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ANNO VIII . N . 7 .
Esce una volta al mese .
LUGLIO 1884
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo. N. 32 . TORINO
SOMMARIO - Biglietti della Lotteria a favore dell'O-
spizio del S . Cuore di Gesù a Roma - Esercizi spi-
rituali per le Signore in vizza Monferrato - Relazione
di una importante Mistione nella Patagonia - Discorso
detto da D . Bosco ai Cooperatori e alle Cooperatrici -
In S . Siro di Genova - Festa di Maria Ausiliatrice
nella Sicilia - L'Onomastico di Don Bosco in Torino -
La corona alla Festa . - La Patagonia e le terre Australi
del Continente Americano - L'Amazzonia - Annunzi .
BIGLIETTI DELLA LOTTERIA
a favore dell'Ospizio del S. Cuore di Gesù a Roma.
Dobbiamo ringraziare cordialmente i Coo-
peratori e le Cooperatrici dell'aiuto, che ci
hanno finora prestato per la erezione della
Chiesa e dell' Ospizio del Sacro Cuore di
Gesù in Roma . La loro carità è veramente
meritevole di lode, e degna di persone, che
mettono la gloria di Dio e la salute delle
anime in cima ad ogni loro pensiero ed
affetto .
Sul principio dell'anno corrente D . Bosco
faceva appello alla loro pietà, onde avere
doni per una Lotteria in favore delle opere
suddette, ed ebbe la dolce consolazione di
vedersene giungere da ogni parte in Torino,
e di sapere che molti altri erano stati in-
viati direttamente a Roma ; prova novella
che i nostri Benefattori godono ogni volta,
che loro viene offerta occasione propizia di
concorrere insieme con noi a qualche opera
di carità e di religione .
Preparati e stimati i doni, trattavasi po-
scia di ottenere dalla Regia Prefettura l'au-
torizzazione, che la legge richiede per met-
tere in circolazione i biglietti . Essendo già
in corso varie Lotterie, s' incontrava gra-
vissima difficoltà ad ottenere il permesso
per la nostra . Ma a Dio piacendo quest'o-
stacolo fu vinto, e il sospirato Decreto di
approvazione ci veniva comunicato nel giorno
24 Maggio, festa di Maria Ausiliatrice, quasi
ad argomento che questa amorosissima Ma-
dre aveva posta la sua mano potente ad otte-
nerci l'implorato favore .
Ora ci resta di spacciare i biglietti , e
in questo caritatevole uffizio D . Bosco con-
fida che i Cooperatori e le Cooperatrici
vorranno continuargli benignamente il va-
lido loro concorso .
Intanto li avvertiamo che tardi o tosto
ognuno di essi ne riceverà un pacco .
Noi li preghiamo fin d'ora che potendo
vogliano farci la carità o di ritenerli per
se , oppure adoperarsi per distribuirli tra
le persone benestanti e caritatevoli della loro
città o paese, ritirandone ed inviandone il
prezzo a D . Bosco in Torino o con vaglia
postale in lettera semplicemente francata,
o in biglietti di banca con lettera racco-
mandata .
I Cooperatori e le Cooperatrici di Roma
potranno spedirne il prezzo al Signor Don
Francesco Dalmazzo Curato della Parroc-

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chia del Sacro Cuore di Gesù, Via Porta
S . Lorenzo, N° 42, Roma .
Benemeriti Cooperatori e benemerite Coo-
peratrici, perdonate al nostro D . Bosco il
nuovo disturbo che vi dà, e fatelo per amor
di Gesù , che tanto ci amò da darci tutto
se stesso, ed assoggettarsi per noi al di-
sturbo di pene indicibili , anzi alla stessa
morte di croce . Questo buon Dio ricco in
misericordia saprà ricompensare largamente
la carità vostra, e 100 mila giovanetti in-
sieme con D . Bosco lo pregheranno ogni
giorno che liberi da ogni disgrazia voi e
le vostre famiglie .
ESERCIZI SPIRITUALI PER LE SIGNORE
in Nizza Monferrato.
Per secondare il desiderio di molte zitelle e
Maestre di scuola, nonchè di pie Signore, le quali
amerebbero passare alcuni giorni di sacro ritiro
ad attendere al bene dell'anima loro, saranno dati
gli Esercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-
donna delle Grazie , diretto dalle Figlie di Maria
SS . Ausiliatrice in Nizza Monferrato.
Incominciano la sera del 1° Agosto e terminano
la mattina del 10 .
La pensione è fissata in L . 20 . Si fa una ecce-
zione per le Maestre, la cui quota sarà di L. 15.
L' aria salubre e di campagna, il sito amenis-
simo e solitario, sono alle stesso tempo un sollievo
per lo spirito affaticato e bisognevole di riposo .
Pertanto chi volesse prendervi parte, è pregata
a farne pervenive la domanda non più tardi del
30 Luglio alla Superiora dell'Istituto delle Figlie
di M . A . in Nizza Monferrato .
NB. Nizza Monferrato è Stazione della Ferrovia
Alessandria- Cavallermagqiore .
RELAZIONE DI UNA IMPORTANTE MISSIONE
NELLA PATAGONIA .
Abbiamo ricevuto dalla Patagonia relazione di
una importante missione, e ci affrettiamo a comu-
nicarla ai nostri Cooperatori e alle nostre Coope-
ratrici, esortandoli a pregare per quei nostri fratelli,
afinchèDolfrti,ebndcaogrle
fatìche .
Patagones, 3 marzo 1884 .
MOLTO REVd0 ED AMATO D . Bosco,
Ho ricevuto il suo prezioso regalo, consistente
in una immagine di Maria Ausiliatrice , del cui
patrocinio noi abbiamo tanto bisogno nei deserti
della Patagonia ; ma soprattutto mi piacquero i suoi
consigli . Mi dice la S . V . M . R . che lavori per
salvare l'anima mia . Davvero che c'è somma ne-
cessità che il Missionario stia attento , a che
non si soffochi la pietà nel suo cuore , mentre
si trova assediato da tanti elementi che ne lo di-
straggono . E che gli gioverebbe la conversiene dei
selvaggi, qualora la potesse anche effettuare, se poi
perdesse l'anima sua ? Mi esorta pura la S . V . a
promuovere l'osservanza esatta delle nostre regole .
Questo è pure un savio consiglio, perchè la sola os-
servanza di queste ci assicura il buon esito della
missione . Le sono pertanto sommamente grato, e
la prego che voglia rinnovarmi sovente questi segni
di paterna bontà, che mi fanno un grandissimo bene .
Intanto a gloria di Dio e della Vergine santis-
sima ; a vantaggio dei nuovi Salesiani, che verranno
a spargere il buon seme ,della parola evangelica
in queste terre e a promuovere il bene in mezzo
dei selvaggi e di altre migliaia di uomini, che vi-
vono qui nelle tenebre dell'errore ho pensato di scri-
vere una breve relazione intorno alla missione, che
diedi ultimamente nel territorio, che si estende da
Patagones fino a Roca sulle due sponde del Rio
Negro . E questo io fo colla presente .
Dopo la missione data sulle sponde del Rio
Nauquen, spinta sino a piedi delle Cordigliere, pas-
sai quindici giorni in casa ; indi ne intrapresi un'al-
tra sino a Conesa ; poscia una terza a Guardia
Pringle, nelle quali impiegai circa due mesi, bat-
tezzando Indiani adulti e bambini, con alcuni figli
di borghesi, e benedissi pure matrimonii di indi-
geni e naturali del paese .
Il sette di novembre ne abbiamo cominciata una
quarta , ed è questa appunto di cui la voglio in-
tertenere . Accompagnato da un catechista e con
cinque cavalli, che doveano portar noi e l'altare
per celebrare la S . Messa, mi sono inoltrato sino
all'accampamento di Roca . I viaggi tra noi sono
per lo più accompagnati da circostanze, che per
gli Europei hanno qualche cosa di curioso . Il Mis-
sionario con un cappello piuttosto da secolare, perchè
i venti fortissimi e quasi continui rendono inutile
il cappello proprio, imbacuccato in un mantello,
che si chiama Pancho,conglistvaherino
fino alle ginocchia, armata la destra di una sferza,
assiso sopra il suo destriero galoppa talvolta intere
giornate per aridi deserti, coperti solo di rari arbo-
scelli, spine e cardi, dove non trova nè alimento per
sè, nè pascolo per la cavalcatura . E quando oppresso
dalla fatica ei sente la necessità di riposo e di cibo,
si avvicina ad una capanna, ed in mancanza di questa
si accosta alla riva di un fiume o di una laguna,
onde trovare acqua, ombra e pascolo . Nelle mis-
sioni quando non si oltrepassano trenta o quaranta
leghe si può facilmente alloggiare nelle abitazioni
di caritatevoli famiglie, le quali si mostrano molto
cortesi in somministrare al Missionario quanto gli
è necessario . Ultimamente di ritorno dalla mia escur-
sione, a causa dell'eccessivo calore sofferto per lo
spazio di tre mesi, mi ammalai alla metà del cam-
mino, sì che a stento poteva cavalcare . Come a Dio
piacque potei giungere non di meno fin dove co-
minciano le abitazioni, nelle quali la buona gente
accorgendosi del mio malessere da per tutto dove
arrivava mi preparavano e letto e cibi adatti, per
cui ogni giorno facendo un breve tratto di strada
giunsi felicemente a Patagones alquanto migliorato .

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Nelle grandi distanze ci nutriamo ordinariamente
di carne arrostita sopra il fuoco, o rosicchiamo un
pezzo di pan duro se pur possiamo averlo, con un
po' di cacio o altra cosa somigliante . Dormiamo
sul nudo suolo, riparandoci colle coperte che posano
sul dorso del cavallo . Allora coricati sulle sponde
del Rio ovvero di una laguna, a ciel sereno, ci
riposiamo tra il gorgogliar delle acque ed il tonfo
di qualche valanga , che distaccandosi dalle rive
sprofondasi nelle acque . Così si passa la notte .
Allor la preghiera ci par più che mai necessaria
e ci consola . L'anima ed il cuore nel silenzio del
deserto, liberi da ogni rumore del mondo, si sen-
tono più intimamente congiunti col Dio della pace .
Colonia Conesa .
Questa colonia che, or son pochi anni, contava
più centinaia di persone, si è ora ridotta a poche
famiglie, per causa dell' imperizia e poca onestà di
taluni, i quali avrebbero dovuto dar loro buono
esempio . Possiam dire che il vizio è stato la causa
della dispersione della maggior parte di coloro, che
erano destinati a popolare questo sito . Peraltro
le famiglie rimasero e si sparsero qua e là nei
campo, e la popolazione va ogni anno aumentando .
I più vicini sono animati nell'edificare una piccola
chiesa, ed a questo scopo hanno già raccolto una
somma di danaro . Il signor Governatore Lorenzo
Vintler regalò il materiale, e pare probabile che
in questo anno se ne possa incominciare la costru-
zione . Questa colonia ha già un maestro ed una
maestra per i bambini d'ambi i sessi . Più a basso
verso Viedma il Governo fece misurare e ripartire
in diversi lotti un estesissimo terreno, col fine di
stabilirvi una nuova colonia, e cerca di fare della
Patagonia una ben popolata provincia .
Choele-Choel .
Choele-Choel è un'ac ampamento, che dista da
Patagones circa 80 leghe . Si compone di soldati,
indigeni e Argentini, i quali ultimi colà si por-
tarono col solo desiderio del guadagno . Costoro in
generale sono la croce del Missionario e colla loro
condotta poco cristiana pongono grave ostacolo alla
conversione dei selvaggi . Choele-Choel da sei mesi
in qua va migliorando nei costumi, e ciò è dovuto
all'attività del comandante, che è il Colonnello D .
Amaro Arias, uomo energico e pieno di sentimenti
cristiani .
Egli aprì già una scuola di ragazzi , e so che
sta insistendo presso il Governo, a fine di ottenere
mezzi per edificare anche qui una cappella per noi
Missionarii, e per regolarizzare la costruzione degli
edifizii e le strade del futuro paese, che probabil-
mente si chiamerà Avellaneda . Sento che fra breve
aprirà eziandio una scuola per le ragazze . Io vi
passai un mese e per la prima volta ebbi la sod-
disfazione di ottenere che nei giorni festivi la guar-
nigione assistesse in corpo alla S . Messa . A tal
fine s'improvvisava un altare in aperta campagna,
e tutta la gente , fatte poche eccezioni, si racco-
glieva con divoto atteggiamento intorno al _Missio-
nario per assistere al S . Sacrifizio ed udire la
parola divina , cosa insolita in quelle regioni . Ed
il signor Colonnello, vincendo ogni umano rispetto,
non mancava dall'assistervi con un contegno esem-
plare . Ed ecco confermato sempre quel detto : Reqis
ad exemplum totus componitur orbis .
Quivi insegnai le orazioni ai ragazzi cristiani, i
quali ignoravano persino il modo di fare il segno
della S . Croce, e sapevano quasi nulla dei misteri
della fede . Catechizzai inoltre una sessantina di
Indiani, ai quali diedi il battesimo prima della mia
partenza . In tutto si benedissero otto matrimonii,
si fecero settantotto battesimi, di cui sessanta di
adulti, dieci di bambini indiani, e gli altri di figli
di Argentini ed Europei .
Gli Indii di questo accampamento appartengono
a tre distinte tribù , cioè a quella di Puragan, di
Traiman, e di Pereira . La popolazione intiera a-
scende a 1000 persone ; e i giovani e le giova-
nette capaci di frequentare le scuole sono circa 150 .
I matrinioni degli Indiani .
Soventi volte incontriamo Indii che sono aimmo-
gliati con più donne, ed allora è impresa assai
difficile indurli a mettersi in buona regola . Peraltro
il privilegio della poligamia è riservato ai soli
Capi-tribù .Perchèlosposoabiadiritosulasposa
deve depositare in mano dei genitori di questa varii
Og getti preziosi in oro ed argento, come sono anelli,
braccialetti, staffe, freni e simili . Oppure paga in
danaro una somma convenuta fra loro . Colla con-
segna di queste cose resta ratificato il matrimonio :
i parenti della sposa consegnano la loro figlia allo
sposo, e questi la riceve e la riguarda come sua
moglie legittima, per averla come comprata col
frutto dei suoi sudori . Da ciò si può facilmente
vedere , che il lucro è la causa principale ,per
cui molti padri preferiscono che le loro figlie si
maritino secondo questa usanza, tanto per questi
pegni, quanto per obbligare il genero a vivere in
casa loro e a sacrificare e vita e salute ; altri-
menti si espone al pericolo che gli ritolgano la
moglie e lo caccino sulla strada .
Alcun idee superstiziose .
Esaminando diligentemente la condotta dell' Indio
veniamo a conoscere che egli geme sotto il peso
della più funesta superstizione religiosa . Egli non
ama Dio, perché non lo conosce . Peraltro osser-
vando attentamente certi fatti , ammette bensì
l' esistenza di un Essere Supremo che regge e go-
verna l' universo , ma abbandonato a se stesso ,
e guidato solamente dalla ragione naturale, cade
di errore in errore, e viene a formarsi un' idea
tanto confusa di Dio e de' suoi attributi che spesse
volte non sa distinguere il principio del bene, che
è Dio, dal genio del male che è il demonio .Questa
ignoranza aiutata dalle passioni finisce con per-
suaderlo che egli non ha a temere se non le in-
fluenze del genio cattivo . Perciò noi vediamo l' In-
diano a lui dirigere le sue azioni, orazioni ed esor-
cismi fatti a suo modo . Egli prega, ma non per
ringraziare il Signore dei benefizii fattigli, ma bensì
affinchè lo tenga lontano da ogni disgrazia ; prega so-

