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ANNO XV. - N. 10.
Esce una volta al mese.
OTTOBRE 1891 .
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO .
I libri per le Scuole.
Il Rosario .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Un'Esposizione artistica.
Notizie dei nostri Missionari : una nuova Casa nell'Argentina
- dalla Patagonia - il terzo Centenario di S. Luigi Gonzaga .
Il Monumento a D . Bosco .
Gli antichi allievi ai Becchi.
Per l'accettazione di artigiani e di studenti nelle Case Salesiane
Un nuovo Collegio a Fossano .
I Pellegrini francesi a Valsalice.
Notizie varie.
Bibliografia .
Cooperatori defunti.
I LIBRI PER LE SCUOLE
Sono ormai trent'anni che la nostra
Libreria di Torino s'occupa, con as-
siduo lavoro, non solamente della dif-
fusione in generale della buona
stampa, ma anche in particolare e
con intelligente studio attende alla
diffusione di tutti i libri per le scuole.
Adognicmpareduovi-
grammi risponde con scelta copia di
libri di testo, di propria, o di altrui
edizione, commendevoli non solo pei
meriti intrinseci del lavoro, ma anche
per non comuni pregi di stampa e
per mitezza di prezzi .
Concorrono in quest'impresa il con-
siglio e l' opera di egregi professori,
l'attività delle nostre tipografie e delle
librerie figliali che già in buon nu-
mero contiamo in parecchie città, la
diretta corrispondenza che abbiamo
con le migliori Ditte librarie, ed in-
fine la fiducia di rispettabile clientela
che, grazie a Dio, contiamo numerosa,
specialmente in seminari, collegi ed
altri istituti cattolici ed in molte tra
le pubbliche scuole dello Stato .
Affinchè tanto lavoro sortisca effetti
sempre più copiosi e salutari, lo rac-
comandiamo allo zelo dei nostri let-
tori. Ci mettano essi in relazione con
quegli istituti e con quelle scuole,

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presso le quali non fosse ancor cono-
sciuta quest'opera nostra, e sarà còm-
pito nostro studiosissimo di rispondere
appieno alla fiducia che otterranno
a favor nostro .
PS. Si è preparato testè il nostro
catalogo scolastico pel 1891-92 e se ne
spedirà copia a quanti ce ne faran
richiesta .
Il Medio evo nella regione del bene fu
inventore di tutto. Inventò scuole e si-
stemi, eserciti ed ordini, leggi e repubbli-
che, arti e costumi di un'indole tutta
propria . ... e, tra le spine della sua non
infrequente barbarie, fe' ancor germo-
gliare le mistiche rose della preghiera .
Il ROSARIO, quale oggi l'abbiamo, è
veramente una formola d'orazione data
da Maria a quei secoli religiosi, la cui
fierezza non potevasi temperare che dalla
sua stessa pietà .
L'insigne propagatore di questa prece
fu l'istitutore dell'Ordine de' Predicatori,
a' quali ne legò lo zelo di continuarne
l'apostolato . Era bello a quei dì veder la
gara di antichi e di recenti Istituti nel
diffondere l'una e l'altra delle più amabili
divozioni, onde ha vita sensibile il culto
della Madre Divina . I Francescani erano
gli apostoli del suo immacolato concepi-
mento : i Serviti quelli dei suoi dolori : i
Carmelitani del suo scapolare : i Dome-
nicani del suo Rosario.
Tutti i dommi della redenzione, dell'in-
carnazione, della grazia e della gloria ;
la vita, la passione, la morte, il trionfo
dell'Uomo-Dio ; l'elezione, i misteri, le
maraviglie, l' esaltamento della sua Geni-
trice, quanto può offerire di più nobile,
di più affettuoso, di più vago e deside-
revole la religione, tutto ricorda e con-
templa nella attenta recita del ROSARIO
il pensiero meditabondo .
La prece insegnataci dell'eterna Bontà,
il saluto recato in terra alla più aura delle
VergindalMseroct,qua-
ranta e più titoli scelti a sua gloria ed
invocazione dal mistico giardino delle
sueladi,BbPadri,lCt-
tolica Liturgia, quanto di più dolce può
ripetsdalnguepòascoltr'-
recchio dei suoi divoti in armonia dei
loro affetti per Lei, tutto entra a far parte
di questo ossequio, ch'è tanto più caro
d'ogni altra preghiera, quanto su tutti i
fiori più leggiadra è la rosa .
Lo strumento medesimo su cui si con-
tano i Pater, le Ave ed i Gloria, sembra
quasi il germe delle singole rose, onde
ci appresentiamo ad inghirlandare Maria .
Le salutari benedizioni, le copiose indul-
genze, che rendono la corona più preziosa
ILROSA d' ogni eletta cosa, t'invitano ad aprir
l'animo e il labbro a que' floridi voti .
Eppure il secolo dismise il Rosario, lo
deride, e l' abborre ! Ma guai ai secoli
che non pregano! Guai a' secoli che non
hanno più fiori per la Gran Madre di
Dio! Ed è per questo che il sapientissimo
Leone predicò altra volta al mondo il
S. Rosario.
Ascoltiamo il Papa, riprendiamo con
fede la santa preghiera, ed il mondo altra
volta sarà salvo, e lo sarà per il S . Ro-
sario, con cui avremo invocato Maria .
Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis.
INDULGENZE
concesse a tutti i fedeli cristiani che recitano
con cuore almeno contrito e divotamente il
Rosario intiero o la sua terza parte da soli
o con altri .
I . Chi dirà il Rosario intiero, cioè di 15 poste,
o la terza parte, cioè di 5, usando Corona bene-
detta da un sacerdote che ne abbia speciale fa-
coltà, guadagna 100 giorni d'indulgenza per ogni
Pater noster e 100 per ogni Ave Maria .
II . Indulgenza di 10 anni e di 10 quarantene
una volta al giorno a chi ne avrà detta almeno
una terza parte con altri fedeli in pubblico od in
privato, purchè da uno d'essi tengasi in mano la
Corona benedetta come sopra, per regolarne la
recita .
III . Indulgenza plenaria una volta all'anno a
chi, avendo recitato del detto Rosario almeno la
terza parte ogni giorno per lo spazio di un anno,
in un giorno a propria scelta, veramente pentito,
si confesserà e comunicherà pregando per la con-
cordia tra i Principi cristiani, per la estirpazione
delle eresie e per l'esaltazione di S . Madre Chiesa
(Benedetto XIII, con Breve del 13 aprile 1726) .
IV . Indulgenza plenaria nell'ultima domenica
di ciascun mese per chi avrà recitato, come sopra

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con altri, una terza parte di Rosario almeno tre
volte in ciascuna settimana, se veramente pen-
tito, confessato e comunicato visiterà una chiesa
od un pubblico Oratorio ed ivi pregherà per qual
che spazio di tempo secondo l'intenzione del
Sommo Pontefice (Pio IX, con Decreto del 12 mag-
gio 1851) .
V . Inoltre nella solennità della Madonna del
Rosario (1° domenica d'ottobre) è pure concessa
l'Indulgenza Plenaria a tutti i fedeli cristiani to-
ties quoties, ossia ogni volta che, dopo essersi con-
fessati e comunicati, visiteranno divotamente in
tal giorno la chiesa dove è eretta la Confrater-
nita del SS . Rosario . Cosí pure l'I ndulgenza Ple-
naria in un giorno dell'ottava del Rosario, alle
solite condizioni, di pregare cioè per qualche
spazio di tempo secondo l'intenzione del Sommo
Pontefice.
NOTA . Si avverta però che simili indulgenze val-
gono unicamente per la persona per la quale una
tal Corona è stata benedetta, od alla quale è stata
da;tipemrolch,quvandt
la persona a cui per la prima volta tale corona
fu data , dopo essere stata benedetta, la dia in
imprestito a qualche altra, non è che la corona
perda le Indulgenze, ma solo è da ritenere che
quest'ultima persona non può godere il beneficio
delle indulgenze, a meno che non la faccia bene-
dire un'altra volta per sè .
Quando poi la corona ad altri prestata vien
nuovamente rimessa nelle mani del suo antico
possessore, questo ritorna in possesso di tutti gli
spirituali diritti che aveva prima in conseguenza
della corona per lui benedetta .
In ultimo le persone idiote incapaci della con-
siderazione dei Misteri, per acquistare le sud-
dette Indulgenze basta che recitino divotamente
il S . Rosario (Benedetto XIII colla Costituzione
del 12 aprile 1727) .
Grazie di Maria A usiliatrice
Non si ricorre invano a Maria
SS . Ausiliatrice . - Un mio piccolo bam-
bino era gravemente ammalato . Per ottenere
la guarigione ricorsi a Maria SS . Aiuto dei
Cristiani con preghiere e promessa di un'of-
ferta al di Lei santuario ; e la grazia non
si fece aspettare : il mio bambino guarì
perfettamente quando meno ce lo aspetta-
vamo . Il dottore stesso attestò la sua mera-
viglia per sì pronta guarigione .
Adempio ora al mio voto e spedisco la
tenue somma di lire 50 per la decorazione
del, santuario di Maria Ausiliatrice .
Sampierdarena, 2 maggio 1891 .
LUIGIA SERRA .
Dai registri del Santuario . -
I . Soagliotti Paolo di Camagna, antico allievo
di D . Bosco, nei primi giorni della setti-
mana santa di quest'anno cadde ammalato
di polmonite fulminante . Tenutosi un con-
sulto di medici, questi non gli assicurarono
più che poche ore di vita, e ne fu avvisato
prontamente il parroco per gli ultimi con-
forti religiosi . L'infermo a cui perviene il
nostro Bollettino, avendo letto le molte gra-
zie che la Vergine Ausiliatrice concede a chi
con fede in simili frangenti la invoca, pron-
tamente fece a Lei ricorso, promettendo di
mandare l'offerta di lire 50 per le decorazioni
che si stanno compiendo nel suo santuario
e di rendere di pubblica ragione il segnalato
favore . La Vergine Ausiliatrice gradì la pro-
messa e premiò la sua viva fede . Al mattino
ritornò il medico col timore di trovarlo morto ;
ma qual non fu la sua meraviglia quando lo
vide di molto migliorato? Dopo serio esame
rivoltosi all'infermo gli disse : « Ma tu mi
fai il giuoco dei bussolotti ! Credevo di tro-
varti morto ed invece ti veggo guarito ! »
Ai primi giorni della settimana di Pasqua
abbandonava già il letto, ed al 7 di aprile
venne a deporre l'offerta promessa e la re-
lazione del fatto .
II . Cerrato Giuseppina n . Moreno di Breme-
-Lnomelina, el gennaio del 1890 cadde am-
malata di influenza, che poi degenerò in
polmonite lenta . Passarono i mesi dell'in-
verno, vennero quelli dell'estate, ed invece
di migliorare peggiorava sempre . Finalmente
i medici la dichiararono incurabile . Si cercò
di farla entrare nel pubblico Ospedale di
Pavia, ma quivi non fu accettata perchè in-
curabile . Ritornata in famiglia, dal letto del
suo dolore stava con santa rassegnazione
attendendo il giorno, in cui Dio l'avesse chia-
mata a sè ; quando da una sua nipote, che
è suora di Maria Ausiliatrice, riceve una
lettera, in cui viene esortata a raccomandarsi
a questa buona Madre per ottenere la gua-
rigione, tanto necessaria per l' educazione
della figliuolanza . La buona suora la esorta
inoltre ad incominciare subito una novena
di preghiere, il che avrebbe ella pur fatto
in compagnia di alcune sue compagne . Non
si pregò invano . Infatti la novena non era
per arco finita, che l'ammalata era già in
grado di alzarsi e di scendere in cortile .
Ora trovasi completamente guarita, e rico-
noscente alla Vergine Ausiliatrice venne il
18 aprile 1891 a rendergliene grazie nel suo
santuario ed a depositarne la relazione per-
chè sia pubblicata .
Sac . ANTONIO DAMILANO .
Da morte a vita . - Certo Gonella
Luigi da Volvera (Piemonte), erasi ammalato
gravemente . L'infermità di giorno in giorno
peggiorò tanto da non lasciar più speranza di
guarigione . Dopo vari consulti e medica-
menti riusciti inutili, pensò rivolgersi a Ma-
ria SS . Ausiliatrice . Che ne avvenne ? L'in-
fermità scomparve e l'infermo guarì improv-

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visamente . Mi gode ora l'animo di poterne
dare io stesso piena testimonianza . L'infermo
così miracolosamente guarito offre il regalo
promesso, e ringraziando Maria le protesta
perenne riconoscenza .
Abbadia Alpina-Pinerolo, 22 maggio 1891 .
Sac . QUINA SILVINO, prevosto .
Potenza di Maria ! - Mio figlio Fran-
cesco, d'anni 16, essendo caduto da un alto
albero, si fratturò un braccio e fu così offeso
nella persona che parve morire . Il medico
dopo averlo ben visitato disse chiaramente
che la caduta era stata sì grave, da non la-
sciar più speranza di vita . Fummo pel sa-
cerdote, che venuto prontamente gli ammi-
nistrò l'Estrema Unzione ; e vedendo il mio
grande dolore per la prossima fine del figlio,
unico mio sostegno, e conoscendo che tanto
dolore era ancora aumentato perchè mio figlio,
fuori d'ogni senso, non poteva almeno rice-
vere gli altri conforti di Santa Religione, mi
fece coraggio egli pure e mi disse : « Ab-
biate fede in Maria Ausiliatrice ; a Lei ri-
correte con fiducia e vi consolerà . » Ringra-
ziai il buon sacerdote e subito in famiglia si
diede principio ad una novena di preghiere
ad onore della Vergine Ausiliatrice per im-
petrare la guarigione del figlio, o la grazia
almeno di vederlo morire dopo che avesse
potuto ricevere tutti i conforti religiosi . Ma-
ria mi esaudì pienamente ! Mio figlio, al terzo
giorno che era fuor de' sensi e sempre op-
presso da doloroso rantolo, cominciò a ri-
conoscere i circostanti ed a rispondere a
qualche interrogazione, e d'allora in poi sem-
pre migliorò, per modo che in un mese ri-
acquistò la sua primiera salute e giovialità .
In mia famiglia non si cesserà più mai di
ringraziare la Vergine Ausiliatrice per tanta
sua bontà .
Il paese di Pralormo ritenne detta guari-
gione come miracolosa, quale difatti vera-
mente fu ; ed è per questo che, mentre offro
al santuario di Maria Ausiliatrice la pro-
messa offerta, avrei caro che detta grazia
venisse pubblicata, affinchè tutti conoscessero
la grande potenza di Maria Ausiliatrice e
la sua bontà in contentare chi a Lei con
fiducia ricorre .
Pralormo, 23 aprile 1891 .
DASSANo GIACOMO .
santuario per raccomandare alle orazioni
dei Salesiani la salute del bambino . Avendo
portato a casa alcune medaglie , volli che
tutti in famiglia ne fossero muniti e le por-
tassero con divozione . Il figliuoletto da quel
giorno andò migliorando e riebbe presto piena
salute . Ne sia ringraziata la Vergine Santis-
sima Ausiliatrice .
Torino, 24 marzo 1891.
AMEDEI FRANCESCO .
Lovere Valcamonica . - Una Coopera
trice salesiana era affetta da sciatica dolorosis-
sima : fece una novena a Maria Ausiliatrice, ed
appena terminata la novena il malore incontanente
sparì . Per questo manda un tenue obolo per la
decorazione del santuario della sua celeste Bene-
fattrice in Torino .
SANGALLI ANGIOLINA.
Torino . - In procinto di rimanere senza im-
piego e senz'altre risorse per mantenere la mia
famiglia, fiducioso mi rivolsi a Maria Ausiliatrice
per ottenere il suo aiuto nella mia critica posi-
zione ; e questa nostra affettuosa Madre mi fece
conseguire provvidenzialmente e prontamente ciò
che desideravo . Di cuore quindi la ringrazio e
mando al suo santuario la tenue offerta promessa
in riconoscenza della grazia ricevuta .
BOTTIGLIENGO LUIGI .
Serravalle Scrivia. - Mando elemosina e
prego si celebri una Messa in ringraziamento alla
SS .VergineAusilatriceprlagrziavutanel
compimento di un'opera, la quale presentava non
pochi pericoli e difficoltà, e si compiè invece senza
che sia avvenuto il benchè minimo danno agli
operai, nè altro inconveniente .
14 giugno 1891.
C . ARAGONE .
pigRieongagreioun.
- Tempo
locale a
fa non avendo potuto ap-
tempo debito, ne era oltre-
modo dolente . Invocai l'aiuto di Maria Ausiliatrice,
e non invano, perchè il giorno dopo, non guar-
dando alla indegnità di chi pregava, non ascol-
tando che il suo cuore di tenerissima madre, la
Madonna mi esaudì . Il locale fu felicemente e
prontamente affittato, ed io rendendone grazie alla
mia celeste Benefattrice spedisco un'offerta per suo
santuario .
9 giugno 1891 .
TERESA FALCETTI
Cooperatrice salesiana .
Le medaglie di Maria . - Avendo il
mio piccolo Carlino molto ammalato, ricorsi
al medico, che dichiarò trattarsi di grave
caso di menengite . In uno di quei brutti mo-
menti in cui la convulsione pareva volesse
rapirmi il mio caro figlio, io angosciato ri-
volsi alla nostra gran Madre celeste una fer-
vente preghiera . La mia consorte venne al
Retorbido . - Colpito da grave male nella
gamba sinistra consultai celebri medici, i quali
dichiararono essere necessaria l'amputazione della
gamba se volevo guarire . Fui consigliato allora da
un buon Cooperatore salesiano a far ricorso a Ma-
ria Ausiliatrice . Incominciai una novena e ben pre-
sto ottenni da Maria la sospirata guarigione . Mi
sparì ogni male ed ora cammino liberamente .
29 giugno 1891 .
ANTONIO GATTI .

