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ANNO IV . N. 9 .
Esce una volta al mese .
SETTEMBRE 1880 .
BOLLETTINO SALESIANO
-' Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO o-
SOMMARIO . - Morte di un Missionario Salesiano e un
suo ricordo - Collegi Salesiani - Educatorii diretti
dalle Suore di Maria Ausiliatrice - Notizie sull'Opera
di Maria Ausiliatrice - Raccomandazione dell' Opera
suddetta - Storia dell' Oratorio di S . Francesco di
Sales - La gratitudine filiale a lieta mensa colla bontà
paterna - Il Missionario Salesiano - Don Gaudenzio
- La Patagonia e le terre australi del Continente ame-
ricano - Bibliografia, san Gaetano Tiene e il suo isti-
tuto - Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani .
MORTE DI UN MISSIONARIO SALESIANO
E UN SUO RICORDO .
Coll'animo tuttora addolorato annunziamo
la perdita irreparabile, che abbiamo fatto
sul principio del passato agosto . Oppresso
da incessante lavoro , consunto da indici-
bili angustie e pene, cadeva estinto il Sa-
cerdote D . Francesco Bodrato, Superiore e
Capo delle nostre Missioni di America . La
sua morte quantunque gloriosa come quella
di un prode, che cade in sulla breccia e colle
armi alla mano, arrecò nondimeno al no-
stro cuore una ferita profonda . Le sue virtù,
1' ardentissimo zelo , le singolari doti del-
l'animo, l'avevano reso carissimo non solo
ai suoi confratelli, ma eziandio all'Arcive-
scovo di Buenos-Ayres, al Vescovo di Mon-
tevideo, agli altri superiori ecclesiastici ,
alle autorità governative ed a quanti lo
conoscevano . Era il braccio forte delle no-
stre Missioni ; era il nostro fedelissimo in-
terprete ; era il consigliere, era la guida ,
era il conforto, era il padre dei nostri fra-
telli e sorelle di America . La sua morte
riuscì per tutti una sventura gravissima .
Già fin dal mese di marzo egli sentivasi
spossato di forze per una infiammazione
ostinata . Avrebbe dovuto prendersi il ne-
cesssaarriioo riposo e ristoro, ma solito a non
risparmiarsi mai , quando si trattava del
bene delle anime, egli tirò innanzi nelle
sue fatiche come se nulla fosse . Quindi
confessore assiduo nella parrocchia della
Bocca, di oltre a .25 mila anime ; Direttore
vigilante dell'Ospizio di S . Carlo, dove te-
neva raccolti circa 200 poveri artigianelli,
la maggior parte italiani ; cercatore prov-
vido dei mezzi per sostentarli ; apostolo ze-
lante nell'inviare missionari tra i Pampas
e nella Patagonia ; sempre pronto insomma
ad accorrere ad ogni bisogno della sofferente
umanità, apriva case e scuole, faceva confe-
renze ai confratelli, predicava al popolo ,
teneva corrispondenza coi Direttori a lui
soggetti e col Superiore in Europa . Per
tutte queste ed altre occupazioni , che di
continuo lo assediavano, egli ben sovente
non solo il giorno , ma buona parte della
notte consumava , senza cedere punto al
suo malore , che facevasi ognor più al-
larmante .
In questo frattempo ecco per giunta scop-
piare e accendersi la guerra civile in Bue-

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nos-Ayres, e fratelli prendere le armi contro gli operai son pochi : pregate adunque il
a fratelli. Ognuno può immaginare i timori Padrone della messe, che mandi operai a
e le angustie di un Superiore, il quale an- raccoglierla : Messis quidem multa, opera-
noverava parecchie case e molti soggetti tra rii autem pauci : rogate ergo Dominum
mezzo a due fuochi . Per evitare disastri ei messis, ut mittat operarios in messem
dovette chiudere l' Ospizio di S . Carlo , suam (1) . Bisogna pur dirlo : mentre og-
strapparsi dal seno i suoi cari giovanetti, e gidì si fa di tutto per ispegnere le voca-
rimetterli in balia di se stessi in mezzo ad zioni ecclesiastiche , molti cristiani non si
ogni pericolo . Fu allora che D . Bodrato curano punto di pregare Iddio che ne susciti
esclamò : Spiritus quidem promptus est , secondo il bisogno . Essi pregheranno bensì
caro autem infirma , e non potendosi più per ottenere il perdono dei loro peccati,
reggere in piedi, si pose in letto per scen- la pace in famiglia, la conversione di una
dere nella tomba .
persona ; lo pregheranno soprattutto per
Se la immarcessibile sua corona non una grazia temporale ; ma non mai o ben
fosse stata ancora dagli Angeli compiuta ; di rado gli dicono : « Signore, mandate alla
se la sua dipartita da questo terreno esi- vostra Chiesa dei buoni ministri , che se-
glio non fosse stata già immutabilmente minino nei nostri cuori la vostra divina
decretata da Colui , che è l' arbitro della parola, ci applichino per mezzo dei Sacra-
vita e della morte, noi siamo convinti che menti i frutti della vostra Santissima Pas-
la cura dei più rinomati medici della città sione, portino la luce del Vangelo alle bar-
chiamati tosto a consulto, e che le preghiere bare genti, immerse tuttora nell'ombra di
e le lagrime di tanti Salesiani , di tante morte, e salvino tante povere anime , che
Suore di Maria Ausiliatrice, non che di molte vanno miseramente perdute . » Eppure, os-
pie persone delle due Repubbliche Ar- serva a questo proposito un pio scrittore,
gentina ed Uruguayana, dov'era conosciuto eppure in quella guisa che l'Eterno Padre
ed amato , avrebbero allontanato dal suo volle esser pregato dai Patriarchi e dai
capo il colpo supremo . Ma gli alti consigli Profeti pria di mandare l'Agnello domina-
dell'umana sapienza, ma gli ardenti voti tore, il Salvator dell'uman genere, così E-
della cristiana pietà , non valsero punto a gli vuole esser pregato per concedere alla
ritardare al valoroso Missionario l' eterno Chiesa buoni Sacerdoti , i quali pei loro
guiderdone, che le sue opere, i suoi sacri- ministeri divini continuino sovra la terra
fizi, i suoi dolori, le sue pene gli avevano l'opera della Redenzione . Eppure come il
meritato .
Figlio di Dio, prosegue il citato autore,
Il 4 agosto adunque nell'atto, che apriva vedendo il bisogno che il suo mistico campo
le porte del Cielo ad un'anima eletta e a noi aveva di cultori, esortava i discepoli a pre-
si cara, segnava ad un tempo un gran vuo- gare perchè piacesse al Signore di conce-
to tra le nostre file quaggiù , e le get- derne ; così Ei vuole si domandino buoni Sa-
tava per un istante nella costernazione . cerdoti, dei quali abbisognano i popoli per
Per un istante , abbiam detto ; chè ben essere guidati nelle vie della giustizia e
sappiamo , l' esito delle opere nostre non della santità al regno dei cieli . E la santa
dipendere dall'uomo, ma da Dio ; ed Egli, Chiesa, conservatrice fedele del divino man-
che nei suoi arcani e sempre adorabili dato, non solo prega il Signore che le
consigli ha fatto il vuoto, saprà riempirlo . conceda buoni Sacerdoti , ma ben quattro
Non che sperarlo, noi ne andiamo sicuri, volte all'anno impone ai suoi figli per que-
e viviamo tranquilli .
sto fine il digiuno (1) .
Don Bodrato contava 55 anni di vita ; 16 Ma alla preghiera deve andare congiunta
di Congregazione ; ed ormai 4 di Missione, la cooperazione . E qui, per non dilungarci
essendone partito il 14 novembre del 1876 . di troppo, noi ci limitiamo a raccomandare
Noi non possiamo porre termine a que- una cosa sola. Qualora i nostri caritatevoli
sto qualunque articolo senza volgere alcune Cooperatori e Cooperatrici avessero parenti
parole ai benevoli nostri Cooperatori e Coo- o beneficati, i quali mostrassero inclinazione
peratrici . Noi li esortiamo anzitutto a met-
tere in pratica il consiglio del divin Sal- (1) Matt . IX, 35 . - Lue . X, 2 .
vatore, che dando uno sguardo ai tanti
popoli che stavano aspettando l' annunzio
della eterna salute, e paragonandoli ad un
campo immenso, ricco di bionda messe,
esclamava : La messe invero è molta, ma
(1) Vedi : Le vocazioni allo stato ecclesiastico ecc .pel
Sacerdote Almerico Guerra , professore nel Seminario
Arcivescovile di Lucca - È questa un' operetta molto
,preziosa, che sarebbe desiderabile che andasse nelle mani
di tutti coloro , che hanno il nobile uffizio della educa-
zione dei giovanetti, e a cui sta a cuore il bene della
Chiesa, e il vero vantaggio della civile società .

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a rendersi preti o missionari, noi li preghe- importa . Essi resteranno in Europa ad oc-
remmo a volerneli secondare con tutto il loro cupare il posto di chi parte, e si adopre-
potere .
ranno a formare apostoli per l' antico e pel
Un riflesso vogliamo qui soggiungere che nuovo mondo . Così stretti tutti ad un patto
ci pare opportuno . Se negli anni passati quali in una , e quali in altra contrada,
D . Bosco potè raccogliere dalle vie migliaia faremo sventolare in più luoghi il vessillo
di poveri giovani, educarli, istruirli, ren- di Cristo, vi conserveremo e vi chiameremo
derli poscia alle famiglie buoni figli, e alla i popoli all' ombra sua benefica , e nella
patria utili cittadini ; se potè dare altresì nostra pochezza concorreremo a fare sì, che
alle diocesi d'Italia e alle Missioni estere spunti più presto il giorno, in cui non vi
più centinaia di Sacerdoti , il perchè si è sia in sulla terra che un solo gregge, come
che egli ebbe in suo aiuto buoni assistenti non vi è che un sol Pastore .
e maestri per avviarli alla gloriosa carriera . 1
Se questi aiutanti invece di diminuire si ac-
cresceranno, aumenterà eziandio anno per
anno il numero degli Ospizi di Carità , il
numero dei Collegi e dei Seminarii ; si au-
menterà il numero dei giovanetti , che vi
COLLEGI SALESIANI .
si potranno a tal uopo ricoverare ; quindi Le famiglie, le quali hanno figli da mettere in
per legittima conseguenza andrà pure au- educazione, bramano di conoscere gli Istituti, che
mentandosi in molte diocesi il numero dei
novelli Sacerdoti in servizio delle anime .
Pertanto provvediamo pure alle nostre
parrocchie , alle nostre diocesi , ma non
dimentichiamo che siamo Cattolici , cioè
universali , e non priviamo di aiuto tanti
altri nostri colleghi e confratelli ; non to-
gliamo i mezzi di salute a tante altre anime
egualmente preziose al cospetto di Dio, per-
chè ricompre dallo stesso divin Sangue . I
porgono loro comodità e sicurezza per collocar-
veli a suo tempo . Per la qual cosa noi diamo qui
breve cenno dei singoli nostri Collegi, dove si fa
quanto occorre per garantire agli allievi moralità,
scienza e sanità, e ai quali i nostri Cooperatori e
Cooperatrici possono indirizzare con tranquillità di
coscienza quei giovanetti, che intendessero di per-
correre la carriera degli studi .
Oltre l'Oratorio di S . Francesco di Sales in To-
rino, l'ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in Sam-
p ierdarena, l'ospizio di S . Pietro in Nizza Marit-
parenti soprattutto si guardino dall' impe-
dire il maggior bene spirituale per un mon-
dano interesse . Iddio è padrone di chiamare
a sè i loro figliuoli , ed Ei li chiama non
già ad acquistare ricchezze od a migliorare
la loro sorte , ma per guadagnare anime e
procurare ad un maggior numero di esse
l'eterna beatitudine . Riflettano che al divin
Giudice essi non onori, non comodità, non
piaceri, non monete dovranno contare, ma
tima e l'ospizio della Croce in Lucca, vi sono i
Collegi di Borgo S . Martino, di Lanzo Torinese,
di Varazze, di Alassio, di Este, di Magliano-Sabino,
di Randazzo in Sicilia, e di Valsalice .
In questi Collegi l'insegnamento comprende il
corso Elementare e Ginnasiale, ed è impartito da
maestri e professori patentati , e secondo i pro-
grammi governativi . Nel Collegio di Alassio e in
quello di Valsalice vi è pure il corso Liceale .
Borgo S. Martino è un paesello della Diocesi
di Casale Monferrato, sulla linea di Alessandria-
peccati impediti , ma virtù promosse, ma
anime salvate .
Pochi mesi or sono il compianto D . Bo-
drato volgendo il pensiero a tante anime ,
che andavano perdendosi , ed invocavano
pietosamente il suo soccorso , ci scriveva
queste parole : « È una cosa che fa pian-
» gere, il vedere tanti bisogni e non potervi
Vercelli, con stazione a pochi passi dal Collegio .
Lanzo dista dodici miglia da Torino a piè della
Alpi , e vi si va per ferrovia con più corse al
giorno .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla linea
Genova-Ventimiglia , e si arriva da Genova in
un'ora e mezza di ferrovia .
Alassio, Diocesi di Albenga, trovasi sulla stessa
linea Genova-Ventimiglia .
» provvedere . Ci mandi , caro Padre , ci
» mandi dei Sacerdoti, ce ne mandi presto,
» ce ne mandi molti . Arrivassero pur anche
» in varie centinaia insieme, in un sol
» giorno sarebbero tutti occupati . »
Accogliamo questi infuocati accenti come
un ricordo di quel degno nostro confratello ;
esaudiamo i voti di quell' ardente apostolo .
Este, città del Veneto, si trova sulla linea fer-
roviaria di Padova-Bologna .
Magliano-Sabino è sulla ferrovia Roma-Fi-
renze colla stazione a Borghetto, a due ore dalia
Capitale del mondo Cattolico .
Randazzo, posta sopra un ameno altipiano del
monte Etna, è come un centro della rete delle vie
provinciali di Messina, Catania, Nicosia, Mistretta .
La stazione ferroviaria più vicina a Randazzo è
Se non tutti sentonsi forti a seguirne da quella di Piedimonte sulla linea Messina-Catania .
vicino le pedate e passare in America, non Valsalice . Per le persone di signorile condizione

