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ANNO V . N . 2 .
Esce una volta al mese .
FEBBRAIO 1881.
B0LLETTINO SALESIANO
__ ) Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo . N . 32, TORINO o-
SOMMARIO - RiflesiulaBendizonesulaper -
sona del Papa nel terzo anniversario della esaltazione
di Leone XIII al soglio pontificio - Preghiere pel Santo
Padre - La Conferenza ai Cooperatori di Torino e la
Benedizione ai Missionari e alle Suore - Nella par-
tenza dei Missionari Salesiani - Una sacra carovana
alla volta della Nigrizia - Chiesa del Sacro Cuore di
Gesù in Roma - La festa di S . Francesco di Sales in
Torino - Biografia di Suor Virginia Magone - Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales - D . Gauden-
zio - Morte di due insigni benefattori - Errata Cor-
rige - Statistica dei Papi - Indulgenze speciali pei
Cooperatori Salesiani .
RIFLESSI
SULLA BENEDIZIONE E SULLA PERSONA DEL PAPA
NEL TERZO ANNIVERSARIO
DELLA ESALTAZIONE DI LEONE XIII AL SOGLIO PONTIFICIO
Un' amorevole madre così a un dipresso
parlava un giorno ad un suo dilettissimo
tiglio : « Tu sai, figliuol mio, quanto valga
la benedizione del padre tuo . Or bene, a-
scolta i miei consigli : Acquiesce consiliis
meis . Va alla greggia , togline e portami
due bei capretti . Colle mie mani io ne farò
una imbandigione che gli gradisca ; indos-
serai olezzanti vesti, e ti appresserai a lui,
che benedicendoti renderà grande in sulla
terra e venerato il tuo nome . » Fu accolto
il consiglio, e puntualmente eseguito . Ed
allora stupefatto di quella prestezza, e ra-
pito dalla grata fragranza che si spandeva
attorno, il padre a sò avvicina il figlio, si
fa imprimere sulla fronte un bacio, e poi
con ispirati accenti così prese a dire : Ecco
l'odore del figliuolo mio è come l'odore di
un campo ben fiorito e benedetto dal Si-
gnore . Dia a te il Signore la rugiada, del
Cielo , la fertilitd della terra e l'abbon-
danza di frumento e di vino . Servi a te
sieno i popoli, e ti venerino le tribù . Sii
tu il Signore de' tuoi fratelli , e s' inchi-
nino dinanzi a te i figtiuoli della madre
tua . Chi ti maledice, sia egli maledetto, e
chi ti benedice , sia di benedizione ricol-
mo (1) .
Quella madre chiamavisi Rebecca, il pa-
dre fu il gran patriarca Isacco, la cui be-
nedizione, confermata dal Cielo, accompa-
gnò il caro Giacobbe in ogni suo passo e
ne prosperò tutte le imprese .
Ma di quella assai più efficace si é la
benedizione del Padre di tutta la cattolica
famiglia . Tra le altre la pia Società Sale-
siana ne ha la prova più inconcussa.Il
regnante Pontefice più volte dal più pro-
fondo dell'animo invocò sopra di essa i fa-
vori del Cielo . Or bene, eccone per sommi
capi alcuni mirabili effetti . - Apre delle
case senza mezzi di sussistenza ? E questi
giungono in abbondanza portati dalla ca-
rità dei fedeli . - Accoglie negli Ospizi
migliaia di giovanetti da mantenere e co-
prire ? E mani caritatevoli provvedono tutto,
(1) Gen . XXVII .

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e vitto e vestito non mancano mai . - Getta Difensore della fede, Dottore delle nazioni,
le fondamenta di chiese senza materiali da Proteggitore dei cristiani, Rettore del clero,
proseguirle ? Eppure arrivano questi o in Maestro degli ignoranti, Rifugio degli op-
danaro o in natura, e in breve tempo i sa- pressi, Avvocato dei poveri, Speranza degli
cri edifizi s'innalzano a gloria dell'Altis- sventurati , Tutore degli orfani , Sostegno
simo, e a spirituale conforto de' suoi ado- delle vedove, Occhio dei ciechi, Lingua dei
ratori . - Ha da spedire per lontane regioni mutoli, Bastone dei vegliardi, Vindice dei
Missionaria e Vergini sacre al Signore ? Fa delitti, Terrore dei malvagi, Gloria dei giu-
umile ricorso alla pietà dei Cattolici , e a sti, Amico della gioventù, Verga dei potenti,
tempo opportuno perviene il danaro per le Padre dei re, Lume del mondo .
spese del viaggio e per le occorrenti prov- Di sì eccelso Personaggio , del Rappre-
viste . - Che più? Approdati i suoi figli in sentante di Dio in terra, oh! sì, continuino
quelle spiagge remote, sono accolti da ogni a piovere sulle nostre persone, sulle nostre
ceto di persone siccome fratelli e padri ; e case, sulle nostre famiglie le cordiali be-
le stesse selvaggie tribù ne mostrano desi- nedizioni , apportatrici di ogni vantaggio
derio, ne invocano i lumi, l'assistenza, l'ap- temporale ed eterno .
poggio. - Vi ha forse taluno qua e colà, Il 20 del corrente mese si compie il III an-
che per vincibile e crassa ignoranza o per niversario, dacchè Leone XIII fu esaltato
mala fede l'avversi o contrasti ? E da quel al soglio di Pietro . Or bene, a lieta memo-
giorno la mano di Dio si fa pesante sul ria di si fausto avvenimento, noi invitiamo
capo di lui, e pare che si avverino le tre- i nostri Cooperatori e le nostre Coopera-
mende parole : Chi ti maledice , sia egli trici a prendere o a rinnovare questa riso-
maledetto ; mentre per altra parte grazie luzione : Fare con impegno quello che al
e favori piovono sopra coloro, che la soc- Papa torna più gradito . E qual cosa, si
corrono e difendono . Oh davvero! La be- domanderà, può ella oggidì tornargli più
nedizione del Vicario di Cristo scende sopra
gradita? - Noi non ci peritiamo di rispon-
la piccola Società Salesiana più efficace- dere che, in questi tempi di tanta scarsezza
mente feconda, che non quella del patriarca di sacri Ministri , il Santo Padre gradisce
Isacco sopra del suo figlio Giacobbe .
che i suoi Coadiutori zelino il bene della
Abbiamo qui ricordato questi fatti per Religione e la salute delle animo con un
ravvivare la nostra fede e quella dei nostri coraggio vie più costante e industrioso ; in
Cooperatori e Cooperatrici verso l' augusta questi tempi di tanta bassezza e di tanta
persona del Papa, e farne concepire vie mag- viltà, in cui il rispetto umano domina e
giore stima, venerazione ed amore . Oh! sì, trionfa, il Santo Padre gradisce di vedere
riflettiamo chi Egli è, e quanto Ei possa . i suoi figli e le sue figlie a praticare la
Egli, al dire del santo dottore di Chiara- virtù, a frequentare la chiesa con fronte
valle, è il Gran Sacerdote, il Sommo Pon- alta ed imperterrita, ad esempio e a con-
tefice, il Principe dei Vescovi , il Succes- forto dei deboli ; in questi tempi di tanta
sore degli Apostoli . Egli è colui, che possiede perversità di costumi, di tanta ignoranza
in sulla terra il principato di Abele, il do- religiosa, il Santo Padre gradisce che pa-
minio di Noè, la dignità di Aronne, l' au- dri e madri , maestri e maestre , sacerdoti
torità di Mosè, la giurisdizione di Samuele, e laici si adoprino ad istruire opportune et
la potenza di Pietro, l'unzione di Cristo . É importune, come scriveva s . Paolo, ad am-
quegli, al quale furono commesse le chiavi maestrare nella dottrina di Gesù Cristo grandi
del regno dei Cieli, e senza di Lui ninno e piccoli, e questi soprattutto, che sono la
lo apre o lo chiude . Egli il Pastore di tutto porzione più eletta della Società e la spe-
l' ovile , non solo degli agnelli o semplici ranza della Chiesa ; gradisce insomma che
fedeli , ma delle pecore ossia dei Vescovi ciascuno di noi lo aiuti ad impedire che il
medesimi . Egli il Maestro di tutti i mae- j nemico di Dio e delle anime riduca le no-
stri ; e a Lui solo è concesso il divino pri- stre famiglie, i nostri paesi, le nostre città
vilegio di non errare giammai, quando parla al paganesimo , verso al quale non già si
al mondo in nome di Dio . Tutto questo ed altro cammina, ma si precipita. A questo zelo,
è il Papa . In Lui pertanto sia la nostra fidu- a questa religiosa fortezza, a queste opere
cia, a Lui l'ossequio della mente e del cuore . insigni d i carità e di fede e co' suoi scritti
Per quello poi, che spetta in particolare stupendi e colla sapiente parola Egli ci
a Leone XIII, dalla sua vita e dagli atti suoi sprona di continuo ; ma a che giova che
ben ci e dato di affermare che Egli è Re- il Capitano segnali il nemico ed ecciti a
gola vivente della giustizia, Specchio di san- combatterlo, se i soldati non si muovono,
tità, Modello di pietà, Conservatore del vero, o si danno alla fuga?

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Proponiamo adunque che così non sarà
di noi ; anzi ricordiamo e pratichiamo l'alto
consiglio che il sapiente Pontefice ci mandò
per ben due volte : Lavorate e presto, ché
il bisogno è grande . Si, Beatissimo Padre,
in questo terzo anniversario di Vostra Esal-
tazione giuriamo che cadremo estinti prima,
che ci venga meno il coraggio inspiratoci
dalle Vostre parole .
PREGHIERE PEL SANTO PADRE.
Oltre alla promessa di concorrere secondo le
proprie forze alla salute delle anime, noi esor-
tiamo i nostri Cooperatori e Cooperatrici ad in-
nalzare pel Santo Padre speciali preghiere, so-
prattutto nel mentovato anniversario, che cade di
domenica . Pertanto
1° Nel mattino del 20 corrente ognuno ascolti
la santa Messa , e, potendo , faccia la santa Co-
munione, secondo la mente del Sommo Pontefice .
2° Alla sera si prenda parte alle sacre fun-
zioni che hanno luogo nella parrocchia od altra
chiesa, e con un Pater, Ave e Gloria si racco-
mandi a Gesù Sacramentato la persona e la causa
del suo Vicario in terra .
3° Si parli del Papa con grande rispetto, e si
diffondano più che si può le idee della suprema
sua Autorità, e della necessità di stare con Lui
uniti ; imperocché a quella guisa che nol tempo
del diluvio chi non fu con Noé andò perduto, così
chi non é col Papa farà eterno naufragio (i) .
LA CONFERENZA Al COOPERATORI EI TORINO
e la Benedizione ai Missionarii e alle Suore .
Il 20 dell' or passato gennaio, primo giorno
della novena del nostro glorioso Patrono s . Fran
cesco di Sales, si tenne nella Chiesa di Maria
Ausiliatrice in Torino la Conferenza ai Coope
ratori e alle Cooperatrici . Nella stessa occasione
si celebrò la commovente cerimonia della bene
dizione e dell'addio ai Missionaria e alle Suore,
che stavano per partire alla volta di Spagna e di
America . Ambedue le funzioni ebbero un esito
felicissimo e pel concorso di gente e per gli af
fetti, che suscitarono in tutti i cuori . Noi ne da-
remo contezza colle parole di due giornali di To-
rino, che ne pubblicarono relazioni amplissime .
(1) Nella Libreria Salesiana di Torino si vende un li-
bretto col titolo : Il più bel fiore . Contiene tra le altre
cose la biografia di Leone XIII, e il racconto della sua
Elezione . E un'operetta molto adattata a fare conoscere,
amare e venerare il Successore di Pietro .
Prezzo per ogni copia L . 0, 40 ; per ogni cento copie
L . 32 .
Estratto dall'Unità Cattolica .
Questo accreditatissimo giornale, nel suo n° 19
dell'anno corrente, in un articolo avente per titolo :
Potenza di un Prete Cattolico ed una commovente
funzione in Torino, dopo un proemio per noi
troppo onorevole, scrive così :
• Come avevamo annunziato nel n° 12 del no-
stro giornale, celebrossi nella sera di quel dì nel
Santuario di Valdocco la cara e toccante cerimo-
nia della benedizione e dell' ultimo addio di una
schiera di Salesiani e di Suore di Maria Ausilia-
trice, che stavano per far vela alla volta dell'A-
merica del Sud . Dodici Missionarii, schierati in
presbitero , e dieci Suore in un banco a parte,
attiravano gli sguardi di oltre a due mila persone,
sacerdoti e laici, signori e signore, Comunità re-
ligiose ed il fiore della nobiltà torinese, quasi
tutti Cooperatori e Cooperatrici della pia Società
Salesiana .
» Con un discorso di semplicità apostolica, ma
di rara eloquenza, D . Bosco tenne per circa mez-
z'ora sospeso dal suo labbro il numeroso uditorio .
Esordì egli coll'annunziare una speciale benedi-
zione del Santo Padre ai Cooperatori e Coopera-
trici e ai Missionarii raccolti in quell'ora . Passò
quindi a parlare dei Salesiani e delle Suore già
inviati nell'America negli anni addietro . Disse
del bene che, col divino aiuto, vi avevano sino
allora operato, e di 30 e più Case colà stabilite
a pro' di giovani pericolanti bene, del quale do-
vevano pur rallegrarsi molti de' suoi uditori ed
altre caritatevoli persone, per aver concorso ad
ottenerlo colle loro limosine . Espose poscia come
si stava trattando di propagare per la prima volta
il Vangelo nelle tribù dei Pampas, della Pata-
gonia, della Terra del Fuoco e delle isole adia-
centi, tratto di terreno non meno vasto che l'Eu-
ropa intiera ; che occorrevano perciò nuovi rinforzi
di operai evangelici, perché pare giunto finalmente
il tempo della misericordia di Dio per quei po-
poli infelici, i cui Capi medesimi, o Cacichi, do-
mandano oggidì religione e civiltà .
• Venuto poi a dire dei Missionari ivi presenti
e in procinto di partire, sei per la Spagna e sei
per l'America insieme colle dieci Suore, D . Bosco
fece rilevare come essi obbedivano al comando di
Gesù Cristo che disse : Euntes , docete omnes
gentes : praedicate Evangelium omni creaturae ;
comando divino, che per bocca del Romano Pon-
tefice si fece in ogni tempo e farassi sentire sino
alla consumazione dei secoli . Toccò alfine del sa-
crifizio che facevano quei giovani Sacerdoti, Ca-
techisti e Suore, abbandonando tutto per amor di
Gesù Cristo e delle anime da lui redente ; e, ri-
volto a'suoi ascoltanti, terminò il suo discorso
così : « Se questi nostri fratelli e sorelle, per
amor di Dio e del loro prossimo, espongono a
cimento la loro vita, deh ! miei rispettabili udi-
tori, non ricusate di fare ancora voi qualche sa-
crifizio per essi . Preghiamo che Dio li aiuti e li
consoli ; ma chi può li conforti eziandio colle sue
limosine . In questo modo coopererete anche voi
alla divina gloria e alla salute delle anime ; vi
renderete degni del centuplo che Dio promette

