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ANNO VI . N . 1 .
Esce una volta al mese
GENNAIO 1882 .
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo . N . 32, TORINO
SOMMARIO. - Il Sacerdote Giovanni Bosco a' suoi Coo-
peratori e sue Cooperatrici - Conferenza dei Coope-
ratori in Torino e partenza di nuovi Missionaria per l
l'America - Benedizione del Santo Padre ai suddetti
Opere compiute nel 1881 .
Le cento e trenta Case, Collegi, Ospizi,
Missionaria - La Conferenza e la festa di S . Francesco Oratorii ecc . aperti negli anni addietro, con-
di Sales - Lettera dalla Patagonia - Una Casa Sa-
lesiana nella città di Faenza - Solenne benedizione
tinuarono ad abbondare di gioventù . Oltre
delle Campane per la Chiesa di S . Giovanni Evangeli- ad ottanta mila giovanetti proseguirono a
sta in Torino - L'innocenza vendicata - Un libro ven-
dibile a Roma a vantaggio della Chiesa del Sacro Cuore
ricevervi l'istruzione e l'educazione cristiana
di Gesù - Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sa e civile ; gli uni imparando un'arte o me-
les - D . Gaudenzio - La visita dei Pellegrini fran- stiere , gli altri percorrendo la via degli
cesi all'Oratorio di San Francesco di Sales In Torino
- Una gradita visita d'illustri Americani - L'indice studii, tutti apprendendo a vivere da buoni
del Bollettino - Indulgenze speciali pei Cooperatori cristiani e da savii cittadini . Parecchie di
Salesiani .
i
queste Case si ampliarono eziandio ; sicché
in alcune si duplicò, in altre si triplicò il
IL SACERDOTE GIOVANNI BOSCO
a' suoi Cooperatori e sue Cooperatrici.
numero delle persone ricoverate . Per que-
sta guisa si consolarono tanti padri e tante
madri di famiglia, che pregavano e scon-
Il nostro Regolamento, o Benemeriti Coo- giuravano, perché accogliessimo tra i no-
peratori e Benemerite Cooperatrici, pre- stri allievi i loro figliuoli, per allevarli one-
scrive che annualmente si faccia una re- stamente ; si tolsero dall'abbandono e forse
lazione sulle principali opere, che si sono dalla via della perdizione molti orfanelli, i
compiute nel decorso dell'anno .
quali oggidì lasciano la più fondata spe-
Assai volentieri io compio questo uffizio,
ranza, che saranno un giorno buoni, citta-
per avere l'occasione di ringraziarvi della dini, utili a se stessi ed alla civile società .
carità, con cui mi avete aiutato finora a A Marsiglia, per mo' d'esempio, si am-
vantaggio di tanta povera gioventù abban- pliò la Casa da poter contenere circa 400
donata, e per lodare insieme con voi il Si- giovanetti ; buona parte dei quali apparte-
gnore, che ci ha largamente benedetti . nenti ai circa 80 mila Italiani, che ancora
Pertanto io comincierò dal darvi una com- oggidì si trovano a lavorare in quella gran-
pendiosa notizia di quanto s'è fatto nell'anno diosa città . - A Nizza Marittima si prolungò
ora scaduto ; poi vi filetterò sotto gli occhi di un buon tratto la casa, e si fabbricò una
varie altre opere, che ci restano a compiere ; chiesa apposita, e intanto, usufruendo il lo-
e in fine vi suggerirò alcuni mezzi, con cale nuovo e quello della prima cappella,
cui possiate proseguire ad operare il bene si poterono raccogliere molti altri giova-
a vantaggio dell'anima vostra e di quella netti dalle piazze , e indirizzarli sulla via
dei vostro prossimo .
della virtù e dell' onore . La nuova chiesa

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venne inaugurata al divin culto nel mese una Casa Salesiana con Oratorio festivo, il
di marzo . - Altrettanto si fece a Lucca, quale accoglie oggimai centinaia di giova-
dove all'Oratorio festivo si aggiunse un O-
spizio per poveri giovani . - In Vallecrosia
presso Ventimiglia si compì un' Opera di
grande importanza . Colà, interrotti momen-
taneamente i lavori della vasta chiesa in-
cominciata, s'innalzò un edilizio diviso in
due parti ; l'una delle quali serve per l'a
bitazione dei maestri e per le scuole dei fan-
netti, con grande plauso di tutti i buoni
Faentini , e con grande consolazione dei
padri e delle madri di famiglia .
Nella Repubblica poi dell'Uruguay si diede
principio ad Oratorii maschili nella città di
Montevideo ; si prese l'amministrazione di
una parrocchia abbandonata nella città di
Payssandù, e vi si fondò una Casa di Mis-
ciulli, e l' altra per le maestre e le loro sione per le sterminate campagne che ia
allieve ; e così venne scongiurato il pericolo circondano, e via dicendo .
che i parenti Cattolici mandassero la loro Altri Istituti furono aperti eziandio per le
figliuolanza alla scuola dei vicini Valdesi . - Suore di Maria Ausiliatrice a pro delle fan-
Nella città di Spezia si terminò la chiesa ciulle e delle giovanette . A Visone (Acqui)
incominciata l' anno innanzi, e un locale fu aperto un asilo ed un laboratorio ; un
più ampio per le scuole, onde raccogliere asilo al Nichelino ; un asilo ed Oratorio fe-
un maggior numero di ragazzi e toglierli stivo a Fontanile . Nel medesimo anno si
dalle mani dei Protestanti . Il nuovo locale aperse una Casa di dette Suore a Sampier-
fu inaugurato il primo di giugno, e la chiesa darena, ed un'altra a Marsiglia ; un Conserva-
fu benedetta il 17 di luglio . - Fu altresì torio detto delle Vergini, ed un laboratorio
ampliato il Collegio di Este, quello di Cre- per le povere ragazze, in Trecastagni, nel-
mona e quello di Randazzo. Insomma in l'isola di Sicilia ; scuole ed Oratorio ebbero
moltissime Case si praticarono lavori di am- principio in Sant' Isidoro nella Repubblica
pliamento, non esclusa quella di Torino , Argentina .
dove a sinistra della chiesa di Maria Ausi
liatrice, il 22 novembre, si pose la pietra
La Missione della Patagonia.
fondamentale di una nuova tipografia, labo-
ratorii e dormitorii, di cui sentesi grande-
mente bisogno .- Quello che si fece nelle Case
di Europa, ebbe pur luogo in quelle di A-
merica .
Case nuove.
Quella, che ci deve pure consolare assai,
è la Missione tra gli Indiani della Patago
nia . L'anno scorso il Sac . D . Giuseppe Fa-
gnano, capo di detta Missione, con alcuni
Catechisti, fece due importanti escursioni
verso il centro di quell' immensa regione ;
Ma ciò che mi preme maggiormente di una volta a 400 chilometri dalla città di
riferire , o benemeriti Cooperatori e Coo- Patagones ; l'altra volta nel mese di mag-
peratrici, si è che, nell'anno ora spirato, alle gio sino a mille chilometri verso le Cordi-
antiche si aggiunsero ben dodici Case nuove . gliere e sul lago chiamato Nahuel-Huapi .
Ad Utrera, città di Spagna, Diocesi di Si- Fino a quel giorno niun Missionario aveva
viglia, il 16 di febbraio si aperse una Casa posto piede in quel luogo , e D . Fagnano
con bellissima chiesa dedicata alla Vergine capo di quella Missione vi potè raccogliere
del Carmine. Vi fu tosto unito un Oratorio i primi frutti , convertendo e battezzando
festivo pei ragazzi ; poco dopo vi si aggiun- centinaia di persone . Egli, nel darci rela-
sero le scuole, che furono presto frequen- zione di questi tentativi di evangelizzazione, .
tatissime .
osservò che per farvi il bene in vasta pro-
A Firenze nel mese di marzo si aperse porzione è assolutamente necessario un buon
un Oratorio festivo in luogo preso ad af- numero di Missionarii, perchè stante la ster-
fitto ; ma nel novembre questo Oratorio me— minata estensione della Patagonia i Missio-
desimo veniva già trasferito in altro sito narii, che vi si trovano oggidì, sono come
assai vasto e comperato . All'Oratorio furono tre o quattro pesci, che guizzassero in un
aggiunte le scuole per giovani studenti, ed vastissimo mare .
nn Ospizio per giovani artigiani . Si diede Nella città di Patagones, donde si spera
principio all' Ospizio coli un giovanetto, il col tempo di trarre degli aiuti per la con-
giorno del Patrocinio di Maria Vergine, ed versione degli Indiani, si cominciarono due
oggidì ne conta già parecchi dei più biso- Ospizi, l'uno pei figli, l'altro per le figlie
gnosi, che si trovavano in grande pericolo dei medesimi . Oltre -le scuole esterne, que-
di perdere la moralità e la religione .
sti due Ospizi sono di grande importanza ;
A Faenza, considerevole città delle Ro- imperocchè porgono il destro di guadagnare
magne, il giorno 20 di novembre si aperse i padri per mezzo dei figli, e nel medesimo

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tempo formarci degli aiutanti sul luogo
stesso, per tentare la civilizzazione della Pa-
tagonia sopra una più vasta scala . Questo fu
sin dal principio il gran pensiero dell'immor-
tale Pio IX di santa memoria, e dell'attuale
sapiente Pontefice, che ci continna la sua
paterna benevolenza e valida protezione .
Nella stessa città, il 29 giugno, festa dei
santi Apostoli Pietro e Paolo, col concorso
delle Autorità governative, fu posta la pie-
tra fondamentale di una chiesa, alla pre-
senza non solo dei Cristiani, ma di molti
Indii, maravigliati ad uno spettacolo non
visto mai in mezzo di loro . La estensione
della nuova chiesa è di 60 metri di lun-
ghezza e 26 di larghezza .
Nella suddetta esplorazione al lago Nahuel-
Huapi, il prelodato D . Fagnano si fermò in
un luogo a 700 chilom . da Patagones, chia-
mato Roca, ed abitato da circa 600 persone .
E quello il punto estremo, a cui il Governo
Argentino estese ultimamente i confini della
Repubblica . Non essendovi ancora nè chìesa
nè scuole, il Missionario ne fece vedere la
necessità, ed ottenne che si prendesse in
considerazione la sua proposta ; anzi il Go-
verno è disposto a passare un sussidio al
Sacerdote, che andasse a stabilirsi in quel
luogo . Abbiamo quindi grande fiducia di po-
ter tra non molto piantare una Casa di Sale-
siani in quel sito, e così portare la luce del
Vangelo quasi nel centro della Patagonia,
per meglio diradare le dense tenebre dell'er-
rore, nelle quali vanno brancolando incerte
e smarrite tante tribù di poveri selvaggi .
Chiesa di S . Giovanni e del Sacro Cuore .
si stanno collocando a posto gli altari, co-
struendo i confessionali, le porte ed i ban-
chi ; e il cav. Bernasconi da Varese , ce-
lebre fabbricatore di organi, ne sta lavorando
e collocando uno, che farà onore al suo nome,
e sarà degno ornamento della nostra chiesa .
Insomma io posso dare come certo che, nel
mese di maggio, noi avremo la grande con-
solazione di aprire al divin culto il sacro
edifizio con una solennità memoranda .
Che vi dirò della chiesa del Sacro Cuore
in Roma ? Vi accennerò poche cose, perchè
ne foste informati pressoché ogni mese per
mezzo del Bollettino Salesiano . Vi farò sol-
tanto notare che è appena un anno, dacché
il Santo Padre ebbe l'alta degnazione di af-
fidare alla cura dei Salesiani e dei loro
Cooperatori quel sacro edifizio, le cui fonda-
menta erano circa ad un terzo ; eppure in
questo breve spazio di tempo i lavori pro-
gredirono con tanta celerità , che oggidì
le due navate laterali sono già ai capitelli,
e la navata di mezzo è ad una considere-
vole altezza . Vi è fondata speranza che per
la prossima Pasqua si possano celebrare le
sacre funzioni nel coro della chiesa mede-
sima . Notate ancora che mentre si atten-
deva aì lavori della chiesa, si fece acquisto
di un fabbricato vicino, per l'abitazione del
parroco, e vi si eresse una cappella abba-
stanza vasta, che servì e serve tuttora per
chiesa parrocchiale a circa 6,000 persone .
Siccome le spese per questi lavori pas-
sarono le 15 mila lire al mese nella . sola
mano d'opera, cosi voi potete di qui argo-
mentare dove andarono a finire le limosine
che ci avete mandate .
Come ho di sopra accennato, l'anno scorso, j
senza contare le varie cappelle erette negli
Opere da compiersi nel 1882 .
Oratorii ad uso dei giovanetti, si sono con- Come voi vedete, miei buoni Cooperatori
secrate al divin culto parecchie chiese pub- e buone Cooperatrici, coll'aiuto di Dio ab-
bliche, alcune furono cominciate, ed altre biamo potuto nell'anno passato fare qualche
quasi compiute. Non posso qui parlarvi poco di bene, ed abbiamo ora la più grande
di tutte , perchè mi porterebbe troppo in speranza che il Signore ce ne darà la promes-
lungo . Tuttavia non debbo tacervi di due, sa ricompensa . Ma non dobbiamo rallentare
che ci devono stare molto a cuore . La prima è di buona volontà nell'avvenire, perchè molte
quella di S . Giovanni Evangelista in Torino . altre cose ci restano a compiere . Io ve ne
Questo sacro monumento, che i Coopera- accennerò solamente alcune delle principali .
tore e le Cooperatrici innalzano al grande Tra queste io colloco per la prima l'anzi-
Pontefice Pio IX, nostro insigne Benefat- detta chiesa del Sacro Cuore di Gesù a
tore, si può dire terminato . I pittori e de- Roma e l'Ospizio annesso, capace di circa
coratorì hanno già dipinto il coro , la na- 500 giovanetti dei più bisognosi . L' una e
vata di mezzo , le due laterali , i muri di l'altro vanno terminati, e più presto li ter-
fianco, e tra pochi gìorni daranno l'ultima mineremo meglio sarà. - La chiesa di San
pennellata . Il pavimento di marmo è collo- Giovanni Evangelista, come ho detto, si può
cato, e sul campanile già si trovano le cin- ritenere come finita ; ma, come sapete, vi
que campane, che col loro gratissimo suono deve sorgere accanto un Ospizio pei gio-
chiameranno i Torinesi nel luogo santo . Ora vanetti poveri od abbandonati , affinché il