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Persiceto.-Un mio amico giaceva grave-
mente infermo . Si fece per lui una novena nel
santuario di Maria Ausiliatrice in Torino ed un'al-
tra in famiglia . La Madre celeste ci esaudì. L'a-
mico entrò in convalescenza e ben presto riebbe
piena salute . Mandiamo offerta e relazione in ri-
conoscenza per questa e per altre grazie .
14 maggio 1891 .
GIOVANNI MARCHESELLI .
circostanti . Sua Ecc . Rev .ma Monsignor Ri-
chelmy, con rara e squisita bontà d'animo,
pari all'amore che porta ai Salesiani, de-
gnossi onorare di sua presenza questa festa
della Religione e del Lavoro, alla quale in-
tervennero pure il Sindaco, le primarie Au-
torità del Comune, nonchè la Società Ope-
raia e quella dei Pompieri colle loro rispet-
tive bandiere .
Scilla (Reggio Calabria) . - Mando lire 100
pei lavori di ristauro e di decorazione del san-
tuario di Maria Ausiliatrice in ringraziamento delle
guarigione ottenuta da mia moglie per interces-
sione della Gran Madre di Dio .
22 maggio 1891 .
Dopo breve ed applaudito discorso del-
l'avvocato Dollero, il quale con rara facon-
dia svolse il tema : « Don Bosco il vero edu-
catore dell' Operaio », mostrando com' egli
praticamente risolvesse l'agitatissimo pro-
blema dei nostri giorni sull'operaio, l'avvo-
cato cav . Miaglia con frasi forbite ed ele-
FRANCESCO MINASI fu GIACOMO . ganti inneggiò all' alleanza dell' amore di
Religione e di Patria, esortando gli operai,
Vittorio-Veneto . - Un mio ottimo parroc-
chiano che trovavasi in gravissime condizioni di
salute, si rivolse a Maria SS . Ausiliatrice ed ot-
tenne il miglioramento sospirato . Manda in rico-
noscenza lire 100 per la decorazione del santuario
di Torino .
nonchè i giovani dell'Oratorio, ad accoppiare
ai sentimenti del dovere e del lavoro anche
l'educazione del cuore .
Le eloquenti parole del distinto oratore
farono salutate con calorosi applausi . In se-
guito il signor Carlo Gastini, nome già noto
12 luglio 1891 .
ai nostri lettori, con facile poesia esprimeva
D . ENRICO ARDITO, P . sentimenti di gratitudine, d'affetto e dì ri-
conoscenza nutriti dagli allievi dell'Oratorio
Brendola . - Un mio figliuoletto cadeva da
considerevole altezza . Vidi il pericolo ed invocai
Maria Ausiliatrice . La Gran Madre di Dio mira-
colosamente mi salvò il figlio . In riconoscenza
mando tenue offerta con preghiera d'una Messa
all'altare di Maria .
verso Sua Ecc . Rev .ma e verso gli altri be-
nemeriti personaggi, che onoravano la festa .
L'Esposizione venne fatta nei chiostri su-
periori dell'antica Abbazia, convertiti mercè
l'opera artistica del tappezziere sig . Morano
di Torino in elegantissimo padiglione . Era
9 luglio 1891 .
MARIETTA Rossi .
divisa in varie sezioni, e venivano per or-
dine i lavori eseguiti dalle due scuole di dîse-
gno professionale ed ornamentale, come dai
calzolai, sarti, tipografi, legatori, falegnami,
scultori, meccanici e fabbri-ferrai .
Sarebbe troppo lungo, e non ci permette
UN'ESPOSIZIONE ARTISTICA
lo spazio di soffermarci minutamente sopra i
mille e più oggetti esposti ; accenniamo di
a San Benigno Canavese
volo agli eleganti disegni di splendide inve-
triate, fiori, fogliami, fantasie e facciate di
negozio, pulpiti, mobili, inferriate, cancelli
in ferro, ecc ., ecc ., eseguiti tutti con perizia
Nella terra già celebre nella Storia per le non comune dagli alunni di quei laboratori .
memorie di quell'Arduino, marchese d'I- Due grandi quadri, rappresentanti il primo
vrea e Re d'Italia, che stanco dello scettro e il Sacro Cuore di Gesù e dedicato a S . E .
della corona, chiedeva la pace degli ultimi R.maeMovns.EcReihlmy,secondu
suoi giorni al silenzio ed alla solitudine del Homo offerto al Direttore dell'Istituto, atti-
chiostro dell'Abbazia di S . Benigno di Frut- rarono l'attenzione di tutti, poichè rivelano
tuaria, la Domenica 23 Agosto si vide una ingegno non comune, ottimo studio e gusto
festa solenne, simpatica, alla quale crediamo fino dell'arte .
che forse mai abbiano assistito i suoi abitanti . I vari generi di stivaletti, scarpe, stivali
L'Oratorio Salesiano colà esistente, fondato alla scudiera esposti dai calzolai, nulla la-
or sono 12 anni dal venerato nostro D . Bosco, sciano a desiderare, vuoi per la bontà del
apriva i suoi locali ad una Esposizione ar- lavoro come per l'eleganza del medesimo .
tistico-professionale , alla quale concorsero Nella Sezione dei sarti si vedevano abiti bel-
con slancio tutti i giovani, che in numero lissimi, dal costume che si addice al fanciullo
di oltre duecento sono applicati alle varie
i famiglia distinta al vestito per l'uomo di
d
professioni nell'Oratorio insegnate .
società , colle varie specie di abiti portati
L'Esposizione fu inaugurata alle 5 pom . e, oggi giorno , fino alla veste talare ed alla
malgrado il tempo cattivo, fu abbastanza nu- divisa militare ; talchè possiamo con vero
meroso il concorso della popolazione, non piacere dire, che i lavori eseguiti nei labo-
solo di San Benigno, ma ancora dei paesi ratori di San Benigno nulla hanno da in-,

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vidiare a quelli che vengono esposti nei più
eleganti negozi di una città .
Meritano speciale menzione i lavori della
fonderia e stereotipia : fu riuscitissima una
fregiatura elzeviriana fusa ed incisa nell'Isti-
tuto medesimo , come pure un'altra fioren-
tina sullo stile del 500 . Tra i più bei lavori
tipografici notammo un saggio di biglietti
di visita, annunzi, carte commerciali, tirati
con massima precisione in 14 colori con ric-
chezza di fregi, disegni e caratteri fusi nel-
l'Istituto ; ed una vaga vignetta rappresen-
tante la Parrocchia e l'Oratorio Salesiano di
San Benigno eseguita su stereotipia ad un-
dici diversi colori .
ritratto del venerato nostro Padre irradiato
da una stella portante il monogramma di
Maria SS .
Gli scultori hanno all'ammirazione del pub-
blico esposta una bellissima statua in legno
dell'Immacolata, colla relativa mensola a fo-
gliami, nonchè varie cornici in stile del 400
e lavoretti di fantasia ; così pure i falegnami
con diversi elegantissimi mobili, gelosie, fi-
nestre e palchetti in legno a disegni diversi ;
ma il lavoro principale lodatissimo fu un
confessionale esposto, tutto noce, per la Chiesa
del S . Cuore di Gesù in Roma, lavoro se-
condo lo stile della Chiesa e fatto con arte
squisita .
Le edizioni di varie opere esposte si di-
stinguono per la nitidezza dei caratteri, per
la chiarezza cd eleganza della composizione ;
e la benemerita tipografia salesiana di San
Benigno, giàfavorelmntcsiuaper
la proprietà e precisione dei suoi lavori, ha
acquistato con questa Esposizione un nuovo
merito al favore ed alla stima del pubblico
colto ed intelligente . I legatori esposero due
distinti generi di lavoro, cioè libri legati a
macchina ed altri a mano libera . Piacquero
specialmente due M; essaliuno con calice,
placca in rilievo e mosaici sul piano con fogli
dorati e cesellati ; un altro con croce verde
spiccante in campo rosso ; bellissima pure
u na vita di Don Bosco del Despiney col
Vi era pure una segheria a vapore che
mette in grado l'Istituto di accettare pron-
tamente qualsiasi commissione . La Sezione
meccanica presentava agli sguardi dei visi-
tatori una macchina motrice a vapore della
forza di tre cavalli, con regolatore a valvola
equilibrata per il funzionamento della mac-
china stessa, opera speciale del capotecnico
di tale sezione, ed un modello di piccolo
motore completo con caldaia verticale ese-
guito nelle ore di ricreazione da un distinto
giovinetto .
Degne di speciale riguardo una cancellata
in ferro battuto, stile 500 , destinata alla
Chiesa del Sacro Cuore in Roma, varie ba-
laustrate esposte dai fabbri-ferrai , nonchè i

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vari coretti in ferro elegantemente lavorati
e destinati alla Chiesa di Maria Ausiliatrice
di Torino ed un superbo porta-catino, stile
medioevale .
Dalla rapida rassegna fatta noi abbiamo
riportato la più favorevole impressione .
Nel lunedì successivo ebbe luogo nell'O-
ratorio stesso una grande accademia musico-
religiosa in onore del Sacro Cuore, alla quale,
oltre Sua Ecc . R .m a Mons . Richelmy ed alle
primarie Autorità di San Benigno, interven-
nero pure distinti personaggi delle vicinanze,
fra cui notammo i signori Conte e Barone
della Torre ; così i giovani allievi che nella
Esposizione diedero prova di tanto amore al
lavoro , si segnalarono per la bellezza di
vari componimenti in prosa, e in poesia, in
italiano, piemontese e francese . Verso notte
il giardino e la facciata del Collegio si illu-
minavano come per incanto ed una vera
onda di luce convertiva quel luogo quasi in
un sito incantato delle Mille ed una Notte ;
nè è esagerazione la nostra, perchè tutta la
popolazione di San Benigno convenuta, e-
sclamava : Non abbiamo mai veduta una festa
così bella .
La musica vocale dell'Oratorio in Chiesa
nella giornata aveva eseguita con rara mae-
stria una M issa-Brevis del Palestrina con
classici mottetti, Vespri e Tantum ergo .
La musica istrumentale rallegrò nei due
giorni con le sue scelte sinfonie . Segnaliamo
qui la fantasia descrittiva La Notte e il Giorno,
del Maestro De-Vecchi, ottimamente eseguita,
che meritò all'egregio Autore ed ai suona-
tori ripetuti applausi .
Nell'Oratorio di S . Benigno adunque pre-
ghiera e lavoro si alternano con assidua e
fe,ebrilatvà quei giovani hanno sa-
puto dimostrare che sotto la bandiera Sale-
siana si combatte per il vero progresso e la
vera civiltà .
L'Esposizione stette aperta gratuitamente
fino al 2 settembre.
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Una nuova Casa in Bahia Bianca,
(ARGENTINA) .
Bahia Bianca, 3 Maggio 1891 .
REV .MO SIGNOR DON RUA,
Sono ormai quasi sei mesi dacchè le Figlie
di Maria Ausiliatrice aprirono una Casa
in Bahia Bianca .
Era il 22 Ottobre del passato anno, quando,
col cuore in lotta tra il dispiacere di abban-
donare le care Superiore di Almagro ed il
desiderio di prestar l'opera nostra quantunque
debolissima ai Salesiani, che già lavoravano
in questa città, in compagnia di altre tre
Suore, dovetti partire dalla Boca di Buenos
Aires, dove era stato per lo spazio di sette
anni .
Tristi presentimenti - Felici principii .
Prima però due di noi andammo per la città
di Buenos Aires a chiedere limosina, onde po-
ter far fronte alle prime necessità . Dovunque
ci dipingevano questa Missione come molto
importante, ma allo stesso tempo molto cri-
tica . - È questo, ci si diceva, il foco dell'em-
pietà e dell' irreligione . I parenti non vor-
ranno mandarvi le loro ragazze . - Ma, grazie
al Signore, ci capitò il contrario : appena
arrivate, fu un rallegrarsi universale della
nostra venuta . La prima Domenica ci pre-
sentammo in Parrocchia, e donne e giovanette
venivano a porgerci l'acqua benedetta, vole-
vano baciarci la mano e piangevano di conso-
lazione . Alla mattina di quello stesso dì
cominciarono a venirci d'attorno delle ragazze,
altre per imparare la Dottrina ed altre per
pura curiosità . Le invitammo a ritornare il
dopo pranzo con noi alla chiesa ed a con-
durre seco tutte le loro amiche ; ai Vespri
ne avevamo già un centinaio .
Incominciammo pure subito le scuole, quan-
tunque fossero gli ultimi giorni dell'anno
scolastico ed il caldo fosse eccessivo .
Fin dal primo giorno contammo trenta a-
lunne, le quali aumentarono poi a sessanta,
novanta, cento, e alla fine di Novembre,
un mese appena dopo che si era aperta la
Casa, facendoci visita S . E. Rev .ma Mons .
Cagliero, reduce dal Brasile, le fanciulle
inscritte alle nostre scuole gia erano circa
duecento . Nessuna Casa dell'Argentina ebbe
principiì così felici .
C'era veramente bisogno di una scuola
cristiana . . Povere fanciulle ! A venti e più
anni non sapevano nemmeno farsi il segno
della Santa Croce ! Domandammo se ave-
vano fatta la prima Comunione, se si erano
già confessate qualche volta, ma avemmo
per risposta che non v'era quest' usanza in
Bahia . Ci mettemmo pertanto all'opera, e
grazie al Signore trovammo in esse molta doci-
lità ; ci ascoltarono con molto interesse e con
giubilo, cosicchè Monsignor Cagliero potè di-
stribuire loro una trentina di prime Comunioni.
La funzione si fece in Parrocchia colla
maggior pompa possibile, e destò in più
di un cuore vivi sentimenti di religione e di
fede .
Durante il mese di Dicembre, insegnammo
pure un po' di canto, e nella notte del S . Na-
tale, le nostre ragazze, che in buon numero
si comunicarono, poterono già cantare la Messa
che si celebrò nella nostra Cappella .

