Bollettino_Salesiano_190012


Bollettino_Salesiano_190012

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1.1 Page 1

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~.:):~J.. J,j ' .'
~
DI
DICEMBRE 1900
AllGUlll F. ll'•1t.JClTAZI0lll . . • • . • . • pag, 825
G1tsit CRJS"l'O :RJLuEN'rollB. LetterB Enoiclioa del SS.
S11:i11or N oatro 1..eone XIII
. . • • . . .. 326
La "trenna a Gesñ Bnmhino . • . • • _ . ,. 333
No·rum, 01 FAMlG'WA: Conoaomzione della nostra Pin
SocfotA ed Unioue al S. Cnore - D Santuario del
S. C11ore in l{oma . . • • • • . • . • . . ,. 334.
Partonz1< di m ·10,ci M.igsíonnri , , . . • • . ,. 385
D :Rappresentant<l riel Snooessore di D. '.Bosco 1n .A.mo-
rioa • . • . . • . . . , • . . . . • 336
AUe donoe oattoliche . . . . • . . . . • » 339
M¡,¡s1om: - .PATAOONU MG1UD10NAL&: Duo mesi di
Miasioue per la c11mpagna , . . • . . . . ,. 340
La vita rll D. l3oaco in linl('Ua llltin& . • . » 841
Orairio di Mn.ria .A.usUiutrice • • . . • • . • > S<l2
Nomm VAl!B: .AJl'JC~p<>sizione d'Ivrea - Noll'Isola
d1 Malta - .A. l't.tcssin" - Un nmioo ,lelle nostro
Letture Cattuliohe- Le Suore di Maria .A.u.tri liatrioe
a Monloone . . . . .
,. 343
llh'ista llibliol(l'"flc" • . • • • . . . . . " StG
Cooporntori deEnntl . . • . • • . . • • • ,. 347
roruci, gonarale dell'aOlJO 1900 . • . • • , . . ,. 847
ltLUl!'l'UAZIONI: II Sah•atore del LuJ,ni, pag 320- Panorama
di Romo. d,.¡¡,. onpola dj S. Piel.ro, 332 - D . .A.Jberi>, Sa8
- D. Gusmano, 839 - Mons. To;roul, 344,

1.2 Page 2

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Chiunque riCC\\'Crll 11n
fnnctullo in nonu, mio,
ricc,·c me stesso.
(l\\lATT. XVltl, 5).
Dcllc cose dMnc
piit divina quc1 , si
lea
di coo¡wr:ue Mn Dio a
snlvrutJ le n.nimc.
(S Dro:-;101).
Un .'lm 1r tencro ,·erso
il prm'1mo il tmo dei
grattdi ccl eccellotttl do,
ni, l'hc 1:t divina bont.\\
fac:cia 1gli uomiut.
(S. l'NANC. di Sales).
Vi mccomando h, fan
riulleua r In gi1,,cnti1
rumlenc con i,1111 pre
mura la Nlucaz,om• rri
,tiana, mcu.,,e toro ~ot
l'oecb,o lihri che In,:.,.
gnino a íagl!irc il ,·mo
e a pmtic,.ire l:t vitlit,
(!'JO IXJ.
Raddopp!ntc le fon:c
e, i ,·o~,n 1,,ienti a rumr•
re J'ínfanr.in.e h1.J?iovc1)1i1
dnllc in~iclíc dcfltt corru-
zlcme e dcll'incrcdul1t.'\\,
t6'l a prcournre c05f una
J:"ne:-v. ne no, elln.
(I.EON~: Xll!J.
ANNO XXIV · N. 12.
Esoe una volta al mese.
DICEMBRE 19 OO.
DIREZIONE NELL'ORATORIO SALESIANO - VIA COTTOLENGO. N. 32, TORINO

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- 326 -
pottafe agli uomini di bLlOIHL -volonfa e él¡e e pt'oprietlt tolk tielle a.1¡in1e
oeran7er¡te érittüu;e. l:10110 qi,ejti i voti afde17ti é}¡e i 8alesiani e te Suore
di Maria Ausiliatrice z1,17ita111e1¡te ai flu;éiutu Mte 1'a/itzze da. foro
edité.~ti, i1¡cli1'iz::el'k,¡t¡o a, {fe.tu (íJ:w¡bif?o 11elta do117ut¡io1Je él¡e, per ,p,~fvi,,
te~io y)o1tifíéio, fafa-11110 i1¡ tutte le toro él¡iete t¡ellk 117ezzlt1¡otte del
,d. _lvtdale, e (fuest'lqt¡o, M7é/¡e i'f? (fuella. fpeéitdi_ssit111t Con¡1t1¡io1¡e, él¡e flJ,, }j¾f
ra,¡1¡0 ta, 1¡otte idti1J7k del teéolo e ,;eU01'a. ttetta i11 éui it tetolo ;protJi1170~' ¡ ) '
t , i,¡izi,dk it tito éo1~fo.
,, · ~
dotl éo1¡ le o,'azie e óe17edizio11i del cfelette i1¡flu7te li ter117i17et"'a da,
tu,tti trttJfá'fP/eJJte l'itltifl/O at¡1¡0 del feéolo XIX ed il 11uooo feéolo, él1e ltlt. '
;per to1:gere ;pie,¡o di vita e di tpertu¡ze, giotot¡tle1~a, te lu¡i1r¡e, la, fa1niglü1
e la, _soéieta. éivile éo1, n¡it'Mite aéél'e:Ui111e1¡to ái feáe e ái a,11701·e, di 1. ~
~J. . , Aiuttizi/1, e di éafittt, di pttée e di ordit;e t¡el éo117pleto a.voet¡ir17e1Jfo del
tofpirltto rl}gt¡o di (/elt't dri,tto 1zdle a.1¡z:117e ftttfe.
~
11uone Eleste ~aializie,
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11uon fina Q migUor p:rinei}Dio di $ecolo1 " I ~
ry, ~-w~~-----=r-~-=-=77-:-;:-:---=,~-=-=~.-:-c-~~~~.,,...,,.,i·=~~~'~~ ~~
-==~ >,<-,
,~ ,~ t ~ ~~- ~,,.,et.'"~-.
"~"<s>"*
GESÚ CRISTO REDE1NTORE,
LETTERA ENCICLICA
DEL S.A.NTISSIMO SIGNOR NOSTRO
LEONE
P.ER DIVINA PROVVIDENZA.
PAF.A XIII
blico, cío _nondimeno qnalche raggio di spc-
ranza e di conforto trama.udano, per divino
favore, guesti ultimi albori del secolo. :eercbe
non si deve credere che nnlfu conferisca al
bene comUlle la rinascente cura clegli inte-
ressi dell'anirua, il ravvi~:ctmento della, fede e
della pieta cristiana,. E che ta,li virtu vn(lauo
~ettiv~~te ripigliando vi~a. e vigore presso
di molti, s1 scorge per segni assai manifesti.
Ar VENE1UDILI FRATELLI PATIUARCru, P.RIMAT1, Á.RCJ-
VESCOVJ, VE.5COVJ ED ALTRI ÜRDINARlI AVENTI PACE
E COMUNIONE COI.LA. SEDE A.POSTOLIOA.
LEONE PP. XIII
V 1m~abili Fra.telli
Salute ed Apostolioa Btmedizfone
corche nou sia, possibile di guar-
dare aJFavvenire coll'animo scevro
d'u111uiet11dine, e <lia.no ¡¡,uzi a. te-
mer non poco le molte e inveterate
cagioni malefiuhe cli orcline pl'ivato e pub•
I nottri lettori .,¡ 1araniio gráti dcl regalo ehe, a.,i,,11~ a costo
di omet!tn a,/.tr~ notWc, l~ro/acciamo di q,u,ra immortala En•
ciolica., de11,1Q Or114_qqio d•l Sommo Ponlefic• a IJ,$,l Cri.io
Rtdllfltor• m ~""'ta fin di •ecolo jdlice ª"'Jiicio dl '"' ,1<ig!ior
a,.~enir• ncl prouimo 1<0010.
Motivi di speranza pel prossilno secolo.
In mezzo alle lllsinghe del mondo, e no-
nostante gli i.ncia.mpi che
torno a se da tntti i lati,
la pietil
pure ad
trova. in-
un cem10
solo del Papa, ooco tra.rre da, ogni paese a
Ro~a , ape so~lie_ de'. s~ti. Apostoli, folte
sch1ere di devoti. : c1ttafüm msieme e forestiel'i
adempiore pnublicamente a religiose pt·atiche ·
e fidenti nell'indolgenz,1, offerta dalla Oh iesn:,
e mctter mano con piu studio dell'ordinario ai
mezzi cli sa.Jvazioue. E non commovente
altresl qnesto moto franco e cospicuo di riac-
cesa. tenerezza verso il Rede11tore del mondo'J
Degno rle'piubei tempi cristianisar,\\ gimlica,to
se11z'altro cotesto fervore, che dall'orto 1;1,U'oc-
citSo iuflamma migliaia rl':rnime, coucordi di
11eusiero e di aJfetto, ad acclamare ed esalt."lire

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- 32'i -
il uome o lo ~lorio di GoRit U.t:isto. E piacm:11:10
,,l cielo che le fswille del pio fervoro diva.m-
¡,nssero in va:;to iuceudio, o l'e1llficantc es-,111¡1io
iloi molti tirusse gli altri tutti. ll ritorno
<lélla sooiet:\\ aUu spirito cl'isti.ano e aJlo pri-
1,clle virtu, 110n ~ forse i1
moclerni tempi Y Il ma,le
smi aeggchioer
bisoguo de'
altri, e 13011
troppi, tengunu chluse le orecchie o uou vo-
gliono udit•o la, vooo runmonitrice che sorgo
da cotest.<> riuvcrdimeuto üi religiosi sen>Si.
n dono di Dio.
J\\fa se conosoesscro il dono di Dio, se se-
riamente p<fül:1::1ssero nou potersi da.re pin
¡naud.e sciagura, che Pnvere abbandonal-0 il
8alvatore clel genere uu1a110 e devi.ato dai
t'O&tumi e inst•{{namenti cristiani, oh I si sco-
11•robbero anch'essi, e torn.1u1<lo sui loro passi,
1,1'utl:retterebhel'o di trovare acampo ad una
roviua altriintmti inevitabile. Or bene custo-
dil'e e dilnb1ro sulla terra il mgno d<•l tlglio
ili Dio, e nclopranri a, tutto potero afliuu di
e coudnrre a salute Pumanita. mediante la par-
tec•ipazione dei benefizü della redenzioua,
utlizio della Chicsa, ed nffizio di tauto peso
e cosl
llle.ute
ptruotptraioe(oU.rldeiin, acmhelan
questo pri11cipal-
1.ma autoritll e il
sno poteru. A tale sco¡,o Ci sembra <l'aver
indirizzatolenmggiori cnropossibilinell'ardno
a u travaglioso csercizio del i,:oxnmo Po11tificah>:
e quanto a voi, vunerabili Fratelli, eg-li curto
dio Oi seconfütno di continuo le solleoi1 Lulini
del vostro zelo vigile ed 01101·0110. :Ma dobbia.ino
(• Noi e voi, attesola cond..iúoue.<le' tempi, far
di vantaggio ¡ ed ora cli~ ce ue off:re opportu-
nita speciruo l'Anno $auto, convien diJl"on-
clere piu laqnt.m.ente la co¡ruizione u l'umore
,h Gesu 0tisto colil anuuuei:.tJ:are, pcrsuudei·e,
<•sorta.re, se wai avve11ga che sia asi:oltuta
la uostra voco uon dicinmo tanto dn coloro
c·he sogliono porgere clocile l'oreccllio a!?li
iui,egnameuti evangelici , qnanto chi q uolli
altri tutti, di gran lunga iufelicissir.n.i, che lli
ne cristiani sei-1.,auo il uome, ma trasoiuuuo la
vita nou COllF;Olati dall:\\ fe(le 11e <lnll'a-
more di Cristo.
I piti. degui di compassione.
Hono questi che Oi fünno maggior compas-
isioue: quei:;ti singolarmo11te vorremruo baüas-
i-oro bene u qnel cho si funuo, e qunl fine li
aspetta. se non si ra.vveggono.
-Xon avere avuto di Gosu Cristo alcu.n
simtore mni, ti aventura somma, non perfidia.
pe-ro, ne ingratitndine: nrn ripudiarlo o di-
111cntict1ido do1,o a.verlo couoscinto, q nesto al
oho e un e11cosso tanto 1mm·oso ed iusuno, da
e :-,,111brare nppona crecUbile in cl'ea.tara raf,•io-
m~rnle. Poiube Esso il prill(•ipio e l'origine
tli hitti i boui: e como ~1i11z a. l'opera henoftca
rli Cristo crn impossillilo Fumano 1·i.scatt-0,
e similmoute suuza il coucon,o tlelfa llllU virtü
N11eou ,fa
po,,~i1,ilo conserv1m1e
alc1tn ctltru 1J littlutv.
i prezirn;i frntti.
Impe1·uvchu 1wn
ael lrnvvi sotto eiolo alt1·0 ~1ome 11at.o agli 1t0m·1",nii
n~croo d( cui <ibl)iu,w u(l esse,·o salvati (1). Qua1
sm la V1ta u.mana. dovc 111a11c.u. Gesu, -vfrt1i, di
Dio, ~ sapúmza di Dio, quali i costunri, a quaJ.
clisporato terwiue si :nrivi, co lo mostrano
pur troppo col proprio esen1pio i popoli privi
uol lwne della fouo. Basta riohia1ULu· per poco
aJJa monte l'lrnugi11e chti <li loro ha adom-
brata, l'Apost.<>lo de.lle ~nti (!!), cecit:\\ d'in-
fullotto, corruzion di uatu.ru, mostrnosa forma
di superstizioni o libiclini, porche ognnno si
senta tosto cornproHu l'an.imo di compassione
o di 01Tore fül u11 tompo. Le cose che qui ri-
cordiumo souo 001101:ociute üa tutti, ma, seria-
mente considemte dn, poobi. Ohe altrimenti
non sat·ebbe cosl grande il nttworo degli in-
crednli e degli iudiíl"erenti, se piu general.-
mente si coltivasso la memoria, de' divini
benetlzü, e piu sovente si ripeuRasso da qu:.il
alJiSAo a qual altezr.a fü sollevuto l'norno por
O}Jill'íl, Úristo.
L'opera di Gesu Cristo.
Diseretlattt ed esule gi.a da lunghi secoll,
precipituva tutto giorno in pe1·dizione Puma.na
progenie, avvil11pputa, in quegli spaveutosi
guai cd in altri iunumerevoli, frntto del pec-
cnto tl'origine, o uon era vhtu crcat.a che
valesse a sanarli, quando col.llparve Cristo
Siguore, il salvatore in.viato CUll cielo. Iddio
mudt.1simo lo ayovai promesso fin do. principio
como colui che avrebbe un <11 conquiso e
fiaccato il serpenf,o (3); che po1·0 alfa sua ve-
nuta oran rivolte le ansioso brruno dei secoli
che segni.rono.
Gli oracoli doi profeti avevauo per longo
tempo e a cl1fare uote vaticinitto, che in lai
era l'iposta og11i speranza; ed anzi le
va.ríe vicende di un popolo eletto fra tutti,
le suo improse, le instituzioni1 le leggi, le ce-
remonie, i sacriftuil avevauo distintamente
preunnziat.<> cho in Jui a.vrebhe trovato picua
ed intc..m salvezzn. 11nman goucro, in loi che
prcd icovasi sarebbo stato sacerdote insieme
e vittima espia,toda, 1·estitutore della uma11n
lihertñ., principe d4'-lla pace, mnestro di tutte le
gonti, fondat.<>re
mni fiue. Sotto
d'un regno che
i quali titoli
enuonivmeadgrietbúbee
profezie, val'ie uella forma, coucordi ue1Pog-
ge1to, ness1m nltl·o veniva desiguato se non
Oo]lll1 clte per ln eccos.siva carita, ondo ci
itmo, si sarebbe u.u giorno irwnolato pe1· la
uostra salute. E iufutti quaudo spnnt-0 il
tempo waturo ni. clivini disegni, l'Unigenito
Figlio di Dio, fatto nomo, diede col suo sau-
gne s11dclisfazio1te colma oltre ogni nlisu.ra alla,
maesta offosa dul Padre, e fece cosl proprieti\\
i.mt il genere uma110 riscattat.o u, sl alto lH'ezzo.
Non a pr8zzo (li cose corruttibili, cl'oro e d'ar-
geiifo 11i-Ote st~1ti risi:attati..... 11w ,·ol s<wgue p,·tr
zioso di- C,-ÜJtQ1 come di ag,iolfo imm.acolato o
i11rontm1ii11ato (·1). E cosl tutti gli uomin.i, i
( t) . Aet. 1v. 12. - (:l) Ad Rom. I. - (3) Cien. lU, 15.-
(4) 1. Potr. 11 18, 10.

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- 3~8 -
quali gi:\\ gli apparteuovano percM soggetti
al suo dominio ¡lor t,itolo cli creaziono e cou-
servaziono, pel novollo titolo di Vflrn o pro-
pria redenziono, rece ili nnovo suoi di piouo
e d.iritto. Non siete ·vo11tri 1,ei-ofte siete ~tati t·om-
proti a caro prc::zo (1). Quindi che Idclio
rinnovo iu Cristo tutte le cose.
Benefici frutti della Redenzione.
Tosto ohe Gr::;11 obhe cassnto fl cliit·ografo
che ern, coutrn1•io rL noi, confic<'au,lolo sull::i.
m·oce, si q11eto (1'1111 trntto l'ira divi11a., nll::i,
umauu seliiattrL eo11fui.a ed errantu f'u sciolta
h\\ ni.tenn. clell'n11Lfoo servagp;io, Dio l'iro11ci-
liuto, restitniia la grazia, ria11erto J'ndit{l al-
l'ctema beatituüiuo e couferito il tliritto e
somministrati i mezzi di couse~nii-ln. AJlora
l'uumo, eoml• ñest~1to da diuturno e mortiforo
let~trgo, scnr¡,;o il llnuo della verit:\\ cl:i tanti
s111·0Ji desiclerato e Mrca.to in.ano: allora qual
verit.1 fondanwntalo conobbe d'cS.'101' nlLLo a
clestini aemm, parngone pin degni e<l eccelai,
cho non Rieno lo Úagili e calluche cose sou-
11ihili, dello <1nnli 1üno aUora aveva fütto ter-
mine nnko ai snni pensieri e a lle Rile b1·ame;
e qnesto ossero ll <·inattere co!<titutlvo tlella
,·ita umann. e quosta la legge suprema e qua,
come a füw, dovt:1· tutto rüerir-.i., c•he l'nomo
uscito dalla: mano ¡Li Di.o, a Dio finalmente
r1torui.
Snscitatn. <lo. qnest.o principio e asailm su
questa bMo, t,nrni, in 1'11!-le~·e la, ~o.scienzi\\ clelh
di"nit:'\\, nm:rna: acnolsero 1 cuon 11 sontimcnU>
cfolla comnne t'raü-llanzn: h1di, com'em nntu-
rale che seg11is1w. doveri e <liritt.i part~ per-
tezionati. 1111rto crenti di fondo, e 1li 1•crnso1-vn
con questi. 1111 liorire 11011 11i11 vist<> di tah
virt11. quali uei,snna delle auticha lUosoiie
sarebbe giunta a pm· !:!ospctture. Pl•r la qual
cosa altro <•ú1•:-;o prcsero gli inteudimouti
nmani, la vi fa, i cost11m.i: e cliil'111:;a ampin-
me11te co~ubdouo tlel Redentore, penotmte
!'intime vcne tlcll'nrnitno cousorzio dalla sm1,
virtü vincitrfro tloll'iguornnza e d{•i vizi 1in-
ticlú1' ne segul quol !Hice rfrolgi1111mfo di
cose ehe die vitn alln eíviltlt cristiana o t.rn-
sfonni> di sana pianta le se111l>ürn1.e 1ld
moudo.
A ta1i ricorrli, Yt'lnerahili Frntelli, :;i ~enh,
ne11'animo uua dolf't~a:i ~enzn line, t>tl i 11-
siemo un vivo anunonimento 1t rn111lc•r :nu:r.iP
fürvorosissirLW al divin l::!nJvatoro,o uwfltrnrgli
altrer1l, qnanli'c 11ossihile, 1:1 rlovut,a gnitit11•
dine meglio cho u parolo.
Lungo hatto <"i divide dalle orig-ini e fltti
prbnordi clclln ristornt:11 salute: mu, che im-
e porta • qnnnllu porer_mtl . l' ~ffil•~cin .della
Redenzion<', e pnpl'tnr P<l 11npenh1n ne l'lman-
gono i benefizíi t Colui t·he una volt:i opero
la salute doll' urnanita pordnt:i Jwl ¡,ccr·ato,
Egli me<le1¡imo hi. salva o la salver:) i11 etcn10.
(11) l. Cor. v11 19, 20.
Dicdc sJ 11tesao in reclc11;;io-nB 11cr tittti (1)~
In Cristo tutti srwwrno •IJi-lJijicati•..(2) ccl U sM
rcgno non avrc'i fine (3).
Fuori di Gesu Cristo n011 v'e salute.
e
Dunque,
colln<.:at:~
setondo l'eteruo
in Gesi:l Cristo
cousiglio di Dio.
tnttn qnnnt..'l la
salute 1:,1 clegli individni, che delb i-ociet:A :
e poro quolli che lo ahbmulo11n 110 1•-01-rono
per cio stesso come folli alla propria rovina,
e al tempo a~easo, per quanto oiu loro, fanno
sl cbe l'mnnno eonsorz10 battnto cla. tiurn pro-
colla ripioml>i in l)nell'ahiRso tli uwfauui e
soiagure, donde l'ha tratto la. J)icb\\ del Re-
dentora.
Poioh~ dilungasi élalL'l> meta voluta e va
senza saper dov-e,chinnqne si nwtla fuol'idella
iliritta Yia. Simihnente se si ri~ctta 1n luce
pura e si 111°01·1\\ clcl vero, sof:tontrn110 porni-
ciosi errori, onde la monte cli 11oc·t,ssit:\\ i,i 1Jt-
cu teneb1•a e il core intristisce. I<J iu tine cl,e
sporanzn, di sitnfü\\ pub restare a i abbau-
e doua il principio e il foute u.ella vita f Ora,
la vin, fa vuriM, ll~ vit.i. unicarnente Cristo.
Io so111> l,, virr, B la vBriül e la vita (!); cho
pero, tlov'Eílso sin. posto in non cale, Ylmgono
n mnncaro quei tre principii necessarii alla
piena salut~.
:B for::3e mc,stieri d.i.mostl'm·e qnel che il fatto
stesso t:ontinuamente ci dice e che ognnuo,
anche alJe>ra <·ho uuota n.oll' nbho11du11zu. rlei
beni
<li se
dsotllllf'IoSOt,,eu..rual,laseen.tisemp·eroffnoo1r1ida,uwcVutioo,di.nouetlrloe
il onoro m11nno possa U8Solutouiento e totaJ.-
mente q1wtarsi Y Nou v 1ha, <lubhio, tlue del-
·ruomo e Uio, e tntto que.sto trntto cli tempo
che si tral'lcorre sulla t-Orl'fl, altro Ycralllente
e non che hre,•c pollegrinagiio. l~hlwneCristo
e ,u ci via, perche mezzo a l(IWstit mortafo
carriorn, 111.iílRime cos'r diftkill\\ H porigliosa,
non ci anrnhl1e dato in ruodo n.ll'uno di ginn-
gere al sommo ed ultirnl) beue, che o lrldio,
so non J)4~l' /)pera di Orist.o e mm·co la snu.
soor'l,a. Ni11,io ,,fo11e nl Pnrlre, NC 11M1 pcr me (5)
Oomo ~<' nou 11er lni i ,~nle n ilire, ¡wi uci ·
palmento e primn cli tutto. se non pcr grnzia.
sna: hl 1111ale p1,rnltronelrun1110 .si r1111u1Tehbti
inf,'llttiferu, qmmrlo mar~<:ltsse l' ~~~01Ta~1za
rlcllu log~e e clei prei.;ott1 evangelw1. Pcnl'lm
01lcmta In rnrfonzione, Gt>.sñ Oristo, cont'ornrn
si co11v1rnivn, pose a guanlia o t11tela clol-
l'nmu11 g~nero lo. tma legge, 1~ceioc1~h1\\ gover-
1rn,t,l rfa q11c~¡:¡ta, potessoro gli 11umi11i t-0rcerl,
il pa:i¡;o tlalln vita prava e in1lfrizz11rlo ~icnro
verso il loro Dio. A.1uJ«te ejid~"i 1li11cepoli tutti
i popoli..,rnwwti.~trantloli1uill'n~~erru11 ~a diq1m11t<>
1•i ho pre.~critto... (6) Oaserr11t(I i 1111'ri c1Jman-
<lame1iti (7).
(1) 1 'l'im. H, 6. - (2) 1 Cor. xv. !?:!. - (3) Luc. 1,
33. - (l) lottll., XIV, Ü. - (i'i) Jo. XIV, 6, - (6) ifa~t.
XXVJll, l!I, :¿o, - (7) Jo. XJ'\\'. 1;;,

