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ANNO VI . N . 3 .
Esce una volta al mese
MARZO 1882 .
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . -Via Cottolengo. N. 32, TORINO
SOMMARIO - Relazione sulla festa di San Francesco
di Sales e sulle Conferenze dei Cooperatori - D . Bo-
sco a Tolosa - Lavori compiutisi nella Chiesa del
Sacro Cuore sino all' ultimo passato dicembre - Per
la prossima apertura della Chiesa di S . Giovanni Evan-
gelista - Premiazione pel Catechismo a Roma - Una
Festa nell' Oratorio di S . Croce in Lucca - Scuole
gratuite in Montevideo dirette dai Salesiani - Giubi-
leo parrocchiale -- La Chiesa del Sacro Cuore e la Dio-
cesi di Trento - Suor Maria Mazzarello - Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales - Una disgra-
zia - Società Apostolica Istruttiva -La povertà ricca
d' opere generose - Disegno della Chiesa del Sacro
Cuore - Indulgenze .
RELAZIONE
SULLA FESTA DI SAN FRANCESCO DI SALES
e sulle Conferenze dei Cooperatori .
Nei passati giorni da molte lettere ab-
biamo appreso con immensa gioia del no-
stro cuore la particolare divozione , colla
quale in varie città e paesi i nostri Coope-
ratori e Cooperatrici celebrarono la festa
del glorioso nostro Patrono S . Francesco
di Sales . Fu uno spettacolo veramente con-
solante . Imperocchè in più luoghi essi non
si contentarono di celebrarla privatamente
e da soli ; ma postisi d'accordo coi rispettivi
Parroci si adoperarono che vi fosse una
festa apposita, con Messa solenne e discorso
analogo, e che vi prendesse parte tutta la
popolazione . Così a mo' d'esempio, per ta-
cere di tanti altri, si fece nel paese di Pe-
nango per lo zelo del degnissimo Parroco,
il quale, perché più splendida riuscisse la
solennità, ne diede avviso al suo popolo
nella Domenica innanzi, volle che la Messa
parrochiale fosse cantata in musica, e chiamò
a tessere le lodi del Santo un distinto ec-
clesiastico del Monferrato, il Vicario Fora-
neo di Callìano .
Nulla diciamo del modo , onde la festa
fu celebrata nei varii nostri Collegi ; nulla
delle solennità, che ebbero luogo nelle Chiese
e pubbliche Cappelle annesse alle Case Sa-
lesiane ; nulla della magnificenza, colla quale
venne solennizzata in Torino, nel Santua-
rio di Maria Ausiliatrice, dove il concorso
del divoto popolo eguagliò quello delle pri-
marie feste dell'anno .
Splendidamente più che altrove l'amabilis-
simo nostro Santo fu onorato nella Cappella
provvisoria del Sacro Cuor di Gesù in Roma .
Ci basti il notare che nel mattino vi celebrò la
Messa della Comunione generale Sua Emi-
nenza Reverendissima, il Signor Cardinale
Gaetano Alimonda, il quale vi si prestò con
una bontà superiore ad ogni encomio ; nelle
ore pomeridiane vi predicò e fece un mira-
bile panegirico Sua Eccellenza Reverendis-
sima, Mons . Antonio Maria Grasselli, Arci-
vescovo di Colossi ; e pose la corona alla fun-
zione Mons . Gaspare Mermillod, Vescovo
d'Ebron in partibus infidelium, e Vicario
Apostolico di Ginevra, inclito successore di
S . Francesco, e da 7 anni vittima illustre
della persecuzione ed esule dalla sua sede .
Quello che si fece in Italia venne pur
fatto nella Spagna ed in Francia . Ad U-
trera la festa del nostro Santo si celebrò
per la prima volta nella Chiesa della Ma-

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donna del Carmine con una pompa, che rapì
a meraviglia e commosse tutta la città . Vi
predicò nella novena e nella festa il Dottor
D . Vincenzo De Manterola, Canonico di Ma-
laga, il più eloquente dei sacri oratori di Spa-
gna ; e con singolare bontà vi si recò a
pontificare l'Eccellentissimo Mons . Marcello
Spinola, Vescovo di Milo, ed ausiliare del-
l'Arcivescovo di Siviglia . Questi poi, per
un tratto di speciale benevolenza, all' in-
dulgenza plenaria, concessa dal Papa, de-
gnavasi di aggiungere l'indulgenza parziale
di 80 giorni a tutti i fedeli, che visitassero
la Chiesa amministrata dai Salesiani .
Nel giorno della festa la spaziosa Chiesa
si fece incapace di contenere la moltitudine
accorsa . E quello che fu pure edificante si
è che il Municipio di Utrera volle assistere
alla sacra funzione, accompagnato da tutti
i suoi dipendenti in abito di gala, ed elargì
una buona limosina per sopperire alle spese
occorrenti .
Con non minore solennità la festa mede-
sima fu celebrata nelle nostre Case di Fran-
cia, soprattutto nell'Oratorio di S . Leone a
Marsiglia .
In questa guisa si ottenne che S . Fran-
cesco di Sales fosse vie meglio conosciuto
ed onorato dal popolo cristiano ; si ottenne
che venissero poste sempre più in chiara
luce le sue opere, le sue virtù, i suoi me-
riti ; si ottenne che un maggior numero di
fedeli, innamorato di lui, se lo prendesse a
protettore e modello ; si ottenne insomma
di riaccendere in molti la fede, fomentarne
la cristiana pietà, e stimolarli più effica-
cemente ad operare la propria e l' altrui
santificazione .
Non meno esemplare e confortante fu la
premura colla quale, in moltissimi luoghi ,
si tenne la Conferenza dei Cooperatori e
delle Cooperatrici ad onore del Santo . Il
dirne anche solo per sommi capi ci porte-
rebbe troppo in lungo . Laonde dal fondo
del cuore noi ringraziamo i signori Decu-
rioni dello zelo, con cui si sono prestati a
quest'opera di religione e di carità ; li rin-
graziamo delle relazioni che ce ne hanno
mandate , le quali conserveremo siccome
preziosi documenti della pietà di tante buone
persone ; li ringraziamo in modo partico-
lare delle limosine che ci spedirono, come
pure delle promesse fatteci di adoperarsi
di raccoglierne altre nel corso dell'anno,
perché i ripigliati lavori della Chiesa del
Sacro Cuore in Roma ci mettono in gravi
strettezze, e ci fanno ardentemente sospi-
rare i soccorsi della cristiana carità .
D . BOSCO A TOLOSA,
Abbiamo sotto gli occhi bellissime descrizioni,
che varii nostri Cooperatori e Cooperatrici ci fanno
pervenire, intorno alla prefata festa e conferenza di
S . Francesco di Sales . Meriterebbero soprattutto di
vedere la pubblica luce quelle mandateci da Vi-
cenza, da Cherasco, da Penango, da Trecastagni in
Sicilia, da Cremona, da Borgo S . Martino, da Lu,
da Stella, da Varazze, e da cento altri luoghi ;
ma, per non occupare troppo spazio del Bollet-
tino, le passiamo per ora sotto silenzio, e daremo
luogo ad una corrispondenza da Tolosa di Fran-
cia alla benemerita Unità Cattolica di Torino ,
che già la pubblicava nel suo numero 38 del-
l'anno corrente .
Confessiamo di essere stati alquanto peritosi,
se dovessimo qui riprodurre la detta corrispon-
denza, perché vi si tributano lodi a D . Bosco, al
quale i Redattori del Bollettino temono non tor-
nare gradito , che sieno pubblicate ; ma vi ci
conforta il pensiero che egli é ormai persona
pubblica, e che gli encomii non tanto sopra di
lui si riversano, quanto sopra le sue Istituzioni
approvate dalla Chiesa, ed accette alla stessa ci-
vile società . Del resto lo Spirito Santo insegna
bensì di non tributare lodi a sè stesso, ma punto
non proibisce di riceverla dalla bocca degli al-
tri : «Ti dia lode la bocca altrui, dice il Savio,
e non la tua : » Laudet te alienus, et non os
tuum (1) .
E qui , giacché ci cade in acconcio , diciamo
che, per quanto ci sarà possibile , rispetteremo
bensì la suscettibilità di taluni, ai quali certe nar-
razioni di opere buone sembra che non vadano a-
sangue ; ma non intendiamo di portare la delica-
tezza sino al punto, da bandire dalle colonne del
nostro periodico ogni notizia e relazione sul bene,
che coll'aiuto di Dio e col soccorso della carità
cattolica si va facendo qua e colà . Ecchè? Se i
nemici della Religione, allo scopo d'incoraggiare
i loro addepti, e attirare dei fautori agli empi loro
disegni , per poco che facciano danno tosto fiato
alle trombe, e lo tramandano ai quattro venti ,
dovranno forse i figli di Dio e della Chiesa, sotto
il manto di una malintesa umiltà, nascondere il
bene, che operano a gloria di Dio e a vantaggio
del prossimo? No, di certo ; poiché, se Gesù Cri-
sto proibì di far il bene per esserne lodati, e di
porre la nostra gloria sulla bocca degli uomini ,
in ore hominum, comandò altresì di far risplen-
dere la luce delle buone opere agli occhi degli
uomini, affinché questi ne sieno edificati, e ne
glorifichino il Padre celeste : Sic luceat lux ve-
stra coram hominibus, ut videant opera vestra
bona, et gloriflcent Patrem vestrum, qui in
coelis est (2) .
E necessità di così fare vi ha soprattutto in
questi giorni, nei quali il demonio, antico bu-
giardo ed omicida fin dal principio del mondo .
per mezzo di giornalacci infami si arrabbata per
gettare il fango delle sue brutture sopra di co-
loro, che attraversano i suoi infernali disegni .
(1) Prov . XXVII, 2 .
(2) Matt . V, 16 .

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Ecco pertanto la corrispondenza citata ;
del Sacro Cuore di Gesù in Roma, la cui costru-
Tolosa, 7 febbraio 1882 .
zione gli fu affidata dallo stesso Leone XIII .
» Le sue parole eloquenti nella loro semplicità
« I buoni cattolici di Tolosa in questi giorni trovarono un'eco fedele nel cuore dei buoni To-
ebbero la consolazione d' aver in mezzo di loro losani ; ne fu prova la considerevole somma che
quell'uomo di Dio, che è D . Bosco . Da circa un produsse la questua . In segno di riconoscenza
mese egli trovasi in Francia . Passando per Lione, D . Bosco celebrava il giorno appresso una Messa
fu meravigliato, fin dalla prima volta che met- per i suoi benefattori di Tolosa . Alle tre pome-
teva piede in quella grande città, d' incontrarvi ridiane di quel giorno medesimo ebbe luogo u-
tanta simpatia e benevolenza . Monsignor Luigi n'altra commovente funzione nella Chiesa dell'Or-
Guiol, rettore dell'Università cattolica, si tenne fanotrofio De la grande allée . I Cooperatori
onorato di poter ospitare il buon Sacerdote . Molti Salesiani di Tolosa e molti altri desiderosi d'in-
Cooperatori Salesiani, quelli specialmente, che noi scriversi alla Pia Unione si radunarono attorno
conoscevano ancora di persona, furono ben lieti a D . Bosco, per ricevere una parola d'incoraggia-
di poter mettere nelle sue mani stesse il loro o- mento e per apprendere sempre meglio la ma-
bolo in aiuto alle Opere Salesiane .
niera di cooperare coi Salesiani . Fu una grata sor-
» Non meno benevola accoglienza egli ebbe a presa per D . Bosco quando vide giungere il Signor
Valence, a Tain, a Tournon . Sempre pronto a Cardinale, che si degnò presiedere l'adunanza .
compiacere tutti, avrebbe ben voluto accondiscen- Vi accorse tutto il fiore del clero, della nobiltà e
dere alle vive istanze, che gli venivano fatte da dei cattolici di Tolosa .
molti zelanti Cooperatori, di trattenersi più a
» Colla massima semplicità e chiarezza il buon
lungo con loro ; ma i suoi passi erano diretti a Sacerdote parlò dell'origine, dello scopo e dei van-
Marsiglia, ove l' attendevano colla massima an- taggi della Pia Unione dei Cooperatori Salesiani ;
sietà i suoi figli dell'Oratorio di S . Leone . Si fu raccomandò la limosina a favore dell'Orfanotrofio,
nel tempo che egli trovavasi a Marsiglia, che cui metteva sotto la protezione dei Cooperatori
giungevagli una lettera del Cardinale di Tolosa, Salesiani . Si conchiuse la funzione colla benedi-
il quale lo pregava di voler prendere la direzione zione del SS . Sacramento, impartita da S . E . -
di un Orfanotrofio, che già esiste in questa no- Nell'uscire dalla Chiesa vedevasi la gioia dipinta
stra città, ma che non può reggersi per man- sul volto di tutti : essi sapevano d'aver bene im-
canza di mezzi e di personale . Come se ciò non I piegata quell'ora, e di avere concorso col loro o-
bastasse, per parte di S . E . il Sacerdote Rai- bolo ad un'opera di carità .
mondo Julien recossi a Marsiglia, e tanto disse
» D . Bosco, atteso con impazienza a Marsiglia,
e tanto insistette, che ottenne la promessa che avrebbe voluto lasciare Tolosa di quella stessa
D . Bosco il giorno 5 febbraio avrebbe fatto una i sera, ma si volle trattenere ancora fra noi fino a
visita all'Orfanotrofio .
martedì, per poter venerare le reliquie di S . Tom-
» Dopo un viaggio di ben 12 ore, D . Bosco maso d' Aquino nella basilica di S . Saturnino .
giunse a Tolosa . Credevasi quasi sconosciuto fra Celebrò infatti la S . Messa nella cappella del-
noi ; vi trovò invece molti Cooperatori ed ammi- l'angelico Dottore, ov'è esposto alla venerazione
ratori . La novella del suo arrivo erasi sparsa il corpo, e poi discese nella cripta . ove se ne con-
per tutta Tolosa, ed il mattino seguente la Chiesa serva il capo . Accompagnato dal Reverendissimo
dell'Orfanotrofio era già piena di signori e di Arciprete e da varii altri ecclesiastici, egli pregò
signore, che desideravano di ascoltare la sua Messa, a lungo innanzi a questa venerata reliquia , che
e ricevere dalle sue mani la santa Comunione . tante altre Chiese avranno certamente invidiata a
Alle 10 Sua Eminenza il Cardinale lo accolse colla quella di Tolosa . Come sarà stato dolce al suo
massima benevolenza, e si fece promettere d'in- cuore sì pio poter pregare in tal luogo quel Santo
viare ben presto i suoi Salesiani a Tolosa . Non Dottore, che Leone XIII ha proposto a tutta la
potendo poi soddisfare a tutti quelli, che deside- Chiesa come maestro delle teologiche e filosofiche
ravano ascoltare da lui la storia dell'Oratorio Sa- discipline!
lesiano , egli accolse volentieri l' invito che gli
» I Tolosani non dimenticheranno giammai
venne fatto di tenere una conferenza nella catte- questa visita di D . Bosco e fanno voti, perché ben
drale . Era il giorno meno opportuno, essendovi presto sia stabilita nella loro città una famiglia
nella stessa ora un importantissimo sermone di di Salesiani . » (Fin qui la corrispondenza del-
carità, detto da Lamothe-Tenet, rettore di quel- l'Unità Cattolica .)
l'Università cattolica ; tuttavia l'ampia nave del-
l'antica nostra cattedrale fu letteralmente stipata,
e S . E . volle assistervi in persona, Il numeroso
uditorio pendette per ben un' ora dal labbro del
LAVORI COMPIUTISI
predicatore ; non si badava alla parola non sem-
pre propria, alla frase non sempre corretta ; era NELLA CHIESA DEL SACRO CUORE
lo spirito del buon Sacerdote, era il suo cuore
sino all'ultimo passato dicembre .
acceso di carità, che teneva attenti e interessava
gli uditori . Ognuno era meravigliato nell'inten
Nel mese di Gennaio domandavamo ai nostri
dere gli umili principii ed il rapido sviluppo del-- Confratelli di Roma relazione dei lavori compiu-
l'opera di D . Bosco . Egli terminò col raccomandare tisi già nella Chiesa del Sacro Cuore , e ci
una limosina a favore della Chiesa e dell'Ospizio veniva spedita . Per mancanza di spazio non aven-

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dola fin qui potuto pubblicare , la mettiamo ora
sott'occhio ai nostri benefattori .
Roma, 9 gennaio 1882 .
CARISSIMO,
In tutta fretta ti spedisco i seguenti cenni, che
ci hai domandato intorno alla Chiesa del Sacro
Cuore di Gesù .
È un anno circa che il S . Padre Leone XIII
degnavasi di affidare alla cura di D . Bosco la
costruzione di detta Chiesa, che deve servire di
parrocchia in un nuovo centro di popolazione al
Macao, e nel tempo stesso di monumento al grande
Pio IX .
L'estensione di questa parrocchia è dal palazzo
delle finanze (escluso però) alla porta di San Lorenzo,
e dalla stazione (esclusa) alle mura della città .
La popolazione attuale è di circa 6 mila anime, e
sempre si fabbricano case e palazzi . Vi è una
popolazione mista . Vi sono Piemontesi, Lombardi,
Veneti, Genovesi, Toscani, Napoletani ecc . La
minor parte è di Romani . Vi sono dei buoni Cat-
tolici, vi sono degli indifferenti, dei cattivi, dei
protestanti ed anche dei turchi . Questi ultimi non
ci danno da fare ; ma ben ce danno i penultimi
colle loro arti nel cercar proseliti tra i Cattolici,
o almeno col rendere loro sospetta la nostra santa
Religione, e coll'allontanarli dalla salutare sua
influenza .
Quando D . Bosco, per incarico dello zelantissimo
Pontefice, intraprese quest' opera , trovò fatte le
fondazioni della Chiesa per circa un terzo . Dopo
d'allora si è ampliato il disegno, e sollecitato
quanto più si poteva il lavoro . Ora sono com-
piute tutte le fondazioni per la Chiesa, per la casa
parrocchiale e parte della sacristia . Inoltre i muri
del presbiterio, del coro, che è assai grande , e
dell'abside, furono innalzati all'altezza del corni-
cione, che sarà fatto appena il tempo lo permet-
terà, essendo tutto preparato . I muri esterni della
Chiesa, con pilastri di travertino e spicchi di cor-
tina in mattoni arrotati, sono innalzati fino ai ca-
pitelli del 1° ordine esterno, cioè all'altezza delle
navate laterali . Sette di detti capitelli esterni sono
già collocati al loro posto , ed appena cesserà il
tempo cattivo, ed il pericolo del gelo , si collo-
cheranno gli altri dieci . Essi sono di travertino
di Cività Castellana , e costeranno in complesso
L . 10,500, compresa la posizione in opera .
Ritardarono molto il lavoro i grandi sterri e
le fondazioni, che sono profonde circa 18 metri,
avendo incontrati antiche gallerie , da cui si e-
straeva pozzolana , e fu d' uopo andarvi sotto .
Questa operazione aumentò la spesa , ma lo ri-
chiedeva la solidità del sacro Edifizio , affinché
non accadesse come accade oggidì a parecchie
nuove fabbriche di queste parti, alcune delle
quali sono già rovinate, ed altre sono inabitabili .
L'atrio o porticato di accesso alla sacrestia è
quasi ultimato, avendo fatti tutti i volti meno
uno . Sono pure fatti i voltoni di coprimento dei
sotterranei della Chiesa . I quattro pilastri di gra-
nito bianco di Baveno sono lustrati e preparati
per la collocazione a posto . Così pure le basi e
gli zoccoli di marmo rosso di Levanto .
Due delle otto colonne sono giunte da Baveno,
e se ne attendono presto altre già pronte per la
spedizione .
Ciascuno dei pilastri suddetti compreso lo zoc-
colo di marmo rosso , la base ed il capitello di
marmo bianco di Carrara, il trasporto e posizione
in opera, costerà L . 3,500 almeno ; ciascuna delle
colonne tutto compreso come sopra . L . 5,000 .
Il contratto pei capitelli suddetti del 1° ordine
interno fu fatto, ma vedo molta lentezza nel la-
voro, per cui non posso dire quando saranno ul-
timati . Per la nave di mezzo oltre le fondazioni
s'innalzano due pilastroni di travertino greggio,
che verranno più tardi rivestiti di marmo . Per
questa nave di mezzo non si può far altro , fin-
chè non siano a posto le colonne di granito .
Per le tre porte principali di facciata sono ne-
cessarie 6 colonne di granito della Balma, come
quello della colonna votiva della Consolata in To-
rino . Ne ho perciò domandato costì il prezzo , e
presto manderò il disegno .
Si è scelto questa qualità di granito, perchè il
suo colore oscuro è più in armonia coi colori della
facciata . Non si troverebbe tra i Cooperatori o
tra le Cooperatrici chi voglia accollarsi questa
spesa? Sarebbe un bell'atto di pietà verso il sacro
Cuore di Gesù, atto ben degno di eterna memoria .
In questo frattempo si è pure acquistato tutto
il terreno adiacente al sacro Edificio colla casa
entrostante in costruzione ; e questo per dar più
vasta e grandiosa proporzione al Tempio , e per
erigere i fabbricati dell'annesso Ospizio, che avrà
da albergare 500 poveri giovanetti .
La casa in costruzione acquistata oggimai è
ultimata, e serve per abitazione al parroco .
In essa si adattò pure una cappella con due al-
tari, uno dedicato al Sacro Cuore di Gesù e l'altro
alla SS . Vergine Addolorata . Ivi da più mesi si
fanno, quantunque a disagio per la ristrettezza,
tutte le funzioni parrocchiali . Vi è molta fre-
quenza anche nei giorni feriali ; ma alla festa è
assolutamente insufficiente , sebbene si cerchi di
dare ogni comodità ripetendo le funzioni ad ore
diverse .
Ecco quanto ho creduto bene dì scriverti per
incarico avuto dal caro D . Dalmazzo . Quando oc-
corra, manderò altre notizie, affinché i Coopera-
tori e le Cooperatrici sappiano, quanto coll'aiuto
di Dio, si fa e si ha da fare, mediante il concorso
della loro carità, in questa Capitale del Cattoli-
cismo . Tanti rispetti e saluti .
Prega pel
Tuo Affezionatissimo
Sac . SAvio ANGELO .
ND . A proposito della suddetta Parocchia del
Sacro Cuore leggiamo queste graziose linee nel-
l'Osservatore Romano del 23 dello scorso feb-
braio : « Ieri 21 febbraio, alle cinque e mezzo si
chiudeva con una solenne funzione il Carnevale
santificato nella Parrocchia del S . Cuore di Gesù .
Vi predicò ogni giorno con molto zelo e con frutto
il parroco stesso, il quale ha saputo in poco tempo
guadagnarsi la stima e l' affetto di tutti i suoi
parrocchiani, che volenterosi e in gran numero

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accorsero ad udire la sua parola sempre eloquente
e calda di amor di Dio. Impartirono la benedi-
zione Monsignor Grossi, e nelle sere precedenti
altri due Vescovi, cioè i Monsignori Kirby e Ma-
riano . »
mento - Baldacchino processionale pel medesimo
- Urna per deporre le sante Reliquie - Reli-
quiarii - Secchiolino coll' aspersorio - Tappeti
o strati pel pavimento del presbitero .
PER LA PROSSIMA APERTLRA
della Chiesa di S . Giovanni Evangelista .
I Cooperatori e le Cooperatrici sono già infor-
mati, che, salvo qualche inconveniente inaspettato,
la Chiesa di S . Giovanni Evangelista in Torino,
quale monumento di loro venerazione e gratitu-
dine al grande Pontefice Pio IX, sarà inaugurata
al divin culto nel prossimo mese di Maggio . Pub-
blicheremo a suo tempo il giorno e l'ordine delle
sacre Funzioni .
Sappiamo che molte divote persone sarebbero
disposte a continuarci il loro aiuto, col provvedere
sacre suppellettili ed arredi, se conoscessero quali .
Laonde per norma alla loro pietà noi presen-
tiamo qui sotto un elenco di oggetti , necessarii
o per l' ornamento della Chiesa , o per le sacre
cerimonie .
Nutriamo la più viva fiducia che i nostri be-
nefattori, e specialmente le pie signore, le Comu-
nità religiose, e le buone nostre Cooperatrici vor-
ranno industriarsi, per dare un qualche segno di
loro venerazione al Discepolo prediletto di Gesù,
al figlio adottivo di Maria, a S . Giovanni Evange-
lista .
I doni potranno spedirsi a D . Bosco, o portarsi
al Prefetto di Sacristia della Chiesa di Maria
Ausiliatrice in Torino, via Cottolengo . n . 32 .
Arredi per l'Altare .
Croce - Candelieri - Cartegloria - Tova-
glie - Sottotovaglie - Sopratovaglie - Pagliotti
o controaltari bianchi, rossi , verdi, violacei ,
neri .
Arredi per la celebrazione della S . Messa
e per la SS . Comunione .
Paramentali completi bianco, rosso, verde, vio-
laceo e nero, - Pianete, stole, manipoli, veli e
borse dei singoli colori sopradetti - Stoloni dei
medesimi colori - Amitti - Camici - Cingoli
- Corporali - Purificatoi - Animette - Sel-
viettini - Calici con patene - Pissidi - Mes-
sali - Tovaglie per la balaustra - Patena o
comunichino per la Comunione - Tre seggioloni
pei ministri nelle messe e vespri solenni .
Per la Benedizione del SS . Sacramento .
Rochetti - Cotte - Piviali colle rispettive stole
- Velo omerale o continenza - Cartella - Rag-
gio oppure Ostensorio - Turiboli con navicelle .
Arredi per funzioni varie .
Croce astile o processionale - Faldistorio o
sedia pel Vescovo - Vasetti per Olii Santi -
Ombrellino per l'accompagnamento del SS . Sacra-
PREMIAZIONE
pel Catechismo a Roma .
I Catechismi attivati nelle diverse Chiese di
Roma danno ottimi frutti, e moltissimi giovanetti
ne riportano consolante vantaggio . A maggiore
eccitamento, di quando in quando nelle parrocchie
più esemplari si celebra una festa particolare, in
cui si distribuiscono premii a quei ragazzi e a
quelle ragazze , che vi frequentano l' istruzione
della dottrina cristiana . Una di queste solenni
premiazioni ebbe appunto luogo, il 12 del mese
passato, a S . Bernardo alle Terme , con grande
edificazione .
Si aperse la funzione con una disputa sul Ca-
techismo . La sostenevano cinque ragazzi pronti
nel domandare, rispondere e correggere, che era
una maraviglia l'udirli . Due di essi rimasero e-
gualmente vincitori, ed il favorito dalla sorte si
ebbe in premio una grande medaglia di argento .
Dopo l'incruenta battaglia e la gloriosa vitto-
ria, l'egregio Mons . Rossi , deputato della dot-
trina cristiana in quella parrochia, tenne un op-
portuno discorso . Con brevi ed acconcie parole
egli dimostrò la necessità dello studio del Cate-
chismo ; provò come questa scienza sia la più
nobile fra tutte le scienze, e come da essa ven-
gano grandi ed immensi vantaggi alla società ,
facendoli specialmente rilevare nell'opera della
donna cristiana, quando fra le mura domestiche
essa insegna il Catechismo alla sua famiglia . Le
parole dell'illustre Prelato scesero persuasive in
tutti gli animi, e grandi e piccoli ne riportarono
felici impressioni .
Noi vorremmo che la festa Catechistica di san
Bernardo alle Terme, e di più altre parrochie di
Roma, fosse ripetuta in tanti altri luoghi, e in
quelli specialmente, dove i fanciulli e le fanciulle
o non si portano mai al Catechismo, o vi si por-
tano molto di rado e a stento . Sarebbe questo
uno dei mezzi più efficaci, per iscuotere l' indo-
lenza di molti genitori, che non si curano punto
d'inviare la propria figliuolanza alla scuola della
Religione, e nel tempo stesso una dolce attrattiva
per guadagnarvi la gioventù, che, vivendo d'im-
pressione, abbisogna di essere in particolar modo
scossa e condotta al bene da graziosi e nobili
spettacoli .
Intanto prendiamo propizia occasione per rac-
comandare caldamente ai nostri buoni Cooperatori
Sacerdoti e laici, come pure alle pie Cooperatrici,
di prestarsi volentieri in aiuto dei Parrochi nel
dare l' ammaestramento religioso ai giovanetti e
alle giovanette, o in Chiesa o nelle case private .
Così facendo eglino opereranno da veri Sale-
siani, da veri seguaci di S . Francesco di Sales,
il quale ancor da Vescovo scendeva nella sua Cat-
tedrale a fare il Catechismo ai fanciulli . Oggimai

1.6 Page 6

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l'impartire la religiosa istruzione alla gioventù
d'ambo i sessi è l' unico argine , che possiamo
opporre all'irrompere dell'empietà ; è l'opera più
benefica, a cui possa applicarsi una persona dab-
bene ; è il mezzo sicuro di cogliere gloriose palme,
e procacciarsi splendide corone pel Cielo .
UNA FESTA
nell'Oratorio di S . Croce in Lucca .
Il giorno 22 gennaio fu uno dei più belli per
i giovanetti, che frequentano l' Oratorio festivo
Salesiano, che da circa quattro anni venne fon-
dato nella città di Lucca . Quel giorno era stato
eletto per fare la distribuzione dei premi a quei
giovanetti, i quali si sono distinti per frequenza
e lodevole contegno nell'anno decorso 1881 .
A tal fine erano invitati parecchi signori, spe-
cialmente quelli, che colla carità o colla benevo-
lenza hanno aiutato quest' Opera ; vennero anche
invitati i parenti dei giovanetti, sicchè il locale
del teatrino, dove ebbe luogo il trattenimento ,
benchéampioasai,eraleteralmentepieno .Chi
ha veduto come erano contenti quei vispi giova-
netti, e come soddisfatti i loro genitori, ha do-
vuto convincersi essere ben salutare il pensiero
di togliere dai pericoli tante anime inesperte,
ed indirizzarle al servizio di Dio e al buon co-
stume, specialmente nei giorni festivi .
Presiedeva al trattenimento il Rev .mo signor
Canonico A . Menesini, Priore generale della Dot-
trina cristiana nella Diocesi Lucchese , la qual
cosa fu veduta con intera soddisfazione tanto dagli
alunni quanto dai signori presenti, poichè dopo il
Rever .mo ed Eccell .mo Arcivescovo, alle sue cure
principalmente si deve la fondazione di un Isti-
tuto Salesiano in quella città .
La funzione ebbe principio con un inno di cir-
costanza, cantato da una cinquantina di giovanetti
dell'Oratorio festivo, coll' accompagnamento della
banda musicale dell'Oratorio interno, la quale ral-
legrò pure gli animi con diverse suonate negli
intervalli . Quindi , esposto brevemente lo scopo
dell'adunanza, si passò alla premiazione . I premii
consistevano in libri , immagini, ed oggetti di
vestiario, offerti da varii benefattori, e special-
mente dall'Illustrissimo Marchese Enrico Citta-
della ; il quale da tre anni con rara carità e sol-
lecitudine si impegna di procurare oggetti anche
da altri signori, per fare mensilmente una pic-
cola lotteria a favore dei giovanetti .
Verso il fine il Rev .m o signor Canonico En-
rico Bertocolini, invitato a rivolgere una parola
ai giovanetti, li regalò di un breve ma sugoso
discorsetto, del quale daremo un sunto, non po-
tendolo riferire per intero . - Esordì col manife-
stare anche a nome degli altri signori la propria
soddisfazione, nel vedere tanti giovanetti raccolti
nell'Oratorio, dove hanno mezzo per passare san-
tamente il giorno del Signore, di ricevervi nel
tempo istesso quell' istruzione, che deve farli
onesti cittadini, e, quel che più importa , buoni
cristiani . Fece notare ai giovanetti che nella loro
e tà non potevano conoscere l'alta importanza di
intervenire all'Oratorio, e di approfittare degli
insegnamenti che vi si danno, ma che bene l'a-
vrebbero conosciuta coll' avvanzarsi negli anni .
Li esortò ad essere riconoscenti a Dio dell'avere
ispirato D . Bosco a mandare nella città di Lucca,
e specialmente per essi, parecchi Sacerdoti e mae-
stri Salesiani . Ricordò che avevano ad imitare
nella ubbidienza e nelle altre virtù tante migliaia
di altri giovanetti, i quali in diverse città e paesi
si educano sotto la stessa disciplina e sotto la
stesso padre . Infine raccomandò l'amore e la ri-
conoscenza verso i maestri, il timor di Dio, e la
frequenza all' Oratorio . - Ogni cuore era com-
mosso a queste parole, sicché scoppiarono vivi e
prolungati applausi .
Dopo il gradito discorso venne ripetuto l'inno
di circostanza ; indi si passò nella vicina Chiesa
per ringraziare il Signore e riceverne la benedi-
zione . Tutto fa sperare che il buon Dio conti-
nuerà a tenere i suoi sguardi benigni sull'Orato-
rio di Santa Croce, e che vorrà ricompensare lar-
gamente quelle anime caritatevoli, che prestano
il loro aiuto ad un'opera, la quale, purchè sia aiu-
tata e soccorsa, può arrecare un grandissimo van-
taggio alla società e particolarmente ai poveri fi-
gli del popolo .
SCUOLE GRATUITE IN MONTEVIDEO
DIRETTE DAI SALESIANI .
Il Bien Público Montevideo sotto il titolo
di Vanguardia Católica ha un bell' articolo ri-
guardante il progresso scientifico, morale e reli-
gioso delle scuole del Collegio di San Vincenzo in
quella capitale sotto la direzione dei nostri Mis-
sionari . Dice così :
« Abbiamo assistito con vero giubilo del nostro
cuore ad un atto di molta importanza - Duecento
ottanta giovanetti facevano nobile corona al nostro
veneratissimo Prelato ed a molti distinti perso-
naggi della città nel grande salone del Collegio
di S . Vincenzo de' Paoli in occasione della distri-
buzione dei premii (1) . Questi giovanetti appar-
tengono alla classe del povero, e perciò dimostra
quale interessamento si prendano i buoni di que-
sti poveri figli del popolo .
» Si diede principio alla modesta accademia col
canto dell'Inno orientale e con una poesia al Sommo
Pontefice Leone XIII . E niente di più naturale che
il cominciare un trattenimento scolastico coi de-
porre le prime ghirlande sopra l'altare della Re-
ligione e della patria ; niente di più bello che l'av-
vezzare i teneri giovanetti, sull'aurora della loro
vita, ad offrire i loro canti e le loro prime ispi-
razioni infantili alla patria ed alla Religione . -
Dopo vani canti e declamazioni eseguiti con rara
abilità da questi figli del popolo, lesse un forbito
discorso D . Antonio Metalli Salesiano e Direttore
(1) Ai primi del passato gennaio , incominciando colà
le vacanze , perchè tempo di eccessivo calore per quel-
l'emisfero australe .

1.7 Page 7

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del Collegio, provando la necessità dell' insegna- dei quali oggidì zelanti Sacerdoti ed anche Sale-
mento Religioso nelle scuole ; dopo il quale Sua siani . Intendiamo dire del giubileo parrocchiale
Eccellenza Rev .ma Monsignor Yeregui chiuse l'atto del M . R . sig . Teologo D. Giuseppe Vaccarino ,
con isvolgere le parole del Santo Vangelo - Si- Parroco di Buttigliera d'Asti .
nite parvulos venire ad me - e manifestando il
Questo Sacerdote incomparabile per dottrina ,
suo giubilo nella premiazione di coloro, che se ne zelo e pietà, dal quale D . Bosco e i giovani del-
erano resi meritevoli, e tanto più perché questa l'Oratorio di S . Francesco di Sales ebbero ripe-
premiazione era stata meritata dai figli del popolo . tute prove di sincerissimo affetto , sul principio
» E noi non possiamo lasciar passare questa occa- dello scorso mese celebrava il cinquantesimo au-
sione senza tributare le dovute lodi ai generosi sa- niversario del possesso di sua parrocchia . Le fe-
crificii della Commissione, che sostiene questa opera ste che gli fecero gli amati parrocchiani, presso-
di carità ; ai Salesiani, che tanta cura pongono per ché tutti da lui rigenerati a Cristo, non potevano
coltivare la mente ed il cuore di quelle tenere essere nè più belle, né più affettuose . Ritornando
pianticelle, che pei loro frutti già si trovarono de- i egli da un ritiro spirituale , nel suo ingresso in
gne di premio ; nonché ai giovanetti, che saranno paese la intiera popolazione gli andò incontro, pro-
un dì la consolazione dei loro genitori ed un bene rompendo in entusiastici evviva . Preparati con un
per la società .
triduo di predicazione, moltissimi nel mattino del
» Sono adunque 280 giovani che frequentano le 5 di detto mese si accostarono ai santi Sacramenti
scuole , sostenute da alcune caritatevoli persone per lucrare l' indulgenza plenaria , concessa per
consacrate al bene del nostro paese ; 280 giovani quella occasione dal Sommo Pontefice Leone XIII,
che ricevono, con la istruzione della mente, la e- ringraziando Iddio del benefizio di aver dato loro
ducazione del cuore, e tutte e due sopra il fon- un tanto pastore, e implorando sopra di lui ogni
damento solido della Religione .
terrena e celeste benedizione . La sera poi tutto il
» Sono 280 giovani, che escono dalla scuola oggi paese , in significazione di gioia, comparve illu-
per entrare domani a spiegare la loro attività in- minato . Indarno si sarebbe cercata una casa, che
dustriale in una bottega, in un laboratorio od in una non avesse le finestre rischiarate da lumi, in mezzo
fabbrica, e sotto il potente influsso dell'arte, delta ai quali non comparisse la scritta : Viva il no-
scienza e della Religione . E non è a dire con quale stro Padre! Viva il nostro Benefattore! Viva
immenso vantaggio delle famiglie e della società, il nostro Prevosto ! Ed avevano ben ragione di
perché questi non saranno di quelli, che oziosi, così amorosamente festeggiarlo, poiché egli alla
e vagabondi corrono pericolo di battere il cam- sua volta pur tanto li amava , da rinunziare a
mino del delitto per poi popolarne le carceri . pingui canonicati, e per due volte alla mitra e-
No, perché sono sotto all' usbergo della scienza e piscopale, piuttosto che separarsi da loro .
della Religione .
Qui noi vorremmo dire eziandio della cordia-
» Oggi sono 280 fanciulli, domani 280 cittadini ; lissima agape, che gli diede il Comitato apposi-
oggi imparano a rispettare Iddio, e ad _amare la tamente constituitosi per le feste , del quale era
patria ; domani, ponendo in pratica quanto hanno presidente lo stesso Sindaco del paese ; vorremmo
imparato, sapranno, quando fosse necessario, mo- dire della paterna e commovente parlata che tenne
rire per la Religione, per la pace, per la prosperità il pio vegliardo , il quale pareva ringiovanito di
e gloria del nostro paese . Saranno in una parola la 50 anni ; dire dell' edificante contegno del clero
avanguardia del Cattolicismo, e per conseguenza la della parrocchia ; dire dei graziosi componimenti
avanguardia della libertà e della patria . » Fin qui letti per esprimere la gioia, l'amore, la gratitu-
El bien Público .
dine ; ma tutto questo ci menerebbe troppo in
Lo stesso giornale agli ultimi di dicembre scorso lungo . Noteremo solo che tra le lettere congra-
dava la descrizione della bella funzione e cerimo- tulatorie, che pervennero in quei giorni al degno
nia del solenne battesimo di un fanciullo Indio , Prevosto, una specialmente gli piacque e lo coni-
oriundo dei Pampas, nella modesta cappella dello mosse . E da sapere che tra i molti giovani da lui
stesso Collegio di S . Vincenzo, tributando elogii avviati ed aiutati allo studio uno è Sacerdote Sa-
allo zelo dei nostri Missionarii a pro di questi lesiano, e trovasi oggidì Missionario nella Pata-
sgraziati figli del deserto .
gonia . Or bene, questo religioso, in sì fausta oc-
NB . Da Villa Colon abbiamo pure ricevuto la
fausta notizia che i nostri Missionarii sono giunti
felicemente in America . Ne pubblicheremo let-
tere nel prossimo numero .
casione , non si dimenticò del suo Pastore, e da
quelle selvagge e remote contrade gli spedì a tempo
una lettera, la quale scosse tutte le fibbre del suo
cuore . Il Missionario Salesiano gli scriveva così
Patagones, 1 0 dicembre 1881 .
MOLTO Rev . SIG . PREVOSTO,
GIUBILEO PARROCCHIALE .
Gratitudine ed ammirazione esigono, che diciamo
due parole di una cordialissima festa, fatta in os-
sequio ad un egregio Sacerdote dell'archidiocesi
di Torino , nostró Cooperatore , promotore di un
Oratorio festivo nella sua parrocchia, e benefattore
insigne di varii giovani del suo gregge , alcuni
Dalle remote spiaggie del maestoso Rio Negro,
dalle deserte terre di questa immensa region Pa-
tagonica , di sotto le capanne dei mansi ma in-
colti indiani, perverrà di sì lungi il mio accento
a Lei , Pastor diletto ? In mezzo agli evviva ed
alle infinite felicitazioni di tutti i suoi cari par-
rocchiani, sarà possibile tarmi udire con la mia
debol voce? Oh con che ansia desidererei trovarmi

1.8 Page 8

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con Lei in sì fausto giorno ! Con quanto ardore
bramerei essere costì in sì bella occasione, per
felicitarla ed a viva voce esprimerle i sentimenti
del mio amore e della mia gratitudine ! Ma que-
sto non mi è dato ; troppa è la distanza che ci
separa .
Ciò non pertanto il mio cuore non lascia di e-
sultare e di far festa ; ciò non pertanto io non la-
scierò di dimostrarle il mio affetto . Non posso
partecipare ai regali, alle dimostrazioni pubbliche
e private , e a tutto quello che si farà costì pel
suo Giubileo Parrocchiale ; pure voglio farle an-
ch'io un regalo ; non voglio star dietro agli al-
tri . E sa quale regalo? Tale, che nessuno può farle
un consimile . Prezioso? - Preziosissimo - Bello?
Bellissimo . E quale? Eccolo : Al primo indiano,
che battezzerò, imporrò il nome di Lei : Giuseppe
Vaccarino ; e a suo tempo gliene farò avere la
fotografia qual ricordo del suo Giubileo
Intanto nel fausto giorno di sua festa radunerò
quanti ragazzi indiani potrò trovare, e dopo aver
loro raccontato alcune delle tante virtù, che ador-
nano il suo bell'animo, li farò gridare nel loro i-
dioma : Vivas , y eternos vivas á D . José Vac-
carino .
Finisco augurandole lunghi anni ancora di fe-
licissima vita al bene dei miei sempre cari com-
parocchiani, e pregandole dal Cielo tutte le più
elette benedizioni .
Accetti questi miei voti ed augurii in questa sì
bella occasione del suo Cinquantenario parrocchiale
e mi benedica .
Suo devotissimo e gratissimo parrocchiano
Sac . LUIGI CHIARA
LA CHIESA DEL SACRO CUORE
e la Diocesi di Trento.
Presentiamo ai cortesi nostri lettori l'ultima
lettera sulla relazione del viaggio fatto dal nostro
collettore nell'ottima diocesi di Trento .
Riva di Trento, 29 settembre 1881 .
AMATISSIMO SIG . D . Bosco,
Come gode il soldato di raccontare agli amici
le varie vicende della percorsa campagna, così a
me torna oltremodo gradito informarla di quanto
m'accadde nel resto del viaggio in queste simpa-
tiche vallate Trentine . E tanto più volentieri lo
faccio inquantochè sento d' avere , coll' aiuto del
Signore, compito, con esito felice, il mandato che
ella si degnò d'affidarmi .
Da Trento, su per una comodissima strada po-
stale, ripigliai il mio viaggio per Val Sugana . Mi
fermai a Civezzano, sede d'un Decanato ; e di lì
per molti paesetti, posti a cavaliere, o sul pen-
dio di apriche collinette , fui condotto dal fedele
mio quadrupede a Pergine, capoluogo d' un di-
stretto importante, e sede di vasto Decanato . Mi
accolse assai gentilmente in Canonica quel bravo,
dotto ed energico sig . Decano , e accompagnato
dal buon Segretario della Gioventù Cattolica feci
visita ai principali signori, dai quali m'ebbi non
poche offerte .
Uscito di Pergine costeggiai per buon tratto il
Lago di Caldonazzo . Visitato Calceranica e Caldo-
nazzo , e girando a fianco di un altro ameno la-
ghetto dalle limpide onde , che da fertile colle
era separato dal primo , mi si presentò alla vi-
sta, come seduto su dolce declivio, il ricco e bel-
lissimo paese di Levico . E questo assai celebre
pe' suoi stabilimenti balneari , dove accorre d'e-
state d' ogni parte la classe signorile, a ricupe-
rare l'infralita salute ed a respirare quelle puris-
sime arie montanine . Quest'anno ebbe l'alto onore
di annoverare fra' suoi ospiti l'Emin .mo Cardinale
Alimonda, e S . E . R . l' Arcivescovo di Genova,
cui mi feci un dovere di ossequiare .
Poco lungi da Levico si trova Roncegno, dove
v'è pure un altro stabilimento di bagni, a cui mi
diressi . Grazie alla cortesia del signor Parroco e
dell'ottima signora Wais, fervente cattolica, po-
tei presentarmi a quei signori , nel suo stabili-
mento, a perorare la mia causa, e m'ebbi offerte
da ogni genere di persone .
Di là lungo le sorgenti della Brenta, giunsi al
grosso paese di Borgo, dove ha sua sede un al-
tro zelantissimo Decano, e dettogli il fine di mia
visita, lo pregai a favorire pel ritorno la mia causa .
Tosto presi la via di Strigno, dove venni ospitato
con gran bontà e generosità in Canonica dal si-
gnor Decano . Al mattino per tempo , ascendendo
per due ore erta e pittoresca salita, giunsi a Te-
sino . Mi si presentarono le persone vestite in tal
foggia , che mi pareva d' esser negli Abbruzzi .
Cosa singolare! Sono quivi tre paesi quasi uniti in-
sieme, che parlano l'Italiano, ma conservano certe
tradizioni di costumi, e certe mode di vestiti, che
si discostano affatto dal comune del Trentino . Il
Clero è superiore ad ogni eccezione ; ospitale, ze-
lante, istruito, e dalla sua conversazione di leg-
geri si può conoscere quanto soda ed eccellente sia
stata la sua istituzione .
Consigliato , mi determinai di recarmi a Pri-
miero , distante di là nove ore di strada, che si
dovea in gran parte percorrere a cavallo . Infor-
cata la mia bestia , e passando per burroni , per
balze e per selve, arrivai finalmente ad un altis-
simo poggio , chiamato il Broccon . Preso un po'
di riposo, discesi per una strada d'inferno la ra-
pida china, ed arrivai al piccolo villaggio di Ronco,
dove m'ebbi, colle più ospitali accoglienze , ogni
ristoro dal buon cuore di D . Garbari , curato di
quel solitario paesello . Al mattino per tempo per-
corsi a piedi Cauria , Canale S . Bovo , Imer e
Mezzano, e finalmente m'avvicinai a Primiero .
Qui che è, che non è ? Sono fatto segno da parte
di quei buoni valleggiani a dimostrazioni di grande
rispetto e venerazione , e giunto presso il paese
tutte le campane suonano a festa , e una schiera
di paesani riverenti, capitanati dal Cappellano, mi
viene incontro e mi dà il benvenuto . Io restai
di stucco ; ma m'avvidi bentosto d' uno scambio
curioso , poichè da alcune voci ho potuto cono-
scere che all' indomani dovea aver prìncipio una
missione pel giubileo, e, per singolare combina-

1.9 Page 9

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zione di tempo, m'avevano preso pel Missionario, ascesi alla fertile valle di Ledro fino ai due Tiarni .
che dovea arrivare in quell'ora, come difatti giunse Non posso dire quanto lo spirito restasse soave-
poco dopo . Visitai quel compito sig . Decano ed mente impressionato nell' ammirare le campagne
in fretta alcune famiglie, e feci ritorno sul tardi tutte rigogliose di lussureggiante vegetazione, le
a Canale, dove riposai in Canonica .
selve ricchissime d'ogni sorta di piante da taglio
Al mattino celebrata la S . Messa per tempo ri- e da fuoco, e ad ogni svolta di via tanto belli e
tornai a Ronco, quindi al Broccon e a Tesino , svariati panorami , quali solo nella sua semplice
contento, se non altro, d'aver trovato una religiosa
popolazione e d'aver provata la vita d'Alpinista .
Ritornato a Strigno , poi a Borgo ed a Levico
maestà sa presentare madre natura .
Ma ben presto cambiasi la scena . Passato il
paese di Tiàrno di Sotto per una ristretta valle
grazie la cooperazione di quei buoni Decani potei malinconica e cupa discesi fino a Staro , e di là
fare ovunque le mie collette . Dopo un breve ri- via per Condino, sede d'un Decanato . Dopo d'es-
poso a Pergine , con una via sempre in discesa sermi alquanto riposato e ristorato in casa del si-
ritornai felicemente a Trento . Per singolare coin-- gnor Decano, e ripetuto il giro consueto, ripigliai
cidenza vi arrivò quasi allo stesso tempo da Malè il mio viaggio . Sostato a Roncone, dove m' ebbi
il carissimo D . Febbraro , ben rimesso di salute una generosa offerta da quel buon Municipio, giunsi
e ristorato di forze . Grazie sincere a quei cordiali finalmente a Tione . Lo percorsi con frutto tutto
e buoni Padri Cappuccini, che lo trattarono con quanto insieme coll' ottimo Cappellano , e quindi
tanta carità e amorevolezza .
mi diressi alla Val di Rendena fino a Pinzolo, dove
Al dimani, presi i nostri concerti, ripartimmo trovai un Curato così cordiale e affezionato alle
al dopo pranzo insieme per le valli delle Giudi opere Salesiane, che sembrava uno dei nostri . Vi-
carie, ed arrivammo alla sera a Calavino, ferman- sitai pure vari Comuni e molti degnissimi eccle-
doci nei paesi che incontravamo per via .
siastici , che mi furono larghi di loro carità e
Il viaggio non, potea riuscire ne più ameno, ne i cortesie .
più attraente . Dopo una salita molto lunga , go- Ritornatomi a Tione , mi diressi alle Sarche ,
demmo della vista di tre bellissimi laghetti, se- visitando il sig . Decano di Lomaso, tutto bontà e
duti in fertile vallicella, dai quali prende il nome
il grosso ed allegro paese di Terlago , che visi-
tammo pure con molto frutto . Per via incontrammo
Vezzano, e non potendo pernottare per ristrettezza
di spazio in Canonica , giungemmo a tarda ora a
Calavino, celebre pe' suoi vigneti e per le sue uve,
schietta cordialità, col quale passai una bellissima
e poetica serata . Al mattino venni consigliato di
ascendere un montuoso altipiano , su cui si tro-
vavano varie Curazie colla parrocchia di Bleggio .
Quivi potei ammirare una stupenda croce di marmo
di colossale grandezza, che sta maestosa su d'un
dove fummo accolti e ristorati con grande carità
nella casa del sig . Decano . Al mattino, D . Feb-
braro per la postale, ed io per altra via ci diri-
gemmo a Dro, per visitare tutti i paesi di quelle
ridenti collinette piantate d' ulivi . Sulla sera si
giunse in Arco , dove venimmo accolti ed ospi-
tati dai cari Padri Cappuccini . E questo un grosso
e ben fabbricato paese, ricco di edificii e stabi-
limenti sanitari, dove accorrono nella stagione in-
poggio, quale voto di una santa missione . Un cu-
rioso aneddoto o meglio scena ridicolo-comica venne
a variare la monotonia del viaggio, nella quale io
stesso sono stato e spettatore e attore , ma per
motivi di prudenza credo meglio di parlargliene
a viva voce al mio ritorno .
Da Bleggio passai a Stenico , quindi alle Sar-
che, e, percorrendo una poetica strada sul fianco
di un monte , giunsi al pittoresco e storico lago
vernale molti stranieri, per godere del dolcissimo
e saluberrimo clima , e per ristorare e rinfran-
care la malferma salute .
Poco lungi da Arco sta, alla estremità setten-
trionale dell'imponente lago di Garda , la bella e
commerciante città di Riva, di dove appunto le
scrivo . Fummo gentilmente ospitati dal sig . De-
cano, il quale con zelo illuminato ed apostolica at-
tività dirige calmo e fermo questa importante Par-
rocchia e Decanato .
Al mattino il mio compagno di viaggio prese il
lago per la volta di Torino , dove spero che sia
felicemente giunto, ed io, grazie ai buoni servigi
del signor parroco , venni gentilmente accompa-
gnato e presentato a molte famiglie da D . Bortolo
Olivieri, sopraintendente scolastico . Questi assunse
con tanto impegno e tanta buona volontà l'affida-
togli incarico, che ottenni delle offerte, che supe-
rarono ogni mia aspettazione . Iddio benedica lar-
gamente l' ottimo pastore e quanti cooperarono a
quest'opera di carità .
di Massenza dominato dal suo vetusto castello . Gi-
ratogli attorno, m'avvicinai finalmente a Vezzano,
e sulla sera arrivai a Trento . Quivi mi fermai
un paio di giorni per visitare molti Cooperatori
e varie famiglie cattoliche, che non lasciarono de-
luse le mie speranze .
Finalmenle salutata e cordialmente ringraziata
l' eccellente e cattolica famiglia Garbari , da cui
avea ricevuta distinta ospitalità, ripartii per Ro-
vereto, e, visitando i paesi lungo lo stradale, ri-
vidi Ala, luogo della mia prima campagna, di dove
giunsi a Muri e colla posta ho fatto ritorno a Riva .
Domattina pel lago di Garda partirò per Mi-
lano e di là per Torino, dove spero di rivederla
sano e salvo .
In questa dolce speranza, e pieno l'animo di rico-
noscenza a Dio, che mi ha finora visibilmente pro-
tetto, passo al piacere ed all'onore di professarmi
con alta stima e sincero affetto
Di V . S . Rev . ma
Al pomeriggio per una strada meravigliosamente
intagliata nel vivo sasso, da cui si godeva la stu-
Obbl .mo Osseq . figlio in G . C.
penda ed incantevole vista del lago di Garda ,
Sac . POZZAN PIETRO .

1.10 Page 10

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OSSERVAZIONE .
Il venerato nostro Superiore D . Bosco rimase
assai soddisfatto della carità trovata in mezzo ai
suoi Cooperatori Tirolesi ; onde volle esternare
loro la sua riconoscenza con una lettera stampata
di ringraziamento , che venne loro a suo tempo
diretta .
Dopo questo primo esperimento fu deciso che
nella prossima primavera s'imprenderebbe una se-
conda escursione per tutto il Veneto , dove ab-
biamo numerosi e zelanti Cooperatori , pronti a
prestarci la mano per la Chiesa del Sacro Cuore
in Roma, e a far conoscere quest'opera ai buoni
cattolici , conoscenti ed amici, che vivono tra
loro .
SUOR MARIA MAZZARELLO
CAPO IV .
La prima Superiora Generale
delle Figlie di Maria Ausiliatrice .
Dalla rara disposizione di animo, che abbiamo
ammirato nella prima Figlia dell'istituto di Maria
Ausiliatrice, noi possiamo facilmente argomentare
quale sia stata la prima Superiora Generale . Tut-
tavia per far meglio rilevare le belle doti della
nostra Suor Maria Mazzarello, diremo ora par-
ticolarmente del suo zelo straordinario, e della
sua operosità nel procurare la gloria di Dio e la
perfezione delle anime, non che dello sviluppo stra-
grande che prese il novello Istituto sotto la savia
sua direzione .
Dopo che le prime Figlie di Maria Ausiliatrice
ebbero fatta professione il 5 agosto 1872, come
abbiamo veduto, e dato così cominciamento al nuovo
Istituto, D . Bosco pensò che sarebbe stata cosa
loro assai vantaggiosa l'essere per qualche tempo
dirette ed ammaestrate da alcune religiose di al-
tro Istituto più antico . A questo fine egli pregò
l'ottima Superiora delle Suore di Sant' Anna in
Torino, che volesse inviare alcune sue religiose
ad essere maestre alle nuove Suore di Maria Au-
siliatrice nella costoro Casa di Mornese . Aderì di
buon grado a questa dimanda la egregia Supe-
riora, e vi spedì due Suore dello stimatissimo
suo Istituto, le quali colla esimie loro virtù , e
coi savii loro ammaestramenti fecero del gran
bene alla novella Comunità, lasciandovi una im-
peritura e gratissima memoria .
Se dalla compagnia e dalle lezioni di sì abili
maestre ne profittarono tutte le Suore di Maria
Ausiliatrice, più di ogni altra se ne giovò Maria
Mazzarello . Quindi è che, ritiratesi di lì a qual-
che tempo le Suore di Sant'Anna, D . Bosco ri-
solse di eleggerla definitivamente a Superiora Ge-
nerale .
Era pertanto il 14 Giugno dell'anno 1874, ed egli,
trovandosi a Mornese, stabilì di compiere questo
atto . Radunata l'intera Comunità in apposita sala,
dopo aver invocata l'assistenza dello Spirito Santo,
D . Bosco tenne un'apposita allocuzione alle Suore,
indi col consenso delle Professe e con immensa
gioia di tutte, creava Superiora la nostra Maria,
e le affidava il governo della nuova Congregazione .
Nel tempo stesso le dava per aiutanti una Vi-
caria, un'Assistente ed un'Economa, che con essa
formarono il primo Capitolo Superiore .
In quell' occasione D . Bosco raccontò un fatto
non ancora ben conosciuto da tutte . Disse adun-
que che nell' anno 1871 in una privata udienza,
che ebbe dal Santo Padre Pio IX, di gloriosa me-
moria, gli manifestò il pensiero di stabilire un
Istituto di Religiose, e lo supplicò di un'oppor-
tuno consiglio sulla convenienza o non convenienza
di un tale divisamento . Il Vicario di Gesù Cristo
ascoltò tutto e poi gli rispose : « Vi penserò so-
pra, e in un'altra udienza vi dirò il mio parere . »
Dopo alcuni giorni D . Bosco ritornò dal Santo
Padre, il quale per prima cosa gli disse : « - Ho pen-
Sato sul vostro disegno di fondare una Congre-
gazione di Religiose, e mi e parso della maggior
gloria di Dio e di vantaggio alle anime . Il mio
avviso adunque si è che abbiano esse per iscopo
principale di fare per la istruzione ed educazione
delle fanciulle quello, che i membri della Società
di S . Francesco di Sales fanno a pro dei giovanetti .
In quanto poi alla dipendenza, dipendano esse da
voi e dai vostri successori a quella guisa, che le
Figlie della Carità di S . Vincenzo de' Paoli di-
pendono dai Lazzaristi . In questo senso formo-
late le loro Costituzioni e cominciate la prova .
Il resto verrà in appresso . »
Di qui si vede che tanto i Salesiani quanto le
Suore di Maria Ausiliatrice e i Cooperatori e Co-
operatrici Salesiane debbono riguardare il grande
Pontefice Pio IX per loro insigne benefattore .
La novella Madre ricevette la nomina all'alta
sua carica con segni della più grande umiltà, non
disgiunta da una confidenza illimitata in Colui,
che può tutto, o nelle cui mani anche gli istru-
menti più inetti possono fare un gran bene .
Da quel dì la degna Superiora si mise con
maggior fervore ad animare le sue figlie per la
via della perfezione religiosa e coll'esempio e colla
parola . Era bello l'udirla, specialmente nelle con-
ferenze, che teneva loro ogni Domenica, con quale
energìa e con quale amore ella parlava delle va-
rie virtù, che doveano praticare . Spiegava loro la
bellezza ed i pregi dell'umiltà, dell'obbedienza re-
ligiosa, della mortificazione interna ed esterna, e
ciò faceva con tanta abilità e con tale santa un-
zione, che tutte le innamorava di farsi sante . A
fine poi di mostrare che ella non le spronava a
cose impossibili, ne insegnava la pratica coll' e-
sempio suo , sicchè persuadeva ed incoraggiava
anche le più timide e sfiduciate . Quale candela-
bro splendidissimo, mostrava a ciascuna la luce
del sue buone opere . Quindi tu l'avresti veduta
non solo puntuale alla cappella , e prima negli
esercizi di pietà , ma eziandio fra le più as-
sidue al lavoro , mortificatissima in tutti i suoi
sentimenti, schiva dei propri comodi e delle pro-
prie soddisfazioni sì spirituali sì temporali, de-
siderosa ed amante solo di Dio e delle cose del

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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cielo ; vivente insomma la pura vita dello spi- nobbe appieno quanto amore nutrisse la buona
rito . Attentissima era soprattutto ad esigere l'os- Madre per le sue figlie ; chè, malgrado la sua e-
servanza della Regola, e a non lasciare introdurre nergica volontà, non potè nascondere quanto sof-
abusi nè grandi nè piccoli, i quali paragonava frisse il suo cuore nel doverle per la prima volta
ai fori di una barca, che, riempiendosi a poco a allontanare da sè . Ebbe tuttavia la fortezza di ac-
poco di acqua, mette a pericolo la vita di quelli, compagnare la piccola squadra per buon tratto di
che vi si trovano dentro . Quindi se per caso in- via . Nel lasciarle disse : Andate, o figlie, e vi
travvedeva nella Comunità una qualche infrazione consoli il pensiero, che nella nuova Casa trove-
alla Regola, ovvero il principio di qualche abuso, rete lo stesso Sposo e la stessa Madre, che sono
oh ! allora bisognava sentirla! Erano così ener- Gesù e Maria . »
gici i suoi detti, sì penetranti le sue parole, che,
Intanto il nuovo Istituto cominciava a farsi co-
giungendo sino al profondo del cuore, commoveva noscere in mezzo alla società ; le giovani postu-
ed eccitava ognuna al primo fervore . Con tutto lanti affluivano da molte parti alla Casa di
ciò non si ha da credere che, possedendo una virtù Maria Ausiliatrice, e il numero delle Suore, an-
così sublime , essa fosse aliena dalle oneste ri- dando di anno in anno aumentando, porgeva oc-
creazioni e tutta seria e schiva della conversazione ; casione alla Madre Generale di aprire nuove Case
era anzi molto gioviale , e di una compagnia di sue figlie , desiderose di fare vie meglio co-
piacevolissima . Allorchè la sua gracile comples- noscere ed amare Gesù Cristo e la SS . Vergine,
sione glielo permetteva, era sempre fra le più a- Aiuto dei Cristiani .
nimate nei divertimenti , e quasi direi l' anima
Pertanto il 9 febbraio del 1876 la zelantissima
della ricreazione , tanto colle Suore quanto colle Religiosa partiva con tre altre Suore alla volta
giovani educande .
di Bordighera, presso Ventimiglia, per quivi fon-
Non sono poi a tacersi le rare doti, di cui il dare una nuova Casa , con apposita scuola alle
Signore aveala adorna per la- direzione delle a- fanciulle cattoliche, insidiate nella fede dai vicini
nime . Bastava vedere poche volte una persona, protestanti . Ed oh! quante candide colombe ella
per conoscerne tosto i buoni o cattivi sentimenti, conservò e ricondusse nel sicuro nido della Chiesa
da cui era animata . Pareva veramente che avesse cattolica per mezzo delle sue Figlie !
il dono della discrezione degli spiriti . Più volte
Alla casa di Bordighera tenne dietro quella di
riuscì a smascherare le imposture di certe anime, Torino in Valdocco colle scuole quotidiane e do-
che la facevano da santocchie, ed erano già riuscite menicali e coll' Oratorio festivo, frequentato da
ad ingannare molti . Se poi tra le sue figlie ne parecchie centinaia di ragazze della città , con
scorgeva alcuna chiamata ad una speciale santità, grande loro vantaggio morale e religioso .
era tutta cuore per guidarla nella difficile via ,
Nell'ottobre dello stesso anno l'instancabile Suor
crescendola ad uno spirito forte, staccato da tutto Maria Mazzarello , assecondata e diretta dal Su-
o da tutti, persino dalle consolazioni più sante, e i periore dei Salesiani, inviava altre sue Figlie ad
coll'aiuto dello Sposo celeste le faceva toccare in aprire una Casa nella città di Biella, chiamatevi
breve tempo le alte cime della perfezione .
da Sua Eccellenza Rev . ma Mons . Basilio Leto .
Sotto la guida di così esperta maestra di spi- Nel tempo stesso un nuovo drappello ne indiriz-
rito non poteva a meno di fiorire il nuovo Isti- zava alla città di Alassio .
tuto, che in breve s'ebbe un bel numero di Suore
Venivano in seguito altre e poi altre Case, A-
accese del desiderio di cooperare alla salute delle sili d'infanzia, Scuole, Oratorii festivi , Educa-
anime, e di far conoscere a tutto il mondo, se torii, Orfanotrofii, Spedali in Piemonte , in Li-
fosse possibile, quanto sia dolce l'amare e ser- guria, in Sicilia, in Francia, che troppo lungo
vire il Signore . Tra queste teneva sempre il primo sarebbe il qui nominare . Che più ? Allo zelo della
posto la Superiora . Talora in mezzo alle Suore prima Generale del novello Istituto di Maria Au-
usciva in queste ed altre consimili espressioni : siliatrice non bastavano più i paesi vicini . Quindi
« Oh! quanto mi stimerei, fortunata, se potessi è che dai Salesiani fatta consapevole del grande
trovarmi in mezzo alle povere figlie del popolo ! abbandono, in cui si trovano tante povere fan-
Vorrei istruirle, educarle, santificarle ; vorrei far ciulle nelle lontane regioni dell' America , sino
loro conoscere la vanità del mondo ; vorrei ac- colà ella estese i suoi pensieri e le sue solleci-
cenderle d'amor di Dio ; vorrei insomma adope- tudini . Per la qual cosa da lei infervorate ben
rarmi a riempiere di loro il Paradiso . »
30 Suore di Maria Ausiliatrice spontaneamente
Il buon Dio non tardò e porgere alla Madre non solo si esibirono, ma partirono animosamente
ed alle Figlie propizia l'occasione di soddisfare a pel nuovo mondo, allo scopo di guadagnare anime
questo santo desiderio .
alla religione ed alla civiltà ; anzi, emulando l'ar-
L'anno 1874 le Figlie di Maria Ausìliarice ven- dore delle sacre Vergini di altri antichi e bene-
nero chiamate ad aprire la prima Casa a Borgo meriti Istituti religiosi, non dubitarono di portarsi
S . Martino nella Diocesi di Casale Monferrato, tra gli stessi barbari, e per le prime penetrarono
per coadiuvare coll'opera loro i confratelli Sale- coi Salesiani sino nell'interno dell'inculta ed ine-
siani a vantaggio della gioventù . Era il giorno 8 splorata Patagonia . Se una tale generosità di pro-
di Ottobre di quell' anno, e quattro Suore parti- posito merita una giusta lode alle Figlie, un ben
vano da Mornese per recarsi a dare principio alla alto encomio va pur tributato alla Madre, che
novella Casa . Le Suore destinate erano fra le colla savia sua direzione, coll'ardenza del suo a-
più anziane, ed avevano per Direttrice la sorella more per Dio e pel prossimo, seppe così santa-
della Superiora stessa . In questa occasione si co- mente educarle .

2.2 Page 12

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STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
PARTE SECONDA .
CAPO VI .
Lo svenuto - I lazzaretti e le sassate - Uno dei
primi colerosi - Singolare scoperta di una ma-
lata - Tuttì preservati - L'unico caso di coléra
- Il ringraziamento - Gli orfanelli delle vittime
- Lettere del Sindaco .
E pregio dell'opera, che segnaliamo qui alcuni
fatti, avvenuti tra di noi, durante l'imperversare
del coléra sopra descritto .
E primieramente non si ha da credere che ai
giovani infermieri, dei quali abbiamo parlato, non
toccasse di fare da principio un supremo sforzo,
per superare la paura e vincere se stessi ; ché si
errerebbe a partito . Vive tuttora uno di quei 14,
che pei primi diedero il proprio nome, e si acco-
starono coraggiosarnente al letto dei colerosi , il
quale basterebbe di per sé a farci comprendere la
violenza, che fu loro necessaria, per applicarsi a
quell'opera , e durarla sino alla fine . Imperocchè
la prima volta che egli pose piede nel lazzaretto,
al vedere gli atti, che facevano i colpiti dal ter-
ribile morbo, al mirarne le faccie livide e inca-
daverite, gli occhi incavati e semispenti, al ve-
derli sopratutto a spirare in orribil modo, ci fu
preso da tanto spavento, che divenne pallido al
pari di loro, gli si oscurò la vista, gli mancarono
le forze, e svenne . Fortunatamente si trovava con
lui D . Bosco, il quale, accortosi del caso, lo trat-
tenne dal cadere a terra, lo trasportò all'aria li-
bera, e lo fece tosto confortare con apposita bi-
bita ; ché altrimenti il poverino sarebbe forse stato
giudicato per assalito dal coléra , e messo cogli
altri infermi .
Veramente non di poco coraggio era d'uopo es-
sere fornito, per raggirarsi intrepido tra quei luo-
ghi di lutto e di morte . Imperocché oltre gli stra-
zianti dolori, a cui erano in preda tanti poveri
malati, restringeva il cuore per alta compassione
il vederli, non appena spirati, trasportare nel vi-
cino deposito, e quasi subito trasferire al cimi-
tero e sotterrare . Talvolta parevano ancor vivi, e già
venivano collocati tra i morti . In un lazzaretto ,
ove servivano i giovani dell'Oratorio, avenne tra
gli altri questo episodio . Si era da poco trasfe-
rito nella vicina camera mortuaria un cadavere ,
quando il custode viene nella infermeria e dice al
medico : « Signor dottore, quel tale si muove an-
cora ; dovremo forse riportarlo qui ? - Lascialo
pur là, rispose burlescamente il medico ; bada solo
che non ti scappi . » Quindi ognuno può imma-
ginarsi quale sangue freddo, o, per meglio dire,
quale fortezza d'animo fosse necessario possedere,
per assistere impavidamente a consimili scene .
Nei primi giorni poi, non solo era mestieri ren-
dersi superiore alla paura del morbo e della morte,
ma delle minacce altresì di certa gente . Qui giova
sapere che i lazzaretti, quantunque venissero im-
piantati nei sobborghi e fossero una saggia prov-
videnza , tuttavia erano mal visti, anzi abborriti
e dai malati e da coloro, che ne avevano le abi-
tazioni vicine . I primi erano dominati dal pregiu-
dizio, che in quei luoghi si morisse più presto e
si facesse anche morire, mediante l'acquetta ; i
secondi temevano non senza ragione che il laz-
zaretto corrompesse più facilmente l' aria all' in-
torno, e mettesse a repentaglio la loro vita . Per-
ciò, non avendo potuto impedire che vi fossero
aperti, taluni si argomentarono di farli chiudere
o renderli inutili, per vie altrettanto vili, quanto
illegali . Pertanto in Borgo S . Donato, come pure
altrove, una turba di monellacci del vicinato prese
il partito di atterrire quanti si presentavano a ser-
vizio degli infermi colà ricoverati , lusingandosi
che non se ne sarebbero portati altri, qualora niuno
si ardisse di recarsi a curarli ed assisterli . A que-
sto intento . quei malevoli cominciarono colle mi-
nacce, indi scesero persino alle busse ed alle sas-
sate, sicché per portarsi al lazzaretto o partirne,
specialmente di notte, convenne per alcun tempo
farsi scortare dalla pubblica forza . Ed era appunto
una delle prime sere, quando due dei nostri, tra
cui il chierico Michele Rua , se la videro assai
brutta ; poiché usciti dal lazzaretto, allorché fu-
rono in una oscura discesa diretti verso l'Orato-
rio, odono una incomposta salva di urli e di fi-
schi , misti alle grida di dàgli dàgli . Né bastò ;
perocché quei dissennati , dato di piglio a ciot-
toli, di cui abbondava il sito , ne diressero alla
loro volta tale una tempesta, che i due giovani,
infermieri dovettero alla prestezza delle loro gambe
e al fortunato incontro di due guardie daziarie ,
se non ne furono raggiunti, malconci e pesti .
Non ostante questa disumana accoglienza, si con-
tinuò a recarsi al lazzaretto finché ne fu bisogno .
In appresso si raffreddò l'ira dei vicini, rimanendo
solo l'ammirazione di tutta la città .
Degno pure di particolare ricordo ci sembra l'a-
iuto prestato ad uno dei primi colerosi . Nel mat-
tino del 16 di agosto, festa di s . Rocco, compa-
trono di Torino , una persona viene all' Oratorio
dicendo che , seduto sopra la riva del prato dei
fratelli Defilippi, già campo dei nostri convegni,
stavasi un povero uomo in preda a dolori, e do-
mandava soccorso . Don Bosco chiama tosto il gio-
vane Carlo Tomatis e con lui si porta sul luogo .
Colà trova difatto un operaio colto poc' anzi dal
morbo micidiale , mentre stavasi mangiando un
melone, di cui aveva ancora d'accanto un mezzo .
Alcuni curiosi lo stavano osservando con aria di
spavento ; ma niuno osava dargli la mano, tanto
era il panico terrore, onde tutti erano compresi .
Fattoglisi da presso , Don Bosco lo conforta con
incoraggianti parole, indi aiutato dal predetto gio-
vane lo alza e lo rimette in via . Il povero uomo
per qualche tratto poté ancora muovere le gambe
e camminare ; ma arrivato ad un certo punto fu
assalito dal granchio e da dolori così gagliardi ,
che si diede come corpo morto . Fu d'uopo allora
sollevarlo di viva forza e portarlo come un cada-
vere . Giunti al lazzaretto, gli si prodigarono tosto

2.3 Page 13

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le prime cure, gli si amministrarono i Sacramenti,
e a mezzogiorno egli non era più .
Di un altro fatto alquanto singolare, e fors'an-
che prodigioso , vogliamo pur far cenno, ed è il
seguente . In una casa , situata in via Cottolengo
non lungi dal pio Istituto del Rifugio , portavasi
a lavorare una buona, ma povera donna . Ella vi
rimaneva lungo il giorno, e nella sera, eccettuate
rarissime volte, ritornava a casa sua . Per como-
dità di lei il padrone lasciava a sua disposizione
un oscuro stanzino presso al solaio , dove quella
riponeva qualche oggetto di sua spettanza, e pren-
deva un po' di ristoro . Or bene , il giorno 8 di
settembre, festa della Natività di Maria Vergine,
un giovanetto dell' Oratorio , del quale dovremo
occuparci a suo tempo , si presenta in quel sito
e domanda al padrone : « Vi è forse qui alcuna
persona presa dal coléra ? - No, per grazia di
Dio, qui non ve n'è alcuno, rispose colui . - Ep-
pure qui ci deve essere qualche infermo che sta
male, riprese il giovanetto . - Scusa , buon ra-
gazzo , conchiuse il padrone, tu avrai presa una
casa per un'altra ; ma qui in fede mia siamo tutti
sani e fuori di letto . » Ad una negativa così re-
cisa il nostro fanciullo se ne esce di là un mo-
mento, dà uno sguardo all'intorno, e poi rientra
ed:«icalpron Mi faccia il favore di os-
servare attentamente , perché in questa casa vi
deve essere una malata . » A questa graziosa in-
sistenza quell' uomo accondiscese a fare una vi-
sita per la sua casa . Insieme col giovanetto passa
dall'una all'altra stanza, finché giunge eziandio in
quel nascosto bugigattolo . Colà appunto con sua
dolorosa sorpresa egli trova rannicchiata quella
povera donna, ridotta agli estremi di vita . Cre-
deva il padrone che la sera innanzi , secondo il
solito, ella si fosse recata a casa, ed invece sa-
litavi forse per un po' di riposo era stata colpita
dal coléra all'insaputa di tutti . Le si chiamò su-
bitamente il Sacerdote, il quale, confessata che
l'ebbe , ed amministratale l'Estrema Unzione, la
vide spirare nel bacio del Signore .
Noi passiamo qui sotto silenzio varii altri fatti
per toccare di uno, che ci riguarda molto da vi-
cino . In quel tempo i giovani del nostro Ospizio,
compresovi D . Bosco e sua madre, formavano già
una famiglia di quasi cento persone . Orbene, posti
in un sito, dove il coléra infierì così crudelmente,
che, a nostra destra, a sinistra e di fronte, ogni casa
ebbe a piangere i suoi morti, dopo circa quattro
mesi, passato il flagello, noi ci contammo, e di
tanti che eravamo non uno mancava . Il morbo ci
aveva serpeggiato attorno, erasi avanzato sin sulla
porta dell'Oratorio, era penetrato anzi nella stessa
camera di Don Bosco ; ma parve che una mano
invisibile gli additasse di retrocedere, ed egli ob-
bedì, rispettando la vita di tutti . Cosa poi, la quale
faceva stupire, era il vedere i giovani, che in quel
tempo eransi consacrati al servizio degli infermi .
Erano essi così sani, vegeti e prosperosi, che pa-
revano aver passati quei giorni, non già tra le
esalazioni mefitiche dei lazzaretti e delle case ap--
pestate, ma in campagna deliziosa e salubre , in
seno alle vacanze ed al riposo . Quindi tutti quelli,
che conoscevano la cosa, n'erano maravigliati, e
noi più di ogni altro ; ed era impossibile non i
scorgere in quel l'atto la pietosa mano di Dio, che
ci aveva visibilmente protetti .
Abbiamo accennato di sopra, che il morbo era
penetrato sin nella camera di D . Bosco ; dobbiamo
aggiungere che ancor lo assalì . Infatti, ci rac-
contò la madre sua Margherita , che una sera ,
dopo un giorno di grande strappazzo , egli , po-
stosi in letto, sentissi sorpreso da una grande de-
bolezza in tutta la vita ; poscia dal freddo e dal
granchio ai piedi e alle gambe ; insomma da tutti
i segni precursori del gran nemico . Che fare ? Te-
mendo forse di spaventarci, se domandava aiuto,
egli si prestò da se stesso il servizio solito a pre-
stare ai colerosi . Laonde , tenendo con ambe le
mani la coperta e le lenzuola, ei si diede a fre-
gare l' uno coll' altro e a dimenare i piedi e le
gambe con tanta forza nel letto , che , dopo un
quarto d'ora, stanco ed oppresso dalla fatica, tutto
il suo corpo era immerso in un sudore . In quello
stato D . Bosco si addormentò, svegliandosi al mat-
tino senza alcun male . Fu questo l'unico caso di
coléra, che avessimo tra noi .
Cessato che fu intieramente il malore in città
e nel suo territorio , D . Bosco volle che noi ne
rendessimo vive grazie al Signore, per avercene
così amorosamente difesi . A questo fine venne fis-
sato l'otto di dicembre, solennità dell'Immacolato
Concepimento di Maria Vergine, che in quel giorno
stesso l'immortale Pontefice Pio IX, nella Basilica
Vaticana, circondato da 200 tra Cardinali, Patriar-
chi, Arcivescovi e Vescovi, accorsi anche da lontane
parti del mondo, proclamava solennemente dogma di
fede . Nel mattino di quel dì memorando, i giovani
dell'Ospizio e molti dell'Oratorio festivo si accosta-
rono divotamente ai Santi Sacramenti della Con-
fessione e della Comunione ad onore di Maria
Immacolata , che aveva certamente pregato per
noi, e copertici col manto della sua bontà di Ma-
dre . Nella sera poi D . Bosco con apposito discorso
preparò gli animi nostri al rendimento di grazie .
Parlò in modo conveniente e a noi adattato del
caro mistero , definito in quel dì quale verità di
fede ; disse poscia della bontà e potenza di Ma-
ria a pro de' suoi divoti ; e infine passò a dire
come, scomparso ormai ogni pericolo del coléra,
noi fossimo in dovere di ringraziare il Cielo per
avercene preservati . D . Bosco paragonò il pas-
saggio del coléra nei nostri paesi al passaggio del-
l'Angelo sterminatore in Egitto ; e per farci me-
glio comprendere l'insigne benefizio, che ci aveva
fatto il Signore, egli ci descrisse varie scene do-
lorose, avvenute in più luoghi della Liguria, del
Piemonte, in Torino stessa, e in alcune case del
nostro vicinato . « Sì, così egli terminò, sì, miei
cari figli, ringraziamo Iddio, chè ne abbiamo ben
donde ; poiché, come voi vedete, Egli ci ha con-
servati in vita tra mille pericoli di morte . Ma,
affinché il nostro ringraziamento gli riesca più
gradito, uniamolo con una cordiale e sincera pro-
messa di consecrare a Lui solo il resto dei no-
stri giorni , amandolo con tutto il cuore , prati-
cando la Religione da buoni cristiani, osservando
i comandamenti di Dio e della Chiesa, fuggendo
insomma il peccato mortale , che è un morbo

2.4 Page 14

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infinitamente peggiored.el»coérapest
Ciò detto, egli intonò i . Te Deum, e i giovani
ne proseguirono il canto col più vivo trasporto di
riconoscenza e di amore .
Porremo fine a questo capo con un ultimo fatto .
E qui primieramente siamo lieti di tributare una
ben meritata lode al Municipio Torinese di allora,
il quale non soltanto usò le più sollecite cure e
per prevenire e per scemare i tristi effetti del
malore pestilenziale ; pubblicando per tempo savie
regole d'igiene, creando lazzaretti qua e colà , e
sopratutto provvedendo alla cura ed all'assistenza
dei malati ; ma pur col soccorrere a tanti poveri
fanciulli di mano in mano, che venivano orbati dei
loro parenti . A questo benefico scopo egli aperse
provvisoriamente un Orfanotrofio presso la Chiesa
di S . Domenico , dove provvide albergo , vitto e
vestito ad un gran numero di orfanelli , i quali
senza di questa caritatevole misura sarebbero stati
in quel terribile frangente abbandonati sopra di
una strada . Si fece di più ; poiché il Sindaco non
fu pago che quei poveri fanciulli fossero provvi-
sti delle cose necessarie al corpo, ma pensò ezian--
dio alla cultura della mente e del cuore, e quindi
pregò D . Bosco che volesse assumersi l'uffizio di
loro institutore . Non occorre il dire con quanto
piacere il nostro buon padre assecondasse il lo-
devole desiderio del Capo del Municipio di To
rino . Per la qual cosa egli prese a dividere il suo
tempo tra i colerosi e i poveri orfanelli, passando
varie ore del giorno con essi ; anzi, affinché aves-
sero la necessaria istruzione, scelse alcuni dei gio-
vani dell' Oratorio più abili , e li destinò a fare
loro scuola in ore determinate , ed ammaestrarli
nella Dottrina cristiana .
Così praticossi sino al mese di novembre, quando
il Municipio chiuse l' Orfanotrofio , e ne affidò i
fanciulli parte ad uno e parte ad un altro Istituto
di beneficenza . Venti dei più piccini furono con-
segnati a D . Bosco , e da quel giorno divennero
nostri compagni ed amici . Formavano essi una
classe a parte , che per celia noi chiamavamo la
classe bassignana, perché composta dei più pic-
coli o bassi. Alcuni di loro, imparata che ebbero
una professione, uscirono poscia dall'Ospizio ; altri
vi rimasero e vi rimangono tuttora , affezionati
sempre a colui, che divenne loro secondo padre .
La istruzione impartita agli orfanelli di S . Do-
menico, e il ricovero di una buona parte di loro
nel nostro Ospizio di S . Francesco di Sales, fu-
rono due atti, che gradirono altamente al Comi-
tato di pubblica beneficenza stabilitosi in quel
tempo pei poveri colerosi di Torino, e il Sindaco
ne scriveva a D . Bosco lettere , che per debito
di storici vogliamo qui riprodurre .
« Città, di Torino - Torino, addì 7 dicembre 1854 .
» ILL .mo SIGNORE,
» Il Sindaco sottoscritto, a nome del Comitato
di pubblica beneficenza pei poveri colerosi e loro
famiglie , recasi a doverosa premura di rendere
alla S . V . Ill .ma le più distinte grazie pel nobile,
e generoso di Lei concorso prestato coll' istruire
quei poveri orfani, che vennero temporariamente
ricoverati nell'Orfanotrofio di S . Domenico, i quali
non mancheranno al certo di innalzare preci a Dio
pel loro degno istruttore .
» Nell'adempiere lo scrivente all'affidatogli in-
carico, si pregia nel suo particolare di rinnovarle
i sensi della sua più distinta stima e considera-
zione .
» Il Sindaco Presidente
NOTTA . »
In altro foglio in data del 4 dello stesso mese,
nel pregare che ei fa D . Bosco, che voglia acco-
gliere nel suo Istituto un nuovo orfanello per nome
Andrea Fioccardi , il medesimo sig . Sindaco ag-
giunge : « Coglie il sottoscritto questa opportu-
nità, onde ringraziare la S . V ., a nome del Co-
mitato a tal fine istituitosi, pel concorso da Lei
prestato nel ricoverare quei poveri orfani, di cui
i genitori rimasero vittima del fatal morbo, che
per circa quattro mesi afflisse la nostra città e
territorio (1) . »
I fatti sopra esposti, e questi documenti del Mu-
nicipio di Torino, sono una non dubbia prova del
vantaggio, che apportava sin d'allora l'Istituzione
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales ; vantag-
gio, il quale dopo 28 anni non e punto scemato, che
anzi col favore di Dio e dei buoni continua , e-
steso oggimai , non più ad un luogo solo, ma a
più di 140 tra Italia, Francia, Spagna ed Ame-
rica .
UNA DISGRAZIA .
Nella lettera indirizzata ai Cooperatori e alle
Cooperatrici , da noi pubblicata nel Bollettino di
Gennaio, D . Bosco tra le altre cose diceva loro
« Io sarei ben disposto ad attenermi al consiglio
di sospendere altre opere buone, ma a patto che
il demonio ed i suoi seguaci sospendessero anche
le loro opere malvagie . Ma siccome essi fanno il
contrario , così vi dico in verità che neppur io
posso fermarmi, e tiro innanzi appoggiato alla di-
vina Provvidenza e alla vostra carità . »
Queste parole tornarono molto amare al demonio,
il quale per vendicarsene tentò di fare contro di
lui quello , che colla divina permissione fatto
aveva contro il pazientissimo Giobbe . Ecco di che
si tratta .
I nostri lettori sapranno che tra le Case Sale-
siane vi ha pure una cartiera nel paese di Mathi
Torinese, destinata a provvedere la carta per i-
stampa alle nostre tipografie di Torino, Sampier-
darena, Nizza Marittima e Buenos-Aires ; poiché
i libri che vi s'imprimono e si diffondono a be-
nefizio della istruzione del popolo ascendono a più
milioni di copie all'anno .
In detta fabbrica erano impiegati varii giovani
e uomini addetti al nostro Istituto , ed una ses-
santina di persone ed operai del paese, che dal
proprio lavoro provvedevano il pane a se stessi e
(1) Vedi opuscolo : L' Oratorio di S. Francesco di Sa-
les, Ospizio di beneficenza, appendice n . 3, Torino Tipo-
grafia Salesiana, 1879 .

2.5 Page 15

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alle loro famiglie . Alcuni vi attendevano anche di noscenti di Giobbe un vivo desiderio di aiutarlo ;
notte , quali presso la macchina a vapore, e quali e quindi con una gara amorevole gli uni porta-
in uno o in altro indispensabile uffizio .
vangli una pecora, gli altri un agnello, quegli un
Or bene, il 3 dell'or passato febbraio, .verso le
cinque e mezzo del mattino, si ode un gran colpo,
che scuote e atterrisce tutto il paese . Orribile a
dirsi ! Mentre due operai esterni, praticissimi del
loro mestiere , lavoravano , intorno alla mac-
oggetto d'oro, questi un altro dono : Et consolati
sunt eum ; et dederunt ei unusquisque ovem
unam, et inaurem auream unam (1) . Per que-
sto modo Giobbe ritornò nel suo stato primiero e
più florido ancora, e riprese ad essere, come prima,
china, scoppia d'improvviso una caldaia a vapore, l'occhio del cieco, il consolatore degli afflitti, il pa-
entro cui cuocevano gli stracci ; fa saltare in aria dre degli orfani .
le volte , i muri, il tetto della casa ; sconquassa
Noi speriamo che i nostri caritatevoli Coope-
tutto il macchinismo della fabbrica, e, quello che ratori e Cooperatrici non vorranno essere da meno
è più deplorabile, seppellisce e schiaccia i due po- di quell'antica gente . Essi sapranno tenere da conto
veri uomini, rendendoli informi cadaveri . Disgra- del fatto loro ; non faranno spese inutili, e s'indu-
zia più grande non ci accadde giammai . Impe-
rocchè nella notte del 2 dicembre del 1852 ci
cadeva la nuova casa in costruzione del nostro O-
spizio di S . Francesco di Sales, ma non ci faceva
alcuna vittima . Nel mese di agosto del 1856 si
rovesciavano ben quattro piani del resto della fab-
brica , che si stava allora innalzando , ma niuna
persona vi era colta . Ma ultimamente, oltre la ro-
strieranno per mettersi in grado di concorrere in
qualche modo a medicarci questa ferita .
Essi potrebbero eziandio cooperare a quest'o-
pera di cristiana e civile beneficenza col diffon-
dere libri da noi pubblicati , coll' associarsi alle
Letture Cattoliche, col procurarci altri associati,
e col mandare il saldo dell'associazione , qualora
non lo avessero ancor fatto .
vina della casa, si ebbe a deplorare la morte di
due uomini .
Il buon Dio per altro nel permettere questo sfogo
di rabbia al nemico di ogni bene non si dimen-
SOCIETÀ APOSTOLICA ISTRUTTIVA .
ticò della sua bontà e misericordia ; poiché, se mai
Raccomandiamo la Società Apostolica Istrut-
lo scoppio fosse accaduto anche solo un'ora dopo, tiva , il cui scopo consiste in un generale Apo-
quando cioè tutti gli operai si trovavano sul lavoro, stolato per l'istruzione accoppiata all'insegnamento
non si può calcolare quanto più grande sarebbe
stata la disgrazia! Ma ciò non fu ; ne sia benedetto
il Signore .
E benedetti sieno pure tutti coloro , che con-
dei doveri di religione . Consacrata al S . Cuore di
Gesù , è posta sotto la protezione di Maria SS .,
Regina degli Apostoli . Benedetta dal S . Padre,
incoraggiata da Eminentissimi Cardinali e Pre-
corsero in quei giorni a lenire il nostro dolore ;
benedetto il Sindaco e il Municipio di Mathi, che
soccorse le famiglie orbate dei loro capi ; bene-
lati, è distinta in tre gradi o categorie di soci .
I fedeli d' ogni età e d' ambo i sessi possono
essere iscritti al terzo grado, i cui Regolamenti
detti quei coraggiosi, che dimentichi di se stessi,
e come prodighi di loro vita si prestarono vo-
lenterosi a cercare e trarre di sotto alle ruine le
saranno spediti gratis ad ogni richiesta . L'organo
di detta Società è il Monitore Romano , Bollet-
tino istruttivo illustrato, che si pubblica in Roma
povere vittime ; benedetti i padroni e i lavoranti
delle vicine fabbriche, che al domani diedero un
due volte al mese, al prezzo annuo di sole L . 2,50 .
La stessa Società è anche in grado di stampare
attestato di vera fratellanza coll' accompagnare l buone pubblicazioni a prezzi mitissimi . Sono pre-
all'ultima dimora le spoglie mortali dei compianti gati specialmente i RR . Parroci a farsi coopera-
operai . Sì, il buon Dio tutti li benedica, e tenga
tori di questa impresa eminentemente cattolica col
da loro lontane consimili disgrazie .
fondare sezioni parrocchiali a tenore dei regola-
Intanto si capirà facilmente che il danno mate- menti del III grado .
riale arrecatoci è assai grave . Per ripararlo, occorre
Non solamente il I grado di detta Società, che
nientemeno che rifabbricare la casa, provvedere
nuove macchine, acquistare nuovi attrezzi . O fare
così, o darla vinta al demonio, cessando o dimi-
nuendo pubblicazioni, che spargono in mezzo al po-
si dedica esclusivamente a questo santo scopo, è
in piena azione, ma anche il III grado è già stato
introdotto in diverse diocesi d'Italia e dell' E-
stero .
polo i semi della vera civiltà, col sostenere la reli-
Per ogni informazione e richiesta dirigersi alla
gione e il buon costume . Dovremo darla vinta a
satana ? Non mai . Abbiamo solo bisogno, che
altri ci aiuti .
Direzione generale in Roma, casa di S . Bri-
gida, piazza Farnese 96 .
E qui ricordiamo di buon grado quello che ac-
cadde al santo Giobbe . Rubati gli armenti, uccisi
i servi , rovesciate le case, schiacciati i figli ; e LA POVERTÀ RICCA D'OPERE GENEROSE .
tutto questo , come ci racconta la sacra Bibbia ,
fu cagionato dal demonio, col permesso di Dio, che
Acconcissimo all'educazione dell'operaio si pre-
volle far prova del suo servo . Ma ben presto il senta il libretto portante questo titolo, dalla no-
Signore fece risplendere la sua bontà ; ebbe stra tipografia testé pubblicato . E un libro fatto
compassione di lui, dice il sacro Testo, e gli rendè proprio per il popolo , e scritto da Francesco
il doppio di quello , che gli era stato rapito .
Difatto Iddio pose in cuore agli amici, ed ai co-
(1) Job. cap . ultim .

2.6 Page 16

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Gallo, Tenente nel R . Esercito . Ecco come lui
stesso nella prefazione a tal proposito scrive .
« I fatti che espongo in questo libro non sono
creati dall'immaginazione, ma reali . Alcuni avven-
nero sotto i miei occhi, e io stesso ne fui parte ;
altri mi furono narrati da testimoni oculari . In
essi si vedrà quanto le persone più umili e igno-
rate, educate dalla Religione Cristiana , possono
essere utili al prossimo, necessarie alla società ,
grandi al cospetto di Dio . Esse passarono sulla
scena del mondo senza vantarsi, senza pretendere
ricompense, senza credersi da più degli altri ; anzi,
quanto più furono caritatevoli, si reputarono più
inutili e più pigre nel ben fare . Non dissero nem-
meno una volta : - Feci il mio dovere ; - ma
temettero sempre di non averne fatto neppure una
piccola parte ; imperocché ebbero costantemente
davanti agli occhi un modello di carità così per-
fetto in tutto, che nel profondo del loro cuore si
stimarono quasi dà meno del nulla . Se ebbero le
loro debolezze , come tutti ne abbiamo, non eb-
bero mai quella di ricordarsi del bene che fecero ;
e in questo splende di luce purissima la santità
della nostra Religione, che infonde un si grande
amore per gli altri, e ne permette così poco per
noi stessi . Quando si ha lavorato tanto da non
poter più alzare un braccio, non si crede di aver
fatto abbastanza, ma di non saper adoperare l'e-
nergia che ci diede il Creatore, per correre verso
la fine a cui ci chiamò . E questo è vero . Un uomo
che conosca la sua dignità, non deve mai essere
stanco , non deve mai credere d'aver fatta tutta
la sua parte . La ricompensa che è preparata alla
virtù è tanto grande, che non è mai troppo ciò
che faremo per conseguirla .
Io cercai le persone più oscure, sia per glori-
ficare , se mi è possibile , il loro nome, che per
mostrare ai grandi quanto devono essere benefici,
ed ai piccoli come possono nobilitare la loro po-
vertà . Voglia Iddio concedermi la grazia che io
non abbia scritto invano . »
Contiene i seguenti racconti : - Bianca Maria
Maggiani - La vera amicizia - Il soldato
cristiano - La sapienza d'un calzolaio - Le
glorie dei grandi e dei popolani - Peripezie
di un avaro - Bianchina Parodi, ossia la ca-
rità verso i parenti.
É un volume in 16 ° piccolo, su carta distinta,
di pag . 308, e vendesi dalla Libreria Salesiana in
Torino, e da quelle di S . Vincenzo in S . Pier d'A-
rena e dell'Oratorio di S . Croce in Lucca, a be-
neficio dei giovani operai raccolti ed educati negli
Istituti Salesiani delle stesse città . Prezzo L . 2,
legato in tela per premiazioni L . 2,70 .
che ci aiuteranno, affinché questo dise-
gno sia realizzato al più presto possibile .
Lo facciano eglino conoscere nei
proprii paesi , e se ne servano per
eccitare qualche persona a compire un
atto di carità e di religione , a fare
una qualche elemosina ad onore del
Sacro Cuore di Gesù, fonte di amore
e di misericordia .
Ciascuno ricordi a se stesso e agli
altri le belle promesse fatte dal divin
Cuore a' suoi divoti . Se Egli assicura
di benedire le abitazioni , dove sarà
esposta ed onorata la sua immagine ,
quali grazie non verserà mai sopra
di coloro, che si adopreranno ad eri-
gergli una Chiesa?
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Per concessione pontificia, in data del 9 di mag-
gio 1876, ogni Cooperatore ed ogni Cooperatrice
può guadagnare tutte le Indulgenze dei Terziarii
di S . Francesco di Assisi, tanto plenarie, quanto
parziali .
Fra le altre può acquistare Indulgenza plena-
ria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze nel
corso del giorno , mediante la recita di sei Pa-
ter, Ave e Gloria, secondo la mente del Sommo
Pontefice . E queste indulgenze , applicabili alle
anime purganti , le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza bi-
sogno di Confessione e Comunione, purché sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un' altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche Chiesa o pubblico
Oratorio, pregandovi secondo la mente del Som--
mo Pontefice .
DISEGNO DELLA CHIESA DEL SACRO CUORE .
In questo N .° va unita una copia
del disegno della Chiesa del Sacro
Cuore di Gesù in Roma .
Noi l'offriamo ai nostri caritatevoli
Cooperatori e Cooperatrici , e speriamo
Mese di Aprile.
2. Tutti i giorni della Settimana Santa dal 2
al 9 .
24 . S . Fedele da Simmaringa .
28 . S . Paolo della Croce .
Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
Tip . di San Vincenzo De' Paoli, Sampierdarena ISSI .