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ANNO IX. N . 6 .
Esce una volta al mese .
GIUGNO 1885
BOLLETTINO SALESIANO '
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32. TORINO
SOMMARIO - II Sacro Cuore di Gesù - Grazie con-
cesse dal Cuor di Gesù nei tempi antichi - Grazie con-
cesse dal Sacro Curare di Gesù nei tempi presenti -
Arrivo dei nostri Missionari - Lettere Brasiliane I - II
- Glorie dei Missionari cattolici nel Congo - Il primo
pontificale di Monsignor Valfrè - Pubblico saggio dato
dai fanciulli dell'asilo infantile di Nichellino- Grazia
di Maria SS . Ausiliatrice - Varietà ; Eroismo del
clero - Nove osservazioni sulla Mistica Città di Dio
Bibliografia .
IL SACRO CUORE DI GESU',
Facciamo noto ai nostri Cooperatori ed alle
nostre Cooperatrici come l'estrazione dei bi-
glietti della lotteria sia stata prorogata fino
al 31 dicembre 1885, per concessione delle
Autorità Civili . Fummo costretti a chiedere
questa autorizzazione, sia pel numero grande
dei biglietti che ancora rimangono da collo-
care, sia per i nuovi doni e premii che abbiam
ricevuti e che i Benefattori continuano a spe-
dirci, sia per le spese urgenti gravissime e per
l'estinzione dei debiti che abbiamo contratti
colle costruzioni colossali al Castro Pretorio in
Roma in onore del Sacro Cuore di Gesù .
Opera certamente accetta al Sacro Cuore si
è l'innalzare al suo onore un tempio nella Ca-
pitale del mondo cattolico, l'aprire un ricovero
alla gioventù povera e abbandonata tanto cara
al Divin Salvatore, l' ottemperare a un desi-
derio vivissimo del Sommo Pontefice, Vicario
di Dio in terra .
Noi perciò continuiamo a raccomandare vi-
vamente questa lotteria ai nostri benemeriti
Cooperatori e Cooperatrici , essendo questa
cooperazione un mezzo validissimo per ottener
dal cielo favori speciali .
Entriamo nel mese di giugno consecrato
specialmente a questo Cuore Divino : e quale
pratica di pietà potrà darsi migliore di questa,
di salvare cioè molte anime, e di promuovere
la gloria del Signore colle nostre elemosine?
Fabbricando noi sulla terra un' abitazione a
Dio ed ai suoi poverelli ci edifichiamo colle
nostre proprie mani l'abitazione nostra eterna
nei Cieli .
Intanto per maggiormente accendere nelle
anime la divozione al Sacro Cuore di Gesù nar-
reremo alcuni fatti a questo nobile scopo .
Grazie concesse dal Cuor di Gesù
nei tempi antichi.
Potremmo portare moltissimi esempi di
quanto il Sacro Cuore di Gesù operò in fa-
vore de' suoi devoti nei tempi antichi ; ma
bastino i due seguenti

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L'anno 1720 si sviluppò la peste nella città
di Marsiglia ; e il fatal morbo prese ad in-
fiertalmn,cheportòigndvela
desolazione ed il terrore . Le più sagge pre-
cauzioni, i rimedii più pronti a nulla giova-
vano . In breve tempo 40 mila vite erano
state mietute dalla falce della morte . Le case,
le vie, le piazze erano ingombre di cadaveri ;
ed il fiero morbo , lungi dal rallentare, mi-
nacciava di non lasciare più persona viva .
In tanto frangente il vescovo della città, mon-
signor Belsunce, invita gli abitanti a far ri-
corso al Cuor di Gesù e ne vien corrisposto .
LafestdiOgnaprosteinazd
un altare eretto all'aperto, in un silenzio pro-
fond,itersolandigemta
singultdeamoiunstae,cov
commossa pronunzia, a nome di tutti, l'ono-
revole ammenda e l'atto di consacrazione al
Cuor di Gesù . Mirabile bontà di questo Cuore!
Da quel giorno il flagello sensibilmente di-
minuì,e. inbrvcsòafto Cosi il re-
stante del popolo si vide pel Cuor di Gesù
prodigiosamente preservato dal terribile fla-
gello, come già nell'Egitto furono risparmiati
dalla spada dell' angelo sterminatore quegli
avventurati israeliti che avevano segnate le
porte delle loro case col sangue dell'agnello .
L'anno dopo presentandosi nuove minacce,
il magistrato fece voto di andare ogni anno
nella festa del Sacro Cuore a comunicarsi
nel monastero della Visitazione , offrirvi un
cero con impressovi lo stemma della città,
e di assistere nel giorno stesso ad una pub-
blica processione. Tanto bastò perché Mar-
siglia, sebbene pel suo commercio esposta a
nuovi assalti del terribile malore , non ne
fosse tocca più . La memoria dell'insigne be-
nefizio ben si conserva da quella cattolica
cittadinanza, che ogni anno con solenni ren-
dimenti di grazie ancor si protesta di essere
stata salvata dal Cuor di Gesù . Monsignor
di Belsunce nella sua lettera di ringraziamento
del 26 settembre 1721 volgeva queste affet-
tuose parole ai navigatori marsigliesi . « E
voi, figliuoli amatissimi, che correte pei mari
tutta la estensione delle acque, pubblicate
dall'un capo all'altro della terra le lodi del
Cuor di Gesù, annunziate a tutte le nazioni
anche più barbare la gloria, la possanza, le
misericordie infinite del sacratissimo Cuore
che ha testé operati prodigi a nostro favore,
e fatto succedere il gaudio alle prolungate
sciagure da noi sofferte . »
Uno dei più zelanti propagatori del culto al
Cuor di Gesù fu il padre Galiffet, degno di-
scepolo del La Colombiére . Ora questo buon
religioso fin dal principio della cara divo-
zione ricevette pel Cuor di Gesù una guari-
gione, che si può reputare come un vero
prodigio. La racconta egli stesso colle se
guenti parole : « L'anno 1680, al mio uscire
dal noviziato, ebbi la bella sorte di trovare
a padre dell'anima mia Claudio de La Co-
lombiére direttore dato già da Dio alla ma-
dre Alacoque allora peranco in vita ; e dalle
prime istruzioni ricevute da lui intorno al
Sacro Cuore di Gesù Cristo, presi a stimarlo
ed affezionarmivi grandemente . Terminati gli
studii di teologia fui destinato alla nostra
casa di s . Giuseppe in Lione, dove servendo
ai malati nello spedale contrassi una febbre
maligna, che in sei o sette giorni mi ridusse
agli estremi di vita ; di guisa che per l'Olio
santo non si aspettò neppure il ritorno del
sacrestano che era uscito, ma si ricorse fret-
tolosamente al vicino monastero ; si certa ed
imminente mi si prenunciava dai medici la
morte. Poche ore dopo, perduto il conoscere
e il sentire, venni all' agonia , aspettandone
gli altri di momento in momento l' estremo
sospiro . A passo cosi disperato, uno dei miei
cari, da noi avuto per santo, si senti mosso
a ricorrere al divin Sacramento, a cui pro-
mise con voto che, ove a lui piacesse gua-
rirmi , io spenderei tutta intiera la vita a
gloria del Sacro Cuore . La preghiera ne fu
esaudita, ed io risanai a grande stupore dei
medicì . Trascorso il pericolo, venni a sapere
del voto, datomi per iscritto, e da me rati-
ficato con tutto l' animo , riguardandomi da
quel punto come uomo dedicato al Cuore a-
dorabile del mio Signore . »
Grazie concesse dal Sacro Cuore
di Gesù nei tempi presenti .
Ai dì nostri è pur manifesto essere vo-
lontà di Dio che i fedeli attingano per que-
sto mezzo nei tesori della sua misericordia .
Tutti i giornali religiosi di Francia, d'Italia
e di altre nazioni recano continuamente prove
dell'efficacia di questa. divozione e colla irre-
sistibile eloquenza dei fatti dimostrano come
la divina bontà voglia che si riconosca essere
il Cuore di Gesù il tesoro dischiuso per ri-
colmarci di grazie di ogni maniera . Guari-
gioni da mali incurabili, affari complicati
e disperati condotti a buon termine, diffi-
coltà quasi insuperabili dissipate in favore di
chi aspirava allo stato religioso o ecclesia-
stico, sono grazie concesse dal cuore di Gesù
in questi ultimi tempi . Ma sopra tutte le
grazie quelle che spiccano sono le innume-

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revoli conversioni di tante anime delle quali
sembrava impossibile il ritorno a Dio . Ciò
può essere buon motivo di speranza a tanti
poveri genitori che piangono inconsolabili
sui traviamenti dei figli, di tante spose che
non possono ricondurre a Dio i loro mariti,
di tanti ministri del Signore che veggono
restie alle loro voci quelle pecorelle che la
Provvidenza ha loro affidato . Togliamo al-
cuni fatti dal benemerito periodico intitolato
Il Messaggere del Sacro Cuore di Gesù .
Un giovane che vivea lontano dalla Chiesa,
e scherniva la madre sua ogni qualvolta lo
esortava al bene, fu colto da lenta tisi . La
buona donna era afflittissima, vedendo il
figlio avvicinarsi al suo fine, ma più ancora
per tema non morisse impenitente . Molte
persone si unirono a lei nel far ricorso al
Cuor santissimo di Gesù per la conversione
dell'infelice. Gli venne indossato dalla madre
l' abitino del S . Cuore ; e il giovane che a
stento reggevasi in piedi, accettò d'entrare
nei santi Esercizi, col solo fine, egli diceva,
di riposare un poco ; ma Gesù ve lo chia-
mava per ben disporlo alla morte . Difatti
pochi giorni dopo, uscito da quel santo ri-
tiro, moriva dando i segni più consolanti e
più certi d' un vero pentimento e d'una co-
scienza santamente timorosa e delicata, chie-
dendo più volte del confessore, per colpe
eziandio molto leggere . Così rassegnato e
tranquillo spirava l'anima nel Cuore miseri-
cordioso di Gesù Redentore .
Una giovane di buona famiglia, ammala-
tasi di consunzione, era ridotta agli estremi
di vita, senza aver pensiero alcuno per la
sorte dell'anima propria, che trovavasi in
pessimo stato . Da circa dieci anni essa non
si accostava ai santi Sacramenti ; i suoi di-
scorsi erano quelli d'un' incredula, e le visite
che riceveva più volentieri erano quelle di
persone senza il menomo principio religioso .
Non si ristava in tanto da' suoi di pregare
fervorosamente per lei, e di promettere al
Cuor di Gesù la pubblicazione della grazia
non appena si fosse ricevuta.
Finalmente una divota del S . Cuore potè
avvicinarsele : ma non appena all'inferma
prese a parlare d'anima, di Dio, di Sacra
menti, costei incominciò dare in ismanie,
piangere, disperarsi. Bisognò allora che la
pia visitatrice cambiasse idea : pur non volle
allontanarsi da quel letto di dolore e di di--
sperazione senza fare un ultimo tentativo .
Trasse di tasca un abitino e lo porse alla
sofferente, assicurandola che in quel Cuore
adorabile troverebbe lenimento ai dolori . Con
un moto quasi convulso, la malata lo prese,
lo baciò e se lo strinse al petto ; poi levando
gli occhi al cielo parve mormorasse una
preghiera . E quel Gesù che scruta nel cuore
di tutti gli uomini e che immensamente li
ama, fe' sentire la potenza della sua mise-
ricordia . Qual cambiamento avvenne nei modi
dell'inferma ! Si volse tosto alla sua visita-
trice e le disse : « Mi si mandi un sacer-
dote, ed io mi confesserò volentieri. » Nel
di seguente infatti si confessò, ricevette con
edificante pietà il S . Viatico, e nei giorni
che le rimasero di vita diede evidenti prove
del gran mutamento che erasi operato nel-
l'anima sua . Con quanta premura desiderava
al suo fianco persone pie e religiose ! Con
qual trasporto baciava l'abitino del Sacro
Cuore ! Vi fu anzi un istante che fece da
apostolo in mezzo ai suoi, esortandoli a darsi
al Signore, perché in Lui solo, diceva ella,
si trova felicità vera . Quando pel delirio u-
sciva dai sensi ; tornava subito in sè, chia-
mata con qualche pensiero religioso o con
qualche aspirazione a Dio . Ricevuto anche
l' Olio santo e tutti i conforti della nostra
santa religione, morì il 1° di maggio, dandoci
evidenti prove della salvezza dell'anima sua .
In un ospedale militare ammalò di pol-
monea un furiere : la suora che l'assisteva
gli disse : « Signore, si raccomandi a Dio per
aver forza di sostenere con rassegnazione il
suo male. » Ma le fu data una risposta da
miscredente. Più tardi si provò a . far baciare
all'infermo un crocifisso, ma egli si rifiutò
egualmente ; pensò allora la Suora di met-
tere sotto il guanciale, a sua insaputa, una
medaglietta della Madonna, supplicandola
d'intercedere presso il suo divin Figliuolo
per la conversione di questo povero giovine .
Intanto si fecero preghiere al Sacro Cuore
in comune, d' innanzi alla sua immagine, che
si venera esposta nell' ospedale stesso . La
Suora raddoppiò le premure nell'assistere il
furiere e di tratto in tratto, secondo che l'oc-
casione le si presentava, non ristava di dirgli
qualche buona parola ; ma tutto inutile .
Intanto un altro soldato della stessa sala,
sentendosi ridotto a mal partito dalla sua
malattia, volle fare la SS . Comunione, e dopo
pregò la Suora di volersi fermare presso il
suo letto, perché quel furiere avealo minac-
ciato di discendere con lui a risse e peggio
se egli avesse ricevuto il S . Viatico . La Suora
si fermò per contentare il giovine, e lo con-
sigliò a non temere, perché il furiere non
poteva muoversi da letto, e ancora perchè
la disciplina militare impediva il suo tristo
divisamento . Cosi ella dolorosamente confer-
mava che senza un miracolo del Cuor di

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Gesù, quel furiere non si sarebbe convertito .
Il giorno stesso tentò la Suora di dire a quel-
l'ostinato qualche buona parola, ché lo ve-
deva in fin di vita - Furiere, gli disse,
quanto mai ella si troverebbe contenta e
tranquilla se ricevesse i Sacramenti! - Ma
io, rispose quegli, non ho peccati . - Ascolti,
rispose la Suora, la vita militare ha dei pesi,
potrebbe ella non averli portati tranquilla-
me;ntavdoilcgovanimlt,
questi qualche volta le avranno dato motivo
di' nquietarsi, e così si sarà trovato in occa-
sione di commettere altre colpe, che il cap-
pellano l'aiuterà a ricordare . - L'infermo a-
scoltò . . . stette un momento, e poi disse : -Vo-
glio confessarmi : mi chiami il cappellano . -
Fece la sua confessione e comunione, licenziò
tutti i suoi amici, che molti ne aveva, e disse
l:-L.oarscitemnqulocaSr
Questa, rimasta, gli suggeriva atti di ringra-
za.:imeCnotqudplS
ebbe terminato - Suora, le disse, ora sono
contento . -
Il buon Gesù donandogli la salute dell'a-
nmiavolechdnargiquelcorp,
ei.nbrvtmpoguaì
Un sergente della stessa sala, visto il fatto
dc:-eolmpagn,hiòSuoraeldis
Vorrei confessarmi, come ha fatto il furiere,
masongiàtrechsolntadi
Sacramentì ; non ho coraggio di farlo . - Il
fu:riealsntqueparol,tsgide
- Fatti animo ; io dalla prima Comunione
non aveva più ricevuto i Sacramentì ; ma,
dopoché mi sono confessato mi sento con-
tentissimo . - Il sergente si persuase a tal
consiglio e ricevette anch'egli i Sacramenti .
Prima di uscire dall'ospedale il nostro furiere
andòslutreSoa,plcuimezo
cuor di Gesù gli aveva concesso un si sin-
go;laerfvcpmsahenl
occasione della vicina Pasqua soddisferebbe
il precetto.
Sia benedetto in eterno il Cuore SS . di
Gesù !
ARRIVO DEI NOSTRI MISSIONARI .
Collegio Pio Villa Colon (Montevideo)
20 marzo 1885 .
REv .mo E CARISS . SIG . D . RUA,
A quest'ora avrà ricevuta la lunga relazione del
nostro viaggio da Marsiglia a Montevideo, con tutte
le circostanze più o meno buone, e con la conso-
lante notizia del felice nostro arrivo in questo
nuovo mondo . Mi restringerò pertanto solamente
a quello che riguarda Monsignor Cagliero dappoi
il suo arrivo in Colon .
Arrivammo a Montevideo il giovedì scorso 12
corrente. Avendo Monsignore divisa la squadra sa-
lesiana e deciso di scendere a terra in questa Re-
pubblica, per visitare le case dell' Uruguay e ri-
posarsi alquanto, approfittò delle gentilezze della
Commissione sanitaria di questa città , venuta a
visitare i passeggieri, e scese con quei signori nel
magnifico vaporino del governo, accompagnato da
D . Savio Angelo, dal segretario e da sei altri . Ciò
che pareva semplice buona ventura era invece di-
sposizione della Provvidenza . Il dottore della Com-
missione , buon cattolico , avendo saputo dal co-
mandante della Bourgogne che quegli ecclesiastici
erano Salesiani e che Monsignor Cagliero, benché
vestito da semplice prete, era il Vescovo titolare
di Magida, ne fece gran festa , entrò in intimità
con Monsignore, piacendogli , diceva egli, questo
modo di viaggiare democratico e repubblicano , e
colmandolo di onori lo presentò agli altri impie-
gati del governo .
Cammin facendo incontrammo D . Lasagna e D .
Costamagna sopra di una barca ; fermammo il va-
porino, e quindi scesero essi pure con noi a terra .
Il molo era rigurgitante di curiosi, e noi in numero
di undici tra preti e chierici sbarcammo, mentre
un decreto del governo ed un progetto di legge
che si stavano approvando contro i religiosi, ten-
deva a proibir loro l'entrata nel porto, perchè già
troppi e troppo numerose le loro case . Temevamo
quindi, ed a ragione, qualche scherzo dai popolani ;
ma nulla di questo . La moltitudine veduto il va-
porino del governo e la Commissione sanitaria del
porto, che ci stringeva la mano e ci dava il saluto
ed il buon arrivederci, tacque e fece largo al no-
stro passaggio .
Fummo subito da Monsignor Yeregui ed era
assente ; quindi dal signor Buxareo nostro amico,
ed esso pure non era in casa . Allora visitate le
Monache salesiane ci recammo alla stazione del
Ferro Carril Central per giungere quanto prima
a Colon . Di qui Monsignore spedì il telegramma
a Torino annunziante il suo felice arrivo .
Alla stazione di Colon erano ad attenderci i gio-
vani tutti del Collegio , avendo alla testa tre a-
lunni che portavano tre bandiere : l' Uruguayana, la
Papale e l'Italiana, cioè quelle bandiere che aveva
Monsignore stabilite nel 1876 . Discesi noi dal
treno, ci accolsero tra entusiastici evviva di gioia
e con spari di migliaia di razzi e di petardi da sem-
brare il nostro non un arrivo di amici , ma un
attacco di nemici . Preceduti da un vispo giova-
netto a cavallo portante la bandiera nazionale, ci
avviammo pel lungo ed incantevole viale che mette
al collegio, sempre accompagnati e seguiti da spari
ed evviva .
Giunti al collegio Pio per prima cosa s' entrò
nella cappella a rendere grazie a Dio ed alla Ver-
gine SS . Ausiliatrice per tanti e sì grandi favori
che ci compartirono nella traversata . Esposto il
Santissimo Sacramento, Monsignore dopo il solenne
Te Deum diede la benedizione pontificalmente . Si
immagini, carissimo signor Don Rua, se abbiamo

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potuto dimenticarci in quel solenne istante dell'a-
matissimo Padre nostro D . Bosco, di V . S ., dei
confratelli , dei cari giovani dell' Oratorio e di
quanti Cooperatori e Cooperatrici hanno colle loro
preghiere concorso al nostro felice arrivo sul con-
Paysandù, con altri due signori di quella città,
e alcuni giovani amici , già alunni del Collegio
Pio nel 1876-1877 .
Benefattori ed ammiratori del collegio e delle
opere salesiane venivano a intrattenersi col primo
tinente americano ! Pregammo , ed assicuro che Vescovo salesiano, a salutare il loro antico ed in-
proprio di cuore per tutti, implorando sopra di timo amico , e chieder e notizie di D . Bosco e a
ciascuno le benedizioni del Cielo .
Il giorno 13 si passò in collegio riposando presso
il soave profumo e la più soave e balsamica om-
bra degli Eucaliptus della grandiosa Villa Colon .
Ne avevamo proprio bisogno . Pensi che da 15 o
20 giorni parecchi di noi non avevano dormito, e tutti
passare allegramente la giornata con noi . Facendo
bella corona a Monsignor Cagliero presero parte
al modesto pranzo del collegio . Non dico dei brin-
disi che fioccarono da ogni lato del nostro grande
refettorio, secondo l'uso americano . Parlarono gli
invitati lodando i Salesiani e felicitando i nostri
bramavamo di esercitarsi nuovamente nel cammi- cento alunni ; parlarono gli alunni inneggiando agli
nare diritti, giacche l'ondeggiare del Bourgogne invitati , a Don Bosco , ai loro cari professori, a
avevaci sponte e spinte assuefatti a camminare Leone XIII ed a Mons . Cagliero .
barcollando .
S'io volessi qui restringere e riassumere l' in-
La voce del lontano Vescovo di Montevideo fuocato discorso del prefato dottor Zorilla, non ci
venne a rallegrare il nostro riposo . Per mezzo del
telefono dava il benvenuto a Monsignor Cagliero,
palesava il suo rincrescimento per non essersi tro-
vate a casa nell'ora dell'arrivo, chiedeva notizie
potrei riuscire, a meno che mi contentassi di una
storpiatura ; e mancami ora il tempo di accennare
a lungo le sue belle parole . Monsignore finì col-
l'animare i giovani ad essere fedeli alla grazia del
di D . Bosco .
Signore, che loro procurava nel collegio Pio una
D . Costamagna verso sera affrettavasi a partire vera, sana e soda educazione cristiana .
per Buenos-Aires, onde trovarsi allo sbarco del Quanta religione e quanto coraggio cristiano nei
resto della carovana rimasta a bordo del Bour-
gogne . Il giorno 14, sabbato, dovea pure essere
trasportato a Buenos-Aires tutto l'equipaggio sa-
lesiano . All' indomani Monsignore dopo la santa
Messa, accompagnato dal carissimo nostro D . La-
sagna, incominciò le sue visite . Andammo primie-
ramente a Montevideo per ossequiare S . E . Mon-
signor Matera, Delegato Apostolico, il quale, dopoché
fu espulso da Buenos-Aires, vive ritiratissimo in
una palazzina quasi fuori di città . Essendo però quel
cattolici orientali! Dio li conservi sempre tali e
conceda di attirare nelle loro file ancora molti
altri poveri giovani caduti nelle trame della fra-
massoneria .
Lunedì, 16, dopo la s . Messa, Monsignore volle
recarsi a visitare il collegio di Las Piedras . Que-
sto paese dista da Colon circa 20 minuti di ferro-
carril . La popolazione vi è buona e cattolica ; e
si può dire (mi assicurano) che è il paese mas ca-
tolico y religioso de la Republica oriental .
giorno la festa natalizia dell'Imperatore del Bra- Il collegio é unito alla parrocchia . I giovani
sile, come diplomatico doveva far visita al mini- tutti, in numero di 60 , erano ad attenderci alla
stro brasiliano e quindi erasi recato a pranzo presso staziono coi loro maestri ed assistenti . Il direttore
i PP . Baionesi , che stanno nel centro di Monte- e parroco D . Mazzarello ci accolse e condusse fe-
video . Lo trovammo colà e ci ricevette con grande stannttee in collegio, povero alla salesiana, ma ricco
piacere, abbracciando M onsignore e intrattenen- di pietà e di allegria, e di uno spirito di sempli-
dosi con lui in particolare colloquio per circa tre cità che incanta . Veramente non ci pare d'essere
quarti d'ora .
Accomiatandoci , volle accompagnarci fino alla
porta di strada . I buoni PP . Baionesi sono pure
grandemente affezionati ai Salesiani che presso di
loro trovano , semprechè vanno in Montevideo ,
tanto lontani da Torino ! I buoni giovani di Las
Piedras ci accoglievano colla stessa confidenza,
ilarità di quelli dell' Oratorio , e se avessero un
locale più ampio (e parlassero italiano anziché spa-
gnuolo) diremmo che un sogno è il nostro e che
ospitalità proprio fraterna . Il Signore solo può ri- noi siamo ancora presso del tempio di Maria SS .
compensarli di tanta carità .
Ausiliatrice . Quante grazie ci fa il Signore fin dal
Usciti di là ci portammo all'Episcopio . Monsi- principio della missione . Se i poveri Indii della
gnore Yereguy ebbe per noi parole d'amicizia con- Patagonia e della Terra del Fuoco saranno tutti
solanti , che lasciarono nel nostro cuore le più così, dove avremo noi un po' di merito?
dolci speranze . Esso ricordò la visita fatta all'O- Qui fermossi Monsignore fino all'indomani, mar-
ratorio, quando anni sono venne in Italia, e parlò tedì, per aver tempo di visitare il piccolo col-
con molto affetto di D . Bosco, dei superiori e dei legio delle Suore di Maria Ausiliatrice , che
giovanetti di Valdocco .
già conta 6 alunne interne e circa cento esterne,
Tornammo a Colon a sera inoltrata stanchi di e quando sarà preparato un locale sufficiente, pro-
corpo, ma col cuore pieno di consolazione .
mette di aumentare prodigiosamente, come prodi-
L' indomani 15, domenica , dopo le funzioni in giosamente aumentò ed aumenta quello dei giova-
chiesa del mattino, Monsignore si ebbe una gratis- netti .
sima sorpresa in collegio . Vennero a visitarle da Celebrata la s . Messa nella bellissima chiesa
Montevideo Don Feliz Buxareo nostro amicissimo ; parrocchiale ce ne ritornammo in Colon, ove, circa
il valentissimo scrittore del Bien Público, il Mar- le 10 , venne Mons . Nunzio a restituire la visita
gotti dell'Uruguay, il valente oratore, il dottore a Monsignore . Buono com'è accettò l'invito e fer-
Don Juan Zorilla ; il signor Macheca deputato di mossi a pranzo con noi e s'intrattenne a discorrere