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v'é pure il Collegio di Valsalice in Torino, distante una famiglia . Guai invece se la giovanetta cre-
un quarto d'ora dal ponte di ferro .
In quasi tutti questi Collegi vi sono due gradi
di pensione . La prima varia da L . 35 a 40 men-
sili ; la seconda da L . 24 a 30 . Ma nel Collegio
di Valsalice la pensione è di L . 80 pel corso li-
ceale, 60 pel ginnasiale, 40 per l'elementare .
Per avere i relativi programmi, e per le do-
mande di accettazione, bisogna dirigersi ai Diret-
tori dei singoli Collegi, oppure al Sac . Giovanni
Bosco, via Cottolengo, n . 32, Torino .
scerà incolta ed -ignorante, peggio poi se verrà
guasta nelle idee e corrotta nel cuore ! Non vie
male peggiore che una donna cattiva .
Lo scopo precipuo dei Salesiani essendo quelle
della cristiana educazione della gioventù, noi ver-
remmo meno ad una parte del nostro dovere, se
non inculcassimo ai nostri Cooperatori e Coope-
ratrici di aver massima cura delle fanciulle delle
proprie famiglie , e di quante altre sono in loro
potere .
Perciò cogliamo di buon grado questa propizia
occasione per raccomandar loro i sopraddetti In-
stituti di Chieri e di Nizza . Se qualcuno avesse
EDUCATORII
diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
giovanette da collocare in Casa di educazione, op-
pure gli venisse il destro di porgere a qualche
famiglia un opportuno consiglio, veda di approf-
fittare di questi due Educatorii, e farà un'opera
da vero Cooperatore Salesiano .
Oltre ai mentovati Collegi pei giovanetti vi sono
pure due Educatorii per le fanciulle, l'uno nella
città di Chieri sotto il titolo di Santa Teresa, l'al-
tro in Nizza Monferrato sotto il nome della Ma-
donna delle Grazie .
Lo scopo di queste due Case di educazione si
è di dare l' insegnamento scientifico e morale in
modo, che lasci nulla a desiderare per una gio-
NOTIZIE
vanetta di onesta e cristiana famiglia, cioè arric-
chirne la mente di utili cognizioni , educarne il
sull' Opera di Maria Ausiliatrice .
cuore a sode e cristiane virtù, addestrarla ai la-
vori femminili, e informarla a quei principii di ci-
viltà, che sono richiesti dalla sua condizione .
L' insegnamento é dato da maestre legalmente
approvate . Esso abbraccia le 4 classi elementari,
vale a dire, corso di lingua italiana, calligrafia ,
aritmetica, sistema metrico, e tenuta dei libri per
uso domestico . La declamazione, ed uno speciale
esercizio nello stile epistolare fanno eziandio parte
dell'insegnamento . Si danno pure lezioni di dise-
L'esperienza fece conoscere come di dieci fan-
ciulli , che cominciano gli studii con animo di
arruolarsi alla milizia di Gesù Cristo , in media
appena uno o due giungono al Sacerdozio, men-
tre dai più grandicelli , che hanno già ponderata
e studiata la loro vocazione , sopra dieci se ne
hanno otto . Questa osservazione suggerì l' im-
pianto di un'associazione sotto il titolo di Opera
di Maria Ausiliatrice, i cui membri si propon-
gno , di lingua francese e di piano forte ; ma a gono di raccogliere ed aiutare giovani già grandi-
richiesta e a carico dei parenti delle allieve .
celli inclinati allo stato ecclesiastico, renderli fermi
I lavori femminili consistono nel fare gli abiti in questa vocazione, istruirli o farli istruire nelle
proprii, secondo la condizione delle _allieve, lavori lettere e negli studi occorrenti per salire poscia al
a maglia, calze, camicie, rappezzare, soppressare, Sacerdozio . I giovani devono essere nell'età dai 16
far merletto e tutti i lavori più ordinarii di una
onesta famiglia .
La pensione mensile è di lire 24, e si paga a
trimestri anticipati .
Le domande di accettazione e dei programmi si
ai 30 anni, e si preferiscono quelli, che sono sciolti
dal servizio militare, oppure hanno qualche proba-
bilità di andarne esenti . Questi giovani prendono il
nome di Figli di Maria Ausiliatrice .
L' Opera é totalmente affidata alla pietà dei fe-
possono fare alla rispettiva Direttrice, od anche
al Sacerdote D . Giov . Bosco, Superiore dell'Ora-
torio di san Francesco di Sales, Torino .
La città di Nizza Monferrato è una delle prin-
cipali Stazioni della ferrovia tra Alessandria e
Cavallermaggiore .
Quella di Chieri ha comunicazione diretta colla
ferrovia Torino-Chieri , e con le linee Torino-
Alessandria , Torino-Cuneo , Torino-Savona con
fermata a Troffarello .
Se la cristiana educazione dei ragazzi è ai giorni
nostri di massima importanza, non di minor mo-
mento si é la buona instituzione delle fanciulle .
Una figlia saggiamente istruita, e cristianamente
educata riesce una benedizione, un angelo, un so-
deli, e specialmente alla carità dei nostri Coope-
ratori e delle nostre Cooperatrici . Ogni socio può
concorrere come Oblatore,Corrispondente , Be-
nefattore .
1 . Gli Oblatori si obbligano per 10 cente-
simi al mese, oppure per un franco all'anno . Pei
Sacerdoti basta che celebrino una santa Messa,
cedendone la limosina a benefizio dell' Opera .
2 . I Corrispondenti sono quelli, che in onore
dei 12 Apostoli si fanno capi di una o più dodi-
cine di Oblatori, ne raccolgono le offerte indiriz-
zandole al Direttore dell' Opera, che é D . Bosco .
I Corrispondenti ricevono con riconoscenza qua-
lunque piccola offerta, fosse anche di un soldo al-
l' anno .
stegno, una sorgente di prosperità e di pace per
3 . Benefattori si appellano quelli, che a pia-

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cimento fanno qualche offerta in danaro, od in
natura , per es . in commestibili , in bianche-
ria, in libri e simili . Quelli che offrono L . 300
annue possono a loro scelta inviare gratuitamente
senza Religione non si ha virtù , non vi è mo-
ralità, che anzi una persona senza Religione di-
venta tardi o tosto siccome un animale senza ra-
gione , abbandonandosi all' impeto delle malnate
un allievo all' Istituto . Se poi l' offerta è di L . 800, passioni . L' esperienza ce lo fa toccar con mano
l' allievo è tenuto per tutto il tempo del corso ogni giorno . Ognuno sa, che senza Sacerdoti la
ginnasiale .
Religione né si propaga, né a lungo si conserva ;
Quest' Opera fu encomiata ed approvata dall'im- quindi senza Sacerdoti , le nazioni pagane non
mortale Pontefice Pio IX, di santa memoria, il verrebbero mai a conoscere Gesù Cristo, e le po-
quale in data del 9 Maggio 1876 elargì molte polazioni cristiane, che lo conoscono e lo adorano,
indulgenze in vita ed in morte a tutti quelli, che non tarderebbero a perderne l'idea, ed uscire dal
vi sono ascritti e che vi si ascriveranno, e tra le suo gregge, tanto più oggidi che i nemici di Dio
altre concesse le indulgenze, che possono guada- e della Chiesa, tra cui i Protestanti , colle armi
gnare i Terziarii di S . Francesco d' Assisi, e i
Cooperatori Salesiani .
Conosciuta quest' Opera, molti fedeli vi diedero
più insidiose e colle arti più perfide le assalgono
da ogni parte ; senza Sacerdoti, che col sale della
divina parola, e col farmaco dei santi Sacramenti
il proprio nome, adempiendone le condizioni . Quindi conservino i buoni costumi nei giovani e negli
si poté ben tosto raccogliere da varii paesi un adulti , si spanderebbe dappertutto la corruzione
buon numero di giovinotti, desiderosi di consa- ed il vizio, e la famiglia e la Società ricadreb-
crarsi al servizio di Dio, mantenerli, istruirli, ed bero nei disordini più vituperevoli . Senza Sacer-
avviarli nella gloriosa carriera .
doti si fa tosto necessario ingrandire le prigioni,
La Casa destinata per essi fin da principio fu il e fabbricarne delle nuove ; ed è questo appunto
nostro Ospizio in Sampierdarena, dove mercé scuole che il Governo è costretto a fare oggidi , e tra
appropriate, moltissimi giovani hanno già compiuto le altre cause vi ha pur questa, che gli va man-
il corso di latinità, e vestono già l' abito chieri- cando l'aiuto dei Sacerdoti cattolici .
cale . Alcuni di essi sonosi decisi per le Missioni
estere ; altri si sono fatti religiosi ; ma la mag-
gior parte sono ritornati nelle rispettive diocesi
É quindi necessario di pregare il buon Dio, che
mandi degli operai nella sua vigna ; ma alle
preghiere bisogna unire le opere . Iddio non manca
a popolare i Seminarii quasi deserti . Sono questi anche oggidì d'inspirare a molti giovani il desi-
fiori eletti, i quali tra poco saranno ottimi frutti, derio di farsi preti ; ma la maggior parte di essi
vogliamo dire, Sacerdoti esemplari e zelanti .
appartengono a famiglie povere , le quali non
Siccome il numero di quelli,, che domandano di possono sottostare alle spese , né per collocarli
entrare tra i Figli di Maria Ausiliatrice , va in un Istituto per farvi gli studi , né per costi-
crescendo ogni giorno, così D . Bosco venne in tuire il richiesto patrimonio ecclesiastico . Ora,
pensiero di aprire qualche altro asilo nelle Case come si provvede a questo bisogno? Come si
Salesiane . Le domande di accettazione si faranno
a D . Bosco in Torino, o al Sac . Paolo Albera ,
Direttore dell' Ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in
vince questa difficoltà ? Si provvede, si vince colla
carità dei fedeli. I Salesiani sono lieti di consa-
crare la loro vita, ed istruire gratuitamente quei
Sampierdarena .
giovani, che loro sono affidati, ma tocca ai Cat-
tolici il concorrere alle spese nccessarie poi libri
e pel mantenimento, perché d' aria non si vive .
Fra tutte le opere di carità e di religione, que-
sta che raccomandiamo, é una delle più segna-
late, perché formando dei Sacerdoti quanto bene
Raccomandazione dell' Opera suddetta.
non si farà nella stessa società civile ! Per la
qual cosa s . Vincenzo de' Paoli diceva con tutta
ragione : Non si può far opera migliore che
contribuire a fare un Prete . Ei diceva il vero,
Nel dare l' annunzio dell' apertura di nuove perché un buon prete finché vive è un salvatore
Case pei Figli di Maria Ausiliatrice, non pos- di anime . Ora tra le cose divine , scriveva già
siamo ommettere di raccomandare quest' Opera s . Dionigi Areopagita discepolo di s . Paolo, tra
alla carità dei Cooperatori e delle Cooperatrici . le cose divine, la più divina quella si é di coo-
Essi non ignorano come i sacri ministri vadano perare con Dio a salvare delle anime : Divi-
ogni anno diminuendo spaventosamente . In certi norum divinissimum est cooperari Deo in sa-
luoghi sopra venti Sacerdoti, che muoiono, appena lutem animarum . Un buon Sacerdote può impe-
due se ne fanno di nuovi per occuparne il posto . dire più delitti che non un reggimento di gen-
Questa deficienza è sentiLa in tutta l'Italia, anzi darmi .
in tutta Europa ; è sentita nelle Corporazioni re-
Moriva testé in Torino una buona signora . Ri-
ligiose, che mancano di postulanti ; è sentita nelle chiesta, nella sua agonia, quale fosse la cosa che
Missioni estere , alcune delle quali sono in pro- più la consolasse, rispose : « Dopo la speranza di
cinto di estinguersi, e abbandonare il campo, per essere in grazia di Dio, la cosa, che più mi con-
la sola ragione che mancano di operai evangelici . forta , si è il pensiero di avere cooperato colle
E se proseguiamo di questo passo dove andremo mie limosine a fare un Sacerdote . » Felice quel
a finire? Senza la scienza e la pratica della Re- Cooperatore e quella Cooperatrice , che in quel
ligione di Gesù Cristo, le anime non si salvano ; momento estremo potrà dir lo stesso .

