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-e Direzione nell'Oratorio Salesiano. - Via Cottolengo, N . 32, TORINO C9 -
SOMMARIO - Le Miserie dell'inverno e la Carità cat-
tolica - Una grande potenza e obbligo di bene im-
piegarla -11 Bollettino Salesiano nella terra santa ed
una futura Missione nella terra del fuoco - La Pata-
gonia e le terre del Continente Americano . Proemio
i Conventi ed i 'Monasteri , raccolgono li-
mosine, stabiliscono cucine economiche, di-
stribuiscono pane , minestra , abiti , e co-
perte . Ma bisogna pur dirlo : i mezzi vanno
- Quinta spedizione di Missionarii Salesiani nell' A- mancando, e le miserie e gli stenti perdu-
merica - In ossequio a Leone XIII nel terzo anniver-
sario di sua elezione - Grazia di Maria Ausiliatrice
- Un giusto in benedizione ossia Michele Scanagatti
-- Gratitudine di uri Padre e il Collegio di Randazzo
rano tenacemente .
Noi medesimi ne siamo ogni giorno alla
prova . Afflitti padri, desolate madri si pre-
- Le commissioni dei Cooperatori - Storia dell'Ora- sentano quasi ogni ora ai nostri Ospizi di
torio di S . Francesco di Sales - Notizie edificanti - carità, perorando con una eloquenza che non
Indulgenze speciali pei Cooperatori Salesiani .
ha pari , affinché ricoveriamo i loro figli
che periscono . In uno di questi giorni una
povera donna ci si gettava in ginocchio, e
tra le la,-rime ed i singhiozzi ci diceva : -
« Deh! mi tolga dallo straziante spettacolo
LE MISERIE DELL'INVERNO
di vedere a morire i miei figli ; » e tra
altre innumerevoli dovemmo esaudirla .
E LA CARITÀ CATTOLICA .
Per questa cagione, tutte le nostre Case
d'Italia e di Francia sono oggidì rigurgitanti
Muove a pietà il leggere e il vedere le eli giovani ricoverati . E come li manter-
miserie , in cui si giacciono tante povere remo noi !
famiglie a cagione di questo inverno così 0 Carità cristiana, moltiplica le tue indu-
perseverante e crudo . Quanti senza beni strie, conforta ai sacrifizi, sprona i facoltosi
di
da
fortuna e senza lavoro non hanno più
mangiare, intirizziscono dal freddo , e
i
a mettere in pratica il precetto di quell' A-
postolo, che da te si appella : « Figli-
muoiono di stento ! Non è raro l'udire che uoli miei, non amiamo in parole e colla
or qua or là si sono trovate persone, morte lingua, ma colle opere e con verità (1) . » --
di fame o spente dal gelo ! E questo suc- Carità cristiana, persuadi a quelli che pos-
cede nel cuor dell'Italia !
sedono beni di questo mondo, e mostra loro
Vero è che in quasi tutti i nostri paesi che il dare all'indigente è come imprestare
si trovano dei caritatevoli, i quali cercano di al Signore , il quale renderà il trenta, il
alleviare queste sciagure . Nelle città più po- sessanta, anzi il cento per uno su questa
polate i Parroci, i Vescovi, i Comitati cat-
tolici fanno quello che una volta facevano (1) I . Joan . III, 18 .

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terra, e un immenso capitale di gloria nel
consorzio dei Santi . - Carità cristiana, rin-
nova i prodigi che già operasti in tanti tuoi
devoti, i quali ad esempio di Colui, che ti
portò dal Cielo, si fecero padri del povero,
madri dell'orfano, guida del cieco, sostegno
del vecchio, e dei miserabili tutti sollievo,
refrigerio e conforto .
UNA GRANDE POTENZA
e obbligo di bene impiegarla.
Se dimandassimo quale sia la più grande
potenza del mondo, forse non tutti col ri-
spondere darebbero nel segno .Rispondam
noi e diciamo che la più grande potenza
della terra è il danaro . Testimonio ne ab-
biamo non solamente la quotidiana espe-
rienza, non solamente il consenso di tutti
gli uomini, ma Iddio stesso, che ha fatto
scrivere : Pecuniae obediunt omnia : Tutte
le cose obbediscono al danaro, come al so-
vrano più potente (1) .
Nè solo è la più grande, ma è ancora
nell'umano consorzio la potenza più neces-
saria ; così che tra gli uomini col danaro
si fà tutto, senza danaro nulla si fa . Esso
è necessario a coloro medesimi, che ne vi-
vono più distaccati . Potrebbero eglino man-
giare, vestire, convivere insomma senza da-
naro o da loro posseduto , o dai proprii
benefattori e patroni? E le opere umani-
tarie, gli ospizi, gli ospedali e via dicendo
potrebbero fórse sussistere senza di esso, e
venire in sollievo di tante miserie , che
quale funereo ammanto ricoprono la terra?
- A questa necessità volle assoggettarsi lo
stesso divin Salvatore . Difatto il Vangelo
ci dice che a nome suo i discepoli tene-
vano danaro, e ciò per provvedere ai co-
muni bisogni e per fare limosina ai pove-
relli : Et suorum necessitatibus , aliisquc
indigentibus tribuens , come spiega il ve-
nerabile Beda (2) . É dunque evidente che
la moneta è la più grande e la più neces-
saria potenza del mondo .
Ala questa potenza come viene, e come
riebbe essere impiegata da chi disporre ne
può? - Oggidì, come sempre, v'ha di quelli
che la conservano oziosa negli scrigni quale
un idolo , quale una divinità intangibile ,
consacrandole i pensieri della mente e gh
affetti del cuore ; e questi sono gli avaroni
che non la godono , nè lasciano goderla .
Altri la impiegano in mondane feste , in
viaggi inutili, in comparse di lusso, in lauti
pranzi , e in bagordi , come fànno i gau-
denti e gli scialacquatori . Taluni la usano
a fini più sinistri ancora, e così prati-
cano soprattutto gli affigliati alle malefiche
sette . Tutti costoro adoprano male la grande
potenza della moneta, e del cattivo impiego
renderanno un giorno stretto conto al Si-
gnore , che ha fatto il ricco perché colle
sue dovizie gli tributasse gloria ed onore .
Ma di cotesta gente non occorre occuparsi
per ora . Noi vogliamo in quella vece no-
tare che se i figli del secolo, perché senza
fede e senza aspirazioni ad una vita felice
al di là della tomba , perché senza carità
pel loro simile, impiegano a mal talento il
loro danaro, noi figli della luce, che atten-
diamo in Cielo ricchezze imperiture, e che
alberghiamo in petto un cuore palpitante
d'amor di Dio e del prossimo , dobbiamo
all' opposto adoperarlo a buon fine, e se-
condo i dettami di Dio medesimo, che ne è
il supremo Padrone .
Ciò posto, che cosa ci dice in proposito
questo Sovrano Datore e infallibile Maestro?
-- Apriamo le Sacre Carte, e tra gli altri tro-
veremo questi documenti solenni : - Figli-
uolo, di quello che hai fanne del bene, e offri
a Dio degne oblazioni . - Onora il Signore
colle tue sostanze, e dà a Lui le primizie
di tutti i tuoi frutti . - Non defraudare il
povero della limosina : Eleemosynam pau-
peris ne defraudes . Questa espressione : non
defraudare , spiega assai bene una verità
non guari intesa dal comune degli uomini,
vale a dire, che la limosina è un debito . -
Frange esurienti panem tuum : Rompi al
famelico il tuo pane . Osservate, riflette qui
Sant'Agostino, come Iddio non dice : porgi
il tuo pane all' affamato, ma dice : Rom-
pilo ; e ciò per farci intendere che quan-
tunque non abbiamo che un pane solo, tut-
tavia non dobbiamo esimerci dal fare la
carità ai poverelli , ma romperlo a mezzo
per dividerlo con loro .
I passi citati sono dell'Antico Testamen-
to (1) ; ma non meno stringenti sono quelli
della nuova Legge d'amore . - Date in li-
mosina, dice Gesù Cristo, date in limosina
quello che vi sopravanza : Quod superest
date eleemosynam . - Colle vostre ricchezze,
soggiunse altra volta, fatevi degli amici, i
quali nel giorno della vostra morte vi ri-
cevano negli eterni tabernacoli . - Stolto, Ei
(I) Ecce . X, 19 .
(2) Lib . 4, cap . 54 in Lue . 1_9 .
(1) I.ccli . IV, 1 . - XIV, 11 . - Prov . III, 9 . - Is . LVIII, 7 .

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grida ad un possidente, che, invoce di distri-
buire i suoi beni ai poveri, li teneva ammon-
ticchiati , stolto : questa notte tu sarai chia-
mato all'eternità, e le cose che tieni in serbo
di chi saranno ? (1) .
Taluno forse dirà : Il dare il fatto no-
stro ai poveri non è un precetto, ma solo
un consiglio , che non obbliga sotto pena
di peccato . - Bisogna distinguere : E di
solo consiglio lo spogliarsi di tutto e darlo
ai poveri per amor di Dio, come fanno i
religiosi ; ma è di precetto il fare limo-
sina secondo la propria condizione , allora
sopratutto che vi infierisce qualche grande
calamità, e che il prossimo si trova in
grave od estremo bisogno o di anima o di
corpo . Che cosa non dice infatti al caso no-
stro l' Apostolo dell'amore, il Discepolo pre-
diletto? « Chi non ha carità pei suoi fratelli,
Egli scrive , non ha Dio , non ha la vita
con sè ; or colui , che possiede dei beni
di questo mondo, e vede i suoi fratelli
in necessità e non li soccorre , avrà egli
carità costui? Di certo che no . » - San Gia-
como aggiunge alla sua volta : « Che giova
all'uomo avere la fede senza le opere? Potrà
forse salvarlo la fede sola? No, perchè sarà
fatto un giudizio senza misericordia a colui,
il quale non avrà usato misericordia » - E
che così abbia da essere ce lo dice a chiare
note il Figlio di Dio parlando del giudizio
finale . « Partitevi .da me, dirà Egli ai re-
probi , partitevi da me , o maledetti , nel
fuoco eterno, perchè nella persona dei po-
verelli io aveva fame e voi non mi deste
da mangiare ; aveva freddo e non mi co-
priste ; era senza tetto e non mi alberga-
ste » (2) .
A quale ragione ancora crediamo noi che
si appoggiasse il Divin Salvatore quando
disse : E più facile per un cammello il
passare per una cruna di un ago, che pei
ricchi l'entrare nel regno del cielo, se non
anche a questa, che costoro fanno spreco
del loro danaro? - Per qual motivo in oltre
fu egli sepolto nell'inferno il ricco Epulone?
La Scrittura niun altro ne adduce fuorché
il suo lauto banchettare , e il rifiutarsi di
sovvenire alle necessità del povero Laz-
zaro (3) .
Da questi fatti e dai riferiti oracoli risulta
manifesto che l'impiegare almeno qualche
porzione dei nostri beni temporali alla mag-
gior gloria di Dio, e a sollievo dei poveri, non
(1) Luc . XI, 41 . - XVI, 9 . - XII, 20 .
(2) Joan . V . 17 . - Jacob . II . - Matth . XXV .
(3) Matth . XIX, 24- - Luc . XVI .
è già un consiglio, ma un precetto , dalla
cui osservanza dipende la eterna salute .
Beati adunque coloro, che avranno adem-
piuto qucsto dovere ! Beati i misericordiosi !
Imperocchè essi, al dire del Divin Salvatore,
otterranno misericordia, e nel dì del giu-
dizio si udiranno queste soavi parole : Ve-
nite , o benedetti del Padre mio, venite a
possedere il regno per voi preparato : Ve-
nite , benedirti Patris mei, possedete pa-
ratum vobis regnum a constitutione mundi .
IL BOLLETTINO SALESIANO NELLA TERRA SANTA
ed una futura Missione nella Terra del Fuoco.
Un fervido operaio evangelico di Gerusalemme,
del quale nell'ultimo numero del Bollettino del
1878 già pubblicammo una bellissima lettera, uni-
tamente ad una relazione sopra un viaggio ma-
rittimo del capitano Marceau da lui inviataci, in-
siste calorosamente che noi volgiamo eziandio alla
Terra del Fuoco, al Sud della Patagonia, la no-
stra sollecitudine, con lo spedirvi dei Missionari .
Noi lodiamo il suo zelo, e facciamo tesoro dei
Saggi suoi consigli . Ma siccome oggidì ci pesa
sulle braccia la Missione aperta testé sui confini set-
tentrionali della Patagonia, sul Rio Negro , così
ci riesce impossibile pcl momento intraprendcre
quella nella Terra del Fuoco . Ciò non di meno,
rassodata alquanto la prima, abbiamo la più grande
fiducia che Iddio ci concederà di dare principio
alla seconda, o di assecondare in tal modo le mire
ed appagare i voti dello zelante Missionario, che
sono pure le mire e i voti nostri .
Intanto diamo qui tradotta dal francese una se-
conda sua lettera, che é del tenore seguente :
Gerusalemme, 20 novembre 1879 .
REVERENDISSIMO SIGNORE,
7++. poco più di un anno, che io ebbi l'onore di
scrivere alla S . V . in favore dei poveri selvaggi
dell'Isola o della Terra del Fuoco, perché aveva letto
nelle M issions Catholiques di Lione, che i suoi
Missionari sarebbero andati ad evangelizzare gli
abitanti della Patagonia, separata dalla Terra del
Fuoco dallo stretto di Magellano . Poco dopo io
mi ebbi una soavissima sorpresa : La S . V . mi
faceva inviare il Bollettino Salesiano, che rende
conto delle Opere della sua Congregazione ; e io
vi trovai tradotta in italiano la mia lettera del
18 settembre 1878 . Grazie mille di questa cor-
tese attenzione, Rev . mo Padre . Io lessi e leggerò
sempre con vivissimo piacere i racconti intorno
al progresso dell'Opera sua : L'educazione dei
giovanetti poveri, e le lontane Missioni intraprese
dal suo zelo apostolico .
Uno dei nostri Missionari italiani, D . Ales-
sandro Macagno, che è stato allievo della Piccola
Casa della Provvidenza in Torino, incaricato di una

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recente Missione al di là dei Mar Morto, a Karac, in
mezzo a Cristiani appartenenti al greco scisma,
tra Beduini e Mussulmani fanatici , mi ringra-
ziava poc'anzi di avergli spediti i Bollettini Sa-
lesiani . Questi ringraziamenti sono dovuti piut-
tosto a Lei, e mi fo premura di comunicarglieli
» La ringrazio molto di cuore della grazia che la
» S . V . Rev ." mi mando per i miei Karakesi ;
» ma molto più la ringrazio dei fogli del Bollet-
» tino Salesiano, i quali io lessi con somma avi-
» dità, e li trovai veramente edificanti . Questi
» fogli furono per me come altrettante prediche
» ed esortazioni ferventi . Sia benedetto Iddio, il
» quale inspirò alla S . V . Rev ." il pensiero di
» darmeli a leggere . All'esempio dei zelanti Mis-
» sionari, le lettere dei quali si trovano in questi
» fogli, mi vergogno di me stesso di aver finora
» fatto così poco perla gloria di Dio e la salvezza
» delle anime . Eppure mi trovo io per divina
» misericordia in una Missione quasi somigliante
» a quella dei Salesiani di America . Sono tut-
tavia sicuro che il loro esempio mi gioverà
» molto per l'avvenire » (1) .
Questo medesimo Missionario farà passare questi
Bollettini nelle mani di un suo confratello ita-
liano, che ha cura dei Cristiani dei medesimi luo-
ghi, ma che vivono sotto le tende come i Be-
duini nomadi, e cangiano il loro domicilio secondo
la stagione ed il bisogno , senza per altro allon-
tanarsi di troppo da Karac . Egli si chiama Don`
Paolo Bandoli, e, se non erro, fu educato nell'O-
ratorio di S . Francesco di Sales . Senza dubbio la
S . V.. ne avrà conservata memoria nel paterno
suo cuore . Ella dunque avrebbe così nella Terra
Santa un apostolo formato dalle sue mani, e me-
rita perciò le benedizioni promesse dal reale Pro-
feta a quelli che amano Gerusalemme : « E sia ab-
bondanza di ogni bene a chi ti ama : Et abun-
dantia diligentibus te . »
Un altro motivo di grande gioia per me si é, che
l'Opera sua fu stabilita in Francia, mia patria,
dove nei due passati anni fece dei rapidi pro-
gressi . Nizza possiede una Casa, il Patronato di
S . Pietro ; due altre ne furono fondate, una a
Marsiglia, l'altra alla Navarra presso la Crau
d'Hyéres (2) .
L'Echo de Fourviére di Lione annunzia che la
S . V ., mossa dalla carità e dalla benevolenza dei
cattolici Francesi, avrebbe acconsentito alla ri-
chiesta di aprire altre Case nelle principali città
della Francia . Ella avrebbe ricevuto, dice il ci-
tato giornale, più di cinquanta domande in pro-
posito . Qui v'ha il dito di Dio, o Rev .'°° Padre ;
anzi qui vi ha la mano, vi ha il braccio dell'On-
nipotente . Il Signore benigno le concede la grazia
di formare gran numero di operai, perché li
mandi don e la messe é più abbondante, ed il bi-
sogno si fa maggiormente sentire .
(1) Tanta umiltà.arguiscenozlbdifcante,h
accende vie maggiormente il nostro e quello dei cari fra-
telli di America .
(2) Tra le Case stabilite in Francia in questi due anni
sono pure da annoverarsi la colonia di S . Isidoro in Saint
Cyr presso Tolone, e l'Oratorio colle Scuole di Carità
in Challonges, diocesi di Annecy .
Questo é per me un motivo di più per suppli-
care la S . V. che voglia al più presto inviare
dei Missionari ai poveri selvaggi della Terra del
Fuoco .
Io credo che i suoi Missionari della Patagonia
riusciranno meglio, cominciando dall'evangelizzare
i Patagoni dalla parte del Sud, presso allo stretto
di Magellano . L'autore delle lettere pubblicate
nel Bollettino Salesiano lascia intendere senza
dir tutto, come la politica del Governo Argen-
tino sia stata seria contro i poveri Patagoni più
vicini .
Quelli della parte meridionale, per la loro lon-
tananza, sono ancora indipendenti dalla Repub-
blica Argentina . Di grazia adunque, mandi loro
degli Apostoli nel medesimo tempo, che ne invia
ai selvaggi della Terra del Fuoco . Questi Apo-
stoli, così ravvicinati, si aiuteranno e s'incorag-
gieranno a vicenda .
La Missione della Terra del Fuoco raccoman-
data dal Cardinale Prefetto della Propaganda al
Consiglio Centrale della Propagazione della Fede,
a Lione, sarà ben tosto inscritta nel numero delle
Missioni sostenute dalle limosine dell'Opera . La
novella Missione delle isole Falkland o Maluine,
vicinissime allo stretto di Magellano, no é adot-
tata .
Io non cesserò di fare appello al cuore aposto-
lico della S . V . in favore di quei selvaggi, finché
non avrò letto nel Bollettino Salesiano : « Il Rev .
D . Bosco manda dei suoi Sacerdoti ad aprire una
Missione nella Terra dcl Fuoco . »
Gradisca i miei rispetti, i miei ringraziamenti,
e le calde mie suppliche pei miei selvaggi .
L . V . PROYET
Protonotario Apostolico .
LA PATAGONIA
e le Terre Australi del Continente Americano
PROEMIO .
La Patagonia, di cui molte volte si parlò nel Bol-
lettino, ed a cui tendono le aspirazioni dei Sa-
lesiani e dei loro Cooperatori, è una delle terre
più infelici ed abbandonate del mondo . Gli innu-
merevoli selvaggi, che la popolano, oltre che sono
in un clima rigido e poco sano, e vivono su terre
aspre ed incolte, non ebbero ancora chi loro, inse-
gnasse le arti e l'agricoltura, nè chi facesse loro
parola della vera religione e de'conforti, che dov'é
praticata, reca agli uomini : non mai si udì an-
cora in quelle regioni la voce della Buona No-
vella : non ancora vi rifulse il vessillo della Santa
Croce, e quei popoli così lontani dal consorzio de-
gli altri uomini ed abbandonati a loro stessi vi-
vono tutt'ora una vita la più meschina e stentata .
Ma in mezzo ai grandi mali, che in questi giorni
allagano la terra, in mezzo alle tribolazioni che
desolano la Chiesa Santa del Dio vivente, pare che

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nasca un raggio di luce, una speranza di salute
per i Patagoni . Pare che Iddio abbia riservato a
questi giorni la grazia della conversione a que-
gl'infedeli . Già varii tentativi vi si fecero e riu-
scirono prosperamente . Ora la via è aperta : altro
più non manca che mandare missionarii in copia,
e quei selvaggi "sono disposti a riceverli ed ascol-
tarne la voce .
Il Sommo Pontefice Pio IX di felice memoria
fu certamente inspirato dal Signore a benedire
queste missioni, ed il gloriosamente regnante Le-
one XIII, non meno del suo predecessore zelante
per la gloria di Dio e la saluto delle anime, è per
stabilire in quelle terre un Vicariato Apostolico,
ed affidarlo ai Salesiani, affinché considerando quei
luoghi come porzione loro eletta possano in breve
civilizzarne i popoli e convertirli al Cristiane-
simo . Noi per la parte nostra non mancheremo
di fare quanto potremo, e mentre si stanno pre-
parando nuove schiere di missionarii crediamo
conveniente che nei numeri del nostro Bollettino
si vengano man mano pubblicando notizie intorno a
quelle regioni, certi che i nostri Cooperatori ac-
coglieranno con piacere questo pensiero, e che
avendo sott'occhio la descrizione delle tante mise-
rie spirituali e temporali in cui si trovano quei
popoli, colle loro preghiere e coi loro soccorsi ne
abbrevieranno i giorni della infelicità . A questo
fine si fecero viaggi e studii speciali su quelle
terre sia per conoscerne la fisica posizione , i
monti, i fiumi, le piante, gli animali ed il clima ;
sia per conoscere la natura degli abitanti, le loro
inclinazioni, i loro costumi, la loro religione . Si
scelsero soltanto le cose che con morale certezza
possono darsi come vere, e si esposero colle espres-
sioni più precise che per noi siasi potuto . Le notizie
raccolte verranno di tratto in tratto pubblicate col
titolo : La Patagonia e le Terre Australi del Con-
tinente Americano . Esse saranno divise in quattro
parti : la prima comprenderà le nozioni geografiche
naturali fisiche : la seconda la storia della scoperta
e dei tentativi fatti per conoscerle e civilizzarle
la terza tratterà degli abitanti, della loro indole e
costumanze domestiche e civili : la quarta dirà le
loro idee religiose, il loro stato presente e gli sforzi
dei missionarii per convertirli . Dati al tutto pre-
cisi ancora non si possono avere, perché nessun
uomo incivilito poté con suo comodo inoltrarsi in
quelle terre inospitali ; ma non si lasciò fatica per
raccogliere dai libri e dalla relazioni dei viaggiatori
quanto potesse interessare il nostro soggetto . 01-
tre alle relazioni che già ci facemmo pervenire
dai nostri missionarii di colà, ci siamo serviti nel
presente lavoro in modo speciale delle opere se-
guenti
1° VINCENTE QUESaDA - « La Patagonia
y las tierras australes del Continente Ameri-
cano » stampato nel 1875 in Buenos-Ayres, rac-
colto da pubblici documenti .
2° ALCIDe D'ORBIGNI' - da sue opere « Viag-
gio nell' America Meridionale » e « L' Uomo
Americano » Questo abile naturalista percorse per
otto anni consecutivi l'Emisfero Australe del Nuovo
Mondo, e soggiornò otto mesi nella Patagonia . E
autore coscienzioso e non esagerato .
3° LA CROIx - in una sua opera particolare
intitolata : « La Patagonia, le Terre del Fuoco
e le tesole Maloine . » L'autore é considerato come
uno dei più istruiti geografi della prima metà del
nostro secolo .
4° GUINNARD - nell'opera intitolata « Tre
anni di schiavitù in Patagonía » L'autore stesso
fu schiavo per tre anni continui nel centro della
Patagonia, e fu venduto schiavo a varii padroni
di tribù differenti, di modo che ha potuto osser-
vare i costumi di una ragguardevole parte di
quelle terre .
5° GIULIO FERRARIO - « I costumi antico-
moderni . » America vol . III . là dove parla 'della
Patagonia .
6 ° DALY - tradotto, corretto ed annotato dal
conte Cibrario « Usi e costumi sociali, civili e
politici di tutti i popoli del mondo .
UN ANONIMO - « Galleria universale
di tutti i popoli del mondo . »
IL GIRO DEL Mondo - Periodico odierno
di geografia e di viaggi in varii luoghi, e spe-
cialmente dai due quinterni « Viaggio di Pio IX
al Chili » e Osservazioni particolareggiate
nelle terre circo«stanti allo stretto di Magellano . »
0° Oltre a questi, per cose spettanti la geo-
grafia di quei paesi, si consultarono anche molto
accuratamcnte il Marmocchi, il Balbi ed il Malte-
Brun .
10° Varie relazioni di missionarii registrate .
specialmente nelle « Lettere edificanti » e nel
« Museo delle flussioni Cattoliche » di Torino .
QUINTA SPEDIZIONE DI MISSIONARII SALESIANI
NELL' AMERICA .
Nel precedente numero del Bollettino abbiamo
accennato al bisogno di una nuova spedizione di
operai evangelici nell'America del Sud . La Pa-
tagonia ci é aperta ; la prima Casa vi fu poc'anzi
impiantata ; e il gran Padre di famiglia ci va a più
ripreso gridando : Ite in vineam meam : andate
nella mia vigna e lavorate . É adunque necessario
che noi vi ci accingiamo se non vogliamo lasciare
a mezzo un'opera di sì liete speranze per la Re-
ligione e per la Società ; se non vogliamo fare i
sordi alla voce di Dio , che ce ne potrebbe pu-
nire col sottrarci le sue grazie, e lasciarci poscia
tota die otiosi .
Per la qual cosa fidenti nella divina Provvidenza
e nella carità dei nostri Cooperatori e Coopera-
trici, noi stiamo preparando la quinta spedizione
di Missionaria . Possibilmente saranno una decina
tra Salesiani e Suore di Maria Ausiliatrice, e fa-
ranno vela pel Nuovo Mondo nel mese di Marzo .
Negli anni passati i Cooperatori e le Coopera-
trici concorsero efficacemente a quest' opera così
nobile e caritatevole , e il cuor ci dice che essi
vi concorreranno eziandio nell'anno corrente .
A noi basta l' esporre loro la cosa ; e se do-
mandiamo il loro appoggio , il domandiamo non
per noi, ma per Dio , per la Chiesa, per le a-

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rime ; il domandiamo ancora , perché ci é noto
che molti dei nostri benefattori godono che di
quando in quando loro si presenti una propizia oc-
casione di consacrare ad un'opera buona quello, di
che possono disporre, e soddisfare per siffatta guisa
al debito della limosina . Chi può, ci aiuti dunque
materialmente ; chi nol può, ne parli con altri ,
e preghi .
Al quale proposito ripetiamo la raccomandazione
fatta nel mese scorso, di recitare cioé ogni giorno
un Pater ed Ave a Gesù Sacramentato per la
buona riuscita della Missione Patagonica .
bel Fiore, contenente, tra le altre cose, la bio-
grafia di Leone XIII, e il racconto della sua e-
lezione al Soglio Pontificio . Sarebbe bellissimo
modo di festeggiare questo avvenimento il diffon-
dere tra il popolo questo libretto, molto adatto a
far conoscere, amare e venerare il Sommo Pon-
tefice .
Si vende alla libreria Salesiana di Torino a
L . 32 per ogni cento copie .
GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE .
IN OSSEQUIO A LEONE XIII
nel 2 ° anniversario di sua elezione.
L'amore al Papa deve regnare nel cuore, e mo-
strarsi nelle opere dei Salesiani e di tutti i loro
Cooperatori . Noi dobbiamo mostrare questo af-
fetto col rispettare ed eseguire non solo le de-
cisioni e gli ordini del Vicario di Cristo, ma le
sue raccomandazioni ed i suoi consigli . Dobbiamo
manifestarlo col parlarne sempre in bene, e col
difenderlo dalle male lingue, come sogliono fare
i buoni figliuoli col padre loro . Dobbiamo ester-
narlo col prendere parte alle sue gioie e ai suoi
dolori, e col portargli soccorso con quei mezzi,
che Dio ha posto nelle nostre mani, se non altro
col pregare per lui .
Ma se questo amore noi dobbiamo esternare
in ogni tempo e luogo, in allora soprattutto ci
é d' uopo segnalarlo e darne splendida prova,
quando del Papa si ricordano i fatti più rile-
vanti . Ora primo tra questi si é la mirabile e
provvidenziale sua esaltazione al trono di Pietro,
della quale il 20 del corrente febbraio si compie
il secondo Anniversario . Oh ! avventurati coloro,
che in quel giorno memorando potranno avvici-
narsi a Leone XIII e gridargli : Rex, in aeter-
num vive . Non tutti noi potremo in quel dì re-
carci corporalmente appiè del suo trono ; ma
non ci ristaremo dal presentarvici in ispirito .
Pertanto invitiamo i nostri Confratelli e Con-
sorelle a celebrare il fausto avvenimento con qual-
che pratica speciale di pietà, per es . col fare la
santa Comunione, o coll'ascoltare la Messa, o col
recitare una preghiera pel Santo Padre . Ai Di-
rettori delle nostre Case raccomandiamo che la
sera del 20 febbraio radunino la comunità innanzi a-
gli altari, cantino il Te Deum, e diano la bene-
dizione col SS . Sacramento, per ringraziare Iddio
di aver dato alla sua Chiesa un Papa così dotto
e pio, e per implorargli lumi speciali per tempi
tanto procellosi ed aspri .
Crediamo che prima di quel giorno i Capi e
Decurioni avranno già tenuta la Conferenza di
s . Francesco di Sales prescritta dal regolamento .
Se questa non avesse ancora avuto luogo, sa-
rebbe opportunissimo il tenerla in quel giorno
in ossequio al Papa .
Due anni or sono si é pubblicato nelle Let-
ture Cattoliche un fascicolo intitolato : Il più
Riportiamo dal nostro Bollettino francese la lettera se-
guente, relativa ad una grazia ottenuta per interces-
sione di Maria SS ., invocata sotto il titolo di Aiuto
dei Cristiani, e venerata nel Santuario di Valdocco in
Torino .
Bergerac (Dordogne), il 1 dicembre 1879 .
MIO REVERENDO PADRE,
Nel passato mese di Settembre la sventura pa-
reva mi avesse preso a perseguitare . La Società
Ferroviaria , a cui era da molti anni addetto in
qualità di contabile, m'informava che a motivo di
cessazione di lavoro il mio impiego veniva sop-
presso . In oltre io era minacciato di un lungo pro-
cesso, che poteva avere delle funeste conseguenze
per me e pei figli miei . Io mi trovava in uno dei
momenti più difficili della mia vita . Era una ter-
ribile prova che mi mandava il Signore .
Per liberarmi da un sì mal passo, io mi sono
rivolto alla Madre degli afflitti, la quale mai non
abbandona coloro, che la invocano con fiducia ed
amore ; e promisi una piccola offerta pel decoro
di cotesta sua Chiesa, se Ella degnavasi di por-
tarmi aiuto, e di ottenermi dalla divina Clemenza
le grazie, di cui abbisognava per uscire dalle mie
pene . Il Cielo si degnò di esaudire le mie suppli-
che . Il processo, di cui era minacciato, fu evitato
in un modo, che, a dir vero, ha del prodigioso ; ed
in oltre appena la detta Società mi ebbe licenziato,
ecco a presentarmisi un altro impiego più lucroso
del primo, e ciò senza perdita di tempo e di da-
naro .
P er meglio onorare la B . Vergine, e ringra-
ziarla dei benefizi di cui mi ha ricolmo, io avrei
dovuto recarmi in persona a depositare la presente
offerta nelle mani della S . V ., e domandarle la
permissione di accostarmi alla santa Mensa in co-
testo celebre Santuario . Il nuovo mio impiego non
mi permette di allontanarmi di qui pel momento ;
ma se il buon Dio mi terrà in vita, io mi vi por
terò in capo a pochi mesi . In quanto all'umile of-
ferta che ho promessa, io la posso fare fin d'ora ;
e perciò prego la S . V . a voler gradire, pei bi
sogni di cotesta Chiesa, il qui unito vaglia postale
di L . 100, che le sarà pagato in oro .
Io riferii questo fatto per meglio celebrare la
gloria e la onnipotenza del buon Dio, e l'efficace
protezione di Maria . Sarebbe mio desiderio vivis
simo che il mondo intiero si persuadesse che ab-
biamo in Cielo una tenera Madre piena di solle-
citudine pei figli suoi, che sono ancora in questa

1.7 Page 7

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valle di pianto, e che a Lei si rivolgono per a-
verne soccorso .
Grazie infinite rendo alla S . V . delle preghiere
fatte per me,. e la prego, mio Reverendo Padre,
a volerle continuare . Come la S . V ., così io pure
desidero di salvare l' anima mia ad ogni costo ;
ma riconosco di avere grande bisogno che altri
mi aiuti col pregare con me . Dal canto mio pro-
metto che non mi dimenticherò di lei nelle po-
vere mie preghiere, nel mentre con profondo ri-
spetto mi professo
Di V . S . M . Rev .da
Devot .mo e riconosc .- Servo
GIUSEPPE GAYDA .
UN GIUSTO IN BENEDIZIONE
ossia
MICHELE SCANAGATTI
Molti buoni Cooperatori e Cooperatrici ci ha
donato il Signore nell'anno scorso ; ma non po-
chi eziandio ci furono rapiti dalla inesorabile
falce della morte .
Lo spazio e lo scopo del Bollettino non ci per-
mettono di dare cenni biografici di ciascuno di loro ;
ciò nulla di meno uno ve ne ha, degno per ogni
riguardo di uno speciale ricordo .
E questi il sig . Michele Scanagatti, nato in
Torino il 10 settembre del 1803 da Giovanni Bat-
tista e Maddalena Barberis, e mortovi il 17 di-
cembre 1879 . Fu egli figlio rispettoso, giovane
intemerato, marito fedele , padre esemplare, ve-
dovo morigerato, cattolico fervente e senza ri-
spetto umano, e di una carità che lo privava del
suo a sollievo dei poveri .
Dio premiò la sua virtuosa giovinezza col dargli
a compagna, in Luigia Molineri , una donna di
grande pietà, donna che egli andò a cercare non
già sui balli, nelle conversazioni e nei diverti-
menti del mondo, ma ai piedi degli altari, dove
nascono e si alimentano i fiori di ogni più bella
virtù . Reso padre di due figliuoli, e di una figlia,
sua premura fu di educarli per Dio . A questo fine
andava leggendo nella Sacra Scrittura quali fos-
sero i doveri di un buon padre ; si fece quindi
come un tesoro delle sentenze dettato dallo Spi-
rito Santo sull' educazione dei figli ; e quando i
suoi furono in età competente , instillò nei loro
cuori quei principii di fede e di morale, che
soli valgono a formare persone virtuose e probe .
La figliuola prese il velo fra le monache della
Visitazione in Torino .
Ma di Michele Scanagatti si potrebbe ripetere
quello che l'Arcangelo S . Raffaele disse al buon
Tobia : « Perché tu eri caro al Signore, fu ne-
cessario che la tentazione ti venisse a provare . »
Dopo alcun tempo di una vita lieta e concorde,
Iddio gli tolse la virtuosa moglie, che moriva in
concetto di un'anima eletta . Già si era rimargi-
nata la ferita di una tanta perdita, quand'ecco
morirgli la figlia sul fior degli anni, e poi l'uno
dopo l' altro i due figliuoli . Sì terribili colpi di
sventura non iscossero però la sua fede ; il tenero
sposo e padre pianse, ma rassegnato appieno alla
volontà di Dio disse col pazientissimo Giobbe : Dio
me li ha dati, e Dio me li ha tolti ; sia benedetto
il suo santo nome .
Da quel giorno egli prese ad aspirare più avi-
damente alla paria beata, dove l'avevano prece-
duto i cari suoi ; e per rendersene ognor più de-
gno, risolse di farsi degli amici de mammona
iniquitatis, come insegna il divin Maestro, trat-
tando come figli i poverelli e bisognosi, spiegando
per essi una carità più unica che rara . A questo
fine egli, senza usare spilorcerie coi servi, sapeva
limitare siffattamente le spese pel suo tratta-
mento, da poter ogni anno dare in limosina più
della metà della sua entrata , che era di circa
dieci mila lire . Per questo era d'uopo privarsi
dei viaggi di piacere? ed egli se ne privava .
Era necessario contentarsi di un vitto moderato
e parco? ed egli se ne contentava . Era mestieri
di sfuggire compagnie , feste, inviti, pranzi di
lusso ? ed egli li evitava accuratamente . Per sif-
fatte sue privazioni e pietose industrie avvenne,
che molte opere pie e povere famiglie di Torino
e di altrove ebbero la bella ventura di provare il
benefizio della sua,carità veramente ammirabile (1) .
Questa virtù, che gli era stata fida compagna nelle
sue opere quotidiane, gli fu pure consigliera nelle
sue ultime disposizioni testamentarie . Ella gli
suggerì di chiamare a suoi eredi i poveri, ed
egli secondandone il pietoso impulso legò ai me-
desimi la maggior parte di quei beni, che ancor
gli rimanevano, contenti nel Signore i suoi degni
fratelli, il Canonico Luigi, Rettore della Chiesa
di S . Lorenzo ; e il signor Giovanni Maria, non
che la nipote Adelina che ne ricorda il secondo-
genito .
Nell'approssimarsi la novena del santo Natale,
Michele Scanagatti, ormai maturo pel cielo, si sentì
alquanto incomodato ; ma robusto qual era, sebbene
di 70 anni compiuti, non credeva punto di soc-
combere . D . Bosco, che lo conosceva da molto
tempo e lo annoverava tra i benefattori dei suoi
giovanetti, avvisato della sua malattia, si portò
a fargli visita, e con suo rammarico lo trovò molto
aggravato, e da parecchie ore come assopito in
un mortale letargo . Quantunque la sua vita di fede
e di pietà lo facesse reputare sempre preparato
alla morte, tuttavia rincresceva a tutti che egli non
potesse ricevere in quegli estremi momenti il SS .
Viatico . Per la qual cosa, fatto umile ricorso alla
Vergine Ausiliatrice, D . Bosco gliene parlò ; e
il malato alla sua voce si riscosse, ed espresse il più
vivo desiderio di ricevere il suo Sacramentato Gesù .
Vi si preparò adunque e lo accolse con una divo-
(1) Da fonte sicura apprendiamo che nella stessa setti-
mana che veniva chiamato agli eterni riposi, il caritate-
vole signore aveva fatto distribuire in Valfenera presso
Villanova d'Asti cento emine di meliga . Quindi con ra-
gione quel paese alla sua morte fece un gran lutto come
alla perdita di un padre dei poveri ; e alla Messa funebre
celebrata in suffragio dell'anima sua prese parte tutta
la popolazione come nei giorni di maggiore solennità .

1.8 Page 8

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zione angelica . Poco dopo egli ricadde nel suo
assopimento, e in quella notte stessa spirò l'a-
nima sua nel bacio del Signore .
Fu uomo devotissimo al Papa, e ne diede prova
durante la vita e ancora nella sua malattia . A-
vendogli D . Bosco domandato se desiderasse di
guarire, egli rispose : « Desidero di fare la vo-
lontà di Dio . In quanto a questa malattia , io
la offro volontieri al Signore per diminuire al
Santo Padre le tribolazioni e le pene, e per ac-
celerare almeno di qualche momento il trionfo
della Santa Chiesa . » '
La notizia della sua morte fu ricevuta colle
lagrime da quanti lo conoscevano , ed ognuno
ebbe ad esclamare : I poveri hanno perduto
un benefattore ed un padre . Ma la sua me-
moria sarà eterna, come quella del giusto :
In memoria aeterna erit iustus . Le sue bene-
ficenze saranno ricordate in sulla terra di secolo
in secolo, mentre Iddio le ricompensa in cielo
con imnzeilso peso di gloria, poiché a Michele
Scanagatti possiamo meritamente applicare le pa-
role del reale Salmista : Dispersit, dedit pau-
peribus ; iustitia eius manet in saeculum sae-
culi ; cornu eius exaltabitur in gloria .
gratitudine DI UN PADRE
e il Collegio di Randazzo.
Nel N ° 1 ° della Campana, ottimo periodico di
Catania, leggiamo una graziosa lettera di iii pa-
dre di famiglia sul Collegio di Randazzo . Per le
espressioni troppo benevoli usate verso di noi, fum-
mo alquanto dubbiosi se dovessimo riportarla nel
Bollettino ; ma vi ci siamo indotti col fine che serva
di ringraziamento ai buoni Randazzesi d' inco-
raggiamento ai nostri fratelli addetti a quella prima
Casa Siciliana, e di emulazione a tutti gli altri
nella pratica di quella carità, che nella educazione
della gioventù deve signoreggiare come regina .
EGREGIO SIG . DIRETTORe,
Debìto di gratitudine non pure, ma o il desi-
derio di giovare altrui, massime a'giorni nostri,
quando molti padrifamiglia sono assai trepidanti
per , tal collocamento de'proprii figli, che soddisfi
ad ogni legittima esigenza paterna, mi spingono
implorare la S . V . Ill. ma si piaccia concedere un
posto alla presento nelle colonne del suo accre-
ditato giornale .
Sono ormai la Dio mercé riconosciuti i perfe-
zionamenti che i figli dell'impareggiabile D . Bo-
sco hanno portato nei metodi educativi ; l' arte
mirabilissima di vincere e signoreggiare i cuori
dei giovanetti che li amano più che parenti , e
loro ubbidiscono non per timore ma per vivo af-
fetto e per sentimento del dovere . Sono eziandio
notissimi in Italia i risultamenti ottenuti negli
esami di licenza ginnasiale e liceale in Torino e
Genova dagli alunni dell'Oratorio di S . France-
sco di Sales , e dei Collegi di Valsalice, di Va-
razze e di Alassio : il che persuade di leggieri
che nulla trasandi D . Bosco di quanto possa gio-
vare allo sviluppo morale ed intellettuale della
gioventù . Mi avviso però che sia poco conosciuta
la diligenza e l'attenzione da' Salesiani adoperata
nel fare osservare i più sani precetti d' igiene
nello stato di sanità, nell' eseguire le prescri-
zioni mediche e nell' apprestare assistenza non
mai interrotta nel caso di malattia .
Ecco quanto io posso e devo testimoniare per
sentimento di riconoscenza .
Lunedì 16 corrente un figliuoletto mio, da un
mese affidato alle cure dell'ottimo sig . D . Pietro
Guidazio Direttore del Collegio municipale di
San Basilio in Randazzo, veniva assalito da febbre
gagliardissima . Da quel punto tanto il Direttore
sullodato, che il prefetto del Collegio sig . D . Gio-
vanni Rinaldi, gli insegnanti, e tutto il personale
della Casa non si davano più pace . Il mio Pie-
rino era continuamente assistito da più persone,
che gli somministravano i farmachi indicati e le
cure più affettuose . Martedì lo stato dell'infermo
rendevasi più grave e la costernazione spargevasi
nei cuori dei Superiori . Al manifestarsi di qual-
che sintomo allarmante e dietro accordi presi con
il chiarissimo Arciprete D . Francesco Fisauli ,
mio amico, Mercoledì, essendo rotta la linea te-
legrafica con Randazzo, si spediva un espresso a
Castiglione per avvisarmi dello stato di mio figlio .
Alla nuova inaspettata io, mia moglie ed un mio
cognato volavamo a quella volta . Ed intanto tre
altri dispacci pervenivano a questa nello spazio
di ventiquattro ore, dando i ragguagli del corso
della malattia .
Al nostro arrivo scorgevamo con meraviglia che
tutto il Comune s'era interessato del caso del fan-
ciulletto e del nostro penoso viaggio ; e in quanti
ci imbattevamo, tutti facevano a gara a darci le
notizie del miglioramento ed a presentarci il mi
rallegro , con quell' espressione che significa un
dolore già sofferto . All' ingresso del Collegio ci'
si presentarono tutti quanti erano in Casa, ed ac-
coglienza più amorevole ed ufficii più affettuosi
io non avrei potuto aspettarmi .
Di tutto eravamo in un momento provveduti .
L'annunzio fu portato al nostro Pierino con la più
squisita delicatezza, e malgrado che l' ammalato
fosse di già assai migliorato , i tre medici cu-
ranti D .r Priolo, D .r Guzzardi e D .r Berillo si
degnarono recarsi tosto in Collegio per rapportare
sulla malattia .
Oh ! quali erano i sensi di giubilo del figliuo-
letto nel riabbracciare i genitori e lo zio ! Egli
narravici che i Superiori non si erano discostati
dal suo letto ; che il sig . Carlo e Fortunato in-
fermieri gli avevano prodigato tutte le amorevo-
lezze possibili ; che i medici , quando più grave
era il pericolo, lo avevano vegliato per una notte
intera ; che dai Randazzesi gli erano stati man-
dati regali d'ogni sorta, frutti, conserve, dolci, ed
erano accorsi frequentissimi a visitarlo .
I nuovi venuti furono tutti ospitati in Collegio,
e ricolmi d'ogni fatta cortesia . Progredendo sem-
pre il miglioramento del giovanetto , volevamo
andare in albergo, e non ci fu affatto permesso .

1.9 Page 9

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Mia moglie, ad ogni fase che presentava la vita
dell'Istituto, era con la massima gentilezza invi-
tata ad osservarla . Riavutosi Pierino, era infine
pregata di visitare tutta la Casa, e restava sor-
presa della nettezza delle biancherie , dell' ordi-
namento dei mobili e della qualità de' cibi ; più
di tutto poi della preveggenza che si adopera ai
bisogni degli alunni .
Le donne sogliono essere più espansive, e mia
moglie ripeteva schiettamente a que' buoni Sale-
siani : < Io mi studio di essere buona madre, ma
nullameno nella mia famiglia, e credo eziandio nelle
altre, nello stato di sanità i bambini non sono ve-
gliati per la notte intera, non c'é tanta cura a cam-
biare le biancherie, a rifare i letti per impedire il
benché menomo raffreddore, a preparare i cibi e
massime il pane per renderlo più facilmente digeri-
bile » - Il vedere bambini tosì lieti, così amorevoli
.ed ubbidienti mi :fa trasecolare . Bisogna avere
proprio qualche segreto, perché in mezzo a tante
brio si conservi un ordine sì perfetto . Come mai
fanciulletti, tanto vispi e dissipati, in soli pochi
giorni sono divenuti amantissimi dello studio? Io
sono fortunato di lasciare qui i miei due figli ,
ritornando in patria con la ferma convinzione che
gli alunni de' Salesiani hanno tanti parenti amo-
revolissimi ed intelligenti, quanti sono i Supe-
riori, e che nei loro collegi sott' ogni rapporto
eziandio igienico si sta meglio che in famiglia .
Sig . Direttore, ecco le opere di D . Bosco . Questo
povero prete che non la pretende a martire, che
non cerca croci, non é egli con le sue cento Case
sparse in Italia, in Francia ed in America l'uomo
della vera civiltà ? Che tutti i civilizzatori si
specchino in lui, e non disdegnino i Governi e i
Municipii d' affidare l' istruzione a preti siffatti,
che sanno darla senza creare , anzi scongiurando
i gravi pericoli che minacciano l'attuale società .
Si abbiano quindi i più sentiti encomii le Au-
torità Comunali ed Ecclesiastiche di Randazzo, che
coadiuvate da S . E . R." Monsignor Vescovo di
Aci-Reale, e dall'illustre Sig . Prefetto della Pro-
vincia, in un piccolo Comune, alle falde settentri-
onali dell'Etna, fondavano un'Opera, che è di già
invidiata dalle più colte e fiorenti città dell'isola
nostra .
Oh! come il buon senso dipana le matasse, che
i pregiudizi e le male arti hanno reso arruffa-
tissime !
Con pochissima spesa il Consiglio Comunale di
Randazzo, grazie allo zelo disinteressato di D . Bo-
sco , ha provveduto di ottimi insegnanti tutte le
scuole elementari, e messo su un ginnasio che rac-
coglie alunni da ogni parte della Sicilia , infon-
dendo nuova vitalità intellettiva, morale ed eco-
nomica a quella popolazione, che eziandio rapporto
alle arti, all'industria ed al traffico comincia a ri-
sentirne i benefici effetti . Invece dei suoi predi-
cozzi sull' educazione , che deplorando eloquente-
mente i mali , nulla poi propongono di pratico e
di concreto a ripararli , non farebbe meglio il
F anfulla a dire chiaro e tondo : « Volgiamoci a
D . Bosco ed al clero , perché ci diano una gio-
ventù pia, costumata e davvero amante della pa-
tria, della scienza e dell'umanità ? »
Conchiudo, Sig . Direttore, con rassegnare i pili
vivi ringraziamenti alla benemerita Direzione del
Collegio Municipale di San Basilio in Randazzo,
all' Egregio Rev .mo Sig . Arciprete D . Francesco
Fisauli, ai valentissimi medici summentovati, ed
a tutti i Randazzesi, che per gentilezza d'animo
ed ospitalità degne di ammirazione tanto s' inte-
ressarono della malattia del mio Pierino .
Si degni il Signore benedire alle opere del
provvidenziale fondatore della Congregazione Sa-
lesiana, e come all'apostolato di lui ha dischiuso
l'America, così ne moltiplichi e benedica le opere
nella Sicilia nostra .
Ella intanto gradisca i sensi del più alto ri-
spetto con i quali mi onoro dichiararmi
Agira, 29 Dicembre 1879.
Suo devotissimo
GIACOMO Dottor SINOPOLI .
LE COMMISSIONI DEI COOPERATORI .
Nella nostra Casa principale di Torino noi ri-
ceviamo dalla posta presso a cento lettere al giorno,
la maggior parte delle quali sono di Cooperatori
e Cooperatrici, che ci lasciano commissioni . Queste
poi sono di varie specie : per accettazione di gio-
vanetti od altre persone nell' Istituto ; per cele-
brazione di Messe , preghiere , benedizioni in
onore di Maria Ausiliatrice ; per tipografia ; per
libri , associazioni , immagini e medaglie ; per
diplomi di aggregazione alla Pia Unione dei Coo-
peratori e relativo Bollettino ; per associazione
all'Arciconfraternita dei divoti di Maria Ausilia-
trice ; per pagamento di pensione e via dicendo .
Di vivo cuore e colla più alta riconoscenza noi
ringraziamo i Cooperatori della fiducia che in
noi ripongono, e dell'aiuto eziandio che in siffatta
guisa ci somministrano nèl promuovere e soste-
nere le varie nostre opere, le quali, come é lor
noto, mirano tutte alla maggior gloria di Dio e
dell'augusta sua Madre, alla cristiana educazione
dei giovanetti poveri ed abbandonati, e alla dif-
fusione della buona stampa tra il popolo .
Talvolta per altro con nostro rincrescimento ac-
cade che non si possano tosto eseguire le commis-
s ioni che ciascuno cì lascia, allora sopratutto quando
queste sono molte e varie . La ragione si é, che
dovendo la lettera passare pei differenti Uffizi,
separati gli uni dagli altri secondo la diversità
delle attribuzioni, l'impiegato, per la moltiplicità
delle quotidiane domande, non può subito copiarne
la parte che gli spetta, per trasmettere poscia la
lettera all'altro Uffizio per lo stesso lavoro . Suc-
cede pur di spesso che certe lettere racchiudano
cose di confidenza, e non potendo lasciarle nelle
altrui mani, dobbiamo rilevarne noi medesimi le
commissioni che contengono, la qual cosa ci porta
via del tempo assai . Sembra 'necessario ovviare
a questo inconveniente a comune soddisfazione .
