dei fedeli .
Queste cose torneranno al vostro cuore della
più grande consolazione .
Tuttavia debbo dal canto mio ringraziarvi con
tutto il cuore e della fiducia riposta in me e del-
son tanto care al Cuore di Gesù ed alla Re-
gina del Rosario .
Per avere quanto occorre per la erezione
della detta Confraternita del S . Rosario, ri-
volgersi al Padre Direttore del Rosario , in
via Panetteria, n° 51, Roma .
l'efficace aiuto recatomi, cui mercè l'opera del
Signore fu condotta a compimento . Io serberò
verso di voi incancellabile gratitudine, e finchè
vivrò non cesserò mai d'invocare le benedizioni
del Cielo sopra di voi, sopra i vostri parenti ed
amici . Ciò farò ogni giorno specialmente nel sa-
crifizio della santa Messa . Dio vi colmi de' suoi
tesori celesti, o gloriosi oblatori, e vi conceda
lunghi anni di vita felice ; vi conceda il prezioso
dono della perseveranza nel bene, e vi accolga
tuingorelaBtErnià .
Affinchè poi questi auguri siano accolti dalla
misericordia del Signore, fu stabilito un servizio
religioso, da farsi ogni giorno dell'anno, per tutti
coloro che in qualunque modo e misura hanno
concorso o concorreranno a beneficare la chiesa
o lo stabilimento annesso . Questo esercizio con-
siste in una serie di preghiere, della corona del
Rosario della S . Vergine Maria, comunione sa-
cramentale o spirituale, secondo che uno è pre-
parato, celebrazione della santa Messa . Ciò avrà
luogo ogni mattina nella nuova chiesa, con tutti
i giovanetti dello stabilimento e con tutti quei fe-
deli che giudicheranno intervenire prendervi
parte . (Vedi detto opuscolo da pag . 30 a 36 e da
pag . 92 a 94) .
I CONGRESSI CATTOLICI E L'OPERA DI D . BOSCO
Al Congresso di Malines .
L' illustre giureconsulto belga, Carlo
Woest,anticoguardsiglidel181eprsi
dente della sezione del Congresso per le Opere
sociali, pose all'ordine del giorno per prima
questione « la fondazione di Asili per i gio--
vani vagabondi e i fanciulli abbandonati . »
il relatore fu l'avv . Debert, di Mons, il quale
descrisse le condizioni di questi ragazzi e i
rimedi per migliorarli . Quindi parlò così delle
Opere salesiane : « La prevaricazione origi-
nale c'insegna che prima di tutto importa
riformare i cattivi istinti di questi giovani .
Ecco il principio . Nella pratica Don Bosco
ci ha fatto vedere che ciò si può ottenere .
Era la carità che lo ispirava, ed è egli che
ci ha insegnato, come dicea il signor Woeste,
« a rigenerare l'infanzia coll'amore . » Egli
fu perciò il più grande educatore dell'in-
fanzia : s'indirizzava dapprima al cuore de'
suoi allievi, e collocava come colonne del-
l'edifizio dell'educazione della fede la fede e
AI PARROCI E RETTORI DI CHIESE la carità . L'Opera di Don Bosco è oggidì
immensa : essa si rivolge all'infanzia e alla
specialmente nel mese di novembre . prima gioventù . Essa comprende gli Asili
per l'infanzia, le scuole serali per gli adulti,
Il desiderio del Papa è pei cattolici un co-
mando . Un desiderio, che sta tanto a cuore
al sapientissimo Leone XIII, è certamente la
diffusione amplissima della divozione e della
l'insegnamento superiore e il laboratorio sa-
lesiano, che forma operai modelli e cittadini
rispettosi della legge e dell'ordine .
« A Torino esistono pure scuole professio-
recitadelS.ROorsa,iqulàmezo
nali di calzoleria, di fonderia, pei sarti, pei
più efficace per invogliarne i fedeli ed ot- fabbri ferrai, che arrecano un bene immenso
tenere che vi perseverino costantemente ? alla classe operaia . Finalmente l'incorona-
Personaggi ragguardevoli e venerandi pre- mento dell'Opera è l'istituzione di Seminari
lati convennero nel suggerire per mezzo
efficacissimo a tal uopo il rifiorimento della
Confraternita del S. Rosario e l'impianto della
medesima in tutte le parrocchie e chiese, in cui
per le Missioni cattoliche . E quali mezzi pos-
sedeva egli mai quest'uomo straordinario ?
Quasi nulla da principio ; l'Opera s'innalzò
col sacrifizio dell'uomo a Dio . Accanto alla
ancora non sia stata introdotta . Non occor- sua Opera istessa dovevano sorgere i Coo-
rono spiegazioni e larghi appelli, per convin- peratori : istituzione incaricata di stimolare
cere i nostri lettori dell'importanza e dell'ef-
ficacia di un tal mezzo , perciò nutriamo
fiducadinoaverscitondaroquesto
invito .
Rendiamo questo omaggio al desiderio del
S. Padre, facciamo questo regalo e questo
gran bene al popolo cristiano , il quale vi
troverà una miniera di tesori spirituali ap-
plicabili alle anime sante del Purgatorio e
lo zelo dei cattolici e di raccogliere doni per
le Opere salesiane . Trecento mila ragazzi
frequentano e sono raccolti nei patronati : la
Francia ha 14 Case, la Patagonia, l'Argen-
tina, il Chili, il Paraguay e l'Uruguay co-
noscono le istituzioni salesiane . , » - Così
l' Unità Cattolica .