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ancor su questa terra a chi dà qualche cosa per
amor suo ; e, quello che meglio vale, porrete in
salvo l'anima vostra, secondo la grande sentenza
di S . Agostino : Animam salvasti, animam tuam
praedestinasti. »
» Sappiamo che le parole di D . Bosco non sono
cadute sopra sterile terreno ; perciocché i cari-
tatevoli Torinesi si mostrarono per lui e per la
sua Missione degni strumenti della divina pietà .
» Seguirono poscia alcuni mottetti maestrevol-
mente eseguiti dai giovani dell'Oratorio, il canto
di un magnifico Tantum ergo in musica e la be-
nedizione col Santissimo Sacramento impartita da
Don Bosco medesimo .
» Ma la parte più commovente della funzione
fu quando, lette le belle preghiere della Chiesa
sopra i sacri pellegrini, questi in presbitero pas-
sarono ad uno ad uno a salutare e ad abbracciare
per l'ultima volta i loro superiori, fratelli ed
amici . Chi non si sarebbe sentito il cuore andare
in sussulto in quell'ultimo addio ? Fu visto taluno
di quei coraggiosi a versare una furtiva lagrima,
quantunque la grazia , superando la natura, gli
facesse ben tosto ricomparire sulla fronte e nel
cuore la serenità e la calma . Non fu così di molti
spettatori e spettatrici . Piangevano come tanti pa-
dri e madri, fratelli e sorelle, che vedessero strap-
parsi dal seno i loro più cari, e li accompagna-
vano alle vetture con segni di profonda venerazione .
Anche le Suore , discese dal loro banco, ebbero
dalle signore Torinesi tali dimostrazioni di stima
e di affetto, che maggiori non si potevano imma-
ginare .
» Quelle pie signore e nobili matrone piega-
vano il ginocchio a terra, e colle lagrime agli
occhi domandavano di baciare loro la mano, come
a spose predilette di Gesù Cristo, e da lui pre-
scelte ad imitarlo e seguirlo nel suo divino apo-
stolato . Questi tratti di cristiana pietà vennero
a turbare non poco quelle buone religiose ; sicché
alcune delle più sensibili mescolarono le loro la-
grime con quelle delle loro divote ammiratrici .
» Chiudiamo questo articolo col tributare un
cordiale evviva a quei generosi Apostoli e a quelle
intrepide Vergini, che ci diedero un esempio di
sì splendida fede e di sì accesa carità ; un ap-
plauso dal più profondo dell'anima a quella Reli-
gione, che sa inspirare ed operare simili prodigi
di carità e di zelo, prova invincibile di sua ori-
gine celeste . »
Parole del Corriere di Torino .
L'Emporio Popolare , o Corriere di Torino,
altro buon diario cattolico, nel suo n ° 17, descritta
la Conferenza ed accennati alcuni punti del di-
scorso di Don Bosco , esce in queste fervide pa-
role
« Data la benedizione del SS . Sacramento, tutti
i Missionari sacerdoti e laici furono ammessi al
bacio della mano del Rev .do D . Bosco, che con
visibile commozione li benedisse, parlò con affetto
di padre e lasciò loro cari ricordi . Quindi tutti
diedero e ricevettero il bacio di pace dai sacer-
doti dell'Oratorio .
» Fu allora un momento di slancio e di emo-
zione : la gente si accalcava per vederli, essi pian-
gevano e baciavano
Le buone Suore rincan-
tucciate nel loro banco nascondevano le lagrime
abbondanti, che irrigavano il loro viso, e repri-
mevano i singhiozzi l . . . .
» A voi, che partite, addio! Quando l'Oceano
vi dividerà dalla patria, quando soli colla vostra
fede, sotto la sferza di un sole ardente, predi-
cherete la parola di Dio e non udrete più né sul
vostro, né sul labbro altrui l'armonioso sì del pa-
trio idioma, allora vi risovverrà di quest'ora piena
d'inenarrabili affetti e verserete una lagrima
Afferrate allora la vostra croce e piangete appiedi
di essa . . . . Vi sarà caro e confortante nel volon-
tario esilio quel pianto!
» Quando nelle vostre notti insonni sospirerete
il patrio lido e la terra natia, allora come in un
sogno v'apparirà la visione di quest'ora ! . . . Ri-
vedrete l'altare co' suoi cento ceri accesi, riudi-
rete le armonie maestose dell' organo, la figura
veneranda del vostro Don Bosco, sognerete i cari
visi dei parenti, degli amici e dei compagni
Oh non piangete allora, ché Iddio sarà vicino a
voi, coglierà le vostre lacrime, i vostri sospiri,
le vostre fatiche, e ve le renderà centuplicate colla
gloria eterna .
Allora ricordatevi poi anche di noi, e vi ri-
sovvenga che in questo giorno noi abbiamo pre-
gato, noi abbiamo pianto con voi! . . . »
NELLA PARTENZA DEI MISSIONARII SALESIANI
CANTO
Il bacio, non l' addio .
Fratelli all'opra ! Il saio ed il bordone
Stringete : altrove il Redentor vi chiama!
Correte baldi al periglioso agone .
Così dei vostri cuor l'ardente brama
Si compia, e fra i deserti in altre sfere
Largo sfogo abbia il cuor, che sente ed ama ;
E porti tra color, che, come fiere,
Vivon tra boschi, senza tè né legge,
Del ver, del giusto il lume ed il sapere .
Partite, e non v'arresti l'inclemensa
Dei nuovi climi, o l'uragan sul mare
Della via fra due Mondi incerta, immensa
E frenate la lagrima, che appare
Sul vostro ciglio e in noi pur desta il pianto,
Ché al cimento gli Eroi non deon tremare
E voi per Cristo già ne avete il vanto ;
Ché inermi senza dolo, né difesa,
Di Satana lo scettro avete infranto ;
E già di Cristo nella nuova Chiesa
Ministri, la sua legge e i suoi portenti
Il vostro labbro al mondo inter palesa .
E, lasciata la patria, al mare, ai venti,
Ad inospiti plaghe or vi affidate,
Pel gran conquisto di novelle genti .

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Ite felici ! Sulle vie calcate
Fiori immortali attutiran le spine,
Che l'inferno dovunque ha seminate .
Ite ! Noi sino all'ultimo confine
Dei mondi ognor vi seguirem col cuore,
Sì che nostre alme sien sempre vicine :
Ché per esse non conta il tempo le ore,
Né misura lo spazio a miglia i gradi,
Ma al lampo del pensier vivon d'amore .
E il bacio dei fratelli in voi diradi
La mestizia, che vela il vostro duolo,
Per l'abbandono dei miglior , sì radi !
E vi sovvenga, che quel bacio é solo
Segno d'affetto ; ma non è l'addio
Di chi si parte con opposto volo :
Ché lo scopo d'ogni uom credente e pio,
Nel gran viaggio dell'umana vita,
E la patria Comune, é il Cielo, è Dio,
Che tutti a un nuovo eterno amplesso invita .
progetti, che già da lungo tempo ideava, e che
nel mentre daranno maggiore sviluppo all' ardita
sua opera, varranno pure ad assicurarle maggiore
solidità e sempre migliore successo .
Eroi della Nigrizia, coraggio . Voi dalle infuo-
cate arene dell' Africa, e noi Salesiani dalle ge-
lide lande della Patagonia, diamo uno sguardo al
Figlio di Dio confitto in Croce, e l'esempio suo
ci sproni innanzi . Voi gridate : O Nigrizia o
morte ; e noi ripetiamo alla nostra volta : 0 Pa-
tagonia o morte . Siamo di parola . Il peggio che
ci possa accadere sarà di cogliere più presto la
palma dei forti, come ;tanti nostri fratelli .
Chiesa al Sacro Cuore di Gesù
in Roma .
CaV . RAIMONDO CùGIA DELITALA
Cooperatore Salesiano .
UNA SACRA CAROVANA ALLA VOLTA DELLA NIGRIZIA .
Dagli Annali dell'Associazione del Buon Pa-
store rileviamo che quell'intrepido Vescovo, caldo
di zelo apostolico più che le sabbie dell'Affrica,
dove egli spande il Vangelo e porta la civiltà,
l'Eccellentissimo Mons . Daniele Comboni, partì
ancor esso dall'Italia per la sua Nigrizia insieme
con vagii Catechisti e Suore degli Istituti di Ve-
rona . Fatto vela da Napoli il 27 novembre del-
l'anno decorso , egli co' suoi giungeva incolume
al Gran Cairo il 3 dicembre, per un viaggio di-
sastroso a causa del mare in burrasca . Fu colà
accolto con festa e giubilo dai Missionari e dalle
Suore di quella sua Stazione, e con onorifiche di-
mostrazioni sì dal Kedivé e sì dai principali Pa-
scià di Egitto, che apprezzano altamente l'opera
incivilitrice della sua Missione nel Centro dell'Af-
frica, e la promuovono con grazie e favori .
A Cairo il cinque e l'otto dicembre Monsignore
consecrava due suoi Sacerdoti ; il venticinque,
giorno del Santo Natale, metteva la prima pietra
di una chiesa ; e il ventotto nella Cappella delle
Suore dava il battesimo ad un Moretto di 10 anni
e ad una Moretta di 22 .
Il 30 poi dello stesso mese , in compagnia di
otto Missionarii e sette Religiose , il coraggioso
apostolo s'imbarcava a Suez, e per la via di Sua-
kin sul Mar Rosso e del deserto dei Bisciarin
arriverà a Berber . Qui, dopo che avrà preso il
necessario ristoro, la Sacra Carovana sarà levata
da un vapore, dal Vice-Re d'Egitto graziosamente
e gratuitamente offerto, che li trasporterà sino a
Chartum, dove calcolano di arrivare per la festa
della Purificazione di Maria .
Coll'aiuto di questo numeroso personale, che
entra ad operare nella Missione, quel grand'uomo,
superiore ad ogni encomio, spera di attuare quei
Fatta la spedizione dei Missionarii, dovremo
per l'avvenire rivolgere i nostri pensieri alla
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Roma e all'u-
nito Ospizio ; opera della quale già facemmo pa-
rola nel Bollettino di gennaio . Per questa volta
diciamo solo che stiamo pensando al modo di fare
meglio conoscere questa impresa in molte parti
del mondo, e di raccogliere convenientemente la
limosina, che speriamo dalla pietà dei fedeli . Nel
prossimo numero diremo i mezzi che avremo cre-
duti all'uopo più acconci ed opportuni .
LA FESTA DI S . FRANCESCO DI SALES
in Torino .
Crediamo che in molti luoghi, dove i nostri
Cooperatori e Cooperatrici sono già in buon nu-
mero, si sarà celebrata divotamente la festa del
glorioso nostro santo Patrono, non solamente in
privato, ma in pubblico eziandio, come si pra-
tico negli altri anni . In Torino poi il giorno 29
gennaio fu festeggiato colla solita pompa di ap-
parati, di sacre funzioni e di musiche ; e quan-
tunque giorno di lavoro, tuttavia alla Comunione
generale e alla Messa solenne, soprattutto poi nella
sera ai Vespri e al magnifico discorso recitato
dal T . Luigi Spandre, facondo oratore e già allievo
del nostro Oratorio, fu notato un soddisfacente
concorso di fedeli, in gran parte Cooperatori e
Cooperatrici della città, colle rispettive loro fa-
miglie .
Al lunedì poi si cantò una Messa solenne da
requiem, e si fece dai membri dell'Istituto e dai
giovanetti dell' Oratorio una quasi generale Co-
munione in suffragio dei Cooperatori e Coopera-
trici defunti .
Nutriamo quindi la più grande fiducia che san
Francesco di Sales abbia in quel giorno interce-
duto per noi, ed impetrate grazie speciali ai Sa-
lesiani e loro aiutanti , quella particolarmente di
sapersi fare tutto a tutti per guadagnare molte
anime a Dio .