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STORIA DELL'ORATORIO DI S, FRANCESCO DI SALES
CAPO XXI .
D. Bosco alla cerca pei merlotti - Contravveleno
- La parlatina serale ed i quesiti - Sistema
preventivo - Sua applicazione - Suoi van-
taggi - Una parola sui castighi .
Attendeva D . Bosco, come sopra dicemmo, alla
religiosa e morale cultura dei 700 e più giovani
dell' Oratorio di S . Francesco di Sales, ed invi-
gilava sui 500 che frequentavano quello di san
Luigi Gonzaga ; ma non perdeva di vista i poveri
giovanetti del suo nascente Ospizio ; anzi questi
ei riguardava come la pupilla degli occhi suoi ,
e ne aveva quella cura, che maggiore non ne a-
vrebbe avuta il più sollecito ed affettuoso dei pa-
dri . La maggior parte dei suoi ricoverati nulla o
ben poco guadagnavano ; quindi egli doveva pensare
per mantenerli, calzarli e vestirli . Per la qual cosa
voi lo avreste veduto uscire di quando in quando
lungo la settimana , portarsi ora presso questa,
ora presso quell' altra persona della città, e colle
maniere più umili, e col più bel garbo del mondo
domandare qualche soccorso per noi . Se incon-
trato per via gli veniva chiesto dove ne andasse,
Vo' alla cerca pe' miei merlotti, rispondeva, e ti-
rava innanzi . Quantunque in quell'anno per causa
della guerra , e in appresso per altre sinistre
vicende, la nostra famigliuola si trovasse più
volte nelle strettezze, tuttavia le industrie di D .
Bosco non ci lasciarono mai venir meno il ne-
cessario alla vita , nè il quotidiano sussidio dei
cinque soldi mai ci mancò .
Ma la sollecitudine più squisita egli ce la usava
per le cose dell'anima . I mezzi di pervertimento
facevansi ogni giorno più numerosi e funesti ; e
per la libertà di stampa si andavano a larga
mano spargendo nelle officine e nelle botteghe
libri e gazzette perniciosissime . Era poi fre-
quentissimo il caso di udire padroni e dome-
stici, negozianti e commessi , sarti e ciabattini
intavolare questioni di religione e di morale, e
sputare sentenze come se fossero altrettanti dot-
tori della Sorbona . Perciò la fede ed il buon
costume erano posti al più grande cimento .
Or D . Bosco , costretto ad inviare i suoi gio-
vinetti in città per impararvi un' arte o me-
stiere , prendeva anzitutto minute informazioni
sull' onestà degli individui, presso cui vole-
va affidarli , ed occorrendo li toglieva pur anco
da un posto per consegnarli ad un altro ,
che gli presentasse più sicure guarentigie .
Oltre di ciò andava spesso a domandare noti-
zie al padrone sui loro portamenti, dando così
a divedere come gli stesse a cuore la loro fedeltà
al lavoro, e nel tempo stesso come gli premesse che i
suoi cari protetti non incontrassero pericoli nè
per la moralità, né per la religione . In casa poi
egli si fermava con noi il più che gli fosse pos-
sibile ; in bel modo andava spiando quello che
avessimo udito o veduto di male nella giornata ;
e poi come un esperto ed amoroso medico ci por-
geva tosto il contravveleno, per ispellere dalle no-
stre menti le mal succhiate massime, e per iscan-
cellare dal nostro cuore le cattive impressioni, che
ne avevamo ricevute .
Già fin dal primo anno egli soleva tenerci una
parlatina dopo le orazioni della sera ; ma se da
principio questo egli faceva di rado, e solamente
nella vigilia delle feste o in occasione di qualche
solennità, in quest'anno invece prese a farlo molto
di spesso e pressoché tutte le sere . Nel suo discor-
setto, che durava da due a tre minuti, ci espo-
neva ora un punto di dottrina, ora una verità
morale, e ciò col mezzo di qualche esempio, che
noi ascoltavamo col massimo piacere . Soprattutto ei
mirava a premunirci contra le insane opinioni del
giorno, e contra gli errori dei protestanti, che ser-
peggiavano per Torino . Talora per meglio attirare
la nostra attenzione e per iscolpirci più profon-
damente nell' animo una buona massima, egli ci
raccontava un fatto edificante, avvenuto nel giorno,
o tolto dalla storia, o dalla vita di un santo . Al-
tre volte ci proponeva un quesito da risolvere, od
una domanda, a cui fare adequata risposta ; come
per es ., che cosa significassero le parole Dio e
Gesù Cristo ; che cosa volesse dire peccato ; che
paradiso ; perché il Signore avesse dato a cia-
scuno un' anima sola , e via dicendo . Per lo più
egli ci lasciava alcuni giorni di tempo a rispon-
dere . La risposta facevasi sopra un biglietto por-
tante il nome e cognome dell'autore ; ed un pre-
miuccio toccava a chi dava nel segno . In questa
guisa D . Bosco ci faceva pensare, e intanto apriva
a se stesso la via a svilupparci le più utili verità,
che non si dimenticavano più .
Da queste e da molte altre industrie, che ab-
biamo accennato qua e colà nei capitoli prece-
denti, i nostri lettori avranno già potuto scoprire
quale fosse e qual sia tuttora il sistema tenuto
da D . Bosco nella educazione della gioventù . Il
suo non è il così detto sistema repressivo, ma il
sistema preventivo . Questo sistema D . Bosco lo
aveva sperimentato di si felice riuscita pel be-
nessere morale dei giovanetti, che cercava d'in-
stillarne la pratica a tutti i suoi aiutanti, cate-
chisti, maestri ed assistenti . In una lettera , che
fin dall'agosto del 1846 egli scriveva da Castel-
nuovo d' Asti al Teol . Borelli in Torino , tra le
altre vi leggiamo le seguenti parole , che fanno
qui a proposito : « Va bene che N . N . si presti
per l'Oratorio ; ma la S . V . stia attenta che egli
tratta i figliuoli con molta energia, e so che al-
cuni furono già disgustati . Ella faccia che l'olio
condisca ogni vivanda del nostro Oratorio . » Af-
finchè poi tutti conoscessero appieno e seguissero
il suo paterno sistema , D . Bosco teneva sovente
apposite conferenze , alle quali prendevano parte
parecchi Sacerdoti di Torino, tra cui il compianto
Mons . Eugenio Galletti, Vescovo d' Alba, allora
Canonico del Corpus Domini . In fine egli ne scrisse
brevemente, dimostrando in che consistano i due
sistemi preventivo e repressivo, adducendo le ra-
gioni per cui è da preferirsi il primo, insegnan-
done la pratica applicazione, e svelandone i grandi

1.7 Page 7

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vantaggi . Questo utilissimo scritto vide già la
luce nel Regolamento per le Case Salesiane ; e
noi crediamo di fare cosa gradita ai nostri let-
tori il qui riprodurlo per loro norma e governo .
« Due sono i sistemi, così D . Bosco, in ogni
tempo usati nella educazione della gioventù : Pre-
ventivo e Repressivo . Il sistema Repressivo con-
siste nel far conoscere la legge ai sudditi, e po-
scia sorvegliare per conoscerne i trasgressori ed
infliggere, ove sia d'uopo, il meritato castigo . In
questo sistema le parole e l'aspetto del Superiore
debbono sempre essere severe e piuttosto minac-
cevoli, ed egli stesso deve evitare ogni fami-
gliarità coi dipendenti . Oltre a ciò il Direttore
per accrescere valore alla sua autorità dovrà tro-
varsi di rado tra i suoi soggetti , e per lo più
solamente quando si tratta di punire e di minac-
ciare . Questo sistema é facile, meno faticoso , e
giova specialmente nella milizia, e in generale tra
le persone adulte ed assennate, che devono da se
stesse essere in grado di sapere e ricordare ciò,
che è conforme alle leggi e alle altre prescri-
zioni .
« Diverso e, direi , opposto é il sistema Pre-
ventivo . Esso consiste nel fare conoscere le pre-
scrizioni e i regolamenti di un Istituto, e poi sor-
vegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre
sopra di loro l'occhio del Direttore o degli assi-
stenti, che come padri amorosi parlino , servano
di guida ad ogni evento, diano consigli ed amo-
revolmente correggano, che è quanto dire : Met
tere gli allievi nella impossibilità di commettere
m ancanze . Questo sistema si appoggia tutto so-
pra la ragione, la religione e l' amorevolezza ;
perciò esclude ogni castigo violento , e cerca di
tenere lontani gli stessi castighi leggeri . Sembra
che questo sistema sia preferibile per le seguenti
ragioni
« I . L'allievo preventivamente avvisato non re-
sta avvilito per le mancanze commesse , come
avviene quando esse vengono deferite al Superiore .
Il giovane non si adira per la correzione fatta o
pel castigo minacciato od inflitto, perché vi è
sempre una parola amichevole, che lo ragiona, e
che per lo più riesce a persuaderlo e guadagnar-
gli il cuore, cosicché il colpevole conosce la ne-
cessità del castigo e quasi lo desidera .
« II . La ragione più essenziale è la mobilità
del giovane, che in un momento dimentica le regole
disciplinari e i castighi, che quelle minacciano .
Perciò spesso un fanciullo si fa trasgressore di una
regola e meritevole di una pena, alle quali nel-
l'istante dell'azione punto non badava, ed avrebbe
per certo diversamente operato , se una voce a-
mica l'avesse ammonito .
« III . Il sistema Repressivo potrà impedire di-
sordini, ma difficilmente farà migliori gli animi .
Si è osservato che i giovanetti non dimenticano
i castigi subiti, e per lo più conservano amarezza
con desiderio di scuotere il giogo ed anche di
farne vendetta . Sembra talora che non ci badino,
ma chi tiene dietro ai loro andamenti conosce che
sono terribili le reminiscenze della gioventù . Di-
menticano facilmente le punizioni dei genitori,
ma assai difficilmente quelle degli educatori . Vi
sono fatti di alcuni, che in vecchiaia vendicarono
bruttamente certi castighi, toccati giustamente in
tempo di loro educazione . Al contrario il sistema
Preventivo rende amico l' allievo, che nell' assi-
stente ravvisa un benefattore che lo avverte, vuol
farlo buono, liberarlo dai dispiaceri, dai castighi,
dal disonore .
IV . Il sistema Preventivo tratta l'allievo in
modo, che l'educatore potrà parlargli sempre col
linguaggio del cuore e in tempo della educazione
e dopo di essa . Con siffatto sistema l' educatore
guadagnandosi il cuore del suo protetto potrà e-
sercitare sopra di lui un grande impero, avvi-
sarlo, consigliarlo ed anche correggerlo allora
quando si troverà negli impieghi, negli uffizi e
nel commercio .
Per queste e molte altre ragioni pare che il
sistema Preventivo debba preferirsi al Repres-
sivo . »
Dopo ciò D . Bosco passa a dire della sua ap-
plicazione e continua così
La pratica di questo sistema è tutta appog-
giata sopra le parole di s . Paolo che dice : Cha
ritas patiens est, benigna est , omnia suffert,
omnia sperat, omnia sustinet ; ed anche sopra
queste altre dirette ai genitori : Padri, non pro-
vocate ad ira i vostri figliuoli, affinché non si
perdano d'animo . Perciò soltanto il cristiano può
con successo applicare il sistema Preventivo . Ra-
gione e Religione sono i mezzi, di cui deve co-
stantemente far uso l'educatore, se vuole ottenere
il suo fine . Ecco pertanto le principali regole di
applicazione del suddetto sistema .
I . Il direttore deve essere tutto consacrato ai
suoi educandi, né mai assumersi impegni, che lo
allontanino dal suo uffizio ; anzi deve trovarsi sem-
pre co' suoi allievi tutte le volte, che non sono
obbligatamente legati da qualche occupazione, ec-
cetto che siano da altri debitamente assistiti .
II . I maestri e gli assistenti devono essere
di moralità conosciuta . Studino di evitare come
la peste ogni sorta di affezione od amicizie par-
ticolari cogli allievi, e si ricordino che il travia-
mento di un solo può compromettere un Istituto
educativo . Si faccia in modo che gli allievi non
siano mai soli . Per quanto è possibile gli assi-
stenti li precedano nel sito dove devonsi racco-
gliere ; si trattengano con loro fino a che siano
da altri sorvegliati ; non li lascino mai disoccu-
pati neppure in tempo di ricreazione .
« III . Si dia ampia libertà di saltare, correre,
schiamazzare a piacimento . La ginnastica, la mu-
sica, la declamazione, il teatrino, le passeggiate
sono mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina,
giovare alla moralità ed alla sanità . Si badi sol-
tanto che sia ben scelta la materia del tratteni-
mento, siano oneste e non pericolose le persone
che v'intervengono, e non biasimevoli i discorsi
che vi hanno luogo . Fate tutto quello che volete,
diceva il grande amico della gioventù s . Filippo
Neri, a me basta che non facciate peccati .
IV . La frequente Confessione e la frequente
Comunione sono le colonne, che devono reggere un
edifizio educativo, da cui si vuole tenere lontana
la minaccia e la sferza . Non mai costringere i