Il Congresso emise quindi i seguenti voti
I . La Carità Cristiana sola può prevenire
dimeno così una mano d'aiuto e di sollievo alla il vagabondaggio .

1.10 Page 10

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II . Per reprimere o restringere nella mi -
suradelpoibvagondi,ba
-
sta distribuire soccorsi passeggieri, ma deb-
bonsi creare asili pei ragazzi vagabondi e
pei fanciulli abbandonati .
III. L'opera Salesiana è il modello di tali
asili. Perciò importa farla conoscere, e so-
pratutto renderla popolare e proteggerla dap-
pertutto .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
I nostri ottimi Cooperatori, che pren-
dono vivo interesse delle nostre Mis-
sioni, desidereranno senza dubbio avere
contezza degli ultimi Salesiani partiti da
Torino il 16 agosto scorso . Alcune ul-
teriori notizie ci pongono in grado di
soddisfarli .
ciare e dirla nè conservare il Santissimo nel.
l' Oratorìo nostro privato, se non alla Nati-
vità della Madonna . Per altro, sin dal primo
giorno ci siamo aggiustata una piccola cap-
pelletta, dove campeggiano il Crocifisso e
l'immagine di Maria Ausiliatrice .
Noi non ci dimentichiamo dei nostri vene-
rati Superiori . Il giorno della partenza da
Marsiglia abbiamo celebrato al santuario di
N . S . della Guardia una s . Messa, in fin
della quale recitammo speciali preghiere per
loro, pei nostri cari Benefattori e per le no-
stre famiglie .
I nostri umili e figliali rispetti a tutti, e
specialmente al signor D . Durando nostro
Ispettore, ed a Lei, venerato Padre e Su-
periore . Benedica i suoi figli di Africa e spe-
cialmente
Il più umile di tutti
Sac . CARLO BELLAMY .
Via Ménerville, 1 .
I primi Salesiani in Africa .
I figli di D . Bosco
Di questo gruppo giunto a destinazione ci
è pervenuta la seguente corrispondenza
e le Suore di Maria Ausiliatrice nel Perù .
Una lettera scritta da Panama, in data 19
Oran, 26 agosto 1891. settembre, ci annunzia come giunsero a Co-
REv .m° SIG . D . RUA,
lon felicemente e con quattro giorni di anti-
Abbiamo lasciato Marsìglia sabbato
scorso, 22 corrente, sul transatlantico L a
Ville de Rome . Grazie a Dio, la traversata
fu assai felice ; arrivammo a Oran verso le
9 antim . di lunedì (24 agosto), vigilia di san
Luigi, re di Francia, patrono di questa par-
rocchia .
La nostra prima visita fu a Nostro Si-
gnore ed alla sua divina Madre ; Li abbiamo
ringraziati di tutto cuore del buon viaggio
concessoci ed abbiamo Loro consacrato, met-
c. ipazione Il 29 settembre poi, Dedicazione
dell'Arcangelo S . Michele e giorno onoma-
stico del nostro venerato Superiore D . Rua,
verso mezzogiorno ricevemmo il seguente
telegramma dal Presidente della Società di Be--
neficenza di Lima : - Rua - Torino . Sale
siani arrivarono - Salutiamo, auguriamo fe-
lice onomastico - CANDAMO . - Un altro
telegramma spedito di quei giorni dallo stesso
sig . Candamo ad Aix-les-Bains al sig . José
Canevaro dice : Arrivarono Salesiani, con--
t endo piede su questa terra d'Africa, le no- tento generale .
stre povere e deboli persone colla nostra
buona volontà
Presentemente quasi tutte le Autorità ec-
clesiastiche si trovano in Francia per le va-
canze.,imlSRauesvoEcV
Vicario, il signor Maye, il Rev .mo Parroco
della cattedrale ecc . , ecc . . . ; pazienza ! Del
resto ritorneranno qui fra poco per gli eser-
cizi, che incominciano ai primi di settembre .
Il Rev .mo Segretario General e , il signor
Georgel, Mons . Lafuma, i Vice-parroci della
cattedrale ci fecero tutti lietissime acco-
glienze .
Io non dirò nulla della nostra installazione ;
è in tutto simile alle altre dei Salesiani ; cer-
tamente ci mancano molte cose, ma l' unica,
indispensabile, la grazia dì Dio, resa sensi-
bile dalla gioia sovrabbondante de' nostri
cuori in mezzo alle privazioni, ci fa soppor-
tare tutto con coraggio .
Finora abbiamo sempre celebrato la santa
Messa a S . Luigi, e non potremo incomin-
Degli altri diretti all'Equatore .
Anche di questi abbiamo consolanti noti
zie . Di salute fino a Colon tutti bene . Im--
barcatisi a Liverpool sul Floridian, basti
mento inglese, con quei diretti al Perù, nei
primi giorni trovarono un po' di difficoltà ad
adattarsi alla nuova mensa, consistente tutta
in carni salate, patate e dolci, esclusa la mi
nestra ed il vino o birra ; la ripugnanza però
passò presto . Tranne un signore svedese, essi
erano i soli viaggiatori del Floridian : quindi
la facevano da padroni . Convertirono il sa
lonetto dei fumatori in cappelletta e quivi
-
radunavansi per le loro pratiche di pietà
senza avere il minimo disturbo . Con tanta
tranquillità e libertà di vivere come più pia
ceva loro, passarono il primo mese di viaggio
in santa fratellevole allegria . Speriamo di ri
cevere presto l'annunzio del loro arrivo alla
capitale dell'Equatore .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Un nuovo tempio al Sacro Cuore di Gesù
L' Ospedale Salesiano di Viedma .
nell'Argentina e il concorso de' fedeli .
