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ANNO V . N . 6
Esce una volta al mese .
GIUGNO 1881 .
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo . N . 32, TORINO
SOMMARIO - La festa del 24 Maggio nella Chiesa di
Maria Ausiliatrice in Torino - Lettera Patagonica -
La Chiesa del Sacro Cuore in Roma - 1 a Conferenza
dei Cooperatori a Roma - Giubileo Sacerdotale del-
l' Arcivescovo di Milano - La Superiora generale delle
Suore di Maria Ausiliatrice - Due santi uomini tolti
dalla terra - Storia dell' Oratorio di S . Francesco di
Sales - D . Gaudenzio - Bibliografia . Meraviglie nel
Cuore di S . Teresa - Libri di premio - Eresia dei
Vecchi Cattolici - Fatto edificante - Il Pontificio
Seminario Pio e la Pia Società Salesiana - Morte del
Vescovo di Montevideo - Indulgenze speciali pei Coo-
peratori Salesiani .
LA FESTA DEL 24 MAGGIO
n ella Chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino .
Viva Dio! Viva Maria Ausiliatrice! Viva
la Religione cattolica! Sono questi i fervidi
accenti, i quali spuntarono in sul labbro di
migliaia di persone di ogni ordine ed età,
che, nel giorno 24 di maggio ora decorso,
intervennero alla festa di Maria, Aiuto dei
Cristiani , celebratasi solennemente nella
Chiesa a Lei dedicata in Torino .
A gloria di Gesù Cristo nostro divin Sal-
vatore, ad onore dell' augusta sua Madre ,
ad edificazione dei nostri Cooperatori e Coo-
peratrici, vorremmo qui possedere urla penna
capace a descrivere adequatamente la so-
lennità memoranda ; ma quantunque ripiena
ancora la mente dei sublimi pensieri, che
essa ci ha desti ; quantunque palpitante il
cuore di caldo affetto per Maria, pur ci con-
fessiamo impari al gran cómpito ; imperoc-
chè il divoto spettacolo di quel giorno, non
già descrivere, puossi appena immaginare .
Pur ne diremo qualche cosa , esclamando
con s . Leone il Grande : Soccomba alla glo-
ria di Dio la debolezza umana, e nello spie-
gare le opere di Lui si trovi pur sempre
incapace : Succumbat humana infirmitas
gloriae Dei, et in explicandis operibus ejus
imparem se semper inveniat .
Concorso e pietà dei divoti .
Il concorso di popolo appiè di Maria , la pietà
dimostrata verso di Lei, le grazie insigni per sua
intercessione ricevute in quel giorno, sono tali
fatti, che non possono non reputarsi opera di Dio .
Essi sono un inno giocondissimo alla gloria di
Gesù Cristo, perchè gli onori tributati alla Ma-
dre si rifondono nel Figlio, il quale col Padre e
collo Spirito Santo si compiacque di farla, come
si esprime il nostro s . Francesco di Sales, la Crea-
tura più Amante, più Amabile e più Amata di
quante ne sieno uscite mai dalle sue mani onni-
potenti .
Vi fu chi si prese la pena di contare le per-
sone, che il 24 maggio entrarono nel Santuario
di Maria Ausiliatrice, passando per la porta mag-
giore, ed ebbe la consolazione di calcolarne un
cinquanta mila . Ora ha da sapersi che dalle ore
quattro del mattino sino alle nove della sera, un
numero sterminato vi penetrò eziandio, passando per
la portieria dell'Istituto Salesiano, lasciata appo-
sitamente libera . Nelle ultime ore poi della gior-
nata tanta fu la folla, che un calcolo esatto si rese
impossibile . Ci basti il notare che in quello spa-
zio di tempo, mentre nel vasto tempio la gente
vi stava così fitta da potersi camminare sulle te-
ste, una calca immensa ne innondava i dintorni .
La sottostante piazzetta dentro alla cancellata, la via
Cottolengo, la via dirimpetto al Santuario, i prati
adiacenti, e persino il viale e parte del Corso Re-

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gina Margherita, distanti circa 200 metri, erano
gremiti di gente, che, vedendo spalancata la porta
maggiore, si beava del dolce spettacolo dell'altare
mirabilmente illuminato , e in divoto atteggia-
mento pigliava la benedizione del Santissimo .
Ognuno aspettava che gli altri se ne uscissero di
Chiesa, a fine di penetrarvi alla sua volta, ed ef-
fondere almeno una breve preghiera dinanzi al-
l'immagine di Maria . Torino pareva difatto colà
riversatasi , come una famiglia amorosa incontro
alla propria madre, da lungo tempo attesa e so-
spirata .
La divozione poi con cui si pregava era una
prova lampante che non la curiosità, ma la fede,
la fiducia, la gratitudine, l'amore insomma erano
la causa di quel religioso trasporto verso l' augusta
Regina del Cielo . Sono di ciò un saldo argomento
i tribunali di penitenza, dalle 4 del mattino sino
a mezzogiorno assiepati di fedeli ; argomento so-
prattutto le settemila comunioni amministrate in
quell'occasione . A queste se si aggiungono le co-
munioni fattesi durante la novena, risulta che in
dieci giorni ben 20 mila persone si accostarono
alla Mensa degli Angeli in ossequio a Maria Au-
siliatrice, e si arricchirono degli spirituali tesori,
elargiti dalla Santa Chiesa ai pii visitatori del
Santuario .
Un fatto merita qui di essere segnalato, e fu
che in questa dimostrazione di pietà si mostrò in
prima fila il fiore della nobiltà di Torino . Nelle
ore pomeridiane fu continuo lo sfilare di superbe
vetture in livrea a menarvi signori e signore delle
più ragguardevoli famiglie ; esempio questo assai
consolante, che riuscì di alta edificazione al basso
popolo, il quale si specchia soprattutto nei grandi .
Come tutti gli altri anni, così in questo ezian-
dio abbiamo pur notati molti pellegrini venuti da
lontani paesi , quali per isciogliere un voto per
grazia ricevuta, e quali per implorarne personal-
mente, pieni di fiducia . Laonde al vedere sì gran
numero di gente , e all'udire parlare molti dia-
letti ci parvero come avverate le parole del profeta,
quando rivolto alla nuova Gerusalemme le disse
Alza all' intorno il tuo sguardo, e mira : tutti co-
storo si sono radunati per venire a te : da lungi ver-
ranno i tuoi figliuoli, e da ogni lato sorgeranno le
tue figlie : Leva in circuitu oculos tuos, et vide :
omnes isti congregati sunt, venerunt tibi : fui
tui de longe venient , et fliae tuae de latere
surgent . Più volte in quel giorno ci accadde di
doverci fare una grande violenza per frenare le
lagrime , udendo queste e quelle altre persone a
raccontare come, o per mancanza di mezzi, o per
divozione , o per voto fatto , avevano camminato
tutta la notte a piedi, a fine di venirsi a confes-
sare ed accostare alla santa Comunione nel San-
tuario di Maria Ausiliatrice . Che dolce conforto
al cuore era poi l'ascoltare la esposizione dei fa-
vori insigni ricevuti da tanta gente, e in tanti e
sì svariati luoghi, dopo un ricorso, una preghiera,
un voto, un triduo , una novena fatta a Maria,
invocata sotto il titolo di Auxilium Christiano-
rum ! Abbiamo allora veduto quasi cogli occhi
nostri , abbiamo udito colle nostre orecchie, che
Maria in questi tempi ha pur scelto il suo San-
tuario di Valdocco quale un treno di grazia e di
misericordia, donde ascoltare ed esaudire le pre-
ghiere, che dai suoi divoti Le vengono indiriz-
zate da ogni parte del mondo . In quei momenti
dicevamo in cuor nostro : Vorremmo che fos-
sero qui presenti certi increduli dei giorni
nostri , vorremmo un poco sentire che cosa
direbbero all' udire l' unisono di tante testi-
monianze in onor di Maria, e in prova del valido
suo intervento a sollievo delle umane miserie ;
vorremmo un po' sentire , se avrebbero ancora
il coraggio di gridare alla superstizione nel
veder pubblicate grazie per mezzo di Lei ot-
tenute . Ma lasciamo ormai questi infelici , e
noi godiamo in cuor nostro di essere l' og-
getto, o almeno i testimonii delle divine miseri-
cordie, e di poterci persuadere ognor più che tra
di noi non si é ancora abbreviato il braccio del-
l'Onnipotente, né esaurita la bontà di Maria .
In quel giorno ci siamo eziandio convinti che
le grazie di Maria Ausiliatrice , divulgate in
appositi libretti, producono tra il popolo frutti
ammirabili . Quei fascicoli eccitano dappertutto
amore, speranza e fiducia nella Madre del nostro
divin Redentore, spronano i fedeli a ricorrere a
Lei nelle loro strettezze, e ad obbligarla, per così
dire, a versare nel loro seno ogni sorta di fa-
vori . Per la qual cosa noi preghiamo i nostri
Cooperatori e le nostre Cooperatrici a volerci
spedire per iscritto la relazione di quelle, o che
avessero già ottenute e non ancora riferite , o
che fossero per ricevere in avvenire . Triplice è
il bene che da ciò si ricava : - Si fa vie meglio
conoscere ed ammirare la bontà e la potenza di
Maria ; si eccita e si mantiene nei fedeli la di-
vozione verso di Lei, e intanto si porge occasione
e mezzo a molti infelici di trovare nelle loro pene
ed angustie aiuto e conforto, la loro salute tem-
porale ed eterna .
Discorso di Mons. Lorenzo Pampirio.
Qui non possiamo passare sotto silenzio il di-
scorso fatto in sulla sera da un celebre oratore,
quale si è il Rev .m o Mons . Lorenzo Pampirio, de-
gnissimo Vescovo di Alba . Salito sul pulpito, e
vedutasi dinanzi tanta moltitudine di gente, provò
una repentina, ineffabile sensazione ; diremmo che
in quell'istante ei sentì l'anima sua darsi in balia
ad un sacro entusiasmo . Perciò, non potendo con-
tenere la piena degli affetti, eruppe in accenti di
ammirazione, e sciolse un inno di lode a Dio ed
alla Vergine per un sì grandioso ed imponente
spettacolo di religione e di fede . Notò che più non
occorreva che ei facesse il suo discorso, poiché
Maria veniva eloquentemente predicata dal divoto
contegno di un popolo così numeroso, affollato di-
nanzi al suo altare ; veniva da tante voci di esul-
tanza, da tanti cuori palpitanti di amore e di ri-
conoscenza proclamata Aiuto dei Cristiani più
solennemente, che fatto non avrebbe qualsiasi ora-
tore col più magnifico e fiorito encomio . Nondi-
meno egli tesse brevemente il suo panegirico , e
dimostrò da pari suo come noi abbiamo motivo di
chiamare Maria nostra Madre ed Aiuto, e di ri-

