BS 1900s|1905|Bollettino Salesiano Ottobre 1905

BOLLETTINO SALESIANO

Periodico della Pia Unione dei Cooperatori Salesiani di Don Bosco

ANNO XXIX - N. 10.   Esce una volta al mese   OTTOBRE 19o5.

SOMMARIO -- Per gli orfanelli della Calabria . . 285 Gli Oratori Festivi

Il nostro tesoro spirituale   .   . 289 I prodigi della carità - VII) Mornese - Nizza Monferrato - Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. 290 MISSIONI : La Patagonia dopo la conquista - Patagonia Meridionale: Porto Stanley (Isole Malvine - Dall'isola Dawson: Notizie varie , . . . . 292 Ai RR. Parroci    299 CULTO DI MARIA AUSILIATRICE : - VIII) L'Associazione dei divoti di Maria Ausiliatrice - Nuove Chiese e Cappelle - Feste e date memorande - Il 24 del mese consacrato a Maria Ausiliatrice - Grazie e graziati .

NOTIZIE COMPENDIATE: A Valdocco - Dall'Italia: Amatrice, Bari, Colleretto Castelnuovo, Cuorgné, Nizza Monferrato, S. Gregorio di Catania, - Dall'Estero: Maroggia, Smirne, Liegi- Dalle Americhe: Ambato, Cordoba, Ponte Nova, Punta Arenas, Uruguay, Venezuela    308

Necrologia e Cooperatori defunti    313

Per gli orfanellì della Calabria

UN improvviso grido di terrore, seguito da un'eco di universale rimpianto, risuonò dolorosamente nella nostra penisola. La prima metà di settembre, un immane disastro colpiva ripetutamente i nostri fratelli del mezzogiorno, mietendo un gran numero di vittime e piombando nel lutto e nella più squallida miseria un numero ancor più grande d'infelici e costernate famiglie. In pochi secondi, la povera e sventurata Calabria vide crollar tuguri e palazzi, chiese e campanili, e su vasta zona assidersi inesorabile lo sterminio, la desolazione e la Morte.

Alle prime notizie di tanta sventura l'Italia tutta si sentì commossa, e d'in mezzo al dolore del primo annunzio, alacremente si rivolse al soccorso.

Il S. Padre Pio X, nell'innata ed inesauribile tenerezza del suo gran cuore, inviò sull'istante cospicui soccorsi ai Vescovi dell'infelice regione, i quali con sublime esempio di carità accorsero premurosamente dove il flagello aveva disseminato più vaste rovine.

Anche la Maestà di Vittorio Emanuele III inviò generosi sussidi e volò nelle terre infelici, visitando con affettuosa premura le singole località colpite, fra lo stupore e le benedizioni di quelle misere popolazioni e il plauso entusiastico della penisola.

Non vi fu ordine di cittadini che rimanesse insensibile alle notizie sempre più desolanti. Ovunque, le autorità civili ed ecclesiastiche gareggiarono nel raccogliere elemosine ; ed anche i nostri soldati, là inviati pel disseppellimento delle vittime e per ogni altro pietoso ufficio, associandosi alla commiserazione nazionale, diedero nobilissimi esempi di carità e di abnegazione.

Ultimo in questa gara commovente non doveva rimanere il Successore di D. Bosco, il quale udì subito i lamenti di una moltitudine di orfanelli dolorosamente chiamanti il babbo e la mamma sepolti fra le macerie, e ne fu tocco in fondo al cuore.

Memore della carità di D. Bosco, che, nel 1854, col suo esempio spronava gli stessi giovani dell'Oratorio all'assistenza dei colerosi, e nel 1887 metteva a disposizione delle Diocesi Liguri colpite dal terremoto alcuni posti nei suoi Istituti, il nostro venerato Superiore, appena ebbe notizia della presente catastrofe, provvide subito perchè venissero ritirati dieci orfanelli dai 12 ai 16 anni nelle Case salesiane di Sicilia; ed annuendo all'augusta domanda di S. A. I. e R. la Principessa Maria Laetitia di Savoia-Napoleone , Presidente delle Dame Torinesi Patronesse delle Opere Salesiane, ad altri dodici disgraziati fanciulli apriva le porte dei nostri Istituti del Piemonte. Il Rev.mo sig. Direttore dell'Oratorio Salesiano, Don Secondo Marchisio, però, con delicato sentimento di squisita carità e di confidenza in Dio e nell'aiuto dei Cooperatori, volle che i dodici piccoli Calabresi si fermassero tutti presso il Santuario di Maria Ausiliatrice, quale bella corona alla celeste ispiratrice delle Opere Salesiane ; ed in questo modo permise che altri infelici fossero accolti nelle altre Case e Collegi.

Intanto, continuando a diffondersi ognor più gravi le notizie degli effetti e delle conseguenze della tremenda sventura, il sig. D. Rua faceva scrivere a molte delle Case salesiane d'Italia, per farvi premurosamente accogliere altri Calabresi derelitti. Riservandoci nel prossimo numero di dare un elenco completo degli Istituti che si dispongono a ricevere i poveri fanciulli che il terremoto rese orfani o abbandonati, possiamo tuttavia subito annunziare che il Rev.mo Superiore delle Case salesiane napoletane, D. Giuseppe Scappini, mise a disposizione due posti nell'Istituto S. Giuseppe di Portici, e due nell'Istituto S. Michele di Castellamare ; il Rev.mo sig. Ispettore Don Carlo Baratta parimenti due posti nell'Oratorio del S. Cuore in Trino Vercellese, e due nell'Istituto S. Lorenzo di Novara ; il Rev.mo Don Lorenzo Saluzzo, Ispettore delle Case lombarde, dispose di cinque posti nell'Istituto S. Ambrogio di Milano; il Rev.mo D. Luigi Bussi Ispettore delle Case della Liguria ne assegna due all'Oratorio Sales. di Firenze, due all'Istituto Sales. di Spezia, due all'Ospizio di S. Pier d'Arena; il Direttore dell'Istituto Salesiano di Faenza ne accoglie due, e due il Direttore della Colonia Agricola di Canelli ; inoltre dieci di questi infelici saranno accolti nell'Orfanotrofio Leone XIII inauguratosi provvidenzialmente a Bari l'8 dello scorso settembre.

Nel numero di novembre registreremo le altre accettazioni insieme colle notizie che c'invierà dal luogo del disastro l'Incaricato speciale del sig. Don Rua per la raccolta degli orfanelli, il quale nell'assegnarli ai diversi Istituti, terrà conto della loro età, della loro capacità e sopratutto delle loro inclinazioni.

Col recare a conoscenza del pubblico questi fatti, siamo certi di aver dato ai nostri Cooperatori , nel momento presente, la più cara notizia.

Infatti, se la virtù caratteristica della loro Pia Unione è la carità, essi hanno veramente di che rallegrarsi, vedendo asciugate per mezzo loro tante lagrime, lenito il dolore di tante sventurate famiglie.

E noi, alla nostra volta, quando avremo abbracciato queste schiere di piccoli derelitti, non mancheremo di cominciare con interesse particolare la loro educazione, sicchè anche in mezzo alla loro sventura, abbiano a benedire la Divina Provvidenza e la carità cristiana, e nelle loro preghiere col nome dei loro cari così tragicamente perduti, intreccino affettuosamente anche il nome dei loro benefattori.

È oltre modo consolante la gara ammirabile di carità che vediamo manifestarsi in questi giorni nei nostri Collegi ed Oratori festivi. Nell'Oratorio Salesiano di Valdocco, per es., nell'Oratorio festivo di S. Luigi di Torino, nel Collegio di Cuorgnè, nell'Istituto Salesiano di Milano, nell'Ospizio del Sacro Cuore di Roma, ecc. furono già promosse dagli stessi giovanetti delle sottoscrizioni in favore dei poveri fanciulli rimasti abbandonati nella Calabria. Chi si è privato di un divertimento, chi ha donato i pochi soldi avuti in regalo dai parenti, o i risparmi messi in serbo, frutto delle fatiche di giovani operai... È una gara santa, un entusiasmo altamente encomiabile che dimostra il buon cuore dei nostri giovani, frutto di una sana educazione che fa presagire bene per l'avvenire.

Gli Oratorî Festivi

(Lettera aperta agli amanti della gioventù) (Vedi Bollettino di aprile u. s.)

Una parentesi.

NON appena uscì la provvidentissima Enciclica sull'Insegnamento del Catechismo, pensino un po' i lettori, se alla gioia che ne ebbero tutti gli amici della gioventù, io non mi associassi commosso. Volli riaver subito il restante di questa mia lettera... chiacchierona ; lo rilessi con attenzione sino all'ultima parola; e, nella brama di concorrere anch'io, copie meglio posso, all'attuazione dei saggi provvedimenti del Papa, vi apposi non poche importantissime aggiunte. Ma, ritornando il manoscritto alla tipografia, voglio premettergli un po' di parentesi, a costo anche di qualche ripetizione.

E la parentesi è questa.

Per me, io spero fermamente, anzi sono pienamente convinto, che un'era novella, un'era di nuove pacifiche conquiste spirituali ha da sorgere sul nostro orizzonte, se si mettono in pratica le solenni sanzioni del Papa.

Ma intanto mi chiedo: - E basterà, in ogni luogo e sempre, il buon volere dei Parroci, anche più zelanti? nei tempi che corrono, il loro zelo sacerdotale non dovrà talvolta ridursi ad una dolorosissima inerzia coatta, vedendo inutili i loro sforzi, senza successo le loro cure, e i banchi delle classi di catechismo completamente deserti?

Chiedo questo, perchè, purtroppo! ho già udito dei Sacerdoti, pieni di attività e di sacrifizio, esclamare con volto pensoso:

Qui da noi, si è sempre fatto quanto oggi prescrive il S. Padre. Tranne qualche rara vacanza nelle feste solennissime (ed ora aboliremo anche queste tre o quattro vacanze) il Catechismo l'abbiamo insegnato sempre, e come ! Ma una cosa ci stringe il cuore, ed è il vedere, come nonostante i nostri sforzi, di anno in anno, al sopraggiungere della buona stagione, si vadano sempre più diradando le schiere dei fanciulli che vengono al Catechismo. Ci son delle feste, in cui non abbiamo un ragazzo, un ragazzo! perchè anche quei quattro o cinque che vengono, vedendosi soli, finiscono per squagliarsi anch'essi, quando giunge l'ora della Dottrina.

E' vero. Al ritorno della buona stagione, tornano a moltiplicarsi i lavori in campagna e... il chiasso e l'allegria nelle borgate e nelle città; e non solo il Catechismo, ma le stesse funzioni parrocchiali rimangono in qualche luogo quasi deserte. Par quasi che il precetto della santificazione delle feste non obblighi più i giovani, ed anzi che in certi tempi dell'anno esso cessi di essere in vigore, riducendosi semplicemente... a un divertirsi.

Ora, sarà possibile ovviare a questa sconsolante realtà ? non ci sarà modo di richiamar prima i giovani, e col tempo anche tutta la popolazione, all'esemplare osservanza della santificazione dei giorni del Signore ?

Un mezzo c'è; un mezzo, che se ben usato, cioè con pieno riguardo alle circostanze ed ai bisogni locali, tornerà sempre e dovunque efficace: e questo mezzo è l'Oratorio festivo.

- Anche nelle campagne?

Se occorre, sissignori, anche nelle campagne. Sentite quello che scriveva un buon Parroco agli organizzatori del I° Congresso degli Oratori tenutosi in Brescia nel giugno 1895.

« Non è certo un divertimento per il Parroco di campagna l'istituzione d'un Oratorìo maschile, specialmente se è solo in Parrocchia. Talvolta si combinano tutte: mancanza di tempo, mancanza di salute, mancanza di luogo, mancanza di ricreazione, mancanza di aiuto, carattere del paese. Però non si pretende in campagna un Oratorio a modo di città, nè si pretende di tirare i ragazzi alla perfezione. Basta tenerli in carreggiata

» Alle volte paiono le nostre fatiche gettate al vento; alle volte l'indisciplinatezza fa cascar le braccia; alle volte i ragazzi hanno i loro ghiribizzi; alle volte sentono il tempo e non capiscono nulla. Pazienza. Le fatiche di questo genere io ritengo che siano scritte a caratteri d'oro in Cielo... »

Ma dove, finchè spira quest'aria, sarà sempre indispensabile l'opera degli Oratori, son le città e gli stessi grossi centri commerciali, ove senza quelle speciali attrattive che offrono precisamente gli Oratori, tantissimi giovani, con tutto lo zelo de' Parroci, crescerebbero fatalmente nell'ignoranza delle prime verità della fede, perchè continuerebbero a popolare le vie, le piazze e i sobborghi, nel tempo delle sacre funzioni.

Certo anche un Oratorio, e mettiam pure più Oratori, non riusciranno a togliere dalla strada tutta la povera gioventù abbandonata a se stessa; ma è anche innegabile, che senza questi particolari provvedimenti, assai più grande sarebbe il numero di quelli che verrebbero su discoli ed irreligiosi. Non sarà mai quindi lodata, apprezzata o aiutata abbastanza la missione di un Oratorio festivo.

« Ai Sacerdoti tutti e specialmente ai Parroci, scriveva l'Eminentissimo CARD. AGOSTINO RicHELMY nel comunicare l'Enciclica Pontificia Sull'insegnamento del Catechismo al Clero della sua Archidiocesi, deve importare l'adempimento letterale della parola del Papa, ma più ancora deve stare a cuore il conseguimento dei fini voluti da Gesù Cristo e dal suo Vicario. È cosa che muove alle lacrime il vedere talvolta da alcuni Pastori di anime osteggiati o almeno non curati alcuni mezzi utilissimi a diffondere l'istruzione religiosa sovratutto fra i fanciulli, sotto i pretesti più speciosi in apparenza ma più futili in realtà, perchè fondati unicamente sull'amor proprio. Parlo degli Oratorii maschili e femminili per i figli e per le figlie del popolo; parlo delle scuole di religione a benefizio delle classi più colte. Come egli è impossibile in molti casi ottenere nelle chiese parrocchiali quei vantaggi, che arrecano gli Oratorii, dove l'istruzione è accompagnata da speciali attrattive e da favorevolissime circostanze, cosi non è certamente dato ad ogni Parroco il farsi promotore e direttore di scuole religiose adatte agli alunni dei corsi classici o agli studenti delle Università. Conviene assolutamente far tacere ogni voce privata, e sotto la direzione di quelli, che lo Spirito Santo ha posto a capo delle Diocesi, unire le forze, e lavorare concordi coll'animo pronto al sacrifizio per il bene comune.

» Ciascuno di noi, o Fratelli Carissimi, rifletta seriamente innanzi al Signore, se nulla abbia a rimproverarsi in fatto di zelo e di amore alle anime; e per l'avvenire procuriamo tutti di secondare gli impulsi dell'ardente Pontefice, che in modo tanto ammirabile si mostra ripieno dello spirito di Gesù Cristo.

» Sia l'Oratorio direttamente nelle mani del Parroco, o sia desso affidato a Regolari, od anco Sacerdoti o Laici estranei alla parrocchia si prendano cura del medesimo, purchè si ottenga lo scopo nobilissimo di promuovere l'istruzione religiosa e la pia educazione della gioventù, dobbiamo tutti e rallegrarci nell'animo, e adoperarci colle offerte e colle personali fatiche, perchè cresca il numero dei fanciulli e delle fanciulle, si moltiplichino le lezioni e sempre maggiori siano i frutti. »

L'Eminentissimo Card. Arcivescovo di Torino adunque inculca tanto l'appoggio materiale e personale all'opera degli Oratori, perchè in essi l'istruzione religiosa è accompagnata da speciali attrattive e da favorevolissime circostanze, che rendono l'istruzione stessa più amata e quindi anche più efficace. Ed eccoci, o miei buoni lettori, tornati logicamente all'argomento, a dire cioè precisamente delle attrattive speciali che deve avere l' Oratorio.

(continua).

D. SIMPLICIO.

IL NOSTRO TESORO SPIRITUALE

Indulgenze plenarie e Indulgenze parziali. (Ved. Bollettino di febbraio u. s.)

ABBIAM già detto, che cosa sono le Indulgenze. Questa volta, a comodità di tutti i nostri lettori, aggiungeremo il più chiaramente che sia possibile, che cosa siano le Indulgenze Plenarie, e che cosa le Indulgenze Parziali.

Dicesi plenaria, quell' Indulgenza colla quale ci viene rimessa tutta la pena temporale, di cui per i nostri peccati, tuttochè perdonati, siamo debitori con Dio ; di maniera che, se dopo avere acquistata un'Indulgenza Plenaria, ci toccasse la sorte di morire, direttamente andremmo al Paradiso. Lo stesso dicasi delle Sante Anime del Purgatorio, qualora in loro suffragio da noi si consegua un'Indulgenza Plenaria, ad esse applicabile, se la Divina Giustizia si degna di accettarla.

L'Indulgenza parziale invece rimette, a chi la riceve, solo una parte di questa pena temporale, che dovrebbe soddisfare o in questa vita o nell'altra, e precisamente quanto ne verrebbe a scontare colle penitenze prescritte negli antichi Canoni della Chiesa detti Penitenziali, di tanti giorni, di tante quarantene (cioè penitenze di quaranta giorni) o di tanti anni, quanti giorni o quarantene od anni sono espressamente dichiarati nelle singole concessioni.

Da ciò appare di quanto pregio siano le Indulgenze, e di quanto spirituale vantaggio ai fedeli cristiani. Perciò sia nostro impegno, o buoni Cooperatori, di approfittarci quotidianamente dell'immenso tesoro spirituale, a noi particolarmente dischiuso dall' amorevole munificenza della S. Sede.

Indulgenze plenarie di novembre.

I Cooperatori Salesiani, i quali confessati e comunicati, visiteranno divotamente qualche Chiesa o pubblica Cappella o, se viventi in comunità, la propria Cappella privata, e quivi pregheranno secondo la intenzione del Sommo Pontefice , lucreranno l'indulgenza plenaria:

in NOVEMBRE

I) il 21 festa della Presentazione di Maria Santissima ;

2) il 22, S. Cecilia, Vergine e Martire ;

3) in un giorno scelto ad arbitrio da ciascuno ;

4) nel giorno in cui faranno l'esercizio della Buona Morte ;

5) nel giorno in cui si radunassero a conferenza.

Inoltre (e su questo richiamiamo vivamente l'attenzione di tutti i Cooperatori) ogni volta ch'essi reciteranno 5 Pater, Ave e Gloria Patri per il benessere della cristianità, ed un altro Pater, Ave e Gloria secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, lucreranno tutte le indulgenze delle Stazioni di Roma, della Porziuncola, di Gerusalemme e di S. Giacomo di Compostella. E tutte queste indulgenze le potranno acquistare tutte le volte, che pei fini indicati reciteranno i suddetti 6 Pater, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza bisogno di confessione e di comunione o di visita, purchè siano in grazia di Dio.

Finalmente torniamo a ricordare, che per l'acquisto delle Sante Indulgenze concesse ai nostri Cooperatori, è richiesta la recita quotidiana di un Pater, Ave e Gloria secondo l'intenzione del S. Pontefice coll'aggiunta dell'invocazione: Sancte Francisce Salesi, ora pro nobis.

E tutte queste indulgenze, come tutte le altre concesse ai Cooperatori, sono applicabili alle Anime Sante del Purgatorio.