(PATAGONIA) .
S. Nicolas de los Arroyos nell'Argen-
REV.m° Sig. D. RUA,
tina si necessitava di una chiesa più
Viedma, 7 agosto 1891 .
ampia dell'esistente , che potesse contenere
la sempre più crescente religiosa popola- S pesse volte nel Bollettino Salesiano ho
zione. La fede opera prodigi . Quei coloni,
visto riportati alcuni brani di lettere ri-
la maggior parte Genovesi e Piemontesi, nel guardanti l'ospedale nostro di Viedma, nes-
cui cuore ancor brilla la fiaccola degli avi, suno però pare ne abbia parlato proprio di
trattandosi della Casa di Dio, tosto organiz- proposito . Se ella è contenta, amatissimo Pa-
zano tra loro una colletta, comprano un'area dre, m'accingerò io stesso, cominciando dagli
di terreno in comoda posizione, e presentan- umili principii che ebbe quest' opera vera-
dola al Direttore Salesiano di quella nostra
prima fondazione d'America, gli dicono : Qui
mente da Dio inspirata a benefizio corporale
e spirituale di tanti poveri infelici .
vogliano sia edificata la nuova Casa di Dio . Oggi compie appunto il secondo anniver-
Non basta . Monsignor Cagliero, il 9 novem- sario, dacchè venne la felice idea a Monsi-
bre del 1890, vi pone la prima pietra, ed essi, gnor Cagliero . Discorrendo io famigliarmente
con vero slancio, si dànno d'attorno per le con lui, la sera del 7 agosto 1889, della mi-
fondamenta , e chi provvede la calce, chi seria in cui si trovano certi militari amma-
l'arena, chi una cosa e chi un'altra, insomma lati e dell' abbandono in cui sono lasciati
tutti vanno a gara nel concorrere all'ere- tanti poveri operai venuti quaggiù soli, senza
zione della nuova chiesa, che sarà dedicata
al S . Cuore di Gesù . Per tal modo ai Sale-
siani, a' quali spetterà l'officiarla, si lasciò
famiglia, e tanti miseri indii, privi di medi-
cine e di religiosi conforti, Monsignore mi
incaricò di parlare, nel sermoncino della sera,
solo che pensassero alla compera dei mattoni ai confratelli ed ai giovani, della necessità e
e alla mano d'opera . Notiamo qui con pia- del gran bene che si farebbe in un ospedale
cere i nomi di Mons . Ceccarelli, nostro grande retto dai Missionari ed amministrato dalle
amico, che provvede l'altare del S . Cuore Suore di Maria Ausiliatrice e di esortare
di Gesù, dei fratelli Giacomo e Giovanni Mon- tutti a pregare s . Giuseppe, che ce ne aprisse
taldo che s'incaricano della calce e del- Egli la strada . Monsignore fu obbedito e
l' arena per l' intiera fabbrica , de' fratelli
Francesco e Carlo Campo e Giuseppe Ponte,
nella comunità si incominciarono tosto spe-
ciali preghiere .
tutti insigni cooperatori . Iddio rimuneri que-
sti e tutti gli altri concorrenti alla erezione
del nuovo tempio e li ricolmi di sue bene-
dizioni .
Quattro giorni dopo, l'11 agosto, un fatto
assai commovente ci sollecitò a stabilire
qualche cosa in proposito . Chiamati presso
di un infermo,v.iGcaroenmD
Il giorno dopo la benedizione della pietra ed io. Era un povero pittore, di nazione
fondamentale di questa chiesa, Mons . Ca-
gliero, recandosi a visitare alle loro case quei
bravi coloni, vede poco discosto dalla nuova
spagnuola (catalognese), da tempo aggravato
da una forte peritonite . La gioia che provò
al nostro arrivo è indicibile . Coi termini più
fabbrica una casetta non per anco finita .
Chiede al padrone, Giacomo Montaldo, che
cosa vuol fare di quella casa e sente che in-
commoventi ci descrisse la infelice sua po-
sizione. Uomo di poco regolari costumi, egli
aveva sciupato ogni suo avere in bibite e
tende impiantarvi un negozio . - Ebbene, dice
Monsignore, metteremo qui un Collegio per
sregolatezze . Caduto ora ammalato , nella
miseria e lontano dalla famiglia, egli pas-
le ragazze di S . Nicolas e dintorni : le Figlie
di Maria verranno a prendersene la cura . -
sava i suoi giorni addolorato e tristo nella
solitudine e nell' abbandono . Tranne la
Non si sa quello che sia passato in quel poca assistenza che gli poteva prestare un
momento nel cuore di quell'ottimo Genovese, buon operaio, che lavorava nell'arte sua
il quale rispose che il Signore in quel giorno
non avrebbe potuto fargli grazia più bella .
Tre mesi dopo vi andavano da Buenos-Aires
le Suore di Maria Ausiliatrice . Ed ora in
quant' è lunga la giornata e la notte si
prendeva il necessario riposo , il povero
infermo non uno aveva che gli porgesse
le medicine o l' aiutasse nei suoi bisogni .