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porre in Lei piena fiducia . « Al suo materno seno,
disse egregiamente Mons . Pampirio, al suo ma-
terno seno Maria già raccolse e strinse bambino
Colui, che é la compiacenza del divin Padre , la
delizia degli Angeli , la gioia dei Santi . Maria
nutrì Gesù, gli prodigò tutte le cure di Madre,
lo amò di un affetto indicibile . Di tutto questo
Gesù ebbe un giorno bisogno ; ebbe bisogno di
posare su quel seno ; ebbe bisogno di abbando-
narsi su quelle braccia ; ebbe bisogno di godere
di quelle amorose finezze . Ma salendo al Cielo
Ei cessava di averne mestieri ; ed allora che fece?
Avendo esperimentato e ben sapendo qual buona,
qual tenera Madre si fosse Maria, Gesù Le pose
in braccio altri figli . Dalla croce Le pose in seno
s . Giovanni Evangelista, e nella persona di lui Le
diede per figliuoli noi tutti . Da quel momento Ma-
ria prese ad amare i Cristiani come i suoi secon-
dogeniti, prese a beneficarli, a proteggerli, a mo-
strarsi in una parola loro possente Aiuto . Sì, Ella
ci ama perchè la sua bontà sovrumana la spinge
ad amarci ; ci ama perché Gesù glielo impone ;
ci ama perché coopera col Figlio alla nostra sa-
lute ; ci ama perchè noi medesimi, perché l'uma-
nità intiera sente bisogno dell'amore di una ma-
dre . Di qui é che in tutti i tempi e luoghi i veri
Cristiani si sono raccolti sotto il manto di Maria,
si sono gettati nelle sue braccia come figli in
seno alla madre, apostoli e martiri, confessori e
vergini, santi e sante, i fedeli insomma di ogni
età e condizione ; di qui é che in tutti i tempi
e luoghi individui e famiglie , principi e popoli ,
città e regni, la Chiesa e i suoi Capi ne implo-
rarono con fiducia l' aiuto e ne furono esauditi ;
di qui é ancora che ciascheduno di noi non trova
forse un giorno di sua vita, che non sia segnato
da un benefizio di Maria, e non abbia ragione di
cantare colla Chiesa : Oh! dies felix, memo-
randa fastis . » - Qui l' eloquente Prelato , a-
perta per un istante la ecclesiastica istoria, accennò
alcuni fatti nei quali maggiormente rifulge la
bontà e la potenza di Maria, per cui meritamente
Le fu attribuito il glorioso titolo di Auxilium
Christianorum . Disse di Pio V, che per aiuto di
Maria vide tuffata la tracotante Mezzaluna nelle
acque di Lepanto ; di Pio VII, che per suo in-
tervento, dopo un lustro di tristo esiglio, ritornò
nella sua Roma glorioso e trionfante , mentre il
suo persecutore due volte scoronato, due volte
precipitato dal trono veniva confinato sullo scoglio
di S . Elena ; disse di Pio IX, che nel suo straor-
dinario pontificato aveva le cento volte esperi-
mentata la valida protezione di Maria Ausiliatrice,
da dover attestare pubblicamente che a Lei egli
doveva ogni bene . Illuminato così e convinto il
suo uditorio, il sacro oratore prese ad esortarlo
ad una fiducia illimitata nella Gran Vergine, di-
cendo che avevano ragione di abbandonarsi nelle
sue braccia giusti e peccatori, sani e malati, grandi
e piccoli , giovani e vecchi , il forte e il debol
sesso, il clero ed il popolo . Finalmente rivoltosi
con mirabil enfasi a Maria ne invocò sopra di tutti
l'aiuto potente, e con un suo fervido invito tra-
scinò la immensa moltitudine a gridare una volta
con lui : Evviva, evviva Maria!
Non ostante che nella foga del suo dire gli ve-
nisse a mancare alquanto la voce, Monsignor Pam-
pirio non venne meno alla ben meritata fama di
facondo ed affettuoso oratore, e il suo discorso
fu degno della solennità, e quale si doveva atten-
dere da un membro illustre di quell' inclito Or-
dine, che non invano si appella dei Padri Pre-
dicatori .- Grazie pertanto, o Rev . mo Monsignore,
grazie vivissime ve ne rendiamo dati' intimo del
cuore . La Vergine Ausiliatrice ve ne dia per noi
il meritato guiderdone ; vi rimuneri a dovizia di
quanto faceste in quel giorno , e vi conservi a
lungo all'amor nostro, e all' amore del vostro
gregge , che va meritamente altero di avervi a
pastore e ad angelo tutelare .
La musica .
Alle eterne feste della Chiesa trionfante hanno
pur parte i cantici, le armonie , i concenti degli
Angeli e dei Santi . Il profeta Isaia udì i Sera-
fini a ripetere alternativamente e a far echeg-
giare in tutta la Magione celeste il graziosissimo
inno : Sanctus, Sanctus, Sanctus . E l'ultimo dei
profeti , l' apostolo s . Giovanni , rapito una festa
nel più alto dei Cieli, udì ancor egli le angeliche
melodie, gli inni di gioia che vi risuonavano, e
così ne scrive nella sua Apocalisse, o libro delle
rivelazioni : « E udii la voce di molti Angeli e
Santi, i quali cantavano un cantico nuovo dicen-
do : O Signore, o Agnello di Dio che fosti ucciso,
degno tu sei di ricevere e la divinità , e la sa-
pienza, e la fortezza, e l'onore , e la gloria e la
benedizione . »
Ora le feste della Chiesa militante devono mo-
dellarsi su quelle della trionfante . Per la qual
cosa tutti gli anni usiamo una cura particolare,
perché le opere musicali da eseguirsi nella so-
lennità di Maria Ausiliatrice sieno di quegli au-
tori, che levarono più alto grido nel mondo, e che
seppero sublimarsi al di sopra degli altri, inspi-
randosi alle note celesti . Tra costoro vanno senza
contrasto annoverati il M . Pacini e il M . Haydn ;
e sono appunto le composizioni di questi sommi,
che furono scelte quest'anno per la Messa solenne
della gran festa .
La Messa in ogni sua parte fu eseguita con
tale maestria e precisione da riscuotere gli ap-
plausi non solo del semplice volgo, ma pur degli
intelligenti ; imperocchè al coro di ben 200 .gio-
vanetti dell' Oratorio erano cortesemente venuti
a congiungere l'omaggio della loro voce parecchi
dei più distinti artisti e maestri nella bell' arte .
Tra gli altri ci piace notare il sig . cav . Giu-
seppe Bertone , il sig . M . Marziano Cantone ,
il sig . Prospero Succio e il sig . Luigi Fumero
di Torino, ai quali tutti ci riesce dolce il qui tri-
butare i più cordiali ringraziamenti .
Se dovessimo dire della felice esecuzione delle
singole parti, e delle profonde emozioni suscitate
nel popolo, ci toccherebbe distenderci di troppo .
Quindi notiamo solo che nella Messa la fuga del
Cum Sancto Spiritu del Gloria , il Crucifixus
e il Vitam venturi saeculi del Credo furono giu-
dicati pezzi e canti veramente sublimi . Ma quello

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che riportò la palma su tutti fu l'Agnus Dei del-
l'Haydn . Sì, davvero, quel Miserere, quel Dona
nobis pacem . . . pacem . . . pacem parve ad ognuno
una composizione più divina che umana .
Quello che diciamo della esecuzione della Messa
va pure inteso della esecuzione dei Vespri, e della
antifona Sancta Maria succurre miseris di Don
Cagliero . Il suo Tantum ergo poi a due cori fu
un serto ben degno a tutta la musica di quel giorno .
Più si ascolta e più si gradisce, e se ne resta am-
mirati . Quel ripetersi da tante voci argentine
Veneremur , laus et jubilatio , con un motivo,
con una espressione così delicata , che penna al-
cuna non varrebbe a descrivere, ti trasporta come
in sulla soglia del Paradiso, ove ti pare di udire
un coro di Angeli invitare tutti i Beati a pro-
strarsi veneratori dinanzi al Re dei secoli . Al-
lora tu ti senti ravvivare la fede , innondare di
gioia il cuore , e spuntare sul ciglio una pia
lagrima . In quell' istante solenne l' uomo anche
meno divoto piega il ginocchio a terra, e se per
ciò fare gli manca lo spazio, china riverente la
fronte, e dall'intimo del cuore mormora una pre-
ghiera e dice : Si , mio Dio , io vi credo qui
presente, io vi adoro, io vi amo .
Di tutto il canto di quel giorno, che nel com-
plesso durò 5 ore, dovette sopra ogni altro andar
lieto il M . Giuseppe Dogliani , che della sua fa-
tica nelle ripetute prove ed accompagnamento si
ebbe nella felicissima riuscita il premio più am-
bito al suo cuore .
Gli apparati .
Per gli splendidi suoi apparati la Chiesa di Ma-
ria Ausiliatrice risvegliò nella mente l'idea della
Città santa, della Gerusalemme celeste, di cui parla
il discepolo prediletto, messa in ordine come una
Sposa abbigliata pel suo Sposo : Paratam sicut
Sponsam ornatam viro suo . Il bellissimo tappeto,
che copriva gran parte del presbitero, e dono delle
signore fiorentine ; le ricche piramidi regalate a
D . Bosco dagli antichi allievi dell'Oratorio, dis-
poste in bell'ordine sui gradini dell' altar mag-
giore ; la corona ed il contorno di cuori d'argento,
che ornavano il quadro di Maria Ausiliatrice ; i
ricchi paramenti dei sacri ministri , egregio la-
voro della signora Battistolo, provvisti in buona
parte per le generose offerte di alcuni patrizi e
matrone torinesi ; le parecchie centinaia di lumi
risplendenti dinanzi alla veneranda immagine,
tutto questo ed altro ancora formava nell'insieme
uno spettacolo così attraente, che ognuno andava
esclamando : Oh ! come è bello ! Sembra il Pa-
radiso ! No, quello non era ancora il Paradiso .
Del Paradiso non fu che un'ombra, che servì non-
dimeno a distaccare gli animi dalla terra e sol-
levarli al Cielo . Composti di anima e di corpo,
intenti la maggior parte della vita alle cose ma-
teriali, noi abbiamo pur bisogno della magnificenza
del culto esterno, che in qualche modo ci ricordi
le bellezze e gli splendori immortali, che ci at-
tendono al di là della tomba . E tra le altre la
festa di Maria Ausiliatrice in Torino, le musicali
squisite note, di cui risuonarono le sacre volte
del suo Santuario , i ricchi addobbi , di cui era
bellamente rivestito, la larga corona di leviti che
attorniavano l'altare in edificante contegno, furono
quale una scuola eminentemente morale ; una scuola
feconda di sublimi pensieri, ed inspiratrice di
sante risoluzioni .
Articoletto dell'Unità Cattolica .
Crediamo pregio dell'opera chiudere questa no-
stra relazione con un grazioso articoletto, che vide
già la luce nell'egregio giornale, l'Unità Catto-
lica, concepito in questi termini
» Il 24 maggio abbiamo assistito alla festa di
Maria Ausiliatrice, celebratasi solennemente nel
Santuario a Lei dedicato in Torino , e ne siamo
stati edificati . Sceltissima fu la musica, e i gio-
vanetti di Don Bosco nell'eseguirla, mattino e sera,
superarono ogni aspettazione . I Torinesi poi die-
dero una prova splendidissima di pietà verso l'au-
gusta Madre di Dio . Quantunque giorno feriale,
nondimeno la Chiesa fin dalle ore 4 del mattino
fu frequentatissima . A mezzogiorno ancor si con-
fessava ed amministravasi la santa Comunione .
Nelle ore pomeridiane il concorso di popolo appié
della venerata immagine di Maria fu incessante
ed immenso . Ai Torinesi vennero ad unirsi pure
molti pellegrini di varii paesi e città d'Italia . -
Alla sera, Monsignor Lorenzo Pampirio, degnis-
simo Vescovo di Alba, salito sul pulpito, vedendo
tanto popolo, eruppe in caldo ringraziamento a
Dio, e disse che più non occorreva che egli fa-
cesse il panegirico a Maria , poiché magnifico il
facevano i Torinesi col loro numero e colla loro
pietà . Tuttavia parlò con molto slancio ed affetto
dei motivi che abbiamo di amare Maria, e di spe-
rare e confidare in Lei . Il Tantum ergo a cori,
il ricco apparato, i lumi innumerevoli che arde-
vano sull'altare furono cosa di un effetto inespri-
mibile . Non essendovi stati i pontificali, cantò
Messa solenne e diede la benedizione il reveren-
dissimo Don Bosco ; cosa che rallegrò tutti . Dio
conservi ancora per molti anni questo degno ec-
clesiastico, il quale, nella sua umiltà e zelo, sa ec-
citare e tener così viva la pietà in mezzo al po-
polo cristiano » Fin qui l'Unità Cattolica (1) .
Avremmo ancora più altre cose a riferire, av-
venute in Torino e altrove nel giorno della festa
e durante la novena ; ma urgendo il tempo le
pubblicheremo altra volta con varie importantis-
sime lettere .
LETTERA PATAGONICA .
Patagones, 18 Aprile 1881 .
Amatissimo Padre in G . C.
Le do alcune notizie, che la fretta mi permette
di consegnare alla carta . Di sanità stiamo tutti
bene ; di lavoro ciascuno ne ha per quattro, e se
fossimo ben mille ne avremmo per tutti . Abbiamo
(1) V . N° 124, Giovedì, 26 Maggio 1881 .