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sacro monumento meglio ricordi il grande
Pontefice Pio IX, così amante della gio-
ventù bisognosa, ed anche per impedire che
molti fanciulli cattolici vadono a cercare
ricovero dai vicini Valdesi . - A Firenze
si è comperato un terreno con alcune ca-
supole ; ma questo in parte è ancora da pa-
gare, e parte é da fabbricare, affìnchè serva
allo scopo benefico, che si è di fondarvi un
Ospizio per tanti ragazzi di quella città, i
quali, perchè poveri o privi dei parenti, e
perché circonvenuti dai Protestanti, si trovano
in grande pericolo dell'anima e del corpo . -
La chiesa di Maria Ausiliatrice in Valle-
crosia, già fuori di terra, è stata sospesa .
E pur necessario riprenderne i lavori e
condurla a fine , perchè la cappella prov-
visoria aperta nell' interno della Casa non
è sufficiente al bisogno della popolazione .
- A Navarra in Francia è cominciata una
fabbrica, a fine di raccogliervi il gran nu-
mero di orfanelli contadini, che sono rac-
comandati per la colonia agricola ; e detta
fabbrica va pure proseguita, per togliere
dall'abbandono tanti poveri giovanetti della
campagna, affinché, mentre si addestreranno
ai lavori della terra, sieno pure ammaestrati
a vivere da buoni cristiani e savii cittadini,
e a guadagnarsi il Cielo .
Dall' Europa passando in America, colà
vi sono pure alcune opere , alle quali , a
traverso dell'Oceano, dobbiamo eziandio e-
stendere la nostra mano . Vi è soprattutto la
chiesa incominciata in Patagones, che non
bisogna lasciare a mezzo ; vi è l' amplia-
mento dei due Ospizi a vantaggio degli In-
die e delle Indie . Non parlo delle spese
fatte per l'ultima partenza di Missionari per
l'America, le quali non sono ancora intie-
ramente pagate . - Vi è ancora il progetto
di una Missione nelle vastissime Diocesi di
Rio Janeiro e del Parà nell'impero del Bra-
sile . - Vi è pure la proposta di parecchie
colonie agricole nelle due Repubbliche, Ar-
gentina ed Uruguayana ; di alcune in Italia ;
di varie in Francia e via dicendo .
Nè devo nascondere che una buona parte
delle Case già impiantate vive di carità, e
se questa venisse a mancare, quelle si do-
vrebbero chiudere e gettare sopra di una
strada migliaia di poveri fanciulli .
Come vedete, miei buoni Cooperatori e
buone Cooperatrici , se tutte queste cose
dànno delle angustie a chi ne è alla testa,
devono pure eccitare il vostro cuore cari-
tatevole, e stimolarlo efficacemente alle o-
pere di pietà e di misericordia, per conti-
nuarmi il vostro aiuto .
Mezzi .
A questo punto qualcuno di voi potrebbe
d:eman- darmiLe sue finanze come stanno?
Qual é il suo bilancio ?
A queste interrogazioni per verità mi
trovo un po' imbrogliato a rispondere . La
ragione si è che vivendo di carità non posso
stabilire la parte attiva del nostro bilancio .
L'attivo è riposto nelle mani della Provvi-
denza, nelle mani dei miei benefattori, e
dipende tutto da loro . Conosco per altro la
parte passiva, e confesso che vi sarebbe da
impensierire, perchè abbiamo vani debiti
abbastanza considerevoli .
Dunque, soggiungerà taluno , se vi sono
dei debiti non s'intraprendano altre opere
nuove .
Io sarei ben disposto ad ammettere per
buona questa conclusione, ed attenermi al
consiglio di sospendere altre opere buone,
ma a patto che il demonio ed i suoi se-
guaci sospendessero anche le loro opere
malvagie . Ma siccome essi fanno il contrario,
cosi vi dico in verità che neppur io posso
fermarmi, e tiro innanzi appoggiato alla
divina Provvidenza e alla vostra carità . Fi-
nora Iddio non ha ancora permesso che
facessimo delle cattive figure ; imperocchè
o più presto o più tardi Egli ci mandò sem-
pre gli opportuni soccorsi . Io spero che
Egli continuerà ad aiutarci a tempo e lnogo .
Procurate ancor voi, o benemeriti Coope-
ratori e benemerite Cooperatrici, a mostrarvi
abili strumenti della sua inesauribile bontà,
con quei mezzi, che la sua divina Provvi-
denza ha posto nelle vostre mani, e poi non
temiamo .
Io qui non intendo d'imporvi quello che
dovreste fare ; ciascuno segua quella inspi-
razione, che gli suggerisce il cuore . Qui vo-
glio solamente notare che, se nel corso di
quest'anno, ogni Cooperatore ed ogni Coo-
peratrice, o con risparmii fatti, o con li-
mosine raccolte dalle persone benestanti,
mettesse in disparte una lira al mese, noi
potremmo tener fronte alla maggior parte
delle spese da farsi, e compiere le opere
più belle, tra cui la chiesa del Sacro Cuore .
Ciascuno adunque si metta all' opera, ed
ogni 4 mesi ci mandì la sua offerta, e ne
avrà gran merito presso Dio e presso gli
uomini .
Ringraziamenti e promesse di premio .
Io pongo termine a questa lettera col rin-
graziarvi di tutto cuore del valido appog-
gio, che con tanta generosità mi avete pre-
stato fin qui. Ve ne ringrazio a nome dei

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tanti giovanetti dei nostri Ospizi, a cui prov- I travagli e di pene, che avrebbero dovuto menare
vedeste pane e vestito ; ve ne ringrazio a
nome dei nostri Missionarii, che con tanto
slancio voi soccorreste nelle loro fatiche a-
postoliche ; ve ne ringrazio a nome di tante
anime, nelle nostre scuole, nelle nostre chie-
se, nei nostri Oratorii, istruite, salvate dai
pericoli, e indirizzate sulla via della virtù
e della salute .
per amor suo e per amore delle anime ; ed anche
perchè i nostri Cooperatori e Cooperatrici di To-
rino avessero un'occasione di più, per dimostrare
quanta affezione ci portano . Imperocchè, malgrado
un tempo così cattivo, essi accorsero alla Chiesa
di Maria Ausiliatrice, e presero parte alla Con-
ferenza e al resto della funzione, in numero gran-
dissimo .
La sacra funzione fu ordinata come le altre volte .
Dal canto mio vi assicuro che ogni giorno Si lesse da principio la Lettera Enciclica Sancta
insieme coi miei giovanetti da voi benefi- Dei Civitas del nostro Santo Padre Leone XIII,
cati, e con tutte le persone delle nostre 142
Case, innalzerò preghiere a Dio, che vi con-
ceda, per la vostra carità , il centuplo da
Lui promesso su questa terra ; sanità sta-
bile a voi e ai vostri cari, prosperità alle
vostre campagne ed ai vostri negozii, la
pace e la concordia nelle vostre famiglie,
insomma ogni bene desiderabile ad un buon
in data del 3 dicembre 1880, nella quale il Vi-
cario di Dio raccomanda caldamente le sacre Mis-
sioni . Dopo il canto del mottetto Tota pulchra
es Maria, eseguito dai nostri giovani musici, Don
Bosco tenne un breve discorso sulla circostanza,
seguito poscia da alcune fervide e commoventi
parole dette dal capo del nuovo drappello di Mis-
sionarii , il Sac . D . Luigi Lasagna .
Il discorso di D . Bosco abbracciò due punti . Il
cristiano e ad una buona cristiana ; ma lo primo fu l'esposizione delle opere compiute in
pregheremo soprattutto che, in fine dei vo- Europa ed America nel decorso dell' anno , me-
stri giorni, vi conceda il premio dei giusti,
vale a dire la felice eternità insieme cogli
Angeli e coi Santi del Cielo .
In fine vi debbo annunziare con vero ram-
marico che nell'anno scorso circa 500 tra
Cooperatori e Cooperatrici furono chiamati
all'altra vita . Di quelli, che ci vennero con-
diante l'aiuto di Dio e la carità dei Cooperatori
e Cooperatrici . Siccome di queste cose egli fa pa-
rola ai Cooperatori nella lettera sopra riferita ,
cosi per non ripeterle le passiamo qui sotto si-
lenzio . Il secondo punto fu la partenza dei nuovi
Missionarii . A questo riguardo D . Bosco disse
che cedeva la parola al Sac . D . Luigi Lasagna ,
che, venuto dall'America per ristorare la sua mal
segnatì, voi troverete il nome in un'appo- ferma salute, ora pienamente ristabilito ritornava
sita necrologia . Preghiamo per le anime
loro ; preghiamo per la Chiesa Cattolica,
nostra Madre ; preghiamo pel nostro Santo
Padre Leone XIII ; preghiamo pei Confra-
telli vivi e defunti, affinchè abbiamo la bella
sorte di trovarci un giorno tutti insieme
raccolti nel gaudio del Paradiso .
Augurando che l' anno nascente scorra
al suo posto in capo alla nuova schiera di rinforzo .
Pertanto, disceso dal pulpito il padre, vi montò
il figlio . Tutti gli occhi a lui si volsero, poichè
ognuno avidamente desiderava di conoscere di
presenza D . Lasagna, conoscendolo già per fama
e per varie sue lettere pubblicate nel Bollettino
Salesiano . Fra la più grande attenzione del nu-
meroso uditorio il giovane Missionario dimostrò
i mirabili effetti, che la protezione di Dio, e la .
per voi felice, ho il bene di professarmi con benedizione del suo Vicario in terra avevano ope-
profonda gratitudine
rato in America per mezzo dei Salesiani . Nello
Di Voi, benemeriti Cooperatori e bene-
merite Cooperatrici
Torino il 1° del 1882 .
spazio di appena 6 anni furono ben 35 luoghi, tra
Chiese, Collegi, Ospizi, Oratorii, aperti a gloria
di Gesù Cristo, a salute delle anime da Lui re-
dente ; 35 luoghi, in cui si fa conoscere Iddio, si
Obbl .mo Servitore
fa adorare il suo divin Figliuolo, si fa risuonare
Sac . GIOVANNI BOSCO .
il nome amabile di Maria Ausiliatrice, si strap-
pano centinaia e migliaia di anime all'inferno, e
s'indirizzano al Cielo . Ora trentacinque Case aperte
in soli 6 anni, in paesi stranieri, e tra gli stessi
CONFERENZA DEI COOPERATORI
selvaggi o mezzo selvaggi, si dica quel che si
IN TORINO
vuole, ma sono una prova lampante della prote-
e partenza di nuovi Missionarii per l'America .
zione del Cielo .
Dalla Repubblica Argentina e da quella del-
Neve, freddo e vento segnalarono la partenza l'Uruguay passando all'impero del Brasile, dove
della settima schiera di nostri Missionaria per s'impianterà la prima Casa Salesiana, il Missio-
l'America . Il dieci di dicembre ora trascorso, fis- nario ne descrisse le vasto e sterminate estensioni,
sato per la cara funzione, fu in Torino uno dei parlò di tanti infedeli e pagani, che ancor vi si
giorni più brutti . Fuvvi chi disse aver il demo- trovano, ignari di Dio, privi dei vantaggi della
nio voluto guastarci quella solennità, affinchè non Redenzione, abbandonati ed erranti siccome pecore
riuscisse imponente come era da aspettarsi . A noi senza pastore, anzi siccome agnelli nelle zanne dei
sembra invece che Dio stesso abbia così voluto, lupi ; narrò le voci supplichevoli dei Vescovi di
quasi per additare ai giovani apostoli la vita di quell'immenso impero, tra i quali il Vescovo di

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Rio Janeiro e quello di Parà, i quali domandano loro eterno consorzio in Cielo . Spettacolo ezian-
l'aiuto dei Salesiani, e raccontano cose da muo- dio agli angeli cattivi, di cui combatteranno le
vere al pianto ogni cattolico .
insidie, romperanno catene, strapperanno schiavi
Egli rivolse poscia un cordiale ringraziamento e schiave al loro potere, ne distruggeranno l'im-
a tutti i Cooperatori e Cooperatrici, dicendo che pero, per surrogarvi quello di Gesù Cristo, che
se i Salesiani avevano potuto partire in tante solo merita di essere amato e servito da tutte le
schiere, e compiere tante opere per l'America, lo genti, e di regnare in mezzo a loro sino agli ul-
dovevano pure alla loro carità, alle loro limosine, timi confini della terra . - Spettacolo . finalmente
ai loro sacrifizi . Pregandoli a voler proseguire in agli uomini . Spettacolo ai Sacerdoti, i uali, scor-
quest'opera di carità e di fede, egli promise che gendo i prodi Missionarii a recarsi con tanto loro
giunto nella sua Missione avrebbe parlato di loro disagio per terra e per mare in cerca di anime
ai suoi Confratelli e ai nuovi convertiti, assicurando in sì lontani paesi, sentonsi spronati a prodigare
che li avrebbero sempre ricordati dinanzi al Signore, più sollecite cure alle anime loro affidate presso
ed invocato sul loro capo ogni benedizione pel tempo di noi ; spettacolo ai semplici fedeli, che devono
e per la eternità . In fine raccomandato e i suoi provare un forte eccitamento ad amare, a prati-
compagni alle preghiere di tutti, diede l'addio ed care, a conservare in sé e nei loro una Religione,
il rivederci in Cielo con parole cosi commoventi che con tanti sacrifizi viene propagata in ogni
e fervide, che scosse ogni fibra del cuore degli parte del mondo ; spettacolo ai giovani , che ve-
uditori e ne trasse abbondanti lagrime .
dendo i loro o compagni, o superiori, a lasciare
Ma la parte più toccante e più tenera della j comodità, patria e parenti, per condursi ad esten-
funzione fu la benedizione di D . Bosco ai suoi dere il Regno di Dio tra le barbare nazioni, si
figli Missionarii, schierati in presbitero, e l'ab- accendono di santo desiderio di meritare ancor
braccio loro dato dai confratelli . Questa cerimonia il essi un tanto favore, di arruolarsi un giorno tra
riesce sempre commovente e per chi resta e per i soldati di Cristo, a fine di combattere le sue
chi parte . Il primo ad intenerirsi è D . Bosco me- gloriose battaglie , conquistargli nuove terre, e
desimo, perché è come padre affettuoso, che be- menare ai suoi piedi nuovi popoli devoti e rive-
nedice e saluta forse per l' ultima volta i suoi renti ; spettacolo eziandio ai padri ed alle madri,
cari figli . In quell' atto la sua voce gli viene che, all' esempio dei genitori di quegli apostoli
quasi meno, pronunzia le parole a stento, si ferma novelli, sapranno ancor essi a far tacere la voce
a qualche tratto, perché soffocato dai singhiozzi . della natura, per dare solamente ascolto alla voce
In quell'istante si scuotono le fibre d'ogni cuore ; del Cielo, e ove i proprii figli domandassero il
anche i più duri sentonsi ad intenerire, ed una loro consenso di abbandonare il mondo, per con-
lagrima spunta sopra di ogni ciglio . E se si com- sacrarsi intieramente al servizio di Dio, lo daranno
muovono sino al pianto quei che restano, che generosamente, ben lieti-di aver un Sacerdote, un
non sarà di coloro, che si strappano dalle braccia Religioso, un Apostolo e fors' anche un Martire .
di tanti cari, col presentimento di non rivederli La finale della funzione non fu meno c ommo-
forse mai più su questa terra?
vente.RicBeovsutalbndzioeD
Ma viva Dio ! Il pianto di quel momento , se saluto dei confratelli, i Missionarii scesero in
é una debolezza inerente alla umana natura, alla mezzo alla Chiesa per uscirne e condursi alle vet-
quale volle andar soggetto lo stesso divin Salva- ture, che li dovevano trasportare alla stazione .
tore sulla tomba di un amico , diviene in pari Appena discesi dal presbitero , il devoto popolo
tempo occasione di un atto di fortezza veramente si gettò con tanto slancio sul loro passaggio, che
apostolica, e meritoria di una immarcescibile co- a stento se ne poterono sbrigare . Vecchi e gio-
rona . E questa corona, giova sperarlo, la cinge- vani, signori e signore, torinesi e forestieri, tutti
ranno un giorno quegli otto, i quali in quella sera volevano vederli, salutarli, udirne una parola .
memoranda furono nella nostra Chiesa di Maria Persone, che non li avevano mai nè veduti, né
Ausiliatrice mirabile spettacolo al mondo, agli conosciuti, parevano divenute in quel momento loro
Angeli e agli uomini . - Spettacolo al mondo egoi- padri e madri, fratelli e sorelle, e nel vederli a
sta e interessato , costretto ad ammirare ed ap- partire piangevano e singhiozzavano, come se per-
plaudire a uomini , che abbandonano generosa- dessero i loro cari . I Missionari sforzavansi a ti-
mente quanto hanno di più caro, di più prezioso rare innanzi, e andavano dicendo : Addio, addio ;
in sulla terra, per l'unico scopo di giovare a loro pregate per noi ; a rivederci tutti in Paradiso .
simili non mai né veduti né conosciuti , e dai Alcuni di essi erano assistiti ed accompagnati dai
quali forse avranno per mercede inauditi maltrat- loro parenti, che li bagnavano di lagrime . In fine
tamenti, carneficine e morte ; spettacolo al mondo, con uno schianto indicibile del cuore essi strap-
costretto suo malgrado a spogliarsi dei suoi pre- paronsi dalle braccia di tanti cari , e le vetture
giudizi contro del Clero cattolico, e a confessare che ce li tolsero dagli occhi . Iddio, Gesù Cristo, le
la vera filantropia, il vero amore alla umanità e alla anime, il Cielo, furono i pensieri che inspirarono
civiltà alberga tra i membri del Sacerdozio di coraggio a quei nostri fratelli, e scesero a lenire
Gesù Cristo ; spettacolo al mondo, costretto a ri- alquanto il nostro dolore .
flettere, se possa non essere divina una Religione,
Oh! La Vergine Ausiliatrice li tenga raccolti sotto
che sa inspirare cotali prodigi di carità . - Spet- il suo manto, ed Essa, che è la Stella del mare e la
tacolo agli Angeli buoni di tante anime derelitte, Porta del Cielo, li guidi sani e salvi ai porti del-
alle quali i nuovi Missionarii colla luce del Van- l'America, e finalmente alle beate soglie del Cielo,
gelo porteranno la salute , rendendole degne del accompagnati da migliaia di anime da loro salvate .