S. Nicolas a lato della nuova chiesa del
S. Cuore di Gesù havvi pure un Collegio per
ragazze diretto dalle Figlie di Maria Ausi-
La melanconia quindi si era impossessata
del suo cuore e sovente l'assaliva pure la
disperazione : il poveretto correva pericolo di
liatrice .
morire anzi tempo e di una morte miseranda .
La storia era veramente dolorosa e, ancor
prima che finisse, prevedevamo quale ne sa-
rebbe stata la conclusione : portarcelo alla
nostra residenza e qui usargli quelle cure che
la carità cristiana suggerisce. Questa pre-

2.2 Page 12

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ghiera fatta in lamentevoli accenti, con un
profluvio di lagrime e da una persona, dal
cui volto trasparivano già lunghe sofferenze,
ci commosse fino alle lagrime . Lo incorag-
giammo alquanto e lo esortammo a sperare
che noi ne avremmo parlato a Monsignore
vicine da affittare non se ne trovavano . Che
fare? Monsignore vede in Vìedma un vec-
chio casalone, tutto fango, paglia e stercora
bovum, fabbricato forse nel secolo scorso ,, e
da anni ed anni albergo di una numerosa
famiglia di topi e ragni e di un'infinità di
e che, quantunque in casa nostra non ci era
proprio possibile dargli ricetto, avremmo tut-
tavia cercato ogni modo di accontentarlo e
presto .
La necessità era urgente ;. in collegio non
si aveva posto neanche per un letto, case
altri animaletti ; liberato da questa genia,
pulito ed ammobiliato del necessario, potrebbe
diventare ottima abitazione per quest'infermo
e per tanti altri che verrebbero in seguito .
Esso appartiene alle Dame della Carità di
Buenos-Aires. Si fanno in tutta fretta le pra-

2.3 Page 13

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tiche richieste e volentieri è ceduto a nostro orecchie gli grondava un puzzolente umore,
uso . Allora è una gara in tutti, Salesiani e e le gambe gonfie ed immobili erano tortu-
giovani, e chi con carriuole, chi con badili, rate da atroce reuma . Le Suore festose lo
chi con zappe o picconi e chi con scope, in ricevono come un caro gioiello, lo puliscono
una parola tutti con ardore e allegramente da capo a piedi colle più delicate maniere, e
a snidare quell'esercito di animali, sgombrare Don Garrone pian pianino lo va visitan-
quell'antro da ogni immondizia e dargli l'a- do . L' infermo ha un polipo nelle orec-
spetto di umana abitazione . Il nostro Don chie ! Poveretto ! quanto deve soffrire ! -
Garrone coi suoi disinfettanti sparge per Compatendo noi alle sue pene, il carrettiere
tutto l'ambiente una soave fragranza . Man- che l'aveva condotto, con cinica indifferenza
cano le mobilie, ed ecco in un attimo i con- « È nulla questo - dice - il birbone si
fratelli a privarsi delle proprie, e chi porta meriterebbe ben di peggio ; a vecchi delitti
la sua lettiera, chi il pagliericcio, chi il ma- penitenza nuova ! » Ei lo conosceva e non
terasso, chi il guanciale, chi le lenzuola, chi esagerava . Basti il dire che fu soldato volon-
una sedia, chi un tavolino, tutto come per tario in tempo del Dittatore Rosas e che
incanto è a posto , nel casalone si può tra- appartenne ad una società sanguinaria .
sportare l' ammalato, chè niente gli potrà Egli espiava davvero i suoi delitti ! Stette
mancare .
all' ospedale un mese e venti giorni e se
Quattro robusti confratelli volano alla sua ne partiva guarito nel corpo e con la pace nel-
meschina abitazione, gli altri co' giovani tutti . l'anima . - Presentemente riconoscente e' si
tengono dietro per aiutare . È sera oscura . Al- diporta da buon cristiano . Serrano fu senza
cune lanterne precedono segnando la via che dubbio più disgraziato che colpevole : giac-
deve tenere il mesto corteo . S'avanza l'infermo chè nessuno mai ebbe che gl' insegnasse ad
sopra di una barella coperta di candido lino essere buono . È questa la più gran disgrazia
e lo segue in silenzio un lungo codazzo di che abbiano tanti e tanti altri infelici di que-
giovani e confratelli . All' insolita luminaria ste terre .