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poc' anzi battezzati 85 adulti, tra cui alcuni bam-
bini di 70 e 80 anni . Oltre a ciò abbiamo dato
il battesimo a 400 fanciulli ; e la pasqua a 150
tra ragazzi e ragazze . Per questo le nostre Suore
ci sono di grande aiuto .
Ho pronto il cavallo per partire e recarmi in
missione alla tribù di Catriel, distante di qui 220
chilometri . Non mi fermerò che otto giorni, perché
il primo di Maggio dovrò portarmi ad un' altra
missione straordinaria , e di grande importanza,
verso il centro della Patagonia . Allora mi toccherà
percorrere non meno di mille chilometri per luoghi
incolti e deserti, senza strade e senza civili abi-
tazioni . Mi fermerò presso il lago Nahuel-Huapi,
dove trovansi 2000 Indii in piena barbarie . E la
prima volta che il Missionario, o dirò meglio, che
il piede straniero va a calcare quelle terre sco-
nosciute . Spero che potrò fare un po' di bene . Se
riusciremo a fondare colà una colonia, noi avremo
un luogo ove fermarci alquanto, e donde poter
esaminare eziandio l' interno della Patagonia verso
le Cordilliere . Andrò adunque, vedrò, raccoglierò
le notizie che mi saranno possibili, e poi le darò
relazione di tutto .
Intanto, colle ginocchia della mente inchine ,
Le dimando una speciale benedizione, e mi racco-
mando alle sue preghiere , e a quelle di tutti i
nostri Confratelli , di tutti i Cooperatori e Coo-
peratrici . Sì , preghino molto per noi in questo
difficile momento . Le anime, che speriamo di sal-
vare, saranno quelle che un giorno ci apriranno
le porte del Cielo .
Padre amatissimo, nell'ultima sua, Ella mi do-
mandò se io prego per Lei . - Sì, le rispondo,
prego tutti i giorni ; e nella santa Messa , nel
memento dei vivi, mi é impossibile il poterla di-
menticare, e ciò sia per dovere di giustizia, sia
per l' affetto particolare, che cresce a misura della
distanza che da Lei mi separa . Oh! quante volte,
e allora soprattutto quando la notte mi sorprende
fuori di casa , e che mi tocca pigliare un po' di
riposo sdraiato presso un cespuglio o un tronco
di albero, mi porto col mio pensiero a Lei e dico
Oh ! se il mio caro D . Bosco mi vedesse in questo
stato, qual pena non ne soffrirebbe mai il suo
buon cuore!
Termino col ricordarle che durante il mese di
Maggio e di Giugno io mi troverò nel maggior
cimento . Perciò mi raccomandi in modo speciale
a Maria Ausiliatrice, e al Sacro Cuore di Gesù,
nel quale mi dico
Di V . S . M . Rev .
Affezionatissimo figlio in G . C.
Sac . GIUSEPPE FAGNANO .
loro istituto, andavano dicendo ed anche scrivendo
che D . Bosco stava per fare bancarotta ; ma fi-
nora questo non é che un loro desiderio . Se il
concorso dei nostri Cooperatori e Cooperatrici non
ci verrà meno, i lavori proseguiranno con vie
maggior lena, e faremo vedere che cosa sappia
fare la carità dei Cattolici .
A gloria di Dio e ad eccitamento dei buoni dob-
biamo dire che ogni giorno ci pervengono limo-
sine a quest' uopo ; sono piccole, ma sono fre-
quenti . Fin dal 12 gennaio dell' anno corrente
diedero il primo impulso alcuni Cooperatori della
città di Udine coll' offerta di L . 25 ; poco dopo
ne imitò l' esempio una Cooperatrice di Carama-
gna (Piemonte), che morendo lasciava a questo
scopo L . 700 . D' allora in poi la divina Provvi-
denza prose g uì a mandare soccorsi, ora all'Emi-
nentissimo Cardinale Vicario di S . S ., ora al Sac .
Professor Francesco Dalmazzo in Roma , ora a
Don Bosco in Torino, e speriamo che non ci man-
cherà dei suoi favori neppure per l'avvenire .
Questa primavera varii Patrizi e Matrone di
Roma diedero una splendida prova di loro gene-
rosa pietà . Delle dodici colonne, di circa 2500 fran-
chi caduna, che sono destinate ad ornare il sa-
croedifizio,otofuronodistribuitenelefamiglie
romane , le quali si faranno un vanto di la-
sciare nella novella Chiesa un monumento di loro
pietà verso il Sacro Cuore di Gesù, e di ammi-
razione al Grande Pontefice Pio IX, di veneranda
memoria .
Con tutto ciò non bisogna già credere che le
nostre finanze siano in buono stato . Ognuno ri-
fletta che per terminare l'Opera intrapresa, coll'I-
stituto annesso, occorrono ingenti spese, e che per
terminare la sola fabbrica della Chiesa in tre anni
sono necessarii 15 mila franchi al mese soltanto
nella mano d'opera . Diciamo questo affinché niuno
tralasci d'aiutarci col dire : La Chiesa si farà
anche senza del mio concorso .
In Italia, Francia, Spagna ed America furono
stabiliti dei Collettori, che raccolgono offerte per
la Chiesa del Sacro Cuore, e i nostri Benefat-
tori potranno eziandio far capo alle nostre
Case, per depositarvi l' obolo della loro carità .
Per ricordarlo sarà spedito, da esporsi in luogo
visibile, un apposito cartello con queste parole
SI RICEVONO OFFERTE PER LA CHIESA DEL SA-
CRO CUORE DI GESÙ' E PeR L' ANNESSO OSPIZIO
SUL MONTE ESQUILINO IN ROMA . IL SANTO PADRE
LeONE XIII IMPARTISCE UNA SPECIALE BENEDIZIONE
A TUTTI I BENEFATTORI DI QUEST'OPERA PIA .
Siamo nel mese del Sacro Cuore di Gesù ; co-
raggio , buoni Cooperatori e pie Cooperatrici, e
meritatevi le sue amorose finezze con qualche li-
mosina a gloria di questo dolcissimo Cuore . Tale
limosina potrà certamente servire per quella pre-
scritta per l'acquisto del Santo Giubileo .
LA CHIESA DEL SACRO CUORE
in Roma .
I lavori nella Chiesa del Sacro Cuore in Roma
continuano con alacrità . Vero è che nei mesi pas-
sati i Protestanti, i quali vi hanno da presso un
LA CONFERENZA DEI COOPERATORI A ROMA .
Crescendoci la materia tra mano, dobbiamo ri-
mandare ad altro mese la relazione della Confe-
renza tenutasi in Torino . Ci limitiamo a riferire

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per ora quella che ebbe luogo in Roma, e il fa- » Venendo quindi a parlare della Chiesa del
remo col riprodurre un bellissimo articolo , che Sacro Cuore, disse essere stato con ottimo inten-
già ne pubblicava l'Aurora nel suo n . 109 del dimento stabilito che sorgesse sul colle Esquilino,.
13 maggio, col titolo : A Tor de' Specchi .
una volta sacro ai numi , un tempio sacro alla
divina Clemenza, cioé al Sacro Cuore . Come un di
A TOR DE' SPECCHI.
però ivi stavano le excubiae, o sentinelle, conve-
nire far sì, che vi sorgesse uno stabilimento da
« Ieri nelle ore del pomeriggio la piazza di Tor educarvi le sentinelle destinate a vegliare per la
de' Specchi era piena di carrozze . I cocchieri mezzo salute delle anime .
giacenti sui loro sedili facevano noto trattarsi di » L'egregio P . Maresca avea cominciato con
cosa non breve .
zelo il lavoro . I Salesiani lo continueranno . Ben
» Entrammo, e traversate le molte aule bella- 66 stabilimenti protestanti , sale , scuole , ospizi
mente dipinte, nelle quali veggonsi effigiati i vari grandiosi disputano in questa Roma le anime
fatti della vita di S . Francesca Romana, e salite alla fede cattolica, e molti adescati da promesse
le scale, a pie' delle quali é ritratto a tempera il di lavoro e da facili concessioni si lasciano se-
solenne traslocamento del corpo della Santa, av- durre . Convenire porre un argine a questa pro-
venuto parecchi anni or sono, entrammo nella bella paganda, e raccorre questi giovani senza parenti,
Chiesa delle Oblate .
senza protettori, senza pane, da qualunque parte
» Quella Chiesa ha qualcosa di singolare . Nella d'Italia siano ; e però accanto alla Chiesa del
sua semplicità, unita a dovizia d'intagli, di marmi S . Cuore doversi erigere un asilo per raccorre,
e di dorature, ha un incanto maraviglioso .
educare almeno un cinquecento giovani . A que-
» Intorno intorno si distendono i lucidi sedili st' oggetto faceva un appello alla carità dei Ro-
di noce, di leggiadro, ma semplice intaglio a due mani, che, se prima furon larghi di aiuto a lui
ordini . Quelle prospere, nelle quali ogni giorno per fare il bene in altre città d'Italia, oggi do-
le figlie di S . Francesca pronunziano le lodi del Si- vrebbero stendergli la mano, onde non si avesse
gnore, in certe occasioni di maggiore solennità a vedere qui in Roma i protestanti solleciti di
sono occupate dalle persone varie e distinte per impiegare energia e tesori nel trionfo dell'eresia,
grado che vi convengono .
e neghittosi ed impotenti i Romani per il trionfo
» Notammo tra due oblate, la giovane Laura della fede . Terminò dicendo che a confortarli a
Altieri, fra due altre vedevasi la sua madre donna questa carità l'Eminentissimo Alimonda avea gen-
Beatrice, e poi altre oblate ed altre persone del tilmente consentito di rivolgere a loro due parole ;
nostro patriziato, la principessa Massimo, la prin- che egli era felice di veder l'eloquente Porporato
cipessa Odescalchi, la marchesa Cavalletti, ed altre trattar la causa dei Salesiani .
distinte signore . Innanzi all'altare erano molte » Dopo il discorso di D . Bosco saliva sul palco
sedie per prelati ed altre persone, l' arcivescovo l' Eminentissimo Card . Alimonda . La sua nobile
d' Efeso Mons . Folicaldi, Mons . Allegro vescovo figura grandeggiava maestosamente , ma sul suo
d'Albenga ed altri prelati .
volto era dipinta l' affettuosa bontà dell' apostolo .
• Un uomo affranto dagli anni, ma vigoroso pel Le purpuree sete, la croce d'oro crescevano maestà
fuoco dello zelo, saliva sul palco coperto con drappi al venerando oratore, il quale colla sua maniera
rossi . La sua parola era calma come il suo aspetto, semplice e sublime, familiare e maestosa, grave
era la parola della carità . Tutti gli sguardi erano per molta dottrina ed erudizione e piacevole per
intenti in lui, il quale coll' eloquenza de' fatti nar- maravigliosi lampi d'immaginazione, svolgeva un
rava di che s' era operato nell' anno dalla Congre- suo concetto intorno alla fede romana lodata da
gazione Salesiana, e con giubilo accennava al sor- S . Paolo, raffrontando tempi a tempi, costumi a
gere della Chiesa consacrata al Cuore di Gesù . costumi, speranze a speranze . Ecco in breve la
Era D . Giovanni Bosco . Ecco le principali linee traccia del suo discorso
del suo discorso
» Cari quei cuori che vedendo il male fan di
» Dopo aver annunziato che Sua Santità degna— tutto per impedirlo e dissiparlo ; sono somiglianti
vasi inviare una benedizione speciale ai Signori al cuore di Dio . Ei vide il male nell' uomo e ne
intervenuti alla adunanza, disse che avrebbe par- fu impietosito, mescolò alle sue minacce una pro-
lato delle opere dei Salesiani in genere e poi della messa, ed ecco Gesù Cristo . Ei vede l'uomo nel
Chiesa del Sacro Cuore . Dall' anno decorso in poi vizio e lo indirizza alla virtù , lo vede debole e
le Case dei Salesiani sono aumentate . Le missioni lo rafforza, caduto lo rialza e gli schiude il Cielo
della Patagonia prosperano . Consolidate ed estese per farlo felice . A questo amore scaldavasi il cuore
le fondazioni di Nizza, Ventimiglia, Spezia, Lucca, di S . Paolo quando diceva : Chi tra voi s' inferma
Firenze ; dove, sorti e prosperando i nuovi istituti che non mi infermi ancor io? Conforme al cuore dei
al fianco di istituzioni consimili aperte dai pro- servi di Dio è il cuore dei Salesiani . Questa Congre-
testanti, riescono a paralizzare i loro dannosissimi gazione sembra essere stata istituita dalla Prov-
effetti ed a strappare anime al regno di Satana . videnza per recare un balsamo a tante ferite, rial-
La gioventù e l'avvenire essere, secondo la frase zare tanti caduti, recar pace a tanti disperati, per
di Dupanloup, una stessa cosa, e doversi augurare glorificare il nome di Dio e sterminare il peccato .
all' Italia un avvenire sereno, posto che quest'o- Avete udito la relazione fatta dal fondatore e isti-
pera benefica di educare e salvare la gioventù , tutore dei Salesiani ; quanto bene si é fatto : quanto
mediante il sussidio dei Cooperatori Salesiani, non é da sperarsi che andranno sempre più facen-
prenda nuovo incremento .
done istituzioni così belle .