1.7 Page 7

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BENEDIZIONE DEL SANTO PADRE
AI SUDDETTI MISSIONARII .
Ognuno può bene immaginare con quanto pia-
cere i nostri Missionarii , prima di prendere le
mosse alla volta dell'America, si sarebbero condotti
a Roma, per gettarsi personalmente appiè del
Papa, ricevere il conforto della stia parola, e mu-
nirsi di sua apostolica Benedizione ; ma a fine di
non aggravare maggiormente la spesa di loro Mis-
sione essi fecero il doloroso sacrifizio, e rinun-
ziarono al viaggio di Roma .
Tuttavia il giorno che essi partirono da Torino
D . Bosco per telegramma invocò sopra di loro la
Benedizione del Vicario di Gesù Cristo, stata sem-
pre per gli altri Confratelli la più sicura gua-
rentigia per lungo e doloroso viaggio, e per la
buona riuscita delle loro fatiche .
Il Santo Padre Leone XIII gradì la lieta no-
tizie della partenza di nuovi Missionarii per la
Patagonia , e si degnò d'incaricare il suo Emi-
nentissimo Segretario di Stato di rispondere a Don
Bosco, che Egli di gran cuore impartiva l'implo-
rata Benedizione . Ecco il telegramma dell'Emi-
nentissimo Cardinale Lodovico Iacobini :
DON Bosco TORINO . - IL SANTO PADRE HA IM-
PARTITO DI GRAN CUORE APOSTOLICA BENEDIZIONE
RICHIESTA DA V . S . PEI MISSIONARII DI CODESTA
CONGREGAZIONE DIRETTI ALLA PATAGONIA . - L .
Cardinale Iacobini .
Queste preziose parole infusero un grande co-
raggio nell'animo dei novelli apostoli, i quali, be-
nedetti così dal Capo Supremo della Chiesa, affida-
rono volonterosi la loro vita alle onde dell'Oceano,
ansiosi di poter presto arrivare sul campo dei loro
sudori, sugli sterminati deserti dei Pampas , della
PatgoniedlBras,tinumervoltbù
di selvaggi, per farvi conoscere Iddio, far ri-
suonare tra di loro il Nome adorabile di Gesù
Cristo, e quello del suo Vicario in terra .
Il bastimento La France avendo dovuto ri-
tardare di qualche giorno la sua partenza, i no-
stri Missionarii s'imbarcarono a Marsiglia sol-
tanto il 21 dello scorso dicembre in numero di 8 .
Attendiamo notizie del loro viaggio, che tutto ci
fa sperare prospero e felice .
LA CONFERENZA
e la festa di S . Francesco di Sales .
Ricordiamo con poche parole agli egregi nostri
decurioni e direttori la Conferenza da tenersi ai
Cooperatori, in occasione della festa di S . Fran-
cesco di Sales, o il 29 del corrente, o in quello
che sarà più comodo . In Torino essa fu già te-
nuta nella circostanza della partenza dei Missio-
narii, come abbiamo di sopra annunziato .
Se in qualche paese mancasse un Capo da ciò,
facciamo qui umile preghiera, che qualche buon
Cooperatore o Cooperatrico voglia intendersi o
col proprio parroco o con qualche altra persona
capace, e industriarsi santamente, affinchè la detta
Conferenza sia nondimeno tenuta, avvisando op-
portunamente del luogo e dell'ora i Confratelli
e le Consorelle .
Ancorchè fossero pochi insieme raccolti, tutta-
via qualche bene si otterrà sempre . Primiera-
mente si acquista l'indulgenza plenaria concessa
per quell'occasione dal Sommo Pontefice ; e in
secondo luogo s' incoraggiano gli uni gli altri
nelle buone opere .
La riferita lettera di D . Bosco può sommini-
strare argomento da trattare assai utilmente .
La Colletta si farà per la Chiesa del Sacro
Cuore in Roma .
Non occorre poi che noi raccomandiamo ai Coo-
peratori e alle Cooperatrici, che vogliano distin-
guere dagli altri il giorno 20 del corrente mese con
qualche speciale pratica di pietà . Quelli , che non
possono accostarsi ai Santi Sacramenti, procurino
almeno di ascoltare la Santa Messa in onore del
glorioso nostro Patrono San Francesco di Sales .
Tra le altre dimandiamogli la grazia di amare
Iddio ed il prossimo con tutte le nostre forze,
aflinchè mentre i seguaci del demonio per odio
tentano di distruggere il mondo col fuoco, noi lo
edifichiamo con un'ardentissima carità .
LETTERA DALLA PATAGONIA .
Il capo delle nostre Missioni della Patagonia
scrive a D . Bosco la lettera seguente
Patagones, 10 novembre 1881 .
M . R . E CARO SIG . D . Bosco,
Sono di ritorno da una missione a due tribù
di Indiani, che vivono alla distanza di 400 kilom .
circa di qua . Spiegando le verità della religione
ho potuto far loro apprendere i principali misteri,
e prepararne alcuni per santo battesimo . Ho pure
battezzato venti fanciulli, servendo da padrini al-
cuni ufficiali dell' esercito . Oggidì quei poveri
selvaggi si trovano in gravo pericolo ; e menano
una vita, che rende difficile la loro conversione .
Essi vivono a un chilometro dall' accampamento
di due reggimenti di soldati, dove sonvi botteghe
da liquori . Ora per la novità della cosa quei mi-
seri Indiani si abbandonano al vizio della ubbria-
chezza . Mi duole altamente per quelle povere anime,
e per coloro, che sono causa della loro perdita . In-
vece di recare ai selvaggi la vera civiltà, loro si
portano, per vile guadagno, incentivi a bestiali dis-
ordini . Spero per altro che non sarà sempre così .
Ho dovuto passare dieci giorni di pioggia con-
tinua, e per la tanta umidità presa posso attri-
buire ad un miracolo il non essere caduto malato .
Nel percorrere le rive del fiume Negro incon-
trai pure qua e colà varie famiglie cristiane a
guardia dei loro bestiami . Approfittai dell'occa-
sione, per ricordare loro i principii della reli-
gione, e per insegnar loro il mezzo di salvarsi
anche nei deserti . Quando posso alloggiare presso
qualcheduna di queste famiglie, v'innalzo il mio
altare portatile, raduno i figli o le figlie per ispie-
gar loro la dottrina cristiana , ed alla sera con
tutta la famiglia recitiamo il santo Rosario e lo .
preghiere . Al mattino si radunano i vicini a sen-

1.8 Page 8

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tire la s . Messa, ed in questa occasione parlo
loro dei proprii doveri come cristiani e come pa-
dri e madri di famiglia . Dopo la Messa battezzo
i bambini che mi portano, regalo immagini, me-
daglie e libri di catechismo . Ogni famiglia vor-
rebbe che mi fermassi a lungo presso di sè, ma
sono tante, e talora lontane 20, 40 e 00 miglia
le inno dallo altre, che per passare da tutte debbo
ripetere a ciascuna le parole del divin Salvatore :
Quia et aliis civitatibus oportet me evangeli-
zare regnum Dei : quia ideo missus sum : Bi-
sogna che anche ad altri io evangelizzi il regno
di Dio, perciè per questo sono stato mandato :
In questa escursione ho battezzato venti bam-
bini, trentadue giovanetti, ed ho benedetto sette
piatrimonii . Ah ! caro D . Bosco, se fossimo in
più quanto bene si potrebbe fare !
I nostri Collegi in Patagones progrediscono .
Abbiamo 7 ragazzi ricoverati in casa e quaranta
esterni . Le Suore hanno quattro ragazze interne
con settanta esterne .
Il bisogno che ora abbiamo è di fabbricarci
Case ad uso di Ospizio, sia per le ragazze , sia
pei giovani, perché quelle che abitiamo attual-
mente servono solo ad uso particolare .
La necessità di radunare gli orfani del paese
è grande, e sarà solo con questo mezzo che po-
tremo richiamare al buon sentiero tante famiglie
e tanti ragazzi, e formarci degli aiutanti indigeni .
Tengo il permesso da D . Costamagna di acquistare
un terreno adattato presso alla Chiesa, che ho già
incominciata . l'osso adunque tirare innanzi nel nome
del Signore, e colla fiducia nella divina Provvidenza?
Mi favorisca una risposta per mia tranquillità .
Questa mia Le perverrà intorno alla metà di
dicembre ; quindi colgo questa occasione per au-
gurare alla S . V . e a tutti gli altri Superiori
buone feste Natalizie e buon fine e capo d'anno, a
nome eziandio di tutti i Missionari della Patagonia .
Intanto con tutto l'affetto del cuore raccomando
alle sue preghiere me, i Confratelli, le Suore, i no-
stri allievi e le loro allieve, e godo di professarmi
Della S . V . Rev.ma
Alf.mo in G . e M.
Sac . FAGNANo Giuseppe .
UNA CASA SALESIANA
nella città di Faenza .
Secondo la fatta promessa pubblichiamo la let-
tera di un nostro cooperatore sull'apertura del-
l'Oratorio Salesiano in Faenza .
Faenza, 23 Novembre 1881 .
Mio CaRO PADRE DON Bosco,
I suoi figli sono presso di noi nell'antico Mona-
stero della SS . Trinità del Borgo di Urbecco (1) .
(1) Il monastero in cui si è aperta la nostra Casa Sale-
siana venne fondato sin dal 1318, e soppresso da Napo-
leone I .
Il Borgo , in cui si è fatta la fondazione , è promi-
scuamente detto Borgo di Urbecco, o Borgo di Durbecco,
derivandolo chi da Borgo di Bacco, e chi da Urbs, Urbi-
aula, piccola città .
Questo Borgo conta quasi 3,000 anime in due Parroc-
chie ; la città sola ne conta circa 14,000 .
Essi sono giunti sin dal 16 di questo mese, pro-
venienti da varie parti, dalla Sicilia, Roma, To-
rino, Este ; e sono giunti tra il giubilo universale
dei Faentini, del Clero, dei Parroci, del Capitolo
e del nostro zelantissimo Vescovo .
Domenica 20 novembre fu il giorno della be-
nedizione e dell' apertura dell' Oratorio , ed oh !
che bel giorno! Parve che il cielo stesso vi con-
c orresse colla sua straordinaria serenità . Fin di
buon'ora fu aperto il locale, e i fanciulli vi cor-
sero come a prenderlo d'assalto . Verso le 10 il
Parroco D . Carlo Babini benedisse solennemente
la cappella ad onore di S . Francesco di Sales, che
nella sua immagine parca sorridere dall' altare
modestamente apparato . Terminata quella prima
funzione, vi fu la Messa del novello direttore della
pia Casa, Don Giovanni Rinaldi, dopo la quale il
Teol.,l GcihoevanCglr o aveva accompa-
gnato, tenne un analogo discorso ai fanciulli, ed
al popolo, spiegando il significato della sacra ce-
rimonia . Disse come i loro cuori erano il tempio
di Dio e l'abitacolo dello Spirito Santo, e che
perciò li dovevano inondare dai vizi, e adornare
di virtù, chiuderli al demonio, e aprirli solamente
a Gesù Cristo . Passò poi a dire dello scopo del-
l' Oratorio e del Giardino di ricreazione, ed e-
sortò padri e figli a cavarne quel profitto, per
cui venivano oggi impiantati . Le parole dell'uomo
apostolico suonavano penetranti al cuore di ognu-
no, e finivano col cattivare ai figli di Lei gli animi
di tutte le classi di persone, che in quella circostanza
erano accorse alla sospirata inaugurazione .
Al dopo pranzo riaperto ad ora competente il
vasto cortile, i giovinetti lo riempirono ben pre-
sto in numero anche maggiore che al mattino .
Dire l'allegrezza, il chiasso, l'andirivieni di quei
figliuoli è cosa impossibile . Sacerdoti e laici, uo-
mini e donne, devoti e curiosi, ammessi per quel
primo giorno a vedere, ne restavano edificati e
stupiti . E più li sorprendeva l'abilità di quei
giovani Catechisti Salesiani, che così bene sape-
vano divertire i ragazzi, e nello stesso tempo pie-
garli ad ogni loro volere . Diffatti dopo un'ora di
viva e clamorosa ricreazione, ad un cenno del
campanello, ecco i 200 e più giovinetti messi in
fila, e a due a due, e con passo grave e a cadenza
entrare nella loro chiesina, e prendere posto nelle
loro panchette per la istruzione del catechismo .
Questa fu loro impartita per mezz'ora da appo-
siti istruttori, e poi terminata con un adatto e-
sempio di Storia Sacra, raccontato da D . Cagliero
per modo di predica . L' Arcangelo Raffaele, che
accompagna il figlio di Tobia, e salva lui dai pe-
ricoli, il padre dalla cecità, e ricolma tutta la
casa di benedizioni e di grazie, oh! come fu ben
descritto, e applicato alla circostanza ! Gli animi di
tutti erano pieni di commozione straordinaria, e
fu ben opportuno l'inno della gioia , che quindi
si cantò in ringraziamento al Signore per nuovi
Angeli a noi da D . Bosco spediti . La Benedi-
zione del SS . Sacramento impartita dal Vicario
Generale, Can . Prep . D . Achille Emiliani, pose la
corona alla festa di un sì bel giorno, che rimarrò
eterno nella memoria dei Faentini, e farà epoca
nella storia della nostra città .