ed al prolungato calpestìo di piedi, la gente Nel settembre seguente abbiamo dato ri-
di Viedma si affaccia alle finestre, corre sulle cetto ad un caporale delle Guardie urbane,
porte e commossa contempla un nuovo spet- certo Giovanni Quiros , il quale in ricono-
tacolo. È Gesù Cristo nell' ammalato, che scenza ci saluta con segni di speciale vene-
dalle ali della fede vien trasportato nella razione e procura che le guardie di servizio
casa della carità . Sulle soglie del casalone alla porta della chiesa siano delle più pulite e
lo attendono ansiose le Suore di Maria Au- meglio educate . - Abbiam raccolto pure un
siliatrice, le quali gli prestano le prime cure giovine fiore del deserto, certo Damiano Bal-
con materna sollecitudine . Il poverino non túsar, che nella fresca età di quarant' otto
può parlare, è troppo commosso . Sulla sua anni, si preparò e fece la sua prima comu-
fronte però si vede scolpita la tranquillità e
nione all' ospedale . - Or viene un indio,
la gratitudine ; quella tranquillità che nasce brontolone di prima risma e di nulla con-
dalla confidenza in un avvenire rassicurante, tento, Pedro Domingo, di anni quarantacin-
quella gratitudine che sgorga da un cuore que . Quantunque D . Garrone gli usi gran
scosso da un benefizio non meritato : egli era carità, pure egli si lamenta, mormora, è esi-
uno dei nostri più pertinaci calunniatori
gentissimo . Così è, se l'indio si accarezza
Così ebbe principio, l'11 agosto 1889, l'o- diviene insolente ; bisogna alzar la voce,
spedale nostro di Viedma, dedicato a S. Giu- perchè egli si acqueti e taccia . Per tal modo
seppe, che ne ha sollecitato l'inaugurazione . si contentò e gli si potè parlare di Dio ed
Si era incominciato ! Ammalati d'ogni sorta insegnargli a pregare . Dopo due mesi fu bat-
non ne mancarono più mai, e la sollecita tezzato e fece la sua prima comunione . I
carità e l'ardente zelo dei Salesiani da una suoi sentimenti e modi sono ottimi . Il fuoco
parte e delle Suore di Maria Ausiliatrice della carità industriosa ammollì questo cuore
dall'altra trovarono nell'ospedale una via fa- indocile . Ora egli è in Valcheta, in qualità
cile e sicura per far del bene anche alle di caporale delle Guardie . Prima di partire
anime . I cuori più induriti qui si commuo- gli raccomandai di condurci molti fanciulli
vono, rientrano in se stessi, pensano ai loro indii, egli promise e speriamo che manterrà
trascorsi, si pentono, ritornano a Dio .
la parola.
Pochi giorni dopo, il 15 dello stesso mese, Anche agli italiani, a questi nostri cari
festa di Maria Assunta, D . Milanesio, di ri- compatrioti, qui nella Patagonia abbiamo il
torno da una missione, conduce un povero piacere di poter anche giovare coll'ospedale .
vecchio argentino, di circa sessant'anni, di Un cristianone, proprio di quelli di antica
nome Giovanni di Dio Serrano . L' aveva tro- data, di professione muratore, si era lussata
vato in una misera capanna, aperta a tutti una gamba ; fu portato da noi . Egli si chiama
i venti ed esposta ad ogni intemperie, e so- Cassullo Giuseppe . In breve guarito, ci in-
pra di un lurido lettuccio . Mosso a compas- nalzò nel mezzo del vecchio casalone un muro
sione, lo fece mettere sopra di un carro e che formasse due dipartimenti, uno per le
condurre a Viedma . Aveva la testa ed il donne e l'altro per gli uomini . Ecco già un
corpo carico di mille schifosi insetti : dalle miglioramento all'incipiente ospedale .

2.4 Page 14

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Siamo sul principio d'ottobre 1889, neanche
due mesi dalla inaugurazione . Don Milane-
sioritornada ltraMisioneconunaspecie
di lettiga portata da quattro uomini . Sopra
vi giace raggomitolata una povera india, in
sui diciasette anni, inferma di non so che
diavoleria . È la più brutta e sporca - creatura
che abbia mai visto in vita mia . Le Suore
l'accolgono a festa, e, forse perchè di forme
più che brutte, le danno il nome di Innocenza .
E bisogna vedere con che carità stanno d'at-
torno alla brutta Innocenza ! Ogni mattina
le fanno un'accurata ispezione alla testa. La
cavalleria leggiera e pesante, sloggiata dalla
troppo facile posizione , di qua , di là, su e
giù per le foderette e le lenzuola, fino a che
malaugurata capita sotto le inesorabili un-
ghie nemiche . Finita questa operazione ne
incomincia un' altra . Innocenza è tutta una
piaga, pare una lebbrosa delle isole Sandwick .
È necessario con pezzuole inumidite e so-
vente colle dita stesse tergerne gli umori .
Impassibile la suora procede all'esecuzione .
Oh ! santa carità quanto sei ammirabile
Innocenza è di ottimo cuore, è penetrata dalle
premure della buona sorella . Allora questa le
parla di Dio, della sua bontà e la guadagna
a Cristo . Un bel giorno Innocenza non vuol
più rimedii, ostinatamente si ricusa a tutti .
Impaurita dai rimproveri del medico, con un
forte gemito : Padre, dice, io non voglio la
medicina, ma voglio il paradiso . Era spedita,
si trattava solo di prolungarle la vita. Un dì
mi fa chiamare al suo letto, vuol riconciliarsi
perché ha d'andare al Paradiso . Le si porta
il S . Viatico e poi serena in volto chiude
gli occhi nella pace del Signore .
Parecchi altri furono accolti nell'anno d'i-
naugurazione . Oh ! quante sorte di malattie !
Se ne vede una peggiore dell'altra . Cosa
consolante si è, che di quanti qui vennero la
maggior parte guarì doppiamente, gli altri
poterono guadagnarsi il Paradiso . (continua)
Sac . VACCHINA BERNARDO .
dice sinodale, lo chiamò a dirigere i Fratelli,
a cui affidavasi l'Istituto degli Artigianelli,
e le Suore di carità sotto la protezione di
San Vincenzo de' Paoli, conosciute sotto il
nome di Suore bigie . Promosse la devozione
al Cuore Sacratissimo di Gesù, al Cuore
Immacolato di Maria, a San Giuseppe e fu
devotissimo al Santo Padre .