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BIOGRAFIA
di Suor VIRGINIA MAGONE prima tra le Suore
di Maria Ausiliatrice morta in America .
Nel Bollettino di dicembre dell' anno passato .
accennando alla morte di Suor Virginia Magone,
prima tra le Suore di Maria Ausiliatrice volata
al Cielo dal suolo americano, noi lasciavamo tra-
vedere il desiderio di scriverne più a lungo . In-
tendiamo ora di darne qui una breve biografia a
comune edificazione . E ben ci pare che lo meriti
o la sua vita per tempissimo consacrata al Signore,
e soprattutto il grande sacrifizio che ella seppe
fare in sul fiore dell' età sua , coll' abbandonare
quanto aveva di più caro su questa terra, coll'e-
sporsi ad un viaggio pericolosissimo di parecchie
mila miglia, col recarsi in paesi lontanissimi e
sconosciuti, e ciò a solo fine di avere maggior
agio di guadagnare anime al suo celeste Sposo .
V' inseriremo ad un tempo tre lettere, che ella
scrisse dall'America alla Superiora generale delle
Suore di Maria Ausiliatrice ; lettere che nella
nativa loro semplicità svelano appieno il suo bel
cuore e l'indole sua candida e gioviale . Dividiamo
questi cenni biografici in due poriodi ; il primo
comprende la sua vita passata in Europa ; il se-
condo quella trascorsa in America .
Possano intanto queste poche pagine inspirare
a tutte le Suore di Maria Ausiliatrice un totale
distacco da ogni creata cosa, ed uno zelo ardente
per fare sempre meglio conoscere, amare e ser-
vire il loro Sposo Cristo Gesù, come praticò la
loro degna sorella ; servano ad eccitare in tutte
le Cooperatrici, madri e figlie, un vie maggiore
impegno per guadagnare ancor esse anime a Dio,
secondo le forze e condizion loro ; e sieno di sprone
eziandio a tutti i Salesiani e ai loro Cooperatori
per lavorare ognor più alacremente alla gloria di
Dio, a vantaggio della Chiesa, a salute della ci-
vile Società, e a non mostrarsi da meno di una
debole donzella, consuntasi per questo nobilissimo
fine .
PRIMO PERIODO .
Sua vita passata in Europa .
Nacque Virginia Magone da Giovanni e da Cat-
terina Saghezzi in Mornese il 30 maggio 1858 .
Nell' età di dodici anni rimasta orfana di padre,
la madre, donna di rare virtù e frequentissima
alla chiesa, consegnavala in educazione ad una
compagnia di giovani virtuose di quel paese, le
quali, col nome di Figlie dell'Immacolata e sotto
la regola di Sant' Angela Merici , vi menavano
vita ritirata, e si adoperavano ad allontanare dai
pericoli e trarre al bene le ragazze della parroc-
chia . Alla schola e alla direzione di queste mae-
stre la giovinetta Virginia si perfezionò nel leg-
gere, scrivere e far conti, ed imparò egregiamente
i più importanti lavori femminili . Riuscì pure
esperta ricamatrice ed abile fiorista .
La sua condotta morale fu affatto illibata . La
sua Superiora e quanti l'ebbero conosciuta a fondo
sono di avviso che, avendola ricevuta in casa an-
cora innocente, siasi ella conservata tale sino alla
morte . Tuttavia di un fallo lamentava sempre di
essersi resa colpevole ; se ne accusava e doman-
dava perdono senza posa . E quale fu mai questo
fallo ? Una bugia detta alla Superiora . In una
lettera scritta dall'America noi la vedremo chie-
derne ancora umilmente perdono . E questa una
prova ben certa di sua estrema delicatezza di co-
scienza, e di un ben fondato timor di Dio, che
le sarà stato di forte riparo contro ad altre colpe
più gravi .
La sua pietà verso Dio e la Santissima Ver-
gine era veramente singolare e tenerissima . Gia-
culatorie soavi ed infuocate le spuntavano sul labbro
frequentissimamente . Le aggradiva sopra tutte
quella cotanto famigliare alla Beata Catterina da
Racconigi : Jesus spes mea : Gesù speranza mia ;
e al pari di quell'inclita vergine, dopo averne letta
la vita, avrebbe voluto vedersi scolpite nel cuore
quelle dolcissime parole . Un giorno, dopo di aver
letto forse o udito a raccontare quello che, fatto
avevano santa Giovanna Francesca di Chantal e
la beata Margherita Alacoque , ella domandò al
proprio Direttore, che le permettesse di scriversi
sul braccio collo spillo o colla punta delle forbici
il caro nome di Gesù, come a perpetuo ricordo
di essere tutta sua . Ciò non le fu concesso, ed
ella se ne ricompensava con più frequenti sfoghi
di tenerissimo affetto . Seguendo una lodevole pra-
tica, introdotta fin dai suoi primordii nell'Istituto
di Maria Ausiliatrice, Suor Virginia in compa-
gnia delle sue sorelle o in ricreazione o nella sala
del lavoro pronunziava spesso delle pie aspira-
zioni e massime divote , colle quali ricordava a
se stessa e alle altre la presenza di Dio, la bre-
vità della vita, il nulla dei beni del mondo e le
eterne gioie del Paradiso . Il grido poi di Viva
Gesù, Viva ]Maria si può dire che fosse il miele
della sua bocca, e l'inno più soave ed armonioso
per le sue orecchie , poiché il ripeteva le cento
volte al giorno, e non si saziava mai .
Che diremo della sua divozione al Santissimo
Sacramento ? Era farle il più ambito dei favori
l'incaricarla o di scopare la chiesa, o di spolve-
rare i banchi, o di ornare l'altare, o di compiere
qualsiasi altro Uffizio presso al suo Sacramentato
Signore . Ma il suo gusto più squisito si era di
accostarsi a riceverlo nella santa Comunione, ciò
che faceva pressochè ogni giorno . A questo atto
ella portava tale un raccoglimento e sentimenti
di così esimia pietà, che la ti pareva un' angio-
letta in sembianze umane . Né questa divozione
le venne meno giammai . In una lettera, che scri-
veva dall'America, accennando alla casa delle Suore
minacciata dal vento , nella quale si conservava
la divina Eucaristia, la pia Virginia usciva in que-
ste espressioni : « Però ci consola il pensiero che
se la casa cade, noi resteremo di sotto insieme
con Gesù, e insieme con Gesù staremo molto bene
e andremo in Paradiso . » Non é quindi da ma-
ravigliare che una figlia di così candidi costumi
e di sì rara pietà venisse prescelta a contrarre le
sue nozze collo Sposo Celeste .
E qui giova dire alcune parole sull'origine del-

1.7 Page 7

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l'Istituto delle Suore di Maria Ausiliatrice, delle
quali la nostra Virginia fu una delle prime .
L'anno 1862 un virtuoso sacerdote di Mornese,
per nome D . Domenico Pestarino, nel vivo desi-
derio di bene impiegare la sua vita e le sue so-
stanze, portatosi in Torino, si presentava a Don
Bosco, e a lui si offeriva come suddito al proprio
Superiore . In appresso egli dava il suo nome alla
Pia Società di S . Francesco di Sales, e D . Bo-
sco, in vista del gran bene che faceva nel secolo,
volle che ei continuasse a vivere in sua patria .
Intenzione dello zelante sacerdote era di stabilire
nel suo paese qualche opera di pubblica utilità .
Per la qual cosa coll'assenso di D . Bosco, a cui
egli si sottometteva in tutto, pose le fondamenta
di un edifizio da destinarsi alla educazione della
gioventù . Compiuti i lavori, era comune deside-
rio di farne un collegio per fanciulli ; ma Iddio,
che aveva altre mire, permise che insorgesse tale
difficoltà da doverne soprassedere .
In quel frattempo D . Bosco, che aveva già aperto
in varai luoghi Collegi ed Oratorii per la cristiana
educazione dei giovanetti, riceveva da molte parti
domande pressanti che volesse provvedere ezian-
dio al benessere morale e religioso delle fanciulle .
Dopo averci pensato sopra per qualche tempo, egli
ne conferì con D . Pestarino, e di comune accordo
si prese la risoluzione di fare servire il nuovo
fabbricato non più ad un Collegio di giovanetti,
ma ad un Educatorio per le zitelle . A questo fine
furono chiamate ad abitarlo, colle poche loro edu-
cande, quelle virtuose Figlie dell'Immacolata, di
cui abbiamo di sopra fatta parola .
Ma i buoni pensieri si succedono gli uni agli
altri, e, se non sono respinti, formano come una
mirabile catena di grazie, con cui Iddio conduce
i suoi eletti alla eterna salute . Dopo alcun tempo,
dacché attendevano all' opera loro, quelle buone fi-
gliuole si sentirono il desiderio di costituirsi in-
sieme per tal modo , da poter attendere più fa-
cilmente alla cristiana educazione delle giovanette .
Il pio divisamento veniva dal Cielo, e D . Pesta-
rino e D . Bosco furono gli strumenti destinati
ad effettuarlo . ,Pertanto dopo averne parlato col
Rev. mo Monsignor Giuseppe Sciandra, Vescovo di
Acqui, ed avutone opportuni consigli, D . Bosco
ne compose regole secondo lo spirito della Chiesa
e i bisogni dei tempi, e nulla risparmiò per dare
vita a quel religioso Istituto, che la divina Prov-
videnza faceva sorgere come per incanto, metten-
dolo nelle sue mani .
Disposte le cose e fatti precedere alcuni giorni
di sacro ritiro, quelle buone Figlie in numero di
quattordici vestivano l'abito religioso il 5 di ago-
sto del 1872, e nel tempo stesso undici di esse,
già da lunga data preparate , emettevano i santi
voti di povertà, castità ed obbedienza con una
gioia indicibile . Così ebbero principio le Suore
di Maria Ausiliatrice , il cui scopo si é di fare
per le ragazze quanto i Salesiani fanno pei gio-
vanetti . Quantunque governate da una Superiora
generale e con leggi loro proprie, esse nondimeno
sono dipendenti dal Superiore della Società di san
Francesco di Sales , e alla presenza di lui o di
un sacerdote suo delegato fanno i loro voti a Dio
di tre in tre anni, od anche in perpetuo, se così
loro aggrada . Il sacerdote Pestarino fu il loro
primo Direttore (1) .
Ora ritornando alla nostra Virginia , la divota
cerimonia della vestizione e professione religiosa
delle sue maestre eccitò nel suo suore un vivo
desiderio di consacrarsi ancor essa al Signore .
Ne fece quindi domanda alla Superiora, che l'ac-
colse di buon grado, e dopo alcun tempo le diede
l'abito religioso . Non aveva che 15 anni ; laonde
per meglio maturare la sua vocazione ella ne passò
quasi due altri di prova, dopo i quali ebbe l'alta
ventura di stringersi a Gesù Cristo , prima per
tre anni, poscia in perpetuo .
Questo atto solenne fu da Suor Virginia consi-
derato sempre per uno dei più belli di stia vita,
e non mai lo ricordava senza darne nuove grazie
a Dio . « Non so concepire , andava talvolta di-
cendo, come il Signore mi abbia fatto una grazia
così grande . Quante buone figliuole non vi saranno
mai nel mondo! Eppure Gesù ve le haa lasciate,
e me tanto miserabile trasse via, per farmi sua
sposa . Oh ! Gesù mio, quanto foste mai buono con
me ! Siate per sempre benedetto . » In segno poi
di gratitudine verso di Lui ella da quel giorno
si sforzò di compiacerlo in tutto . Quindi come
un'ape industriosa osservava attentamente le Suore
più virtuose, e poi s'impegnava d'imitarle . Onde
meglio perfezionarsi nelle virtù mostravasi avi-
dissima della divina parola ; anzi di ciò non paga
occupava ogni ritaglio di tempo libero per leg-
gere libri divoti ed istruttivi, che le insegnassero
a farsi santa . Era suo pascolo diletto la lettura
della Vera Sposa di Gesù Cristo, ossia La Mo-
naca Santa del dottore sant'Alfonso ; lettura che
le tornò utilissima . Noi possiamo dire, senza tema
di errare, che non si trovò mai figlia ambiziosa,
la quale tanta cura mettesse nel togliersi lo mac-
chie dal viso, quanto la nostra giovane Suora ne
poneva nell' emendarsi dai più leggieri difetti .
Eccone qui un esempio .
Da principio, più per leggerezza che per va-
nità od amor proprio , Suor Virginia era solita
a scusarsi, quando o a torto o a ragione rice-
veva osservazioni . Volendo correggersene ad ogni
costo ; propose di non più dire parola in sua difesa,
avesse avuto pur anche tutte le ragioni del mondo ;
ma cio non ostante di tratto in tratto vi ricadeva .
Allora essa, provvistosi un quadernetto , prese a
scrivervi sopra le scuse, che le sfuggivano di bocca
lungo il giorno , e poi alla fine della settimana,
domandatane licenza , le leggeva pubblicamente
alle compagne, a fine di mortificarsi , e con tale
mezzo spronarsi viemaggiormente ad un' emenda
efficace . Al vedere le sue ricadute era colta ta-
lora dalla sfiducia ; ma appena se ne accorgeva si
rincorava dicendo : Non voglio mica perdermi di
coraggio, no . E inutile il dire che con questo zelo
(1) Questo egregio sacerdote, colmo di meriti per le
sue opere di zelo e di carità, il 15 maggio 1874, dopo
aver celebrata la santa Messa, veniva colto da violento
ed improvviso malore, che lo portava alla tomba in età
di anni 57 . Negli annali della Congregazione Salesiana e
dell'Istituto di Maria Ausiliatrice la sua memoria vivrà
imperitura .