1.6 Page 6

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- 329 -
Bisogua lotta.re per essere docili ai
coma.ndi di Gesu Cristo.
sofforenze e allo lagrime. all'mnor della gia-
stizia e alla, moudez,m dcl cuore.
Donde risnlta, che nella vita, cristia1rn il
puuto capiMlu éd alfatto necessario, si o di
porgorsi docili ni coma1Uhlmenti tli Gesu Cristo
ed a Jui, gu,\\l Jlndrouo e re l:IU1)l'OIDO, teuere
soggotta e dovola. iu tLttt.o lo, volontu. Grn..n
cosni, e cho e:.igo spe:;:10 1.lltcri.fl,d i non liovi,
lotto trangliose e costanza. Poi.el.to quantu11-
que l'wnau,i untura t:1ia stafa por l'opem pie-
toBu. del Rorfontore ript\\l"at,1., mnuuo tnttavia
un tal quuJ.o malessoro in ciascuu di 11oi ¡
süuno infürmi o incliimti ul male. Ora iu quc-
sta, ora in quella. parte sfamo sospinti ¡,er
,ariota tl'appetiti, e hl attrattiv0 del.le cuse
isensibili ci 1.J0l'l:auo :t,¡.:"evolU1cnte n faL·e qn,il
Ullla.nesimo e ca1ita..
Da qui si vegga dovo ,nlll\\ a pa-rare da
ultimo la. t1entenza errouoo. o orgogliosa di
coloro che, vostergabi In, soVl'anit;\\ di Ul'ist.o,
ul cli sopru. di tntte la cose po11gono l'uomo,
e vogliono il t'ef,'110 aasoluto e universaJ.e dt•Ua,
umana. uattu·tt: sebbeue , non che conse-
guido, ne aucho possouo beu dolinire in el.te
cowüsta. 11 ruguo cli Oristo si informa a l:1..-
e rit:\\ sopranuat1uale: l'arnore virtuoso e tjl'cli•
nato ne fon1la1neuto e compendio. Quimli
spontanei s<•at11riscono quei grnncli priucipü,
o~r;ior,·are strntrumeute il <lovere, non fan1 la,
{\\he 1,face, uou quel olio Oristo comanda.1\\la
mc.<1ti0ri resit:1tern e con tutte le forze com-
hattore le pa~~ioni in m11;equio a Or-ü1t-0; le quali.
so uou ubbüliscouo alh~ ragioue, oolllu1Hht110, e
1,t.1·app:111do l'uomo uJht ::1oggezio11e tli Oristo,
se lo rnndouo llchiavo proprio unima e c-orpu.
Uomi1t, corrotti <Ti 111m1lü 6 g1uust, 11alliij1Ula tllill
-0tto1go,w ili 11011 St:roit'c, che liCl'L'0/10 a11zi tilla
il'iJ>lfro ,,i11,idit1), ala della volutta, liia dell'oc(Jel- ,
lcn:w, sia del 1io111ptlh'Ú-B (!).
Etl iu que.'lla lottu. bisogna elle ognllllo sía
di!.post-0 in ;ruisa che souta ili <lover accotfore
voleutieri u wulestie o trnvagli ¡>0r amure di
Ori~to. l) iflfoilo sorbarsi i 11ilessibili u cose clelle
qunli ~ si forto il sollotiuo o il tlilotto: dul'o
e pouoso dovor antiepot·ro la volont.a di Cristo
a guei che so110 repntati heni <lel c,orpo e di
fortuu:1: ma comuuque sia, :mpportazione e
fenuozza S()UO as~olut1~11lOUte llOCOSHIU'ie a og11i
cristiano cho voglia vivero conforme alfa snn
profosi:iione. Si ~ rlimenticuto di quul corpo e
di qual cupo l:iiamo mumbri, Cl.ii d co-
manclu, di negare noi stm1si, e~li mede::1imo,
provostosi il gaudio, Ao::1t.enne la, (lroce. E ti.a
quelln tlisposiúone cl'anilllo, che auhium deLto,
dipo1Hle la (1ig1útu weclcsima dell'uw.anu. na-
turn. lrnperocohc il 1:omandare a so stesso, il
n Snlnttore cfol Lu.ini.
füro el.Je la }llll'W infol'iol'C obhefüsoa alln. su- meuoma ingiurm a cli1c:cl1css:iu,, g·Ji inoorossi
pel'iore, non o vilta d' u11imo .füwco, ma ni matllL'iali teum· lla weuo degli i:ipirituali, po-
cuoouut r ndrii or,acdoomecoamnpcrheeseri ol,iáeggvii r tdue.ll'gáenn.teicr ollsiau,\\
spone mtt~ h~ co:mall'mnoro Dio. Al couttnrio
la t:1iguoda. clull'umanei,;ú.uo, nimioo uperlo o
miral.ülment.e c:011seutant11\\ al.la ragione e iu spregia.t,ore di Cristo, posa tutta 1:!oprn l'ogo-
sommo gmclo <legua doll'aomo. Del resto po,-
e tire e dolora1·e1 con<lizioue di untura.. Tau to
pub l'uomo foggiarsi una vitá soevra d'ogni
cloloro a colma tli ogni felicita, quaut-0 remleL·
iswo e uou couosce JJ0 oarit:l, ué spirito tli
saci·itlcio. Ben vuole Ge:,iu Crisl-0 nhe 1'1101110
imperi a sua volta, ma a, questa condizione
pero, che e la sola possihile. oioe che egli
frm1Lnmeo l'altodecreto clel Croa.to.re, che hn. vo- primn, di tuttv stia soggetto aJ.Fimpero di Dio,
1ut o l'imanessero perpetua le couseguenze della e n:;suma siuceramente la d.iviuu. legge a.
J>rimu. colpa. Quiudi la m~ionevolezzn. nou gia norma e guüht <leila vita momlo.
d'impromettertii guaggiu la Ji.no ti.el doloro, E qnando diciamo la legJ!e di Oristo,
ma betLSl lli fortifica.re l'au.imo a sopportul'lo non ilJ.teud.ia1110 i solí precetti mor:ili tli
11ell11 sioura spc,ffa.uza, a.Ua. qunJ.e esso ci al>i- naturn, o guolli aoltanto che diede ld.ilio at<li
litu, tlei beni 1tl~ramoucliali. Avveguaoha la anticlri pacld, l)l'ecetti cui Gesu Oristo co111pl
:--em¡>it-erna beatitndiue celeste nou fu gil\\ <la e condusse al e1ommo <leila perfozioue col tli-
ne Cristo pro111e..~a ,tlle riuchezze o allu-vita rle.- chiararli, iuterpretru'li e &mcirli ; ma w.wn-
licata, agli ouori o aJla potenza, ma si allo dia.mo :wcora tutto il rosto llella sm1: dottri na,
e tut~ in ispecial mo<lo le eoso u.a lui hiti-
(1) S. Aug. D~ ~~va 1·el¡ 37.
tuite.

1.7 Page 7

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- 330 -
Divina Mi$sione della Chiesa..
Tra le qnnli c-0se principalissima fienza
dnbbio ~ la Ohicsu.: mizi quaJ cosa Y'ha ü1-
stituita cln Ol'isto, che llSSa con pieuezzn non
a.bbracci e coute11g:1 '! Corto oi vollo che in~
<liante il ministero <lell,~ Ohiesa, da lt1i me-
desimo cosi momvigliosamontecostituitn, fosse
perpetuata la 1nissione allldatugli dal Padre.
E per Puna parte nven<lola fatta clopositarfa
di tutti i mozzi doll'umnna salute, per l'altra
soJe11nemeute ordü10, elle a lei gli uomi1li
prestasse.ro ul.Jl>idieuza come 1i se titesso, e da
lei, qnnl aitmra gujcla, si lasciassero ognom
condurre. OM, ascolta vo·•, a~colta, me, & chi di-
8J)rezza voi, <lisprez:a 11t6 (1). Onde la legge
mdOiorOi.antriois,dtemolbliatislOoogltenieasatalits¡raeoeslulptlnea.rmbCenvhti.iaeerspiace;ervqeFurueloag1cluilaoUdaee
se e di aua untnra, quest.'li per uffil\\io com-
messo e per comunicazioue di poteri. Quindi
chlunquo pros11me di voniro 11, siüvamento,
epufrusoerqudui.\\slttrranuddao,siedcaollrar
Ohie1:1a, 1a
e indnrno.
a1ui.
tr
n
cci
a
hoh• la Societl deve seguire la via
tracoia.ta da Gesu Cristo.
e Nb guari dissimile dal destino degli indi-
tidni si qnello degli Sta.ti : auche q uesti
convion che ricscano a calamitoso fine, se s.i
dilnngano dalla. '1úc. I1 Figlio ili Uio, ere.a-
tore o rotlent{>re ¡foll'umann. uatura, b re e
padrone cli tutta la. terra ed ha suprema po-
teata sugli uomini, sfa presi singularmente,
sia. raccc,lti in civile aocieti\\. 1Jied$ a luí
pod68tit, o OJtOl'e e 1·egrw: e tutti i popoli, tri?m
e Ungu,e lo s1wvi.ram10 (2). Io poi sono stato
<la lui ooatihlito re..... Io ti dad, lit tu.o retaggi-0
le geii.ti, 6 fo fil<> tl-0mi11io g7i 11ltimi conflni
d6l n,onc1o (3).
Dunqne anche nol convivere n.mnno e nella
civile sociota eleve imperare la lcgge fü Oristo,
oosl ch.e non t1olo della \\'ita vrivatn, roa della.
pnbhlica ezia,ndio sia ñuce e maestra. Or
poicbe q uesto o il decreto di Dio, e uinno
J>nb impnuemout.e tra8greclirlo, mal si prov-
veclo aila cosa pubblica ovunquo le cristiano
instituzioni no11 si t.engano in qnel conto cbe
sbianddeovne.atAa lal,osnotaustaMudsoaail
dni Gesu, rimano
'nmnua ragione,
nb-
ve-
dovata del pro.~idio pin valiclo e del piu pre-
zioso lame: e alloru. cou tut,tu. facilita si
per<le di vista il fine st-Osso int.eso da. Dio
nell'iustit11z1011e del civile consorzio: e quosto
fine consisl:e formalmente noll'aiutnre i cit-
tadini a c-0nseguire il bonessero naturale; roa
che il moclo a,nnonizzi del tutto col conse-
guimento di quel souuno, perfettiss:imo e sem-
pit.erno bene, oho trnscende tutti gli ordini
dello. natura. La confusioue di ta.ti idee mona
si.urrdedmiitai siple>1i·lmdifeont!t:e(1f odo'rinddiirsizt rzaod asieenr e.rgogej t odr1i11en
mcuro puuto d'appoggio.
(1) Lt10. x, 16. - (2) Dan. VD, 14,. - (3) Pa. u.
Deplorevoli conseguenze dell'abba.ndono
della. verita...
Se lacrimevole cagio11e di aventure e i l
fuorviaro dal retto cammino, lo e sitn.ilmente
lac'onhlbonbfaealnVdeoedrnboeo.<<Jsdleeinllnzi.Do.vlieoer,vioctao.nit.Oasnrnes.taOlnrazisiatpolreinperonr,cacoiseb--
teruo al Pa,lre, una coso, stossa col Padre.
Io sono la i•ia e la v6ritd. Adnnque. se si
cerca. il vero, ubbidisca sovmtutl-0 l' mw1n:1
e r:.igione n Gesu Oristo e sicurn, riposi nel sao
magistero, poiche per bocea (ti Cristo fa
verité. stossa che parla..
Sono sonza. numero le mato.ria in cui Pu-
mo,uo ingegno, come in fortilissiwo cnmpo ~
cmnpo sno, pno liborameuto spazial'u, invosti-
gantlo e apeculanclo , cosa non solt.mto con-
sentita, 1ll!~ "Voluta Or'!pl'essnmente dullu. natnrn.
.Allora l'nomo fa opera rea e coutm.ria all1•
natura, qnando rionsa di contener la mente
dentro a' suoi 0011füti, e acioltosi doll'ubbi-
dieuza dovuta, trnscorre sino o. non far caso
dell'autorita di Oristo irn~egnant:e.
Qnella <lottrina, dalla (qua.le dipende l'u-
nivcrsalo salnto, quasi t.utt.a s'aggira slllla
Dneívllinpinhl\\'too
su cose
<li umana
sovrnnament,e
sapienzn, ma
divine:
bensl il
Figlio di Dio dal ano Padre stesso tntta l'at-
tin.Be e l'nccolse: Le pruol~ olu, d68ti a me, lo
lw date a lo,·o (1). Che pero di necesaitA
racchiu<le molte cose, uon git\\ ripugnauti alfa
1·agione, i1 cho non pnb essero in alcnn modo,
ma tanto ¡)rofonde <la. uon poter.si attingere
colla ragione uclla. guisu ¡;¡t,es~:t cl10 ella nou
puo comprendere lddio ,¡rral é. )fo ss v' ha
ta,nte cose osoure o dalfa uatoNi. atesa!\\ Hv-
volte nell'urcano, non esplicahili nd unama
sago.cia, 1lelle quaH tnttnvia non savruul>e
.Jlll\\i clul>itare nomo sano di meute, certo o
uno stmno al>nso della libertl\\ il negar poi
creden.za ad altre olto sono di grnn hmga su-
periori alle natu.rali. sol perche non o ¡>os-
sibile aff'errarne l'intim.~ esseuza. H.icmsare i
dogmi torna, lo sl;e.'lso che rigcttare tuttn, in-
etiem la religi-Ono crii-tian:t. Il dovere inveC'e si
d'inchina1· la, mente con umilta e souza ri-
serv
ella
ai
se
n
n
os.~equio a.
e stio., com
o,ut,01 siD.o al
e in servnggio,
punto
sotto
che
l'a,u-
gnsto dominio di lui : In aerva{lgio C<>?tducendo
ogni int6lletto all1'Ubbidi'1nZa di Ori,ato (2).
Sovra.no dominio di Cristo aulla volol'ta.
e sull'intelletto umano.
e Süfatto l'ossequio che Crist-0 esigo dal-
l'uomo, e lo eaige di piano diritto, perche
eglibDio, e pero a lui e a lu.i solo s'npp,trtiene
il sovrauo dominio come della volonta, cosl
dell'intelletto nmano. Se non che pcr t~ner
fa mente sotto la. bulla di Oristo, l'nomo non
fa cosa servile, rua sl somnuuuoute conaen-
(1) Io. :xvu 8. - (2) u Cor. x, 5.

1.8 Page 8

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- 331 -
tanea e alln, r11gione e alla ingeuita fügnit~'t
sua. Giaccho egli uccctta cou libero llitto lu
signorfa non gil\\ d'llll a,ltr'a.omo, 111a tli Dio,
creatore suo
l'alt.ro canto
eo Hsoigggneottr,oe
universalo, cui dal-
¡,er fogl,!e di uatnra:
nb~ilcs, imleaglal llaulleetoor1p1i1n1icouniin<clioumnmruntnnuesiltorovefriüt.l:lci\\-.
E per tal modo vicuo & conscgnire e il na,•
tura.lo beue rlell'iutclletto e con es~o la li-
be1-ta. Peroho Ja verita che procede dul mar-
gistero di Oristo, pone in aperta, luoo la con-
diziono propl'i(1 cli dascnna cosa e H suo va-
lore: oncl'e ehe I' uomo illtuui11nto cla fal
cognizione. ¡nnchó clfa ascolto n.lla veri~
peruepita, 11011 n¡;;~o¡cgeLtera sb alle cose, 110
la ragionu all'nppetito, roa le cose a se bte.qso.
e l'appctito alla ra:::ione: cou che atrrnucato
dnll.l peggiorc llelle sclliavitit, drn ~ quBila
clttll'ecrotc e dol peccato, sar:l reclento alla piu
prl1Ziosad1•llo
verita ni fara
lil>er
lil>eri
tá:
(1).
OonoscerefB
:i1J dnnq ue
laoh1i'6urritoa,.1
o la
elle
chl ricn!Aa !'impero lli Ül'isto, R1 fa ribelle a.
Dio. .Eld e111aucip1ttosi daJ suo Siguore, non
saru. port~io pii't inllipenclcnte; cncln) in potere
di qualche autorit:\\ nmana, sceglieudoi;i, con-
fonn~ anole ~11~1l11<lere, qnalelle sno ~i111i11>, a
crri porgero 11s1·olto e ossequio o nbhillitmZa
come H mao~tl'O.
Costoro inoltre, col tener chinsa fo monto
alle verfü\\. sovrnmane, ristringouo il campo
del1o soibile, e dobbono perlino trovnrsi men
preparati R<l im111,mre uolle iliscipline pret-
tnmente uatnrali, perche non poche cose ha
in natura, nllo quali compren,lcro e ehiariTe
giova assrussimo la luce rlei veri rivehltl.
Ancora, a casti~o della loro isuperhia non di
rado permetfo lcltlio che non vegg:u10 il vero,
a<:ci?> siano puuiti in quello stesso che pee-
cano. Por l'nna e l'nltra ragion~ nello stuclio
mcdesimo della natura uomini cl1ingogno eletto
e ili pellegriun erullizione si perdono sovente
di.etro a,v11neggiamenti che non hauno esmnpio.
NecesaiU di mortificare l'intelletto
e la. volonta.
Reati d1wqne formo che chim1qne fa pro-
fessione di criatin.110, deve l'intelligen.za. so.a.
tutta e pienamente affidare all'autorita. di Dio.
Ohe se l'atto c1i sottomettere ht rugione al-
1.'aut.orita sl>aJdauziace e contri.ata !'amor pro-
prio, tanto poasente in noi, si argomenti an-
che da cib ht necessita assoluta, che incombe
n ad ogni cristfano, di mortificare non l a vo-
lonta soltant-0, IUa. l'int.clletto ancora. cfü
clovrebbero teuer heno a memoria coloro che
vorrebbero un cristiunesimo qual essi sognano,
go-vernato nell'ordine intellettivo e nel pra.tico
da piu mfü lcggi e pin condisceudenti al-
l'n:mana. natura, con poco o punto di mortifi-
cazione. Ei mal comprendono l'essenza. in-
tervinasnegce:1lichdoel:lu.nefü<-lveeggeondoellceherelga,oleOromoeo,rallai
fl) loall, VIII, 32.
qna1e oi si appresenta da ogui parte, essa 0
il simbolo üella. vita criatül,IJa e il vessillo
perpetuo di q uanti vogliono essere non in
mostra ma in realta segunci c1i Gesu. Oristo.
A Dio solo s'apparti.ene ui ossere la, vita.
Tutti gli nltri esseri part.ecipa110 della vita, ma
,ee;t,vp-eeirrintsaou,naJs>noenarcothu.erGnDeeisouvdiCtaar,Disaitolo.
inYece ab eterno
modo stesso che
Da lni, come da
primo e diviui~simo principio ewano edema-
ner:\\. in
glic 1101
selllpiterno t
mon.do: tn.tto
utta
cio c
la
he
ev, i
ten,p
che
er lu
s'acco-
í, t utto
,áo che vive, vive per lni, 1,ercl1e pe1· nwzzo
,lel Verbo furrm fatte lo cose tu/te: e se1izli lli
foi, 1111llíl fn f11tto di cw <:!te e stau, /atto.
Quosto quaut-0 all:i. vita natura.le: ma abbiamo
dianzi toc<:nto di un'altra vita di gran lnngn
mi~liore e pin preziosa., della qnale andiamo
perlua·,
e tlcbitori a.Un, misericordia <li Cristo. Ess:~
vita <li {JntZia. di Clli termine fülicissimo
ia vita di gloria, al1a qna.le vnolsi coordinarn
e peusieri ed operazioni.
lnsepar11,bilita. della fede dalla. morale.
L'nl
legge
tcirmh1otincnoustsriutetochcelelmlitnrctiloattlripneaet>e<rt-do,elvlia-
·vfrw111 ulla giustbitt. (1) vule u di ro alla. virtu o
ali a aautit:\\: uella qnnl cosa couRh,t-e la ,ita
mornle tlell'nnima oon la siuura spcranza del-
l'ctema l.>61\\tittuline. ::Ua In giuatizia propria-
metltl, ecl in modo proficno all'eterna saJ.vezza
da nitum nltra cosa piglia alimento che dnlla
fede: 1l niwJto vino <U fol1e ('.3). 8cnza fo ferlo
eimpr,1t11ibilB pitwere a JJio (3). Ohe pero Gesu
Oristo, il qua.le ~ colui che semina, in noi la
fede, e la. füconda, e la mntura, egli l-. che in
noi conserva e sostenta la vita, u101·11.lo: e lo
fa specialmente pel ministoro della Chie.--a,
alla qnale con l>enigno e pt·o,Tidentissimo
consiglio hn, coufidata, 1' am111i11i:..trazfone di
qne.i mo1,1.i, che generUJlo in 11oi In rita, di
cvuivi apuaol'Jeias.tmiuor1ag. enerata. la m11LHorvru10, la rav-
Onde il füvorzio della. morale d~tlla fede ha
por etretto di sp~gnere iu_ radfoe la J~1rza. c~e
ingenera e mantiene le vntñ s«l11tan Perc10
qnei che vogliouo formare acl ouci.t:\\ i costwni
medfante i soli llettami delln ragione, spo-
gliano l'uomu della maa~iuui diguita sna.. e
dalla. vita soprannaturale lo 1·ipiombano con
infinita sna, fattlll'a nella vita puramente natn-
raJ.e. Non o gia che con la rot tn ragione non i.i
possa couoRMre e pratioare molti dei naturali
doveri : nrn cbi pm:e li úonoscesse e senza
fallare mni in ,rita s11a 1i osservasse tutti,
<:o!';a, impos:-1ibile senza la gru7,in, tlel Redeu-
tore, ci?> nouostante. se prho di fetll•, indaruo
egli si prometterebbe l'oter,n~ salute. Quei. cite
1w1i ai torra ,i,10 in me, gettati via 8e<:d1eranw a
gid.sa di tn1foi, e li raccogliern,1110, o U bittte-
ra,mo al fuoco e br-11{/iano (4). Ohi non ore-
derlt sarl1, co,ulannato (5). E poi, ([nanto valga
(11 I l'et. 11, 24.. - (2) Calo.!. 111, l J. - ($) liolJr. XI,
6. - (4) loan. xv, 6. - 15) :'lb1rc. xv1, 16.