» Nell'ottobre del 1871, Mons . Degaudenzi
veniva compreso nella prima provvista di
Chiese fatta dal Pontefice, dopo la legge
delle guarentigie . Era il 27 di quel mese
preconizzato alla sede di Vigevano , da do-
dici anni priva di Pastore . I venti anni del
suo episcopato furono dei più pieni per la
Chiesa vigevanese . Il Seminario riscosse le
prime sue cure . Ivi introdusse lo studio della
filosofia secondo San Tommaso, quindi aprì
il piccolo Seminario, che assicura alla diocesi
il necessario personale per il servizio delle
anime . Accrebbe di cattedre il Seminario, e
propagò le dottrine morali di S . Alfonso
de' Liguori . Tenne parecchi Sinodi e con
lunga serie di Pastorali e provvedimenti
pensò alla santificazione del Clero . L'Acca-
demia tomistica da lui istituita ha dato pre-
ziosi saggi di dottrina genuinamente attinta
alle fonti dell'Aquinate.
» La visita pastorale, rinnovata , fu alla
diocesi fonte di benedizioni . Il Catechismo
diocesano, mandato alle stampe nel 1877 ,
propose la dottrina cattolica, massime nei
punti più controversi, in modo così chiaro ,
franco ed esplicito, che il Consiglio provin-
ciale scolastico di Pavia, dove trionfava il
liberalismo, lo proibì nelle scuole . Zelò la
fede e la pietà nel popolo, e a tal fine non
havvi devozione, pia Società ed opera buona
che non abbia promossa . L'Apostolato della
preghiera e altre pie Associazioni, le Confe-
renze di S . Vincenzo de' Paoli , le Società
cattoliche ebbero in lui un caldo propaga-
tore e un padre amantissimo . L'affetto per
il Papa, e per la Santa Chiesa era segnala-
tissimo . Aggiungasi la sua vita privata : ve-
ramente quella di un santo Vescovo : sempre
al lavoro : o sul pergamo, o al confessionale,
MONSIGNOR DEGAUDENZI
o nello scrivere, o nel provvedere ai bisogni
della diocesi ; fu infaticabile .
VESCOVO DI VIGEVANO .
» Ora Dio lo ha chiamato a sè. La Chiesa
di Vigevano lo annovererà sempre tra i più
« La mattina del 15 ottobre moriva Mon-
signor Pietro Giuseppe Degaudenzi, Vescovo
di Vigevano . I meriti dell'illustre Prelato
erano compiti , e il Pastore dei Pastori lo
chiamò a se per dargli la dovuta corona .
Nato in Langosco, archidiocesi di Vercelli,
il 4 giugno 1812, era entrato nell'anno 80°
di vita . Il Seminario di Vercelli lo ebbe al-
lievo diligentissimo, e presto fu eletto cano-
nico teologo e quindi arciprete della Metro-
politana di S . Eusebio . Mons . D'Angennes,
che resse dal 1833 al 1869 l'archidiocesi, lo
ebbe carissimo ; lo volle esaminatore e giu-
benemeriti suoi Pastori, ed ora che l'anima
sua benedetta depose l'involucro corporeo e
riposa nella divina misericordia, prosegue la
sua missione, che fu di carità e di amore ,
implorando da Dio un novello Pastore che,
camminando sulle sue traccie , le sia duce
e maestro attraverso i tempi che si prepa-
rano . »
Fin qui l' Unità Cattolica di Torino . Noi
aggiungiamo che Mons . Degaudenzi fu uno
de' più antichi amici di Don Bosco, sostegno
e consolatore nelle circostanze più difficili
della sua vita . Nella Storia dell'Oratorio,

2.5 Page 15

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scritta sul nostro Bollettino (1) , si narra
come una domenica, mentre Don Bosco ab-
bisognava di catechisti e si martellava il
capo per improvvisarne , capitasse all'Ora-
torio, insieme coll'abate Rosmini, il canonico
arciprete D . Giuseppe Degaudenzi di Ver-
celli, il quale si offrì ben volentieri per fare
il catechismo ai giovanetti e per le altre
sacre funzioni . E fin d'allora egli divenne
un benefattore della nostra Casa . D . Bosco
lo ricambiava di tenerissimo affetto e sino
all' ultimo suo respiro ce lo ricordava sem-
pre con riconoscente compiacenza . Noi in-
vitiamo i nostri lettori ad unire alle nostre
le loro preci a suffragio di quest' anima e-
letta .
(1) V . Boll . Sal . di marzo 1881 .
GLI OPERAI CATTOLICI DI TORINO
ed il Sig . LE ON HARMEL
Organizzatore del Pellegrinaggio della Francia del lavoro
Fratellanza operaia cattolica.
-Una funzione commovente, degna di operai
cristiani, aveva luogo l'11 ottobre nel Semi-
nario delle Missioni Salesiane in Valsalice,
presso la tomba di Don Bosco .
La sezione degli Operai cattolici della par-
rocchia della Gran Madre di Dio in Torino,
celebrando la loro festa patronale, si riunivano
a fraterna agape nel Seminario, in compagnia
di Mons . Leto, vescovo di Samaria, del reve-
rendo Don Rua , del conte Cesare Balbo ,
presidente del Comitato promotore, e del
presidente generale e dei presidenti di se-
zione dell'Unione cattolica operaia torinese .
Al momento dei discorsi, dopo belle e fer-
vorose parole del canonico Cinquemani, sorse
il prof. Franchi, il quale - alludendo ai 4
gruppi di pellegrini francesi che erano stati di
passaggio, ai 3 gruppi che in settimana dove-
vano arrivare - disse che il convegno degli
operai cattolici piemontesi in quel luogo as-
sumeva il carattere di una riparazione , e,
rivolto a Don Rua, lo pregò di esprimere i
sensi di fratellanza degli operai italiani al-
l'illustre Leone Harmel, perchè li facesse co-
noscere alla Francia del lavoro .