1.8 Page 8

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e sante industrie ella diveniva in breve tempo una
religiosa esemplarissima, un vero specchio di virtù .
L'anno 1874 veniva aperta una nuova casa per
le Suore di Maria Ausiliatrice presso al nostro
Collegio di Borgo S . Martino , e colà con varie
altre fu pure destinata Suor Virginia . Malgrado
la pena che soffrire dovette nel dividersi per la
prima volta dall' amata sua Superiora, ella vi si
portò tuttavia con molto coraggio, pensando che
nel luogo assegnatole dall'ubbidienza avrebbe pur
sempre trovato il suo dolcissimo Sposo Gesù, che
le bastava per tutto . Non diciamo nulla delle virtù,
che ella fece risplendere nella nuova casa, ma
non possiamo tacere che apertosi colà un piccolo
laboratorio ed un intrattenimento festivo per le
ragazze del paese, Suor Virginia ne fu ben tosto
l'anima e la vita . Colle sue belle maniere, colla
sua carità sempre paziente, col vivo desiderio di
renderle o conservarle buone, ella seppe farsi
amare cotanto da quelle giovinette , che non si
sarebbero mai distaccate da lei . Ne udivano vo-
lentieri gli avvertimenti, ne ascoltavano con avi-
dità i graziosi racconti , ne imparavano le belle
lodi in onore della SS . Vergine . Per questo mezzo
s' innamorarono della virtù , e presero a menare
in famiglia e nel paese una vita molto edificante .
Spiegava poi ella uno zelo ammirabile, quando
conosceva che qualcuna delle più grandicelle tro
vavasi esposta o si esponeva a certi pericoli . Al-
lora la buona Suora la prendeva in disparte, e
poi, dall'una all'altra parola, facendo cadere bella-
mente il discorso sull'argomento, s'ingegnava di
suggerirle savii consigli , le faceva calde racco-
mandazioni, le raccontava esempi adattati ; in-
somma in si bel modo le si insinuava nell'animo,
che ne otteneva quanto bramava . Un giorno una
figlia in sui 17 anni, che frequentava l'Oratorio,
venne invitata da una compagna a recarsi ad una
festa da ballo, a cui aveva già promesso d'inter-
venire . - Non ci vado più , rispose la giovane .
- E perché ? domandò l' altra - Perché Suor
Virginia mi disse di non andarci, e me ne diede
delle buone ragioni . - Quali ragioni ti diede ?
- Tra le altre cose mi disse che dove si balla
tra figli e figlie il diavolo suona e ride ; che
Maria Vergine non andò mai a ballare, e che le
giovani più virtuose ed onorate non ci vanno mai .
- Se é così, conchiuse l'altra, non ci andrò nep-
pur io ; - e stettero a casa ambedue . Questo
fatto venne raccontato al Direttore del Collegio
di Borgo S . Martino, dalla madre di una di quelle
giovani, rallegrandosi con lui del bene che le Suor .
facevano alla sua figlia . Quanti altri fatti consi-
mili saranno mai avvenuti, che Dio solo conosce !
Non meno a cuore ella si prendeva la salute
della madre sua, di nn fratello e di una sorella,
che aveva lasciato nel mondo . Li raccomandava
ogni giorno al Signore, e non era mai che loro
scrivesse senza cho impreziosisse la sua lettera
coi più amorevoli avvisi . Soprattutto colla sorella
essa si espandeva in opportunissime raccomanda-
zioni . « Mia cara Fiorinda , le diceva talora, mi
sarebbe stato molto caro che il Signore avesse
fatta anche a te la grazia che fece a me, tiran-
doti via da cotesto mondaccio ; ma poiché da quanto
pare tu non ti senti chiamata di consacrarti a Lui ;
pazienza! Guarda almeno di non lasciarti ingan-
nare dal mondo ; sta ritirata ; confessati sovente ,
fuggi le cattive compagnie ; vivi insomma da buona
cristiana, affinché non potendo stare insieme su
questa terra possiamo riunirci un giorno nel bel
Paradiso . » Gli esempi e le parole di Suor Vir-
ginia influirono pur molto sulla condotta di sua
sorella, e sappiamo da fonte sicura che ella visse
sempre da buona giovinetta, ed ora da onestissima
donna .
Colle sante sue industrie di guadagnare anime
a Dio Suor Virginia rendevasi degna di un più
alto favore del Cielo .
Due drappelli di Salesiani nel 1875 e 1876 erano
partiti in Missione per l'America del Sud . Colà
giunti ed applicatisi in modo speciale alla istru-
zione dei poveri fanciulli italiani ed indigeni, essi
non tardarono a scorgere il bisogno di prendersi
cura eziandio delle giovanette più o meno abban-
donate . Ne scrissero pertanto a D . Bosco, il quale
nel 1877 decise di mandarvi eziandio alcune delle
Suore di Maria Ausiliatrice, scelte tra quelle che
ne facessero spontanea domanda . Tra le prime a
mostrarsi disposte, e a domandare di compiere il
doloroso sacrifizio, vi fu la nostra Virginia, la cui
partenza non veniva tuttavia fissata che per l'anno
seguente 1878 . Avvisatane qualche mese prima,
ella si applicò tosto a studiare la lingua spagnuola,
ed aspettava con ansietà il giorno di mettersi colle
altre al pericoloso viaggio .
Quel giorno venne finalmente, e allora Suor
Virginia, al pari di tutte le nove sue compagne,
provò per la prima volta quella pena, che non si
intende se non da chi ha un cuor sensibile e l'ha
già talora provata , la pena, vogliam dire , del
distacco da persone amate, cui non si ha più spe-
ranza di rivedere su questa terra . Nell' ultimo
addio ed abbraccio dato alla sua Superiora, che
l'amava qual madre, ella si sentì come schiantare
il cuore . Pianse a calde lagrime ; ma il suo pianto
ed il suo dolore non tardarono a calmarsi non ap-
pena la estrema commozione le diede tempo a ri-
flettere che era sposa di Gesù Cristo ; che il suo Dio
si trovava dappertutto ; e che l' avrebbe ricom-
pensata di ogni sacrifizio con gioie inesplicabili
in terra ed in Cielo . Con questi pensieri ella par-
tiva da Mornese il 30 dicembre 1878, e il 1 gen-
naio dell'anno seguente salpava dal porto di Ge-
nova, abbandonando con uno slancio ammirabile
questa sua terra natia, che non doveva più rivedere .
Chiuderemo questo primo periodo col qui ri-
portare la lettera, che ci scrisse la sua Superiora,
a cui domandavamo notizie per tessere questa
biografia . Nel numero seguente ne daremo il re-
sto, che sarà ricavato dalle relazioni ricevute dal-
l'America, e da tre lettere scritte di suo proprio
pugno, una delle quali dal suo letto di morte .
Nizza Monferrato, 17 dicembre 1880 .
MOLTO REVEReNDO SIGNORE,
Con molto piacere ho ricevuto la gentilissima
sua lettera, ed eccomi tosto a risponderle .
Troverà qui unite alcune lettere della nostra