1.8 Page 8

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giovanetti alla frequenza dei santi Sacramenti, ma
soltanto incoraggiarli e porgere loro comodità di
approfittarne . In occasione poi di Esercizi Spiri-
tuali, tridui, novene, predicazioni e catechismi, si
faccia rilevare la bellezza, la grandezza, la san-
tità di quella Religione, che presenta dei mezzi
così facili, così utili alla civile società, aula tran-
quillità del cuore, alla salvezza dell' anima, quali
appunto sono i santi Sacramenti . In questa guisa
i fanciulli restano spontaneamente invogliati di
queste pratiche di pietà , vi si accosteranno con
convinzione e con frutto .
V . Si usi la massima sorveglianza per im-
pedire che nell'Istituto s'introducano compagni e
libri cattivi, o persone che facciano mali discorsi .
La scelta di un buon portinaio è un tesoro per
una casa d'educazione .
VI . Ogni sera dopo le preghiere comuni, e
prima che gli allievi vadano a riposo, il Diret-
tore, o chi per esso, indirizzi alcune affettuose
parole in pubblico, dando qualche avviso o con-
siglio intorno a cose da farsi o da evitarsi ; stu-
dii di ricavare le massime da fatti avvenuti in
giornata nell'Istituto o fuori ; ma il suo discorso
non oltrepassi i cinque minuti . Questo sermon-
cino ben condotto è come la chiave della mora-
lità e del buon successo della educazione .
« VII. Si tenga lontana la pestifera opinione
di taluno, che vorrebbe differire la prima Comu-
nione ad un'età troppo inoltrata, quando per lo
più il demonio ha preso possesso del cuore di
un giovinetto a danno incalcolabile della sua in-
nocenza . Secondo la disciplina della Chiesa pri-
mitiva si solevano dare ai bambini le ostie con-
sacrate, che sopravanzavano dalla Comunione degli
adulti . Questo serve a farci conoscere quanto la
Chiesa ami che i fanciulli siano ammessi per
tempo alla santa Comunione . Quando un giova-
netto sa distinguere tra pane e pane, e palesa
sufficiente istruzione, non si badi più all' età, e
venga il Sovrano celeste a regnare in quell'anima
benedetta .
VIII . Riguardo alla Comunione i catechismi
ne raccomandano la frequenza . San Filippo Neri
la consigliava ogni otto giorni ed anche più spesso .
Il Concilio di Trento dice chiaro che desidera
sommamente che ogni fedele cristiano quando va
ad ascoltare la santa Messa faccia eziandío la Co-
munione , non solo spirituale , ma sacramentale ,
affinchè si ricavi maggior frutto da questo au-
gusto e divino Sacrifizio .
L' utilità di questo sistema di educazione non
può sfuggire alla considerazione di una persona
assennata ; tuttavia a fine di meglio persuader-
nela D . Bosco prosegue
« Taluno dirà che questo sistema è difficile in
pratica . Osservo che da parte degli allievi riesce
assai più facile , più soddisfacente , più vantag-
gioso . Da parte poi degli educatori racchiude al-
cune difficoltà , che però restano diminuite , se
l'educatore si mette con tutto zelo all'opera sua .
L'educatore è un individuo consacrato al bene dei
suoi allievi ; perciò deve essere pronto ad affron-
tare ogni disturbo, ogni fatica, per conseguire il
suo fine, che è la civile, morale e scientifica edu-
cazione dei suoi alunni . Oltre ai vantaggi sopra
esposti aggiungo ancora i seguenti
I . L' allievo sarà sempre pieno di rispetto
verso l'educatore e ricorderà ognora con piacere
la direzione avuta , considerando quali padri e
fratelli i suoi maestri e gli altri superiori .
Il . Qualunque sia il carattere , l' indole, lo
stato morale di un giovanetto all' epoca della sua
accettazione, i parenti possono vivere sicuri che
il loro figlio non potrà peggiorare, e si può dare
per certo che si otterrà sempre qualche miglio-
ramento . Certi fanciulli che erano la desolazione
dei parenti, e persino rifiutati dalle case corre-
zionali, coltivati invece secondo i principii di que-
sto sistema, cangiarono indole, mutarono carat-
tere, si diedero ad una vita costumata, e pre-
sentemente occupano onorati uffizi nella società,
e sono il sostegno della famiglia e il decoro del
paese .
III . Gli allievi che per avventura entrassero
in un Istituto con triste abitudini non possono
danneggiare i loro compagni . Nè i giovanetti buoni
potranno ricevere nocumento da costoro, perchè
non avvi nè tempo, nè luogo, nè opportunità, per
essere sempre amorevolmente assistiti e pro-
tetti . »
Don Bosco conchiude il suo trattatello con una
parola sui castighi : « Che regola tenere, egli do-
manda, nell' infliggere castighi ? E risponde : Se
è possibile, non si faccia mai uso dei castighi ;
ove poi la necessità chieda repressione, si ritenga
quanto segue
I . L'educatore tra gli allievi cerchi di farsi
amare, se vuol farsi temere . In questo caso la
sottrazione di benevolenza è un castigo , ma un
castigo che eccita l'emulazione, infonde coraggio
e non avvilisce mai .
« II . Presso ai giovanetti è castigo quello che
si fa servire per tale . Si è osservato che uno sguardo
non amorevole sopra taluni produce maggior ef-
fetto, che non farebbe uno schiaffo . La lode per
una bell'azione, il biasimo per una colpevole tra-
scuratezza, può servire ottimamente di premio o
di castigo .
III . Eccettuati rarissimi casi , le correzioni,
i castighi non si diano mai in pubblico, ma pri-
vatamente e lungi dalla vista dei compagni . Si
usi poi la massima prudenza e pazienza per fare
che l'allievo comprenda il suo torto colla ragione
e colla religione.
IV . Il dare titoli villani, il percuotere in qua-
lunque modo, il mettere in ginocchio con posi-
zione dolorosa, il tirare le orecchie ed altri atti
consimili, debbonsi assolutamente evitare, perchè
sono proibiti dalle leggi civili , irritano grande-
mente i giovani, ed avviliscono lo stesso educa-
tore .
V . Il Direttore faccia ben conoscere le regole,
i premi ed i castighi stabiliti dalle regole di di-
sciplina , aflinchè l' allievo non si possa scusare
dicendo : Non sapevo che ciò fosse comandato o
proibito .
VI . Prima d'infliggere una qualunque puni-
zione si osservi quale grado di colpabilità si trovi
nell'allievo, e dove basta l'ammonizione non si usi