AVVISO IMPORTANTE

ABBIAMO ristampato, in veste elegante, il Regolamento della Pia Unione, col nuovo Sommario delle Indulgenze, la Lettera-testamento di D. Bosco, ecc, ecc.

Ogni Cooperatore, desiderandolo, potrà averlo dalla nostra Direzione, inviando un'offerta di 5o cent. per le spese di stampa e di spedizione.

I PRODIGI DELLA CARITÀ

Monografie.

VII) MORNESE - NIZZA MONFERRATO. Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

L'ANNO 1872 segna pure la fondazione regolare dell'Istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice, che, al pari della Pia Società di S. Francesco di Sales, riconosce per suo fondatore l'amatissimo nostro D. Bosco.

Fin dal 1862 il Sac. Domenico Pestarino di Mornese (poi operosissimo Salesiano), avendo conosciuto D. Bosco e la Pia Società di S. Francesco di Sales, concepiva il disegno d'impiegare alla maggior gloria di Dio ed alla salute del prossimo le sue sostanze, anzi la sua vita stessa. desiderava il pio sacerdote fondare in paese un'opera di pubblica utilità ; per cui pose mano alla costruzione di un vasto edifizio, coadiuvato efficacemente coll'opera e col consiglio da D. Bosco stesso.

Desiderio di D. Pestarino e dei buoni Mornesini era che l'ampio locale servisse per un collegio maschile, e tale era pure il pensiero di D. Bosco.

Ma sorte alcune difficoltà, e nel frattempo venendo fatte a D. Bosco, da molte parti, pressanti domande perchè come aveva fondato case ed oratori per l'educazione de' giovani, egli volesse eziandio provvedere al benessere morale, civile, e religioso delle fanciulle, il nostro buon Padre vi pensò sopra alcun tempo, ne conferì con assennate persone, e d'accordo con D. Pestarino stabilì che il nuovo Collegio di Mornese più non avrebbe servito per giovanetti, ma per fanciulle. Ma chi avrebbe preso la direzione del nuovo istituto ?

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Come sono mirabili le vie della Jrovvidenza! Don Pestarino aveva eretto in Mornese la Compagnia delle Figlie di Maria immacolata, e alcune di queste, desiderose di maggior perfezione, avevan preso a far vita comune, consigliate ed assistite da D. Pestarino medesimo, loro Direttore spirituale. Da Superiora della povera e piccola comunità, fungeva una piissima giovane di grande umiltà e d'illibato candore, Maria Mazzarello. Costei pertanto e le sue virtuose compagne furono invitate a trasferirsi nel nuovo collegio, di cui D. Bosco assumeva subito la direzione. Era l'anno 1870. Il seme era gettato; presto doveva sorgere l'albero che avrebbe dato fiori e frutti consolanti.

infatti, l'anno seguente, D. Bosco veniva incoraggiato alla nuova e santa impresa con le più amorevoli parole del S. Padre Pio IX; e il 5 agosto 1872, ben 15 donzelle, presente il buon Padre, ricevevano l'abito religioso dalle mani del Vescovo di Acqui prendendo il nome di Figlie di Maria Ausiliatrice, mentre Maria Mazzarello, con amoroso trasporto, in quel medesimo giorno, con varie sue compagne si consacrava al Signore.

E il Signore benedisse il nuovo Istituto, che sviluppatosi rapidamente, ebbe subito parecchie figliali nel Piemonte e nella Liguria, ed anche fuori d'Italia, nella lontana America.

Ma essendo sorte alcune difficoltà specialmente per l'ubicazione della casa centrale, posta in un amenissimo paesello, ma sul vertice d'uno dei colli dell'alto Monferrato, troppo isolato per mancanza di vie, sopratutto nella cattiva stagione, Don Bosco pregava la Divina Provvidenza che gli facesse trovare un sito conveniente pel trasporto della Casa Centrale del nuovo Istituto.

Ed ecco l'anno 1877, porsi in vendita, nella città di Nizza Monferrato l'exConvento della Madonna delle Grazie. Non poteva desiderarsi un luogo migliore: era proprio il luogo preparato dalla Divina Provvidenza.

Infatti per la carità del Can. Edoardo Martini di Alassio, e con l'incoraggiamento dell'Ordinario della Diocesi Mons. Gìuseppe Maria Sciandra di venerata memoria, Don Bosco diveniva possessore dell'ex-Convento della Madonna delle Grazie il 12 ottobre 1877. Ristaurata la chiesa annessa e ripulito convenientemente il locale, l'anno appresso si compì da Mornese il trasferimento alla nuova dimora. Il primo drappello vi giungeva il 16 settembre 1878.

Da quel giorno quale meraviglioso incremento ! Maria Ausiliatrice come ha benedetto l'Opera sua ! L'Istituto, che da Lei prende il nome, non potrebbe desiderare alla sua Casa Centrale uno sviluppo maggiore. I nuovi locali, la bella chiesa del S. Cuore, l'ampia casa succursale intitolata da S. Giuseppe, e sopratutto il bene che ovunque si fa, son pegni eloquenti delle benedizioni del Cielo (1).

La missione delle Figlie di Maria Ausiliatrice è identica a quelle dei salesiani di Don Bosco : quanto fan questi pei giovanetti, altrettanto esse fanno per le fanciulle. Oratori festivi (quello di Nizza è frequentato assiduamente da 500 ragazze), asili d'infanzia, scuole ed educatori, pensionati, convitti per l'assistenza di giovani operaie, e persino case di missione in mezzo a popoli selvaggi, tale è il vasto campo dischiuso all'attività delle Figlie di baria Ausiliatrice. Nel primo giubileo della loro fondazione, che si celebrò solennemente nel 1897, l'Istituto aveva già assunto uno sviluppo, che era follia sperare. E l'incremento continua; basta dare uno sguardo alle lettere annuali del Siq. Don Rua in data 1 gennaio, per esserne meravigliati e ringraziarne il Signore.

 

IL COLLEGIO CONVITTO N. S. DELLE GRAZIE.

Unito alla Casa Centrale di Nizza , vive di vita rigogliosissima l'Educatorio trasportatovi da Mornese, oggi Collegio-Convitto N. S. delle Grazie, con oltre duecento convittrici. Le Scuole, a cui è annesso il Convitto, son pareggiate; e comprendono i Corsi Elementari, Complementari e Normali, frequentati da 500 alunne. V'è pure un giardino d'infanzia. L'insegnamento viene impartito da professore e maestre legalmente abilitate, in conformità dei vigenti programmi, e tutti gli esami han valore legale.

Non sappiamo raccomandare abbastanza il Collegio-Convitto femminile di Nizza Monferrato, presso il quale si possono compiere con gran vantaggio tutte le classi, dalla prima elementare alla terza normale, in un ambiente eminentemente educativo, dove le fanciulle e le giovanette sono assistite con rara intelligenza, sia nell'istruzione della mente, che nell'educazione del cuore.

Nello stesso Collegio (questo pure è degno di nota) durante le vacanze autunnali, mentre le allieve che non si recano presso le loro famiglie vengono accompagnate in apposita villeggiatura dell'istituto, si tiene regolarmente un Corso di Esercizi Spirituali per le maestre e per le signore Cooperatrici salesiane.

Così la carità di D. Bosco abbracciò la gioventù d'ambo i sessi, e giunse ad aprire innanzi a sè un altro campo vastissimo di azione salvatrice.

La Libreria editrice dell'Oratorio Salesiano, ha in questi giorni dato alla luce un Metodo di buona scrittura per le Scuole elementari.

È una modesta pubblicazione, ma fatta con serietà d'intendimento, interpretante con senso estetico e gusto moderno quanto sull'argomento prescrive il nuovo regolamento per le scuole elementari. In questo metodo si vedono introdotte alcune nuove innovazioni che saranno con certezza accolte da tutti favorevolmente, ed assicurano alla pubblicazione un'ottima accoglienza nelle nostre scuole. I proff. Balbis e Carlucci che, in mezzo alle loro occupazioni, trovarono modo di curare il modesto ed utile lavoro, hanno di che rallegrarsi, e noi auguriamo alla casa Editrice di accrescere il suo catalogo di' molte pubblicazioni come la presente coscienziose e di pratica utilità.

(1) Superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice è la rev.da Suor Catterina Daghero, succeduta immediatamente alla compianta Suor Maria Mazzarello volata al cielo il 15 maggio 1881 in Nizza Monferrato.

MISSIONI

La Patagonia dopo la conquista

L'opera di Mons. Cagliero e dei Salesiani nella Patagonia Settentrionale e Centrale. II. (1)

Premessi questi appunti geografici è lecito domandare : Che han fatto i Salesiani con a capo Mons. Caglìero ?

A questa domanda vengo subito a rispondere.

Dal 1879 al 1888, percorsero evangelizzando il loro campo d'azione nelle lìnee più importanti, talora lungo il corso dei fiumi più grandi, tal'altra attraverso le vallate , le colline e le montagne. Qui si fermavano a vìsitare i toldos dei poveri indii o le fazende dei civilizzati ; là le popolazioni e le colonie che venivano sorgendo.

Fu il periodo dei grandi viaggi, dei grandi sacrifizi e degli sforzi generosi per preparare il terreno ad un piano regolato di evangelizzazìone.

Questo periodo durò 10 anni, non avendo che due fondazìoni: quella di Patagones aperta nel 1879, e quella di Viedma inaugurata l'anno seguente.

Esplorato ìl terreno e scelti i centri dove si potevano fondare le case di missione, si entrò nel secondo periodo che diremo delle fondazioni, il quale durò dal 1888 fino al 1892 inaugurandosi le case di Chos-Malal del Neuquen (1888) ; Pringles (1889), Roca (1889), Conesa (1891), nel territorio del Rio Negro ; Rawson (1892) nel Chubut ; e Bahia Bianca nel 189o al sud della provincia di Buenos Aires.

Quindi segui un triennio di nuove esplorazioni all'intorno dei luoghi già abitati, spingendo contemporaneamente l'azione benefica ad un nuovo Territorio, quello della Pampa.

Terminati questi viaggi che servirono per conoscere le nuove necessità, tanto degli indigeni quanto dei coloni che ogni giorno aumentavano nei nuovi territori, s'inaugurò un altro periodo di fondazioni dal 1895 al 1897.

Durante questo tempo sorsero le case di Fortin Mercedes (1895) nel Rio Colorado ; di Junin de los Andes (1895) sul Chimehuin del Neuquen ; di General Acha e Santa Rosa di Toay (1896) nel centro nellla Pampa; e quella di Victorica (1897) nel medesimo territorio. In Bahia Bianca si fondarono due nuove case nel 1895.

Da quell'epoca fino al presente (1904) sono cessate le fondazioni, ma non le escursioni apostoliche nei luoghi deserti o nuovamente abìtati. Senza dubbio questi ultimi reclamano con insistenza l'aiuto dei Missionari fissi, perchè anche alle nuove popolazioni si estenda il benefizio dell'assistenza religiosa.

Questo per ciò che riguarda il Nord, dal Chubut fino alla Pampa; poichè nel Sud i periodi furono differenti, sebbene condotti colle stesse norme.

Nel 1895 venne creata la prima missione di Santa Cruz, nella Colonia dello stesso nome, situata alla foce del fiume omonimo; nel 1887, quella di Punta Arenas nello stretto di Magellano, che non tardò ad essere attraversato da nuovi missionari che andarono a fondare la Missione di S. Raffaele (1889) nella Bahia Harris, che trovasi al centro della costa meridionale della boscosa e montagnosa isola Dawson.

Nel medesimo tempo i Missionari, passando per la bocca orientale dello Stretto di Magellano, andarono a prendere stabile dimora anche nelle Isole Falkland o Malvine, a porto Stanley (1888).

Ma gli Indii Fueghini reclamavano a lor volta pietosamente i benefizi della redenzione ; per cui fu necessario attraversare di nuovo lo Stretto, internarsi nelle loro gelide terre e gettare le fondamenta d'una grande missione sulla sponda sinistra della foce del fiume Jorr-Chaurshiquen, chiamato Rio Grande. Qui pertanto si stabìlì la Missione della Candelaria, che nel 1895 venne trasferita a due leghe più al Nord e ad un miglio al Sud del Capo Sunday o Domingo; (e non al Capo Peña, che si trova 15 miglia al Sud della foce del Rio Grande).

La popolazione anche in quelle fredde regioni venne aumentando e si rese necessaria la fondazione della nuova residenza del Buen Pastor (1898) nell'estremità orientale dell'isola Dawson e quella di Puerto Porvenir (1898) nella baia dello stesso nome situata nella costa meridionale dello Stretto, a 36 miglia al S. O. di Punta Arenas.

Questa parte Sud, che nella sua totalità risponde all'attività di Mons. Fagnano, ebbe da Mons. Cagliero l'impulso per le prime fondazioni e il consiglìo per le ultime.

Così, compiendo apostolìche escursioni, ne' luoghi poco abitati, e gettando stabili fondamenta in mezzo ai centri di popolazione trascorsero 25 anni, un quarto di secolo che farà epoca non solo negli Annali Salesiani, ma anche nella storia di tutti quei popoli, che dai Figli di Don Bosco furono conquistati alla religione e alla civiltà.

Piano di evangelizzazione - Molteplici difficoltà.

Delineata a grandi tratti cronologici la marcia progressiva delle Missioni, è tempo di esaminarle in particolare.

Ho già detto com'era popolata la Patagonia e come i suoi primi abitanti selvaggi perdettero la loro potenza ; ora devo dire come in materia di religione e di civiltà si distinguessero i pochi civilizzati, viventi nello spavento tra le popolazioni indigene.

A dire la verità, non v'era in Patagonia alcun vero servizio religioso. Anche in Patagones e Viedma, le due maggiori popolazioni, non c'era che una misera cappella, che sembrava piuttosto una cappanna che una chiesa. I cappellani vi erano inviati da Buenos Aires, e nessuno soleva passarvi più di due o tre anni, restando così la cappellania spesso abbandonata per altrettanto tempo. Siccome poi quelle terre avevano goduto del poco onorevole qualificativo dì luoghi di presidio e di esilio, non erano certamente i sacerdoti più eminenti, che dovevano rassegnarsi a sobbarcarsi a quella missione. I nostri vecchi ne ricordano ancor molti di questi cappellani, che, fatte poche eccezioni, non s'imponevano certamente per il loro fervore apostolico, nè impiegavano il loro zelo nello studio delle necessità morali e religiose del popolo. Ed oltre queste, cappellanie cattoliche non ne esistevano altre nè al nord, nè al sud, nè all'est nè all'ovest della Patagonia. Solamente nel 188o si organizzarono un po' meglio le cose in Bahia Bianca e in Rawson. Quindi si può dire che di bene ce n'era poco, e questo poco assai deficiente.

Era pertanto una necessità, dopo la conquista, creare uno spirito cristianamente disciplinato, alzando templi e propagando la dottrina cristiana, pura e semplice, tanto tra i civilizzati, che tra gli indigeni.

Tre punti si presentarono allora innanzi gli occhi di Mons. Cagliero che, come Vicario Apostolico, doveva compiere, con tutti i mezzi di cui poteva disporre, questa nuova conquista.

A lui era stato affidato un Vicariato Apostolico, dove non v'era, si può dire, niente assolutamente di fatto : nè chiese, nè parrocchie, nè collegi, nè missionari, nè mezzi sopratutto.

Perciò egli doveva creare parrocchie e provvederle dei relativi curati per le popolazioni formate; pegli indigeni e per gli abitanti sparsi provvedere intrepidi Missionari ; e inoltre creare collegi con acconcio personale per l'educazione della gioventù, asili per i bambini e gli invalidi, ospedali per gli infermi, in una parola esplicare tutte le forme della carità, della vita sociale e dello zelo, per la causa della religione.

Era d'uopo creare tutto questo, e Mons. Cagliero, aiutato dai suoi confratelli, non esitò di dar princìpìo a quella missione che la Chiesa gli aveva affidato.

E qui incomincia la vita dell'Apostolo, di un'attività senza limiti, del vero rigeneratore, e del fondatore del Culto Cattolìco nei territori del Sud.

I suoi mezzi erano ben scarsi, se non sì potevano dir nulli per un'impresa simigliante; il suo personale non era preparato, nè temperato per la esperienza e pei bisogni necessari, egli stesso doveva formarselo e modellarlo. Ma Dio lo aveva da aiutare e guidare nei suoi primi passi e la divina Provvidenza doveva dargli nelle mani queì mezzi indispensabili per arrivare alla méta desiderata.

Messosi all'opera, gli ostacoli si alzarono a serrarglì il cammino da ogni parte. L'ignoranza, avvolta nelle tristi spire di un'oscura nebbia resiste ai raggi della luce che tenta illuminarla ; le passioni disordinate di coloro che erano venuti in cerca di ricchezze si alzano dìsordinate e piene di sdegno contro la dottrina evangelica ; i vizi fomentati dalla cupidigia e dal libertinaggio allontanano ogni moralità ; l'orgoglio e l'onnipotenza di coloro che erano arrivati al potere colle armi ancor tinte nel sangue dei selvaggi, pretendono allontanare ogni azione pacificatrice ; il commercio fraudolento che avrebbe poi avuto occhi puri per osservarlo, inventa calunnie ; la scarzezza deì mezzi crea difficoltà; gl'insuccessi dell'inesperienza fanno nascere il dubbio ; e la mancanza di appoggi efficaci ritiene ognì iniziativa.

E che dirò della mormorazione indegna, della menzogna senza ritegni, della critica insidiosa, dei libelli infami, delle violenze e basse calunnie avvelenate di odio e di morte ?

Ma non erano questi soltanto gli ostacoli che si opponevano alla realizzazione dei generosi disegni dei Missionari ; poichè la stessa natura sembrava congiurare con gli empii, onde ritardare l'azione benefica della civiltà cristiana. Come percorrere quei deserti sconosciuti, vincere quei fiumi impetuosi, superare quelle montagne? Come ridurre a vita civilizzata quegli indomiti selvaggi che avevano resistito per tanto. tempo ad ogni principio di ordine e di moralità ?

Ma tuttavia niente potè far cambiare il piano, e ritenere la forza della carità che operava per mezzo di quei Missionari generosi, guidati, illuminati e sorretti da Mons. Cagliero. Questo fu senza dubbio uno dei lavori più difficili del Vicario Apostolico.

Primi lavori - Escursioni e viaggi apostolici - Frutti consolanti.

Ma fin qui non siamo ancora entrati nell'esame particolare di quanto han veramente operato i Salesiani. Ed eccoci a farlo.

Le fondazioni iniziali delle case di Patagones e Viedma si devono al valente Missionario Monsignor Fagnano, che fu il primo incaricato delle missioni patagoniche nel 1879, quando gli eserciti della Repubblica lottavano per sottomettere gli agguerriti selvaggi. Egli stesso volle accompagnare una brigata della divisione che operava nel Rio Negro, giungendo fino al lago Nahuel-Huapí a intonare il Te Deum, col quale i valenti soldati vollero chìudere quella prima campagna contro la barbarie.

Mons. Fagnano ebbe da sopportare le prime fatiche e, si direbbe, i primi scontri, contro tutte le difficoltà che insorgevano contro l'impresa delle Missioni.

La sua azione che durò solamente fino al 1885 restò segnata con caratteri indelebili. In questo tempo si costrusse la chiesa di Patagones e si stabilì la Cappellania di Viedma, ove più tardì, si eresse un collegio per giovani esterni.