1.8 Page 8

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Altre consolazioni .
In varie altre circostanze di quest'anno, ab-
biamo avuto grandissime consolazioni . Oltre le
nostre alunne, vedemmo fare Pasqua parecchi
dei loro genitori, cosa che non facevano da
quindici, venti, trenta e più anni . Alla festa
di S . Giuseppe poi, tra un centinaio di ra-
gazze comunicande, si ammiravano sei maestre
Egli vorrebbe cominciare ora stesso ad edi
ficare una Casa nuova, se ne avesse i mezzi,
perché ne vede la somma necessità ; ma per
ora bisogna proprio prendere alle buone la
pazienza . . ..
Si degni, Rev .mo Padre, tenerci presenti
nel Santo Sacrifizio della Messa, e benedirci
tutte, specialmente l'umile sua figlia in G . C .
dello Stato, che con gran loro giubilo s'ap-
parecchiavano alla prima Comunione . Fu una
vera grazia di San Giuseppe ! La nostra
Cappella quel giorno era sì gremita di giova-
Suor GIUSEPPINA TORTA
Direttrice della Casa di Maria Ausiliatrice
in Baia Bianca .
nette, che più di 160 delle più piccole dovettero
starsene di fuori . Le alunne nostre eseguirono
una Messa, un Tantum ergo e vani mottetti
in musica .
Dopo le funzioni di chiesa ebbe luogo una
Dalla P atagonia
piccola accademia, nella quale le ragazze mo-
strarono l'affetto che ci portano ed il pro-
gresso che già fecero nelle nostre scuole .
Le signore invitate fecero le loro più alte
Due perdite gravissime.
meraviglie e se ne congratularono assai
con noi .
Viedma, 11 Giugno 1891.
Al Patrocinio avemmo ancor la fortuna di
vedere Monsignor Cagliero e di sentire la
sua calda parola . Accedendo all'invito del
sig . Don Borghino e della . Società degli O-
perai Cattolici , la maggior parte Italiani ,
erettasi solo in quest'anno, si degnava venire
espressamente dalla Patagonia, per celebrare
detta solennità e distribuire la Comunione
generale agli alunni delle Scuole Salesiane
ed ai detti Operai Cattolici. Il nuovo Collegio
dei Missionari Salesiani , aperto or sono ap-
pena tre mesi, conta già 160 alunni . Mon-
signore predicò tre giorni nella Parrocchia,
mattina e sera, ad una bella corona di 300
e più tra fanciulli e fanciulle .
La Domenica seguente predicò di nuovo alle
ragazze del nostro Collegio , confessò due
giorni di seguito e distribuì ben 130 Comu-
nioni, di cui 30 erano prime, ed altre ad un
drappello di signore associatesi alla nostra
festa .
Presentemente contiamo circa 300 ragazze
che frequentano la scuola e l'Oratorio fe-
stivo ; abbiamo inoltre un laboratorio per gio-
vani zitelle .
Ma già si sa : tanto bene non può piacere
al diavolo, il quale arrabbiatissimo già su-
scitò nemici acerrimi , che ci combattono
nei giornali coi titoli più ributtanti e con le
più mere calunnie ; ma vedremo chi sarà più
forte, se essi o Maria Ausiliatrice !
Preghi , Rev .mo Padre , affinché tutte le
Suore di Bahia Blanca possiamo corrispon-
dere alla grazia della vocazione , che il Si-
gnore ci ha fatto , e perché il buon Dio si
degni benedire i nostri deboli sforzi .
La visita di Monsignore ci ha lasciate
piene di buona volontà e di coraggio per
non disanimarci davanti alle difficoltà che
presenta la strettezza e l'incomodità del lo--
ca.le
REv .MO SIGNOR DON RUA,
L a notizia della morte del nostro caris-
simo confratello e superiore Don Bonetti
ci ferì sensibilmente il cuore e ci immerse in
un dolore tanto più profondo, quanto meno
era aspettata . Povero Don Bonetti ! es-
sere rapito in un'età così bella di 53 anni !
Poveri noi, che abbiamo perduto un campione
sì attivo e sì valoroso in un'epoca tanto cri-
tica e tanto importante per la nostra Pia
Società . Pazienza ! Fiat voluntas Dei . Diremo
anche noi col Santo Giobbe : Egli ce lo ha
dato, Egli ce lo ha tolto : sia benedetto il suo
santo nome ! Ci conforta il pensiero delle sue
belle virtù praticate in vita, per cui giova
sperare, che la sua bell'anima sia già volata
in cielo .
Le Suore tutte di Maria Ausiliatrice pian-
gono la perdita del loro ottimo Direttore Ge-
nerale, quelle di Viedma lamentano di più
la perdita della loro Vicaria . Oggi stesso,
si è portata con gran pompa alla sepoltura
la salma di Suor Margherita Cantavena . Era
uno dei principali sostegni delle Suore di
questa Casa . Il cuore pieno di carità e di
spirito di sacrifizio essa s'era fatta tutta a
tutti, e specialmente pei poveri, gli infelici
e gli Indii, cui spesso visitava portando soc-
corsi materiali e morali . Dopo lunga infer-
mità sopportata con pazienza e rassegna-
zione, confortata sovente colla S . Comunione,
spirava nel bacio del Signore l'anima sua bene-
detta . il 9 giugno, quattro giorni dopo la morte
del povero D . Bonetti. Cosa notabile! In detto
giorno a Patagones celebravasi la festa di
Maria Ausiliatrice, e Suor Margherita aveva
predetto quindici giorni prima, che sarebbe
spirata il giorno stesso in cui le sue con-
sorelle di Patagones avrebbero festeggiata
la loro Patrona . Abbiamo quindi motivo a

1.9 Page 9

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sperare che anche questa bell'anima sia già tardi . I lavori diminuiscono, il commercio
volata all'amplesso del suo celeste Sposo . Ma è paralizzato, geme il povero nella penuria,
essendo imperscrutabili i divini giudizi, io si lamenta il ricco delle sue perdite, il ne-
intendo di raccomandarla alle preghiere delle goziante de' suoi fallimenti, i banchieri non
sue consorelle d'Europa .
hanno più fondi per continuare le loro ope-
razioni borsatili;insomaprechio
Apostoliche fatiche benedette .
giunti alla vigilia di molti guai ; e se il Si-
gnore, nella sua misericordia, non salva questa
Che dirò ora della nostra cara Patagonia? Repubblica, non sappiamo ove si andrà a
Posso assicurarla, signor Don Rua, che Dio finire . Noi confidati in Dio e nella sua Prov-
benedice le nostre povere fatiche, facendo sì videnza, viviamo tranquilli, e speriamo non
che vada estendendosi ognor più la luce del ci succederà alcuna disgrazia .
Vangelo tra questi popoli . Va sempre cre-
scendo la pratica dei SS . Sacramenti nel
sesso debole e nei giovanetti affidati alle no- Una Scuola di latinità tra i Patagoni .
stre cure, e si notano pure alcune conquiste
negli uomini . Questo movimento, com'è na-
Ancora bisogni personali .
turale, appare maggiormente nelle parrocchie
già stabilite e pur anche nella campagna .
Lasciando a parte Malbarco, Viedma, Pata-
gones e Bahia Blanca, dove il profitto spi-
rituale delle anime suol essere più abbon-
dante, dirò che nel solo villaggio di Pringles
le comunioni del popolo nell'anno scorso giun-
sero a novecento . E nell'ultimo mio viaggio
di missione sul Rio Negro, oltre a cento bat-
tesimi, la maggior parte di indigeni, si con-
tano pure cento cinquanta Comunioni, di cui
una cinquantina sono di uomini .
Ora avrei da fare una supplica a Lei, Sig .
D . Rua, ma prevedo già la risposta . Tutte
le volte che chiediamo aiuti personali dal-
l'Europa, ella insiste che ce ne alleviamo
dei locali , che coltiviamo le vocazioni in
mezzo agli Indii .
Bell'idea, vagheggiata dal nostro buon Pa-
dre Don Bosco ! Ma, oh ! quante difficoltà
si incontrano . Riguardo ai Coadiutori, già ab--
biamo fatto alcune scarse conquiste, quali
sono Antonio Forcina, Emilio Ibañez, Ema
nuele Mendez, Alfonso Ruggioli e Giacomo
Gran risveglio .
Torres, che già si ascrissero alla Pia nostra
Società e condividono con noi le fatiche del-
Le nostre scuole aumentano sempre più
il numero degli alunni e delle alunne , ed
abbiamo motivo di ringraziare Iddio del de-
siderio che si risveglia in questi popolani di
averci tra loro, onde partecipare ai bene-
fizi della Religione . Ci chiamano e ci aspet-
tano con ansietà, perché apriamo nuove Case
e nuove parrocchie . Per il che, il nostro ca-
rissimo Monsignore, zelantissimo della gloria
di Dio e della salute delle anime , accondi-
scendendo volentieri ai pii desideri di questa
gente, determinò impiantare altre due Case,
cioè una nella Colonia Conesa e l'altra in
Choele-Chel . Per ora vi metterà un Sacer-
dote, un catechista, e vedrà anche di riman-
darvi tre Suore di Maria Ausiliatrice per
l'educazione religiosa delle ragazze . Col fine
poi di aiutare, almeno in parte, a pagare
le spese che vi si richiedono, si è fatto
appello ai vicini di quei luoghi, ed essi
premurosi si offrirono a pagare una quota
mensile durante due anni ; ma stante i ter-
ribili effetti della crisi finanziaria, che si
soffre attualmente in questa Repubblica,
per quanto potremo raccogliere, essendo il
l'Apostolato . Ma in fatto di vocazioni eccle-
siastiche, è un problema un po' più difficile .
Dapprima i parenti, poi l'interesse, poi l'i-
gnoranza, poi i mali costumi, tutto insomma
è impedimento ai poveri giovani che pur sa-
rebbero buoni Missionari tra i loro fratelli .
Ciononostante Mons . Cagliero quest'anno, se-
guendo i desiderii di Don Bosco e di D . Rua,
ha fatto incominciare in Viedma una scuola di
latinità ad una dozzina di ragazzi, dei quali
alcuni danno buone speranze ; tra questi sonvi
due cugini, de' quali uno fu già mio cate-
chista l'anno passato in Bahia Blanca .Ma
questi giovani intanto richiedono per loro
stessi alcuni Missionarii per la loro forma-
zione, e prima che siano ben form ati ci vorrà
del tempo , ed il nemico dell' uman genere
susciterà certo altre mille battaglie . Sicchè
per intanto gli aiuti ci debbono ancor venir
dall'Europa .
La vasta Patagonia e la Pampa richiedono,
per la conversione degli Indi, un numero di
operai assai maggiore di quello che attual-
mente siamo . Nel territorio del Chubut vi
sono cinque colonie, che formano altrettanti
denaro poco apprezzato e l'opera manuale
tanto cara , dovremo senza dubbio alzare le
nostre voci e chiedere soccorso ai fratelli
d'Europa . Ed a proposito di ciò, dirò che
qui si teme che da un giorno all'altro suc-
paeselli ben distanti gli uni dagli altri e non
vi è presentemente che un Sacerdote . E la
numerosa tribù dei Thuelches sparsi nelle
vaste zone di quel territorio, che fa! Aspetta
il momento in cui i Missionari vadano a pre-
ceda qualche grave sconquasso . Il Governo dicarvi il Vangelo, poichè, eccettuati alcuni
adoperò tutti i mezzi per iscongiurare la ca- pochi, gli altri sono tuttavia infedeli. Nelle
tastrofe, ma inutilmente, forse è già troppo Ande, territorio del Neuquen, vi sono venti

1.10 Page 10

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mila abitanti e non hanno che i due sacer-
doti Salesiani, che risiedono in Chos-malal .
Nella Pampa, si calcolano 40 mila abitanti ;
Balcheta ora conta circa 800 Indii ; il Rio
Negro, il Colorado, più migliaia ; ebbene
tutti costoro non hanno altro beneficio reli-
gìoso, che quello che loro apporta la visita,
annuale del Missionario : avrebbero bisogno
d'una istruzione più soda e continua, tanto
per richiamare alla fede gl'infedeli, quanto
per conservarla e fomentarla in quelli che
già l'hanno. E ciò non si può conseguire se
non si stabiliscono Stazioni nei centri più
popolati . Abbiamo bisogno pertanto dell'o-
pera di nuovi zelanti Sacerdoti, Suore, Mae-
stri d'arte e buoni coadiutori . Quindi, signor
Don Rua, non ci voglia lasciar soli . Non ci
dica di aggiustarci colle vocazioni locali ; è
cosa impossibile, forse coll'andar del tempo . . .
ma per ora assolutamente impossibile . Nello
stabilire spedizioni, si ricordi anche della
Patagonia e Terra del Fuoco : abbisognano
uomini santi , robusti , capaci delle fatiche
del campo . . ..
Benedica, Sig . D . Rua, tutti noi che già ci
siamo, ed in modo speciale
Il suo aff.mo figlio in G . e M.
Sae . MILANESIO DOMENICO .
IL TERZO CENTENARIO DI S . LUIGI GONZAGA
nel Collegio Pio di Villa Colon (Montevideo) .
Tre giorni di festa .
(Estratto dal Bien)
a sera del 25 Giugno s'inaugurarono nel
Collegio Pio di Villa Colon le grandiose fe-
ste in onore di S . Luigi Gonzaga, il cui terzo
centenario il mondo cattolico celebra con un
entusiasmo , degno de' migliori secoli della
Chiesa . Si diede principio coi Vespri solenni in
musica, eseguiti con arte da un . buon coro
di professori ed alunni Salesiani, e termina-
vasi la funzione religiosa con un Tantum
ergo a coro e parte obligata . Il Sac . Luigi
Lasagna parlò di S . Luigi, rammentando
come Don Bosco inculcasse sempre la di-
vozione verso l' illustre figlio di S . Ignazio
di Loyola, che la gioventù cattolica invoca
quale guida e patrono . La sua parola facile
ed ispirata, che rivela l' uomo dal cuor
grande e dalla mente elevata, lasciò pro-
fonda impressione nell'immenso uditorio.
PRIMO GIORNO :
Il Collegio del Sacro Cuore di Montevideo .
Il 26, il primo de' tre giorni consacrati
da' Salesiani a celebrare con pompa straor-
dinaria il Centenario, recaronsi a Colon i
Collegi dei Sacro Cuore di Gesù di Monte-
video e di Nostra Signora della Pace . I Su-
periori e gli alunni del Collegio Pio furono
a riceverli in corpo colle loro bandiere e
colla banda , venuta espressamente dai Tal-
leres Salesianos di Paysandù, per accrescere
lo splendore e l'animazione delle feste .
Tutte le funzioni di questo giorno dove-
vano essere eseguite dal Collegio del Sacro
Cuore . Alle 10 antim . incominciò la Messa
solenne , eseguita da un coro di quaranta
voci bianche, dirette dal Sac . Giacomo Gio-
vannini . Recitò il panegirico del Santo il
Sac . Damaso Moreira, Salesiano, che sviluppò
il seguente tema : « S . Luigi proposto alla
gioventù qual modello di purezza e di nobili
ideali, in un'epoca, in cui la materia mi-
naccia soffocare nel cuore e nella mente dei
giovani la fede degli avi e le sante aspi-
razioni dell' uomo naturalmente cristiano . »
La brevità di una cronaca non ci permette di
accompagnare il giovane oratore nello svol-
gimento del suo tema . Diremo solo, che chi
potè udire il Sac . Moreira, ammirò in lui
tutte le doti di un vero oratore sacro .
Dopo le funzioni di Chiesa la giovanile
moltitudine diede l'assalto alle tavole, pre-
parate sotto uno degli spaziosi porticati del
Collegio . Era uno spettacolo davvero com-
movente il contemplare quei più di 300 gio-
vanetti facenti bella corona a Don Luigi La-
sagna, che doveva tripudiare nel suo cuore
contemplando in essi il frutto de' suoi sudori
e delle sue fatiche .
Gli alunni del Collegio Pio rallegrarono
la sera con una lepida rappresentazione
Osti e non Osti , trattenendo così i giovani
ospiti fino all'ora in cui dovettero far ritorno
alle loro case ripieni il cuore di dolci e
soavi memorie .
SECONDO GIORNO :
Il Collegio di Las Piedras .
Le funzioni del 27 , secondo giorno delle
feste, furono a carico del Collegio Salesiano
di Las Piedras . Un scelto coro di soprani,
diretti da D . Spreafico, cantò la Messa Sacri
Cordis Iesu, di Mons . Cagliero . L'eloquente
parola del Sac. Salesiano Bacicalupi, Parroco
di Las Piedras, celebrò le glorie del Santo
ed intrattenne per buon tratto l' uditorio
con pratiche ed opportune riflessioni sulla
vita di lui. Verso sera si cantarono i Ve-
spri in musica e si benedì solennemente l'ar-
tistica bandiera del Collegio S . Isidoro, nel
cui centro leggesi : Ricordo del terzo Cente-
nario . di San Luigi Gonzaga, col motto : Reli-
gione e scienza.
Ricevuto con entusiastiche manifestazioni
di amore e di rispetto il nostro veneratissimo
Vescovo Mgr . Mariano Soler, ebbe principio
l'accademia, che i giovani dei Collegio Pio
soglion dedicare ogni anno al loro amato