1.9 Page 9

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il rimprovero, e dove questo sia sufficiente non I di qui ricordare le cose principali di quei due
si proceda più oltre .
giorni .
« VII . Né in parole né in fatti non si castighi
Anzitutto è da notare che sapendo come Don
mai quando l'animo è agitato ; non mai per falli di Bosco vive di carità, e come di carità e benefi-
semplice inavvertenza ; non mai troppo sovente . » cenza vivono eziandio i giovanetti ricoverati nel
Sin qui D . Bosco .
suo Oratorio, gli invitati vollero concorrere con
Il sopradescritto sistema, tenuto da lui e rac- una spontanea offerta alla spesa del pranzo . Nel
comandato sin dal principio dell' Oratorio e del- primo giorno, sul fine della mensa, uno dei pre-
l'Ospizio, è quello che si studia e si pratica an- senti annunzia che l'Eminentissimo Cardinale Gae-
cora oggidì in tutte le Case Salesiane ; e sappiamo tano Alimonda, al quale pochi giorni prima aveva
che quelle appunto maggiormente fioriscono e danno prestato ossequio in Genova , e fatta parola del-
buoni frutti, nelle quali il detto sistema è meglio l'odierna festa, avevalo incaricato di salutare Don
conosciuto e più esattamente eseguito . Sarebbe Bosco e i suoi commensali . L'annunzio fu accolto
desiderabile che esso venisse introdotto in tutte con replicati applausi all'Eminentissimo Principe
le famiglie cristiane , in tutti gli Istituti di edu- di Santa Chiesa, illustre Cooperatore Salesiano e
cazione pubblici e privati, maschili e femminili . benefattore delle opere nostre ; e fu da tutti ap-
Allora non si tarderebbe ad avere una gioventù provata la deliberazione di comunicargli ringra-
più morigerata e pia ; una gioventù, che sarebbe ziamenti ed ossequii per mezzo di telegramma .
la consolazione delle famiglie, e per la civile so-
Dopo ciò fu letto dall'ingegnere Pietro Morino
cietà un valido sostegno .
un affettuoso discorso , stato creduto degno della
stampa, e di cui fu distribuita copia a ciascuno
dei convitati . Segui la declamazione di una gra-
ziosa poesia in dialetto piemontese, composta da
uno dei più riconoscenti figli di D . Bosco , vale
a dire da Carlo Gastini, capo legatore , il quale
La gratitudine filiale a lieta mensa
in ogni simile circostanza trova sempre nella fe-
conda sua mente e nel ricco erario del suo cuore
colla bontà paterna .
nuovi pensieri da esprimere in lode e in ringra-
ziamento a colui, che orfanello lo accolse, gli fece
Il 24 giugno , giorno onomastico di D . Bosco,
i giovani antichi dell'Oratorio di S . Francesco di
Sales, che chiameremmo i suoi figli primogeniti,
da padre, e lo rese felice quanto da buon cristiano
lo si può essere in questa valle di lagrime . Se-
guì la lettura di altri componimenti, tennero die-
tro altri applausi ed evviva, congiunti col con-
si unirono insieme in Torino, a nome eziandio dei
loro compagni lontani, e vennero ad augurargli
buona festa e fargli un presente. Se a Don Bosco
tornarono gradite le prove di affettuosa ricono-
scenza di tutti i suoi beneficati, graditissime gli
riuscirono quelle dei primi suoi figli . Dopo aver-
neli ringraziati, egli avrebbe bramato di averli in
quel giorno a mensa con lui ; ma stante il loro
gran numero, ed altre circostanze, non gli fu pos-
sibile . Volendo nondimeno rivederli e intrattenersi
più a lungo con essi, invitolli per un altro giorno .
Siccome tra i primi giovani dell'Oratorio vi sono
dei secolari, impiegati tutti i giorni della setti-
certo della banda musicale , che in quel giorno
pareva aver trovato note più armoniose, per ri-
spondere siccome un'eco fedele alle dimostrazioni
di affetto di tanti cuori verso D . Bosco .
All' amorevole festicciuola si trovava presente
un Cappuccino italiano, residente a Smirne nel-
l'impero Turco . Essendo venuto per alcuni affari
a Roma, e trovandosi in quel giorno di passaggio
a Torino, aveva fatto visita a D . Bosco . Fu com-
mosso da quella cordiale dimostrazione il buon re-
ligioso, e quantunque da molti anni non fosse più
usato a parlare la lingua italiana, egli volle non-
dimeno provarsi ad esprimere quello, che ne sen-
mana, salvo la domenica, e dei sacerdoti occupa- tiva in cuore, e disse : « Benedico il felice pen-
tissimi in questa, e più liberi in quelli, così ven- siero che io ebbi di accettare il grazioso invito,
nero fissati due giorni , il 25 e il 29 di luglio,
e fu partecipato l'invito anche ai lontani, che lo
accolsero con figliale trasporto . Il primo convegno
era composto soprattutto d'impiegati civili, avvo-
cati , capi di officina , professori , ingegneri ,
buona parte padri di famiglia ; il secondo era for-
mato quasi tutto di sacerdoti , tra cui alcuni
parroci di varie diocesi . Sebbene avessero già var-
cato il mezzo del cammin della vita, e taluni fos-
sero preoccupati da fastidii e da noie, pure in quel
giorno parevano tutti ringiovanire, ricordando chi
i suoi giuochi e divertimenti, chi le passeggiate e
le feste, e chi le sue più o meno gloriose gesta .
Era proprio il caso di ripetere essere cosa gio-
fattomi questa mattina dal vostro Superiore e Pa-
dre, e di fermarmi con voi in questa occasione . Il
mio cuore è commosso al vedere cogli occhi miei
lo spettacolo di amore e di gratitudine , che voi
date in questo giorno . Sono 16 anni che io vivo
nell'impero Ottomano, ed anche colà lessi e udii
a parlare di Don Bosco e dell' opera sua . Ebbi
sempre vivo desiderio di fare sua conoscenza ; ed
oggi questo desiderio mi viene soddisfatto oltre
alla mia aspettazione . Oggi io vedo non solo il
fondatore di questo mirabile edifizio , ma le sue
prime pietre ; oggi io miro non solo l'albero che
ha gettate profonde le sue radici, e distese larga-
mente in sulla terra i suoi rami, ma ne contem-
conda il trovarsi più fratelli insieme , special- plo ancora i primi frutti . Se al dire. del Vangelo
mente intorno a colui, che essi chiamavano già e dai frutti si conosce l'albero, io dal vostro con-
chiamano tuttora loro amatissimo Padre . Ci piace tegno , dalla vostra gratitudine , dalle protesta-

1.10 Page 10

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zioni di affetto e dalle promesse di fedeltà, rilevo
che l'Istituto, onde usciste, è un albero buono, è
un albero piantato dal Padre celeste, è un albero
che dovrebbe distendere le sue radici per tutta
la terra . Lode al pietoso Iddio che lo ha pian-
tato, lode all'infaticabile giardiniere che lo ha si
bene coltivato ; lode ancora a voi, che siccome
frutti da questo albero sebbene da molto tempo
spiccati conservate nondimeno in mezzo al mondo
lo stesso spirito di pietà e di religione, vi con-
servate ognora sani e intemerati . Proseguite ad
essere tali, e intanto pregate il Signore che con-
servi ancora a lungo quest'uomo, che chiamate
Padre, e dovrebbesi chiamare piuttosto Patriarca ;
pregate che i suoi figli come voi si moltiplichino
a migliaia a migliaia, e si spargano in sulla terra
a conforto della Chiesa e a sostegno della so-
cietà . »
Questa cordiale parlata fu accolta con una salva
di fragorosi evviva a D . Bosco, il quale presa la
parola disse come egli , nel rivedere tanti suoi
antichi figli, provava una gioia inesprimibile ; ri-
cordò i principii dell'Oratorio ; la meschinità della
casa, l' angustia della cappella , la strettezza del
cortile, e fece rilevare come da quell'umile prin-
cipio, come da una cosa quasi impercettibile, l'O-
ratorio aveva preso uno sviluppo sorprendente e
fattosi un gigante ; i suoi figli da poche centinaia,
che erano, sono cresciuti a migliaia , sparsi non
solo in Torino , ma in più altre parti , che ac-
cennò di volo, dandone tutta la gloria a Dio .
« Io godo assai, egli proseguì, nel sapere che voi
vi regolate sempre bene, vivete da buoni cristiani,
da cittadini onorati . Taluno di voi nel suo com-
ponimento ha notato che vi ebbe qualche ingrato,
che se la prese contro il luogo di sua educazione,
e ci diede dei dispiaceri ; ma due cose vanno os-
servate a questo riguardo . La prima si è che gli
ingrati non sono dei primi giovani dell'Oratorio ;
la seconda che non vi terminarono la propria edu-
cazione, perchè cacciati via per mala condotta .
Del resto poi non dobbiamo maravigliarci di tro-
vare degli ingrati : anche tra i dodici Apostoli
ve ne fu uno, quantunque avesse ricevuto per tre
anni l' educazione dal Maestro dei maestri, dallo
stesso Figliuolo di Dio fatto Uomo . Noi li com-
piangiamo perché sono infelici ; la nostra vendetta
sarà di pregare per loro, perchè rinsaviscano prima
della morte . Siamo Salesiani, e come tali dimen-
tichiamo tutto, perdoniamo a tutti, faremo a tutti
del bene quanto possiamo e del male a nessuno .
Sebbene per altro dobbiamo trattare caritatevol-
mente con tutti, non dobbiamo tuttavia fare con-
fidenze, nè legare amicizia con coloro , che non
sono del nostro spirito . Così useremo ad un tempo
la semplicità della colomba e la prudenza del ser-
pente, guardandoci dai traditori e dai tradimenti .
« Ma una cosa più che ogni altra vi raccomando,
o miei cari figliuoli, ed è questa : Dovunque vi
troviate mostratevi sempre buoni cristiani e no-
mini probi . Amate, rispettate, praticate la nostra
Santa Religione ; quella Religione, colla quale io
vi educai e vi preservai dai pericoli e dai guasti
del mondo ; quella Religione che ci consola nelle
pene della vita, ci conforta nelle angustie della
morte, ci schiude le porte di una felicità senza
confini . Molti di voi hanno già famiglia . Orbene,
quella educazione, che voi riceveste nell'Oratorio
da D . Bosco , partecipatela ai vostri cari . Così
mentre tanti dei vostri compagni, che si porta-
rono persino nell' America in cerca di anime da
salvare, si adoprano oggidì a spandere la luce della
verità, dove regnano ancora le tenebre, e a ver-
sare il sale della vera sapienza, dove padroneggia
tuttora la corruttela del vizio, voi farete altret-
tanto secondo il vostro potere, e così tra tutti
propagheremo nel mondo la maggior gloria di Dio,
coopereremo alla salute delle anime, a scemare
nella società il mal costume e il delitto . Allora
voi vi dimostrerete buoni Salesiani, veri figli di
D . Bosco, il cui più vivo desiderio si è di popo-
lare il Cielo di anime e disertarne l' inferno, se
dato gli fosse . Il lieto banchetto, a cui prendemmo
parte in quest'oggi, è terminato ; ma ad un altro
io v'invito che non avrà più fine : a nome di Dio
e di Maria Ausiliatrice io v' invito al banchetto
del Cielo, e prego e supplico che niuno vi man-
chi . »
Don Bosco parlava con tanto affetto, che molti
n' erano commossi. Finito che ebbe, tutti gli si
affollarono attorno, rinnovando il dolce spettacolo
dei primi anni, in cui, fanciulli, gli si facevano da
presso, come pulcini sotto le ali della chioccia .
La rinnovazione della festa.
La festa, come sopra accennammo , fu rinno-
vata il giovedì seguente , 29 luglio . Vi parteci-
pava una numerosa schiera di sacerdoti, tra cui
varii parroci dell' archidiocesi di Torino , stati
allievi dell'Oratorio di S . Francesco di Sales . Non
pochi venivano pure da molte altre diocesi, come da
Mondovì, Acqui, Cuneo, Fossano, Susa, Ivrea, Ales-
sandria , Casale , Novara e fin da Milano, tratti
dal desiderio di rivedere colui, che tanto li aveva
amati e li ama, e che dopo Dio ha più di ogni
altro contribuito a procurar loro la corona sacer-
dotale . Una iscrizione leggevasi in capo del re-
fettorio, che diceva
FIGLI RICONOSCENTI E PII
DA VARIE CITTÀ E PAESI
RACCOLTI A LIETA MENSA
COL MIGLIORE DEI PADRI .
Queste parole inspirarono un affettuoso sermon-
cino aduno dei primi e più illustri figli di D . Bosco,
al Teol . Felice Reviglio, attuale parroco di San-
t'Agostino in Torino . In fine di tavola, dopo la
lettura di varii componimenti in prosa ed in poe-
sia, dopo varii brindisi ed augurii a D . Bosco,
dopo alcune melodiose suonate della banda musi-
cale, egli alzatosi fece un breve discorso, che ri-
scosse i più vivi applausi . « Io leggo su quel muro ,
ei disse, una parola che mi commuove, perché
corrisponde appieno ai sentimenti del mio cuore .
Figli riconoscenti ! Sì, noi lo siamo riconoscenti,
e ci è dolce il proclamarlo . Come potremmo noi
dimenticare le cure amorose, prodigateci da Don
Bosco negli anni della nostra inesperienza e della
nostra volubilità giovanile? E ricordando quei tratti
di bontà ineffabile, quelle parole affettuose, colle