1.9 Page 9

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L'Oratorio festivo adunque è in Faenza inco-
minciato ; anzi si può dire avviato, ordinato e
disciplinato fin da principio . Iddio ha esauditi
i voti dei Cooperatori e delle Cooperatrici Sa-
lesiane, di tutto il Clero, specialmente dei Par-
roci, che nei Salesiani hanno trovato valenti aiu-
tanti, per la salvezza dei loro giovani parrocchiani .
Deh!vengaD. Bosco, deh! venga alla sua di-
letta Faenza, e vedrà la gratitudine e la devo-
zione di tutti per tanto dono che ci ha fatto ! U-
dirà gli applausi e le benedizioni di ogni ordine
di persone ; e dovrà confessare che Faenza è cara
al Cielo e a' suoi Santi, e degna dell'affezione di
D . Bosco e del regalo, che egli le ha mandato .
Con questa speranza ringraziandola infinita-
mente , e pregando il Cielo, che ce la conservi
lungh' anni a bene nostro, e dell'umanità intera,
m' inginocchio a baciarle le sacre mani, e mi dico
Di Lei amatissimo Padre
Indegno servo
D . PAOLO TARONI COOP . Sal .
vorrà compiacersi di partecipare a tutti quelli,
che concorsero a procurarci questa fortuna . Ri-
ceva ancora un mondo di felicitazioni , che Le
auguriamo dal Bambino Gesù nella prossima so-
lennità del suo Natale , il quale certamente ci
esaudirà ; perchè come non è cosa più cara al suo
Cuore divino dell'innocenza, così non è cosa più
conforme al suo amore, che ricambiare con gra-
zie chi tanto si adopera per torla ai pericoli, e
salvarla dalle mani crudeli dei suoi nemici .
Mi creda quale con pienissima stima me Le
professo
Faenza, 19 Dicembre 1881 .
Dcvoti.s .simo Servo
PER LA COMMISSIONE
D . ARISTIDE BETTI Parroco .
PS . Il Sig . D . Carlo Babini Presidente della
Commissione invia ossequii distinti e felicitazioni
particolari al suo D . Bosco .
Nuovi ringraziamenti pel suddetto Oratorio .
ILL . E M . R . SIG . D . Bosco,
Questa Commissione per l'Opera dei fanciulli,
riconoscente verso la S . V . per l'alto favore ri-
cevuto nella persona del Sacerdote Rinaldi e de'
suoi compagni, ha incaricato me a volerle espri-
mere con questa mia i sensi di gratitudine , di
stima e di affetto, che nutre nell' animo per la
Signoria Vostra .
Tutti i buoni sono consolati al vedere final-
mente inaugurata un'Opera sì importante e neces-
saria nei giorni che corrono : le madri special-
mente la esaltano e fanno a gara per collocare
in sì buone mani i loro figliuoli : insomma tutti
ne dicon bene, e sperano col tempo copiosissimi
frutti.
Non parlo poi dei fanciulli, i quali a schiere
si affollano alla porta , e dimandano senza stan-
carsi di entrare . Fin qui si sono adunati soltanto
quelli del Borgo in numero di cento e trenta, ai
quali, come si saranno classificati e disciplinati,
si uniranno ancora quelli della città , che già
smaniano di entrare . Non andrà guari, e la porta
sarà aperta ancora a questi ; perocchè l' ottimo
Direttore Rinaldi e il bravo Catechista Foschini
hanno cominciato a dominare i fanciulli, ad affe-
zionarseli, a tenerli in freno, insomma a farli ope-
rare a loro modo, cosa veramente sorprendente a
chiunque conosce l'indole vivissima e sfrenata
dei nostri ragazzi . Se la divina Provvidenza
continuerà a benedire quest' Opera , come giova
sperare , noi possiamo aspettarci con sicurezza
grandi cose . Qui la messe è abbondantissima : i
Romagnoli sono di buon cuore, ma d'indole fer-
vente . Lasciati in balla di sè e guasti dalla
setta degl' increduli divengono la peggior feccia
d' Italia ; ma istruiti ed educati potranno riu-
scire i migliori sostegni delle famiglie e della
patria loro .
Ella intanto pigli in grado queste nostre di-
mostrazioni di benevolenza e di gratitudine, che
SOLENNE BENEDIZIONE DELLE CAMPANE
per la Chiesa di S. Giovanni Evangelista in Torino .
Riportiamo dalla benemerita Unità Cattolica
di Torino il seguente articolo sulla benedizione
delle 5 campane della nostra Chiesa di S . Gio-
vanni Evangelista, accennata nel N . precedente .
« Questa, che sarà tra le più belle chiese
della nostra Torino, va ogni giorno più ornan-
dosi ed apparecchiandosi al diì solenne della sua
consecrazione . La torre graziosa, che si eleva
in sulla facciata, fu ora provveduta delle campane,
le quali formano concerto a guisa di quelle, che
chiamano i fedeli a . venerare Maria Santissima
Aiuto dei Cristiani, nel maestoso suo tempio
presso l'Oratorio di San Francesco di Sales in
Valdocco . La funzione della benedizione di queste
nuove campane fu compiuta solennemente gio-
vedì I° dicembre dal Reverendissimo Pro-vicario
generale dell'arcidiocesi Torinese, signor cano-
nico Berardi . Le cinque campane erano sospese
sotto la navata di mezzo in ordine di grossezza,
e attorno attorno una sessantina di giovanetti
chierici dell'Oratorio facevano corona con cotta,
salmeggiando insieme coi ministri, che sedevano
a mezzo della navata . Assistevano i benefattori,
che sono venuti in aiuto del venerato D . Bosco
per questa spesa certamente grave ; di alcuni
lontani erano presenti i rappresentanti . Una grande
folla aveva riempito la nuova Chiesa monumen-
tale ; e con meraviglia di tutti si osservava, che,
sebbene in costruzione ancora , tuttavia niuno
v'era che non si scoprisse il capo, od osasse fare
un atto qualsiasi non conveniente alla funzione .
Convien dire che le cerimonie della Chiesa, anche
quando sono celebrate con semplicità di addobbi,
riescono per se stesse maestose . Oltre la singo-
larità della cerimonia ed il devoto salmeggiare
e le belle orazioni, che con voce chiara erano
dal Prelato funzionante pronunziate, teneramente
impressionò gli animi degli accorsi la musica e
il canto del mottetto Vox Domini in magnifi-

1.10 Page 10

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centia , ecc ., che si ripetè intercalato ai riti
della benedizione (1) .
» Noi pensavamo : Se così solenne e commo-
vente riesce la benedizione delle sole campane,
quanta gioia non avremo noi a provare quando
si farà la consacrazione del tempio! Questo giorno
è affrettato dal desiderio di tutti i buoni Torinesi .
» Ci si permetta ancora una parola di enco-
mio al sig. Bizzozero, di Varese, che fuse le
cinque campane, le quali riuscirono così intonate .
da poter riprodurre tin concerto armonioso in mi
bemolle, per cui ottenne alla Esposizione nazionale
di Milano il premio .
» Delle iscrizioni coniate intorno alle campane,
le quali secondo il solito hanno un nome ed Rn
motto, ricordiamo quella che leggesi sulla cam-
pana maggiore : Centenis domibus Salesianis
Ital . Gall . Hispan . Americ . divinam open im-
ploro (2) . Il divino aiuto non mancherà certo ai Sa-
lesiani, i quali fanno tanto bene, come non mancò
loro per l'addietro, chè non si. potrebbero altri-
menti spiegare le opere meravigliose . che in po-
chi anni ha mandato a fine questa religiosa Società,
principalmente che non mancarono o non mancano
anche oggidì le opposizioni dei tristi» (Vedi Unità
Cattolica, N° 286 anno 1881 .)
L'INNOCENZA VENDICATA .
Le persone dabbene provano sempre una in-
dicibile consolazione, allorquando vedono resa giu-
stizia all' innocente calunniato ed oppresso dalla
malignità e dal livore . Da consimile gioia venne
compreso l'animo di tutti i buoni nel mese pas-
sato, quando si seppe che il Sac . D . Davide Al-
bertario, Direttore intrepido del giornale l' Os-
servatore Cattolico di Milano, stato per qualche
tempo sotto il peso di una gravissima accusa,
venne con apposita sentenza ripristinato nulla
pienezza del suo immacolato onore . A gioia sif-
fatta partecipammo noi pure, e siccome nel Mi-
lanese contiamo molti Cooperatori e Cooperatrici,
così intendiamo di renderla ancor ad essi comune
con questa breve relazione .
I giornali della setta, nella scorsa primavera,
gridarono a squarciagola e con tale accanimento
contro il prelodato Sacerdote e cattolico scrittore,
da tradire una profonda rabbia ed un odio tanto
feroce , quanto insensato . Una macchina infer-
nale erari montata contro il pubblicista da
Leone XIII proclamato : Valente campione della
stampa cattolica .
Per la sua condotta quel bravo Sacerdote non
diè mai occasione ad appunti di sorta ; ma si
voleva, e ad ogni costo, demolire la persona del
Direttore, perchè cadesse nello scredito il gior-
nale da lui coraggiosamente diretto, e compro-
mettere così, in qualche modo, tutta la stampa
cattolica .
(11 Una circostanza degna di essere rilevata si è che
il mottetto in musica era pure accompagnato dal suono
a festa delle campane, toccate a tempo e secondo le note
per mezzo di apposita tastiera ; cosa che tornò affatto
nuova e di mirabile effetto .
(2) Vale a dire : Alle cento Case Salesiane, Italiane,
Francesi, Spagnuole ed Americane imploro il divino aiuto.
Il Sac . Albertario energicamente protestò di
sua innocenza, citando al Tribunale uno degli
accusatori, il quale credè sottrarsi alla legge col
darsi volontariamente la morte .
Codesto fatto, che a tutti compariva prova lam-
pante a pro dell'accusato, non fu da questo creduto
sufficiente . Egli perciò insistette presso all'auto-
rità ecclesiastica di Pavia, sua diocesi, acciò in-
quisisse, chiamasse a disamina i fatti, cercasse
la verità, la promulgasse, facesse luce , e infine
rendesse giustizia alla insidiata innocenza . E l'au-
torità ecclesiastica di Pavia instituiva regolare
processo canonico ; ed esaminata ogni cosa con di-
ligenza, dopo otto mesi di discussione, superate
le difficoltà opposte dagli avversarci, il 12 dicem-
bre ha sentenziato . dichiarando totalmente insussi-
stenti le accuse fatte a carico dell'egregio Sacerdote
Albertario, ed evidente la innocenza di lui .
Nessuno di coloro , che conoscono il Direttore
dell'Osservatore Cattolico, ha avuto dubbio del-
l' onestà sua ; la detta sentenza però deve raccon-
solare i buoni . Il prode giornalista continua nel-
l'opera s. tia santissima, e noi ringraziamo Dio che
la giustizia sia fatta anche in pubblico , e che
una volta di più il lavoro dei tristi sia stato sco-
verto e reso vano .
Pertanto stringiamo la mano al nostro confra-
tello milanese, che, dopo la persecuzione, diventa
più caro a' cattolici . S . Atanasio, il nostro San
Francesco di Sales, il B . Pietro Canisio ed altri
mille (tra' quali ultimamente un Cottolengo di
Torino, Cardinali, e lo stesso Pio IX, di santa
memoria), furono presi di mira dalla calunnia ; ed
ogni di si rinnovano ancora gl'indegni tentativi .
Ma non temiamo ; poichè oltre al trovarci in sì
bella compagnia, possiamo in pari tempo godere
fin di quaggiù della beatitudine promessa da
Gesù Cristo, quando disse : « Beati siete, quando
certi uomini diranno di voi FALSAMMENTE Ogni
male per causa mia : GAUDETE Allora ET EXUL
-
TATE
UN LIBRO VENDIBILE A ROMA
a vantaggio della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù .
In occasione di una causa agitata nel mese
scorso dinanzi ai Sacri Tribunali di Santa Chiesa
in Roma, l'egregio nostro avvocato romano D . Co-
stantino Leonori, che la difendeva, diede alla luce
un' operetta che intitolò : Cenni della Società di
S . Francesco di Sales , istituita dal Sacerdote
Giovanni Bosco .
Non credendo di portarne giudizio noi medesimi,
non vogliamo tralasciare di qui riferire l'apprez-
zamento fattone dal benemerito giornale mila-
nese, l' Osservatore Cattolico , il quale nel suo
N . 282, del 12 e 13 dicembre dell'anno ora de-
corso, si degnò di annunziare quel libro , con
queste benevole parole, di cui a nome di D . Bo-
sco gli rendiamo vivi ringraziamenti .
« I recenti gemiti del Padre comune dei fe-
» doli (così il diario milanese), coi quali lamenta
» l'allontanamento di tanti figli dalla più buona
» delle madri la Chiesa, trovarono un eco fedele

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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» nel cuore dell'egregio Avvocato Romano D . Co-
» stantino Leonori, il quale, a suscitare lo spi-
» rito di apostolo nel clero e nel laicato , prese
» ad illustrare la vita e le opere di quell' uomo
» providenziale, che è D . Giovanni Bosco . Nella
» sua operetta insegna col fatto fin dove può spin-
» gersi la carità dei cristiano, che si affida intie-
» ramente alla Provvidenza, poiché mercè di essa
» D . Bosco e i suoi preti Salesiani , non solo
salvarono tanta gioventù della loro patria, ma
» al giorno d'oggi hanno già valicati i monti e
» passato anche l'Oceano colle missioni della Pa-
» tagonia . L'operetta si vende a vantaggio della
» maestosa Chiesa del Sacro Cuore di Gesù . e
» dell'annesso ospizio poi giovanetti, che si sta
» erigendo in Roma dai preti Salesiani, sotto la
» protezione del regnante Sommo Pontefice . »
A queste parole per noi troppo onorifiche ag-
giungiamo solo, che i Cooperatori e Cooperatrici
dal prefato libretto potranno attingere utili co-
gnizioni, per acquistare un' adequata idea di quella
Congregazione Salesiana, a cui essi sono legati
coi dolci vincoli di uno speciale affetto, ed il cui
benessere dipende pure assai dalla loro carità .
Se lo provvedano adunque , e mentre faranno
opera utile a loro stessi, gioveranno in pari tempo
alla costruzione della Chiesa del Sacro Cuore ,
raccomandata alla nostra e loro sollecitudine .
Si vende al prezzo di L . 1 presso la Tipogra-
fia Tiberina, piazza Borghese, N . 89 - Roma .
STORIA DELL'ORATORIO
DI S . FRANCESCO DI SALES
PARTE SECONDA .
CAPO IV .
Storia dì un cane - Lettera di D . Bosco al ministro
Valdese De Sanctis - Risposta di costui .
Nella sacra Bibbia e nella Storia ecclesiastica
si legge che talora Iddio in modo affatto straor-
dinario si servì delle bestie a difesa ed a bene-
fizio dei suoi servi . Il profeta Eliseo è schernito
da una brigata di giovani irreligiosi ed insolenti,
ed ecco due orsi uscir fuori dalla vicina foresta
e farne orribil scempio . Per settant'anni un corvo
portò ogni giorno nel deserto il necessario cibo a
s . Paolo, primo istitutore della vita solitaria . San-
t'Antonio ha da seppellire il cadavere di questo
abitator del deserto, e gli mancano gli strumenti
per iscavar la fossa ; ed ecco che due leoni cor-
rono alla sua volta, scavano colle loro zampe la
terra a giusta misura , e benedetti dal santo se
ne partono quali mansueti agnelli .
Or bene nel tempo, che fu pel nostro D . Bosco
così pericoloso, la divina Provvidenza si compiac-
que di dargli una guardia ed una difesa affatto
singolare ; gli diede un grosso e bellissimo cane
di colore grigio, il quale fu già e sarà ancora il
tema di molte dicerie e supposizioni . Parecchi di
noi lo videro, lo palparono , lo accarezzarono, e
ne seppero cose degne di particolare memoria .
Noi lo vogliamo qui raccontare, e il faremo colle
parole di uno dei nostri compagni più antichi
dell'Oratorio, Giuseppe Buzzetti, il quale prega-
tone ce ne diede la seguente relazione .
« Volentieri io esporrò, così egli racconta, quello
che io so del cane grigio , che nella grossezza e
nella forma assomigliava ad un cane da gregge o
mastino da guardia . Primieramente debbo notare
che nessuno di noi , e neppure D . Bosco, seppe
mai donde venisse, o chi ne fosse il padrone . Ma
se non posso fargli la fede di nascita, ben posso
dargli il ben servito, imperocchè per alcuni anni
esso prestò a D . Bosco, e perciò all'Oratorio e a
noi tutti, un vantaggio incalcolabile .
» Sapendo di essere dai malevoli preso di mira,
D . Bosco usava bensì tutte le precauzioni per non
trovarsi fuori di casa di notte tempo ; ma acca-
deva talvolta che suo malgrado dovesse trattenersi
in città sino a sera inoltrata, ora presso un ma-
lato, ora presso una famiglia stata ingannata da-
gli eretici , e che dava speranza di ritornare a
sani consigli . Allora egli non badava più a se
stesso, e compiuto il suo dovere si metteva in
via anche di notte, e scendeva in Valdocco . Que-
sta regione era in quel tempo assai poco abitata .
L'ultimo edifizio verso il nostro Oratorio era il
Manicomio ; tutto il resto, oggidì coperto di belle
fabbriche e ben rischiarato, era in allora sterile
terreno, ineguale, ingombro di acacie e di cespu-
gli ed oscuro, e quindi serviva facilmente di na-
scondiglio ai malfattori . Per la qual cosa questo
tratto di via era molto pericoloso, particolarmente
pel nostro D . Bosco, fatto segno alla malevolenza
dei nemici della religione .
» Or bene, una sera in sul tardi egli veniva
a casa solo e soletto, non senza timore di qualche
cattivo incontro , quand' ecco vede a farglisi ac-
canto un grosso cane . A prima vista n'ebbe paura,
ma poi scorgendo che non minacciava, anzi gli
faceva delle moine, si mise tosto in buona rela-
zione con lui . La bestia fedele lo accompagnò sino
all'Oratorio, e senza entrarvi se ne partì . Nè fu
quella la sola volta che gli si diede a compagno ;
imperocchè tutte le sere che egli non poteva por-
tarsi a casa per tempo, od era senza un buon ac-
compagnamento, appena passati gli edifizi, vedeva
spuntare il grigio ora da uno ora da un altro lato
della via . Talora la mamma Margherita non ve-
dendo il figlio arrivare a casa per tempo, ne stava
in pena, e mandavagli qualche giovane incontro ;
e io mi ricordo di averlo più volte trovato in-
sieme colla sua guardia di quattro gambe .
» Anzi tre volte il grigio salvò la vita a Don
Bosco . Una sera molto oscura e nebbiosa egli ve-
niva a casa dal centro della città, e per non cam-
minare troppo lontano dall'abitato scendeva per
la via, che dal Santuario della Consolata mette
all'Istituto del Cottolengo . Ad un certo punto della
strada Don Bosco si accorge, che due uomini lo
precedevano a poca distanza , ed acceleravano o
rallentavano il passo a misura che lo accelerava
o rallentava egli pure ; anzi quando ei tentava di
portarsi dalla parte opposta per evitarli, eglino
destramente facevano lo stesso per trovarglisi di-
nanzi . Non rimaneva più alcun dubbio che fos-
sero due male intenzionati ; quindi cercò di rifare