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famigliarmente coi Salesiani e coi giovani, dimo-
strandosi soddisfattissimo dell' ordinamento e del-
l'andamento del collegio e contentissimo al tempo
stesso d' aver conosciuto bene lo scopo e lo spirito
della Congregazione Salesiana . In segno di sua sod-
disfazione regalò a Monsignor Cagliero un bel paio
di sandali pontificali in tela bianca riccamente ri-
camati in oro fino e di prima qualità ; e vari al-
tri oggetti preziosi, dono a lui fatto dal compianto
vescovo di Cordova .
Lo accompagnammo, Monsignore ed io, a visi-
tare la bellissima quinta (chinta o palazzina)
delle Suore, e ci accomiatammo del miglior ac-
cordo . Deo gratias! Mercoledì 18, due chierici
partirono pel collegio di Paysandù ; e Don Ferrero
per Las Piedras .
Verso le 9 Mons . Yereguy venne a restituire
la visita e s'intrattenne circa un' ora visitando il
collegio .
Alla sera essendo la vigilia di S . José, incomin-
ciai io pure a confessare,e mi sono meco mede-
simo meravigliato di tanto ardire . Ma in nomine
Domini ho lavorato per ben circa tre ore e par-
lando spagnuolo , non di quello classico certa-
mente ! !
Ieri , giovedì 19 , festa del nostro protettore
S . José, Monsignore disse Messa della Comunità,
e vi fu comunione generale . Indi alle 10 D . Savio
cantò la Messa assistita pontificalmente.Dopla
Messa Monsignore diede la Cresima a più di 50
tra giovanetti e giovanette , bambini e bambine ,
interni alcuni, ma la maggior parte della campa-
gna d'intorno .
Dopo pranzo andammo, Monsignore ed io con Don
Lasagna, a fare visita al signor Piaggio agente
della Compagnia o Società Piaggio di navigazione .
D . Cavatorta con un compagno partì per Nicthe-
roy sul medesimo Bourgogneche aveva por-
tati noi qui, gli altri a Buenos Aires, ed ora ri-
torna a Marsiglia .
In maggio alcuni altri dovranno recarsi a Nic-
theroy per andare di là al aprire la nuova casa di
San Paolo .
Alla sera i giovani del collegio diedero una pic-
cola Accademia in onore di Monsignore . Si cantò
qualche pezzo de' melodrammi del nostro D . Rota,
che mi parvero stupendi e non a me solo ; si les-
sero componimenti bellissimi in prosa e poesia, e
Monsignore finì ringraziando dell' affetto, ed esor-
tando tutti a mantenersi sempre coraggiosi cattolici,
lontani da coloro che cercano di rubar loro la fede
solleticandoli con piaceri ecc . Così terminò la gior-
nata in onore di S . Giuseppe . Oggi, 20, incomin-
ciano regolarmente le scuole , giacché le vacanze
autunnali sono dal 24 dicembre al 1 ° marzo .
Buenos Aires, 27 marzo 1885.
Riprendo la mia corrispondenza che non ho po-
tuto inviare, e così proseguo il mio diario .
Al 21 celebrata di buon mattino la s . Messa ,
Monsignore con Don Lasagna e col segretario partì
per fare alcune visite in Montevideo . Ci recammo pri-
mieramente al magnifico collegio diretto dalle ot-
time Suore dell' Orto . Visitammo la cappella, le
scuole , ilabort,esldircazonetu
insomma, e le assicuro, carissimo sig . Don Rua,
che quel locale è proprio ordinato per bene a cri-
stianamente educare le giovanette della capitale
dell'Uruguay . Non parlo delle attenzioni usate nè
delle feste fatte a Monsignore , ché può ben im-
maginarle . Di là passammo a visitare il nostro
principalissimo benefattore di Colon, il signor Bu-
xareo e la sua eccellentissima signora . Facemmo
in casa loro l' almuerzo ossia dejeuner, e poi ci
recammo alla cattedrale per recitare un Requiem
sulla tomba, monumento del santo Vescovo Mon-
signor Vera . Indi andammo alla curia e poi ai Pa-
dri Cappuccini, che sono amici nostri a tutta prova .
Quantunque stanchi e grondanti sudore per il caldo
soffocante, Monsignore volle visitare ancora alcune
altre persone benemerite dell'opera nostra ; e dopo
le 5 p . partimmo col treno per Colon, ove giun-
gemmo alle 6 1/4 per riposarci un poco e prepa-
rarci alla funzione del domani, domenica di Pas-
sione .
Erasi stabilito appunto questo giorno 22 per con-
ferire le sacre ordinazioni del Presbiterato ad Al-
banello , e de' Minori a quattro altri confratelli .
Padrino del neo sacerdote fu il sig . Uriarte, fer-
ventissimo cattolico della capitale e nostro amico
e Cooperatore Salesiano . Egli regalò al suo pu-
pillo un bellissimo calice d'argento . Dopo una fun-
zione pontificale non breve e tanto faticosa, Mon-
signore anziché riposarsi , al dopo pranzo recossi
a dare la Benedizione dalle nostre Suore, indi verso
le 6 assistette alla merenda campestre dei convit-
tori che in 80 circa si sono mangiato un bue ar-
rostito in mezzo al campo .
Gustammo noi pure l'assado con cuero e lo tro-
vammo eccellente . Quindi staremo bene in Pata-
gonia, ove non avremo altro cibo . Questo assado
con cuero altro non è che un arrosto di bue, cui
non si tolse nè cuoio nè peli .
Alle 7 1/2 Monsignore tenne ai confratelli una
conferenza e raccomandò a tutti lavoro e pietà .
Il lunedì 23 era fissato per la partenza , epperò
celebrata la s . Messa e preso commiato dai con-
fratelli e dai giovani che ci si stringevano attorno
con quella affettuosa famigliarità tutta loro pro-
pria e che ci fece pensare alla partenza da To-
rino, lasciammo il Collegio Pio e Montevideo, ci
imbarcammo sull'Apollo per Buenos Aires . Era-
vamo quattro ; Monsignore, D . Savio, D . Lasagna
e lo scrivente . Gli altri già ci avevano preceduti .
Soffiava un fortissimo vento ; le onde sbattevano
furiose contro il vapore, folte nuvole coprivano il
cielo, quando noi in nomine Domini salpammo col
cuore commosso sì, ma pieno di confidenza in Co-
lui che comanda ai venti ed in Quella che è Stella
del mare . Monsignore si ritirò in cabina, D . La-
sagna lo seguì , e D . Savio ed io ci recammo a
pranzo, e quindi sul ponte a contemplare a nostro
bell'agio la maestosa imponenza di un mare in tem-
pesta : non discendemmo a riposo che dopo le 11 .
Alle 6 del domani 24, eravamo a Buenos Aires !
Era cessato il vento , calmo il mare , sereno il
cielo , e Don Tomatis sopra di una barchetta ci

1.7 Page 7

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aspettava . Discendemmo ; sul porto attendevanci ,
oltre a D . Cassinis, e Belmonte, una rappresen-
tanza della Società di S . Vincenzo de'Paoli, e altra
della cappella italiana, con varii signori Cooperatori .
Salimmo in vettura e dopo un'ora, o poco meno,
scendevamo innanzi alla chiesa di S . Carlos in Al-
magro . Vennero incontro a Monsignore i giovani
delle Compagnie del SS . Sacramento, di S . Luigi
e di S . Giuseppe col proprio stendardo . Oh quanto
ci commosse la divozione di tanti cari nostri gio-
vani ! Monsignore celebrò Messa mentre dall' or-
chestra si cantavano mottetti, e si suonava l'har-
monium e la banda ; indi quantunque stanco e
digiuno da 24 ore, volle dall'altare salutare e rin-
g raziare i Benefattori, amici e Cooperatori e i gio-
vani tutti della bellissima accoglienza ; e parlò per
quasi mezz'ora . Usciti di chiesa in mezzo agli ev-
viva e suoni e canti, s'andò a prendere un po' di
ristoro . In questo mentre Mons . Espinosa Vicario
g en . di S . E . ed il dottor Torrero giunsero per
abbracciare l' antico amico , novello Vescovo, di-
mostrando una volta ancora quanto bel cuore essi
abbiano in seno e quanto affetto ci portino .
Senza porre tempo in mezzo, essendo la sera prima
arrivato pure S . E . l'Arcivescovo da una missione
al campo, siam andati a prostrarci innanzi a lui,
che accolse Monsignore colla bontà di un padre,
coll'affetto di un fratello, e s'intrattenne con lui
affabilissimamente, domandando notizie di D . Bosco
e di D . Rua e degli altri superiori , cui ricorda
sempre con affetto e con piacere . Nell' accomia-
tarsi, volle ad ogni costo mettere la croce a Mon-
signor Cagliero , patente non solo , ma sopra del
pastrano, e così l'accompagnò fino alla porta, ordi-
nando egli stesso a sue spese una bellissima vettura .
Venne eziandio a visitar Mons . Cagliero il sig .
Dottor Carranza, Presidente generale della Società
di San Vincenzo de' Paoli in tutta la Repubblica,
e nostro amico .
Dopo tante fatiche era ben giusto che Monsi-
gnore si riposasse, e riposò difatti il 25 e 20, ben
inteso solo occupandosi delle cose nostre e visi-
tando le nostre Suore e trattando con i confratelli
degli affari particolari .
L'Arcivescovo venne ieri (26) a restituire la vi-
sita a Monsignor Cagliero insistendo che vuole che
pontifchiefaciafunzionicontutalibertà.In-
tanto il parroco della Plata , nuova città fabbri-
cata in questi ultimi anni, scrisse a D . Costamagna
per avere un sacerdote italiano nel tempo pasquale,
per le confessioni ed istruzioni degli Italiani di
là : probabilmente partirà D . Savio lunedì pros-
simo e vi si fermerà due o tre settimane .
Noi cominceremo a lavorare parte qui in San
Carlos, parte alla Boca e parte alla cappella della
Misericordia, e coll'aiuto di Dio e la protezione di
Maria SS . Ausiliatrice, per le preghiere del caris-
simo nostro D . Bosco e dei confratelli e Coope-
ratori , speriamo fare un po' di bene a tante po-
vere anime, misere schiave del demonio, quantunque
figlie, pel battesimo, del Signore .
Continui, sig . D . Rua, a pregare per noi e per
me particolarmente affinché il Signore mi conceda
la perseveranza nel proposito buono di amarlo e
servirlo tutto il tempo della mia vita .
S . Carlos en Almagro (Buenos Aires),
30 marzo 1885.
Monsignore, il giorno 24 marzo , alle 2 pome-
ridiane, andava a visitare le nostre Suore di Maria
SS. Ausiliatrice presso Almagro . In questa casa
si erano radunate per accoglierlo tutte le Suore
della Boca , di Moron e di S . Isidro, e in una
sala modestamente addobbata gli lessero alcuni in-
dirizzi . Qui nell'anno scorso si diede principio ad
un educatorio per fanciulle, ed il loro, numero va
crescendo in modo che presto non si potrà accet-
tarne più nessuna per mancanza di locale . Però
l'infaticabile D . Costamagna è dietro a far co-
strurre un altro braccio di fabbrica per rendere
più commodo il Collegio . Le Suore hanno eziandio
aperte scuole per le figlie esterne , le quali pre-
sentemente ascendono al numero di 50 . Se ne po-
trebbero raccogliere molte di più se non mancas-
sero i mezzi per riceverle gratuitamente .
In quanto all'Oratorio festivo , grazie a Dio ,
questo va prendendo sempre più sviluppo . Nel
Ranchito (così chiamasi la casa in cui stavano
prima le Suore , per essere fatta a modo delle
abitazioni di campagna, chiamate Ranchos) non si
poteva fare quasi nulla a pro delle povere giova-
nette , perché ristrettissimo era il luogo . Era
molto quando si potevano radunare venti o trenta
ragazze, e la cappella essendo piccola, n'era piena
o zeppa . Vi era proprio di bisogno che la Ma-
donna desse una mano e porgesse aiuto per fare un
un po' di bene . Infatti Essa ci procurò l'attuale abi-
tazione . Quindi adesso tutte le domeniche si ve-
dono qui raccolte cento e più ragazze per assistere
alle sacre funzioni , per udire la parola di Dio ,
per cantare le lodi di Maria, per ricevere la be-
nedizione . Qui passano il restante del giorno fe-
stivo divertendosi allegramente fuori dal pericolo
di offendere il Signore , quantunque sia molto li-
mitato lo spazio destinato alla ricreazione .
Molte di queste giovanette appartengono alla
Congregazione delle Figlie di Maria, quindi tutte
le Domeniche cantano l'uffizio della celeste Madre
e al mattino buon numero di esse si accosta ai
SS . Sacramenti con una devozione che grande-
mente consola . Una volta al mese c'è la Comu-
nione generale di tutte le Figlie di Maria e nelle
principali festività eziandio la Comunione di tutte
le altre che già vi sono ammesse . Per attirarle
vie più alle pratiche religiose le buone Suore u-
sano varie industrie . Di quando in quando dànno
rappresentazioni teatrali e due volte all'anno, an-
che la così detta riffa . Ogni ragazza che fre-
quenta l'Oratorio ha un libretto , nel quale ogni
domenica si stampa un vale, e chi ha frequentato
di più l'Oratorio, avendo più vale, può guadagnare
maggior numero di piccoli premii che servono di
stimolo ad una maggiore assiduità . Così pure si
fa nelle altre case delle nostre monache che ab-
biamo in America, La Boca, S . Isidro, Moron,
Montevideo ed anche nella Patagonia .
Come vede , sig . D . Rua, le fatiche dei Sale-
siani e delle Suore sono dal Signore visibilmente
benedette e prosperate. Dunque a Lui solo sia