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prattutto il genio del male, perchè non lo opprima .
Ho esaminato una delle orazioni più comuni , ed
eccone il concetto : Signore, date lunga vita, carni
e vestito a me ed a quei della mia famiglia . Fateci
forti e coraggiosi per vincere ed abbattere il
nostro nemico . Però rulla sanno domandare al
Signore di cose spirituali . Quando cadono malati
credono che il demonio s' impossessi di loro, e danno
mano a mille mezzi superstizioni onde allontanarlo .
Se muore alcuno dicono che Gualicho cioè il de-
monio se lo prese con sè ; ed allora piangono, pre-
gano e cantano lamentazioni accompagnate da mille
esorcismi,coiqualipretndon diotenrecheil
genio del male lasci in pace il defunto . Data se-
poltura al cadavere, gettati colla faccia al suolo
per sei giorni consecutivi cantano una specie di la-
mentazione, che schianta il cuore a chi li ode .Il
luogo dove uno muore è per loro maledetto, perchè,
dicono essi, colà abitò Gualicho.Pertanosu
osa vivere in quella casa, la quale o abbandonano
affatto o distruggono, e si guardano bene di toc-
care nulla che abbia appartenuto al defunto . Po-
vera gente ! Fanno proprio compassione .
I cimiteri degli Indiani .
Sapendo di varie superstizioni che gli Indiani
usano nel seppellimento dei morti, mi feci accom-
pagnare ed andai a visitare un cimitero apparte-
nente alla Tribù di Traiman, perchè ogni tribù
tiene il suo . Mi cagionò non poca meraviglia ve-
dere sopra alcune tombe , dove due e dove tre
scheletri di cavalli . Credono essi che il morto abbia
bisogno di aiuto, perciò lo provvedono di carne e
talvolta di bevande . E cosa più rimarchevole an-
cora è che scelgono i migliori cavalli, già in pro-
prietà ed uso del defunto, e giunti al cimitero, e
seppelliti col morto sella, fornimenti e gioie, scan-
nano questi cavalli e li lasciano sopra la tomba .
E da notare che non si servono mai di vacche e
buoi, ma sempre di cavalli e specialmente di ca-
valle, nella persuasione che questi animali non hanno
Gualicho, cioè il genio del male, che suppongono
avere gli altri . In effetto sebbene mangino alcuna
volta carne di vacca o di pecora, preferiscono sempre
quella di cavallo . Per questa ragione quelli che
viaggiano pel deserto sono obbligati loro malgra-
do cibarsi di questa carne, non trovandone altra
per tutto l'oro del mondo . E per tornare ai ci-
miteri è doloroso il dover denunciare le profana-
zioni e la barbarie di alcuni soldati, i quali spinti
dalla sete dell'oro aprono le tombe, dissotterrano
i morti, per rapire i gioielli che furono con essi
sepolti .
Accampamento di Roca .
Questo accampamento è situato a 120 leghe
(360 miglia) da Patagones . Onde facilitare il tra-
gitto ed eziandìo assicurare il campo dalle escur-
sioni dei selvaggi, il Governo fece, a determinate
distanze, costruire terrapieni e case che chiamano
fortini, dove ricoverare i soldati incaricati del
servizio della linea e di vegliare alla sicurezza
pubblica . Da Patagones sino a Roca sono nell'ordine
seguente
1 Guardia Pringle che dista da Patagones 18 leghe
2 Conesa
»
» 40 »
3 Negro Muerto »
» 58
4 Choele-Choel »
» 76 »
5 Chimpay
»
» 80 »
6 Chinfori
»
» 90 »
7 Chinchinal
»
» 108 »
8 Roca
»
» 120 »
I punti segnati coi numeri 1, 2, 4, 7, 8 sono
i più popolati non solamente da soldati, ma eziandio
da molti Indii e da Argentini ed Europei nego-
zianti . Probabilmente, tra poco tempo, il Governo
approverà il progetto presentato dal popolo e dalle
Autorità locali, perchè riconosca come Pueblos
(paesi) i punti indicati nei numeri 1, 7, 8 . Roca
fu edificata su di un terreno molto alto , a fine
di evitare la rovina delle case nelle grandi piene,
quando le acque del Rio Negro traboccano ed
allagano la pianura . Per la mancanza di acqua il
terreno di Roca scarseggia di vegetazione . Si
continua però l'opera del canale, il quale già si
prolunga alla distanza di sette miglia e si spera
che nell'anno corrente sia compiuto. Allora si potrà
irrigare quell'immenso territorio, e ciò sarà fonte
di ricchezza per coloro, che avranno buona volontà
di lavorare .
Visita ad una Cinese inferma .
Un giorno mentre andava percorrendo il paese
di Rancho in Rancho (1)pervistalfmgie
Indiane, entrai in uno, dove giaceva al suolo sopra
poco strame una Cinese inferma . Scambiate alcune
parole di complimento la interrogai se fosse Cri-
stiana . Mi rispose che non lo era . Le dimandai se
desiderava ricevere il battesimo, a cui l'avrei prepa-
rata . Essa mi rispose che desiderava riceverlo,
tanto più che il suo defunto padre era Cristiano .
Al vederla ben disposta, le feci una breve spiega-
zione dei principali misteri di nostra santa Religione,
e mi licenziai dicendole che sarei tornato al domani,
onde prepararla al detto Sacramento e ammini-
strarglielo in seguito . Il giorno seguente, nell'av-
vicinarmi al Rancho, udii una strana musica che
pareva simile a quella, che usano tra voi per far
ballare i cani . Entro nella casa e vedo una vec-
chia col capo coperto di una specie di cappa lu-
rida, nuda le braccia e colla faccia imbrattata con
polvere biancastra . Al suo lato eravi un'indigena
già cristiana, che teneva nelle sue mani una zucca
con sassolini dentro, agitando la quale accompa-
gnava la musica della vecchia strega, che batteva
un tamburello . Dalla parte opposta eranvi alcuni
ragazzi, i quali ad intervalli convenuti facevano
un chiasso da stordire i sordi .
La povera inferma stava nel suo giaciglio attenta
al selvaggio strepito, cogli occhi fissi alle contor-
sioni ed agli esorcismi della strega . A quella vista
io rimasi sorpreso, e scorgendo che nessuno mi
faceva segno di entrare, pensai essere prudenza
(1) Capanna colle pareti di steppe di terra, e coperta
di giunchi .