2.2 Page 12

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la via per mettersi in salvo in qualche casa vi-
cina ; ma non fu più in tempo ; poiché que' due,
voltisi improvvisamente indietro , e conservando
cupo silenzio, gli furono addosso e gli gettarono
un mantello sulla faccia . Il povero D . Bosco si
sforza per non lasciarsi avviluppare, e tenta di
chiamare aiuto ; ma nol può, perché uno di quegli
assassini gli tura con un fazzoletto la bocca . Ma
che ? In quel cimento terribile di inevitabil morte
compare il grigio, il quale si diede ad abbaiare
sì forte e con tal voce, che il suo pareva non il
latrar di un cane e neppur di un lupo, ma l'ur-
lare di un orso arrabbiato, sicché atterriva e as-
sordava ad un tempo . Né pago di ciò, si slancia
colle zampe contro uno di quei ribaldi, e lo co-
stringe a togliere il mantello dal capo di D . Bo-
sco per difendere se stesso, poi si getta sopra
dell'altro e in men che non si dice lo addenta e lo
atterra . Il primo, visto così, cerca di fuggire, ma
il grigio nol permette ; perché saltandogli alle spalle
getta lui pure nel fango . Ciò fatto, si ferma colà
immobile continuando ad urlare, e guardando quei
due galantuomini, quasi dicesse loro : Guai se
movete . A questo improvviso mutamento di scena
- Chiami questo cane, si posero a gridare quei
due furfanti - Lo chiamerò , rispose D . Bosco,
ma voi lasciatemi andare pe' fatti miei - Sì, si,
vada pure, ma lo chiami tosto, gridarono nuova-
mente - Grigio, disse allora Don Bosco, vien
qua ; - ed esso obbediente si fa presso di lui,
lasciando liberi quei malfattori, che se la diedero
a gambe a più non posso . Non ostante questa in-
aspettata difesa , D . Bosco non sentissi di pro-
seguire il cammino sino a casa . Egli entrò in
quella vece nel vicino Istituto del Cottolengo . Ivi
riavutosi alquanto dallo spavento, e caritatevol-
mente ristorato da una opportuna bibita, riprese
la via dell' Oratorio accompagnato da una buona
scorta .
» Un' altra sera pur di notte egli ritornava a
casa per il corso S . Massimo, quando un indivi-
duo, che ne spiava i passi, postosi dietro ad un
olmo , gli spara quasi a bruciapelo due colpi di
pistola . Falliti ambidue , il sicario si precipita
sopra D . Bosco per fìnirlo in altro modo ; ma in
quell' istante sopraggiunge il grigio, si avventa
con impeto addosso all' aggressore , lo mette in
precipitosa fuga, e poi accompagna D . Bosco sino
all'Oratorio .
» Una bella volta il grigio lo liberò non più
da uno o da due, ma da parecchi assalitori . Una
sera pur di notte ritornava a casa pel viale che
da piazza Milano, ora Emanuele Filiberto, mette
al così detto Rondò, verso Valdocco . Giunto un po'
oltre alla metà D . Bosco sente a corrersi dietro ; si
volta e vede a pochi passi un tale con un grosso
randello in mano . Si pone allora anch'esso a cor-
rere nella speranza di poter arrivare all'Oratorio
prima di essere raggiunto . Era già pervenuto alla
discesa , che prospetta ora casa Delfino , quando
scorge in fondo parecchi altri, che cercano di
prenderlo in mezzo . Accortosi di quel pericolo, egli
pensò di cominciarsi a liberare da colui, che lo
inseguiva . Vedendo che stava ormai lì per raggiun-
gerlo e dargli un colpo, D . Bosco si ferma all'im-
provviso, e gli punta con tale destrezza ed impeto il
gomito nello stomaco, che il misero cade rovesciato
a terra colle gambe levate gridando : Ahi! Ahi! che
son morto . Pel buon esito di questa ginnastica
Don Bosco avrebbe potuto salvarsi dalle mani di
colui ; ma già gli altri coi bastoni alla mano sta-
vano per circondarlo . In quell' istante salta fuori
il grigio provvidenziale, si mette a fianco di Don
Bosco, e manda tali latrati ed urli, e poi si agita
qua e colà con tanta furia, che quei brutali, ri-
masti atterriti e temendo di essere fatti in brano,
pregarono Don Bosco ad ammansarlo, a tenerlo
presso di sé, e intanto l'uno dopo l'altro si sban-
darono, lasciando che il Prete facesse la sua via .
Il cane più non abbandonò D . Bosco sino a che
non entrò nell'Oratorio .
» Altra fiata, invece di accompagnarlo a casa,
impedì che ne varcasse la soglia . Per una di-
menticanza fatta lungo il giorno doveva egli uscire
una sera già molto avanzata . Mamma Margherita
cercava di dissuadernelo ; ma egli, esortatala a non
temere, prende il cappello, chiama alcuni giovani
a fargli compagnia , e si porta al cancello . Ivi
giunto trova il grigio sdraiato . - Oh ! il grigio,
esclamò egli ; tanto meglio, saremo in uno di più .
Alzati dunque, dice poscia alla bestia, e vieni . -
Ma il cane invece di obbedire manda fuori una
specie di grugnito, e sta a suo posto . Per due volte
D . Bosco cerca di passar oltre , e per due volte
il grigio ricusa di lasciarlo passare . Taluno dei
giovani lo tocca col piede per farlo muovere, ed
esso risponde con un latrato spaventoso . La buona
Margherita dice tosto in dialetto piemontese : S'
t' veuli nen scoteme mi , scota almen 'l can ;
seurt nen, vale a dire : Se non vuoi ascoltare
me, ascolta almeno il cane ; non uscire . D . Bosco
vedendo la madre cotanto impensierita, giudicò di
soddisfare i suoi desiderii e rientrò in casa . Non
era passato un quarto d'ora , quando un vicino
venne a trovarlo, e gli raccomandò di stare in
guardia, perché aveva saputo che tre o quattro
individui si aggiravano nei dintorni di Valdocco
decisi di fargli un colpo mortale .
» Una sera il grigio ci servì di teatro . Stava
D . Bosco a cena con alcuni chierici, preti e sua
madre, quando entra il cane nel nostro cortile .
Alcuni giovani , che non lo avevano ancora mai
veduto, n' ebbero paura, e lo volevano battere o
prendere a sassate . Io che lo conosceva, non fa-
tegli del male, gridai tosto ; esso è il cane di
D . Bosco . A queste parole tutti gli si avvicinano,
lo accarezzano, lo prendono per le orecchie, gli
fanno cento vezzi , e infine lo menano nel refet-
torio . La visita inaspettata di quella bestia sbi-
gottì alcuni dei commensali di D . Bosco, il quale
- Il mio grigio, disse , lasciatelo venire, e non
temete . - Il cane, dato prima uno sguardo at-
torno alla tavola, ne fece il giro, e andò tutto
festoso presso D . Bosco . Fattegli alcune carezze,
volle questi dargli un po' di cena ; perciò gli offrì
pane, pietanza, minestra ed anche da bere ; ma
il grigio tutto ricusò , anzi neppur si degnò di
fiutare cosa alcuna, tanto era disinteressato il suo
servizio . - Ma dunque che vuoi ? domandò Don
Bosco ; e il cane sbattè le orecchie e mosse la

2.3 Page 13

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coda - Se non vuoi nè mangiare nè bere, stammi
allegro e vattene , conchiuse egli . - Allora laa
cara bestia, continuando a dar segni di compia
cenza, poggiò il capo sulla tavola, guardando Don
Bosco, come se volesse dargli la buona sera . Ciò
fatto, riprese la via e se ne uscì, accompagnato
dai giovani sino alla porta . Mi ricordo che
quella sera D . Bosco era venuto a casa sul tardi
bensì, ma condotto in carrozza dal sig . marchese
Domenìco Fassati . Non avendolo trovato per istrada,
pareva che il cane fosse venuto ad accertare il suo
protetto come egli lo aveva secondo il solito fe-
delmente atteso .
» Un giorno essendo caduto il discorso sul fa-
moso grigio, prosegue il sig. Buzzetti, domandai
a D . Bosco, se da quei primi anni non lo avesse
mai più veduto ; ed egli mi rispose che l' aveva
ancor veduto più altre volte, l'ultima delle quali
nell'autunno dell'anno 1866 . Trovandosi a Castel-
nuovo sua patria, dovette D . Bosco recarsi una
sera dalla borgata di Murialdo a Moncucco presso
Luigi Moglia suo amico . Intrattenuto nel cam-
mino da persone conoscenti egli fu sorpreso dalla
notte . Questo gli dolse non poco, perché doveva
passare per luoghi poco sicuri e presso cascine
e vigne guardate da terribili mastini . - Oh! se
avessi il mio grigio, disse allora D . Bosco, quanto
mi sarebbe opportuno ! - Come se quel miste-
rioso cane fosse colà ad udire, eccolo venir fuori
e farsi incontro a Don Bosco con mille feste, e
dopo accompagnarlo per tutto il tratto di via, che
rimaneva a fare, di circa tre chilometri . Fortuna
per D . Bosco, che si ebbe quell'accompagnamento ;
poiché giunto presso ad una cascina uscirono fuori
due cagnacci che incutevano terrore ; ma il grigio
saltò loro addosso, e li costrinse a ritirarsi così
malconci, che, riempiendo l'aria di guaiti, ne usci-
rono gli stessi padroni per vedere che cosa fossa
accaduto alle povere bestie . Pervenuto alla casa
dell' amico, tutti furono stupefatti nei vedere un
sì bel cane ; ed ognuno tempestava D . Bosco do-
mandando dove l'avesse preso, se venuto da To-
rino, se da casa sua, se da qualche cascina e via
dicendo . Messisi a cena, il grigio fu lasciato in
riposo . Finita la refezione - Bisogna dare da
mangiare anche al grigio, disse il sig . Moglia, e
andò per recargliene ; ma cerca da una parte,
cerca dall'altra, chiama di qua, chiama di là, non
fu più possibile il rinvenirlo . Era partito non si
sa per qual paese . Dopo d'allora non se ne seppe più
nulla . » Fin qui il prelodato signor Buzzetti (1) .
Il riferito racconto potrà sembrare a taluno una
favola . Ognuno è libero di farne quel conto che
giudica . In quanto a noi riputiamo lecito e con-
forme a verità il credere, che Iddio nella paterna
sua bontà abbia voluto servirsi di una bestia, che
è il simbolo della fedeltà, per difendere e confor-
tare un uomo, che sfidava l'ira nemica e si espo-
neva ai più gravi pericoli, per conservar se stesso,
(1) Di questo cane parla eziandio il celebre Dottore
Carlo D'Espiney di Nizza Marittima, in un recente opu-
scoletto in francese col titolo : Dom Bosco . Egli termina
il suo racconto sul famoso cane con queste parole : Osi
n'a jamais su. d'ou venait ce chien, ni où il allait, sa
mir.dseanIcploutfme
pays .
i suoi giovani, il suo prossimo nella fedeltà a Dio
ed alla Chiesa .
Mentre in Torino una genia di malevoli di va-
rio colore, quantunque disaccordi tra loro, paro-
vano tuttavia stretti ad un patto per disfarsi di
D . Bosco, egli regolavasi coi suoi avversarii in
ben altra maniera .
Nel mese di novembre del 1854 il ministro
Valdese De Sanctis, venuto a rottura coi suoi col-
leghi, era stato destituito dal suo uffizio per or-
dine della così detta Venerabile Tavola, ossia Su-
premo Magistrato della Chiesa Valdese . Il perio-
dico della setta degli Evangelici (1), intitolato : La
Luce Evangelica, nel suo numero del 4 di detto
mese, ne dava la notizia con queste piccanti pa-
role : « Il signor De Sanctis, Ministro del Santo
Vangelo, che da due anni in qua ha evangeliz-
zato in Torino con soddisfazione di tutti, è stato
dalla Venerabile Tavola della Chiesa Valdese di-
messo istantaneamente dall'uffizio di Evangelista.
Siccome una tale determinazione della Venerabile
Tavola scandalizza la Chiesa, e può attaccare presso
i forestieri (non presso gli Italiani che lo cono-
scono) il carattere del signor Desanctis, la Dire-
zione della Luce Evangelica invita i membri
della Chiesa, che si sentono abbastanza indipen-
denti, a dire se possono o no in coscienza, e da-
vanti a Dio che ci dovrà giudicare, approvare la
determinazione della V . Tavola . »
Questo disinganno toccato al povero apostata
era una voce, che g li faceva udire il Signore, per
richiamarlo sul buon sentiero e al seno della Cat-
tolica Chiesa , che egli aveva vergognosamente
abbandonata . Quindi D . Bosco , il quale era più
volte venuto a conferenza con lui, ed avealo pur
convinto dei suoi errori, raddoppiò in quei giorni
la carità sua per facilitargli la via della salute . Sic-
come il misero aveva già contratte sacrileghe nozze
e non era più solo, così Don Bosco, dopo molte
famigliari conversazioni avute con lui per lo spazio
di oltre sei mesi, a fine di cavarlo da ogni impiccio,
si assunse persino l'incarico di provvedere alla
pretesa sua moglie un convenevole sostentamento .
Esaminando alcuni documenti, ci venne tra mano
la copia di una lettera, che D . Bosco scriveva al
De Sanctis, e la risposta originale che gli faceva
costui . Crediamo opportuno di qui riportarle am-
bedue . Don Bosco gli parlava così
Torino-Valdocco, 17 novembre 1851 :
« ILL'mo E STIMABILE SIGNORE,
« Da qualche tempo andava meditando in cuor
mio di scrivere una lettera a V . S . Ill.ma,doget
di esternarle il mio vivo desiderio di parlarle e di
offerirle quanto un sincero amico può offrire al-
l'amico . E ciò derivava dall'attenta lettura fatta dei
suoi libri , la cui mercè parevami scorgere una
vera inquietudine del cuore e dello spirito di Lei .
» Ora da alcune cose stampate nei giornali
sembrando essere V . S . in disaccordo co' Valdesi,
Le faccio invito di venire in casa mia , qualora
(1) Gli Evangelici quantunque convenissero coi Valdesi
su molti punti di dottrina, tuttavia di quando in quando
si accapigliavano con essi e si maledicevano come due
avversi partiti .