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Direttore Don Luigi Lasagna . Prese que-
st'anno un'importanza ed uno splendore stra-
ordinario, poichè tutti i Collegi Salesiani
dell'Uruguay e del Brasile, una rappresen-
tanza di antichi alunni del Collegio Pio, e
molti illustri Signori, vollero prendervi parte,
per solennizzare con canti e belle composi-
zioni l'Angelico S . Luigi, e offrire nello
stesso tempo un tributo d'amore al Sacer-
dote Luigi Lasagna in occasione del suo ono-
mastico. Don Lasagna si mostrò grato a tali
dimostrazioni d'affetto e d'adesione, rendendo
vive grazie a Mgr . Soler per essersi degnato
onorarlo colla sua presenza .
ULTIMO GIORNO :
Gli Alunni di Villa Colon .
La domenica, 28, ultimo giorno delle so-
lenni feste centenarie, si celebrò con pompa
ancor maggiore .
Alle 10 si cantò la Messa solenne assi-
stita pontificalmente da S . E . Rev .ma Mon-
signor Soler, e celebrata dal M . R . Don La-
sagna . Il coro era formato da' giovani del Col-
legio Pio e da varii professori di Paysandù
e di Las Piedras, con accompagnamento di
grande orchestra .
Pronunziò il panegirico del Santo il R . P .
Pietro Oyazbehere, antico alunno del Col-
legio Pio, che con facile ed eloquente pa-
rola pose in rìlievo le grandi virtù del Santo.
Insufficiente era la Chiesa di S . Rosa a
capire l'immenso numero di fedeli, venuti in
gran parte assai da lontano per assistere
alle funzioni .
Finito il sermone si organizzò la proces-
sione, che percorse cinque isolati della via
centrale, tutta adorna di bandiere, scudi ed
archi d'acacie e di eucaliptus . Apriva la
processione la banda del Circolo Cattolico
di Colon . Venivano in seguito i soci del Cir-
colo colla loro bandiera , la Compagnia del
Sacro Cuore, la Compagnia di S . Luigi del
Collegio Pio, l'Oratorio Festivo, le Figlie di
Maria, le Suore dell' Orto , quelle di Maria
Ausiliatrice , le Cooperatrici Salesiane, le
rappresentanze dei Collegi femminili di Mon-
tevideo, Canelones, Las Piedras, la Paz e
dei Collegi maschili di Paysandù, Las Pie-
dras, Montevideo e La Paz . Nè mancò
un gruppo di angioletti, graziosamente ve-
stiti e simboleggianti ciascuno un passo della
vita di San Luigi . Seguiva in fine la statua
del Santo, portata dalla Commissione orga-
nizzatrice delle feste , accompagnata dal-
l'Ill.mo Vescovo di Montevideo, Mons . Soler,
da numeroso clero, dal popolo e dalla banda
del Collegio di Paysandù .
All'una fu servito il pranzo agli invitati,
nel refettorio del Collegio ; presiedeva la ta-
vola Mgr Soler .
Al momento de' brindisi presero la parola
i signori Heber Jackson, Uriarte, il Depu-
tato avv . Gallinal, Monsignor Lucchese, i
signor Mazzarino ed altri ; sileroatì
due discorsi da alunni del Collegio .
Il Sac . Don Albanello lesse i telegramm i,
coi quali i direttori de' Collegi Salesiani
stabiliti in Rio Janeiro, Patagones, Viedma,
Buenos Aires, S . Paolo , Lorena e Pay-
sandù , si associavano in questo giorno alle
dimostrazioni di stima e di gratitudine verso
Don Lasagna . Questo illustre Sacerdote ri-
spose ai brindisi fatti in suo onore, e lo
fece con vera eloquenza ; e con quell'umiltà,
che tutti in lui ammiriamo, depose gli o-
maggi che gli si tributavano ai piedi del Pa-
store della Chiesa uruguayana, che chiamò
suo maestro e modello nella difficile opera
dell'apostolato .
Il suo discorso fu brillante sotto ogni a-
spetto : di qui gli entusiastici applausi con
cui fu più di venti volte interrotto .
Parlò ultimo Mgr Soler, dirigendo brevì
ma cordiali parole di plauso alla Pia Società,
Salesiana, a Don Lasagna, ai Cooperatori
ed alle Cooperatrici . L'illuminazione della
sera fu degna dello splendore delle feste .
Ecco a grandi tratti descritte le feste cen-
tenarie di S . Luigi nel Collegio Pio . Nul-
l'altro ci rimane se non presentare pubblica-
mente i nostri rispetti a Don Lasagna , fa-
cendo voti perchè le opere confidate alla sua
direzione sieno coronate d'esito felice per il
bene della religione e della patria .
IL MONUMEN TO A DON BOSCO
Anche a buon punto trovasi già il difficilis-
simo lavoro pel completamento dell'Altar
Maggiore . Il grande quadro di Maria Ausi-
liatrice, che misura m . 7 di alt . e 4,24 in lar-
ghezza, avrà così una cornice marmorea, te-
nuta, assieme da un apparato architettonico
che serve di sfondo all'altare e che, occupando
in larghezza poco più della larghezza dell'al-
tare stesso, si innalza in guisa che il trian-
golo del frontispizio emerge tutto fuori dal
piano superiore del cornicione del tempio .
Ricchi sono i marmi e finamente lavorati, se-
vero il disegno e l'effetto dell'assieme riesce
solennemente grandioso .
Presso questo trono di grazia verranno a
migliaia i divoti da mille paesi e da lontani
lidi per invocare l'Ausiliatrice dei Cristiani
e la Gran Madre di Dio, benedicendo il po-
polo dei supplicanti, benedirà quelli che colle
loro oblazioni concorsero ad ornarle così ric-
camente il suo tempio ed il suo altare .

2.2 Page 12

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GLI AN TICHI ALLIEVI DI DON BOSCO
AI BECCHI .
Chi dei nostri Cooperatori non ha letto
quegli ameni racconti, quella serie di sva-
riati e sempre interessanti aneddoti che man
mano pubblicammo sotto il titolo di Passeg-
giate?
Ebbene, domenica, 20 settembre, una eletta
comitiva di antichi Allievi , recandosi alla
frazione Becchi, presso Castelnuovo d'Asti,
ritornava a quei tempi che con giusta defini-
zione furon detti eroici .
Come già annunziammo nell'ultimo numero
del Bollettino , quei nostrì buoni Amici , in
memoria del primo Cinquantenario dalla fon-
dazione dell' Oratorio, vollero con gentile
pensiero sovrapporre alla lapide già incasto-
nata sulla facciata della casa ove D . Bosco
passò i suoi primi anni, un'artistica corona
bronzata, riuscitissimo lavoro in cemento dei
fratelli Borgogno, i qualì, oltrechè far onore
alla schiera degli antichi Allievi, seppero
collo studio indefesso e paziente acquistarsi
bella fama di egregi artisti tanto in patria
che fuori . Il 20 settembre fu appunto il
giorno stabilito per la solenne cerimonia .
La piccola cappella si vide in quel giorno
rivestita a festa, e, cosa non comune, là fu-
rono celebrate due messe e più tardi venne
anche impartita la benedizione col SS . Sa-
cramento : così con bella alternativa pagando
il tributo di riconoscenza e non trascurando
i doveri religiosi, celebrano le loro feste i
figli di D . Bosco .
Verso il mezzogiorno fu tolto il velo che fino
a quell'ora copriva la corona, e un fragoroso
battito di mani accompagnato da ripetuti
«V.ivBaosDc»lutòoprimae
Allora prese la parola il Teologo Prof . Pio
Chiaretta di Giaveno . Con voce sensibilmente
commossa il modesto quanto valente oratore
esordì dolendosi che l'obbligo di parlare im-
provviso non gli permettesse di fare un di-
scorso degno di quella solenne circostanza
quindi parlò di D . Bosco, dell'affetto im-
menso che nutrì pe' suoi figli, dei sacrifizi
che fece per loro : «.. . è giusto adunque,
egli continuò , che noi suoi figli primoge-
niti gli rendiamo il tributo della ricono-
scenza, gli offriamo una corona . Il mondo
distribuisce esso pure le sue corone : esse
custodiscono le memorie di coloro che
chiama grandi . onorano le tombe di prín-
c ipi e di re . Ma che ricordano mai queste
corone? Ricordano , è vero, gloriose im-
prese felicemente compiute, ma spesso,
troppo spesso, esse grondano lagrime e
sangue. Non così la corona di D . Bosco:
essa ricorda le cure paterne che quell'uomo
di Dio ebbe per noi ; ricorda infinite la-
grime rasciugate, ricorda numerosi ospizi
fondati su tutti i punti del globo dove
centinaia e migliaia di giovanetti sono edu-
c ati alla scuola della virtù, del sapere e
del lavoro ; ricorda un numero pur grande
di chiese erette alla gloria di Dio ; ricorda
in breve le più belle opere di carità cri-
stiana che seppe compiere questo secolo . »
Fra la commozione degli astanti egli pose
fine al suo discorso, mentre si rinnovavano
gli evviva a D . Bosco .
Al tocco i nostri buoni amici si raccoglie-
vano a lieto banchetto, preparato dal degno
nipote del nostro buon Padre, il sig . Fran-
cesco Bosco, con quella cordialità che è ca-
ratteristica tutta sua propria . Durante il
pranzo giunsero telegrammi da Cunico e da
Castelnuovo, il primo spedito dal Parroco,
il M. Rev . sig . D . Griva, il secondo dal si-
gnor Filippello, i quali esprimevano il loro
rammarico di non aver potuto prender parte
personalmente a quella festa . Non manca
rono neppure discorsi di occasione : forbitis--
simo ed improntato del più caldo affetto per
D . Bosco fu quello pronunziato dall'amico
Zanetta, ed oltremodo gradito riuscì quello
del sempre gioviale Gastini .
Con facile ed elegante parola sorgeva poi
il M . Rev. Sac . Dottor Alessandro Luchelli,
inviato dai Superiori a rappresentare l'Ora-
tòrio . A nome di questi egli ringraziò gli
intervenuti pel concorso prestato alla bella
festa;asicuròhenpotavliùgr
dita impressione e che si sarebbe fatto un
dovere di darne ampia comunicazione ai Su--
periori, perchè una volta più risapessero
l'affetto grande che gli antichi Allievi ser-
bano al loro amato Padre D . Bosco.
In mezzo a tanta esultanza non si doveva
dimenticare il nome venerato e caro di Don
Rua ; perciò al levar delle mense gli si spe-
diva a Sampierdarena il seguente telegramma :
« Antichi Allievi D. Bosco riuniti presso
famiglia Francesco degno nipote tanto
uomo per apporre corona ricordo sulla
casa ove passò primi anni grande istitu-
tore mandano sinceri auguri suo degno
successore perchè sia lungamente serbato
comune affetto .
GASTINI . »
Verso le 4 pomeridiane, quasi corollario a
quella festa, che rimarrà incancellabile nella
mente di quanti vi poterono prender parte,
l'antico allievo e valente fotografo Carlo Dea-
sti ritrasse 3 gruppi distinti (1) : uno di tutti
insieme i buoni terrazzani di quella frazione,
l'altro dei soli Antichi Allievi, il terzo della
casetta , ora inabitabile, dove nacque Don
Bosco, monumento prezioso agli occhi nostri
che ci proponiamo di riprodurre poi nel Bol
lettino .
(1) Chi desiderasse procurarsi copie di tali gruppi ;
rivolgasi allo stesso fotografo Deasti, via Gari--
baldi, 35 . - L . 1,25 caduno . Tutti e tre i gruppi L . 3.

2.3 Page 13

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nel palazzo del cessato Convitto degli Oddi-
notti .
PER L'ACCETTAZIONE
« Da due mesi (così il Fossanese del 15 A-
gosto) nell'interno di quella Casa ferve il la-
di artigiani e studenti nelle Case Salesiane .
voro per dare nuova disposizione e fare i
necessari ristauri al fabbricato , per procu-
Ogni anno, specialmente al riaprirsi delle
scuole, ci troviamo nella dura, necessità di
rispondere negativamente a tanti tra i no-
stri benefattori, che vorrebbero fossero accolti
nei nostri Collegi ed Ospizi giovanetti da
rare più libera ventilazione , maggior luce
alle camere, maggior comodità, per riordi-
nare tutto l'edifizio secondo le più strette re-
gole dell'igiene, onde guarentire un'ottima
sanità agli allievi che verranno ad abitarlo .
Due grandi caloriferi si sono impiantati
loro raccomandati . Per appagar tutti, do- per riscaldare nell'inverno i diversi locali,
vremmo ampliare specialmente gli Oratorii e
gli Ospizi, a proporzioni favolose . Pel solo
nostro Oratorio di Torino, a mo' d'esempio,
sono ogni anno da tre a quattro mila le
nuove domande d'accettazione che ci sono
dirette, ed in tutta la casa noi non vi pos-
siamo ricoverare che un migliaio d'individui .
Che cosa ci rimane a fare? Moltiplicare gli
in cui si fermeranno i convittori, si è molti-
plicata la diramazione del gaz-luce, le am-
pie sale sono tutte, senza eccezione, rimoder-
nate, abbellite . La situazione della Casa, che
dalla parte di mezzogiorno riceve, perchè
non impedita da alcun fabbricato, la luce
del sole quasi dal mattino alla sera, e da cui
l'occhio spazia per l'aperta campagna verso
le Alpi ; il vasto cortile, gli ampi porticati,
Ospizi e gli Oratorii , cosa che abbiam già tutto è allettevole e presenta quelle como-
fatto da molti anni e tuttora, coll'aiuto di
Dio e dei nostri Cooperatori, continuiamo a
fare ; e per parte dei nostri benefattori, ci
vorrà un po' di' pazienza.
Riguardo poi ai nostri Collegi , che sono
tuttavia la minor parte delle nostre Case,
osserviamo che la pensione prescritta dai rì-
spettivi programmi è ridotta a tale da ba-
dità che si possono desiderare per simili
istituti .
« Il nuovo Collegio-Convitto è intitolato
da Don Bosco . . . Esso, come tutti i Collegi
Salesiani, presenta due vantaggi che da molti
genitori sono apprezzati . Il primo di questi è
di avere le scuole nell'interno, senza che gli
allievi possano in nessun modo comunicare co-
gli esterni, il che toglie ogni pericolo di dissi-
stare appena per le spese di vitto e di al- pazione . L'insegnamento per le cinque classi
loggio, dandosi anche in questi gratuita-
mente l'istruzione .
Perciò trattandosi di raccomandar giovani
pei detti Collegi, sarebbe a desiderare che
non si chiedessero eccezioni ai prescritti pro-
grammi .
Osserviamo in ultimo , che per l'accetta-
elementari è impartito da maestri interni ap-
provati, e le materie e le discipline scola-
stiche sono in analogia coi programmi e re-
golamenti governativi , come in qualsiasi
scuola pubblica ; ma l'impossibilità di altre
relazioni dei giovani fa che molto più age-
volmente potrà conservarsi il frutto dell'in-
segnamento e dell'educazione .
zione degli artigiani , il tempo stabilito è il « Il secondo vantaggio consiste nella cer-
mese di Marzo , e meritano di essere prefe- tezza che l'educazione che ivi si darà sarà
riti i più bisognosi e derelitti .
schiettamente cristiana, e che all'insegna-
mento della religione e della morale si con-
cederanno, senza pregiudizio alcuno delle
altre materie, le prime parti . L'insegnamento
religioso , generalmente parlando , è trascu-
rato, anzi non si dà nelle pubbliche scuole,
poichè il mandare a memoria qualche ri-
IL COLLEGIO -CONVITTO DON BOSCO sposta del catechismo nella sera di sabato
in Fossano .
non può dirsi tale . Non se ne dee dar colpa
agli insegnanti, lo concediamo ; ma il fatto
è questo ed è innegabile . Ora l'insegnamento
Nel gennaio di quest'anno abbiamo par- religioso, come scriveva nella sua relazione
lato di alcuni Salesiani recatisi a Fossano lo stesso ministro Boselli, costituisce un po-
per prendersi cura dell'Oratorio festivo di tente mezzo di educazione e una guarentigia
S . Luigi . Ora ci gode l'animo di poter an- di pace e prosperità sociale . E ciò è tanto
nunziare che, per assecondare alle continue vero ed è tanto riconosciuto da tutti, che il
istanze di quella popolazione e più ancora ministro Villari constatò pochi mesi or sono
ai vivi desiderii di S . E . Rev .ma Mons . Ma- in Parlamento che, per quanto si voglia gri-
nacorda , Vescovo locale , il signor Don dare contro le scuole dirette dai religiosi, gli
Rua, con non poca violenza e non lievi stessi liberi pensatori dimostrano nella pra-
sacrifizi si è deciso di aprirvi colà un tica di dar preferenza ai collegi da quelli di-
Collegio- Convitto per le Scuole Elementari retti . »

2.4 Page 14

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Le accettazioni si fanno durante il corrente
ottobre .
Chi desiderasse conoscerne il programma,
per indirizzarvi proprii figli o conoscenti, può
rivolgersi al Direttore del Collegio- Convitto
Don Bosco in Fossano , oppure al Sac . Mi-
chele Rua, via Cottolengo, 32, Torino .
Fossano trovasi sulla linea ferroviaria To-
rino-Cuneo e comunica con Mondovì e paesi
vicini per mezzo della ferrovia ridotta Fossano-
M ondovì . Il Collegio è situato nella più bella
ed elevata posizione della città di Fossano .
Cristo vivente nel suo Vicario : Esso è che
ci salverà colla giustizia e coll' amore » (1) .
Si è riconosciuto il linguaggio dell'apostolo
dell'officina, il sig. Léon Harmel, il quale
dalla sua famiglia operaia è chiamato col
dolce nome di buon padre . I tre motivi che
egli invocava per mettere in movimento verso
Roma la « Francia del lavoro » sono di quelli
che le anime veramente francesi sanno com-
prendere : ne sono prova i pellegrinaggi del
1887 e del 1889 .
LA FRANCIA DEL LAVORO IN ROMA
Il pellegrinaggio operaio sulla tomba
di DON BOSCO .
I.
Questo doppio titolo dirà ai nostri lettori
che noi vogliamo qui registrare, sotto un
aspetto nello stesso tempo cattolico e fami-
liare, le grandi cose onde la nostra epoca
andrà segnata nella storia della Chiesa . Il
movimento soprannaturale che rivolge viep-
più gli animi verso il papato, ha preso, da
qualche anno, una forma meravigliosa . Le sol-
lecitudini di Leone XIII per la grande ar-
mata del lavoro hanno commosso le masse, e
per ben tre volte operai di Francia sono ve-
nuti ad attestare la loro gratitudine, la lor
venerazione, il loro amore al gran Pontefice,
in cui la fede loro rivela un Redentore .
Questo movimento non si è punto fermato,
anzi è cresciuto in una misura che rallegra
i buoni, sorprende gli indifferenti ed impen-
sierisce i cattivi .
« Per la terza volta la Francia del lavoro
sarà rappresentata da' suoi delegati ai piedi
del Vicario di Gesù Cristo .
» In quest'anno dell'Enciclica Sulla condi-
zione degli operai, questa manifestazione della
riconoscenza popolare prende un carattere
speciale ; e, da ogni punto della Francia, i
cattolici vorranno rispondere alla magnanima
iniziativa del Padre comune dei fedeli .
» Non possiamo noi aggiungere che pre-
pariamo così la salvezza della Francia ? La
figlia primogenita della Chiesa andrà a cer-
care in Roma le benedizioni concesse a colui
che onora suo padre .
» E non siamo noi inteneriti nel sen-
tire il commovente appello di Leone XIII ?
Non siamo noi pronti a tutti i sacrifizi, per
recare al suo cuore la consolazione, per te-
stificare a tutto il mondo la nostra obbe-
dienza alla sua voce? Se si obbietta la spesa,
ricordiamo la scena di Maria Maddalena .
- Partiam numerosi, andiamo da Gesù
Don Bosco, dimenticando il peso dei suoi
acciacchi, volle avere il piacere di benedire
il secondo di questi pellegrinaggi . Appro-
fittando dei brevi istanti che gli operai pas-
sarono in Torino, si recò, presso di loro,
fece le sue più vive congratulazioni e li in-
caricò di pii messaggi pel Sovrano Ponte-
fice (2) .
Nel 1889 Don Bosco era già volato in seno -
a Dio da quasi due anni, quando gli operai
francesi ripresero la strada di Roma . I due
mila erano divenuti diecimila . Don Rua.,
chiamato alla stazione per telegramma, potè
benedire un gruppo notevole di questo pel-
legrinaggio e continuare così una pia tradi-
zione , a cui vanno uniti ed il nome vene-
rato di Don Bosco e il ricordo del suo amore
per gli operai .
Narrando ai nostri cari Cooperatori di Fra
cia questo troppo breve abboccamento (3),
noi auguravamo ai pellegrinaggi futuri una --
fermata , che permettesse loro di salutare
Don Bosco e di rispondere ad uno dei suoi
ultimi desiderii, pregando cioè per l' anima
sua sulla sua tomba .
Gli organizzatori del pellegrinaggio del
1891 hanno tenuto conto, per quanto pote-
rono, di questo pio desiderio .
Il 1° di settembre u . s . il signor Léon
Harmel, che tanti legami uniscono alla fa-
miglia di Don Bosco , degnavasi di accor-
darci alcune ore, passando per Torino . Egli
potè così, d'intelligenza con Don Rua , sta-
bilire in modo definitivo e preciso i partico-
lari del pellegrinaggio dei sette treni di Pa-
rigi alla tomba di Don Bosco .
I nostri lettori sanno che la salma del no-
stro venerato Padre riposa nel Seminario
delle Missioni Salesiane .
(1) La Francia del lavoro in Roma . Delegazioni delle
popolazioni agricole ed industriali di Francia . Pellegri-
naggio operaio sotto la guida di S. Em . il Card . Lange-
nieux, Arcivescovo di Reims e sotto l'alto patronato dei
nostri Em .mi Cardinali e delle LL . EE. gli Arcivescovi
e Vescovi di Francia . Circolare n° 2 del 2 di Agosto
1891 .
(2) Bollettino di novembre 1887 .
(3) Id . di gennaio 1890.

2.5 Page 15

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Trovasi questa nostra Casa nell'amena col- rato defunto, rivestito degli abiti sacerdotali
lina di Valsalice (Valle dei Salici) (1), sulla e disteso come entro si ritrova (1) .
strada vicinale messa da qualche anno in co- Il sig . Léon Harmel, che potè informarsi
municazione diretta col corso Vittorio Ema- appuntino delle disposizioni prese per rice-
nuele . L'edifizio si eleva su due distinti piani, vere i pellegrini, si dichiarò assai soddisfatto ;
che lo rendono grandioso e variato ; sul più e la vigilia stessa del passaggio del primo
alto si innalza maestoso il corpo di fabbrica treno da Parigi il Conte de Mun accompa-
principale, che, . ripiegandosi in due ali, chiude gnato da un suo figlio, essendo andato a
a porticato un'area rettangolare messa a giar- Valsalice, rese la medesima testimonianza
dino, e questo fu il sito prescelto a riposo all'organizzazione definitiva del ricevimento
della salma del nostro Don Bosco . Prolun- salesiano .
gansi i due avancorpi di fabbrica in due al-
tri bracci più aperti, in guisa che i primi
fronteggiano liberamente e con molto effetto, L'alto significato dei pellegrinaggi operai
e sorgendo i secondi dal piano sottostante di Francia non è sfuggito a nessuno in Ita-
cingono similmente a porticato un assai più lia . « Il loro arrivo, permanenza in Torino
vasto cortile. Desso è ombreggiato da nu- e partenza per Roma fu, per la nostra città,
merosi platani, disposti a lunghi filari, che un avvenimento . L'arrivo del Re e dei Mi-
lo rendono ameno e molto atto a ricreare lo nistri non ha tratto mai intorno alla vasta
spirito . Chiudono il fronte dell'intiero edifi-
zio giardini, vasche e locali varii, i quali,
mentre soddisfano ai bisogni della comunità,
conciliano insieme varietà ed eleganza .
Sotto i grandi alberi del cortile inferiore,
il cav . Sogno, uno dei principali albergatori
di Torino (2), ha organizzato un grazioso re-
fettorio campestre, riparato contro gli ardori
del sole e le sorprese del tempo da un largo
velarium . Quattro lunghe tavole sono dispo-
ste perpendicolarmente alla tomba di Don
Bosco, davanti alla quale si vede la tavola
d'onore, che occupa tutta la fronte delle quat-
tro file longitudinalì . Presso il nostro amatis-
simo Padre adunque, e come sotto i suoi occhi,
i pellegrini operai prenderanno la loro refe-
zione tra Parigi e Roma .
Infatti, il mausoleo di Don Bosco si com-
pone di due piani, l'inferiore contiene l'urna
funeraria e la salma di Don Bosco, il supe-
riore una cappelletta, con l'altare in marmo,
arricchita di un affresco sul piccolo abside
a semicerchio, che rappresenta una Pietà,
opera dell' egregio pittore Giuseppe Rollini,
nostro antico alunno .
Un' ampia scala dal portico del cortile
sottostante mette adito al piano della tomba,
la quale in corrispondenza della nicchia più
internata , contenente la salma, porta scol-
pito sulla faccia anteriore l'effigie del vene-
stazione di Torino folla maggiore, nè altret-
tanto animata da benevola, rispettosa curio-
sità » (2) . L'ottimo giornale cattolico, in cui
noi leggiamo queste parole, ha espresso così
bene il sentimento generale, che anche la
stampa liberale di Torino, nei suoi articoli sulla
Francia del lavoro, si è mostrata corretta e
cortese . Diciamo, per esempio, che una sem-
plice osservazione di un foglio poco sospetto
di clericalismo (3) , bastò per sgombrare il
percorso da Po a Valsalice, da una scelta di
accattoni venuti per chiedere limosina ai pel-
legrini . Un altro giornale, del medesimo co-
lore, si esprimeva in questi termini riguardo
al primo treno di Parigi : « I pellegrini, che
qui passarono ieri, hanno potuto convincersi
dal contegno della popolazione torinese che
nessuno darà loro la più piccola noia, e che
dovunque anzi essi saranno accolti cordial-
mente, se la loro intenzione non è che di vi-
sitare la Chiesa Madre e di rendere omaggio
al Capo della Cristianità. . . E del resto buon
viaggio, buon divertimento e felice ritorno
a tutti ! » (4) .
La stampa non fu sola nel vedere un av-
venimento nella venuta dei pellegrini . Il Mu-
nicipio, che fece bagnare con sollecitudine
per ciascheduna carovana la strada che mette
dalla stazione a Valsalice ; la polizia, il cui
tatto e vigilanza hanno prodotta la migliore
impressione sopra tutti i nostri cari viaggia-
tori ; l'Ispettore del traffico, il Capo stazione
(1) Noi abbiamo gravi ragioni di credere che co-
desta etimologia non è punto la vera . Sarebbe Val-
Sales, che bisognerebbe dire, per essere d'accordo colla
storia, - Valle di San Francesco di Sales . - Infatti,
poco in su del Seminario delle Missioni Salesiane, si
trova un fabbricato in forma di cappella, eretto, dice
una tradizione autorevole, in ricordo di una fermata
ed i suoi principali agenti, che noi inten-
diamo di ringraziare delle loro attenzioni e
compiacenze usate in una parola tutte le
Amministrazioni e le persone che il loro do-
vere mise in relazione coi pellegrini e coi loro
ospiti hanno gareggiato di buona volontà e
di san Francesco di Sales in questo sito preciso . Il di riguardi . Noi li preghiamo tutti di voler
Successor di Don Bosco va investigando i documenti
dell'epoca per chiarire questa questione e mettere in
luce lo scherzo della Provvidenza, che ha posto il Se-
minario delle nostre Missioni e la tomba del nostro
Padre in una valle santificata dalla visita del nostro
Beato Patriarca, il dolce e santo Vescovo di Ginevra .
(1) Per ordine di Don Rua si è preparata una foto-
grafia della tomba con sotto la scritta : Ricordo della
visita della Francia del lavoro alla tomba di Don Bosco .
Ogni pellegrino ne avrà una copia .
(2) È al Ristorante Sogno, nel Giardino del Valen- (2) Unità Cattolica del 19 settembre 1891 .
tino, che Don Bosco andò a benedire il pellegrinaggio
(3) Gazzetta Piemontese del 18-19 settembre 1891 .
operaio del 1887 .
(4) Gazzetta di Torino del 18 settembre 1891 .

2.6 Page 16

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gradire l'espressione della riconoscenza degli
operai di Francia e dei figli di Don Bosco .
La religiosa popolazione di Torino, da parte
sua, ha visto nella dimostrazione figliale della
Francia del lavoro un avvenimento pieno di
promesse per la Chiesa . Perciò il fiore di
questa popolazione ha voluto prendere parte
attiva al ricevimento del primo treno di Pa-
rigi . I Presidenti dell'Unione operaia, della
Classe Aspiranti, del Circolo della Gioventù
Cattolica e dell' Unione del Coraggio Cattolico,
accompagnati da varii Membri di queste As-
sociazioni, si trovavano alla stazione per
salutare i loro fratelli di Francia e far loro
compagnia alla tomba di Don Bosco .
In fine non tralasceremo di dire che la fa-
miglia salesiana di Torino ha messo tutto l'im-
pegno possibile nei preparativi per questa
serie di feste : non tutti i giorni possono radu-
narsi sulla tomba del venerato nostro Padre
tante anime in cui viva l'amore per Don Bosco
Non era forse questo dare una forma concreta
e provvidenziale all'affezione sì profonda e sì
viva, che il nostro amatissimo Padre aveva
votata alla Francia amica delle sue opere?
Sempre generosa per Don Bosco, già san-
tamente affascinata da questo vegliardo in
cui tutto parlava di Dio, la Francia s' è
mantenuta fedele alla memoria venerata del
Padre degli orfani, dell'Apostolo del lavoro
nobilitato e santificato . Nessuno di noi po-
trebbe perdere di vista questa verità ; ma il
Successore di Don Bosco, che ha ereditato
tutta la venerazione e la riconoscenza, ha
trovato nel pellegrinaggio della Francia ope-
raia alla tomba del nostro amatissimo Padre
una propizia occasione, per attestare come
noi serbiamo riconoscenti il ricordo dei be-
nefizi .
Don Rua infatti, a nulla badando, non
ai gravi obblighi della sua carica, non a
viaggi, non al sopraccarico dei lavori che gli
porta sempre l' epoca dei nostri esercizi an-
nuali , si è dato largamente ai nostri amici
di Francia , ben sicuro di aumentare così
la felicità di cui gode presso Dio il no-
stro amatissimo Padre . Molto tempo prima,
egli stesso si volle occupare, e con una sol-
lecitudine affatto paterna, di organizzare il
meglio che si poteva un ricevimento degno
di Leone XIII e della Francia . E ai 17 di
settembre, giorno in cui era atteso il primo
treno di Parigi, Don Rua volle interrogare
ciascheduno di coloro, ai quali aveva affi-
dato l' esecuzione dei suoi ordini, affine di
assicurarsi se nulla si era lasciato al caso .
Infine, verso le 2 si recava a Valsalice, ove
vide con piacere interpretato appieno tutti i
suoi più piccoli desideri . I pellegrìni pote-
vano venire : tutto era pronto per festeg-
giarli .
II.
Essi entrarono nella stazione alle 2,45, ora
fissa per l'arrivo in Torino di tutti i treni
dei pellegrinaggi che partono da Parigi . Pa-
recchi figli di Don Bosco - sacerdoti e se-
colari - mandati da Don Rua, danno il ben-
venuto ai cari viaggiatori, presentando loro
le Delegazioni cattoliche, di cui abbiamo par-
lato più sopra .
Una malintesa obbliga i pellegrini a riti-
rare nelle sale i bagagli invece di lasciarli
nel treno , come si era creduto poter fare,
dietro un ordine dato a Parigi (1) ; ne ri-
sulta un po' di confusione e un certo ritardo
nell'uscir dalla stazione .
Questo primo gruppo, che conta 464 pel-
legrini, appartenente specialmente alle Dio-
cesi di Cambrai, .Arras e Amiens, è diretto
dal Rev .mo Can . Carlier, Vicario generale
di Cambrai, uno dei nostri buoni Coopera-
tori del Nord della Francia . Usciti dalla sta-
zione si forma un corteo imponente ed in
bell'ordine s'avvia verso Valsalice .
Il Corso Vittorio Emanuele II, con la sua
grandiosità e pulitezza e con quell'incantevole
fondo di colline, sulle quali si succedono,
l' una sopra l' altra , un' infinità di eleganti
villette, produce sui nostri ospiti la più gra-
dita impressione . I Salesiani, sparsi qua e
là tra le file, danno le spiegazioni richieste
da ogni sorpresa ; dopo un buon quarto di
ora di cammino si arriva al Seminario di
Valsalice
Don Rua discende e viene incontro ai pel-
legrini . Mentre egli ne saluta il Capo, la
banda dell' Oratorio di Valdocco , posta a
lato della porta del Seminario, dà fiato agli
strumenti e suona una bellissima marcia . È
una dolce sorpresa, che in un batter d'occhio
dal primo si comunica fino all'ultimo dei cari
viaggiatori ; la gioia irradia ogni volto, pér-
dono in un istante ogni traccia di stanchezza
e con passo frettoloso varcano la soglia della
nostra Casa.
Le Delegazioni degli operai cattolici di
Torino si assiepano sotto il porticato e ac-
colgono i loro fratelli col duplice grido di
Viva la Francia ! Viva Leone XIII!!, a cui
rispondono i francesi cogli evviva e coll' a-
gitare dei cappelli .
Riordinati in fila, i pellegrini intuonano il
Magnificate.sidrgonvlacpe
Quivi preso posto, il loro Direttore pro-
nuncia una bellissima allocuzione, prendendo
per testo : Gloria a Dio . - Gloria a Dio,
il quale ha vegliato sopra i pellegrini e li
ha condotti felicemente fino a questo punto,,
sulla tomba di Don Bosco . Gloria a Dio, che
ha preparato ai suoi operai di Francia una
accoglienza tale, che li commuove fino alle
lagrime . Gloria a Dio, che continuerà ad as-
(1) I treni dei giorni seguenti non ebbero questo
piccolo disturbo . D'intesa col Capo stazione di Torino,
Don Rua scelse tre de' nostri coadiutori per sorve-
gliare, durante le tre ore di fermata, il treno speciale, ;
nel quale i pellegrini avevano lasciato i bagagli . Aiu-
tavano pure due agenti di polizia urbana .

2.7 Page 17

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sistere la Francia del lavoro , per farle gu- talia e della Francia . L' angolo sinistro del
stare tutte le gioie della visita a Pietro . Glo- cortile è riservato alla banda dell' Oratorio :
ria a Dio e felicitazione ai figli di D . Bosco . La essa è posta sopra un palchetto artistica-
festa che questi fanno ai pellegrini indica bene mente ornato ed eretto nelle migliori condi-
quanto sta loro a cuore di riceverli, come li zioni acustiche .
avrebbe ricevuti Don Bosco stesso, se questa Il Direttore del pellegrinaggio benedice la
consolazione gli fosse stata concessa . Rin- mensa . Appena son seduti i commensali, la
grazia quindi Don Rua, tutti i nostri Supe- banda suona un inno a Maria proprio dei cat-
riori e tutta la famiglia salesiana ; poi parla tolici francesi, di bellissimo effetto : O Marie,
del carattere provvidenziale delle opere no- o Mère chérie ! - Alle prime note un fre-
stre, della loro estensione ammirabile, dello mito di contentezza percorre l'assemblea,
zelo intelligente de' Cooperatori, il qual zelo, rapita da questa delicata sorpresa , pro-
sotto il savio governo di Don Rua , ci assi- rompe in fragorosi applausi, e finita la strofa
cura la fecondità vieppiù sorprendente del- incominciandosi il ritornello da cinquecento
l'apostolato salesiano . Terminando, l'oratore petti spontanee escono unissone le voci, che
afferma che Don Bosco, padre degli orfani, formano un coro robusto da impressionare
amico degli operai , protettore dell'umanità, gli spettatori .
è una gloria cattolica nel vero senso della Mentre ventiquattro inservienti, diretti dal
parola, cioè universale, che non l'Italia sola- cav . Sogno, servono con prestezza i pelle-
mente, ma ciascuna nazione può chiamar grini, e fra questi si è stabilita un'animata
suo . E ricordando che Don Bosco , nel suo conversazione (benchè di varie Diocesi, hanno
testamento ha supplicato tutti i suoi amici stretta intima relazione durante il viaggio) ;
che gli fossero larghi di preghiere, conchiude ecco un colpo di campanello richiama l'atten-
con queste parole : « Noi siamo sulla tomba zione di tutti verso la tavola d'onore . Il loro
di Don Bosco, non dobbiamo quindi dimen- Direttore si alza in piedi, tutti lo imitano ; egli
ticarlo . Ma, quando un uomo discende nella si dichiara commosso della cordiale acco-
tomba, come fece Don Bosco, dopo di una glienza dei figli di Don Bosco . Per caratte-
vita spesa intieramente per Dio, ci si sveglia ., rizzar meglio quest'accoglienza ei non trala-
nella gloria, e per simili anime non si prega . scia la più amabile e la più delicata delle
Canteremo adunque tre volte il versetto esagerazioni . Volgendosi verso Don Rua, lo
Beatus qui intelligit super egenum et pauperem ; presenta con una opportunità incantevole
in die mala liberabit eum Dominus » (1) . E alla riconoscenza degli operai
tosto un sacerdote intona detto versetto, e
tutti a coro lo cantano per ben tre volte, per
Aux pèlerins de France il donne la pàture .
rendere alla memoria di Don Bosco l'omaggio . Ai pelleg rin di Francia il vitto appresta .
indicato dall'eloquente oratore .
Il canto dell' Ave Maris Stella e del Tan-
tum Ergo sono seguiti dalla benedizione del
Santissimo, impartita dallo stesso Direttore
del pellegrinaggio, e dal Laudate Dominum .
L'onda dei pellegrini discende alla tomba di
Don Bosco e tutti fanno una preghiera .
Parecchie salve d'applausi accolgono que-
st'allusione, che Don Rua, erede anche delle
sante spiritosità di Don Bosco, chiama illu-
sione. Ma i commensali si rimettono a can-
tare . Questa volta è il Vivat tradizionale
della regione del Nord .
Sotto i portici i nostri cari ospiti, in viaggio
da 30 ore, trovano comodità di fare un po' Vivat, vivat semper, semper in aeternum .
di toeletta .
Qu'il vive, qu'il vive, .qu'il vive à jamais .
All'invito del loro Direttore in un istante Répétons sans cesse, san cesse : qu'il vive à jamais.
tutti sono a posto nell'ampio refettorio cam-
pestre . Sopra la tavola d' onore sta scritto
En santè, en paix .
Ce sont nos souhaits .
questo saluto :
I battimani che lo coronano sono anche di
A la France du travail
Les fils de Don Bosco
rubrica, l'effetto è riuscitissimo . Dopo l'ese-
cuzione di una bellissima sinfonia, un nostro
sacerdote dell'Oratorio di Torino, di nazione
Salut, reconnaissance, respect.
francese, indirizza ai pellegrini il saluto se-
guente
Sotto quest'iscrizione e d'innanzi alla tomba
di Don Bosco spiccano le bandiere delle As-
sociazioni cattoliche, di cui già abbiam fatto
« Cari pel egrini,
parola .
« Voi siete viaggiatori, non è da dimen-
All'estremità opposta, di rimpetto alla ta- ticarsi . Volontariamente sottomessi, per a-
vola d'onore, si legge sopra un drappo rosso
mor di Dio, della sua Chiesa, del Papa e
Viva S. S . Leone XIII! Dagli alberi intrec- della Francia , alle savie tirannie di un
ciate pendono le bandiere del Papa, dell' I- itinerario sovente meritorio , voi avete il
diritto di non soffrire un lungo discorso .
(1) Sa]mo LXVII .
Ma voi siete pellegrini, cioè uomini del

2.8 Page 18

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Signore, e Don Bosco ci ha insegnato a operai di Francia sulla tomba di Don Bosco .
salutare gli nomini del Signore .
La preghiera di operai, venuti così da lon-
Dell'87, altri cattolici di Francia, operai tano, stringerà ancora i legami che uniscono
come voi, compivano l'atto di fede che vi alla Francia Don Bosco e tutte le opere,
porta a' Roma , ai piedi di G . C., nella nelle quali egli lasciò l' impronta della sua
persona di Leone XIII . Ricordando ciò che fede . Don Rua prega in seguito i pellegrini
passava tra Don Bosco e la Francia, que- di umiliare ai piedi del Sovrano Pontefice
sti operai vollero esser benedetti dal padre l'omaggio della profonda venerazione e della
de' poveri e degli abbandonati, dall'Apo- divozione senza limiti della Pia Società Sa-
stolo del lavoro nobilitato e santificato . lesiana verso della sacra Sua Persona . -
Don Bosco, cadente sotto il peso degli Egli termina invocando, presso di loro e dei
anni e degli acciacchi, recossi presso di loro fratelli italiani, il suo titolo di Presi-
loro e li benedisse, come sapeva benedire dente onorario di una Sezione de' Circoli
egli . Questa scena commovente restò im- Cattolici di Torino, per acclamare con tutta
pressa nel loro cuore e Torino ne serba il l' effusione del cuore : Evviva Leone XIII!
ricordo .
Evviva il Papa degli operai !
Se Don Bosco fosse vissuto ancor tra Indicibile è l' effetto prodotto da queste
noi, con che gioia non avrebbe salutato, improvvisate parole del nostro Rettor Mag-
dieci volte più numerosa , la Francia che giore : il suo aspetto e la sua parola lascia-
voi rappresentate, la vera, la sola che con- rono incancellabile ricordo in tutti i nostri
terà in cielo . Questa gioia noi ne abbiamo ospiti .
la figliale fiducia che egli la gusti in questo Frattanto la banda aveva ripreso l'inno :
momento presso a Dio .
O Mar ie , ó Mère chérie ! Questa volta i pel-
Molti di voi sanno quanto il nostro ama- legrini cantarono dalla prima all'ultima bat-
tissimo Padre, nel suo testamento , abbia tuta e con tal entusiasmo, che ben manife-
raccomandato di pregare per l'anima sua . stava la profonda loro fede e la grande loro
Voi ve ne ricorderete oggi dinnanzi a ciò divozione alla Vergine Santissima .
che ci resta di lui quaggiù .
La loro contentezza raddoppia quando Don
La sua riconoscenza vi porterà fortuna . Rua fa distribuire a ciascuno la fotografia
Essa vi seguirà in Roma, vi accompagnerà della tomba di Don Bosco . Manifestano con
in Francia, come una benedizione annessa effusione la lor gratitudine ai Salesiani, che
a tutte le altre . Alla gratitudine del pa- passano tra le file per distribuire questa cara
dre si aggiungerà quella dei figli, per be- memoria . E pensando che la Pia nostra So-
nedirvi di una visita, che è una grazia . cietà vive di elemosina, organizzano tra loro
Il successore di Don Bosco , sapendo il una colletta e ne portano il prodotto a Don
potere che voi avete sul cuore del Papa, Rua, seduto alla tavola d'onore, alla destra
vi pregherà forse di una parola in favore del Direttore del pellegrinaggio .
della famiglia salesiana .
Per me, che una scelta di grazie ha
reso cattolico, francese, sacerdote, reli-
gioso e figlio di Don Bosco, ho missione
per fare, a nome di tutte le anime, che
sono qualche cosa di quanto mi largì il
Signore, un augurio, la cui realizza-
zione sarebbe la seconda rigenerazione della
Francia .
Dateci, Signore, di veder tosto il giorno
in cui dal primo operaio fino all'ultimo, la
Francia tutta del lavoro potrà dire : - Fui
a Roma per vedere Pietro. »
Questi frattanto si porta in mezzo al re-
fettorio e porge un brindisi ai figli di Don
Bosco, alla stampa cattolica italiana, che
combatte in tempi ed in condizioni tanto
difficili e della quale Don Rua aveagli po-
c'anzi presentati i rappresentanti (1) , ed
infine alle intrepide Associazioni Cattoliche
di Torino . - Don Rua risponde e pro-
voca lunghi e fragorosi applausi . - Infine
Don Parodi, l'egregio Direttore dell'Eco d'I-
talia, saluta per ultimo a nome della stampa
cattolica italiana i cari pellegrini « che sono,
dice egli, due volte nostri fratelli - per
Queste poche parole furono più volte in-
terrotte da applausi.
A sua volta, il successor di Don Bosco volle
pure parlare, ed ebbe tale felicità di espres-
sioni, da commuovere ed entusiasmare il nu-
meroso uditorio . Ci rincresce tanto di non
poter dar qui il testo di queste parole sin-
golarmente felici e tutte paterne . - Ricor-
dando che il lavoro e gli operai, considerati
religione e per schiatta - e che sempre,
speriamo, saranno con noi d' un cuore e di
un' anima sola nella religione, nelle fede e
nell'amore al Papa . »
Le acclamazioni ripigliano e non cessano
che allorquando si dà il segno della partenza
per la stazione.
Sono le 5 . La banda suona durante lo sfi-
lare dei pellegrini, i quali fanno una vera
sotto il punto di vista cristiano, furono sem-
pre il centro delle preoccupazioni sacerdo-
tali di Dori Bosco, e che divennero la prin-
cipale ragione di essere della sua Pia Società,
Don Rua si rallegra di vedere il fiore degli
(1) Don Tinetti, successore dell' illustre teol . Mar-
gotti alla direzione dell' Unità Cattolica, il sig. Ghi-
rardi, redattore del Corriere Nazionale, due giornali di
Torino, e Don Parodi , direttore dell'Eco d' Italia di
Genova .