1.9 Page 9

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- 332 -
e quai frutti p1·od.uca. quusta ouesta no11 cu-
e, rante dello, fede, troppe prove ne al>luamo
sotto ~Ji occhi. Uo1m, che 0011. tanto il,upe-
gno th stabilire ed aocrescore la pnbblica J)1·0-
sperfü\\. ogni gioruo piu. c:1oil'rono gli Stati in
PllJlti tli cavitale importanza. e appaiono come
e infernú f Si asseL·ü1ce, e voro, che la societa
civile basta a se stossu: che capace di iiorire
egregüunente seuzt1 il concorso dclle cristiane
instita:doni, e eolio 1:1010 proprio forze conse-
gnire il proprio liue. Qn.i.nili negU ordini aunni-
uistrativi tatto si vnole laicizznre; nella disci-
plina <:ivlle e uella vita pubbHca clei po1,oli tu
sicurezza deutro: di.sonestata da truci delitti
lacouvivenza civile.
Dove cerca.i·e il risaua.inento dei popoli.
In tanto contrasto rli passioni e tra sl
gravi pericoU, non c'e vía di mez.zo, o as1Jet-
tarsi le peggiori catustrofl, o cercare senza
üulugio un l'irneñio che valga,. Reprimere i
doliuqnenti, iugentilire i1 costumo dello _plebi
e in ogni guisa preven.ira i maleflzii per via
di provvide leggi, ~ bnono e neco,:¡¡;ario : lllt\\
qui non stn il tutto. Piu iu alto hi!iogJ.18¡ ce1·-
care il risanawonto uei popoli : nm1 forza su-
Panorama di Roma dalla cupola di S. Pietro.
vcdidileguure 11,mauo a mauo lo ÍU1p1·onb:1 d1.llh\\ periore all'runumi 1Jonvion chiamn,re rn soc-
rcl.igione 1wita. .:\\fa non si riflette ahbruitanza corso, la quale tocchi dirnttamente lu anime,
dove couducano q ue.'iti principii. Poiche tolta e rigenerandole nlla co~teienza del dovere, le
cli mezzo la idea, doll:t aovrauit.\\ di Dio, g111- reudn. migUori, vogliam <lil'e quelln, forza me-
clice e
~ che
ret-ributore del
perdano la loi-o
)Jone e clul
piu v1tli1h1
male1 lorza
autorit.\\ le
desima che lfa ben 1>iñ dii,perate oon<lizionJ
trasse altra volta n salvamento l'nuutua fa.-
leggi, e che venga meno la giustizia; eppnre migJin. Fute che ü1 grembo al civile cou~orzio
sono qncsti i dne piu uece.'!sari e snldi legami rifiol'isca lo spirito cristiauo, dn.t:.egli 11gio di
della civile compagine. Similmente estinút la svilup¡rn,rsi libero di oHtacoli, e il civile con-
speran.za. o l' aspottazione dei heni eterui, sorzio ue sara. ristorato. Taceranuo le lotte
s'accendo di necessití\\ nei cnori la sete irro- di clusi:;e, e il rispotto reciproco sart\\ guaren-
freuabile dei beni terreui, e ciascuuo pro- tigia a cia.scuna 1l0Uc propria ragioni. Ohe
caccera con tutte le suo forza ,li accaparrarne ascoltiuo Cristo, e ossorverortno <lel pari il
q1111uto piñ gli vieu fittto. Qnincli gare, in-¡ dover loro e riccl.ri e poveri: q_uelli comvreu-
vhlio, oclli: poi bieohi pxoposili: 11spirare al- deranno elle clevouo cerour la salut,e nella
l'nbolizioue <li o~ui pof,e,re, tninnccinre ovnn- giuRtizia e nella carit.a. queRti nella tempe-
que folli ruine. Son trnuquillita fuori: uou ranza e modernzioue. Pt:rfctto l' 01·<li11:uuento

1.10 Page 10

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- 333 -
della societa dorr.estica, qnando sia governata
dal sahltare timor di Dio, suo legislatore su-
premo. B poi' la ragione medesima parleranno
forte al cuore dei popoli qnei precetti morali
inculcati pm rfalla natnra: rispettare i poteri
legittiwi, ubbillfre aUe leggi ¡ non sedizioni,
non cospirazioni ReL-tarle. E cosi, dove regna
sovrana la ll>.gge Cristo, vige iTialterato
llord.ine stabilir,o llalla divina Provvidenza,
donde geriooglia.no o incolu.mita e benessere.
E questo dunr¡uo il grido della comune sal-
vezza: ritorui la
non che cimlllnno
iunnipvaerrtsicaoclaorme,ulnaandzoandceivmilaei,
non conveniva dipartfrsi., a Oolui, cioe, che
e via e vorita. e vita. Bisogna reintegrare nel
dominio
vita, di
suo
<mi
Oorgislti,oeSfiognntoe,rer,ieflufairs
al
ca
ohe qLtella
a inigare
copiosn,mente e rinsanguare tutte le parti deJ-
l'organn m.en t,0 sociale, i codici 1lelle loggi, lt,
instituzioni na,zionali, le Universita, la fümi-
glfa e il <lit'iLto matrimoniale, le corti dei
grandi, le officine degli operai..
E si ponga l)on mente che da cio in alto
grado <lipende qnella, che con tanto ardore
si cerca, civilta delle nazioni; poiche essa si
alimenta. e matura non tanto per quelle cose
che s'att-Ongono alla materia., come le como-
dita della vita e l'abbonda,nza de' beni ter-
reni, quanto per quelle, el.te sono propria
dell'a.nima, i lodcvoli costa.mi e il culto della
virtu.
Si 1'ipudia. Gesu C. perche poco conosciuto.
Molti sono a.lieni da Gesu Cristo pin per
ignoranza, che por volonta malvagia: gfac(1he
assai si usa di studfare l'uomo, a,ssa,i il mondo,
poco il Figlio di Dio. Per prima cosa dunqno
all'ignorauza subontri la conoscenza, accio
altri non si rechi n, ripudiare o disprezz1ne
Gesu som~a conoscerlo. Noi scongiuriamo tutti
i cristiani, qmmti e dovunque sono, di volor
fare il possibile a fin di couoscere il loro
R.edentore qualveramcnte eglie. Oome avranuo
Assato i.u lni con aiucerita e senza precou-
cetti lo sgnardo clolla mente, vedranno chfaro,
non _potersi dar cosa ne piu salntare della sua
legge, ne pfü divina de' snoi insegnamenti. .A.
tale eft'etto tornera mirabilmente efficace l'au-
torita e l'opera vostra, venera.bili Fratelli,
come pnre lo zelo e le diligenti cure di tutto
il OJ.ero. Nelle partí del vostro nfficio ponete
questa eome principalissima, di 13colpire nel
cuo-re dei popoli il concetto -vei·o, e diremmo
quasi le genuina sembianze di Gesu Oristo.
]}'ate ben conoscere la cari~\\ su.a, i suoi be-
nefizi, le sue institnzioni, colla voce, cogli
scritti, nelle souole dei fanciulli, ne' ginnasi,
dal pulpito, ovunque se ne offra l'occasione.
.A..ssai si ragiono a.lle moltitudini intorno
ai d'iritti deU'uomo; si ragioui loro una volta
intorno ai d.iritti di Dio. Le circostanze di
tempo paiono acconcie: ne abbiamo un in-
d:izio anche nell'amore del bene ridestato
appresso molti, come abbiam detto, e mas-
sirne in cotesta pieta verso il Redentora at-
tosta,ta con tanti argomenti: piet.a che come
auspicio di tempi migliori, consegneremo in
eredita, se piaee a Dio, al secolo che ata. per
sorgere. Ma clacche si tratta di cosa, la quaJ..e
non puo d'altronde sperarsi che dall'opera
<lella grazia, conginnti nell'u.nita. dello zelo e
della preglüera, supplichiamo a Dio onnipoten-
te -0he voglia piegarsi a misericordia. Non
permetta che i redenti a prezzo del suo saugne
periscano : volga pietoso llocchio :\\ q nesto se-
colo, che molto pecco, ma molto anche f!Of-
ferse in espiazione de1 falli auoi: e gli uomini
d'ogn.i nazione e d1ogni stirpe abbracciando
amorosamente, si ricordi qnel suo detto: Io
se saro sol"Wvato d,lm BU la tM"r4 tutto trarro a
m.e (1).
Come peg:no dei celesti favori, e a t.estimo-
nianza della Nostra paterna benevolenza, im-
.partiamo con affetto nel Signore a voi, vene-
ra.hili Fratelli, al clero e al popolo vostro
l'A post.olica benedizione.
Dato a Roma presso S. Pietro il primo di
Novembre 1900, anuo vigesimoterzo del No-
stro Pontificato.
LEONE1 PP. XIII.
(1) Ioann. xu, 82.
La strenna a Oesit Bambino
in suffragio delle Anime Sante del Purgatorio
~A't questo numero di dicembre uniamo un APPELLO per una sottoscrizione popolare a benefizio della
~ Chiesa di S. Francesco di Sales presso la tomba di D. Sosco in Valsalice. Ouesta sottoscrizione é
accessibile a tutte le borse non solo, ma anche a tutte le famiglie, le quali, con tenue oblazione, pos-
sono suffragare le Anime Sante de' lor-0 cari. Partecipandovi si offre una bellissima STRENNA a
Gesú Bambino in occasione della prossime FESTE NATALIZIE e noí facciamo a tutti caldo invito
di volersi fare propagatori e collettori in mezzo ai propri conoscenti ed amici. Chi vuole altri MODULI
si rivolga alfa DIREZIONE del BOLLffilNO.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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- 334 -
----~-(------- ~OTlZXE DX FAMXGLXA
- - - - - --~,
@:onsacrazione
DELLA PIA SOCi ET A DI S. FRANCESCO DI SALES
E DEI.LA
PlA UNIONE DEI C00PERAT0Rl SALESIAN[
Al 3acr~ ctUJltt d'i a~¡
~1 n.ruo nostro .Rettor Maggiore, con appo-
~ siro, cfroolare fo data ~l uovembl'O scol'ao,
diret,t.a a tutti i ~alesi;rni dis1>ersi por il mondo,
li iuvita a coui;:wra1·s1 1li nuovo, priina cl1e
il 1:mcolo iu coi visse e¡l 0¡1oro prorl.igi di
carita e zulo il uostro D. Bosco, compfa il
suo ciclo, 111 Onoru SS. di Gusn : auzi desi-
dl-1ra el.te ciusc1111 <lirottore gli cons11cri tutta
la Uasa cui 1mi¡,¡ietlu e inviti attcbo tutti i
gioYani ml i Uoo¡mratori e le Oooperatrici della
citt:, o p11e1:1e iu cuí e nperta la Casa a far Iu.
co111;¡acrazione di se Sl-Ol:!si , isb:uoudoli. s11l
grund'att~, che !muo pot· compiere e dando
loro comodita atlincho ciascuuo possa prcpn,.
r:uvh;i conven ieu teruoute.
M:1 i snoi 1Je11<1li.zii, il Signore nou li foee
sol<> a ciascuuo cl1
cinscun::1, Cn:,;a. Fout
enuoii
in 11:wticoluro ed a
beneflzü divini fu per
noi la üo11gregn,zioue e fa nol'lt,ra Plu. Unione:
qneste duo isfituzioni fa.rollo beneftcate in
modo e¡>ecj11Jiis:simo dalla boutt'l. di Gesu: es1:1e
abbisogu:1110 di grazie a,JfoLto strnordinarie per
iscnotere la tiepidezza, por rinnovarsi in for-
vorn o per eseguiru H gmu compito da Dio loro
amduto: qniudi üi,nto la. Salesiana Oongrega-
zioue qu:rnto la Pio. Uuioue d~i suoi Coopera-
tori u Cooperatrici debbono essere cousucrato t\\
qnelOnor0.'!acratis1:1imo: tutti insicme dobbia-
mo prcscnwtci a Gusu: poicho se riesco accetta
a Dio la <"onsa~rnzione dei singoli iuclividui,
pii1 rlccetta deve tomargli qnelfa di 1u11:1, intiol'a
comouib\\, ess011do guesta. come nua legione,
nua falange, uu'esercito intiol'o che a luí si
con.sacra.
B qual altra oircosfo11za piu bella, attrn-
ente e sublime pe1· compiere qnest'atto soleune
cJ10 il tluil'e del presente secolo edil priucil)io
del nuovo l Q11al ultra snrcl>be.si tl'ovata pin
opportlllla di q ue¡,¡ta per riconso.c.rarci tntti
a, lui o consa<:nugli l'l utem Congrogazione
con la Pía, Unione <loi nostl'i Cooperatori 1
Qnnl altra por olhire ul S. Onore di Gesn uon
solo ogni llore ele! nostro giardino, mu il giur-
diuo stosso ¡ non solo i vari ii-ubti dell1albero,
m11, }'albero stesso ?
Adtlott.i que.:iti e pii't altri moti vi il no!;tro
Snperiore Maggiore nolfa sua circolare !)a:ilsa
a clare ai suoi 1:lgli le disposizioui opportune
perch~ qnesta cousacrnzione abbia a riusciro
solonniss•ma ucll'uuit.1 di tempo e ili circo-
sfa,u.ze. Stabi.l,iscc percil> cho si premetta un
devoto triduo tl1 preglüere e di pre<lica2ioue
da incomiucinrsi la sera dei Santi lnnocenti,
28 dicembre, e che l'atto della consuc.ra.zione
si emetta da tulti insieme, giovaul, ascritti,
coufratelli, suveriori d'ogui ca,sa, nonche dnJ.
ma,ggior 1111mero tli Oooperatori e Oooperat,rici
che si possano radunare, la notte dal 31 ili-
cembre n1 primo gonuaio, proprio nel mo-
ruonto solonne che divide i due secoli
Noi facciaruo caldo appello ai 11o~tri Coo-
peratori e Cooperatrici a voler prender parta
a quest'atto soloune, se possibile iu qualche
nos~a 1iliiesa o cappella, altrimenti emettendo
pa11:1colar1nente qaesta. consacrazione in qual--
cho pubblica chiesa <lo11 l'inten:tioue di m1irsi,
almeno in ispirito, all'universale commcrazione
dolla. nost1·a Pia Societa. Gd. Unioue. s\\ che
in qnellu nott-0 memoranda, nno solo sin il
~ri<lo uscente dal petto <'lell'inn11mcrevole mol-
titudine clei mcmbri della famigli.a snlesiana :
A Gesu Oi-ii;to ro dtii secol-i, 1;e1·0 J>io o vero
Uo,no, sía glo,•üi ed onoro, lode e bonedizione
11et t~npo 6 nell'at~·nitlt !
IL SANTUARIO DEL SACRO CUORE DI GESU'
in Roma.
wltotiúe ass.ti con.sola,nti ci gilmgono da
i¡~} Roma sul crescerr della divozione o Cre-
q ucÍ1.za, al Sa11Luario del S. Onoi-e di Ge1e;i't al
Castro l 'retorio, del 11nule parlo molle volte in
pussato il nostro Bollettino. Da gunudo la San-
tita di N. S. Leone XIII cousacro tutt,o il
mondo al S. Ouo1'0 <li Gosi'l, crebbo notovol-
meute il numero dei viaitatori e di coloro che
si accostano :\\i SS. Ss10ran1enti. In ques-
t'.Anno Santo poi consola vornmeute il cuore
il ,·ede1·e, in qualuuqne or;i, del giomo, cit-
tallirri e forastiol'i, ecoleain,':!tici o laici pros-
tl·nLi iu fervoros0i 1weghiera, inn:inzi aJfa <li-
vota immagine di Geit1, cho clalln marmorea
icona <Loll'áltare maggiore mostrar il suo Ouoro
fürnuneg~iante di amore J>er gli uomilli . .Al
cootemph\\ro quolla maesto$a figurn, cu:con-
dat.a. da nngeli adorn.tori, con in volto esprcsso
l'amo1·e, il dolore, la aensibilita, il sacrificio,
maggiormente imp.ressionante poi riverberi
cli lampada elett,riche, che gflttano snl magni-
fico qnacb.·o fa.1:1ci di luoo, non vi e cnore

2.2 Page 12

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- 335 -
che non si commuova, ne a torto si vedono Parimento fn notato un grande aumento ,
spesso versare lagrime dai geuo:flessi divoti. fra gli ascritti all'Opera Pia del S. Ouore di
Comrnovente in moclo speciaJe ola fon:zione Gesli. Essa cousiste in cio:- nel Santurtrio si
1 mattntina del primo venenli del mese. Es- celébrano ogni gioruo e saranno celebrate in
posto il SS. l::lacramento, incominoia. la santa perpetuo, sei Messe, i cni frntto va a bene-
Messa, celebrata generalmente cla u.11 vescovo. fizio di colotQ che, faceudo l'offerta di una
La, Ohiesa, e stipata., pernhe, oltre i nnmerosi lira una sola volta al Santna.rio, vengono
divoti, sono prnsenti i qnattrocento giovanetti ascritti all'Opera stessa. Ecl era bello vedere
dell'Ospizio Stilesi,tno, i quali collo loro voci la cura con cui i devoti, speoialmente pelle-
argentiue fauno salire al trouo tlel S. Ouore grini, ai recavano alla Sacrestia per ascrivere
un profiuvio di armorlia e cli fede. La Oomn- se stossi, i loro pareuti e defunti, provve-
nione generale rl1lra delle mez~'ore, mentre <lendo cosi, con u.na t,enne elemosiua, in per-
l'organo sposa le sne nrwonie ai ca.nti melo- pel;uo al loro bene spirituale, e dando nel
dici ispirati <lei com positori romani. Si ter- me<lesimo rompo un attestato del loro amore
mi mt tol c::mto dello úitauie <lel S. Cuore e aJ. S. Cuorn di Gesu ed al tempio a Lui con-
colla, llene<lizioue del SS. Saérame11to.
sacrato nell'alma Oittt\\.
Ne dol.JbiMmo tacore, che ü Santuario del Oh, qaauto nou dobbiamo spel'ar bone por
S. Cnor-e, chmi.ute qucstl.A.nno Santo, non fu le famiglie e por la societa da q uest.o salu-
solo visitato da singoli individui, ma pelle- t.'tl'e risveglio per nna devoúone da Dio pre-
grinaggi 1mzion;1!i, provinciali, cliocesani si parata per riaccendere negli ultimi tompi
rocm·o110, gL1idati üai rispetHvi capi, talvolta, l'amore di Dio nel cuore degli uomini I Quanto
clignii;a,ri clol!;.t Ohiesa, a fa,re la loro funzione, nou uebbono goclere i nostri buoni Oooperatori,
in cui, tlopo aseoltatn la Mossa., fütta da t11tt.i che cosl efficacemente hauno aiutato, colle
la. S. ComllllÍono, innanzi al SS. esposto ve- lünosine e colle preghiere, il nostro amato
niva l'=ltta, acl alta vooo, nella lingua patria, Fond.cttore Don Bosoo nella erezione di quel
la, formola di con.soornúoue al SS. Cuore di grandioso Santuario, da cuí, come da focolare
Gesu. Oosl praticarono, tanto per accennarne i,udeilte, irraggia il calore che infiamma, in
alcuni, gli Spaguuoli, gli Ungl10resi, i Sici- ogni parte del mondo, i cuori dogli uomini
liani, ecc.
di amore e devozione al S. Cuore di Gesu.
= ,.:sa:; ~
==-~::.:::::: =a::::::::
c:E t
PARTENZA DI NUOVI MISSIONARI
'ANNo SANTO, ricco di tanta consola-
zioni e frutti sph-ituali, volge al suo
termine; roa prima cb'esso rientri nel-
~ l'eternita ad agginngersi alla gloriosa
,....(:J---is schiera de' suoi predecessori, doveva
allietare ancora la Famjglia Salesiana di un gio-
condissimo avvenimento. 1n 25 anni, dacche ü
nostro pio Fondatore e Padre inizio le Missioni
d'America, nuovi e cresceuti drappelli di Mis-
sionari partirono annualmente alla volta di quclle
terre pet portarvi il loro modesto contingente di
fede e civilta, ed anche quest'anno il Successore
di D. Bosco ha creduto suo sacro dovere di au-
mentare alquanto il numero dei Missionari, pre-
° parando una nuo-va spedizione anche per meglio
festeggiare il 1 Giubileo della nostre Missioni.
Percio H 30 scorso ottobre, nol caro Santuario
di Maria Ausiliatrice, obbe lnogo un'altra volta
la commovente fum:ione d'uddio ai l\\fissionari
salesiani. Nel corso di 25 anni mia si cara fun-
zione vcnne ripotuta pm· bon 36 volte, dando UD
contingente di circa 1100 Missionari, i quali,
pal'Liti dall'umile Valdocco e visibilmente pro-
tetti dalla Vergine Ausiliatrice, operarono ed
operano tutto;·n. un gran bene a pro delle anime.
Quest'ultima spedizione era composta di 50 Mis-
sionari e varie Suore di Maria Ausiliatrice. TI
numeroso concorso dei Torinesi non ismentl l'at
trattiva speciale che ha semprn in questa
cara funzione.
Dopo la solita lettma di UD capo della vita
di San Francesco di Sales, sall il pulpito il
M. R. Missionario D. Felice Caprioglfo, il quale
con parola facile e popolare disse di D. Bosco
e delle opere sue fermandosi specialmente sulle
:M:issioni e sul beue immenso che i Salesiani
vanno faeendo nella Repubblica A.rgentina in fa-
vore degli emigrati italiani.
11 veneratissimo ed amatissimo nostro Arci"
vescovo, il Card. Richelmy, in1partl la benedizione
col SS. SMra,mento. Quiudi, Tecitate le ritmtli
preci dei pellegxinanti, rivolse ai profetturi un
commovente e paterno addio. Dopo aver detto
che Egli ben di cuore aveva. invocato su di loro,
i Missionari, le benedizioni del Signore colle _pa-
rola della Chiesa, e che era sicuro u-ver fatto
lo stesso i loro Padri Spirituali ed il loro ve-
nerato Fondatore in cielo, passo a dar loro, come
Arcivescovo, un ricordo che loro rammentasse-
sem})ro il luogo donde sono partiti, cioe la citta
di Torino, culla della Salesiana Congregazione e
ricca dclle meraviglie della Provvidenza.
Accennato alla consacrazíone della Chiesa del
Cuor di Maria, avvcnuta poohi giorni prima, disse