2.4 Page 14

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Le gradisse . A che fare? Quello che il Signore
Le inspirerà . Avrà una camera per dimorare,
avrà meco una modesta mensa ; dividerà meco
il pane e lo studio . E ciò senza alcun tratto con-
secutivo di spese per parte sua .
» Ecco i sentimenti amichevoli che Le esterno
dal profondo del mio cuore . Se Ella potrà venire
in cognizione quanto sia leale e giusta l'amicizia
mia verso di Lei, accetterà le mie proposte, o al-
meno mi darà un benigno compatimento .
» Secondi il buon Dio questi miei desiderii, e
faccia di noi un cuor solo ed un' anima sola per
quel Signore, che darà il giusto compenso a chi
lo serve in vita .
» Di V . S . Illma
Sincero amico in G . C.
Sac . Bosco GIOVaNNI . »
Fortunato il De Sanctis, se avesse ascoltato il
consiglio di D . Bosco e si fosse svincolato da'suoi
vergognosi lacci ! Ma l'infelice chiuse le orecchie
alla voce del Cielo, si contentò di ringraziare
D . Bosco e far pubblicare sulla Luce Evange-
lica queste parole : « Mentre i Valdesi trattano il
sig . De Sanctis nella maniera che ognun sa, il
Sacerdote D . Giovanni Bosco scrive al medesimo
una lettera piena di gentilezza e di carità, invi-
tandolo a dividere seco lui l'abitazione e la mensa .
Onore a chi lo merita . »
L' azione generosa di D . Bosco verso un così
famoso suo avversario, caduto in disgrazia, parve
calmare contro di lui le ire nemiche . Da quel
giorno infatti gli eretici cessarono dalle violenze,
e si limitarono alle innocue armi della polemica .
Questo scritto di D . Bosco scosse le più intime
fibre del misero De Sanctis, il quale rispose to-
stamente in questi termini
D. G AUDENZIO .
VII .
Torino, S . Salvario, via de' Fiori n° 1:
« STIM mo SIGNORE,
« V . S . non potrebbe mai immaginare l'effetto,
che ha prodotto in me la sua gentilissima lettera
di ieri . Io non credeva mai di trovare tanta ge-
nerosità e tanta gentilezza in un uomo, che mi è
apertamente nemico . Non ci dissimuliamo : V . S .
combatte i miei principii , come io combatto i
suoi ; ma mentre mi combatte mostra di amarmi
sinceramente, porgendomi una mano benefica nel
momento dell'afflizione ; e così mostra di conoscere
la pratica di quella carità cristiana, che in teo-
rica è predicata così bene da tanti . Dio volesse
che imitassero la sua carità i suoi confratelli del
Campanone, i quali non sanno parlare senza in-
sultare, o senza gettare lo spregio ed il ridicolo
sulle cose le più serie (1) .
» Per rispondere poi alla sua lettera Le dico
che accetto come un prezioso dono la offerta di
sua amicizia, e mi auguro che possa presto pre-
sentarmisi occasione, senza offendere la mia co-
scienza, di dimostrarle che lo amo non di parola
né di lingua, ma d'opera ed in verità .
» Per moltissime ragioni non sono ora in grado
di poter accettare la sua generosa esibizione ; ma
la profonda impressione, che essa ha fatto nel' mio
cuore, non sarà cancellata così facilmente . Intanto
preghiamo l' uno per l'altro, acciò Dio ci faccia
la grazia di trovarci insieme per tutta la eter-
nità avanti al trono di Dio, a cantare l'inno dei
riscattati dal sangue dell'Agnello .
» Mi creda con sincerissima stima
Dev .mo Servo ed Amico
LUIGI DE SaNCTIS . »
(1) Il Campanone era un giornaletto cattolico quoti-
diano, sorto in Torino quell'anno stesso, scritto con molto
brio e vivacità . Era il martello degli eretici, che perciò lo
odiavano a morte . In un manifesto della setta evange-
lica in data del 5 agosto 1854, tra le molte espressioni
piene di astio e di livore si leggevano q: ueste « Implo-
riamo l'aiuto del Governo, l'autorità delle Leggi e del-
l'opinione pubblica , perchè sia distrutta la nidiata di
quei facinorosi, che stampano il Campanone . » Che bella
tolleranza !
Il ritiro pel Sacerdozio -
Un caso che non sembra caso .
Forse qualcuno dei nostri lettori al leggere le
cose succedute al buon Matteo, quando venne in
casa, e riunì in pace col papà lo zio, avrà detto
sorridendo, che noi senza volerlo avevamo scritto
una pagina di romanzo, e non una storia vera .
Possiamo assicurare tutti, che non abbiamo fatto
che esporre un fatto veramente capitato , e che
noi medesimi l' abbiamo udito un giorno da un
buon vecchio del paese, che, tra molte lagrime,
attribuiva la molta religione, ritornata tra loro,
a quella concordia per la virtù del futuro sacerdote .
Non potremo mai più dimenticare la gioia di
quel momento, e la certezza di quanto bene possa
fare un ministro di Dio quando evangelizza la pace .
Quel buon vecchio non si pensava mai quanta
impressione produceva nel nostro cuore il semplice
racconto di quel fatto, e forse meraviglierà
nel rileggerlo qui, ma temiamo con molto minor
espressione .
Intanto il nostro caro Matteo si credette
veramente libero di potersi recare al Semi-
nario, ove doveva raccogliersi con altri suoi
compagni, e prepararsi a ricevere meno inde-
gnamente la divina ordinazione del Sacerdote .
Prese commiato da' suoi, e, raccomandandosi re-
plicatamente alle loro preghiere, con in cuore le
più sante disposizioni, lasciò il paese nativo, per
portarsi colà, dove il suo spirito si trovava sempre
sì bene . Visitò ancora l'umile ma divota chiesa
del suo battesimo , pregò all' altare dove tanti
anni avanti aveva l'atto con tanta pietà e profitto
la sua prima Comunione, ed accompagnato dagli
augurii e dalle felicitazioni de' suoi terrazzani, se
ne partiva in sui primi di settembre del 18 . . . Cbi
può spiegare le emozioni del suo cuore, quando
rifletvacheglifrapocsrebitornaegià
ministro dell' Altissimo? Poveretto ! non sapeva
come Dio lo avrebbe messo ad una severissima
prova . Ma non precorriamo gli avvenimenti .
Arrivato nel giorno fisso al Seminario, egli vi trovò
assai altri convenuti per le sacre Ordinazioni . Era

2.5 Page 15

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duello ancora il tempo, in cui nè la famiglia nè mi sento altra volontà che di seguire , amare ,
la società cercava di porre ostacoli alle vocazioni servire Voi, che da tutta la eternità mi avete
religiose, e, fatte poche eccezioni, si godeva quella amato . E dove . potrei ascoltare parole di vita
vera libertà di elezione , per cui si vedevano i eterna? Starò ai vostri piedi , mi ciberò delle
Seminari ben popolati, ed i sacri altari attorniati particelle, che cadranno dalla vostra mensa, ma
da molti ed esemplari Sacerdoti . Anzi se si dovesse voglio stare con Voi, vivere per Voi, dipendere
dir tutto il nóstro pensiero, sarebbe che allora ora e sempre da Voi .
quasi ogni casa desiderava avere il suo figlio con- Un altro giorno il predicatore trattò della mis-
sacrato a Dio, e qualche volta forse non intie- sione del Sacerdote in mezzo a' cristiani . Noi
ramente secondo vocazione .
troviamo alcuni passi, che toccarono il buon Matteo,
Il buon Matteo nel rivedere gli amici, coi quali tra gli altri questo, che egli trascrive nella sua
aveva passati i suoi anni più belli della vita , semplicità : Il Sacerdote non può andare in
amato da tutti, ed ammirato per le sue virtù , paradiso nè all'inferno da solo . Se riesce a
anche senza saperlo , provò indicibile piacere . salvarsi sarcà accompagnato da tante anime, alle
In tutti egli riconosceva quelle doti, che non ri- quali egli fu guida e sostegno, e ministro delle
trovava in se stesso , e sentiva dentro l' anima misericordie di Dio . Ma guai se tradisce
sua un vivo desiderio di arrivare al punto di i suoi doveri! Quante anime correranno alla
possederle . Provò quella sera un sacro spavento perdizione per i suoi cattivi esempi . Si verifica
sentendo la prima meditazione . Il predicatore in lui quel gran detto : Corruptio optimi pes-
aveva detto quali erano i segni di una vera s. ima Queste idee che troviamo scritte nelle
vocazione, e poi si era costituito come giudice sue memorie, e che egli ripete ora con timore
di tante anime che egli figuravasi di esaminare, e con affetto, 'a quelle anime che Dio gli ha con-
e concludeva, con enfasi e vigore , colle parole del segnate, Frano pur quelle che andavano al cuore
profeta Samuele al vecchio Isai padre di Davide, dei giovani Leviti, che, come gli Apostoli nel Ce-
quando per missione di Dio erasi condotto alla sua nacolo, aspettavano sopra se stessi la discesa dello
casa per unger questo quale re d'Israele . Faceva Spirito Santo coll'abbondanza dei suoi doni .
passare davanti a sè con vera eloquenza le coscienze Mentre però le cose procedevano bene pel nostro
degli uditori , e poi come inspirato da Dio tuo- Matteo , ritirato per i suoi esercizi , il Signore
nava su di loro : Non hunc elegit Dominus . Fu gli preparava una doppia prova e nella sua voca-
tenerissimo poi il modo con cui egli terminò, rivolto zione e nella sua famiglia .
al Signore : Caro Gesù , voi che con particolare Siamo stati infra due pensieri assai tempo se
affetto avete scelti questi cari giovanetti al ser- dovevamo scrivere, o saltare a piè pari , il dolo-
vizio del vostro altare . date loro quelle virtù , roso caso ; ma poi nella certezza che possa tornare
che loro son necessarie , e non permettete che di utilità a qualcuno, ci disponiamo a narrarlo in
alcuno non invitato da voi si introduca nel santo tutte le sue minute circostanze .
ovile . So che voi ci chiamerete al vostro tribu-
Ricorderanno ancora i nostri lettori come il
nale, e come disse il vostro servo fedele Bernardo, padre di Matteo, ed anche la madre tentarono
ci interrogherete : Quomodo intrasti ? Questa in mille modi per distorlo dal seguire la pia
idea ci spaventa, questo pensiero ci mette nella vocazione, e come solo dopo assai lunghe prove
inquietudine . Ero io chiamato? Mentre io andrò si determinarono di dargli alla fine il deside-
a riflettere ai piedi di Voi crocifisso, Voi parlate rato consenso . Il Signore non abbandonò allora
al' cuore di questi vostri carìssimi figli, e se li il pio giovanetto , e gli diè tanta forza da reg-
avete invitati Voi a seguirvi , fate loro sentire gere a tutte le prove , anzi da diventare più
parole di consolazione e conforto , assicurandoli forte, più fermo a loro cagione . Ma c' è assai
che sempre essi saranno con Voi . L' avete detto di più . Il buon Dio pare che in questi casi con-
Voi, esclamava terminando, volo ut ubi ego sum, sideri fatte a se stesso certe contraddizioni , ed
illic sit et minister meus .
Egli stesso ne tolga o come giudice o come padre
Queste veementi parole, pronunziate con ispirito le sue vendette . -Il padre di Matteo ornai non
di carità, fecero in tutta l'udienza un mirabile e vedeva più lontano il giorno in cui il suo figlio,
mai più veduto effetto . Chi era ancora dubbioso unto Sacerdote di Dio, saliva ai sacri altari per
pella sua vocazione fu per ritirarsene subito, e chi offerire la prima volta l' Ostia viva di pace e
era anche sempre stato fermo e deciso, provò do- di amore . Nel vedere poi come questa gioia era
lorosa impressione . Che sera fu mai quella me- l sentita universalmente in tutto il paesello, e che
moranda per tutti ! Dopo la predica si fermarono tutti ne prendevano parte, e ne ringraziavano il
quasi tutti a meditare, con quali intenzioni vole- Signore come di una benedizione particolare , il
vano incorporarsi tra i ministri di Dio, e ciascuno suo cuore di padre ne era soddisfatto, e quasi di-
tremava per sè . Il nostro buon Matteo sentì nuo- remmo, orgoglioso . Questa speranza si faceva cer-
vamente più gagliardi i suoi timori , e solo col tezza, ricordando per quali vie meravigliose il
ripetere a se stesso , e col rinfrancarsi del suo Signore l'aveva chiamato a sè, e per quante dif-
retto fine di consecrarsi a Dio, potè provar un ficoltà ve lo aveva confermato . Ora vedeva avvi-
poco di quiete . Nelle sue memorie stanno quasi cinarsi l' ora della sua massima consolazione, e
colonne di carta scritta in quell' occasione . Là voleva che fosse consolazione e festa per tutti .
si leggono le più tenere espressioni a Dio di Combinò col Paroco il da farsi, e non desiderò
affetto, di pietà , di servitù . - Ma, Signore , ora- di partirsi d' un dito dalla presa deliberazione .
gli diceva, dove andrei lontano da Voi ? Io non Si convenne che ogni mensa avesse i suoi doni .