Questo felicissimo slancio del cuore suscitò
l'entusiasmo della radunanza, che acclamò
alla Francia cattolica .
Il Rev . Don Rua sorse immediatamente a
ringraziare dei sensi espressi verso i Sale-
siani, a cui tornavano di grandissimo con-
forto queste riunioni di popolo operaio e cre-
dente ; promise di scrivere al signor Harmel
per esprimere i generosi sensi degli operai to-
rinesi, legati da fratellanza agli operai francesi .
Parlarono ancora altri oratori, tra i quali
il presidente generale, cav . Borelli, che fece
conoscere come la bandiera della classe aspi-
ranti degli operai cattolici, portata in Roma
nel pellegrinaggio della gioventù, sia stata
la prima che il Santo Padre toccò e bene-
disse in Vaticano, leggendone forte la scritta
e augurando incremento all'opera .
Dopo la riunione, gli operai colla musica
e colle bandiere presero parte alla proces-
sione della parrocchia, che riuscì solenne e
divotissima .
Il tempo, maravigliosamente sereno, favorì
di tutti i suoi sorrisi la cara solennità .
(Dalla Libertà Cattolica .)
Il Signor Harmel in Torino . -
Ecco quello che ne scrive il Corriere Na-
zionale del 16 Ottobre scorso : - « Giovedì, 15
ottobre, fu di passaggio a Torino l'illustre
signor Harmel, che gli operai francesi chia-
mano meritamente le bon Père, organizzatore
ed anima del grande pellegrinaggio degli
operai cattolici di Francia al Vaticano . Egli
sostò per poche ore presso la Casa-Madre
dei Salesiani in Valdocco, e il Rev .m° D .
Rua, Superiore della Pia Società Salesiana,
alla famigliare mensa invitò , con gentile
e delicato pensiero, i Direttori dell' Unità
Cattolica e del Corriere Nazionale, teologo
Tinetti ed avv . Scala, e i Presidenti della
Federazione operaia cattolica piemontese e
dell'Unione degli operai cattolici di Torino,
conte Balbo e cav . Borelli, che, con parec-
chi altri esimii personaggì, furono lietissimi
di partecipare a sì gentile riunione .
» Il signor Harmel , con quella cordiale
spontaneità e schiettezza di eloquio che gli
è propria, espresse nobilmente i suoi senti-
menti di gratitudine per le bellissime acco-
glienze fatte dai Salesiani al pellegrinaggio
degli operai francesi ; disse che questi giun-
gevano a Roma pieni di riconoscente entu-
siasmo per le prove di affettuosa fratellanza
avute a Valsalice ; notò eziandio con grati-
tudine il contegno gentilissimo della cittadi-
nanza torinese verso i suoi pellegrini, e i
cortesi riguardi avuti loro dalle Autorità ,
sia nell'uscita dalla stazione al loro arrivo,
sia pei viali conducenti a Valsalice . Inneggiò
infine alla bontà paterna del Santo Padre
Leone XIII ed alla fratellanza cattolica, che
non conosce differenze nè di condizioni nè
di paesi ; e conchiuse notando che nell'in-
carnare in opere visibili e sensibili i prin-
cipii cristiani, giusta le sapientissime esor-
tazioni del Papa, si trova precisamente la
soluzione della questione sociale .
» Opportunissime parole furono pure pro-
nunciate dal Rev .mo Don Rua e da parecchi
dei signori intervenuti alla geniale riunione ;
notiamo in particolare due circostanze : l'una
la proclamazione fatta, fra il plauso di tutti,
dal cav. Borelli, del signor Harmel a socio
onorario dell' Unione cattolica operaia di
Torino ; l'altra, l'acclamazione dell' ottimo
figlio secondogenito del signor Harmel, il

2.6 Page 16

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cav . Leone, a membro onorario della banda
musicale dei Salesiani, acclamazione fattasi
con fragorosi applausi quando egli andò a
ringraziarla , in lingua italiana, delle sue
bellissime suonate, fra cui l'inno generale
dei pellegrini operai francesi e quello speciale
dell'officina Harmel in Valdes-Bois .
» All'ottima banda e al valente suo diret-
tore M.° Dogliani il signor Harmel volle poi
ancora, uscendo, porgere in modo speciale i
suoi ringraziamenti e le sue congratulazioni .
» Fra gli applausi e gli evviva universali
ed accompagnato fino alle sue carrozze dai
Superiori Salesiani e dai rappresentanti della
stampa cattolica e delle Associazioni catto-
liche operaie, il signor Harmel co' suoi figli,
diede affettuosamente a tutti non l'addio ,
ma l'arrivederci, avendo promesso di tornare
e stringere vieppiù i vincoli di cordiale fra-
tellanza degli operai cattolici di Francia colle
Opere di Don Bosco e cogli operai cattolici
d'Italia . Iddio benedica in tutte le sue im-
prese, nella sua famiglia e ne' suoi benefi-
cati, l'illustre uomo, vero modello dei padroni
cristiani, ottimo ed amatissimo padre degli
operai . »
BIBLIOGRAFIA.