2.3 Page 13

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- 336 -
il ricordo essere la divozione al Cuor di Maria
rifugio dci peccatori. Maria in Torino ama di
e:;sera invocata Consolatrice ed .A.nsiliatrice del
popolo cristiano, roa in questo A.nno Santo, per
un mirabile :wvicendamonto di gloriosi ávveni-
mentí, ama in modo speciale di essere invocata
qual Rifugio dei peccatori. E non abbiamo tutti
bisogno di rifugio, esscndo tutti peccatori? I
}füsionari specialmeute, che vanno par trarre le
anime da!!li ahissi del
chíl mai hisogno di un
peccato, non hanno
luogo ove rifugiare
spefüe
quelli che salvano? - Orbene, continuava il pio
Aroivescovo, questo rifugio e il Cuor di Maria.
}fa come tro\\'are la chiave, o meglio, il segreto
per entrare in questo Cuore rifugio dei pccca-
tori? Sentite Je mirabili disposizioni della Prov-
videu,a. Pochi mesi fa in Torino stesso, nella
Chiesa di S. TomillilSo, si consacrava un'artistica
Cappella a Nostra Signora del Cuor di Gesu. La
chiave, il scgreto per penetraré ncl Cuor di Maria
~ il Cuor di Gcsñ di cui Essa, come Madre, e
padrona; e Gesu dal trafitto s110 Cuore ci di~
quanto dobbiamo fo.re per piacero a Lui e pe1
conseguenza alla Madre sua : impa,·ate da mt
che sono umile e nutc di cuore. L'umilt1l. e la
mansuetudine ecco le due virtu che debbono ri-
fulgere nel Missionario e con le quali potra
sempre condw·ro al Cuor di Maria molte anime
trnviate.
Con unzione ed artificio mi.rabile svolse questi
concctti PEm. Porporato suscitando in tutti,
spQCie uei Missionari, profondisi:;ima e visibile
commozione. Finito, imp:u-tl solcllllcillcnte la Pa-
storale benecfüione e poseía ebbe luogo il bacio
d'addio, dei part.enti coi loro Superioti, mentr(l
gli astanti, commossi fino alle Ingrimo, implo-
ravano sui Mis.sionari un felice viaggio e le piil
elette benedizioni.
R:il.1111111 IIIUIIli11,111111'11,11:IIILUIJI 11ll1111111.1k11.ll.11,llllllllllllll.ll~RII.IIJHl11lllllllllll llJIJIHl:ILll.1111.11,IIJlcrllllil!II.II IIILLU 111,.llill.11111111IJI1(1t:ILILIIIII' IIIIJ:ll111lllílllllll:llilllLIJl1.D
11' RAPPRKSKNfAJPI!R IlRt BUGCRSSORK IDl DON BORGO
in America
-v>..,<>u\\IV'6C> a.AA,'V'A
~imetti11110 ad un n.Hro numero la nnrra- circostanza si,eciale lo richiegga, e V. S., avendo
\\..1,:~ zionecronologicn del Yiaggio del sig. D.
.11uera per regalare ai nostri lctLori q11esta
lettora intima dirclla al Sig. D. Rua. Ci
sombra che cssa dia un itlca piu. precisa
terminate le sue vacanze di Y.ili,:alice, S. Be-
nig-no, I nea e .Foglizzo, forse ¡,otra trúvare un
momentiu <li telllpo por leggere questa mia.
dcll'opera. dei nostri Con.fratelli d'.America. Dire dell".A.merica quant.o sarebbe necessario
Solo ci spiace1 che la rnoltipliciia dello no-
tizie ci impocllica di dada tutto di seguito.
Procuretemo cli rimediare nel prossimo nu-
mero, concedcndo mnggior spazio :illo uotizie
P.er _dare un'~tleguata idea non e possibile; non
s1 nesce a v1va. voce, tanto meno per iscritto.
Oh che campo immenso voila la divina Provvi-
denza. affidat.o ai Salesiani d'A.merica ! Le Case
finora. viste sono rigurgitanti di ragazzi e di ra-
dello nostre Case d'.America otl alle loro gt1zze, fioriscono le ASl:lociazioni degU antichi cd
Feste Giubilari. Frattnnto ci e caro nugu- anLiche allieve con regolamenti appositaruente
rare ali' amatissimo D. Albera e a tnlti i fatti. I suoi figli d'.A.marica., sig. D. Rua, ad
oa.ri Confrn.telli d'oltre maro le piu elotto
benedizioni celesti par il compimento del
imitazione del nostro amatissimo Padre D. Dosco
qnantunque non privi di debiti, quantunqu~
spesse volte senza danaro, aUargauo , ingrandi-
,ccchio ed il principio del nuoYo secolo. scono continuamente i loro Collegi, fidati nella
divina Provvidenza e costretti, direi quasi, dalle
RBVERENDISSIMO SIGNOR D. RuA,
irnpellenti necossita di tanti poveri giovamitLi
Buenos Airea, t ottobra J900.
che necessitano dell'nno e dell'nltro pane. A.
:Montevideo, a Las Piedras, ncllu Repnbblica
ccrcato, riusta i suoi desiderii, di Orientale, a S. Carlos, a S. Catalina, a JJ.later
dnre a quando a quando notizie del Misericordiae, a Barracas, a la l 1lata, eco., eco.
viaggio di D. .Albera, scrivendo di- si fabbricano Ohiese, s'ingrandiscono Case, e le
rettamente a D. Barberis per non stanze ancora u.mide vengono occupate da gio-
aumentare le occupazioni che oppri- vani che da tauto tempo picchiano alle porte
mono V. S.; perdonara tuttavia se questa volta salcsiane. Solo qui nella citta di Buenos Aires
derogo a quanto mi son proposto. Mi pare che la sono piu di 6000 (dico seimila) i giovanetti e

2.4 Page 14

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- 337 -
le giovanette 0110 frequentano le nostre Case, che
ricevono istruziono ed educazione dai flgli di
D. Bosco, e ciononostante sono ben lungi , non
dico dal supplire ai bisogni di Buenos Aires,
ma di arrivarc a coprire il campo, che la divina
Provvidenza pare voglia. affidato allo zelo dt1i
Salesiani.
Nel qunrtiere di questa citta, chiamato Pa-
lenno, distante quasi un'ora da S. Carlo, da
tempo sospirano i t:lalesiani o le Figlie di Maria
A.usiliatrice; quellu. parte della citta ~ quasi ab-
bandonata dni cattol ici e si molt.iplicano, per lo
Jontrario, le scuole dei protestanti che giungono
omai a otto o nove. 1 genitori, alcuni loro mal-
grado, si vedono co::;trett1 ad affidare i loro sacri
depositi a questi lupi rapaci, stante la deficienza
totale d' istituti cuttolici e di ch.icse fi11anco. 11
Vicario Capitolare, qunndo D. Alhcrn fu a visi-
tarlo, gli raccomaodb che usasse dcllasua autorita,
nffinche presto cola si aprisse un Ora,torio Festivo.
Diceva lo stesso Vicario, che quelJa parte della citUi
esigeva piu imperiosamente della Paiagonia l'o-
pcra dci .figli di D. Bosoo. Pare che lo st~sso
:\\lons. Cngliero sia di cío persuaso, poicbe. reca-
tosi due mesi sul luogo, lascib delto elle si
faccia il possibile e l'impossibile per ru,darsi a
stabilire cola quanto prima.
Povero D. Vespignani! Non sa proprio come
fare, percM gli manca il personale. Anche le
Suore ne sono prive; ln loro Visitatrice, alle
insistenzo faUe daU'Ispettore, risposc che avrebbe
mandate le tre Suore ammalate, gia poste, l)l't
ordine del medico, in riposo. Mi piacque che si
coneb.iuse che si sarebbe tirato a sorle, se dove-
nno andnre i Salesi:tni o le Figlic di Maria
AusiliatriM, fülenti che la Provvidenza supplira
essa, dove i poveri figli di D. Bosco non possono
ginngere. Fa. p1·oprio pena vedere qnosti cari
coofrateUi cos\\ caricbi di lavoro I Qui a S. Carlo
il Catccbista dogl i artigiani e Professoro di una
classe di stud1•nti1 spiega il Vangelo le dome-
niehe e fa qualche altro discorsetl-0 ; 11a cum
doceclul'pOazsisoenrivadtoelrioComncstiegolireorleosgcicoo1aset,icop,eer
lo troppe
incaricato
della preparnioue delle accademie; tutli poi,
cbierici e preti, assistono in ricreuziono e nelle
camerate. 11 Dirnttoro stesso nou o gran tempo
che ha lusciati.i l'assistenza regolarc, specie nel
dormitorio, assistom.:i di cni. pocl1i anni adtlietro,
non andava esentr. lo stesso D. Vespignani. Ora eh'e
Ispettore si trova diversamente occupato, roa non
me.no. Finita la mcditazione confessa. i giovani
stud1 nti ed artigiani : poi va dalle Suore, e qnando
termina di confos.~are celebra 1a santa l\\Cessa,
ehe d'ordinario e verso le ore 9 e 9 1/f•
A.desso poi e ingoltato nel preparare il Con-
gresso dei Cooperatori salesiani, che gravita quasi
interamente su di lui. Si celebrerh il 12, 13 e
14 di novembre; pare che voglia riuscire degno
di quello di Bologna. Eppure van ripetendo tutti
che in quaoto ad occupazioni e porsonale al pre-
sente, in confronto ad alcuni anni addietro, sono
i11 un paradiso. Prima anche gli stessi ascritti
al porro piede in una nostra Casa erano occu-
pati nell'assistenza o ne)]' insegnamento. Ora
Bernal ha. portato i suoi benefici frutti ; ma
quanto costano ! Debbono pronrlere i ragnzzi dalla
quarta elernentare almeno ed Mr11irli, mantenerli,
vestfrli gratis per averli un giorno S 1. iani.
Dai Cóllegi non ne vengono; tutti attribuiscono
la cosa ai parenti. dati tutti al commercio e che
fanno calcoli sui figli stessi. Quanto ,·iene a co-
stare qui in Am~rica un confratello allii Congre-
gazione ! Tut.ti lodano le saggie disposizioni del
venerato Suprrior Maggiore che, mutati i tempi
e diminuita ln crisi del personalc, ha emanato
prontamente l'ultima ch-colare, che t-0.nte savie
disposiúoni contiene pei nostri ascritti principal-
mente.
Nonostante tanto lavoro, la salute dei Sale-
siani e, direi quasi, ottima , non solo qui, ma
eziandio nelle altre Case, che scarseggiano di
personale assai piu che a S. Carlo e tanto piu
quanto si allontanano dalla 0asa ispettoriale.
Come resta affiitto il sig. D. Albera nel vedare
i confrntellí eosl stracarichi di lavoro, sen:~a pot;er
dar loro nl'anco la Bperauza che V. S. mandara
i necessarii soecorsi ! Come benedioe la risoluzion.e
presa da V. S. di non aprire in quest'A.nno Gin-
bilare nuove
per formarle
Case per consolidare le
sempre meglio, poiche
egiibndesuibsitetanttoi1,
che uno o due confratelli dippiu in una Casa
gia avviat.i, possono fare il doppio del bene che
mandáti soli altrove.
Qui sono veramente**in* flore le scuole esterne
e gli Oral.ol'ii l~cstiv:i; molLe Case non hanno
intomi; alcune banno al pfü solo alcuni semi-
inlerni. Per lo contrario perb hnnno quasi tntte
200, 300 e finnnco 400 esterni che frequentano
le nostre scuole con grande vanfaggio dei giovani.
e delle famiglie, perrhe i giovani giorno per
giorno fa.nno d'apostoli nolle relativa famiglie,
raccontaudo ai proprii cari quanto hanno fatto
ed uuito e sono moltissime le conversioru, i
ranedimonti operati aquesto modo. 11 sig. D. Al-
bera, non solo con roe, roa tutte le vo1te che
parla in puhhlico rípete: oh come sarebbe ri-
masto contento il nostro buon Supcriore D. Rua
al vedere tanli giovaru all'Oratorio Festivo e alle
scuole estel'lle ! Che trionfo per 1:.i. Congregazione 1
Che consolazione per lei. sig. D. HUll, il giomo
che, coi proprii occb.i, potra venire a constatare
il gran bene che fanno i suoi figli e lo Suore
di Maria Ausiliatrice nelle duecento Case d'A-
merica !

2.5 Page 15

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- 338 -
Per lo st.esso D. Albera si fanno cose incre-
dibili: sono i principali di ciascun luogo, dove
egli nrriva, che vengono ad focontrar1o, che si
11timano fortunati di far la sun personale cono-
scenza: sono giornalisti, sono membri della Su-
prema Corte di ginstizia, Sl)UO Vescovi che gli
funno visita, i c1uali vogliono che in pubblica
chlesa lienedica il
D. Albera, di<:ono
popo lo
essi ,
eeil
loro stessi, percM
rnppresentante di
D. Rua e D. Rua ha ereuitato tutto quanto lo
spirito di D. Bosco. E la. prima autoritll. eccle-
siastiea di Buenos Aires cbi-, tratienuto lontano
da una missfono, scrive al sig. D. Albera quoste
t.estuali parole: JJ[o11s. Mariano Antonio Espi-
nosa rfrerisce il C.mo P. D. Albera e si mctte
D. P. Alberi..
ai suoi comandi, spe1·ando potcrlo (are perso-
nalmente subito el.e rifornera,' sono fotografi
che coll'istantanea portano via la sua effigie e
non mancano pcrsino coloro che vengono a lni
per implorare protezioni>, soccorsi, forse indotti
dal vedere cl1e i fogli della citta tanto purlnno
di luí. E tutto quc11to, va ripetc11domi D. Al-
bero , perche sono Salesiano, perche rappresen-
tauto di D. Ru:1, non per alcun mio merito.
A me sia Jecito aggiungere che anche que! tratto
gentile del sig. D. Albora, 1uel sorriso che gli
sfavilln su.lle lahbra cd in tntto il volt-0 o so-
prattutto raspelto e la suntita délla vita gli
acquist.ano gli animi in un modo vera.mente
singolare. Non una volt.a 110 udit.o clire da per-
sono eccfosinstiche e ragguardevoli secolari e 6-
nanco da religiosi : - che uomo cli Dio l Come
s'attira l'afi'ezione con lo nmili suo espreS;:;ioni !-
E r¡uesto dopo avcr visto D. Albera per pochl
minuti.
Ed e veramento ammiral>ile la stirna che si
ba qui in A.marica per D. Bosco, pel soo Suc-
cessore, le cni fotografie son sempre i1 migliore-
e piit caro ornamento di ciaseuna Casa salesiana;
i cni uomi si ripotouo sempre uniti e si scam-
biano suonando l'uno l'altro. L'eoviva D. Bosco
~ sempre congiunto a queJlo cli D. Rua, e qui
viva D. Bosco vale viva D. ltt<a e viva D. Rua
equivale a vivr, D. Bosco, cl1e ha saputo pre-
parar,i un sl degno Successore, da far credere
che D. Bosco viva ancora su qnesta terra. Oh
quanto Yolte nelle ooche Case visitate ho visto
j dormitorii, le scuole, le macchine da stampare
fregiate del norne di D. Bosco e di D. Rua !
A .Montevideo financo le farmacie e le bott.eghe
vicino alla, Casa salesiana portano il nome del
nostro indimenticabile Padre D. Bosco. Buona
parte di questi nostri confratelli non hanno avuto
la fortuna di vodere il nostro buon Padre D. Bosco,
ma ne banno esperimentato e ne esperimentano
i bcnefici infiussi. Ora vengo a narrare cfü che
fu il movente principale di questa mia, vo' clire
la festa di S. l\\Iicbele in Bernal.
**
Era llD pezzo che gli ascritti di Berna} sospi-
ravano il sig. D. Albera. Appona saputo del suo
via!!gio i 18 novizi e 65 aspiranti di Bemal
hanno cominciato una fenorosa novena, i cui
consolanti frutLi non potevano desiderarsi mi-
gliori, se si ha da giudicarli dall'ottima traver-
sata e dalle altenzioni speciulissime ed universali,
cui fu fatto segno il rapprescnlante di D. Rua.
SpunU> il 28 seLtembre; alle 3 pom., accom_pa-
gnuLo fino alla stazione da Mons. Espinosa, D. Al-
bera lMciava la Plata. Un'orn dopo, sceso uppena
dal treno, fu nttorniat.o da una turba di chierici
e ili giovanetti. cni dal volto traspariva la gioia
immensa che inondava i loro cuori. 11 piccolo
cloro colla sue hundiere e con quanto aveva di
meglio l'attendera alla porta. Inilossa.te D. Albera
le paramenta sacre, si canta i1 Te De1m& ed il
Tantuni ergo in canto gregoriano ed in canto
greg-oriano dovovn essere puro la Messa del do-
ma ni, perche non bisogna dimenticare che si
voleva testeggiaro l'onomastico del Rettvr Mag-
giore, al quale sta tanto a cuore il canto pre-
dil,•tto della Chlesn.
Non avendo potut.o arere il sig. D. Rua. in
pei'soiia a presiedere quella, ver:unentc spleudida
fei.ta, vollero che vi a.ssistesBo almeno il suo rap-
presontante. e D. Albera,m.emore che ilsjg_ D. Rua
per occupazioni tJu impegni aruti. pet· lontano
ch" si tro,assc da Torino, non una volt;a ancora
ha vo1uto l:isciarc privi di sua presonza gli ascritti
di Ji'oglizzo nel di 8 ili magg-io; D. Aluera, dico.
nono:smnte che molli lo desiderassero in qnel
giorno, ha preferito Berna}, il piccolo Foglizzo
d'America. Pochi minuti dopo la benedizion~ col
SS. Sacramento, D. .Albera o invitato all'acca-