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» Per eccitarvi pertanto ad aiutare queste opere sono al mondo per diversi motivi assai celebri .
qui in Roma, lasciate che io vi proponga alcuni Parigi e Roma . Fortunatamente l' una e l' altra
ammaestramenti contenuti nella lettera di Paolo ai vedono oggi sorgere un tempio dedicato al Sacro
Romani .
Cuore di Gesù .
» Non vogliate , diceva S . Paolo, conformarvi » Avete inteso i bisogni che ci sono . Cresca il
a questo secolo . Erano tristi quei tempi, assai numero dei Cooperatori a quest' opera che è di
tristi . S . Paolo diceva : La notte precedette con Dio . Diamo per la salute delle anime . Anco Dio
le sue opere tenebrose , ma non vi conformate a ha dato tanto a noi . E voi date per strappare al-
quelle, perché il di s'avvicinò ; riformatevi nella l' empietà, all' errore, i figli del popolo . Nella spe-
novità del pensiero e dell' affetto . Il secolo pre- ranza che sarete generosi benedico Iddio, e sento
sente è come quello in cui scriveva Paolo . La in cuore sorgere la confidenza, che la mano del
notte si é avanzata . Povere nazioni ! Povera Ita- Signore su di Roma non sarà abbreviata .
lia, piena di tribuni della plebe, di passioni de- » La maestosa cerimonia, abbellita dalla parola
magogiche, di atei, i quali corrompono il cuore, di due uomini straordinari, era chiusa dalla be-
e di romanzieri, di gazzettieri, che seminano er- nedizione del Venerabile, che veniva impartita dallo
rori, discordie... L' Italia ha bisogno di Santi stesso Eminentissimo Cardinale .
come un Benedetto , un Francesco d'Assisi , un » Alcune signore raccoglievano l' elemosina, la
Ildebrando , un Filippo Neri, una Caterina da quale era stata raccomandata dalla bella parola
Siena, quindi anche dei Salesiani . Accoglieteli , dell'Eminentissimo oratore, che avea detto a un
rendetevi riformatori di voi stessi sugli esempi dipresso così : - Vedete il sole, la luna, le stelle i
di questi generosi .
fiori ? sono essi una elemosina della Creazione .
» I Salesiani che faranno? Tutto il bene pos- Vedete il Calvario, il sangue, le piaghe di Cristo,
sibile ; cercheranno i fanciulli , li instruiranno , non sono queste cose anche una elemosina ? L'e-
li ridurranno sulla retta via , combatteranno lemosina della Redenzione . E la Chiesa non ci fa
le iniquità . Anche a' tempi di S . Paolo non man- elemosina coi suoi Sacramenti, colla diffusione della
cava chi seminasse scandali tra i credenti ; e divina Parola ? Tutto é elemosina . -
S . Paolo diceva ai Romani di schivarli . I pro- » Facciamo anche noi la nostra elemosina pel
testanti vengono a seminare dissensione, preten- bene dei fratelli nostri .
dono portare a Roma il Vangelo, quasi i Romani » Alle Oblate di Tor de' Specchi una parola
non lo conoscessero . Oh ! se furono i primi loro d'encomio . Devesi ad esse il buon andamento di
a riceverne la luce e la fede . Lutero stesso ebbe questa pia cerimonia . Figlie degne di Francesca
a confermarlo : tutto quello che abbiamo, disse , Romana, s' adoprano di promuovere tutto ciò che
lo abbiamo da Roma . Sì, ce lo hanno rubato e giova alla religione, della quale é sede precipua
guasto sì, che non è più quello . E or che fare ? questa Roma . E di vero quante volte ci avvenne
Fuggirli . Son venuti in mal punto a seminare sci- di accorrere a questa loro interna e magnifica
sma tra i fratelli, mentre il materialismo , il co- Chiesa per assistere a belle cerimonie di culto ,
munismo e il socialismo invadono la società .
specialmente per consacrazioni episcopali ? Il can-
» Conviene lavorare di buona lena, e, secondo S . tico della esultanza come torna gradito in questo
Paolo, rivestirci di Gesù Cristo . In che deve consi- tempio, in cui sembra vivere tuttavia e pregare
stere questa riforma lo dice S . Paolo : Non ti la- nelle sue figlie l'anima bella di Francesca Ro-
sciar vincere dal tristo, ma vincilo nel bene . Quali mana ! »
mali affliggono i popoli? Dissipazione di idee, per- Fin qui l'egregio giornale romano .
versione di costumi, dimenticanza e disprezzo della
Religione . Viene la festa, il popolo si diverte in
ferrovie, in escursioni, in danze , in dissipazioni
di ogni genere ; non si va alla Messa, non si ascolta
la Parola di Dio, non s'impara il Catechismo, non
si frequentano i Sacramenti . Un giorno le classi GIUBILEO SACERDOTALE
operaie avevano le loro società, un Santo protet-
tore, la Domenica si raccoglievano divote insieme
dell'Arcivescovo di Milano .
a pregare . Ora al Santo é successa un' altra ban- Il 28 e 29 del maggio ora decorso, Sua Eccel-
diera, alle riunioni della Domenica sono successe lenza Reverendissima Mons . Luigi Nazari di Ca-
altre riunioni, alla Congregazione la setta . Anche labiana, già Vescovo di Casale, ed ora Arcivescovo
le donne han cambiato . Non più quelle sante ed di Milano, celebrò il suo Giubileo sacerdotale,
eroiche madri di famiglia, educatrici di virtuosi vale a dire il cinquantesimo anno della sua ordi-
figli . Ora frequentano non più la Chiesa , ma la nazione a Sacerdote e della sua prima Messa .
strada cui scandalizzano, e crescono i figli al A festeggiare condegnamente sì fausto avveni-
vizio più che alla virtù . Questi sono i mali . Come mento concorsero unanimi i rappresentanti di tre
si vinceranno ? Lo dice S . Paolo : Con il bene . Diocesi ; di Torino, nella quale egli ebbe i natali
Ecco l'opera dei Salesiani . Voi Romani avete un e passò i primi anni della sua vita da Chierico e
clero virtuoso , è vero , ma . gli aiuti morali non da Sacerdote esemplarissimo ; di Casale , dove fu
sono mai troppi, e si accolgono volentieri da qual- Vescovo dal 1847 al 1867, amato e venerato da
siasi parte ne vengano .
tutti ; e di Milano, nella quale pel corso di quasi
» Bel pensiero è stato quello di edificare al Ca- tre lustri seppe cattivarsi l' affetto e l'ammirazione
stro Pretorio la Chiesa del Sacro Cuore . Due città di ogni persona dabbene . Le dimostrazioni furono

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cordialissime, le feste oltremodo splendide, aven-
dovi personalmente partecipato ben 17 tra Arci-
vescovi e Vescovi d'Italia .
Memori dell' alta benevolenza, onde Mons . di
Calabiana ci accolse, quando nel 1863 andammo
ad aprire il nostro primo Collegio nella sua dio-
cesi Casalese ; memori delle innumerevoli prove di
paterno affetto date a noi, ai nostri figli e giova-
netti, che ebbero la bella sorte di essere tra le
pecorelle del suo amatissimo gregge ; memori so-
pratutto dell'alto seggio, che egli occupa siccome
successore di sant'Ambrogio e di S . Carlo, noi non
potemmo non prendere parte alle sue gioie . Pre-
gammo Iddio che gli concedesse ancora molti anni
di vita , ed il 29 gli esternammo i nostri cordia-
lissimi ossequii coll'invio di un telegramma di
questo tenore :
Arcivescovo Milano - Salesiani, loro al-
lievi, vostri affezionatissimi figli, fanno cor-
dialissime congratulazioni vostro Giubileo
sacerdotale, ricordando Voi amico, protet-
tore, benefattore . Tutti pregano Dio conser-
varvi coi vostri commensali per rinnovazione
questo giorno .
L'insigne Prelato, che in bontà non é secondo
ad alcuno, ci rispondeva tosto in questi termini
Sacerdote BoI.scti,uSalenTori
- Ringrazio commosso , amorevole atten-
zione . Benedico cordialmente padre, figli .
- LUIGI Arcivescovo .
Deh ! siaci la sua benedizione propizia ed effi-
cace per l'avvenire, come lo fu per lo passato .
LA SUPERIORA GENERALE
delle Suore di Maria Ausiliatrice .
Il nostro Istituto delle Suore di Maria Ausilia-
trice, fondato nel 1872, ha fatto poc'anzi una per-
dita sensibilissima . Il 14 dello scorso maggio in
Nizza Monferrato Suor Maria Mazzarello, Supe-
riora generale, anzi la pietra angolare e lo stru-
mento abilissimo, che la divina Provvidenza ci
aveva messo nelle mani per la nascente Congre-
gazione, tra il pianto delle numerose sue figlie,
spirava l'anima nel bacio del Signore, vittima del
suo ardentissimo zelo . Nel decorso inverno ella
volle fare la visita delle sue case di Francia , a
fine di mantenervi sempre vivo lo spirito di pietà
tra le sue figlie, e il desiderio della religiosa per-
fezione . In questa fatica ella contrasse un morbo
fatale , che lentamente la doveva condurre alla
tomba in età di soli 44 anni . Era donna fornita
di doni speciali nella direzione delle anime, sic-
ché in breve tempo seppe dare tale sviluppo al
novello Istituto, che n'ebbe a maravigliare lo stesso
suo fondatore . Nello spazio di nove anni appena
del suo generalato, le Suore di Maria Ausiliatrice
salirono a parecchie centinaia ; si sparsero in più
luoghi del Piemonte, della Liguria, del Lombardo-
Veneto e della Francia ; anzi, salparono l'Oceano,
si portarono nell'America, e penetrarono persino
nella barbara Patagonia, per farvi conoscere ed
amare il loro celeste Sposo . Figlie degne di una
tal Madre, a cui sia pace in Cielo e nome imperituro
eziandio in sulla terra . - Di quest'anima eletta
stiamo ora preparando una breve biografia, che
vedrà la luce nei prossimi numeri del Bollettino
Salesiano .
DUE SANTI UOMINI TOLTI DALLA TERRA.
Due santi uomini mancarono in sulla terra
presso la festa di Maria Ausiliatrice, uno in To-
rino il 28, e l'altro in Roma il 29 maggio . Il
primo é Mons . Luigi Anglesio , Superiore della
Piccola Casa della Provvidenza ; il secondo é
Mons . Vincenzo Anivitti, Vescovo di Caristo in
partibus infidelium, suffraganeo dell' eminentis-
simo Cardinal Bilio Vescovo di Sabina . Erano
ambidue fervorosi Cooperatori Salesiani , e pieni
di affetto verso la nostra Pia Società ; erano due
perle, due gemme della Chiesa cattolica .
MONSIGNOR LUIGI ANGLESIO .
Mons . Luigi Anglesio nacque in Torino nel 1803 .
Fin dai teneri anni era un esempio di pietà e di
modestia ; veniva chiamato il piccolo S . Luigi, e
le madri lo proponevano quale modello ai loro
figliuoli .
Vestito l'abito da chierico, e poscia insignito
dell'Ordine sacerdotale diede tosto prova del suo
ardentissimo zelo per la gloria di Dio e per la
salute delle anime, frequentando assiduamente il
confessionale, e predicando con unzione e sempli-
cità attraente . Eletto nel 1832 a Canonico della
SS . Trinità, e nel 1838 a membro della Congre-
gazione di S . Lorenzo ebbe a compagno e a collega
il Venerabile Canonico Giuseppe Cottolengo, del
quale l'anno dopo si fece umile discepolo, consa-
crandosi intieramente con lui al servizio dei po-
veri nel suo Istituto, trasferito in Valdocco fin
dal 1832 .
Morto nel 1842 il Venerabile fondatore, l'An-
glesio fu designato a succedergli . Dire il bene,
che egli ha fatto in quella Casa pei corso di circa
40 anni, ci é cosa impossibile . Basti il notare
che tra bimbi, orfani, muti, paralitici , ciechi ,
fatui, vecchi, ebeti, invalidi, infermi, egli rice-
vette in eredità settecento poveri, e morendo ne
lasciava tre mila . Del pio Istituto del Cottolengo
Mons . Anglesio fece come una città di rifu-
gio , dove hanno sollievo e conforto tutte le mi-
serie, da cui é afflitta la povera umanità .
Per dire poi delle sue eroiche virtù occorrereb-
bero grossi volumi . Dai suoi ricoverati egli era
venerato qual Padre ; da suoi concittadini era a-
vuto qual Santo . Nella sua morte fu unanime l'e-
sclamazione dei Torinesi : E morto il Santo della
Piccola Casa ; abbiamo un Santo di meno in
sulla terra!