Felicità sconosciute. - Lettere ed esempi
sulla vocazione religiosa del sacerdote STEFANO
TrIONE . - Un volume in-32° di pagine 110 . E-
dizione economica L . 0,20 ; altra edizione L . 0,30
(Riduzione agli Istituti) . - Presso la Libreria
Salesiana di Torino .
Un libro veramente utile e prezioso per indi-
rizzare e mantenere i cuori dal Cielo chiamati
nelle vie tanto difficili e spinose della vocazione
religiosa è questo appunto, piccolo di mole, ma
succoso nella sostanza ; le lettere in esso conte-
nute, scritte con stile famigliare, piene di brio e
di vita, si fanno leggere da tutti ; il difficile pro-
blema, che desta gli affanni o l'allarme in tante
famiglie, è trattato con singolare maestria , co-
sicchè la forza degli argomenti addotti dissipa i
pregiudizi, le menzogne o le insidie che nel se-
colo si vorrebbero sostituire alla volontà dichia-
rata, ma circondata pur troppo per ragione d'inte-
resse o di calcolo, di molti giovani . Consigliamo
vivamente non solo la lettura , ma la più ampia
diffusione possibile dell'inapprezzabile operetta ,
afinchèsoruatemlcosinz,he
tante volte in preda all'esitanza, ovvero al dubbio
di qualche momento, potrebbero abbandonare o
perdere i frutti d'una pia e religiosa educazione .
(Dal Corriere Nazionale) .
Delle lettere che l'autore ricevette intorno
alla detta operetta da venerandi Prelati e
da altri illustri personaggi , per ristrettezza
di spazio, pubblichiamo solo la seguente
Mio CARISSIMO IN G . C .,
Ho avuto il bene di leggere e di gustare
il carissimo suo recente lavoretto Lettere ed
esempii sulla vocazione allo stato religioso gen-
tilmente inviatomi . È un libro opportuno,
fruttuoso di gran bene alla Chiesa ed a tante
anime ai nostri tristissimi giorni , e scritto
con tale grazia e semplicità attraente da
poter riportare , con la benedizione di Dio,
bei trionfi nell'animo del giovane lettore
Grazie adunque, mio carissimo ed egregio
amico, del regalo ! Iddio benedica questa
nuova sua operetta e l'ardente zelo del suo
cuore che l'ha ispirata
Dall'Eremo di S . Anna, 25 settembre 1891
Aff.m° in G. C.
+ GERLANDO M . GENNARDI
Vescovo di Acireale .
Elenco dei Cooperatori defunti nel Settembre e Ottobre .
1 . Alfieri Maria - Torino .
2. Antonini D.Angelo -Colleponi (Ma-
cerata).
3. Apostolo D. Giuseppe, coadiutore -
Suno
4 . Bolla Salvatore - Sampierdarena
(Genova).
5. Bonugli D. Cristoforo - Bassano
(Roma) .
6. Borghesi D . Raffaele - Castiglione
(Massa Carrara) .
7 . Boschi D . Angelo - Loscove (A-
rezzo) .
8 . Sozzi D . Luigi-Zelo Surigone (Mi-
lano) .
9 . Brero Domenica-Druent (Torino).
10. Bressi mons. Salvatore, vescovo -
Otranto (Lecco) .
11. Buonacossa D. Nicolao - Madonna-
dell'Olmo (Cuneo) .
12 . Caldonazzo Marianna - Vicenza.
13 . Carbas D . Agostino - Conegliano
(Treviso) .
14.-C ColmbinLug aviaga (Mi-
lano).
15 . Conti D. Armante, arciprete-Russi
(Bologna) .
16. Defogolari D. Gio . Batt. , canonico
Arco (Austria) .
17 . Della Valle Rosa - Torino .
18 . Fedeli D . Giuseppe, canonico - A.-
piro (Macerata) .
19 . Ferreri De Gubernatis marchese E-
manuele - Torino .
20 . Fornaseri Maria - Torino .
21 . Garassini march. Giulia - Torino .
22 . Grimaldi Virginia - Savona (Ge-
nova) .
23. Groppo Giovanni fu Antonio -San
Luca d'Albaro (Genova) .
24. Leidi D. Alberto - Rivanazzano
(Voghera) .
25 . Lenzini D . Augusto -Iddiano (Mo-
dena) .
26. Maggio D . Andrea - P. alermo
27. Manincor D . Giovanni - Rovereto .
28 . Marchia-Perfetti Teresa - Torino-
29 . Marocco Matteo fu Nicolò - Grado
(Austria) .
30. Marsilli D . Raffaele - Rovereto .
31 . Meloni Raffaele-Sinnaì (Cagliari) .
32 . Minnucci Latini Giovanni - Mo-
gliano (Macerata) .
33 . Nannetti D . Massimiliano - Mon-
terumicci (Bologna).
34 . Piana Matteo- Racconigi ( Cuneo) .
35 . Pontiroli D . Giuseppe, canonico -
Mantova .
36 . Pulgatti Luigi-Pandino (Cremona )
37 . Pusceddu D . Giovanni - Usellus
(Cagliari) .
38. Rigo D . Luigi - Pescantina (Ve-
ro na) .
39 . S . E . il Cardinale Rotelli - Roma .
40 . Ruggeri D. Domenico-S. Severino
Marche (Macerata) .
41 . Selvatici D . Tommaso - Costa di
Grassi (Reggio Emilia) .
42 . Tarami D . Pietro - Borgonovo (Pia.
cenza) .
43 . Triaca D . Guglielmo - Novate (Son-
drio) .