1.9 Page 9

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Suor Virginia . Mi rincresce che mi si é smar-
rita l'ultima, che mi scrisse da letto, nella quale
mi diceva che stava preparandosi i gigli per la
sua ultima comparsa . . . . nel catafalco .
Del resto Lei può scrivere senza timore che
Suor Virginia fu sempre una buona figliuola, ob-
bediente, rispettosa, divota . Entrò in casa nostra
nel 1871 con intenzione di vivere con noi ritirata
dal mondo . Sebbene in una lettera parli di un
dispiacere che mi diede , fu quella una cosa da
nulla ; una bugia che mi ha detto, e che scoperta
servì per farla emendare per sempre . Vestì l'a-
bito nel 1872 ; il 14 giugno 1874 faceva i voti
triennali, e il 27 di agosto dell'anno dopo li e-
metteva perpetui (1) .
Io non mi fermo a dirle delle sue virtù, perché
la S . V . la conobbe abbastanza nella casa di Borgo
S . Martino ; ma posso accertarla che fu sempre
molto zelante del bene delle fanciulle . Mostrava
singolare attitudine per fare catechismi ed istruire
le povere giovinette, le quali tosto che la cono-
scevano le si affezionavano come ad una teneris-
sima sorella . Era eziandio molto delicata di co-
scienza, e teneva il suo cuore aperto colla Supe-
riora come figlia alla propria madre .
La domanda d' andare in America la fece da
Borgo S . Martino, e fu esaudita dopo alcun tempo,
mentre più non se l'aspettava . Quando si venne
alla partenza soffrì immensamente per dover ab-
bandonare i suoi cari ; ma fece generosamente il
sacrifizio per amor di Gesù . Quello che abbia fatto
in America, e quali sentimenti nutrisse colà, la
S . V . lo potrà ricavare dalle sue lettere .
Termino augurandole ogni bene par le prossime
feste natalizie e pel buon fine e capo d'anno . Oh!
sì, il celeste Bambino la consoli e protegga come
le desidera la sua povera ed umil .ma serva
Suor MaRIA MAZZARELLO .
STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
CAPO XXVI .
Ritorno di Pio IX a Roma - Ode - Un regalo
- Festa delle corone - Articolo di un gior-
nale cattolico - Lettera del Cardinale Anto-
nelli .
Un fatto nell'aprile del 1850 ci venne a riem-
piere il cuore di gaudio, e fu il ritorno di Pio IX
a Roma .
Fin dal 2 di luglio dell'anno innanzi i soldati
francesi avevano tolta la capitale del mondo cat-
tolico di mano ai Mazziniani, e il loro generale
Oudinot ne aveva mandate al Papa immediata-
mente le chiavi . Lasciato passare alcun tempo,
(1) La Casa-madre dell' Istituto delle Suore di Maria
Ausiliatrice l' anno 1878, per maggiore comodità, fu da
Mornese trasferita nell a città di Nizza Monferrato, sta-
zione sulla linea ferroviaria Alessandria-Cavallermag-
giore . Colà va pure annesso un Educatorio frequentato
da circa 70 giovinette .
perché si riordinassero alquanto le cose dai ribelli
sconvolte, l'esulante Pontefice deliberava di fare
ritorno tra il suo popolo diletto, che anelante lo
attendeva . Pertanto da Gaeta essendosi già re-
cato a Portici ed a Napoli, di qui egli prendeva le
mosse il 4 di aprile, e dopo un viaggio di otto giorni,
che fu per lui un glorioso trionfo, il 12 dello
stesso mese rimetteva il piede nell'alma Città, in
mezzo ad apparati, a feste ed acclamazioni così
cordiali o splendide, che nessun Sovrano e forse
nessun Papa aveva sino allora ricevute uguali .
Né solo Roma, ma il mondo intero ne esultò . Dal
canto nostro, quando D . Bosco ci raccontò il fau-
sto avvenimento, ne provammo sì grande conso-
lazione da versarne giocondissime lagrime .
Un'ode stupenda si pubblicava in quei giorni a
Roma per celebrare questo fatto memorando . Aven-
done trovata copia , vogliamo arricchirne queste
nostre pagine . Eccone il tenore .
Ei ritornò . . . . di Roma
S'eleva fino al ciel plaudente grido . . .
Il Tevere orgoglioso
Al mar vicino rivolgendo l'onde,
Ei ritornò . . . . risponde . . . .
Il Tago, il Gariglian, la Senna, il Reno
La fronte innalzan dal nativo seno ;
E i lieti accenti ripetendo a gara
Dall'uno all'altro polo
Un eco, un eco solo
Annunzia al mondo intiero
Ritornò a Roma il Successor di Piero!
Non di catene cinti
Miseri schiavi ingombrano la via,
Il trionfai carro seguitando vinti . . . .
Un Angelo del Cielo lo precede
Intorno van, facendogli corona,
La carità, la fede,
La speranza divina,
Che come eterna pianta
Nacque a pié della Croce sacrosanta !
Silenzio ! . . . Udite l . . . Il religioso canto
Nell'antica Basilica risuona,
Qual dolce mormorio,
Che fanno degli Arcangeli le piume,
Quando il trono circondano d'Iddio !
Tace il concorso immenso
Il Pontefice Augusto,
Fra nuvole d'incenso,
Umido il ciglio, timido cammina,
E di Pietro alla tomba s'avvicina . . . .
La triplice corona
Che leggi all'orbe impone,
Dell'ara al pié depone ;
La sacra fronte inchina,
Mentre del sole un raggio,
Per la cupola immensa penetrando,
Qual iride di pace e di speranza,
Al volto aggiunge maestà divina !
Salve, Eletto di Dio !
Salva dell'almo Ciel sublime dono !
Salve, clemente, pio,
Sereno contrastando il fatto rio,
Più grande ancor che sull'eccelso trono
Vieni, o Padre ! dall'alto Vaticano

1.10 Page 10

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Tendi la sacra mano . . .
in quella occasione una festa particolare a per-
In umil contegno
petua ricordanza del fatto (1) .
La terra aspetta il venerando segno ;
E di Sionne il cantico intronando,
Era pertanto la domenica 21 luglio . Alla sera
tutti i giovani degli Oratorii si radunarono in
Ripeta il mondo inticro :
Ritornò a Roma il Successor di Piero .
j quello di S . Francesco di Sales siccome primario .
Sebbene un buon numero rimanesse fuori della
Intorno a quel tempo medesimo l'angelico Pio Cappella, tuttavia questa n' era gremita . Il chia-
rissimo Padre Barrera della Dottrina Cristiana,
porgeva a noi novella occasione di grande esul-
tanza . I nostri lettori ricorderanno che quand'E- oratore di alto grido, faceva un bellissimo discorso
gli ricevette in esiglio il nostro piccolo obolo di di opportunità . Il modo chiaro e dignitoso, le te-
nere espressioni, con cui egli parlò del supremo
L . 33 lo mise in disparte per farne a suo tempo,
come Ei disse, un uso particolare . Durante il suo Pastore della Chiesa, trassero l'attenzione dei gio-
soggiorno in Gaeta il Santo Padre aveva parlato vani uditori, e li commossero profondamente . Tra
le altre cose egli ci diceva : « Sapete, o giovani,
più volte della nostra offerta, e con alta compia-
cenza l'aveva mostrata ad alcuni viaggiatori, che
perché Pio IX vi mandò questo regalo ? Vel dirò
io : Pio IX è tutto tenerezza per la gioventù, ed
si erano recati ad ossequiarlo . Or benc, un dì
Egli chiamò a sé l'Eminentissimo Cardinale An- ancor prima che fosse Papa si occupava in più
tonelli, prese quella piccola somma , vi aggiunse guise per istruirla, educarla, avviarla alla virtù .
quanto occorreva e gli disse : « Mandate a com-
Egli vi mandò una corona, perché ancor semplice
secolare era grandemente divoto di Maria San-
perare con questo denaro altrettante corone . » Fu
tissima . Io, io stesso lo vidi più volte in pubblico
tosto eseguito l'ordine, e se ne comperarono ben
60 dozzine . riposte in due grossi pacchi . Avutele
a sé, Pio IX le benedisse, e di propria mano le
e
ed in privato a dare segni non ordinaria di di-
vozione verso la gran Madre di . Dio . »
Finita la predica e impartita la benedizione col
consegnò alla prelodata Eminenza dicendo : a Que- Venerabile, i giovani l'uno dietro all'altro passa-
ste corone si mandino agli artigiauelli del prete
rono in fila dinanzi all'altare, e ciascuno riceveva
Bosco, e sia questo un segno dell'amor di Padre
verso i suoi figli . » Ricevuto l'augusto comando,
una corona dalle mani del Canonico Giuseppe Or-
talda (2), che ne faceva la distribuzione, assistito dal
l'Eminentissimo Antonelli spediva quel regalo al
Teologo Simonino e dal suddetto Padre Barrera .
Nunzio Apostolico in Torino , accompagnandolo
colla lettera seguente
j Coi giovanetti trovavansi eziandio parecchi sacer-
doti ed altri addetti all'Oratorio ; ed era spetta-
ILLúSTR . mO E ReV .° SIGNORE,
colo edificante il vederli accostarsi tutti con ve-
Memore di quanto partecipava a V . S . Ill . ma e
Rev ." col mio dispaccio del 14 maggio dell'anno
scorso, Le rimetto per mezzo del Console Gene-
rale Pontificio in Genova due pacchi di corone
benedette da Sua Santità, da distribuirsi ai buoni
artigianelli del sacerdote Bosco .
Avrei voluto prima d'ora dare effetto a questa
dimostrazione del Santo Padre, se la moltiplicità
e la gravezza degli affari me ne avesse dato agio .
Ella si compiaccia di far gradine il dono per
l'alta sua provenienza, e con sensi della più di-
stinta stima mi confermo
Di V . S . Ill.ma e Rev .'na
Portici, 2 aprile 1850 .
G . Card . ANTONELLI .
Chi rifletta che il Papa è la persona più grande
e più veneranda che . esista in sulla terra ; chi
osservi agli affari sterminati e di gravissimo mo-
mento, che Pio IX aveva in quei giorni tra mano,
non tarderà a riconoscere che questa sua solleci-
tudine per noi era di un valore impareggiabile .
Per la qual cosa quando Don Bosco ci annunziò
che l' amabilissimo Pontefice , prima di lasciare
il suo esiglio, non solamente erasi ricordato della
nostra pochezza, ma ci aveva mandato un regalo,
il nostro cuore trasalì di gioia, e * ci tardava mille
anni di esserne a parte . Ben ponderata la sin-
golarità della cosa, D . Bosco giudicò di distri-
buirci quelle corone in modo solenne, celebrando
(1) Il fatto venne ancora ricordato colla pubblicazione
di un libretto coli questo titolo : Breve ragguaglio della
festa fattasi nel distribuire il regalo di Pio IX ai gio-
vani degli Oratorii di Torino . - Torino 1850 . tipografia
Eredi Botta .
(2) Il Canonico Giuseppe Ortalda, illustre membro del
Capitolo metropolitano di Torino, nato in S . Sebastiano
di Po nel 1814, e morto ivi nel 26 di settembre del-
l'anno testò decorso, fu sempre affezionatissimo al nostro
Oratorio e suo difensore . Nei suoi primordii di rado vi si
faceva una funzione un po' solenne, a cui egli non pren-
desse parte . Noi vorremmo tesserne qui una breve biografia,
ma noti cel consentono i brevi limiti di una nota . Diciamo
solo che per iscienza ed operosità di zelo pochi ecclesia-
stici lo pareggiarono . In prova della vasta sua erudizione
ci basti il ricordare che egli f'u perito nelle lingue Ebrai-
ca, Greca, Latina e Tedesca ; laureato in Sacra Teologia
nella Regia Università sin dal 1835 ; aggregato nel 1839
al Collegio Teologico ; versatissimo nella Sacra Scrittura
da esserne profondo espositore ; e . ciò che vale per tutto,
nel 1816, per la morte del Can . Pietro Riberi, essendosi
resa vacante la Prebenda Teologale nel Capitolo Tori-
nese, l'Ortalda in età di soli 32 anni se ne presentava al
concorso con un competitore valente, quale si era il Ca-
nonico Lorenzo Gastaldi, oggidì Arcivescovo di Torino,
e sopra di lui ne colse la palma . - A dire poi del suo
operosissimo zelo pel bene della Religione occorrerebbero
grossi volumi . Egli promosse la collezione e diffusione
dei Buoni Libri e poscia la Biblioteca Ecclesiastica, che
durò per varai anni . Fu Direttore dell'Opera della Pro-
pagazione della Fee le, e la fece così ben fiorire, che To-
rino emulò talora le pr i ncipali città della Francia . A be-
neficio delle sacre Missioni promosse lotterie, e fin dal
1860 pubblicò e diresse un ottimo periodico settimanale
intitolato : M useo delle Missioni Cattoliche . Citi non ba-
stando ancora ad appagare il suo zelo, egli fondò le così
dette Scuole Apostoliche, allo scopo di raccogliere poveri
ragazzi, che mostrassero buone disposizioni alla carriera
apostolica . e formarne buoni sacerdoti e banditori del
Vangelo . Quest'opera gli costò molte fatiche, ed in que-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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nerazione , e stimarsi fortunati di possedere un
oggetto, regalato dal Vicario di Gesù Cristo . Stante
l'immenso numero degli accorsi, non furono suf-
ficienti le corone venute dal Papa . Quindi se ne
dovettero provvedere parecchie centinaia in To-
rino, e distribuirle colle altre , per non lasciare
alcun malcontento .
Fatta la distribuzione ed usciti di chiesa, un
giovane si presentò dinanzi ai sacri Ministri, cir-
condati da parecchi distinti personaggi, e a nome
dei suoi compagni prese a dire
Illustrissimi Signori,
« Se fosse un Principe, un Re, un Imperatore,
che volgendo uno sguardo benigno sopra alcuno
dei suoi sudditi si degnasse di fargli un dono,
sarebbe favore grande da rendere compiutamente
pago e glorioso il suddito fortunato .
Che poi il Successore del Principe degli Apo-
stoli, il Capo della Cattolica Religione, il Vicario
di G . Cristo, dal mezzo delle molteplici cure, cui
deve attendere nel reggere e governare l'universo
inondo cattolico, rivolga un pensiero verso di noi
poveri artigianelli , questa , -ah sì ! questa é de-
gnazione sì grande, che ci rende altamente con-
fusi, e nella nostra umiliazione siamo solo capaci
di parlare cogli affetti della gratitudine .
Ma se mai nella pochezza nostra potessimo far
giugnere le nostre parole all'orecchio di sì buon
Padre, coraggiosi vorremmo dare uno sfogo al
nostro cuore con dire : Beatissimo Padre, noi
comprendiamo l'alta provenienza e la grandezza
del dono che ci avete fatto, e conosciamo in pari
tempo il dovere di gratitudine che ci stringe . Ma
come mai possiamo adempirlo? Coi mezzi di for-
tuna ? No, questo noi non possiamo, e nemmeno voi
tali cose ambite . Forse con elegante discorso ?
Noi non siamo da tanto . Ah ! sappiamo ben noi,
o Beatissimo Padre, ciò che voi volete .
E l'amor di padre che vi spinse a ricordarvi
di noi, e noi come figli affezionati conserveremo
tutto il nostro amore per Voi e per quel Dio, di
cui in terra siete rappresentante . Nè giammai il
nostro labbro si schiuda a profferire parola che
possa tornare discara a tale benefattore ; ne giam-
mai il cuor nostro concepisca un pensiero indegno
della bontà di un si tenero padre .
Il desiderio che noi tendiamo alla virtù vi spinse
a ricordarvi di noi : e noi vi accertiamo che stret-
tamente uniti a quella divina Religione, di cui
siete Capo supremo, noi sapremo sostenerla, of-
ferendoci pronti a perdere qualsiasi cosa, fosse
anche la vita, anziché rimanerne per un solo mo-
mento separati .
Del resto lasciando alla sublime sapienza di Vo-
stra Santità a supplire all'insufficienza nostra, di-
ciamo unanimi che riconoscendo in Voi il Succes-
sti ultimi tempi anche dispiaceri non pochi per parte di
taluno, che pretendeva levargliela di mano . Queste dolo-
rose prove, da lui sostenute sempre di lieto umore e con
costanza e magnanimità ammirabile, non erano ancora
intieramente cessate, quando colto da fatal morbo e mu-
nito di tutti i religiosi conforti egli veniva chiamato colà,
dove la virtù non è più nè invisa nè offesa , ma eterna-
mente applaudita e glorificata.
sore del Principe degli Apostoli , il Capo della
Cattolica ed unica vera Religione, a cui chi ri-
cusa di essere unito perisce eternamente, suppli-
chiamo la Santità Vostra che si voglia degnare
di aggiungere un nuovo beneficio, coll'impartire a
noi, vostri umili figli, l'apostolica benedizione .
In simile guisa noi, sempre memori di questo
avventuroso giorno, in tutto il viver nostro ser-
beremo caro un sì bel dono, e nell'ultimo respiro
ci sarà dolce il dire : Il Vicario di Gesti Cristo,
il grande Pio IX, usando un tratto dell'immensa
stia bontà, mi ha regalato una corona con appeso
un crocifisso, quale per l'ultima volta divotamente
baciando, spiro l'anima mia in pace.
Voi intanto, illustrissimi Signori, sc in qualche
modo poteste far giungere questi nostri sentimenti
al supremo nostro Gerarca, vi saremmo sempre
mai riconoscenti dinanzi a Dio e dinanzi agli no-
mini, rendendovi grazie le più cordiali e perenni . »
Proferite queste parole, alcuni giovani offeri-
vano un mazzetto di fiori ed altri festosamente
cantavano :
Degnatevi d'accogliere
Questo d'amor tributo .
A onor nostro indicibile,
Signori, a voi dovuto .
Sulla prima alba al sonito
Dol bronzo mattutino,
Nel povero giardino,
Raccolto abbiam per voi .
Per voi, che in dì festevole,
Sacro al buon cuor di Pio,
A noi degnaste porgere
Quant'Ei ne fece invio .
Pel che serbiam durevole
Di lui memoria, e il cuore
Rispondagli in amore,
Gli serbi pura tè .
Finito il canto, da tutte le parti risuonarono
prolungati e festevoli EVVIVA Pio IX, evviva IL
VICaRIO Di Gesù' CRISTO !
La festa delle corone levò in Torino non lieve
rumore . Dappertutto se ne parlava, portando a
cielo la bontà di Pio IX , e prendendosi in vie
maggiore stima gli Oratorii festivi , siccome da
lui favoriti e benedetti . Anche i giornali se ne
occuparono ; ed uno dei pili accreditati ne pub-
blicava un articolo così ben concepito, che man-
cheremmo al dovere di storici, se qui non lo ri-
portassimo . Eccolo pertanto .
« Un nuovo tratto, così l'Armonia del -90 lu-
glio 1850, un nuovo tratto di generosità venne a ri-
velare al mondo essere tuttavia costante quel cuore
già tanto acclamato del Vicario di Gesù Cristo .
Fu questo il dono che faceva distribuire a' gio-
vinetti dei tre Oratorii di questa capitale . Vo-
gliamo sperare che alcuni cenni a questo riguardo
non riusciranno discari a' leggitori .
« E oggimai noto a tutti come alcuni zelanti
sacerdoti vanno rinnovando tra noi gli esempi dei
Vincenzi de' Paoli e dei Geronimi Emiliani . Si
pigliano a levare dai pericoli delle strade e delle
piazze tutti que' giovanetti che, abbandonati a se