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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quali ci rinfocava alla virtù, quella pazienza inal-
terabile con cui tollerava i nostri difetti , quella
sollecitudine perseverante con cui attendeva a ren-
derci migliori, quale animo ben fatto non senti-
rassi compreso da riconoscenza e da gratitudine
verso di lui ? No, tra di noi non vi sono ingrati,
nè vi saranno . Dal canto mio lo prometto, memore
di essergli stato oggetto di sollecitudini più af-
fettuose che qualsiasi altro mio compagno . Ma
come dimostreremo noi la nostra riconoscenza e
gratitudine ? La dimostreremo col regolarci dap-
pertutto da sacerdoti zelanti ed esemplari, come
D . Bosco ci desidera ; lo dimostreremo col far
conoscere le sue opere a quelli che le ignorano,
col sostenerle secondo il nostro potere, col diffon-
derle in mezzo al popolo ; lo dimostreremo so-
prattutto col prendere a tempo e luogo le difese
di D . Bosco contro di coloro , che o per igno-
ranza o per mala fede ne denigrano le intenzioni
e ne travisano i fatti, fossero ben anche persone
altolocate . Ecco, o buon Padre, i sentimenti, ecco
le proteste dei tuoi primi figli, alle quali col di-
vino aiuto non verremo meno giammai . »
Il sig . Curato di Sant' Agostino non avrebbe
potuto interpretare meglio di così il cuore dei suoi
colleghi ed amici, i quali, finito che egli ebbe di par-
lare, alzarono un grido di applausi in segno di
approvazione e di adesione . Dopo la lettura di una
graziosa poesia di D . Ascanio Savio, Rettore del
Ritiro del Rifugio ; dopo alcune altre parole pronun-
ziate da un altro sacerdote, colle quali ebbe inneg-
giato alla vera fratellanza, di cui tanti suoi amici da-
vano prova in quel giorno, e dimostrato che per essi
il rivedere e l' udire D . Bosco era il non plus
ultra delle umane consolazioni, e, come direbbesi
in dialetto piemontese, la fin del mond, D . Bo-
sco prese la parola e tenne un discorso così bello
ed affettuoso, che solamente un tenerissimo pa-
dre saprebbe fare a' figli suoi amatissimi .
« Voi non potete immaginarvi, o miei cari fi-
gliuoli, la contentezza che io provo nel rivedervi
intorno a me ; nè io stesso saprei esprimervela
tutta » - Qui a D . Bosco quasi mancò la parola,
e i suoi occhi si bagnarono di lagrime : tutti
n'erano commossi . Ripreso forza ei proseguì
e Già il sapeva che io vi voleva bene ; ma oggi
il mio cuore me ne dà una prova incontrastabile . Io
sono e sarò sempre vostro padre affezionatissimo .
Sarebbe mio vivo desiderio di vedervi e parlarvi
più di spesso . Ma la maggior parte di voi si
porta di rado a Torino, e il più delle volte io
mi trovo assente, e non possiamo incontrarci .
Spero che d'ora innanzi potremo vederci e par-
larci almeno una volta all' anno, perché intendo
che si continui questa festa, finchè Dio ci la-
scierà in vita . Io avrei ora molte cose a dirvi .
La principale si è che vi adoperiate a fare tutto
il bene possibile alla gioventù delle vostre par-
rocchie, delle vostre città, dei vostri paesi, delle
vostre famiglie . D . Bosco e i suoi Salesiani non
possono trovarsi dappertutto , nè fondare scuole
ed Oratorii pei fanciulli in tutti i luoghi , dove
se ne avrebbe bisogno . Voi , miei amatissimi ,
che avete in questa Casa medesima ricevuta la
prima vostra educazione, vi siete imbevuti dello
spirito di s . Francesco di Sales , e avete impa-
rate le regole e le industrie da usarsi pel mi-
glioramento della tenera età, voi dovete supplire
secondo le vostre forze, voi dovete venire in a-
iuto di D . Bosco, a fine di conseguire più facil-
mente e più largamente il nobile scopo, che si
è proposto, il vantaggio cioè della Religione, il
benessere della civile società, mediante la coltura
della povera gioventù . Non dovete certamente
trascurare gli adulti ; ma voi non ignorate come
questi, fatte poche eccezioni, non corrispondono
oggimai alle nostre cure . Perciò attacchiamoci ai
piccoli, allontaniamoli dai pericoli, tiriamoli al
Catechismo , invitiamoli ai Sacramenti , conser-
viamoli, o riconduciamoli alla virtù . Così facendo,
vedrete fruttificare il vostro ministero, coopere-
rete a formare buoni cristiani , buone famiglie,
buone popolazioni ; e costruirete pei presente
e per l'avvenire un argine, una diga alla irreli-
gione, al vizio irrompente . - Ma per riuscire bene
coi giovanetti, fatevi un grande studio di usare
con essi belle maniere ; fatevi amare e non te-
mere ; mostrate loro e persuadeteli, che deside-
rate la salute della loro anima ; correggete con
pazienza e con carità i loro difetti ; soprattutto
astenetevi dal percuoterli ; insomma adoperatevi
che, quando vi veggono , vi corrano attorno , e
non vi fuggano, come fanno pur troppo in molti
paesi, e il più delle volte ne hanno ragione,
perchè temono le busse . Forse per alcuni vi sem-
breranno gettate al vento le vostre fatiche, e spre-
cati i vostri sudori . Pel momento forse sarà così ;
ma non lo sarà sempre , neppure per quelli che
vi paiono più indocili . Le buone massime, di che
opportune et importune li avrete imbevuti ; i
tratti di amorevolezza, che avrete loro usato, ri-
marranno loro impressi nella mente e nel cuore .
Verrà tempo in cui il buon seme germoglierà,
metterà i suoi fiori, produrrà i suoi frutti . »
Qui D . Bosco in conferma raccontò un fatto
accadutogli poche settimane prima . « Sul prin-
cipio del corrente mese, egli soggiunse, fu visto
a raggirarsi intorno alla Chiesa di Maria Ausi-
liatrice e alla cinta dell' Oratorio un militare ;
era un capitano . Egli cercava coll' occhio un
sito , che a sua insaputa aveva cangiato di a-
spetto . Dopo inutili ricerche, domandò ad uno dei
nostri che entrava in Casa : Di grazia, saprebbe
dirmi dove sia l'Oratorio di D . Bosco? - Eccolo,
signore - Possibile ! Ma qui una volta vi era,
un campo ; colà una casipola, che minacciava di
cadere ; per Chiesa vi era una misera Cappella,
che al di fuori non si vedeva . - Ho udito più
volte che le cose erano appunto come lei dice ;
ma io non ebbi la sorte di vederle . Quello, che
le posso assicurare, si è che questo è l'Oratorio
così detto di S . Francesco di Sales, o, come lei
lo chiama, l'Oratorio di D . Bosco . Se V. S . gra-
disce di entrarvi, faccia pure a sua posta . - Il
capitano v'entra, esamina la casa da una parte e
dall'altra, e poi pieno di meraviglia domanda
E D . Bosco dove abita? e gli fu additato -Gli
si potrebbe parlare ? - Crederei di si ; e mi fu
presentato - Appena mi vide esclamò : O Don
Bosco, mi conosce ancora? - Non mi rammento di

2.2 Page 12

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averla veduta mai ? - Eppure mi vide, mi parlò,
mi trattò più volte . Non si ricorda più di un
certo V"", il quale negli anni 1847, 1848 e 1849,
le diede tante noie e fastidii, le fece ripetere tante
volte silenzio in Chiesa , che al catechismo lei
teneva sempre vicino a sè , perchè non distur-
basse i compagni , e che a stento si andava a
confessare ? - Altro che mi ricordo ; mi ricordo
altresì che sovente udendo il suono del campa-
nello per andare in Chiesa, egli entrava per una
porta e ne usciva dall'altra, costringendo D . Bo-
sco a corrergli dietro . - Ebbene io sono quel
desso . - Narratomi poscia le principali vicende
di circa 30 anni , quanti appunto ne passarono
dal 1850 in qua, egli disse : Ma io non ho mai
dimenticato né D . Bosco né il suo Oratorio , e
giunto poc'anzi a Torino, mi sono fatto premura
di venirlo a rivedere . Ora sarei a pregarla, che
volesse udire la mia confessione - Di buon grado
mi vi sono prestato . Prima poi di licenziarlo gli
domandai : Qual è stata la ragione per cui hai
domandato di confessarti ? Sapete che cosa mi ri-
spose ! Uditelo : - La vista di D . Bosco mi fece
venire in mente le industrie che egli usava per
tirarmi al bene, mi ricordò le parole che mi di-
ceva alle orecchie , il desiderio che dimostrava,
gl'inviti che mi faceva perchè andassi a con-
fessarmi, e queste rimembranze me ne hanno mes-
so in cuore il desiderio, e mi vi hanno indotto .
« Miei cari figliuoli, continuò D . Bosco, se un
soldato tra tanti pericoli del suo mestiere , fra
tante male dicerie che avrà udite, conserva non-
dimeno la memoria delle verità religiose apprese
nella sua giovinezza , e venuta la propizia occa-
sione domanda di confessarsi e si confessa , per-
chè mai ci perderemo noi di coraggio e ci avvi-
liremo, quando nella coltura dei giovanetti non
ci vedessimo subito corrisposti ? Seminiamo , e
poi imitiamo il contadino, che aspetta con pa-
zienza il tempo della raccolta . Ma vi ripeto, non
dimenticate mai la dolcezza dei modi ; guadagna-
tevi i cuori dei giovani per mezzo dell' amore ;
ricordatevi sempre la massima di s . Francesco
di Sales : Si prendono più mosche con un piatto
di miele, che non con un barile di aceto . »
Di più altre cose discorse D . Bosco, che ci
porterebbe troppo in lungo se dovessimo qui ri-
ferire . Quello, che non vogliamo tacere, si è che
egli in tono di celia annunziò come nella Dome-
nica della SS . Trinità del 1891 avrebbe celebrato
il cinquantesimo anno della sua prima Messa ; e
perciò quantunque negli undici anni , che hanno
tuttora da percorrere, avesse ancor tempo a far
i dovuti inviti , tuttavia cominciava ad invitare
tutti i presenti a pranzo con lui per quella cir-
costanza, pregandoli a non mancare . Anzi presi-
gnò gli individui pel servizio religioso : il sig .
Teologo D . Reviglio, Curato di S . Agostino ,
farà da diacono ; D . Vaschetti Vicario Foraneo
di Volpiano , da suddiacono ; il Teologo D . Ba-
lesio Arciprete e Vicario Foraneo di Moncalieri,
da prete assistente ; il Teologo D . Savio Ascanio,
Rettore del Rifugio, da cerimoniere ; il resto del
servizio sarà fissato a suo tempo .
« Qualora poi, conchiuse D . Bosco , Colui , il
quale tiene in mano le chiavi della vita e della
morte, in questo frattempo disponesse altrimenti
di noi, facciamo in modo , o miei cari figli , di
trovarci tutti immancabilmente in Cielo a quelle
feste, che non finiranno mai più .
Salutato affettuosamente D . Bosco , e ricevuto
chi una parola d'incoraggiamento, chi un consi-
glio, e chi una commissione, ognuno se ne par-
tiva lietissimo, augurandosi la bella sorte di po-
ter assistere ancora per molti anni ad una festa
di sì cara rimembranza .
IL MISSIONARIO SALESIANO.
Nella sopraddetta occasione tra le altre poesie fu
pure declamato il seguente
Sonetto .
Tenera madre al tuo partir dolente,
Fratelli, amici, ed i congiunti cari,
Ospiti terre, ed un bel ciel ridente,
Qui lasci, o pio : in tempestosi mari
Pericoli la vita ; e giorni amari
Là 've ti chiama la tua fede ardente,
Ti fian serbati : e tu dai patrii lari
Volenteroso accorri prontamente ? -
Altra Madre avrò in ciel possente e pia,
Altri fratelli dalla mia parola
A Gesù ritornati ed a Maria,
Che nei dolor ci aiuta e ci consola
Viva Don Bosco ! - Ei grida, e fa sua via .
E un tuo prodigio, o Fede, e il puoi Tu sola
D . GAUDENZIO
Il .
Fa la sua prima comunione - Come vi si prepara
Sorpresa che gli fa il padre - Una poesia .
All'atto solenne si preparò con qualche giorno di
ritiro ; ed aiutato dal suo paroco, e più dalla pia
mamma , volle fare la sua confessione generale .
Di che poteva rimproverarsi la sua coscienza?
Tuttavia con esame attento e quasi scrupoloso
cercò ogni difetto, ogni mancanza, ogni cosa che
credesse colpa , e tutto volle farne argomento di
confessione . Il giorno che precedette quella bella so-
lennità, che deve lasciare una sì dolce rimembranza
per tutta la vita, mentre altri suoi compagni pen-
savano o all'abito nuovo, o alla festa di famiglia,
egli, il buon Matteo, non si occupò che delle gra-
zie, che doveva domandare alla dimane al suo caro
e buon Gesù, che veniva a prendere per la prima
volta dimora viva e vera nel suo cuore . - Ne'
suoi piccoli ricordi vi si leggono belle risoluzioni,
che noi non possiamo negarle a chi ci legge .
D' ora in poi coll'aiuto di Dio voglio essere più
ubbidiente al papà ed alla mamma ; più diligente
nei miei doveri di scuola ; più raccolto nelle pre-
ghiere, e sarò lieto quando la mamma me le fa pro-
lungare . Voglio essere più riconoscente al mio buon