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ritirarmi in un angolo ed aspettare il termine della
cerimonia . Finita che fu, dolcemente li ripresi
esortandoli a lasciare le superstizioni e a ricorrere
invece a Dio autore di ogni bene, e nello stesso
tempo a consultare il medico per l'applicazione dei
rimedi necessarii . In somiglianti circostanze la
persona che funziona è ordinariamente una donna
di avanzata età, cui danno il nome di Machi o
medichessa, e pretendono con queste gesticolazioni
e cerimonie di allontanare il genio del male dalla
perlso'na, che suppongono da questo posseduta . Di più
essi dicono che il Dio del cielo loro ispira quali
medicamenti siano opportuni per guarire l'infermo .
Nello spazio di poche settimane si rinnovarono
più volte in altri toldos le funzioni della M achi .
Ma avendoli rimproverati più volte ottenni che si
astenessero da somiglianti cose, almeno per quel
tempo che dimorai fra loro .
Tribù di Namuncurà .
In quei giorni giunsero alcuni rappresentanti di
Namuncurà, uno dei principali Cacichi delle Pampas .
Durante l'ultima spedizione egli co' suoi oppose
fortissima resistenza alle armi Argentine ; ma inse-
guito dal e trup e regolari fu posto in fuga e la
sua gente dispersa .
Dopo una grave perdita de' suoi e della maggior
parte del suo bestiame, egli si rifugiò sul territorio
del Chilì . Ridotto alla perfine all'estrema miseria,
dal seno delle Cordigliere domandò con istanza
di arrendersi al Governo Argentino, alla condizione
di godere della razione e protezione come le altre
tribù già sottomesse .
Voglio sperare che il Governo, seguendo gli
impulsi di vera umanità, di cui già diede varie
prove in altre occasioni analoghe, vorrà dimenti-
care l'ostinazione e la resistenza di questa tribù,
che tanto si distinse nel maneggio delle armi, la
quale è formata di gente miserabile e degna di
compassione per la sua ignoranza e selvatichezza .
Laonde spero che questa tribù ancora entrerà presto
nella via della verità e della civilizzazione .
Le due tribù di Nanquel e di Renque-Curà .
Queste due tribù, che già si sono arrese l'anno
passato al Governo Argentino, soggiornavano al
Sud-Est a poca distanza dal forte Roca . Esse hanno
una popolazione di 500 persone tra grandi e piccoli .
E da notarsi però che alcune centinaia vivono
tuttavia disperse nel territorio Argentino e del
Chilì . Di quelli che sono in Roca i due terzi circa
già sono battezzati . Ma sarebbe necessaria l'opera
assidua di un sacerdote per completare la loro istru-
zione, e mantenerli nella fede e nelle pratiche di cri-
stiana pietà . In questa ultima missione mi fermai un
mese tra di loro, e, dopo averli istruiti il meglio che
ho potute, battezzai quelli che furono più docili
alla parola di Dio in numero di 109 adulti, 21
bambini Indiani, e 10 figli di Argentini . I matri-
moni benedetti furono 14 .
Il giorno in cui mi preparava per la partenza,
giungevano a Roca altri 150 Indiani, appartenenti
a differenti tribù disperse in varie parti del terri-
torio . Balcheta altro punto situato alla destra del
Rio Negro contiene pure poco meno di 300 Indi,
i quali aspettano, o per dir meglio hanno estremo
bisogno del Missionario, perchè sono ancora infe-
deli . Costoro come tutti gli altri Indiani non hanno
altra assistenza che quella di alcuni soldati, e Dio
sa quale moralità possono insegnare costoro, co-
stretti a vivere sulle frontiere e senza religione ;
niuna meraviglia perciò se si abbandonano ordina-
riamente a quei due vizi, che fanno apostatare
uomo da Dio .
Dottrina Cristiana .
Nelle lezioni di Dottrina Cristiana, per non
istancarli, radunava gli adulti non più di una volta
al giorno e nell'ora più comoda, dando ogni due
o tre un giorno di vacanza . I fanciulli li raccoglieva
una o due volte al dì e mi tratteneva con essi
quasi un'ora per ciascuna lezione . La materia che
insegnava erano i misteri dell'Unità e Trinità di
Dio, la creazione del mondo, dell'uomo e la sua
caduta ; l'Incarnazione, Passione, Morte e Risurre-
zione di Gesù Cristo ; il peccato in generale, i
comandamenti di Dio e della Chiesa : il Paradiso
pei buoni e l'inferno per i cattivi .
Tra i giovanetti e le giovinette ne incontrai
alcuni di perspicace intelligenza, e di felice memo-
ria, i quali potrebbero fare assai bella riuscita nei
nostri collegi .
E per tacere di altri le dirò che tra i fanciulli
indigeni due sono figli del Cacico Renque-Curà,
e due altri sono suoi nipoti : e tra le figlie due
nipoti del medesimo . Tutti questi riuscirono ad
imparare cinque pagine di dottrina, il Pater, l'Ave
ed il Credo, e tutto s'intende nel loro idioma .
Ed avrebbero potuto apprendere assai di più, se
non avessi avuto bisogno del loro aiuto in qualità
di Catechisti . Imperocchè . essendo i ragazzi molto
numerosi e di capacità differente, dovetti dividerli
in piccoli gruppi da formarne sei classi, alle quali
preposi i sei sopradetti Catechisti improvvisati . Non
posso esprimerle, caro Padre, quanto mi abbia
rallegrato la vista di quel Catechismo . Fu per
me un momento d'incanto! Mi fece ricordare l'Ora-
torio di Torino nelle ore di Dottrina Cristiana . Io
li sorvegliava e mi edificava ad un tempo, piangeva
e rideva come un fanciullo ! O caro D . Bosco ! Il
vedere dei ragazzi Indii insegnare il Catechismo
ad altri ragazzi Indii ; vederli con carità e pazienza
insegnare ai compagni, ciò che essi avevano poco
prima appreso, m'intenerì il cuore e non potei
trattenermi d: all'esclamare Oh! se ci fosse un po'
qui D . Bosco! quanta gioia proverebbe nel veder
così bene cominciato quanto forma il sospiro princi-
pale della sua vita .
Ad un certo punto li radunava tutti insieme, e
loro, faceva imparare alcune altre risposte del
Catechismo, facendomi capire alla meglio . Ce n'erano
alcuni assai impegnati a rispondere e ne osservava
l'attenzione tutta particolare . Detta da me la
risposta due o tre volte a chiara voce la ripete-
vano fra loro, e andavano a gara chi per il primo
potesse saperla . Tale modo di procedere è assai
naturale agli Indii, i quali non sapendo nè leggere

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né scrivere debbono esereitare la memoria, che per
lo più hanno felicissima ; tantoche nelle ambasciate
riferiscono letteralmente quanto fu detto loro dal
Cacico . Io avrei voluto condurre alcuni di quei
fanciulli con me per metterli nel nostro Collegio,
ed essi sarebbero venuti volentieri ; ma si opposero
i loro genitori dicendo che per ora non si senti-
vano di fare tale sacrifizio di privarsi della presenza
dei loro figli . Bisognerà dunque , caro D . Bosco,
fondare un Collegio in quella parte .
Una necessità ed un progetto .
la parte orientale riguardante le coste del golfo
S . Jorge .
Altra notizia importante si è che il Governo
Argentino ha fatto domanda a D . Costamagna
residente in Buenos-Aires di missionari Salesiani
per la nuova colonia, che intende stabilire sulle
coste orientali della Terra del fuoco ; Don Costamagna
promise che sarebbero mandati appena arrivato qui
Don Cagliero . Oh! sia benedetta la divina Provvi-
denza pel suo visibile intervento a favore delle
nostre Missioni .
Dove vi sono centri di Indiani pare indispensabile,
se si vuole fare del bene, aprire scuole pei giova-
netti . Ma ci si presenta una difficoltà . Ancorchè
si avessero i mezzi non converrebbe nelle tolderie
DISCORSO DETTO DA D . BOSCO
(gruppo di capanne Indiane costrutte con pali e co-
perte di pelli) non converrebbe, dico, fabbricare una
ai Cooperatori e alle Cooperatrici .
casa di materiali , per motivo che soventi volte
gl.iPIenrdcòstaodunsital'ro
mentre gli Indii non sono ancora distribuiti in colonie,
i Salesiani per comodità della scuola e cappella
potrebbero far costrurre con poca spesa case e
cappelle a tenda e portatili, come usano i soldati
negli accampamenti . A fine poi di far fronte alle
spese che occorrono, mi pare che non sarebbe fuor
di proposito iniziare una sottoscrizione per mezzo
dei periodici cattolici d'Europa ; poiché, se non
facciamo tutto quel bene che vorremmo, non è per
mancanza di buona volontà, ma bensì per mancanza
di mezzi pecuniari, senza di cui resta paralizzato il
progresso della Missione .
Ecco in breve ciò che si è fatto in quest'ultimo
tempo nelle Missioni . Si udirono 100 Confessioni ;
si amministrarono 40 Comunioni, si benedissero 25
Matrimoni ; si battezzarono 252 individui, dei quali
142 adulti e 30 minori di 7 anni fra gli Indiani,
e 33 figli di Argentini .
Questo è quel poco di bene, che coll'aiuto di Dio
hanno potuto fare alcuni suoi figli, o mio caro D .
Bosco . Ed ora conchiudo questa qualunque mia
relazione, pregando la S . V . che voglia gradire gli af-
fettuosi ossequii dei suoi figli della Patagonia, e rac-
comandarci tutti i giorni al Signore che ci renda
degni strumenti della sua bontà .
Come abbiamo promesso riferiamo qui almeno
nella sua sostanza il discorso, che fece D . Bosco ai
Cooperatori e alle Cooperatrici di Torino il 23
maggio, in occasione della conferenza tenuta nella
chiesa di Maria Ausiliatrice .
Con grande semplicità di stile e di gran cuore
egli prese a dire cosi : - Io vi parlo con molto pia-
cere in questo giorno, sia per le cose che debbo
dirvi, sia perchè quest'anno vi parlo nella chiesa
di Maria Ausiliatrice . Ed è cosa veramente dolce
il discorrere ai Cooperatori e alle Cooperatrici in
questo luogo, che possiamo chiamare casa di Maria,
e casa che Ella medesima si è edificata : Aedificavit
sibi domum Maria . Io voglio appunto intertenere
la vostra pietà e così aiutarci a vicenda a celebrare
divotamente la festa di Maria Ausiliatrice, col di-
mostrarvi le grazie, che Ella fece fin da principio
a quelli, i quali presero parte ad innalzare ed or-
nare questa sua chiesa . Ascoltate adunque e com-
prenderete che noi siamo davvero nella casa di
Maria : Aedificavit sibid.omuMari
Quando si cominciò l'edificazione di questo tempio,
mancavano i mezzi materiali . Si dovevano pagare
gli operai, e D . Bosco non aveva denari . Ed ecco
che una signora per suo consiglio si raccomanda a
Maria, per ottenere la guarigione da una grave
infermità, e Maria la risana prodigiosamente . La
Suo affezionatissimo in Gesù Cristo
SaC . DOMENICO MILANESIO.
signora riconoscente offre ad onore di Lei il denaro
necessario a pagare la prima quindicina agli operai .
Altri vengono a cognizione di questo fatto, invocano
P . S . - Mentre io scrivo la presente giunge ancor essi Maria con promessa d'offerte per la nuova
a Patagones il Governatore di Viedma, il generale
D . Lorenzo Winter . Egli intraprese con valorosa
I
sua chiesa, e ottengono ancor essi grazie straordi-
narie . Allora si comincia una serie non più inter-
scorta l'esplorazione della Patagonia centrale dal rotta di guarigioni da gravi malattie, e giungendo
Rio Negro al Rio Chubut fino al porto Deseado, da ogni parte offerte per grazia ricevute e per
impiegandovi 26 giorni di marcia .
grazie da riceversi, si vide questa chiesa elevarsi
Egli reca buone notizie di quelle regioni, notando di giorno in giorno come per incanto a gloria della
solo un pericolo ; ed è che dovette combattere gran Madre di Dio .
specialmente alle rive del fiume Senger colle tribù Innalzata che fu si trattava di ornarla ;eMari
dei Thuelches, con quelle di Joyel, Inacayal, e Ausiliatrice provvide anche a questo . Voi , ad
Chagallo, quantunque stanziato a 25 leghe di di- esempio , vedete qui l' altare di S . Pietro ; e
stanza . Ebbe disturbi eziandìo dalle tribù di Sahueque coma mai si soddisfece alle sue spese ? Vi rispondo :
e di Utrac sebbene poco numerose . Dice che, lungi Una pia matrona Romana malata si raccomanda a
dall'essere questa terra un arido deserto, è fertile Maria, guarisce miracolosamente, e tosto scrive che
con acque permanenti ed abbondanti, specialmente a suo conto, nel tempio di Lei, si eriga un altare,