Con lui partirono le prime Suore Salesiane o Figlie di Maria Ausiliatrice, che aprirono un collegio in Patagones e concorsero in modo ammirabile a diffondere nelle persone del loro sesso lo spirito cristiano.

All'arrivo di Mons. Cagliero come Vicario Apostolico, verso la metà del 1885, le Missioni presero un nuovo incremento, ed una linea più marcata verso la perfezione.

Egli stesso volle avere una idea esatta del suo Vicariato ed imprese un viaggio a cavallo verso le Cordigliere, viaggio faticoso e lunghissìmo, nel quale fu ad un punto di perdere la vita nella memoranda caduta dì Malal Cawallu, ai piedi della Córdigliera di Chocoy-Mahuida, situata a 5o chilometri a N.-E. di Chos-Malal (1).

Ma non appena si fu un po' ristabilito delle lesioni ricevute e della frattura di una costola, Mons. Cagliero proseguì rimontando l'Alto Neuquen nella sua sponda sinistra, fino ad incontrare il vertiginoso Rio Varvarco (acqua bollente) che corre ai piedi del Domuyo ; donde poi si diresse all'est attraversando quel fiume, il Neuquen, ed altri ancora, per arrivare alla gola di Chillán, che gli dava il passaggio per la Repubblica del Cile.

Prima di lasciare il Neuquen, diede le disposizioni perchè si stabilìsse quanto prima la missione di Chos-Malal, che venne inaugurata, come ho detto, verso la fine del 1887.

Dopo d'aver visitato le nuove fondazioni che si stavano facendo nel Cile, s'imbarcò in direzione dello Stretto di Magellano che attraversò visitando la Mìssione di Punta Arenas fondata di fresco da Mons. Fagnano per suo consiglio.

Da Punta Arenas tornò a Buenos Aires, ove si fermò alcun tempo aspettando un bastimento che salpasse per l'Europa per venire in Italia a raccogliere mezzi pecuniari e nuovo personale, ed informare il S. Padre dell'immensa missione che in Patagonia si apriva all'apostolato cristiano. In Italia non si fermò che il tempo sufficiente per raccogliere quanto gli era di estremo bisogno, ed ebbe la soddisfazione di poter assistere alla morte dell'amato nostro Padre Don Bosco. Quindi tornò al suo Vicariato coll'intenzione di realizzare le fondazioni conosciute indispensabili.

E così fu : poichè, appena giunto, prese subito a fondare chiese, case e collegi : a Pringles, Conesa, Roca e a Bahia Bianca; e lanciò per ì deserti una falange di missionari, che felicemente civilizzarono e convertirono al Cristianesimo gl'indii assoggettati.

In cerca di sussidi - Una benefica istituzione Nuovi collegi ed ampliamenti - Un seminario.

Seguirono tre anni nei qualì Mons. Cagliero, stretto da urgenti necessità materiali e chiamato con insistenza in ogni parte dai suoi Confratelli Salesiani d'America, sui quali aveva autorità vìcaria per diretto incarico del Successore di D. Bosco, non fece che continuamente viaggiare in tutte le direzioni, qui dando consigli per il buon andamento delle case già esistenti, là approvando altre fondazioni, specialmente nell'Argentina, nell' Uraguay e Brasile ; ovunque cercando contemporaneamente elemosine per le sue Missioni, e appoggi e protezioni dai governi.

E così nella sede del suo Vicariato Mons. Cagliero ebbe la consolazione di vedere impiantata una delle istituzioni più benefiche che possa contare una Missione, la erezione cioè dell'Ospedale Salesiano di Viedma che ha già lenito tanti dolori dell'anima e del corpo. Anche il Collegio maschile di Viedma prese il carattere di Scuola d'arti e mestieri, e sì riempì subito di fanciulli poveri ed orfani, che oggi, fatti uomini, sanno guadagnarsi onoratamente il pane della vita.

Dopo un altro viaggio in Europa, in cerca sempre di mezzi e di personale, Monsignore potè dare un nuovo sviluppo all'azione salesiana coll'aprire i Collegi e le Missioni di Rawson nel Chubut, il Collegio e la Chiesa di La Piedad in Bahia Bianca; di Fortin Mercedes nel Colorado ; di Junin de los Andes nel territorio del Neuquen ; e le tre case di General Acha, di Santa Rosa di Toay e di Victorica nel territorio della Pampa, che egli visitò con non poca fatica.

In Viedma gli edifici erano molto rudimentali, in maggior parte di fango, che il vento s'era incaricato più di una volta di rovesciare. Era pertanto necessario alzare più ampii e solidi edifizi, che potessero ricoverare un maggior numero di fanciulli di ambo i sessi nei rispettivi collegi. E questi lavori di ricostruzione s'incominciarono verso la fine del 1896 con un ampio Collegio per fanciulli, una residenza vescovile con le sue torri lombarde adibite ad osservatorio, e con una più equa disposizione dell'ospedale e farmacia corrispondente.

Nell'isolato della casa delle Suore, oltre l'Asilo Infantile, venne edificato anche l'Asilo del Buon Pastore per raccogliere le giovani che la malizia umana rende disgraziate innanzi tempo.

Anche in Patagones furono introdotte delle migliorie nel Collegio maschile e nella Chiesa ove si costrussero cappelle laterali ; e venne quasi fatto a nuovo l'Osservatorio Meteorologico, che si arrichì di buoni strumenti ; anche il Collegio e la casa delle Suore ebbero a godere delle buone e necessarie riparazioni.

Giunto il 1898, Monsignore partì per l'Italia, portando seco una ricca collezione di oggetti naturali e di fabbricazione indigena per la grandiosa esposizione di Arte Sacra a Torino di quell'anno stesso.

Al suo ritorno imprese un nuovo viaggio alle Cordigliere, percorrendo la regione delle Precordigliere fino a Junin de los Andes, da Chos Malal per 5oo chilometri al Sud, ritornando .poi lungo il corso del Limay e del Rio Negro e poi per la Pampa a Buenos Aires.

Durante questo viaggio si riordinarono meglio alcune residenze di Missioni e si stabilirono in modo definitìvo le parrocchie.

La grande inondazione del 1899 distrusse molte case di missione e i villaggi incipienti, ma questo infortunio non fece che stimolare maggiormente lo zelo del Vicario Apostolico a lavorare attivamente per rimediare a tanti mali. Quindi si recò a Buenos Aires a domandare l'elemosina di casa in casa, e ad interessarne lo stesso Governo, cosicchè potè riuscire a mitigare alquanto i danni subiti.

Una grande necessità, di carattere interno, si era pur sempre manifestata : la mancanza di personale cresciuto e creato sullo stesso campo di azione, facendo tesoro delle vocazioni che Iddio avrebbe fatto nascere in quelle stesse regioni. Quest'idea, accarezzata per tanto tempo da Monsignore, ebbe anch'essa la sua felice realizzazione coll'erezione del Piccolo Seminario

Salesiano per le Missioni della Patagonia : opera, alla quale cooperò efficacemente il Provicario Don Bernardo Vacchina, e che è chiamata a dare i più lusinghieri e fecondi risultati per il bene di quelle terre. Oltre quest'istituto pei chierici, si stabilì parimente a Patagones un altro Collegio per le vocazioni religiose femminili. In Choele-Choel si aprì un'altra parrocchia e Missione.

L'inondazione del 1899 distrusse la chiesa di Viedma, e Monsìgnore pensò di edificarne un'altra; ma mentre i lavori andavano progredendo e si era già a tre metri di muro fuori terra lo sorprese la sua promozione ad Arcivescovo titolare di Sebaste, dopo la quale tornò in Italia.

Le fondazioni fatte nei tre ultimi anni citati non restarono stazionarie, che anzi progredirono e si svilupparono sotto altri aspetti. Così quella di Roca per es. aggregò a sè una Scuola agricola di grandi proporzioni, e altrettanto fece quella di Fortin Mercedes. In Bahia Blanca si edificò un magnifico Collegio e si stabilìrono cappellanie fra le popolazioni circonvicine : in Rawson si costrusse un nuovo ospedale e in ogni parte si allargarono gli stabilimenti, mentre le missioni nei deserti assunsero tale vigoria da rendere cristiani, nella quasi totalità, tutti gli Indii.

Così passò i suoi venti anni dì Missione Mons. Cagliero nella Patagonia, lavorando sempre, nel creare, riformare stabilìre il culto cattolìco in quelle vaste regioni, che oggi possono dire con gloria : Siamo cristiane!

Riassunto generale.

Nel Territorio del Rio Negro e nel Sud della Provincia di Buenos Aires : - 8 parrocchie e missionì, a Viedma, Patagones, Pringles, Conesa, Choele-Choel, Fortin Mercedes, Roca, Bahia Bianca, con altrettanti Collegi per fanciulli e sette collegi per fanciulle.

In Viedma, 1 scuola di arti e mestieri, 1 ospedale e 1 ritiro per invalidi, l'Istituto del Buon Pastore e i Asilo infantile ;

In Patagones, una casa di formazione pei Missionari, ed un'altra per le Suore ;

In Roca una Scuola Agricola e un'altra Scuola Agricola a Fortin Mercedes.

In Bahia un grande internato pei giovani e un secondo per le fanciulle, una parrocchia, un terzo internato, e quattro cappellanie a Puerto Militar, Puerto Comercial, Cuatreros e Tornquinst.

Le missioni per la campagna sono continue con tre missionari ambulanti. Ma i centri di popolazione hanno tutti i loro parroci e cappellani e la vita cristiana e sociale non ha niente da invidiare a quella di altri centri più evoluti e più vicini alla capitale Buenos Aires ; chè anzi, in fatto di pratica di religione, Monsignore li crede superiori a molte popolazioni, dove non esistono case religiose.

Le Associazioni di carità maschilì e femminili sono numerose e fiorenti ; degne di menzione quella del Sacro Cuore, delle Figlie di Maria, di S. Vincenzo de' Paoli, di S. Giuseppe, dì S. Antonio, di S. Luigi ecc. ecc.

Inoltre si fondarono ultimamente 3 circoli operai cattolici: in Bahia Bianca (19oo), in Viedma (1902), e in Patagones (1904), destinati a produrre un gran bene in avvenire.

Nel Territorio del Neuquen : 2 Parrocchie, quella di Chos-Malal e quella di Junin de los Andes, con i collegio per giovani e i per fanciulle in quest'ultima località. Per i bisogni della campagna sono incaricati 2 Missionari che la percorrono continuamente. In Chos-Malal fioriscono le associazioni del Sacro Cuore, delle Figlie di Maria e di S. Luigi, fin dal 19o2.

Nel Territorio del Chubut : 1 parrocchia in Rawson, 1 esternato per fancìulli e 1 collegio diretto dalle Suore di Maria Ausiliatrice. Recentemente (1904) si ultimò un ospedale e un ritiro per gl'invalidi. La campagna non ha un missionario fisso, ma il parroco D. Mario Migone fa più volte l'anno larghe escursioni per il suo immenso territorio, che può dire che lui solo conosce perfettamente (1).

Nella Pampa: 3 parrocchie, con i grande collegio in Generai Acha; 2 sacerdoti missionari percorrono quelle distese immense ; le Associazioni, principalmente femminili, sono fiorenti.

L'Opera Salesiana nel Sud dipende direttamente da Mons. Fagnano ed ivi la pìetà e lo spirito cristiano in tutte le loro belle manifestazioni prosperano ammirabilmente. Certo gli Indii del Rio Grande della Terra del Fuoco e dell'isola Dawson occupano il primo posto nell'apostolato dei Mìssionari ; ma ormai sono pochi i selvaggi che non abbiano ricevuto il S. Battesimo.

TOTALE - 13 parrocchie e 14 chiese ad esclusivo servizìo dei fedeli del Vìcariato, senza contare le Cappelle interne e quelle sparse per le campagne ;

7 collegi di interni, con 1 scuola di arti e mestieri e 2 di agricoltura ;

9 collegi di alunni esterni, annessi generalmente agli interni, tranne quelli di Bahia Bianca, Patagones e Pringles ;

2 case per la formazione del personale ;

1o asili infantili, cioè in tutti i luoghi ove esistono le Suore ;

2 ospedali e asili per invalidi, con 1 importante farmacia a Viedma ;

3 circoli di operaì e numerose associazioni religiose ;

7 missionari continuamente in giro per le campagne e colonie degli indigeni.

Dunque si può dire che Mons. Cagliero ha completamente realizzato, nelle linee proposte, il suo piano dì missione : le Parrocchie, le Missioni nelle campagne, e i Collegi.

La sua azione sociale è visibile nelle numerose associazioni cattoliche e nei circoli operai, non meno che in quella continua del buon esempio e della predicazione ordinata e continua dei Missionari.

Se rimane alcunchè a fare, lo faranno i suoì infaticabili aiutanti, ì Salesiani che egli stesso formò : ma la Repubblica Argentina può essere soddisfatta e ringraziare la Divina Provvidenza che volle incorporata alla civiltà una regione immensa, che corre a passi da gigante verso il progresso. E la Chiesa, madre amorosa di tutti gli uomini, non può far a meno di rallegrarsi pel felice esito dell'apostolato quadrilustre di uno de' suoi figli.

Come la storia gìudichi questi fatti e gli uomini di alto criterio possano giudicare di chi ne fu il principale autore, è cosa di cui non ci pronunciamo : ma spinti per una parte dall'affetto e per l'altra dall'ammirazione che suscitò ìn noi l'attività benefica di Monsignor Cagliero, ci permettiamo unicamente di proclamarlo : L'uomo provvidenziale della Patagonia. »

D. LINO CARBAJAL.

(1) È la seconda parte dello studio che abbiam preso a pubblicare nel mese di agosto (ved. pagina 235). Noi l'abbiamo tradotto da un magnifico volume, contenente i più splendidi elogi all'Apostolato di Mons. Cagliero in Patagonia, usciti dalla penna di eminenti personaggi, nell'occasione del ritorno di Monsignore in Italia, dopo la sua promozione alla Sede Arcivescovile di Sebaste. Tra questi ricordiamo gli autografi affettuosissimi dell'Arcivescovo Mons. Espinosa, del gen. Giulio Roca Presidente della Repubblica Argentina, degli exPresidenti Jose Uriburu e Luis Saenz-Peña, del Vescovo di Santa Fe, ecc. ecc.

(1) Nella mia ultima spedizione scientifica per tutti i territori del sud, potei vedere questa regione e posso dire che è uno dei luoghi più pericolosi e insieme più imponenti. Là v'è quanto v'ha di grandioso si può desiderare nelle Precordigliere.
E una montagna di 2500 metri, che staccandosi dalla gigantesca cima del Domuyo di 3900 metri, si volge verso sud in linea retta per un 86 chilometri, dividendo le acque dell'Alto Neuquen e del Rio Curileo e viene a finire nel Neuquen presso Chos-Malal.
Nella parte sud, prima di convertirsi in colline ondulate, si apre uno stretto, donde perpetuamente soffia un vento tanto impetuoso, da far chiamare la montagna, la Cordillera del Viento. --- (Chocoy vento, mahuida catena). - E per questo stretto, deve assolutamente passare chiunque viaggiando verso ovest, desidera arrivare al Rio Neuquen. In questo punto, la Cordigliera è tagliata a picco, mostrando alla base uno schisto carbonifero, e alla cuna roccie andine porfidificate ; mentre nelle sue discese verso est presenta massi granitici di composizione basaltica con sporgenze e precipizi spaventosi.
Lo stretto, che forma la cascata del Cudio, non segue direttamente ad est, ma una volta oltrepassato il corpo della montagna che in quel punto avrà tre chilometri di facciata per 1ooo metri di altezza sopra il livello del suolo, gira al nord tra roccie-rossastre sovrapposte in sporgenze enormi con figure strane che ora somigliano a giganti mostruosi ora a caverne misteriose, ove soffia il vento impetuoso attraverso le porosità e concavità delle rocce.
Un torrente precipita saltando tra i massi erratici che incontra sul suo corso, fino ad arrivare ad un punto ove volta violentemente a Est per correre poi sotto un altro nome di Milla Michy-Có o Agua Chica del Oro. Innanzi a questo gomito, verso il Nord, si alza una valle erbosa tra la Cordigliera e una serie di colline parallele alla montagna. Questa valle, che non avrà più di tre chilometri nella sua maggior larghezza per sette di lunghezza forma quello che si chiama Malal Cawallu o Corral (stallaggio) de los Caballos. Però Monsignor Cagliero non cadde in questa valle, ma seguendo il corso del Milla Michy-Có, (dove s'incontrarono abbondanti depositi d'oro che già diedero 6oo chilogrammi del prezioso metallo) egli cadde al discendere verso il fiume Neuquen, dopo attraversate le colline ondulate piene di massi erratici, e di rocce vulcaniche che, come dissi, servono di margine occidentale alla valle Malal Cawallu. Ivi il fiume Neuquen corre con un largo di 45 metri, tra alte muraglie di rocce andine. La sua corrente si precipita con una velocità incredibile formando salti e precipizi che spaventano al solo fissarli. Dalla parte opposta del Neuquen, cioè nella sponda di destra si alzano delle colline che gradualmente per 1o leghe vanno aumentando, fino ad incontrare la prima catena delle Cordigliere delle Ande.

(1) Il Superiore delle Missioni al Chubut, presentemente è il Rev.mo Don Bernardo Vacchina: ed è consolante il nuovo ed ampio sviluppo, che quest'anno si è cominciato a dare alle missioni di questo territorio.

Patagonia Meridionale

PORTO STANLEY (Isole Malvine) Stato di quella nostra Missione.

(Da una lettera del ch. Guglielmo Grant al sig. D. Rua)

Nelle isole Malvine, appartenenti agli inglesi, vi son circa due mila abitanti, dei quali un quarto sono cattolici.

Nella capitale, Stanley, vi è una bellissima cappella ed una scuola, ambedue sotto la nostra direzione.

Vi è molto concorso di gente alle funzioni, tenute nella cappella, mattìno e sera dei giorni festivi. Vengono non soltanto i cattolici ma anche i protestanti i quali benchè abbiano due chiese del loro culto, tuttavia preferiscono onorare, almeno colla loro presenza, l'antica fede dei loro antenati. Il loro rispetto per la casa del Signore è davvero grande e molto da ammirarsi.

Ancora non abbiamo un coro organizzato, ma siamo d'accordo colle disposizionì recenti della Santa Sede, cioè il canto viene eseguito da tutti i fedeli presenti, e, se qualche volta manca in dolcezza, è però molto divoto.

La scuola è frequentata da 5o ragazze e da 35 ragazzi. Più della metà sono protestanti ; tuttavia è molto consolante il vedere che, tutti indistintamente si approfittano della istruzione che viene impartita. Senza dubbio, il lavoro più difficile del Missionario ma che gli arreca più consolazioni, sono le visite ai cattolici dispersi nelle varie parti dell'isola. Questi cattolici aspettano con molta ansietà il sacerdote che loro offre comodità di soddisfare ai loro doveri religiosi.

I Salesiani han la cura di questa missìone fin dal 1888. Prima di quel tempo vi esercitava il suo zelo apostolico il rev. Padre Foran, un sacerdote irlandese il quale risiedeva a Buenos-Aires e visitava di tanto in tanto queste isole, dove ha lasciata una memoria perenne di sè. Dopo Padre Foran venne il nostro D. Diamond il quale ebbe un compito difficile da eseguire, poichè da solo per molti anni dovette attendere alle scuole ed alla chiesa ; eppure è riuscito anche ad erigere la casa, che ora serve di residenza ai Salesiani.