2.6 Page 16

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- 339 -
-1lemia. E il Diretlore che parla, che racconla la tratta ordinariamente dalla St.oria Saora, e for-
-caritll ru;atagli da D. Albera 33 anni fa, quando mato di tutti quei íoglietti un volnme, lo pre-
lo ricevotte all'Oratorio, la stima. che fin d'allora sentarono a ]). Albera.
]u ui lui si ll,\\'OYll.. il chierico Sanlolini che in All'indomani D. A.Ibera celebra la Messa della
lllOdo commovento descrive la pnrtenza dei Mis- comunita ed assiste poseía. alla Messa solenne
.sionari dal Santuario di Maria Ausiliatrice. Ili- ed ai Vespri solenni in canto fermo. Quei buooi
-0orda il distacco dn D. Rua, da D. Albera, dagli cbierici ed aspiranti pro,arono anche coi fatti che
.altri Superiori, l'addio ai piedi di Maria Ausilia- non trascurano la musica , esoguendo con arte
trice prima di partire per l',A.marica ed il suo la prima parte della Passione di Oristo del
giuhilo nel rivedcre a Blll.'Ml D. Albera. Non io Pcrosi. Piacque molto al signor D. Albera la
solo, continua Santolini, ma noi tutti esultia.mo commedia di D. Bosco La Casa della Forlnna,
per la sua. venuta, il nosh'o cuore per lei pal- portatn assai beoe in scena nel dolce idioma ca.-
pita, poiclie Ella viene a noi ne1 nome del $ignore, stiglinno. La festa era ben cornpendiata in quelle
viene d:.11 tempio di Maria .A.usiliatrico, viene due iscrizioni a trasparente poste nel centro del
dall'uugusto avello di D. Bosco. Tutti i nostl'i palcoscenico: - Viva D. Bosco reclivivo in
sguardi in leí s011 fissi, tui.ti situno desidcrosi di D. Rua - Viva D . .Albc,·a rapprescnf.ánf.e
ascoltare i suoi uctti, giacche ella. come il di vio di D. Rua.
Salva.toro, possil!do parole di I ita eterna. Un altro Pose fine alla festa una riuscitissima illumi-
ricordu. alcune pinole dctte du D. Albera n J!'o- nazione degna di stare accanLo a quelle che si
glizzo: - Figliuoli miei, :preparatevi: la vita rcli- fünno 1'8 maggio a Fog1izzo. Durante l'illumina-
giO$R b uun ,iLl\\ bella e santa; peri:> non crediato zione si ripeLero110 i canti popolari di Yfra Pa1>a
clt'ella sia sempru C-0$1>arsa di rose; emethmdo D. Bosco, S. Martina ca11pa11aro, La batulicra
i santi vot.i vi unirete ad uno Sposo crocifi~so, di D. Bosco e tanLi e tanti alt.ri che ricordano
il qua1e vi füra sontire le puntura dolci, e vero, i tempi antichi dell'Ol'atorio, le tradizioni che
ma tlolorose dello sue spine. - .A.Hri ram:mentano qui conservano scrupJlosamente. Firute queste
altre cose e tutlo questo intrecciato sempre col accoglienze, ch.e pur son quasi una nccessitA,
nome di D.
Riportare
Rua.
in prosa
i
voli
dei
poeti non
e r,os-
stanw la circostanza, i giorni
del sig. D. Albera s0110 ve-
sibile; nelle loro ardite visioni fll.cevano spcsso ramenLtl pieni. ~'utti e con-
capolino i nomi di D. Bo:;co, di D. Hua e di fratelli e oovizi ed aspiranti
D. .A.Ibera; si descri\\'e l'esultanza dei santi, specie e quaoti hanno stanza in
di S. Rosa di Lima, protettrice di tutta. l'Ame- quella Casa gli vogliono
dca del Suu, all'arrivo dci Salcsiani in America, affidare i secreti dell'anima ,
all'ingresso di D. Bosco nel Cielo. Per qualcbe loro; alcuni hanno la for-
minuto si ha qunsi la dolco Hhisione di credere tuna di parlnrgli anche
D. Bosco, per l'oracolo della Chiesa, gih posto fnori di confessiolle. Lo stesso
sugli altari. Tntti in quel primo ineootro avreb- fece dalle Suore cho a Ber-
o e bero voluto rivolgere la parola a D,. Albera, ma nal hanno pme il loro pro- D. Calogl'ro Ouam&no
non possihile ; l'amore peri) industrioso : su baudato.
Seg. di l). Albm,.
un foglio tutti scrissero un ponsioro che il cuor
(Oontin11a).
dettava; un'allusioue a D. Rua e a D. Albera,
. --.-.--.~ - ................ --- -;:-........,...., .......,,.,.,,,.,,.,,.., ........... ~ , . . , . . , " " " ' " ' ~ ~ ~
Allo donnc cattoliche, spccie alle Antiche Alliove dell'lstitulo «leila
l\\ladoona dclle G1•azit• in Ni.r.;.r,a l\\lonfe.1•1.•alo rin.uoviam.o la preghiera di volersi.
illteressa.re efficacemente a favore della. Ohiesa del Sacro Ouore, che si SW\\ erigendo accanto
a dett-0 Istituto, per le Orn.tol'iauu di Nizza. Quest.a Ohiesa. bn da servire come monumento
clelle t\\onne ca.Lloliche al Ouor di Gesu¡. percib nessun.a deve mancare ull'appello. Nelle
prossime l<~este Nntalizic toruerebl,e assai graditai a Gesu Bambino una, bella strenna
per questo nol,i1issimo fine.
Jnviare oggotti ed oft'eroo a S1101• El.isa Roncal.lo - /stituto della Madonna del/e
Grazíe - Nizza Moofer1.•alo; OJlpw:~ nelle citta. e noi pn,esi dove le Suore di Mana
Ausiliatrice hauuo un qna.lche istituto, alla Dirottrice, la qu.aJ.e a tempo opportnno le fara
gilUlgere alfa, propria destinazione.

2.7 Page 17

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340 -
-
.f.
~'
V...
1 ' , ;.
.
· •. ! .
J,..
PATAGONIA MERIDIONALE
Doe mesi di missione per la eampagna.
(Relazione di D. Maggiorino Borgatello.•)
D l\\lo Coy-.Jolct - 1•0,nel tra.dltoa•I - Drtuwi-
idout> d~I te&· t·euo - 11 ll~vorío del ven.ti pa-
&ü~ontcl - In uu•,uu.> 1utll lndll Tehucleheot
- 1-;,r.-,.,o dell'11hb1·lnehe>e~n - ~e~slu.ntl
ln111uunl - 11 ('uc·l<·o :\\l11lu.U.o - 1•otcnzn del
Itere - L•lndlo Chtuu:hn - l'ónlcldlo - Co-
•turnl d~•I TehucJche,. nel seppellll•c I n101•tl.
I IL 31 ge1111aio, anniversario della
morte dül nostro indi mcmUcaoile
P:uke D. llosco, celebra.ta la aanta
~Icss~t coll':t$siijtenza di pareccbie
pe1'8ou~ a di:;tribuito il pane degli nngeli a
qgucualtotrodeldimeossOe,oyc-iJudlierti.giQamueostvoert$l0umlae
sor-
na.-
sea snlla Ourcli~liera. da 1>iccoli rigagnoU
cl1e, l'inu.iti in clue flumicelli, si vorsano
nel Ooy-Julet, a mezzo (lel s110 corso: l'nno
detto braccio Su<l e l'aJtro brnccio Ovost.
11 principale riga,gnolo del brarcio Ovest
si chiam:.i. I'elqncque e soonde dal monte
Ocn·o de los Vi8caclio1J, Il fiume Ooy-Ju.lct ~
ben curioso: di tmtto iu tratto si uasconde
sotto terra, com¡11treJl(lo aun distanza <li ceuto,
d11ce11t-0 e piit motri, tlltrando uella gbiai:~
nascoi;t:t sotto leggiem cappa di torra arenosa.
(~11a e la vi sono pozzi profondl e mollo
grnn,U, ¡1ieni d'ac·qnn fino a fior di terJ'a;
paro non hanno l'11pparenza. di pozzi , ma
paiono piuttosto piccolo buche cou pochis-
si,na acquu, Uincauto viaggiatore cho ifütv-
verlitnm,•nte vi tn<llle~se il piede dentro vi
si sommerge intiero.mcmte, ancorohc fostie a
cAivn.Uo. O pt>ggio si oolie que.Sti pozú nvonti
picMla nperturn nlla Rnperfloie souo poi in
rNllhl moHo gnltlCli aof.to terra, per oLti av-
vitme che chi vi cacle dentro, posto pure che
snppin, nnotare, per lo piu non ritrova l'u-
scita a TI rir.nauo iuesorabilmeute anneg,tto.
Si ·clirol>bero tanti tranelli futti ad arte.
(> Vcdi Bollettitto di ,\\ovombre.
Questi 1>ozzi fanno tutti gli anni le loro vit-
time. Quest'auno hanuo gh\\ iugoiato due spa.-
gnuoli, l'a,nno scorso u11 it::.tliano col suo ca-
vallo etl un francesa; Jlnnno precedente nn
austriaco o cosl vía dice11üo. Attorno al letto
del fhune si ostende pei- circa due óhilometri
un.a valle che forma wu\\. bella. prateria ricca
ru eroa folta e verde, e coutrasta. mirabil-
mente cogli altipiani vicini spogli <li ogni
vegotnzione e sempre orsi dal sole.
Qutlsi tuttalaPatagoniao terreno marittimo,
cioo arenMo e pieno di gL iaiai molu, duro o
secco,e prounce poca erba e questa non ugur1le
come nel le praterie italiaue, ma a cospugl i,
e tra. un cespnglio e l'altro si frappoue gmn
quantitl\\ di ghiaia multicolore, bianca., rosea,
verde e tanto lucida che pare sia stata hwah•
e pulita pt·iina di colloen.rla. aposto. Oib pl'O-
viene <liti continui venti che tlominano su q uo-
sta l'lOnu, i quali porta.no vin la terra. ed areu.u,
e mooile o lasoiano le pietre cosl pulitc. L'erb:,
poi giallognola, seccH, e pungente come una
spina, tli guisa che, sedeudovisi soprn, penetl'n.
le vestimenta e va a conllccarsi nella carne,
rompetulosi tosto in m.iuutissimi pezzi. ;Solo
n pre1:1s0 i fü1mi e i laglti si trova erba teuern, o
vorcle. fiume Coy-JnJet, come tutti gli altri
di questo region:4 nella sc()rsai pl'im.aver~ atrn,..
ripo talmente che trasse soco uei suoi vortioi,
prima ohe i propriefarii potessero metterle
in &ilvo, le miglin.i.a. <li pccore che stavauo
pascolaudo presso la s111\\ sponda.
A qnindici leghe dal OBrro d8 l-0s Vi$cachcg
verso U ~ord-Est pare che il Governo argen-
tino ahbio, ooncesso a,i povori indii Tehuo.1-
ohes nn campo ventimil.-.. leghe qnatlrnto
perche vi possano vivero coi loro armenti. I
poverini, che avrebbero piono (liritto su tutto
il territorio, essendo i primi possessori di
qnelle to1·re, si ve<lono co~tretti a ritiran;i
da um~ p;n·t.e e dall'altru a misura che q uesti
grand.i cmnpi ,auno 1>opolaudosi di Ew·opei.
Dico pare ohe abbia concosso, perch~ maJ.-
gr.ido detta coucessione sia, stata proclamnt.a
cou logge apposita o stainpat,,, a lettere Oll-
bitali sull11 carta topografica~ cio non di mouo
osset·vai 1·he alcuni individui racchiudono
con a,pposite cinte buou trn.tto di qnellu 0011-
ces:,ione per conto proprio e si preparauo a.
fabbl'icarvi case, la quul cosrL significa ch1, il
Govaruo ha gia determinnto nl.trimenti a, qno-
sto rignanlo1 percho nou o a oredere che detti

2.8 Page 18

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-3ll-
¡,nrlroni foecinno cio arhitrariame11t•~· Poveri
Twuelcliesl Ohi fara vahm.i i loro diritti L
fer1mü :tlcuni giorui in mer.zo ai 'l'elmel-
cbes, istruuu<loli nella füde e batwzza111lo i
loro barnhini, poiche qnn~i tntti gli atlnlti
sono gii'i cristiani. Quaullo uou sono uhhria~
ohi, fa, piacere tratfare 0011 qnesti .lml ii: sono
affabili, allegri e g:razio'li, rna, quautlo hauuo
bevuto di tl'oppo dive11go11<> <nTibili, ll<'t<·1111ti
e bellicosi. Le doune tehuelche appeuu ve-
dono i loro mal'iti ubbl'iad1i na~,•c,11tlouo ac-
cnratamente tutte le armi per ti.mol'e che ne
ne servano in male ; e qnt•:,ta buou;, mifmra
eloro suggerita dall'e.speriomm. Unai pel<lHin\\a
genia di civilizzati, che vivo tra di loro, tutti
uegozianti senza co~cionzn e sen.za cuore,
procurano loro liquori velenosi per clernbnrli
diqnauto banuo.Dicoderubarli, perche l'lnrlio
quando inco111incia ~i hcro pfü non hndtt n,I
e valore della sun, merco; por una hottiglia tli
liquore c11prico di dure nna copert.i di gnn-
naco od altl·i oggetli molto prezioi:;i. Alle
volte l'Indio rimaue uhliriuco otto o quiudici
giorni. sL•nzn l:\\vorru·e, uc aapete rbe ~¡ fat·1•itl;
in quést.o 1stnto non rnangia neppuro, tlolo si
l'icorda di h~re e be1·e.... veJPno ! Pn!se11 le-
mente tntti i Telrnelcbes Aono, per camm 1lol-
l'ah•oolisn10, pover1ssimi, a<l eccoziono tlí ttuo
e Mio molto ricco, il quale pero uon m1~aggb
nu,i liquor~ ,li ~orta: qnt•sti il Cacic·n llu-
latt-0. Per la l!t&1sa 1·agio11e uon si puo loro
fu del 1.>1•11e, pel'cbe s<>uo ormai t.roppo vi-
:áati e pin nou a.scoltano i nostri com;igli.
Uno di e!'lsi mi ñiceva: So <'ho il llq11or1• ini
male, che nü uccide, che <¡uamlo tinno ub-
hriaco altri mi rubano q unnto posseggo. ma
pare mi piace e non so t\\lJt~nermene... Povc-
retti I Sono ben infelici1
Non souo molti giorni, 1111 indio Tehnolchc
di nome Ohancha impazzi pel troppo here.
11 poveriuo nell'eccesso del deli.J:io concv-a
qua e 1:\\ pel campo como nna furia gridnndo
a squa.rciagola. Si immaginava di -Védere
Hnoliche (il iliavolo) che lo perseguitm~se;
p1wlava come 1m insensa,t-0 senza sa.poro elle
se si cücesse, ecl infine, avuto 11elle mnni Ltll col-
tellaccio, si taglió da la gola, per noscou-
dc1·si e liberarsi da Hualfrlt8. I suoi pareuti
gli diedero 11epoltura nel luogo stesso dove
si uooise. Possedeva. tre oovalli ed alcune giu-
mcute. Sulln su:~ tomba, vi uccisero, serondo
il costume, il miglior cavnllo che uossedeva,
co¡>rcndolo con una copert;11 rli lana incido-
data nlla t-Orl'll. A pochi pu~si di nccciRc·ro
i1 secoudo e pii\\ in s11 il te1•zo, coprendoli
egualmente con una coporta di lán:). .Alla
clist~111za di trecento rnetri circa nccisero puro
le sue giUlUOntn.
'&1 credeuza tlei Tob11elchos, che quan<lo uno
mnore deve i11trnprendore uu luugo viac;gio
,•erso una torra ignota, e che percio a.bbisogni
cli bnoui c:w:illi per arri\\•nrv:i. Qn.indi 1mlla
lomba ucciclono sempre il miglior cavüllo np-
pa,1·tenuto nl dM1mto; poRcia 110 uccill.ono nltri
o poca dü,tauzu tlalla.meclesima, perchequulura
nelht marcia Vt>,nil!se a stanca,rsi un cavallo ne
abhin.tosto nn llltro per contiuuare. Se il mol'1·o
non ha cavalli, i suoi parnnti od amici gli
impro.1tano i loro. Tntti gli oggetti 1li qnalchu
Yalofü possedati dnl <lefunto ,engono sepolti
con lni¡ qnelli di minor imp<>rtanza vengono
ahbrnciati insieme a' suoi vestit,i, alfo suu
armi, alln, sua Len!ln., ecc. Oos) i parentl u
gli mnici del ün1'1111to non po~sono goden•
nullu tli quanto ut•~ti J)():.Sl•deva. Se 1><>s¡;;ic1l11
molti cavalli e giumeute. i pnnmti gli ncc1-
do110 sulln, sua, tomba un altru ca.vallo nul-
11tMttVO giomo dolla 1ma morlt1, nn altro uel
trigusimo, un alt1·0 sei moRi dopo o tinn.Jmoutti
uu altt·o nell'auuiversa1·io. T11Ui poi :tbbau-
douano i1 luogo do,·e 1mo muore, sía, chl·
maoin naturalmente o violenti•mente. perl'hi·
Jo c·onAiclerauo i11t'etto dal malig-110 spirito
(II11111í1•h r), 1le piu tormtno arl ahitnl'lo. On·-
flono a11ohe clie i1 sopolto souta perm q uaudo
Ri calpcst!l la tel'rn che lo <•O¡>l'e, e pu1·l'ii1
lrnuno mille p.roc,rnzioui per no11 ca.l11estarn
uiai tomha alcu11a. Ohiesto nnn Yolta, da ntta
fnrlia alquanto civilizzafa di henedire la
tomha lli suo mnl'ioo, rueutre l:t benetlit•~,·n
posi inconsiclemw.monte un piedti aulla terru
;;mossíL della apon1la della tombfl e tosto mi
1sc11tii ¡rriflare con forz,t e con 1'1'11'1'e!':Sione 111
grn1111t~ dolore: Aliy, I'udre! ,w pixa.s alli ! -
Per t·a1·ita, Padre, non mett.a U Jlietle qui!
(Continua,).
L.\\ TITA DI D. GIOV_\\NNI B0SOO
in Jingua latina.
Annnnziamo con v1,ro piatt· re, die. la no:;rrn
Se11olll 'l'ipograjica di S. .Bc11iy 110 0,111111•ese lut in-
tm¡,re,o ln. pnbhlir•1zione dell 'impo1 t:1ute llltoYt\\
opern h11mu. t1el ch. Prof. Gio1·. Balli.,ta F1·,mcC,\\ÍO.
intltoluln
BRIWIS NARRATIO
De Toanne Rosco Sacerdote 'Caurlncnsl.
E nnn hrevevitn 111•! nostro buon PnrlreD. Bo6coin
]ingu·\\ lntiun scrittu in aureo atila dal Prof. Fran-
ceRin. Non occorre llire i pi:ogi lotler11ri di questo
hworo percho il 1101110 ;,olo tlel 1"r11aoesia li ui-
chinra nmpi:nnt>nte; uon ~ogli.ilmo ¡,ero tacare
éht! 111w!-ltn vita, nwntrc potra sen-·iro come uti-
lissimo t6!lto di lettum Jll'Í cor«l giunnsiali, .riem-
pie nnn, lacu.oa profúnllnmeuto ll!'ntita finora e
vri,rrJ\\ a. fa,r conoscere l'operu 1u·o ligio~a del Padre
nostn1, anche prosso qnellu nazioni nol111 cni lingua
nncor nulla si acri~/.111 intorno a D. Iloi;co e1<sonJ.o
Ja liugna lntina unh•ors..'1.le pre:1~0 tntti i popoli
coiue universale e fa Cbiesa che l'hn adottaca
nella sna liturgia..

2.9 Page 19

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: ~ ~~-K..;<.~<~~-«~<~-K~:<~-K«-<-
~
*** GR.AZIE ***,,.*
r->---:-:-----:=-=-------------------......tt,◄
di ll.a.ria .l.usiliatrice
<:--:~~:<--:<~<«~~<~...;~~--K.«-..'<-i<;<----4€<-:<--;<:;.~-á<-
G
Una famiglia consolata.
Il 1° cli ug-otito u1m fol>bre d'infe?.ione a.
40 gra1li nRsale mia mo¡?lie. fa1 quo.lih\\ e la
.,·eemunza clel male. s111•1·ialu1cnte pei· Je eon-
tlizioni cli !iOmmn duuolczza e di puerporio
in c1ti si trovarn ht mia. bnon11. Emilia, clava
a pemmrn soriamento fin tfal Auo principio, e
c:ousiglinvau mt~ttero ogni s11en1.nza.. piu chonei
mezzi tornmi, nell'nint:o del Ciclo. A :\\farit\\ An-
ITTJ.iatrice, n Cuí a'\\'eva rioonm non invano nltra
Jíata, se ·ne nudo il mfo 11rimo pensiero. Te-
logra.fni }hl sig. D. Rna ili far celebr:n·e una
\\1essa o incominciar 11¡,eciali prnghiere all'al-
tare di ::Haría. .Alfo orazioni dcgli orfunelli
,ti D. Ho:-.co nnii le míe e del miei flgliuo-
letti, dando tosto priucipio alfa novena di
Maria, Aiut.o dei CriAtiitni. lnt,si.nto passavano
i giorni ~ u. condizioni t.lelln. povera informa
si fa<:twnno ognorn pin gravi. Fu.rouo chln,-
mati modici cli altre oitti: nient.e fu omme.~
di qnant:o avesse potato Ínigliorare anche di
nn poollino lo ato.to füilla misera pa2ionte,
ma la m:1lattia presentava fenomeni cosl
strani do. lascia.r meravigliati i mediri pii\\
prov~~ e J?r:itioi n~ll~ c~e degli in.fe.rmi,
da div1derll in opin10111 diYerse oirca la q na-
litl\\ dol mu,le. Vi furnno momenti nei qURli
Fioferma Mmbrava in .fi.n tU vita, o i medloi
stessi pronuneiavano non lontnna la cata-
Ntrofe. La 1\\Iadou..na voleva che la scienza.
medica diobfarasse la. sua insnfflcienza alfa
gaarigione <li mfa moglie, n_ffinche fosse nota
ed accertata. vieppiu la, graú1i, ol1e Ella stnvo.
Jler conootlermi. Anche in quogli istauti (ti
1-1omma trepidazione, qanntlo giA la fantasía
mi rapprn1iOt1!",ava :\\ neri colori lo stato mi-
11ernnclo tli umi prosf:lirna, veclovnnza, ed io
guarda,vu u' mici figli, qnaai a<l altrettanti
11rfanelli, che forse tra breve non avrebbero
pfü potnoo pronunciare il dolce nome di
lllftmlllll, uou mi veuue meno fa liduéia. nolla
valitla protezione di 1\\farin AusiliatL"ice · tt>-
l<?g-rnfüi. di ntun-o a Torino per ln col~bra-
z1om1 di nna ~cwonda lfessa · 1uotnisi aJla
1~atlon~u1, _che mi sarei rfrord..~,to dogli a.rti
gmnelh di D. Bosco, ae l~lla mi ltvesse rido-
1ui.to la moglie, e ricomi11éiai fo novena di
Mnrin assiemo ai miei cari. E ~\\faria .Ansilfa-
trice. !<empre pronta a rot'l"cre in aiuto a ohi
1m11c in Lei og-ui spernnza, oi consolo. 1\\lia
moglie trovossi in breve senza, fübbl'e e pro-
~e~fievn. nna pronta gun.rigioue. M.a la nostl·a
(P,Ola. ~ov:eva d11.1·iue solo pochi istanti, per<füc
mcorumcutrono a manifostnrsi nell'I\\Jlllllalatn
f~r~i dolo~i. noyrnlgici _da für sorge1-e nei mc-
ilio1. stos~1 11 trn.1.or~ di nna compli11azione di
mnih. No1 non Jasc1amtno tli 1n·egn1·e, o ~aria
che, come si sool dire, non fu. mai lo gru.zie
per met.-1, compl la g:razia incomi 111'iata t"il
in. brun, io ehbi la belfa, sorte di riave;e la
mm consorte iu mezzo ai diletLi !illoi ftgli.
Al PTtiseute 11011 si pno clire perfott.mneuLti
gmmta, ma. vn_ ogni giorno miglioran<lo.
n1en_tr_e van.no_ !lilagua:ndo~i a pol·o a poco
c0rt1 1"!1comocli merent1 alfa gra,vozza della
mnlattrn, supor¡\\ta.
Noi tutti serboremo eterna grot.itndine a
Maria .A.nsiliatrioo che ha riuonato aJJa, vec-
chü• snocera wui. figlia nmnta quanto mai 11
me una. consorto <:aris!l1.llla. e a. sei figli ~a
madre te.nerie1:1im!li, che vive solo por ei;si 1.111
e_ doi loro c:uori l'unfoo intol'prete. ::,pocUscu
lpir.a1~r!n>oscoq, ncaolne
offert.a. ¡,ar gli
preg~e.m uhe la
orfanelli di
grazia vengn
1Il$0:1 ta n~ _Bul_lctti11.o a, maggior gloria. di
Marm Aus1hntr1ce ed n, conforto dei suoi
devoti.
Asolo, 7 ottobte 1900.
.AcmLLE Sll:B..E,.'iA.
Bngnnra •H Romni;nn. - La mía oarissim11
nipoto Clodovea )tnrabini, u11ta Beltmni, di Sola.-
rolo nel p. p. lnglio, colpitn da tifo adifomillalll
ella .nlt:re peric_oloRe complicnzioni.·ru giudicata i.J~
grnv1~11no pericolo non t\\Olo dnl medico c11r·l11te
che indefessament.e assktette l'inlerrun, nppU/anit,;
tntto cié'> che !'arte snggeriva, mn. auohe ila di•
stinti professori cbiamat.i a consulto. T,'inferma
stotto per molti giomi fra la vita e la morte ed
in furio~o !1elirio. il!nrito, genitori, paronti. em-
vamo nel p1u ptofondo dolore, quatJdo mi aov,cJJni
di Muria A.11.cilium Ollr-i,tiltnorum. lo. uni~ nll!\\