1.7 Page 7

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e l'altare fu eretto, ed è questo per appunto . Un
poco più in là ve n'è un altro dedicato ai santi Mar-
tiri torinesi Solutore, Avventore ed Ottavio della
legione, Tebea, e a sant'Anna, e chi lo fece innal-
zare? E un'altra signora di Roma ancor essa favo-
rita di una grazia segnalata per intercessione di
Maria, Si trovava pure gravemente inferma, pro-
mette di fare costruire il detto altare e tosto ricu-
pera la sanità . Dall' altra parte in fondo vi ha l' al-
tare del Sacro Cuore ed esso pure ci ricorda una gra-
zia ottenuta da una persona di Milano, che in segno
di riconoscenza ne sostenne la spesa . All'altare di
s .Giusepetroviamolacostruzione,labalaustrata,
il quadro, frutti ancor essi di copiose grazie e be-
nedizioni ottenute allo stesso modo . Il pavimento
della chiesa, il pulpito stesso dal quale io vi parlo
è effetto di una grazia ricevuta . Dono di benemeriti
oblatori in ossequio a Maria Ausiliatrice è la statua
di rame, che torreggia sulla cupola ; dono e lavoro
d'un maestro falegname è l'orchestra . E se voles-
simo far passare tutte le parti e gli ornamenti di
questa chiesa, come segni di favori ricevuti, non
la finiremmo più ; imperocchè le colonne, le volte,
il tetto, ogni pietra , ogni mattone , ed ogni or-
nato si può dire che sia una grazia di Maria .
N ella Sagrestia poi vi ha una quantità di quadretti,
che sono prove indubitate di altrettante grazie . Là
vi è una madre che ha salvo il figlio dalla morte ;
qui uno liberato da forte male di denti ; in altra parte
una pericolosa caduta impedita, e via dicendo . E io
stesso sono obbligato, a dirvi i particolari che riguar-
dano la mia persona . Avrete sapute che da qualche
tempo io era molto cagionevole di salute, e come im-
potente a lavorare . Ebbene il 15 del corrente, primo
giorno della novena, incominciai a star meglio ; il mi-
glioramento fu di tutti i giorni, ed ora, in grazia di
Maria, mi trovo bene come molti anni addietro .
Se poi convenisse alzare un velo, e manifestare
le grazie spirituali ottenute ai suoi divoti, quale
magnifico inno non potremmo noi cantare in onore
della potentissima Vergine Ausiliatrice? Noi direm-
mo di mogli, che hanno riavuti i proprii mariti ricon-
dotti a sani consigli ; padri e madri che videro la loro
figliuolanza indocile e scapestrata a ritornare ubbi-
diente e rispettosa ; peccatori e peccatrici che piansero
i loro peccati, fecero la lor confessione, e presero
a menare esemplarissima vìta .
Ma voi, benemeriti Signori, mi direte, perchè
mai questa esposizione di fatti e di grazie nella vigilia
della gran festa di Maria Ausiliatrice? Rispondo :
Per eccitarvi tutti a confidare nella sua bontà e
potenza, ed affinche sappiate il mezzo da usare per
ottenere grazie più facilmente . Questa Madre ce-
leste tiene già le grazie preparate per noi . Ella
vuole solamente che gliele domandiamo di gran
cuore, e promettiamo di aiutare e promuovere
quelle opere, che tornano a gloria di Dio, ad onore
di Lei, a vantaggio delle anime, specialmente della
povera gioventù , come fanno i Cooperatori e le
Cooperatrici . Io son certo che tutti quelli di voi,
i quali domanderanno grazie a Maria, le otterranno,
perchè, ben inteso, non si oppongano al bene del-
l'anima .
Domani qui si pregherà molto per voi, che siete
i nostri benefattori e benefattrici, e non solo do-
mani, ma in questa chiesa si prega per voi inces-
santemente . Ogni giorno sia dalle prime ore del
mattino più centinaia di persone si raccolgono qui,
recitano la terza parte del Rosario , ascoltano la
s . Messa, e molti e giovani e adulti si confessano,
e si accostano alla s . Comunione. Alle ore sette e
mezzo più altre centinaia di giovani praticano lo
stesso ; di poi ad ogni ora chi v'interviene a
fare la visita al SS . Sacramento e a Maria Ausi-
liatrice, chi vi si porta a fare la meditazione e la
lettura spirituale, chi a raccomandare le persone,
che ordinarono preghiere per grazie di ogni genere ;
ond'è che dal mattino per tempo sino alla sera tarda
le pratiche di pietà vi continuano senza interruzione .
Ora tutte queste preghiere sono dirette particolar-
mente ad invocare le benedizioni del Cielo sopra i
nostri benefattorì e le nostre benefattrici e dell'I-
talia e della Francia e della Spagna e dell'America,
e di qualunque altra parte del mondo.Eiocred
che in riguardo di tante preghiere, che qui Le s'in-
nalzano, Maria prosegua a spandere le sue benedi-
zioni, le quali ognor più si fanno copiose ed abbon-
danti anno per anno .
Io debbo dirvi ancora che Maria SS . concede
grazie non solo qui e a coloro, che la vengono a
pregare in questo luogo , ma le concede anche
altrove . Già prossimo alla fine dei miei giorni, io
godo immensamente nel vedere che invece di
scemare i favori di Maria aumentano ogni giorno e
perogniparte.AumentaoiIl,neaFrci
nella Spagna, nel Portogallo, nel Belgio, nella
Russia, nella Polonia, nell'Austria, nella Repub-
blica Argentina, nell'Uruguay e nella Patagonia .
Tutti i giorni ora da questa, ora da quell'altra
contrada anche lontanissima si ricevono lunghe
esposizioni di grazie straordinarie, ottenute ad
intercessione di Maria Ausiliatrice . Ed i Cooperatori
Salesiani e le Cooperatrici sono gli strumenti, di
cui si serve Iddio per propagare sempre più la
sua gloria e la gloria dell'augusta sua Genitrice .
Voi tutti ne dovete andar lieti, e intanto concepire
la più grande fiducia nel patrocinio di Maria .
Io ho dovuto esporre in succinto queste cose,
per non dilungarmi troppo, e per non abusare
della vostra cortesia . Tuttavia vi aggiungo ancora,
che sono stato a Roma, e ai piedi del Santo Padre
Leone XIII, il quale parlò dei Cooperatori Sale-
siani ; disse che li benediceva di cuore, e che ogni
giorno prega per loro . Ripetè che intende d'essere
non solo Cooperatore, ma primo Operatore, perchè,
disse, i Papi devono sempre essere a capo di tutte
le opere di beneficenza, allora specialmente quando
hanno di mira il benessere della povera gioventù .
Avendo saputo i considerevoli lavori, che si erano
fatti e quelli che rimangono a farsi per la costru-
zione della chiesa del Sacro Cuore di Gesù in
Roma, ha voluto assumersi l'incarico di fare costruire
a suo conto la facciata della chiesa medesima, che im-
porta una spesa notevolissima . Egli desidera pure che
accanto alla chiesa si fondi un ospizio e già vi
abbiamo posto la mano . Ma perchè, mi domande-
rete, un nuovo ospizio in Roma, dove ve ne sono
già tanti? Vi risponderò che per lo più gli isti-
tuti già esistenti in Roma pel loro scopo .epr
l'atto di loro fondazione esigono che i giovani ab-

1.8 Page 8

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bianocertdzin,perlquaimotnps
esservi ricevuti ; gli uni esigono, per es ., che i
giovani siano Romani, gli altri che appartengano
a determinate città e nazioni, e poi la maggior
parte per la condizione dei tempi e delle cose si
sono fatti insufficienti al bisogno . Ora il Papa vuole
un Istituto veramente cattolico, tale cioè che rac-
colga i poveri giovani pericolanti non solo Romani
ed Italiani, ma Francesi, Tedeschi, Spagnuoli e di
qualunque nazione e condizione essi siano, purché
si trovino in pericolo o dell'anima o del corpo .
Il Santo Padre desidera, e desidera molto quest'o-
pera . e perciò la raccomanda caldamente e benedice
i Cooperatori e le Cooperatrici, che vi concorrono
colle loro limosine . - Egli udì pure con molta sod-
disfazione a parlare della chiesa di S . Giovanni
Evangelista in Torino . Accanto a questa chiesa
dedicata all'Apostolo della carità occorreva anche
un ospizio, perchè si potesse dire : Ecco la carità
in pratica, ecco come si onora l'Apostolo della
carità . L'ospizio fu da noi incominciato, vi si
lavora e si sta compiendo, e spero che di quest'anno
sarà terminato ; e lo avremo presto ripieno di gio-
vani . All'udire ciò il sommo Pontefice conchiudendo
disse : « Se vogliamo una società buona dobbiamo
far convergere tutti i nostri sforzi nell'educare
cristianamente la gioventù, che fra breve formerà
la umana generazione . Se essa sarà bene educata
avremo la società domestica e civile costumata ;
se male, la società andrà ogni dì peggiorando ed
i figli dovranno nella virilità lamentare la cattiva
educazione loro impartita dai parenti, se pure non
avranno a maledirne la memoria . »
Questi sono i sentimenti espressi dal Vicario
di Gesù Cristo, il quale finì coll'impartire a tutti
la sua apostolica benedizione .
Intanto per meritare una speciale protezione da
Maria Ausiliatrice, e corrispondere al vivo desiderio
del Santo Padre, ognuno di voi veda di fare quello
che è in suo potere a vantaggio dell' ospizio del
Sacro Cuore in Roma e di quello di S . Giovanni
in questa città . La vostra carità giova alla civile
società, giova alle famiglie cristiane, e, diciamolo
pure, giova anche alle non cristiane ; imperciocchè
se non altro mediante la carità vostra si avranno
degli uomini bene educati ed istruiti ; si avrà la
pace in famiglia, e il padre e la madre e i parenti
si vedranno meglio corrisposti dai figliuoli, che
invece di essere il loro flagello diverranno la conso-
lazione ed il sostegno della loro vecchiaia .
Dirò di più : La carità vostra gioverà a voi tutti,
e ai vostri cari, perchè Dio mantenendo la sua
promessa ve ne darà il centuplo in questa vita, ed
un premio eterno nell'altra .
Domani io intendo di celebrare la S . Messa, per
invocare sopra di voi, sopra dei vostri parenti,
sopra i vostri interessi spirituali e temporali, le
benedizioni più elette, e per ottenere la grazia più
bella ed importante di trovarci un giorno tutti in-
sieme in Paradiso a lodare e a godere Iddio colla
nostra dolcissima Madre Maria Ausiliatrice .
IN S . SIRO DI GENOVA .
Crederemmo di mancare per lo meno alla con-
venienza, se non dicessimo nulla della bella festa
e della conferenza in onore di Maria Ausiliatrice,
celebrata nella magnifica chiesa di S . Siro in Ge-
nova dai giovani del nostro Ospizio di S . Pier d'A-
rena e dai Cooperatori e dalle Cooperatrici di quelle
parti . V'intervenne il fiore della cittadinanza ; vi
presiedette l'ottimo Arcivescovo Mons . Salvatore
Magnasco, tanto benevolo verso i Salesiani, e vi
predicò lo zelante Mons . Emiliano Manacorda,
Vescovo di Fossano, invitato da lui medesimo .
Ecco quanto ce ne scrisse un buon Sacerdote di
Lucca, che vi si trovava presente
« Il. giorno 24 Maggio testè passato, nella in-
signe Basilica di S . Siro in Genova si celebrava
la festa di Maria SS . Ausiliatrice dei Cristiani ,
singolare Patrona dei Salesiani e dei loro Coope-
ratori e Cooperatrici, con l'assistenza di S . E . Re-
verendissima Mons . Arcivescovo . Prima dell' ora
assegnata quella vastissima chiesa rigurgitava di
popolo devoto concorso ad onorare Maria .
« Alle 11 precise ebbe principio la Messa solenne
in musica eseguita dai bravi giovinetti dell'Ospizio
di S . Pier d'Arena, accompagnata dalla banda musi-
cale composta dagli alunni del medesimo stabili-
mento . Il tutto fu eseguito con sorprendente pre-
cisione . Era cosa che toccava veramente il cuore
il vedere che quei cari figliuoli eseguivano pezzi
sceltissimi con la massima disinvoltura , e te-
nendo sempre un contegno degno di lode .
Al Vangelo Mons . Manacorda fece da pari suo
un magnifico discorso ad onore di Maria Aiuto
dei Cristiani . Egli la dimostrò Ausiliatrice fin
dalla culla di Gesù ; Ausiliatrice di Gesù mede-
simo nella grotta di Betlemme, nella fuga e nella
dimora in Egitto , nella solitudine di Nazaret
Ausiliatrice degli Apostoli ; Ausiliatrice dei fedeli
in tutti i secoli, come lo attestano gli innumere-
voli monumenti elevati ad onor suo dalla pietà
dei Cristiani, e le molte feste stabilite dalla Chiesa ;
Ausiliatrice eziandio della istituzione Salesiana che
da lei prescelta si diffuse già per tante parti del
mondo a vantaggio della società .
« Alla fine della Messa S . E . Rev .ma Monsignor
Arcivescovo dava la benedizione col SS .Sacrmento,
ed i giovinetti, una parte dei quali con felicissima
idea si era portata intorno alla cupola della chiesa,
sotto la direzione dell'egregio D . Belmonte diret-
tore dell'Ospizio intonava il Tantum Ergo a due
cori . Fu sì bella la musica, sì ammirabile la ese-
cuzione , che produsse una tenerezza generale , e
più di uno ne pianse di gioia . La sacra funzione
terminava verso le ore 2 pomeridiane con grande
edificazione del numeroso popolo , che vi aveva
preso parte .
Il valoroso oratore finì coll'esortare i coopera-
tori e gli uditori suoi ad aiutare le Opere Sale-
siane, facendo un caldo appello alla carità di tutti .
NB . - Vorremmo fare cenno particolare di al-
cune altre feste e conferenze celebrate qua e colà
in occasione della festa di Maria Ausiliatrice, come
sarebbe quella di Acqui e di Bistagno ; ma dob-