2.2 Page 12

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stessi, consumerebbero inutilmente, per non dir
malamente, il dì festivo : li radunano in luogo ri-
parato per istruirli nelle verità religiose, nelle
cose più necessarie al vivere socievole, ed intrat-
tenerli quel dì in onesti divertimenti . Quest'opera
caritatevole, che moveva da tenuissimi principii,
fu così benedetta dal Signore che ora grandeggia .
Non conta ancora due lustri di vita, e già novera
più di un migliaio di giovanetti che assiduamente
vi accorrono . Un luogo solo non bastando più a
dare ricetto a tutti, tre vennero aperti ne' punti
principali della città . I1 Senato del Regno, dietro
unanime deliberazione, instava presso il governo
del Re, affinché sostenesse un'istituzione così be-
nemerita della religione e della società . Il Muni-
cipio delegava un'apposita Commissione per rico-
noscere il bene che si operava e coadiuvarlo .
Finalmente lo stesso Sommo Gerarca Pio IX,
dall'alto d el suo trono pontificale, rivolgendo l'oc-
chio paterno alle piccole non meno che alle grandi
opere di benefìcenza cristiana, si compiaceva di
benedirla e promuoverla nella maniera seguente .
Quando questo glorioso Successore di s . Pietro
esulava in Gaeta, i buoni fedeli , ad imitazione
di quanto operavano i primitivi cristiani verso del
Principe degli Apostoli, andavano a gara non solo
nell' innalzare fervide preci all'Altissimo, affinché
gli alleviasse le fatiche , addolcisse le pene del-
l' esilio, e presto lo ridonasse alla sua sede, ma
inoltre vedevano secondo le loro forze di concor-
rere a fornirgli que' mezzi materiali, che erano
indispensabili per condurre vita meno dura in
terra non sua . Tra questi non furono degli ultimi
i giovani dei tre Oratorii di Torino .Depond
il loro obolo nelle mani del sacerdote Don Gio-
vanni Bosco (tale è il nome del zelante Ecclesia-
stico che dirige quest'opera) ne lo pregavano lo
facesse umiliare al Santo Padre per mezzo di S . E .
il Nunzio Apostolico .
Nella tenue ma generosa offerta Pio IX, ad
imitazione di Lui che rappresenta in terra, vide
i due denari della vedova evangelica, e disse
Questo dono é troppo prezioso perché si abbia a
consumare come gli altri : vuol esser tenuto quale
una cara memoria : ed in ciò dire vi scriveva so-
pra il nome de' donatori e lo poneva in serbo .
Ritornato sott'occhio il dono in epoca meno trista,
mandava ordine si acquistassero due grossi pac-
chi di corone, portanti appesa una crocetta, o
queste benedette di sua mano inviava al prelodato
sacerdote, affinché fossero distribuite a' giovanetti
degli Oratorii .
« Veniva tale funzione fissata la domenica testé
passata 21 luglio, e nell'Oratorio centrale situato
nella regione di Valdocco .
Come tutti furono radunati, il benemerito Pa-
dre Barera, con quel suo chiaro e fervido dire
che illumina le menti e rapisce i cuori, li in-
tratteneva intorno al prezioso dono . Pigliava le
mosse accennando al fatto biblico del giovine Da-
niello e compagni, i quali a fronte di tutte le
arti di seduzione adoperate con loro alla corte del
re babilonese , vollero rimanersi fedeli alla reli-
gione e leggi de' padri loro, e n'ebboro perciò da
Dio un premio temporale, come saggio ed arra
dell'eterno . « Così voi, proseguiva, coll'esservi ser-
bati fedeli alla religione di G . C ., devoti al suo
Vicario non solo nella prospera, ma ancora nel-
l' avversa sorte, chiudendo l'orecchio ai detti di
que' sedotti e seduttori, che intendevano a consi-
gliarvi diversamente, vi meritaste questa dolcis-
sima caparra, che vi manda il Redentore per mezzo
del suo Vicegerente . » Entrava poi a ragionare del
dono toccando di volo, come gli antichi Romani
usavano incoronare di quercia quei, che con qual-
che azione eroica si erano segnalati nel porgere
aiuto o scampo a' concittadini, e mostrava come
Pio 1X, regalandoli di quella corona, mirava ad
incoronare la fortezza da loro spiegata ; vedessero
di tenerla in sommo pregio, di valersene, onde
pigliare animo in ogni sorta di combattimenti che
loro toccasse di sostenere per la causa di Dio
rimirando la crocetta che portava appesa ricor-
dassero come solamente il patire con Cristo apre
la via alla gloria da lui meritataci .
« La brevità di un articolo non ci permette
di tenere dietro alle moltissime cese da lui di-
scorse, segnatamente allora quando entrava a trat-
tare del tema suo prediletto , la divozione alla
Divina Madre, e, per invogliarli ad amarla vie-
meglio , loro ricordava l' esempio dell' adorato
Pontefice, il quale fin dagli anni più teneri Le era
vissuto divotissimo .
« Tenero spettacolo era mirar tanti giovani pen-
dere attentissimi dal labbro del facondo dicitore,
e bevere avidamente ogni parola ; sensibilissima
era la commozione, che un tal dire destava in
que' vergini cuori, massime allorché toccando l'o-
ratore del modo, col quale essi dovevano rispon-
dere a tanta premura del Santo Padre, lor diceva
«Amor si paga con amore : pensate ora all'amore
che vi portò Pio IX, mentre fra tanti figliuoli,
che novera di dove nasce fin dove tramonta il
sole, fra tante occupazioni che assediano conti-
nuamente quel cuore, pensò a voi, operò per voi
vedete perciò di amarlo, ma di amarlo tanto ! ché
chi é con lui è con Cristo ; promettete perciò, giu-
rategli fedeltà, amore sino alla morte . » Se a tali
detti rimaneva muto il labbro di quei giovanetti,
parlava però eloquentemente il loro volto infiam-
mato, lo sguardo , le lagrime, che a non pochi
cadevan dagli occhi, talché ognuno poteva accer-
tarsi essere il Sommo Pio ardentemente riamato
da que' cuori . Appena finito il sermone, in rico-
noscenza si facevano pregare ad alta voce Gesù
Sacramentato pel Sommo Pontefice , poi pel So-
vrano e Reale Famiglia e per tntti i sudditi loro .
Impartitasi la benedizione del Venerabile, riceve-
vano a' pié dell' Altare la corona regalata da
Pio IX . Bello era il veder come avutala non fini-
vano mai di baciarla e stringerla al cuore .
« Usciti dal Tempio, un drappello di milizia
cittadina, allevata nello stesso Oratorio, la quale
aveva presieduto al buon ordine della funzione,
eseguiva alcune evoluzioni militari : un coro di
giovani scioglieva col canto un inno di grazie al-
l'immortale Pontefice, mentre il resto faceva echeg-
giar l'aere di lieti evviva, e portava alle stelle
il nome venerato del Vicario di Gesù Cristo .
« Così chiudevasi una lietissima festa di fami-