2.10 Page 20

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- 348 -
mia faruigli::i e iul n,lt1;e por.so1111, iucouünciai ht
sua noveua m:omettendo alla Vergine, so ci aves~e
esauilito1 d'inse1·irn nel Bollelli110 Salesiano, la
gmzin. Appena comiuoiata la novena, si noto
nell'amrna.hl.ta un miglif,mmento che continuo
fino a pel'fetta guarigicme. Oni, che la mia m¡Jote
persevnra nello stitto di perfetto. salute, soddisfo
alla promeasn fatta, ed invio la, tenue oJfüda di
L. 5 per una Messa di ringraziamonto nJ. suo al-
fare.
4 ottobre 1000.
LmcY1A B1ir,-rRAN1-Pmrwm
Mne~t..t·a.
(.)asale 1Uon1'er1·ato. - In sol finire del secolo
sento i1 dovero c1i remlero grazie e gloria alfa
noslm cMa. ruaclre )fari.1 AusilintJ·ico per tanti
favol'i d:1, Lei x·icevuti. Vorrei 110tcr scrive;re le
t.aute gntzil1 elle :\\1iu·in 111• fütto a me ed alla mia
finniglia, ma fü;~llnllo una povent contadina e percio
non capaco di tanto, no mccontel'o solo una. Nello
scorso genmtio neUa rniit povera c1isa entro la be-
nec1etta iníl11011M, e ci col pi Lntti iu.,iemc. Piu non
potevamo sc•rvirci da noi ecl i me11zi mnucavauo
per pr®dere 1111:t persoua di servizio ¡ ni:, la rifa-
tlonna non ci aLbn,nclona mai o,l appena io ehhi
fü.tt.n, UD& piccola :proghiem a Lei, domaU<l/1.llclo la
¡,,rrázia cli ¡,oterci niutaro dn noi, mi ven.ne suhito
il c01•:1ggio e l:i, fm:za üi 1>ervil'e la rnia povc171\\
famiglfa, cl1e ne aveva tanto bisogno. Sia sempre
henedetta e ring-rnziata la gran Madre Maria, aiuto
clei Cd~tinni ! Evviva setnpre il cuore tli Gos11•1lhe
ci ha donato una Mad1·e cosl buona per noi p o
veri peceatori ! Jlfaria -aiuto dei cristiani, pregate
per noi. Io non so dir altro, ma .se vivo ancora
lo debb() a Maria Au.siliatcice. Tanto grazíe e
tante lodi a- qnesta nostra ·tmona Madre.
Sono una povera o¡;faneZZa
nel Otrco-nclr,rio ,u Oasale.
-
Groppo
Quanto
ed
i
p
StreJa di C
otente Maria
omJ)inno (PARllL\\),
SS. .A.usilintrice ! Il
mio figlio Gino, gi!\\ dn. grnn tempo era affetto <la
ntalo 111 ginóCcllio dest1·0. Lo sottoposi di buon'orl\\
alle visite e cure dei mediei1 .rna per quanto fa-
ce:.saro non riuscivano ad ottenere itlcun ruiglio-
ramento. Poi-duta- quiudi da questa parte ogni
aperan.za di guarigione, mi rivolsi con fidncin. alta
potente Ausiliatrice dei CJ'istiani, che tante grnzie
ottiene a clú divotamente prega, e ma.u<l.lli 1:11t-
bito L. 5 per la eelcbrazioue di nrH~ l\\1essa al suo
Santnario in Torillo. Le p1·omisi che, ottenut1i la
grazia, l'avrei rosa pubbliea- eul Bollettino •'ale-
sia110, n:rnnda.n<lo nel medesimo tempo un'offerca
ili L. 20. Cou mio f:!Olllfilo contento e ginbilo, ap-
pena fotto il voto, mio úglio comineio anbito a
migHorn,1·e. M.nto cl1e in breve tempo fu per:fettit•
mente guarito. Ed om, in adempimento della pro
rqes-an., segnalo la gxazia ni uivoti di Maria SS.
Ausiliatrice, e mando l'offerta c1i L. 20.
NEG-Rl M.\\ RlA
in E..'\\lANUELLl A.CllII,LE Cooperatorc
I nostri laboratorü di S. B611igno Canayese
premiati all'Esposizione d'Ima.
Onore al merito! Lr, NwJtia Ga-zzetta, di OftivaBso,
dOJJO aver n1rnunúnto le clitto della citta. premillte
all'Esposizione Cn,navesa.·ua,
« Ci consta pure che fra
si cprirveme iqam.titnetoansengonvee:-
ra,to l'Istituto S11lcsin110 del vicino San Benigno
Cana'\\""ese e ci piace riprod nr1·0 il telllg1·n.mrua ohe
venne invia-to al Dirottore dell' Istituto dall'on.
Presidente élelPEsposizione:
Dírettore Istituto Salesiano San Benigno
Cana.vese.- Lieti annunzia1no merita.totrionfo
ricompense decretate dalla. giurla.: Diploma.
meda.glia d'oro per tutte Sezioni 1nostre vo-
stre (Sezioni sei) : diploma. d'onore sezione
mobili: diploma cl'ono1·e di primo grado con
medaglia. d' argento, ministero inda.stria e
commercio a. codaste scuole p1•ofessionali. F e•
licita.ndoviinvitiamo codesta. Banda. gia. tanto
a.ppla.udita presenziare dome11ica (7 ottobre)
ore 9,30 disti·ibuzione ricoinpense conco1-rendo
maggior lustro codesto benemerito Istituto.
,. 11 tolegmmmit surriferito i! ti-oppo eloguente
pcr 1wor hisogno ui commenti. Ai premiati alle
mostre che ouomno i nostd paesí, sincel'e cou-
gn1tulazfoni e cosl pure sinoel'e congmt;ula.zioni
alla, banda musicale di S. Be1ligno, die el>l>e un
diploma speciale di beuemcrnoza e fu tlicbiarata-
fuori concor~o. ~
Le Yte D. HOSCO E D. RU! nell'isola d1 Malta.
La Ga-zzetta di .Malta. del due ottob1·e scorso
pubblica-va la sogneote notHicazione del Governo
firmata nel Palnzzo di Valetta tia, G. Stricklu.n<l.
principale Segretario :
« Sua Signocia- Onorevole l'Uffit:inle Alllillini-
s-trant,e il Govomo, in
ticolo 1° delle Leggi
vi
di
rtu dol
Poli.zia
dsiispeocsotomnpeialcl'iAutro-
<li ordin.o.re ~lte :
,. La st,rada. tra Strada. Reale Via Sau Giuliano
e 1'angolo a sud-ovest dei nuovi fu.bbricati del
Riforn1atorio dei Salesiani, alla- Sliema-, sia nppel-
lata. Don Bosco Street;
• La stmd1\\ tm strada Reale Via. San Giuliano
e l'a:ngolo a sucl-e;it dei <l.etti fabluícati sia appel-
lnta Don R.ua Strcet ¡ e la st.rada tm le Strade Don
Bosco e Don Run sia appellata Howard Street. •
Questo atto li molto significativo e noi presen-
tiamo n Sua Signoria Ono1·evole l1Ufficia.le Ámlll i-
nistmnte il Governo dell'lsola le nostre sinoere

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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-341-
congmtulazioni etl i piu vivi n,,~n·i i-iugraziiuuenti
per l'unore clto ha ,·oluto o·ilmtaro al veu11rnndo
no.11tro J,'ondatorn td nl Su<;ell~tiOI'~ di luí.
Un bell'Omaggio dei Salesianl di Messina
al DiYin Redentore.
Qaantunque alqna11f.o in ritardo ci pare utilo pub--
blicnro la scguonLo rolnzio11e, }(l quale sarebbe com-
parsa. prima sul Bolle/tino, se prima. ci fosse giunta.
Iudimenticabile sará il l O Luglio di quest'anno
per l'Istitulo Salt.-siauu di :'llt-S:lma, perché, dopo Ull
dirntissimo triduo, si ~lebrO in qucl giomo con
istrn1Jrdinnria, solennita la festa del S. Cuore di Gesu,
como omaggio al Divin Redentor('. Al mattino S. E.
Re\\'.rn• lllons. ú-ttl'rio D'Arrigo, Arcivescovo ed Ar-
cllimandrita, ebbu l'ulta degnnzionc di celebrare la
S. lifoasa uella Ca11Jl•:lla dell'Islitnto, durantu la
qualo, fra i canli o lo pregbforo, numerosissimi s1
accos1n1·ono aUa Mí!11s11 Euéúristica i giovauetti dlll
Collcgio e dell'Orutorio festivo. Dupo il S. Sacrifi?..io,
Mons. Arcivescovo lcsse la fonnola di consacrazione
al S. Cuore, ripetuta divotamenta dagli astanti. Alle
ore 10 ci fu Messa solelllle in mu:;ica con Panegi'-
rico, o uel pomoriggio, dopo i Vespri solonni ad il
canto delle Lita11io 1fol S. Cuoro , fu imparllta so-
lenn1!ment11 la Ht•11Ptlizione col SS. Sacramento. Segu:
poscin, in un salouo ricca10en~ a<ldubbato con ftori,
trofüi cd iscrizioni, una rinsciti:;i;inrn Accadomia. 0110-
rata dalla. presenzn dello LL. EE. HR.DIº 1úous. Ar·
civescovo D'A.rrigo 1:1 Mons. Ougliulmo Stagno, Ve-
scovo titolare d' Arabisso, uonchll da sceltissimo
pur,blico. Discorsi e poesie, rtciluli con slancio ed
affutto, si alternarouo insieme a c:mti bene ei;oguili,
fra cui il finale
tutto fonnO un
della
soavu
inTtrreacsfciigoudrai zlioodniea ld Ce luoPreorosssi.,mrv
di Gesu. Il tempo del tratte11imonto trascorso in un
lampo. o al termino di csso fu bellamente illumi-
nato il ¡1ro:;petto dPJl\\•Jifizio. mc•nlre i palloni a,,reo·
statici e una splendiJa fiaccolata coronavano la fosta.
wezzo dl•lln. q_unlo S. Ecc. llon:1. Ve$covo, s110 con•
di~cúpulo, fcco uno 1lci snoi 1101iti be:llisairui di8i·orsi
1·1111,-iaudone le rnro vh·tu e riltJvn.ndo i frutti cv•
piusi del suo 1M1cordotal miui,itero. Fm i doui
prosentati . all'ilhtHtl:e festegrill tu, prill)O~gi11vnno
due gm11d1 oleogralh, con rwc:ho cor.ruc1 rnppre-
~,·su sentanti )In.ria An11ili11tricP e D. Bosco; JlllrP,•1•We
opere nisceticbe, un ;\\ll•~salt>, ii00 imlllllgini di
Bambi.t10 con flol'i 111thn,i1i del Get.i:;ema.ni, v1•u11u,
da Betlemme1 il tutto clono cfoi S11lcsia11i, gil ;rnoi
alfüvi; una tn,bacchiorii d'oro 110110 degli sttHh•uti
iutl'l·ul del Seminln'io ¡ ele111osiua della .~fo.~H11 Ji
L. 600 offorta daglí cx-nluuni d1.1I Seminario; u11
rilrntlo a matitu, uu grnp¡,o in m:tiolJca rn¡,¡,n,,.
Un grande Amtco dello Letture Oattoliohe
dl Don Bosco.
n 23 tlollo scorso sott-0rnbre nclfa Villa lfozzono
del vc111.ml.lld-0 Seruiun1·io di 1"1tN1za, vellill'l'O cé-
lebrniu, coll'inte1•vonto di Mcrn1:1. Vescovo e di
altri raggunrclevoli pt•rsouaggi del luogo, lo nozze
d'oro Ut!)la r Mc¡;¡;a del Rev.'"" Can. Paolo Ta-
roni e uoi, bencho un po' uudi, oi tonfomo fortu-
nati di 1·egisttare 11.igli A.nmlli dolhi nostru Pin
U11ion0 un tanto 11,vve11ituento por i rnoltcplici ti-
toli olio ci lega.no u.l venerando Cnnuuico. Aoc~n-
neremo pero solo p01· sommi capi ni festeggi!l.lllenti,
quali Ji dcsori.ssero i gioruali locali, perohe du.'!i•
deriamo pinttosto für conoscere al nostri lottori
qnanto feee questn uostro in!ligne benefattore per
la diflu:1ione dello Lctture Oattvliolie, acciocllo il
nobilissimo 886Ill,l)ÍO J)OSSa trOVlll'O lllllllOrosi irui-
tatori.
Ai fo8teggiamenti intervenne il Snperiore della
nostr11. Casa di Fal'uZa e la ba.ndn. esterna dell'lsti-
tnto da hu diretto 11 Rel". mo Ctmouico celebro ncllii
chiN1n Pru-rocchlnle di Mezzcuo la santa Mesisa, a
Mon1:1. Tnroul.
se.utrulte la Mudo11m~ del Ilo:sario1 dono di $. E.
Mou~. Vescovo eco.
Nulla tliciarno del banclietto, dei brwdü1i ,
dei ttlegi;:uu.mi e ueppure doll'Accade.mia, uclb
l)_Uttle furouo 1-uoítaU )liu <li 20 co111poni111outi
in 11ro:ia ctl
latina, greca
iu poe.,ia uelle
e fomcc.se. No11
ulinpgenrlo;
il11ll11ua1
n tacu1-,.,i
che l'Acrmleu.úa ftt co1·onata dallu pru'OlO di S. E.
M<>n11ignor Veaco\\!'o, il quah, di~se che n. tanto
dimost·,ruúoni llllá ne ruancava, cU cui 110n potova
e!!1:1crvi al1m 11H1gginre, e questn em quellii 1~ltis-
sima d(~l Vicmio di Gcsu Cristo, giusto estimo.tnre
dei mcriti, e co,;l 11icendo J)l'esonto al Can. 'f:~-
roni il .Bre11e col c¡unle il Santo Pnclre lo 110111i-
nav11 suo Cameriero tl'<•noro col titolo di Mousi-
gnoro. .Aggium;c che 1¡uesra ouorillre¡iza gli Ytnne
e procur1tta dall'lstHuto Salesiuuo di Faou¡,;u, del
qtuile 11 Tarnni 11otiasiu10 bonefü~tore. 11 lieto
aununzio rallegi·o luLti e fu ricevuto í'ra wrnuirui
applau!li.
Per la fausta circostnnza. ve1111e pure sta111.pato
uu i>el Niwm·u unico illustra.to da! <J.lllilO uoi ri•

3.2 Page 22

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leviamo la Re¡.ptcnte prezios/\\ memoria iutorno nl-
l'opern prestabi 1fol Taroni per ln düfusioue <leUe
Lctt11r« C,rt1olirl,r.
«
N,.J
mng<rio
0
1!01 1S70
il
Dircttore D. Tnroni
promise n. D. Bo,co e n Mnrin. Ausilintrice el! ,lif-
fondere Je .Lettnr~ Oatto/lolie o Lin. mantennto 11\\
11nroln da r,:ir P.11<1. Da quel tempo egli dlvc~rn~
uno dei pii't i11fütic11uili e valMosi propagator, 1h
quegli utilissimi librini. N..ll'nnno i:orrcute i s111►i
as.~oointi Mno 400 Cresccrli s\\, diminnirli 1111ú:
ecco II Jirogrnmma 1lnl quull' non si b mai 11is;co-
atAto.
por ta
Qnel gioruo che il
il eolio del 1'1u1cirol
ifaettou.rnitghll
dell'ngon~ilt gli
oruo (1i f(ll!tn pe!
Dircttore. Con tuttn Mllecitudine cliinmn ul suo bu-
re1111 uno o dne 110111innristi, dcttn loro gli inliirizzi
colla 01assimn. impo1t.'lUZ.'l, e qnnnto prima metro
lm1il'1110 gl'il1voltini prr dirrimn,·e le copio ru loro
ile~t.inn. Se vi vi\\ln v-oglia cll dnmrtndargli qna.nti
fMcicoli cfolle Lottm·o Cattoliche e in gouere c¡unnti
libri ,folle tipogralie Salesinne 1Lhhia s¡mrso per
la
di
Romngno,
rr ¡1rc•d'<o;
dnccl,o
pc,r,·lu),
t\\ al
q_unnf
1m11ouup<10lo110
egli
nl h'
c
vo lo sa
fac·ct•nuc
provi nua 1ip11gnnm:a c•she111n ni calcoli nrilm!"-
tici, in nncsto ntl'nru 1ldle LPrtlCl'O Cnttolich6 e rn
ge11ero de' suoi rnpporti cull1~. Pi:~ S4?ciet,ñ Sufo;
sinnn, l1a una c111wsrPn1.a profoncln. di cifro e ch
<lo.te che... spnvcut.n. Un irnfü11·roto nü ha raccou-
tato c-l1e egli mnn,la o~"lti 1rn1H> n 1'orino nientp-
pmPtrnoi-ecohepoeir1·cn11ltr20i.1J<) lire, pH•1.1.0 cli libri nrcliunti
!fo dicossi 1mltHnto rhr il Don Taroui e cosl
11fl'r1.icrnnto nlln Phi Societ1\\ S11lc•siaru,, che lo gioio
e ¡ dolol'i <li IJHPt-11, sono 1l◄ 1l11ri o giuie sne pro-
pri", mi semltn•rohbe tropp I puco: cre,fo poter
:1ft'er11111ro con sirnrn.zn, cbe a faticll si trov{·ri\\ 11n
nomo piu convintn lli lui ,loll:i. IH!<'es.~it~ drlle
()p11ro cli D. nu~<·o ll<'ll'orn. pr<•R11J1tl•, llih pt•r11nnso
1li l11i ulao D. Bo!'l•·n fu u.u 11n.11to e l'opern s11n
,,¡wm 11i Dio. Si o 1letto, che Son Filippo Neri,
r¡nnnhtnque non ll1>11~e mni il nome 1\\l.11\\ Compa•
:,r,iia <li Gesn, tnttnvia 1ulopero percho vi t•n-
trl\\1'!11']'() 111ulti , 1•omo le cmnpnno chiumnno In
g1•11te alfa chil-~11 fl 110 rinrn11i;ono Sl'UJi'r(l fuori.
1)011 Taroni 110n o fütto !l1tlo~in110 (r1ko lr\\lom
~,m i<l<-111l0: D. Ho~<'O non mi lu\\ volttto), nrn ~ano
cirr:\\ trpnta clw 1-i 11ono iminitti nella 1uilizia. di
D. lfos:c., al •mono tl•·llii 1111a tl'<lmbn. D. BOAco lo
i-1,;:111111vn per ye1.7.o; il s11n piic !Jr1111tle 11,·mioo, e
<¡1t:ll11lo egli n111lo a Torinn ¡wr v(ltlerlo nol 111nggio
18i7, Don Bo,1co voila setlt•s~o n. nrnnsl\\ nt•I HllO
~trs~n po~to. Tntti ~n.ppiinnn, cho Ae i S11lesinni si
•<rn•l ~1,it,ilifi n. l•'n,•nzn, cio ,;i 111•,·o in grnn ¡,1utt:
all'nziune un,,;co,ta, u1n pol-eute tli i\\fon;,, Tnroni. •
Ls Suors di Maria Auslliatrics a Monleone
nella Ligurla.
I1 brml'mcritn Snc. ce.~nra :301·booe scriv<,:
« frri, 23 ortohro, i,hhi In forlmm cli trovnrrni
p1·011cnto in l\\lo11leonf', 1liocc11i di Cl1iavari, nlPnr-
rivo 1ldle vc1101·11111le l<'iglie tli Mnri1~ S8. Aui<ilin.-
trice, lo qnaH, ht•11l!cll'tte da S. E. R.ma Moui<ignor
Fortuuato Vinclli, Vet1c0Yo di Chinvnri, vcuivnuo
a prendera posiw~so 1lella nnovn Casa, up.o A!!ilo
Intantile, Laborotorio femminile ed Ora.torio fe-
stivo, da loro acquistat:a iu Cicngua.
• Mon1eon• ~ la parte pin O<'t1trale di OJcngna.
!vi ~ !ti. chiesa aroipresbitemle o plebana cli San
Giov11nni Bnttisto, che per la soliditA delle ane
mura, pcr la riccl1ezza della aun architetturo, per
lo ~plondore dei ,moi ornati otl ntTrllschi, riesce ben
deg11a 1li quelln Verbrine miracolosa che r¡ulvi fin
daf 1587 gi venera.
r.;nrrivo clclle benemerite Suore di D. Hosco,
di som¡n-e eill'it o Muta memoria, ouna uuova llÍ·
fnmazione dol 1-uo nial.orno nlfotto, o f::tri\\. 1111
11uovo meravigliw;o iutrercio rll preghiot·e ohe, pei
m1•riti clelle ~me pie Suore, IW!\\ vuolo dal Cielo
esiludire e <lei füvori che vuole accoruare ni Rno
popolo <•lotto.
ui ,. Le Figlie di :\\la.ria Aut1iliatrice lrnnuo p<•r
priuci¡>io foro 11 beoe scnza menare taut.o ru-
more e per fine priucipnle di santificare se scesse
tol sacriliear,!i miknmente poi llene dt-1 t)l'O><simo.
Colle ccntinaia e t·t-ntinaia 1lelle loro Cmw, 11i¡;~e-
minnte in t11nti p:u•,;i e citt.1\\, provincia a n11zioui
dcdl'11110 e deJl'ultro emisfcro, cercono d'i,,trnclare
le fünciulle alfa 11cuola pmtfrn. clella rllligioue e
llolfo virtu dmnet1tid1e e ciltndiuc, merc-1• In prc-
glaiorn, la pietá e In, t.livl)ziouo verso Dio, ver~o
:\\faritt SS. e vor~o i Sunti, tanto gioounilu ni c1tor
verginc- <leila gi11v1·nti1.
Cogli A,;ili poi, che vn.11110 llprentlo nd v~1ri
pne~i, ove i:ent~1:1i il bisoguo 1l1•l1 'opera. loni lla111-
tnrll, e11se cerca111> lli coa<liu\\•iu·o qnei genHod clw
non tmnno, non po~sono, cul nm·he non vogliouo
attc1ulcre como 1lovrebbo alla pieon l'tlm•a1.ionc•
1ll·i loro fauclulli. T!'ntlono a mnntcnere, :\\ ri~ta-
biliru u ingngli:tl'(lire qud l1•go111i etl uftHti do-
me11tid, che Slll;ol,l>e tlovere Nl i11t1•res1:1e 1h~i gc-
uitol'i di manteuere, porche ileM1innti. noll'i11tnntn
dellt\\ Provvicluuzn, a formare il cemento o In fo-
licitt\\ clelle fnmittliP, la btL~o etl il fuulianwntv
dt•I benea..'ler~ sodnle.
• Docili nlln t•hianmta del loro egregio e R.mo
Rettore ;irnggioro sono qui vonut<• ¡1i(•110 11i giubilo
e <li IJuona, volo11t1). Etl olla, In Vergiue mlnu•o•
lo,m, le ba g).:\\ 11ccolte nel no\\'ero cltd!e ,;ue pre-
1lilette. 11 loro 110111P, gia Aaritto uel suo cnorr, fn
coulrose¡;nato di un caratwre R))l:CÍrue, t•hu lo lli•
t-tin¡,"llo ni suoi ocrl1i di, tcutto la nitre tslW 1"i¡:liP.
Nt>u 1111l0chert\\ 11111i 11i lleuerlil'lo uella pit·lll'ZZ:,
11i ¡¡uc, i11Jlnito 111is1 ricordic.
L'Aroiprete Vicario Fomnco di Cicagua, D011
D0111eni<:o Gnrll,ul11i, che 1-,ri:\\ lin touti hi!\\lri 1·1•gg1
il 1<1111 pc,polo con wlo ~up1,>rio1·e n<l ogni 1111comio.
a che ton tmni ..:l('rillcil e con tanta nbnc;..rnziont
di 1:10 medll,;iino, 1·hbo n. fürmuru tlel suo Suutunrio
un voro gioicllo 1l'nrtc, u1Ticchuuuolo dtii pii1 r1Lri
e prnziosi :n·r,1111, lo ucueclice con t11tta l'effusiou"
1lt:I cuorn. Egl i col ~no St•nno e: colla dU.11 vil tit
stLpra t•~~erle di guidu. e di conforto in tutto le,
101 o azfoui .
.. T pauri e le m11<b-i di fumiglia, pfoni di e:;ul-
tnn~,, cooperern11no attintml'ulo con tuttu lo 101 o
f'orzo 1~ che Popum dclle Suore pl'Oduca quei hen•·-
fki f'!l't•lti che tutti si rip1·oruettono da qnost1,
nnovr~ Casa.
,. La Marlt,mm <lci :\\Iirncoli, l.u loro V1•1·gi1m
Ausili1~trice, far11 che col loro zclo o ~phi to di
emcritloio1 colfa mit1•u:ii tlei loro 11,,mtinw11U, colla
n!lilltilit1\\ e sonvith cli mu11it•1'<l, 1loluez;11~ u ¡,a·
ziu11z11 n tnlta prov:1, ap¡>l'CK6 nll11 i.cr¡o]n dr•ll'l.u-
clito loro patrono o protettnro S. Frn.uw111•0 11i
SnleM, d~ll'immortnlo loro ~'11111lntore, del ,mo de-
gni'l~imo Successor<', contriuui~cnuo pii:t clu, eollc
parole 1\\ insinnnre nell'animo d<'i funcinlli ,., per
-nrtu mezzo di easi, oelle famiglio tntte di Ck~1,gna lo
reUgiose, worali e oittivlit1e e coucot·t·nno
eoBl
vere
aucor
la pa
esse, con tutte le
ce ne.lle fümiglie,
lor
nel
o
c
ofmorrzuee1rnciop,ro1m1 ufioo--
rimonto alla aocieta, il lustro, la grandczz.i nr-.i.