1.9 Page 9

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biamo desisterne per mancanza di spazio . Sappiamo trice in un magnifico quadro faceva graziosa mostra
per altro che i Cooperatori e le Cooperatrici coi di sé sull'altare addobbato nel miglior modo possi-
loro capi e decurioni no.n promuovono già dette feste bile, in mezzo a numerosi ceri che bellamente
e conferenze, perché siano pubblicate nel Bollettino, l'adornavano .
ma bensì per meglio glorificare Iddio e la santissima Fin dalla vigilia il suono allegro delle campane
sua Madre, per animarsi vicendevolmente alla pra- dava ai Cooperatori ed alle Cooperatrici avviso
tica delle opere, e così guadagnare le annesse in- della festa .
dulgenze e la protezione del cielo . E questo basta La prima funzione del mattino fu divota e com-
alla loro pietà .
movente . Ebbe luogo la Comunione generale, a cui
parteciparono pure per la 1a volta alcune bambine
del Conservatorio , bianco vestite , con corona di
fiori in capo . Il Rev mo Sig . D . Domenico Torrisi,
FESTA DI MARIA AUSILIATRICE NELLA SICILIA .
zelante Cappellano, indirizzava loro un discorsetto
Da due case di Suore di Maria Ausiliatrice nella
Sicilia riceviamo relazione delle feste colà cele-
brate in onore della comune nostra Patrona e
Madre con grande concorso del popolo , e ne
diamo qui un breve ragguaglio .
analogo per far meglio apprezzare la loro felicità .
La funzione era rallegrata dal . suono dell' armo-
nium accompagnato da sacri cantici .
Verso le 10 si eseguì dalle educande la così
detta Messa della s . Infanzia , cantata dal Rev.mo
Sig . Arciprete D . Alfio Grassi, Decurione e Pro-
Da Bronte .
motore della festa . Nella sera , dopo la recita
E il quarto anno che ci troviamo in Fronte ed
è questo il primo che in pubblica chiesa solenniz-
ziamo la festa di Maria SS . Ausiliatrice . Ed
ecco in qual modo .
Si espose in chiesa un bel quadro di Maria Ausi-
liatrice . Si addobbò il Sancta Sanctorumesid
principio alla novena, che fu anche solenne . Ogni sera
aveva luogo la predica e la Benedizione col Tantum
Ergo in musica . Predicava il M . Rev ° Padre Don
Gioachino Zappia , il quale vi si profferse con e-
simia bontà .
L'eccellente oratore, attirava numerosissimo po-
polo . Caduto disgraziatamente malato, lo supplì un
altro zelante predicatore, il Revm o Padre Agostino
Rubino Cappuccino, che continuava sino alla fine . Si
all'uno che all'altro porgiamo i più vivi ringrazia-
menti, ed auguriamo dalla Vergine Ausiliatrice le più
elette benedizioni .
La memoria della festa poi sarà incancellabile .
Benché accadesse in giorno feriale, pure la chiesa
rigurgitava di popolo . I buoni Brontesi si mostra-
rono divotissimi di Maria .
La solennità si aperse colla Comunione generale .
IRmP.leoavdMriFCcuspino
faceva un breve ma sì commovente discorsetto, da
intenerire sino alle lagrime . Al banchetto euca-
ristico si accostarono più centinaia di persone .
Più tardi il M . Rev° Sig . Arciprete D . Giuseppe
Minissale cantava la Messa solenne coll'assistenza
di molti ragguardevoli Sacerdoti . Le Suore ese-
del s . Rosario e il canto delle Litanie Lauretane,
il Rev m o Sig . D . Orazio Torrisi tesseva un acca-
lorato discorso . Non é a dire con quanto affetto
egli parlasse della Vergine SS . Ausiliatrice e della
potente sua protezione alle Opere Salesiane .
Esordì dicendo che ben a ragione Don Bosco
scelse a Patrona della sua spirituale famiglia Sa-
lesiana la Vergine Ausiliatrice , la quale in ogni
tempo gli si mostrò larga della sua celeste pro-
tezione : invitò tutti a ricorrere sempre a Lei con
fiducia, e terminò implorandone la Benedizione so-
pra D . Bosco, sopra le Suore e loro educande, sopra
tutti i Cooperatori e le Cooperatrici .
Voglia la Vergine SS . Ausiliatrice aggradire
l' ossequio, che in ogni luogo Le professano i suoi
figli, e rimunerare largamente tutti i promotori
del suo culto .
Nel chiudere queste due relazioni, che abbiamo,
pur dovuto accorciare, non occorre che tributiamo
lodealeSuore,lacuipresnzqiluogh
porge occasione a feste particolari in onore di Ma-
ria Ausiliatrice ; ma non possiamo non provare
una grande consolazione nel sapere come la divo-
zione alla gran Vergine Maria, sotto il titolo di
Aiuto dei Cristiani , si vada ogni dì più propa-
gando con incremento della pietà cattolica e a
conforto dei miseri mortali . Siano intanto rin-
graziati tutti coloro, che cooperarono alla celebra-
zione delle mentovate feste , e non li lasci senza
ricompensa la celeste Dispensatrice dei divini tesori .
guirono in musica la Messa, composta da Don Ca-
gliero , detta di san Luigi . Al dopo pranzo poi
montato sul pulpito il prelodato Rev mo Padre Fe-
lice tesseva in onore dell'Augusta Regina del cielo
un sì magnifico discorso , che il popolo pendeva
estatico dal labbro del sacro oratore .
Si cantò poscia il Vespro della s . Infanzia, l'Ave
Maris Stella, il Tantum Ergo e si terminava la
festa colla Benedizione del SS . Sacramento e col
bacio della sacra reliquia .
Da Trecastagni .
L'ONOMASTICO DI D . BOSCO IN TORINO.
Ai Cooperatori e alle Cooperatrici crediamo di
fare cosa grata, dando loro breve cenno dell'ono-
mastico di D . Bosco celebrato nell' Oratorio di
S . Francesco di Sales, nell'occasione della festa di
S . Giovanni Battista . Fu una commovente dimostra-
zione di figliale affetto, la quale, se tornò di con-
Nel Conservatorio delle Vergini di Trecastagni forto a D . Bosco, fece nel tempo stesso a tutti
presso Catania la festa di Maria SS . Ausiliatrice si palese la profonda gratitudine, che i giovani benefi-
celebrò così . - L'immagine di Maria SS . Ausilia- cati gli conservano nel cuore . Noi ne parliamo più

1.10 Page 10

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per ricordare i figli che non il padre ; n e parliamo
soprattutto per far conoscere come gli allievi di
lui, sebbene già usciti dall'Oratorio Salesiano, e si
trovino impiegati in mezzo alla civile società,
danno non di meno prova certissima di conservare
il frutto di quella cristiana e sana educazione, che
nei primi anni D . Bosco diede loro per farli ono-
rati e felici . Anzi siccome ai giovani, per rendere
più splendida ed onorevole la festa, si unirono e-
ziandio parecchi illustri personaggi e d'Italia e di
Francia, così ci piace di farne qui speciale menzione,
quale tributo di nostra riconoscenza .
La dimostrazione ebbe principio sin dalla sera
del 23 giugno . Un gran circolo di quasi due mila
persone, composto dai giovani interni ed esterni
e da molti benefattori e benefattrici , faceva nel
cortile ampia corona a D . Bosco , seduto sopra
apposito trono, ed accompagnato da varii ragguar-
devoli personaggi ecclesiastici e laici . Tra questi
notavansi il conte Fleury e la contessa Sofia Colle
di Francia , e il principe Augusto Czartoryski di
Polonia . Sopra un tavolo erano ordinati molti pre-
ziosi regali ; il balcone di rimpetto risplendeva di
lumi a varii colori, ed un arco portava scritte le
parole : Viva D . Giovanni Bosco, formate a fiam-
melle di gaz.
Letto da prima dall' autore e poscia cantato
dai musici coll'accompagnamento della banda un bel-
l'inno, giovani di ciascuna scuola e laboratorio, ed
altri che rappresentavano gli Oratorii festivi della
città, presero a leggere dinanzi al loro padre e bene-
fattore le proprie composizioni in poesia e prosa,
esprimendo riconoscenza ed amore , facendo pro-
messe ed augurii . Va specialmente segnalato un
dialogo tra due giovanetti, intitolato : Augurii e
speranze per l'anno 1891 . In quell'anno, nella Do-
menica della SS . Trinità, D . Bosco compirà il cin-
quantesimo anno della sua prima Messa . Ora dal dia-
logo gli astanti vennero a conoscere che nel 1891
la Domenica della SS . Trinità cadrà nel 24 di
maggio, festa di Maria Ausiliatrice . A questa
scoperta tutti furono commossi , e da ogni cuore
salì una preghiera alla Vergine benedetta, che
volesse conservare in vita D . Bosco almeno sino
a quell' anno, affinchè ei possa celebrare il suo
giubileo sacerdotale . L' anno stesso sarà pure il
primo cinquantesimo anniversario della fondazione
dell'Oratorio, che ebbe principio nel 1841, il giorno
della Immacolata Concezione .
Dopo la lettura di altri componimenti, dopo la
ripetizione dell'inno e varie melodie suonate dalla
musica istrumentale, facendosi tardi, D . Bosco
pose fine al trattenimento, ringraziando brevemente
i giovani e le persone che gli facevano corona, ed
augurò buona festa a tutti . Accennando poi alle lodi
che gli avevano lette, egli disse che del bene fatto si
doveva dare lodo a Dio, a Maria Ausiliatrice, e a
quelli che avevano aiutato D . Bosco colla loro
carità ; che in quanto a sé, non avendo le virtù
che l'amore dei figli gli attribuiva, avrebbe pro-
curato di acquistarle per l'avvenire, affinché un'al-
tra volta non avessero più a dire bugie da poeta ;
l'unica cosa ammettere per vera, vale a dire il
grande amore che egli portò sempre e porta tut-
tora ai giovani, pel bene dei quali è pronto a
spendere quel tanto di vita che ancor gli resta .
Intanto sapendo che molti bramavano pure di e-
sternargli per lettura i proprii sentimenti, D . Bosco
con amorevole sorriso e in tono faceto promise
che la sera seguente sarebbe ritornato al medesimo
luogo per ascoltare le loro lodi .
Il domani fu una giornata veramente allegra e
gioconda . Più centinaia di giovanetti e di forestieri
si accostarono alla Sacra Mensa nella Chiesa di
Maria Ausiliatrice, per implorare sopra di D . Bosco
e sopra le opere sue le benedizioni del cielo .
Verso le ore 10 antimeridiane venne ad osse-
quiarlo una numerosa rappresentanza di oltre a
300 antichi giovani dell'Oratorio, residenti in varii
luoghi . Eranvi sacerdoti e prelati , eranvi laici
professori e maestri , eranvi degli impiegati civili
e padri di famiglia . Accolti alla porta dell'Oratorio
col suono della banda dei giovani interni, quei
buoni nostri fratelli ed amici si condussero in ap-
posíta sala , dove avvisatone compariva bentosto
D . Bosco, accompagnato da molti signori e fore-
stieri e da Sua Eccellenza Revma Mons . Giovanni
Bertagna, Vescovo Ausiliare di Torino, il quale nel
mattino aveva amministrato il Sacramento della
Cresima nella Chiesa di Maria Ausiliatrice . Quei
buoni giovani non vennero a D . Bosco colle mani
vuote, ma in attestato della sincerità di loro gra-
titudine gli offrirono un ricco paramentale da
chiesa .
Dopo un vivissimo scoppio di evviva e battimani,
sorse il signor Carlo Gastini , e come capo della
società degli antichi allievi diede ragione dell'in-
solita gioia dei suoi compagni in quell'avventurato
giorno ; ringraziò Iddio di aver loro concesso di cele-
brare il quindicesimo anniversario della loro simpa-
tica festa ; si congratulò cogli amici della costante
manifestazione di affetto, che davano a D . Bosco,
al quale con enfasi tutta sua propria e con inimi-
tabili versi fece i più cordiali augurii di lunga e
felicissima vita . Terminò col rendere omaggio di
venerazione profonda all'Eminentissimo Cardinale
Alimonda e al suo degno rappresentante Monsig .
Bertagna , invitando tutti i presenti a ritrovarsi
immancabilmente alla trentesima dimostrazione, che
egli e gli amici suoi fanno conto di dare a D . Bosco
l'anno 1900 .
Lesse quindi un discorsetto il prof . Nicola Fabre,
ancor egli antico alunno di D . Bosco, e preso a
trattare l'argomento della carità lo svolse da fi-
glio amorevolissimo .
Varie bellissime inscrizioni, composte dal prof .
D . Giovanni Turchi già allievo dell' Oratorio e
molto affezionato a D . Bosco, leggevansi pure qua
e colà , le quali col sullodato discorso saranno
stampate a parte .
Infine letti dal segretario i nomi dei soci ade-
renti alla dimostrazione, prese la parola D . Bosco .
Disse che gli tornava sempre di grande consola-
zione vedere i cari suoi figliuoli antichi dimostrar-
glisi affezionati e fedeli, perché da ciò appare la
bontà del loro cuore ; assicurò che avrebbe conser-
vato gelosamente il catalogo dei loro nomi, come
non dimenticherà l'offerta che gli vollero fare . In
prova del suo gradimento intendeva di passare con
essi alcune ore in santa allegria come negli anni