2.3 Page 13

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glia, promossa dal Padre dei credenti . Le molte
persone ecclesiastiche e secolari accorse ad essere
spettatrici, vedendo la religione sì profondamente
radicata in quei teneri cuori, bene auguravano di
lei, ed a noi, che eravamo tra quelle, pareva ve-
der avverato il verso del salmo : Ex ore infan-
tium et lactentium perfecisti laudem propter
inimícos tuos, ut destruas inimicum et ultorem . »
Fin qui l'egregio periodico .
Qualche tempo dopo alla festa delle corone, Don
Bosco, per mezzo del Cardinale Antonelli, man-
dava i suoi e i nostri figliali ringraziamenti al
Santo Padre per l'inviato regalo, e vi univa la
relazione di detta festa . Sua Eminenza, informa-
tone Pio IX, ne comunicava ben tosto l'alta sod-
disfazione a D . Bosco medesimo, e gliene rendeva
pur grazie con questa benevolissima lettera
Illustrissimo Signore,
Rassegnai ai Santo Padre il contenuto del fo-
glio di V . S . IIL ma del 28 del p . p . mese, col
quale esprimeva i sensi di grato animo da Lei
concepiti e dai suoi alunni per l'invio delle co-
rone benedette . La Santità Sua ne provò uni vera
soddisfazione, e si augura che i giovanetti alle
sue cure affidati proseguano nel sentiero della
virtù .
Accolse poi benignamente l'istanza che Ella mi
compiegava, e la medesima é già in corso .
Ho ricevuto gli esemplari inviatimi del libretto
pubblicatosi in occasione dell'invio medesimo, e
la ringrazio di tal pensiero . Speriamo che il Si-
gnore, mosso ancora dalle orazioni che incessan-
temente si porgono negli Oratorii da Lei diretti,
si degni concedere alla Chiesa giorni più felici .
Con questa fiducia ho il piacere di confermarle
la mia distinta stima
Di V . S . Ill .ma
Roma, 13 settembre 185 0 .
Aff.mo per servirla
GIACOMO Card . ANTONELLI .
Sono questi ben chiari argomenti della smisu-
rata bontà dell'augusto Pontefice e dell'Eminen-
tissimo suo Segretario verso D . Bosco e verso i
suoi giovanetti .
Così lo Stato e la Chiesa fin d'allora esterna-
vano il proprio gradimento ad un'opera, che mo-
strava di riuscire altamente vantaggiosa alla So-
cietà civile ed alla Religione cattolica .
D . GAUDENZIO
IV .
Un povero prigioniero - Consiglio in famiglia -
Un caso che non è caso - Libertà improvvisa.
I giorni intanto correvano assai tristi pel
povero Matteo . Per ubbidire ai severi ordini de'
suoi, egli non dovea mai uscire di casa, se non
al mattino, pochi momenti, e sempre accompagnato
e poi ritiravisi in camera, ove leggeva libri, che
lo dovessero distrarre, e dopo mettere in carta le
impressioni ricevute . Così ne'primi giorni ; ma poi
la sua condizione diventò proprio degna di tutta la
nostra compassione . Dalla mattina alla sera sempre
rinchiuso . Devo scriverlo con un po' di rossore,
ancorchè sappia che la verità sia qui dolorosa,
che il sig . Francesco , e qui non mi sento il co-
raggio di chiamarlo padre, per riuscire più fa-
cilmente nell' impresa nefanda, non dubitò di farsi
venire a bella posta certi giornali, che avrebbero
potuto rovinare qualunque anima, anche più ro-
busta nella pietà, se il povero Matteo li avesse
non che letti, ma guardati . Alcuni erano chia-
mati letterari, altri puramente politici, altri poi
avevano certe appendici, che portavano proprio
la misura colma . Non mancarono i giornali con
tremende incisioni, che dovevano divertire il suo
animo in quella vera sua solitudine . Tutti gli al-
tri libri erano scomparsi ; anche quello che gli
era stato regalato nel dì fortunato della sua
prima comunione . Che farà ora il povero prigio-
niero?
Si ricordò allora del piccolo Stanislao Kostka,
quando, quasi della sua età, andato agli studii a
Vienna, cadde nelle mani di un vero sparviere,
che cercò ogni via per farlo pervertire, e dei
mezzi che egli adoperava . Disse a se stesso : Po-
vero Matteo, coraggio e perseveranza . Santo Sta-
nislao riuscì vittorioso colla preghiera e colla pa-
zienza, e tu pure un dì vedrai i tuoi parenti
amorevoli per te, se ti armerai di queste mede-
sime virtù . Diede qualche volta in sulle prime
un'occhiata a quell' immondo cumulo di giorna-
lacci, e poi conosciuta la rea loro natura, non si
sentì per essi più altro che odio e paura . Non
sarà mai, diceva, che io impieghi il mio tempo,
e rivolga i miei occhi in così perniciosa opera .
Pregherò molto tempo della giornata, e l'altro tempo
io occuperò a scrivere ed a meditare la mia di-
sgrazia . Un bel dì il Signore impietosito del mio
stato, chi sa che non mi ridoni all' amore de'
miei . Qualche volta ci veniva la madre a dargli
l'assalto, per rimuoverlo dalla sua deliberazione, ed
a minacciarlo della sua indignazione, se non vo-
leva arrendersi a' suoi desiderii ; ma ciò capitò
solamente in sui primi giorni della prova, e poi
facendo violenza all'affetto suo materno, l'abban-
donò interamente . Quante lacrime però versava
in secreto ! Più d' una volta dimenticandosi delle
sue promesse, andava ad origliare all' uscio della
camera, che serviva proprio di carcere al figlio,
e stava là come inchiodata a sentire che mai egli
facesse ; ed or dalla fessura ed or dalla toppa cer-
cando di vederlo, lo stava contemplando in silen-
zio delle ore . Povera donna ! Avrebbe voluto
abbracciarlo, ricondurlo al padre, implorare essa
stessa la fatale licenza ; ma poi diventando fiera
per la fermezza del figlio, e credendosi offesa dalla
sua ostinazione, se ne andava, incolpando sé di
soverchia leggerezza . Al vederlo però calmo, se-
reno, rassegnato, ora pregare, ora scrivere, non
sapeva credere ai suoi occhi medesimi . Spesso
diceva : Povero figlio ! dovrà forse patir tanto

2.4 Page 14

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da questa vessazione ! Ma incolpi se stesso . Per-
ché non volere cedere alla volontà dei suoi geni-
tori ? Perché privarci della consolazione della sua
presenza ? Perché volersi rendere religioso a di-
spetto nostro ? - Ma subito dopo, la pietà antica,
e vogliam pur dire la presente, le faceva soggiun-
gere : Se Dio proprio lo chiamasse, tu oseresti
contradirgli ? Quante volte hai sentito a ripetere,
che Dio punisce i genitori, che cercano di allon-
tanare da lui il cuore dei figliuoli? Che varrebbe
la nostra ostinazione, se Dio lo volesse con sé nello
stato religioso ? - Questi sentimenti non pote-
vano far a meno, che scuotere l' animo suo timo-
rato, e metterlo in una santa paura di contrastare
alla volontà di Dio, nel fare tanta violenza al caro
figliuolo . Poco dopo fatta cieca dal suo amore
proprio, e fissa di togliere i capricci al figlio,
come diceva, cercava di acquetare i rimorsi di co-
scienza, e di persuadersi che a lei, più che ad
altri, si doveva ubbidienza e sottomissione . Quante
madri devono a se stesse il rimorso di vedere i
loro figli battere la via dell'empietà, per averli
troppo facilmente distolti dal seguire le voci di
Dio ! Il signor Francesco invece era diventato cupo
e taciturno, e molte volte iroso in famiglia quasi
all'eccesso . Se poi parlava era a spizzico, a mono-
sillabi, a parole tronche, e sovente con acerbi
rimbrotti alla moglie, che aveva voluto educare
soverchiamente religioso il figlio . Toh! tieni quello
che ti meriti . Tu stessa ora sei la prima a pagarne la
pena . Te lo diceva., non tanti rosari, non tante divo-
zioni e tu no : adesso raccogli ciò che seminasti . In
una parola, anche il signor Francesco non era più il
pio . il caritatevole signore, che formava l'ammira-
zione ed il decoro di quella piccola terricciuola . E non
dirado usciva in certi spropositi, che facevano trema-
re il cuore della signora Nannina . - Mentre tutto
all'intorno si era in tempesta, nella sua prigione
era sempre più lieto il buon Matteo . Desolato
per la contrarietà de' suoi parenti, egli pregava
il Signore, che volesse abbreviare i giorni della
sua cattività, e ritornare la pace nella famiglia .
Offeriva se stesso vittima per i suoi parenti : si-
riconosceva esso colpevole della loro ostinazione,
e pregava con fervore la Vergine ad ottenere pre-
sto la sua libertà . - Sovente nelle lunghe ore
del giorno, scriveva le sue pene , i suoi propo-
siti doll' avvenire ; le promesse di voler servir
Dio con maggior fervore, e di lasciare il mondo
per essere tutto suo . Poi considerando la sua
sorte presente, cadeva in tal languore, che deside-
rava di presto morire . Era una magnifica sera
di luglio . La luna in mezzo a migliaia e mi-
gliaia di stelle splendeva luminosissima sul fir-
mamento . Tutto era silenzio nella casa che abi-
tava, silenzio nel paese . . . ed egli solo seduto me-
stissimo alla finestra, non potendo prendere sonno,
vegliava osservando quel magnifico teatro della
potenza di Dio . Quel dì aveva dovuto lottar tanto
colla madre, e poi aveva scritto con maggior lena
nel suo giornaletto quotidiano le impressioni . Il
suo cuore era sopraffatto da mille pensieri ed idee 1
malinconiche, e contemplando ora la scena di quel j
cielo, rivolto alla luna così prese a cantare
1
6
Tu che per gli ampli giri n dì sul p atrio tetto
U
Di tutti i firmamenti,
Splendevi bella, o luna,
O bianca luna, miri
Soave nell'aspetto
Gli spiriti dolenti ;
Ai nostri cuor fortuna ;
Odi dal tuo sentiero
Oggi qual nuvol nero
I lai del prigioniero .
Ti veli al prigioniero !
2
7
Ebbi una madre pia,
Su questa bassa aiuola,
Che un dì m'amava tanto Ove sospiro e gemo,
Ch'era dell'alma mia
Non ho chi mi consola,
L'angiol custode e santo ; Piango i miei giorni e tremo ;
Mutata in suo pensiero
Astro, dal tuo sentiero,
Mi fece or prigioniero .
Dà pace al prigioniero !
3
Volli seguir la voce,
Ti segibe con affetto
Che in me pose il Signore, L'occhio di chi sospira,
Volli abbracciar la croce Dai pace ad ogni petto,
Con umiltade e amore . . . . Acqueti l'odio e l'ira,
Ahi! mesto il mio pensiero! Abbelli anco il pensiero
Son fatto prigioniero .
Del mesto prigioniero .
4
9
0 luna, mai vedesti
Forse una croce mesta
Ne' secoli passati
Presto vedrà il tuo raggio,
Spiriti così mesti,
Sovra di lei t'arresta
Di fiel sì abbeverati?
Dal tuo celeste viaggio,
Rifugge anco il pensiero Chè là nel cimitero
Del mesto prigioniero .
5
Ha pace il prigioniero .
lo
Tu almen segui le strade, Allor su gli astri anch'io
Che il tuo Fattor ti diede, Volerò lieto e franco,
Nè forza d'armi o spade Riposerassi in Dio
Torcer faratti il piede ; Lo spirto affitto e stanco ;
Ah se io . . . piange il pensiero Quel dì nel suo pensiero
Del mesto prigioniero .
Vagheggia il prigioniero .
Mentre così era messa a dura prova la voca-
zione di Matteo , e che anche ne pativa tutta la
famiglia in modo veramente grave , Dio non ri-
maneva sordo ai gemiti del povero prigioniero ,
e preparava la sua libertà . Scelse il Parroco per
istrumento, che una bella sera si recò in casa del
signor Francesco, e dopo varie parole se questo e
su quello, fece cadere istudiosamente il discorso su
Matteo, e sul proposito che egli sapeva voler man-
tenere di rendersi una bella volta religioso . Il
buon prete, fu felice nelle sue parole , secondo il
solito , e fra le altre cose che disse , e che sa-
peva avrebbero fatto breccia nei cuori di quei
parenti timorati sempre di Dio , furono queste
Miei cari amici, voi vi siete messi per una via
non buona . Dovevate fare ben altri esperimenti ,
per provare la sua vocazione, e conoscere la vo-
lontà di Dio . Io non credo che voi abbiate inten-
zione di opporvi a' suoi desiderii , solo per to-
glierlo a Dio, ma penso che sia solo per assicurarvi
che Dio veramente lo chiama . Non ó vero, signor
Francesco ?
Certamente , risposero insieme, o con accento
vibrato, e padre e madre .
Questa poi, come la piú direttamente contraria
nello sforzare il povero figlio, continuava : Se Dio
lo volesse , anche con sacrifizio gli si darebbe;
ma io non ci vedo alcun segno, che il Signore lo
abbia proprio chiamato . E poi Dio certamente
non vorrà . - E che non vorrà Dio? disse vivace-
mente il Parroco . E lei proprio la mediatrice tra
Dio ed il figlio? Signora Nannina , mi permetta
di dirle, che in cose di -vocazione non bisogna ,
né pro' né contro , far entrarti i nostri pensieri
privati . Guai! a chi spinge nel gregge di Dio chi
dovrebbe esserne escluso ; ma guai anche a chi
per imprudenza ne allontana quelli che Dio vor-