2.6 Page 16

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Ai poverelli si dovesse dispensare quanto era ne-
cessario per un lieto desinare , in pane , carne ,
riso, ed anche un poco di vino ; a qualche or-
fano poverello si provvedessero abiti e scarpe ; altri
regali, come croci, medaglie e libretti, quale te-
nero ricordo della fausta occasione del più bel
giorno della vita del suo Matteo, erano preparati per
quelli che avrebbero fatta la s . Comunione dalle
mani del nuovo Sacerdote . Si vedeva anche in
paese un certo movimento, un'aspettazione grande,
che rendeva avvertiti che non si trattava di una
festa individuale, ma di una festa di tutti . Chi
avesse veduta in quei giorni la signora Nannina
l'avrebbe proprio riconosciuta come l'antica Marta
del Vangelo, sollicita erga plurima : piena di
brighe nell'anima e nel corpo .
Che splendida festa ognuno si aspettava! Era
il secondo giorno che Matteo stava preparandosi
per le Ordinazioni, quando il signor Francesco,
suo padre, accusò un piccolo disturbo di stomaco,
per cui si fermò più del solito a letto . Alzatosi
più tardi, ordinò ancora alcune faccende per quel
gran giorno, fece una visita al Paroco per solle-
citare gli addobbi della Chiesa , e poi a passo
più lento e affaticato andò a vedere un ammalato
che egli stava curando . A differenza delle altre
volte chiamò una sedia, e prolungò la sua visita
oltre il consueto . Era proprio stanco ! Quando
si mosse per ricondursi a casa, sentì che le gambe
gli tremavano, ed egli male vi si reggeva . La
testa gli cominciava ad ardere, lo stomaco a do-
lergli più fortemente, in una parola egli sentiva
un gran male, e s'accorgeva d'essere ammalato .
Si trascinò come poté fino a casa, e per quella
sera si andò subito a coricare . Che notte do-
lorosa anche per la signora Nannina ! La passò
intieramente d'attorno al compagno della sua vita,
con pietà ed amore, alternando le cure più affet-
tuose coll'assistenza al suo letto, senza un mo-
mento di riposo . Pregò e pianse tra la speranza
ed il timore tutta la notte, finchè all'alba accor-
gendosi che il buon malato non si sentiva per
niente sollevato, anzi accennava a peggio, si de-
cise prima di chiamare il medico, e poi di scri-
vere al figlio Matteo, raccomandandolo alle pre-
ghiere, dicendogli però che il male era cosa da
nulla, e che anche il padre sperava in un giorno
o due essere pienamente ristabilito . Alla sera di
questo giorno il signor Francesco sentendo più
arsa la testa, e come una fornace , temendo vi-
vamente per sé, mostrò il desiderio di rivedere
il figlio . Anche il Paroco scorgeva, che il male era
grave, sebbene non ancora pericoloso , ed egli
stesso s'incaricò di scrivere al Rettore del Se-
minario, perché concedesse a Matteo di venir a
casa ed assistere il padre . Scritta la lettera con
modi calmi e temperati , e lettala anche all' in-
fermo, si stabilì di non mandarla che alla dimani,
se mai nella notte l'ammalato pigliasse una piega
migliore . Invece all'alba si trovò di molto peg-
giorato : e si mandò uno a posta a portare l'am-
basciata, ed aspettare Matteo per accompagnarlo .
Che distretta al suo cuore! Povero padre ! esclamò,
quando il Rettore gli comunicò la notizia : e poi,
rivolgendo il pensiero con mestizia alle Ordina-
zioni, che vedeva allontanarsi da sé : povero me!
come il Signore mi castiga ! - Abbassò la fronte
e colle lagrime agli occhi, chiese ed ottenne li-
cenza di andare al letto del padre ammalato . I
suoi compagni, sapendo tosto la causa dell' im-
provvisa sua scomparsa, non finivano di pregare
Iddio per lui e per il padre, augurandosi di po-
terlo presto rivedere, e continuare l' opera santa
degli esercizi .
Intanto la malattia precipitava . Arrivato a casa,
seppe che il suo buon padre aveva voluto in quella
mattina ricevere il S . Viatico, per non aspettare,
egli diceva , di riceverlo, quando non avesse più
saputo ciò che si faceva . Pur troppo che molti
cristiani sogliono fare così , ma io non voglio
trovarmi fra costoro . Possa almeno dare in questo
un poco di buon esempio !
Quando la signora Nannina in bel modo annun-
ziò all'infermo che Matteo era arrivato , e che
saliva le scale, egli alzò gli occhi al cielo, e poi
disse : Povero figlio ! venga, venga che io lo
voglio tosto vedere!
Fu un momento di molta commozione, e se
non era del Paroco, che sollevò quei mesti cuori
con parole soavi di Dio, che anche nel dolore sa
ricavare la sua gloria ed il nostro bene , quella
sera non sarebbe stata, che una dolorosa antici-
pazione della morte . Non si volle però lusingare
il malato, e conoscendo il suo stato grave e pe-
ricoloso, desiderò di trovarsi a solo a solo col
figliuolo . Ho molte cose a comunicargli, diceva,
che mi gioveranno assai .
Quando tutti uscirono dalla camera, e vide
solo vicino a sé il figlio, con gli occhi pieni di
lacrime : Caro Matteo, gli disse, io non mi le-
verò più da questo letto . Ma prima di- morire
ho alcune cose della massima importanza a dirti .
Non ti raccomando tua madre, perchè so quanto
la amasti sempre e la rispetti, né ti raccomando
che sii ubbidiente alla sua parola, perché il pas-
sato mi é di sicurezza dell'avvenire . E poi la reli-
gione parlerà più forte ancora al tuo cuore . Mi
preme che tu ... E qui si fermò . La parola già
commossa e penosa non gli usciva più dalla bocca
che quasi a singhiozzi . Il buon Matteo credette
di fare un atto di carità interrompendo il padre
per dirgli, che le sue parole gli sarebbero state
sacre e venerande, e che si riposasse . Ma accen-
nando il papà di voler continuare, egli si tacque .
Fattosi più tranquillo, egli riprese a parlare così
« Mi preme che tu dimentichi quanto hai do-
vuto patire per causa nostra ; quando noi avremmo
voluto, che tu abbandonassi l'idea della religione,
e dello stato ecclesiastico . Ella pure mi aiutava
ad essere severo contro di te . Perdonala , come
ti prego di perdonare me . Adesso che ti vedo
vicino a coronare i tuoi desiderii, e che il giorno
della tua prima messa, come avrebbe fatti noi
felici, era aspettato con tanta ansietà in paese ,
m'accorgo ch'io non mi troverò più presente .
Anche Mosè vicino alla terra promessa non poté
entrarvi, e solo la vide da lontano . Il buon Dio
mi castiga nella parte più tenera del mio cuore,
e nelle cose stesse in cui ho mancato . Non mi
lusingo più di guarire ; ti assisterò dal cielo .

2.7 Page 17

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In quel giorno ricorda tuo padre, che pure ti con tante parole ai nostri lettori , che sono la
amò tanto, e che da anni aspettava questo giorno signora Nannina ed il suo figlio Matteo .
della tua prima messa, per dire poi a Dio che Era morto il giorno prima il signor France-
mi prendesse con sè . Valga il sacrifizio presente, sco, e morto da cristiano e con una rassegnazione
con quello della mia vita ad abbreviare le pene da vero credente, e con i più bei segni della
del Purgatorio . E grande il sacrifizio : pure mi salute eterna . Benedisse prima di morire il suo
sembra che accetterei più volentieri la morte , buon figlio, e raccomandandosi alle preghiere di
se prima ti avessi veduto all'altare . Non si faccia tutti, erasi addormentato nel Signore . Era la
però la mia ma la sua santissima volontà . »
vigilia del giorno in cui Matteo doveva prendere
Il buon Matteo ascoltava le concitate parole le sacre Ordinazioni . Morendo aveva lasciato nel
del padre, con la massima riverenza, ed alla fine lutto e nel dolore tutto il suo paese, che in lui pian-
lo consolò con dirgli che Dio in quello si rego- geva l'uomo caritatevole e pietoso , ed il vero
lava da buon padre, e che, sebbene non si dovesse padre dei poveri . Lo compiangevano ancora di
ancora temere di perderlo , tuttavia egli l' a- più, perchè era morto, quando ognuno si aspet-
veva disposto a far così ogni sacrifizio in modo tava di vederlo pienamente felice nella persona
da prepararlo intieramente pel Paradiso .
di suo figlio . Trassero tutti alla sua sepoltura ,
Ma, via, rimettiamo la nostra confidenza nella e con le preghiere fatte a Dio non furono poche
Madonna, Ella potrà ottenerci questa grazia della le lacrime . E mentre si portava al sabato, vigilia
vostra salute . Tutti pregano in paese : la nostra dell'Addolorata, il povero morto alla sua ultima
chiesuola è sempre piena di gente che La sup- dimora, la vedova ed il figlio erano andati a trovar
plica per la vostra guarigione . Sì, sì : dite anche conforto ai piedi di N. S. dei Fiori . Davanti a .
voi Salus infirmorum, ora pro nobis .
Colei, che è pur chiamata la Madre dei dolori ,
Le quali parole erano balsamo al cuore del pregavano la pace ed il riposo eterno all'anima di
padre, che di quando in quando giungendo le mani chi avevano tanto amato in vita . Col pensiero del
e levando gli occhi al cielo , ripeteva : Fiat , padre veniva anche nella mente del figlio quello
fiat
delle sacre Ordinazioni . In quell'ora, in quel giorno,
E celebre in Piemonte per la santità del luogo, e avrebbe dovuto essere consecrato sacerdote del-
perla memoria del miracolo il santuario della Ma- l'Altissimo, con tanti compagni più di lui for-
donna de' Fiori, vicino a Bra . Narra la pia tradi- tunati . La pena vivissima del sacrifizio dovuto
zione, e lo conferma costantemente il fatto ogni anno, fare la offeriva con pienezza di cuore a Dio, per
che nel 1339 mentre gli Spagnuoli spadroneg- suffragare l'anima del padre , e gli pareva che
giavano in Piemonte , una divota giovanetta , sola, tanto era grave , bastasse per accelerargli
chiamata Egidia Mathis, tentata nella virtù, implorò l' entrata del bel paradiso . Così un'altra volta il
l'aiuto di M . SS . Le comparve la Vergine Au- pio religioso aveva occasione di umiliarsi a Dio e
siliatrice, come tenerissima madre , e la liberò ripetere con umiltà e rassegnazione
da quel grave pericolo , mettendo nel cuore di
Giusto e mite, o Signore, è il tuo decreto .
quegli scostumati soldati un salutare spavento .
Era allora il 29 di dicembre, ogni cosa era
coperta di neve, ma sotto ai piedi di Maria la
natura cambiò di aspetto, e quel cespuglio, sopra LA VISITA DEI PELLEGRINI FRANCESI
del quale pareva posasse la Vergine benedetta, rin-
verdì tostamente, mettendo leggiadrissimi fiori ,
all'Oratorio di S . Francesco di Sales in Torino .
come in bella e sorridente primavera . Il caso Abbiamo pregato l'amato nostro Confratello, il
é narrato dalla pia giovinetta, più la vista di quei signor Conte D . Carlo Cays, a volerci favorire
cespugli coperti di bianchissimi fiori, che lo as- una relazione sulla visita , che parecchie centi-
sicuravano, chiamò molti divoti in quei luoghi, naia di Pellegrini Francesi, nel loro ritorno da
per onorare la Vergine , custode e protettrice Roma, fecero al nostro Oratorio di S . Francesco
della virtù, e per implorarne i suoi celesti fa- di Sales in Torino, l'ottava della festa di Maria
vori . Ora esiste un piccolo ma divoto santuario, Immacolata, ed egli cortesemente ce ne compiacque .
ove è un continuo accorrere di fedeli da ogni Ecco pertanto quello che ce ne scrive , facendosi
paese vicino . - In una mattina di settembre del oggi collaboratore del nostro Bollettino .
18 ... si vedevano raccolti davanti all' imagine
Una festicciuola improvvisata rallegrava nel
nel massimo fervore una donna tutta vestita a giorno 15 dicembre p . p . il nostro Oratorio di
lutto, e vicino a lei un giovine Levita . Il loro S . Francesco di Sales in Torino .
aspetto era di persone afflitte assai, ma calme e
Una nobile Comitiva di Pellegrini Francesi re-
rassegnate . I loro occhi erano rosseggianti per duci da Rema giungeva nella nostra città, in sul
le lacrime sparse , ma la loro fronte segnava far del mattino di quella stessa giornata .
pace, e quella santa quiete, che suol accompagnare I Pellegrini, trasportati da speciale convoglio
le anime pie anche nelle più gravi sventure . In messo a loro disposizione da una Compagnia In-
una parola se un pittore avesse voluto ripe- glese, percorsa l' Italia , visitata la capitale del
tere l'aspetto di quei due mesti, avrebbe detto mondo cattolico , ed ottenuto lo scopo del loro
che la Donna era l'imagine di Maria dolente ai pellegrinaggio, di prostrarsi cioè ai piedi del
piedi della Croce , ed il Levita rappresentava Sommo Pontefice Leone XIII , avevano ancor un
quella dell'Apostolo diletto . L'una e l'altro sono desiderio da soddisfare in quest' ultima stazione
persone a noi conosciute ; e non dobbiamo dirlo ; del suolo Italiano . Essi desideravano di visitare