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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scorsi e che a tal uopo sarebbero stati scelti due
giorni per dare comodità a tutti di ritrovarvisi .
Traendo poi occasione dalla presenza di Mons .
Bertagna, D . Bosco lo ringraziò di essersi degnato
di onorare quella festa colla sua persona ; fece
notare ai presenti come fin dai primordii dell'O-
ratorio egli si mostrasse già uno dei più attivi
Cooperateri col venirvi a faro il catechismo ai
giovanetti ; che anche per questo godeva di vederlo
insignito della dignità episcopale ed averlo per suo
superiore ecclesiastico, e conchiudeva col pregarlo
di volere impartire a tutti la pastorale benedi-
zione . - Invece di benedire , Mons . Bertagna e-
sortò ad amare D . Bosco ed a seguirne gli esempi,
osservando che se è cosa buona ed utile onorare i
santi del paradiso, è anche bello il rendere onore
e portare affetto a chi in terra col vivo esempio
delle opere buone c' insegna a farci santi . Sic-
come superiore e a nome di Sua Eminenza, Mons .
Bertagna rivoltosi poscia a D . Bosco gli ordinò che
impartisse egli stesso la sua paterna benedizione, e
D . Bosco dovette ubbidire, ammirando tutti e la
umiltà dell'uno e l'arrendevolezza dell'altro .
Ma la parte della festa ben meritevole di essere
segnalata è quella, che ebbe luogo alla sera del giorno
memorando . Sin dal mattino Sua Eminenza Revma
il Cardinale Arcivescovo con insigne bontà aveva
mandato un sacerdote della sua famiglia ad augurare
buona festa a D . Bosco ; ma nella sera ponendo il
colmo alla benevolenza veniva a ripetergli l' au-
gurio in persona . Egli si trattenne per due ore
a privato colloquio con D . Bosco , assistette alla
sua cena, e infine udendo che stava per incomin-
ciare la presentazione dei doni e la dimostrazione
a D . Bosco come nella sera innanzi , ebbe l' in-
comparabile degnazione di fermarsi con noi per
due altre ore ancora, prendendo parte alla nostra
festa . Niuno di noi avrebbe osato sperare un sì
grande favore ; ognuno trasaliva di gioia per l'ina-
spettato avvenimento, ed in segno di riconoscenza
avremmo voluto aver tempo e capacità per festeg-
giare il Cardinale, che da solo onorava D . Bosco
più che non facessimo noi tutti riuniti insieme .
Verso le otto Sua Eminenza , tra le grida fe-
stanti di due mila spettatori , ed il suono della
banda, veniva ad assidersi nel posto di onore,
collocandosi D . Bosco alla sua destra . Dolenti di
non poter fare di meglio si scrissero in fretta ed
un giovinetto dava principio al trattenimento leg-
gendo con bellissima voce e con sentimento queste
poche parole :
« A Sua Eminenza il Cardinale Gaetano Ali-
monda, nostro veneratissimo Arcivescovo, grati e
festanti applaudono con amore i figli dell'Oratorio
di D . Bosco .
Eminenza,
« La bontà del cuore di Vostra Eminenza è
veramente pari alla nobiltà ed alla grandezza della
Vostra mente . Noi lo vedemmo nelle molte ed af-
fettuose cure, che la Eminenza Vostra ebbe sem-
pre per noi, poveri figli del popolo ; ma più chia-
ramente lo vediamo oggi, in questo istante solenne,
nell' amore , onde venne a confortare ed onorare
il nostro amato D . Bosco .
« Nell' onorare il Padre la Em . Vostra onora
ancor noi , che gli siam figli ; e la nostra umile
festa per la vostra presenza si fa degna di D . Bosco .
Oh ! grazie , grazie eterne siano a Voi , benefico
Principe .
« Dal Vostro esempio noi impareremo ad amara
di più il nostro D . Bosco, e l'esempio del Padre
c'infonderà più vivo l'amore, più profonda la ri-
verenza ed inviolabile l' attaccamento al nostro
veneratissimo Cardinale Arcivescovo . Cosicchè i
nomi dell' E.mo Alimonda e di D . Bosco vivranno
incancellabili nei nostri cuori ; vivranno congiunti
nella stima e nell'affetto, come ora li abbiamo uniti
nella gioia e negli applausi .
Dopo questo preludio si cantò l'inno, e poi si
passò alla lettura di componimenti in varie lingue,
e tra l'alternarsi di questi e del canto e del suono
la festa si protrasse quasi sino alle 10 .ABloscraD
alzatosi ringraziò brevemente il Cardinale della
bontà dimostrataci in quella sera, ed annunziò che
l'Eminentissimo ci avrebbe dette alcune parole, e
tutti le avremmo ascoltate con amore e riconoscenza .
Il Cardinale Alimonda con quella fluidità di e-
loquio, che tanto lo distingue, e colla incompa-
rabile sua prontezza ed abilità, con cui sa trarre
dalla Sacra Scrittura i pensieri più nobili e i para-
goni più adatti ad ogni circostanza, parlò pressochè
in questi termini :
« Per congiungere insieme, disse Sua Eminenza,
la festa di S . Giovanni Battista e quella di D . Bosco,
o miei carissimi figliuoli, osservo, che il Battista
predicava nel deserto e sulle rive del Giordano
a penitenza , l' odio al peccato , la pratica della
virtù ; il Battista preparava la mente ed il cuore
delle turbe a conoscere ed amare Gesù Cristo ; il Bat-
tista insegnava chi Egli fosse, e lo mostrava dicen-
do : Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i
peccati del mondo ; e a Lui conduceva le anime .
« Or bene, se a quel deserto può paragonarsi la
società presente, ecco che in questo deserto, e sulle
rive del Po e della Dora, D . Giovanni Bosco imita
l' esempio di S . Giovanni Battista e si fa precur-
sore . Sì, anche D . Bosco fa conoscere ed amare
Gesù Cristo ; lo fa conoscere ed amare negli Oratorii
e negli Ospizi ; lo fa conoscere colla parola e cogli
scritti ; lo fa conoscere ed amare nelle città e
nelle campagne ; e per mezzo dei suoi Salesiani lo
fa conoscere ed amare ancora nelle più lontane
parti del mondo .
« A S . Giovanni Battista accorrevano le turbe
per udirlo, e qui altre turbe accorrono pure intorno
a D . Bosco . Queste turbe bene avventurate siete
specialmente voi , miei carissimi figliuoli . Deh !
ascoltatelo sempre questo precursore, fate quello che
vi dice, ed egli vi condurrà in seno a quel Gesù,
che solo può rendervi felici nel tempo e nella
eternità .
« Ed ora per confermarvi nei buoni pensieri
ed aiutarvi a mantenere le promesse , che avete
fatto a D . Bosco in questa festa, io v'impartisco
con tutta la effusione del cuore la pastorale bene-
dizione . »
Allora tutti e giovani e forestieri si prostrarono
e ricevettero la benedizione dall' amorevolissimo
Pastore .

2.2 Page 12

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L' Eminentissimo Principe di Santa Chiesa ci del reverendo Gautier, una ricca stola e un mazzo
lasciava poco prima delle dieci, dopo essere stato di fiori a Don Bosco . E belli apparati sacri ven-
circa quattro ore con noi . L'Oratorio di S . Fran- nero pure offerti a lui da sacerdoti già suoi alunni .
cesco di Sales non dimenticherà giammai il tratto
« Parlò anche D . Bosco, ringraziò tutti, e più
d'insigne bontà, che egli ci usò in quel giorno, e di tutti il Cardinale, della bontà che ebbe nel fer-
noi andiamo alteri di tramandarne la memoria alla marsi tanto tempo con lui . Le parole del vene-
più tarda posterità .
rando Don Giovanni furono ascoltate con religiosa
attenzione . Per ultimo parlò Sua Eminenza, parlò
brevemente, perchè era tardi, ma disse tanto bene
e cose tanto belle , che commossero tutti . Para-
gonò Don Bosco al Battista, che evangelizzava le
LA CORONA ALLA FESTA .
turbe nel deserto . Se la società civile è per molta
parte un deserto, trova in Don Bosco un secondo
Mettiamo la corona a questo nostro cenno, ri- Battista, che tira le anime al Vangelo e alla
portando qui un bell' articoletto , che poco dopo Chiesa . Sua Eminenza benediceva poscia tutti gli
vide la luce nella benemerita Unità Cattolica , astanti, e partiva applaudito ripetutamente . -
scritto da un bravo giovane esterno, R . P ., che Così terminò la cara onoranza a Don Giovanni
ama il Cardinale e D . Bosco con un affetto invin- Bosco, a questo prete che fa parlare di sé l'Eu-
cibile . Ecco come egli descrisse la nostra festa : ropa e l'America, e che intanto a vederlo si di-
rebbe l'uomo più pacifico e tranquillo del mondo ;
« L'ONOMASTICO DI DON BOSCO
a quest' uomo provvidenziale , che ha una parola
« festeggiato dal Cardinale Alimonda Arcivescovo di Torino . d'affetto per tutti, che riceve tutti alla stessa ma-
niera i principi come i poveri , che si ferma ad
« Sempre belle, sempre commoventi le feste dei accarezzare i fanciulli che trova nei cortili o per
figli affettuosi verso il loro padre ! E una di que- le scale con la stessa buona grazia con cui va in-
ste feste di famiglia, di queste tenere manifesta- contro al Cardinale Arcivescovo : a quest' uomo ,
zioni di amore ebbe luogo domenica a Valdocco nel che ci fa tanto bene sentire Iddio e la sua Prov-
Collegio di D . Bosco . Si volle solennizzare da preti videnza . Ma se terminò l'onoranza pel suo onoma-
e da giovani studenti e operai il giorno onoma- stico non terminò in nessun cuore l'amore a Don
stico del loro fondatore e padre D . Giovanni, con Bosco . Viva lungamente questo Padre dei poveri,
un trattenimento accademico . - Una festa in onore questa gloria del Piemonte e d'Italia ; viva e stenda
di Don Bosco ! e data da cuori giovani e pieni di la sua benefica influenza da un confine all' altro
affetto, non poteva che riuscire solenne e commo- della terra . »
ventissima ; non poteva non attirare una folla grande
di signori e signore . Chi non ama e non istima
( Unità Cattolica, n . 150, 26 Giugno . )
Don Bosco? Se non che il compimento alla festa
lo portò l'Eminentissimo Cardinale Arcivescovo ,
recandosi a fare una sua visita a Don Bosco e fer-
mandosi per circa quattro ore al Collegio . Dire
LA PATAGONIA
l'entusiasmo , la gioia de' giovani e de' sacerdoti
salesiani per l'arrivo di Sua Eminenza è impossi-
e le Terre Australi del Continente Americano.
bile . Alle 7 e tre quarti cominciò la graziosa ac-
cademia nel secondo cortile a destra dell'entrata .
Parte terza.
Il tempo ha fatto un'eccezione per Don Bosco, e
CAPO VI .
in tutto il corso dell' accademia fu buono . Un palco
era preparato, in cui si assisero Don Giovanni, il
Armi e strategia militare .
Cardinale Arcivescovo e parecchi illustri signori Gli abitanti delle Pampas già riuscirono a prov-
stranieri venuti ad onorare di loro presenza la fe- vedersi di fucili e di armi da fuoco rubate ai
sta . Davanti al palco a parole grandi di fuoco leg- soldati Argentini . Ma le uniche armi offensive
gevasi Viva D . Giovanni Bosco ! Tutt'attorno alla dei veri Patagoni sono l' arco e la freccia , la
piazza splendevano ornamenti di ogni specie, che, fionda , i bolas e i lazos . L' arco lungo circa
illuminati da gaz, facevano un bellissimo effetto . novanta centimetri non ha ornamento alcuno : esso
Si diè principio al trattenimento con un inno com- è fabbricato di legno bianco incurvato fortemente,
posto dal sacerdote Lemoyne e messo in musica e munito di corde fatte con tendini d'animali . Le
dal salesiano Dogliani .
frecce di legno e fortissime sono ad una estremità
« Poi si succedettero i giovani, declamando poe- guernite di piume bianche di uccelli di mare corte
sie con molta grazia e disinvoltura . Bello il com- e ruvide, e l' estremità opposta è armata di un
plimento recitato in varie lingue da giovani vestiti arnese di selce o pietra focaia con molta arte ta-
secondo l'uso dei vani paesi . C'era il Francese, gliata a punta, con in basso due uncini ricurvi in
il Tedesco, l'Americano , il Cinese , l'Inglese , il senso inverso . Questa punta aderisce debolmente,
Laziale e il Greco . Chi rallegrò molto, e si fece così che, quando si vuol estrarre la freccia dalla
applaudire, fu l'operaio Gastini, uno dei primi di- ferita , essa si allarga considerevolmente , e la
scepoli di D . Bosco , che recitò un po' di tutto, punta rimane nella carne . E' mirabile la destrezza,
specialmente in dialetto piemontese . - La Sezione con cui gli Indi si servono dell'arco .
degli operai di Borgo Dora presentò , per mezzo . Fanno pure uso di un giavellotto molto breve