3.3 Page 23

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- 346 -
alla política, il pieno trionfo nJla Chlesa. entto-
lioa.
Noi, rfogmziando di c11ore l'e!!ituio scrittore di
q ues1 a rcl11zione, faceio.u10 no~tri i suoi voti, o
prostmti ai piedi clella Tnumaturga iuunagiue
tlella Vergiue Ansiliatl'ice, che si venera nel di-
l etto Santnai:io di \\'aldocco, imploriamo sulle ve-
neraude Suure stabilitesi a Moi1leout1 e sui loro
b<•nefat1ori spirit.trnli e materia.U lo piu elutte be-
uedizioni dol cielo.
RIVISTA 8/BL/OGRAFIGA
Lega. d!ll, Sacro Ca.ora di Gesu. - E un elo-
gant"' periouico meusuale jlJu,~tmr,u, cou,parso ni
11uublko uel luglio u. s., organo uella S. .Lega
pe,· lci co,1sMratfrme tlelle famiylie 9-l /:iS. Oiior di
Ouu fondata n1olla Cllieaa. P,i,rrocolii.alo th1l S1u·ro
di Frabosa, luogo freq11ent11,til'simo nella. st11gione
es
il
ti vn, da lllous.
qmtle onoro i1
GB.
peri
oRdoiscsoia1tlVelelsac
ovo di ~lolldol'J1
seguflnte com-
menúutiziJ\\1 elle ne indic1\\ lo acopo e lo spirito:
.. Lndi1~mo e conunencliamo la pubblic-azione dal
1)eriodico: Ler1a <le/, SS. Oiwi·e di Gesu d.,,udi!
r(:'rhnitel8oac1h1earlraocPcih~ialAesdilaocl 18M61iou0fd1
ua noi eretta
i 1''abro,m, 1-1i
JHilla
serva
<ltll l301lotti1w come principale suo mezzo <l'azione,
traafüuda ue1 mede,iimo il suo s¡¡irito, e tunda. lt
e ricbiamure e 11101lclln.re il cuol'O dell'uoruo sul
tiµo .,110 p1wl'ettiil~ imo, che iL Cuore atlorabHe
uel 1108&1 O Dil'Í.ll Sal VIILO re.
,. Facdnrno n11che voti, elle il periodico µreseu-
t.'lndosi s,11up1•e cou forma esrerivre tlecoro.:1a tJU
:ntbtica, si n¡,m lit vi11 111 11goi famiglia, e cou
gli scritt.i e
il prufumo
le illnstn1zio
delln fode.
ndei1li1t11¡lapu1ielal;ii\\nes1dmeoll
cli esse
'umore
<i1•istiano, e sia cos1, fra. t.anti altri, non ultim<1
tributo tl'omaggio :tl Divin Redentora nel se..:olo
novello.,.
Qllt'st'e.:ccllunte pt11'iodic(1 11i spe,li:ice, iui;iome
col Manualc,, n coloro che funuo l'offürtn dí L. 2
~ vnntllg~io delln S. Lega per la consatrazionc
dl'lla, fcimir¡/í1i c,l SS. 01w1· di GIISh, e ai ze1t.tol'i
e<l aJie zeiu trfoi dc,lla, S. Lega stessa.
JlivolJ;ersi al Direttore 8110. Giovau11iul Anacleto
in Se1'.ro di lfrauosa Rop1·a.n.a (Moudovl.).
11 ~lanuale della S Lega e un gntzioso libret-
tino di oltre 100 pagine in forinato obluugo con-
tenente tul-te le 11oti.zie relati ve alia Lega e nu-
D1e1·0,¡e preglrle1'e ecl Oi!:\\equii.
Ai uostl'i Cooperntud e Coopem-trici che dosi-
<le,assero abbomusi a!Pelegnute snllodato perio-
<l íco, il Direttore della Lega fa 11peciali facilita-
zioui per Pa.nno 1901. l.nvece ui L. 2 -permette di
ahb,mardi eou UNA aoln lira. Per usufrnire di
questo vautaggio m,wdarn una. lii·a. per l';tbbo-
na,uento a.lb Leya ele/ S. Ouor di Gesu, o.lit, Dl-
1·ezioue tlel BOJ.Ul1"l'INO SALESIANO, 'l'OEU.NO.
Ma.nuale dalle Anune-Vittime del Sa.oro Cuore
di Gesu. - Un bel volnme in formato oblnogu
cli oltre 500 pag. P1-ezzo L. 0175 (E); le¡p1to in
1el,11 0.90; iu pelle 1160. Lib. Ed. $nlea1an11. -
]900. T\\/L'ÍilO.
Qnnuto caro e<l opno1·tuno vieue lllili questo
J1fa11n11lr ,?elle Aninui- Vi/limo in snl priucipio del
f:e.:olo XX! 11 pio com-pilatoro ebl,e certo una
helltt inspiruzioue quaudo gli ven11e in ment-e di
i.t1mde1:o sulb carta llll,t ~uid,i ¡iratica -pe1• le
:mime aruauti del Cuo1· SS. di Ge;iti. Cotnincia
col regolamcnto della gioruata, del cristiano <i
poscia n ella parte 1• oopoue le vreghiere e p1·a-
tiche del matLiuo e u.ella s1;1ra; ilc,lla sant;a Messa
in unio11e á.L Cuo1· di Gest\\ e di l\\[arfa; della Con-
fossiom, e Comunio11e con 11 u1tn11·osi appnl'e<lchi
i igunrdauti le ¡,rincipali fostti <fol Sacro Cuo1·e.
N ulla _parte, trntta delle praticl1e iu onorto di
Gesu Sa.crnrueutato, dei vari esercizi 1li tli vozione
al Sacro Cuore, delle convenzioni col Sncro Cuon,,
delfo preghiere ed oJferte al Divin Cuorc, secundo
la natum e lo apidro della 'Vitn. di Vittiun~, di
ultre ilivozio11i gmtlit,issime al S11ero Cuore, a
Gesu appassionato, al prnzio:;issimo Saugue, a
e Gesu
Sunto,
galoMriafirciaatcoS, .,ulalia
SS.
Santi
Triuita,
Angel;,
allo $pi.rito
ai Sauti eco.
X ella 3" parte, che la piil im¡1orta11te si
,,lllccosissirne 1ueilitazioui: a) p llr ogoi
b1·°ovavneo-
11etdl el.el mese: li) per la noveua in prepru-aziont>
aUt~ festa ..lel Sncro Ct101·e etl aHre nncora p~r
,mntificare akwli tempi dell'11n110. Nello svo1gi-
1uento di tutto questo vasto vro~a.u1wa, vi si
;-1,11,mim online ll i-o,tve uuzior¡e. La uostra Scuola
'l'lpografica di Milano poi 11¡¡ ha carn,to u.o'edi-
..:ione spleu(liua ¡¡(le poata in vendita ad un ¡H"ezzo
1uillimo. Noi racconrnndia ruo q uesto Mauua1e ag1i
htituti religiosi ed a tutte 1e :uiime amanti del
;:fa-:ro Cu01·.,.
La. buona. Strenna. Calendario illustl'ato 1>er
l '1UJno di grnzia 1901. Elegantissirno volumetto
ÍII 12 (cent. 17X2.J.), di p1\\g. 88, CUll 70 illustrn-
7.ioni, 8 quaclri fuori tt!sto ell una fignn~ in po-
licroruia rappresentaute il S. liedentore ('l'ot·i).lo,
Libretia Salesia.na Etlib:ice). Uua copi,~ L. 0,40;
dieci co_pie L. 3,60; cento co1►ie L. 3:!,00.
Co01e l'auno sco1·so, 11nel1e quest1auuo fa Li-
l>reria Snlesiam\\ ha r111bblicnta. cou meraviglioso
successo la Buo1ui. Stre1ma,, 1in vei-o gioi1ollo tipo-
graf\\co e letterario, Ulll\\ lett1u·a samL u attra.eiitis-
sirna1 upport1rn,~ t.u.nLo ai gio,'1rni che attendono
agli studi, quanto agli openü, nwritevole t>S·
sere nccolt,a nei slllotti elcgnntj della arutoomzia
e tli essere diftusa nel l)O})Olo. Le incisioni sonó
stupenue, !ti alt),euitA si alternano mir:tbilmente
uon la noút or 1:>eri11, ed or
Strenna all'nn110 di sua
ppuabtebtliiccan.zSioeuleasBi 1et0g,iiaa
accaporrata tnnte simp11tie, che sar;\\ 1ier l'il.vve-
nire, Gli acqnistntori <leila Burma Strc,ma lumno
diritto
vrezzo
oa
molt~ fücilit11zioni. Oltre a qu_esto il
mitisshuo e inforiore a tutt~ le altre
streune di símil genere. Nou posaiamo füre a meno
111 r11ccomandal'lll viv11.u1eute a,i nostri lettori ,
l,eucb.e in vi8ta di tauti pregi e di tanto successo
1:1ia orumi superfua ogui 1·uccomantlazione.
(La. Ct·ouo cll Na11oli).

3.4 Page 24

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Cooperatori defunti dal 15 Agosto al 15 Settembre 1900.
?fon a.vendo p otut o da.re in t empo Ulla. detta.glia.ta. necrologia, ed ora. sov1,a,bb:>nd.audo la. ma.-
teria, oi limitiamo a. raccoma.nd:i.re in modo particolare ai suJfragi dei nostri Cooperatori e
Coopera.trici gli E cc.mi : M ons. CAB.LO MARIA BORGOGNONI, Aroiv escovo di M odena. e
Mons. :PAOLO MARIA SERCI, Aroivescovo di 011.glia.ri, nostri ins:igni benefa.ttori.
1. A lbntinl D. l:'nnc•><'<I - ~c¡,1·ar
(l''"""''· 2. Alb<1rghettl D . Emd1 , , i'«rrucu -
Vlllougo s. Fil. (7f-,tr" 11w).
3. _¿mir! 0Rn. JI. Ratlll1,l11 - J-"1,rll111•
popoli( J'orll ).
-l. Balluura l, nli:ia - llusta (()1m,o)
5. D11roitlnl ~·ortuoaw - A•cuna (<1•·
,1nea).
6• .lia•z"li t:•n J,;ugenlo - Vo11!n1po•
110!1 ( Por/lJ.
í. Bt1«-li An.:elA. - S. l''h.:tro ln~a.•
rl ■n. ( 1',ron«).
S. B~ll6 Vnluntl1111 - Ituearu,u (ri·
com~).
U. Rumiu~ Muria - C11ri11u¡,,uola (1'o-
rlno).
10. lJoecnin~lin Chnvan.ui - ::;. l.t.. lln.tl•
•l•l~na (/,nriuo).
J 1 801·g,,gaunl .IUous. Curio, Arol v. -
A-foclcun.
J2. lk•~• glo ~l1ucoll11 - !;, G r,•gvrlu ( V,.
rollo).
13. {'alll•11<> Mkb•l~ - Corne¡?li.,no
11',\\11,~ (01>11r11).
U. On111\\01.i l l. l lcHnMi,·,1. A1·olproto -
Lo11gotuu1ll (Cc,an1 'ti)
~- Ca¡,rtolo '1' ..,t. C:11,· 1'1\\u,mlo - Ca-
rl¡rnanu ( /'urlno ).
16. Caracclolo 11. Cl-1>et..uo - S. Valun-
tlvo (0/olrli).
1'. Co.rvinl Morla n"t"' gtJn - Torhto
JS. Cl•ui Cau. O~0bllCI - .llitt! ( l'•·
,.,qitt)-
10. Collov-o••o Alfonao - P. Anucrlua
( Cnl111,. i,r•la J.
20. Colorubl Antonio fu Cürlo - Gun•
,Uno ( Jj1•rynmo)
21. ColuwhoA11gela - C11111;é)Jru11.,1 ( Mi•
lnno).
2!!. C.:uuf(\\."'-,Ql tt. ~{b~.mhio, rarn,oo -
.llc,nr1.1:,, ( R,·f'•rl,,).
23. D1uuila110 ll• .Aut,n11lfl F're\\'O•tn -
,rnta H111uaguunn ( .~l~ntt11tldrr).
2-l J;,,4'n·1uul:, !'n-,, . }"ra1101.-lh.•O - Nm u1,
!!b. }ºerno-i Tl Gionnu.ii, ltt?IWtd -
r r"º""' 20. l:'so-on~~ffir:1o11JJ,u111,~aiuo tl.1 .Aot..onlo - u~a-
elo {Tv1-.1w).
~7, Flur~ill ( · 11 rlo - ,111~no.
!!8 G,ll6ottl ~•t,UICt~Cú - ~l.arr.11II (fi.
rrn , >.
2D. Gult<>ttl Glu,,eppa - MáJTatll (H·
t',:mz,·) ,
30 Grns.J (linc11111Jnn Ved l,'fouohl -
llaln••• (.Parin).
31. ll1tl"ªº" Guillu - ltlontt>copiulo
( /'t,flro)
32• .l\\lal\\'O~•! C1t1t1]1ú1t¡rl ~rarche•6 Olru-
lntll!l •- Holl r i u (JU.mini).
Ua. ~l11n~'l1rl11l M.adtlAkna - Jtaucoo!gi
( Cu11~0J
31, 'lual llo,w - C&attune (l',ron,,J.
a~. ltariJ,., IHw,ap111• - 'J'rolun (Otr
/r,nin,).
86. "Mlinro Avcmt1 h l,uMnlona - Cuueo.
37. l:111¡,:liuttt Ln,gl - l!K11tonn (Ton,,o).
38. :M.111u D. 1,·TIU1co<1co - l'&<ldo ( Pa-
do,nJ.
39 Yorlno Ulo. Ball1\\ - Turl~«>-
10. ,tuuo íilu~pu - Torln,._
4 1 Nc,·I Ploirn - Purtt~t,u, ( P•n,g;a,J.
~•!. Plttalu,:11 fl Swfsn<> - (h111uv11.
,s. Jtaccblo TBrMa- llonBva,:iouua (Cu•
IJ.
•~
""º).
Il~po.•11
Rep116'll
Ellu -
~lnri1mnn
-BoUhobli>ublo1(',rt1u·•,"·,)a-
tlU. SIUJlijQO Torl!Sll - Calul~\\'IICUIL (1o-
rin~).
47 Sempr,,loonl Chl•fll - S. Plotro In•
e..r1o>1111 (l',ron11).
18. Serol Mrrl> Muna. P&olo, .\\.l'clv. -
Cn~U•rl
411. ::;.,,.rn l,ulgl - S. Sobn<1tla11u Po {Ti>·
r, no I
60. Sm,r Irarla Coloruba. - .Uobblo ( Po,•
JJía.),
61 Tnrditl G-!ovnnul fa Gi1uu¡1p11 -
lift1'7ij)I,) ( 01111,0).
r.2. Tsrdlvo .Rosa - Cuneo.
6:l.
M
TTrol1m111b<f1flVt lTregiiundhotruv·o.,1-.
).fafflt11LJI.
¼ut>I - G ...
rtt)VA.
6~. Vnllnn1'1 I) l'if'Lro - Tnrl 110.
6G V!~ll•••• Tori-,n YBd. nuud1in -
C-1111111,.
67 Vi~-pl_n..,u..l,·uD. ~IIB Ji!ua.aC•v. 1-'nl~io-
ns. ZllUt1lfr1 D lh'lront,ll\\, l'iovatuo -
( 'l H\\'Ugli1111• ( .YuHlttt,)
69 Za noll,I 1Jum11uico - J!a•eonl>N ( 1'o•
ri11~).
INDICE GENERALE DELL' .ANNO rnoo
...........10. - Ln Fo•ts d~l nostro Pntl'ODO e 1~ 11roll0riltn
LC• tot n~(rdr ednflsl an
n.
Don
• • ••
l!lrh•i•
R11•
••••• •
a l CoopMototi
pa,,.
l'd ftlld
1
C'oo¡,eratrlol 1.-;ult,elono • • • • • • • . • . . • 2
11 Ol11hileo ?o.fn~¡¡loro o I Omagglo ~, Rt-dnntnro . • . • 11
J,o J,,11..,. Onltolirh• di '.l'•,rino oel ◄!,<> anuo •11 vita • • 15
lfl•11ionl: - Pata~onia: Jiflhuioue tll ~. F.c~ Re,... ro•
l!ons. /l. C'aglirrn al PN!&ldrnu, dell'Orera dol111 Pn>J'M·
¡n>lone drtllft l-'fl1le in Lluno - C<>luml1la: .A nwr• ol
Ta~tíl.rotto di Cootrat.nQ!ou - Ju rnsolo • • , • , ~ 17
0111110 di ?rfnrl& A UAJIIRlrlro . • ' • • • • . • . " 24
Neorot111;la: ll Can. C,nJo :llorono d"1Ja I{ne~• ,ll Torlnn
- ltona. Aclrl•nC1 C1nuuud di Ferr•r"' - U. Ant4mfo t;hl
0~111 111 .Ropallo . . . . . . . . . . . . . .. 20
.N'orfzlo vtu-le: - La nnowa Cutt<i<lu Ponfíllt•l\\lo dalla. lito•
1ro1101ltana 111 Tor l1111 - Una flora ,11 l,onullo<•n z" pur
l'O¡,ern S•h·•loua e, •rrh-.10 - l>O)!'nl di imltazlauo -
).)u,. iltre Ct1t1ftreni:a Sa1••1ano - Jnan:;;:urulonusolbnno
doll'Ouuariu tc&tivo di i·o.,..... . . . • . . . ~ !?'1
<:o.,¡,or•t.orl d.runtl • . • . . . . . • , . . ,. 81
Illn~trnzinnl: - J..,_ S. Fam1¡¡1ia. (rlpro,hulono 111 u n (lDRdro
ool olio di , 1 tnoe11J10 G11tlerre1), pog. 5 - Pa•quo n¡¡II
lr,forml di Fal•irantn (Clllll). O - 11 cor¡oo dl S. Fau•t<t
.MartlNI a B"rn•I 1 \\Tl(f'nl.lna). 13 - I priml alnnnl del
('1,1!0¡1!0 di ('ornmbs\\ 1,1atto Grn-.~), lU - La nuo••
C11twdra l'ouUilcaltl dullt> l\\Iet1'ópo!llll.Ua tll 'l'otlno, 20.
F ~hl•••nJo. - Un prt,,.lutto rr::olo ¡,or l'A-untt SMtc, ,..
La p,-:rtna ,}PU'Anno S&ntr:' • • • . . • . • • •
II J'out~tlc,, •lnll'.A11•lllatr1ci, • . • • • "'
L• l'hlMa ,1, S. ~•ranr~MIII di Snlt111 In Torluo 1ttl un 1111o~n
n1•11utlo tlel Cnm'ltaL<> P11tmotoro • • • • • . . • "
J.11.,.loni: - ,•~rr• 1lel l·'nuro: Ln atntn <lt<lla 11uetr11 lit •
"111110 11toU'IMJlA Daw,,,un - Co1Mubla: I JIJ'tlt!f'~'fJiJI rlul
Lo.varHto di .a.ga■ 1l0 fllo11 - In liwclc>
• • • ,.
Gro>-lo dj ?.!orla .A,11J1Jl!strl1·0 •
•. ••••
l-i•oruln.-Ja, lfo11•. lfarv11 Peclu,uJuu. - l l Cuv. l,'Javl11
T1t1•11bfui • • • • . • , . , • • • · , ~ S6
Rl~l~ta B, bll1>graftca • • • • • • • . . . • 67
Jlluou,,donl: - )'lana dJ S. Ph Ir-o In Rmua, pog. 35 -
Pio VTI. ~- - Chlelll, di S. Glurglo In V~t,ul& n•lol:\\
dtJ ralauo Dncu41, il - Chl edli cU Slln J!'.nu,.ceeco di
SalaB 6 M.uaoo dolle Wssinnt 11resso la 1,0mbll di 1).,u
B~soo, , 1 - Espo•l■tone dello :Scuulo Saltahute di Atti
e Meatler! di tilvlglla, 69.
l\\lnrz,:,. - t,& pagina del!' A nno Snnto
••
nL u bnoua l'Rl'ola o 11' r,•a pnrnh, • . •
POJ1taftao tl••ll',\\1utllatrico • • • • • . •
••
••
lit•••" ,. Fe.to, CC>DUhulUoruluut o Conf61·a111e S•IMIJn• • • p,,p.
La :\\fadnnn11 di D.
C■gllarl . . . . •
,.
L'Areiv•~••ovo dJ Snrr1111io e,1 glorn,ulsti N1ttollci . • ,.
Noblle g ar,1 jflo.-11n l lo . • . , . • . • • • • • •
Gruio
li•~rn1
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lnnA(u'sl1l1l!a.t
T!ee ••
Dom&ulro
. ••••••. •
Jacohi11! - U t~n,mto
¡¡,merale Lul¡;i :R,s•1·ari" Juclu
11 R,sv,mo P. Mauro lllcol - Il
pd,í.,rS..
:-:,~rano
G. a,u:t.
Bülbo -
Ghlr•rdi
- CI Slg. 1rl)<lerf0-0 Oe-Se¡,pl • • •
• •• •
N otlzto vario: - La l(lov~uth N1L,rnoH 1.J pledl dol 1110
Paslo10 - n Nnu:1.iu Pontirtcio :\\[,Hut. r..oreuzolU a1 110--
&tro On>torin di l-º•t·igl - """•· C:>.rll ,..,¡ uo•tTO I,,Ll-
tu.t.n di 1-\\¡,Miia - .llarill> Aualliatrlcu o I J)úVer.,111 -
Scuola DoonroH 11d lstitnM s. IJ,mifut·.ln n C,,v,.¡¡)i, -
lllustrl poreona.¡;¡1 ull'J;atlt11l 11 S. .Murou In .A.les•au,lrl"
d'Egh,t(I - Htrunpit r1letwmf\\U•lttta • • •
.
••
C<toperat&,ri dcfantl • • • • • • • • • • , • •
llluatratlon,, - latlcutn :llar1a..Ansiliatrlce In R,1u11. p•
glna 61l - Cltiesa dol Carpu, Damfoi Ju S. Fr1111d•co
di Collforula . '1b - Lo ],(a(fonoa dolln N~v• snl Hor.~la,.
mflouo, 77 - Glnv1m,•ttl d~ll 'btltuto!inl11•lanodl Utrera
(Spagna). 84 - lUrratto del l'"1r. G. l3. Gbinu\\11. 67.
A1trll~. - TI trlonfo dell'Auo,llatrkt1 nol m""a a I.ei
flcKllrac..t • • .. • • • • • , • • • • • • • .,
11 Po11totloo doll'A11•lllttwioo . • . . . . . . • ,.
Noticie di 1-'antl)!lla • . . • • • . • • • . • • ,.
c....,,.. 'ill•sionl, - Coloml,la, Comn1uventA1 4¡1pello In fa,·oro tlol
lrbbru!ll tl1•l lll.l!Ul'ntlo di
uoion - Bnulllo: J !>a-
le;:,la:ai • Ckob•ot1lrn ,tu Campo - Solonno luaog11ra•h>ue
n, ,leila Rcuola N<>11.nn lo di l'onto Novn • • . • • • » 100
Orn.zfe di llaria A1,•!llntri<e • . . • • . . • •
Noúzle ,·•ria, - Prr S. :F111111·~•co ,h Hal.,;i 11 I>on liua<><o
- .AJ•J•ol111 ai CD<t¡,bratorl l'<l allá Coopt1notrlo:t d~lla
l'ronnd~ 11 n1ocowl di N'onrA -
dialtt tlol bambl!ll . . . . .
LA t<IQillOTUIOnt· IOOD•
.•••••. .•
uo