Egli e D. O' Grady han quasi tutto il merito del bene fatto fin ora in favore della nostra santa religione in questo luogo. Gli ufficiali e marinai dei bastimenti di guerra, che di tempo in tempo visitarono le isole, si son sempre approfittati dei servizi dei nostri sacerdoti per compiere le loro dìvozioni.

Quello che reca pena all'anima del missionario in queste parti è la poca fede e la mancanza di quella prova sicura di spirito cattolico, che è la frequenza ai Sacramenti ; questo si deve, senza dubbio, all'indifferenza religiosa che in questi tempi ci circonda, ed anche ad alcune idee contrarie alla nostra santa religione.

Stando le cose così, noi ci consideriamo ben compensati se, col nostro zelo e buon esempìo, possiamo mantenere nella fede i cattolici, mentre facciamo tutto il bene possibile ai fanciulli nelle scuole.

Speriamo che i lettori del Bollettino non dimenticheranno nelle loro preghiere i missionari delle isole Malvine, affinchè il Signore benedica e prosperi il loro lavoro a sua maggior gloria ed a vantaggio delle anime loro confidate.

N. d. R. - Le Isole Falkland o Malvine geograficamente appartengono alla Repubblica Argentina, ma gli Inglesi se ne sono impossessati e le ritengono come proprie, malgrado che la Repubblica Argentina mandi loro ogni anno infallantemente una protesta. Vi risiede un Governatore civile, un Comandante del porto, un giudice, un medico, e un capo di polizia.

Il clima, più o meno, è come quello di Punta Arenas ; vi domina molto il vento. La vegetazione è poverissima, si riduce quasi esclusivamente a poca erba per gli armenti. Gli abitanti attendono quasi tutti alla pastorizia. Il limitato commercio è tutto coll'Inghilterra. Ogni mese vi arriva un vapore della Compagnia Pacific Steam Navigation Company dall'Europa e parte per l'Europa un altro vapore della stessa compagnia.

I protestanti delle Isole Malvine appartengono a tre sette distinte: Episcopali, Presbiterani e Battisti; ogni setta ha la sua propria cappella; ma edificante è la osservanza del giorno festivo. Protestanti e cattolici van tutti alla loro chiesa, al tocco dell'unica campana comune che viene suonata dal governo.

DALL'ISOLA DAWSON. Notizie varie. (Da una lettera al Sig. Don Rua).

SE vedesse, amatissimo Padre, il cambiamento, che hanno prodotto gli insegnamenti di nostra Santa Religione, nei poveri abitanti di queste ultime terre ! Solamente alcuni anni fa, andavano girovagando seminudi, infelici selvaggi, nei boschi e per le spiagge del mare di queste isole, senza neanche sapere il perchè della loro esistenza. Ed ora invece, che cambiamento! Instruiti un poco alla volta, nei principali Misteri della Fede Cattolica, e rigenerati nelle acque salutari del Santo Battesimo, ascoltano con divozione la Santa Messa, e nelle varie solennità dell'anno, si accostano anche ai Santi Sacramenti ! Sebbene alcuni vadano a passare alcuni giorni nell' Isola Grande della Terra del Fuoco, in cerca di nutrias e di guanajos, in generale però ritornano nuovamente alla Missione.

In questi ultimi anni, la morte, ci ha visitato molto sovente, ed all'ombra della Croce del Cimitero, qui della Missione, riposano le spoglie mortali di un Salesiano, d'una Figlia di Maria Ausiliatrice, e di circa settecento nuovi Cristiani; ma consola il pensiero, che sono morti rassegnati e muniti di tutti i conforti di nostra Santa Religione. Quelli che ancora rimangono, in generale vivono da buoni cristiani, e dividono con noi la loro vita, tra il lavoro e la preghiera.

Molti che prima, nella loro vita indiana, avevano tanta paura della morte, ora invece, arrivati agli ultimi giorni di loro esistenza, essi medesimi manifestano il desiderio di ricevere gli ultimi Sacramenti! E così, ben sovente, si presenziano delle agonie veramente invidiabili. Poco tempo fa, ha cessato di vivere il giovane indietto quindicenne, Tobia Pane ; ma la sua fu la morte del giusto. Nelle sue ultime ore, andava ripetendo: Sono contento, soffro con pazienza e per amor di Dio, e baciava con divozione le medaglie che teneva al collo ed il Crocifisso. Bastava parlargli di Maria SS. Ausiliatrice, del nostro buon Padre D. Bosco e del Paradiso, per infondergli un'allegria tale, che stando seduto nel suo letticiuolo, alzava ridendo le braccia in alto, e sembrava proprio volesse volare! Difatti, verso le 6 1/2 del mattino, in pieno uso dei sensi, come chi placidamente si addormenta, col sorriso sulle labbra, rendeva l'anima sua al Creatore. Non tutti però hanno la sorte di fare una fine così bella. Alcuni (ma in verità sono pochissimi), che si ostinano a non voler corrispondere alla grazia del Signore, la Provvidenza dispone, o per meglio dire, permette che non abbiano da finire la loro vita qui alla Missione. Nello scorso mese di aprile ne abbiamo avuto un esempio. L'indio Torquato, sebbene da parecchi anni vivesse qui con noi, una notte fuggì dalla Missione senza permesso alcuno; e dopo due o tre giorni, lontano dalla casa paterna, in un quasi completo abbandono, finiva miseramente i suoi giorni...

2 luglio 1905.

PIETRO ROSSI Missionario Salesiano.

AI RR. PARROCI.

RACCOMANDIAMO ai molto Rev.di Parroci, l'Opera detta dei Figli di Maria Ausiliatrice, istituita da Don Bosco per i giovani adulti, che volessero abbracciare lo stato ecclesiastico; ed a tal fine raccomandiamo l'Istituto delle Scuole Apostoliche al Martinetto in Torino.

Chi desidera far studiare alcuno di questi giovani (bisogna che abbiano compiuto i 16 anni) ne chieda il programma al Direttore delle Scuole Apostoliche, MartinettoTorino ; dal quale potranno avere in proposito ogni informazione e schiarimento, anche in casi di speciale raccomandazione.

IL CULTO di MARIA AUSILIATRICE

Noi siamo persuasi, che nelle vicende dolorose dei tempi che corrono non ci restano altri conforti che quelli del cielo, e tra questi l'intercessione potente di quella benedetta che fu in ogni tempo l'Aiuto dei Cristiani.   PIO PP. X.

VIII.

L'Associazione dei divoti di Maria Ausiliatrice. (Vedi Bollettino di settembre u. s.)

L divozione, secondo S. Tommaso, è - una certa volontà d'offrìrsi prontamente a quelle cose, che appartengono al servizio di Dio. (2. 2. q. 82 a. 1.). Da questa definizione si rileva facilmente, che la vera divozione verso Dio deve essere : I° pura (cioè non mista a vizi o peccati), 2 ° fervida ed operosa, 3°costante sino alla morte.

Tale dev'essere anche la divozione a Maria Santissima.

Tacendo della prima e della terza di dette qualità, perchè chiare ed evidenti, giova però conoscere quali sono le Pie opere, cui debbono rivolgere la mente e il cuore i divoti dell'Ausilìatrice.

Non sarà certo necessario il compierle tutte ma ricordiamo, che la prova più bella dell'amore sono appunto le opere : Probatio dilectionis, dice S. Gregorio, exhibitio est operis. Ogni divoto pertanto faccia quel che può, ma tutti intendano, che è questo il modo più certo per ottenere, dalla pietosa Ausiliatrice di Valdocco, grazie e favori. Ella ha voluto dimostrarlo sin qui, e continua a dimostrarlo tuttora, con immenso conforto di chi a Lei ricorre.

Pertanto, ecco le Pie opere principali , particolarmente proposte ai divoti di Maria Ausiliatrice.

a) Ascriversi alla sua Arciconfraternita e zelare lo splendore del suo Santuario;

b) Pubblicare le grazie ottenute Per la sua potente intercessione;

c) Aiutare le opere di D. Bosco.

Cominciamo a dire una parola della prima. Aperto al pubblico il Santuario di Valdocco, Don Bosco, pensò di erigervi canonicamente un'Associazione di divoti di Maria Ausiliatrice.

Ciò avvenne il 18 aprile 1869, con decreto di Mons. Alessandro Riccardi, Arcivescovo di Torino.

I divoti si propongono, innanzi tutto, due cose

1. Promuovere la gloria della Madre del Salvatore, per meritarsi la protezione di Lei in vita e particolarmente in punto di morte ;

2. Promuovere e dilatare la venerazione a Gesù Sacramentato.

A tale scopo, dice il Regolamento, gli ascritti si adopreranno colle parole, col consiglio e colle opere di promuovere il decoro e la divozione delle novene, feste e solennità, che nel corso dell'anno si compiono ad onore della B. V. e del SS. Sacramento. Zeleranno la diffusìone dei buoni libri, immagini, medaglie, ecc. - l'assistenza alla S. Messa - la santificazione dei giorni festivi - la frequente comunione - l'accompagnamento del S. Viatico, tutte quelle opere insomma, che sono proprie di un buon cristiano. Ogni quindici giorni od una volta al mese si accosteranno al SS. Sacramenti, ed aggiungeranno alle preghiere del mattìno e della sera una giaculatoria in onore di Maria Ausiliatrice ; e, potendo, ascolteranno ogni giorno la santa Messa.... Come non avrà diritto alle speciali benedizioni della Madonna, chi si schiera fra tali divoti ?

E si badi, ancora, ai molti favori spirituali. A tacere delle indulgenze (1), tutti gli aggregati godono della partecipazione delle pratiche di pietà che si compiono e si compiranno all'altare della prodigiosa Immagine, e gli ottocento giovanetti dell'Oratorio di Valdocco, ogni giorno, innanzi a Lei faranno per tutti i devoti speciali preghiere.

Inerente a questa iscrizione, non vì è alcuna annualità pecuniaria: ciascuno, se può, è consigliato di fare ogni anno qualche oblazione, per sostenere le spese che occorrono nella Novena e Festa di Maria Ausiliatrice e per tutte le altre sacre funzioni che si compiono nel Santuario. Ed è naturale, che chi concorre allo splendore del suo culto, non può non essere particolarmente benedetto dalla pietosa Ausiliatrice.

I Parroci ed ogni sacerdote che abbia cura d'anime, i Direttori di collegi e case di educazione o di beneficenza, possono aggregarvi i loro dipendenti, purchè ne mandino i nomi al Rettore del Santuario, che è pure il Dìrettore dell'Arciconfraternita.

Quelli poi, che bramano aggregarsi direttamente all'Arciconfraternita del Santuario, non hanno ché da inviare il loro nome, cognome ed indirizzo al Rettore del Santuario di Maria Ausiliatrice in Torino. Non è obbligatoria alcuna offerta ; però chì desidera un segno di rìcevuta (una medaglìa, un'immagine o un abìtino insieme col libretto dell'Associazione) mandi una offerta al suddetto indirizzo.

(1) Vedasi l'opuscolo di Don Bosco - Associazione dei divoti di Maria Ausiliatrice - ove sono per esteso anche gli Statuti dell'arciconfraternita. Qui ci contentiamo di notare che ogni aggregato può lucrare l'Indulgenza plenaria dai primi Vespri al tramontar del sole nelle Solennità del SS. Natale, della Circoncisione, dell'Epifania, dell'Ascensione di N. S. G. C., nella domenica di Pentecoste e nel giorno del Corpus Domini. - Inoltre, nelle feste dell'Immacolata Concezione della B. V., 8 dicembre ; della sua Natività, 8 settembre ; Presentazione al tempio, 21 novembre; Annunciazione, 25 marzo; Visitazione, 2 luglio ; Purificazione, 2 febbraio ; della sua Assunzione al Cielo, 15 agosto; nella solennità di Maria Ausiliatrice e una volta all'anno in giorno di propria scelta, purchè nei detti giorni visiti la Chiesa o l'Oratorio o l'Altare dell'Associazione, pregandovi per la concordia fra i Principi Cristiani , per l'estirpazione delle eresie e per l'esaltazione di S. Chiesa.

NUOVE CHIESE E CAPPELLE.

JABOATÀO (Pernambuco-Brasile) - La Prima Pietra di un nuovo Tempio a Maria Ausiliatrice. - Il 22 marzo u. s. i Salesiani di Jaboatào, fiduciosi nella pietà e nell'aiuto dei loro Coperatori, collocarono la prima pietra di un nuovo tempio, presso la loro scuola agricola di S. Sebastiano. Presiedeva la imponente cerimonia, insieme con le più stimate famiglie di Jaboatào, l'Ecc.mo Vescovo Diocesano, il quale celebrò la S. Messa in una grotta della roccia su cui sorgerà il nuovo tempio, che si intitolerà da Maria SS. Ausiliatrice. Sua Eccellenza con una accalorata allocuzione dimostrò la nobiltà dell'impresa e disse delle copiose benedizioni che ne spera per tutto il suo popolo.

TRELEW-CHUBUT (Patagonia Centrale). - La Prima Pietra dei Tempio Cattolico di Trelew, dedicato a Maria SS. Ausiliatrice - Trelew è la popolazione più importante del Chubut dopo Rawson come pure a Rawson è la più vicina. I lettori certo ricorderanno, come in quest'anno 1905 il Successore di D. Bosco si proponeva di dar particolare sviluppo alle missioni della Patagonia Centrale. Orbene, in seguito a questa disposizione, si è già collocata la prima pietra della prima chiesa cattolica a Trelew, la quale verrà dedicata a Maria SS. Ausiliatrice. L'augusta cerimonia, compiuta dal Superiore di quella Missione, rev. D. Bernardo Vacchina, fu resa più solenne dalla presenza del Governatore del Territorio del Chubut, che dopo il sacro rito prese molto opportunamente la parola. « Non mi resta, egli conchiuse, che esprimere i miei ardentissimi voti (tanto come credente che qual Governatore di questo territorio) che sopra questa pietra sorga presto l'edilizio a cui servirà di fondamento, e che il recinto di questo edifizio si riempia tosto della presenza di Dio e dell'accento delle vostre preghiere ». Maria SS. Ausiliatrice ispiri delle anime generose, affinchè siano presto appagati questi autorevoli e nobilissimi voti. La cerimonia ebbe luogo il 3 dello scorso aprile.

COLONIA VIGNAUD (Buenos Aires). - È mirabile l'estendersi della devozione a Maria SS. Ausiliatrice anche in questa colonia. Nell'ultima domenica di maggio u. s., celebrandosene la solennità annuale, Le venne inaugurato un nuovissimo e prezioso altare, dove fu esposta una sua bella statua, eseguita a Barcellona.

Feste e date memorande,

S. LAZZARO REALE (Porto Maurizio). - Questo ameno paesello situato sulle sponde dell'Impero, quasi all'estremità della valle di Oneglia, valle rinomata pel suo squisito olio d'oliva e per l'onestà e laboriosità dei suoi abitanti, non è secondo a nessun altro nell'onorare Maria SS. sotto il titolo di Ausiliatrice. A cura di quei Cooperatori Salesiani, se ne celebra con gran pompa e divozione la festa fin dal 1895.

Quest'anno essa ebbe luogo la domenica 16 luglio, giorno sacro alle glorie della Regina del Carmelo. Caratteristica tutta propria di questa festa è l'addobbo della chiesa, diverso ogni anno e sempre bello e sontuosissimo. Alla novena che la precedette numerosi devoti si recarono a cantare le lodi di Maria. Numerose furono pure le SS. Comunioni e ben riuscita la Messa solenne in canto gregoriano con accompagnamento d'organo. Dopo i vespri il locale Prevosto e Vicario Foraneo D. Paolo Zunino, tessè le lodi dell'Ausiliatrice. Con quel fare semplice e smagliante che gli è proprio, dimostrò come Maria Santissima, simboleggiata in quella nuvoletta, che apparsa sul Carmelo fu apportatrice di benefica pioggia a ristoro del popolo ebreo, è apportatrice di grazie spirituali e temporali a quei cristiani, che fidenti a Lei ricorrono nelle loro necessità. La benedizione col SS. Sacramento pose termine a quella giornata indimenticabile, che lasciò nel cuore di tutti le più dolci impressioni.

VILLA COLON (Montevideo) - Il 18 dicembre u. s. venne solennemente incoronata la Statua di Maria SS. Ausiliatrice, venerata nel suo Santuario di Villa Colon. I lettori devono ricordare che questo Santuario venne dichiarato nazionale.

Compì il rito dell'incoronazione l'Eccellentissimo Mons. Soler Arcivescovo di Montevideo. Folla immensa ; fu una festa imponente. - Ci spiace di non aver ricevuto maggiori particolari.

IL 24 DEL MESE consacrato a Maria Ausiliatrice.

LA pia pratica di consacrare il 24 del mese a Maria SS. Ausiliatrice va diffondendosi sempre più fra i suoi devoti; e per molti diviene sorgente di segnalati favori.

Nel Santuario di Valdocco, ove s'iniziò questa cara divozione, alla sera del 23 di ogni mese, s'illuminerà quind'innanzi la bella corona di dodici lampade elettriche collocata recentemente attorno il capo della grande statua di bronzo che torreggia sull'alto della cupola : e servirà di avviso a tutti i devoti del quartiere Valdocco, che l'indomani è giorno festivo pel Santuario. Questa bella corona s'inaugurò la sera del 7 settembre, vigilia della Natività di Maria SS. e fu già accesa la sera del 23 u. s.

Intanto, a maggior gloria della nostra Benedetta Regina e a titolo di edificazione, ci piace pubblicare questa breve relazione inviataci dal can. D. Francesco Codebò, direttore diocesano dei nostri Cooperatori di Bobbio.

« Nell'insigne Basilica di S. Colombano, da quindici anni venne canonicamente eretto un altare dedicato alla Madonna di D. Bosco. Volge omai l'undecimo anno da che un coro di 33 alunni dell'Oratorio, diretti dal M.° Cav. Dogliani, recossi qui per le feste cinquantenarie di S. Colombano, ma fin d'allora l'altare di Maria Ausiliatrice era assai frequentato dai divoti. Ora su di esso sta esposta una bellissima statua di Maria Ausiliatrice che fornita di un classico trono venne, dopo la chiusa del suo mese, portata in trionfo con divota processione per la città. La dimostrazione di fede fu grande.

« Ora si è stabilito che il 24 d'ogni mese venga solennizzato nel modo più distinto. Perciò al mattino: Messa, rosario, meditazione ed esercizii di pietà. Alla sera: vespri, conferenza, rosario e benedizione.

« Il popolo va crescendo in questa divozione con piena soddisfazione di tutti, e il numero degli ascritti all'Arciconfraternita aumenta. Possano decidersi ad aggregarvisi anche quelli che finora ne son trattenuti lontani unicamente dal nemico del bene ! »

GRAZIE dí MARIA AUSILIATRICE

Un'immagine di Maria Ausiliatrice al letto di una moribonda.

Il 25 aprile scorso fui a far visita ad una famiglia, dove, dirò, la religione non si sapeva che fosse. Disgraziatamente la signora si trovava a letto con forte risipola, che minacciava di assumere serie complicazioni.