2.5 Page 15

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rebbe annoverati . Quante madri e padri al tri-
bunale di Dio avranno da arrossire per questo .
La madre di Origene nasconde gli abiti del figlio
che desidera il martirio, e lo mette in pericolo
della sua eterna salute . La storia ci racconta di
quel giovinetto, che, dopo aver seguito qualche
tempo s . Paolo, nelle varie sue pellegrinazioni per
il Vangelo, finalmente per le troppe premure forse,
per gl' impedimenti da parte della madre , egli
deliberò di ritornarsene a Gerusalemme, e qual-
che storico aggiunge, che dietro alle sue spalle si
udiva una voce di persona invisibile, che gridava :
Mamma , mamma! Ma buon per lui, che conobbe
il suo male , e Dio nella sua misericordia gli
diede tempo a ripararlo ; come fece appunto col
ritornare immediatamente al seguito di . s . Paolo .
Miei cari signori, con Dio non si scherza . O che
esso se lo toglie con sé, per premiarlo della sua
virtù, e per impedire che egli si pervertisca : o
che, pei segreti fini della sua giustizia, permet-
terà che ceda, ed allora sbagliando di vocazione,
renderà infelice se stesso, e farà morire eli ango-
scia i suoi genitori . Essi ci pensino . Matteo, Dio
lo vuole con sé al suo servizio ; e se loro per
umani e privati interessi cercano di toglierglielo,
egli saprà a qualunque modo salvarlo contro la
loro volontà e senza alcun merito loro . Ora ho
fatto il mio dovere, li ho messi in guardia con-
tro ad un grave pericolo, essi facciano ogni modo
per evitarlo . Uomo avvisato é mezzo salvato . Non
mi resta più altro a dire in favore del povero
figlio, e per la salute dei genitori . A Dio il ri-
manente .
Il buon ministro di Dio pronunziò queste ul-
time parole con aspetto severo, con l'espressione
di inspirato , e produsse un effetto maraviglioso
ne' cuori di quei signori . Non mai lo avevano ve-
duto, il venerando sacerdote, così maestosamente
severo a loro riguardo . E mentre lo scorgevano
in atto di andarsene, mormoravano alcune parole
indistinte di scusa, di sorpresa, e sinanco di per-
dono . Finalmente la signora Nannina, confusa e
tutta coperta di vergogna si fece intendere con
questa interrogazione : Dunque Ella ci minaccia i
castighi di Dio ?
- Non sono profeta, ma so che Dio ha i suoi
diritti sulla vostra prole , e questi diritti non li
ha rinunziati, e non intende di rinunziarli . Esso
vuole vostro figlio, e voi non potete e non dovete
opporvi . Liberatelo , altrimenti Dio saprà torlo
dalle vostre mani , come ha fatto già con altri
parenti, che voi adesso troppe malamente volete
imitare . Siete a tempo, datelo a Dio, prima che
Dio se lo prenda . -
Dette queste ultime parole , che entrarono nel
cuore dei disgraziati genitori di Matteo come
pungentissima lama, senz'altro soggiungere se ne
partì . Essi rimasero là intronati per la confu-
sione, e non seppero più dire una sillaba .
Intanto capitava là vicino un caso che li fece
risolvere , e per loro fortuna e di altri, in favore
della giustizia . - Una famiglia di una terra
vicina, di gran casa, di molte ricchezze, di infi-
nite aderenze , era colpita dalla maggiore delle
disgrazie, nella persona di un suo unico figlio ,
erede di un bel nome e di grandi risorse . Esso
aveva dimostrato, giunto ai 15 anni, il desiderio
di farsi sacerdote, Papà . e mamma, avanzati ne-
gli anni , non poterono dargli un consenso , che
secondo essi, li avrebbe privati di eredi, ed avrebbe
forse loro accorciata la vita . Il buon figlio cercò
di persuaderli, colle preghiere sue e con quelle
di altri, ma tutto indarno . II figlio per non disgu-
stare più oltre i parenti, che amava tanto, aspettava,
a colorire il suo disegno, tempo più opportuno . La-
sciò passare anni ed anni, senza mai più dire una
parola sulla sua vocazione . I parenti si erano si-
nanco persuasi, che ne avesse deposta l' idea , e
pensavano di dargli per isposa una ricca ed one-
sta donzella di alto affare . Già avevano aperte le
pratiche, già erano proceduti avanti negli appa-
recchi, quando Dio manda un male inesplicabile
al figlio , sempre virtuoso , ed ancora ignaro de'
pensieri paterni , ed all'età di 24 anni , quando
appunto, secondo i computi fatti, avrebbe dovuto
essere sacerdote ; ed in mezzo al pianto univer-
sale, al delirio de' suoi , egli rassegnato e tran-
quillo rese l'anima al Signore . Questo fatto menò
gran rumore nelle vicinanze, ed arrivò alle orec-
chie dei parenti di Matteo . I quali alla fine vinti,
ma non persuasi, diedero il fortunato consenso al
loro figliuolo ; che dalla morte ritornò a vita per
la consolazione .
MORTE DI DUE INSIGNI BENEFATTORI.
Nel mese di dicembre e di gennaio la morte
rapì ai poverelli due grandi benefattori, vogliamo
dire il Commendatore Giovanni Battista Dupraz,
e il Cav . D . Carlo Occelletti, ambidue della par-
rocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in To-
rino, nostri generosi Cooperatori .
Nato il primo nel 1813 a Challonges in Savoia,
e fatto splendidamente il corso di legge alla Uni-
versità di Torino, fu tosto dal Governo innalzato
ad importanti ed onorati uffizi. Intendente a To-
rino, Alessandria, Pallanza, Saluzzo, e primo U-
ditoro alla Corte dei Conti, mostrossi sempre
uomo integerrimo , e cattolico senza umani ri-
spetti . Dopo la guerra del 1850, ritiratosi a vita
privata, si diede tutto alle opere di carità e di
beneficenza . I poveri della stia parrocchia, quelli
di Challonges, suo paese natio, e della Trinità di
Mondovì, patria di sua buona consorte, ne godet-
tero più volte larghe limosine . Ma l'oggetto pri-
mario delle sue sollecitudini era la gioventù . An-
cora impiegato governativo tolse parecchi giovanetti
dall'abbandono, li collocò in buoni istituti, li soc-
corse a percorrere la via degli studii, ed ebbe la
consolazione di vederli cittadini onorati, ed alcuni
eziandio sacerdoti dotti e zelanti . Nel desiderio
di favorire e propagare l' istruzione elementare,
non disgiunta dalla morale e dagli insegnamenti
del Catechismo cattolico, egli , assecondato dalla
benefica sua consorte , fondò scuole di carità a
Challonges e alla Trinità, affidandole ai Salesiani .
Papa Pio IX , consapevole di sue belle virtù e
di opere così esimie , gli diede un attestato di

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sua alta soddisfazione, creandolo Commendatore
dell'Ordine di s . Gregorio Magno . Ma un premio
ben più grande gli era riserbato in Cielo, e il 12 del
passato dicembre Iddio ne lo chiamava al possesso
colla morte del giusto, munito di tutti i religiosi
conforti . Beato colui, che muore dopo avere im-
piegato la sua vita a fare delle opere buone ; impe-
rocchè, come dice il Signore , quelle gli faranno
corteggio ed egli si presenterà con fiducia alla
porta del Cielo : Beati mortui qui in Domino
moriuntur : opera enim illorum sequuntur illos .
Nel Bollettino di febbraio del 1879, in un arti-
coletto avente per titolo : Un Cavaliere di san
Gregorio Magno fatto Sacerdote, noi parlavamo
del Cav . Occelletti, dando la grata notizia che
nella età di oltre a 60 anni egli aveva un mese
innanzi celebrata la sua prima Messa . Noi non
ci saremmo mai aspettato di doverne così presto
annunziare l'irreparabile perdita . Sì, purtroppo,
quest'uomo, che asciugò tante lagrime ai poveri
di Torino, e che ai giovanetti del nostro princi-
pale Ospizio somministrò per tanti anni il pane,
mandando a tale uopo grande quantità di grana-
glie ; quest'uomo, che a buon diritto poteva chia-
STATISTICA DEI PAPI .
I Sommi Pontefici che occuparono la Cat-
tedra di san Pietro , giusta l' Annuario Pon-
tificio, sono 263 compreso il regnante Leone XIII .
Ottanta incirca ricevono l'onore degli altari . Tra
questi 35 sono onorati come Martiri e 42 come
Confessori e Pontefici . Eugenio III-già discepolo di
s . Bernardo in Chiaravalle, e che resse la Chiesa
dall'anno 1145 al 1153, ed Urbano V dal 1362 al
1370, sono da tempo immemorabile venerati come
Beati, ed il loro culto fu riconosciuto e confer-
mato sotto il Pontificato di Pio IX . Anche ad
Urbano II, che nel Concilio di Clermont, l'anno
1185 proclamò la prima Crociata per liberare i
Luoghi Santi dalle mani degli infedeli, vien dato
il nome di Beato, e così lo chiama il Ruinart,
che ne scrisse la vita . L'inchiesta relativa al culto
ab immemorabili di questo Pontefice è incomin-
ciata nella diocesi di Reims . Nel secolo passato
sotto Benedetto XIV fu introdotta la causa dei
venerabile Innocenzo XI, che governò la Chiesa
dal 1676 al 1689 .
marsi l'amico della gioventù, a cui vantaggio te-
neva aperto da molti anni un Oratorio festivo ,
frequentato da più centinaia di giovinetti ; que-
st'uomo, che prese parte ad erigere, ad ornare
e provvedere chiese, e che solamente l'anno scorso
INDULGENZE SPECIALI
una ne incominciò a tutto suo carico da dedicarsi
al purissimo Sposo di Maria ; quest'uomo insomma,
che tutta la sua vita e il suo vistoso patrimonio
consacrò al bene della Religione e a sollievo delle
umane miserie ; quest'uomo, degno di vita immor-
tale, non é più . Domenica, 30 dell'or passato gen-
naio, verso le ore 4 pomeridiane, dopo aver rac-
colti i suoi giovanetti nella cappella dell'Oratorio
pel Catechismo, egli si sentì tutto all'improvviso
un malessere addosso, e si ritirò stentatamente
in camera . Là giunto, si siede sopra un sofà,e
dice a chi lo assiste : Muoio, muoio! Poi metten-
dosi una mano sulla fronte, prosegue : Vedi il su-
dore della morte ! Dette queste parole, ei cessa
di parlare e di vivere ad un tempo . Un colpo di
apoplessia fulminante aveva spento quella prezio-
sissima vita . Egli cadde sul campo delle sue fa-
tiche e delle sue battaglie ; e noi abbiamo la più
grande fiducia che Iddio gli abbia già cinto il
capo di una ben ricca corona di gloria . Non pian-
giamolo adunque, ma imitiamone le virtù e gli
esempi . Soprattutto colla perseveranza nelle opere
ili carità e di religione, e col vivere in grazia di
Dio, stiamo ognora preparati alla morte , perché
pei Cooperatori Salesiani .
i
Ogni Cooperatore può acquistare Indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze ple-
narie nel corso del giorno, mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria , secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo senza bi-
sogno di Confessione e Comunione purché sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un'altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica , e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni , e co-
municato, visiti una qualche chiesa , pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
ogni giorno si va avverando il gran detto di Gesù
Cristo, che Egli viene a chiamarci a sé, quando
Mese di Marzo.
meno ce lo aspettiamo : Estote parati, quia qua
hora non putatis Filius hominis veniet .
8 . S . Giovanni della Croce .
1 9 . Santa Francesca Romana, vedova .
11 . Santa Catterina da Bologna .
ERRATA CORRIGE .
19 . S . Giuseppe, Sposo di Maria Vergine .
25. Annunziazione di Maria Vergine .
Nel N° 81 dell' Elenco dei Cooperatori defunti
del mese scorso, invece di Monsig . DELLA BoNA
Gio . BATT ., si legga : Monsig . BENeDETTO RICCA
Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
BONA Vescovo e Principe di Trento .
Tip. di San Vincenzo de'Paoli . Sampierdarena 1881 .