2.3 Page 13

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Angelo Custode, che con tanta carità mi assiste e
veglia . Mi guarderò da ogni piccola cosa che possa
offenderlo , e rendergli penosa la mia compagnia .
A s . Luigi raccomanderò tutto me stesso ; e
voglio imitarlo nella sua virtù più bella, qual fu
la modestia . Egli ne sia la continua guardia e
sicura custodia .
Coi compagni mi regolerò in modo da essere
amico di tutti e confidente con nessuno . Quando
ho mia madre, di chi ho ancora bisogno? Andrò
a confessarmi ogni otto giorni, e a comunicarmi
quante volte me lo permetterà il confessore . Ogni
giorno farò con attenzione il mio esame di co-
scienza, e se me la trovassi disturbata da qualche
colpa, non dilungherò la mia confessione . Chi oggi
non è preparato a morir bene, corre pericolo di
morir male domani . Gesù , voglio essere tutto
vostro, Voi santificatemi , Voi rendetemi degno
di ricevervi nel mio cuore .
Alla vigilia di quel gran giorno, dopo aver fatta la
sua confessione, fu visto il buon fanciullo ritornare a
casa raggiante quasi di celeste consolazione . Aveva
gli occhi rossi , come di chi aveva versate assai
lacrime, ma d'aspetto ilare e contento . Il signor
Francesco e la signora Nannina erano trasecolati
di tanto raccoglimento, e nel loro cuore ne rin-
graziavano il Signore . Essi pure avevano già
disposta la loro coscienza, per potere con lui
fare alla dimane la santa comunione . Dopo una
cena quasi silenziosa per le forti emozioni di tutti,
dopo la recita del santo rosario , mentre si fer-
marono un istante per l'esame di coscienza, do-
vevano provare un caso nuovo e commovente .
Il buon Matteo prese quel momento di silenzio
per rivolgersi ai suoi cari genitori, inginocchian-
dosi ai loro piedi, e dire queste parole
Domani il vostro figlio avrà la più bella sorte
che possa toccare ad un giovanetto cristiano . Gesù
verrà a prendere possesso del mio cuore . Mi par-
rebbe di essere meno fortunato, se voi, miei amati
genitori, non mi deste prima la vostra benedizione,
e non mi diceste, di perdonarmi tutte le mancanze
commesse verso di voi per l'avanti . Vi prometto,
che sarò più buono per l'avvenire e più ubbidiente
ai vostri comandi . Non negatemi questo favore .
Io sarò più buono, io sarò più buono .
Voleva ancora parlare , ma le lacrime glielo
impedirono . Il signor Francesco, commosso senza
misura, volle rialzarlo, dirgli che lo perdonava,
ma che non faceva più bisogno . Anche lui invece
di parlare singhiozzava fortemente , tenendo le
mani sul buon Matteuccio, che continuava ad essere
in ginocchio . Poi facendosi un estremo sforzo, ri-
volto al Signore diceva : « Gesù caro, conserva-
temi sempre così il mio caro figliuolo . » Ci vorrebbe
la mano del pittor Raffaello per rappresentare in
tutta la sua bellezza quel magnifico quadro di fa-
miglia, degno di essere veduto da tutto il mondo,
per far conoscere i vantaggi immensi, che vi ca-
vano i parenti dall'educare alla pietà cristiana i
loro figliuoli . - Quella notte fu visitato dalle
più belle e differenti immaginazioni . Ora egli già si
trovava in chiesa, tutto penetrato in profondo rac-
coglimento ad aspettare l' ora del Signore . Poi
mutandosi la scena, si trovava con suo ramma-
rico lontano lontano . Ora sentiva le soavi melo-
die dell'organo e le voci argentine dei compagni,
che cantavano lodi al padrone, al medico, al con-
solatore delle anime ; ed ora pareva che Dio nol
riconoscesse degno e ve lo allontanasse . Sveglian-
dosi tutto spaventato dolorava, e lacrime copiosis-
sime discendevano dagli occhi del buon Matteo .
Rincorandosi nella bontà del Signore e nella sua
misericordia , oh, esclamava, il gran momento
s'appressa !
E questo momento venne davvero e con infinita
gioia dell'animo suo . Vestito di panni bianchi e
nuovi, con aspetto più di Angelo che di creatura
di questo mondo, accompagnato da' suoi cari ge-
nitori, fu tra i primi a trovarsi in chiesa, addob-
bata in quel dì in modo più elegante e quasi sfarzoso .
In breve tempo la chiesa fu ripiena di giovi-
netti e di padri che volevano assistere alla for-
tunata festa, in cui Gesù nella sua bontà veniva
ad unirsi ai cuori de' loro figliuoli . Si sentiva l'a-
litar di una persona, tanto era il religioso silenzio
che regnava nel tempio di Dio . Alcuni erano an-
cora presso ai piedi del confessore, desiderosi di
togliere le più piccole imperfezioni commesse o
ricordate prima della confessione, o capitate già
dopo . Il buon parroco godeva nel suo cuore, ve-
dendo tanta disposizione in quei suoi cari figliuoli,
se ne presagiva la più bella riuscita . La fatica
durata nella preparazione era appena sentita, os-
servando come tutto era disposto a meraviglia, e
come Dio l' aveva benedetta . - Al nostro caro
Matteo preparava Dio ben altre consolazioni . Egli
aveva veduto come alcuni, che erano stati ammessi
alla prima comunione, vestivano poveri panni, per
cui quasi non osavano mostrarsi in mezzo ai com-
pagni, i quali ricantavano quanto il papà e la
mamma si fossero data sollecitudine, perchè in
quel dì avessero l'abitino nuovo, e in casa si fa-
cesse festa con inviti di parenti e di amici . An-
che lui, senza pur pensarci o desiderarle, queste
cose le aveva vedute . Ma nel suo caritatevole cuore
avrebbe voluto che facessero bella figura anche
quei poveri, che vedeva tuttavia in abiti o laceri
o malandati anzi che no . Giubilò nel suo cuore
quando se li vide comparire dappresso con abitini
nuovi, e sorridenti e lieti anche loro per quel
po' di esterno che si avevano . Era ben lontano
dal pensare che tal dono l' aveva fatto il padre
suo, e che tutto nel desiderio che il suo Mat-
teuccio ricevesse larga copia di doni dal cielo,
aveva usato quella carità . Le campane della par-
rocchia alla fine tacquero, e il suono grave e mae-
stoso dell'organo annunziava che la Messa doveva
cominciare . Fu il parroco che andò all'altare, fu
lui che volle celebrare la s . Messa per i suoi cari
figliuolini , che per la prima volta si nutrivano
delle sacre ed immacolate carni di Gesù . Chi lo
avesse veduto in quel momento avrebbe letto nel
s.uoPrvimlatdecnzadeluor
s . Comunione volle dire due parole ! Pareva Gesù
benedetto nel Cenacolo, presso ai suoi cari apostoli .
Le parole che sgorgarono dal suo cuore furono
di un effetto meraviglioso . Piangeva di consola-
zione il buon Pastore, e piangevano pure i padri
e le madri . I piccoli figliuoli con gli occhi rivolti

2.4 Page 14

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verso il loro padre lo seguivano con pietà ne'suoi
pensieri, e promettevano a Gesù che gli sarebbero
stati sempre fedeli, come ubbidienti e docili ai
loro genitori . Il momento solenne è arrivato !
Banco per banco, com'erano stati avvertiti, escono
i fanciulli per andare alla sacra mensa . Tutto è
ordine, tutto è pietà ! Molti dei parenti fecero coi
loro figliuoli la s . Comunione, e fra costoro an-
darono tra i primi il signor Francesco e la si-
gnora Nannina .
La povera donna non aveva che una parola :
Signore, conservate il mio caro Matteo tutto per
Voi! Se dovesse venire ad offendervi io ve ne
faccio intiero sacrifizio, e ve lo faccio oggi che
egli è tutto vostro, e che voi siete tutto di lui .
- L' Angelo custode raccolse la fervorosa pre-
ghiera, e la presentò al trono del Signore, che
l'accolse in odore di soavità .
Quando venne il torno del bravo Matteo colle
mani cancellate al petto, cogli occhi bassi , col-
l'anima tutta concentrata in Dio si accostò al sa-
cro altare . Ricevuta l'ostia benedetta, ritornandosi
al posto, pareva convertito in un altro . Più di
uno sguardo l'osservò e fu preso di meraviglia .
Ed egli dopo essersi fermato alquanto a con-
siderare il gran favore ricevuto , passò a ripe-
tere i suoi proponimenti e ad esporre le sue gra-
zie . Pareva che non potesse contenersi in sè dalla
gioia, e non faceva che ripetere : Gesù, io vi vo-
glio sempre amare ! Conservatemi lungo tempo
papà e mamma : sapete che è merito loro se io
non vi offendo di più, ora colle loro raccoman-
dazioni, sempre coi loro buoni esempi . Il tempo
fissato pel ringraziamento fini in un baleno, ed egli
col papà e colla mamma se ne ritornò a casa . Qui
lo aspettava una gioconda sorpresa . Alcuni di quei
giovanetti, che lo avevano 'accompagnato al santo
altare, erano stati invitati dal signor Francesco
a lieto asciolvere col suo Matteo . Anche il par-
roco doveva trovarsi e rendere più bella colla sua
presenza la festa . A lui il primo posto, e poi alla
destra il loro Matteo ed alla sinistra il più buono
fra i poverelli della parrocchia . Al fondo della
tavola, e quasi persone estranee, i signori di casa,
desiderosi solo di potersi trovare, come essi di-
cevano , in mezzo a tanti fiori di paradiso . Oh
che lieti discorsi ! Oh che soave agape fu mai
quella ! Il buon Matteuccio la ricordò un bel pezzo,
e non finiva di ringraziare la carità del suo padre,
che aveva saputo compire in modo sì cortese e
segreto i desiderii del suo cuore . Al levare della
mensa ospitale non mancarono i brindisi, cioè gli
augurii che il buon parroco credeva di potere e
dover fare per i suoi cari figliuoli che gli face-
vano corona . Il pio e caritatevole pastore versò
copiose lacrime di consolazione per quello che
aveva veduto , e disse che era il più bel giorno
della mistica unione col suo popolo . Ringraziò i
signori di casa per ciò che fecero a' suoi pove '
relli, e augurando loro ogni benedizione di Dio,
se ne voleva partire . Ma il fermò il signor Fran-
cesco, che anche lui aveva il suo brindisi da fare .
Ei lo fece in rima, perchè in gioventù era stato
amoroso e valente in tali componimenti . Tirò fuori
un foglietto di carta, e ancora con molte corre
zioni fatte e varie cancellature, in mezzo al si-
lenzio di tutti i suoi piccoli amici , così prese a
parlare nella loro persona
Non mai comparve in ciel giorno più bello
Da scriversi sui marmi e in fregi d'oro
Oggi il divino e mansueto Agnello,
Cibo si diede a noi, vita, ristoro!
Oh chi potrebbe con mortali detti
La letizia ridir dei nostri petti?
O voi, vestiti Cherubin di sole,
Che in eterno gioir con Dio posate,
Pronti imparate a noi quelle parole,
Che in cielo al suon dell'arpe disposate ;
Onde più dolce la vostra preghiera
Sale echeggiata d'una in altra sfera .
Voi lo potete . . . vostra possa è molta . . .
mentre mvidia oggi si porta a noi,
Pregate Dio, che volentier v'ascolta,
Che siam costanti nel ben fare, e voi
Scriveteci sul fronte, e sovra gli occhi :
Son la grazia di Dio, nessun li tocchi .
Caro Gesù, delizia a gioventude,
Che ami cotanto sempre e benedici,
A' fedeli tuoi figli, a lor virtude
Serba giorni sereni, ore felici :
scampati dall'onde orrende e felle
Sian teco beate col Pastor le Agnelle .
Al finir della quale poesia , recitata con gusto e
commozione dal buon padre, invece di fragorosi
battimani, non successe che un pio e significante
silenzio . Tutti erano penetrati dalle belle parole .
dai desiderii del signor Francesco, e più di tutti
il buon Matteo, che levando gli occhi pieni di
lacrime verso del padre, disse tante cose che il
labbro non avrebbe potuto esprimere . Siccome la
festa minacciava di chiudersi in un diluvio uni-
versale di lacrime, così fu pronto il parroco, per
toglierli dalla commozione, a ripetere quelle ul-
time parole, che esprimevano così bene il suo pen-
siero :
E scampati dall'onde orrende e felle
Sien teco beate col Pastor le agnelle .
Stringendo la mano al signor Francesco , cui
subito egli in atto di ossequiosa divozione volle
baciare, il buon parroco nel congedarsi diceva :
La pace del Signore regni sempre in questa casa
ed in coloro che la abitano, come siam soliti a
dire nel portare il Viatico agli ammalati ; grazie
poi a Lei che mi augurò di potere in paradiso
stare con tutte le mie agnelle ; l'assicuro che dal
dì che venni qui a parroco non feci mai altra
preghiera . Sì, mio Dio , che siano tutte salve le
anime che mi avete affidate, e che con esse possa
salvare la mia . - Addio, poi disse rivolto a Mat-
teo ed a' suoi piccoli amici , addio, ricordatevi
sempre di questo di del Signore , e pregatelo
per me .
Così dicendo si tolse alle amorose premure che
gli facevano , che volesse tuttavia fermarsi con
loro . Salutati anche i suoi fortunati compagni,
il piccolo Matteo si ritirò nella camera sua a
riflettere sulle vicende del mattino ed a pre-
gare . Si tolse in mano il foglio dei ricordi e poi
stette lungo tempo a leggerli e a meditarli . Nel
baciarli li ripose nel suo libro di pietà, e disse,
sollevando gli occhi al Cielo : Signore, voglio es-
sere sempre vostro ! In te Domine speravi non
confundar in aeternum . - E voi, dolce mia Ma-
dre Maria, aiutatemi colla vostra . intercessione a
praticare le mie promesse .