2.3 Page 13

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e di una fionda delle più semplici, fatta di pelle,
allargata verso la metà della sua lunghezza per ri-
cevere la pietra, che essi slanciano ad una grande
distanza con una destrezza quasi senza esempio . Ma
di tutte le loro armi la più formidabile è quella, che
essi chiamano bolas . Essa consiste in due pietre
dette locayo, del peso circa di mezzo chilogramma
ciascuna, ricoperte di cuoio ed attaccate ai due capi
di una corda lunga circa 4 metri . Onde servir-
sene, tengono una delle pietre in mano, fanno gi-
rare l' altra al disopra della loro testa , finchè
abbia ricevuto una forza bastevole, e la dirigono
lanciando la prima . Furono veduti colpire colle
due pietre ad un tratto e ad una distanza molto
ragguardevole un segno non più grosso d' una
noce . Il lazo o laccio è altr' arma, che adope-
rano specialmente nella caccia per prendere gli
Animali ; ma se ne servono anche in guerra e nelle
scarmuie,pndriemctarlsè
av.incolt,ehrisconmablet
Le armi difensive dei Patagoni sono appropriate
ai mezzi d'attacco . Nel giorno della battaglia,
dice D' Orbigny, hanno una sola specie di larga
cintura di cuoio ai lombi da cui pendono le loro
armi ; ma i grandi guerrieri, o i capi, sono coperti
da un'armatura molto originale, che essi imitarono
dagli Aucas . Indossano cioè una lunga corazza a
maniche, somigliante ad una camicia, e composta
di sette ad otto doppi di una pelle morbida per-
fettamente preparata, dipinta al disopra di giallo,
e munita di una lunga fascia rossa sulla linea
mediana : il collo di questa corazza innalzasi fino
al mento e copre una parte della faccia . Con que-
st' armatura portano una specie di elmo formato
di due pelli unite insieme, nella forma di un gran
cappello ad ali larghe, adorno di lastre d'argento
odi rame, attaccato di dietro al collo della co-
razza e rattenuto sul davanti con una barbozza
di cuoio . La corazza discende fino ai ginocchi ed
è molto incomoda a cavallo .
I Patagoni spiegano in guerra molta astuzia
come tutti i selvaggi d. ell'America Non corrono
mai all' assalto, senza che il capo abbia fatto
prima una lunga arringa per eccitare l'ardore dei
suoi soldati . Mettono pure grande studio per co-
noscere la posizione del nemico, e mandano a
quest'uopo esploratori a dieci o dodici leghe lon-
tano . Questa precauzione e l' uso delle sorprese
costituiscono per loro tutta l'arte della guerra . I
Patagoni mostrano una pazienza ed una destrezza
maravigliosa, quando vogliono assalire i loro ne-
mici all' improvviso . Attaccano i loro cavalli ad
alberi lontani , per non lasciare alcuna traccia
del loro passaggio, si strascinano con piedi e con
mani, e talvolta camminano a carponi per tema
di essere veduti . Onde sentire il menomo rumore
applicano sovente il loro orecchio contro la terra,
e con questo mezzo distinguono approssimativa-
mente il numero dei guerrieri, che avranno a com-
battere . Quando si sono bastevolmente disposti ,
attendono il ritorno delle tenebre, e appena si
alza la luna, piombano con furore sopra il nemico
e lo sgozzano senza compassione . Queste sorprese
non hanno mai luogo che nei plenilunii , perchè
gli assalitori non abbiano a temere errori funesti,
e in caso di sconfitta fanno talora anche due giorni
e due notti di marcia non interrotta .
Or fa meno d'un secolo i Patagoni combattevano
ancora a piedi . Diffatto il cavallo non è punto o-
riginario d'America ; esso vi fu naturalizzato dagli
Europei , dai quali gl' Indigeni impararono , con
una superiorità maravigliosa, il modo di domarli
e di servirsene utilmente . I Patagoni del nord
sono pressoché inseparabili dalle loro cavalcature,
al punto che la maggior parte de' viaggiatori non
li videro che a cavallo . Per lo più cavalcano
senza selle o con selle rozzissime . Le staffe per
lo più sono di legno ed appena capaci di contenere
il pollice del piede ; gli sproni sono sovente fatti
di due piccoli pezzi di legno mobili riuniti da una
correggia .
Voglia il Cielo fare sì che l'ardore guerriero ,
che anima quelle tribù selvaggio, si cangi presto
nello spirito di santa emulazione per le arti della
pace, mediante quella fede e carità cristiana, che
affratella tutti i popoli e li stringe insieme come
membri di una stessa famiglia . I Missionari Salesiani
sembrano aver ricevuto da Dio il glorioso compito
di far risplendere la face di questa fede e di far
sentire l' ardore di questa carità , e il risultato
finora ottenuto fa aprire il cuore a speranze o-
gnora più felici . Si degnino anche i Cooperatori e
le Cooperatrici di pregare per essi, e di soccorrerli
di loro limosine a vantaggio di tante creature ra-
gionevoli tuttora abbandonate .
L' AMAZZONIA .
Sublime destinazione del Cristoforo .
Signori, il giorno in cui il Cristoforo comin-
cierà il suo viaggio, aprirà un periodo nuovo nella
storia delle Amazzoni . Omnis vallis exaltabitur,
disse Isaia, ogni valle sarà esaltata . Giunse la
volta per la nostra . Questa gran valle tanto umi-
liata, tanto depressa , comincierà ad essere esal-
tata, ad essere elevata , ad essere nobilitata , ad
essere collocata a poco a poco nell'altezza de' suoi
destini morali .
Lasciate passare il Cristoforo - che egli va a
dare il primo impulso alla grand'opera . Con que-
sto incominciamento già il popolo andrà sentendo
rinascergli le speranze , rivivere i suoi buoni i-
stinti, e tutto fremerà al primo soffio della rige-
nerazione, che di qui a poco lo scuoterà da tutti
i lati . È il soffio dello Spirito, che rinnova la fac-
cia della terra ; è una irradiazione del Verbo, che
riverbera dalle profondità dell'Eternità ; del Verbo,
che è la verità ; principio , da cui le altre tutte
prendono il loro splendore ; del Verbo, che è il
dettame delle ragioni eterne, la luce che illumina
ogni uomo che viene in questo mondo .
Lasciate passare il Cristoforo ; che esso va spinto
da una forza invisibile . É l'Amore . Anche adesso
vi confessava io che eravamo fiacchi . Fiacchi e
molto fiacchi , signori , e la fiacchezza medesima
siamo noi altri, che rappresentiamo la Chiesa . Sul
principio eravamo dodici pescatori ignoranti, solo

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avevamo di nostro una croce di legno, e il nostro
sangue corse a rivi durante trecent'anni negli an-
fiteatri e sugli eculei . Ma questo sangue dei mar-
tiri fu la semente dei cristiani : ma questi dodici
pescatori furono i maestri del genere umano; ma
codesta croce di legno squarciò le prospettive il-
luminate di una nuova civilizzaziene , ed Ella
sta sopra la cupola di S . Pietro, segnando il punto
culminante a cui può giungere il genio umano sotto
l'irradiazione del Vangelo . E che dal Cuore di Gesù
moribondo passò per quello della Chiesa una fiamma
misteriosa, l'Amore .
La Chiesa è madre , signorì ; la Chiesa ama .
Ha nei suoi occhi lagrime ; ha nel cuor suo un
tesoro d'amore . Ecco il segreto di sua forza . Niuno
resiste all' amore, e all' amore d' una Madre ! L'a-
more è la immolazione propria , è il dono di sè ,
è il sacrifizio,èladbevnozi
che s'inchina, è la misericordia che perdona, è la
carità che pone con grazia e delicatezza infinita
l'apparecchio sopra le piaghe, è la generosità che
comunica tutto il bene che si possiede senza spe-
ranza di ricambio . Ecco l' amore ! E la nostra
forza . Non ve n'ha maggiore in questo mondo !
Lasciate passare il Cristoforo, lasciatelo portare
a codesti popoli disprezzati un poco cl' amore, di
cui essi han bisogno . È mestieri che essi sappiano,
che vi è ancora in questo mondo chi si interessi
per loro, chi li consoli, chi li animi , chi li con-
sigli, chi apra loro gli occhi ,chilorst
morale, chi li rigeneri ad una vita migliore .
Lasciate infine passare il Cristoforo - che egli
porta l' azione feconda della Chiesa, il cui fine— e
ristorar tutto nell'ordine perfetto di Cristo : in-
staurare omnia in Christo ; di quella Chiesa di-
ciotto volte secolare, che tutti i grandi pensatori
salutano come l' alma mater della civilizzazione ,
perchè Ella è il primo sostegno della verità e
della giustizia nel mondo ; l' organo vivo in che
risuona la voce di Dio, parlando con efficacia al-
l'uomo .
» Sei tu, Chiesa santa, esclama il gran Dottore
» S .Agostino,cheofrendotenrezal'infanzia,
» forte disciplina alla gioventù e riposo alla vec-
» chiaia , dirigi ed insegni secondo l'età del corpo
» e quella dello spirito Tu rendi soggetta per ob-
» bedienza la moglie al marito, per la costituzione
» della società domestica . Tu dai il potere ai mariti
» sopra le mogli, non per depressione di un sesso fra-
» gile, ma sotto la legge di una sincera amicizia . Tu
» subordini i figlìuoli ai genitori per libera dipen-
» denza, e confidi ai genitori sopra i figliuoli una
» libertà santa . Tu congiungi i fratelli con un vin-
» colo di religione più forte e stretto che quella
» del sangue, e rispettando tutti gli impegni della
natura e della elezione , pieghi con la carità i
» vincoli della parentela e dell'alleanza . Tu inse-
» gni ai servi di dedicarsi ai loro padroni, non
» tanto per necessità di lor condizione, quanto per
» coscienza del dovere . Tu rendi i padroni in-
» dulgenti verso i servi per considerazione del
» grande Iddio, Padre comune di tutti . Tu leghi
» i cittadini ai cittadini , le nazioni alle nazioni ,
» e tutti gli uomini fra loro , avvicinandoli non
» solo per la società, ma ancora per la fraternità .
» Tu istruisci i re a vegliare pel bene dei popoli ;
» i popoli a sottomettersi ai re . Tu insegni a chi
» è dovuto l'onore, a chi l'affetto, a chi il rispetto,
a chi il timore, a chi la consolazione, a chi gli
» avvisi, a chi i consigli, a chi le censure, a chi
» il castigo, mostrando come tutti non hanno di-
» ritto a tutto, e come a tutti è dovuta la carità,
» a niuno l'ingiustizia . »
Ecco il principio di ordine, di pace, di armonia
sociale , di vera libertà , di svolgimento fecondo,
di legittimo progresso, che porterà nei suoi fianchi
il Cristoforo .
Se una visita pastorale rapidamente fatta , in
condizioni poco favorevoli, concilia tanti sposi di-
suniti, pacifica tante discordie fra i cittadini, san-
tifica tante unioni già illegittime, fonda tante nuove
famiglie sopra la base della religione e della mo-
rale , consolida in tanti la fede scossa , scuote il
torpore dell' indifferentismo e produce in somma
tanti e sì grandi beni, che farà mai cotesta mis-
sione permanente, la quale mercè la rapidità del
vapore farà sentire il suo influsso per tutti gli
angoli anche più remoti della valle delle Amaz-
zoni, e rendera più frequente per ciò stesso e più
efficace questo sforzo, per riformare i costumi?
Ah ! signori, questi popoli riconoscenti si leve-
ranno per salutare con trasporto di gioia e tene-
rezza l'arrivo del Cristoforo . È l'angelo che viene
a consolare quella povera Agar, abbandonata nel
suo deserto ! É Dio che viene a loro ! È Gesù, il
buen Pastore che viene indulgente a visitarli ,
camminando sopra le acque : Venit (Jesus) ad eos,
ambulans super mare (Math . xix,2).I5suoni
argentini delle campane , quel tempio tutto illu-
minato, quei sacri canti, quegli accordi melodiosi
dell' organo , che rimbomberanno da lungi sulle
onde tranquille, destando l'eco delle solitarie fo-
reste , quell' apparato augusto delle solennità del
Natale, della Settimana Santa, di Pasqua, lo splen-
dore degli ornamenti sacerdotali del Santuario in
mezzo a quei romitaggi, dove coteste cose erano
assolutamente sconosciute, strapperanno lacrime di
gioia e tenerezza a quelle anime ingenue . Sarà una
visione celeste per loro : sarà come un'apparizione
raggiante in mezzo alla tristezza abituale del loro
vivere ! Allora prenderanno esse ad imprestito le
parole del Re Profeta : Sopra i fiumistesIdio
il potere della destra del suo Cristo (Psal . 88) .
Hai visitato, Signore, questa terra, e l'hai inzup-
pata e l'hai arricchita di molte maniere . Il fiume
di Dio è ripieno di acque , e per loro mezzo ci
dai il nutrimento ... Coronerai con la benedi-
zione della tua benignità tutto il corso dell'anno,
e i tuoi campi saranno grandemente ubertosi e il
deserto si impinguerà di frutti, pieno di leggia-
dria (PsaL Lxiv ) . E la voce del Signore sopra
le acque, è il tuono della maestà di Iehova, è il
Signore che vien sopra le molte acque . È la voce
del Signore che scuote il deserto, è la sua luce
che penetra le ombre delle foreste - relevabit
condensa - e nel suo tempio tutti celebreranno
la sua gloria . - Et in tempio eius omnes dicent
gloriam (Psal . 28) .
Ah ! come i medesimi fiumi balzeranno di alle-
gria e romperanno in applausi : Flumina plaudent