2.8 Page 18

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il Santuario della cara nostra Madre Maria Au- a salutare l' Augusta ed Immacolata Regina del
siliatrice, e di vedere D . Bosco .
Cielo .
Era l'ora una del pomeriggio, quando un primo
Usciti i sacri Ministri parati, scelti tra i Sa-
Pellegrino si presentava all' Oratorio ad annun- cerdoti Pellegrini , si espose il Venerabile sul-
ziare al nostro Superiore il pio divisamento .
l'altare . Al cantico maestoso e grave del Tantum
I Pellegrini dovevano essere circa 600, e, per' ergo, a quattro parti, del Maestro Felice Frasi,
soddisfare al voto comune, nell'ordine del viaggio s'incurvarono tutte le fronti, e le adorazioni di tanti
era prestabilito che, alle ore cinque della sera del Cristiani di diversa lingua, ma della stessa fede,
giorno suddetto, la pia Comitiva si sarebbe riunita ascesero al trono del Signore, siccome incenso
nel nostro Santuario, a ringraziare Maria SS. del odoroso che s'innalza al cielo . Impartita la Be-
felice viaggio loro accordato, ed a ricevere la be- nedizione, si chiudeva la sacra cerimonia colla più
nedizione del SS . Sacramento , colla speranza di divota commozione .
poscia trattenersi qualche momento col Rev . Don Sfilata la schiera dei Ministri, ed usciti i gio-
Bosco . Questi lo assicurava che volentieri sareb- vani dalla chiesa, i Pellegrini furono invitati a
besi trovato a disposizione del rispettabile corpo passare in un sito spazioso dell'Oratorio, a -bella
dei Pellegrini cattolici , e che appena terminata posta preparato pel loro ricevimento . Sul luogo
la funzione della sera li avrebbe veduti con grande del loro passaggio stavano schierati in due ali i
piacere .
giovani dell'Oratorio, ed i Pellegrini erano salu-
Intanto il rappresentante della Comitiva dichia- tati con festivi e cordiali battimani ed applausi,
ravasi fortunato di poter pel primo abboccarsi in e dal suono della banda musicale .
privato con D . Bosco, e disse che a questo scopo Raccolti i Pellegrini nel luogo destinato, adorno
erasi di gran voglia incaricato di precedere gli alla meglio e sufficientemente illuminato, presero
altri a dargli cotesto avviso, e così aver agio di posto nei banchi e sedie a ciò preparate, aspet-
intrattenersi da solo con lui . Ma sgraziatamente tando ansiosi l'arrivo di D . Bosco .
per esso tale pensiero non era venuto in capo a lui Questi non si fece aspettare .
solo, chè la massima parte de' compagni di pelle- Accompagnato dal Direttore del Pellegrinaggio,
grinaggio, fatto ciascuno lo stesso calcolo, s' in- il Reverendo Padre Ippollito dell' Assunzione ,
camminava a piccole separate squadre verso l'O- e dai principali che vi tenevano dietro, saliva
ratorio . Tutti volevano vedere e parlare in pri- Egli con essi su di un palco un po' più elevato,
vato a D . Bosco, e a questo scopo, senza saperne ed occupato il posto d' onore salutava commosso
l'uno dell' altro prevenivano l' ora ufficialmente quella eletta schiera di fervidi Cattolici di oltre
prestabilita, dirigendosi alla stessa volta .
Alpi, e dava a tutti il ben venuto, con ispontaneo
In breve il cortile dell' Oratorio fu pieno di e cordialissimo discorso in lingua francese, del
Pellegrini, che penetrati nel refettorio ove si tro- quale mi duole di non poter produrre che un mi-
vava D . Bosco, non fu più possibile ne' al primo sero sunto .
nè agli altri ottenere la privata udienza, che cia- Cominciò Egli dall'encomiare lo scopo che con-
scuno cotanto desiderava .
duce a Roma tanti ferventi Cristiani a dar pubblica
D . Bosco andava cercando di moltiplicarsi, ma prova del loro attaccamento alla Cattedra infal-
ero non ostante non poteva soddisfare al desiderio libile del Vicario di Gesù Cristo . « Mi rallegra,
di tutti . Si propose loro di visitare intanto i la- disse D . Bosco, e mi commuove lo spettacolo di
boratori e la Casa, divisi in varii drappelli , ed una eletta di Cattolici, i quali con questo atte-
essi il fecero di buon grado, pigliando cognizione stato di fede, esercitano un apostolato tanto più
di ogni cosa sul luogo stesso .
meritorio, quanto più manifesto e pubblico . In
Don Bosco a capo anch'Egli di un drappello più questo secolo, in cui tutto ciò, che sente di pub-
numeroso percorreva tutta la Casa, ma accostato blica confessione di religione e di fede, è cotanto
da tutti, soffermato ad ogni istante, il giro d'i- abborrito, in cui l'esercizio di essa si vorrebbe
spezione si prolungò assai . Tutti volevano udire condannato all'oscurità delle catacombe, in cui si
da lui come aveva incominciata e proseguita l'O- vorrebbero impedire le pubbliche funzioni reli-
pera sua, e per soddisfarli dovette promettere che giose, in cui non si vorrebbe più vedere alcun
avrebbe ragionato a tutti insieme, dopo che aves- esterno indizio di credenti, in cui la divisa di un
sero presa la benedizione del SS . Sacramento nel- religioso e di una religiosa, e gli abiti di quelli
l' attiguo Santuario di Maria Ausiliatrice .
che sono in particolar modo consacrati al Signore
In questo frattempo era arrivata l'ora della sa- si vorrebbero sbanditi dalla società , voi corag-
cra funzione, e già le campane ne avevano dato l'av- giosi avete trovato il mezzo di pubblicamente ma-
viso suonando a festa . I giovani, secondo il con- nifestare i vostri sentimenti cattolici, diametral-
sueto, si raccoglievano in chiesa ad occupare i mente opposti a quelli del mondo . Abbandonate le
loro banchi, ed i Pellegrini con un buon numero vostre case, attraversate il vostro paese, vi espo-
di cattolici torinesi riempievano il resto del vasto nete sulla terra di altre nazioni, per recarvi a
tempio, che illuminato dal gaz e da numerosi ceri far omaggio al Vicario di Gesù Cristo, spogliato
presentava un aspetto maestoso , e destava nei oggidì del prestigio d'ogni terrena autorità . Voi
cuori divozione ed ammirazione ad un tempo .
date una bellissima prova di cattolica fede .
Intonato dal coro dei nostri giovani il mottetto » L'abito non fa il monaco ; e se una infernale
Tota pulchra es Maria, a quattro parti, del Teol . congiura è riuscita a far scomparire la tonaca del
Giovanni Cagliero, la chiesa echeggiò di quella monaco, la cocolla del frate ed ogni traccia di
soave armonia, che solleva i cuori a venerare ed quelle benemerite Congregazioni , che portavano

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nel secolo alta la bandiera di Gesù Cristo, voi
senza questi esterni indizi prendete il posto di quei
benemeriti . Voi non arrossite di portare al co-
spetto del mondo il vessillo della nostra Reden-
zione, mostrando così quale sia il vostro attac-
camento a Gesù Cristo medesimo nella persona
del suo Rappresentante . Il mondo non vuol ve-
dere le divise dei seguaci di Gesù Cristo? Eb-
bene sia costretto a vederne i seguaci, che senza
di quelle mostrano nondimeno la stessa fede, lo
stesso coraggio . Io mi congratulo adunque con voi
ed applaudo al vostro nobile scopo .
» Reduci dalla vostra nobile meta voi avete
voluto onorarmi con questa visita . Io vorrei con-
traccambiare la vostra dimostrazione d'affetto nel
miglior modo possibile . Mi duole di non poter
intrattenermi con ciascuno di voi, per ringraziarvi
ad uno ad uno . Devo perciò servirmi di questo
pubblico mezzo, per ringraziarvi tutti insieme ed
esprimervi i sentimenti di gratitudine e d'affetto
che mi legano a voi .
» Questa vostra dimostrazione è un attestato
di divozione, che voi intendete di dare alla Di-
spensiera di tante grazie, alla cara nostra Madre
Maria Ausiliatrice , e io godo di unirmi con voi
a ringraziarla ed a cantarne le lodi . Oh ! sì,
quanto mi è caro il salutarvi tutti come amatis-
simi fratelli, siccome figli di Maria
» Ma voi amate d'udire il principio e lo svi-
luppo che il Signore ha voluto dare a quest' O-
ratorio . Procurerò di soddisfare in breve al vo-
stro desiderio . »
E qui D . Bosco, tessuta compendiosamente la
storia dell'Oratorio di Torino, fece osservare come
fra i varii mezzi, di cui si è servito il Signore ;
occupino un luogo abbastanza importante quelle be-
nemerite persone che colle preghiere, limosine ed
altre buone opere vennero in aiuto a D . Bosco
ed alla stia Casa . Queste possono dirsi i primi
Cooperatori di desiderio e di fatto ; esse ne acqui-
starono più tardi il titolo proprio , quando, be-
nedetto da Pio IX il loro concorso, furono cano-
nicamente aggregate alla Salesiana famiglia , ed
arrichita di molteplici indulgenze, loro accordate
con Breve Pontificio del mese di Maggio 1876 .
« Ottimi ed amati Pellegrini , soggiunse Don
Bosco, vedo che anche voi vi interessate alle u-
mili nostre opere, vedo che prendete nota di quanto
possa essere imitato nei vostri paesi a vantaggio
della gioventù abbandonata, e che moltissimi de-
siderate di potervi rendere utili in egual maniera
alla gioventù del vostro popolo . Or bene, nulla
vi manca per esser ancor voi Cooperatori e Coo-
peratrici Salesiane . Voi già ne fate le opere, non
vi manca che il titolo e la formale aggregazione
per godere delle indulgenze e della comunione di
tutto il bene, che si fa dai Salesiani e Coopera-
tori inscritti , secondo la mente delle Pontificie
concessioni . Voi non avete che a manifestarne la
volontà, non avete che a dare il vostro nome e
l'indirizzo di domicilio, poiché sarà la massima
delle mie consolazioni il potervi tutti iscrivere
fra l' Elenco dei nostri Salesiani Cooperatori e
Cooperatrici , per formare con voi una falange
compatta, allo scopo di estendere maggiormente
il bene della Religione, il vantaggio della gioventù,
la salute delle anime, il benessere eziandio della
civile società .
» Se ripasserete in Torino, o in qualunque sito
ove si trovi una Casa Salesiana, voi sarete sem-
pre ricevuti con piacere, siccome fratelli amatis-
simi, perché membri del medesimo Gesù Cristo,
perché figli di Maria Ausiliatrice nostra dolcis-
sima Madre, perché Cooperatori Salesiani, uniti
con noi coi vincoli di particolare stima ed affetto . »
Don Bosco finiva il suo dire facendo voti per
la prosperità della Francia, perché potesse supe-
rare felicemente la crisi che oggi la travaglia,
e serbarsi ognora figlia primogenita della Chiesa .
Terminato il discorso tra gli applausi dei Pel-
legrini, maravigliati di udire D . Bosco a parlare
con tanta chiarezza la loro lingua , prese la pa-
rola il Reverendo Padre Ippolito, ed a nome
della Comitiva ringraziava D.Boscdelria
ricevimento, ed assai più della proferta di esten-
dere, a chi li bramasse, i vantaggi dell'opera dei
Cooperatori Salesiani .
« Partiti dalle nostre case , egli disse, collo
scopo primario di recarci nella capitale del mondo
cattolico, per presentare al Vicario di Dio l'o-
maggio della nostra fede, e riceverne la benedi-
zione per noi e pei nostri cari , noi ce ne tor-
navamo soddisfatti . Però avevamo ancora un desi-
derio, ed era quello di visitare in questa città il
tempio di Maria Ausiliatrice, donde partono tante
grazie, e questa Casa di carità che ospita, man-
tiene ed istruisce tanti figli del popolo . Questa
sera, riuniti in questo giardino di opere cristiane,
ci sentiamo rinascere all' olezzo di tante rose di
virtù, che vediamo così vigorose pullulare e fio-
rire in questo recinto . La gentilezza e la spon-
taneità dell' accoglimento, che riceviamo , ci fa
quasi dimenticare, che in mezzo a tanti fiori noi
non siamo che spine, e che, presentandoci a Don
Bosco in tanto numero, noi non abbiamo ad of-
ferirgli che incomodi e punture . Ma ci conforta
il pensiero che i Santi non somigliano al mondo,
e che ben sovente ciò, che da questo è abborrito,
forma invece l'oggetto di consolazione per quelli .
Don Bosco ama vederci anche con suo incommodo
in queste mura, a ricopiare queste opere ammi-
rabili a vantaggio eziandio dei nostri poverelli .
Egli ama i poveri dovunque si trovino, ed è per
questo che già vediamo anche nella nostra Fran-
cia stabilite varie Case Salesiane . Ed oh ! fossero
pure in maggior numero! Facciamo ardenti voti che
queste si estendano e si moltiplichino, talchè possa
contarne alcuna ogni dipartimento ed ogni città,
non esclusa Parigi .
» Se poi i Pellegrini possono essere spine, sap-
piamo che D . Bosco li apprezza e li ama ; ed é
perciò che, ben lungi dallo sfiduciarci, noi ci ri-
promettiamo di ritornarvi anche nei futuri Pel-
legrinaggi .
» Don Bosco ci ama e ci apprezza ; ed è per
questo che, abbracciando egli nella sua carità, la
quale è veramente universale perché si estende
tanto agli Italiani, quanto a Francesi, Spagnuoli,
ed a quelli d'altre più lontane nazioni, ci ha fatto
invito di coadiuvarlo nelle varie opere sue, che

2.10 Page 20

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bramerebbe propagare da per tutto, specialmente
nella Francia nostra . A questo fine ci pregò a
dargli la mano e farglisi Cooperatori .
» Suvvia compagni, rispondiamo all' appello, e
chi è bramoso di accingersi ad un' opera di ca-
rità verso dei proprii fratelli , non isdegni dal
dare il suo nome ed unirvi l'indirizzo locale, ove
si abbia a spedire, insieme col personale diploma,
il Bollettino della Società . »
Fatta quindi preghiera a D . Bosco d' impartire
a tutti gli astanti la benedizione di Maria SS .
Ausiliatrice, con essa si sciolse l'adunanza . I buoni
ed amati Pellegrini uscirono dal nostro Oratorio
verso le ore sette, rallegrati sul loro passaggio
dai concerti della musica istrumentale .
Il convoglio, che riconduceva la Comitiva in
Francia, non doveva partire che alle ore 5 pome-
ridiane dell' indomani . Perciò se molti di quella
sera stessa si fecero inscrivere fra i Cooperatori
Salesiani , moltissimi , stante l'ora già tarda, si
riservarono pel giorno dopo .
Nel mattino seguente un buon numero di Sa-
cerdoti del Pellegrinaggio si presentarono a ce-
lebrare la s . Messa nel nostro Santuario, e mol-
tissimi laici signori e signore vi accorsero ad
accostarsi al Sacramento Eucaristico, ad onore di
Maria Ausiliatrice .
Il Direttore del Pellegrinaggio ed alcuni fra i
principali Pellegrini , invitati da D . Bosco, ono-
rarono eziandio colla loro presenza il modesto
pranzo della nostra comunità .
Gli uni agli altri riuniti, rinnovarono quasi l'af-
fluenza del giorno innanzi, e tutti nell'intento di
rispondere all'appello di D . Bosco e di rivederlo
ancora, lo cercavano , lo attorniavano per avere
una benedizione ed una parola amica . Tutti ne
desideravano un ricordo, e chi si procurava co-
rone, croci e medaglie per riaverle benedette da lui,
chi presentava libri ed immagini per farvi apporre
la firma autografa, chi ancora fu visto impossessarsi
della penna di cui s' era servito , surrogandola
con altra, che appena usata, era nuovamente da
altri sottratta, quasi preziosa memoria di lui .
Questa tenerissima gara di venerazione e d'af-
fetto pei nostro buon Padre ci commosse sino alle
lagrime, e noi suoi figli ricorderemo sempre con
amore quelle due bellissime giornate , in cui a-
vemmo una prova non dubbia e della pietà dei
Pellegrini francesi, e della stima, che al di là dei
confini italiani si ha delle opere di D . Bosco .
UNA GRADITA VISITI D'ILLUSTRI AMERICANI .
L'INDICE DEL PRIMO QUINQUENNIO
del Bollettino .
L'umile nostro periodico cominciò a vedere la
luce nel mese di Agosto dell'anno 1877 ; perciò
conta ormai un quinquennio di vita .
Gli anni scorsi non abbiamo dato l'indice delle
materie , come sogliono i giornali per comodità
di coloro, che ne fanno legare i numeri insieme .
Ciò che non abbiamo fatto per lo passato, il fa-
remo in avvenire .
Intanto quei Cooperatori e quelle Cooperatrici,
che bramano di possedere la intera raccolta, fa-
voriscano di domandarcela, e noi la invieremo
loro legata insieme coll' indice . Essa non costa
che L .15, le quali vanno a totale benefizio delle
Opere Salesiane .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Per concessione pontificia in data del 9 di mag-
gio 1876 ogni Cooperatore ed ogni Cooperatrice
può guadagnare tutte le Indulgenze dei Terziarii
di S . Francesco di Assisi, tanto plenarie, quanto
parziali .
Fra le altre può acquistare Indulgenza plena-
ria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze nel
corso del giorno , mediante la recita di sei Pa-
ter, Ave e Gloria, secondo la mente del Sommo
Pontefice . E queste indulgenze , applicabili alle
anime purganti , le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza bi-
sogno di Confessione e Comunione, purché sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un' altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche Chiesa o pubblico
Oratorio, pregandovi secondo la mente del Som-
mo Pontefice .
La vigilia del Santo Natale abbiamo avuto
la dolce consolazione di ricevere nel nostro
Oratorio di Torino una gradita visita dell'il-
lustre Monsignor Antonio Espinoza, Vicario
Generale dell'Arcidiocesi di Buenos-Ayres,
e di due suoi compagni . Egli ci fu latore
di preziose lettere dell'esimio suo Arcive-
scovo, e di liete notizie dei nostri fratelli
della Repubblica Argentina . Ne parleremo
nel prossimo numero .
Mese di Febbraio .
2 . Purificazione di Maria Vergine .
4 . S . Giuseppe da Leonessa .
13 . Beata Angela da Foligno .
22 . Cattedra di S . Pietro in Antiochia .
23 . Santa Margherita da Cortona .
25 . San Mattia Apostolo .
Con permesso dell'Aut . Eccl. - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .