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TIPOGRAFIA LIBR RIA S . VINC NZO - SAN PI R _AR NA
Tolle et lege 1
Abbiamo raccomandato nel mese scorso la nostra Libreria del Sacro Cuore in Roma ed in questo rac-
comandiamo quella di S . Vincenzo de'Paoli in San Pier d'Arena .
Istituita già da molti anni, provveduta largamente di tutte le pubblicazioni delle Tipografie Salesiane
d' uropa e d'America, per la sua posizione si presta assai bene alla diffusione di esse per tutta 1a Liguria,
e per mezzo dei viaggiatori marittimi anche per tutto il mondo, ove trovansi cattolici che intendano la lingua
latina od italiana, francese e spagnuola .
Noi la raccomandiamo caldamente ai nostri Cooperatori e Cooperatrici di Liguria e specialmente a quelli
che, salpando per le lontane Americhe o per altre regioni, provvedendosi di buoni libri, potranno nelle re-
gioni ove porranno stanza, compiere il sublime apostolato d'illuminare ed incivilire per mezzo dei buoni libri .
In modo poi speciale raccomandiamo questa Libreria alle benemerite Società di S . Vincenzo de' Paoli, le
quali, acquistando libri e diffondendoli, beneficheranno I' Ospizio di S . Vincenzo ed eserciteranno l'opera di
misericordia d'insegnar agl'ignoranti le verità religiose . Raccomandiamo loro in prima fila il seguente
alla Civiltà se-
IIll Cristiano guidato alla virtù n o c
S . Vincenzo de' Paoli pel Sac . Giovanni Bosco : Seconda dizione ; - un vol. in-32°,
di pag . 256
L . 0 40
È una delle prime opere di . Bosco, scritta e stampata negli anni stessi in cui impiantava in Torino
l'Oratorio che dedicava a S . Francesco di Sates. La prima edizione venne fatta nel 1846 . opo quarant'anni
ci è consolante poter ricordare quest' opera, vendibile alla Libreria dell'Ospizio di S. Vincenzo de'Paoli e
ricordarla colle parole della stampa cattolica .
« Ogni giorno del mese ha un tratto della vita di S. Vincenzo o una virtù proposta alla meditazione
dei devoti, e dopotiella meditazione è segnato un' Ossequio da praticarsi in onore del Maestro della carità ed a
vantaggio delle anime . Nel leggere quelle pagine ci abbiamo sentito scendere sul cuore un poco di quella calma che
il mondo non sa, nè può dare, e se la nostra condizione è simile a quella di tutti i cristiani ne' rniserissimi
tempi che corrono, li esortiamo a scegliersi come compagno il libro del . Bosco, nostro amico e degno della nostra
ammirazione . n
(L' co di Lourdes).
« Altro opuscolo mirabile utilissimo per eccitare ad una axtività virtuosamente generosa qualunque
cristiano, che intenda esser tale di fatto, non di mere parole . e
(L'Ape Ligure) .
« C'est là une muvre due à la piume féconde de dom Bosco, cet homme si éminent par sa charité . L'au-
teur offre à l'imitation des fidèles Saint-Vincent de Paul, dont il retrace la vie aver une affection tonte filiale .
La vie d'un martir de la charité, ecrite par un héros de la charitò, ne saurait manquer d'ètre émou-
vante et surtout édifiante . Or, telle est l'oeuvre que dom Bosco vient de publier . (Feuille d'Aoste).
« cco un altro libretto dell'aurea penna dell'infaticabile . Bosco! Fa egli mestieri che noi ne dimo-
i' striamo i pregi e lo raccomandiamo ai nostri lettori? Ci limitiamo quindi ad annunziarlo ed a far voti che
i abbia la più larga diffusione nel popolo . e
(Il Fedele di Lucca).
'
Vendesi legato in carta sagri a centesimi 60, e può servire di premio alla gioventù .
R

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TIPOGRAFIA LIBR,-4,RIA SAL SIANA
y[olle et lege!
Ultime Novità Bibliografiche .
Martirologio Romano, pubblicato per ordine di Gregorio XIII, e rive-
duto per autorità di Urbano VIII e Clemente
X, aumentato e corretto da Benedetto XIV . Nuova edizione italiana accuratamente corretta, mi-
gliorata e tradotta sull'ultima edizione latina di Propaganda Fido, per un Padre della comp .
di Gesù . - Un elegante volume in-4° grande di pag . VIII-250, carattere rosso-nero . L . 5 00
Un libro che racchiude i gloriosi nomi ed un breve sunto delle gesta memorande di tanti eroi, che con inauditi
supplizi e col proprio sangue sostennero e confermarono la divinità del Cristianesimo, non può non venire bene accolto
da quanti hanno in onore il nome e la virtù di cristiano . sso poi sarà senza dubbio bene accolto in ispecial modo dagli
Istituti cclesiastici nonchè dalle Comunità religiose, dove la lettura del Martirologio si fa in lingua italiana .
È un' edizione italiana ammodo e scevra di quei non pochi errori di grammatica e d'ortografia, che si leggono
nelle antiche edizioni già tutte esaurite, e di più, mancanti delle varie nuove aggiunte che vi sono state fatte .
Ora che tanto si cerca di mettere in onore di martiri uomini indegnissimi di tal nome, giova assai far conoscere
al popolo ed alla gioventù i veri eroi che combattendo per la fede, conquistarono con essa anche la presento civiltà . Per
la qualcosa e per la nobiltà della materia e per la bellezza ed eleganza del volume ci par degna d'essere offerta eziandio
quale premio alla gioventù studiosa e quale strenna pel capo d'anno .
Le Veglie di S . Agostino .o232d' Ippona un voi. in-3201°1,,2 di
pag.
.-
0 60
Già in altri annunzi anteriori eccitammo ad onorare S . Agostino nel XV centenario della sua conversione . Ora ab-
biamo il piacere d'annunziare la ristampa d'un libro che è come il sugo spremuto dalle sue opere e specialmente dalle
sue Confessioni . L'Autore, omenico Giulio, ci tratteggia mirabilmente il Santo, che di fresco convertito, lascia l'Italia e
salpa per l'Africa sua patria . Lanciato nel mare, lo fa vegliare, e nel silenzio della notte gli fa contemplare le grandezze
dell' ssere Supremo e rammentare bellamente i fatti principali della sua vita . L'autore s'immedesima talmente col Santo,
che par proprio udire questo a parlare e non quello . È un libro degno d'essere diffuso tra le mani del popolo e della
gioventù ed offerto come premio, come strenna e ricordo nel XV centenario di S . Agostino .
Lezioni di loquenza sacra del Prof. P. A. Paravia - un vol.
in-8° pie . di pag . 41?
» 4 00
Sono ventisei Lezioni, che tenne il pio ed eloquente Paravia, professore per 25 anni all'Università torinese, nelle
quali non si saprebbe dire se sia maggiore la conoscenza dell'argomento e la leggiadria e vivacità della forma, o il
coraggio veramente cattolico nel segnalare le glorie storiche dell'oratoria sacra eje norme da seguire per mantenerle .
sse abbracciano precetti ed esempi, regole e storia, e possono giovare assai, sì per gli ecclesiastici come po' laici .
Luce ed Arnore, Insegnamenti paterni del Professore Luigi Bottaro ; -
in-16°, pag . 232
. 0 90
L'importantissimo argomento di questo libro non potrebbe meghó esprimersi che colle parole istesse dell'illustre autore .
« Troppi sono i giovani che in molte cose, anche superlue, istruiti, delle verità cristiane poco o nulla sanno ; più
numerosi ancora coloro (e giovani e vecchi) che le riguardano con una incredibile e funesta indifferenza, senza che esse
esercitino alcuna potenza nè sui sentimenti, nè sulle opere loro .
Proporre dunque a tutti e segnatamente alla gioventu le verità della fede cristiana, in marniera che la mente le
vegga dotate di assoluta certezza, e il cuore sia da esse eccitato a forti e santi affetti, ecco una delle più grandi ne-
cessità dei tempi nostri. »
tale appunto è l'intento veramente vitale di questo libro. Ora chi sa come il Bottaro sia evidente nelle sue di-
mostrazioni e abile a commuovere gli affetti , converrà che nessuno era di lui più adatto a raggiungere un fine sì ne-
cessario . Tanto più che a rendere più attraente il libro vi ha intrecciato un commovente racconto , che basterebbe da
solo a farlo leggere avidamente .
È adunque un libro di capitale importanza benchè in piccolo volume e ristretto prezzo , onde tutti i zelatori del
bene dovrebbero adoprarsi con ogni possa a diffonderlo . Le società poi per la diffusione della buona stampa dovrebbero
metterlo in capo ai libri che diffondono ; i padri di famiglia poi loro figli, i capi di stabilimenti d'educazione e di istru-
zione, farne tesoro poi loro alunni . Gli effetti salntari saranno certi e grandissimi .
ello stesso autore raccomandiamo le Bellezze e Gioie cristiane in 3 vol . (L . 1, 50) ; i Voli dell'anima (0, 50) ;
i Pensieri e i Consigli (0, 50) ; i iliisteri umani (0 50) ; Carità (li io (0, 50) ; Carità dei Fratelli (0, 60) ; la
Felicità nel cristianesimo (0, 60) ; Per essere amati (0, 20) ; La Spada e la Croce (0, 40) ; ed In Famiglia
(0 . 90') : libri tutti attissimi a fare un gran bene .

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ANNO X - N . 7.
sce una volta al mese.
LUGLIO 1886
BOLL TTINO SAL SIANO
IR ZION nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - La festa di Maria Ausiliatrice a Valdocco
in Torino - Grazie di Maria Ausiliatrice - on Bosco
nella Spagna e il monte Tibi dabo-Una Chiesa nuova
- Missione sulle sponde del Rio Colorado - Il Cuore
di Gesù e l'umiltà - Una lettera di Augusto Nicolas
- Collegio Convitto Manfredini in ste - sercizi Spi-
rituali per Signore, Zitelle e Maestre e Cooperatrici Sa-
lesiane in Nizza Monferrato = Catalogo assortito di libri
di premio per gl'Istituti maschili e femminili - Avviso.
LA F STA I MARIA AUSILIATRIC
a Valdocco in Torino.
Viva Maria Ausiliatrice! Questa fu l'ul-
tima espressione di gioia, di meraviglia e
di sacro entusiasmo che noi abbiamo sen-
tito, il 24 maggio, dal labbro eloquente di
. Luigi 'Antuono, che diceva le lodi di
Maria SS . invocata sotto questo bel titolo .
Tale pure era il grido delle migliaia di
persone che lo ascoltavano e tale fu il no-
stro alla vista di tanta fede che in questi
giorni si era manifestata ai piedi degli im-
macolati altari della Regina degli Angioli .
La festa di Maria Ausiliatrice fece provare
a tutti dolcezze ineffabili e dicevano gli
uni, gli altri : Finché la fede ha così pro-
fonde radici nel cuore delle nostre brave
popolazioni, invano si travaglierà l'opera
degli empi al danno della religione in questi
paesi.
Il concorso dei fedeli, già numeroso du-
rante il mese di maggio, domenica, 23, era
cresciuto a tal segno, che pareva non la
vigilia, ma il giorno della festività . Il tempio
era adobbato con gusto squisitamente cri-
stiano .
Alle 5 3/4 ant..lasezionS Gioachino del-
l'Unione cattolica operaia di Torino, prece-
duta dalla bandiera, entrava nel Santuario
con operai di altre sezioni. I soci erano
stati convocati col seguente invito
« Operai, fratelli nostri in G. C.,
» a S . . Rev .ma Mons. Giovanni Ca-
gliero, vicario apostolico della Patagonia ,
socio onorario di questa Sezione, ci è per-
venuta una consolante notizia .
» Nel mese di marzo u . s . per la zelan-
tissima opera di questo Prelato fu fondata
a Buenos-Ayres nella parrocchia estesis-
sima di S . Carlo in Almagro una Società
operaia cattolica . d ora sta pure per es-
sere inaugurata una consimile Società in
Carmen, territorio patagone .
» La sezione S . Gioachino, che innalza
da due anni fervide preci per monsignor
Cagliero e per le missioni salesiane, ed ora
vede queste benedette e prosperate, sente
il bisogno di renderne pubbliche grazie a
Maria SS ., la quale, invocata Ausiliatrice
dei Cristiani, non venne mai meno alle spe-
ranze dei suoi devoti .

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» La funzione avrà luogo la vigilia della
festa di Maria SS . Ausiliatrice, cioè dome-
nica 23 maggio, alle ore 6 antim . precise,
nella chiesa da lei intitolata in Valdocco .
» Vi celebrerà la santa Messa il Rev .mo
canonico Raffaele Forcheri , segretario di
S. . il Cardinale Arcivescovo e socio ono-
rario . Infra Missam, si farà l'offerta di
ringraziamento, e dopo il fervorino la co-
munione dei presenti con accompagnamento
d'organo e canto di sacri mottetti .
» La nostra funzione sarà seguita alle
ore 7 dalla Messa della comunità salesiana.
Quelli che non ne sono impediti, vi si fer-
mino e ne riporteranno certamente soave e
commovente ricordo .
» Soci carissimi,
» Il venerando . Bosco, nostro presi-
dente onorario, reduce testè dalla Spagna,
veda che gli operai cattolici di Torino non
sono dammeno di quelli della Francia e
della Spagna . Accorriamo gloriosi del no-
stro distintivo e della nostra bandiera . Rin-
graziamo Maria SS . Ausiliatrice del felicis-
simo viaggio di . Bosco, ringraziandola
della prosperità delle missioni e dei nuovi
fratelli acquistati . Preghiamola a continuarci
tante benedizioni .
» Auxilium Christianorum , ora pro
nobis .
» Torino, 16 maggio 1886 .
» Il presidente della Sezione
» CARLO RIVA
» Il segretario
» ALB RTO PIOTON.
» NB. Quei soci che desiderano riunirsi colla Se-
zione, si trovino nella chiesa di S . Gioachino alle
ore51/2,ovesipartiràincorpocolabandiera .»
Fu uno spettacolo meraviglioso il vedere
quei robusti operai pieni di fede inginoc-
chiarsi a fianco dei piccoli artigianelli del-
l'Oratorio . Giunta la Messa all'offertorio, il
presidente della sessione si avanzò ai piedi
dell'altare e lesse ad alta voce un bel in-
dirizzo di ringraziamento a Maria SS . Il
Rev . can . Forcheri con eloquenti parole gli
rispose come la Madonna accettasse quel-
l'atto di ossequio e i motivi pei quali erale
gradito . Prima della comunione eziandio si
rivolse alla moltitudine , e con sentimenti
che traboccavano da un cuore pieno di af-
fetto per Gesù Cristo , la invitò a ricevere
degnamente il divin Salvatore in Sacra-
mento. Intanto . Bosco era uscito a cele-
brare la santa Messa nella cappella di San
Pietro, servendolo all'altare il Presidente
delle Sessioni riunite degli operai di Torino
e il presidente della Sessione di S . Gioachino,
il signor Boniscontro e il signor Riva . La
folla allora serrossi così compatta intorno
a quella cappella da interrompere il pas-
saggio alla sacrestia .
Alle 10 1/2 monsignor Cumino, vescovo
di Biella, tenne il suo primo Pontificale, e
fu eseguita la Messa dell'Haydn a grande
orchestra. Nelle ore pomeridiane poi si
tenne nella chiesa la Conferenza salesiana
che riuscì numerosissima . V'intervenne on
Bosco, reduce dalla Spagna e dalla Francia,
ove colla sola sua presenza aveva mosso i
cuori alla beneficenza . Comparve all'altar
maggiore fra i suoi Cooperatori, e la sua
vista fu per tutti quella di un padre tra i
figli . Aveva lasciato sperare che avrebbe
parlato , ma non sentendosi abbastanza in
forze . parlò in sua vece il bravissimo on
Bonetti Giovanni.sa ngtlimep
commuovere il cuore de' suoi uditori , di-
cendo che la Vergine Ausiliatrice nell'a-
verli chiamati a cooperare alle opere sa-
lesiane a benefizio della gioventù pericolante
od abbandonata, rivolgeva a ciascheduno di
loro quelle espressive parole che disse la
figlia di Faraone alla madre di Mosè quando
le consegnava il figlio di cui ella doveva
essere la fortunata salvatrice Prendi questo
bambino e allevamelo e io ti darò la tua
mercede. Presiedeva l'assemblea monsignor
Chiesa, vescovo di Pinerolo, e chiamato or
ora dal Pontefice a reggere la diocesi di
Casale, che poneva termine alla conferen-
zione, benedicendo pontificalmente col San-
tissimo Sacramento . Il racconto delle opere
fatte, di quelle che sarebbero da farsi per
mano dei Cooperatori salesiani colle loro
elargizioni, mossero gli animi a generosità,
e cospicua ne fu l'elemosina raccolta con
difficoltà, essendo troppo grande la calca .
Tra gli altri è memorabile l'esempio di
un povero artigiano che, malgrado la mol-
titudine , aiutandosi di braccia , riuscì ad
avvicinarsi a . Bosco , e deponendo dieci
scudi nelle sue mani, gli disse : -- Sono
sei mesi che metto in disparte questo po'
di risparmio . Se lo abbia per i suoi orfa-
nelli . - Altre offerte arrivarono per altre
vie nelle mani dell'uomo venerando che si
ebbe una generale ed affettuosa ovazione,
quando uscendo di chiesa comparve nel
gran cortile dell'Oratorio, ove eransi affol-
lati i Cooperatori col desiderio di osse-
quiarlo . ra un trasporto generale di af-
fetto che muoveva i cuori e li agitava a
manifestarsi in più modi . Chi non vide
. Bosco tra i suoi non può farsi un'idea

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che cosa sia entusiasmo . ra però questo
mescolato ad un sentimento di pena, ve-
dendo . Bosco così lento a muoversi, così
incurvato nella persona! - Come invecchiò,
buon io, si esclamava ; ma il Signore e la
Madonna ce lo conserveranno per molti anni
ancora . - Alle 6 incominciarono i vespri
pontificati da monsignor Cumino, il quale
dopo la predica impartì per la seconda volta
la benedizione col Venerabile .
Ma spettacolo bello, commovente presen-
tava la chiesa di Valdocco nelle ore anti-
meridiane di lunedì . Quanta gente d'ogni
condizione, d'ogni paese che si accostarono
alla Mensa eucaristica! all'alba fino al mez-
zodì fu un avanzarsi continuo di comunicanti
desiderosi di acquistare le sante indulgenze
e la protezione di Maria SS. Ausiliatrice.
Mons. Cumino lesse la messa della Comu-
nione generale . Perfin dalla Lombardia ven-
nero pellegrini a piedi, desiosi di assistere
alla cara festività. Il certo è che lunedì
all'Oratorio Salesiano tanta folla non si vide
mai . ppure era giorno feriale .
Alle 10 e mezzo chi potè trovare un po-
sticino in chiesa ebbe bella fortuna . L' -
minentissimo Cardinale Arcivescovo , rice-
vuto dal clero alla porta del tempio, assisteva
in cappa magna alla Messa pontificata da
Sua ccellenza Rev .ma mons. Chiesa. Fu
eseguita la Messa di mons . Cagliero detta
di Santa Cecilia , concertata e diretta dal
bravo maestro Giuseppe ogliani, ed accom-
pagnata all'organo dall'abilissimo professore
sac . M. Ottonello . Vorrei essere capace a
descrivere l'effetto che quelle note armoniose
e soavi produssero in tutti gli astanti . Quale
intreccio di voci, quale grazioso accompagna-
mento di violini, di trombe e flauti! Su
quell'orchestra eransi radunati, coi figli di
. Bosco, moltissimi cantori e suonatori di
vaglia che prestarono gratuitamente l'opera
loro . Tra suonatori e cantori passavano il
numero di 200 : eppure accordo più perfetto
non potevasi desiderare .
Quella musica è sacra, è ricca di tanta
melodia, che innamora . L'intendono tutti .
Felicissimo il Qui tollis peccata mundi : è
un'anima innocente che comincia a chie-
dere misericordia al Signore ; una voce fan-
ciullesca che con quella ripetizione pare
abbia diritto ad essere esaudita da io.
Meraviglioso effetto l'Incarnatus est del
Credo e il Sepultus est, messo in nota di
una quasi marcia funebre . Brillante il Re-
surrexit, che pare annunzii una vittoria.
L'Agnus ei commosse tutte le fibre .
É una ripetizione lunga, ma sempre soave,
bella, veramente cristiana . L'eccellentissimo
monsignor Cagliero, se anche non avesse
nel suo partire per la Patagonia lasciato ri-
cordi carissimi della sua persona, può star
sicuro che basterebbero le sue Messe, i suoi
Vespri, i suoi Inni a rendere eterna la
ricordanza di lui nell' Oratorio Salesiano e
in tutti i Torinesi . Se gli non solo col pen-
siero, ma col corpo avesse potuto il giorno
24 trasportarsi tra di noi e sentire l'esecu-
zione della sua musica avrebbe certamente
applaudito . I musici nella loro interpreta-
zione furono veramente felici . Per quelle note
si sentiva un non so che di celeste ad aleggiar
per la Chiesa che accendeva a divozione .
In quanto ai Vespri e all'inno detto la
Battaglia di Lepanto, diremo che ascol-
tando il Laudate pueri del Capocci sentivamo
la verità di quel detto Scritturale, le lodi
dei fanciulli essere gradite al Signore e ascol-
tando il Saepe dum Christi credemmo as-
sistere ad una vera battaglia . Il reverendo
. 'Antuono, che predicò tutto il mese di
maggio, tessé il panegirico di Maria Ausi-
liatrice dimostrando che questo titolo di
Maria è un inno di trionfo pel passato, ed
una profezia per l'avvenire . L'uditorio crebbe
ancora, ma la vasta chiesa non potè contener
tutti i fedeli : ci sarebbe voluto il uomo
di Milano . La benedizione, impartita col
Venerabile dall' m .mo Cardinale Arcive-
scovo, assistendo pontificalmente Mons . Chie-
sa, mise sigillo alla splendida solennità reli-
giosa . L'altar maggiore attraeva lo sguardo
in un modo sorprendente per gli ornati,
opera del valente indoratore Torinese Minoja
Giovanni, e per il gran numero di lumi .
La festa nell'interno dell'Oratorio fu pure
lietissima. Se nel tempio migliaia di fedeli
eran convenuti da ogni paese, nella Casa di
. Bosco , ove l' ospitalità è proverbiale ,
si erano radunati centinaia di sacerdoti e
laici amici di on Bosco venuti da lontani
paesi per rallegrarsi con lui e tenergli lieta
compagnia . Oltre l'eminentissimo Principe,
resero colla loro presenza più bella questa
giornata i Vescovi di Casale, di Biella, mon-
signor Richelmy, nuovo vescovo di Ivrea ,
e il Conte Colle di Tolone con la sua illustre
consorte .
Possa il nostro amatissimo . Bosco provar
sempre consolazioni ineffabili . La Vergine
Ausiliatrice lo benedica , lo assista sempre
amorosamente, e lo conservi per moltissimi
anni all'affetto dei buoni, al vantaggio dei
numerosissimi suoi figli spirituali, sparsi in
Italia, in Francia e fin nelle lande selvagge
della Patagonia .

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In quella sera egli potè udire dalle sue
camere il grido immenso di Viva Maria
Ausiliatrice in cui proruppe un popolo di
sei o settemila persone che uscito dalla
Chiesa e riversatosi nella piazza e strada
prospicienti, lasciavasi trasportare dalla gio-
ia e dall'entusiasmo alla vista della cupola
illuminata come per incanto. Quel grido
sarà stato certamente per lui la più cara
ricompensa per quanto si era faticato in
questo mese per la gloria della Vergine
Benedetta .
avevo poche speranze di guarigione, eccomi per
intercessione di Maria SS . quasi allo stato primi-
tivo cioè di quando stavo perfettamente bene .
Sono padre di numerosa famiglia ed una mia di-
sgrazia sarebbe stata doppiamente funesta . Maria
ha visto le mie necessità e mi ha risanato. Sì,
lo riconosco proprio e me lo sento in cuore che
sono in vita per grazia della Madre celeste . Ma
che farò io in compenso? Non sapendo fare altro
ho promesso a Maria di essere tutto suo, di far
tutto a suo onore e gloria e di manifestare a lei
molto rev . . Bosco la mia obbligazione e rico-
noscenza perpetua . Anzi se ella vorrà in qualche
modo rendere per me un tributo di ringrazia-
mento a Maria Ausiliatrice rendendo pubblica
l'ottenuta mia guarigione, lo faccia pure che gliene
sarò obbligatissimo .
Rossi GIUS PP .
GRAZI I MARIA AUSILIATRIC .
A compimento della relazione sulla festa di
le fra alcune notiam, Ausilatrce. S Mari
delquaibmo, moltisegrazotnu
ricevuta notizia, riserbandoci a suo tempo di pub-
blicarepìùlinaostbreagloi
.
elagrnMdi o
Fano 24 maggio 1886.
Le spedisco una mia offerta in ringraziamento
di un favore ottenuto per intercessione di Maria
Ausiliatrice ed eziandio perchè essendo ammalato
in pericolo di vita, invocata Maria Ausiliatrice,
fui ristabilito in perfetta sanità .
FRANC SCO ARCI . MAS TTI.
Gerra Gambarogno (Canton Ticino) 14 Maggio 1886.
opo quattro anni di incredibili angoscie in
cui versava la mia famiglia causa una terribile
disgrazia che incolse mio fratello, colpito da mo-
nomania, or finalmente siamo consolati e rallegrati
per la di lui prodigiosa guarigione .Ilgiorn1
gennaio p . p . supplicavo la S . V . R. a voler pre-
gare e far pregare Maria SS. Ausiliatrice per
l'infelice mio fratello quando la guarigione fosse
espediente alla salute dell'anima sua ed ebbi per
risposta che il giorno 20 dello stesso mese si sa-
rebbe incominciato nell' Oratorio una novena di
preghiere e di comunioni . Or bene mentre io
pure mi univo a questa novena colla recita di
tre Pater, Ave e Gloria alscroudiGeù
e tre Salve Regina a Maria Ausiliatrice venni
poco dopo a sapere che mio fratello era miglio-
rato . Il 30 aprile riceveva il consolante invito
dalla irezione del Manicomio di Como ove da
tre anni era ricoverato con grande sacrifizio della
famiglia, di andarlo a ritirare perchè ricostituito
nelle facoltà mentali. Mi recai tosto a Como e il
primo giorno del mese sacro a Maria lo ricon-
dussi a mia casa e quindi in seno alla famiglia,
ove fu accolto fra il giubilo dei parenti e degli a-
mici ! Siane mille volte benedetta e ringraziata
Maria SS. Ausiliatrice la quale ci ottenne dal suo
divino Figlio una così segnalata grazia .
Sac . PI TRO P ROTTA Curato .
Torino 17 maggio 1886 .
Sono debitore alla nostra buona Madre Maria
SS . Ausiliatrice della mia ricuperata sanità . opo
un mese di gravi malattie, complicate, dalle quali
Caresana 29 maggio 1886.
Accetti questa tenue offerta in onore di Maria
Ausiliatrice che fu preceduta da novena alla
gran Madre per grazia ricevuta istantanea .
A. B .
R V . SIGNOR ,
Mont. . . 30 maggio 1886.
Adempio, dopo dieci mesi dacchè le ho scritto,
ad un sacro dovere e lo adempio col cuore ri-
pieno di santi affetti di gratitudine di riverenza
e di amore verso Maria SS . Ausiliatrice . Le scri-
veva l'anno scorso col cuore rigonfio di ambascia,
non sapendo a chi rivolgermi per aiuto nel so-
stentamento della mia famiglia alle sole mie cure
affidata. Avevo cercato per vie umane soccorsi, i
quali con somma mia umiliazione mi vennero bru-
scamente negati, quando Maria Ausiliatrice per
mezzo di una pia persona, mi pose sott'occhio il
libretto banditore della sua potenza e gloria,
ispirando di affidarmi a lei . Lo feci . Non era
peranco finita la novena che costì facevasi per
me che mi giunse il sospirato aiuto, precisamente
per quella stessa via la quale gli uomini mi te-
nevano chiusa e potei collocare due figlie in un
pio istituto ove sono gratuitamente mantenute, e-
ducate ed istruite . Vedendo però Maria che tal
soccorso era troppo scarso pei miei bisogni, mi
ottenne un impiego onorevole pel quale soppe-
risco ai bisogni del restante della mia famiglia .
Ora che di tanto mi ha favorito Maria Ausilia-
trice, rendiamogliene grazie coll'aggiungere alla
luminosa corona delle sue glorie anche questo bel
fiore che per la sua rarità è degno di unirsi agli
innumerabili che già cingono il di lei capo glo-
rioso .
G. Z. S.

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Lequio Tanaro 31 maggio 1886 .
Qualche anno fa pervenutomi un libretto delle
grazia di Maria Ausiliatrice , lo porsi al figlio
primogenito gravemente infermo di polmonite .
Questi in leggerlo trovò una guarigione miraco-
losa in un caso simile al suo, ravvivò la fede, si
raccomandò a questa Regina delle grazie e fu
guarito . Ora un'altra grazia debbo segnalare di
questa portentosa Vergine, che non volle orfani i
miei cinque figli dei quali l'ultimo in fasce . Ca-
duta inferma di polmonite nel settembre scorso,
con incredibili sforzi passai l'inverno, e in questo
essendo io ricorso a Maria Ausiliatrice ssa mi
diede guarita proprio nel suo mese prediletto, in
quel mese nel quale ho più bisogno di sanità per
le molteplici faccende domestiche e di campagna.
V . GIOVANNA .
ON BOSCO N LLA SPAGNA
e il monte « TIBI ABO . »
( stratto dall'Unità Cattolica 9 Giugno 1886 .)
lll.m° sig. irettore dell'Unit à Cattolica,
Barcellona, Giugno, 1886 .
Le scrivo queste linee coll'animo ancora pro-
fondamente commosso dalle prove di fede e di
religione che si ebbe on Bosco nella Spagna .
Accenno qui solo ad un fatto, che, come resterà
incancellabile dalla memoria dei Barcellonesi, for-
merà pure epoca nella storia della Pia Società
Salesiana . siste in Barcellona un illustre San-
tuario dedicato a Nostra Signora della Mercede,
e frequentato da numerosi forestieri, che accor-
rono in quella città ; ed anche on Bosco, il 5
maggio, vigilia della sua partenza, volle far visita
alla Vergine Immacolata, per ringraziarla dei be-
nefizi che, durante la sua dimora in Barcellona,
gli aveva largiti .
Verso le 4 pomeridiane, prima ancora che
on Bosco giungesse, già la Chiesa, la piazza e
le vie attigue erano gremite di gente, che atten-
devano il suo arrivo ; ci volle fatica e pazienza
prima che la vettura potesse giungere sul luogo.
on Bosco fu accompagnato dal clero e da varii
illustri signori nel presbiterio, e là un scelto coro
di fanciulletti del piccolo clero intuonò una ma-
gnifica Salve Regina, che da alcuni di essi era
accompagnata cogli accordi del violino .
opo di che il presidente della Società di S .
Vincenzo e Paoli, unito ad undici altri signori, si
presentò a . Bosco, e gli disse : « A perpetuare
il ricordo della vostra venuta in questa città ,
questi signori si sono consigliati e di comune ac-
cordo hanno deliberato di cedervi la loro proprietà
del monte Tibi dabo, affinchè la cima di esso, che
minacciava di venire un semenzaio d'irreligione,
sia consacrata con un Santuario al Sacro Cuore
dì Gesù, a mantenere ferma ed incrollabile quella
religione che con tanto zelo ed esempio voi ci
avete predicata, quella religione che è il retaggio
dei padri nostri . » Allora . Bosco , profonda-
mente commosso, rispose : « Sono confuso dell' in-
aspettata e novella prova che mi date della vostra
religione e pietà . Ve ne ringrazio, ma sappiate
che in questo istante voi siete lo stromento della
ivina Provvidenza, voi compite i suoi imper-
scrutabili disegni .
« Quand'io lasciava Torino per venire a questa
volta, pensava tra me : - Ora la chiesa del Sacro
Cuore a Roma è pressoché terminata ; bisogna
che io studii qualche altro mezzo per onorare e
propagare questa salutare divozione . - d una
voce interna mi rendeva tranquillo pensando che
io qui avrei potuto soddisfare al mio voto ; era
una voce che mi ripeteva : Tibi dabo! -- Inter-
rotto dal pianto suo e degli astanti , on Bosco
continuò : - Sì! o signori , voi siete lo stru-
mento della divina Provvidenza ; col suo aiuto
ben presto sorgerà su quel monte un maestoso
Santuario dedicato al Sacro Cuore di G;esùlà
avranno tutti comodo di accostarsi ai santi Sa-
cramenti , e ricorderà in eterno la vostra carità
e la divozione alla religione cattolica di cui mi
avete date tante e così belle prove . »
Barcellona a somiglianza della nostra Torino ,
è coronata di fertili e belle colline, ed una di
esse, la più alta di tutte, è detta il monte Tibi
dabo, perché una leggenda popolare dice che colà
il demonio abbia trasportato il ivin Salvatore
quando lo tentò, dicendogli : Tibi dabo omnia
regna mundi si cadens adoraveris me . Quel
monte è frequentato da molti forestieri, come la
vetta da cui si domina Barcellona, e si vede il
celebre Santuario di Monserrato , le circostanti
città e campagne. Alcuni anni or sono questo
monte era in possesso di persone che volevano
colà edificare un tempio protestante od un luogo
di cattivo ritrovo . Questi buoni signori lo tolsero
a quei mali intenzionati, ed ora, colle parole stesse
di Cristo , hanno risposto alle insinuazioni del
demonio : Vade retro, o Satana .
satana dovette cedere il luogo ad una gra-
ziosa cappella che venne subito innalzata in onore
del Sacro Cuore e che colla graziosa sua cupola
pare che inviti a se gli abitanti di tutte le città
e villaggi dei dintorni e popoli intesero quella
voce e già incominciarono i divoti pellegrinaggi .
Non voglio chiudere questa mia senza far cenno
della gran moltitudine di gente che ogni giorno
accorreva ai Talleres Salesianos, dove . Bosco
dimorava, per ricevere la benedizione e la medaglia
di Maria Ausiliatrice .
ra cosa commovente vedere gente che anche
alla notte aspettava il momento desiderato ; talvolta
i cortili e le vie attigue erano zeppe di una
moltitudine che prostrata a terra recitava divo-
tamente il Santo Rosario ; digiuna talvolta dal
mattino alla sera aspettando l'arrivo di . Bosco
che, stante la gran moltitudine, era costretto ad
uscire sul poggiuolo per benedire alla folla .
Assicurarono gli agenti della ferrovia che non
mai dacché esisteva la linea di Barcellona-Sarrià,
aveano avuto tanto lavoro ; dovettero infatti sta-
bilire ad ogni quarto d' ora le partenze e porre
due macchine a trasportare i convogli sovracca

1.8 Page 8

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r.icNhodsapmentrmoli
anai ncora durerà viva nei Barcellonesi la me-
noria del venerando on Bosco, giacchè in noi
èimperituro il ricordo della pietà che essi ad-
di.VmoCstran
della Plata e attendere per ora alla nostra
numerosissima colonia Italiana . Si ricordi che
l'anno passato in un giorno solo, il giorno di Pa-
squa, si ebbero in questa città 700 comunioni,
quasi tutte di uomini e tutti Italiani . É un bel
campo !
. RABAGLIATI .
MONT « TIBI ABO »
PR SSO BARC LLONA
SON TTO .
accia il profano Pindo e l' licona
I largiti agli eroi doni del fato
inanzi al nuovo che tornò sì grato
Al commosso on Bosco in Barcellona .
l grande Salesiano, onde risuona
Anco in Ispagna il nome venerato,
Quell'alme generose hanno donato
i verdeggianti colli una corona .
sul maggior, che Tibi dabo è detto,
Al tuo Cuore, o Gesù, con santo esempio,
Sarà tra breve un monumento eretto :
là dai Pirenei, là fin dall' bro
Vedran le genti torreggiare un tempio
Pari a quel che già sorge in riva al Tebro .
G . SCAVIA.
. UNACHI SOV
S. Nicolas, 31 marzo 1886 .
R v. SIG . IR TTOR ,
Se si ricorda l'anno scorso il Governo della pro-
vincia della Plata aveva concesso ai Salesiani un bel
pezzo di terreno, con certe condizioni, le quali
non compite rimaneva senza effetto il contratto .
Prima fra tutte le condizioni era di fabbricare .
Ma con il debito enorme di S . Carlos come fare
a incominciare una nuova fabbrica fosse pure
delle più meschine? Si lasciò pel momento ogni
pensiero di andare alla Plata, ed i Protestanti
ottennero dal governo quello stesso terreno a
noi promesso . Là piantarono le loro tende , vi
edificarono un bel tempio , due case per loro al-
loggio e poi . . . . la Provvidenza faceva il resto .
Non so perchè, i Protestanti dovettero sloggiare
prima d'aprire al pubblico il loro tempio . Il sig.
canonico Carrenza, cura parroco della Plata ot-
tenne la proprietà di tutto ... poi una raccoman-
dazione pressante del sig. Arcivescovo, di qualche
deputato ecc . . . . e finalmente il curato si presentò
ai Salesiani per offrir loro terreno e case e
tempio - Ciò accadde il 18 marzo la vigilia della
festa di s . Giuseppe . Che ne dice ? I Salesiani
avevano una gran voglia di andare alla Plata
dove più della metà della popolazione è italiana,
ma non avevano mezzi . La Provvidenza vi mandò i
protestanti che vi edificarono quanto faceva di
mestieri ai Salesiani e poi li obbligò a ritirarsi .
Monsignor Cagliero era deciso di non aprire più
case, per quest'anno almeno, ma dopo questo fatto,
non poteva rifiutare quell'accettazione e a giorni
partirà . Caprioglio e un prete milanese anche
mandato dalla Provvidenza , per aprire la casa
MISSION SULL SPON L RIO COLORA O
O
PAMPAS LLA PATAGONIA,
R V.MO CARISSIMO SIG . ON Bosco,
Il 25 di agosto del 1885 , ricevuta la bene-
dizione dal nostro amatissimo Monsig . Cagliero,
Vic . Ap . della Patagonia , partiva accompa-
gnato da un Catechista e con buona scorta di
cavalli, per una Missione sulle rive del Fiume
Colorado . - Qualcuno potrà domandare : Come
si trasportano le cose necessarie per la missione
e tutto il resto pel vitto e pel vestito? - L'e-
quipaggio del Missionario va in due sole valigie ;
una contiene la Pietra Sacra, i Sacri Vasi ed altri
oggetti per la Celebrazione della S . Messa e am-
ministrazione dei Sacramenti ; l'altra, la biancheria,
i libri e gli oggetti divoti da distribuire alle fa-
miglie sul campo della Missione .
Il tutto si carica sul dorso di un cavallo . Suolsi
pure portare una tenda per difendersi dalla pioggia
e dai venti, qualora ci sorprendano lontani dalle
Capanne o Case, oppure ci tocchi passar la notte
a cielo scoperto e sulla nuda terra . Il Missionario
dev'essere pratico della geografia ed accostumato
alla vita del Campo o deserto, e l'uomo che l'ac-
compagna, destro nel maneggio dei cavalli .
Non è raro pel Campo, costretti dalla necessità,
di dover improvvisare una cucina campestre e
col mezzo di pochi arbusti o con ossa e sterco di
animali secco, far bollire in una pentola . un po'
di carne, ovvero, per guadagnar tempo, arrostirla
sulla bragia e cibarsi senz' altro servizio che del
coltello .
Il pane è cosa rara ; rarissimo, cattivo e costo-
sissimo il vino : quindi migliore e meno costosa
l'acqua del fiume . La mia Missione durò 46 giorni,
durante i quali percorsi 235 leghe (1200 Chilo-
metri) . questo lunghissimo viaggio lo feci solo
per amministrare il S . Battesimo a 24 bambini,
a 9 indii adulti, convalidare 6 matrimoni legitti-
mando 15 creature, e preparare 40 persone a
ricevere la S . Comunione . Con tutto ciò furono
ben premiate le nostre fatiche, se, come dicono
i SS . Padri, Iddio sarebbe venuto dal Cielo in
terra per salvare anche un'anima sola . Tanto è
preziosa ai suoi occhi divini . Ciò premesso, passo
a narrarle ad una ad una le varie circostanze di
qualche considerazione .
I.
a Patagones al Rio Colorado . - Acqua
salata - Natura del terreno - Coltiva-
zione della vite - Lezione di dottrina -
Una notte da cane - Avventure .
a Patagones o Rio Negro al Rio Colorado
havvi una distanza di 40 leghe circa . Si cammino

1.9 Page 9

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sempre in mezzo a praterie e pianure, piene di
arbusti e piccoli monticelli sabbiosi ricchi di spine .
urante tutto questo tragitto, appena ogni 6 od
8 leghe si trova acqua e questa amara ancora ed
alquanto salata . L'unico pozzo di acqua dolce che
incontrai si fu a dieci leghe dal fiume Colorado,
in un luogo detto Gauchos o Uomo del Campo .
La sterminata pianura che dal Rio Negro si
estende al Colorado è probabilmente atta alla col-
tivazione . In effetto alcuni hanno già cominciato
a coltivare la vite nelle alture e con ottimo ri-
sultato, mentre sinora la si coltivava solamente
sul margine del Rio Negro .
Percorse 8 leghe, giungemmo ad una capanna
ove viveva una famiglia composta di 11 persone,
padre, madre e nove figliuoli . Il sole era scom-
parso dall'orizzonte e la notte comincinciava a
brillare di lucentissime stelle . Il Rancho o casi-
pola di terra cruda si componeva di soli due membri,
una cucina cioè ed una stanza da letto, senza porta
nè finestra .
Offertemi dalla padrona l' alloggio per quella
notte, accettai . Poco dopo giunse dal campo il
padre coi figli maggiori, e salutatolo gli mani-
festai il desiderio d'istruire i suoi figliuoli nella
dottrina cristiana . « Perché no? rispose egli, qui
nel campo si vive a guisa di selvaggi . Faccia pur
ciò che le aggrada ; i miei figli sono a suoi or-
dini » . Per il che seduto accanto al focolare, mentre
s'arrostiva un pezzo di carne, insegnai loro il ca-
techismo . Venuta l'ora della cena, fui invitato a
tavola, cioè a sedere attorno ad una spranga di
ferro piantata in terra cui era infilzata la carne
nè arrostita nè da arrostire. Ciascuno con un
grosso coltello, tagliava il pezzo a suo gusto, e
dopo il primo trinciava il secondo, il terzo e via
via secondo lo sue disposizioni più o meno dige-
stive, sicché dopo pochi istanti la tavola, o meglio
la spranga rimase pulita e sparecchiata . Questo
è l' ordinario ed unico piatto degli abitanti del
campo, ed è pur l'unico possibile nel deserto, e
chi di più ne vuole, può andare all' Hotel di
Londra!
opo cena feci altra spiegazione di Catechismo
ai ragazzi e venne l'ora di dormire .
La famiglia si ritirò tutta nell'unica stanza at-
tigua, lasciandomi col mio Catechista, padrone
della cucina .
Qui posi il mio letto, formato di poche coperte
distese al suolo . Prevedendo i miei buoni ospiti
che i cani, accostumati a dormire essi in cucina,
mi disturberebbero, li scacciarono a sferzate . Ma
ben presto riacquistarono il campo perduto, sicché,
visto riuscir inutile ogni tentativo, per liberarmi
dall'importunità di quei troppo famigliari amici,
io tentai conciliare il sonno alla bella meglio,
poiché era stanco assai . Ma invano! Chè i cani,
forse sdegnati perché io avessi, benché innocente-
mente, occupato il loro giaciglio, di tal modo s'in-
asprirono, che continuamente digrignavano i denti,
ringhiavano e si mordevano a vicenda . Mi pas-
savano senza alcuna discrezione sulla persona, e,
con tutta libertà adagiavansi al mio lato, mentre
alcuni, vinti dalla fame, fiutavan qui e là per ogni
canto e non di rado a me assai vicino, cercando
qualche osso a rosicchiare . É inutile ch'io dica
che non dormii quella notte . Al mattino volli con-
tare la numerosa turba cagnesca : erano ben 13
e tutti grossi da far paura! issi allora tra me
e me : Comprendo adesso il perché passai una
notte da cane!!! Ringraziai i nostri buoni ospiti e
partimmo, lasciando però indietro nel campo uno
dei migliori nostri cavalli perché troppo stanco,
opo lungo cammino incontrai una povera ca-
panna, ed un buon vecchietto c'invitò a dividere
secolui uri guazzetto di lepre, e fummo a dormire
sotto la tettoia della Posta che va da Patagones
a Bahia Bianca . Spuntata l'alba marciammo, ma
avendo errato il cammino, fummo obbligati a per .
nottare in altro punto detto : Los Cumiales, ove
alloggiano gli impiegati di altra Posta . ssi cor-
tesemente ci esibirono carne di struzzo arrostita
e cenammo . Alle 10 del dimani, 28 agosto, arri-
vammo finalmente a Rio Colorado .
II.
Arrivo al Rio Colorado - I balli - Il giuoco
Lutto delle madri indiane.
Giunto al Rio Colorado, fui molto ben ricevuto
in casa del Signor Luigi Crespo, Alcalde (Sindaco)
di quella località .
Sparsasi tosto la notizia del mio arrivo, alcune
famiglie vennero ove io risiedeva, perché battez-
zassi i loro bambini. Ma, come l' oggetto della
Missione era pure di istruire e preparare gli a-
dulti ai SS . Sacramenti, io percorsi le due sponde
del Fiume, prendendo stanza in qualche casa par-
ticolare, che diventava quindi anche Cappella pel
tempo di mia permanenza . Quivi io celebrava, ca-
techizzava, battezzava ed amministrava la S . Comu-
nione a quei pochi che aveva potuto preparare .
Un dì, dopo celebrata la S . Messa e benedetto
un Matrimonio in un Rancho, i miei ospiti vol-
lero solennizzare quest'atto con un ballo religioso .
La casa o piuttosto tugurio era diviso in due
membri al pari di tutte le altre, costrutta di giunchi
ed intonacata con fango . Un membro era desti-
nato per mia dimora, l'altro per la sala da ballo.
ra accorsa molta gente . La religiosa funzione
erasi fatta circa le ore dieci antim . e da quell'ora
non cessò lo sgambettare che all'indomani ; e ri-
presa poscia la danza dopo breve respiro, continuò
fino alle 9 del dì seguente . - Fu inutile ogni os-
servazione in contrario, ed io dovetti allontanarmi
di là e stabilire la mia dimora dentro di un carro
coperto di un tendone .
Ivi per tre giorni, studiava, mangiava e dor-
miva, mentre nei momenti liberi preparava al
battesimo alcuni Indii ed altri ragazzi alla Comu-
nione .
In questo mentre ad una donna, che poi con-
giunsi in matrimonio cristiano, essendo morto un
bambino, essa ordinò nientemeno che un ballo di
tre giorni!
non v'è mezzo di togliere questi usi o meglio
abusi!
Le fanciulle non sanno farsi il Segno di S .
Croce, ma apprendono a suonar la Chitarra come
gli uomini, mentre in passato suonavano solamente
il così detto tamburello a sonagli . Gli uomini poi

1.10 Page 10

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giuocano alla Carrera o corsa di cavallo ed al
così detto Choclon, che consiste nel far entrare
una palla in alcuni anelli di ferro o di giunchi .
Stando io al Colorado, un Gaucho (uomo del
Campo) perdette 400 scudi in due ore . Un altro
200 eziandio in brevissimo tempo . Succede talvolta
che perda taluno capitali interi . Un padre di fa-
miglia perdette in una scommessa alla Carrera
300 vacche . Quando si presentò l'incaricato a ri-
ceverle, (che era il medesimo che mi raccontò
il fatto), la madre coi figli tutti in lagrime, la-
mentavano la comune disgrazia . Un piccino che
contava appena cinque o sei anni al vedere che
si radunavano le vacche e si conducevano via,
disse alla mamma : « pigliano anche la overa?
(vacca del color dell' uovo) . » la madre tra i
singhiozzi : Sì, figlio mio . . . continuandosi a con-
durre via il bestiame « Mamma, riprese il piccino,
ci portano via anche la negra? Purtroppo, Car-
luccio mio, anche la negra e tutto, tutto! » «
non avremo più latte? « Non più' rispose la madre
singhiozzando miserabilmento .
Queste parole fecero tanta sensazione sull'animo
di chi spingeva lo vacche, che lasciandole, andò a
riferire al suo padrone la triste scena, protestando
che se le voleva, andasse egli stesso a prendersele .
Andò colui, e mosso a pietà, fecene dono alla di-
sgraziata famiglia, colla condizione però che fossero
proprietà della moglie .
III .
Fiume Colorado - Come si passa - Fortin
Mercedes - Cappella di N . S . de Mer-
cedes . - Strana occorrenza di un Indio
Il Rio Colorado, partendo dalle Cordigliere per-
corre circa 220 leghe prima di gettar le sue acque
nel mare . È più piccolo del Rio Negro ; il suo fondo
in più parti è fangoso, per cui il suo tragitto
è pericoloso per gli animali, dei quali si vedono
quasi ogni dì qua e là alcuni morti ed impanta-
nati nella melma . ue dei nostri cavalli vi rima-
sero pure dentro, e certo fa meraviglia che non
siano morti, essendo rimasti 18 e più ore nel-
l'acqua . - Pare che il nome di Colorado gli ve-
nisse dal colore delle sue acque rossiccie, poichè
a cento e più leghe dalla foce, vi sono catene di
monti la cui terra è rossa . Come pure sembra
che il Rio Negro tragga la sua appellazione per
analoghe cagioni, sebbene alcuni lo facciano così
chiamare dal nome di un tal Cacico Negro, vis-
suto ai tempi degli Spagnuoli, che possedeva una
gran parte del territorio lungo le sue sponde .
'inverno il Rio Colorado si può guadare ; d'e-
state però allo sciogliersi delle nevi nelle Andes,
cresce assai ; ed allora i cavalli le passano a nuoto,
e noi coll'equipaggio lo traghettiamo in barchetta .
urante la mia escursione apostolica passai al
Fortino Mercedes, situato sopra una prominenza,
dalla quale si domina sulla valle del Colorado . Il
Governo Argentino vi mantiene una guarnigione
di soldati per difendere le frontiere dalle invasioni
degli Indii .
In una piccola cameretta appartenente al Fortino,
vi si venera l' immagine di Maria Immacolata,
che per ignoranza fin da tempo remoto è detta
di N . S. della Mercede .
La statua è di m . 0,40 incirca, vestita di bianco
con manto di color celeste . La Vergine tiene le
mani giunte e col piede preme la testa del ser-
pente . Narrasi che fu trovata, non si sa bene
quando, in un cespuglio, dopo un incendio che
distrusse la campagna : alcuni però dicono che
fu rinvenuta nel Colorado . sendoivulgat
questa notizia, la S . Vergine era onorata con vi-
site, offerte di candele, le quali perciò raramente
mancavano di arderle innanzi . Ma col tempo si
rattiepidì questa divozione, vuoi per le persone
di mali costumi di quelle località, vuoi per i con-
tinui furti che vi si commettevano nella stessa
Cappella . i più un Comandante del Fortino mal
soffrendo la privazione di una cameretta che si
poteva utilizzare per la guarnigione, dispose che
una China (donna morena) di poco buoni costumi,
si portasse altrove la statua della Vergine . Ac-
cadeva ciò l'anno 1880 durante l'ultima rivoluzione.
Passato alcun tempo, dicesi, che una notte apparve
alla sentinella una signora assai ben vestita, la
quale simulando non far caso del soldato entrava
nella cappella ora destinata a stanza .
Quegli intimò il « Chi va là » e la Signora
« Voy a mi casa » rispose, e scomparve . Fattosi
giorno la guardia raccontò ai suoi commilitoni il
successo, ed eglino facendone le più grasse risa,
lo qualificavano effetto di dappocaggine nel soldato :
V'ebbe un più ardito che si esibì a fare da sen-
tinella la notte seguente, dicendo non temerebbe
d'impedire il passo alla fantastica Signora. Stando
pertanto egli di guardia quella notte, ecco alla
stess' ora apparire la Signora che tranquilla e
maestosa entra nella cappella, lasciando lui come
morto disteso al suolo . Stette così immobile sino
all'alba ed interrogato dai compagni sull'accaduto,
con cenni e tronche parole diede ad intendere
essergli apparsa la Signora e come volendole egli
interdire il passo, era caduto a terra spinto da
forza invisibile e rimasto privo dei sensi .
Lo portarono al letto e prodigarongli le cure
possibili senza buon risultato, poiché dopo qualche
tempo all'infermità si aggiunse la pazzia, per lo
che fu condotto a Patagones per curarlo in quell' o-
spedale . Il Comandante del Fortino in vista di tal
prodigio fece ristabilire la cameretta e la destinò
all'antico suo uso di Cappella, ordinando in pari
tempo alla donna morena di restituire la statua
che ella aveva trafugato .
Per accertarmi di questo fatto ho interrogato
varii di quel vicinato ed avendolo scritto con tutte
le circostanze sopra esposte, lo lessi alla presenza
di un testimonio oculare che mi disse stare pie-
namente conforme alla verità .
Voglio ancora narrarle un lepido episodio .
Un giorno avendo amministrato il Santo Bat-
tesimo a due giovani Indiani, se ne presentò un
terzo che prima ricusava riceverlo, ma avendo
visto che i suoi compagni si erano fatti cristiani,
insisteva perche gli si facesse la stessa grazia . Mi
opposi, dubitando lo domandasse con non retto
fine . Allora insistendo egli : Se non vuoi lavarmi
interamente, diceva al Sacerdote, gettami almeno

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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un poco d'acqua sul capo e fa ch'io sia fatto al-
quanto Cristiano!
IV.
Popolazione del Colorado - Suo territorio
Alcuni animali più notevoli - Come si
cacciano - Vista di Guanachi - Caccia
del Leone .
Siccome non si è fatto ancora alcun censimento,
la popolazione del Colorado si può calcolare da
350 a 400 persone ; tutti adetti alla pastorizia. La
valle che giace alle rive del Colorado presenta in
certi punti un bellissimo prospetto . Pare altresì
che una gran parte dei suoi terreni siano atti alla
coltivazione di cereali, una volta che si aprano
dei canali per irrigarli .
Le sponde del fiume sono fiancheggiate da al-
beri di alto fusto . La vastissima pianura è inter-
rotta da alcune catene di colli che la natura dis-
seminò qua e colà con varietà ammirabile . La
superficie del suolo verdeggia di pascolo duro e
svariatissimo . La terra in generale è argillosa e
mescolata con arena .
i tratto in tratto incontransi strati nitrosi più
o meno estesi. Vi hanno pur lagune o serbatoi
di acque perenni, per lo più salate . Raramente
se ne scoprono di acqua dolce, se si eccettuano
quelle che sono originate dalla pioggia .
Gli animali che popolano questa immensa pia-
nura, sono molti e di sì differente specie, che si
richiederebbe l'opera di un abile naturalista per
far risaltare debitamente la quantità e bellezza
di uccelli, insetti ecc . Forniscono l'alimento quo-
tidiano alle varie famiglie del campo, la pernice,
l'anitra selvaggia, la cicogna, il tatu l'armadillo,
la lepre, la volpe, la gama, lo struzzo ed il gua-
naco . Il nemico comune è il Leone Puma.
Caccia dello struzzo . - Convenuto il giorno
della caccia, un gruppo di 10, 15 o 20 uomini
armati di boleadoras (laccio lungo poco più di un
metro e con alle due estremità due palle di piombo,
ferro o di pietra), e seguiti da grossi cani e ca-
valcando veloci cavalli, si portano là ove sanno
esservi stormi di struzzi .
A un certo punto si separano e mettendosi a
certa distanza formano un grande circolo . Al segno
dato ciascuno corre verso il centro . Lo struzzo
inseguito fugge, ma sempre attorno alla circonfe-
renza di detto circolo che si va restringendo, re-
stringendo, finchè il povero animale resta circondato
per ogni parte senza veder modo di uscirne . Al-
lora i cacciatori scagliano le boleadoras che av-
viluppano le lunghe sue gambe e cade . Se poi
erra il colpo, i cani l' assaltono e l'uccidono .
Caccia del guanaco . - Il guanaco è una specie
di cervo, ma più piccolo, senza le corna e di una
carne squisita e di una pelle preziosissima . sso
fornisce il vitto ed il vestito all' Indio . Va a
stormi come le pecore . la boleadoras in mano
all'Indio è sempre causa di sua morte . Nella pri-
mavera la caccia è più facile, perchè hanno i loro
piccoli nati, i quali avvicinano e talvolta seguono
il cavallo . Quest'animale è innocuo ed amante dei
dolci, per cui se addimesticato, si avvicina alle
persone ed alzando il lungo collo, guarda fissa-
mente, aspettando qualche gradito boccone . Un
giorno si presentavano a mia vista drappelli di
guanachi in tanta quantità che ne biondeggiava
il colle su cui pascolavano . Mi ricordo che nel
deserto di Balcheta furono veduti branchi di
quattro o cinque mila . Accortisi di nostra presenza
si diedero a precipitata fuga, sicché pareva che
il monte corresse con loro !
II guanaco si difende dall' importunità dei ra-
gazzi in due modi : con lo sputo assai puzzolente
e ributtante, che scaglia con precisione e destrezza
in faccia all'avversario, e col salto . Questo salto
lo fa con tanta sveltezza e delicatezza insieme,
che non cagiona danno veruno all'individuo, facen-
dolo solamente cadere a terra coll'urto che gli dà
col suo corpo . Perciò il ragazzo va munito di
una sferza, vista la quale, il guanaco fugge .
Caccia del leone puma - Il leone è la belva
più dannosa che si conosca in queste parti dell'A-
merica Meridionale . ntra nottetempo negli stec-
cati dove stanno a riparo le pecore, ne addenta
una per la gola, le rompe il collo e ne succhia
il sangue . Quando già è satollo, spinto da feroce
istinto, ne ammazza altre ancora, e se ne va.
Talvolta si sono viste venti e fin trenta pecore
strangolate in questo modo . I guardiani di mandre
vanno alla caccia di questa fiera muniti di arme
da fuoco, su destri cavalli e seguiti da grossi cani .
Il puma teme l'uomo e lo fugge e raramente lo
assalta .
ccole, Carissimo on Bosco, descritta la mia
Missione al Rio Colorado, con le particolarità che
l'accompagnarono . La Missione che ho dato con
lo stesso amatissimo Monsignore lungo le sponde
del Rio Negro fu assai più fruttuosa, come le
verrà scritto . Adesso sto preparandomi per partire
col nostro on Panaro per altra Missione assai
più lontana, cioè alle falde delle Cordigliere, dove
havvi una popolazione di 15 e più mila Araucani .
Preghi, Veneratissimo Padre, preghi Maria Aus .
perchè ci liberi da ogni pericolo, e ci aiuti a sal-
vare molte anime.
Mi benedica e mi creda
Suo affez . in Gesù e Maria .
Sac, OM NICO MILAN SIO.
IL S . CUOR I G SU' L'UMILTÀ.
Gesù Cristo nel gran lavoro del Cristianesimo
scolpì intera la propria fisionomia ; questa é l'u-
miltà (1) . Queste sublimi parole rivolgeva anni
sono a' Genovesi in una delle sue dottissime Con-
ferenze l'Alimonda , sublimi parole che rivelano
di per sè sole il carattere, come i doveri del vero
divoto del Cuor di Gesù . Poichè questo carat-
tere e questi doveri si riassumono e si compiono
nella pratica soprattutto di quella fra le virtù
del ivin Redentore, che egli amò come la cosa
più cara, e l'amò non solo colle parole inculcan-
dola, ma l'amò cogli esempi e con le opere fa-
cendone la regola costante di tutta la sua vita e
(1) Il Sovrannaturale nell'uomo . Vol. 1, Conf. 12'

2.2 Page 12

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ponendola a base, a fondamento della nuova re-
ligione .
L'umiltà come virtù era assolutamente scono-
sciuta al gentilesimo ; tutta quanta la letteratura
di Grecia e di Roma pagana non ha pur una
parola che la significhi . d è naturale, perché
mancava l'idea ; quei due popoli assorti nella vita
clamorosa esterna erano incapaci di comprendere
le grandezze e le soavità della vita interiore, che
si fonda sull'umiltà . Gli esempi, che si adducono
di Socrate e di iogene, son ben lungi dal cor
rispondere al concetto cristiano e solo vero del--
l'umiltà, giacché l'umilissimo Socrate, al dir dello
stesso Rousseau, si mostrava e si fingeva umile
per accattar lode nella gente con falsa modestia,
peccando per tal modo di finissima superbia, e il
cencioso iogene, in quella che si atteggiava a
sprezzatore della fastosa grandezza di Platone,
piacevasi con sottilissimo orgoglio della sua cinica
impudenza . Non vi è maggior superbia, esclama a
questo proposito quell'altissimo ingegno di S . Ago-
stino, che la simulazione dell'umiltà . Simulatio hu-
militatis major superbia est (1) . L'umiltà dunque,
non sarà mai troppo ripeterlo , è una gemma
preziosa, ma una gemma della nostra santa reli-
gione ; è un fiore, ma fiore trapiantato dalla
mano di io nel giardino della Chiesa e inaffiato
dal sangue di G . C . ; è un frutto, ma frutto cre-
sciuto al grand'albero del Cristianesimo .
la pratica dell'umiltà è appunto il fine che
subito dopo la fede e l'amore all' ucaristia si
propose quell'ardente e illuminato promotore della
divozione al S . Cuore, che fu il nostro S . Fran-
cesco di Sales . gli infatti collocò l'umiltà a base
e fondamento dell' Ordine da lui istituito e le
Figlie della Visitazione volle che vivessero dello
spirito di abnegazione e di annichilimento di
Gesù, il cui nascondimento non pur agli occhi,
ma agl' intelletti stessi, durò ben 28 anni, inter-
rotto una volta sola da un lampo, quello cioè
della sua conversazione co' dottori del Tempio e
della divina risposta alla Madre Maria (2) . Voi
siete morte, diceva e scriveva colle parole di S .
Paolo alle Figlie della Visitazione il Santo Ve-
scovo di Ginevra, voi siete morte e la vostra
vita é nascosta con Cristo in io . Mortui
enim estis, et vita vestra est abscondita cum
Christo in eo (3) . Vale a dire, voi siete morte
alle cose della terra, al mondo, alla carne, agli
affetti terreni, e la vita spirituale soprannaturale,
di cui ora vivete, nascosta in io con G . Cristo,
che è principio e fonte di essa vita, non è intel-
ligibile fuorché alla fede ed all'amor di io ,
perché appunto nella cognizione e nell'amor di
io essa consiste . d affinché queste parole rima-
nessero insieme col senso, che racchiudono, pro-
fondamente scolpite nella mente e nel cuore,
volle che fossero loro pronunziate e come lasciate
a perenne ricordo nel momento più solenne della
vita, quello cioè della professione religiosa .
Né si dica che queste parole, queste massime,
che S . Francesco rivolgeva alle Figlie della Vi-
sitazione, valgono solo pe' religiosi e per le re-
ligiose. No mai ; S . Paolo, da cui egli le toglie,
le indirizzava indistintamente a tutti i cristiani di
Colossi e per essi a tutti i cristiani del mondo,
come quelli che risorti con G . C . debbono spo-
gliarsi dell'uomo vecchio co' suoi vizi e le sue
concupiscenze, e rivestirsi del nuovo, creato da io
nella giustizia e nella santità della verità . No ,
non vi ha Cristianesimo senza umiltà, né vero
divoto del Cuor di Gesù senza lo spirito di ab-
negazione, di nascondimento e come annienta-
mento di se medesimo, che ne costituisce il prin-
cipal carattere .
Ma come ed in qual maniera deve effettuarsi
questo annientamento? La risposta non è difficile .
ue infatti sono le parti, di cui si compone il Cristia-
nesimo e che richiedono quindi l'assenso nostro,
cioè il dogma e la morale . ue perciò devono
essere gli atti corrispondenti dell'umiltà, l'atto
cioè dell'intelletto e l'atto della volontà . Quanto
al primo non dovrebbe presentar gran difficoltà,
sol che diamo uno sguardo a quel che siamo e
a quello che ci circonda . La vita e la morte ,
l'amore e il dolore, la cognizion naturale e la
cognizione per fede, l'intelligibile e il sovraintel-
ligibile , tutto è involto nella oscurità e nelle
tenebre ; il mistero è il centro d' ogni cosa, d'o-
gni esistenza, di ogni evidenza . Quando Gesù,
sapienza del Padre, disse che senza di lui nulla
possiamo noi fare, sine me nihil potestis facere (1),
alluse non solo agli atti della volontà, ma a
quelli ancora dell'intelletto, e dicendo nulla, volle
escludere, come osserva S . Agostino, il molto e
il poco , il facile e il difficile , il piccolo ed il
grande ; nulla assolutamente. Comprender ben ad-
dentro questo è la scienza delle scienze e ad un
tempo la via più sicura alla salvezza . Imperoc-
chè, come osserva un profondo ingegno, Iddio
avendo fatto centro all'universo e fonte della
nostra salute un mistero, ha pietosamente ordi-
nato le cose in modo che tutte ci dimostrino
la via di andar là, e quasi ci facciano forza
a volerci salvare (2) . Benediciamo adunque anche
in questo il Cuore di Gesù, e con la sottomissione
dell'intelletto e la docilità della mente, fiore e
frutto l'una e l'altra dell'umiltà, manteniamo viva
la nostra fede e rendiamo meritorie le nostre
opere.
Ma l'umiltà dell'intelletto non basta ; ci vuol an-
che quella della volontà, perché la religione no-
stra non è solo un insieme di verità da credere, ma
ancora di virtù da operare, non ha solo il dogma,
rna la morale . certamente questo secondo atto
dell'umiltà presenta maggiori difficoltà del primo ;
lo proviamo in noi stessi tuttodì . Quante lotte ,
quante contraddizioni fra l'intelletto che impone
le sue cognizioni e la volontà che si ribella a
metterle in pratica! Quanta ripugnanza a far
quello che pur conosciamo doveroso! Quale sfre-
nata tendenza a ciò che fede e ragione ci atte-
stano concordemente come vietato, peccaminoso,
(1) e sancta Virqinitate, 43 .
(2) Luca II . 46 e segg .
(3) Coloss. III, 3.
(1) Giov. XV, 5.
(2) V. Fornari, Vita di G. C., lib. II, Vol. 1.