Per quella sera, mi limitai a poche parole d'incoraggiamento, e in seguito, quotidianamente mandai una persona di casa a prendere notizie, le quali peggiorarono sempre, fintanto che la risipola si voltò in nefrite violenta, da toglierci ogni speranza di guarigione. Io pure mi trovai presente alla visita di un dottore, ed a lui in disparte chiesi qual fosse la gravità del male, ed egli: « Signore, mi rispose, ormai tutto è finito; la signora non vivrà che poche ore ; si telegrafi pure ai parenti se ne ha ».

Fu un colpo tremendo per tutti. E pensare che di conforti religiosi era impossibile parlare, perchè se il marito non ne voleva sapere, l'ammalata tanto meno. Allontanato il marito, in bel modo feci qualche parola all'inferma, facendole capire le grandi grazie ottenute da quelli che fanno ricorso alla nostra Madonna Ausiliatrice. Da quella sera l'ammalata volle un'Immagine della Madonna di D. Bosco in sua casa. Fattole accendere un lumicino, prese a fissarla e pregarla fervorosamente ; subito il male andò scemando!... Ora essa è guarita ed ha fatto la Pasqua! Il marito ne è contento e non finisce di benedire a ciò, di cui prima non poteva nemmeno sentir parlare.

Milano, 17 maggio 1905.

LUIGI FERRARI.

Una potentissima avvocata.

Non va deluso chi ricorre con fiducia a Maria, invocata sotto il dolce titolo di Auxilium Christianorum.

Fatto segno a fiera persecuzione, fui incolpato di gravissimi reati; e deferto all'autorità giudiziaria, dovetti scontare un lungo carcere preventivo, ove, nella solitudine di angusta cella, lontano dai miei cari, dalla mia famiglia, nessun altro conforto restavami che la preghiera e la coscienza che ben lungi dall'idea di crimine furono sempre improntate le mie azioni.

Tutto sembrava congiurare contro di me, tutte le parvenze erano a me avverse, ma pure mai venne meno in me la speranza d'aiuto da Colei che tutto può ed a Cui mi dirigevo col pensiero e colla preghiera nelle ore di sconforto, affidandole la mia causa; e larghissimo guiderdone ne ebbi, giacchè Maria ben dimostrò che ove non possono più le forze ed il saper dell'uomo, là appunto rifulge la sua potenza.

Rinviato a giudizio, sebbene il rappresentante della legge abbia con ogni sforzo sostenuta l'accusa, pure ebbi la grazia di vedermi completamente assolto, restituito alla mia famiglia e pochissimo tempo dopo, novella grazia di Maria, in questi tempi in cui ad ogni impiego a centinaia s'affacciano i concorrenti, ebbi la fortuna di trovare onorata occupazione onde ritrarre il pane alla famiglia.

Sofferenti, oppressi, rivolgetevi fidenti a Maria ed Ella vi aiuterà; e Voi, o Maria Santissima Ausiliatrice, accettate la tenue offerta promessavi in pegno della mia riconoscenza, insieme alla preghiera, di continuarmi la vostra protezione, accogliendo me e la mia famiglia sotto il vostro patrocìnio.

... 20 maggio, 1905.

N. N. Segretario Comunale.

Una famiglia benedetta da Maria Ausil.

Coll'aiuto di Dio, dopo due mesi di vacanze passate in continue agitazioni, vinto ogni ostacolo, potei ritirarmi in questa casa per arruolarmi sotto il vessillo di Don Bosco. Mio padre, per una bronchite mal curata, già da più di cinque anni era di salute piuttosto cagionevole, la quale sebbene non gli impedisse l'esercizio dell'arte sua, tuttavia lo costringeva ad aversi speciali riguardi ; nè gli approdarono mai i rimedii suggeritigli dai medici. Solo quest'anno, dopo cinque mesi dalla mia partenza, la sua salute inaspettatamente migliorò, ed ora gode nuovamente di quell'antica e robusta sanità che da tanto tempo sospirava invano. Similmente mia madre, piuttosto debole per costituzione, aveva nello scorso inverno notevolmente sofferto con detrimento della sua salute. In tale stato andò avanti fin verso la fine di maggio, quando suggerii al babbo di raccomandarsi a Maria Ausiliatrice, non per anco conosciuta al mio paese, e di fare una qualche novena; ed ecco che fin dalla metà dì giugno si constatò un notevole miglioramento anche nella mamma, la quale oggi è ristabilita del tutto e può ancora a suo agio gustare sugli ameni colli di Voltaggio di quelle lunghe e deliziose passeggiate che oramai credeva perdute tra le lontane ricordanze giovanili.

Così la Madonna di D. Bosco ha saputo compensare i miei genitori del generoso sacrifizio da essi compiuto.

Foglizzo, 19 luglio 1905.

Ch. GIAc. GUGLIELMINI.

Un'altra famiglia consolata.

Per grazia di Dio ho toccato più e più volte, come si dice, con mano, che Maria SS. Ausiliatrice soccorre sempre e largamente a chi la prega, per quanto misera e povera cosa possa essere la persona di che con fede la supplica. La mia famiglia vedeva, mesi sono, le sue sorti affidate all'esito di una prova. Un esito sfortunato avrebbe distrutto e ridotto in miserevole stato due giovani genitori e delle innocenti creaturine. Ogni umano elemento traeva a presagire non bene dagli avvenimenti che si svolgevano. Ed io ed i miei avremmo disperato, se non fossimo per divina bontà abituati a riporre ogni nostra speranza in Lei che il dimandar precorre. E questa volta pure pregammo fervorosamente Maria SS. Ausiliatrice; e l'Augusta nostra Signora, che come il Figliuol suo s'intenerisce pietosamente dei miseri, ci ha ascoltato anche questa volta.

La prova riusci felicemente ; noi fummo confortati e la speranza di giorni non più tristi splende sul capo de' miei bambinetti.

Grazie per la vita, per sempre a Maria SS. Ausiliatrice !

Redona, 30 luglio 1905.

BETTINA BIANCHI ZANETTI.

La Madonna di D. Bosco mi ha esaudita.

Tempo fa una persona a me cara veniva colpita da crudele malattia. Provato che i rimedi umani erano inutili, ricorsi con fiducia a Maria Ausiliatrice, e subito spedii un'offerta per una novena nel suo Santuario di Valdocco. Ma la Madonna altro voleva da me, poichè il male piuttosto peggiorava, Fu allora che disperata mi gettai piangendo ai piedi di Maria Aiuto dei Cristiani, raddoppiando tutte le promesse fatte, cioè di recarmi in Valdocco in compagnia della misera inferma appena fosse guarita e, raddoppiando l'offerta, far celebrare alla nostra presenza una Messa, facendo pubblicare a suo onore la grazia sul Bollettino.

Ed oh ! potenza e bontà di Maria a mio riguardo ! Nel medesimo istante ch'io faceva la mia promessa, Ella esaudiva i miei voti.

Da quel punto il male man mano andò dileguandosi, ed in breve tempo la persona tanto a me cara restò sana e libera da ogni infermità. Riconoscente alla Vergine Ausiliatrice, nostra cara Mamma, sciolgo il mio voto e mi unisco a tutti i suoi divoti per annunziare a tutto il mondo la potenza e la bontà materna della Madonna di D. Bosco, Aiuto dei Cristiani.

Bertesseno (Col. S. Giovanni), 10 agosto 19o5. SOFFIETTI ROSA.

Ci ha ridonato la figlia!

Se la nostra cara figliuola, unico conforto dei nostri cuori, è ancor sana e lieta al nostro fianco, a Te lo dobbiamo, o Vergine Ausiliatrice ! Sul principio del mese di gennaio si ammalò d'influenza, che dapprima parve cosa da nulla, ma il male si prolungava e la poverina deperiva ogni di più, tanto che nel mese di marzo sopraffatta dalla debolezza e da una febbre quotidiana, fu dal medico curante ed un altro distinto dottore chiamato a consulto, dichiarata spedita. La malattia s'era voltata in seria polmonite. Ma un conforto ancor ci restava: la Vergine Ausiliatrice, a cui da bambina avevamo consacrata la nostra figliuola. Incominciammo pertanto una fervida novena. In sulle prime la Madonna sembrò sorda alle nostre preghiere; ma noi ci rivolgemmo di nuovo alla Vergine Ausiliatrice, gridando a Lei con voce straziante: O Maria, salvaci l'unica nostra figlia, a Te la doniamo ; se il vuoi, sarà Tua ! Oh! prodigio! Si notò subito nell'ammalata un lieve miglioramento: la febbre scomparve e pochi giorni dopo il medico curante con suo grande stupore la trovò affatto libera da ogni male. La figlia ora sta benissimo e attende con ansia d'esser condotta ai piedi di Maria a ringraziarla e compiere le fatte promesse.

Piano d'Isola d'Asti, 14 agosto 1905.

GAI SECONDO e ROSALIA, Coniugi.

Guarito da una menengite cerebrale.

Mio figlio Francesco, nella metà dello scorso luglio cadde improvvisamente ammalato. Sul principio sembrava una semplice indisposizione, ma poi fu preso da un terribile mal di capo e quindi perdette totalmente l'uso dei sensi. Il medico accorso, comprese subito trattarsi di una vera menengite ed usò verso l'infermo, quantunque con poca speranza, tutte le risorse dell'arte. Spaventata per lo stato pericoloso del mio povero figliuolo, mi rivolsi con gran fiducia alla potente intercessione di Maria SS. Ausiliatrice e pregai questa pietosa madre degli orfani e delle vedove, a restituirmelo in salute, promettendo far pubblica la grazia col Bollettino Sales! no.

Oh ! bontà di Maria! Non appena fatta la promessa, mio figlio, con sorpresa del medico stesso, prese a migliorare , e tre giorni dopo potè di già recarsi al lavoro !

Sia quindi da tutti lodata e ringraziata questa buona Madre celeste per tanta grazia.

Strona (Biella), 15 agosto 19o5.

GRONDA ROSALIA ved. BoccHIo.

Cagliari. -.Col cuore riboccante di gioia e di riconoscenza rendo grazie alla potente Ausiliatrice che ascoltò le mie suppliche. Da più anni soffriva una terribile nevralgia facciale con complicazione ai denti, che mi costrinse più volte a sottopormi ad operazioni. Con tutto ciò non passava inverno senza che io non fossi nuovamente tormentata da questo male così doloroso, che non mi dava tregua nè di giorno nè di notte. In certi momenti, tanto soffriva, che mi sembrava di divenir pazza.

In tale stato di sconforto e di spasimo, mi venne ricordata la potenza di Maria Ausiliatrice, a Lei mi rivolsi fiduciosa, promisi un'offerta per una messa nel suo Santuario e la pubblicazione della grazia nel Bollettino.

Incominciai quindi una fervorosa novena con la mamma, ed oh potenza grande di Maria ! prima che questa fosse terminata, il mio male era del tutto scomparso.

Sciogliendo oggi tutto il mio voto, esclamo piena di gratitudine: « Sia benedetta mille volte la tua bontà, o Maria ! mio rifugio in ogni sventura. »

6 giugno 1905.

MARIA ToDDE PULZIO.

Avesa (VERONA). - La lunga siccità dello scorso anno ci lasciò senza viveri per la numerosa famiglia composta di otto individui ; e di più ci fece mancare i foraggi pur necessari pei nostri animali. Confidai nella Vergine Santissima, diedi in Suo onore la piccola offerta di lire cinque, ed attesi. La grazia non si fece attendere molto, ed io chiusi l'anno in modo d'averlo attivo anzichè passivo. È perciò , che nel mentre dall'intimo del cuore ringrazio la B. Vergine, la prego umilmente a continuarmi la sua protezione.

giugno 1905.

BONESINI LUIGI.

Garlate. - Mio figlio Antonio verso la metà di febbraio si ammalò con pleurite sviluppatasi in mal di cuore.

Dal medico fu dichiarato in pericolo di vita: l'arte sua in tal caso non poteva nulla. Nel mio sommo dolore mi rivolsi a Maria SS. Ausiliatrice ; feci celebrare una santa Messa al Suo altare, ed in pari tempo incominciammo in famiglia una novena colla promessa di un'offerta e di rendere pubblica la grazia che sperava di ottenere.

Sulla fine della novena in cui a giudizio del medico, mio figlio già doveva esser morto, cominciò invece a migliorare, finchè in breve tempo il male completamente sparì. Il medico stesso afferma essere un miracolo.

Ottenuta la grazia, compio con gioia riconoscente la mia promessa.

17 giugno 19o5.

PICCIOTTI ERNESTA Cooperatrice Salesiana.

Villanova di Barzano (Como). - Col cuore pieno di santa gratitudine rendo vivissime grazie alla Vergine SS. Ausiliatrice per avermi liberata da un grave malore che mi tormentava da parecchi anni, e che negli ultimi mesi scorsi m'assaliva con sempre maggior forza e frequenza. Si fu appunto in un giorno che mi sentivo molto male, che, consigliata dalle mie buone suore e da una pia signorina, promisi alla potentissima Vergine Ausiliatrice di pellegrinare al suo devoto Santuario in Torino per ottenere la desiderata guarigione. E mi vi recai proprio il giorno della sua festa, 24 maggio di quest'anno, e l'ottenni la sospirata grazia. Vivi ringraziamenti dunque e benedizioni infinite sieno rese alla Vergine Ausiliatrice per questo e pei molti altri favori che m'ha già concesso e che, spero, non mi negherà anche in avvenire, giacchè Le prometto sincera e perenne devozione.

8 luglio 1905.

Suor GIOVANNA BRAMBILLA del Prezioso Sangue.

Lingotto (Torino). - Colpita, in giorni critici, e repentinamente, da un complesso di malattie gravissime: bronchite, flebite e polmonite, mi vidi agli estremi ; l'arte medica aveva esaurito i suoi trovati; nè speranza alcuna più rimaneva ai desolati genitori miei, quando una mia sorella Suora ci consigliò di rivolgerci alla potente Madonna di D. Bosco, con promessa di fare un'offerta al suo Santuario e di rendere pubblica la grazia, qualora l'avessi ottenuta.

Accolta con fede la proposta, t'invocammo, o Maria, e non invano ; le preghiere della sorella e quelle delle religiose sue consorelle e di tutti i miei cari furono esaudite. Il dottor curante, al quale pur devo la mia riconoscenza per le solerti cure, ebbe tosto, con vera sua meraviglia, a constatare in me un lieve ma progressivo miglioramento, che in capo a qualche mese mi portò alla primiera salute e all'acquisto di forze sufficienti da poter disimpegnare le faccende di casa.

Grazie, Maria SS. Ausiliatrice !

1o agosto 1905.

DOLZA TERESA IN PRINETTO.

Greghentino. - I filugelli erano giunti alla quarta muta e si nutrivano buone speranze di un discreto raccolto, nonostante qualche segno qua e là proprio insignificante di calcino. Se non che dopo due giorni il male si accentuò, segnatamente in un reparto. Che fare? L'ansia di due genitori che sentono il peso di nove figli e tutti di aggravio, e che si vedono minacciare il primo cespite d'entrata, non è poca. Di più non v'era di che lusingarsi, dal momento che tutti in generale non lamentavano che disillusioni e perdite. Una sola speranza ci rimaneva, ricorrere cioè alla protezione della Madonna. Si diè subito principio ad una novena, proprio quella insegnata da D. Bosco di s. c. memoria, colla promessa che, se riuscivamo a raccogliere una discreta quantità di bozzoli esenti da malattia, unitamente alla piccola offerta soliti a fare ogni anno dopo il raccolto, avremmo aggiunto anche la relazione della grazia ottenuta perché fosse pubblicata sul Bollettino Salesiano.

Ed ora vorremmo veder soddisfatto questo vivo desiderio, dal momento che fummo esauditi ad esuberanza!

23 luglio 1905.

TERESA TEUTORIO GILARDI.

Covigliaio (FIRENZUOLA) - La mia piccola bambina dopo che le fu innestato il vaiolo non stava bene, e senza aver nulla di serio, un malessere generale la faceva deperire senza poterne trovare la cagione ed il rimedio. Anche i medici dicevano che non era nulla ma non si raccapezzavano. Promisi alla Vergine SS. sotto il titolo Auxilium Christianorum, di pubblicare la, grazia e d'inviare una tenue offerta se la bambina guarisse. Mi affretto oggi o fare l'uno e l'altro, perché in breve dopo la promessa e dopo aver recitato per vari giorni 5 Ave Maria coll'invocazione: Auxilium Christianorum ora pro nobis, la bambina si è completamente rimessa ed ora sta benissimo. Sieno rese le dovute grazie alla Vergine SS., che voglia sempre tenere me e la mia famiglia sotto la sua amorosa protezione.

17 agosto 1905.

EDOARDO DUFOUR BERTE.

Il suddetto sig. Marchese è persona specchiatissima e perciò degna di fede. Si può dunque pubblicare la relazione della grazia che invia ai Salesiani di Torino.

SAC. FORTUNATO MENICHETTI Parroco.

Genova. - Nel mese di febbraio, colta da dolori acutissimi nel seno, mi presentai all'ospedale Pammatone, e mi dissero trattarsi di una specie di cancro, dal quale non sarei guarita senza operazione. Dietro consiglio del confessore, pregai Maria SS. Ausiliatrice, e feci voto che se guarivo mi sarei fatta Cooperatrice salesiana e avrei aiutato l'opera di D. Bosco per quanto le mie sostanze l'avrebbero permesso. Fatto la promessa, cessarono tosto i dolori. Venni allora a Torino, proprio nell'occasione delle grandi feste annuali in onore di Maria SS. Ausiliatrice, e mi feci ascrivere fra le Cooperatrici salesiane. Tornata poi a Genova, mi feci nuovamente visitare ; il male era sparito; era perfettamente guarita. A titolo di riconoscenza, ed a maggiore gloria di Dio e della sua SS. Madre, desidero che si pubblichi questa singolarissima grazia sul Bollettino Salesiano.

22 agosto 1905.

MARCHETTI TERESA Cooperatrice salesiana.

Casalmonferrato. - Nel mese di febbraio trovandomi in istato interessante, fui costretta a pormi a letto, colta da polmonite , bronchite e febbre gastrica. Dopo otto giorni di agonia, insieme coi miei parenti innalzai le mie preghiere alla Madonna di D. Bosco, promettendole di ascrivermi fra le Cooperatrici salesiane e di pubblicare la grazia. Sia benedetta la Vergine Ausiliatrice, che mi ha miracolosamente guarita.

Agosto 19o5.

ROSA BROVEGLIO.

Padola di Comelico Superiore. - Il 24 maggio u. s. mi trovava in un caso gravissimo. Stimando che in mio soccorso non restassero altro che i rimedi del cielo, ricorsi a Maria SS. Ausiliatrice, e le promisi di mandarle ogni anno l'offerta di L. 5, se mi avesse aiutata, cominciando ad inviare la prima offerta. Bontà di Maria! Ebbi pienamente il suo soccorso ; quindi non mi rimane che mantenere la mia promessa.

22 giugno 1905.

DE MARTIN MARIANNA.

Ozzano dell'Emilia. - Già da molto tempo la mia salute andava sensibilmente deperendo, quando nello scorso marzo fui colta d'influenza, e poi da pleurite con attacco di catarro intestinale, per cui caduta in un esaurimento generale di forze, consultai valenti medici, i quali non esitarono a dirmi che trattavasi di una malattia seriamente complicata. Fu in queste tristi condizioni che mi rivolsi al signor D. Rua, raccomandando preghiere speciali a Maria Ausiliatrice a mio favore, e promettendo di pubblicare la grazia qualora fossi stata esaudita. Tornata pienamente in salute, compio la promessa.