1.8 Page 8

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l'onore e la gloria . Aggiungo che la nostra chiesa
nuova alla Boca è omai terminata e speriamo che
presto si potrà aprire al pubblico .
Almagro, 16 aprile 1885.
Siamo tornati ieri mattina alle 10 1/2 da Pay-
sandu . Monsignore , accompagnato dal segretario
e dall' ispettore D . Lasagna , vi era andato il
7 del corrente per visitare que' buoni confratelli,
per incoraggiarli e per rallegrarsi seco loro nel Si-
gnore del gran bene che già s'incomincia a fare spe-
cialmente ai giovanetti di quella città . Non sono
che pochi mesi che si aperse il Collegio sotto il
titolo di Nostra Signora del SS . Rosario , e già
ebbimo la consolazione di trovarvi alcuni giova-
netti interni e quasi un centinaio di esterni . Tutti
di un carattere semplice e pieghevole molto, hanno
preso tanta affezione al Collegio ed ai Salesiani che
dal mattino alle 6 1/2 sono con loro fino alla sera
all'ora stessa, eccettuato il tempo del pranzo che
essi ad industria abbreviano per correre a ricrearsi
in Collegio.Sefoslrpmeo,asrb
quivi tutto il giorno e tutta la notte.Lepos
assicurare, e non io solo, ma sono meco dello
stesso pensiero D . Lasagna e D . Giordano , che
cioè questi buoni giovanetti non sono per niente
inferiori a que' bravi nostri amici alunni dell'Ora-
torio .
Quanto abbiamo parlato di essi e del tempo
passato negli otto giorni trascorsi in Paysandu !
La Domenica in Albis Monsignore distribuì infra
missam la prima Comunione a circa 150 tra gio-
vanetti e giovanette . Queste ultime in numero di
cinquanta circa , erano state istruite dalle Suore
dell'Ospedale . La parrocchia era letteralmente
piena stivata di gente : e quando prima di far la
Comunione Monsignore dall'altare rivolse alcune
infervorate parole ai fortunati angioletti che sta-
vangli innanzi, vidersi non pochi a versar lagrime
di tenerezza e di amore per Gesù che si prepa-
ravano a ricevere . Stupendo e non senza frutto fu
pure il discorso, fatto da Monsignore al popolo ,
dopo la Messa . L'argomento fu : « La fede non
basta, ci vogliono le buone opere, ci vuole la pra-
tica dei Sacramenti . » Questa funzione destò grande
entusiasmo nel popolo .
Il Collegio , fabbricato tutto di pianta allato
della parrocchia, è assai bello e può meritamente
dirsi la prima costruzione di Paysandu per bel-
lezza e solidità . É capace di 100 giovanetti in-
terni e 200 esterni . Costò invero una somma
enorme, che tuttavia gravita sulle spalle dei po-
veri confratelli Salesiani, e non sappiamo quando
potranno sgravarsene .
Partendo, il signor Governatore e capo del da-
zio ebbe la gentilezza di accompagnarci esso stesso
a bordo del vapore Rivadavia, nella sua scialuppa
con bandiera spiegata e marinai in divisa .
Da Paysandù a Buenos Aires si viaggiò sul
fiume Uruguay, che ad un certo punto unendosi
col Paranà, entra nel Plata . Il tempo della naviga-
zione generalmene bella e quieta varia dalle 12 alle
15 ore . Ora stiamo attendendo D . Fagnano, che
partì il 15 da Patagónes ed arriverà qui dome-
nica prossima , se il Pampero dei giorni passati
non lo arrestò per via . Lunedì Monsignore pensa
di partire per S. Nicolas . Sta benissimo di salute .
D . Savio ritornò dalla Plata, ove fece del gran
bene a tante migliaia di Italiani . Si lavora eziandio
molto nel sacro ministero in Almagro , alla Cap-
pella della Misericordia, ed alla Boca .
Preghi, carissimo signor D . Rua, e dica all'a-
matissimo nostro padre D . Bosco che faccia fare
molte Comunioni pel buon esito della nostra mis-
sione . Il Signore ricompenserà largamente le loro
preghiere e la loro carità .
Saluti tutti i superiori e confratelli , baci per
me la mano a D . Bosco e lo riverisca da parte
di Monsignore .
Suo aff.mo in G . C.
Sac . ANTONIO RICCARDI .
LETTERE BRASILIANE.
I.
Le molteplicì ed importanti notizie che dovemmo
pubblicare nei mesi passati ci impedirono di dare
alla stampa la seguente lettera, la quale per altro
sia per la lontananza dei luoghi, come per un ri-
tardo di recapito, giungeva a destinazione verso il
fine di febbraio . Tuttavia per i sentimenti che vi
sono espressi e per le care notizie che reca, cre-
diamo cosa conveniente pubblicarla .
W Gesù e Maria
Nichteroy, 6 dicembre 1884.
AMAT .MO E REV .MO PADRE,
L' anno volge al suo termine , e si avvicina a
grandi passi la solennissima festa del santo Na-
tale . Fra tutte le feste dell'anno , senza dubbio,
questa è la più cara e simpatica al cuore del vero
cristiano, tanto per la festa in sè come per il suo
significato, e forse è per questo ancora che all'av-
vicinarsi di essa si sogliono da tutte parti man-
dare augurii e felicitazioni, il fratello al fratello,
l' amico all' amico, il figlio al padre . . . Io so che
in questi giorni numerosissime sono le lettere che
da tutte le nostre Case e da mille altri luoghi Le
arrivano in Torino, e che perciò immenso è pure
il lavoro che ha per rispondere a tutte . Ciò non
ostante permetta , amat .mo Padre, che io pure ,
benchè indegno ed ultimo tra' suoi figli, unisca la
mia voce al coro maraviglioso e stupendo che da
tutte parti s'innalza, ed a mio nome ed a quello
di tutti i confratelli e giovani di questa unica e
povera Casa Brasiliana, Le auguri le buone feste
pel santo Natale . Ah ! sì, amatissimo Padre, viva
felice in mezzo a' suoi cari figli di Torino e d'I-
talia tutta ! Essi di noi più fortunati hanno la

1.9 Page 9

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bella sorte di vederla spesso , di parlarle e ba-
ciarle la sacra destra ! Noi peròbenchèlotai
non l'amiamo meno, nè ci sentiamo animati da mi-
nore ardore per Lei, nostro sempre amatissimo e
veneratissimo Padre . Con tutto l'ardore di cui è
capace il nostro povero cuore La felicitiamo in
questa faustissima circostanza , ed imploriamo o-
gni sorta di benedizioni sopra di Lei , il quale
tanto ci ama, e che tanto desidera tenerci tutti
quanti stretti stretti al suo tenerissimo cuore .
Oh ! Mille grazie , signor D . Bosco, mille grazie
per l' affetto che Ella nutre per noi suoi poveri
figli ; ed accetti gli augurii ed i voti che noi dal
più profondo del nostro cuore eleviamo all'Al-
tissimo per la sua prosperità temporale ed eterna .
Voglia Iddio e la santa Vergine Ausiliatrice esau-
dire i nostri sincerissimi voti .
Approfitto di questa occasione per farle un poco
di rendiconto annuale e dirle qualche cosa dell'an-
damento della nostra povera casa . Lo faccio con
piacere perchè ve ne sono varie che Le cause-
ranno vera allegrezza ; e causare allegrezza e pia-
cere a D . Bosco è per noi la più grande , la più
dolce soddisfazione .
Anzi tutto comincerò col dirle che dobbiamo ve-
ramente esser riconoscenti al Signore ed alla San-
tissima Vergine Ausiliatrice della protezione visi-
bile che si degnarono prestarci, durante tutto il
presente anno, per cui, malgrado le vivissime op-
posizioni dei cattivi , si poterono compiere varie
opere veramente sorprendenti .
In secondo luogo subito dopo Dio e la Vergine
Santissima dobbiamo la nostra riconoscenza ed il
nostro affetto al veneratissimo e degnissimo Ve-
scovo D . Pedro Maria Lacerda, il quale vero imi-
tatore delle virtù del grande ed immortale Pio IX
e del suo successore Leone XIII, ci protegge ed
assiste, non solo come Vescovo, ma eziandio come
Padre amantissimo . La frase, tanto celebre, da Lui
proferita molto tempo prima che noi venissimo al
Brasile : I figli tuoi saranno i figli miei , si è
avverata alla lettera ; e le assicuro che noi non
avremo mai creduto di potere qui in queste terre
straniere trovare un Padre sì sollecito ed amante
del nostro benessere, come lo è questo santo e de-
gno successore degli Apostoli .
Oltre l' averci Egli solo , e tutto di suo rega-
lato il terreno e la casa che trovammo al nostro
arrivo in Brasile, esso non ci abbandonò mai un
solo istante e sempre ci aiutò e protesse con tutti
i mezzi che stavano in suo potere . Quando in sul
principio dell'anno, all'aprirsi di questo collegio al
pubblico, i giornali ci mossero quella terribile
guerra, che tanto danno ci fece e che poco mancò
ci facesse naufragare in sul bel principio , molti
che prima si erano dichiarati nostri amici ci ab-
bandonarono ; però fummo sempre potentemente
aiutati e consolati dal nostro Vescovo . Si temette
da tutti per un istante che la casa non potesse
andare avanti e che si sarebbe dovuta chiudere ;
ma il Vescovo stette saldo, e dando l' esempio a
tutti di coraggio e di fortezza ci sostenne e vinse .
Durante poi l' anno scolastico ci diede tali
prove di amore che mai e poi mai le potremo di-
menticare . Per la festa di S . Francesco di Sales
benchè non invitato, perchè poveri e privi di tutto
il necessario per ricevere un sì illustre Ospite ,
volle onorarci di sua presenza e si degnò dire la
santa Messa nella nostra piccola cappella, e si trat-
tenne con noi per ben due giorni , dividendo con
noi la povertà e gli incomodi a cui eravamo an-
cora soggetti per la strettezza del locale .
Per la festa di Maria Ausiliatrice invitato dal
nostro amatissimo superiore D . Lasagna , accettò
con molto piacere l'invito e venne a celebrare la
Messa della Comunità, a dar la Cresima e ad assi-
stere alla Conferenza dei Cooperatori, la quale mercé
l'esempio dato da S . E . Rev .ma, produsse la bella
somma di circa 2000 fr . Più ancora ; egli stesso si
offerì per fare il panegirico della SS . Vergine, ed
il fece con tanto ardore, con tanta eleganza e nello
stesso tempo con tale una dottrina, da lasciarci
tutti ammirati da non sapere quello che più doves-
simo lodare in lui , se l' amore che nutre per la
SS . Vergine , o la scienza e la dottrina di cui è
fornito e di che fece mirabilissimo sfoggio . Questa
volta fermossi con noi una settimana dandoci con-
tinue prove di amore veramente paterno, interro-
gando egli stesso or l'uno or l'altro sulla propria
salute, e dando a tutti avvisi e consigli conforme
credeva meglio per il nostro bene .
Quello però che più ci ha dimostrato quale sia
l'amore del nostro Vescovo per noi, si fu la prova
che ci diede il giorno di s . Michele , mio giorno
onomastico . Oh ! non dimenticherò mai più in mia
vita un giorno sì bello . i confratelli e giovani
della casa vollero, a mia insaputa , fare un poco
di festa in quei giorno e preparare varie cosette
daoferirmilaseraavanticonpoesie ,letr
canti, ecc ., ecc . Fu invitato anche il Vescovo . In
quel giorno però la pioggia cadeva a dirotto, e la
nostra casa dista almeno un'ora e mezza dalla ca-
pitale, ove abita il Vescovo, e con un tratto di mare
da traversaro . Nissuno credeva possibile la venuta del
Vescovo con simile tempaccio, quand'ecco verso il
mezzogiorno spuntare una vettura tirata da due
cavalli bianchi ed i servi in livrea . Era Monsi-
gnora che veniva ad augurarmi la buona festa e
a tener compagnia all'Ecc .mo Internunzio Monsignor
Rocco Cocchia , il quale era giunto poco prima
anche egli invitato per lo stesso fine . Dire come
rimanessi a tale vista non è dato ad una penna
coma la mia . Quello che le posso dire si è che
incancellabile rimarrà per sempre nel mio cuore
la memoria di un si fausto giorno e che profon-
damente vi resteranno scolpite le parole che mi
diressero verso il fine di tavola e l'Internunzio e
il Vescovo .
Per amor di brevità passo sotto silenzio molte
altre cose che potrei dirle onde rendere testimo-
nianza del vero sentimento di carità, di affetto e
della protezione tutta eccezionale che ci diede e
continua a darci questo novello esemplare di santi
Vescovi e conchiuderò queste poche e mal scritte
linee, dicendole che mediante gli aiuti ricevuti,
abbiamo già un locale capace di cinquanta e più
ragazzi, si sono già aperte le tre scuole elemen-
tari, ed abbiamo già cominciato con cinque labo-
ratori : cioè tipografia, legatoria, sartoria, calzo-
leria e falegnami . Le cose tutte paiono ben incam

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minate e spero di essere presto in grado di fare
assai più in vantaggio di questo paese ove tanto ab-
bondano i ragazzi poveri e derelitti . Ciò che ci strazia
l' anima si è vederli scorrazzare per le strade
senza direzione , senza guida . Poveri giovani !
vanno a perdersi!
Oh ! Amatissimo Padre , non si dimentichi di
noi nelle sue preghiere , ci mandi dei confratelli
in aiuto perché siamo pochi e isolati . S . Paolo
ci aspetta , Parà ci sospira , ecc ., ecc . , da tutte
parti del Brasile ci chiamano . Ho in mano più di
50 domande . Mi raccomando a lei, mi raccomando
ai confratelli tutti perchè le necessità di questi
paesi sono urgentissime ed un poco più che si
spetti non si arriva più a tempo . Mi raccomando
ai Cooperatori e Cooperatrici perché noti manchino
col loro zelo nel servizio di Dio e colle loro ora-
zioni di aiutare l'opera nostra .
Rinnovando adesso con tutto il cuore gli auguri
e le felicitazioni espresse al principio della pre-
sente, le estendo ancora a tutti i confratelli e su-
periori della casa di Torino ed in modo partico-
lare al Rev .mo Sig. D . Rua, e a Mons . Cagliero
che aspettiamo di giorno in giorno con aiuti ; ed
a tutti gli altri .
Mi benedica, amatissimo Padre, si ricordi di me
nelle sue preghiere e mi creda
Di V . S . Rev .ma
Obbl .mo ed aff.mo figlio in G . C .
Sec . MICHELE BORGHINO .
II.
Collegio di Santa Rosa
Nictheroy, 12 febbraio 1885 .
REV .MO ED AMAT .MO SIG . D . Bosco,
Perdoni il mio lungo silenzio . Più volte volli
scriverle qualche cosa sopra le mie escursioni
fatte in diversi luoghi di questa provincia col fine
di ottenere qualche aiuto pecuniario pel nostro
povero Collegio,maseprdifgorni
giorno, or per una ragione, ora per un'altra .
Finalmente eccomi qua ad esporle con semplicità
e brevità la generosa carità del popolo Brasiliano .
Per chi conosceva le innumerevoli sottoscrizioni
che si fecero in questo paese per ogni genere di
opere caritatevoli, considerando ancora la crisi per
cui sta passando questo Impero, parea follia spe-
rare aiuti pecuniarii .
Tutti coloro che vennero in questa provincia a
chieder limosina or in favore dei bisognosi, or di
opere pie, vuoi del Brasile, vuoi dell'Inghilterra,
vuoi dei paesi dell'Asia e dell'Africa , ebbero la
consolazione di essere generosamente soccorsi . L'Ec-
cellentissimo Vescovo di Auran dimandò l' obolo
della carità Fluminense a beneficio dei Cristiani
d'Oriente : il Rev . sacerdote Vanghan supplicava
per l'opera dell'Espiazione nel centro della città
di Londra ; i reverendi Missionari dell'Africa in
favore delle loro spinose missioni ; l'Ecc .mo Mon-
signorVescov diPaleopliseVicarioApostolico
di Ho-nam pel bene della povera infanzia della
Cina ; e tutti furono generosamente soccorsi dalla
carità dei Brasiliani .
Ma chi non si era negato a tante sottoscrizioni di
opere pie , potea non attendere alla voce suppli-
chevole del suo Angelo, del suo Pastore, alla voce
del suo Vescovo
Essi infatti diedero ascolto alle suppliche di chi
andava munito di una pastorale del Vescovo a fa-
vore del nostro Collegio .
In questa pastorale l'Ecc .mo Mons . Vescovo
D . Pietro . M . Lacerda, oltre dimostrare i van-
taggi che recherà ai giovanetti il nostro povero
Collegio d'arti e mestieri, manifestava eziandio il
cuor di un padre il quale raccomanda ai suoi fe-
deli di aiutare e voler bene ai suoi figli .
Dietro l'invito di un ottimo signor Fazendero
Pietro Cunha, andai a casa sua, chiamata Fazenda
di S. Sebastiano, che si trova in Dores do Pirahy,
e di lì cominciai la mia missione . Che cuor d'oro ha
mai quel buon signore! Oltre una generosa elemosina
mi diede lettere di raccomandazione ai suoi amici .
Quasi sempre mi servii de' suoi cavalli e del suo
cocchio in Dores do Pirahy e ne' suoi dintorni . ll
primo a cui fui raccomandato è un dottore in età
già avanzata, e da tutti amato per le sue virtù e
pel suo sapere . Questi ebbe la pazienza di sotto-
mettersi a molti incomodi, accompagnandomi per
ben quindici o venti giorni di fazenda in fazenda .
Ecco il nome di ciascun paese dove son stato a
chieder limosina
Dores do Pirahy , Barra do Pirahy , Turvo ,
Amparo, Ipiabas, Città di Rezende, Barra Mensa,
Quatiz de Barra Mensa, Sào Joaquim , Conserva-
toria, Santa Isabel do Rio e Preto .
Fui sempre bene accolto e trattato da per tutto
con molta carità e cortesia, fatte pochissime ec-
cezioni, e cospicuo fu il risultato della questua .
Due cose notai nel caratter Brasiliano : molta
carità verso il prossimo bisognoso e molta divo-
zione alla sempre cara nostra Madonna la Vergine
Santissima .
Chi mi aiutò molto , oltre la zelante coopera-
zione dei parroci , fu il signor presidente della
Camera di Barra Mensa comm . Joaquim Leite, al
quale devo molti favori .
Gesù e Maria non permisero che in questi viaggi,
molte volte fatti sotto i cocenti raggi del sole ed
altre fiate con pioggia, mi alterassero la salute
del corpo, nè che il contatto continuo del mondo
facesse del male all'anima mia . Conobbi sempre
più che nelle cose fatte per obbedienza , vir obe-
diens, loquetur victoriam .
Amatissimo Padre, permetta che le dica ancor
qualche cosa rispetto alla festa del Santo Natale
e a quella di S . Francesco nostro caro Patrono .
Siccome il direttore D . Borghino era partito il
giorno 22 dicembre per Montevideo per varii af-
fari, pregai il Rev .mo sig . Vicario generale ca-
nonico Luigi Raimondo De Silva Britto a venirci
a cantare la Messa di mezzanotte . Accettò e venne
di buonissima volontà . Ci fu Messa , cantata in
musica dai ragazzi, e la Comunione generale di
quei di casa e di molte persone di fuori . Venne
molta gente e tutto andò bene .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Per la festa poi di S . Francesco , non trovan-
dosi ancora a casa il Direttore, il Rev .mo Vica-
rio generale, benché un poco ammalato, venne a
cantar Messa, predicando l'amatissimo signor Ve-
sc.ovCheblaprntzioedscrnel
virtù e doti di S . Francesco ! Era il cuor d'un santo
che tracciava le lodi dell'altro . Ricordò con somma
soddisfazione come egli fosse il primo Vescovo
della Chiesa cattolica che festeggiasse con Messa
pontificale la pubblicazione del Decreto Apostolico
concedente gli onori liturgici e canonici di dot-
tore della Chiesa al preclarissimo S . Francesco di
Sales, Patrono e Titolare della Congregazione Sa-
lesiana di D . Bosco .
Assisteva pure alla nostra funzione, alla sinistra
di Sua Eccellenza Rev.ma, l'Ecc .mo signor Presi-
dente della Provincia .
Finita la funzione, invitammo Mons . Vescovo ed
il signor Presidente a visitare i nostri cinque la-
boratorii, che sono quelli dei falegnami, dei calzolai,
dei sarti, dei legatori e dei tipografi . Accompa-
gnavano Sua Eccellenza Rev .ma e l'ill .mo signor
Presidente, molti signori, canonici, parroci ed altri
preti . Rimasero soddisfattissimi . Alle 6 1/2 colla
benedizione del SS . Sacramento, data dal Vicario
di Nictheroy, terminò la festa .
Avendo supplicato S . Eccellenza Mons . Vescovo
a volersi fermare per alcuni giorni in nostra com-
pagnia, fummo esauditi . La sua dimora fu per noi
un graditissimo regalo . Infatti il giorno 31 gen-
naio cadeva il suo cinquantesimo quinto compleanno .
Al pranzo vennero molti canonici, preti e signori
Al levar delle mense incominciarono i brindisi
pel compleanno del Pastore, del Padre . Egli ri-
spose, ringraziando prima particolarmente varii
benefattori pel loro zelo ed amore con cui ci aiu-
tano e poi tutti in generale . Era un padre che
col cuore commosso ringrazia chi fa del bene a'
suoi figli . Volle quindi lasciarci un ricordo di
quella festa, regalandoci un bellissimo harmonium
del valore di 250 scudi . Noi lo ringraziammo col
canto di due inni composti in suo onore .
Se l'Ospizio progredisce , dopo Dio e la Ver-
gine, lo dobbiamo a Mons . Vescovo , il quale ci
soccorse continuamente e con grandi somme . Fu
esso che ci comperò la prima casa e più di tutti
ci aiutò a fabbricare la nuova ; esso il primo no-
stro benefattore ed amico !
I laboratorii vanno abbastanza bene : l'Ecc .mo
sig . Presidente ci promise la sua protezione e già
mandò lavoro per la tipografia, ed una pompa con otto
galeotti per aiutarci a fare un pozzo .
Ora abbiamo in collegio 43 ragazzi interni ed
8 o 10 esterni ; ne aspettiamo in questi giorni al-
meno 8 ancora, che furono già accettati .
Molte altre cose vorrei dirle ancora, ma temo
aver già abusato della sua bontà . Accetti di
cuore i sinceri ossequii che i suoi ultimi, ma af-
fezionatissimi figli della prima Casa Brasiliana le
mandano, e tutti ci benedica, o amatissimo Padre .
Di Vostra Paternità R .ma
Umile ed obb .mo figlio in G. C.
che r ispettosamente le bacia le mani
D . CARLO GIACOMO PERETTO .
ORIE DEI MISSIONARI CATTOLICI
GL
N
el Congo .
E stratto dall'Unità Cattolica 24 Maggio 1885) .
Il generale Gordon, prima di mettersi alla testa
della spedizione inglese nel Sudan , dove lasciò
miseramente la vita nel modo che tutti sanno ,
era stato nominato amministratore generale delle
importanti stazioni che l'Associazione internazio-
nale possiede nel nuovo regno africano del Congo :
- carica che, da lui dopo abbandonata, è ora oc-
cupata dal luogotenente colonnello sir Francis De
Vinton . - Fermati col presidente gli accordi e
prese tutte le determinazioni relative al suo alto
impiego, Gordon era sulle mosse per andarsene ,
quando, ripigliandosi, disse : « Non abbiamo pen-
sato al meglio : ai missionari ! » - Non datevi
pensiero di ciò , gli rispose il presidente : già si
è provveduto e continueremo a provvedere . L'As-
sociazione è larga di aiuto e di protezione a tutti
i missionari, senza distinzione . » Pensando poi di
dire cosa gradita al generale Gordon, che era pro-
testante della setta dei Presbiteriani, soggiunse
« Abbiamo inoltre dato un sussidio speciale ai
missionari della Società Biblica, ai Battisti, ai . . . »
- « Tutto questo sta bene, interruppe Gordon ,
ma inviatemi missionari romani, molti romani, i
romani che più potete ! »
Racconta quest'aneddoto, in un articolo pubbli-
cato testè nella Revue Généraledi Bruxelles, l'il-
lustre pubblicista Alfonso Haulleville , il quale
espone altresì le ragioni per cui il generale Gor-
don ai missionari protestanti , suoi correligionari
e maestri, preferisse i missionari inviati da Roma,
dal Papa . Quel generale, dopo una lunga dimora
e frequenti esplorazioni . che avea fatto in Africa,
erasi , come tanti altri prima di lui e come lui
protestanti, convinto che « le missioni cattoliche
vi producono risultati più decisivi e di maggior
durata che non le protestanti . Cosa facile a spie-
gare, poiché i missionari protestanti, conducendo
con sé la propria famiglia , alla sicurezza ed al
benessere di questa consacrano le loro prime cure ;
dove invece i sacerdoti cattolici, non d'altro oc-
cupati che del proprio ministero , più presto si
fanno ben volere dagli indigeni , più facilmente
s'insinuano nel cuore dei neri , legandosi ad essi
con rapporti più diretti e famigliari . »
E di questa differenza il generale Gordon aveva
sotto gli occhi quante prove bastavano , per sog-
giogare anche il più implacabile nemico del cat-
tolicismo . « I missionari cattolici non tardarono a
comprendere come il miglior modo di spianare la
via alla civiltà cristiana, in quelle terre abbru-
tite , fosse di estendere in modo speciale le loro
sollecitudini alla gioventù . Insegnano ai fanciulli
la religione, loro apprendono un mestiere, e frat-
tanto creano nuovi apostoli, i quali, venuto il loro
tempo, spargeranno la buona novella ai loro fra-
telli diseredati . I neri adulti, ammirati, degli sta-
bilimenti che vedono sorgere accanto alle loro ca-
panne , e delle paterne cure che ai loro figli si

2.2 Page 12

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prodigano , ricevono e trattano i missionari con
rispetto ; ascoltano i loro insegnamenti, e non po-
chi si convertono di cuore . »
Certo, sull'animo d'un amministratore generale,
come era il generale Gordon, il quale doveva ri-
spondere dell'ardua impresa di dirozzare un paese
incognito, non poté a meno di produrre una viva
sorpresa l'aver veduto a Bagamoyo, San Giuseppe,
Léopoldville , ecc. , sotto la direzione dei Padri
dello Spirito Santo, « i giovani neri, in ampii e
comodi stabilimenti, lavorare chi da tipografo, chi
da sarto, chi da calzolaio, chi da agricoltore ; ed
i missionari cattolici spargere su quella gioventù
i sudori d'una pazienza incredibile . » Né al suo
intelligente sguardo poté sfuggire che le conver-
sioni operate dalle Società Bibliche e relativi mis-
sionari « duravano quanto duravano l'interesse e
la cupidigia che le avevano determinate . » Quindi
nessuna meraviglia che, volendo rispondere all'a-
spettazione che aveva dell'opera sua l'Associazione
internazionale del Congo, mettesse egli per condi-
zione che gli si inviassero missionari romani, molti
missionari romani , missionari romani quanti più
si poteva .
Non fu diverso da quello del generale Gordon
l'avviso della Conferenza europea, che, negli scorsi
mesi, si tenne sul Congo a Berlino . Ivi pure è
stato ritenuto che l'opera incivilitrice aveva bi-
sogno dell'apostolato religioso che la precedesse,
e, colla fiaccola della fede nella mano, le rischia-
rasse la via. Imperocchè, come egregiamente os-
serva Alfonso De Haulleville , « l'apprendere ai
selvaggi ed in parte cannibali dell'Africa centrale
i benefizi del commercio, del libero scambio, del-
l'igiene ; loro insegnare a vestirsi , a costrurre
abitazioni, coltivare la terra . . . è, fuori di dubbio,
grande e nobile scopo, ma non é il tutto e non è
la cosa principale . I nostri padri, i grandi colo-
nizzatori di ducento anni fa , quegli uomini che
fondarono colonie e tanto floride in America, alle
isole Manille, sull'occidente dell'Africa , non fon-
davano colonie senza la scorta della Croce : Crux
spes unica! Se veramente si desidera , di popoli
incolti, formare nazioni forti e civili , è mestieri
che si parli al loro cuore , alla loro coscienza ;
loro si insegnino i consolanti precetti della cri-
stiana religione , prima che si parli d'interesse .
Se questa prima condizione è trascurata, si corre
rischio di svolgere dei loro istinti , solamente i
meno nobili e più pericolosi ...»
Fra le schiere de' missionari cattolici che, come
scriveva fin dal dicembre 1884 l'officiosa Corri-
spondenza Politica di Vienna, « vi stanno araldi
della civiltà, » milita valoroso, infaticabile, ricco
già di trofei e di gloriose conquiste , anche un
drappello d'Italiani, i missionari, vogliamo dire ,
che vi spedisce e vi mantiene , con zelo di apo-
stolo e con generosità di Principe della Chiesa ,
l'eminentissimo Cardinale Arcivescovo di Verona .
Il Vicariato apostolico dell'Africa centrale, che
essi reggono, è uno dei più importanti, e ripetute
volte noi stessi abbiamo avuto occasione di trat-
tenere i nostri lettori sul loro eroismo nello scuo-
tere dall'Africa le tenebre ed il giogo della bar-
barie, diffondendovi i lumi della civiltà cristiana .
Il pensiero dei veri Italiani vola spesso a quei
generosi, i quali, nell'atto che , spregiando ogni
maniera di pericoli ed affrontando impavidi la
morte, fanno rifiorire in Africa la libertà dei fi-
gli di Dio, vi tengono alto, accanto alle altre na-
zioni, il nome italiano , che in Italia si fa a chi
più avvilisce e contamina . Ma vola oggi special-
mente, festa delle Pentecoste , e contemplando i
missionari africani di Verona, lottanti nel glorioso
agone, ne prende conforto ai mali che ci premono
e ritempra la sua speranza nel Divino Spirito, il
cuisuonorinovaiprodigidi19secolifa,cheil
Manzoni, ne' suoi Inni Sacri, così ritrae
Come la luce rapida
Piove di cosa in cosa,
E i color varii suscita
Ovunque si riposa ;
Tal risuonò molteplice
La voce dello Spiro
L'Arabo, il Parto, il Siro
In suo sermon l'udì.
IL PRIMO PONTIFICALE DI MONS . VALFRÈ .
Mercoledi, 6 maggio, si celebrava solennemente
nella chiesa di S . Giovanni Evangelista la festa
di questo gran Santo, chiamata ante portam la-
tinam . Riferisce Tertulliano che sotto l'impera-
tore Domiziano, autore della seconda persecuzione
contro i Cristiani , l'Evangelista S . Giovanni fu
da Efeso mandato a Roma ; e perché non volle
rinnegare la santa fede , venne immerso in una
caldaia d'olio bollente (da cui uscì più puro e più
vegeto che non fosse entrato) innanzi ad una delle
porte romane chiamata Latina . Di qui il nome
della festa ante portam Latinam .
Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Val-
frè, novello vescovo di Cuneo, celebrava in tale
solennità, e nella suddetta chiesa salesiana, il suo
primo e solenne Pontificale . Non abbiamo parole
sufficienti per esprimere la nostra soddisfazione
per tale festa . La Messa del maestro Terziani ed
il Tu es Sacerdos del maestro Dogliani al mat-
tino ; i vespri di monsignor Cagliero ed il Tan-
tum Ergo del maestro De-Vecchi alla sera, furono
eseguiti a perfezione dai giovani allievi dell'Ora-
torio di S . Francesco di Sales . Per tutto quel
giorno monsignor Valfré ebbe pure la bontà d'in-
trattenersi in quel novello Istituto Salesiano ; e
durante il pranzo non mancò qualche affettuosa
lettura in prosa ed in poesia in onore del novello
Vescovo ; sicché Monsignore ebbe a dire che fu
commosso per tanti segni di sincera affezione, e che
spera che il suo primo Pontificale sia il primo anello
di una lunga catena che lo unirà a D . Bosco ed
ai Salesiani . Noi auguriamo al novello Vescovo
di Cuneo sanità, lunga vita e mezzi per far del
gran bene in mezzo al suo gregge , che ardente-
mente lo desidera .
Monsignor Teodoro Valfré di Bonzo appartiene
ad una nobile famiglia di Bra , la quale ebbe il
titolo di conte nelle infeudazioni del 1720 . I Val-
fré di Bra erano agnati di quelli di Chieri, conti

2.3 Page 13

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di Valdieri e consignori di Montaldo Roero . Padre
del nuovo Vescovo fu il conte Giacinto , tenente
Generale di cavalleria, e la madre appartiene ai
Del Carretto di Torre Bormida e Bergolo .
Monsignor Teodoro, valente teologo e abile giu-
reconsulto , era stato incaricato da Sua Santità
Leone XIII di una missione diplomatica in Ame-
rci a, ma non avendo potuto recarsi in quella re-
gionecauslrotadleAuriàocal
contro la Chiesa, venne addetto come prelato con-
che facevano le preghiere con tanto affetto e can-
dore . Come si sentiva qui il grato profumo della
preghiera dell'innocente, la quale squarcia e tra-
passa le nubi e senza intoppo vola cara ed esau-
dita al Cielo! Parevano proprio angioli benedetti
preganti a Dio tanto eran divoti ed amabili quei
volti! Mi passo poi dei giuochi ginnastici compa-
tibili a quelle deboli membra, eseguiti sempre
con garbo e franchezza e dal loro posto e di poi
a squadriglie nel vano che era tra gli spettatori
sultore alla Congregazione degli affari ecclesia- ed il loro ordine di gradi ; mi passo pure de' canti
tici straordinarii, posto difficile che esige nei ti- fatti da tutti insieme a due cori distinti, come
tolari un'istruzione non comune, e una conoscenza pure a soli, o in duetto, o in terzetto, in cui
profonda degli uomini e delle cose .
quelle sottili vocine intonate e concordanti mo-
Esso è il più giovane fra i Vescovi della Chiesa
cattolica , avendo di pochi mesi oltrepassato il
31° anno di sua età .
stravano coronata la pazienza tragrande che la
ottima Maestra doveva aver durata a cotal im-
presa . Di poesie se ne recitarono a memoria di
bellissime a Dio, alla patria, ai parenti, ai bene-
fattori, all'esimio Signor Sindaco, e tutte furono
declamate con candido sentimento ed arte da non
PUBBLICO SAGGIO
doversi non dico cercare, ma quasi neppure spe-
rare in fanciulletti di poca età . Tra gli altri va
DATO DAI FANCIULLI DELL'ASILO INFANTILE DI NICHELLINO
il giorno 4 Maggio 1833 .
poi segnalato un lungo dialogo fatto tra alquanti
bimbi , ed alcune bimbe, che fu cosa oltremisura
stupenda . Era svariatissimo per le cognizioni bel-
lamente intessutevi e di storia naturale e di geo-
I nostri Sig . Cooperatori e Cooperatrici hanno grafia e tale da tornare soprammodo istruttivo .
già notizia dell' asilo infantile di Nichellino diretto Bisognava vedere con che disinvoltura e sicurezza
dalle Suore Salesiane di M . A . , perchè altra volta si succedevano gl'interlocutori e come ben mostra-
se n'è parlato . Quivi appunto la Domenica 4 Mag- vano di avere appreso ciò di cui parlavano . Basti
gio verso sera si dava pubblico saggio dai fanciulli qui notare che da ognuno degli astanti stupefatti
dell'Asilo . Grande fu l' affollarsi della gente spe- era un dire : - Oh ! gustosissima cosa, - come ben
cialmente babbi e mamme ansiosi di veder le prove riuscito, - non par vero che si possa giungere
de' loro bimbi, e molte furono le persone rag- a tal segno . -
guardevoli che, nonostante il minacciar del tempo, Tutto questo che appena appena abbiamo accen-
benignamente vi intervennero . Oltre al Chiaris . e nato che cosa prova se non splendidamente coro-
M . Rev . Parroco presidente dell' amministrazione nate le gravi cure, i benefizi e ad una le speranze
dell'Asilo ed altri membri di essa, si notava il dell' Ottimo ed affettuosissimo Sig . Pievano Sac .
benemerito, ed amato Sig . Sindaco Foresto, il Reviglio Giuseppe a cui quest' Asilo è proprio pu-
valente Sig . Dottore Cav . Coppa, l'esimio e ca- pilla dell'occhio e di tutta la egregia Amministra-
ritatevole Sig . Lasagno Matteo, il Revmo . Cano- zione? Come si può al tutto tacere una ben meri-
nico Martini di Moncalieri ed altri conspicui e tata lode a quella Suora Madre ed alle Suore
rispettabili Signori e Signore . La ben ordinata e
Maestre che con tanta abilità, carità ed affettuosa
robusta banda musicale del paese ancor essa vi si pazienza sanno ottenere si copiosi e belli frutti? Se
trovava per rallegrare vieppiù la cara festa colle la loro umiltà non cel vietasse ben più dovremmo
bellissime marcie, e co' scelti pezzi di lodata musica . dire ; ma esse bramerebbero che soltanto Iddio sa-
I bimbi assestati ammodo della personcina e già pesse i sacrifizi e le pene che tutta la giornata
bellamente disposti per una scaléa a ciò preparata, han da sostenere . Oh ! Carità cristiana come splen-
stavano così fermi al loro posto e silenziosi che dide e sublimi sono le tue opere ! quanti miracoli
era una maraviglia a vedere . Ruppe il silenzio il tutto giorno compi sopra la terra! - In fine poi
M . Rev . Sig . Parroco colla lettura di un di- all' Illustr.moSindgacsebuopcial
scorso d' occasione per ogni verso fornito e bellis- e sentito encomio, perché non tralascia cosa od
simo, di cui vorremmo far gustare alcun branetto occasione per addimostrare quanto quell' opera sia
se non temessimo guastarlo non riportandolo per cara al suo cuore.
intiero . Poscia al comando fermo e sicuro ed in-
sieme affettuoso della Suora (Madre) Direttrice si
fece principio alle prove dei bimbi ; e quivi non
è possibile che possiamo tener dietro a cotanto GRAZIA DI MARIA SS . AUSILIATRICE .
numero e varietà di saggi dati in tutto ciò che
di buono ed utile si confà a quelle menti tenerelle .
Saremo quindi scusati se per sommi capi ce la
sbrigheremo, notando solo quello che massima-
mente ha colpito e commosso nell' anima gli astanti .
Era giusto che si cominciasse da Dio, e davvero
che teneva tutti ammirati e commossi il recitare
Egregio Sig. Direttore,
A maggior gloria di Maria SS ed a soddisfa-
zione della promessa da me fatta desidererei che
in uno dei prossimi numeri del Bollettino sia in-
serito quanto sono per esporre .

2.4 Page 14

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Il mio carissimo padre già infermo per malattia - Presto, scenda giù uno a soccorrerle - sì
cronica da tre anni, si era in questi giorni assai andavano dicendo l'un l'altro .
aggravato e poteva ritenersi prossimo al termine Ma nessuno si moveva .
della vita .
Non c'era più rimedio ; l'artigiano doveva orribil-
Con tutta rassegnazione mi sarei sottomesso al mente morire !
volere della Provvidenza, ma bisognoso di tran-
quillità e di quiete per attendere con profitto al
Ma no .
Un giovane frate di 23 anni , per nome Anto-
disimpegno di un dovere del mio ministero, avrei nino Cioffo , da Vico Equense , trascinato da un
desiderato che si allontanasse il pericolo della te- impeto generoso di carità, colla rapidità del pen-
muta catastrofe almeno fino al compimento della siero pensò di salvarlo .
incombenza affidatami .
E lesto come uno scoiattolo , discese rapida-
Mi sovvenne pertanto in buon punto delle mol- mente per la medesima scala di ferro , da dove
teplici grazie ottenute da varie persone per la
intercessione di Maria SS . Ausiliatrice e fiducioso
ebbi ricorso al suo patrocinio, invocandola con quel
titolo consolante .
Ho ottenuta la desiderata grazia ; mio padre
vive e migliora ed oggi sciolgo il voto, aggiun-
era disceso lo stagnaio poc'anzi .
Uno spettacolo assai triste e commovente si
offrì ai suoi occhi .
Quasi privo di sensi, col respiro soffocato e
lento, vide lo stagnaio con le mani aggrappate ,
nell'impeto della massima disperazione, alle grappe
gendo a compimento del medesimo che al termine
di ogni anno e precisamente in occasione della S .
Pasqua, rimetterò a questa Direzione una qualche
offerta, sia pur lieve, per l' opera eminentemente
caritatevole e pia dell'ottimo Sig . D . Bosco che
il Signore tenga ancora in vita per molti anni .
Con ossequio mi dico
Giovedì Santo 1885 .
della scala .
L'eroico frate presa la fune , legò ben saldo
l'altro e lo fe' tirar su dagli accorsi , i quali ti-
rato che l' ebbero si accingevano già a slegarlo ,
quando un gran tonfo cupo, giù nel pozzo , li di-
stolse esterrefatti dall'opera incominciata .
Deposto per terra lo stagnaio e affidatolo alle
cure di alcune persone, si affrettarono a chiamare
ripetutamente per nome frate Antonino .
Ricalarono la fune, sperando che questi potesse
D . V. S. Illstr.ma. Dev. in G. C. avere ancora tanta energia da legarsi a quella .
Un Sacerdote Toscano .
Ma il frate non rispose, e la fune rimaneva inutile .
Ed ecco com'era andata la cosa .
Compiuta la bella azione il povero giovine si av-
vide che non c'era più aria respirabile e che gli
VARIETÀ
veniva quindi a mancare il respiro .
Con la risolutezza di chi non si perde mai di
animo , si affrettò senz' altro di salir su per la
scala di ferro, ma si sentiva già soffocare : i sen-
EROISMO DEL CLERO .
timenti gli vennero meno, le forze lo abbandona-
rono, le mani cedettero, e il poveretto cadde rove-
Il 20 settembre 1884 una orrenda dìsgrazia ha scio nell'acqua, nè più si vide a galla .
funestato la città di Nocera inferiore .
Antonino periva vittima di carità!
Nella cucina del convento de' frati dell' ordine
di S . Francesco, vi è un pozzo assai stretto e di
una profondità vertiginosa dal quale viene estratta
l'acqua per una pompa a ruota . Da giorni questa
non agiva più . I frati chiamarono lo stagnaio del
convento per farla riparare , il quale provvistosi
NOVE OSSERVAZIONI
SULLA MISTICA CITTÀ DI DIO .
delle ferramenta occorrenti e di uno scaldino con
del carbone acceso, discese per la scala a grappe
N el Bollettino Salesiano del mese di gennaio
di ferro, fissa lungo il muro del pozzo per la bel- dell'anno 1881 noi annunziavamo la pubblicazione
lezza di 25 metri di profondità .
della Vita di Maria Santissima, scritta dalla Vene-
Un frate ed un compagno dell' artiere stavano rabile Suor Maria della Concezione di Agreda, col
lì in cucina ad aspettare che lo stagnaio avesse titolo Mistica Città di Dio . Per far meglio cono-
loro ordinato di provare se la pompa tirava bene, scere i pregi di quest'Opera ammirabile noi abbiamo
quando udirono una voce cupa e disperata uscire in allora recate alcune delle innumerevoli lodi, che
dal pozzo, che gridava
per lo spazio di oltre a 200 anni le furono tribu-
- Su il fuoco ! Tirate su il fuoco ! Pres.to. .
tate da insigni Teologi e da illustri Vescovi, Arci-
per carità . . . soffoco
vescovi e Cardinali di Santa Chiesa . Ed ora a gloria
Non c'era tempo da perdere . L'azione del car- di Maria Ausiliatrice vogliamo qui aggiungere
bonico lo stava assopendo nel sonno della morte . nove osservazioni in proposito, e sono le seguenti
Gli calarono sollecitamente una fune .
1
a La Mistica Città di Dio,lodatCie
- Legati saldo, gli dicevano, che ti tiriamo su, da innumerevoli ed insigni personaggi, ebbe ezian-
hai capito? Legati bene! Hai presa la fune? Di'
dio alcuni avversarii , come avversarii si ebbero
hai preso la fune !
Nessuna risposta .
altri lavori consimili, a mo' d'esempio le opere di
s . Ildegarde , di s . Brigida , di s . Geltrude , di