Per la qual cosa, quando occorresse ai Cooperatori
di mandare al Superiore della Casa una lettera
con più commissioni , noi li pregheremmo che

1.10 Page 10

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volessero limitarsi ad esprimere nel corpo della
medesima le cose confidenziali, e quelle che riguar-
dano, a mo'd'esempio, l'accettazione di persone
nell'Istituto, preghiere da farsi, relazioni di gra-
zie ricevute, limosine, offerte , quello insomma
che spetta più da vicino alla sua persona ; e poi
scrivere le altre commissioni in altrettanti bi-
glietti distinti, secondo la diversità dcgli oggetti,
colla data del tempo e del luogo, col proprio nome
e cognome, ed unirveli, avvertendo però di notare
sopra il biglietto : Tipografia se la commissione é
per stampa ; Libreria se per libri, letture catto-
liche, biblioteca della gioventù italiana , imagini
e medaglie ; Direzione del Bollettino se per di-
plomi da Cooperatore e per Bollettini ; Prefetto
di Sacrestia se per tridui, novene nel Santuario di
M aria Ausiliatrice, o per farsi ascrivere nell' Ar-
ciconfraternita dei suoi divoti ; Prefetto della
Casa se per pagamento di pensione, e così del
resto , secondo il bisogno . Avuti questi biglietti
nella sua lettera , il Superiore li distribuirà nel
tempo stesso ai diversi Uffizi cui appartengono ,
i quali poi ciascuno alla sua volta potranno ese-
guirne la commissione molto più speditamente .
STORIA DELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
CAPO XIV .
Regolamento per l'Oratorio -- Gli uffiziali --- La
Compagnia di S . Luigi - Sue regole -- Le sei
domeniche - Prima visita di Monsignor Fran-
zoni - I preparamenti .
Fissate le sue tende in Valdocco, D . Bosco
volse l' animo a promuovere vie maggiormente
nell'Oratorio l'unità di spirito, di disciplina e di
direzione . Pertanto sul .principio del 1847, dopo
di aver organizzate le scuole serali , come di-
cemmo, egli si diede a compilare un Regolamento,
e in capo a poche settimane lo ebbe finito . In
esso espose quello, che tradizionalmente già si
praticava nell' Oratorio ; designò varii uffizi da
compiersi in Chiesa, in ricreazione e nelle scuole ;
e stabilì norme opportune per ciascuno dei me-
desimi . Questo Regolamento stato poscia, secondo
i bisogni, riveduto e perfezionato, venne dato alle
stampe . Esso è diviso in tre parti . La prima
tratta dello scopo degli Oratorii festivi, dei varii
impieghi e rispettive regole ; la seconda contiene
le opere di pietà da praticarsi dai giovanetti , e
il modo onde questi devono portarsi in Chiesa e
fuori ; la terza si occupa delle scuole diurne e sc-
ralì , e porge generali avvertenze utilissime al-
l'uopo . Fin da principio parecchi Vescovi e Par-
roci, essendone venuti a cognizione, ne fecero di-
manda per introdurre gli Oratorii nelle proprie
diocesi e parrocchie, e ordinarli collo stesso me-
todo che il nostro, per quanto era loro possibile .
Definiti i principali uffizi colle speciali loro at-
tribuzioni, D . Bosco li affidò a quelli di noi, che
per buona condotta ed assennatezza gli parvero
più abili a disimpegnarli, creandoli, per così dire,
suoi uffiziali od aiutanti di campo . Siccome egli
soleva lasciarli risponsabili dell'impiego loro af-
fidato , limitando l' opera sua ad invigilare che
ciascuno facesse il proprio dovere, così ognuno si
dava grande sollecitudine per conoscere ed ese-
guire la parte sua nel miglior modo che dato gli
fosse . Per questa guisa le cose dell'Oratorio pre-
sero ad ordinarsi con molto profitto dei giova-
netti , ed anche con grande sollievo dello stesso
nostro Direttore, il quale poi soleva ogni setti-
mana raccogliere a sé dintorno i suoi uffiziali ,
e da esperto generale li animava con fervorose
parole a rimanere fedeli e saldi al loro posto, sug-
gerendo le cose da farsi o da fuggirsi per lavo-
rare con buona riuscita . Talora dava loro qualche
premiuzzo, una divota immagine, un libretto e si-
mili , terminando sempre coll' additare loro la
bella corona che li attendeva in Cielo . Queste pa-
role , e questi atti di confidenza erano di effica-
cissimo stimolo , e di rado avveniva che , o per
negligenza o per mala condotta , si dovesse dis-
pensare qualcuno dal proprio ufficio, e privarlo
del suo grado .
Dopo aver gettate le basi organiche per pro-
muovere e conservare l'unità di amministrazione,
era mestieri di dare eccitamento alla pietà con
qualche pratica stabile ed uniforme ; e D . Bosco
penso di instituire la Compagnia di S . Luigi
Gonzaga, allo scopo d' impegnare i giovani a pra-
ticare le virtù che furono in questo santo più lu-
minose, e così avviarli ad una vita morigerata e
pia . Per la qual cosa egli studiò e compose al-
cune poche , ma sugose regole , che gli sembra-
rono più adattate per noi . Presentatele poscia al-
l' Arcivescovo , questi le esaminò , le fece anche
esaminare da altri , e in fine le approvò in data
dell'undici di Aprile di quell'anno medesimo . Le
regole sono le seguenti
1 ° Siccome S . Luigi fu modello di buon esem-
pio, così tutti quelli, che desiderano di farsi ascri-
vere nella sua Compagnia , devono adoperarsi ad
evitare quanto può cagionare scandalo, anzi pro-
curare di dare buon esempio in ogni cosa, ma spe-
cialmente nell'esatta osservanza dei doveri di un
buon Cristiano . S . Luigi fin da fanciullo fu così
esatto nell'adempimento di ogni suo dovere, così
amante degli esercizi di pietà, e così divoto, che
quando andava in chiesa, la gente correva per os-
servarne la modestia ed il raccoglimento .
2° Ogni quindici giorni ciascun Confratello
procurerà di accostarsi alla S . Confessione e Comu-
nione , ed anche con più . frequenza , special-
mente nelle maggiori solennità . Queste sono le
armi con cui si porta compiuta vittoria contro il
demonio . S . Luigi ancor giovinetto si accostava
a questi Sacramenti ogni otto giorni, e divenuto
alquanto grandicello, con maggior frequenza . Chi
per qualche motivo non potesse adempire questa
condizione, col consiglio del Direttore della Com-
pagnia potrà mutarla in altra pratica di pietà . Si
esortano inoltre gli ascritti a frequentare i Sa-
cramenti , e assistere alle sacre funzioni nella
propria loro Cappella per edificazione dei com-
pagni .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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3° Fuggire come la peste i compagni cattivi, e
guardarsi bene dal fare discorsi osceni . S . Lu-
igi non solo ovitava tali discorsi , ma era così
modesto , che niuno ardiva proferire parola per
poco sconcia alla sua presenza .
4° Usare somma carità verso i compagni, per-
donando volentieri qualunque offesa . Bastava fare
un'ingiuria a S. Luigi per averselo tosto amico .
5° Grande impegno pel buon ordine della Casa
di Dio, animando gli altri alla virtù ed a farsi
ascrivere nella Compagnia . S . Luigi pel bene del
prossimo andò a servire gli appestati , il che fu
cagione della sua morte .
6° Mettere grande diligenza nel lavoro e nell'a-
dempimento dei proprii doveri, prestando esatta
ubbidienza ai proprii genitori ed agli altri supe-
riori .
7° Quando un Confratello cadrà infermo, cia-
scuno si darà premura di pregare per lui, ed
anche aiutarlo nelle cose temporali, nel modo com-
patibile colle proprie forze .
Grande entusiasmo eccitò tra noi l'annunzio di
questa Compagnia , e in tutti si accese vivo de-
siderio di farvisi ascrivere . Ma affinché non ac-
cadesse di dover ripetere il detto del profeta :
M ultiplicasti gentem et non magnificasti lae-
titiam, ed anche per lasciare ad ognuno un più
forte stimolo a riformare la propria condotta, D . Bo-
sco per l' accettazione appose due condizioni . La
prima si era che l'aspirante facesse qualche tempo
di prova, dando buon esempio in Chiesa e fuori ;
la seconda che fuggisse i cattivi discorsi e fre-
quentasse i santi Sacramenti . Questa disposizione
produsse ben tosto nei giovanetti un notabilissimo
miglioramento e nei costumi e nella pietà . La
prima accettazione venne fatta in una Domenica
del mese di Maggio, che fu la prima delle sei pre-
cedenti alla festa di San Luigi .