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Il 23 maggio, vigilia della festa di Maria Au-
siliatrice, egli doveva venire a dare la benedizione
nel nostro Santuario , come costumava gli anni
addietro ; ma non potè soddisfare i suoi e i nostri
voti, perché al 21 era stato colpito da malattia .
Sebbene in apparenza leggiera, egli presago di
quello che doveva succedere domandò tosto gli
ultimi Sacramenti . Fervide preghiere s'innalza-
rono subito al Cielo nella Piccola Casa per la sua
guarigione ; ed anche nel nostro Oratorio di To-
rino si fecero vive istanze a Maria Ausiliatrice,
perché lasciasse ancora tra di noi un uomo, il quale ci
era stato amico sincero, e, in più circostanze della
vita, guida ed oracolo .
Tante suppliche parvero per alcuni giorni esau-
dite . Il giorno 24, solennità di Maria Ausiliatrice,
abbiamo inviato un Sacerdote a prendere di sue
notizie . Informatone, il venerando malato fece an-
dare quel Sacerdote presso al suo letticiuolo , e
poi con lucida mente, con parole affettuosissime,
che gli fiorivano abbondanti in sul labbro, egli ci
mandò a ringraziare delle preghiere fatte per lui
nella Chiesa di Maria Ausiliatrice , ed ebbe la
degnazione di uscire in tali espressioni a riguardo
dell' Opera nostra , da somministrarci una prova
invincibile di sua preziosa benevolenza . Noi le con-
serveremo in cuor nostro come un conforto, che ci
mandò il Signore per bocca d'un suo Servo, morto
in odore di santità .
La notizia di un miglioramento aveva già di-
latato il cuore de'suoi figli e figlie, anzi di tutti
i buoni Torinesi ; quand'ecco restringerlo nuova-
mente e più profondamente ferirlo la voce, che il
Padre era in agonia . Poco prima che spirasse ,
avendogli il Confessore ricordato le dolci parole,
colle quali S . Giovanni apostolo chiude il suo li-
bro dell'Apocalisse : Veni, Domine Jesu, vieni, o
Signore mio Gesù, il buon Padre soggiunse tosto :
Et noli tardare, e non tardar più . Furono queste
quasi le ultime parole, poiché poco dopo egli si
addormentava nel bacio del Signore .
Per Gesù aveva patito e lavorato , per Gesù
aveva vissuto, e con Gesù in cuore e in sul labbro
egli moriva : Vita e morte da Santo !
MONSIGNOR VINCENZO ANIVITTI .
Questo ornamento del Clero romano nacque in
Roma l'anno 1824 . Della sua alta dottrina sono
prova non dubbia i volumi da lui dati alla luce,
e le splendide onoranze di cui fu ricolmo . Supe-
riori poi ad ogni umana lode sono le sue virtù ;
sublime la sua carità , e veramente apostolico il
suo zelo . A buon diritto egli sarà chiamato l'A-
postolo di Roma . Maestro alla gioventù ecclesia-
stica del Seminario Romano , egli non isdegnava
punto di scendere a fare il catechismo ai fanciulli,
prepararli alla prima Comunione , e gettare nei
loro cuori il seme delle virtù cristiane . Con una
eloquenza tutta sua propria, con una grazia in-
comparabile spezzava il pane della divina Parola
al popolo ed ai dotti, e ne illuminava la mente ,
ne guadagnava il cuore . La Chiesa di Santa Maria
della Pace, nella quale per molti anni esercitò il
sacro ministero, era sempre affollatissima . Dal per-
gamo egli scendeva nel tribunale di penitenza, e
vi durava le ore instancabile . Per questo il grande
Pio IX lo ebbe sempre carissimo; e il gloriosamente
regnante Leone XIII, appena salito al trono ponti-
ficio, lo nominò suo Cameriere segreto Partecipan-
te, e poco dopo lo insigniva della dignità episcopale .
Mons . Anivitti era per eccellenza il predicatore
ed il Vescovo di Maria . Ne promosse il culto non
solo colla fervida parola , ma ancor colla forbita
sua penna, scrivendo articoli bellissimi nel perio-
dico intitolato La Vergine ; e la Vergine pieto-
sissima lo volle con se pria che finisse il suo bel
mese . Buon soldato di Gesù Cristo non depose le
armi giammai . Lavorò così strenuamente, che ben
poté dire con S . Paolo : Bonum certamen certavi,
ed aspettarsi con fiducia la corona della giustizia .
« Proprio sul principio del mese sacro a Maria,
narra il giornale l'Aurora, Mons . Anivitti, stanco
per varie prediche, ché talvolta in un giorno ne
faceva sino a sei, moveva frettoloso verso la via
che mette al campo Verano . Il suo volto era ac-
ceso, e l' andar , d'uomo che a grande fatica si
mena . Interrogato da alcuno ove traesse, rispose
per una Cresima nelle vicinanze del Campo Santo .
Erano gli ultimi sforzi dell'infaticabile Sacerdote .
Non molto dopo il pianto dei suoi amici, de'suoi
figli l'avrebbe accompagnato a quel luogo, per de-
porre la sua salma benedetta in pace . »
Terminiamo questi brevi cenni necrologici colle
belle parole di una corrispondenza romana alla
Unità Cattolica di Torino :
« Era un Santo ! - è l'elogio che tutta Roma
fa al compianto Mons . Anivitti ; è la parola che
ieri correva sulle labbra di tutta quella moltitu-
dine, che si accalcava nei pressi di Santa Maria
della Pace . - Era un Santo! - e lo era proprio
quel caro D . Vincenzo, così amante di Maria San-
tissima, infaticabile predicatore , illibato ne'suoi
costumi, umile nel suo zelo , grande esempio di
pietà per tutta Roma! l questa proprio la sorte
dei Santi ; la morte loro, preziosa nel cospetto
del Signore, accresce la venerazione, che già se
ne aveva durante la loro vita , e non mai co sì
bene si conosce qual tesoro sia un Santo, come
quando irreparabilmente si perde . »
Sì, Iddio quasi nel medesimo giorno ci tolse
due Santi . Voglia Egli degnarsi di mandarcene al-
tri per nostro modello e per nostro conforto .
STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
CAPO XXX .
Progetto della Chiesa di S . Francesco di Sales -
O profezia o pronostico - Benedizione e colloca-
mento della pietra fondamentale - Discorso del
P. Barrera - Circolare del Vescovo di Biella -
La prima Lotteria - Generosa sovvenzione del Re .
Liberati dalle vessazioni morali degli inquilini
di casa Pinardi colla compera della medesima, e
distrutto l'attiguo albergo della Giardiniera, era

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d'uopo rivolgere il pensiero alla fabbrica di una ancor egli salito su quel monticello, ed attorniato
Chiesa più decorosa pel divin culto, e più accon- da molti giovani faceva cantare con un'aria tutta
cia al crescente bisogno . L'antica, coll' aggiunta speciale questi versi :
di alcune camerette, si era bensi alquanto ingran-
dita, ma non cessava di essere insufficiente e disa-
datta . Siccome per entrarvi bisognava discendere
due scalini, così d'inverno e in tempo piovoso era
sovente allagata ed inumidita . D' estate poi, a
Lodato sempre sia
Il nome di Gesù e di Maria .
E sempre sia lodato
Il nome di Gesù, Verbo incarnato ;
causa di sua bassezza e poca ventilazione, vi si quando ad un tratto egli impone silenzio e ci
veniva meno e soffocavasi per l'eccessivo caldo, dice : « Miei cari figliuoli, udite un pensiero che mi
onde passavano ben pochi giorni di festa senza che viene ora in mente : Un giorno o l'altro in que-
qualche giovanetto venisse colto da sfinimento, e sto sito medesimo, dove ora ci troviamo, vi sarà
portatone fuori come asfissiato . Era dunque non l'altare di una Chiesa, presso al quale voi ver-
solo utile , ma necessario che si desse mano ad rete a fare la santa Comunione e a cantare le
un sacro edifizio più divoto, più capace e salubre . lodi del Signore . Dopo cinque anni la Chiesa
D . Bosco aveva da pochi giorni stipulato il con- era incominciata, e l'altare maggiore riusciva nel
tratto e pagata la casa Pinardi, quando una sera luogo appunto, segnato da Don Bosco .
rivoltosi a sua madre le disse : Ora voglio che
Intanto lavoravasi di tutta lena, e in pochi mesi
innalziamo una bella Chiesa in onore di s . Fran- le opere si portarono al punto, che al 21 luglio
cesco di Sales . - Ma dove prenderai i danari? poteva celebrarsi la solennità della benedizione e
gli dimandò la buona Margherita . Sai che di no- collocamento della pietra angolare . I seicento e
stro abbiamo più nulla ; tutto fu già alienato per più giovani dell'Oratorio, come altrettante trombe,
dare vitto e vestito a questi poveri giovanetti . avendo sparsa questa notizia per tutta la città,
Quindi prima di assoggettarti alle spese di una la sera di quel giorno si trovò sul luogo sì gran
Chiesa devi pensarci due volte, e intenderti bene folla di gente , quanta non si era vista mai in
col Signore . - E faremo appunto così . Se aveste quelle parti .
del danaro me ne dareste voi? - Puoi imma-
La benedizione della pietra sarebbe certamente
ginarti con quanto piacere . - Or bene, conchiuse
il figlio , Iddio, che é tanto più buono e più
generoso di voi , del danaro ne ha per tutto il
stata fatta da Mons . Luigi Fransoni, Arcivescovo
di Torino, che tanto ci amava ; ma per la tristizia
dei tempi questo intrepido Prelato fin dall'agosto
mondo, e trattandosi di un'opera, che deve tornare dell' anno innanzi (1850) era stato costretto a pren-
alla sua maggior gloria, spero che me ne man-
derà a tempo e luogo .
Con questa fiducia Don Bosco fece un giorno
chiamare l' ingegnere, il sig . cav . Blachier,lo
dere la via dell'esiglio, e dimorava in Lione . La
benediceva in sua vece il sig . Canonico Ab . Moreno,
economo generale ; e la collocava a posto il signor
Commendatore Giuseppe Cotta, grande amico dei
condusse sul luogo da destinarsi al sacro edifizio, poveri e nostro insigne benefattore . Di tutto fu
e lo pregò di fare un disegno ; quasi nel medesimo redatto apposito verbale , di cui una copia con
tempo, avuto a sé un certo sig . Federico Bocca, monete, medaglie ed altre memorie, venne deposta
gli domandò se voleva prendersi l'impresa di ese- dentro la pietra medesima .
guirlo . - Di buon grado, rispose quegli . - Ma
In quell'occasione il celebre P . Barrera, com-
l'avverto, soggiunse D . Bosco, che potrebbe darsi mosso alla vista del gran popolo accorso, ed edi-
che qualche volta io non avessi il denaro per lo ficato del bel numero di Sacerdoti, di Patrizi e
opportune spese . - E allora andremo più adagio
nei lavori . - Ma no , ché io vorrei che andas-
simo in fretta, e tra un anno avessimo la Chiesa
bell'e fatta . - E andremo anche in fretta, ri-
Matrone torinesi, che gli facevano corona, montò
sopra un rialzo di terra , ed improvvisò un di-
scorso stupendo . Egli esordiva con queste parole
« Signori, la pietra, che fu testé benedetta e col-
prese l'impresario . - Dunque incominci, conchiuse locata nelle fondamenta di questa futura Chiesa,
D . Bosco . Qualche cosa di fondo vi é già ; il re- ha due grandi significati . Essa significa il gra-
sto la divina Provvidenza ce lo spedirà a suo tempo . nello di senapa, che crescerà in albero mistico,
Pertanto nella primavera del 1851 si comincia- presso cui molti ragazzi, come augelli dell' aria,
rono a praticare gli scavi, e sul principio dell'e- verranno a cercarvi rifugio ; essa significa ancora
state a gettare le prime fondamenta .
che l' Opera degli Oratorii , basata sulla fede e
Qui ci ricorda un fatto, che vogliamo regi- sulla carità di Gesù Cristo, sarà qual sasso im-
strare, senza portare giudizio intorno alla natura mobile , contro del quale invano lotteranno i ne-
del medesimo .
mici della Religione e gli spiriti delle tenebre . »
L'anno 1846 nel ridurre ad uso di Cappella la L'Oratore dimostrava poscia l'una e l'altra delle
rimessa del sig . Pinardi si dovette scavare, come proposizioni con tanta eloquenza, che tutto l'udi-
abbiamo notato a suo tempo, un metro di terra, torio pendeva come estatico dal suo labbro . Ma
a fine di non dovere battere il capo nel soffitto . una similitudine ed una preghiera non ci sfuggì
La terra estratta erasi ammonticchiata in un sito più dalla mente . Egli paragonò i tempi ad un
a Nord-Ovest della casa , e serviva come luogo uragano , che minaccia di devastazione e rovina
di trastullo ai giovanetti , che vi salivano o di- città e villaggi . « In quel periglioso cimento, che
scendevano a guisa di soldati, quando vincono o vediamo noi, o signori ? domandò l' illustre Dot-
perdono una posizione strategica . Or bene , una trinario . Noi vediamo ogni vivente impaurito e
festa di estate di quell'anno medesimo D . Bosco era trepidante cercarsi un riparo . La gente si ritira