2.5 Page 15

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s . Teresa, e le rivelazioni della Beata Margarita
Alacoque , discepola ed apostola specialissima del
Sacro Cuore di Gesù .
2a Siccome i più accaniti nemici delle rive-
lazioni fatte alla Beata Salesiana , e della divo-
zione al divin Cuore da lei propagata , furono i
così detti Giansenisti ed altre persone di dottrine
sospette , così gli avversarii più inviperiti della
Mistica Città di Dio, scritta dalla Venerabile Fran-
cescana , furono parimenti Giansenisti e persone ,
che apertamente o nascostamente impugnarono la
divozione verso l'Augusta Madre di Dio, e soprat-
tutto la sua Immacolata Concezione .
3a La Chiesa , scrive Benedetto XIV , rara-
mente riconosce come vere e divine tutte e singole
le rivelazioni private di un libro, nè mai riconobbe
come tali tutte e singole le rivelazioni di s . Cat-
te.,riIBnladgSs
di s . Geltrude, di s . Teresa , nè moltissimi altri
fatti consimili, contenuti nei libri ascetici del Dot-
tore sant' Alfonso ; eppure ogni fedel cristiano può
crederle e chiamarle vere e divine, cioè sopranna-
turali e di origine celeste : Quod attinet ad inte-
grum volumen visionum . . . rara sunt exempla
ap.Lrobtinum 'approvazione poi che ne fa ta-
lora la Chiesa consiste solo nel dichiarare che tali
rivelazioni non contengono cosa contraria alla fede
ed alla morale ; e che essendo appoggiate sopra sto-
rica probabilità possono essere pienamente credute :
« Dall'approvazione di simili rivelazioni, dice il mede-
simo Pontefice, non si trae altro se non che, dopo
un maturo esame , è permesso di pubblicarle per
utilità del fedeli (1) . » E questa per lo appunto
è la condotta tenuta dalla Chiesa in riguardo alla
Mistica Città di Dio .
4a Non sarebbe esatto il dire : La Chiesa si-
nora non ha ancora riconosciuta per vera una rive-
lazione ; dunque questa non è vera, non è divina ;
imperocchè una rivelazione, od un fatto consimile
può essere in se stesso vero e divino , ed anche
ritenersi per tale, quantunque la Chiesa non l'abbia
ancora solennemente riconosciuto . Ci spiegheremo
con un esempio : La Chiesa non ha finora ricono-
sciuta l' apparizione della SS . Vergine presso la
grotta di Lourdes in quella forma, con cui ha rico-
nosciute e ritiene per vere e divine le rivelazioni
della Sacra Scrittura ; eppure, secondo tutti i gradi
di probalità, quell'apparizione è vera e divina, e
per tale la si può credere, come difatto la crede
oggimai la Francia , anzi il mondo intiero . Ora ,
ciò che si dice di quest' apparizione si può dire
delle rivelazioni contenute nella Mistica Città .
La Chiesa non le dichiarò per vere e divine , e
perciò i fedeli non sono obbligati in coscienza a
ritenerle per tali ; ma siccome esse non contengono
nulla contro la Religione ed i buoni costumi, cosi
ogni cristiano, appoggiato sopra sufficienti motivi
di probabilità, può crederle piamente vere e divine :
Quae circumferuntur a sanctis viris, et mulieribus
scriptae non ideo approbatae censeatur , ut illis
certiudnfasetimur,deastmqu
probabiles recipiamus (1) . Se mai accadesse in
avvenire che la Chiesa desse alle rivelazioni della
Venerabile Vergine di Agreda tale solenne san-
zione, da eguagliarle alle rivelazioni fatte ai pro-
feti ed agli apostoli, allora noi le crederemo VER
E DIVINE CON FEDE CATTOLICA E DIVINA ; ma finchè
ciò non avvenga, nulla ci vieta di crederle VERE
E DIVINE CON FEDE PRIVATA ED UMANA (2) .
. 5" Il libro « Mistica Città » non si può e
non si deve chiamare divino nel senso rigoroso ,
che si dà alla Sacra Scrittura ; ma ben gli si può
dare questo attributo in senso largo , come lo si
dà comunemente alle opere di pregio singolare.
In questo senso , per es ., noi chiamiamo Divina
Commedia il poema di Dante . Del resto poi appog-
giati ad intrinseche ed estrinseche ragioni più Ve-
scovi dotti e pii diedero il titolo di divina alla
Mistica Città . Tra gli altri il Vescovo di Taraz-
zona, D . Michele d'Escartin, Ordinario della Ve-
nerabile Scrittrice , emetteva il suo giudizio in
questi termini : Non può entrare il menomo dubbio
che questa scrittura non sia da Dio ; e il Rev .mo
D . Diego de Silva , maestro di Sacra Teologia ,
Generale dell'Ordine di s . Benedetto e poi Vescovo
di Guadix, così ne scriveva alla sua volta : Tutto
é divino quanto contiene . Tuttavia invece di Opera
divina è meglio chiamarla Storia divina, titolo
che porta da più di due secoli .
6a Non ostanti le ripetute istanze degli avver-
sarci della Mistica Città, la Chiesa non fu mai che
si piegasse ad appagare i loro desiderii col con-
dannarla o notarla di qualche censura ; anzi in
quella vece permise e tuttavia permette che essa
corra liberamente per le mani dei fedeli . Ora per
noi Cattolici, i quali sappiamo l' amorosa solleci-
tudine, con cui la Chiesa nostra Madre e Maestra
ci sottrae dinanzi ogni scritto, che possa tornare -
a danno delle anime nostre , questo suo benigno
contegno verso la Mistica Città equivale ad una
ricognizione, atta a toglierci ogni sinistro sospetta
contro di essa ; anzi ci è di forte eccitamento a leg-
gerla non diremo solo con tranquillità di coscienza,
ma con positiva intenzione di fare tesoro delle su-
blimi dottrine, che vi sono a piene mani profuse .
7 La Mistica Città fu difesa in Roma dal
Tribunale del Santo Ofiziocontrl'iqused
Ceneda che l'aveva interdetta ; fu discussa da quattro
Congregazioni di Cardinali, e sempre trovata de-
gna di fede e di ammirazione ; fu sostenuta dai
nomi autorevolissimi dei Papi Clemente X, Inno-
cenzo XI, Alessandro VIII, Clemente XI, Bene-
detto XIlI e Benedetto XIV . Che cosa adunque si
vorrebbe di più per accertarsi che la dottrina che
vi contiene è soda e sanissima? E dopo tutto ciò
si può egli dire con verità che quest'opera non fu
dalla Chiesa riconosciuta nemmeno indirettamente?
8 La Mistica Città fu più volte dedicata a
Principi di Santa Chiesa . Così la edizione francese,
uscita in Parigi nell' anno 1860, fu dedicata al-
l'Eminentissimo Cardinale Carlo Augusto de Rei-
sach, residente a Roma e membro della S . Con-
(1) Bened . XIV. De canonizat. lib . 2. cap . 32. n . 11 e
12. - Vedi anche il primo Articolo del Bollettino di
aprile del 1881 .
(1) Cardinal . Bon. De discret. spirit. cap. 20. n. 1, citato
dal prelodato Benedetto XIV.
(2) Bened . XIV De Can . lib . 3, cap . ult . n. 15 .

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gregazione dell'Indice . La edizione italiana, da noi
annunziata, porta la dedica a quella gloria illustre
della Chiesa Cattolica, che è il dotto e pio Car-
dinale Gaetano Alimonda, oggidì Arcivescovo di
Torino . Questa circostanza è un ben valido argo-
mento in favore della Città Mistica ; imperocchè
quei saggi Porporati non avrebbero certamente
permesso che il loro nome comparisse in fronte ad
un libro , cui la S . Sede considerasse di dottrina
anche solo sospetta, ed appena lo tollerasse . Ar-
rogi che l'autore della prefata edizione francese
(il Padre Serafino Passionista) avendo fatto pre-
sentare a Sua Santità Pio IX, di santa memoria,
un esemplare della sua Opera, l' immortale Pon-
tefice dell'Immacolata ebbe la degnazione di fargli
conoscere quanto egli ne apprezzasse l'offerta per
mezzo del suo Nunzio di Bruxelles, il quale scrisse
all'autore medesimo queste parole : « L'argomento
da V . R . trattato nell'anzidetta Opera non poteva
non rendere gradita alla Santità di Nostro Signore
l'offerta da lei depositata ai suoi piedi . » I lettori
pertanto ne possono stare tranquilli .
9a Ammaestrando i fedeli, ed esponendo loro
la dottrina della Chiesa, non si pecca punto con-
tro le regole canoniche , facendo uso dell' Opera
della Venerabile di Agreda ; imperocchè il Cardi-
nale Orsini, Arcivescovo di Benevento, che fu poi
Papa col nome di Benedetto XIII, se ne giovava
per la sua predicazione ; e i più valenti sacri ora-
tori sogliono abbellire i loro discorsi colle dottrine
ricavate dalla Città Mistica . Che poi quest'opera
sia di singolare utilità al Clero ce n'è garante il
Cardinale Dechamps Arcivescovo di Malines e Pri-
matedlBgio,quaelrcomndòquest
parole : « Noi esortiamo il Clero ed i pii fedeli ad
approfittarsi di questa pubblicazione, la quale essi
non leggeranno senza edificazione ed utilità . » E
alsuvot'UniersàdTola'vegià
chiamata « opportunissima per l' istruzione dei
fedeli e per confondere i nemici della Beatissima
Vergine . » In quanto alle regole canoniche, esse
prescrivono soltanto che a simili rivelazioni e fatti
sopra naturali non si attribuisca una fede divina ;
manopribscuntodaribelouna
fede umana, e di servircene in questo senso a no-
stra ed altrui edificazione , come non proibiscono
di far uso dei fatti ed esempi consimili , ricavati
dalle vite dei Santi, e dalle varie raccolte di ap-
parizioni , grazie e prodigi della Santissima Ver-
gine . E poi, dal momento che le regole canoniche
permettono che i fedeli si ammaestrino da se stessi
colla lettura della Città Mistica, perchè mai pec-
cherebbe contro di esse chi nell' istruirli a viva
voce facesse uso della medesima?
Ci piace di porre fine a questo articolo col ri-
portare un periodo dell'accennata stupenda dedica,
che si legge nella edizione italiana . Il traduttore
D . Giovanni Giacinto Cereseto, e il tipografo Bi-
gini e Comp ., editori, così vi parlano all'Eminen-
tissimo Alimonda : « Se non che il nemico della
GRAN DONNA neppur oggidì per avventura cesserà
d'insidiare al calcagno di Lei, che pur inesora-
bilmente lo conquide . Si trasformerà, com'è usato,
in angelo di luce ; e contro quest' Opera unica-
mtMn,AeuRoIivasglrfce
(come già per lo addietro) tutta la schiera dei
suoi artifizi accamperà : uno scherno impudente,
una scienza leggiera, uno zelo amaro, un pieti-
smo ipocrita, ed altri cotali suoi diabolici argo-
menti . Ma indarno! Ché questa Mistica Città di-
fesa dal valore dei vostri dardi, o Eminenza,
dalla luce sfolgorante della vostra sapienza, avrà,
ci confidiamo, la bella sorte di raccogliere alfine
dalla bocca della vostra mistica Colomba (1) quel
segno e pegno di pace, cui più non valgono ac-
que od arti nemiche a turbare . »
(1) Si allude allo stemma del Cardinale Alimonda, che
ha per emblema la colomba con in bocca il ramoscello
di ulivo, simbolo di pace .
BIBLIOGRAFIA
IL PIU' BELLO DI TUTTI I LIBRI OSSIA IL CROCIFISSO
(Parte II - massime Eterne)
É questo un nuovo opuscolo -del T . Bongiovanni
D . O . di M . V ., affatto diverso da quello già cono-
sciutissimo intitolato : Il più bello di tutti i libri, ossia
il Crocifisso,pt.ouich'èalrgmento
Nel primo (di pag . 64 a cent . 15) l'Autore fece
leggere sul Crocifisso le Virtù Cristiane , e in
questo fa trovar scritte sul Crocifisso le Massime
Eterne, e ne è come la seconda parte . Si spera
che questo secondo supererà il primo nella diffu-
sione per la gravità dell'argomento .
NB . Indicare ben chiaramente nelle domande se
si vuole quello che tratta delle Virtù Cristiane,
oppure quello che tratta delle Massime Eterne,
avvertendo che questo secondo essendo di 88 pa-
gine, si vende a cent . 20 la copia .
VOLI DELL'ANIMA
d el Prof Luigi Bottaro .
Vendibile presso la Tipografia e Libreria S . Vin-
cenzo in S . Pier d'Arena, la Libreria Salesiana in
Torino, e presso i principali librai . - Cent . 50 .
Il chiaro e simpatico autore del quale abbiamo
annunziato nel precedente numero il volumetto Feste
Cristiane, pubblica ora quest'altra operetta degna
della prima, e che ad ogni anima cristiana potrà
essere di gran giovamento e conforto .
Essa porta per epigrafe : Chi mi darà penne
come quelle della colomba e volerò e riposerò .
L'epigrafe spiega benissimo l'intento dell'autore
far che le anime volino a Dio per riposarsi in
seno alla sua bontà .
E perchè volino a Dio , l'autore prende occa-
sione di esaltarlo da tutte le opere della sua crea-
zione, con alti e affettuosi pensieri , veri Voli
dell'anima al cielo.
E un vero gioiello che tutte le famiglie cri-
stiane vorranno possedere ; è uno di quei libri che
non si leggono solo , ma si rileggono quando si
sente maggior bisogno di conforto e di sante gioie .