2.9 Page 19

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ovazione ai nostri giovani artisti . Alla sta-
zione, ciascheduno riprende i suoi bagagli e
si accomoda nel treno speciale, che si mette
in movimento alle 5,50 . I cari viaggiatori,
felici della gioia che loro procurò questa fer-
mata di tre ore in Torino e la lor visita a
Don Bosco , salutano cordialmente i nostri
confratelli che li hanno accompagnati alla
stazione . Le grida di Viva Don Bosco, Viva
i Salesiani , Viva Torino , escono da tutti i
carrozzoni, lasciando anche agli impiegati,
ai viaggiatori ordinari ed ai semplici curiosi
l'eco dell'allegria di questa giornata bene-
detta .
III .
All'indomani, 18 settembre, la seconda ca-
rovana arrivava sotto la guida del Rev .mo
Sig . Vallin , Can . onorario della metropoli-
tana di Cambrai . I pellegrini appartenevano
quasi tutti alle quattro grandi città industriali
del Nord, Lille, Roubaix, Tourcoing e Armen-
tières . L'uscita dalla stazione è fatta con
rapidità ; i bagagli sono lasciati nel treno e
custoditi da tre dei nostri coadiutori . In capo
alla lunga falange si vedono , a fianco del
can . Vallin, Mons . De-Péré, Archimandrita
e Vicario generale di Sidon (Beyrouth - Siria),
e il sig . Barrois, valoroso cristiano, che nella
sua profession di fede prometteva di essere
« il deputato di Dio . »
L'atteggiamento perfetto dei pellegrini im-
pressiona la folla, che considera con defe-
rente e simpatica curiosità questi giovani
operai dall'aspetto intelligenti e vivaci .
A Valsalice si riproducono le scene con-
solanti del giorno precedente . Questa volta
la banda , nascosta in un giardinetto, non
è scorta da lontano come ieri . Essa non suona
che al momento in cui Don Rua e D . Bar-
beris, Direttore del Seminario, salutano i Capi
della carovana . La sorpresa non può esser
più gradita .
In chiesa, dopo il Magnificat, il Can . Val-
lin dà qualche avviso e cede la parola a
Mons . De Péré, il quale pronuncia una calda
esortazione, in cui il nome di Don Bosco ri-
suona frequentemente . L'andata di D . Bosco
nel Nord della Francia è ricordato con de-
licatezza dal venerato Prelato .
Dopo la benedizione, i 440 operai visitano la
tomba di Don Bosco . Questo sepolcro , che
per noi è una sorgente di santi pensieri e di
generosi propositi, esercita un fascino parti-
colare su questi francesi . « Qualcuno, dice
un foglio liberale di Torino, su questa tomba
pregò a lungo, anche durante il pranzo » (1) .
E noi medesimi ne abbiam visto più di uno
interrompere la sua refezione per passare
qualche momento di più vicino a D . Bosco .
Fa egli d'uopo dire che questa agape ras-
somigliò a quella del giorno antecedente ?
(1) Gazzetta di Torino del 19 settembre 1891.
L'aria - O Marie, o Mère chérie - eccita sem -
pre entusiasmo ; a più riprese i pellegrini, ac-
compagnati dai nostri giovani musici , can-
tano con slancio quest'inno così magnifico ed
imponente .
D . Rua indirizza loro un eloquente ed af-
fettuoso saluto, in cui ricorda i trionfi del
viaggio di Don Bosco nel Nord della Fran-
cia . Il Can . Vallin risponde con un brindisi
delicato e cordiale . Poi quel nostro sacerdote,
che aveva parlato ieri, si congratula pure
con questi operai sì numerosi, che vanno a
trovare G . C . nella persona di Leone XIII .
Infine il sig . Scala, avvocato distinto della
nostra città e direttore dell' ottimo giornale
il Corriere Nazionale, saluta i pellegrini in
nome della stampa cattolica italiana, accla-
mando a Leone XIII ed al Papato, « sotto
la cui bandiera, aggiunge, noi ci troviamo
tutti fratelli in un' alleanza nè triplice nè
quadruplice, ma universale . »
Il signor Barrois, « il deputato di Dio, »
vuole ringraziare tutti coloro che hanno
parlato ; e lo fa in tali termini, che provoca
entusiastici evviva in onore di Leone XIII .
Come ieri, dopo aver ricevuto, verso la
fine del pranzo, il ricordo della tomba di Don
Bosco, i pellegrini iniziano una colletta a
favore dell'opera nostra .
Imponente riesce l' esecuzione del Vivat
tradizionale , così caro alle cattoliche popo-
lazioni del Nord, e ripetuto parecchie volte .
La banda è caldamente applaudita du-
rante il pranzo, dopo il quale le ovazioni
sono sì prolungate da inquietare i capi gruppi .
Ma tosto i più risoluti si avviano e gli altri
debbono tener dietro alla stazione, dove tro-
vando, per un' attenzione tutta particolare
del Capo stazione, il treno speciale sul primo
binario, colla maggior celerità possibile sono
a posto .
Alle 5,50 la macchina soffia, il treno parte,
mentre i nostri cari viaggiatori lieti mandano
evviva di gioia a Don Bosco, ai suoi figli e
alla città di Torino .
Ai 23 il pellegrinaggio, numerosissimo, an-
novera quasi 600 persone . Egli è diretto dal-
l'abate Bonnaire, parroco di Vitry-les-Reims .
Parecchie diocesi sono rappresentate : Parigi
ha 200 pellegrini, Reims 140, poi Versailles,
Laval, Orléans, Sens,D.ijonBeauvstc
etc . A Valsalice l' abate Bonnaire, dati al-
cuni avvisi, invita Don Rua a indirizzare alla
comitiva, ardente di religioso entusiasmo,
alcune parole di edificazione . Il successore di
Don Bosco si arrende all' invito, e colla te-
nera sua parola commuove i cuori, ricor-
dando le splendide accoglienze fatte a Don
Bosco dai parigini . Quindi procedono le fun-
zioni come nei giorni precedenti .
Un acquazzone, venuto mentre i pellegrini
stavano in chiesa, cessò al momento del pranzo,
non turbando l'allegria della refezione nè lo

2.10 Page 20

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spettacolo incantevole di quella riunione fra- discorso sopra tutti coloro che ebbero la for
terna .
tuna di sentirlo .
Benedetta la mensa, Don Rua augura buon Alla tavola d'onore, d'intorno a Don Rua
appetito, dicendo però che, stante l'ora inol- stanno, come nei giorni passati, una ventina
trata (erano le 4), quest' elemento per una di distinti pellegrini . Tra le file si notano
buona refezione non può mancare . Applau-
dono i pellegrini e ringraziano di questa pa-
terna attenzione . La musica aumenta la gioia
con tre arie francesi graditissime .
Un giovane diacono salesiano, di nazione
altri in blouse ed altri vestiti alla moda dei
brettoni ; per istrada questi hanno eccitato,
nei torìnesi commovente curiosità .
Al principio del pranzo, D . Rua volge un
affettuoso saluto ai pellegrini, inneggiando
francese, professore nel seminario di Valsa- alla Francia cattolica, ai figli del lavoro che
lice, saluta i nostri ospiti come figlio di Don accorrono ad invocare la benedizione del
Bosco . L'indirizzo è quasi tutto un'allusione Santo Padre . Fragorose acclamazioni accol
alle glorie cristiane francesi delle principali gono le sue parole, e gli applausi , durante
diocesi rappresentato dai pellegrini di queste, la mensa, si ripetono alla brava musica che
terza carovana . Quel nostro confratello è più rallegra colle sue armonie il simpatico ban- -
volte calorosamente applaudito . - Il parroco chetto . Anzi ad un certo punto il Capo del
di S . Giuseppe di Parigi strappa le lagrime pellegrinaggio, il Rev .mo Contin, col signor
a più d' uno dei pellegrini colla sua parola Morlet, si alzano e si avviano al palco della
infuocata d'amore per gli operai : la sua par- musica e, stringendo la mano all'egregio mae-
rocchia ne conta 70000! - Un altro parroco stroDglian,fodaltvcesni
parla a nome della Diocesi di Reims ed congratulazioni ed encomii . Questo delicato
eccita vive acclamazioni al Papa ed al Cardi- atto produce in tutti lietissima soddisfazione
nale degli operai . - Infineunoperaioparigno
e dalle tavole si rinnovano i plausi con una-
vuol ringraziare i figli di Don Bosco , e a nime slancio .
nome de' suoi concittadini operai attesta l'a- Al levar delle mense riprende la parola
more che essi portano al Vicario di G . C . l' abate Contin per ringraziare Don Rua ed
Quel medesimo operaio poi si mette alla porta i Salesiani della fraterna accoglienza avuta,
d'uscita del Seminario per fare una colletta e tutti i pellegrini, coi loro applausi, si as-
pei Salesiani .
sociano alle espressioni del loro capo . Don
Mentre la banda suona la marcia finale, i Rua fa un brindisi alla Francia del lavoro
pellegrini si radunano d'innanzi al palchetto, e i pellegrini rispondono con entusiastici ev-
un parroco sale i gradini e con vibrate pa- viva a Leone XIII, ai Salesiani ed all'Italia
role si congratula col nostro confratello , il cattolica .
maestro Dogliani, e coi suoi giovani artisti . Il momento della partenza s'avvicina . Con
La partenza per Roma si effettua collo gentile pensiero si erano collocati, sotto il por-
stesso ordine e celerità degli altri giorni . ticato circondante il cortile in cui ebbe luogo
la refezione, alcuni tavoli con tutto l'occor-
rente per la corrispondenza . Sono assediati .
Il 4° gruppo dei treni di Parigi giunse in Molti ne approfittano per inviare ai parenti
Torino il 1° d'ottobre . Sotto la direzione del ed agli amici le impressioni avute .
Can . Contin, Arcidiacono di Saint-Malò, Vi- Ma siamo all'addio . La banda saluta ancor
cario generale e promotore dell'Archidiocesi una volta i pii pellegrini, i quali lasciano
di Rennes , del sig . Morlet e del sig . Dela- Valsalice colla soddisfazione in volto e col-
lande d' Olce, questo pellegrinaggio rappre- l'applauso sulle labbra .
senta, oltre tutte le diocesi della Brettagna, L' ultimo saluto che i ,pellegrini mandano
quelle di Langres, Nancy , Verdun, Meaux, ai Salesiani, mentre il treno si mette in mo-
Beauvais, Séez, Coutances, Orléans etc., etc . vimento , ha qualche cosa di affettuoso, di
A Valsalice si rinnovano le scene di fede cordiale e di cattolico, ed i curiosi e glì in-
sopra descritte . Notiamo la bellissima allo- differenti stessi ne rimangono impressionati .
cuzione del Rev .mo Contin . - Tutti catto-
lici e francesi, ei dice, brettoni in gran nu-
mero, i pellegrini annoverano tra loro molti Noi non possiamo chiuder meglio questo
marinai. Ora, quando due navi s'incontrano articolo dei nostri ricordi di famiglia che ri-
sull'Oceano, è uso scambiarsi tre domande producendo un tratto d'una stupenda pagina
Chi sei tu ? donde vieni e dove vai ? - La ri- degli Annali Religiosi della Diocesi d'Or-
sposta a queste tre domande fatto sulla leans .
tomba di Don Bosco fornisce all' oratore un « Il pellegrinaggio operaio francese costi-
tema commovente . La sua parola affettuosa tuisce un grande atto religioso e sociale . Se
risveglia tutti i sentimenti che fanno battere coloro, che hanno dato lo slancio a questo
i cuori cattolici . La presenza dei pellegrini religioso movimento, vedessero i ventimila
sulla tomba di Don Bosco è una coincidenza, operai prostrati ai piedi di Leone XIII ,
che mette sulle labbra del venerato Cano- terrebbero per certo questa benedizione del
nico una serie di nobili pensieri . Non è fa-- Papa alla democrazia operaia come l' inco-
cile il dire l'impressione prodotta da questo ronamento di un intiero periodo di sforzi e

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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come il punto di partenza di una forma nuova,
forse, dell' incivilimento . D'or innanzi, alle
soglie del Vaticano il passato dà la mano
all'avvenire . All'indomani dell'Enciclica Re-
rum Novarum , questa rigenerazione della
classe operaia, segna una data celebre, visi-
bile, risplendente in lontananza, che s'im-
porrà a tutti . L'umile e l'ignorante non hanno
tutti capito gli insegnamenti misericordiosi
ed armonici del documento pontificio, ma
tutti capiranno l'eloquenza di questa màni-
fs:«etaGzlionprChesainco
trandosi si danno il saluto sulle vette di
Roma . . . » (1) .
Mentre noi mettiamo l'ultima mano al pre--
sente articolo vogliam sperare che la Prov-
videnza continui queste splendide dimostra-
zioni, in cui la fede appare così grande, così
sublime, così divina .
(1) Annales Religieuses d' Orléans del 26 settembre
1891 .
NOTIZIE
VARIE
ITALIA .
Un Vescovo Cinese a Torino . -
Sullo scorcio di Agosto u . s. Monsignore
SIMEONE VOLONTERI , Vescovo titolare di
Paleopoli e Vicario Apostolico di Ho-nan
nella Cina, ritornato di fresco in Europa per
affari della sua missione, di passaggio a To
rino, degnavasi visitare il nostro Oratorio e
recarsi sulla tomba di Don Bosco a Valsa--
lice . La sua missione è una delle tante di-
pendenti dal Seminario di S . Calocero di
Milano. Già comprende un bel numero di
cattolici , sparsi però frammezzo a migliaia
e migliaia di idolatri . Poveri popoli ! arreti-
cati da mille superstizioni e guidati . nelle
vie dell'errore dai ministri degli idoli, cui
essi stessi abborrono a morte per gli infami
loro costumi, per mancanza di missionarii e
per orgoglio nazionale vanno incontro ad
eterna perdizione . I generosi missionari mi-
lanesi vanno incontro ad enormi fatiche, a
sacrifizi inimmaginabili, espongono ben so-
vente alla morte anche la propria vita, pur
di procurare la eterna salute a quegli infe-
lici . L'illustre prelato celebrò la Messa della
Comunità nella chiesa di Maria Ausiliatrice,
e con vivo nostro rincrescimento dovette
nella giornata lasciarci , perchè urgenti af-
fari l'attendevano tosto alla capitale della
Lombardia .
Che belle serate! - Una bella arti-
stica illuminazione rallegrava nelle prime
sere di settembre l'interno dell'Oratorio di
Torino . La gioia più pura brillava sui volti
di tutti e specialmente dei nuovi venuti a
ripopolare l'Oratorio . Avevamo in mezzo a
noi S . E . Rev.ma Mons . Crispolo Uzcàtegui,
Arcivescovo di Caracas, capitale della Ve-
nezuela, il quale degnossi gradire per più
giorni l'umile, ma cordiale ospitalità offer-
tagli da Don Rua . Egli veniva in Italia per
trovare il Sommo Pontefice e chiedere di
persona Missionari per i numerosi selvaggi,
che errano tra le foreste vergini della sua
Repubblica . La viva descrizione che fece di
questi poveri Indii commosse il cuore di Don
Rua, il quale non potè resistere alle reiterate
domande e diede parola di mandare presto
alcuni Salesiani alla Venezuela . Troppi vin-
coli legano la nostra Pia Società a questa
nobile terra per rifiutare ! Un numero con-
siderevole di Cooperatori caldi di affetto
per noi , l'entusiasmo di un zelante Decu-
rione, D . Arteaga, egli pure in Italia ad
accompagnare il suo amato Pastore, le amo-
rose cure prodigate da un Don Machado ai
primi Salesiani che recavansi alla Colombia,
la spoglia mortale di un nostro fratello ge-
losamente custodita e venerata in quella ospi-
tale terra, tutte sono per noi attrattive per
mandarvi un drappello di operai a piantarvi
una Casa Salesiana, a vantaggio dei Vene .
zuelani e dei selvaggi che vi si annidano .
E questo, coll'aiuto di Dio, speriamo di ef-
fettuare nel prossimo anno . Nel breve sog-
giorno Mons . Uzcàtegui degnossi d'assistere
ad una piccola accademia e ad un piccolo
concerto musicale tenutosi in suo onore, e
prima Egli, poi il Don Arteaga rivolsero ai
Superiori ed ai giovani eloquenti parole, piene
d'affetto e d'entusiasmo per l'Opera Sale
siana .
Prima di partire per Roma, visitarono l'E-
sposizione artistica di S . Benigno, la Car--
tiera di Mathi, ed altre nostre Case, lasciando
dovunque soavi ed incancellabili ricordi .
Doloroso ricordo . - Nello scrivere
queste righe ci ricordiamo commossi del CAR-
DINAL ROTELLI . . . ! Chi avrebbe detto che
la morte così presto ce lo avrebbe rapito ? .
Preghiamo i Cooperatori e le Cooperatrici
di unire le loro alle nostre preci in suffragio
della sua bell'anima .
.La Chiesa del S. Cuore di Gesù
in Roma .
In detta chiesa sono finiti i lavori di or-
namento e pittura della grande navata e
della crociera. L'affresco della cupola è ope-
ra del valente pittore Monti, il quale ha an-
cor dipinti i bellissimi ornati della navata
grande, rappresentanti putti i quali sorreg-
gono gli istrumenti della Passione . I grandi

