Bollettino_Salesiano_192005


Bollettino_Salesiano_192005

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BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO MENSlLE DEI COOPERATORI Dl DON BOSCO
ANNO Xl.IV - N. 5
MAOOIO 1920
SOMMARIO
Inaugurazione del Monumento a Don Bosco - La pa-
rola del Successore di Don Bosco: ai Salesiani: ai
Cooperatori La voce dei primi allievi.
Temi dell'VIII• Congresso Internazionale - 1° Tema:
Organizzazione dei Cooperatori - 11° Tema: Coope-
razione Salesiana li programma.
Nuovo Vicariato Apostolico affidato ai Salesiani in Cina.
Una pagina per i giovinetti.
Agli amici dì Domenico Savio.
"Salviamo la gioventù.,: Una parola ai genitori - Come
bisogna lavorare Circoli di cultura nei convitti.
Attraverso la Prelatura di Registro do Araguaya nel Bra-
sile: Lettera del Segretario di S. E. Mons. Malan.
Preghiamo per i Missionari.
Il Culto di Maria Ausiliatrice: - Grazie e graziati - Orario
delle feste titolari.
Note e Corrispondenze: - L'esposizione di arredi sacri -
La Festa del Papa nell'Oratorio Festivo di Varazze -
Tra gli Orfani di guerra: Alla Colonia del Mandrione
(Roma) Negli Istituti delle Figlie di Maria Ausilia-
trice - Notizie varie : In Italia: all'Estero.
Necrologio - Cooperatori e Salesiani defunti.
Il Manuale di pietà del Cooperatori Salesiani.
11 ,. :: •• RcoAZIONI!. t: AMMINl5TIU.ZIONe - V,A CoTTOU!NGO, 32 TORlNO u a t: ::

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[
BOLLETTINO SALESIANO
PERlODICO MENSlLE DEI COOPERATORI Di DON BOSCO
ANNO XLIV N. 5
MAOOIO 1920
Inaugurazione del Monumento a Don Bosco.
1 Temi dell'VIIJ• ConJJresso Internazionale.
(T(<)IUNC!>, 2 0 •23 MRGGI~ 1920).
Per noi, per i nostri amici, per quanti hanno
fede, è di lieto augurio. Doveva compiersi nel
r915, nel Centenario della nascita: si compie
nel 1920 nel Centenario dell'apostolato. Prima
ancora che una luce misteriosa gli additasse
!a via da percorrere, Don Bosco presenti la
missione elle l'attendeva tra i giovinetti: ~ Ra-
dunarli per illr loro del catechismo mi era brillaw
in mente fin da quando aveva solo cinque anni:
ciò formava il mio più vivo desiderio: cìò sem-
brav«mi l'unica cosa clie dovessi fare sulla terra. i
Qiianta mai sono metavigliosii disegni detta D1:-
vina Provvidenza! Dio ha veramente tolto dalla
terra ·un povero /anciutlo per collocarlo coi pri-
mari del suo popolo.
Per la fausta occasione, converranno eminenti
personaggi, ecclesiastici e laici. È già annun-
ciato l'intervento dell'Ero.mo Card. Arcivescovo
di Siviglia, degli Arcivescovi di S. Francisco di
California, di Santiago di Cuba, di Puebla nel
Messico. Alcuni Governi d'America, grati a Lui
per l'opera dei suoi figli, inderanno anch'essi il
loro rappresentante. Illustri oratori parleranno
delle sue opere e del suo spirito, nei Congressi:
l'on. Crispolti dirà il discorso ufficiale all'inau-
gurazione del Monumento, presenti le aut01jti,
U Comitato delle Dame Patronesse Torinesi, il
Comitato promotore dcl Monumento e il Comi-
Lato Generale dei Congressi, presieduti da S. E.
,'on. Boselli, dal Senatore Conte Eugenio Re-
baud:?ngo, dall'Ecc.mo Mons. Piuardi. L'aspet-
Laione è grande: l'entusiasmo non sarà fugace.
Se la cerimonia si fosse compiuta nel 'IS, quante
"pere nuove sarebber9 già sorte, quanto bene
li più si sarebbe fatto nel campo giovanile.
.da la data d'oggi è parbnenti propizia. Si aggi-
rano ancora sull'orizzonte nubi grigie, avauzi
di tempesta: il sorriso di Don Bosco le disper-
derà: i suoi allievi, i suoi cooperatori, i suoi figli
1e.Utono più \\;va accendersi in petlo la fiamma
dell'apostolato, e, calcando le'sue orme, dapper•
tutto faranno del bene.
La ce1imonia si compie sotto lieti auspici,
alla vigilia di Maria Ausiliatrice, nel giorno di
Pentecoste. La ,M:adre Divina rinnoverà il pro-
digio. Pregheremo con Lei, e ai piedi del suo
altare: e quanti saranno convenuti dall'Italia,
dalla Francia, dalla Spagna, da quasi tutti I
,paesi dell'Europa e ddl'America, dall'Asia, t
dagli tùtimi confini della terra, fotti udranno,
su1 lo.bbro d'ogni fratello, il proprio linguaggio:
il linguaggio della riconoscenza, della fede,
dell'amore.
Per Don Bosco l'apoteosi del 23 maggio è
la più alta dimostrazione civile. Torino, come
altre città, gli aveva già dedicato una vfa, m11
senza esteriore ap parato, quantunque con alta
solidarietà di ammirazione profonda. L'npoteos'
del 23 maggio, voluta da Allievi, paS--,ati e pre·•
senti, da Cooperatori e dalla stessa Città d:
Torino, è il riconoscimento ufficiale della su~
carità.
Ma non è il trionfo cui sospira il nostro cuorr.
Ai vicini e ai lontani, certo, san'! doke in avve
venire vedere il sorriso del padre prima d'en•
trare nella casa paterna: ma a tutti, agli ab1
tanti di Valdocco e a quelli delle più remoti_
Colonie Salesiane, a coloro clic lo conobhero e ~
coloro che non hanno veduto e non Vt-dl'annt
mai neppur i luoghi bagnati dalle ::ue lacrim
e dà.i suoi sudori, assai più caro sarà il co11t1•Jll·
plarlo, sempre in alto, ma su d'tw altare, Ma._
stro e Patrono celeste. Il 23 maggio, al cad••·
dell,i tela che lo ricopre, schiere d'alati viaggh
tori recheranno a Roma, a Trieste, alla Sicilia
e a varie nazioni, l'an11u1nio che Don Bo~co, nel
l'opera di Gaetano Ccllini, è tornato li sorriden•
a Valdocco, in mezzo ai suoi giovin~tti, con ,
quali s'intrattiene p. ternamente, innamorau·
doli al bene... mentre i ·uoi figli e le sue figlie,

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colla divozione a Gesù in Sacramento e a .!Ilaria
•.\\u~iliatrice, rinno\\'ano i prodigi d'amore iu
~rr<' civili e barbare, trn la gìo\\'eutù, tra gli emi-
grati, tra gli opprc:ssi <lnl clolorc, tra popoli sel-
vaggi e idolatri. N'el giorno dell'apoteosi nrng-
~ore, quando schiere d'angeli it·cberanno l':m-
au111.io ai cuori che lo nmnno, che il Vicario
li G~sLÌ Crfr-to ha coronato il Maestro e il
Padre con l'aurcnla dei Beati, t11tti ne a\\'m11110
più forte stimnlo a studiarlo, ad ,1mmirarlo, a
,mitarlo. Sella speranza di quello, più \\'i\\'a è
!a gioia che p1egus1iamo nel trioufo imminente.
La parola del Successore di Don Bosco.
Al SALESIANI.
Il rev.mo sig. Don Albera, in preparazione
111 licio avwnfo1cnto, hn Ìn\\'Ìato alle Case Snh:-
,iane una preziosa circolare, dalla quale to-
,li:1.1110 questa pagi:ia.
Come sors e Il Monumento.
Da pochi me.si appena la Divina I'rovvidrn;;a
oni IWt't111 clzfr111i,1lo a reggere la tioslra Pia Socfrlà,
<t1•ando (nel selfmibre l()II) s1 tenne il primo Co11-
srtsso b1t•·rnazumale d,·1 nostri e.,-alh:i·1 . .1Jw10-
ra11do fu quel C11ngrcsso, e a me di grrmdiss1mo
.;on/orto nella trepidazione che allor,, proval!O
"er l'immensa r.:spo11sab1llfJ ddla rarica al}ì-
L1ta111i; p<Jid1è compresi che polet'o /11r,i assegna-
11cnlo, oltre clte sulla troslra generosa e zel,mte
,;o/lubomzio11e, o miei a11111/issi111i confratelli e
,igii11oli, aw;he sulle giovù111h ,mi;rgie dei 11ostri
.a1 i ex-aliic:1i.
Essi, in/alli, in quelle i11dimc1lticabifi admwnu,
J.elibcrarono ull'mu:mimitci di ri1m1re in mm
~Cli d Fr:da ,1:i<me intanazion ,l,: lufti i loro
u,'11/n e c1rcolì localì, fon11c1mlon.:. co.~i 11n org,1-
nismo potenlc, destinalo a dure m1lfà e ordwe
,rll'azione conumi:, e a tvl'f;ae ui tul modo tm
validissimo (1/1/tt • ai :>L1lt's1uni per l'attuazw,ie
.1e! loro programma di nge11era;,wne criffona.
E p.., av.:re 1m simbolo reale e d11raturo ddlct
volata Federa.:umc, essi decisero in q11elle mede-
~im ,1l1111aw:. cl'ùmal ,il't' S1'llu Pl(IZZII di ]~J,1ria
A usilialrice 1111 mo111tmctzlo a D,m Bvsco, come
perolllè lestmwnianza del loro r1c01wscenle a/-
;etto, e ùzsicmt della loro /ddtà ctt, 1;@ti principii
.: ideali dal T'mcrabifo Padre.
L'estc11zùme tldl'idea fu aQidala ad 11n Comi-
talo di illustri e compdcnlt per:;011aggi, susci-
tando dappertutto entusiastiche adesioni. Il mo-
,mmmto, come S(t/)ele, dovevu it1ai1g1mtsi net 1915,
..,mo c<11tt1iuno della 11a1;c,ia d.:l 110s/ro Ve11.
Padre; e s1 sarebbe cerlamuite i11augura/Q, se il
rfagrllo immane della gui·rra non /osse venuto a
troncare ogiii cosa. Ma il forzato ritardo dell'i11au-
i,, g11razione non fece che accrescer11e il desideriri:
mi~! aia di nostri ex-allic,•i, pur mezzo alle
r11di /,rlid1e e. ai pericoli ddla t•ihl militare, t,
te1111,·ro r.osfm1/rn/c11le fisso il pensiero; e m-llt·
lrtlcre che mi scrivevano dagli 'accampamc11h,
dall~ frmcee, dalle caserme, am espressioni t'Ì·
brm1!i gratitudine e aUetio intenso, mi dic1-"1.•1wo
fil lo/'() vii.1a spa11nza di pot.re, a g11, ,rii /i111ta,
a.ssislrre alla sospi1'ala inaugumr.ione, Crt·do
cli,. oltrctlanlo. e ;orse a11cor più, ,possmw atf,r-
maro• quei Direttori che à11ranfe !11 guerra si /rn·
nero i11 re!azimw ct,isto/urc. coi l-orù ex-allievi. In
q11r·i lunghi t11111i d'att.:sa il -mo1111111cnto di Don
Bns·o /u 1m centro d'uuion.; dd. loro cuori, wJ
ton;orlo, w1 aiuto a sostmcre co11 ,,.istiana /or·
t1-o/z,, lt: vicaule gtterre.sdw. E q11,rndo alfìne 1
Si!perslifi polt'rcmç fa r ritorno m domestici /ocn•
/ ,,r mw dei loro prim, prnsieri /11 di dar com•
pimento il piri presto poss1&ile ai /ero wti aJ'dentì.
Fu sfaùil,ta l'in,mguru;;i,me per il 23 111,1gg10
prossimo, e la l'rt!sidenza dclla Federazione con 1111
entusiasitco tipp, Ilo /ecc invito a iulti d'interv,:11 •re
ai /esh·ggia111c11it ina11g11r<1l1 e all,e altre 11umifesla•
zioni che avranno luogo m q1u:ll<1 circostanza.
Fra breve d11nq11e il mommwnto, libero dal rozzo
nvolucro che ora lo nasconde, si ergerà nelle sui,
linee semplici e set•1,7e dma>izi agli occhi di tuUi;
e u tutti dim l'umore, lc1 riconoscen::a ii,iperitura
degli ex-allievi per 1"l grmule educatore cd apostolo
della g1oi•etzl1ì, dirà i /rutti nurab,li maturati i,.
tani.e anime d ogni paese dal suo mdodo peda-
gogico, dalla s1111 ardente carrlà, dall'esempio
ddl'111tcra s1u1 vr'ta.
Quale alto s1r.nzfioaio morale, qmili lesori ài
1•1!.1 rarcl1i11dera,1110 q11dk /re,//4: pu:tre, q11el
bron~Q irw1ti11111to! Qrcale piit splm,l1da e g/.oriosa
corona p1iò fsscrvi per 1m erii,cutore, che q11è/la
intessuta da coluro che /uro,w da lu, /otmati a/14
t•irt11 cri'stia111: '" ni·di, dai fiori alezumli della
loro gralit11di11e, d.11 imtt, s,mi e cufnc;si della
lo1·0 t11/a integn1 rd 0110/'cltal
Q11eslo 1/ mo111m1en(o, questa la coru,u, con 1:iii
gli e.t-ull1tv1 lz<1mw voluto onortJrc: l,1 111cmoria
d.:l V,m. Do11 Bosco.
Far riviv ere Don Bosco i11 noi.
E noi, p.:r bontà de/, S1gt10re chwmc1// ml essere
figli d'un tal Padre, e contm11<1/or1 ttdltl su-11 mis•
s.o,ic, che doùbwmo /ure, dal canlu 110!;/ro, in
qw:sfct memor,mda circosllmza?... U>L altro mo•
11w11e11to Don Bosco V11ofr dai s1,oi /ìi;li, 1m mo-
nw,zwlo imperi/uro, aere pcrennius: tmule che
da que~tu sofonne occasione e dalla vtstu del momt-
me11/o di pietrct e di bronzo essi traggano mc1l,1-
111rnto " /ar r,v1vi:re in se stc:ssi l-e s11c, virtù, ;, :.110
sistema educ11t1vo, 1l s11-0 spirito lulto quanto, s 1
da' lrumandarlo sem/Jrt: fecoiido e vitale di gcJnc:-
,,azione in g1meruzione.

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- 115 -
Far rivivere Don Bosco in noi, ~ il più bel
tnonumenlo co11 cui possiamo onor11rc la S/1,t/ me-
moria e rcnderlu preziosa e bcnefi,c(l, tmclw ai
secoli vent11r1. Leggi111110, studùwuJ co11 rndefesso
<1111ore la sua t•ila, sforziamoci d'im,t,11/0 nd
suo zelo ardeni4l e disi11tercssato per la salute ddlc
anime, nel su6 amore e 1ull,i sua illimitata dt.V<>--
zione alla Chiesa i: al Papa, in tutte le virt,ì di
mi ci ha lasciato tanti preclari esempi.....
Un ricordo.
Un giorno del 1868 egli si fermò ml mezzo della
piazza, di11anzì alla chiesa di Maria .-l11Sili 1/rtcc,
non ancora inlcramtnte compiuta, e disse a clii
lo acco-mpag11,1va: « Q11i in mezzo mi pitici:relibe
zm1alwre rm mom1111ento clie rappresmtassc ,llosè
in alto di percuotere la rt1pe, e da queslll /e1r zam-
pillare ima vena d'acqua che venisse raccollci ilJ
mui vasca ~-
Il monwnrnlo in mezzo alla piazza 11 s/(ltQ mn,,l--
rnto: non ~ precisamente quello voluto dal no$lro
bmm Pad, •, 111a m qualche mod-0 n'è figura, poichè
Ja esso, come dfllla mosllica rupe, :ampill,rà
Ptremie e copiosa la t'ena degli ammacs/rame11ti
~ degli esempi di l11i, che lo farà i11cessanlc111e11te
nvlt'l:re nd suoi figli sparsi per tuJto 1l mondo.
AI COOPERATORI.
Ai Cooperatoti il rev.mo sig. Don Albera
invia questo messaggio:
Ricordo con i111111c11so piacere di t$Scre staio
pr,smle a ima co11/,rmw, iorse la prima, i11 cui
1! nostro l'e11. Fo11d11tore e Padre ci parlò dc.:i
Coupa,1tori Salcsi.111i, molto pY1111a che csislts-
~ero. Due furono i pensieri che ispirarono I,: sue
etficacissime p(lrclt:. Primicrame·nt,i il rno di-
~corso /11 l't•sprcssionc delta più viva grafimdme
et' s11oi ber1t'/altò11. I 1, lennini della più pro/onda
iimiltà racconti> com'egli, apparteuemia ml una
/m11igliu di poi•cri conhulini, 11011 mirebbc potuto
arrivare ad essere sacerdote, se no11 ,wcsse incon--
!rato sul suo sr.11/icro persone pie e carìf,1ltvoli,
,:,e lo ai•essero aiutato. Richiamando rrlla me-
moria i 110111i di coloro che gli erano stati Zanhi
del loro ai11to tu:lt'miziv delle sue opere, con/es-
s(1va che alla loro carità andava debitore del bene
che egli aveva potuto fare a tanti povert giova--
'" lti. Non at·c11do altri mezzi tli 1111111i/eslrire ta
s11a graliludine, pen.çò d1 /011dure 1m'Associa-
?iot1e che, co1t tesori di speciali i1ui11l[iem:e, loro
pr1JC11rcisse 1111a ricumpensa !>pinluule, e cosi
rip<1g,,re l<i loro carit,"t.
La rico11oscc11w rlte gli uv1,-va ispirn!o il disegno
di /aiutar questa /1$soc1azione, lo sostnmc tanto,
,i<1 sup.:rarc t11ltc ,tt• difficoltà eh~ inctmlrò per rag-
6 ·1mg1:re il suo scoft/J. ,11a questo non bt1stuva al
:suu zdo Vede11du d,e. tait- Associazfom: lo ,lvrcbbe
messo in rapporto con 1en gran nimwro di anim,
buone, pensò di do11erne approfittare per animarù
a condurre 1111a vita verame11tc cristiana, ed esor·
ll1rle ad esercitare 1m vero apostolato 1n nz.ezzc,
al mondo con il buon esempio, con h, didrrsiun1
di b11011i libri, con i catechismi, e,l altre opere clu
tomassero di airtkJ ai sacerdoti, e di vmrtaggir
sp.:cialme11t,: alla gioventù. La gratiltulme verse
i bene/attori e il desiderio di salvare le aninu
-ispirarono a Don Bosco qrtest'opera provvideti-
zialc, di q1ti previde, certamente per divina rive-
lazione, /,a prodigiosa propagazione ed i /mtt•
consolrmtissimi clw avrebbe prodotti. E quali imiti
« Senza la vostra carità - protcstm:a egl,
t·erso il fi,:t, della vita - io anci potuto far~
poco o nulla: colla vostra carità abbiamo invee(
cooperato colln grazia di Dio ad asciugare moltt
lacrime e n salvare molte anime Colla vostn
carità nhbi:uuo fondato numc:ro!'i collegi ec
0s1 id... nbhiamo stabilito le Mis~ioni sino agl
ultimi confini della terra... abbiamo pubblìcafr
a più milioni di copie libri e fogli in difesa delh
verità... abbiamo innalzato molte cappelle e
chi~e... •
çu st,; stesse parole p.:rennemente Egli ripr-
!era dall'allo del Jlon11111.cnto, e/te. s'i11a11g1, ert.
tra breve, ili piaz::a Maria J 11sili,1trice. Il peh•
siero che. l'ha ispirato, l ed11C11~ionc dd cuori eh,,
l'hanno erdfo e l'entusiasmo col quale si prepa
rano all'i111111g11r,l':11mc, lutto ;, frutto della vostrr,
carild, o ie11e11i.rili Cooperatori :cl<m/1 Cooper<,
trici; come II vostra gloria t vantaggio torn~
ranno i /orli propositi che accemlcrà ntll'anim
di q11a11ti f e!legriluramw ai San/r,urio cli ~Uaru
A r si/i(l/ricc.
Questi i sc:11timmti che 1111tro110 i figli e gli cl>-
l11wi del V 11. Don Bosco, e che so11 lieti 1t1 este,
nan in questa /at1sta c1rcostanzri ai Cooj;e1•ator.
La voce dei primi allievi.
• 23 maggio 1920 !
È questo duuque il giorno io cui vedremo sco-
perto alfa luce del sole il monumento, che gio-
vani e vecchi hunno innalzato al Ven. D011 Bosco!
Verranno forastieri da varie parti cli Europa t
dall'America, tla New Jork alla Terra del Fuocc
~ più ne verrebbero, se le pubbliche vkendc
fossero del tutto tranquille. Nondimeno, tutte.
fa sperare un trionfo, e quanti lo vedranno, gv-
<lranno certamente di una co!lsolazione che ,
,lesiderii ava11z11!
Tanti a1mi fa, degli allievi di Don Boscc
chi avrebbe potuto augurarsi tale fortuna? Cb
avrebbe pensato di assistere a quc:;ta festa?
Io elle più volte, parlando degli alunni dei

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- 116 -
:'Oratorio, feci mie la parole di Alessandro Man-
wni:
1wr: serbati ali' amor, 1u,ti alla scola
delle celesti rose,
~n mi mera\\·iglio dell'avvenimento, 11~ dcJl'en-
:u.siasmo ~i cordfale e solenne, col quale lo
'1ttendono mille e nùlle cuori, sparsi iu ogni
parte del moruio.
Era giovinetto, e fin clni primi giorni che av-
7icinni Don Bosco, sentii ruccontarc eh.e pochi
l.IlDÌ prima. quando, giurito cli grave malattia,
mnunziò che sarebbe tornato all'Orntorio, gli
:sparse10 i fi,,ri per la via, e i più grandicelli
preso un seggiolone fra le loro mani, ve lo fc-
<:ero posnrc .uuorevolm<:nte e sollevatolo, come
:n trionfo, lo p01t~ro110 E-SSi stessi qua, tra le
~ida fcsto,:c dei molli che gli stavano intorno.
Ripeto, io non era con loro; ma ne sentii il rnc-
tonto con parole infuocate, che ricordavano come
ili twfr,i e gli amoro::;i saluti chiamassero molta.
,enle .;ul cammino e aUc finestre dcUe poche
:ase. l\\fa oggi, la vedo anch'io la stessa scena
J'amo1d Xci mese dei fiori, raccolti iu cento
<? cento lidi e sparsi n piene mani In piazza
.=-furia Ausiliatrice, eccolo sollevato w1' altra
volta, Don Bosco, in trionfo d'amore, dai suoi
rlgliuoli.
Atl orno a Don Bosco fu sempre cosi. Da gio-
•iuetti noi correvamo con divino trai.porto
iov'Egli ci cruam:1va. Quando eravamo in cor-
.ile e il suo spirito ci accompagnava, e da tutti
•i stn.,·:t con ordine e disciplina, bastava che sen-
tissimo il magico canto di
Audiamo, compagni - Don Bosco ci a.spelta!
;ier interrompere i gìuochl e le più chiassose
:krea1ioni e andar incontro al buon Padre.
'\\essun soldato al mondo fa cosi fedele alla sua
,andiera, come uoi nl nostrn capitano. Allora
i'erano sacerdoti, buoni, e santi, e dotti che
!guagliuvano il suo zelo, ma nessu110 fu più
unato di lui, percl1è ne:sstmo seppe più di lui
-!Uadagnarsi la nostra affezione.
Dico la nostra, percbè ogni generazione pro-
-:ava la sua. Qualche volta lo si vede,·a tornare
li fuori, dopo lunga assenza, dalle finestre dello
•tudio: e tutti, come p1esi da una sacra fiamma,
~i alzavo110 e al grido cli Viva Don Bosco! gli
torrcvano incontro. E lui a guardarci sorridenti,
a cl1i.11nacci per nome, ad occuparsi delle nostre
;>iccolc cnse con tenerezza di padre, impiegando
~alvol!a delle ore per traversare il cortile.
Era nostro conforto, il nùglior conforto, di rgli
.:be gli volevamo bene! ed egli a ripeterci che
ave\\•a tante cose da dirci, e noi a stimarci in-
vidiati per tanto onore. Oh come pensò bene, chi
nel ritorno del secondo suo viaggio n Roma,
nel qua.le ebbi la fortuna d'esst.:rgli compagno,
fece scrivere sull'arco di trionfo: Roma t'oncr«.,
T orino ti ama!
Ohi da tutti era amato Don Bosco, ma en
lui che sapeva guacl:1gnarsi il nostro affetto. Eni
un padre, che con pic.-1 à più unica che rara sa-
peva compatire le debolezze di tutti i suoi fi..
gliuoli, i quali vedendo com'egli, malgrado i loro
difetti, 11utrisse per loro tanta bcne,·olenz.a, gli
raddoppiavano la riconoscenza toro.
Fin da allora; cioè dai primi tempi elle lo co-
noscemmo, gli innalzavamo nel nostro cuor~
un monumento che ba sfidato gli nnni e tutte
le più difficili dcende, e durerà eterno; ma,
come gli dicevamo in \\'Ìta, solo in paradiso po-
tremo dirgli tutto il nostro amore, festeggian•
dolo in quel trono di gloria che Dio benedetto
riservava al Padre e al Maestr o di tante genera
zioni.
Sac. Pro/. GIO. BATT. FRANC.JtSIA.
I temi del Congresso.
I temi , che si tratteranno nel1'8° Congres.~"
Internazionale, sono:
a) ORGAXIZZ:\\Zl0NY. 1 E COOPERATORI,
b) CODPERAZlONC: SAl,ESIA.-'-A.,
T EMA.
CONSIDERA:mo:
T) Che il Ven. Don Ilosco, nel fondare l'U-
Qione dci Cooperatori Salesiani intc-se di • 11nir1
i b11011i rattolici in mi solo pensiero e tm solo la-
voro, per promt«Jtitte la propria e /'altrui sal-
tiezza », secondo lo spirito della Pin Sociètà Sale-
siaun, e con progr:i mma determinuto:
2) che in conformità dello scopo che ebbt."
Don Bosco neil'i~tituirli, i Cooperatori, a lato
dell'aiuto che prestano ailf' Opere Salesiane,
debbono promuovere nei paesi, ove dimorano.
un'azione che giovi al buon costume e alla civile
società:
3) che il Venerabile stesso tracciò le linee
dell'organizzazione dell'Unione, ponendo a base
la dipendenza di tutti i Cooperatori dal Supe•
riore dell'Oper:i S:tlesian:1., e affidanclo ai Decu-
rioni e ai Capi dei dcc11rio111i la dire1.ione del•
l'a1.ione locale:
4) che Don Bosco stesso sanciva, nel 1882,
altre norme generali per facilitare 1'azione dei
dtcurioui, riservandosi di svilupparle:
5) che, difatti, aJtTe norme Yennero approvate
sotto i suoi Successori, in ad1ma,ize di Diret-
rori Diocesani;
6) che oggi è indispensabile, per intensificare
il lavoro ùci Cooperatori secondo lo spirito di
Do11 Bosco e i biso~ni dei tempi, coordinare le
delilx!razioni adottate e determinare le rela-

1.6 Page 6

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117 -
iìoni che uniscono: a) i Cooperatori al centro localmente possono assumere i Cooperatori. A
<lell'Opera Sat~hna; b) ì Cooperatori ai Rnp- questo scopo:
presentanti dell'Opera, cioè agli l$pdl()Ti e D1-
a) ogru anno procederanno alla formaz;icrat
"tlt,1ri Sal.esiani; e) i Cooperatori ai Decurioni, di un Co11sigtin dirt'fffro, in proprio aiuto, e ci
o <lirettori locali, e ai Capi dei Duurfo11i, o di- un Cmnitato d'azione.
rettori diocesani:
b) I membri ciel Comitato !'inno po~jbil
SI APPROVANO
mente cinque nei pntsi e non nll'no di q11ir••
dici nelle città e nei grandi centri.
i seguenti articoli organici da aggiungerc;t, m
e) Tra gli aderenti ,·enga suddi\\;so, indh'i-
appendice, alle nuove edizioni del RE<'.OLA- dualmeut'e nei paesi, e in gmppi o corumic:sion•
lilt::NTO.
nelle città, il programma dcllu CCloperazione
I.
Salesio11a, in modo che vi sia dappertutto·
1) l'incaricato. o la Commissione per l'aiuto
Organizzazione del Cooperatori.
diretto alle Opere e alle ~fis~ioni solesiauc;
2) l'incarit.-ato, o b Commh-:;ione, per l'azio1t0
r) Il Direttore Generale dei CooJ?('mtori è rclzgio.w1 sociale di;; Coopera!()ri. 3) l'incaricato
il Rettor Maggiore della Pio. Società Salesiana, o la Commissione ,Per le Voca::1oni allo sf-:.Jo
che ue presiede e dirige l':tzione:
ecclesiastico, 4) l'incaricato, o tn Commissione,
a) per me1.zo del Bolfrttmo Salesiano, che pi:r la buona slc1111pa; 5) l'incaricato, o la Com•
è l'organo ufficiale della Pia t"nione: e s'invia missione, per l'assisl<'llza della giovintr't.
gratis ai Cooperatori, i quali fauno, pos!iibil-
d) I Direttori ,ficcesuiii potranno indire adu-
mente ogni anno, una libera offerta per le spese nanze diocesane, o di plaga, previa intelligenza
cli stampa e di speùir.ione;
coll'U/f,cio lspdtorialc.
,
b) pet mezzo di uu t 1111rc10 CENTRAT.lt DEI 5) I Comspond,mti delle sin~olt:! Case sa.111-
COOPERATORI, con sede in 'l'orino, via Cotto- siam~ disimpegncr:111110 il lavoro tracciato diil•
lcngo, 32, che ha Sttcc11rsuli prt'SSo ogni I~pet- l'Uffecir> Isprttoriale a !ieconda elci bisogni lo•
toria Sale,iana, e Ct>rrispondmti o incaricati cali: e appoggeranno tutte le iniziative dcl-
presso ogni Casa Salesi:urn;
l' Uflicio Centrale.
e) per mezzo dei Dtc11rio11i, o Direttori lo- 6) Le Nazioni, ove non esistono case sale4
cali, e dt'.i C,ipi dei Decurioni, cioè dei Dìrel- siam:, possono essere affidate, .tlla vigilan.ui.
t<Jri diocesani.
dell'I!<pettore Sal~iano viciniore, o avere un
2) L'Ufficio Cent,,ale, costituito presso il Su- Dirdfore 1""azio11ale. In questo caso al DircUor,
periore Generale, ha il còrnpito:
N<lzionale spettano gl'incarichi dell'Ufficio
a) d.'interessare, dirett::imente, lo zelo dt:i lspe.ttoriale.
Direttori cUoccsani e locati, dando norme, con- 7) Gli U'(fici Ispettorù1li e i Direttori Nazir,-
!'igll, ed aiuti pet suscitare e intensificare l'a- nt1li invieranno, ogni anno, all' Ufficio Centrau,
zione dei Cooperatori;
una relazione del movimento della Pia Unione
b) di vigilare codesta azione e promtto,•ere nella rispettiva regione o nazione.
lo sviluppo della Pia Unione, per mezzo degli 8) 'fotti i Cooperatori, poi. ossequeuti d
U-(fici S11crnrsaU aperti presso ogni Ispettoria coucetto fondamentale che ebbe Don Bosco
Salesiana, e dei Corrispondenti o incaricali sbibi- nell'istituirli:
liti presso ogni Casa Sal~inna;
a) ì11diriz1..eran110 al Superiore Ge:ne,rale I
e) di promuovere Congressi Kaziouali e propri sussidi a sostegno delle Opere Salesiane
Intemaziouoli, a tempo e luogo opportuno.
che reclamano la cooperazione uui\\-ersale, e
3) Gli U(fic·i Sflccursali, o lspettoriali, hanno quale offerta per il Ballettino SalesHmo;
lo scopo:
b) appoggeranno, in ogni miglior mod!l,
a) di curare, con approvazione <lei Rcv.mi l'a1Jone che si s,·<ilge, sotto la guida dei Dirti•
Ortlinari, le nomine dei Direttori Diocesani, e lort, dai Comil<lii locttli;
di :issisterli diligentemente: favorendo le ad1.t-
e) andranno a gara nel rispoudcre agli ap
nnnze da loro indette per promuovere il la- pelli che, nei momenti di maggiori strett.czzt',
voro locale, presiedendole ove occorra, a rivolge a tutti il Successore di Dou Bosco.
mezzo cli appositi delegati: tracciando le linee 9) Dove speciali difficoltà ostacolassero 1!l
azione più urgenti per i bisogni locali secondo . corrispondenza col Superiore Generale, venÀ
lo spirito salesiano: facilitando conferenz.e di fissato dall'Ufficio C,mtrale un Ufficio lspet-
;>ropagancla, ecc., ecc.
/.()Tiale viciniore, al quale, per mezzo del Bol-
b) di promuovere Congressi Regionali o dio- lettino Salesiano, saranno pregati a corrispoa-
cesani, previa intt-sa coll'Ufficio Centrale.
dere i Cooperatori.
4) I Dirdlari diocesani e locati. hanno 1'in- ro) Organo ufficiale dei Cooperatori è solo
carico di determinare e dirigete il lavoro che il Bu/lr!fin<> Sa ' .i,mo, che si stunpa sotto la

1.7 Page 7

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- 118
vigilanza del Superiore della Pia Unione, nelle
vane lingue. Al medt".simo vanno indirizzate,
dagli Uffici lspcttoriali, dai Direttori, dai Cor-
rispondenti e dai Cooperatori, quelle relazioni
che possono tornare a maggior gloria di Dio e a
comune edificazione.
11° TEMA.
CoNSlDER.ANDO:
1) che il Ven. Don Bosco nell'isHtuire l'U-
nione dci Cooperatori Salesiani si propose il
duplice scopo:
a) di animare alla perseveranza i bendat-
tori delle sue Opere e moltiplicarne i1 numero;
b) di coadiuvare la Chiesa, i Vescovi, i Parroci,
secondo lo spirito della Pia Società Salesiana,
ccm opere di beneficenza, catechi.snti, ed1tcazi01te
di. /ancùrlli po11e1'i, e sim,:li;
2) che al capo IV del Regolamento tracciò
le linee dell'azione dei Cooi,eratori;
31 che quest'azione diede già nE:i vari luoghi,
ove fu svolta, consolantissi:rui. frutti alla Chiesa
e alla Società Salesiana;
4) che a moltiplicare codesti risultati è ne-
cessario illustrare il programma tracciato da
Don Bosco, \\'olgarizzantlolo coll norme e con-
sigli direttivi;
SI PROPONGONO:
le seguenti nonne direttive da inserirsi, dopo
gli articoli riguardanti 1'01·ganizzazione, in ap-
1:1endice alle nuove edizioni del REGOLAMENTO.
II.
Cooperazione Salesiana.
Noium DnmTTPrn PER .INTENSIFICARE L'A-
ZIONE DÉI COOPJ,;RATORI SECONDO LO SPIRl'.rO
DI DON nasco E I DISOGNl DELI.'ORA PRE-
SENTE.
I.
PER LE OPERE SAT,ESIANJ;;.
Per assicurare all'Opera di Don Bosco le be-
nedizioni de1 Signore e i mezzi materiali e mo-
rali che le sono necessari a svolgere la sua mis-
sione;
I) I Cooperatori Salesiani preghino ogni
giomo il Signore a benedirla; ne diffondano la
<:onoscenza mediante la lettura del Bollettino
S.Jesiano; la sostengano colle proprie elemosine
e col procurarle nuovi benefattori e Cooperatori.
2) I Direttori diocesani e locali procurino che
si tengano dappertutto 1'e due conferenze pre-
licrltte dal Regolamento nella festa di S. Fran-
cesco di Sales e in quella di Maria Ausiliatrice,
~ inviino le rollette raccolte al Superiore Gene-
rale.
3) Gli Uff1Ci lspdtoriali e i Corr·ispondenfli,
coll'aiuto dei Direttori. diocesani e locali:, pro-
muovano, di quando in quando, conferenze di
propaganda a1 duplice scopo; diffondere la Pia
Unione, e raccogliere sussiùii per il Ce11tro de1-
l'Opero..
4) Nelle città e nei grossi centri si fondino
Comitati femminili d'aziane salesiana e di. Pa-
tronesse dell'Opera di Don Bosco, i quali pro-
muoverann.o Con_ferenze o trattenimenti di ben·e-
ficenza, e 1a preparazione di oggetti sacri pet
le Missioni e Chiese salesiane.
s) Nei paesi si può stabilire dal Direttore
locale una zelatrice, pubblicamente incaricata
di raccogliere offerte per l'Opera Salesiana.
II.
0
PER L AZIONE RELIOIOSO-SOCIA.Llt.
A tenore del Capo IV, paragrafo I del Rego-
llUllento, i Cooperatori Salesiani: .
I) assecondino, inclividualmente e colletti-
vamente, l'incremento della vita cristiana, con
tutti quei mezzi che suggerisce uno zdo attivo
ed illuminato, e soprntutto col buon esl,'.rupio;
2) appoggino oglli programma religioso-so-
ciale, astenendosi rigorosamente, in ossequio aile
esplicite raccomandazioni di Don Roseo, dal
fare delln politica, per essere più libui ed effi-
caci nella loro azione - zclù10 l'istituz1oue di
corsi popolari <li religione per giovani e per
adulti, e promovano con ogu:i miglior mezzo
l'istrazione religiosa della gioventù e <lcl po-
polo, sopratutto nei luoghi dove regna indif-
ferenza o astio verso la Religione, o è. penuria
d1 mezzi materio.li per iniziare un prograumla
dì risanamento delle masse - ctuino l'osservanza
del riposo festivo - comtattano, senza tregua,
il dilagare della bestemmia e del turpiloquio -
spronino la formazione di leghe di pa(lri cli fa-
miglia e cli madri cristiane, pca attivare l'edu-
cazione cristiana della fi.gliuolanza - in fine
si volgano con prontezza, sull'esempio di Don
Bosco, a ogni forma cristiana previdenza e
provvidenza, richiesta da bisognj particolari;
3) difioncù:tno la Co11m1cmo,yazicne 11umsile
di Maria A iesiliatrice al 24 del 11,eso-, unendovi,
ove par conveniente, il pio Ese1'cizio della Buana
J\\1orte,
4) si far.ciano zelatori della «Festa del Papa».
III.
PER LE VOCAZIONI ECCLESUS'.l'ICira.
M:emori della parola cli Gesù « Pregate il Pa-
dron della messe, perchè mandi dei lavoratori
nel suo campo ~ : e delle vitre raccomandazioni
di Don 13osco, i Cooperatori Salesiani:
1) facciano e promuovano preghiere, affi.n-
c.hè il Signore si degni suscitare , assistere, ma-

1.8 Page 8

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- II9 -
turare, e santificate, le vocazioni allo stato
ecclesiastico;
2) veglino sui gio,•inctti che dimostrano
cosi alta voc:uioue, perchè non abbiano a per-
derla - li allontauiuo dalle cattive letture e
dai compagni pericolosi - li stimolino alla
frequente eonfossioue e comunione, per con-
servare in essi la regina delle
virtù, la purezza deì costumi;
3) li indirizzino al Parroco,
o a Religiosi, o a Sacerdoti
che siano in grado di favo-
rirli;
.1) si prestir10, con genero-
siti e con fede, o cerchino
loro dei benefattori, per av-
viarli agli studi, memori delle
sante parole cli D. Bosco.
e Ricordiamoci che regaliamo
,m gmu tesoro alln Chiesa,
<1um,do noi procuuamo nna
lmona vocazione: che que&ta
vocazione o questo prete ,·ada
iu diocesi, nelle .\\fo;sioni, o in
una Casa religiosa, rJOn im-
porta. È sempre 11n gran t~
-oro che si regala alln Chfosa
<li Gesù Cristo ~-
5) Diffondano l'Opera di
Maria Ausiliatrfre p,r le vo-
caz,oni degli adulti ullo stato
ecclesiastico.
IV.
cli conquista, tanto nel diffondere la buona
stampa, quanto nell'arginare l'ineligiosa.
V.
PaR L'ASSISTENZA DJttI.A GIOVENTÙ.
I.a cura della gioventù, spede l'assistenza del
fanciulli abbandonati e la loro fomiazione cri-
PER L:\\. BUONA STAMPA.
Poichè la clifiusirme <ldla
tm<"lna stnmpa è una dèlle
op< rè che il Yen. Don Bosco
piu caldamente promosse e
raccomandò, i Còoper.itori Sa-
lesiani:
1ì Sostengano e diffondano
la buona stampa,· abbonan-
dosi al _giornale o al p<'riodico
buono, e aderiscano compatti
alle iniziatiYe promos..'-C in
quc-sto campo dai Ve:;co,·i e
dal S. Padre;
~) si oppongano 31 dilagare della stampa stiana, è il lavoro che il Ven. Don Bosco rac-
irreligiosa, aste.11end0si dal compra.re e ùol leg- comandò più d'ogni altto per l'avvenire della
gc1e giornali, o periodici, o libri non buoni, Chie:;a e della civile società. A tal fine è dir(•tta
e V<'i>;liando as:;iduamf:nte sulle letture m fa- l'opera clll' :,j svolge negli Orafora /estivi, i
miglia;
quali abbt!,ognano cli mille mezzi per riuscire
3) cooperino alla diffusione gratuita di fo- efficaci: come Circoli di 1.ultu..a - conversa-
glietti e periodici religioso-morali alla porta zioni sociali - scuole profes.,ionali - segreta-
delle chiese, all'uscita delle fabbriche e negli riati del lavoro e uffici di collocamento - uffici
Oratorii festivi: - alla fondazione e nl funzio- d'iscrizione alle ca&..e di previdenza - istm-
nanwnto d1 buone Bibliuteche circ11Zrinti: - e zione sulla legislazione del lavoro - confe-
in (ot•ll pmdente, ma attiva, facciano opera renze d igiene professionale - assicurazioni

1.9 Page 9

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- 120 -
operaie popolari, ecc., ecc. Io <J.ltesto vastissimo anche gli altri Congressisti, per la trattazione
campo i Cooperatori portino con slancio l'opera della li'• e va parte del II0 Tema.
loro; quindi:
Il 22 maggio, al mattino, dopo brevi adunanze
1) Dappertutto favoriscano la frequenza e il di sezione, Adunanza ple:naria per la trattazione
ft1nzionamento <lei catechistni par.rocclùali e delle altre partidel II0 Tema. - Nel pomeriggio,
degli OratoriJ festivi;
adunanze di, sezione per deliberazioni partico-
2) assecondino la fondnzione di opere per lari: quindi Adunanza generale a chiusura dei
l'educazione cristiana della gioventù;
Congressi.
3) promuo,·ano, ove nncor non esistessero, 111) Le Sezioni dell'8° Congresso Interna-
Scuole di Religione per giovani studenti. e per zionale dei Cooperatori sarall11o due, una dei
giovani operai, ed Oratorii festid, attenendosi Cooperatori c. delle Cooper bici - una seconda
al sistema di Don Bosco, cioè:
riservata ai Sacerdoti.
a) trattino i giovani con carità;
IV) La cerimonia per l'inat,gieratione del
b), 110n li lascino senza assistenza;
Monumento avrà luogo la mattina. della dome-
e) non li adunino mai, nè mattino, alla nica 2 ~ maggio, vigilia della solennità di Maria
S<:ra, senza rivolgere ad essi -una parola, un av- Ausiliatrice, a11e ore 11.
viso, una breve esortazione;
Nel pomeriggio cerimonia religiosa a impetrar
d) proct1rii10 loro un'istruzione religiosa con- le benedizioni celesti, sui lavori compiuti da:i
veniente;
Congressi, nelln JJasiHca di Maria Aim'liatrice.
e) li spronino amorevolmente alla frequenza V) Lf 1°'ssSERE PERSONAI,I, necessarie per as-
dei Sacramenti;
sistere alle Adunanze, sipossono ritirare, J>revia
/) li allettino all'Oratorio con piccoli premi prenotazione, presso la Segreteria generale dei
e con giuochi attraC11ti, con facili rappresenta- Congressi, Via Cottolengo, 32, personalme,1te
zioni morali, ed anche con semplici declama- in qualÌlnque giomo. A quelli clie scrivono di
zioni a scopo ricreativo;
lontano, saranno consegnate al loro arrivo a
g) facciano far loro, a quando a quando, Torino, ma è necessaria la prenotazio11e. Il
qualche comparsa in pubblico: ad es. conducen- Co1nitato ha stabilito l'offerta per la Tessc1'a in
doli in ordine ad una funzione religiosa, ad ~- 3. - Insieme con la Tessera verrà consegnato
una pa,;seggiata, ecc., per attirare all'opera a ogni congressista un artistico distintivo-ricordo
6impatic e mezzi per sostenersi e svilupparsi.
del Congresso, in argentone, ri_producente la
4) Individualmente, avvicinino i giovani più parte superiore dcl gruppo centrale del 1.fonu-
bisognosi ed abbandonati, se li facciano anùd, mento.
e procurino ad essi ttn'istmzione religiosa; e
quand'è necessario, si adoperino per collocarli
in qualche buon istituto.
NB. - Preghiamo vivamente i sigg. Coope-
ratori a inviarci osservazioni, correzioni, ag-
II nuovo \\7icmriato Apostolico
affidalo ai Salesiani nena Cin1.
giunte relativameute a questi sche1n-i, e qua-
lunque altra proposta che credano utile all'in-
cremento dell'Unione.
Una lieta notizia. Il Santo Padre ha eretto
in Vicariato Apostolico la .Missione del Leng-
Nani-Tou, affidata alla nostra Pia Società, ed
Il Programma.
ha nominato Vicario Apostolico di Shiit--Kou, o
Shiu-Kwan, la città più itpportante del Vica-
I) L'8° Congresso Internazionale dei Coope- riato, il rev.mo Don Luigi Versiglia, che nel
ratori Salesiani si terrà contemporaneamente Concistoro del 22 aprile u. s. veniva preconiz-
al 2<) Congresso I ntemazionale degli Ex-Allievi
e al Congresso Internazionale delle Ex-Al-
lieve, d,al 20 al 23 cotrentè.
Il) I tre Congressi s'inaugureranno insieme,
e:on un'.ddunanza Genercde nel pomeriggio del
zato Vescovo titolare di Caristo.
Mons. Luigi Versiglia compi gli studi gin-
nasiali nell'Oratorio Salesiano, Yivente ru1cora
Don Bosco. Si addottorò in filosofia e teologia
all'Università Gregoriana. Amantissimo della
20 maggio p. v .. Nei tre giorni si celebrerà nel gioventù, lavorò con gran zelo nell'Oratorio
Santuario di Marùi Ausiliatrice da un Ecc.mo festivo del S. Cuore di Gesù a Roma, e fu diret-
Vescovo unn messa per i Congressisti.
tore, per vari antri, della nostra Casa di Gen-
Il 11 maggio, al mattino, 1'8° Congresso In- zano. Parti per ia Cina, a capo della prima spe-
ternazionale dei Coo1.>erntori, dopo brevi ad1,- dizione dei' nostri Missionari, nel 1905. Augttri e
nanze d1, sezione, te-rrà Adunanza plenaria per rallcgran:wnti corditùt al nuovo VcscoYo e ai
lrt trattazione del Tema. - Nel pomeriggio, nostri carissimi Jvlissionari
I
dopo brevi {ulmum::e ài sezione, ; v:rà luogo una l\\ions. Versiglia conta .+7 a1111i, Nacque nel
Adunanza Gene1'ale, alla quale converranno 1873 ad Oliva Gessi, clioc. di To1tona.

1.10 Page 10

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121
Una pagina per 1giovinetti ....
Maggio del 1020 si allieterà di foste solenni
nella capit.,le del mondo cattolico. )folla Hru;i-
lica di S. Pietro verranno solennemente ascritti
:11 catalogo dei SANTI il Bta!o Gabnelc dell'Aci•
dok>ral«, rdigioso passionista, nuovo modello
aUa gioventù c-alluhca italiana. la Beala Mnria
l\\Jnrgherif« A.lacoqw:, discepola prccliletta tlel
S. Cuore: e la Beala Giova1111<1 à'Arco, l'eroina
di Orlèan!>, la salvatrice di Francia. Ae<:aulo a
quci;te apoteosi maggiori, 11e avranno luùgo
altre minori, ma non me.uo care, verranno cioè
elevate all'onore degli alt:iri ed ascritte al ca-
talogo dei BF.ATI, altrL auune elette, glorie d'I-
d'llalia e di Frrmri« e anche... dell'Africa nern..
l'.:: sui nuovi bc:ati africani, sui J>ugtclli del-
l'Uganda, che ci piace richiamare lo sguardo
della gioventù nostrn.
H storia recente ft legato ad e~a il nome
dell'Em.mo Car<lsni.l Lav1gc:rie, fondatore d,•i
Padn Bianchi, incoraggiato, nel suo audace di-
segno, dal S. Padre Pio IX sul punto cli morte,
e dal suo Succes:;ort>, l'imtnortale T.,còne XUI.
Fu nel giugno 1879, che i ptimi mil',.ionan 1r-
iivarono ai Laghi Equatoriali del Tcmgamka e
del V ittu,ia Nv,mza.
Ed è una storia mera\\'igliosa.
I Missionari del Vittoria N,•a11za tro,·arono
nel!'Uganda uu popolo intl'lligente cd assetuto
della verità. Come nella Roma pagana, avvenne,
che la dottri,1a cristiana fn più gra<Fta nc:lla
Corte Reale. I paggi del Re Muanga la riceve--
vano con santa avidità dalla bocca dei mis-
siouuri nelle loro povere caJ,anue, poi, di ritorno
alla Corte, procuravano di modellare la loro con-
dotta sugli i11seg11umc11ti ricevuti nelln Missione.
Il loro capo, Carlo Lt1ango, ne <lava a tulti
continuo est'mpio, raccomand.mdo, specialmente
ai più giovnui, la purità. dell'anima e qudla dd
corpo. Fu quest'ultima raccomandnzioue che
irritò maggiormente il nero monarca, il quale
mnh:tlisse ad una religione che prescriveva
tanta purezz:1, e spinto dai nmsulmaui, 01i-
rl'.1cciò di morte tutti qu<>lli che si facevano
istruire <lai mi:;siouari, e, passando ben p1bto
dalle miancce ai fotti, faceva uccide1c e uccise
egli stesso p:1reccW neofiti, tra i qnali: ,lta11asio
811dzkul,et"1, che fu decapitato, Pcm ;imw Ngotl-
dut, che fu tra.fitto; Grmzagn Gn11zu, cht Iu pur
e:sso trapassato dulln laucin; Mattia Nlurm11lia,
a cui furono tagli:itc le brnccia e le ~nrnbc, e
quiudi strappate le cami e lm1ciate S\\1tto i suoi
occhi; A11drec1 Kagtm, nl qu::ilc furono nmpulute
le bracci,1 e che fu dt•capilalo; No~ Mm;,g,1lli,
colpito di lancia; Giuseppe Mukasa, che ruod
sotto la mannaia ed il cui corpo fu gettato al
fuoco, Giovanni ,\\fori,i .\\lur.,i, ucciso cn.tdel-
meutc sulla riva di un laghetto; e Di:msio Se-
buggiva., c.-he fu trafitto dallo st...sso Re, che l'a
\\·,,·a sorprc:so nel momento iu cui da,•:-. l'istru-
zione cri:.t1 ma agli runici della Corte.
Rimaneva iutat1to il grnppo dei paggetti,
di cn.i il piò ~ioYane, Kizilo, dell'età della glo•
riosa S. Agau:se, non t:ra infc1iore alla Vergine
Romana per l'ardore della fede e per la in-
trepidezza <lel coraggio. Re lU1ia11ga ardirà di
:1lzare le sue mani sanguinarie su quel fiore di
gioventù, ch1e gli è stato sempre fedele in tutto,
meno che ai suoi tristi propositi?
Accecato dille sue iodegue passioni e senza
pietà per la gio..,inezza dei suoi paggi, egli or-
dinò a lutti quelli che vole\\ ano continuare n
prcgnrè, di passare dall'altra parte della Casa
RPale, e vi pai;sarono tutti. J.à fwono incate-
nati e tras~m ,ti dai carnefici; ma essi, pieni di
gioia per essere prigionieri cli Cristo, aspetta-
vano il gio·uo seguente per salire sul rogo e'
andare a godere cnn Gesù benedetto per tutta
l'eternità. Ohi quanto apparv.c l11ng1 a quei
cad giovani la notte del 26 maggio 1886.
I/indomnui, furono condotti sul colle, da
allora iu poi celebn,, di Namongogo. Prima di
fasciarsi coprire colle fascine preparate per il
fuoco dai carnc-fici, si strinsero le mani e si die-
dero I ultimo bacio della c;1rità cristhna, mo-
strando l'uuo all'altro il Ciclo, ed incoraggfoo~
dosi a vicenda a soffrire ed a morire per il Si·
gnore. StrLtti ciascuno nella sua fasciPetta, fu-
rono ammucchiati sul rogo; e. non app, na cir-
condati dalle fiamme, si mir;ero a pregare, come
Gl~;ù sulla croce, per i loro pcrsècutori, e ciò,
con tanta dolcezza, che le loro pregh11.:re scro-
bravauo melodie tnttc celesti. A poco a poco,
il fuoco, sempre più veemeute, affievoll le loro
\\'OCÌ, e, ben presto, non si sentl più nulla.
I loro corpi erano consumati, ma le loro anime
bc-lle eraur, andate a raggiungere nel Ciclo
qu Ila del loro intrepido capo, Carlo Ll4atiga,
bmcialo ,·i\\;O, a11che esso, rna pri,·atamente.
Non è uua scena commoveute, d~gna dei
pri111i :;ecoli rklla Chit~r,?
I,a Bea1 i.fic:-izione dr-i ~artiri Neri dcll'U-
ganda anà luogo la 1a dontcuica di giugno, e
nwnt1e farit cliscendcrc patl.icolari benedizioni
sui zelanti Missionari, intemi alla pwpagazioue
d<:lla fede: in Africn, farà anch<: paglu 1 voti
àdlc popolazioni nere già.couvcrtitc al ca:ttoli-
cismo. Quante volte nou han chiesto r-1 missio-
u.1rio, perchè iwpoucsse scmp,e ai loro figli,

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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==== - - - - - ===== ====="-~==-======-========="""'===-=-
nel battesimo, i nomi di « Santi Bianchi o; e,
poichè i Mi:,:...,ionari ri:;ponde,·ano che ciò ùi-
pcndc,·a dalla maucanza di nomi di • Santi
Neri *• essi replicavano. <• lJregnte dunqtte,
pn·gate il nostro S:rnto Padre cli Roma di fnr
presto Santi i nostri cari Martiri Ke1i •·
:Kon solo. J,'ascrizìooe nll'elenco dei Beati rli
questi cari mnrliri della fede e della santa pu ·
rezza, addita nuovi csc>mplari cli cosi sublimi
virtù alla gioventù cattolica. L~e;~·mpio di questi
gio\\'inetti africa11i, Ìlllml·rsi fino a ieri nella sn-
pcrstizioue e m:lla brut tcz.za d'ogni vizio, che
illuminati dalla fede e avvnlornti dalla grnzin
divina, so1o trentaquattro anni or sono, per rc-
si.,tere alla corrnz;ione deJ mondo incontra, ano
seren:unente e fortemente In morte, non dice
nulla ni nostri giovani, anelanti alle sante co11-
quiste degli ideali cristiani?
O B.:ato Kizilo e compagni, dal cielo, on·
alzate in f~ta le palme gloriose, d,ite uno
sguardo propizio alla noslra gioventù, e inspi-
ratele più fervore nelle pratid:e rc·ligiose, più
coraggio nella professione ùclla ft::dc, più forza
nel ributtare con sdegno ogni im 110 <1lla colpa!
Noi vorremmo che nel giorno ciel \\·ostro trioufo
tutta la gioventù d'Italia e clel mondo intero
si :u:costasse alla :Mensa Eucarbtica, per fc-
stegghre ,oi, cari e gloriosi fratclli dell'Uganda,
che dèste, ai ttmpi nostri, quei sublimi esempi
che: carntteriu:,1rono Roma nei primi secoli dd
Cristianesimo.
Agli Amici di Domenico Savio.
incomiudatc le fondamenta per le arcate cli pro-
spetto, deliberai cli portare i muri n tnle alteua,
elle il teatro fosse costruito sopra il loggiato.
Lnucini atlm1que nl popolo L: a persom:- couosccn1!
un appello, nel qu,ùe prcga\\'a la I>ivina Prov\\;.
c1en1.n. allincbè, ptr intercessione di Domenico
S:,do, muove..'-Se il loro cuore ad aiut.mni.
Cominciali i Inveri nel htf(lio 1910, nel dicemhre
il f,1hl,ricato crn coperto e, non oslunfo la tristezza
dei tt·upi e la 111nncanza tli makri:lli, di opuni,
ecc., nel 1918 il locale, intitolato: , R,çreaJ< rio
Dom,;nìco Samo •· \\'c.nfra benedetto ed inaugurato
da S. E. Rev.1110 :llons. l.lovclli, Vl•sMvo di Y!o-
diglinna, tra l'e~ultanza del popolo, cd ora è l'a-
more dei fandulli del paese.
A dire il \\·ero, le difficoltà non si souo conosciute o
wuo sla1 e pas..--:eggcre, perd:~ Uomeniro Savio l utte
le ha infrante. r,a Provvidl'!n1.a non ~ mili vc1rn1n
rueuo. e sehllf'11C le enlrak della pa1rocchia siru10
irrisorie e le spc.c;e siano '-alite a forte somma, il
Savio 1100 ha mai smentito se ste.",,.'-0, talchi-, con
tutto l'o..,sequio che de, ~1,1 su ciò al giucli.7Jo ,ti
S. Chil:;;a, io credo fom1am1mtc, e co11 !ll1: il popolo
e ognuno cui è noto l'avniuimento, da il uostP
RicreaLorio ma una grazia insigne Ji Dome:1ic.'O
Savio. A confem1a, basti questo particolare
Ultimamente per l'impianto cl~ luce iucontnù
u.ua forte somnin. Chi il crederebbe>? La prima
sera delle recitt uu ru avV1ciua una persona, la
qualt-, presentandomi una busta, mi dke. • 1--::Cco
il mio tenue conuiimto per la luce ,. Erano i due
t.erzi cirra ckllo spesa.
Oh! l'angclico giovanetto, che ba dilllostralo
il suo vivo interesse per l'opera lllateriale, lo con-
timu per la parte morale, di guisa che il • suo
Ricrenlorio si:1 ln salvezza della gioventù a me nf-
fidata, e possu l•)gli esser presw efoHllO all'o11,1re
<le~li altari, iu111i11o;;o esempio e gloria dei noi;lri
gioYani tutti.
~cllu mia condizione di parroco cli paese, pcr-
'ht:dozio (li1rc nr.cl, apri\\<! 19zo.
suosu che per fo.r <lel lume 11lla t,-iovt•ntù :,;ia t-osa
ott11u1 R'!-,'llirc il sistcilla del Ven. D. lJosco, mi
Sac. ANllRJ-:A CASINI, Pievano.
ero dato atti.imo per tro\\':Ue un locale•1ualunque, Ero ancor giovane, quando caddi contro una
in cui radunare i fanciulli.
veu·ata, e u'ehhi lacero e contuso il l.>raccio, iL
Lt> mie rit-erdu: pe.rò furouo sempre iufruttuoi.t:
Sul finire del g. nnaio :rg11i, leggcuclo la vita clw
hlon~ Carlo Salotti ha scrillo con tanto amorc
di JJomenico Savio (Chl• io <la lunghi ,mni cono-
sceva attravc·rso l'impa:rcggiobile libretto del Vc11.
modo che non guarii mai del tutto. Un rlolor1:.
forte e cupo, rn'impediv1 molte Yo11e di lavonm.!,
e baslnva che iac·L~i uno sforzo qnaLiasi per s<·ll•
tu pii! intenso il dolore Uopo tauti nnni .mi ~,ra
rassegnala alla mia sorte, r1ua11<lo, n,cndo ver•
Don Bosco). mi srntii come spinto cla forza itrc-
sistil>ile e da Gduda incrollahilc aù nll uare svi/o
la ma prote:;iont: 1111 diS(.'gllO , che da ,·arii anui \\'Ol
gcvo per la llll!Jlte; serdn11i cioè del locale del
n1csso n mio figlio Emesto d'iutraprcn<le1c la
carricrn degli sllll.U ecdeHin.~tici, nli vidi costretta
a tomare al lavoro giornaliero in qualcl1e fabbrica
Per due mesi andai a,·anti alla meglio, Gnchè, uou
,·e<.·dno cimitero attiguo alla chiesa pnirocclùa!t.: potendo più r.-.ggere al mule, che oru111i m'irupe-
E, senza por tempo in mezzo, trù rivolgo alle fa- diYo. di uuda:re al lavoro, un giorno clie prego.va
mi~lie principali della parrucchia e nll'autorità nel Santuario di Uaria Ausiliatrice, <l'1w tratto,
civile per ottcm·rc il loro consenso 1-'CI l'(.•H•cuzione, mi ~ullii ispirata a ricorrere a.ll'mtcrcessionc
consCJ1!sO che mi venne dato con tullA sollecitudine di Domenico t;a\\ io. Ubbidii all'istante: mi port..i
e larghezza, di guisa 1•hc, compiute le esumazioni,
il giorno cli S. Ghiscppe i fanciulli pott-rono farvi
la }Qro entrata
Cosi com'era, J><:rò, il locale prcscuta\\a ""ari m-
couwnicnti, p<:rch~ scoperto ed esposto alle in-
al suo ,;t:polcro, vi deposi il b:rac<'io d-0lente,
invocai l'aiulo del Servo cli Dio, e sull'istante fw
guarita. Dopo tanti anni, souo oma.i sei IUt.'SÌ che
non sento più dolore cli ,-,orta. Sia ringraziato il
mio benefattore, il caro Domenico S.il\\iO.
temperie. Pu allora cl1c p1.'llsa i di e1·igc1e una spe- , T orino, 9 mario 1920.
cie di tettoia, clic ::.~issc ancllc da tcati:o; quindi

2.2 Page 12

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- 123 -
" Salviamo la g ioventù!... ,,
" Acctinla.mOGI a. loro, c,,rcbla.moll, 1U1iml11moll a. lnt4rvca/n al u-
tech/1tml, ma faa:lamolo prima <1he Il demonio >"Ilda riempir di vino
" di mal,xutumtt Il cruori, di tJtaU glo1111n ettl, eh" liOao p/Ìì lafellul eh•
poveri. So ltYessero 11vulo una mano b,,nolloa, <lha s,cuo daro loro Il
a -Harlo a//manro moruftl, forse 0011 !llfttbbi,ro CO!IU'flttl di a.adan vit•
r•atlo Hl eulamando: FII/I ,wl.lcrunl p11•em et ""• •Mli q11/ ff'tln~ret el•.
lo ,ono l a Uma1111mto pcr4,un,;o cba ,., q.icno p11nc morztlo fO!IBo tampo
/l(Jt1Ja,fnl•trato a/111 11/0111111/1), l a p e,;on,/le, waosc,,atlo la ,..,.,. del putoro.
o aan •I alfantaaerebbero da tal, a •I ar_ro_ndcrebbero a.llA cblamata. di
lul- Pr,rd,~ ora t11ota. lndlflen:o7.a In (/f.tto dl rel!zlonel' tanto dl•pm7a,
della co~e StJCffl, ta.aU forti, tante bommmlo, tante tll1cord/ei' Apriamo
I /IIJrl i110U t:d aacolfl11mo la voce di Dio: •on t utte con~c,g11M:ce fal.ll/1
dall'lporanu la l atro di ro//J1/o,u.
Y1■• OIOYA.\\NI llOSCO,
Un a parola ai genitori.
Giovmtll! Quc;;ta parola mi fa t.J-asalire di gioia,
perchè oh quanto anela. la gioventù ad tm santo
risveglio, ad inaugurare una nuova società, seuza
le veigognosc e dbaslrnse mogagne della pre-
n sente!
Clero sl è rivolto a lei, l'ha u1vitata, ripetc11do
con Gesù: Seqtilr6 me! ed a legioni sorsero e !<Orgono
ia tutta l'Italia falal'.-:1 docili rJ suo imito, e
smanic,se di lavorare pl•r la santa causa catt6liea.
Po1upt.,o vanto.vasi che ad un colpo dd suo piede
-..arebbero sbucale dal suolo lei:ioni e legioni per
aggregarsi al suo C!>.:rcilo, attratte dal fascino
~uo pcroonale; ma questa era rettorica, 1 Sacerdoti
Italiani Ìtl\\'ece possono ripetere con iulta verità
quelle pnrole, nddila.mlovi le llllmmere,'Oli schiere,
che h::ùdc e pronte accon;ero alla chìamata e sum-
uiose di operare. - Hccitò grrm merrn iglia nel
mondo la scoperta delle due energie. l'dcttricità
ed il radio, che può dirsi. trasfonnaro110 la vita
del mo11clo nelle svariate e pot(•nti sue industrie,
e, pur godendone, la sckuza si senti umiliala di
a,er lasciato donnire per lantl !.t.>fX>li quelle forze
che tuttavia ayevo sotto mouo, ma di cui essa,
miope in tauta superbia, 0011 s'eta mai neppur
nccorta, Quasi itlentica meraviglio si d1-slò in noi
:1.l ,·ei.l,·rc c:romp,·re cosi 1:irga e posse11te l'energia
giova11ile, app1:lin le p1.rvenne il nostro invito,
e scla111nm1110: Chi :-ogtmva tanta provvidenza?
Cl.i.14ziwuo d1111<1ue, e suhito, ,,j ~anrle poten7.a:
<:istcmiamo subito quc,,ta irn:.:,istibile corrente·
,1rruolia1110 ne.Ile uostre file queste vil:mmti ed
entusiastiche reclute.
E, com'era suo dovere. si mos...;c 6ducio,;o e ga-
gliardo il Clero; come (,estì chiamò a se i gìo,·ani:
descrisse loro le ro,·inose dotll'.iuc e vrat khc rld
mon<lo, facrndoli iuorridi.re, e vi l'Olllrappo.~e
quelle soavi e gl1bte di ( 1isto e della 1-1111 Ch.ics. t,
tanto corn,011c ritla sinc..rità e rcttitmline del
cuore ~iovanile, e tosto i giovruti dcll'u110 e del-
l'altro scs.'iO cor.s.:ro a cercar Ue5ù nella Clùe.•;a
nell'Oratorio, nel Ricreatorio, ndl ·Asilo, uel Col-
legio, nel Circolo, ucll'Assoda,done, ove solo
Cesù insegna, consola, !ortificn e ùirige. - Al
Clero si unl a dare man forte anche il I.aicato che,
sotto la euida dtl prete, i~truisc,• anch'esso quclle
menti, pw·ilica •jltei cuori e ringnglia.rrli~ce r1uclle
piccole volontà. Ed ecco i giovani ariicchirsi di
verità. di fede, di virtù, e vibr.mti di cristia111•s11110
e corroborati dai Sacramenti e d,,llu pietà,
smessa la timidezza dell'età, confe.,;sare, senza più
paure e rì~p<!tli u111(l11l. il loro affetto attacca-
meuto ed inneggi.are a Cristo, alla Chiesa. al Papa,
al Sacerdote, anche nel bel mezzo di popolose
città, non pìù use da secoli a sin1ili mrutift•sta-
zioni, che riputa,·ano omai sepolte per SL'lupre
nelle tenebre n:eclioev ali.
Dunque c'è m01lo <li ricondurre il Popolo a
Cristo! Eccolo in questa rara e docile Gloventù:
ecc-olo in questi generosi ~ruppi cli Sacerdoti.
Religiosi e Religiose. i11 quesli Laici pronti a qua-
lunque sacrificio per condurre n Gesù i suoi pre-
diletti, i giovani: Si11ile panmlos t•enirt ad md
Ormài i provvidi rifugi. ove salvare ed educar
cristia.namente i gio,·aui, non mancano in nessun
luogo: ovunque se ne incontrano, e non resta se
non che i genitori corrispondano a tanta gra,,ja
di Dio, mandandovi i loro figli, di cui clevon ren-
der strcito coulo a Dio, che li ha a.ffiùnti aJll loro
cure. Già piìt volte, o Geiùtori, vi ho u questo esor-
tati. mostrando che ogni scusa in contrario nou
ha nessWl valore.
Vi raccowaado specialmente, se avete già la
gramlc beneJfaioue dell'Asilo di mandarvi i voslri
piccini uei giorni frriali, as..;icurando\\'i che, con-
trariamc11te nlle apparenze, ue riporteranno 1m
gran be.ne and1c pel futuro. Mandatevi alle feste
le figliuole più grandi per le funzioni dell'Orato-
rio fcsti\\'o; cosi pure mnudatl'lt alla scuoh di la-
voro, tenuta anch'essn da quei veri :\\ngeli, da
quelle v-ere ì\\'ladri, che son lu Suore, sotto la cui
direzione, .i.mbt;vute dello spirito di Gesù. tome-
ra1mo a. casa non giu C'olla tcstn altn e r,iena di
grilli, ma col cuore wuile e docile, come r:icco-
u:nmln loro Ccsù.
Co: rispondete cosl al gran clono, che Dio vì fa,
prO\\ vedendo in questi Isti111ti alla istruzione e
huoua eùucazione d("i vostri fivliuoli, che sara11110
la , osua consolazione
:\\l,1 ,•om::1 che cosi ripagaste nuche k zelo ckgH
01.timi vostri ~acerdoti. Come sono co111111emlevoli
e nùrnùili nei loro genc:rosi sfor1.1 e fini im1u:-.'t:rie per
atuarre a Gesù i piccoli! Chi nou sa quanta cucr•
gi.a di· spirito richictlc l'educazione dei piccoli,
ignot"auti, duri, caparbi, sventati, intolleranti

2.3 Page 13

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di freno, .ingrati? Lppure ecco il buc,11 Sactrùote
cerc:irsi egli questo tormeHto, acco.standoli. fo-
dlandoli con piccoli doni, giuocando con essi.
tolleraudo i loro <lifetti, compatendoli Entrate
In giorni di festa in nu Oratorio, e r,•skrde pro-
fondamente edifi1·ali di quel prete. gU esausto pel
hl\\'oro di confess1oni. predicazioni e nitre fun1.ioni
compiute nella parrocchiale, e che qui tonia ùa
cnpo per ispiegare il catechismo, per altri csc.-r-
ci1.ii <li pict:ì. .Lo ve<lrete 111olliplicars.i, e scoraz-
1.ar~ per o;:,ù angolo per sorvegliarli: mettersi
cou loro a divertirsi, istnùrli pcl tE:atrino, per in-
s1.-guare fie canzoncine, e tutto ciò sen:.10. in-
h:resse ù1 sorta, 111:i. solo per atlirarli a Gesù.
Lo stesso aJrunircrr.:te nell'Oratorio femmi11ile,
O\\'C le Snore nou la ced.0110 al Sac(:rc1ote Ìll uln-
crità per ben erlucare le- vostre figlie, che poi vi
(ornano a casa come trasforwnte.
Urbene, cnri genitori, e voi vi crederete dh.pcn-
snti di pensare alla buon.a educazione ùe' , o.stri
figli? E non crederc:le vostro dovere di mall(lrirli
a 11uesti rrov\\'idi ricon!ri, che la bontà di Dio ,•i
tiene aJ)<'rti? E potreste giustamente lagnan·i.
quando 1n vostra tigliuolanza crescesse indisd-
plìnata, <li!;ubbiclkntc, sfacciata e corrotta, np•
puuto perché voi la lasciate libera ,li scorazznrc
per le ,ìe, i1wece di mandarla all'Oraloric od all':1-
!11lo, alla scuola di Ce.,;ù?
t\\nclJc di ruccnte il S. Ponlcfice ha incoraggiato
il :novùnento della Gioventù Cattolirn Italiana,
ri!';\\ f'<,.:liatas1 miracc.,lo..'Ullllcntc t.-d a•;sociatasi iu
t.m•. i centri e circoli, con un·esito vcrnmente mira-
bilissimo. Oh co1uc vorrei yc;.'Clerc anche 111.:UI!
campagne òilatan;i c1ucsto fuoco di vita càttolic:i
ud J:iovani, come Ìll C'Ìilà, ove in bre, i<:.simo telllpo
si :.ono orgo.tù1.zati. Ìll diversi circoli, llumerosis-
simi giovani d'ambo i sessi che si mostrano pieui
di santo nr<lore per Dio, per la Chil•sa e per I 1
loro animn. frequentano i sacramen.i, le pie
riunioni, le conforcnze nU1JJerosc, tt1He pc.t lowl
Hcco,ri com'è facile ricondurre a <~<.'s1'1 la nuo,·n
; cnerazionc, che cnmbierà la facci~ mostruosa
della presente società, che ci terr...,rizza tutti.
P1~to saremo più numerosi e più forti dti nostri
avversarli, c-he mi11acciano lo sfact.Jo morale
uJ1i1·ersale.
,,1011s. PASQL'.U.1· lfoRGANTT
Arcivcsoo110 di R11l'e1ma"' l'esc;ow di CtJrvia.
Come bisogna Ja,,onue.
Spigoliamo dai Voti approvati al CONG.tu·ssq
CAT .CHJS'llC0 DIOC-l'5ANO DI RO~1A, tenutos.i
n<'gli ultimi giorni di febbraio.
Iissr,:CNAMEm'o MF.DIO E SUPl•.l.{IORJ'!.
I) Melotio e /est,.
L'istnufoue reJigio..-;;,. riguardante gli :;tndenti,
sia organiz:.10.ta in modo che li accompagni. in
tutto il corsQ <legli studii e, uella nùsurn del pos-
sibile, procl·Òa parullcllamcute alle cla.•,si <lellc
scuole p11lil,lìclle.
L'i11scg11mnr1ito delle Scuole di rdigione si
svolga in un 1ripl1Ct ciclo o corso:
il /mmo corso comprenda almeno due anni, e
costituisca il perieziou:1uwnto dell'in~egnamc."lto
tlcl testo u.Hciale del catechismo:
il secondo ccw.so i11 tre anui coll!prc11da lo St'C•f-
g1mt11fo raf:i, nato dl·I catecl1bmo:
il terzo c:orso svolga Ìll tre nmù lllctodicamcnle
l'npologia tiella Religione.
All'espo• izione della. Dottrina Cristiana vada
sempre uiuta w1'opportw1a confutndone eh-gli
enori cor(cnti, e nozioni graùuahiante progns•
sh·e di Stoda della. CWcsa, di I.iturgin e di Socio-
lo~ia.
~i adotti in ogni classe di Religione w1 t,sto
d'i11segnamc11lo corrispondente all'c:t;', ed alle
esigenze iutcllettuali degli aluutù e si scelgà fra
quclli che per il Tolore didattico, per il giudi,do
dei competenti, per l'esperienza fatta, sono più
ruccoma11ùati
Si procuri In pubblicazione di un manuale del
cat(·cJtlsta, di un 11rnnu.ale di apologia pratica ed
attuale, e di Liturgia,
Il) Nuessità e ()-rdinamento delle $Cli-O/e mtd1e
e s11piriori d1 RehgiO'ltl!,
Si stabiliscano seuole intcrparrocchiali dipen-
drnLi dalla Couunissio!l..: Dioc~sana Catechislica
la qnnle avrà cura di dt-,crminnre i locnli, assegtrnu
i direttori rcspons.ihili e proYYeder" sacerd')t-i
idonei ad inscgnal'C, e tutti i meu.i occorrenti
al 1,uon andamento della scuola.
b'invitiuo a dirigere e ad iuseguare tutti i sa•
c-erdoti, specie giovani, che non sono impìegalì
in uffici di cura d'anime, e ancl1c i religiosi di nta
attiva cbe possono prcstars.i senza detrimento
della loro regolare discip1Ìlla.
Si obblighino tutlc le A~so,·iazioni Gio,·a.11ili
Cattoliehe ad istituire nella loro SL-dc una sruola
ili religione per i :sod, ovvero, qu.ùora ciò non ~in
pos,-ihile, Ìlll'Ìare i soci stessi ali<! scuole iuterpur•
rocchiali.
III) Af['1uario1~ dei critt11 generali alla /01:
daafo11e di ::icuolo di Rdigione, in base ai dati sta·
!1,tici.
Sinno istituite Ìll numero sufficiente, e oppor•
tunamente distribuite nelle vari<: zone dclln città,
scuole Ìlltcrparroccbiali di Religione, r.ùe accoJ.
gauo gli alunni delle scuole pul,bliche secondarie,
maschili, ed 8.llche quelli delle elementari, che
non frequenta.no il catechismo parrocchiale.
J,e Scuole catcclilstiche attun.lmente esistenti
si trasformano Ìll ufiiciali, alla dipenùcn;,.,c deUa
CowJUis.<;ione diop!saUR, m·,. <ero si considerino
co1111: succursali, accettR.ndone l'ordin8.1111into.
l,'inseguan1c11to. Ycuga impartito con lutii i
sus.-.irli didattici, e diviso in classi parnlldc a quc:lle
delle scuole pubbliche; e "; sia woltré un'altra
classe supplemenrn1·e per quegli alunni i qunh
non possono occupare subito una cl8.Sl>e rcgoln1 \\!;
da questa classe i più ,·olenterosi potranno, come
da w1 corso rapido, passare alle varie classi.
I Parroci, ai {]Uali appartengono i giovani,
ùebbo110 considerare la scuola come opera tldla
loro parrocchia stabilita dall'Ordinario come u.iuto
al parroco ncll ÌlltCllSO Jayoro ùcll'istruzione reli•
gioi;a. I.,a Commissione diocesana, nel rc:golamcnto
delle St.'Uole, ùetermim.:rà i rapporti fra il Dirt:l-
torc e i Parroci della 1.'Jna.

2.4 Page 14

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- 125 -
-=====================-========~==========··=--
IV) Se~ir:me femminile.
Considerando che una speciale cura si richiede
per l'istruzione religiosa delle alunne delle scuole
nonu:Ji, che saraDDo le future maestre dei nostri
fanduUi, e che molti <"rrori esse apprendono par-
ticolannente dall'inscg1mmeut.o e daì testi cli pe-
dagogia e di morale i11 uso nelle pubbliche scuole:
la Couunissione Diocesana isti1.uiscn, nci più
importanti istituti religiosi femminili, cor~i di
religione secondo il programma e l'ordinamento
proposto per le scuole maschili:
Il per in tali corsi ,; sia una speciale sezione
per le alunne di scuole normali. nelle quali si
diano regolari e melodiche ripetizioni di pedago-
gia e murale, in armouia con le verità della fede
e della morale cristiana.
•••
Non crediamo inopportuno aggiungere anche
i voti seguenti:
CAttCBlS.MO n;a CI.I ADULTI.
T) Il Catechismo agli adtllti nelle Pa,rQccMe.
Nei giorni festivi, nelle parrocchie <love 11011 fosse
pos::;ibi.Ìe un èorso fre<1uenlato ili aatechiswo agli
adulti, almeno durante alcuna delle .Mc::1, e più
fre<1ueutate - presa anche occasi,me dal Van-
gelo corrente - sia spiegato brevemente e luci-
damente un punto di catecllismo.
Tra il clt:ro, e specialmente tra i giovo.ui sacer-
doti che durante la loro fonnazione ucl semiuario
bcmno atteso a una scuoJ(I. speciale di catechi-
stica, promossa e incoraggiata dall'Autorità Ec-
clcsinstica, sorga una l.e!Ja i(i missio11a,i catechi-
sti, che in aiuto dei parroci, svolgano un'es):K)Si-
zinne ampia e sistematica della Dottrina. Cri-
stiana.
'fra le forme d'insegm11neuto sia ripristinalo e
ditfuso il dialogo tra il mueS'.ro e dhcepolo, che
uu'cspericnza secolare l1a ritenuto sempre effi-
cissimo,
Il) Il Gauchismo 11elle A sso&iaci,mi ed isti-
/.A:1oni locali mascl11li.
J,c Presidenze promuovano, potendo, in i;pe-
cia.li occasioni conferenze di pcrfe7Joname11to,
affidandole ad ecclesiastici dotti e <.-ornpetei1ti,
e procurino che gli nnnunli esercizi spirituali
siw10 sempre acco111pag11ati da un l,tedssimo
corso catecWstico.
CORSO DI CUI,'l'URA r•ER CLI ADUf.'1'1.
Per le persone colle ddla società si istituiscano
centri di cultura :mpcriorn religios.;., come già
pron·idamente è sorto nella U,ùversilà Grego-
rfo110, l'Istituto di cultura filosofica e religioso.
Centri analoglù di cultura religiosa per il popolo
si istiiuiscano sJ)eciab,1cnte nci quartieri più po-
polati della citta,
A rendere più altraeuli questi corsi di cullura
religiosa, che potranno essere tenuti acche da
laici competenti, si adoperino tutti gli ausilii,
giu,ticati più efficaci (proic:zmni lumino~c, rap-
preseula.doni, dinloihi, prcmii, ecc.);
Circoli di cultura nei Convitti.
Riceviamo e pubblichiamo con riconoscè11za:
Le p.:igine del Bollttfi,i,Q mi bauno entusiasmato.
Io giovane cooperatore di Don Bosco, a venti
at1J1i, sento tutta la potenza educativa di questo
periodko e sono tratto, qunsi dalla focosità gio-
vanile. a esporre il mio umile pensiero, ma coa
entusiasmo e senza reticenza. Parlo ai giovani che
mi legg,mumo, studenti e artigiani, convittori e
liberi, a tutti.
li Bollcflino Salesiano parla ili azione gio,·auile,
di circoli d'btruzione e iormaz.i.ouc religiosa. mo-
rale e sociale, di circoli collegiali, di tutto ciò che
concerne il ,,astissiruo progrannnn giovanile cat-
tolico italiano. Amici mjei e compagni. sentite.
I tempi del ~ lasciar fare • son passati. O~i cl
incomhe il bivio: • O vincere, o morire •· .::,;011 c'è
-ia di me2zo.....
Amici e compagni, bisogna cbe ci istrni:uuo nel
problemi vitali più impellenti, per potere afiron•
tarli e tisohcrli, bisogna che ci iom1iamo w1 ca•
rattere emineutemente cadolico, Da questi due
punli, fede e istruzione, sgorgherà tutta la nostra
energia. che sarà ,·ertjine e pura, e perciò sh.~;so
forte e tra,•olgente.
Dire dei mezzi per propag,ire - fede e ist,i;-
zi011e - in tnezw alle u1assc giovanili? :Fu g1à
trattato dal Bollettino in divcbi articoli.
Lasciate invece che accemù all'attività giovn-
nile di fede e cli istruzione, sorta quest'anno tra
i giovani dcl Collegio Arici di Brescia, al qunfo
appartc.ugo anch'io.
Proprio quest'anno, a curu della Congregazione
Ma.rion.n, è sorto un circolo di cultura per i giovanJ
congregati. Noi accogliemmo entusiasti la pro-
posta e così ehbero origine le coutt:n.nze settinu11~
uali c-hc si tengono dn noi stessi nel teatro. lmpot'-
tautissimi temi già si sono s, olti. ed altri ancora
se ne svolgcrauno, come i s,:guenti:
Noi f. ,:li altri... cioè l'a1..io1w disgregatrice di
non crede e la prett8llle11te umanitaria e :;od11lc
di eh! ha fede - JJ pit, grande bene/atto,e d11ra11ù
la f:l~rra, ossia l'opera gl.'.llerosa del S. Padre -
Lo slm :tismò - La mass,meria - I., uuità cri.-
stiana e q1ulla dei 11ostri avversa,ii, inneggiando
agli eroi dell'amore cristiano. - Il ve,ddto dell•
storia, os~a qual posto occupò il prete nella socìetà
di tutti i St•c·oli - Il gio111ale: lltustrantloue la ue-
cessilà e il bene e il wale che può compiere ecc.•
Finita la coufere117.a il P. Direttore della Co11gre-
g37ione e del Li.rcolo aggiunge Ja sua parola. à
questa w1'opera cli tale forza educativa che se ne
sono già con:;tatati i frutti.
In St,g1ùto alle Con!ereuze, la Congrcg(lzlOne
Mari.o.110 bu vers111.o anche delle sornme, colle qWlll
i giovani congregati si rcc::mo uua volta alla set-
timana o in qualclie ospedale dc.i bambini, o iu
qualche uido antitubercolare. e offrono doni at
piccini. Ora ~i sta raccogliendo un obofo di San
Pietro, spt:cinlissimo, data la ricorrenza vapale
di quest'anno 1 920 (il Cinquantenario della pro-
damazi,me dd domma dcll'infallibililà pontificia),
e si sta preparando una Fe.stu. del Papa, di cui il
Botlcttmv è così caldo propugnutore.

2.5 Page 15

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. . . . :••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••r~••••~••••••••••••••••••••••••••••••••
!. ...i ..
LETTERE DEI MISSIONARI
••••••••••••••••••••e•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••=
BRASILE
Attraverso la Prelatura di Registro
do Araguaya. - Estrema necessità di
Missionari.
(lettera dtl Sac. S. llf. Va/larintt. Segretario di
Mons. A. Malan, Prelato di Registro di Ara-
guaya)
Villi\\ do Arn~uaya., 7 i:cnnaìo 1920.
Re11.111r, Sig. D. Albera,
Dal g1omo 12 grngno in cui lasciammo Co-
rmnbà, nl 20 novtcmbre, in cui saltammo sulla
spiaggia rlrll'A>aguaya, al Registro, il nostro fu
un com uuo viaggiare prr filllllc e· per tura,
fatte poche eccezioni: 10 giorni p::,,;ati in Co-
,:im iu attesa delle cavalcature, alt11 ro giorni
In casa del sig. Colonello Pietro M. Fontoura,
per dar ripo.._~ alle bestie già sfinite cli forze, ed
un'altra formata, un po' più luuga, in S<mla
Rita per n'golarizznre quella parrocchia e t rat-
tare dell'erezione di una chiesa in ouor-, di l'Ilaria
SS. Au!>il'atrke.
In questa visitn due cose soprat.utto abbiamo
potuto coustat:ire: le uecC'ssità spirituali degli
!lbitanti che sono in nume-o maggiore di quello
che si 1){·ns:ffit; e la loro buona indole e dispo-
tione réli1,1o~a.
Quanto alle necessità spiiituali, s'immagini,
~arissimo Padre, che qul.'.sta estesissima zona
non ha sacerdoti che possano assfatcrla, ed ~ vi-
:sitnta òalla cupidiE.da di uuovi Gimla, cioè di
tali che, spacciando~i come sacerdoti e pt·rfino
come Vescovi, b:tlh-zzano, cresimano, lxmedi-
cono mrltrimonii, celebrano Messe, e confessano,
lienz.'essl're insigniti cli nrrlini sacri; 1\\d ecet:zione
cli due <li.~graz.inti, inkrd<:tli e sospesi per la
mala vitn. Può quindi i.mmagin,lle quali diilì-
coltà incontrammo in C<!rti luoghi, dove gli abi-
tanti erano stati vittima di scandali, promo.~
du quei ministri del diavolo, che giunsero a c:<'r-
virsi del Sncramento della Peniten1.n per :;odtli-
f>fare \\'ili pao;sionil Di qui le diffi '•>ltà iucon1nte
ù1 alcuni posti, grazie a Dio, pochi, per .:1tten-
dcre al santo Sacramento della Confessione. La
netessità di sacerdoti che percorrano annual-
mente l'intera Prelatura, per pro\\'vedere ai bi-
sogni spirituali di queste anime, è urgentissima,
imme.11s11! Lo !WihlI'PO sempre crescente di
quei luoghi non tarderà a chiam'ln'i i ben ri-
munerati ministri protestonti, che finiranno di
guastare qm•sta povera vigual... Allontani il
buon Dio sl grand ~ pericolo!...
Se ci adcfolorarouo q1.1csti inconvenienti e
fecero pensil'roso il caro Mons. Maln.n, che non
sa come possa impedire questa profanazione
delle cose sacre, ci consolò, e non poco, la buona
volontà che trovamµio anche iu quelli che fu•
rono vittima degli scandali.
I.i ,·eclevamo giungere, anche di notte, dopo
il nostro arrivo, molti a piedi, altri a cavallo (e
cbe ca\\·allil... che ~elle!...) contenti e dimentichi
dtlla fatica e della stanchezza, per trovarsi \\'Ì-
ciuo al \\'esco\\'o, che non perdeva occasione di
dar loro ogni buon consiglio. Erano ì pulcini at-
torno alfa chiocciai.. Quaudo si diceva che an-
dassero a riposare o a prendere un po' cli cibo,
rispondevano che non erano stanchi, che non
avevano fame, che avn:bbero cenato dopo...
e tante alt.re scuse.
Dappertutto si faceva un po' di 1struzione
rdigiosa, dopo aver recitato il S. Rosario ver
implornre la protezione divina sulle nostre fa.
tiche; e poi ci sede\\'amo a confessare!... Erauo
amù ed anni che molti non avevano più como-
dità di farlo: e ci fu proprio <la lavorare. Quando
ci alza\\'amo per andar al ripo:.o, più d'una Yolta,
l'orologio segnava la mezza o l'uaa dopo la
me1.zan1)tle. E non era possibile tramandare
la partenza, perchè il giorno seguente ci aspet-
tavano in altri luoghi. Quindi si p1eparnl.'ano
aucora le carte e i dati ix·i battesimi, e l''-'• le
cresime e i matrimonii; e, dopo bre\\'e riposo,
preso come si poteYa, all'alba si ceJcbra\\'a Il
S. Messa, in cui Monsignore faceva la seconda
istruzio 1e, e quelle buone persone, con dispo-
sizioni veramente ammirabili, facevano la Santa
Comunione, assistevano alle nostre prechclie
con grande inten;sse, e non si sapevano separare
da noi.
Subito dopo, preso un poco di cibo, pre-
parate le cavalcature, si partiva per arnvnre,
non poche volte, sul posto dove eravamo aspet-
tali già a notte alta. No11 pQche famiglie, 11011
soddisfali.e di averci ,eduto di YO!o e di a\\'e1
paiì!;ato un sol giorno in nostra compagnia,
dimentiche dei loro interessi e delle loro case, si
disponev~no a seguirci per poter far ancora una
volta la S. Comuuionel Erano scene proprio com•
moventi) Chi piangeva per uon poterci seguire;
chi contento per aver trovato i mcai di veni1

2.6 Page 16

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- IZ7 -
con noi, se la rideva; chi si raccomandava alle
.nostre preghiere, chi domandava un ricordo,
un rosario, un,a medaglia, Ima benedizione I...
E quando si partiva?!... Finchè ci potevano ve-
dere, non si rnovevano; anche di lontano... par-
lavano ancora i fazzoletti, i cappelli, le bracciai...
e poi? ... l'ultimo addioI...
Allora ci guardavamo d'attorno..... e che spet-
tacolo!... Erano due, tre ed alle volte quattro
persone sopra un cavallo e tutti contenti si
trottava, come si poteva, per giungere al posto
queste visite, e che potessero dividersi questo
grande territorio per dirigere questa bravà
gente sul retto cammino!... Siamo certi che non
mancherebbero molte e buone vocazioni, perchè,
a cosi rare e buone disposizioni, non possono
mancare le grazie e le benedìzioni dcl cieìol
Per dirle ancora delle buone disposizioni di
questi abitanti, aggiungerò che, oltre la chiesa
da erigersi in S. Rita (un vero santuario) affidata
ad apposita commissione, abbiamo lasciato in
costruzione, e alcune bene avanti, varie chiese.
TORINO - Monumento al Ven. Don Bosco - (GA~TANO Csu.m1),
prefisso... Quanta allegria!... Quanti discorsi! che serviranno in avvenire come centri di Mis-
Non avevano alcun segreto, ci raccontavano sioni, nei posti seguenti: al Puaiso, una chiesa
tutto, come amici di lunga data. Varie di quelle di ottimo materiale dedicata a S. Sebastiano, a
famiglie ci accompagnarono per venti e più leghe, quest'ora già coperta; a Dousca,,regos, dove non
e qui in Brasile com'ella sa, una lega è di circa mancano i mezzi per ediiìcare un tempio in o•
7 chilometri (6666 metri); poi dovevano neces- nore dell'Ecce Iiotno, di cui vi ~ un'immagine,
sariamente separarsi: e quando si staccavano, molto conoi,ciuta e ven~ata; a Jaurù, un'altm
dopo quei due o tre giorrn di compagnia, ci sup- chiesa, un po' più piccola delle altre, attesa la
plicavano a non abbandonarli, dicendoci che Jlovertà degli abitanti: a Pedro Gome-3, un'altra
ess.i pure erano figli del Buon Dio, e tornassimo in onore dell'Immacolata, affidata nlle cure del
presto fra loro!...
sig. Colouello Pietro M. Fontoura che, in rin-
Ahi caro padre! quanto bene si potrebbe fare . gra:iiaruento d'una segnalata grazia ottenuta
tra quelle anime così ben disposte a ricevere la da Maria SS. Ausiliatrice, è disposto a sobbar-
grazia di Dio! Oh se Mons. Malan potesse aver carsi da solo alle spese necessarie, nel caso che
con sè almeno una mezza dozzina di sacerdoti gli venisse. a mancare l'aiuto altrui. A queste se
ed altrettmiti catedùsti, che lo aiutassero in ne debbono aggiungere due altre: una j,n Cor-

2.7 Page 17

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- 128
.-entcs, suJl'affiuentc omonimo del fiume S. Lo- Voglia la S. V. Rev ma, insieme con gli oa-
re11Zo, e l'altra in Alcantilado, a metà strada sequi e la benedizione ex corde di Monsignore,
fra S. Rita e U Registro, senza parlare del Nord, estensibile a tutti i Superiori e confratelli, ac-
che va sempre più popolandosi, mentre dimì- cettare gli ossequi umilissimi di chi, baciandole
nuisce il pericolo degli inclii per l'influenza dei rispettosamente la mano e domandando la sua
Missionarii.
benedizione paterna, si professa
Pensi che tutti que.sti centri cli future città,
Obbl.mo ed aff.mo figlio in C. C.
saranno senza un sacerdote che possa visitarli
Sac. SIDRACH M. V ALLARINO.
nemmeno annualmente: tanto grandi sono le
distanze! Come potrà Mons. Malab, con un sa-
Preghiamo per I missionari.
cerdote, attendere a tutto?! Al suo buon cuore,
alla sua catità cli padre, raccomandjamo q1.1este
· anime, delle quali si può ripetere con dolore:
Petierunt panern, et non erat qui frangeret eis...
Ad altra volta la narrazione della 11ostra vi-
sita a C1:miapuao, antica e fiorente Missione dei
Gesuiti, oggi in rovina e convertita in foresta!
Ho visto, studiato, calcolato e porto con me,
come ricordo, un pezzo di tegola dcill'antica
chiesa a tre navi, colà edificata!... I deserti de1-
1'America latina sarebbero oggi popolati da
'fiorentissime città per lo zelo instancabile dei
figli di S. Ignazio, se lo spirito antireligioso e
Le educande del Collegio di N. S. delle Grazie
di Nizza Monferrato hanno continuato, o,nche ncllo
scorso anno scolastico, il più. intenso apostolato di
preghiere a favore dei ~ionari. Ecco la lettera,
con la quale ne davano contezza al Sig. D. Albera.
Veneratissimo Padre,
Prima che ce ne partiamo da questo amato
collegio, che ci educò vigile e amoroso, ci è molto
caro rivolgere il nostro riverente ossequio e l't-
temo pensiero di riconoscenza a Lei, Veuerat:is-
simo Padre, che la nostra vita zela e protegge,
a Lei che si degnò di onorare con la sua presenza
la santa. festa che coronò il maggio e schiuse il
settario del ministro Pombal non li avesse strap-
pati al loro lavoro di civ:iltà!..... Ne sono prova
irrefragabile le orme veramente colossali, le
iscrizioni scolpite sui macigni, che ogni giorno
si VatUJO scoprendo e che dimostrano agli stu-
diosi, come vi fu un tempo in ctù t'America
Meridionale era solcata dal Snd al Nord, dal
Paraguay alle Amazzoni, da ,uomini dotti e in-
radioso giugno alla nostra ardente giovinezza
Siamo certe di recare al Suo cuore, ardente della
stessa carità diviua, della quale è fonte perenne
il Cuore di Ges.ù, una grande consolazione nel dirle
quanto abbiamo fatto, anche quest'alUlo per l'Apc>-
stolato detl'lnnoceriza.
Ella, nostro amatissimo Padre, è ben lieta che
le sue giovani pecorelle zelino anch'esse, per quanto
è possibile alle loro piccole forze, la salvezza di
traprendenti, che per terra e per fiumi, avevano tutte le ai1ùne, quelle che ancora vivono nell'om-
intrapreso un lavoro di civiltà operoso, ben . bra di morte e non conoscono il grande mistero
ordinato, colossale.
Prima di chiudere questa mia, pennetta,
amato Padre, che le ricordi alcuni dei tanti che
gentilmente ci accolsero nelle loro case. Sono
tra essi il nostro connazionale ed allievo del-
l'Oratorio di 'rorino, il sig. Geometra Giuseppe
della Redenzione, quelle che sono vacillanti nel
bene.
Siamo una giovine e forte schfoxa che abbiamo
iatto nostro il gddo del grande apostolo Don .Bosco,
«Da mi/ti anima~ ~ e con nel cuore ~ vampa ar-
cana della sete sovrUillalla che mai non s'estingne:
abbiamo aiutato i ferventi, generosi. Mi&iionarl
Simoncli, il sig. Damas Costa, il sig. Osorio nella celeste conquista. delle anime.
Rodovaglio, il sig. Gioachino Malachia e fa-
miglia, il sig. Francesco Rodrigues, il sig. Gioa-
chino Soriano, il sig. dott. Aprigio di Oliveira,
il sig. Colonnello Gioachino Correa Leite, il sig.
Geronimo Cul,toclio, il sig. Aprigio Giuseppe, il
sig. Gregorio Ribeiro, il Colonnello Cagiango,
ecc. ecc. Dire.i quasi, che tutti quelli che incon-
trammo, eb~ro per Mons. Malan e pe1 suo se-
gretano le gentile7..ze più squisite. Del sig. Colon-
nello Pietro Fontoura, del sig. Colonnello An-
tonio Gabriello de Moraes e dei signori Maggiori
Ma se a noi, giovinette educate alla scuola delle
celesti cose, non fu data la sauta gioia di varcare
l'oceano, di andare nelle lontane terre selvagge,
qui nel nostro collegio siamo state le piccole mia-
sior1arie, e con preghiere, mortificazioni, e atti
.di virtù abbiamo zelato la saJyczza delle anime.
F.ccole in breve la relazione dell'anno 1918-919;
Sante Messe ascoltate
26,912
Sante Comun:ioni fatte
Santi Rosarii recitati
Via Ci.ucis compiute
30,444
19.554
49,529
Preghiere varie recitate
2.009,509
Pietro Del Favero (della casa Salgueiro}, e del
Fiori di virtù
35,917
sig. Alonco Machado da Silveira, non si può fare Voglia Ella, Amatissimo Padre, avvivare con
a parole l'elogio che si meritano; e preghiamo il
Signore a conceder le grazie di cui abbisognarlo.
A Dio piacendo, sul fuùr cli gennaio, Monsi-
gnore ripartirà per S. Rita e di là, alla metà cli
la sua paterna benedizione questo mistico nostro
patrimonio.
Kella preghiera voglia ricordare anche
Le Educande di Nizza Monferraw.
aprile, conta d'arrivare à Rio Janeiro e d'im- N. d. R. - Che buona: cosa, se il bell'esempio
barcar:,-i verso l'Italia, per la visita ad limina! venisse làrgamcnte imitato!

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. .. ·····················~········································································
.j IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE .i
.. ••••
Cl uslBla propizia la 8eJtllsslma l)erglne, ....e la Chlua, e con easo le anime di tulfl QII uomini,
redenle lulte dal Sangue dlolno del suo Plgllo, accolga sollo la sua materna protezione.
BFNEDlCTUS PP. XV.
•••
. . .••.•.....................................••.........•.........................•••........•...
La Santa Vergine Maria continuerà certamente a proteggere la nostra Congregazione e
le Opere Salesiane, se noi continueremo. la nostra fiducia in lei e continueremo a promovere
il suo culto. Le sue feste, e più ancora le sue solennità, le sue novene, i suoi tridui, il mese
a Lei consacrato, siano sempre inculcati in pubblico e in privato, con foglietti, con libri, colle
medaglie, colla immagini, col pubblicare, o semplicemente raccontare, le grazie e le benedizioni
che questa nostra celeste Benefattrice, ad ogni momento, concede alla sofferente umanità.
.::••
•...•.....•.•........
GRAZIE E
.................
FAVORI e•>
.
....
..::••.
················································
La medaglia di Maria Ausiliatrice.
Ven. GIOVANNI BOSCO.
mia famiglia, pregando la Ve1gine a. b,meclirci e
a tenerci tutti, oggi e sempre, sotto la sua ma--
terna protezione.
Torino, 2,1 aprile 1920.
C!BRARIO COSTANTINO
Non sl ricorre invano a Maria Ausillatrlce.
Pieno il cuore cli riconoscenza verso itaria La mia salute non mi pcnnette\\·a più di conti-
SS. Ausiliatrice, alla cui prnt<:zione debbo la
rniJ vita., dopo tre anni cli gravi e continui peri-
coli passati in zona di guerra, adempio la pro-
mes.,;a fotta di pubblicare la grazin ottenuta sul
BolltUillo Salesimw, perchè tutti nelle loro
necessità, ricorrano con fede a questa Madre
nuare gli studi; e pensare che 1w solo o.nno mi rima-
neva per conseguire il diploma cli maestra. Il con-
ruglio cli pa:recclù ruc<lìci era il riposo assoluto.
Una fork anemia cerebrale rninacciava di ridurmi
all'iwpolc:nza. Un anno aYevo iut~otto gli studi
per ripiglianni in salute, ma l'avvilimento e il
timore di non poter poi raggiungere il mio scopo.
pil'iosa.
peggiorarono deppiù il m.isero stato. llivolta al
111 mezzo ai mille pericoli, .i. cui fui esposto <lu- Ve.u. Dou Bosco, lo pregai d'lutcrporre la stia rnc-
rante questo tempo, ho sempre meco portato
una medaglia di Maria Ausiliatrice, benedetta
ancora dal Veuerabile Don Bo::;co e iuvint;uni
all,1 z:onu cli gnerrn da una mia sorella, Figlia
di 1\\faria Ausiliatrice. Cou quanta ragione mi
raccomandava essa cli portarla con fede, assi-
curandomi che la Madonna mi O\\'tebbe salvato(
<lia1Joue tra me e ln cara :i\\ladoumL. L'esaudimento
fu completo. Siano re,;e graz.ie a tenera ~la(1re e
al suo ~n·o fedele. Compio in parte il mio , oto,
pubblica.udo la grazia e inviando un'offorta pci
Santuario. Al più presto mi recherò io stessa ai
piedi della Madom1a a compimeuto della promC'ssa
fati.a.
Un'educanda delle Figltl' di Jfaria ,t,ml.
O ~larh, la tua medaglia fu vcrame.ntl per
me scudo poteitte che mi tlikse dalle p:ille nc-
Invocate sempre Maria Ausiliatrice.
micllc. fu balunrdo, ove trovai la mia sicurezza Emmierare qui tutt.e le inuumcre,oli prove di
nei momenti più difficili e gravi; e mentre tanti protezione che l.\\laria Awiliat.dce ha avuto per me
miei compagni :;on caduti a' miei piedi per non e per la mia famiglia nel breve tempo di pochi
rialzarsi più, o han perduto le loro membra a mesi, ci vorrebbe uoppo. Oso dire soltanto: invo-
difesa della patria, 'l'u mi hui ridonato sano e cate Maria Ausiliatrice e sarete esauditi. J,'i11-
salvo alla famiglia.
vocni io per la prima volta du<' ruuri or sono per
t
Grazk, o pietosa A1t"iliatrice, grazie anche a
Te, o \\'enerabile Don Bosco, dacchè per tua in-
terce;:;ione furono ascoltate le preghiere de'
un mio canssimo parente, disperso di guct"ru, e
llaria .Ausiliatrice mi esaudì. Fu ritrovato prigio-
niero, cd ora è tornato sano e sal\\'o fra i suoi.
Dc.mamlai la santn iuterct:SSioue di Don llosrn
mici cari, specialmente dcl1e mi!: bambine che per otl1:n<!re un'altra grazia dalla tladonna. Un
lagrimanti invocavnllO il mio ritorno.
mio zio. Yecchlo e colpito da una grave malattia,
Rico110$centii-simo del favore, offro una tenue necessiln\\'a d'uno operazione chirurgica; l'a111111n-
offerta al Santuario, dove 1ni prostro colla lato ùell'operaziouc non ne voleva sapere: prefe-
(•, A quanto è riferito in queste r<:lnzioni s'intende mm
donr&1 nitra fede, da <1uella in fuori che meritano nll<:n•
dibih legtimouianze umane.
riva la morte. In questo doloroso momento dnl
cuore uostro, tocco nuova111e.11te da un'ru1gosda
mortale, chiedemmo a Maria SS. il suo aiuto.

2.9 Page 19

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Messa la. cara Effigie v1cmo all'inCem10 incomin-
ciammo ln nonma; l'operazione in pochi giorni fu
scongiurat.i. e lo zio è tuttora in floride conùi7.ioui
di salute.
Più tanli, ~!aria Ausiliatrice, fu do. noi invocata
per iutercs'li cli famiKlln, per mille :illre piccole
cose, che eravamo iucnpaci cli sciogliere da uoi,
e la protezione di Maria Ausiliatrice non ci , cm1e
mai m.-gata, malgrado confessi d1e pur an!11Jo fede
profonda in Maria Ausiliatrice C! tenera ricono-
scenza, non so pn:garla come vorrei. L'addito
i! l'arl<literò sempre qual unica fonte di snlvez:>.a
e cli pace a tutti coloro che, come me. sou bisognosi
d'innumcrc,·oli grazie.
Pregatela, invocatt•ln, in ogni dolore, e sta.te
certi: l'aiuto e la protezione ili Maria Ausiliatrice
ci sarà anche per voi. Sento orn il dovere di dir
qui, quanto bene Maria SS. m'lla fatto, pc1·chè
spero che la mia wuile parola incoraggerà qualche
anima timida, forte troppo scossa dalle bufore
della vita, perchè come me spc•ri e preghi. lo son
più serena ora, perchè sou certa d1e la prnh:zione
di Maria Ausiliatrice non mi mru1chcrà auù, pcrchè
w che la sua bontà e la sua misericordia sono in-
tìnite
M l..no, ,9-lll•t920,
A. CASAl,U-rI.
Ricorrete a Maria Ausiliatrice.
A Te, o Vergine Ausiliatrice, l'effusione del
nostro cuore riconoscente.
Sugli lùtimi del t\\!.'ltè ùecorso Ceùbraio, una !,'10-
vane studente nonnolista, alunna cli questo con-
-ritto, In colpita da bronco-polmonite. Da prin-
cipio pare,·a che la malattia fact:.s.se il suo corso
se.11:r.a minacciare complicazioni; ma in breve il
male si a~gravò tanto, da presentare tutlì i siu-
Lomi di una inevitabile morte: e all'ammalata fu-
rono anmtlui.strati gli ultiu1i ~ocrruuenti. Lo stra;r..io
dei 11ostri cuori era al colmo: Y1.•de\\·ai110 con racca-
pri<:cio la morte che inesorabile si ava=ava a re-
cidere una giovane esL~tenzn.
Sperando, contro ogni umana speran1.a, ci rivol-
gemmo supplichevoli a l'Ifa.ria Ausiliatrice, invo-
candola più volte al giomo con la no\\"ena suggerita
dal \\'en. Don Bosco. La malata peggiorava., ve-
niva spedila dai 111e~lici, ma la uostra. falucia in
:"Ilaria non era spc,nta E questa !lladre buona ci ha
consolate. Dopo otto giorni ùi ansie terribili,
quando lutto faceva te1ner pro.'\\liima la Ct.ltastrofe,
comparvero i segni tli un sensibile 11ugliora111e11to.
Maria, ci facevn ln grnzial I nostri cnot'i erano
commossi: le nostre preghiere s'intrecciavano al
ringrazia111e11to. A Te, o Madre, riconoscenza
perenne.
Rieu, 15 marzo 1920.
Le 11.facstre e li! atmine del Co11vit1o·s. Paolo.
Ausiliatrice, prega per noi!
Quante volte, nella devota Cappella dell'Ospe-
<lale, couunossa alle lagrime, col cuore ripieno di
spez:an1.a, t'invocai per i tuìei cari, durru1te l'anno
di tremenda invasione. E non mru:1cò la gr:11Ja. tua.
Dopo ·1 giorni dalla liberazione volai, posso dire,
in cerca di coloro che formano lo scopo della Yita
mia, arrivando fino alla città eternAt Tutti erano
sal\\'i, compreso il figlio soldato che da prode com-
bnlk in prima liuea, entrando col suo hattaglione
per il primo a liùerare una parte del territorio in-
vaso, l~d ecco, a questa, riggiunta num a, inune11._c;a
gra7la. Lo l'.Ìc. ruuati!-simo, n1 quale debbo infinita
ricouosc.cnza per molteplici benefici l'icevuti, aven-
domi tenuto posto di • padre • e al quale era affi-
uato il mio bambino con l'unica sorella durante
il tempo del profu~ato. tro\\·a,·:isi ~rave111eute am•
mnlalo. Acco111pagnata da amica cari$Ìma, mi
recai al letto del dolore, dopo m:erne dato avviso
alle Suore, perchè queste faces.">e.ro 1u1a novena.
!,'ultimo giorno ero per pochi istanti a.i piedi di
l\\laritt SS Ausiliatrice nel :--:mtuario di ValdO<:co.
al rnio ritorno, t-cco il caro paziente, sollevato dagli
atrocissimi dok,ri, e conlhmò a migliornre ti,.nto
che uel giomo :-olenne del S. ~atale potè assider~i
a la, ola, inna17.nmlo uuitaim:nte alla famiglia i più
, ivi ringraziamenti alla :Haclonna di Don Bosco.
hinno pul>hliche le grazie ricevute, scioglienùo
con questo il voto fatto.
RosrNA SAR'.l'OR MASUTT[.
RmJA. - :.q-m-r920 T'""" J.,a riconoscenza ha i
suoi doveri, e io, sebbene tardi, li co111pio verso cli
Te, Ausiliatrice Potente, rtaclendo pubblico il
fnvore segnalntissilno, da Te concessomi.
Quando all'iu..izio della guerra due dei miei Cra-
tdli entrarono in servizio militare, lasciando la
fa111i!(lia nella più <lok>rosa c-ostemazlone, io li :ifl:_
dai alla hm. prote-Liouc e li ecsortai ad aver fiducia
nel tuo aiuto, ed invocarli con Cede nei pericoli.
E Tu hai esaudite le mie suppliche, o Vergine
potente. Du.raute cinque anni di immani pericoli
attraversati, di aspre fatiche sosteunte, l:J.l li pro-
teggesti se111pre visibiln1t:nte, ed ora essi sono tor•
nnli incolumi in seno alla famiglia.
Accetta, o Vergine Ausiliatrice, l'inno della rko-
noscen:ia mia e fa' che i 1nici fratelli al pen~irro
,u un favore così segnalato, ravvidno seiupre 111
loro il sentimento religioso e l'amore e la clivoz.ione
a Te che fosli la loro !;a)ve:,,;za.
Unn Figlia tli Jlaria A.~esili<rJ,-he
~IZZA :\\IONH''.RRA'rO. - 24-ffi·t<}20. - Il sole
dèl 18 marzo, era tramontato. Per lavora.re biso-
gnAvn giovarsi della luce :trtificiale. l:olla si.uistra
impugno Wl braccio di ~az, per 6ssnre suJla sua
cJtfa,ctta l'andlo della luce elettrica, il cui appa-
rt.>cchio teneva già nella rkstra. All'istante rimango
prc;;a da forti'!Sùna sco:-sn elettrica, che mi rispmult!
violenta in tutta la pe:rsoua, e come [ulnùne con-
tinuava a circolare da privaani dl quosi tt1ttn la
raRione; sarei rimasta hùminata all'istante, come
snccc.-<le a tutti quelli a c1ù capitano simili casi, se
11ou fossi stata wpra una predella di legno. F11 un
attimo! Con il poco di!;ccrnimento che mi rimanevR,
pensai che avrei dovuto riaprire le mani per 5.31•
vnrmi; pronti, ma in,•ano; erano fortemente atti-
rate dalla elettricità, e 11011 potevo. Compresi rl.i~
il nlio caso era disperato: cuore e cervello uon
avrebbero più resistilo un altro L<,tonle. Con i 1wi-vi
contorti e senza speranza ili salvnza, mi racco-
11uw<lo l'anima alla Madonna, con la j.,riaculntoria:
Ala11a Au.>:i/ium Christi1morum, ota f'YO t:obul

2.10 Page 20

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- 131 -
S~tii un'ispirazione; se non puoi allargare le mani,
gèttati indietro. Ubbidii. Rovesciata all'indietro,
per mi poco trascinai meco ogni cosa, canna del
gaz e apparecchio elettrico, ma essendo le estre-
r:rità ben fisse s1ù muro, non si distaccarono; mentre
il peso del corpo costrinse le rnani ad aprirsi: battei
al suolo tramortita, ma salva. Poco dopo potei
rialzarmi e barcollando e terroriziata i1scli dal
luogo del mio la,·oro, dove ero sola. Per parecchio
1:on sapeva dir altro che: «Maria Ausiliatrice mi ha
salvata! •· La mia riconoscenza sarà etema.
Uria devota di Maria Au~il/alr·iGe.
CRAN'l'0R'ro PADOVANO. - 1:2-rv-1920. - Sian
rese le più -rive grazie a te, o Maria Ausiliatrice e
al \\uo kdelissimo Serrn, il Ven. D011 Bosco.
Da pochi mesi appena ero venuta a conoscenza
dei prodigi che vai facendo sotto il titolo di Aiuto
èei Cristiani, e ti pregai colla novena indicata dal
h10 Servo Don Bosco e tu, bnona Madre, hm ascol-
tata la mia preghiera.
Da più di due anni la mia salute era SCO-$Sa tal-
oentc che non potevo daimi a nessuna occupazione.
A. nulla valsero le cure molteplid dei medici. Le
mc forze, invece di crescere, scemavano di giorno
ill giorno, tanto che i miei genitori ne erano seria-
mente impensieriti.
Ricorrern010 al luo Servo Don Bosc<,>, o Ma.rin
Ausiliatrice, con una novena. Da una buona per-
::,on.a 11ii venne offerta la rellquia di Dou Bosco,
ch'io tenni sotto il cuscino.
Oh, mcra\\"iglial aJ settimo giorno della novena
lascia.i il letto, le mie forze si ripigliarono e con
1aeraviglia dei medici e dci miei cari, cominciai
a migliorare, e in poco tempo fui perfettamente
guarita.
Oruai è quasi llll anno, ch'io son nel primiero
vigore delle mie forze, con tanta robustezza da
far meraviglia a quei che mi conoscono. Etcrna-
1:1enle rico11osceuLe, o Madre Ausiliatrice, per sì
grande favore, mando''un'offerta al ll.10 Santuario
e, prostrat.a, sciolgo con i miei cari l'inno del rin-
graziauie.11to.
l\\IARlA Cos'.CA,
]SOI,A Dl R0VEG~0 (Pavia). - 22-11-1920. -
Ffo dall'infall7ia ),a 110:;it;a figlia Maria fu colpita
da dolorosa malattia ad uua gamba, sconosciuta
dapprium ai medici. Dopo tutte le eme suggeriteci
dalla scienza, do\\'e1l1lllo t,;istamente constatare
ci,e la malalt.i.a, pur essc1rdo scomparsa, aveva
l<1sciata la nostra figlia irremissibilmente zoppa. Ci
rivolgemmo allora con fede a Maria SS. Ansilia-
tricc. Dopo una novena ci venne consigliata, come
cma estrema, un'operazione. di un celebre profes-
mre: l'accettammo come m1'ispiraz-ione divina e
la Vergine SS., pietosa una volta ancora, "olle
consolarci e dC>po pochi mesi ci dava la figlia·
perfettamente guarita.
G. B. ed F.UCENU VERCF.LLE'.M:I.
lùvA m Cumm. - m:-1920. - Tutte le ai.1sie
di trepide giornate, tutti i voti della febbrile at-
tesa, alten1ata di speranze e di timori, oggi m tuoi
piedi deponiamo, o Madre, alln quale nt!Ssuno è
mai ricorso invano. Dove ogni memore pietà. si
aduna, dove s'effonde ogui senso di amore rico-
noscente, sotto la cupola del.la tua bellA Basilica,
le lagrime dell'esultanza deponiamo nel tuo sene.
regale. La tua mano c.he allontana il 11tale, o Madre
cele~te, sulla madre nostra terrena, oggi per Te-
ritornata a salute, possa vegliare ancora, a n6i,
se degne ne siamo, e ai nostri cari, serbando questo
poco di felicità: Monstra te esse Mr.trem!
' Sorelle CrGI,lANO.
MENDRISIO (Svizzera). - 8-I-T920. - Da molto
tempo soffrivo dei gravi disturbi e tutte le cure,
a cui rui ero sottoposta, nulla avevano giovato.
Anzi pareva che invece di diminuire andassero
aumentando, .fìnchè sopraggiW1ta 1111a forte tifoide
111.Ì credetti perduta. Fu allora che, deposta og1li
spera.117..a nei rimedi wnani, mi rivolsi con fede alla
Madonna di Don Bosco, promettendo d'inviare
un'offerta al suo altare e di render pubblica la
grazia, se rui avesse esaudita. Oh, bontà grande di
Maria! Avevo appena falta la promesso, che mi
sentii meglio e adesso son guarita non solo dalla
tifoitle, ma anche da ogni altro disturbo. Con animo
riconoscente adempio la mfa promessa, inviando
al suo altare un'o:fferta e supplicautlola a 'voler
continuare I;i sua protezione a me e a t1ttti i miei
cari.
G. P. C.
CASALl\\IONFER.RAT0. - 24 - 1V - 1919. - Nei
pri1;J1i giorni dèllo scorso ottobre Maria Morano
fu colpila da forte febbl"e spagnuola e, quando il
pericolo più grave pare-va scomparso, cadde in un
stato di 1110rtale letargo che durò tre giorni e tre
!lotti. Non cnpiva più nulla, non rkonòsceva cl1i
l'a,-vicinava, 110n assaggiava cibo <lì :;orta, pareva
morta addirittura. In quali terribili augoscie
erano tutti quelli de:lla famiglia!. ....
Vedeutlo che a nulla valevano le ctt1c dei va-
l~ti Dottori, ricor:.ero a Maria Ausiliatrice, della
~1 aie altre volt.e avevano esperimeutalo la 1IU1icnl.a
IY>ntàl E la Madonna ascoltò bènignPJ11ente le
loro suppliche, e dopo tre gio111i la cara a11unàlata.,
qua.sì risuscitata da morte a vita, cominciò a bal-
bettare, a capire, a cibarsi. Maria SS. l'aveva gua-
rifa.
Riconoscenti a Lei per t.ante grazia, la sorella
e la zia faµuo l'offerta promessa, µtcgaudo Maria
SS. Ausiliatrice a voler sempre consolare e bene-
dire tutti i loro cari.
MORANO E. s.
Oite,mcro pttre 1rrazie da Maria SS. Ausilialrice e
a/c.u,.,, p,,:m di t i,o,wsce11za, inviarono ojf,ri" pt:r le.
celtdu ,uùme d, Sa,.te ,I/esse .,i rill}lnrzi11.nu11b,, pe-,- i,
l,:ntpùJ er,gemto alla S. Fami;et,a, pe, ,e 11/isswm Sa-
lesia,u, o pr:,· àltre opere di Do,t iJosco, i segttellli.'
1\\) - A. E. d1 Genola, A. F. <li Varallo St.:sia, A. N
di Ro:;s1glio11e Ligure, A. R. di Ih uevagienna, Abrain
eh -\\,, Adam,>li 111g F., Adriano J\\1., Agosto L., A.ime-
rito A., All:Jeuga 'd. G., Albe1·ta11i G., Albeni M., Alcttc-
G,, Aletto !Il , i\\lexandra B., Alt,xandre M., Alfieri E.,
AlilJertJ d1. G., Alt~/lfa d V., Alle_gn M. m Traverso,
.'\\llois10 E i11 Grillo, Alu1si L., Amnta c,n. L., Ambro-
sini C., Ambrosmi M , Antt,<le O., Amenta T,, Am1ch1ni
O., Andormino C., Andreis L., A11dreo11i N., Andreotti
R,, Anettnrn I•., Am;elrni O., Anto11ioni S., Appendino.
G. in Del Conte, Arbusera M., A,dei;:na F., Ard12.-io A.,
Ardoinò 1. in All>ertoni, Argnani E., Angbett, L., Arigh,

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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- 132 -
-==--==--===-========,,..,...====-======z==============----=-
E:., Arrigheui F., Artbl <.i., Augello A. Avanzi E.,
Avanz!na O., Avcnatti M., Azzolm, ~1.
B) - B. D. di Scrrav(1lle Scrivia, Il. G. di Cremo1u1,
B. G. di Roddi d'Alba, Il. S. di Reggio Emilia, Babini
d. R .. Ualbo L., lhldi :\\I. 1n Ferroni, 8.:t!ln1:nl F., llnl•
lario C., 1.!allario E., Bnlz,1rini F., Balzola A., Barale l\\l.,
.Snra.ttl 11. F., .Sarbera 1-·., UarlX!ris A., 8:ubuslel G.,
Bardelloni A., 8:ina M. ln Bagulkh, lla.q~i e;,, llassò R.,
Ba,,i.anzi l'., Baullani K, B.uùstonl O., Ilaudino A .• BaL•
1-&11i A., Beccarls G., Beccherie E., lkccu A. L., Be,fo-
schi A., Bedeschl M., ucd~schi S., Beùeachl T., Betlt:Ltl
G., Ber11atti G., Beltrami Il., Beltmmi110 A,, Ilèlluzzo L.,
Belluatl F., Bellu~i F., Benedelli !,,, Il!!nz1 ,\\., Benzi O.,
Ben2i11i S., Bemrd d. F-, lkr,1ta C.. BeretlJI E., B~nar•
dini A , Bem.anlr111 T., Il• rra C., llerra G., llcrronc:lh L.,
Berruto e;., Bcna11m G., Bectassi G. i11 Ferrari, Bcrlnz-
zmi S., Hertetli !\\I., Bcrtlnetti C., Bertolino D., Berlon·
~1ni A., Ucrtone A., Bcrtone P., iler1011-. V., Ucrtonc 7..,
Berzcro O. in Biu:iscb.i. Bi:igini A., IJianc,ucli M., Blan•
chcn 1'., Biancfwt ~I., IJi:mchettl s. E., Bi.t11cl1<'tli E.,
Bianchi B. E., Bianchi G., Bianchi P:., Binri,:hl R. ved.
Abbiali. ll;anco G., Bi..vn G., Bienna C.• l~igauzoll A.,
Billotli l\\I., Binello S., Biondino L., 8bsaru G.. Oistn<nino
M., Bl:111Jini ::11 , Blandiuo M., Bobbio G. 111., Bubone A.
In Ricci, l3or.ca'.(nl R., Bocc1trdo F., Boccnrùo L , Bo<li•
,:!io E., 0offa '>l. Bolfa s,. A., lloggero C., Bog;::10 C.,
l:logg:o L., B-.gg10 O., IIOgliolo G., Bogli,,ndno .\\, Bo-
,cnano r, 301Jo N., Bollo G., .Bonati C., Bonelli 111.,
Bunclll r•·., l:lonfanti C., Bono C., Bono I,., Bortlct G.,
Borello V .. IJm ~otello µrof. L., 1Jorgn1.1 C.., Borio '\\l.,
Borio T ., llorr.1 I.., Bor\\,ilotti A., llortoìor ti S., Botuuzi
A., llor1i,:-1101li M. In C,1!uss1, Bottini I'., Bott~ro P.,
Bqizallu L., Bozzo G., l.luuuffi T., Braida M. iu Bruno,
Brasca A., Breda i::., Brirulli T ., Brignone 1\\1., .Brùcchi
E. Brondolo A , Brumer B., Bruna G., Bruno C.• llruno
G., Bruno L .. Bruno S., llrusatl P., Brusco G., Bruuone
C., Brui~onc P., Bubhnni O., Bua~i G.
e) - C. C. ùl Govone, C. K. ùi Sa11frnnt, C. G. d.
Napoli, C. N. di Orbas,:\\1101 C. O. di Roma,_nano Se11ia,
C. R. JI Cravanzana, C. S. di Sal~rtrand, Cabclll IJ.,
Cahras M., C:vlmti G., Caglieri M., Caimottl P., Ca,retri
G., Caironl G., Calcai;:n<'> G., Caleudrini M., Calie. M. ,
Ca.loss<> l'.• Calvi F., Camallint G., Camola R., Campora
L., C'.tm;,o,,tnm ~f., Ca:nu~so R.. Ca.muti R Camuto S.,
Canakn T., Canavesi A., CanduSloO I., Cauteri R.. Can•
tonis G .. Caqtrl d. M., Capelli N., Capello G., Ca1,oferri
P., Cappa ~1., C'.1pparella M., Cnppcllani O., Capp~lletti
O., Caprarica G., Ca- •rÌOKIIO S , Ca.ramell:110 O., Carbone
E., C'1r hilo sr. \\I., Car,l111i E'., Cnrgtteli M., Carlelli M.,
Carlini S.1 Carne~lla d. G., Ca.rneri A., (;nroc.ci d. G.,
Carone M., C:irotti N. in Barella, Carpignano (d.), Car-
rera A,, Carrcra V., Casale V. In Berm, Casallni A.,
Casazza R., c...,lmi E., Castelletti R., c~stello ~I. lii.,
Caslif:tlltl B.. Catanl'l ,·:111. d. A., C<Ltt.anc" A., Cauo V.,
Cavadittl L. in Hellotti, Cavalleri A. e G., Cavalle10 B.,
Cavalli E .. Cnva11i T., C1w:rnna G., Cavhrha A., CRvo-
rino f'., Cccchdla G.. C:ecchetw P., Cci d. i-·., Cena A.,
Cerrar,, A., Cerruu :1-1., Cesann d. A., Chi ppa. L., {;htap-
p,,lla. M., Chmrit,,i ~-• Chiarit_,i. l\\-1.l~hiav:icza 1il.. Chiola
E., Clcula R., C,i:-ohne F., Cmllo M. vcd. Sorcca, Coaup
A. in Zant<>rie...-,hi. Cocd1i A.. Coira M., Colaccl G.,
<,., Collicelh A., Colo L., (;oln1;ci G. in Blasi, Comnini M.,
Comovella T., Concit111 M., ConS1nnno c,,ntc A,, Coo-
peratrice di Fcnegro, C"P!'O A., Coriasco G., Corrins G.,
Cosentino ean, d. G , Costa M., Costama;.;na D., Costan-
tino li:., Cravcro C., Cremast·hl A., Cristiani d. G. B.,
Cri~tiani d. M.. Crobu G. A., Culal A., Curiooi M.
O) - D. A. di Banlonecchi:1, D. E. V. di Torino,
O. O. ùl Perugl111 D. R di S ,,,cu~a., Da Grandi G., Dal
Cin .\\ , Dal,rui:· w avv. S., Da!l'lano F., ORS."0ni Il., Dc
CandiJo E., Defilippi M., Deltlipµi N:., De-1 Fnvcro R.
In Gott<,, De Le-.ma rcli A., Oe Leoni S., Dclln Cicogna A.,
Oell' Acq11a 8., IJell'Acqua. G. B , Della Picrre M., Oel-
mts G .. De I.otto G. 1n Rove, IJclpinauo E., Polpio V.,
DemR.rcbis G., l>.·marchis 1,., Dcrnicheli,- M,, De Orti P.,
Oc l'intu C., llerin A,, De Rit11 A., De Vico G., neziani
B., D'Eredità C.. Di Re!la A., 01 Glorl:1 S., DI ,tarco
F., Oiolley P., Dioullevi G., I •l';,zi:i E., Dori~., A..,
D,,rigo :\\f.. f)os.,i :Il , IJ.1h:a A., Urei d D., Dn<;al<li E.,
DrovunJi L., l ►nrl\\Stnnte d. ll.
P.) - E. H. 1let Trenllno, E. R. di Milano, Egle•io E.,
Enotti O .• Ercollni G., E,cubuml D. Eutropfo A.
F) - F, l', di Chiavari, 1-', !-. di Empoli, Fabnro G-.,
FaLbro G., Fabi,mi M., Facchini M., F:!tcnd.im F., .r'ac-
chinetti B., Fael E., Falccui M., Falchi N ., Fatci1111e O.,
i,·a1da i\\I , F,imiglic Andreoll, BoccMsino, U11 SMlis, fa.
miglia devota di 'l'orino, Fa~:1io, l\\1Qll11nris, N,,nni, Port1l,
R.o>ISl.\\to, Rosso, Fangazio R., Fasciolo A., Fnsolo d. I..,
Fai.:,! M., F1tSSino I••, Fattori C., F.wnro M., Favotlo A
Ferrandini O., Fcrr.iri C., Fcrrari d. G. B., Ferraris M.,
Fcrrnro G., Ferraro I., Fil(IH!UI M. l\\l., Finino L., FJ,,ra
A., Fiori~ S. L., Fogttlni G. A., Folll~ G., Fontana G,
Foresti A., Forlsnl l\\I., Fomarn. L i\\L, Forneri L, For•
tuna G., Fortunati E., Frnccbla A., Fracchia E., Fran•
c1:schini M., Francesc;one B., Franch F., Franco J..1
Franco M., 1-·rancone F., Vmtelli A<lcle, Frnu G., Fredda
A., Fresch M. H., Frigimelica A., Frumento I., Fugaua
G., Fumagalli C., Fustinooi G.
G) - G. P. C. <li ?,lenMi!lio (Svi,~era), G. R. di C,1Jl..t
Hianca. G. S . P. rh Cava Manara, G. '1'. di Vlnovo, c,s-
d:,rlni A., Gagliardi D. in Pelizzari, Gagliardi R., Ga111lll
L., Gallare~ N.. Gallesi C., Galli d. G. Gallicino B.,
~allo G., Gallo M., Gallo P., Gamba F., Gamba l.,
G.,ntba G., Gambino B., GnndeUl U., Gandini A., Ga•
rn•:sioo A. veci. Alraldl, Garattl T., Garbclllno P., Gar•
h,ilo M., Ga.rdiu Z., Gaspare S., Ga~parlni L., Gaspull
G,, GastRldi M., Ga~t-aldi !Il, ved. lsnardi, GavR A Gli•
varino C., Gazzolà V., Guz0tti G., Gelli G., Geuarchni
T., Gentili M., Germana M., Giacchello G. e L'amii:lin,
Ghicch.,ro T., Giacobino E., Giacomc:111 F .. Giaccone M.,
G anetto C., Giargia F., Giarola L., G1ongardi-Occh1 ,,nu
S., Giovanclh R. 111 i-·onu, Giovannlur ;\\I., Girordi d. M.,
Glrbaudo A., Glrlmonta N., Givo11111 F, Uiuliani Z.,
Giuliano U,, Goi.::lio N. in ?.lonacl, Gol A., Golino \\J.,
Gonano \\1., Gorin M., Grabbi P., Gra1nogna e fam,~li~,
Grande C . Gr-of111 I. in M1cheli, GroS!lo T., Grumelli C.,
Crualtlo T., Gugllelmelti M., Guglic,mi M. In Carm:soll,
Gugliclmi P., Guidetti O., Guidottl d. A., Guidoni C.,
Gullino :\\I., Golhno A.
H) - Haphins 111
J) - Jacluno A., Jacono A., Jac:ono T. ved. Jorlo,
Janardl L., Joresl L.
I) - I. A. di G;&llaratc, I. G. di Isola. di Rovcgno,
lhba A., ltnbrinl G., Jmbnnl N. ln Riboldotli, lmolll S,,
Imperiali O., Incontro P., Increta G., lnvcrnizzi G., In•
vernizzi M., Invernii:zi T., lvaldi G., lvnldi M.
L) - L. C. di Quargnento, L. 11-t. Ji Benevmto, L. T,
di Ale5sandria del Caretto, L. D. M. di Torino, Lagu ~t.,
l.ngomar:,1110 L., Lajolo T., Late G., Lam!)\\)11I P., Lan•
ciarini I., Landra A., Lanfr,111cbini G., l.anlonl B., Lan-
1.oni C., Laterza A., Lauari C., LAuoroni C,. L:uznmtto
I-'.,
C.,
Lent,lSSOn L., Lt"On.- O
Locarini M., Locatclli
, Lillonl ·\\.
A., Loj..J,
Lip
A.,
aLroi mAb.a, rLdii!!rc.t.t,a
Lonardl M., Lorenzoni R., Losano R., Lollolim O.,
Lualdl o., Luchinctto A., Lucottl E., Luni,hi D., Lun•
1,'hi 1\\f,
M) - M. A J. E. di "" M.sr C. di Torino, M. F.
del Cadore, M T. di Genova, Maccario M., Maestre? t•d
alunne del Convitto S. Paolo in Rreti, Magda M., l\\lnp;da
1\\1. in Rossi, Magcncs S., Mairui T . , Jllaloh•-rli I., ~fam•
bretti C .. Mambrclti E., Mangcri G., Manicchcdda ca.v.
(i., Mamnl Jlf., Manni T. in Vigliani, l\\l,quignaz E,
rvra,che~an M., Marchesini E,, Marchettinl A., 11-tnrcui-zl
A., l\\farcuzzi L., l'llarcs~ottl A., Mar;:11.rita d. G., M:rriaul
E., Marino F., l\\larletta E. m. Campione. \\tarocco S.,
Marocco eh. G. n., :\\tarocco fami~ltn, Jl.larone G., M:1r-
sapani A., Martano F ., Martin S. Martin! A., :'>tart,nìnno
E., Martiniano G., Martino T., MMtìnn A, Maselll A.,
'llasinclll G, Ma!ISaglia T., !.Iass· rano E., l\\lamalll !.1.,
Matto L., Mazzini T., i:llnzzolenl T ., M.arenc:o e Mauon•·,
Manonl!! l. in l\\farcnco, Meda C., Menegolo A., Meneo
F., Menou.i M., Merli G., Mereu E., Meren L., 111eilo
A. di Rivarolo CnO(IVe!!C, Merlo A di S, T.nc n di l'l"ve,
r.teroni ~I , M chd,itti C., ~Iiglioratl A , l\\11jno T., Mirata
C ..M., ~Iirrione V., Mo M. in Vi111tt1i, 1\\lo~cagatta F.,
Mocelliu S, Modica ~I., ~folnc M. 111 Pivnno, l\\Jolatto
R , lllollnarl rl. B., ~folinario A , Molino L., Mnlou L.
m Daniel1, ).tonai L.. Mo11tl11;Uo :-,1. Moodni A., ~1ornndl
'\\l., Morasch1 G., Morbiducci M., :-,Jorino L., ~fotolese P.,
Motta A In Zoppalà, Motto C., l\\1ult1ro1ù V., Mussio A.,
'.Tussn t..
N} - Noriar.i G., Nasclmbenc D.. Nastri A .. N'ccchl
G., Neiirini R., Neiro·ti P., :-;.,r<>ni :'\\l. in Sc:\\duto,
Nervo S., N· sp<1II E., Nicola D., Nic<1lello C., Nippi :'lrt.,
Nolli E., N0ll5Ylll L.
~) - O. C di Livorno To=na, O. C di Pont Saint-
Martin, Occelli T., O.ldo can. d. G., Odello G., O,to:udi
R., Olmo G. in Barber,., Omoclc, ing. G., OngMÌ 111.,

3.2 Page 22

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- 133 -
Ongaro E., Ormeuano ~I., Orta F., Ottaviani A., Oltino
famie:Ua.
V) - P. L, cd E. di Valtourn:1nche, P. M. di Monte-
I.I r rino, P. O.
condo, r. T.
di
A.
Mootel'ul)iagho, P. l\\'I. di Villa
di Pavia, Pace c.ffa A., Pacis S.,
S. Se•
~aganl
d. E., Pniùn A., Paoebuinco d. M., Pnugin Panina
E., Pa11%1lli A., Panzara"la G ., Paole1ll V., Pap A. e I.,
P;,ruilit
Par11zz1
i d.
G.,
S., Pariol11 ~
P33tnl A., Pasmo
ParrocchiRni
M., Pasquer
od"i.Il.P, 1Ia:a1.'ztSaOnon1t
cav. d. L., Pastorelll M., Pnstorino I., Pavia G., Pede-
n,., ,nonle C., Pedretti G. e collsorte, Pedroncini G., t•e!inga
L., Pellnnrlo D. , Penhi R. Pemtn P., Peona A,, Pepe
V., Pe resetti E., Perloli r., Perossl L., Perusi G. , l'esi-
n eul A., Pe,;;ion can. ci. P., PeUx C., Petrangeli z.,
Pettini S., Pey,-olo A., Peuato E., Piuz.-i D., Pia"z:l d.
E., Piauo!a G., Piccione S., Pico A. In Alfieri, 1•1c, J><,r-
30ne di Abbiategrasso, Acqui, Agordo, Ariano di Puglia,
A&coli Satriano, Avigliana, Bagnacavallo, Bobbio Lomell.,
Bulgarogra!!So, Cercivento, Chiari, Clvltavetcltia, Comac-
chio, Cortina d' Ampeu:o, Cremonn, Dcsertes, Diano
<l'Alba, DomodO"sol.1, Entraque, Exilles, Forllm11opoll,
Fn9!11nere, Genazzano, Giaglione, Livorno Vercellese,
~fathl, Milano, ~lirRbello Monferrato, di Nina Sicula,
Omavnsso, Panealieri, Pinerolo, Pontremoli, Rio ~farina,
Roma, Samp1erdare11a, Spormaggiore, Torino, Tromello
Vlllapiccola; Pieroltt S., Pie trolini A., Piffari P., l'i)l'ltcttf
G .. l'inos L., Pioli R.., Plraui G. in Maffiola, Pirovnn<J
A., Pirovano L., Pis(ltello d. G., Pi!;cilcllo M., Piscltello
G., Piuinatn M., 1'0111 A., Poggi L., Polimeni G., Pon-
tc,'ii. M,. Poruone c.H L. In Della Porta, Porcelhnl S.,
Po~ello A., PoreUo G., Poni :\\.I•. l'r.idcsso C., Pr:indi G.,
Prll1ìo M , Predoclml E., Pre\\'edello 1-~., Prevosto M. in
Glaccheul, Prove1u:ano M. In Rigglo, I'ullstheddu G. in
Bol, Puxeddu R.
T.1, Ql - Quarant:i C.
R) - R. A.. R. di Lugano (C.
R. T. di Torino,
Ra,ca G., Rsgll!III C., R&mondo .\\. n Bianca, R~nconi
G., Rappa D. e C , R:.,tello L., Re E. in Francesdnni,
Re M. in Derossi, Reforgiato C., Refo~1ato L .. Regnzzi
G., Rettagllata A., Riccabone G., Riccio G., Ricogno L.,
Ri1atU A., Righetti C., Rlz:zi L., Rlizo O., "Rohu~chl S.,
Rocca S., Roccella C., Roclerino G., Rolli M., Rolfo G.,
Rollino T., Romano G., Ronco R., RO!>Si A.. Rossi li.,
Rossi E., Rossi C., Ros!.l E. in Giani, Rossetti C., Ros-
11ano V., Rota G. in Ratl.'I, Ro:11 ,1., Ruggerl ~1., Ru-
coletto >\\., Rusliclnl I)_
S) - S. A. di Bolì(omanero, S. O. di Calven.,ano, S.
M Ji Cnstellamma1e Adriatico, S. P. dl Verona, So.eco
A., Se1hezzl
Salvonl M.,
SAa.mlpnieRrle,PS,,alSaanLg.110S\\n'almn1ni>i <E'> .
G., S.1lvo
, Sangio,•
M.,
anni
M., Sanguineli V . Sa::ina C., Sanna X., Santa;:;,ta tl, F.,
Santagati :lf., Santaitall M. in Calogero, Sarno S., Sartor
R. in Masutti, Savio prof. G., Sbernini ~- in Ferrari
Scar;llotll T., Scalzo M., Scamprlni llf., Scanferla A.,
Scaram11zr.a R. in Grlvinl, Scarcella E., Scelsi M., Scelsi
S., Scevolit M. in Blrolì, Scbelllno P., Schena G., Scolari
A., Scohtri sr. D., Scurratoni G., Secchi V., Segbezzl C.,
Seminati M., Serravag:li~ C., Sideil R.. Silvai:no L.,
Silnni F., Simondl G., S.monetto A., Sodi F., Sogno C.,
Soldano A., Sorbello V. In Coltal,lano, Soreca I.. Sorelle
Albri&:i, CigHano, Penna, Plasco, ro~t, Rru.satti, Z:tndl-
:lacoml; Sorice J,., Sosia M., Spa,lncini G., Spe1a M.,
d'Ivnrn, Sp.:ri M., Spinelli th. F., "Pi11ogllo C., Splcnd,,rl
d. G., "'tnrace C., Stevanello R., Sticcn di Torlno, Stoppa
nd. F.
T) - T. I. d1 Tonno, Tadiello T., Tnboni sorelle.
Tacchini d . G., Tardltl L., Tarensi V., Tarter C., Te•
nuti F., Testa G., T1,:ellla S., Tione G., Toi:narelli E.,
Tornasi l\\l., TontmnsJ G. B., Tomntnsl L., Tononl G.,
T orregros~a L., Toro A., Tosana n., Tosco G., To:;ì E.,
Tradico :Il., Travaglia R., Trlnchi,ro F., Tronche E.,
Troni R., Turco I., TurinettB C ., Turino P.
O) - UliceUJ E.
Vl - Valra T., V.tlrt:UI P. , \\'nldat.., G., \\'alla C,,
Vit\\la M., Vallern<a.qca G., Valk•ry G., Vannini T., Va-
tch~tto G Vas.allo M., Vecchia d. A., Velati N., V1:11-
turi M., Venturino C., Venuti M , Vercelletti E., Vereel-
letU G. 8., VereellelU M., Vigliettl B., Viglietta N.,
Vinci M. R., Vindigni C. can. d. P., Viola C., Vis.-mlni
G., Vitali V. ved. Verga, Viviano A., Volpi C., Volpi F.,
Vatti M.. Vuillennoz S.
Zl - 7.acco G , 7.arlei lii., Zaffaronl E., Zaira G,,
Za-mhelli F., Zamhtlh> A. in JJellhart, Zanandren D.,
Zandonat D., Zar.donai R., Zanelln V., 7.:'lnelll !\\I..
Orario delle mre funzioni per le teste dl l U. lusmatrice.
Giorni ieriall: Messe dalle 5,30 alle n (ora
leg·(l//:), - Ore 7 Messa della Sezione Artigiani,
predica, benedizione. - Ora 8.30 J\\tr.s,a della
Sezione Studenti. - Ore 18 Canto c!i una lode,
predica, benedizione. - Ore zo,45 Rosario,
predica, benedizione.
Giorni festivi (2, 9, 13, 16 Maggio): Messe
dalle 5,30 alla 12,30. - Ore 7,30 Meslìa della
Sezione Artigiani. - Ore 8130 Messa della Sezione
Studenti. - Ore 10,30 Mcs~a solenne. - Ore
16 Rosario, predica, benedizione. - Ore 18
Vespri, predica, litanie e benedizione solenne.
Oratori: al mattino: D . Giov. Aimerito, salesiano.
,. alle ore 18: Ca11. D. G,usepju Olda110.
, , alle ore 2 r : Teo/. D. Pielro Co/qm/,a/19.
15 :'.\\l AGGIO - <.ònrincia la Novena solenne m
prepara::ione alla Festa Tilo/are. - Mcase fino
alle ore rr,30,
16 MACGIO - Png-kiere per la Giovmlit edu-
cata negli Istituti Salesiani e in quelli ddk Figlie
di /Ilaria Ausil,alrù:e.
r7 t.lAGGro - Anniversario della Pontificia
Incoronazione di Maria Aus iliatrice. - Alle
ore 10 Messa solenne in canto gregoriano.
20-21-22 MAGGIO - Congressi lnternazlo-
zlonall delle Opere di Don Bosco. - Ore 8,30
Messa per i Con~ressisti, celebrata da un Ecc.mo
Vescovo. - Ore 18 e 2 I Discorso e benedi:uone.
23 MAGGIO - S olennità di Pentcc-0ste. -
Pre.e-liiere per la Causa di BeaH/icazione del Vm.
Don Bosco. - Ore 7 e 8,30 l\\lease celebrate
da Ecc.mi Vescovi. - Ore 11 lnaururazlone
del J\\lonumento a Don Bosco. - O:-e 12 l',le~sa
solenne, con assistenza pontifim.le. - Ore 18
Primi Vespri pontificali, discorso e benedizione
pomificale. - A notte i!lumi1UJ1Jùm,: elett,-ica ddla
facciata della Basilica, Concerto e et.mli C/Jra/1.
NB. - Jl Satliuano n·ma,u aper/11 lui/a la nolte
per la VegUa santa. - Ore zz,30 Ora solenne
di adorazione 1redicata. - Ore 24 Canto del
ll/ag-11ificat, discorso e visita ai Sette Altari, indi
recita del S. Rosario.
24 MAGGIO - Solennità di Maria SS. Au-
siliatrice. - ~fesse dall'aurora alle 13. - Ore
7 Messa celebrata dal Rev.mo sig. DON ALIIERA,
R~uor Maggiore dei Salesiani. Ore 8,15 Messa
celebrata da un Ecc.mo Vescovo. - Ore 11
Messa poptificale con discorso. - Alle ore 17
panegirico recit,llo dal Can. D. Gituepp: Oldcno
e benedizione solenne. - Ore 19,30 Vespri pon-
tificali, panegirico recitalo dal Teo/. D. Pidro
Co/0111/)allo, Trina benedizione col SS. Sacramento
impartita dall'Em.mo Sig. Card. A. RtcI-tELMY,
2 5 !\\'!AGGIO - Le preghiere di questo giorno
sono 111 suffragio degli ascritti ali'Arciconfr11.ter-
nita <lei Divoti di 11aria Ausiliatrice, e dei be-
nefallori defunti.
29 MAGGTO - Festa della SS. Trinità . -
C'l:iusura delle Feste Titolari. - Ore S, 15 Messa
della Comunione genera.e, celebrata da un Ecc.mo
Vescovo. - Ore 10,30 Messa c:antata con ac;,;i.
stenza pontifi.cale. - Ore 18 Vespri solenni, Con-
l'erenza al Cooperatori Saleslnnl, Te Demn ~
benedizione pontificale.

3.3 Page 23

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. . ·····················································································~·•·1••··w·
i
NOTE E CORRISPONDENZE
i
. ... ..•••...•••.••••.•........•.....••.•.••..•.••..••.•.....•...•.•....••••..•.•••.••.••••.••..•. •..
L'esposizione di arredi sacri,
,
promossa dal Comitato delle Dame Patrone$Se
'rorinesi a benclìcio della Missioni Salesiane,
quest'anno si errà alla fine di giugno, anzichè
nelle imminenti feste di maggio, per dare co-
modità a coloro che stanno preparando arredi
e lmi sacri, a compiere i loro lavori.
LA FESTA DEL PAPA
all'Oratorio festivo salesiano di Varazze.
l,a ~ Festa ùel Papa • si celebra omai con
entusiasmo in tutte le Case Salesiane. Que$f;e
in varie Repubbliche Americane, hanno il vanto
<li averne dato il primo esempio, seguito con
slancio da tutte le popola7loni, con a capo le
Auto,rità Ecclesiastiche e Civili.
Anche negli Oratori festivi l'opportuna solen-
nità della «Festa r, o del «Giorno » del Papa, si
viene introducendo con frutto. Ne avemmo un
bell'csempio recente a Varazze.
Ci scrivono, in data 9 marzo:
L'omaggio di vene.razione e d'ruuore cile Va-
razze tributò domenica 7 marzo al Ponti ficat-o
R<Jmano e a Benedetto XV. riuscì veramente
grandioso, !mpouento e degno dell'appellatfro che
ess.1 ha di g<-"ntile e sempre caLtolica.
L'idea de:lla festa venne dai soci del Circolo
giovanile Firlù e laMro ,, ai quali si unirono i
giovani oratoriani, cl.te seppero comunicare e tras-
fondere il Imo :.lancio ed enlusiasmo nelle famiglie
e in tutta la cittadinanza.
11 01ese di febbraio fu per l'Oratorio Festivo
il mese del Papa.. D'alt.ro non si parlò nelle coufe-
renze e uel catechismi, che del Papa. della sua
altissima dignità e delle benemerenze del Ponti-
ficato Roruano; per cui la festa non fu che l'esplo-
sione naturale d'un amore ardente e d'un'ammi-
razioue profonda verso colui che i giovani appre-
sero a conoscere ad amare a venerare qual Vicario
di Gesù in terra.
Ewiva il Pa,pa - Amiamo il Papa - Difen-
diamo il Pa,pa - erano le grida che es.si lru1-
ciavano al cielo azzurro e che avevano voluto
feru1are su iscrizioni, sparse per tutto l'Oratorio,
e sopra llllS bianca bandiera, che da un'altissima
anleruia garriva al ''Emto, vista da tutti i pw1ti
della città.
Il circolo ~ Vfrtù e !a11oro •• con appositi avvisi
e speciali inviti, aveva chiamato alla f~ta i cit-
tadim, le compagnie e le associazioni cattoliche.
Tutti 1.isposero .fin dal ptimo gi.oruç del triduo,
con un concorso sempre crescente, attratti anche
dalla patola ardente del salesiano Prof. D. Felice
Oddone, che parlò del Papa con quell'amore, al
quale il Ven. D. Bosco voleva educati i suoi figli.
A !?orna i nostri cuori, a Roma il nostro canto!
era scritto aU'ingresso dell'Oratorio: Oremi~ p,-o
Pontifice nostro Henedicfo, sulla porta della cap-
pella. E vér-a.me11te -a Roma e per Benedetto XV
fu il pensiero e la preghiera di tutti coloro che par-
teciparono alla festa.
La ~lessa della comunione genera.le hl celebrata
dal Direttore del Collegio Ci'llicO, che rivolse a
tutti, speciahnente ai soci del circolo • Virl-ù e
Lavoro~. presenti in corpo con bandiera, parole
di circostanza.
Alle dieci vi fu la l\\Ies:.a solenne celebrata dal
rev.mo Can. Teol. D. Luigi Astengo, Prev-ost.o di
S. Ambrogio, cantata d~ùla Scliola cantorum del-
l'Oratorio, alla quale intervennero le rappresen-
tanze delle famiglie religiose, delle compagnie ed
associazioni cattoliche con batidiera o steudru·do,
e l'oratore del triduo tenne uno splendido discorso
sulla eccelsa dignità del Papa.
Dopo l\\lessa vennero vendute cartoline-ricordo
del Papa e l'opuscolo: Il Papa, conferenza tenuta
dal Prof. Rodolfo Bettazzi in Savona, edita a
cura dcl.la Ginnta Diocesana dell'Atione cattolica;
e da due paggetti fu raccolto l'obolo cli b. Pietro
che raggiunse la so1ru.na di lire cento.
N'ella funzione del pomeriggio parlò ai giovaru.
- sempre sul S. Padre- il direttore dell'Oratorio.
La giotna-t:a ebbe il suo compimento, con un'ac-
cademia musico-letterario-dr{illlIIlatica ad onore
del Papa. Sullo sfomlo del palco vedevasi rappre-
sentato, in grandezza naturale, Ilene<letto XV
nei giardini vaticani, sonnontati dalla cupola di
S. Pietro: lavoro del Salesiano D. Angelo Guazzon~
dell'Oratorio Festivo di Savona. Dopo acconce
parole i giovanetti furono invitati a protestare
il loro amore e il loro attaccamento al S. Padre.
e tulti risposero all'invito con entusiasmo. Se-
guirono canti e declamazioai, intermezzatj da du(!
quadri plastici: La voçazionQc dj. S. Pietro e S. Pie-
tro costitiiito capo della Chiesa. Una brevecommedia,
rappresentata dai soci del circolo, Vi1'tù e Lavoro••
costittù parte dr:uumaUca del programma.
Coronò la festa la lettura del segu,ente telegramma
del S. Padre, ascoltato religiosa1uente in piedi e
coronato da unanimi applausi; A ugiisto Ponte-
fice accortla di gl'an cuore ai buoni cattolici di Va-
razze, cwi la solenne festa del Papa l4nisce oggi in
un palpito solo di venel'ttzione e di amor11 per il
Vicario tli Cristo, imf>lorMa benedi:;-ione apostolica,
anspice divini faMri. CARD. G,\\SPMUU. - La se-
rata si chiuse con un triplice e~ viva al S. Pan.re.
Il Circolo « Virtù e Lavoro• porge i più vi,, rin-
graziam~n_ti a quanti, col loro intt:rvt"uto e col-
l'opera, concorsero a rendere piì1 soleuue la festa.

3.4 Page 24

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- 135 -
. .. ..i...•.T...r.a••g••l.i.O••R..•F..A..N.•I..D...I..G...U...E.•R..R...A.•••..i.
··········•~·•··································
Creclianio far cosa gradita ai nostri 'lettori, ri-
regolare per l'intero podere, progetto che sarà
presto compiuto.
» All'oTticoltura, ch'è la base del podere-scuola,
si accoppia la pollicoltura della quale si vanno
facendo continui nuovi impianti razionalmente.
condotti. Nè, per quanto il podere sia troppo ri-
stretto, si dimentica la cerealicoltura, che si col-
portando in queste colonne il lusinghiero giudizio tiva saggiamente, benchè limitatamente, in lfoea
che la .Rivista Ag1icola di Roma pubblica nel suo sperimentale. Alla viticoltura verrà dato questo
fascicolo 3.1,4 del 16 marzO, sotto il titolo ~ Una armo stesso un primo sviluppo, coll'impianto di
scuola agvaria modello per gli orfani di g11e1ra a un vigneto sperimentale <li uva. da mensa su cippo
Roma t; e ringraziamo l'autorevole Rivista per ~e americano. In somma nel podere, per quanto
benevoli 'parole d'incoraggiamento.
ancor piccolo, indi in via di allargarsi, non un an-
Ecco l'articolo:
golo di terreno si perde, e tut1.o si coltiva con giu-
• Chiunque percorra l'Appia Nuova, a tre chi- di7io, seguendo u.u piano razionale prestabilito,
lometri da Roma, e precisamente al Mandriane, e non senza un rendimento alimentare ed econo-
scorge un elegante e grandioso fabbricato prospi- mico iucora,,<rginnte.
ciente la via ferrata Roma-Napoli, costruito di » La scuola è sorta da soli tre anni, e di anno
fresco dalle. fondamenta e destinato ad accogliere
la Scuola prat-ica di agricoltura per gli orfani dt
guerra.
, Attorno al fabbricato di essa e di là dell'an-
in anno ha fatto progtessi rapidissimi. Essa è de-
stinata a diventare senza ineno non solo un centro
di istruzione e cli educazione agraria, ma un faro
luminoso di lu.ce, di cui ha tanto bisogno il vicino
tico acquedotto Claudio si distende una superficie agro romano. L'istruzione impartita ai fanciulli
di circa quindici ettari di terreno, che cost.ihtlscono è teorico-praùca. TI corso è di quattro a.iuli. L'i-
11 podere esperimentale della Scuola. Essa raccoglie struzione teorica Ya qualche cosa al di là della
finora settanta a.luuni con tencleuza all'aumento. quarta elementare. Ad essa è accoppiata un,a suf-
Il fabbricato modenùss.imo è di quanto di più ficiente istrmfone tecnica pro11orzionata allo svi-
perfetto si potrel.>be desiderare uel genere. Ampie luppo mentale dell'nllievo. Iltirocinio pratico è quo-
aule per le scuole magnifiche, a.wplissiu1i dormi-
torii per i iancitùli, sale di lettura e di studio, ca-
mere da pulizia personale e da bagno. acqua in.
abbondanza, dappertutto luce elettrica, e dovunque
tidiano, e<l è vario uelle varie brauche dell'agri-
coltura. I ragazzi prendono grande pa~one ed
escono daUa Scuola col titolo di ~ capi-1,omini ••
fomiti di una «maestranza ,1 \\·eramente completa,
aria e sole, il che vuol dire salute pei ragazzi; cd si da poter stare :i posto dovunque vadano. È in-
un panotru:ua incantevole che si gode da un ampio somma la vera scuola che crea l'uomo e non lo
loggiato prospiciente la meravigliosa èatena dei «spostato» ed il<< gene1-ico »; e ciò anche perchè con-
colli Alba'rii e Tttsr;oluni ivi dappresso. Dappertutto dimento di ogni ù1sègnamento è quello u10rnle e
ordine, nettezza, disciplina, mista ad una grande religioso, che forma il carattere dell'individuo.
semplicità. Ivi è l'alloggio di questa vera e pacifica » Ed ora che abbiamo si rapidamente detto di
famigliuola d'agricoltori, di questa prima colonia c1uesta benefica e patriottica istituz.ione, il lettore
agricola dell'Agro Roma.uo, sconosciuta finora quasi curiosamente domanderà: da chi fu fondata? e.hl
<Ufatto agli ocelli dell'Urbe!
la diTige. Ebbene gli diremo: Niente di ufficiale,
» D'attorno a questo fabbricato centrale, cli nient.e di governativo, che non sempre <là risultati
recentissima fabbricazione, se ne ammirano altri. pratici. La Scuola è figlia dell'insigne pietà di un
E cosi una b~a vaccheria con 10-12 lattiferi ili Istituto religioso, che conta nel suo attivo alte
razza pura, un porcile verameule modello, tutto benemerenze uella, pubblic;a istruzione ed educa-
i.u cemento, esempio di ordìne e di nettezza, nel zione nazionale. La ~cuola adWique fu fondata ed
quale si racchiudono numerosi animali di razza è diretta dai benemeriti Salesiani che - come
Jorskira, un bel pollaio nel quale si allevano sepa- ognun sa - in Roma hanuo al Sacro C1w1e uno
ratamente le più distinte razze italiane e straniere, dei loro istituti magnifici. Or bene questa Scuola
una piccola conigliera, un porticato, ricovero di -agraria è come un'appendice del pio istituto, e
attrezzi e di mac:ch.iue le più moderne pe.r la lavo- n'è anche stata nei passati anni di guerra, e n'è
ra1Jone dei caiupi.
anche oggi, la 1-ifomitrice. Gli operosi, ardenti ed
» Nella campagna circostante il maggiore svi- ardimentosi eredi di Don Bosco, che per il pubblico
luppo suol darsi all'orticoltura, cosi iuteressanle bene uou hauuo mentito mai se stessi, silenziosa-
alle porte di un grau centro come Roma. Fave, mente, quasi alla chetichella, fondarono alle porte
piselli, carciofi, sedani, cavoli, zucchine, pomidoro, Roma una Scuola agrariamodello, quale e oome,
carote, insalate d'ogni specie e d'ogni tempo. ra- not; ost,mte lutti i concorsi govcmativi, non i mai,
dicchio, spinaci, ece., ecc., nessuna pianta ortense attecchita a11cora in altra sede, in quaranta anni di
di largo consumo viene trascurata, e tutte vengono vita! Ecco che cosa fa la Mc e l'ardore della mis-
coltivate largamente e perfettrunente, utilizzando sione! Oggi la Scuola, che pictosame1Ùe accoglie
p->...r co11Clll1e le spazzature della vicina città, cmn- molti figli dei nostri gloriosi caduti, attinge anche
plctate opportunamente con concimi chimici. ausilli dal « Patronato Nazionale degli orfani di
.!.,'acqua d'irrigazione non manca; ma è in pro- guerrtt ~ e da altre Opere patriottiche.
getto d'esecuzione un vasto piano di sopraeleva- • Ma a.11che senza di essi, la Scuola progredj-
z.ione dell'acqua, ili ripartizione e di canalizzazione rebbe egualmente. È lo spirito eccelso di Don Bosco

3.5 Page 25

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- 136 -
che aleg_cia e vivifica queste nobili istit111.loni.
E souo lif:(li di Don Bosco coloro che a111ore\\·ol-
ment.e e !lapientemenle la dirigono e la conclucouo,
il Sac. Stl!fanclli e il Snc. ~lnrtiim, due veri c:roi
di qm•sta h>raude op<:.ta sRksiuna. :--accrdoti di
Dio, patrioti e1uinc11ti, agricoltori provetti e lun-
gameute logorati nell'arte agraria Ù! lunghe di-
more nei pa1.::si più progrediti rlcllc Americhe, essi
soli ùa mane a sera, nel teatro delle loro opcm1zi11ni,
in mez~o nlla piccola famiglia rlci loro curi alunni,
tulto amore, lutto studio, tutto pa..-,Rione, tutto
interesse, perc.hè qut:Sta impresa patriottica, huoua,
sana, approdi e progredLo;ca. A qut:Sù due u1ode.._ti,
per qu:u1lo ,•alorosi ma ignorati pionieri della
redenzione del noMro agro, vada la ricouosccmza
degli agricoltori di qul!.Sto antico Lrwo felice.
Un altro sensibile incorag_~amcnto "\\'Olle dare
testè n 11uest'Ope:ra il Com,ig!io d'A.l1111Jinis!ra-
zio11e della Fondazione Camcgie nella seduto del
19 m:uzo, assegnallrlo nd essa la nuova <:largidone
di lire n,ntimiln. A quell'illustre Consesso e al suo
degno l'r~cle.ntc S. g , Reynaudi rinuovano sen-
tile azioni di grazie l'Osp,::w S . C11or1J e la sua Scuola
Pr,~trc,1 d'Agricoltura.
·••· · · ·· · · ·· · · ·· · · · · · ·· · ·· · · · · · · · · · ·· · · ·· · · · · · · · · -
. . :
NEGLI ISTITUTI
:
. . : OELLE FIGLIE 01 MARIA AUSILIATRtCE !
-~······· · · · · · · · · · · · · · · ·· · ·· · · · · · · · · · · ·· · · ·· · ·· ·
TOR.lNO-VAI,DOCCO. - Co~l&;Nro~'l PASQt:AI.I
Nill,t,'0RA"f0RIO Fl·STIVO t )J.\\RlA \\ t; Sll.lATR1Clt t.
- Quc-.t'Oratorio dt<' ba la fortuun ili godere di
win speciale protezione della \\'( igim, Au:.iliatric",
perd1è e r,ei più vidno di qucùs!.1si altro e poslo
direttuu,ente sotto il suo sguardo materno, pc1~è
fclice111e111e moltiplicare nella passata quar<:snua
le sue energie per attrarre uu gron numero di l am
bine e di giovanette ru Catt.-chistui quare.~u1,..i.li
giornalieri. E co11 la protezione di Maria SS. Ausi-
lialricc Iurono v~an1ente molti e consolauli i
frutti che se ne raccolsero. li 1.7 1111lT7.0, domenica
della P11l111c, dopo un triduo di predicazione, adat-
tato per loro, le bnml>int rlell'Oratolio fe:;tivo, in-
~icme <.-ou <1uellc delle Scuole ì\\l unicipali che avc-
vauo, d1uante la quaresima, frequentato i Cnlc-
cl1is111i 'fllOtiilinni, fecero fervorosissime ln loro
Cou•nnione Pasquale Erano 320 e, a tutte, si
distnbm un librettino • Ricordo • del pio a,Ye-
nimcuto. insieme con un'abbondante colaùoue
cli pauc e cioccolato.
- J1 10 aprile, gloved! sa11lo, opport.ima1mmte
preparati con 1111 triùuo di predicazione, i barnl,ini
e le bambine delle Scuole e dt"ll'Asilo P,11mpcssa
Clotilde, annessi all'Ora.torio, fecero la loro Prillla
Conmuione, per mnno del rev.mo sig. D. Filippo
Rinaldi, che <lurnnte la sacra fu117Jone rivo~c a
quelle te11ere anime, belle parole <li fede e di muore
per l'Ospite Dh·ino. Comrnoventìssimo il coutci-,>110
di quei piccoli attgiolelti. Cia:.cuno andò a gara
per a\\·ere con sè e presso di sè, a ricevere contem-
poraneamente la S. Comunione i propri genitori
e p:irenti, e nell'os.servam.a cli quello, che ert
stato detto. il s1lan::10 rigl)Toso. dalla sero pr,ce-
dcnte lin dopo la Snnta. Messa r'lclla r• Comw1ione.
Terminata la funzione, i t r2 bambini furono ab-
bondoutementc servili di cnffè e cioccolato e bi-
scotti, e ebbero tutti, a riconlo del GYan G1oriu,.
una bellbsima immagine <li gronde formato, coo
un grazioso libriccino.
Coutemporaneat.nente alla bella funzione dell~
Prime Comunioni si chiusero solennemente i Ro.ut!
Esen:i1.i Spiritnuli per le signorine InsegnlUlti che.
come negli anni precedenti, \\'Oilcro approfittar.
dell'apposita prcùicazione teu11t11 per loro nel-
l'Oratorio, dalla sera della domenk-a delle Palta•
al giovedl santo.
- li ·1 aprile, domenica di Pasqua, vi fu solennt
chiusura. degli Es<:rcizi Spirituali elle ebbtro luog'>
durante la Settimana Santa p!!r le Figlie di ~!aria
e per tutte le Oratoriane. Ben 500 dì esse, fecero
In S. Comunione Pasquale nella Cappella dell'Ora-
torio. Egual funzione si ripe-tè per le I-CX-Allieve
la domenica in A//Jis, quando, nonostante il tempo
inclemente, piì1 di 1,;o furono le intC.I-Ye.nute. Segui
un trauenimento famigliare, e a tutte venne ser-
,·itn una colazione di caffè e cioccolato.
Puron cinque le fW17.iorù. nclk quali le buoneore.-
torinue di Maria Ausiliatrice ndempirono, nmue.
rosi:;sime, Ira tutte più di mille, al precetto pa-
squale Si degni la ~fa.dre celeste con5"rvarl4
nclla santa perseveranza.
: ·············································1
:
NOTIZIE VARIE
:
:: ........•.....................•.....••••.•.•••-
In Italia.
ROVIGNO (Istria). - NEr.L'ORA'.rORIO SALP.·
SIA.No: - Rice,-iamo e pubblichiamo: • 1>0111enica
29 febbraio, nell'Oratorio Salesiano di Rodguo,
fu tenut(l la festa in onore <li S. Francesco r'l1 Sales.
Allo mattina olle 7, fu leUa uua S. Messn, alla
quale furono ruolte le SS. Cownniorù. A ore 9,
'.\\lessa cantata dal parroco ~lom,ignor Francesco
Rocco, alla quale Ieee la Comunione geni:ralc un
buon numero di giovinetti iuscritti all'Orutorio
Al dopopranzo, dopo la fw1;,;io11e c01uiuc1ata con
il pant•girico del Santo, detto da Mons. Parroco,
e finita con la benedizione del Santissiu10, ehbe
luogo una acca<leruia musico-lcttcra.rl&. Furono
appl:iuditi t u lli I canti di carattere religfoso-pa-
triottko. Da un membro dcl Comitato tu pòrto
un saluto ai presenti. A meu..o Lratteni111e11to,
l\\fo11s. Parroco tenue una breve conferenza sul-
l'O~ra Salesiaua, e disse come i Salesiam Sl\\llno
educare i figli del popolo ai più alti ideali che
l'uomo deve avere, cioè: Religione, Patria e fa..
miglia. Alla fesla presenziò lutto il fiore dcllu clt-
tadillauzn.
• Da tanto si vede ciò che l'Opera Salesiana h,
a prr• dei nostri fanciulli, i quali sono numerosi.
A buon diritto si può dire che l'Oratorio con le sue
fcsuccinole è diventato il nt.rovo più gradito di

3.6 Page 26

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- 137 -
tutta lo cittadinanzn, pcrchè è l'unico luogo ove i
nostri giovani venJ!:0110 educati italiarui.1111mte e
cattolicamente.
• Molte cose ancora ci mancano, tra cui quella
di avere molti soci per far fronte alle SJ><!~. Spe-
riamo con l'aiuto dcll'Ouuìpottnte e nella inedia-
ùone di Dou Bosco dj poler, in breve, dar più
sviluppo all'Oratorio •·
All'Estero.
VIENNA. - VtSJT.\\ OF.t. .R. A)mASC'lATOlm
DJ Sn."ZIA ALL'ISTITt·To SAI.ESL~NO. - Ci scri-
vono: - • Vienna, un tempo città di n usica al-
legra e di cuccagna perenne, la vera mecca dci
forellticri d'ogni na:r.iont.:, avidi ili svaghi e tras-
tulli. è ora città di trislc:r.za e di dolore, preda di
fau1e e d1 Lristezze d1 ogni genere, la città che:
muore.
La mi,crabile sorte della povera città ha com-
1:IIO$.<;O molti Ctlorl in pne:-i :.tranieri, che si souo
orgnnin.ati per strappare almeno i giov :uti dalla
morte dj fame. F. la Svezia si è mostratn l.l1ollo
ge11crosn nel soccorrere la povera Vie11ua, ed nucl1c
la cucina , pro gioventù viennese* che è 111111cssa
già da 6 anni a questa casa salesiana e clic ùà ogni
giorno pranzo a 300 ~ovani e ba già dispcuse.to
più di un mezzo milione <l1 pasti, ha potuto espe-
rimentare questa genero. ità. Piil di 400 gionmi
ricevono, pure, ogni sera una cena st'rvita dalla
carità svedese.
li 3 rnnrzo u. s. v<;rso le ore 19, il cbfarissm10
mg. O. Ewerloef, a 111bo~rialore del Re di R\\ C':r.ia
in compagnia dcl sig. Console svedese, Ono-
revole sig Rott, Deputato al parlamento auslrincn.
rappr~cntante de.Un • Clmrilas vicnnest: •· giunse
in alllomol,ile ptr fare uua visita ai beueticati
dagli s,t!desi. A questi si erano uniti gli altri
gio\\'ani dcll"Oratorio in numero di circa wHle
ed nspettavano la gradita vbiita nel teatrino della
Cn.~a. Appena apparve il sig. Ambascio.lore i n
cornpal(llia del sig. Direttore <lclla casa e del sig.
D. Witthoff, presidffilC del Circolo D. Dosco,
e degli altri signori sunnominati, fu salutato col
suono d'una bella mardn dalla banda del drc·olo e
con l'applauso fragoroso di mille mani giovauili,
agitate dalla più dva riconoscenza ,,erso i loro
benefattori. Finita la marcia, il sig. D. Wilthoff
salutò con be11e parole il sig. Ambascia.1.ore,
esprimendo i vivi s<'11li111enli cli gratitudine dei
~ovani beneficati. lhig. Ambasciatore, commosso
dalle belle parole e ,falla vista di sl mm1crosi
giovani dimagriti da lunga wfferenza. malvestiti
per la generale scarseu,a e l'alto costo di vestiario,
leggendo negli occhi dei [>O\\'erctti la profonda
gratitmline, si disse lieto ili poter far questo po'
di bene coll'aiuto del popolo svedese e di essere
doleute di non poter fare ùi più, mentre il bisoguo è
si grande, e in fine promise d1 fare di tnLto per
sostenere, per quanto sarà necessario, quest'opera di
di nssisten7.a Queste gt:nlili parole susdtorono
,;vi applausi Dopo il ~uono di un'altra 111arcia
i gio,·ani si recarono nei loro rispdth-i dn;oli,
e 1 400 bcnclicau nella cucina economica, o,•e il
slg, Ambasciatore volle vedere come fossero
serviti, Così potè assicurarsi che le arringhe ed
i pi:;elli svcde~ vengono mangiati col più grande
appetito. Poi fece una \\'isita ai singoli circoli,
ove trovò nelle varie sale, più d1 400 gio\\ ani che
vi passano il tempo libero nello studio di lingue,
od in lettura amena, od iu giuochi dh·ertr11t1:
esaminò ln bella biblioteca che contiene un gr:ltl
numero di libri istruttivi, i giornali dello sport e
le riviste Poi fece una visita ai giovani dcll'Or:i-
torio, del 9nale fanno parte i ragazzi sotto i I.;
anni, che erano radunati nelle granili sale d'una
baracca, che serviva un tc:npo ai militari e fu
trasportata nel conile dell'Oratorio per uso dei
piccoli, non essendovi posto sufficiente in cosa
per sì gran numero ili giorn.ni li sig. Ambascia-
torç si mos1rò assai coateuto di tutto ed esp1c.:1Sc
ripetutamente la sua ammirazione per l'opera dei
Salesiani a \\'ienna, a prò cli tautà gio,·eutù.
I giovani si schierarono ancora una ,·olta .in-
torno all'augusto \\'isilatore alla porta dell'Ora-
torio, mcntn: egli si congedò sorridendo e salu-
tando colle mani. Le ,·oci giovanili ne accom-
pt!gnarono, per un bel tratto, l'automobile iu
lieto addio.
. . ·••···············································
:..
NECROLOGIO
..:
················································
Vincenzo Pesce.
Una breve malattia, vincendone la fibra saldis-
sima che gli anni non avenino ancora affranto,
spegneva il 26 marzo u. s .. in Genova, la preziosa
esistenza del Comm. Vincenzo Pesce.
Vivida fiaccola di fede cristiana, ardore ili af-
fetti famigliari, virtù nùrabili di prudenza, di giu
stizia, di forlezza e ili ternpemnza; tale il rilievo
morale ddl'uomo, cli cui o, ada deve nel suo llhro
d'oro scrivere il nome.
Pu mngii;lrRto di allo e chiaro intelletto, di
carattere adamantino: onorò la toga colla insupe-
rata austerità ùella vita e colla sapienza dei giu-
ilicati. ~el Dicastero della Giusth:ia, nei Tribu-
nali, nella Procuxa del Re, mille Corti, dovunque
si avvicendò la sua carriera, riscosse universale
riverenza e ammirazione di c-olh.:ghi e cli cet.i fo-
rensi.
Intorno alla figura del comm. Vincenzo rc.c;ce
si era fonnata UJl'aureola di si~patie uru,,ersali,
che altinge\\·ano al fascino della sua bontà ed al
perfetto equilibrio del suo spirito sereno.
Alla degna consort~. la uohil Donna Maria :-.-fai-
neri, ai p,1renti e congiunti tutti, le più vive con-
doglia n:r.e e l'assicurazione <li riconoscenti suf-
fragi..
Antonietta Bianchetti#Molo.
Donna cli rara virtù, .mori, come visse, santa-
mente. ::-lelle ore esueme le furono di soaye con-
forto il pensiero della dta vissuta e il Crocifisso.
da cui attinse la forza per clisui.ccarsi, serenameutt:

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- 138
dai suoi. La morte di queste eroine del dovere,
della carità e del pi\\Ì squisito se~tirc crbtìano, è
veramente solo 1111 distacco, chè i loro spiriti con-
tinuano atl aleggiare perennemente sulle persone
elle hau.no amato. finchè non le raggiungono nella
pace eterna. AU'esiuùo consorte, Comm. A.v.
Ca.rio, ai figli, le più vive condoglianze.
Mite ed alfot,ile, univa una profouùa pietà ad
un vivo amore per lo stuùlo.
Josm•nrurs sac. Antt>nio, n. ad Agh.ia Marina
(Cipro), t a Vigo (Spagna) il 28-10-1919, a 58
anni.
Apparteneva al drappello dei coadiutori del
Can. D. Antonio Bello.Ili, e fu patlre d~gli orfani.
Salesiani defunti
da l 1° novembre 1919 al 10 aprile 1920.
t LA CAs.A sac. .'1aPù1110. n. a Salucza (Spagna), a
Campcllo (Spagna). il 10-1-1920, a ·13 anni.
Volato al ciclo, quando le sue rore doti di mente
e di cuore [nccva110 concepire le migliori speranze,
BAT,11IANO sac. R~111ig10, n. a Incisa Bclbo (Ales:
sandria) t n S. Pier d'Arena il 14-2-rg19, a 34
anni di età.
I motti di Don Bosco: • Ln:voro e p1·eglmra - Da
n1il1i animas. Cat'ltra lolle , furono il prograruma
della sua \\'Ìta, tradotto in atto con mirabile zelo
e spirito di sacrifizio.
ÙllAPI'INl Silvestro, n. a l\\fontebello (Genova) t a
Rodeo del Medio il 5-2-1920, a 83 anni.
l;ra il decano cki confratelli coadiutori çl'Arue--
rica; la sua fu la prima voca~onc s:ilcsiru1a nel
Nuovo liondo.
t CYGAN eh. S1mm1e, n. a Chlopy (Galizia-Poi) a
Fogl.i.zzo il t9-1 r-191Q, a 25 anni.
Venuto in ltnlia dalla lontana Polonia per ter-
minare gli studi teologici, si spense qum1ùo più
gli arrideva unn vita sacerdotale piena di zelo.
t DoNoso Ambrng10, n. n Riobamba (lku, dor) a
Guayaquil iJ I i-1-t920, a 7r anni.
Si fece salesiano, dopo aver couseg11!10 lo laurea,
in farmacia, e di!,ì111peg11ò. con edificante sempli-
cità, anche le occnpnzioni più ruuili.
destò il più vivo e largo rinlpianto.
LT.AM.8IAS Francesco, n. ad Alayor (Minotca-
Baleari), t a \\'alenza (Spagna). n 36 anni.
Umile e paziente, unica sua ambizione fu quella
di accontentare lutti.
LAt,'DIIT sac. Lt1igi, n. a SL llonoré !es Bains
(Francia), t a Siviglia il 23-1-1920, a ~I anno.
Dotalo di vivo spirito di pietà, cercò èli infon-
derlo con ardore nel cuore dei giovani.
MOSEll sac. Nicol~. n. a Faida (Trento), t a Pay-
sandu (Urngnny) il 22-12-1919, a 52 anni.
Addetto alla cura d'anime. era instancabile e
sollecito al letto Jegli infenni a qunlunque ora.
La grande allluenza di popolo ai :.uoi func:rali fu
clùnrn testimonianza del suo zelo.
~ASSÒ sac. 1/a,co, n. a Busca (Cuneo), t a Torino-
Valsalice il -1-1-1920, a 56 anni.
Di lui, Preside-Direttore clclle Scuole Pareggiate
~ Va.lsalkc t ha pubblicato uno splendido elogio
funebre, recitnto ai funerali d1 trigesima celebra-
tisi uella chiesa di San Giovmwi E\\·angelista, il
Dolt. Sac. Alberto Ca,·iglia.
G.\\.\\lB.\\.RDIO Giova1111i, u . a Graua 2-lonr. (.\\les- OI.IYA cli. Se1•t10, n. a Sucre (Bnlivin), t ed Are-
t sandria) a Borgo S. lfartino il 1 1-1 r•1919, a
qnipa (Perii), il .J-u-1919, a 2S mu:i,
70 anni.
Si spc·n~I.! serenamente, collie una lampada cui
Osserro.ntissi1110 dci doveri religiosi, special- · \\ ien meno l'olio.
mente della pov1:rti',. s.:ppe soppol'lure cou pro-
fonda rassegnai.ione i dolori che da vorl ruuù lo
travagliavano.
Ou\\·R sac. Ludoi•ico, n. a Marsiglia (Francia), t a
Canton (Cina) il r8-9-r919, n yz (UUÙ.
Di questo pruno mi-ssiouario SRksiano, morto
GA!UE'.l".tI eh. Giovanni, u, ad Asti (Alei,sandria.), in Cina. abbinm parlato nel nol/clli110 di gennaio
t a Torino-ValsaUcc il n-r2-19r9, n 17 nnrù.
u s. e s_pt>riamo di pubblicare uu alllpio profilo.
Fu un fiore geulih! che, il Ven. l'adrc D. Bosco
volle cogliere presso la sua tomba.
G.\\.RR0NE Giov11t111i, n. a Volvera (Torino), t a
PALL\\\\'IDJXI Giovanni, n. a Brozzole (Ale.s.sandria),
t a Firenze il 25-10-1919, u i6 anni.
Era esatto nci suoi doYeri e si preparava al gran
Torino il z1-3-19zo, a 56 anni.
passo. nutrendo l'anima di preghil·re e di letture
l\\laestro cau.()laio, era l'edificazione elci suoi ascetiche.
alu1111i per la sodeun della pietà e la puutualità
al lavoro. Ai funerali prese parte la. madre più
che ottuagenaria, che, dopo pochi giorni, lo s~guiva
al cielo.
GI.A.I-VtA Enrico, n. a Giaveno (Torino). t a Torino
PAZ cli l.orrn.:o n. a Remedios (Argentina). t a
Rodeo del l\\f,,dio il 16-10-1<)19, a io anni.
• Non iu1porta soffrire.. il Ciclo è molto bello..
non posso più restam1e11e qui. me ne vado à1
Cielo... e: furono le parole cl1e prommdò fra spa-
il 24-12-1919, a u amù.
simi atroci e che dicono la bellezza ùcll'anima sua.
Volò al cielo gio,·ane cli anni, ma rie~"<> cli meriti. &"l.AZZ.j. Lomuo, n. a Incisa Bdho (Alessanùria),
GIORDANO Mons. Loi-e11::o, n. a Cùiè (Torino), t a
t a )fogliano Veneto il 10-n-1919, a n1111i.
Javary (Rio N<.-gro-Drasil), a ò5 anni.
Fu 111110rte lavomtorè, cursorres:;t:rn la preghiera
Di l\\lons. Giordano, Prefetto .Apostolico nel Rio e la S. Comwùone lJuotidi!Ulll.
Negro (Brasilt-), aLl>iam .detto ncll'lùtimo uwuero. P0NT Salvatore, n. ad Aguilò (Tnm1guna), t a
fil~ANDI.ì2 d1. JJemardo, u. a Vilfagol\\lo (Sala-
manca), t a S. José del Valle il 25 9-1919, a 18
Sorrià (llarccllona) il 16-10-1919, u 30 anni.
Di ese111plarc pietà, dimostrò grantlc rassegna-
anni.
zione nel sopportare l'ultima malattia.

3.8 Page 28

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- 139 -
t RAMHAUDI Paolo, 11. a Sanfrè (Cuneo), a Foglizzo
Canavese l'S-.1-r920, a 65 nnni
Nei lunghi dolori, eh" lo tras.<;et"O alla tomba,
gli furouo di gran sollino i conforti della ktle
REDAIT\\N sac. Bernardo CttYlo n. a Corglass (Tr-
t lamla) a S. Prancisco di Califomii.l il 15-2-1920,
a 5d anni.
Di .grande honth, laYOrò per molti anni nell'O-
ratorio 8alesia110 rli 'l'orino, poi rlnll'lnghlltcrra
pa.~sò in America, dove fcrc nn bene inmienso tm
'gli emigrati ilali:u1i aS. F1 ancisco. Ai suoi funern.li,
pro::,, p;1ne anche l'Arei,· sco,-o ~lons. Hanna.
RosM1:-.o sac. l'1r!Yo, n. n Calliano ;\\lonf. (Ales-
sanùria), t a La Plata ( \\sgeulina), il 5-10-1019,
o 75 anni.
anime ,, Con un• ~ramle mnore a Don Bosco e n,-o z<'lo
per le
si guoda1_.,110 l'affetto di tutti, con
pocl1e, pochissime parole, mn molli fotti. A Lu
Plato, O\\'e lavorò per molli anni, nel Segretariato
<lcl Popolo, era conosciutissimo per la sua pron-
tezza ad accorrere do,·e fos,,.: un l,ìsngno:,0 do
sovvenire, ima lacrima <la asdugai-e, m1 informo
do consolare. l•:rà clùamoto ~ l'amico del popolo •·
t Sfil,VA FYam;esco 11. a ;\\fonn~gio 1Co1110) a Tre-
viglio (Bergamo), il 10-1-t•1~0. a 68 mmi.
Poco prima di morire <lice,·a s'lrrirlcndo a chi
l'asslsLcva: « fò: l'ultituo giomo, og~-i a.tidiamo in
Paradiso •· Bcnto lui, clic seppe pro(·urari,i WJa
morte invidiabile, con wu , ila spesa nel bene!
t Srcco sac. Francesco, 11. 11 :\\Iontc\\'idco, ivi il
7-3-1920, a ,t I anni.
Piglio d'Italiani fu ricc~ Lito da Mons. La~agno.
fra i Pigli di Maria Ausiliatrice. La,·orò per \\ nri
anni nelle ;\\!issìoni della l'atag-onia. Pochi giorni
prima di morire, subì una dolorosa opcrrudonc
chirurgica. Come rinve1111t' in sè, domanrlò: « Come
è andata? • « Rene •· t Mi rincresce, pcrchè mi tro-
vava preparato•· Spira,·n tlifattidopo pochi giorni,
essendo il morbo incurabile
Sor,A sac. Gio1uw11i, n. a Cnnitagnoln ('l'orino), t ti
Pormn il 111 febbraio 1020, a 53 anui.
La sua umile semplici!..-\\, lo spirito d'obbedit'.m:a.
la fedele e costruttc prnti~a delle virtù religiose
ne hanno reso IJcnl.!ù.ctta lo 111Cllloria fra. q unuti
l'avvicmarono.
Vw;t:1 F,-ancesco, n. a Incisa Belbo (.\\lessandrin),
t a Spezia il ;:;-1-1920; a 57 QWli.
D'ru1l1110 mite, abile maestro caV.oloio e iuse-
gnuute di musica, nelle sofferenze incontrate per
la malfenna salute, si preparò la via ai godimeuu
etcnii.
YA..'<h'Z sru. Salvatore, n. a S. )ligucl de Lata-
cw1gn (Ecuador), t a Quito il 16-9-1919, a 50
anni.
La\\"Orò nelle missioni d'America, modello di
amore a D. Bosco, per cui avrebbe dato cento
volle la. vita.
ZAr1:i!RV s(«;. Carlo, n. a Sziget (Ungheria), t a
1'rergesOsfalu il 27-12-1919, a 79 anni.
Entrò, già adulto, nella nostra Società, atti-
rato e conquistnto dallo spirito del Vcu. Fonda-
tore. Pu il primo Redattore del Bullettino Salo-
siano edito in ungherese. Mori con la certcu,
che all'opera di Don Bosco è riserbato un gran, t.
avvenire nella sua patria, quando ne sia CCM->-
sciuto lo spirito.
ZANONH sac. Se1.1eri110, 11. a Zumaglla (Nov1ua),
t il Montechiurugolo (l'anna), a t.S anni.
Anima bella e buona, fu prefetto :,0).,rte e poi
buon Di.rettore in "ari coll..1,-i salc.<.i,tni. Gode d
l'aF,i:to e la venerazione di tutti. Cadde 111,Ji2
brccdn, esausto dal lavoro.
Preghiamo anche per:
t AUUONDANZA Fm,uesc:o a Genonl.
Ac•ns Giouanni t a Rodallo.
A."\\"1;1 l.lNO Ca,-olwa 11. S1111ml,1s, t a Camagna.
Ano Emilia t a S.'"!mpicrclarena.
AYROLDT Can. /)on Tommaso, t a Ostuni.
Bm:rt<Al\\II Pietro t a Mar111ci1tino.
BE:-.DoT'n Dcmiele t a Colltire (Bergamo).
BERT<JCCID Pepp1110 t a f'onnigine.
BER!OLO Madd1.1/wa t a Almese (Torino).
BIANCO Em1llu t a Caluso (Torino)
t Bl.ANGKl"II D011 Andrea, n Bcnc,ngil.'nna,
BuR<)UCll DF. Z'-L\\J~\\'IC Co11/essa Teresa, t a Ca-
sana della Delizia.
CA.BOARA Barlol-Omeo t a Framura
CAGLil.':RO Auto11/u t a Castehrnovo d'Asti.
CAs'r1>.1.L.t Cestm: t a Trento.
Cnrnzu 411gelica t a Belluno.
CI..\\USER Fe1·d111a11do t a Romallo (Trentino).
C01,i,;'M'1 Gwsepf>e t a Pessinetto (Torino)
COSCA Don H.ten~o Areif,>Pt'l~ t a Marudo (Milann),
Du•:SCCNI A11gtl<1 t a S. Amhrogio VaJpolkellll
CRESC!NI AnJou•o t a S. Ambrogio \\"alpolwclh,
CR~cr:-.1 liii;1 t a S. Amhroiio \\"alp11lir1·J.(
DAI. 1'01n1co Bcitigno t a Cm11povko (Sondno)
DA Ar 1-.XANORJ Francesco t a Acqui
DELVAI /1, ,colò t a Carano (Trentino).
FERRJ\\RIS Fmnc~s,,., t a Acqui
Fr:c;1m-rn A ddt t a Milano
Fn,u•w,1,0 Giusept,c t a Custc-h1110\\'0 d'i\\s11.
FRANuu:-r Mnddatn1a t a Agugliaro
CALASI Dou L111g1 Parroco t n Pandino tl rPmnno.
Cun,oT'fl Dm A ,:r 11110 t a Dazio t&,mlrio)
t Gn,I Vl'l"l'ER V11(1m,i a Cono (Torino),
t GL<\\KNIXI Se1;errnu a Rivlffa (Canton 'L 1~'.IJ"•I
GIRAUtJO Mic:h~le t a Bibia11a
GvAL.\\ lJon Akssa,r,/ro t a :\\la.,;serano
t GOTl'C"I.\\Rl)J nub A1,1ut1a ::\\.1Attl,1Al\\llJ a ~•n·lt •>
t L.'IVbRNI Don E111tlw1 l'n:pusto
t lVAl'KO\\'ICH Giova11111 a b1111alia
a S f.,mtr&.n"o
(Egitto)
LALAl'TA ."\\.Jar~h..,hcrtlw t o J:lologna
MAFFC>NI Teresa t a Chiari.
t l\\Lu.INV.KR."1 Francesco a Bia11drat1:.
M.Ascn10 Pietro t a Vigliano (.]'Asù.
MAzzucco Marce/Ima t a l'orto Mauri:tio.
MF..CCA Luigi t a Castelnuovo d'Asu
l'il.EJ.ONl JJ011 A mb ea t a Reggio Emilia
Mmu,o Fetice t a Caluso.
MoNCTNl Can. D. Gi(l()omo, t a Soriso (Novara)
r AGA1'"1 J/1chel~ t a Limido Comasco
PAROLI D . .llla1m,, Vie. Fora,reo t a .Barbariaa.
PASTORlU,LO Pietro, t a Montagnana.
PAVI.A'l'O Fausto t a Padova.

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C O O F E : B ~TO~:::r:
o modo pratico di giovare al buon costume e alla civile società.
Il Bollettino Salesiano è il periodico mensile che s'invia gratuitamente ai Cooperatori, alle
Cooperatrici, e a Lutti gli amici delle Opere di Don Bosco . Si pubblica in nove lingue (italiano,
francesei spagnuolo, tedesco, inglese, polacco, porloghese, ungherese e sloveno) e complessivamente,
in più di trecenL0111ila esemplari. In poche pagine dà ai lettori un'idea esatta dell'azione salesiana
in ogni campo: tratta di educazione cristiana, di Oratori festivi, di Scuole professionati, e di Co-
lonie agricole: dà c,onto dei lavori e dei sacriflzi dei Missionari Salesiani in favore degli emigrati
e dei selvaggi; zela il culto di Maria SS. Ausiliatrice, pubblicando le gmzie che si ottengono per
la sua intercei;sione; si studia di popolarizzare lo spirito del Ven. Don Bosco.
Il Ven. Don Giovanni Bosco (nato il 16 -agosto 1815 a Castelnuovo d'Asti, morto a Torino
In concetto di santità il 3 I gennaio 1888, dalla Chiesa dichiarato Venerabile il 24 luglio 1907),
~ l'apostolo della gioventù dei tempi nuovi, è il fondatore dell'Oratorio festivo moderno e di
Ospizi e Collegi per l'educazione dei figli del popolo, con un metodo, tutto suo, basato sulla per-
severante attività preventiva, fatta di vigilanza e di carità. A perpetuare questo apostolato tra la
gioventì1 maschile e femminile, Don Bosco fondò la Pia Società Salesiana e l'Istituto delle Figiie
di Mana Ausilurtrice e l'Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane. Dopo la sua morte
tenne la direzione delle Opere Salesiane e diè loro grande impulso il Sac. Mirl1de Rua, morto il
6 aprile 19ro; a Don Rua successe il rev.mo Sac. Paolo Albera, che è presentemente il Superiore
renerale delle Opere Salesiane.
I Cooperat ori e le Cooperatrici S a lesiane si propongono di vivere secondo lo spirito di
Don Bosco e di diffonderlo in mezzo alla Società, ricopiando. localmente, l'azione AAle!'\\i1111a. spe-
r.ialmente a favore della gioventù, e sostenendo, con preirhiere e con offerte inviate al :->twcessore
Ji Don Bosco, lo sviluppo delle Opere e delle Missioni Salesiane.
· L'elenco dei Cooperatori Salesiani vanta i più bei nomi del Clero e del Laicato, e conta vo-
lonterosi gregari in ogni classe sociale.
I Cooperatori Salesiani regolarmente iscritti hanno i seguenti vantaggi:
1) Panecipano al merito delle opere di carità e di zelo che si compiono dai Salesiani
'n tutto il mondo;
2) Godono della celebrazione di una mess11 quotidiana secondo la loro intt-nzione e di
,peciali preghiere che si fanno ogni giorno nel Santuario di Maria Ausiliatrice pe1 mvor::ire le
!>enedizionj di Dio sopra i Benefattori delle Opere di Don Roseo e sulle loro fami~:l 1P
.3) Possono lucrare molte indulgenze e godere di altri favori spir1tuali direttamente ad
essi concessi;
4) Avranno, dopo morte, perpetui suffragi in tutte le Case Salesiane.
Le condizioni per essere ascritti ali' Unione dei Coope-ra/(,lri e del e Coot,erotrici .<,tiles1a11e sono:
1• Età. non minore ai 16 anni; Gode.re buona ripuwzione reli~iosa e civile; 3° Es~ere in grado
di promuovere, o per o per mezzo d'altri, con preghiere, offerte. limosine o lavori le Opere
della Pia Società Salesiana.
Per nuove ascrizioni tra i Cooperatori e Cooperatrici Salesiane, e invi11 d'offe, te per il BoJ-
lt.lfi110 o per le opere Salesiane, s'indirizzi la corris.pondenza al Rev.mo Sac. Paolo A bera -
Via Cot tolengo, 32 - Torino .
Il Manuale dei Cooperatori Salesiani.
La Società Editrice Internaffi,onale di Torino
(Corso Regma M ar~h,erita, 176) ha ristampato
il prezioso manuale di pietà, composto da S. E.
Rev.ma Mons. Pasquale Morganti, Arcivescovo
di Ravenna, per i Cooperatori Salesiani. I1 gra-
zioso volumetto abbraccia tre parti: una se ie
di meditazioni, pratiche e profo··de, che in modo
esauriente additano ai Cooperatori i d iveri o.s-
!-itlllti col dar il nome àlla Pia Uuiom: fond:-,1ta
da Don Bosco; - una serie di preghiere, dove
gli a.fletti, che sgorgano spontanei da un cuore
~e si è votato all'educazione della gioventù
e all'apostolato popolare, come l'ha concepito
Dou Bosco, trovano la ve!ite più bdla; - una
raccolta di preghiere comuni a t11tti I cristiani,
tratte <la La Chiai,e del Paradu:o. cnmpilato <lal
Vcn. Don Bosco. 1u appendjce i;1 guono anche
il Regolamento dei Cooperatori, la 1,,r111ola della
Benedizione di Maria Ausiliatrice. ti.:c., ecc.
N"oi non troviamo parole per ran'Omandare,
come si merita, quest() preziof;, \\L,nuale: ne
riparlerc mo di proposito. Il pn·zzn è mite, di
L. 5, con legatura in te;a liera.
Sollecitare le ric.bicste alla Libreria della So-
cietà Editrice, che ha in animo di ristampatlo,
senza indugio, in un'edizione, un po' più elegante
e che, forse, sarà più costosa della presente.
Con perm.,,.:;o delI' Autol"ità Eccle.siaslica
Gerente. G F::llif,; IANO FERRARI. Torlno, 19 20,
Torino - Tip. della Società Edltrìce Internruaonalc. 1..orso Regma iI1a.r1:l•t'nla., r71>.