2.3 Page 13

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colpevole! Vogliamo noi vincere questa guerra,
che ci costa ogni dì tanti dolori e tante angoscie?
Attacchiamoci all'umiltà, facciamo che essa pre-
sieda all' esercizio della virtù . periuscv
modelliamoci sul Cuor di Gesù, sì di Gesù, che
non potendo quanto alla sua divinità stimarsi un
nulla, perchè e ogni bene in se stesso e fonte di
ogni bene per tutti gli altri, pur riconobbe subito,
appena fatto uomo, che tutto doveva al suo terno
Padre ; substantia mea tanquam nihilum ante
te (1). non solo lo riconobbe in astratto, ma
nella pratica, facendo della sua vita una catena
non interrotta di atti di umiltà, e l'umiltà invi-
tando, o piuttosto comandando di ap-prendere da
lui al conseguimento di quella pace de' figliuoli
di io, che S . Tomaso definì bellamente la tran-
quillità nell'ordine . L'umiltà fu nelle mani di
io lo strumento dell'opera sovranaturale della
creazione e della redenzione, per l'umiltà fu Maria
perdono divina, per umiltà tutte le altre creature ac-
quistano del divino in loro, ma umiltà d'intelletto
e di volontà, di mente e di cuore . No, la divo-
zione al S . Cuore di Gesù non è un'astrazione e
meno ancora un sentimentalismo ; essa importa
la conoscenza di Gesù io e Uomo, la conoscenza
amore e l'amore imitazione. come fra tutte le
virtù l'umiltà è quella, che insieme con la mi-
tezza predilige particolarmente il Cuor di Gesù,
noi saremo suoi veri devoti se ci studieremo di
farne la regola costante così dei nostri pensieri ,
come delle nostre azioni .
Una lettera di Augusto Nicolas .
L'ultimo bellissimo libro dell'illustre Augusto
Nicolas ROMA IL PAPATO fu tradotto in Italiano dal
chiarissimo M . R . . Parodi, il quale per ab-
bracciare lo stato cclesiastico, abbandonò un po-
sto eminente della R.MQaureisntpgvol
versione fu pubblicata dalla tipografia Salesiana
dell'Ospizio di S . Vincenzo in Sampierdarena.
Ora apprendiamo dall'Ottimo Univers di Parigi
per mezzo dell'Amico delle famiglie, che l'illustre
autore ha scritto al suo traduttore la seguente
bellissima lettera, che torna di grande onore
al regio e dotto Sacerdote .
R V R N O SIGNOR ,
La vostra traduzione italiana del mio libro
Roma e il Papato ha creato fra di noi come una
fratellanza di devozione a questa causa sublime .
La parte che voi ci avete presa è stata troppo rag-
guardevole, pel gran merito di questa traduzione
medsia,prchèonabisetodpacr,
di non potere, tutto all'opposto del noto adagio ,
traduttore traditore, tradire a mia volta il mio
traduttore , segnalandone il nome alla pubblica
stima . Ma il vostro nome avrebbe portato seco
anPl;dciheo,vzstrqualià
tenuocdlspirtochegnaqusti
tempi, abbiamo creduto più giusto e più conve-
niente di serbare il silenzio . lo ne fui dolentissimo .
(1) Salmo 33°
perchè si sarebbe potuto allora spiegare, ciò che
maggiormente si nota nella vostra penna, voglio
dire, oltre al letterato, egualmente esperto nelle
due lingue, anche l'uomo di azione , il cui stile
vigoroso richiama in qualche modo alla mente
quello di ante .
Ma ciò che mi vien fatto ora noto, mi scioglie
e ben ampiamente da ogni riserva : da ufficiale
superiore nella marina da guerra del suo paese,
omenico Parodi è passato, per la grazia di io,
al grado di soldato nella milizia di Gesù Cristo,
diventando suo sacerdote .
A dir il vero, comandante, voi non avete cam-
biato già di carriera, ma di marina, e, senza voler
recare offesa a quella che avete onorato, mi per-
metterò di dire ch'essa non regge al paragone
con quella che oggi vi onora, quella cioè di questa
Barca di Pietro, che, uscita dal lago di Gene-
saret, è divenuta incontanente Roma e il Pa-
pato ; nave ammiraglia che, senza aver mai pro-
vato il naufragio, solca da duemila anni l'oceano
di questo mondo, affrontandone tutte le tempeste
per la salvezza eterna delle anime e temporale
delle nazioni .
Avendo quindi inteso dire che il nostro libro,
umile navicella, il cui pregio potissimo consiste
nelle relazioni che lo congiungono a quella nave
sublime, e che perciò appunto ne ha preso l'in-
segna colla benedizione di Leone XIII, stava per
esser rimesso a galla con una nuova edizione
italiana, io non dubito punto che non vi inalbe-
riate questa volta il vostro stendardo per inau-
gurare il vostro passaggio al suo glorioso ser-
vizio . chi sa che forse un nuovo avvenimento
sul genere di quello di Lepanto e di tant'altri
simiglianti, non ne abbia ad essere il riscontro
fortunato .
Vogliate gradire, caro ed onorato signore, con
questa fiducia la cordiale assicurazione dei miei
sentimenti affezionati e devoti.
Versailles, 12 marzo 1886 .
F . AuGusTo NIcoLAS.
Ricordiamo che il sullodato stupendo libro del
Nicolas si vende al prezzo di L . 1, 70 presso
tutti i librai cattolici ad esclusivo vantaggio de-
gli Ospizi di . Bosco .
COLL GIO-CONVITTO MANFR INI
IN
ST
Questo istituto appartenente a . Bosco
fu aperto l'anno 1878 ad alcuni minuti fuori della
città di ste , nella regione detta Torre , sulla
strada ste-Montagnana . L'edifizio ampio ed ele
vato fu fatto costruire il secolo passato dall'Illu-
stre famiglia Pesaro di Venezia . sso è posto
all'aperta campagna, reso più ameno dei colli u-
ganei che in parte lo circondano da tramontana.
Sicchè presenta il vantaggio dell'igiene, favorendo
lo sviluppo fisico degli alunni, mentre la quiete