29 agosto 19o5.

GEMMA SCHIASSI.

Aragona (Sicilia). - Il 24 giugno, u. s. la mia figlia Angelina fu colpita da febbre maligna, che malgrado le più affettuose ed intelligenti cure dell'arte, minacciava di perderla. Dopo due settimane di ambascie, invitai la figliuolina a riporre la sua fiducia in Maria Ausiliatrice. Lo fece: e subito, per due giorni la febbre diminuì , il terzo giorno scomparve. Riconoscenti ci siam già recati all'altare di questa buona Avvocata, in quest'Oratorio Salesiano, a cantare l'inno del ringraziamento.

12 agosto 19o5.

GERLANDO ALAIMO.

Torino. - Il Cav. Vincenzo Pesce ringrazia Maria Ausiliatrice per un segnalato favore ottenuto dalla materna sua protezione, e pieno di riconoscenza invia a benefizio delle Missioni Salesiane l'offerta di L. 1oo, che in segno della sua figliale gratitudine ripeterà annualmente sua vita durante,

Ottennero pure grazie da Maria SS. Ausiliatrice, e alcuni pieni di riconoscenza inviarono offerte al Santuario di Valdocco per la celebrazione di S. Messe di ringraziamento, o per le Missioni Salesiane, o per le altre Opere di Don Bosco, i seguenti:

A) - Agliè: Teresa Motta - Abrate (Brianza): Sac. Angelo Cambi 1 a nome di una pia persona - Albino (Bergamo): Due Cooperatrici per grazia ricevuta 2,90 - Alice Castello: Gaudenzio Salussolia - Arco: Luigi Gaias 4 - Arquata Scrivia (Alessandria) : Domenico Balestrero 1,9o.

B) - Barbeano (Udine): Bizzano Elisabetta 3 - Bellano (Como) : Adamoli Ing. Francesco io - Bellinzona (C. Ticino) : Bertazzi Ester 5 - Bergamo: Gristi Maria 2 - Berra Ferrarese: Gabriella Stefanati 20 - Bienno: Morandini Faustino fu Battista - Biauzè: Ariagno Margherita 5 - Bologna: Gotti Augusto e Carolina 7 per segnalatissime grazie - Bordighera-Torrione; Giulio Manassero 5 - Buriasco : Scarofia Serafina.

(*) L'ordine alfabetico qui segnato e quello della città e dei paesi cui appartengono i graziati da Maria Ausiliatrice.

C) - Cabella Ligure (Alessandria) : Sac. Paolo Callegari. parroco, 3,50 - Cagliari: Grimaldi Virginia 2 - Caltagirone: Vaccaro Vincenzo 5 - Camerata Cornello (Bergamo) : Comozzi Giuseppe 7,60; id.: Agnese Rho ved. Boffetti, 5 - Carloforte (Cagliari): Boggio Laura, 1 - Carpaneto d'Aqui: M. D. - Carpignano Sesia : Riboldoni N. offre un cuore d'argento - Caruso : Bonatti Maria, 4 - Cartura di Padova. Lazzari Eugenio - Casalnovo d'Africo: Pezzimenti Antonino, o,6o - Casanova Lerrone: Don Antovio Girimondi, arciprete di Degna - Cascine Borbera : N. N. 4 - Cassano Magnago (Milano) : Macelli Angelo, 5 - Castellanza: Giulio Caroni, 5 - Castelletto d'Orba N. N. 2 - Castrogiovanni (Caltanisetta) : Farinato Albino, 5 - Cavallerleone (Cuneo) : Paruffo Guglielmo, 10 - Cellarengo : P. M. - Centuripe Gulisano Francesco di Giacomo, 2 - Cesareo Maderno : Riva Isaia e Lucchini Marianna, 5 - Chero (Piacenza) : Rapaccioli Carina, 5,50 - Chiavenna: Emilia Deagostini. 2 - Cigliano; Cena Maria ; id.: Carlino Margherita - Cittadella (Padova) Giovannina Girardin, 5 - Cognola (Trento) : N. N. io - Colà di Lazise (Verona) : Carlo Tramonti 5 Colognola ai Colli: Carcereri D. Domenico, 5o di cui i a nome di pia persona graziata - Conesa (Patagonia) : Suor M. R. figlia di Maria Asiliatrice 2 - Cordenons (Udine) : Fedrigo Luigi, 7 - Crescentino: D. C. G. per una segnalatissima grazia ottenuta dalla nostra pietosa Ausiliatrice.

E) - Eboli (Salerno) : Suor Maria Rosa Maglione, Religiosa Corista, 3 - Erba : D. Carlo Redaelli, 25.

F) - Feisoglio (Cuneo) : Prandi Luigi, 2 ; id. Sordo Luigi, 2 ; id, : Sordo Giuseppina, 3 - Forotoudo : Emilia Pochintesta - Frassi (Ottone) Ch. Giuseppe Muzio.

G) - Galliera Veneta: Marin Luigia, 5 - Genova : Linda Boghino, 10 -- Girgenti : Lauricella Teresa, 2 - Gordola (C. Ticino) : Sac. Marcellino Scaroni, 5 - Gorlago (Bergamo) ; Bassi Elisa, io - Gropello Cairoli (Pavia) : Marietta Calvi 7, a nome di G. G. - Gudo (C. Ticino) : Valentino Brughelli, 5.

I) - Iglesias (Cagliari) : Pirma Ganau Giuseppina 1,5o.

L) - La Ciotat (Bouches du Rhone) : B. M. 1o,5o - Las Piedras (Uraguay) : Anna Maria Falion ; id.: Luigia Michetti; id.: Carmelina e Anneta Mantero, 5 ; id.: Vittoria e Natalina Sanchez 5 - Maggia (C. Ticino) ; Filomena Zanini, 1o.

M) - Mantova : Solci Giuseppe di S. Giorgio, 3 - Maron (Udine) : N. N. - Marucchio (Cagliari) Giusti Maddalena, 2 - Maseengo (C. Ticino) : Giuseppina ved. Gai, io - Mathi Torinese : Giliviter Maria - Mezzomerico (Novara) : Dellavalle Giovanni, 2 - Milano: Giava Costanzo, 5 - Moggio (Como) : Locatelli Lazzaro, 2 ; id.: Combi Beniamino, 5 - Montjovet: T. G. - Moretta (Cuneo) Banchio Mario, 5 - Mortara : Sorelle Roveda ; id.: Gino Battaglino, 3.

N) - Negrar (Verona) : N. N. 4,90 - Nervi: Chiara Marengo ved. Molfino, 15 - Novi Ligure: Fossati Irene.

O) - Orbassano : Paisio Rosalia - Ossona (Casorezzo) : Nardi P. 5.

P) - Parina : Schenoni Angelo, 5 - Pino Torinese: Mogliaretti Alessandro - Polonghera: Chiattone Maria Bernocco, 2 - Pordenone.- N. N. 2 - Pozzolo Formigaro: Palenzone Ermìnia, 5.

R) - Raconigi: Andero Luigia - Rapallo : Vallerga Elena nata Cuneo, 40 - Reggio Calabria:

Una devota di Maria - Rivoli : Comba Celeste - Rivera (C. Ticino) : Catterina Bertolazzi, 11 - Rosignano Monferrato: Caprioglio Pietro, 2 ; id.: Re Felicita e T. S.

S) - Salerno : Carmela Bassi Pappalardo, 2 - Santena : Giuseppina Lupetto - Sarone: Zaghet Rosa, 5 - Savona: Nuberasco Federico - S. Bonifacio (Verona) : Pivato Giuseppina, 3,50 - Solignano (Treviso) : 5 per la guarigione del figlio - S. Damiano d'Asti: Balicora Giuseppe, 2 - S. Martino Canavese: Cesare Marta - S. Michele Extra (Verona) : Salgarelli Vittoria e Vido Artura i - S. Rocco Bernezzo (Cuneo) : G. B. - Scacciano (Forlì) : Chiara Delbianco, 5 - Siena : Giusti Ester, 3 - Solduno (Svizzera) : D. Anzini Agostino, Parroco 9 ; e 10,50 per Maria Ved. Tognazzi.

T) - Taiedo di Udine: Rossit Giovanni Battista per segnalatissime grazie - Tarcento (Udine) : N. N. 5;id.: Amelia Miniseri, 1,50-Torino: Anna Olivero, 2 ; id.. Famiglia Patonia ; id.: Maria Mo ; id. : Fiori Luigi ; id.: Taconis Giovanna e Teresa Delzoppo ; id.. La famiglia di Maria Malfatto 5 ; id.: Botta Antonino - Tortona : Semini Luigia - Trecale: N. N. 5 - Trefiumi (Parma) : Fortini Antonio, io - Trentino: P. P. e figli, 5 - Troina (Catania) : Can. Lo Giudice 10 - Tunisi: Massaro G. M. 5.

U) - Urbino (Pesaro) : Bellucci Francesco - Urbino Cavallino: D. Casicci Giuseppe 19,50 - Unchio (Novara) : F. S. M. 5o.

V) - Valfenera (Alessandria): La famiglia di Giovanni Arduino, per speciale protezione concessa ai due suoi bambini - Venzzone : M. Gerrini offre un cuore d'argento - Varazze (Genova) : Delfino Catterina - Vergano: Pietro Bartono - Villafranca (Piemonte) : Comba Luca - Villalvernia (Alessandria): Carmelina Sartirana, 2 - Villanova d'Asti : Maina Giovanna - Villanova Solaro (Cuneo) : Giacomo Gattino, 15 ; id.: Bruno Catterina 6.

X) - Una madre riconoscente per ricuperata salute.

Santuario di Marìa Ausìlìatrìce TORINO

1 ottobre - Solennità del SS. Rosario - Alla messa delle 6 e delle 7,30 comunione generale - Alle io messa solenne - Alle 16 vespri solenni, discorso e benedizione col SS. Sacramento.

2 ottobre - Da oggi al I° marzo, la Benedizione col SS. Sacramento, nei giorni feriali, viene impartita alle ore 17.

6 ottobre - Primo venerdì del mese - alle ore 6 messa con esposizione del SS. Sacramento, e benedizione.

15 ottobre -- Da oggi, nel pomeriggio di ogni domenica si celebreranno due funzioni, col seguente orario : - Ore 14 e 16: vespri, predica e benedizione.

24 ottobre. - Solenne commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice - La devota funzione si compirà alla messa delle 6 ed alle ore 17.

25, 26, 27 ottobre - Solenni Quarant'Ore. -Dalle ore 5 alle 11 messe lette consecutive - alle ore 6 messa dell'esposizione - Alle ore 17 vespri, discorso e benedizione solenne.

NOTIZIE COMPENDIATE

Mons. Giovanni Maria Pelizzari, CanonicoPrimicerio della Cattedrale, Rettore del Seminario e Direttore diocesano dei Cooperatori Salesiani di Treviso, venne chiamato dalla fiducia del S. Padre a salire la cattedra vescovile di Piacenza, vacante dalla morte di Mons. Scalabrini.

Sacerdote di vasta coltura e di azione veramente apostolica, amico tenerissimo di S. S. Papa Pio X, Mons. Pelizzari illustrerà santamente la Chiesa Piacentina, cooperando con tutte le forze a restaurare ogni cosa in Cristo.

Al venerato Monsignore, al quale la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani è debitrice della più affettuosa riconoscenza, voli gradito il nostro fervido augurio di un lungo e glorioso Pontificato.

La Commissione provvisoria per la costituzione dell'Associazione Italiana di Santa Cecilia, composta dell'ill.mo e rev.mo Mons. A. Nasoni, Direttore della « Musica Sacra » di Milano, delnostro confratello Dott. D. Carlo Maria Baratta, dell'egregio Cav. Prof. G. Tebaldini, Maestro di Cappella alla Basilica di Loreto, e, in qualità di Segretario, del sig. Marcello Capra, editore pontificio di Musica Sacra, associavasi il rev.mo P. Amelli, Priore della Badia di Montecassino, e il io agosto u. s. veniva ammessa in udienza dal Santo Padre, al quale presentava lo schema degli Statuti dell'ideata Associazione, a norma dei voti emessi nel Congresso di Musica Sacra di Torino.

Il S. Padre si compiacque vìvamente dell'esito felice del Congresso, suggerì alcune modificazioni agli Statuti presentati, ed ebbe la bontà di nominare a Presidente della nascente dell'Associazione Italiana di Santa Cecilia il venerando P. Amelli, Vice-Presidenti il Rev. Mons. Nasoni e il nostro D. Baratta, a segretario il sig. Marcello Capra.

Grati alla benevolenza del S. Padre, che si compiacque di dare una tal dimostrazione dì fiducia ad un nostro amatissimo confratello, rinnoviamo la promessa di mettere tutte le nostre deboli forze a servizio della sancita restaurazione della Musica Sacra.

A Valdocco.

Una schiera di duecento pellegrini tirolesi, reduci da Lourdes, il 14 settembre u. s. arrivavano nella nostra città, ove sostarono alcune ore per visitarne i più importanti monumenti religiosi. E scesero anche a Valdocco. Quivi pregarono lungamente innanzi l'altare di Maria SS. Ausiliatrice, ricevendone la Benedizione dal rev.mo nostro Superiore, dal quale furono poi accompagnati a visitare le camerette di Don Bosco. Quindi, pieni di ammirazione per l'opera del nostro buon Padre, sulle carrozze colle quali erano scesi all'Oratorio, si recarono sino a Valsalice per visitare la tomba di D. Bosco, dando così un pegno del loro vivo interesse per l'Opera Salesiana.

Dall'Italia.

AMATRICE (Aquila). - Il 2o agosto u. s. con grande solennità veniva inaugurato in Amatrice un Ricreatorio popolare. Alla festa geniale, svoltasi con grande precisione, intervennero tutte le Autorità locali. Bellissimo il discorso pronunciato dall'Arciprete D. Pio Mattei, il quale commosse il numeroso pubblico, e sul chiudere fu salutato de fragorosi applausi. Egli inneggiò alla gigantesca figura del secolo XIX, al Sec. D. Giov. Bosco e riconobbe a lui lutto il merito dei vantaggi che arrecano gli oratori festivi. Un plauso sincero al rev. Arciprete, direttore e vita dell'Oratorio.

BARI - Nuova Fondazione. - L'8 settembre u. s. i Salesiani presero possesso dell'orfanatrofio Leone XIII, eretto dallo zelo e dalla munifica carità del rev.mo Beniamino Bux, Canonico della Metropolitana di Bari. Il pio vegliardo pronunziò un enfatico discorso in cui trasfuse tutta la gioia dell'opera compiuta e la sua ammirazione per Don Bosco e pei Salesiani. L'Em.mo Card. Gennari comunicò con telegramma una speciale Benedizione del S. Padre; il sig. Generale Vaquer Paderi, comandante interinale del Corpo d'armata, scrisse al sig. Canonico una splendida lettera ; e il Sindaco ff. cav. Costantino con altri assessori si recò a visitare lo stupendo edifizio. La città si unì cordialmente alla gioia del fausto avvenimento. Daremo più ampii particolari.

COLLERETTO CASTELNUOVO (Torino). - AI Santuario di Piova. - L'ultimo di agosto, l'Em.mo Cardinale Richelmy, in compagnia d'una ottantina di chierici del Seminario Maggiore di Torino, giungeva nel pomeriggio al Santuario di Piova, ove, accolto con gioia dai nostri confratelli che ufficiano il Santuario, e salutato dal canto dell'Ecce sacerdos magnus, si fermò alquanto in devoto raccoglimento dinanzi alla venerata Immagine della Vergine. Sua Eminenza, coi chierici, visitò poi la casa annessa al Santuario, nella quale, come è noto, si radunano ogni anno i sacerdoti della diocesi a fare gli esercizi spirituali, e nei mesi di agosto e settembre si recano a villeggiare gli alunni del Seminario delle Missioni' estere di Torino-Valsalice. Passati quindi nel refettorio, i chierici presero una modesta refezione, e poi tornarono in chiesa, ove si recitò il Rosario e Sua Eminenza rivolse a tutti brevi ma affettuosissime parole sulle virtù della Madre di Dio, proponendola alla comune imitazione. Finalmente, impartitasi dal rev.mo can. Don Stefano Ronco la Benedizione col SS. Sacramento, l'Eminentissimo, con tutto il suo seguito, si avviava alla stazione di Castellamonte, accompagnato dal plauso e dagli evviva dei nostri chierici e della popolazione di Colleretto-Castelnuovo, che a lungo ricorderà con gioia la preziosa visita dell'Eminentissimo Porporato.

CUORGNÉ - Corso teorico-pratico di canto gregoriano - Dall'11 al 17 settembre, nel Collegio Salesiano Giusto Morgando, dal nostro D. Grosso, e dal Cav. Dogliani, si tenne questo corso teoricopratico di canto gregoriano, riuscitissimo. Vi furono quattro lezioni al giorno seguite da esercizi pratici; e tutte le lezioni vennero assiduamente frequentate da una sessantina di laici ed ecclesiastici, convenuti dai dintorni e da molte diocesi del Piemonte. La bella iniziativa si chiuse con un pubblico saggio nella chiesa del collegio, e lasciò nell'animo di tutti il più vivo desiderio che si abbia a ripetere anche gli anni seguenti. Invero, non furono vane discussioni, ma ore preziose, tutte rivolte ai più pratici intenti.

NIZZA MONFERRATO - Saggio catechistico. - Il 4 giugno le alunne del Collegio-Convitto N. Signora delle Grazie diedero un bellissimo saggio del loro amore al catechismo. Non fu una gara propriamente detta ; ma tutte le allieve, a cominciare da quella di prima elementare fino a quelle di terzo corso normale, o con una risposta del Catechismo o con altre sopra i Fondamenti di N. S. Religione diedero felicissima prova di applicazione e di memoria. Le domande venivano estratte a sorte, come a sorte erano estratti i nomi delle interrogate. Nè mancarono le declamazioni ; e queste furono dei preziosi incoraggiamenti, detti con sentimento e con convinzione dalle più grandicelle alle minori, cioè da quelle del Corso Normale alle alunne del Complementare e da queste alle altre delle scuole primarie. In fine si distribuirono appositi premi, e s'inviò in omaggio, un telegramma al S. Padre. Presenziarono il grazioso trattenimento anche i nostri superiori D. Cerruti e D. Francesia, i quali ne ebbero la più cara impressione.

S. GREGORIO DI CATANIA. - La festa del S. Cuore di Gesù, cui è particolarmente dedicato l'istituto salesiano di S. Gregorio, si celebrò colà la domenica 23 luglio, preceduta da un triduo solenne ed accompagnata da religioso entusiasmo. Nel mattino della festa la comunione fu proprio generale.

Alle io vi fu messa solenne, alla quale la Schola cantorum eseguì la bella messa "S. Abbondio" del Bossi. Disse il panegirico il direttore dell'istituto. Riuscitissimo ed onorato di eletta e numerosa udienza fu pure il trattenimento accademico, che si tenne verso sera nel salone del teatro sfarzosamente addobbato. Esordì pel primo un nostro confratello; poi fu un succedersi di bei componimenti in varie lingue, con intermezzi di scelta musica del Gounod, del Perosi ecc. Chiuse la bella accademia il direttore, che con enfatiche parole ricordò ai numerosi benefattori intervenuti le opere promosse dal nostro caro D. Bosco e dai suoi figli in onore del S. Cuore di Gesù; e fra queste annoverò la nuova cappella in costruzione presso la casa salesiana di S. Gregorio ; Cappella di cui già si son compite le fondamenta, che costarono la bella somma di circa 4000 lire. E fu questo lo scopo della festa, animare cioè i nostri pii benefattori al compimento di quest'opera che tornerà di tanto onore al SS. Cuore. E noi, dalle nostre colonne, inviandone la cara notizia ai Cooperatori specialmente di Sicilia, i quali furono già larghi in proposito dell'obolo loro, vogliamo augurarci che i lavori cominciati dell'erigenda cappella abbiano presto a giungere al compimento, mercè la loro costante cooperazione.