A fine poi di ben prepararci a questa solennità,
noi abbiamo celebrate con particolare impegno le
sei Domeniche, in ciascuna delle quali molti gio-
vani si accostavano ai Sacramenti per lucrare la
indulgenza plenaria concessa dal Pontefice Cle-
mente XII . Ci rammenta che in quell' occasione
D . Bosco, per facilitare a tutti la frequenza ai
Sacramenti, ci diede la facoltà di andarlo a tro-
vare in qualunque ora del giorno e della sera . Al
Sabato poi egli aveva da confessare sino a notte
avanzata, e talora sin dopo le undici ; e al mat-
tino della Domenica dalle quattro sino al tempo
della Messa, e spesso sino alle nove e dieci . E-
rano due cose degne di ammirazione : La pietà e
pazienza dei giovani , e lo zelo instancabile di
D . Bosco , il quale pel bene delle nostre anime
stava come inchiodato nel tribunale di penitenza
da dieci a dodici ore di seguito , se ne togli un
brevissimo riposo nel cuore della notte . Anzi gli
é avvenuto parecchie volte di proseguire le con-
fessioni tutta la notte, cosiché i primi penitenti del
mattino trovavano ancora intorno a lui gli ultimi
della sera . Per tal guisa succedendosi gli uni agli
altri obbligavanlo a rimanere in confessionale sino
a 16, 17 e 18 ore consecutive . Questa dura fatica
non poteva non colpire la nostra fervida imma-
ginazione ; sicché molti dei più trascurati, ve-
dendo il povero prete a sacrificare in questo modo la
propria vita senza verun temporale interesse, apri-
vano gli occhi, pensavano all'anima e si conver-
tivano al bene più facilmente, che fatto non avreb-
bero , se avessero udito la migliore predica del
mondo .
Né qui fu il tutto . Molti giovani che frequen-
tavano l'Oratorio, specialmente i forestieri, ave-
vano ancora da ricevere il Sacramento della Con-
fermazione . Perciò D . Bosco venne in pensiero di
farlo amministrar loro dall' Arcivescovo nell' oc-
casione della festa di S . Luigi e nello stesso Ora-
torio . Recatosi pertanto da Mons . Franzoni gliene
fece rispettoso invito, che il benevolo Prelato ac-
colso di buon grado, ed assicurò che sarebbe ve-
nuto non solo a cresimare , ma eziandio a cele-
brare Messa e a distribuire la santa Comunione .
E indicibile la gioia che recò a noi tutti questa grata
notizia, cd incredibile il lavoro che cadde in al-
lora sulle spalle del nostro Direttore . Il Cate-
chismo della Domenica essendo insufficiente, lo si
fece anche alla sera di ogni giorno . Il concorso
fu immenso . Tuttavia coll'aiuto di zelanti Sacer-
doti e signori laici della città si prepararono e-
gregiamente i cresimandi , e pel giorno prefisso
tutto fu all'ordine . Fra coloro, che in modo spe-
ciale prestarono a D . Bosco valida la mano in
quei giorni di tanto lavoro, sono da annoverarsi il
teologo Borelli , il teologo Felice Chiaves, il te-
ologo Giacinto Carpano , i Sacerdoti D . Musso e
D . Trivero, e i due teologi Vola, Ignazio e Gio-
vanni .
Era la prima volta che Mons . Franzoni veniva
a visitare il nostro Oratorio, e che facevansi tali
funzioni nella nostra Cappella ; epperciò sebben
poverelli nulla abbiamo risparmiato per rendere
la festa più splendida che si potesse . I musici prepa-
raronsi a rallegrarla coi loro melodiosi concenti ;
i sacrestani ornarono con buon gusto la Chiesa ,
e mancando di tappeti supplirono ingegnosamente
con lenzuola e coperte da letto . Venne eziandio
per opera loro preparato un modesto padiglione,
ed un bell'arco coperto di frondi e di fiori, por-
tante questa iscrizione in mezzo : In questa tua
prima visita, o inclito Antistite, allievi e supe-
riori di quest' Oratorio festanti ti accolgono, e
ti offrono un serto coi figliali affetti del loro
cuore.
Neppure i campanari mancarono alla parte loro .
Non avendo ancora i sacri bronzi da suonare a
festa , essi diedero di piglio ad un grosso cam-
panello, e fin dalla vigilia girando pei dintorni
lo agitarono opportune et importune, da far sa-
pere a chi premeva e a chi no, come al domani
nell'Oratorio si faceva la festa di S . Luigi, ono-
rata dalla presenza di Mons . Arcivescovo . Altri
ed ecclesiastici e laici prepararono i biglietti per
la Cresima ; taluni i giovanetti per la Confes-
sione e Comunione ; parecchi per la declamazione,
pei dialoghi e pel teatrino . Il sullodato teol. Car-
pano scrisse e fece imparare da alcuni giovani
una commediola intitolata : Un caporale di Na-
poleone, da rappresentarsi nel giorno della festa .
D . Bosco poi pensava a tutte queste e sì svariate
cose, attendeva personalmente alle più importanti,

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dava ordini e sorvegliava che si eseguissero . In-
somma in quei giorni tutto era in moto tra noi ;
e i pensieri, e le parole e le azioni di ognuno
miravano ad un fine solo : La festa di S. Luigi,
e il modo di ben celebrarla.
Ed ecco questa giungere finalmente . Affinché
tutti vi potessero prendere parte venne fissata al
29 Giugno, solennità dei Ss . Pietro e Paolo, per-
ché essendo festa sovra settimana i giovani non
aveano da recarsi a ricevere dai padroni la paga,
né venivano costretti al lavoro , e perciò trova-
vansi liberi fin dal mattino . Di buonissima ora
un buon numero di essi già assiepava D . Bosco
e più altri sacerdoti per confessarsi , e verso le
sette la folla erane sì grande, che mai per lo in-
nanzi . Pareva che tutta la gioventù di Torino si
fosse versata nel nostro Oratorio ; così che alcuni
di quelli, i quali non avevano da ricevere la Cre-
sima, dovettero rimanersi fuori di Chiesa, e re-
carsi ad udire la Messa al Santuario della Con-
solata . Il resto ad un altro capo .
Non profanate i giorni festivi .
In un piccolo porto dei dintorni di Boulogne ,
Pas de Calais, il giorno dell'Assunzione di Maria
alcuni operai erano intenti a calafatare un battello
costruito di nuovo, che doveva quanto prima es-
ser varato . Parecchi curiosi li guardavano, gli uni
con istupore, gli altri con indignazione, poiché non
mai in quel paese erasi visto lavorare nei dì festivi .
Un vecchio marinaro erasi fermato anch'egli da-
vanti ai profanatori, e con tuono di autorità e di
profonda convinzione disse ad alta voce : Io non
vorrei salire su quella nave , poiché al certo
avrà qualche sventura . E cosa buona l'ascoltare
i consigli dei maggiori... si dice . La profezia
infatti del vecchio marinaro non tardò a realiz-
zarsi ; alcuni mesi dopo, una Domenica, il nuovo
battello peri col suo equipaggio , in mezzo ai
flutti in un terribile naufragio .
NOTIZIE EDIFICANTI
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Ogni Cooperatore può acquistare Indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
Dio punisce il lavoro della Domenica .
del- Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
Il mese d'agosto dell'anno passato nei dintorni di
Salins i Fedeli di un villaggio, obbedendo al pio
invito delle campano che li aveva chiamati alla
Messa della Domenica, si recavano alla parrocchia,
quando furono sopraggiunti da due loro compaesani,
i quali, senza che il tempo avesse alcunché di mi-
naccioso, andavano col loro carro a trasportare i co-
voni in un campo vicino alla chiesa . Quei disgraziati
burlavano i passanti che si recavano in Chiesa .
- Andate, andate, dicevano, voi che non avete
nulla di meglio a fare . . . . Il curato vi pagherà le
vostre imposte, i vostri affitti e vi nutrirà !
La messa incomincia ; é il momento della pre-
dica . Tutt' ad un tratto, senza che niente lo avesse
fatto prevedere, si fa sentire vicino alla Chiesa
un colpo spaventevole di tuono .
- Figliuoli miei, disse il caritatevole sacer-
dote, é probabile che il fulmine sia caduto molto
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante 17 recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Pater, Ave e Gloria in qualunque luogo senza
bisogno di Confessione e Comunione, purchò sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste un'altra plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purchè confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche chiesa, pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
da presso ; alcuno di voi esca per vedere se non
è successa una disgrazia .
Tosto due o tre uomini escono , e vedono nel
Mese di Febbraio .
campo vicino un vortice di fiamme ; corrono colà,
e trovano due buoi uccisi ed un uomo colle gambe
rotte ; poi dietro a lui un mucchio nero, ed era
il cadavere carbonizzato di uno dei profanatori .
Quando si trasportò colui, che aveva le gambe
sfracellate dal fulmine, esclamò
- Che punizione di Dio !
Purificazione di Maria Vergine .
S . Giuseppe da Leonessa .
Beata Angela da Foligno .
22 . Cattedra di S . Pietro in Antiochia .
23 . Santa Margherita da Cortona .
25 . San Mattia Apostolo .
Egli pregò quelli che lo portavano di farlo
entrare in Chiesa, affine di poter domandare per-
Con permesso dell'Aut . Esci . - FERRARI GIUSEPPE gerente respons .
dono a Dio ed a' suoi compaesani, che aveva in-
sultati e scandalizzati .
i
Tip . di San Vincenzo de'Paoli . Sampierdarena 1880 .