2.5 Page 15

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LA PATAGONIA
e le Terre australi del Continente americano
CAPO V .
Storia dello Stabilimento di Carmen
o Patagones .
I varii stabilimenti fondati dagli Spagnuoli nel
secolo scorso in Patagonia ebbero tutti cattivo
successo e furono miserabilmente distrutti . Quello
di Carmen o Patagones fu il solo che si man-
tenne, malgrado le fortunose vicende a cui andò
soggetto .
Francesco Viedura incaricato dalla Spagna di
dare a questo stabilimento tutto lo sviluppo e l'im-
portanza , di cui pareva suscettibile, comprò da
un Cacico il corso del Rio Negro dall'imbocca-
tura fino a S . Saverio, e seppe così bene attirarsi
la confidenza degli indigeni , che ebbe la soddi-
sfazione di vedere questi uomini, così fieri e così
gelosi della loro indipendenza, pronti ad aiutarlo
alla costruzione del forte, che ben presto servì di
riparo agli abitanti fino allora costretti a riparare
nelle caverne - Nel 1781 il viceré di Buenos
Ayres, cedendo alle sollecitudini del medesimo
Viedura, si decise di inviare a Carmen una guer-
nigione di 734 individui, venuti dalle montagne
della Gallizia di Spagna . Da questo punto la co-
lonia acquistò una vera e reale importanza .
Nel 1782 il piloto Basilio Villarino fu incari-
cato di montare il corso del fiume, onde cercare
un passaggio al Chili per mezzo del fiume Men-
doza, creduto un affluente del Rio Negro . Questa
spedizione, sebbene non abbia arrecato vantaggio
materiale per la colonia di Carmen , fu tuttavia
interessante dal punto di vista geografico .
Tutto riusciva prosperamente nella colonia
del Rio Negro, quando Giovanni De-Pietra, no-
minato nel 1784 comandante di Carmen, ebbe la
folle idea di muover guerra alle nazioni indigene,
ed attaccò il Cacico, la cui alleanza cogli Spagnuoli
aveva fino allora favorito il benessere dello Sta-
bilimento .
Il piccolo esercito del De-Pietra commise in
questa malaugurata campagna crudeltà degne dei
selvaggi, che ne erano vittime . Tutto ciò che ca-
pitava avanti gli occhi degli Spagnuoli fu, senza
distinzione di sesso od età, spietatamente massa-
crato ; ma gli Indigeni non tardarono a prendere
la loro rivincita, ed i compagni del De-Pietra do-
vettero fuggirsene decimati e spaventati a Buenos
Ayres .
Fu allora solo che gli Spagnuoli conobbero tutta
l' estensione dell' errore, che avevano commesso,
poichè questa lotta sanguinosa fu il segnale di
ostilità, alle quali nessuna concessione poté metter
termine . Ciononostante la Colonia si mantenne, in
grazia delle forze che la Spagna vi mandava . Il
commercio divenne anzi più attivo , in seguito
dell'abbondanza del sale raccolto nei dintorni del
villaggio .
Ma non andò a lungo che altra simile impru-
denza produsse la distruzione completa della colo-
nia di S . Giuseppe, altra colonia Spagnuola ancora
a quel tempo superstite, e mise in nuovo pericolo
anche quella di Carmen . Il fatto avvenne in que-
sto modo . I Patagoni cominciavano di nuovo a
tenere commercio attivo cogli Stabilimenti Europei,
e cercavano ogni modo di rendere ai coloni molti
piccoli servizii . Or avvenne che tre soldati di
Carmen disertarono e se ne fuggirono presso i Sel-
vaggi . Il comandante richiese di poter cercare e
ridurre al dovere i disertori, e a questo scopo of-
ferse grandi ricompense ai Cacichi Patagoni, che
se ne incaricassero . Stimolati dalla sete del gua-
dagno due di questi si misero sulle traccie dei
fuggiaschi , e dopo qualche tempo ritornarono con
due dei soldati Spagnuoli, richiedendo quanto era
stato loro promesso . Il Comandante Spagnuolo con
la maggior parte de' suoi connazionali , conside-
rando come nulla la parola data ai selvaggi, non
fece alcun caso della giusta domanda dei Cacichi .
Questi insistettero, ed egli infine per isbarazzarsene
disse loro di andarsene a S . Giuseppe, ove il sergente
era incaricato di dar loro gli oggetti promessi . I
Cacichi fecero questo viaggio, ma trovarono che
non solamente il Comandante di quello stabilimento
non aveva niente a dar loro, ma che non aveva
neppure ricevuto ordine alcuno a questo riguardo .
I Cacichi irritati ritornarono al Carmine, e rim-
proverarono al Comandante d' aver mancato alla
fede data . Costui si risentì che gente barbara
osasse fargli rimproveri ; e li minacciò colla canna
e li fece scacciare dal forte . I Cacichi coll' odio
in cuore risolvettero di vendicare questa offesa a
qualunque costo . Essendo Carmen troppo ben di-
feso per poterlo attaccare , dissimularono ed at-
tesero il momento favorevole all' esecuzione del
loro disegno . Sollevarono molte tribù Patagoniche,
e riuniti marciarono alla penisola di S . Giuseppe,
ed un giorno di festa mentre tutti gli abitanti del
villaggio erano disarmati, e nulla sospettavano di
sinistro, li accerchiarono e li massacrarono . Tre
Spagnuoli soltanto poterono sfuggire a questa car-
nificina, e dovettero il loro scampo all' amicizia
che avevano per loro alcuni degli Indiani . Lo
stabilimento fu interamente distrutto, le case ab-
bruciate , ed il bestiame involato . Contenti i sel-
vaggi del ricco bottino fecero gran festa e non pen-
sarono più a distruggere Carmen, che riconobbe
in questo fatto una grazia speciale della Beata
Vergine, alla cui protezione si era affidato .
L' anno 1810 e seguenti furono ben funesti per
gli abitanti di Carmen . A Buenos Ayres avvenne
una rivoluzione per cui queste varie provincie del-
l'America Meridionale si sottrassero dal giogo della
Spagna e si resero indipendenti . Appena trionfato,
il partito repubblicano inviò un corpo d'esercito con-
tro Carmen con ordine d'impadronirsi di questo
villaggio . La spedizione riuscì a maraviglia , e,
quel che é meglio , senza bisogno di sparare un
colpo di fucile o di cannone . Ma il delegato del
governo di Buenos Ayres abusò della docilità de-
gli abitanti ; praticò i modi di un despota il più
intrattabile ; aggravò d' imposte senza pietà tutti
quelli che possedevano qualche cosa ; rovinò l' a-

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gricoltura colle sue contribuzioni, ed oppresse la
popolazione in tutte guise . Questa condotta im-
politica produsse in quegli abitanti una reazione,
per cui s' impadronirono della fortezza, come pure
di un vascello da guerra che stanziava nel fiume .
Ma il loro trionfo fu di poca durata . Novellamente
minacciato da un battaglione Argentino, Carmen
si sottomise umilmente, come aveva fatto prima,
ma disgraziatamente furono i pacifici abitanti, che
dovettero espiare i delitti dei cospiratori . I pro-
prietarii videro uccisi i loro bestiami, le loro case
saccheggiate, e devastata la campagna . Questo fu
colpo terribile pei coloni , che si videro ridotti
alla più grande miseria . Costretti a vivere di cac-
cia, si sparsero per le pianure, e sulle rive del
fiume, ove menarono per qualche tempo vita no-
made .
vanno avviandosi al santuario . Si vende alla Ti-
pografia Salesiana, via Cottolengo , 32 , Torino ,
alla Libreria di S . Vincenzo de' Paoli in San Pier
d' Arena e dai principali librai, al prezzo di lire 2 .
(Dall' Unità Cattolica N° 182,
5 Agosto 1880) .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
BIBLIOGRAFIA
SAN GAETANO TIENE E IL SUO ISTITUTO .
Una delle più grandi figure che ci presenta la
Chiesa Cattolica in Italia, in quella grande età di
rinnovamento che fu il secolo XVI, è senza dubbio
san Gaetano di Tiene , nobile vicentino , ascritto
alla romana prelatura, e quindi, dismesso per amore
di umiltà ogni uffizio di Corte, ordinato sacerdote
e divenuto fondatore di un Ordine religioso celebre
assai in Italia e fuori, l' Ordine dei chierici rego-
lari, altrimenti detto dei Teatini . Un egregio
sacerdote torinese, Paolo Cappello, al quale già
siamo debitori di due belle Vite di S. Francesco di
Sales e del Beato Sebastiano Valfrè, di questi
giorni ha pubblicato una forbitissima Vita di
S . Gaetano, nella quale, con quella purezza di lin-
gua solita ad ammirarsi nelle sue opere, descrive
le principali vicende che contrassegnarono l'esi-
stenza di questo grande Apostolo, giustamente per
il suo zelo chiamato cacciatore delle anime e ri-
formatore del clero . Il chiarissimo autore divise
l' opera sua in quattro libri, nel primo dei quali
discorre dei primordii della vita di san Gaetano
fino al momento, nel quale si decise a fondare
l' Ordine dei chierici regolari ; nel secondo ci e-
spone le origini di questo Istituto ; passa poi nel
terzo a descriverci le opere meravigliose di s . Gae-
tauo in Napoli, dove terminò il corso de' suoi
giorni, ed aggiunge nel quarto uno specchietto
delle virtù professate in grado eminente dal Santo .
La narrazione procede con ricchezza di fatti scelti
con grande discernimento , e frammezzata da
opportuni ammaestramenti e riflessioni . Il libro
riuscirà utile agli stessi sacerdoti, i quali vi tro-
veranno un perfetto modello di ogni virtù ecclesia-
stica, e sarà utilissimo nei seminarii ed altri isti-
tuti di educazione ecclesiastica, pei giovani che
Ogni Cooperatore può acquistare Indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Pater, Ave e Gloria in qualunque luogo senza
bisogno di Confessione e Comunione, purchè sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste, un'altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purchè confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche chiesa, pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Ottobre .
Per la ragione addotta nel N° precedente con-
tinuiamo a ricordare le indulgenze un mese per
l'altro .
1 . Beata Lodovica di Savoia .
2 . Santi Angeli Custodi .
3 . Solennità del SS . Rosario di Maria Vergine .
4 . S . Francesco di Assisi .
8 . Santa Brigida .
10 . Maternità di Maria Vergine .
17 . Purità di Maria SS .
19 . S . Pietro di Alcantara .
23 . S . Giovanni da Capistrano .
28 . Santi Apostoli Simone e Giuda .
Con permesso dell'Aut . Eccl. - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
Tip . di Sao Vincenzo de'Paoli . Sampierdarena 1880 .