Colla processione, e, a sera, una bella illuminazione in onore del S. Cuore, si chiuse la soavissima festa.

All' Estero.

MAROGGIA (Canton Ticino-Svizzera). - A Maroggia, paesello posto su uno dei più ridenti lembi del lago di Lugano, a pochi passi dalla ferrovia ComoLugano, in locali appositamente fabbricati, verrà trasferito il collegio salesiano di Balerna.

La posizione incantevole, i grandiosi locali, la ridente vista del lago e dei monti, tutto invita a ricordare questo collegio, ma i parenti più che ad ogni altra cosa debbono por mente all'istruzione e all'educazione che ai propri figli viene impartita ; educazione ed istruzione che anche nel collegio di Maroggia verrà impartita, come in tutti i collegi salesiani, secondo il sistema di D. Bosco.

Oltre le scuole elementari, vi saranno le scuole ginnasiali, le scuole tecniche e commerciali con lo studio delle lingue francese e tedesca. Per maggiori schiarimenti rivolgersi alla direzione del collegio.

SMIRNE - Al quartiere della Punta, nell'oratorio festivo diretto dai nostri confratelli, il 30 luglio u. s. si festeggiò solennemente S. Luigi Gonzaga. Alla festa si premise un triduo di preparazione, con discorso quotidiano, che accese nei cuori un vero fervore. Infatti la frequenza ai SS. Sacramenti e il contegno dei nostri giovanetti furono oltre ogni dire consolanti. Alle sacre funzioni del mattino e della sera, si pensò, molto opportunamente, di far seguire la rappresentazione di un dramma sacro (Il figliuol prodigo) in lingua italiana, rallegrato negli intervalli dalle suonate della nostra Scuola di musica istrumentale.

L'eletto uditorio era presieduto da Sua Ecc. Rev. Mons. Domenico Marengo Arcivescovo di Smirne, il quale, entusiasta dell'Oratorio e del bene che coll'aiuto di Dio vi si fa, si degna, sempre che lo possa anche con qualche sacrifizio, consolare di sua presenza i giovani e i Salesiani col presiedere le piccole rappresentazioni drammatiche.

- In giugno, la R. Nave Scuola " Flavio Gioia " ancorava nel porto di Smirne: ed i nostri confratelli la domenica 18, festa della SS. Trinità, salivano a bordo per celebrarvi la S. Messa e indirizzare all'equipaggio la parola di Dio. E l'egregio Comandante sig. E. Albenga, partendo così ne scriveva al nostro D. Rubino.

« Smirne, 21 giugno 1905. - Nel prendere commiato da loro tutti, sento mio dovere ringraziarli per la cortesia usata a me ed ai miei Ufficiali; ed in special modo sono a Lei gratissimo per aver celebrato Domenica scorsa la S. Messa a bordo del Flavio Gioia. - Le belle e giuste parole pronunziate dal rev. D. Martino resteranno sempre impresse nella mente di tutti, e saranno di guida nelle nostre azioni. Portando in cuore un ricordo affettuoso di loro, nutro la speranza d'incontrarli nuovamente. La prego porgere a tutti i colleghi i miei saluti u.

LIEGI (Belgio) - Nel teatrino dell'Orfanotrofio San Giov. Berkmans, il 29 giugno conveniva un'eletta di egregi signori per assistere ad una rappresentazione, assai rara in quelle parti, un dramma in versi latini. L'onore della scelta toccò all'Ephisius del nostro valente D. Francesia. Erano presenti Monsignor Monchamp Vic. Generale, moltissimi Sacerdoti del clero secolare e regolare, una numerosa schiera di seminaristi, il sig. Thiry professore all'Università, e tutti, ammirando le intrinseche bellezze del dramma, ebbero i più alti elògi per i piccoli attori, allievi dell'istituto.

Dalle Americhe.

AMBATO (Equatore). - Un nuovo Oratorio festivo. - Anche in Ambato si è aperto finalmente un Oratorio festivo! Eran due anni che si lavorava per riuscire a questo intento. Il 30 luglio u. S. se ne benedisse la cappella e vi si celebrò la prima festa di S. Luigi. Vi si riscontrò una perfetta analogia coi primi tempi dell'Oratorio, e questo non solo commosse i Salesiani, ma pure quei Cooperatori, che conoscono i principii dell'Opera nostra. I ragazzetti, preparati da sei domeniche, erano impazienti che arrivasse la festa e ne parlavano fra di loro, in famiglia: alcuni si recavano alla vicina Casa salesiana di Atocha per tener viva ai nostri la memoria della promessa; altri, tutte le volte che vedevano alcun Salesiano, gli si facevano d'attorno domandando se davvero si sarebbe fatta la benedizione della cappella. Il sabato, 29 luglio, fin dalle due si trovavano nel locale dell'Oratorio (che per ora è una casa privata, ceduta dai coniugi Rodriguez-Albornoz) gruppi di ragazzi che volevano confessarsi. Due signori di importante famiglia vollero l'onore di allestire l'altare, ed una signora, nostra Cooperatrice, ci procurò una campana , che i ragazzi suonarono e risuonarono opportune el importune, purché tutti sapessero che l'indomani era la loro festa. Venne anche la mattina desiderata, ed appena aperto l'Oratorio irruppero decine di ragazzi per confessarsi e ricevere nella S. Messa il Pane eucaristico ; altri intanto preparavano l'altare, altri le stanze attornianti la cappella, ed altri scampanavano a più non posso. Un quarto d'ora prima delle otto si misero in fila, ed in contegno edificante si recarono alla chiesa matrice della parrocchia. Di là col rev.mo sig. Parroco di Ambato si avviarono processionalmente verso l'oratorio, mentre il suono delle campane toccate a festa rispondeva alle martellate del nostro tintinnabolo. Intanto dalle vie e dalle piazze adiacenti sbucarono moltissimi ragazzi e persone di ogni specie che gremivano il ristretto spazio concesso non solo al luogo di orazione, ma tutto il piccolo porticato ed il cortile adiacente. Diede la benedizione al locale il rev.mo sig. Prevosto e subito dopo cominciò la Messa solenne. Fu cantata in canto gregoriano dai rev.mi Sacerdoti Lazzaristi che vollero partecipare alla bella festa in maniera diretta, e darci una prova delicatissima della loro benevolenza. Infra missam il sig. Prevosto, prendendo occasione dalla somiglianza del benedetto oratorio con la prima cappella di D. Bosco in casa Pinardi, in cui l'Arcivescovo dovette togliersi la mitra, inneggiò a D. Bosco ed all'opera salvatrice degli oratorii festivi; dimostrò come la funzione ch'egli aveva compito era un progresso vero e provvidenziale per Ambato, ed animò tutti gli Ambategni a cooperare nella misura delle proprie forze. Le sue parole sgorgavano dal cuore, piene di semplicità pastorale, propria di chi è intimamente persuaso di ciò che dice e trasfonde questa persuasione ne' suoi uditori. E le parole dello zelante Prevosto produssero una gran simpatia verso l'Opera nostra, simpatia che arrivò all'entusiasmo nei duecento giovanetti che effettivamente frequentano l'Oratorio, malgrado la ristrettezza del cortile e l'assoluta carestia di giuochi. Verso la sera ebbero una piccola merenduola di aranci e di dolci, provveduti dalle Figlie della Carità, le quali sono nostre insigni benefattrici. Ancora una cosa : dopo la funzione del mattino, il sig. avv. Agostino Rodriguez volle radunare nella sua sala il fior fiore della società ambategna, che aveva partecipato alla funzione: e qui fu di nuovo una corona di ammirazione e di inni a D. Bosco, a Maria Ausiliatrice, agli Oratorii festivi. Merita special menzione per l'entusiastico fuoco di amore alla nostra Pia Società il discorso del sacerdote Gabriele Vasconez Tobar, professore nel Seminario di Pelileo e padrino del nuovo altare. Presto si dovrà cercar altro locale, perché i ragazzi già si fanno passar la voce e vanno raddoppiando. E, come scrive il Direttore di Atocha, « si può star sicuri che Maria Ausiliatrice tiene di vista altro posto, perché si possa triplicare e quadruplicare il numero di questi teneri cuori, che già Le innalzano con affetto, lodi e preghiere, e ne ricevano in cambio grazie e benedizioni. »

CORDOBA (Republica Argentina) Nuova fondazione. - Il Direttore del Collegio Pio X di Cordoba, apertosi in questi ultimi mesi, in data 9 giugno u. s. scriveva al Sig. D. Rua:

« Dopo tre mesi di permanenza in questa città nuovo campo di lavoro destinatomi dai Superiori, le indirizzo per la prima volta questa mia per darle notizie di questa nuova fondazione.

» Causa del mio ritardo fu, che essendo vacante la sede vescovile di Cordoba ci mancava ancora la licenza formale dell'ordinario. Ma dopo l'ingresso del nuovo vescovo Mons. Fr. Zenon Bustos, dei Minori, che è un vero Apostolo e buon padre dei Salesiani, avuta la suddetta licenza inaugurammo il Collegio, che abbiamo intitolato dal Regnante Pontefice.

» Il 6 maggio p. p. al nostro arrivo fummo ricevuti dai Cooperatori e subito ci occupamelo ad aggiustare una piccola casetta di poche stanze, a fare una piccola tettoia che serve di Cappella, ed un porticato pei casi d'intemperie. Ma siccome lo stare inerti ci costava non poco sacrifizio, non appena fu chiuso il cortile col muro di cinta cominciammo l'Oratorio Festivo, che si potè aprire il santo giorno di Pasqua. Vennero 5o ragazzi. La domenica seguente 88; poi 16o ; Poi 280 ; poi 300; Poi 358 e l'ultima domenica (4 giugno) circa 400! Tanta concorrenza ci mette già in pensieri, poiché siamo solo due sacerdoti e due chierici con un giovane aiutante. Ma fin'ora ci siamo aggiustati, ed ogni festa si fa la dottrina, indi il sermoncino, e in ultimo si dà la Benedizione col SS. Sacramento, che ha preso stabile possesso della nuova cappella.

» Il 24 maggio, il sig. Can. Dr. Cabrera, Presidente del Comitato dei Cooperatori, benedisse la Cappelletta ; e d'allora in poi l'oratorio si fa mattino e sera.

» La posizione dei collegio è anche propizia. Com'Ella sa, in Cordoba abbondano le Chiese e le comunità religiose, ma noi ci troviamo in una parte nuova della città, e lontani da tutti. Il vicinato non aveva una chiesa; ed ora la nostra Cappelletta, dedicata a Maria Ausiliatrice, è già frequentata nei giorni festivi e nei giorni feriali. Siamo costretti nelle feste a far due volte la dottrina cristiana, all'una e mezzo e alle 5 pom.

» Sono già pronte tre piccole sale capaci di un centinaio di ragazzi, per le scuole che s'inaugureranno ai primi di luglio.

» Finora la Divina Provvidenza ci aiuta in modo straordinario. I Cooperatori sono indefessi, specialmente il Can. Dr. Cabrera, D. Vicente Castro e D. Agustin Garzon che ci usano tutti i riguardi e cercano aiuti per cominciare il nuovo edifizio, in cui si dovrà stabilire la scuola di arti e mestieri... »

Cordoba da vent'anni aspettava i figli di Don Bosco. Che abbiano ad essere santamente confermate le sue vive speranze.

PONTE NOVA (Stato di Minas Geraes - Brasile). - Abbiamo accennato altre volte agli ottimi risultati ottenuti dalle allieve della Scuola Normale Maria Ausiliatrice di Pontenova. L'illustrissimo sig. Presidente dello Stato di Minas Geraes sig. Francesco Salles, dopo una visita fatta l'anno scorso all'Istituto, lasciava questa dichiarazione : « Dalla visita che feci al Collegio e Scuola Normale Maria Ausiliatrice di Ponte Nova, ho riportato le migliori impressioni, per l'ottima direzione dell'Istituto, buon ordine, igiene e profitto delle alunne. È veramente un buon Istituto di Scuole Normali. »

E quest'anno il sig. Ispettore lasciò quest'attestato: « Devo lasciare una confessione sincera: le mie idee personali mi portavano ad essere sinceramente avversario ad ogni insegnamento impartito da religiosi : oggi mi posso chiamare un convertito. L'esperienza e osservazione spassionata di alcuni istituti del genere hanno operato il miracolo della mia conversione. Se dipendesse da me, io propagherei con ogni sforzo questi stabilimenti per tutta la Repubblica. li Collegio delle Scuole Normali di Ponte Nova è una di quelle case che lasciarono in me le più buone impressioni, perchè in esso ho potuto vedere messi in pratica, con ottimi risultati, i moderni precetti razionali di pedagogia. E questo lo posso proclamare francamente in qualità di Ispettore straordinario che da diversi anni disimpegno.

- 26 maggio 1905. - STEFANO DE OLIVEIRA. »

PUNTA ARENAS (Patagonia Merid.) - L'attivo di un osservatorio. - I lettori già sanno che nel Collegio Salesiano di Punta Arenas esiste un Osservatorio Metereologico che ha già reso rilevanti servigi, principalmente ai numerosi industriali e commercianti che visitano quel porto.

Ora ci è pervenuto un opuscolo, che contiene il Riassunto delle osservazioni di 15 anni (dal 1888 al 1902) compilato dal nostro D. Marabini, lavoro che ebbe già l'onore di essere inserito negli Anales de la Universidad.

Con piacere possiamo constatare che l'opuscolo venne accollo con parole lusinghiere da tutta la stampa, la quale, anche senza entrare nel merito reale del lavoro, è concorde nel rilevare che una tal pubblicazione riesce a dissipare le più strane opinioni che presso nazionali e stranieri correvano sulla Climatologia del Territorio di Magellano. Da molti si volle sempre considerare questo vasto territorio come un'inutile parte del mondo, perduto nei limiti di una distanza enorme dal centro della civiltà, nel quale la vita e l'industria non avessero campo da svolgersi e da manifestarsi. Ora questa pubblicazione viene appunto a sfatare tali idee esagerate, dimostrando come anche in quel clima possono confarsi benissimo certe industrie, e come famiglie d'immigrati abbiano colonizzato quelle terre con esito felice.

Lo studio è dedicato ai sigg. Ministri delle Colonnie e della Pubblica istruzione, come quelli che son più direttamente interessati in questo campo.

URUGUAY. - Centro giovanile « Mons. Lasagna». - La memoria di questo apostolo salesiano vive e fruttifica ancora. Ultimamente si è formato in Montevideo un Centro cattolico giovanile che si volle intitolato dal suo nome e che può dirsi il primo gruppo di giovani che alacremente si accinge alla difesa della causa cattolica nell'Uruguay.

Primo frutto della sua propaganda fu una numerosissima Comunione di giovani in riparazione di basse ingiurie fatte ad un'immagine del Salvatore che si venerava in una pubblica via della capitale. Ben quattrocento giovani ricevettero il Pane degli Angeli dalle mani di Mons. Soler, arcivescovo di Montevideo.

Con questo pubblico attestato di fede, i bravi soci del Centro Mons. Lasagna posero solida base alla loro istituzione.

Un altr'atto pubblico, che altamente li onora, è la splendida accademia con cui vollero onorare la memoria del Vescovo di Tripoli nel magnifico salone del Club Cattolico il 14 dello scorso agosto. Con gentil pensiero, invitarono a prendervi parte Mons. Arcivescovo, il nostro Ispettore D. Giuseppe Gamba, e varii dei loro antichi maestri salesiani. Vi prestò servizio anche la banda musicale del Collegio-Convitto D. Bosco.

Di questa festa così leggiamo nel giornale cattolico locale, El Bien, del 15 agosto: « Dinanzi ad un numeroso e scelto pubblico che gremiva l'ampio salone del nostro primo Centro sociale, elegantemente disposto all'uopo, ebbe luogo ieri la annunziata accademia letterario-musicale che, in memoria di Mons. Lasagna ed in onore dell'Ecc.mo Arcivescovo Mons. Soler , aveva preparato il Centro Mlons. Lasagna... L'Ecc.mo Mons. Arcivescovo pronunziò al principio brevi ed eloquenti parole, ascoltate con religiosa attenzione dai convenuti. Disse, che non senza emozione intensa, egli levava la voce in un atto, che ridestava nella sua anima grate memorie dell'epoca lontana in cui egli in quello stesso luogo iniziava la sua lotta per gli interessi cattolici; e conchiuse con frasi d'incoraggiamento a quei bravi giovani che di tal maniera si disponevano a compiere con zelo la missione propria dei soldati di Cristo e della sua Chiesa.

» Tutti i numeri dell'interessante programma, tanto nella parte musicale, che nella letteraria, ebbero i più grandi applausi. Se volessimo far nomi, dovremmo ricordar tutti in particolare , perchè ognuno di essi apparve degno di menzione e di applauso. Ad essi ed ai RR. Salesiani le nostre più sincere congratulazioni. »

Voglia Iddio che la nuova Società cattolica giovanile, insieme col nome di Mons. Lasagna, faccia pur rivivere lo zelo e l'attiva perseveranza del compianto apostolo, a nobile emulazione ed eccitamento della gioventù ed a vantaggio di tutta la repubblica dell'Uruguay.

VENEZUELA - El Avisador, giornale che si pubblica a S. Raffaele de Maracaibo, ci reca le più belle notizie sui progressi dell'Istituto Salesiano locale, collocandolo tra i primi centri d'istruzione che ha lo Stato, e dichiarando che le famiglie le quali vi hanno collocato i loro figliuoli benedicono allo zelo dei figli di D. Bosco. E noi a nostra volta aggiungiamo, che se il Collegio di S. Raffaele di Maracaibo, posto in luogo delizioso, potè ampliandosi ed uniformandosi a tutte le moderne esigenze dell'igiene, guadagnarsi tanta simpatia e tanta fiducia, n'è debitore alla generosità di quei buoni Cooperatori, cui facciamo i più vivi rallegramenti.

Dal Venezuela ci son giunte, troppo in ritardo, varie bellissime relazioni di feste celebratesi in onore di Maria Ausiliatrice. Ornai non potendo più pubblicarle, ci facciamo tuttavia il dovere di registrare i nomi di Maracaibo, Araure e Jaritagua, che sono i centri più affettuosi del culto alla nostra Ausiliatrice, nel Venezuela.

NECROLOGIA

Il M° Giovanni De=Vecchi.

Anche questo buon amico, che prestò in altri tempi segnalati servizi a Don Bosco ed all'Opera sua, pur troppo scendeva nel sepolcro la mattina del 6 settembre u. s.