2.4 Page 14

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che vi regna, concilia non poco lo studio . La
città ha stazione sulla via ferroviaria Monselice-
Legnago-Mantova ; inoltre un servizio di omnibus
la congiunge con la stazione S . lena sulla fer-
rovia Venezia-Bologna in coincidenza con tutte
le corse. Scopo di questo Istituto è di prestare
ai giovanetti ogni opportunità per una educa-
zione religiosa, civile ed intellettuale . L'insegna-
mento abbraccia il corso lementare e Ginnasiale,
che viene impartito a norma dei Programmi go-
vernativi e da professori approvati . Oltre le ma-
terie richieste dai programmi avvi la scuola di
declamazione, di canto, di buona creanza.
Non si accettano allievi oltre i dodici anni
d'età, nè si ammettono giovanetti espulsi da al-
tro Collegio . Solo il irettore potrà fare eccezioni .
Ogni allievo nella sua entrata deve essere mu-
nito 1° della fede di battesimo ; 2° della fede di
vaccinazione o sofferto vaiuolo ; 3° di un atte-
stato della classe percorsa e di un attestato di
buona condotta . Le domande di ammissione si
fanno al irettore del Collegio Sac . GIovANNI
TAMI TTI, dottore in lettere , oppure in Torino
al Reverendo Sac. GIOVANNI Bosco .
La pensione è a lire 35 mensili . Ogni convit-
tore deve inoltre pagare per diritto d'entrata L .
30 (senza rimborso) . Per più fratelli si condona
l'entrata . Non si concedono riduzione di pensione .
La pensione comincia dal giorno fissato per l'in-
gresso e si paga a trimestri anticipati . A chi
passa alcuni giorni in Collegio viene computata
la metà del mese ; e a chi oltrepassa la metà è
calcolata l'intiera mensile pensione . Se prima del
termine dell'anno i signori genitori vorranno ri-
tirare i figliuoli dal Convitto, dovranno darne av-
viso al irettore almeno un mese prima : in caso
diverso non avranno diritto a rimborso .
A chi volesse notizie più particolareggiate sarà
mandato il programma del Collegio.
Noi raccomandiamo caldamente questa casa di
educazione ai nostri buoni cooperatori, benchà già
si raccomandi da sè e per gli eccellenti profes-
sori che vi insegnano e per la costante buona
riuscita dei giovani alunni . I padri di famiglia si
ricordino che è troppo necessaria la scelta pei
loro figli di un collegio veramente cristiano, se
desiderano aver la loro vita infiorata di grandi
consolazioni .
minano la mattina del 11, e saranno dettati da
Sacerdoti Salesiani .
La pensione è fissata in L. 20 . Si fa una ec-
cezione per le Maestre, la cui quota sarà di L . 15.
L' aria salutare e di campagna, il sito ame-
nissimo e solitario , sono allo stesso tempo un
sollievo per lo spirito affaticato e bisognevole di
riposo . Anche l'ampliamento del fabbricato porge
tutte quelle comodità, di che taluna potrebbe ab-
b. isognare
Pertanto chi volesse prendervi parte, è pre-
gata a farne pervenire la domanda non più tardi
del 30 Luglio alla Superiora dell' Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice in Nizza Monferrato .
Torino, 1 luglio 1886.
Sac . GIOVANNI BOSCO .
NB . NIZZA MONF RRATO è Stazione della Ferrovia
AL SSAN RIA- CAVALL RMAGGIOR .
CATALOGO ASSORTITO I LIBRI I PR MIO
per gl'Istituti maschili e femminili .
Coll'avvicinarsi della fine dell'anno scolastico
sono frequenti le domande, che ci arrivano da
ogni parte per acquisto di libri ad uso di premio
per le scuole, pei Convitti e per gli ducatorii .
Son domande giuste ed altamente commendevoli .
Ma se è un'eccellente consuetudine quella di as-
segnar libri in premio agli alunni più segnalati
per buona condotta e studio, tutti sanno che oc-
corre nella scelta la più attenta circospezione .Non
son rari i casi, in cui, anche senza cattiva in-
tenzione, si danno in mano a fanciulli e fanciulle
libri, che poi riescono la prima causa della rovina
loro morale e religiosa, e fonte di sciagure per
le famiglie . Col desiderio di ovviare a questi
gravi inconvenienti abbiamo compilato una rac-
colta dei migliori libri per bontà di materia e
leggiadria di forma, li abbiam fatti legare con i-
squisita eleganza ed ora li presentiamo al pub-
blico, e soprattutto a' nostri Cooperatori e Coope-
ratrici, in un catalogo assortito appositamente
stampato . Chi desiderasse provvedersi di libri
in esso indicati, non ha che a rivolgersi a questa
Libreria Salesiana, da cui riceverà tosto il detto
catalogo.
S RCIZI SPIRITUALI
per Signore Zitelle e Maestre e Cooperatrici Salesiane
in Nizza Monferrato .
Per secondare il desiderio di molte zitelle e
maestre di scuola, nonchè di pie Signore e Coo-
peratrici Salesiane, le quali amerebbero passare
alcuni giorni di sacro ritiro per attendere al bene
dell' anima loro, saranno dati anche quest' anno
gli esercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-
donna delle Grazie, diretto dalle figlie di Maria
SS . Ausiliatrice in Nizza Monferrato .
Incominciano la sera del 2° di Agosto e ter-
AVVISO
In qualche paese della diocesi di Ver-
celli alcune donne vanno attorno spar-
gendo foglietti e raccogliendo elemosine
per le Opere Salesiane e in nome di on
Bosco . ichiariamo che . Bosco non ha
autorizzato alcuno a fare simili questue .

2.5 Page 15

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Scene morali di Famiglia esposte nella dita di Margherita Bosco
racconto edificante ed ameno pel sac .
G . B. Lemoyne ; - in-16° pie . di pag . 188
- dizione economica in-32°
L . 0 80
i 0 40
È uno di quei libri che noi vorremmo vedere in mano alle fanciulle che frequentano le scuole, che governano le
case, lavorano nelle officine od alla campagna, ovvero si dedicano all'educazione della gioventù . Noi lo vorremmo vedere
sul tavolino della ricca signora che si onora della nomea di letterata e sullo scanno della contadina, che filando nella
stalla si fa leggere qualche buon libro a comune istruzione e ad alleggerimento delle sue fatiche .
Ad invogliare le donne italiane a diffonderlo trascriviamo la prefazione dell'Autore .
« Benchè tardivo, è ben giusto che venga finalmente il momento nel quale i figli dell'Oratorio di S . Francesco di
Sales porgano un tributo di riconoscenza a quella piissima donna, che on Giovanni Bosco lor amatissimo superiore,
ebbe per madre. non solo queste pagine è nostra intenzione che servano a perpetuare la memoria di Margherita
Bosco e della cooperazione da lei prestata al caritatevole suo figliuolo nella fondazione dell' Oratorio, ma che siano
uno specchio delle più pure virtu cristiano e casalinghe . Non descriveremo fatti straordinarii ed eroici, ma ritrarremo
una vita semplice, costante nella pratica del bene, vigilante nell'educazione dei figli, rassegnata e previdente nelle angustie
della vita, e risoluta in tutto ciò che il dovere le imponeva . Non ricca, ma con un cuore da reina, non istrutta in
scienza profana, ma educata nel santo timor di io, priva ben presto di chi doveva essere il suo` sostegno, ma sicura
coll'energia della sua volontà appoggiata coll'aiuto celeste, seppe condurre a termine la missione che Iddio avevale affidata .
Il corso dei suoi giorni fu tomo quello di un limpido ruscello, che senza fragore scendendo dal colle nativo, va vivificando
colle sue onde le erbette e i fiori dei suoi margini, terminando col perdersi silenzioso fra le acque del fiume .
Margherita Bosco infatti, mentre finiva in seno a io la sua tarda età, lasciava dopo di sè fiori olezzanti di virtù
e germi di fiori. Fortunati quei figli che ebbero la gloria di possedere tali madri .
cco lo scopo di questo nostro lavoro. Chi lo legge, son certo che in Margherita Bosco troverà il ritratto di quella
donna forte della quale si parla nel libro dei Proverbi : « lla si procura della lana e del lino e lo mette in opera colla
perizia delle sue mani lla si alza che è ancor di notte , e distribuisce il vitto alla gente di casa.. . . col guadagna
delle sue mani piantò una vigna. Si cinge di fortezza i suoi fianchi e fa robusto il suo braccio, dando esempi di la( -
voro nelle opere più faticose .. . . Con sapienza apre ella la sua bocca, e la legge della bontà governa la sua lingua .
Sta attenta agli andamenti di sua gente, e il pane non mangia nell'ozio . Sorgon i figli di lei e l'annunziano per som-
mamente beata e . (XXXI e seg.)
noi ci gloriamo annunziare a tutte le donne italiane la vita di mamma Margherita, affinchè leggendola modellino
la propria su di essa.
a Pentecoste e due suoi nemici, il Razionalismo e il Naturalismo ; Omelia del
Cardinale Gaetano Alimonda, Arcivescovo di Torino, letta nella
metropolitana di S . Giovanni il 13 Giugno 1886 ; - in-8°
1 0 80
« I lupi son venuti a gittare insidie nel diletto gregge Aiutami, o Spirito, perchè io fremo e sono incitato al
combattimento . Nell'adempiere i doveri episcopali, che son diversi e molti, questo ora parmi il supremo ; tu sostentami
d'indomabile forza. n
a queste parole stampate al principio dell'omelia si rileva l'importanza dell'argomento trattato, che è il Raziona-
lismo ed il Naturalismo, il qual ultimo mena grande strage in varie città d'Italia per opera specialmente di un famoso
ipnotista il quale opera in tanti spiriti una specie di distruzione morale, peggiore di quella materiale operata dai
barbari socialisti dell'illustre sua nazione, il Belgio .
eccolo Llanu.alU ~
della guardia d'onore al Sacro Cuore di Gesù per un Prete
della missione ; seconda ediz . ; - in-32° pag. e 0 40
È un'operetta encomiata da parecchi Arcivescovi e Vescovi fra i quali il Cardinale Alimonda . ssa è indirizzata
a far conoscere cosa sia la Guardia d'onore, suo scopo , la sua eccellenza e il modo pratico di approfittarne. Vi si
scorge unzione e desiderio vivo di concorrere alla divozione del S . Cuore di Gesù .
11 eCrvo alla Fontana ossia la guardia d'onore al Cuore di Gesù
Cristo pel Teol. Coll . Il . Maur . Vigo . -
Opuscolo di pag . 16
n 0 10
Il Vero Segreto per essere felice lanza, proposto dal
Teol . Cbll . Ilario M . Vigo ; - opuscolo di pag. 16
n 0 05
p - leol . Coli. I. M . Vigo ; - opuscolo di
Santificate la Festa ; '
g i _P 6
,» 0 0 5
f~
Copie cento
f
» 4 00

2.6 Page 16

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Opportunità poi Mese di Agosto del 1886 .
San Gaetano Tiene ; - un vol . in-32°, di pag . 736
L_ 2 00
Contiene la vita del Santo, scritta dal sac. Paolo Capello. Si raccomanda a tutti, ma in modo speciale
ai chierici seminaristi, i quali, troveranno in esso una lettura assai istruttiva e ricreativa insieme .
L'Assunzione di Maria Vergine . Fotografia sul formato di visita (6) . . . » 0 25
Sull'Assunzione di Maria SS . raccomandiamo il JANNUCCI - e Psychosomatica et Pneumatosoma-
tica eiparentis Assumptione : disquisitiones, vendibile presso la Libreria Salesiana a L. 7, 50 .
San Rocco, speciale protettore contro le pestilenze ; - in-32°
» 0 20
Oltre all' interesse della salute dell' anima, ci deve spingere ad onorare questo Santo anche I' interesse
della salute corporale, essendo' continuamente minacciati dal cholera .
San Bernardo . Storia della sua vita e del suo secolo pel P . M . T . Ratisbona ; - 3 v . » 1 80
- Legati
» 2 50
È una lettura utilissima a tutti e specialmente ai giovani Seminaristi , avendo in tal mese di vacanze
agio di trattenersi in simili sante letture .
Sant'Agostino . Vedi seconda pagina di questa coperta .
Sacro Cuore di Maria. Fotografia sul formato di visita
» 0 25
Su questo sacro argomento raccomandiamo il UF ICH - SCH NNaTT S, Manuale di istruzioni e pre-
ghiere per uso degli aggregati all'Arciconfraternita del SS. ed immacolato Cuore di Maria (1, 00)
e Storia della stessa Arciconfraternita, (0, 50).
Vita del Venerabile Giovanni Giovenale Ancina ; - in-32°
» 0 25
È un'altra lettura come quella dianzi annunziata sui santi Gaetano e Bernardo, utilissima a tutti ed op-
portunissima nell'Agosto, ai seminaristi in vacanza .