2.5 Page 15

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manu (Psal . 97) ; e come le voci degli uomini e
della natura , canteranno con accordi sublimi : O
mari e fiumi, benedite al Signore : Benedicite ma-
refn(D.,7)Clita8huImo
ap,chriovneàbl,dr
chi non promuoverà con tutte le forze sue coi più
ardenti impegni di cui è capace , un mezzo così
facile di portar il conforto , l'animazione, la vita
a un grande popolo sparso ed abbandonato? Sì,
signori, abbandonato, poichè, siamo giusti e fran-
chi, ancora non si è fatto uno sforzo vero e serio
per innalzare le popolazioni delle Amazzoni al di
sopra del puro vivere materiale, e per formare un
popolo ricco, religioso, morale e rispettato, e pa-
triottico . Non si è fatto ! La grande massa del
popolo delle Amazzoni ivi giace al disprezzo, ab-
bandonata a se stessa , sentendo chiudersi i suoi
orizzonti, ogni volta più offuscati .
Il Cristoforo è uno dei mezzi (non dico l'unico)
e dei più poderosi per rimediare e riparare questo
gr!anQumlteoidgnacorselvgi,
dobbiamo fare per essi, signori, quel che potremo .
No, non passerà molto tempo , senza che suoni
per questa povera razza proscritta l'ora della Re-
denzione ! Bastano già trecent'anni di barbarie per
lei , per noi di vergogna ! Il secolo XX non la
troverà più nel medesimo stato orrendo e deplo-
rabile, in cui ora la vediamo . Questo corpo di sa-
cerdoti, interamente consecrato a promuovere la
civilizzazione delle Amazzoni, impiegherà gli ozi del
viaggio e del ministerio , nell' apprendere i loro
gerghi , nel formare catechisti ed interpreti, ed
estenderà cure assidue ed intelligenti a quelle mi-
sere orde, e quando si saranno stabilite in mezzo
a loro missioni fisse , con metodo più razionale ,
queste saranno frequentemente visitate, ed ispezio-
nate dal Cristoforo, e prenderanno così nuovo im-
pulso ed incremento .
La visita pastorale che si fa ora, in modo così
poco conveniente, essendo molte volte il Prelato
obbligato a funzionare in povere baracche, od in
chiesuole mezzo diroccate, non parlando degli in-
comodi, difficoltà o occasioni arrischiate di lunghi
viaggi fatti in barchetta od in piccole lancie, si tro-
verà immensamente facilitata dal Cristoforo e farà
doppio bene, per la maestà , decenza e splendore
degli atti religiosi che l'accompagnano .
Infine considerati sotto tutti i riguardi i van-
taggi spirituali, che ridonderanno dal nostro tem-
pio natante, sono altrettanto numerosi quanto in-
contestabili .
Beni temporali .
Ma non lo sono meno i temporali .
1° I poteri pubblici sono i primi interessati
in questa nostra impresa .
Per la moralizzazione dei cittadini si aumenta
la prosperità dello stato . Istruire ed educare un
popolo è migliorargli le condizioni anche econo-
miche : Cercate in primo luogo il regno di Dio
e la sua giustizia, e avrete di sopra più tutte que-
ste cose (Matt . vi, 33) . Questa sentenza evangelica
è un assioma di economia politica . Le ricchezze
sono figlie del lavoro, il lavoro della morale, la
morale della religione .
La spesa del Cristoforo sarà dunque eminente-
mente produttiva . Mille braccia inerti saranno
utilizzate, le abitudini regolari della vita dimi-
nuiranno la mortalità, e la produzione della valle
Amazzonica crescerà in una proporzione incalcola-
bile . Quel che darà il Governo sarà pertanto mera
anticipazione, che tornerà di poi all'erario con in-
teressi triplicati . Se volesse il Governo , se vo-
lessimo tutti , lepopolazionideleAmazoninon
continueranno stazionarie e stagnanti, come il gran
lago che Agassiz suppone nei tempi preistorici ;
esse imiteranno i loro vorticosi fiumi, correranno
maestosamente per le vie del progresso, andranno
col Brasile intero, colle altre nazioni cristiane del
globo a portare il loro ampio contingente al grande
Atlantico della civilizzazione universale .
I poteri pubblici che hanno per missione spe-
ciale di promuovere il perfezionamento delle so-
cietà umane in tutte le ramificazioni di loro atti-
vità fisica, intellettuale, morale e religiosa, sono
pertanto obbligati a stendere la mano proteggi-
trice al Cristoforo, mostrando in tal guisa che si
interessano seriamente per il bene del popolo bra-
siliano, i cui destini sono loro confidati .
Il popolo brasiliano non è quel solo, che s'im-
merge nel lusso e s'inebria dei piaceri e diverti-
menti !
Il popolo della campagna, la classe operaia, la
immensa turba che quivi vegeta e muore senza
l'essenziale, in abbandono, è ben anche brasiliana,
è più brasiliana ancora . Si disingannino gli artisti,
disingannisi la parte dirigente di questa nostra cara
Nazione, (loro parlo come amico sincero e rispet-
toso) che le popolazioni del Brasile non sono come
cesti di frutta , da cui si scelgono alcune come
buone, e le altra si gittan via come fracide . Ancora
una volta : Il popolo brasiliano non è solo quello
che passeggia nella Corte , e nelle capitali della
provincie ! Preferenze e disuguaglianze nel parti-
colare rovinano le famiglie, nel comune, gli Stati .
Vergogna a quelli che hanno inspirato ai poteri
pubblici del mio paese la discredenza nell'elemento
indigeno, cioè la discredenza della massa della gente
operaia della valle delle Amazzoni, e può dirsi di
tutto l'interno del Brasile , che tutta deriva più
o meno da codesto tronco così disprezzato .
Questa discredenza ha generato l'ignavia in ciò,
che riguarda i grandi interessi delle nostre popo-
lazioni rurali, ed ecco la ragione dello stato d'ab-
battimento e prostrazione quasi mortale , in cui
quivi le vediamo . La gentilità indigena già è quivi
in gran parte scomparsa , sterminata , distrutta .
Che n'è di tante e sì numerose tribù menzionate
nei nostri itinerar i i e istorie , o che ancora non
sonmltianesitvano?Lefiì,lstrmnò
il disprezzo criminoso in che le lasciammo . Così
dovranno svanire, e dispariranno quelle che ancora
rimangono . Ah ! dovrà darsi caso , che il nostro
ideale sia quello degli Stati Uniti - innalzar l'e-
difizio della prosperità sopra la sepoltura d' una
razza ? .
No ; il Brasile nazione generosa e cattolica , a
cui appartiene la egemonia delle nazioni latine del-
l'America del Sud, non adotta, non può adottare
somigliante ideale . Nell'America del Nord, domi-

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nata dall' individualismo delle sétte , comprendesi
la violenta ed appassionata ripugnanza che inspira
il meticismo delle razze umane ; nell'America del,
Sud però con lo spirito cattolico domina la carità
universale per tutti gli uomini senza distinzione
di.cEolaprezmnt,olrevp
noi, di Eliseo Reclus .
« Se l'America del Nord, dice questo preclaro
»scritoe,èpùEuraindvulsta,più
» attiva, l' America del Sud è più u mana ; a lei
» spetta l'onore di invitar tutte le popolazioni an-
» cora barbare alla grande pace della Nazioni . »
(La terre, Tom . II , pag . 669) .
Più umana ! Ecco un nobile titolo per decorare
la.nostrzie Per noi la grande politica, si-
gnori, la politica di volo alto , di viste che spín-
gonsi lungi assai, si è quella che cercherà riunire
tutti gli elementi sparsi di nostra vita nazionale,
tutte le forze, tutti i mezzi interni della Nazione,
per fare di tutto un complesso armonico, un tutto
omogeneo , che cammini sotto vigoroso impulso
alle conquiste dell'avvenire .
Solo così avremo un Brasile, veramente brasi-
liano , una nazione che figurerà nella storia con
una fisonomia propria .
Si sono spesi carri di danaro, centinaia di mi-
gliaia di contos, con colonizzazione straniera, e per-
chè ragion non si ha da prender cura altresì della
colonizzazione nazionale ?
Faccia alcuna cosa il Governo per la civìlizza-
zione di questa così ricca regione, sulla quale fissa
lo straniero lunghi occhi d'invidia .
Protegga , animi , aiuti l' idea del Cristoforo ,
che è una attenzione per questi popoli abbando-
nati , che è uno sforzo per migliorarne la sorte,
aumentando nel tempo stesso la ricchezza della
nazione .
Il commercio coglierà pure dalla nostra
impresa i più ampli vantaggi .
Quel che rovina il commercio, è l'infedeltà degli
avventori, che abusano del credito che loro è dato,
restando nell'impossibilità di disimpegnare i loro
compromessi . Quel che rovina il commercio è la
vita incerta, errante degli operai , la crapula, le
orgie che intercettano o fanno cessare del tutto
il lavoro , e per conseguente scemano o inaridi-
scono del tutto le fonti di produzione .
Di qui, per lui la necessità di innalzare smisu-
ratamente i suoi prezzi per compensare continui
lucri cessanti e danni emergenti . Di qui la po-
vertà, donde non possono uscire le classi operaie,
arretrate per una parte dai loro proprii disordini,
ignoranza e imprevidenza, e per l'altra dai debiti
onde si trovano sempre aggravate , quantunque
possa ogni buon operaio realizzare per ciascun
giorno circa due lire sterline !
La moralizzazione di codesti popoli , la forma-
zione delle coscienze, la cessazione delle abitudini
viziose, accrescerebbe fiducia al commercio, e por-
rebbe un giusto equilibrio nelle sue transazioni .
Non ci sarebbe tanta frode, sarebbe migliore la
sanità, crescerebbe il lavoro, aumenterebbe e di
molto la produzione , più pingui sarebbero e più
certi i lucri . Questo è fuori d' ogni controversia .
Là dove attivato, com' è, il commercio , com-
prenderà perfettarnente , che egli deve essere il
primo impegnato nella umanitaria impresa del Cri-
stoforo .
3° In fine le medesime scienze avranno van-
taggi da ricavare da codesti viaggi . La Chiesa mai
non fu loro indifferente . Abbiamo alcuni sacerdoti
inclinati a questi belli studi, e loro non sarà diffi-
cile negli intervalli delle loro fatiche apostoliche
dedicarsi alle investigazioni, nella vasta provincia
delle scienze naturali .
La flora delle Amazzoni ha ancora prodigi re-
conditi, e non lascieremo soltanto allo straniero
il gusto e l'onore di scuoprirli .
Molte posizioni geografiche potranno essere fis-
sate, molte quistioni topografiche ed etnografiche
risolte . La meteorologia, l'archeologia, la geolo-
gia , la medicina ha per avventura da arricchirsi
per l'avvenire con importanti scoperte, dovute ai
viaggi del nostro Cristoforo per l' immensa rete
fluviale Amazzonica, che si addentra nelle terre,
come sapete, ancor vergini di esplorazioni scien-
tifiche .
Tutti questi vantaggi sono sensibili, e toccansi,
per così dire, colle dita .
Con permesso dell'Aut . Eccl.-FERRARI GIUSEPPE gerente respons.
Tip . San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena 1884 .
OPERE PUBBLICATE NEL MESE DI GIUGNO
dalla TIPOGRAFIA SALESIANA di Torino
LETTURE CATTOLICHE
Pubblicazione mensuale-Prezzo annuo L. 2 23.
DAMIANI (Sac . Siro) . Guglielmo ; Racconto . - Un vol .
in-32', pag . 384 (376-78)
L . 0 60
BIBLIOTECA DELLA GIOVENTÙ ITALIANA .
Pubblicazione mensuale-Prezzo annuo L. 6. 0O.
CASTIGLIONE (Baldassar) . Il Libro del Cortigiano corretto
ad uso della gioventù . - Un voi . ia-32', pag .
396 (1 .86-87)
L . 1 2(`
In corso di stampa
IL PÀRADISO PERDUTO DI GIOVANNI MILTON
TRADOTTO
DA LAZARO PAPI
con note di L . MATTEUCCI.