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2.1 Page 11

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nelle sue case ; le fiere del campo fuggono alle
loro tane ; e gli augelli dell' aria volano al pro-
prio nido, fortunati se lo hanno fabbricato sopra
un albero ben saldo e sicuro . I tempi che corrono si
fanno cattivi, cattivi soprattutto per la povera gio-
ventù . Ecco qui pertanto una Chiesa, ecco qui un
albero, che metterà profonde le sue radici, e non
crollerà la cima pel soffiar dei venti . All'ombra di
questo albero, nel recinto di questo sacro edifizio
verranno migliaia di giovanetti a trovar riparo e
difesa contro ad errori, seminati oggidì da uomini
empi e da scrittori venali ; riparo e difesa con-
tro a massime distruggitrici di ogni idea di virtù
e di morale ; riparo e difesa eziandio dalle saette
infuocate delle ardenti giovanili passioni, eccitate
dai mali esempi e dagli scandali di ogni ceto di
persone . Già mi pare di vedere stormi di giova-
netti, come colombe atterrite levarsi a volo quali
da una e quali da un'altra parte, a qui dirigersi
come in luogo sicuro, a qui riunirsi non solamente
per trovarvi riparo e difesa, ma cibo, ma nutri-
mento di vita temporale ed eterna . Signori, che
mi ascoltate, deh ! col consiglio e colla mano a-
doperatevi a far sì, che quest'albero cresca pre-
sto gigante, distenda i suoi rami per tutta la città,
e sotto vi raccolga tanti poveri giovanetti, che a
disdoro della Religione, a vitupero della morale,
veggonsi a scorrazzare nei giorni di festa per le
vie e per le piazze, in pericolo di divenire così il
disonore di se stessi, l' onta delle famiglie, lo
scompiglio e la desolazione della civile società . La
vostra carità , o Signori , non potrebbe oggimai
impiegarsi in opera più utile alla Chiesa e allo
Stato ; poiché dalla gioventù bene o male educata
dipende la vita o la morte delle famiglie, dei re-
gni e del mondo . » - In fine il buon Padre ri-
volto a Gesù Cristo gli fece una preghiera sì
bella, che a molti trasse le lagrime . « E voi,
mio Dio, egli disse , Voi Salvator nostro Gesù
Cristo , simboleggiato nella pietra qui collocata ,
deh ! colla virtù del vostro braccio onnipotente
proteggete l'Opera di questo Oratorio . Sarà ella
forse dagli empi maledetta ? e Voi beneditela ;
combattuta? e Voi difendetela ; odiata? e Voi a-
matela come la pupilla degli occhi vostri . Essa
ha tutti i titoli alla vostra benevolenza , perché
ha per iscopo di raccogliere , istruire , educare
quei fanciulli, che in vostra vita mortale formavano
la delizia del vostro cuore, e sono e saranno sem-
pre l'oggetto delle vostre amorose finezze , come
agnelletti del vostro gregge , come il fiore più
eletto del giardino della vostra Chiesa . Sì, sotto
il vostro usbergo duri quest'Opera imperitura ;
anzi il suo seme portato dal vento della vostra
grazia si spanda per ogni dove, e pria abbiano a
crollare le colonne, che sostengono il firmamento,
che dessa venga a cessare in sulla terra . » - Le
parole dell'eloquente religioso furono di un effetto
mirabile . Esse ci parvero quasi dal Cielo inspi-
rate, ci parvero come profetiche , perché si av-
verarono e continuano ad avverarsi lumino-
samente .
Già il sacro edifizio usciva alcuni metri da terra,
quando D . Bosco si accorse che erano pressoché
esauste le sue finanze . Coll'aiuto di alcune bene-
merite persone egli aveva raccolto 35 mila lire ;
ma queste erano scomparse come ghiaccio al sole .
Fu d'uopo allora di ricorrere alla beneficenza pub-
blica . Il Vescovo di Biella, Mons . Pietro Losanna,
riflettendo che il novello edilizio e l' instituzione
degli Oratorii tornava a particolare vantaggio dei
garzoni muratori di sua Diocesi, per la maggior
parte dell'anno residenti in Torino, invitò i suoi
Parroci a concorrervi col loro obolo . A questo
fine egli diramò la circolare seguente .
« M. REv . SIGNORE,
L'egregio e pio Sacerdote D . Bosco, animato
da una veramente evangelica carità, prese a rac-
cogliere nei dì festivi in Torino quanti giovani
incontrava , abbandonati e dispersi per le piazze
e per le contrade nel lungo e popoloso tratto tra
Borgo Dora e il Martinetto, e a ricoverarli in un
sito appropriato, sia per un onesto loro tratteni-
mento, che per la loro istruzione ed educazione
cristiana . Tale fu la di lui santa industria , che
la Cappella locale divenne sì ristretta all'uopo, che
attualmente non sarebbe sufficiente a contenere più
di un terzo fra li seicento e più che già vi ac-
corrono . Spinto dall'amor di tanto bene si accinse
all'ardua opera di costrurre una Chiesa corrispon-
dente ai bisogni del pietoso suo disegno, e si ri-
volse perciò alla carità dei Cattolici fedeli, onde
poter sopperire alle troppo gravi spese, che vi
vogliono per compirla . Con particolare fiducia poi
egli ricorre a questa Provincia e Diocesi per mio
mezzo, in quanto che di seicento e più che già
si riuniscono a lui d'intorno, e frequentano il suo
Oratorio, più di un terzo (oltre a 200) sono gio-
vani Biellesi, di cui anche parecchi vengono da
lui ricoverati in c :sa sua, e gratuitamente prov-
veduti di quanto loro occorre pel vitto e pel ve-
stito, onde possano apprendere una professione .
Oltre al titolo quindi di carità , tal soccorso lo
reclama da noi anche il titolo di giustizia, per cui
io prego la S . V . M . Rev .da di voler prevenire
li buoni suoi Parrocchiani su di sì interessante
oggetto, di ricorrere ai più facoltosi, e destinare
un dì festivo per una limosina da farsi in Chiesa
a tal fine, la quale verrà tosto trasmessa alla Cu-
ria in modo sicuro, e colla sovrascritta etichetta
sì della somma entro-chiusa, che del luogo di sua
provenienza .
» Mentre li figli delle tenebre tentano di aprir
un tempio per insegnarvi l' errore a perdizione
dei loro fratelli (1), verranno eglino meno li fortu-
nati figli della luce per aprire una Chiesa , onde
insegnarvi la verità a salvamento loro, e dei loro
fratelli, e massime compatriotti?
» Nella viva speranza pertanto di poter quanto
prima colle offerte, che ci perverranno , porgere
un confortevole aiuto all' impresa dell' encomiato
uomo di Dio , ed insieme un pubblico attestato
della pietà illuminata e riconoscente de' miei Dio-
cesani verso un' opera sì santa, sì utile, anzi sì
(1) Allude al tempio che i protestanti avevano in co-
struzione nel corso Vittorio Emmanuele, presso al quale
sorge oggidì la nostra Chiesa di S . Giovanni Evangelista .

2.2 Page 12

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necessaria ai tempi che corrono, colgo questa op-
portunità per ripetermi colla maggiore stima ed
affetto
Della S . V . M . Rev .da
Biella, il 13 settembre 1851 .
continuare al nostro Istituto il suo appoggio so-
vrano . Or bene, poco appresso D . Bosco riceveva
dalla Regia Segreteria di Stato la seguente im-
portantissima lettera, e, prima che la Chiesa fosse
ultimata, la generosa sovvenzione di lire dieci mila,
con altre offerte opportunissime .
Dev .mo Obbl.mo Servo
Gio . PIETRO Vescovo . »
Torino, addì 5 Luglio 1851 .
Molto Rev .d° Sig . Oss .m°
Questo appello fruttò la somma di mille franchi ;
i quali non furono tuttavia che poche goccie d'ac-
qua sopra terreno arsiccio . Onde fu mestieri ri-
correre ad altro mezzo . Fu allora che D . Bosco
ideò la prima Lotteria di oggetti, ossia di piccoli
doni, concessa dal sig . Intendente Generale con suo
Decreto del 9 Dicembre 1851 . Si stabilì un'appo-
sita Commissione promotrice, composta di beneme-
riti signori e signore, e si domandarono doni da
tutte parti . Il Sommo Pontefice Pio IX, sua Mae-
stà il Re Vittorio Emanuele , la Regina madre
Maria Teresa, la Regina Adelaide , il Duca e la
Duchessa di Genova, in genere tutta la Corte reale
e la nobiltà Torinese si segnalarono colle proprie
offerte . Il medesimo Governo per favorire la pia
impresa condonò tutte le spese di posta , sia per
lettere e pieghi, sia per inviare e ricevere doni e
biglietti . Si raccolsero ben 3251 oggetti, che furono
depositati e pubblicamente esposti in una vastis-
sima sala a ciò benignamente favorita dal Muni-
cipio di Torino dietro la Chiesa di S . Domenico .
In vista del loro valore si ottenne l'autorizzazione
di emettere cento mila biglietti, a centesimi cin-
quanta caduno . Ne furono quindi spediti in tutte
le principali città dello Stato, e fu nobile la gara,
colla quale persone ecclesiastiche e laiche concor-
sero alla caritatevole opera di o ritenerli per sé, o
di smerciarli presso i conoscenti ed amici, man-
dandone il prezzo a D . Bosco . In tanta dispersione
molti biglietti essendo andati smarriti, si ricavò
il prezzo di soli settantaquattro mila ; somma non-
dimeno considerevole, ma che D . Bosco nella sua
g 'erosa carità fece parte eziandio alla Piccola
Caga della Divina Provvidenza, detta comune-
mente il pio Istituto del Cottolengo , governato
già fin d'allora da quel virtuosissimo uomo, che
fu il Canonico Luigi Anglesio, la cui morte ac-
caduta in questi giorni fu per Torino un lutto
universale .
La divina Bontà si compiacque di vedere D . Bo-
sco a dividere fraternamente i frutti della ca-
rità coi poveri del Cottolengo , e non lasciò di
dargliene una ben degna ricompensa ; ed ecco in
qual modo .
Circa un mese prima del solenne collocamento
della pietra fondamentale , D . Bosco aveva umi-
liata al trono di Re Vittorio Emanuele una sup-
plica , nella quale ricordava con gratitudine la
sovrana sua benevolenza verso i giovanetti dell'O-
ratorio, gli dava contezza della costruzione della
novella Chiesa, lo pregava che si volesse degnare
di recarsi a collocarne la prima pietra . e, ove ciò
non potesse fare, supplicava la Maestà Sua, che
seguendo, come aveva fatto sino allora , le glo-
riose pedate dell'augusto suo Genitore, volesse
« Sua Eccellenza il Duca Pasqua, Prefetto del
Real Palazzo, cui questo Dicastero ha dovuto tra-
smettere per ragione di competenza il ricorso stato
presentato da V . S . M . Rev ., ha con suo foglio
del 25 ultimo scorso mese notificato che, avendo
rassegnato alle reali determinazioni le inoltrate
istanze, Sua Maestà vide con vera soddisfazione
la determinazione presa dalla S . V . e dalle altre
pie persone, di raccogliere giovani nell' Oratorio
quivi stabilito, onde procurar loro una religiosa
e morale educazione .
» Che per ciò nel desiderio di promuovere l'e-
secuzione della pia opera, e non potendo, attesele
molte sue occupazioni, intervenire al collocamento
della pietra fondamentale della nuova Chiesa, di
cui fu progettata la costruzione, si é degnato di
dare fin d' ora una prova del generoso Reale suo
animo, con manifestare l' intenzione di concorrere
in qualche modo per siffatta opera, quando ne sarà
il caso .
» Mi é ben soddisfacente il far conoscere alla
S . V. M . Rev . le favorevoli disposizioni manife-
state dalla Maestà Sua a riguardo di una istitu-
zione cotanto commendevole per il pio scopo cui
é diretta, e non potendo non aggiungere nel mio
particolare un tributo d'encomio per le zelanti
cure, con cui Ella la promuove e dirige, profitto
della propizia occasione, che mi si presenta, per
profferirmi con distinta stima
Di V . S . M . Rev .
Devotissimo Servitore
Pel Ministro
Il primo Uffiziale DeANDREIS. »
D . GAUDENZIO
CAPO VI .
Una festa senza predicatore - Felici pronostici.
Avvenne intanto un fatto, che vogliamo raccon-
tare con tutta comodità , e con tutte le sue cir-
costanze .
Fu, nel dì consacrato a S . Rocco, festa titolare
e patronale di una piccola terra vicina, invitato
con tutta la sua famiglia . Era un giorno feriale,
e vi tenne graziosamente l'invito . Sul dopo pranzo,
se ne stava preparato per servire i vespri, quando
corse la voce, che era intervenuto un caso doloroso
a chi doveva farne il panegirico, e non poteva più