Per molti anni fu il maestro di banda all'Oratorio. Uomo esemplare e piacevolissimo, disimpegnò egregiamente l'ufficio suo, amatissimo dagli alunni, dai Superiori, specialmente da D. Bosco. In servigio della sua scuola, il buon Maestro compose molti pezzi, che dal popolo erano veramente gustati e applauditissimi. Bisognerebbe dipingere uno di quegli antichi trionfi, che l'Oratorio riportava nei molti paesi, nei quali si andava colla nostra musica in occasione di feste o di sagre, ove si cantava in chiesa e fuori si teneva pubblico concerto, per ritrarre nella sua pienezza l'opera del buon Maestro De-Vecchi. Quante care memorie desta in noi il ricordo di quei tempi! Ordinariamente, era tanta la folla che accorreva a sentir cantare e suonare quei di D. Bosco, che D. Bosco, cui molte volte era riserbato l'ufficio di predicatore, doveva spesso predicare all'aria aperta.

E di quei tempi il caro M.o De Vecchi rimarrà sempre nella storia nostra una delle figure principali, più care e simpatiche. Quanto amava D. Bosco ! quanto si adoperava pel trionfo del nostro buon Padre nel suo Onomastico! Fu in omaggio a lui e per dar sfogo all'affetto vivissimo che gli portava, che egli compose anche un melodramma: Giovanni il Fabbro, che venne eseguito più volte con tanto piacere.

Quindi, in mezzo a noi, il nome del M° DeVecchi sarà eternamente ripetuto con sentita riconoscenza per l'affetto che portò a D. Bosco, nel cui nome vivamente lo raccomandiamo alla carità di particolari suffragi.

Il sig. Secondo Pentore di Viarigi.

Pentore Secondo di Viarigi Monferrato, in età di 74 anni, volava al paradiso il 9 settembre 1905.

Era un modello di Cristiano, mantenne una pietà rarissima ai giorni nostri. Gli erano frequentissime sulle labbra divote giaculatorie, che ripeteva mentre attendeva al suo lavoro. Ammiratore ed amico personale di D. Bosco, fu abbonato alle sue Letture Cattoliche fin dai primi anni di loro fondazione. Nel leggere la vita di Savìo Domenico, apprese quella frase : « Quando

Andrea Pelazza, Salesiano.

IL 23 settembre u. s., per un colpo apoplettico, quasi improvvisamente rendeva l'anima a Dio quest'antico confratello, direttore della nostra Tipografia di Torino.

Il male lo colse nel suo ufficio verso le 11 antimeridiane, ed alle 4,4o della sera il buon Andrea Pelazza passava all'altra vita. Si era confessato nel mattino, e potè ricevere nuovamente l'assoluzione e insieme l'Olio Santo.

Era nato a Carmagnola il 15 ottobre 1843. Entrò nell'Oratorio l'anno 1862, dopo di aver frequentato per qualche tempo l'Oratorio festivo. Impiegato da principio in umili uffici, vi pose costantemente quell'esemplare diligenza, che in seguito da molti si ebbe giustamente in ammirazione. Chiamato da D. Bosco alla direzione della Tipografia, portò nel nuovo ufficio una diligenza ancor maggiore, frutto della sua affezione singolarissima a D. Bosco ed all'Oratorio. Invero, non trascurò di usare alcun mezzo che credesse tornare di onore all'Istituto e di vantaggio ai nostri giovanetti. Come gioiva delle varie onorificenze che la nostra Scuola tipografica veniva raccogliendo in Italia ed all'estero!

E la diligenza che ebbe sempre nelle sue occupazioni materiali, non gli venne meno un sol giorno nelle sue pratiche di pietà. Solito a confessarsi ogni sabato, la morte lo colpiva repentinamente, ma non impreparato, per cui abbiamo la più viva fiducia che sia già in paradiso.

Tuttavia, dai lettori del nostro Bollettino, per cui il buon Pelazza tanto fece per lunghissimi anni, noi invochiamo un' affettuosa preghiera per quest'antico ed affezionato discepolo di D. Bosco.

sarà che ameremo davvero il nostro buon Dio? » e voleva che i suoi figli rispondessero quell'altre parole : « Subito, subito, e con tutto il nostro cuore.» Si comunicava ogni Domenica. Per venti anni consecutivi non tralasciò mai di recarsi al Santuario di S. Ignazio presso Lanzo, a fare gli Esercizi Spirituali, che diceva essere le sue vacanze.

Povero e semplice operaio, seppe coi suoi risparmi e colla sua pietà educare la sua famiglia tanto cristianamente che tutti i suoi figli e figlie entrarono nella religiosa famiglia di D. Bosco. A chi gli obbiettava che, invece di rimanersi in casa soletto colla moglie, avrebbe dovuto richiamare i suoi figli, rispondeva pieno di entusiasmo : « Se ne avessi ancora cento, li offrirci tutti al Signore, a D. Bosco.»

Era santamente premuroso nell'impedire il male. Con prudente industria avvertiva i genitori delle correzioni da farsi ai loro figli, suggeriva il modo per evitare scandali. Oh che cosa non fece per impedire il ballo pubblico che si voleva impiantare nella festa di Pentecoste di quest'anno nientemeno che sulla piazza avanti la Chiesa parrocchiale, e come godette d'essere riuscito nel suo intento !

Raccomandìamo premurosamente questo modello di cristiano alle preghiere dei nostri cooperatori.

Cav. P. Giovanni Battista Gambetta dell'Ordine dei Predicatori.

Fra il compianto universale, il 7 agosto u. s. rendeva a Dio la sua bell'anima il P. Giovanni Battista Gambetta, Parroco di S. Domenico e Cappellano della R. Scuola Militare di Modena. I suoi funerali furono un plebiscito di affetto il più eloquente. V'intervennero le rappresentanze di tutte le autorità ecclesiastiche, civili e militari, e un popolo di amici, di ammiratori, e di beneficati. Anche i nostri Confratelli del Collegio S. Giuseppe vi si associarono con una schiera di alunni appositamente richiamati dalle vacanze e la bandiera dell'Istituto. Il buon Padre Gambetta fu sempre uno dei loro più affettuosi e grandi benefattori.

Modello di religioso e di buon pastore, oratore valente, sacerdote instancabile al Santo Tribunale della Penitenza e nel sollievo dei poverelli, il pio e virtuoso Domenicano passò su questa terra facendo sempre del bene ; per cui vogliam credere che l'anima sua sia in possesso del Paradiso. Nondimeno, per dovere di profonda riconoscenza, unendo le nostre alle preghiere dei suoi confratelli, invochiamo pur l'abbondanza dei suffragi dei nostri Cooperatori pel riposo dell'anima sua benedetta.

Cooperatori Defunti

dal I° febbraio al I° maggio.

Ferronato Elena - Caxias, Brasile.

Festività Filippo, magazziniere - Caltanisetta. Ficai D. Facondo, canonico arcidiacono - Arezzo. Figus D. Priamo, canonico - Ales, Cagliari. Filippini D. Carlo, cappellano - Saronno, Milano. Foglia D. Luigi, parroco - Bulciago, Como. Fontana comm. Leone, avvocato - Torino. Forni Franchino - Airolo, Svizzera. Fossati Carlo, negoziante - Torino. Fraire D. Pietro - Ruffia, Cuneo. Fulcini D. Luigi, arciprete - Marone, Parma. Fumanelli Sega marchesa Atala - Verona. Gabrielli Francesco, maestro - Macerata.

Galleano D. Clemente - Pieve Scalenghe, Torino. Galliani Dott. Angelo, professore - Genova. Gallo Giuseppe - Cambiano, Torino.

Gamberale Antonio - Ortona, Chieti.   a Gammino Maria - Cerignola, roggia. Garbarino Giuseppe - Tortona, Alessandria. Gardetto Maria, sarta - Bosconero, Torino. Gargiulo Mons. Bonaventura, Vescovo - San Severo. Gaspari Rosalia V.a Longhi - Napoli. Gelanga Francesca, maestra - Roma. Geppa Imperiale Emilia marchesa di S. Angelo - Genova. Ghedina Giuseppe - Ampezzo, Tirolo. Ghidini Catterina - Pìsogne, Brescia. Ghioni Augusto, avvocato - Piacenza. Giaccapuzzi Lucia - Negrar, Verona. Giacometti Paola - Vidor, Treviso. Giaccone Pietro fu Pietro Antonio - Pamparato, Cuneo. Gina Catterina - Gergei, Cagliari. Giraudo Dalmazzo - Borgo S. Dalmazzo, Cuneo. Giovenale D. Giacomo, canonico - Asti, Alessandria. Giovio Chiara, contessa - Alzate con Verzago, Como. Giudici D. Enrico, parroco - Biegno, Como. Giunipero D. Vittorio - Corteranzo, Alessandria. Gnocchi Rosa, vedova - Codogno, Milano. Gracis Maria - S. Pier d'Arena, Genova. Grassi Giovanni - Busto Arsizio, Milano. Grasso Olivieri Giovanni - Acireale. Gregotti D. Giacinto, rettore - Vigevano, Pavia. Gosgnach D. Giuseppe, curato - Drenchia, Udine. Grinovero Luigia -- S. Maria La Longa, Udine. Guarnieri D. Angelo, parroco - Malpaga, Brescia. Guastoni D. Giovanni - Piacenza. Guelfi damigella Clementina - Rivarolo Canav., Torino. Guicciardi D. Sante Dott. Prevosto - Modena. Iacobi D. Luigi, parroco - Sergnano, Belluno. Imperiali Emilia, marchesa - Genova. Lazzarini D. Francesco, canonico - Orvieto, Perugia. Longhi Rachele - Galbiate.

Lorenzi Martina - Darfo, Brescia. Luciano Gaetana V.a Destefanis - Torino. Lucis D. Dionisio, parroco - Segnacco, Udine. Maberto D. Vincenzo - Villarfocchiardo, Torino. Maggi Attilio - Garlate, Como. Maistri Maria - Negrar, Verona.

Malaspina M.a Giuseppina n. Guaschi - Torino. Manasse Teresa - Trecate, Novara. Mancinelli Tito, avvocato - Roma. Mandarini Nicola - Maratea, Potenza. Mandrile Albina, maestra - Volvera, Torino. Mantero D. Gio. Battista - Begato, Genova. Maraschini Rossi Maria - Schio, Vicenza. Maratti Giuseppe - Lumezzane, Brescia. Marcheselli Antonio - S. Gio. in Persiceto. Mark Dombi, dottore - Baja, Austria. Mariani Crispino, conte - Roma. Marinelli Antonio - Rieti, Perugia. Marone Maria V.a Gandini - Novara. Marri D. Giuseppe - Faenza, Ravenna. Martignani Rosa - Milano. Marzano D. Giovanni - Galatone, Lecce. Mattei Maria V.a Carra - Roma. Matteucci Luigi - Camaiore, Lucca.

Mazzoni D. Marco, pievano - S. Eufemia in Montalto.

Melegari Cristoforo - Pontecaffaro.

Meluzzi Andrea - Roma.

Meschini Giuseppina V.a Cattaneo - Gallarate, Milano. Mezzano Luigia V.a Risso - Bogliasco, Genova. Michelessi D. Giuseppe - Pescara, Ascoli Piceno. Michelis Francesco - Ormea, Cuneo. Millo Giovanna - Racconigi, Cuneo. Millo Marianna - Mondovì Piazza, Cuneo. Mino D. Eugenio - Brusasco, Torino. Minoni D. Domenico, curato - Macerata. Mioni D. Antonio, vicario - Costa di Rovigo. Miotto D. Francesco, arciprete - Padernello, Treviso. Misirocchi D. Pietro, economo - Marradi, Firenze. Molino Alberto - Zanco di Villadeati,-Alessandria. Montà Luigia V.a Damarco - Alfiano Natta, Alessandria. Montagnani D. Giuseppe - Mucigliano, Siena. Morando Margherita - Terrasa, Pavia. Morchio Angelo - Casale Monferrato, Alessandria. Morelli Raffaele, usciere - Lucca.

Moro Luigia, maestra - Alessandria. Moro Maria - Lusevera, Udine.

Moroso Maria - S. Daniele del Friuli, Udine. Mucciaccia D. Tommaso - Palo del Colle, Bari. Mugnaini D. Antonio - Figline Val d'Arno, Firenze. Muratori D. Antonio - Barbarana, Treviso. Muratori Annunziata - Castel S Pietro, Bologna. Napoleoni avv. Luigi - Albano Laziale, Roma. Novelli Aurora - Gorzegno, Cuneo.

Nurzio Concetta - Caserta.

Olivati D. Giovanni - Tortona, Alessandria. Orengo D. Giovanni - Badalucco, Portomaurizio. Paci P. Alessandro, rettore - Sezzate, Firenze.

Padre Isidoro Mastro Giovanni - Maranola, Caserta. Pagella Laura - Lobbi, Alessandria. Pagliotti Antonietta - Cuorgnè, Torino. Panizzon Luigia - S. Giorgio in Bosco, Padova. Paoletti Teresa V.a Gambini - Spezia, Genova. Paoloni Melania - Tarcento, Udine. Parravano cav. Costantino, farmacista - Caserta. Pasqualigo Teresa - Lonigo, Vicenza. Passerini D. Ilario - Roma.

Pastrovich Suor Carolina - Verona.

Penzo Mons. Angelo - Chioggia, Venezia. Perdichizzi D. Giovanni - Barcellona, Messina. Peretti Carlo - Torino.

Perez Filippo Maria - Verona.

Pericoli Mons. Luigi - Roma.

Perona Luigi - Pinerolo, Torino.

Persico Luigi - Genova.

Pieraccini D. Ferdinando, priore - Borro, Arezzo. Politi D. Pietro - Camini, Reggio Calabria. Pinaroli D. Cesare, coadiutore - Trecate, Novara. Pino D. Valentino - Villabalzana, Vicenza.

Piola Antonio fu Giuseppe -- Villafranca in Lunigiana. Piovano Luigi - Druent, Torino.

Poggio D. Francesco - Torino.

Ponza D. Giorgio, prevosto - Unenzio d'Acceglio, Cuneo. Ponzio Maddalena - Omegna, Novara. Porta Adele - Milano.

Pratolongo Tullina - Pegli, Genova.

Prelli Mons. Giuseppe - Alessandria.

Privitelli Gaetana fu Gaetano - Vizzini, Catania. Provenzano D. Matteo - Butera, Caltanisetta. Puppini D. Pietro, pievano - Cercivento, Udine. Rabaioli Barbera Giacomina - Inzino. Ramponi cari. D. Emilio - Arona, Novara. Raviola Luigia - Belvedere Langhe, Cuneo.

Regalli Silvestro, cantoniere - Cavaglio d' Agogna. Ribaldone Rinaldi Filomena - Torino. Riccardi Anastasia - Cattabiano, Parma. Ricchi D. Angelo, parroco - Vescona Pieve, Siena. Ricci D. Marco, economo spirituale - Rio dei Campi. Rigotti Gianmaria - Stenico Prusa, Tirolo. Robert Cristina n. Carena - Torino.

Rodighieri D. Francesco, arciprete - S. Martino in Rio. Roggiapane Davide - Moretta, Cuneo. Rol Domenico - Perosa Argentina, Torino. Romolini Emilia - Moneglia, Genova. Ronzone Antonio, professore - Lodi, Milano. Rossi Cesare fu Gio. Battista - Sassello, Genova. Rossi D. Francesco - Garegnano, Milano Rossi D. Giacomo, economo - Reaglie, Torino. Rotigni Luigi - Vertova, Bergamo.

Salamone Fancisca - S. Giuseppe lato, Palermo. Sandrone Catterina - Belvedere Langhe, Cuneo. Santi Margherita - Bra, Cuneo.

Santini P. A. Luigi, canonico lateranense - Roma. Santinoli Bernini Luigina - Codevilla, Pavia, Saulle prof. Michele - Salerno. Scarpa Antonio - Motta di Livenza, Treviso. Secomandi D. Gio. Battista - Piazzatorre. Serpagli D. Antonio - Montebolzone, Piacenza. Serra Angela - Santu Lussurgiu, Cagliari. Sigismondi cav. Alessandro - Roma. Signorile D. Pietro - Saluzzo, Cuneo.

Siri D. Gio. Battista, arciprete - Calvisio, Genova. Spaletti D. Vincenzo - Saccovescio, Perugia. Speri Maria - Negrar, Verona. Zappala Spina, avvocato - Catania.

Stagno di Alcontres Mons. Guglielmo. - Messina. Stella D. Francesco, parroco - Bressanvido, Vicenza. Sturlese D. Gio. Battista, arciprete -Portovenere, Genova. Suor Giacomina - Locarno, Svizzera. Tebaldi Elisabetta - Argenta, Ferrara. Thomatis Giovanni - Caravonica, Genova. Thomatis D. Giuseppe - Ville S. Pietro, Portomaurizio. Tomezzoli D. Bartolomeo, arciprete - Lazise sul Lago. Torelli Angelina - Torino, Torricelli D. Guglielmo, curato - Reggio Emilia. Toscano Giuseppe - Catania. Tron Domenica - Perosa Argentina, Torino. Turno Vittoria - Cagliari.

Tusitti D. Marcello, arciprete - Quinto, Treviso. Ulivi D. Pietro - Cascina, Pisa.

Vaira Margherita n. Monchino - La Morra, Cuneo. Valerio D. Raffaele - Nicotera, Catanzaro. Valetto Sebastiano - Vinovo, Torino. Vaona Marianna - Negrar, Verona.

Vassalli Martina di Beniamino - Riva S. Vitale, Svizzera. Vattuone Bartolomeo, commendatore - Sestri Levante. Veneziani Enrico -- Massa Superiore, Rovigo. Vercellone Pietro - Bianzè, Novara. Verno Avondo Agnese, maestra - Balmuccia, Novara. Viglione Clara - Savigliano, Cuneo. Vincenti Paola - Pinerolo, Torino. Visconti Lodovico di Battista - Villanova d'Asti. Volpato Amalia - Milano.

Vougier Fullerad Silvestro - Roma. Zanini Angelo - Negrar, Verona. Zamboni Clemente - Roncegno, Tirolo.

Zanini D. Lodovico - Pozzuoli del Friuli, Udine. Zavalloni D. Carlo, arciprete - Balignano, Forlì. Zelli D. Davide, pievano - Sovara, Arezzo. Zeni Viatore - Nave, Brescia. Zigiotti D. Angelo - Venezia. Zipponi Rosa - Pilzone, Brescia.

Zuccardi Grisanti contessa Adelina - Parma, Brescia.

Dal 1 maggio al 1 luglio.

Abbé-François can. Maria - Pernambuco Recife, Brasile Actis Anna - Chivasso, Torino. Adriani P. comm. Gio. Batt. - Cherasco, Cuneo. Amici Rosa - Piedicava, Ascoli Piceno. Arbassino Pietro - Voghera, Pavia. Azzalli D. Gregorio, arciprete- Lavezzola, Ravenna, Battaglini Domenico - Cornegliano d'Alba, Cuneo. Battaglini D. Sante - Bolsena. Roma. Bauchiero Elisabetta - Savona, Genova. Belli-Scrizzi Angela - Vittorio, Treviso. Bentivegna P. Bernardo - Sciacca, Girgenti. Bersano Giuseppe - Villafalletto, Cuneo. Bicego Domenico - Valdagno, Vicenza. Bietti Dott. Arturo - Fornovo S. Giovanni, Bergamo. Bonaldi Angela - Torbe, Verona. Bonaldi Cristina - Torbe, Verona. Bocelli Catterina - Roccabianca, Parma. Bonanomi Antonio - Pontida, Bergamo. Boncompagni contessa Barbara n. Pullini - Torino. Bosco Anna - Champorcher, Torino. Bosco Teresa V.a Berutto - Mombello, Torino.