3.2 Page 22

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quadri della crociera, che rappresentano gli volato . - Sotv'èilcap,egdv'sr
Apostoli, sono opera del Caroselli, il quale schiacciato . Le grida dei fanciulli aumen
ha anche dipinto a fresco le quattro Sibille tano la costernazione generale . Si chiama :
degli archi . Dello stesso pittore si ammirano nulla. Bentosto s'odono gemiti, poi una voce,
anche i grandi quadri a fresco , con i Pro- supplica di non toccar nulla ; infine, ecco a
feti . Eseguiti con una maestria insuperabile, comparire il povero capo.Unagmbè
questi affreschi rappresentano ciascheduno ancor tra mezzo a due grossi tavoloni , ma
un episodio più conosciuto della vita dei pro- dopo alcuni istanti esce, ancor tutto spaven
feti . L'insieme è notevole tanto più che il tato, dalla stretta prigione, ove poco mancò
soggetto è trattato con semplicità, ma con trovasse la morte . Nè contusioni , nè frat--
valentìa e conoscenza profonda dell'antichità ture ; le tavole s'erano accontentate di toc-
e del costume dell'epoca . Non resta ora da cargli solamente qua e là l'epidermide . -
dipingersi che l'abside e la parete in fondo Appena rimesso dalla paura, il bravo giova--
all'altare maggiore, la quale forma come un notto corre alla cappella, s'inginocchia da
apposito Oratorio per gli orfanelli ricoverati vanti l'altare di Maria Ausiliatrice e le rende
nell'attiguo Ospizio dei Salesiani .
le più vive grazie . - Venuto il momento di
(Dalla Buona Settimana di Torino) . andare a teatro, quando tutti sono a posto,
l'ottimo nostro Direttore pure invita a rin-
graziare la Madonna e S . Giuseppe, per at-
tirare di più le benedizioni del Cielo anche
In onore di Don Bosco . Leg- sul divertimento . S'intona tosto una lode,
giamo nella Lega Lombarda la seguente cor- cheaorvinctaduiconver
rispondenza di Torino
entusiasmo .
« D'iniziativa dell'Unione degli Operai Cat-
tolici di Torino sarà collocata nella nostra
chiesa di S . Francesco d'Assisi una lapide
marmorea per ricordare l'origine delle opere
religiose dell'immortale Don Bosco .
Fu infatti in quella chiesa che l'apo-
stolo della gioventù diede principio ai suoi
Oratorii, donde nacquero gli Istituti, le Case
di lavoro e le Missioni salesiane .
L'inaugurazione della lapide avverrà nel
giorno dell'Immacolata Concezione di questo
anno, in cui ricorrerà il cinquantenario del-
l'Opera di Don Bosco .
Si spera per quel giorno di convocare in
Torino un buon numero di antichi allievi di
Don Bosco , tra cui vi sono vescovi , cano-
nici , parroci, avvocati, professori, artisti,
operai, capi di famiglia, ecc . »
FRANCIA .
Grazie a Maria! - Ci scrivono dal-
l' Oratorio Salesiano di S . Leone a Mar-
siglia : - I nostri giovanetti avevano ter-
minati gli esercizi spirituali, soliti a farsi
dopo la prima metà dell' anno scolastico .
Alla sera la pioggia li obbliga a rinun-
ciare alla passeggiata stabilita . Per impie-
gare allegramente il tempo, si decide d'im-
provvisare una rappresentazione, La Perla
nascosta, ossia S . Alessio, del Card . Wi-
seman (l'autore della Fabiola), bel dramma
cristiano già rappresentato altra volta . -
Gli attori vanno a prepararsi . Nel cortile la
ricreazione è animatissima, quando ad un
tratto si sente un fracasso spaventevole nel
laboratorio dei falegnami . Si accorre ; due-
cento o trecento assi, che per mancanza di
spazio si erano dovuto mettere sopra di un
soppalco improvvisato , avevano rotto il ta-
Illustri visitatori . - Questi nostri
confratelli di S . Leone in pochi giorni ebbero
tre celebri visite.
- Il Vescovo di Vannes, Mons . Bécel, di
passaggio a Marsiglia, si degnò accettare
l'ospitalità loro . Accolto con entusiasmo da'
giovanetti, e da' Salesiani, celebrò la Messa
della comunità e indirizzò loro un discorsetto
paterno pieno d'amore per le classi del po-
polo e specie poi fanciulli .
- Altra volta recossi colà incognito il ge-
nerale Colomb . Conosciutone l'arrivo, i gio-
vani musici corsero a prendere i loro stru-
menti e lo salutarono all'ingresso dei labo-
ratorii colla più bella marcia del loro reper-
torio .
- Alcuni dì prima il generale Verrier
aveva traversato il cortile dell'Oratorio in
uniforme insieme coll'ordinanza, per recarsi
alla legatoria . Egli era capitato mentre fer-
veva la ricreazione ; si teneva una animata
partita di barra, in cui i chierici assistenti
prendevano parte attiva . Il generale stupe-
fatto e contento si ferma ; tosto è ricono-
sciuto ; non ha tempo di arrivare all'ufficio
di Direzione, che i giovani, corsi, così come
si trovavano, alla sala di musica, ritornano
cogli strumenti e suonano una marcia mili-
tare . Il generale, lasciando l'ufficio di lega-
toria, apparisce sotto il porticato . La sua
lieta sorpresa incanta i piccoli suonatori .
- Pochi giorni dopo, l'Oratorio di San
Leone si trovava in pieno elemento militare .
La Croce Rossa Francese faceva celebrare ,
nella chiesa di S . Giuseppe, un solenne fu-
nerale per i soldati morti per la patria. La
cantoria parrocchiale, composta di giovanotti
dell'Oratorio di S . Leone, cantarono una
messa in musica col concorso del Gruppo
La Cecilia . I pezzi in canto fermo furono
eseguiti secondo il metodo di Don Pothier .

3.3 Page 23

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S . E . il Vescovo, che assisteva alla ceri- tava nella cattedrale di Sens, quando era par-
monia, rimase talmente soddisfatto, che do- roco colà e le pubblicò, ritoccandole, appena
mandò a Don Albera, ispettore delle Case fu fatto arcivescovo di Chambéry . La ver-
di Francia, di dotare la nuova Cattedrale sione riuscì così felicemente che il libro pare
di una uguale cantoria .
dettato da penna italiana . È un bel regalo
Piccoli risparmi . - È un tratto com-
movente di generosità verso le nostre opere .
Ecco come scrive la sorella d'un nostro con-
fratello parlando di una pia persona della
diocesi di Rennes (Brettagna) : - Tu non
pei parroci ed uno stupendo libro di lettura
pei fedeli .
Vendibile presso tutte le Librerie Sale-
siane e principali Librai .
puoi immaginarti il merito che ella ha per
mettere a parte 20 lire . Ella fissa una somma,
e t'assicuro che è molto piccola, per le sue
spese settimanali . È sul vitto che ella econo-
mizza. Invece di mangiar un buon pezzo di
carne, spesso la sera non mangia che pane
I Vangeli delle Domeniche spiegati in forma
di omelie, pel Sac . G . B . MoNTERSINO, Ar-
ciprete in Cherasco . Un vol . in-16° gr. di pa-
gine 488 . L. 3 .
e burro . Ciò le permette di mettere a parte
qualche soldo ; ed ecco come a poco a poco
arriva a formare un bel marengo, che viene
a portarmi tutta contenta per i tuoi piccoli
orfanelli . - La Vergine Ausiliatrice ottenga
a quest' anima generosa tutte quelle grazie
che dal Cielo le prega la giusta nostra ri-
conoscenza .
Sul merito di quest'opera gradita e bene-
detta da S . S . Leone XIII si hanno già fa-
vorevolissimi giudizii di insigni prelati e dei
più accreditati giornali italiani ; tutti l'elo-
giarono dicendola opera ben fatta, sia per lo
stile semplice, ma ornato, sia per l'erudi-
zione sparsavi con buon gusto , sia per la
materia adatta ai tempi, sia perchè nel suo
A Lille .- L'Oratorio S . Gabriele ebbe l'o-
nore d'una visita di Mons . Doutreloux, Ve-
scovo di Liegi, che v'andò ad osservare
l'organizzazione della Casa, per l'impianto
dell'Opera di Don Bosco a Liegi . L'Orfano-
trofio di S . Giovanni Berckmans , a cui si
poneva la prima pietra l'8 maggio del 1890,
col nuovo anno scolastico comincierà ad a-
prirsi per i giovani più bisognosi della città
complesso ha il raro segreto di farsi leggero
con gusto, contenendo tutte le attrattive di
piacevole, famigliare conversazione . Onde
non solo torna di somma utilità al clero, ma
si presta ancora alle anime pie come libro
di edificante lettura e religiosa istruzione .
Della copiosa edizione non si hanno più che
poche copie .
del SS . Sacramento .
- Il 24 maggio, festa di Maria Ausilia-
trice, trentatrè fanciulli dell'Oratorio face-
vano la lor prima Comunione . Uno dei for-
tunati ricevette in quel giorno il S . Battesimo
alla Messa solenne .
- Il 5 giugno, festa del S . Cuore di Gesù,
nel Passo di Calais , coll'approvazione del
Vescovo d'Arras, si apriva una colonia sotto
il tìtolo di S. Giuseppe, annessa all'Oratorio
Erudizioni liturgiche, geografiche, storiche
ed etnografiche sopra la maggior parte delle
città, paesi, provincie e regni, nonchè sopra
altri nomi che si leggono nella santa Messa,
ne' Salmi , e nelle lezioni del Breviario Ro-
mano, esposte dal Sac . Prof. FRANCESCO
Rossi delle Scuole Pie, Dott . in letteratura
di S . Gabriele .
latina ed italiana, ascritto ad Istituti letterarii
e scientifici, già Direttore di Ginnasi ed Eco-
nomo Parrocchiale . - Torino, Tip . Salesiana
1891 in-8° di pag . 307 . Prezzo lire 2 .
BIBLIOGRAFIA
Il Pater, ovvero Istruzioni sopra l'Orazione
Domenicale di Mons . PIETRO ANASTASIO
PICHENOT, Arcivescovo di Chambéry . Ver-
sione dal francese sulla 2ae.A dizlSac N-
GELO ACQU AR ONE . Un vol . in-8° pic. di pa-
gine 368 .
lire 2,25 .
Sono 58 istruzioni, in cui insieme con una
giusta brevità s'uniscono, dottrina, unzione,
novità di pensieri bellissimi, vivezza di stile
ed eleganza di forma da soddisfare i gusti
anche dei più pretendenti . L'autore le det-
Facciamo noto ai Sacerdoti ed a coloro
che si vengono iniziando nella carriera sa-
cerdotale quest'operetta del Sac . Francesco
Rossi delle Scuole Pie. Essa è un buon ma-
nuale e di una utilità tutta pratica per chi
nella lettura della Messa e del Breviario non
voglia restare spesso al buio di quel che
legge . Un'occhiata al dizionarietto del Rossi
basta per fissar nella mente un paese, un
fatto, un popolo , che s'incontrino nei libri
liturgici indicati .
(La Civiltà Cattolica . Vol . XI . Quad . 987 .
1° Agosto 1891),

3.4 Page 24

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Il Ven. COTTOLENGO.
Crediamo far cosa gradita ai nostri Cooperatori annunziando loro essere
dì prossima pubblicazione la quarta Edizione della Vita del Ven . Giuseppe
Cottolengo fondatore prodigioso della Piccola Casa della Divina Provvidenza
in Torino .
La nuova edizione riveduta e largamente ampliata dall'autore, il P . Pietro
Paolo Gastaldi degli Oblati di M . V ., è in due eleganti volumi in-8° di circa
900 pagine ciascuno .
Elenco dei Cooperatori defunti nel Luglio-Agosto-Settembre.
45 . Ganthier cav, Franesco, pittore -
Torino .
46 . Leonardi D . M ., canonico - Lucca .
47 . Mandillo D . Giuseppe - Torino .
48 . Marchetti D . Pietro, cappellano -
Lovaria (Udine) .
49 . Marchini D . Carlo - Fervente (No-
vara) .
50 . Marinotti D . Stefano, curato - Vit-
torio (Treviso) .
51 . Marsilli D . Raffaele-Rovereto (Ti-
rolo) .
52 . Massabò D . Antonio, teologo -San
Remo (Porto Maurizio) .
53. Mezzadri D . Annibale - Poggio Ru-
sco (Mantova) .
54. Mino D . Giuseppe - Biella (No-
vara) .
55. Mogliano Margherita ved . Bruno-
Torino.
56. Montegrandi D . Giuseppe, cappel-
lano - Oropa (Novara),
57. Montegrandi. D. G. Maria, prevosto
- Gattinara (Novara) .
58 . Musso Francesco - Chivasso.
59 . Novellone D . Serafino, prevosto -
Corteranzo ( Alessandria) .
60 . Omodei Elisabetta n . Decio - Mango
(Cuneo) .
61 . Patrono Francesco - Terruggia (A-
lessandria) .
62 . Peda Sebastiano - Serra Petrona
(Padova) .
63 . Peroni Biego Giuseppina - Vicenza .
64 . Peruzzi N . - Cremona .
65 . Piccinini D. Giovanni - Villa (Au-
stria) .
66. Picco Carlo Felice - Torino .
67. Pini D . Agostino , teologo - Mo-
dena.
68. Piugli D . Pellegrino . curato - Fab-
brica (Massa Carrara) .
69. Polledri D . Paolo - Besozzola (Par-
ma) .
70. Porta D. Quinto, parroco - Casta-
gnoteli (Massa Carrara) .
71. Pretto D. Gio. Maria parroco -
Muzzolone (Vicenza) .
72 . Peretti P . Eladio - Vigone (To-
rino) .
73 . Petrocchi D . Antonio - Manziana
(Roma) .
74 . Provasagliolo D. Giacomo - Mone-
glia (Genova),
75. Pulcini D . Andrea- Corteneva ( Pe-
rugia) .
76. Quaini Maria - Cremona .
77. Quattrini Angela a. Massari- Ve-
rolanuova (Brescia) .
78 . Raffaghelli Asteria - Tagliolo (A-
lessandria) .
79 . Ribaldoni Giovanni (Cascina Mar-
tini) - Lu (Alessandria),
80 . Rivello Antonia-Livorna(Torino) .
81 . Rossi Angela di Giacomo - ette-
bona (Porto Maurizio) .
82 . Buffoni Francesca - Ieota Superiore
(Novara) .
83 . Schizzi donna Luigia - Cremona .
84 . Sensi Benedetto - Terni (Perugia) .
85 . Servanzi Conte - S. Severino (Ma-
cerata) .
86 . Severi D . Domenico - Savignano
(Forlì) .
87 . Sommariva D . Gerolamo - Sangui-
netto (Verona) .
88 . Tardelli D . Matteo, parroco - Ca-
panne ( Massa Carrara) .
89 . Trabaldi D . Carlo - Portogruaro
(Venezia) .
90 . Traversa Cattorina - Alice (Ales-
sandria) .
91. Traversi nob D . Angelo, parroco-
Biancade (Treviso).
92. Trevisani D . Pietro, cappellano -
Sorpello (Udine) .
93 . Viola D. Emanuele -Mezzolombardo
(. . Tir) olo
94 . Zardini Giulio - Marano Valpoli-
cella (Verona) .
95 . Zolessi D. Luigi, rettore -- Bozolo
(Genova).
96 . Zoratti D . Michele , arciprete -
Bosagliapeuta (Udine) .
1 . Alessandria D . Filippo- La Morra
(Cuneo).
2 . Bacco Luigi,- Calcinato (Brescia) .
3 . Ballaci Eufrosia - Torino.
4 . Bersani D . Stefano -Melegnano ( Mi-
lano) .
5. Bertoni Dom . - Antognano (Massa
Carrara) .
6 Boiardi cav . D . Giuseppe - Mom
baruzzo (Alessandria) .
7. Bologna D . Antonio, parroco - Min--
dino (Cuneo) .
8. Bonaventi Beatrice -Pandino ( Cre-
mona) .
9 . Bonelli Caterina - Racconigi (To-
rino) .
10 . Borri Adelina - Parma.
11 . Bracchi D . Celestino, prevosto -
Guardamiglio ( Milano) .
12 . Buschino D . Giovanni, arciprete -
Sordevolo (Massa Carrara) .
13 . Cattaneo Luigi-Mercallo (Milano).
14 . Corno cav . Antonio - Torino.
15 . Dubreuil Voglizzi Luigia - Rico-
verata (Cremona) .
16 . Ferrero Angela - Torino.
17 . Fortis prof. Alfonso - Torino .
18 . Franto Agnese - Casabianca (To-
rino) .
19 . Frazzo D . G . B ., parroco - Deversi
(Cuneo) .
20. Gambino Maria - Poirino (Torino) .
21 . Garavaglia D . Gius . - Melegnano
(Milano) .
22 . Garroni Adele - Quiliano (Savona) .
23. Giacomuzzi Luigi - Ziano (Sviz
z era) .
24. Griseri Teresa - Mondovì (Cuneo) .
25. Guerra Gerolima - Sale (Alessan--
dria) .
26 . Lazzarino D . Giuseppe, , priore -
Mombaruzzo (Alessandria).
27 . Manneschi D. Benedetto - Siena.
28. Origoni Giuseppe -Melegnano (Mi-
lano) .
29 . Prato comm . Alessandro, presidente
di Sezione d'appello - Torino .
30 . Poggi Maria Luigia ved . Borghesi
- Faenza (Ravenna) .
31 . Ratti suor Maria Giuseppe,, Mona .
stero Orsoline - Sesto Calende
(Milano) .
32 . Romero Giuseppe- Saliceto (Cuneo),
33 . Rossi D . Amanzio- Monte Castello
Vibbio (Perugia) .
34 . Scuri D . Lorenzo, parroco - Gorle
(Bergamo) .
35 . Tachis Antonio - Poirino (Torino),
36 . Tachis Maria - Poirino (Torino).
37 . Tortone mons.-ToGraient,
38 . Viola Angela - Cavona (Como) .