2.3 Page 13

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venire . Tutti i Sacerdoti, e prima di tutti il Pa-
roco, sentirono infinito dispiacere . Come fare ? Chi
ne diceva una, e chi ne diceva un' altra . Il partito
però, che pareva prevalere, era quello, che se il
predicatore non veniva , la predica non ci fosse .
Al buon Chierico non andò diritta la proposta, e
faceva meraviglie, come fra tanti Sacerdoti non si
trovasse chi potesse surrogare il predicatore . Lo
disse forse con un po' di vivacità giovanile, e seppe
di amaro a chi l' udì . Oh, disse più d' uno, non
si fa così presto a prepararsi un panegirico, e
così su due piedi i Vorrei un po' vedere chi sa-
rebbe così audace ! - Poi posando l'occhio su
Matteo, e Lei, disse, che pronunziò l' ardita pa-
rola, Lei si sentirebbe di farlo? - Io per me ,
disse Matteo, tra il confuso e tranquillo, se non
temessi di commettere una sgarbatezza , certa-
mente lo farei ! - Pronunziò queste poche parole
con umiltà e franchezza , che piacquero ; e tutti
ad una voce lo incoraggiarono a soddisfare il po-
polo, che si aspettava in quel dì la predica . Cer-
tamente, disse più d' uno , non farà guari onore
a noi, ma pazienza ! Meglio un Chierico che nes-
suno . Quando poi conobbero chi era quel Chie-
rico di sì umile sembianza, dicevano che non si
potevano aspettare di meno . Il Paroco però del
luogo, da quell'uomo di senno che era, tolse in
disparte il nostro Matteo , e prima di lasciarlo
esporre quasi all' improvviso , ancorché sapesse
per udito di qual ingegno e pietà fosse, e di
quanto zelo, tuttavia volle interrogarlo se non fosse
di troppo ardimento l'opera a cui si preparava .
Signor Prevosto , disse Matteo , la ringrazio di
questa carità che mi usa, e che mi fa conoscere
come Ella mi ami ; ma non mi pare né sì ardita
l'impresa, né sì difficile da dovermene ristare .
Qualche cosa della vita di questo Santo la conosco
già, e se Ella mi sarà cortese di qualche libretto,
che ne racconti le imprese, e me ne precisi le
date, io credo che farò men male, se non proprio
bene . Giacché Lei, soggiunse lieto il Paroco, é
propriamente ferma nel suo proposito, accetti per
ora i miei ringraziamenti e quelli della mia po-
polazione, ed abbia il patrocinio del Santo mentre
Ella ne dirà le lodi . Prenda intanto questo li-
bretto, che solo ho di questo carissimo nostro
Santo, e rimanga qui, mentre io sono chiamato
in Chiesa per i vespri . - Disse, e si condusse in
Chiesa, dove ornai si mormorava per il soverchio
ritardo . Arrivata l'ora della predica egli, con passo
sicuro calò in sacristia per indossare la cotta, e
poi ... Quando il papà e la mamma videro il
loro figlio ascendere il pulpito, e comparire vi-
cino al Crocifisso con franchezza di predicatore
provetto, furono prima meravigliati, poi confusi,
poi arrossiti ; e se non si fossero trovati in mezzo
a, tanto popolo e come prigionieri ne' loro banchi,
sarebbero fuggiti di chiesa . Credettero di sognare
sulle prime, e non volevano proprio prestar fede
ai loro occhi . Ma poi la voce del loro caro figliuolo
li venne ad avvertire, che lui era veramente lui .
Serena e calma sul principio, e poi viva ed ar-
dente ed a volta tonante, si insinuava dolcemente
per le vie de' cuori . Dapprima fu sorpresa, poi
vero stupore, che suscitò ne' suoi uditori, e spe-
cialmente in coloro, che sapevano come egli erasi
in un punto deliberato di togliere dall' imbarazzo
il povero Paroco . Né si creda che egli sia andato
in cerca di frasi pellegrine e di concetti fuori
dell'ordinario ; ma semplice nella forma e chiaro
nella lingua e pratico nella dottrina, non fece che
esporre in bella maniera alcuni punti della vita
del glorioso Santo di Mompellieri . Tolse per testo
il Vangelo, che la Chiesa propone nel dì della
festa del Santo ; e poi provò come S . Rocco era vera-
mente quel ricco signore che era andato in lontano
paese per meritarsi il possesso del suo regno e poi ri-
tornare . « Ma quanto, soggiungeva esso, non dovette
faticare per acquistarlo ! Ma a nulla perdonò, non
a viaggi, non a stenti , non a sacrifizi , non ad
umiliazioni . Eccolo : egli lascia Mompellieri, i suoi
vassalli, i suoi parenti ; e si avventura ad una
vita la più faticosa per l' acquisto del cielo . Ed
il Signore benedisse le sue intenzioni e le sue
opere . S'incontrò in tempi difficili, e si mantenne
fermo nella fede, e per il suo prossimo pose in
pericolo la sua vita . » Raccontò come Dio lo
mandò a salute di varie città, come Torino, Fi-
renze e Roma, colpite dalla pestilenza . Come a
Piacenza Egli secondò i suoi voti col farlo cader
vittima di quel morbo, che altrove colle preghiere
aveva allontanato, e come quella medesima mano
che prima lo percosse, dopo lo risanò col dargli
ancora guadagnato il cuore di ricco signore, che,
colla santità della vita e colla profusione delle sue
sostanze, edificò quella città che prima aveva scan-
dalizzato colla sua rea condotta . - Fu commo-
vente, quando narrò, che giunto in patria fu con-
dotto innanzi a'suoi parenti, che pur lo aspettavano,
ma non come il consolatore della loro vecchiaia,
ma come sospetto di tradimento, epperciò condan-
nato a carcere perpetuo . Vide il lutto, che si fa-
ceva per lui, sentì il desiderio, che tutti avevano
di ancor riabbracciarlo, e intanto lo punivano di
un delitto che non aveva commesso . Dio chiamava
da lui un intiero sacrifizio, ed egli volentieri lo
compiva col patire e col tacere . - Allora volgendosi
all'udienza s'interrompeva c: osì Padri, se Dio do-
mandasse da voi tale sacrifizio sareste disposti a far-
lo? Rinunziare agli altri e forse facile cosa, ma ri-
nunziare a se stessi . . . In sul finire benediceva a
nome del Santo il paese nelle sue campagne, nelle sue
famiglie e ne' suoi materiali interessi . Ma, ter-
minava , sarebbe poca cosa il suo patrocinio , se
non ci benedicesse nell' anima, a guarirla dalle
sue piaghe , e non ci aiutasse a salvarla . Si ,
conchiudeva , benedite , o glorioso Santo, questi
vostri divoti : ma la vostra benedizione ci valga
a tenere lontani da noi, come la pestilenza, i cat-
tivi discorsi e le opere nefande, che ne sono la
vera e l'unica rovina . Così ci insegnarono i vostri
esempi, così la intiera vostra vita , impiegata a
sanare i corpi e ad indirizzare le anime nostre al
regno dei cieli . »
Durò circa tre quarti d'ora , e parve un mo-
mento . I vecchi del paese ripetevano, che in tanti
anni non avevano sentito un discorso così bello,
chiaro e commovente . Anche al papà ed alla mamma
parve un piccolo miracolo quel panegirico, e non
rinvenivano in sé dallo stupore . Per lungo tempo

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ne durò la memoria e forse ne dura tuttavia in
quanti lo sentirono . Il buon Chierico lieto che Dio
l'avesse aiutato a fare quel poco di bene, ne lo
ringraziava dal profondo del suo cuore senza dare
il più piccolo segno di compiacenza, o attribuire
a sé il merito di quel vero trionfo, sapendo che
Lui solo l'aveva fatto eloquente .
Così il pio Levita occupava i giorni di vacanza, solo
intento ad arricchire l'anima sua di belle doti, ed a
prepararla a ricevere il massimo dei doni, di essere
fatto degno di salire un giorno i sacri altari . Ora-
mai siamo giunti al termine de' suoi desiderii .
Era il quinto anno di teologia, ed egli si trovava
all' età capace degli Ordini . Quando fu proposto
per la Tonsura ed i quattro Minori, egli vi si pre-
parò con serietà, per riceverne col titolo anche la
grazia . Alle parole del Vescovo, che Dio doveva
essere omai la sua eredità e la parte del calice,
che l' aveva a sorreggere in questa vita , egli le
ripeteva con trasporto di tanta carità, che per la
commozione pianse, e fece piangere più d'uno dei
circostanti . Ma fu rara fra le più rare, e virtuosa
fra le più virtuose, la preparazione che premise
alle Ordinazioni del Sacerdozio . Avvicinandosi quel
solenne giorno, egli sentiva entrare nell' animo suo
lo sbigottimento e la profondità del gran mistero .
Egli pure ripeteva con Mosé di essere indegno
dell'alta missione ; ed avrebbe voluto rimanersene
qual era, se i suoi Superiori non ve lo incorag-
giavano con le più calde esortazioni . Pareva as-
sorto di continuo nel pensiero del gran dì, come
egli soleva chiamare quello delle Ordinazioni, e
nulla poteva distrarlo . I suoi compagni, alcuni de'
quali, forse con motivi un po' leggieri, cercavano
di scuoterlo da tanta costernazione , alla vista di
tanta pietà , lo ammirarono dapprima, e poi lo
imitarono . Fu quella una Ordinazione di veri
atleti del Signore, che diede alla Diocesi molti e
valenti predicatori e piissimi Sacerdoti, alcuni dei
quali si conoscono ancora, e la pietà di quei giorni
non venne mai meno, anzi andò sempre crescendo
a maggior perfezione . Anima di tutti era Matteo,
che fatto superiore a se stesso , tutto compreso
della immensa misericordia di Dio, che lo chia-
mava a quell' altissimo stato di suo ministro ,
trovava ogni dì argomenti più forti, per disporre
il suo cuore a riceverne tutta la virtù e la grazia .
I suoi Superiori vennero fino a temere, che tanto
fervore di spirito dovesse riuscire pericoloso alla
salute . Dio però lo sosteneva cogli immensi suoi
favori , e non faceva che renderlo vie più degno
di essere suo Sacerdote .
BIBLIOGRAFIA.
Meraviglie nel Cuore di S . Teresa .
L'anno venturo nel mese di ottobre si celebrerà
il terzo Centenario dalla preziosa morte di una
Santa, conosciutissima nella Chiesa e carissima a
tutte le famiglie cristiane , vogliamo dire Santa
Teresa di Gesù . Riserbandoci di parlarne a suo
tempo, ci limitiamo a notare per ora che, a fine
di preparare i fedeli al fausto avvenimento, il
M . R . sig . D . Giacomo Murena, prete della Mis-
sione, ha testé pubblicato un opuscolo intorno alle
meraviglie , che da parecchi lustri, in Alba di
Tormes in Ispagna, si vanno operando nel cuore
della serafica Vergine, feritole già miracolosamente
in sua vita mortale da un Angelo . L'operetta ha
per titolo : Meraviglie antiche e nuove nel cuore
di Santa Teresa . Si vende nella nostra Libre-
ria di Torino , Via Cottolengo, n . 32, al prezzo
di L . 1 .
LIBRI DI PREMIO
Si avvicina il tempo della chiusura delle scuole
e della distribuzione dei premii . In questa circo-
stanza i buoni maestri e maestre, i savii direttori
e direttrici si dànno talora la tortura al cervello,
per cercare libri adattati da mettere nelle mani
dei loro allievi ed allieve, e spesso nella fretta o
per non trovarne dei migliori, si contentano dei
mediocri . Anzi accade non di rado che il libro
regalato sia così poco morale, da riuscire un danno
ed un tradimento delle anime e delle famiglie .
Non é guari che un buon padre ci mostrava un
libro dato per premio ad un suo figlio della
4a elementare, ed altamente rammaricato , veda,
ci diceva, se sono questi i libri da dare in premio!
Sotto l'eleganza della legatura vi si nasconde l'in-
famia e la turpitudine ; ed aveva ragione .
Ad allontanare pertanto ogni pericolo la Libreria
Salesiana ha fatto una scelta di libri istruttivi
per la materia , ameni pel racconto , puri per la
lingua prettamente italiana, e scevri di ogni detto
o parola meno che casta ed onesta . Noi ne racco-
mandiamo caldamente la diffusione, la quale é una
cooperazione efficace alla buona istruzione e mo-
ralità tra la gioventù e le famiglie cristiane .
Raccomandiamo specialmente queste ultime pub-
blicazioni fatte su carta distinta e rilegate in tela
con impressioni a oro.
Pei giovanetti :
Bosco . La Storia Sacra illustrata . . L . 2 50
La Storia d'Italia
» 4 00
Pietro, ossia la forza della buona
educazione
» 1 50
Il Pastorello delle Alpi . . . » 1 75
Magone Michele
» 1 25
- Savio Domenico
» 1 75
Martinengo . Il Fabro di Nazareth illu-
strato
» 5 00
Per le giovanette
Bosco . Angelina
» 1 25
Martinengo . Ginetta e Claudina illus . » 4 00

2.5 Page 15

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ERESIA DEI VECCHI CATTOLICI .
Non vi è secolo in cui il demonio, principe della
ribellione, non abbia cercato di fare dei ribelli al-
l'autorità di Dio e dell'immacolata sua Sposa, la
Chiesa Cattolica . Le eresie e gli eretici, ecco tra le
altre l' opera di Satana . Il nostro secolo ne vide
sorgere varie, tra cui quella così detta del Vecchio
Cattolicismo, o dei Vecchi Cattolici, neganti l'in-
fallibilità del Papa, definita dogma di fede dal
Concilio Vaticano l'anno 1870 . Questa eresia alzò
il capo appunto in quell'occasione, per opera prin-
cipalmente di Döllinger dottore in Monaco di Ba-
viera, uomo erudito, se vuolsi, ma superbo, come
sapiente era pure Lucifero, capo di tutti gli ere-
tici, ma superbissimo . Il 4 di giugno 1873 in
Colonia questi eretici si elessero a Vescovo un
certo Giuseppe Ubert Reinkens, già professore di
teologia nell'Università di Breslavia . Si trattava
poi di consecrarlo ; e tra i mille Vescovi Catto-
lici non trovandone neppur uno, che volesse pre-
starsi al sacrilego uffizio, essi se lo fecero con-
secrare in Rotterdam dal Vescovo giansenista di
Deventer . Questa setta, quantunque spalleggiata
dal Governo protestante di Prussia, non potè guari
attecchire . Dalle statistiche risulta che i suoi ade-
renti in Germania ed in Austria non sommano
che ad alcune migliaia, che vanno ancor scemando
ogni dì . Laonde si può dire che questo Catto-
licismo, il quale volle chiamarsi Vecchio fin dal
suo nascere , si va facendo precocemente decre-
pito, e finirà per calare presto nella tomba . Og-
gimai nel mondo non può prosperare che un Cat-
tolicismo solo, il Cattolicismo sempre giovane
apostolico romano . A questo noi vediamo conver-
tirsi le anime traviate, ma più virtuose e morali,
mentre le altre cadono prima nella indifferenza e
poi nella incredulità, nella negazione di ogni reli-
gione . Per questo la Chiesa Cattolica continua il suo
trionfante cammino a traverso dei secoli, sempre
combattuta sì, ma vinta non mai ; perché non falla
Colui che disse : Portae inferi non praevalebunt :
Le forze d'inferno contro di lei non prevarranno .
FATTO EDIFICANTE .
La Suora di Carità, e il soldato cieco .
Camminavano da Chalons verso Parigi una Suora
di Carità ed un soldato . Quest'era cieco per una
ferita ricevuta alla testa .
I Prussiani l' aveano abbandonato sulla strada
ed i suoi commilitoni , condotti prigionieri, non
avevano potuto soccorrerlo . Le porte erano chiuse
al soldato mutilato e lo sventurato , vestito del-
l'assisa francese, aveva dovuto mendicare un fru-
sto di pane per vivere e un po' di paglia per dor-
mire . Ei sarebbe morto nella crocevia della strada
senza la Suora di Carità .
Questo soldato al termine d'una carriera assai
procellosa, passata in Africa nelle compagnie di
disciplina, non possedeva nulla : d'indole violenta,
d' umore aspro, pareva ributtasse da sé la sim-
patia di tutti .
La Suora di Carità prese quest'uomo per mano
a fine di condurlo agli invalidi, ove , dicevagli ,
troverebbe un asilo . Tutti e due camminavano a
piedi ; egli cupo e silenzioso, essa sostenuta dalla
carità . La Suora mendicava soccorsi pel soldato,
lo nutriva del meglio che riceveva e facevasi la
serva di questo poveretto .
Le fermate succedevano alle fermate, si viag-
giava con la pioggia e con la neve, si viveva di
poco e a stento , si soffriva ed il soldato si la-
mentava . La Suora gli faceva coraggio, talché
egli arrossiva della propria debolezza .
A poco a poco ella parlò d' un' altra vita a
quest' uomo , che non vedendola ne ascoltava le
parole . Un bel mattino il cieco fece osservare che
udiva il canto delle lodole . Si fermò per ascol-
tarlo, e parve che un raggio di luce passasse sulla
fronte del vecchio soldato . Allora la Suora lo fece
inginocchiare, e avreste veduto su quella grande
strada deserta quest' uomo indurato dalla guerra,
senza credenza, senza fede e quasi senza pensieri,
con la fronte rivolta verso il cielo, ch'ei non ve-
deva più, congiunte le mani, lasciando il suo chepì
nella polvere presso il suo sacco, e ritta in piedi
davanti a lui la Suora di Carità, che gli faceva
recitare la prima preghiera « Padre nostro che
sei ne' cieli . »
Due lacrime scorrevano dalle pallide guancie
della Suora.
Ella aveva restituito un'anima a Dio . Di notte
il soldato dormiva sulla paglia di qualche capanna,
mentre la Suora era ricoverata dalla governante
di qualche Paroco di campagna .
La Suora passò gran parte della notte in orazione .
Il dì seguente si rimisero in viaggio ; la Suora
era pensierosa, e il soldato mormorava una pre-
ghiera . A fine di prendere un istante di riposo,
si assisero sul margine d'un fosso . Allora la Suora
disse al soldato . - I vostri occhi non sono stati
colpiti direttamente dalla ferita . In mezzo a quelle
ambulanze i medici non hanno potuto che cica-
trizzare la piaga della testa . Non oso infondervi
una speranza che forse non é che un sogno, ma
ho formato un disegno . Invece di condurvi agli
Invalidi, vi condurrò presso i migliori chirurghi
e presso i migliori oculisti di Parigi , e li pre-
gherò in ginocchio di prestarvi le loro cure per
amore di Dio, ed anche per patriottismo . Se il
buon Dio vi rende la vista siate buon Cristiano . . .
me lo promettete?
Iddio vide i due viaggiatori e lasciò cadere so-
vr'essi il suo sguardo . Su quella solitudine dei
campi, lungi dalla dimora degli uomini, una po-
vera donna operava la carità, e tre mesi dopo
il prodigio di questa figlia del Cielo era compito .
Il soldato avea ricuperato la vista . La figlia di
s . Vincenzo de'Paoli, rientrata nell'umile scuola,
insegnava a leggere alle bambine dei contadini .
Verso le cinque ore della sera vedrete nella
chiesa di Nostra Signora delle Vittorie un uomo
inginocchiato presso i cancelli dell' altare . . . . é il
soldato che prega per la Suora della Carità .
Generale LAMBERT .
(Estratto dalla Buona Settimana di Torino, 17 aprile) .

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IL PONTIFICIO Seminario PIO
E LA PIA SOCIETÀ SALESIANA
Fra i celebri Istituti, di cui per la generosità
dei suoi Pontefici va ricca la capitale del mondo
cattolico , uno ve ne ha, che dal nome del suo
fondatore si chiama Seminario Pio . Fondato dal
Grande Pio IX con sua bolla del 27 giugno 1853,
quel Seminario ha per iscopo di educare a severi
studii e a soda pietà eletti giovani, appartenenti
alle diocesi dello Stato Pontificio . Gli alunni, com-
piuto il corso di filosofia, teologia e legge, e at-
tinta così l'acqua della dottrina cattolica alla fonte
stessa del Vaticano, che la deriva a tutta la cri-
stianità, ritornano poscia nelle rispettive diocesi
a coltivare il campo evangelico, e farvelo fiorire
di belle virtù . Grande stima godono per ogni dove
gli alunni di quell'Istituto per le rare loro qua-
lità di mente e di cuore, e splendide e numerose
sono le onorificenze, che hanno avute da Pio IX
e dal regnante Leone XIII , il quale nutre per
essi affezione specialissima . Il Seminario Pio ha
per Rettore un Religioso dell' Ordine dei Padri
Predicatori . Il primo che lo resse si fu il Reve-
rend .mo Padre Gaude, che venne poscia innalzato
alla dignità Cardinalizia, e che l'anno 1858, ve-
nuto a Cambiano sua patria , ebbe l'alta degna-
zione di fare una visita al nostro Oratorio di Torino,
e trattenersi per più ore con noi . A lui successe
il Rev . mo Padre Tosa torinese, uomo dottissimo
ed integerrimo, che da ben 4 lustri saggiamente
lo governa , gode dei profitto dei suoi figli, e li
vede con piacere slanciarsi nell'arena a combat-
tere strenuamente le battaglie del Signore .
Or bene, si é con lietissimo animo che noi an-
nunziamo come gli alunni del Pontificio Semina-
rio Pio portano uno speciale affetto all'umile no-
stra Società Salesiana, nata e cresciuta sotto gli
auspizi di Pio IX, loro e nostro insigne Benefat-
tore . Appena conobbero che avrebbero potuto ap-
partenervi come Cooperatori, vani di loro doman-
darono tosto di esservi ascritti ; e intanto non
lasciano passare occasione senza che ci diano non
dubbie prove della loro benevolenza . Essi ci aiu-
tano colle fervide loro preghiere, ci aiutano colle
frequenti limosine, ci aiutano coll'acquisto di og-
getti e colla diffusione di buoni libri ; si mostrano
insomma veramente animati dallo spirito di san
Francesco di Sales, e ne promuovono, giusta il
loro potere, le opere . A noi riesce pur dolce il
pensiero che , tornati nelle proprie diocesi, essi
attenderanno in modo particolare al bene della po-
vera gioventù , oggetto primario dei Salesiani ;
divideranno con noi le gioie e le amarezze, e uni-
tici coi cari vincoli della preghiera e dell'amore
saranno sempre nostri Cooperatori veraci .
Sì, amatissimi fratelli, vogliamoci bene, e col-
l' esercizio della carità a pro dei fanciulli dimo-
striamoci figli non degeneri di Pio IX, nostro co-
mun Padre e Benefattore, che fin dai primi anni
del sacerdotale suo Ministero riguardò i piccoli
siccome la pupilla degli occhi suoi , e loro pro-
digò le cure più sollecite ed amorose . Specchia-
moci in lui ; e poiché abbiamo goduto e tuttor
godiamo della sovrana e generosa sua beneficenza
facciamo pur tesoro dei suoi illustri esempi, imi-
tandoli a vantaggio della presente e delle future
generazioni .
MORTE DEL VESCOVO DI MONTEVIDEO
Il Bien Public di Montevideo annunzia la morte
di monsignor Giacinto Vera, primo vescovo di
Montevideo, diocesi creata dal santo Padre Leone
XIII . Solenni funerali vennero fatti al venerando
Prelato . Il Governo, la stampa di tutte le opinioni,
e il popolo si associarono al lutto di tutta la Chiesa .
Monsignor Vera era nato in S . Caterina, diocesi
di San Sebastiano di Rio Janeiro, il 3 luglio 1813,
e nel Concistoro del 22 di settembre 1864 venne pre-
conizzato Vescovo di Megara, e nominato Vicario a-
postolico di Montevideo . Il 15 luglio 1878 Leone XIII
lo trasferì alla diocesi residenziale di Montevideo .
Era l'amico, era il padre dei Salesiani della
Repubblica dell'Uruguay . Attendiamo' notizie dai
nostri fratelli, e ne riparleremo .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Ogni Cooperatore può acquistare Indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze ple-
narie nel corso del giorno, mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo senza bi-
sogno di Confessione e Comunione purché sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un'altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica , e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni , e co-
municato, visiti una qualche chiesa , pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Luglio .
2 . Visitazione di Maria Vergine .
8 . Santa Elisabetta, Regina di Portogallo .
14 . S . Bonaventura vescovo, cardinale e dottore
di Santa Chiesa .
16 . Comemorazione della Beata Vergine Maria
del Monte Carmelo .
25 . S . Giacomo Maggiore, Apostolo .
26 . Sant'Anna, Madre di Maria SS .
Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons.
Tip. di San Vincenzo de' Paoli . Sampierdarena 1881.