3.5 Page 25

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- 348 -
R!vlsta Bibllo¡¡rnflc• . , • • , . . . . . . J)M llO
; nktrAziunl: - HrnpJ)Odl giov1tnott~ doll'Oratorlo roeth·o
di CuenM (Equ1'to1·e), png. 07 - (11-n¡,¡,o di gioYAnut,tl
doll'Orawrlo foetlYO di Cuonca, 101 - lattt nto Sal&•
&IAllO o Clolr!I.~ di .Mari,. ,.\\nslllntdoe II C~J!.fl\\4 (l3r••
eiloJ. 103 - Scnolo Sllleslani, dolla SS.
tA lu SI•
T!glla, 111.
.u ,u:,~ lo. - 1 p•llegrlDaggl al Santurio dell'A.ueill•-
trlo•• .
• . • • . • • 121
l'na nuo.-a ¡,ro,:ht~m ana MadoDllll di D. Bosco • » 1?8
::,/o,·ena, Conrer,,n1n II J.'oeta di Maria AlUUlatnce nel auo
Silntullrlu ti! V1tldocoo • . . . • . . • • . 127
Lo g,-a1,!o dollo 'Madonnn di D. &11eo . , . . . . . " 120
"Un grldo di clolnre o~ t !asti dell• cmrltA cattolioaa n la•
voro dogll opornl lti>llani al Semplooe • • . . . 189
NeorologiA: - 11 'l.""'11. Leonardo Murta.Ido - Mona. l'Jor•
JlMlo ll•rrllllf - ltnna. Cario Oal.lhl1 - D. Glov Lo-
Teru:o 11<,na,·ln - L'Jng. GlantommM o IJver-anI - D
l'ror. A IOIM!antlro ChJap¡~ . • • . • • • . • lil
p.,, Nothie varln: - La .llfadCJDDa dJ D. Boaoo a Cagltarl -
S. 1'nrnr"""8 di i<nlea e D. Bo•oo - Un'esimla c;oo.
perntrico Sali,--,fona doc¡orata - BITetU di una bnou• let•
tura .
• . . . . . . . .•... U f
:Rhrist.a Dlbllo,ira6oa . . . • • . • • • • . • . ,. 1'8
Cooperai.orl <lo:l'UDtl . . . . . • . . , . • 1'8
nln•tra,rl,onl: - La S t,Atua 111 M&rln. Auelliatr!oo • Ca-
gliarl, pa,lf 123 - Il trionfo deJJt. .Madanu di D. Boeoo
- n • Cagllllrl, 135 - Mons. F,wlo Maria !i6J'ci Sena, 130
Te,¡I. l,l'<>nudo .lllurialdn, 1'1 - Catt<,drala di SI
s,fgli•. 143 - Cav. GAetann n-.1,!Qe, - Cattedrale
di Malta, voouta lnteTDa o por1,., U5, 141.
O ln;::;-uo. - 11 Cnnr dJ Gaen nell'Anuo Santo
D lfUor D, .Boll<n e lll gio~~nill . • • . • •
n 2C Ma,it¡io V11hlo,·co
Nofule al fllml,;lla. • • . • • . . • . • . .
" 151
,. lf>.I
" 169
)04
Mt,,sio11I: - JJmell11: UIIA nno,·<> MlaAlo,10 ¡,nstomlo nel
n. Matl.o 01·M•t1 . •
• •• •
,•••
168
Lo gr,u,le <lell• Ma,tonnA dJ 13<,~r<> , , • • • • ,. 172
lnanl?(lrul\\luo 1lc•I 11110~0 c,dltlolo doll'Or.,tnrlo Sal•slano
di $av1m• , . •
, • •••
. 17'
RITlata Bibll<>,:,-aflra • . • • • • • • , . . • 177
lllnnr. .lonl: - U :,.Cn> Cnore di Goal,, pa~. 153 - Don
llo•ro (rl¡,ro,lnslone d ·UD ADtlco rltrntt,,¡, 16t - La SS.
Comunlnno, 108 - L11two X:Ul, 171.
L u =-110. - 11 J•rozloaisahn.o Sllngno . . • . . . • 170
La :Mndo1ma di Don Boaco noll'i.more del flgll. :Foaio 11
Confer~o~e • • .
:Notizl• <11 fa,nlg!IA . • . •
. . . . . > 181 ·
. . , . • 186
llfis.'1onJ: - llra•llo: Una nuova :M.laalono past-orale uel
MAno G,o.ao - J:!quaton: Lo et.to della DGStra 111..
etone íta l J 1.,.roa - In !aselo • • . . • . • . > 191
Le pul" della llhdnnp~ di D. lJoM'o . . . . . • 108
Le non& d'ol"O tle lla SuclelA di S. Vlnc•n110 de' Paoll ID
ToriDo . • • . . . . . . . . • • • 202
Notlzie vario, - Po,n 1lclla prima p!etn dl llll htltnto
Salesiano n T1>mnt11 - Orarorlo fo\\&Uvo di S. Álltonlo
da Pa<lov• In Nlz••• Monferrat.o - Uno, rnppresentQ~iono
teatrale lo J1ttlnn - J'ello¡mnn,n¡l ln1~r111ooonnU a Pnray
Le ?,{nula! aol 1000 . • • • • . . • . . ,. 205
Coo_pemt..ri defuoti • • • •
• • • • . • . ,.. 208
Dlumrulunl: - L,,go F11-!?Da..oo, pag. 1115 - llon11. 13o9&
e D. :Rnn, 1!!7 - Cap¡,olla lu c<>•lrullnno per l'Ed.uc.an•
dai., d•lle 011110 ,JI liarla A.ualllal.rltt1 In A.U Ma.rina, 1113
- s. ll(ll..ln. l!l7 - U banoo di Jltonofloenza per l'Ora,-
torlo ftllltlvo di Dlolla, 206.
AFOliltO, - Vln 11 Santo Padro Loone XIII • . • 209
nLa vita di Mono. J.111¡:I LMegna . . . . . • . " 211
Pontelice tl&ll'An•lllat,rlce • . • . . . • . • . » 912
Una •erio di •olonntea!me reste all'Oratorlo dl Valtlocco,
- L'aco«lomla del 23 gingno - L'lnan¡rarazlone dol.la
moatra arUaUoa - L 'omaulo degll A.Dtlohl A..lllevl del•
l"On,tA>rlo - , D. Jlo1100 fiñclollo • - Il 1• lngllo 1900
- Ad onoro di S. Luú:f . . . .
• • ,. 216
H!ulonl: - Terradel Pn<>CO: :Ke~n,..l•n• noll'.ATOlpelaco
In ceroa dl lDdll - Braallo del '.NoTd: Dne DOOTO Con•
dulonl e dno ufonl ¡:eneroM - Hatl.o Oro!'aO: D 10-
lenne tnu,pnrto tlol alruulacro dt 8. Antonio • . . ll2C
Lo grade tlolla Mo1lonna di D . .Boaco . . . • . • . " 2211
Colleg! Sa.loalo.ul c•I l~ducntori ecu, . , . . • ,. 288
Pellepagltlo PíNnontee,, dai T11nl•rf F'r1mceeoa.n1 , 23t
- n N'otkie vario: - La feat\\l di Maria /loalli~trlce a MllllllD
Colleglo di Colleealvottt lo Jwma - 1° d-nnlo
del.la Cua di narcellona - La toata di Maria A111llla--
trtc.o a S. Schonlano d& Po - 11 lllOIO e la !oet.a dl
Uarla Auel!Jatrleo • Cagllarl . , . . . . • . a 285
Coope:ratort dcJ'nntt . , . • · . • . • • • ,. 238
mnMeOtDraBz. lLonl•I1T-T••Sn¡¡p¡¡llLog.d2e1ll7a, l2l2lo1,a2t2ru8 l-onlS.daRUo.o. coV, 2i1taa -dl
OrfanotroOo di La. Marsa noll'Atrloa Settentrionale, 228.
li,l'tte ,nbr <', - D dovere del Oattollol nell'ora pre-
senta . . • • • • . •
,. 2119
L ' E111>ltaslono tll Santa Croco . .
• 2'2
La pagina ,Jall',\\nno Sanfu • •
24'
M.i monl: - Colombia: LA ril·uludono ed I l1tztarett!
doi ¡,o.-orl lnhbrosl - lu fa•c!o: Ensenaila (Ar¡¡•n•
tina.): un" n11ct,•n. l'arrnoolun - $. So.lvsdor (Cc~iro
.Amurlca), dlffiooltA o l<J)Orn.nr.o . . • . • Pll(I, 2-48
Grazil) di '.l.farfa Alll! ilintrtoe . . . . . . . . • 263
Necl'Olng!a: .I,'rnnce,ca l'a¡;l11LJ11ll . • . . • . ., :?58
n .Pet I gio,·anl obo a.spfrnno rufq ~tato :Eccle,riaatl~o 258
Noti1le vario, - monumento od Ai,,lltino l'iaanl In No•
T&ra. - Dt1n ltna. Diann ti'Alba - l..e Fíglle di .Maria
.Aos!llo.trlce ad lBola d •A1tl - U na "!lnova Cua Sale-
siano. In Sl~llla - Opera di 6, Agolltlno - L'lnno di
:t.!Clllft C~fl~m - I Ca.ntorl dell'Oratru-io di Valdoooo
ai fuoorall di Ro Umberto • . . • . . • . • . ,. 269
lti-vietR J3il>ho¡crnfloR . . • • . . . • . • • • • ,. 20,
Coopernl{)rl deruntl . · . . . . • . . , 105
Ill D11.tTlldonl: - Vod11ta della Bullloa d1 S. Maria Ma¡•
p;lore, pag. 242 - Int-emo della BArrlllca di S. Glovannl
111 Lal<lJ"llno, 2~3 - Veduta dolla Baelllcadl S. Glonnol
r in Lotorann. 245 - I.a Statua dol :Redentom ni 1,.lnm•
harona, ~7 - Groppo di e•lnggi, 24,1 - glovanl d~t•
l'Iat!lol<I S.lot1lano d:J S. Sah·•dnr, 251 - I picooll •Jrl·
colt.ori, 2L2 - L'Addoloratn :!.~5 - Vednta d&lla Hui·
llca di fi, Paolo, 259; vednt.i. lnwrua, 261 - ve,lota della
Casa Slllo•hnn dJ Clúerl, 263.
011:tohrc-, - J libri di teato ¡,et lo Souole Elemonforl,
Comp. ~oc. . . . . . . , . . .
2G7
La- 1''..,-to Ciubll11ri delle. nnet.111 Ml•slont
~68
Nell'OLtolore d•I 1000 , . . • •
269
J,o IU'III.Onle dol !'.osario • • . •
271
Lo Sonoln ~alo-lan& o 111 Scoolo Lalohe •
• 273
Co11111rlo-C<in\\'ltt<1 L600i:no In Orviet<I . ,
,. 275
Una Clrioea al tlacn, Cno re di Geefl In NI.tia llrour 275
.Mhalonl. - Colombfo: Le ultin10 notlale lntt,rno 11,i noAtTi
lar<•ar,,ttf - PAúigonia.: ~\\t.tTnver■o 1.. Pam¡11t Ot-ntrnle
-Amoric11, clol No,·d: Mieafono 811l11Rl11,n1t In No,v-Yorlc -
Venoznoln, Lr, mease t'l molta..... • . . • , ~ 278
Gruie di .Ml'Th, Aualliatrloe • , • . • . . . • • • 285
Notizle "Vado: Un• lott..era dol Card. Pa~oc,,hi all'.Aul<ll'e
della Vita di lfona. La,iagnr. - ~noditto.ne doll<> Alnn•
dardo di ti. Lul«t "B.'\\lema - Una nno•• at.Atua nell'O ,
rat<>rio di S J.nl,ri in Turino - Le Sooro tll liarla
Anal.llalrlrA> a Plllicett.o • • • •
• • • ~89
Ri--vuta .1JlullnJlnl00& , . . • , • • . , .
291!
Dluatuzloni. - Indio della trJbl, Jn!!ana, P"I!• 271 -
Todlo l~ol1"111.nn, 274 - Indltt 'l'M~lche, i;g - )111!111
Jivnm. 282 - La Madonu:. 1101 R,osarlo, 2-SO - Jnr\\le
On:u,, WO - 8Antiego-Vla S Jrb, ~Dl.
~ o v e n1h1•e, - L'Rtto cmlco dJ carl~ eco. . . • • ~o~
nLe nono <l ' ar¡~nt.o dolle Mtlru Mlmoni . • . 2~9
l'llpJlrlll'OJJlanl<> d~l Snoeessore d1 D. Boeco In. .A.marica " 303
Hia,,¡¡onl: - PatA::unia m,,ridlonalor Doa mes! di lfi••
elonc - J..e m~raTi!!lie dollA 1\\f1911lone di Fortln Mcreed.lMI
- Mattt> Gro••": 1 seh·a~¡,:1 nng<1no e•AI et-OS"m a obld·
dore 11 :&t.1...,.Jmn - In r,1eolo1 Hu~rn~• Al:reil¡ J'or!I ¡ Jl~1-
MI; LM P1odM1J1¡ '.1.'01rltorio clól Chulmt e dol Nouq11e11 • 808
nGrru,le di .MnrlR A miiliatrlco
817
~ Novoll'lbt•o 1806
J307.z1•t.tl l'ata¡:onlol
.
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.
.
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.
••
•••
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a3z1z9
Dlllitln , • • . . • . • . . • • • • • 323
lllllBtruloul, - 1 priml htdll <lol Rlo Omntlo, PAC· 2!17
- Selvui~ Ooaa della Terno dvl l',ºnn,v,, 300, ao:i - no
TID<> di ~. DomJngo, 305 - Rc¡."lono dt·gll Arroyot. UIO
n. - Plaz"" Vltt.orla In BllOIIO. Airea 315 - Doc,lu o
Areenalll di Rlo Jnnoiro, BICI -
J,asaf!DJI all'•r,ora.
della pnrtonu per l'Amorlca, 819 - La 2'.'li spadl• nu~
dei noatrl J,1Jul11narl, 820 - Mons. T..aaagna e ano Ali•
tografo, 321 - Cilllitero dl Julc do ll'orn
Dlcei-n b N ~. - ÁUt,'1'.trll e follcitR1louf • , • • • 8~
xm . " G<38il Orleto ltedentore. Lettcra :Euctollcn del SS. Si¡rnor
N'o,itro Leona per Divina Provv-tdon.-a Pa-¡,&
320
La lrttOllna a OOll!I Bam.blno • . • .
. • • 833
Coll.8&0Ml>liont1 dolla Pia Soclot,i¡ 6d Unlone Salesiana al
S. Cnore Cee!I • • . • • • . . 88'
D Santuario d•I Sa11ro Cnoro di ~~b In Roma . 83'
Pa-.-tenza di nunvJ Mlulonarll .
335
11 ra-ppreaent.ilnl,e ,lol Succoaaore di D. Jloeoo tn. Amerloa SSG
a, o Misoioni ' - l'Ata¡?Oll1a Morldlonnl•: Dn& llltll!i di lf!B•
aione 11er ,~ oa.1np1Jgna.. . . . , ,
La v1ta clJ D. Boeco In JaUno • . . .
" Hl
Grame dJ M&J'ID A.w,JlJatrloe • • . . • 842
N"otlne vario, l noijt:tlhlboratorll di 8. Bcmlgno CananM
premiatl all'E■poablone d'lvrea - Le Vio D. Boooo •
D. Rna nell'Jeola di Malta - UD pando OD!llglo del
Saloalanl di lleosina al Divin. Rodentore - Un &""Dd•
a.n,foo dalle Letture Cattollobe 41 D. Boaoo - Le So.ore
di llaria .A.utlliatrioe .Mon.loono 111111a Ligo.na . " NS
E.lrista Blbllogro.fio• •
. • • . • • . , • BCO
C00peratorl dofm1U • . . • . . . . . . . . ., 81.7
lndloo gonoriüo dell'nnno 1900 • , . . . • • ,- 347
l ll114t raslo11!, - D S11.lvatore del LuJnl, p3g. 329 - Pa,.
nor.rna, di llom• dall& cupola di 8. Plotro, 8il - Jl. A.1-
bem ed 11 1uo ■egretario. 33q.330 - Mona TAl'onl; SU.
Con penneaso dcU'Antorita Ei:clesiastica, - G1irente, GillSEPPE GAlllll.NO. - Torino, 1900-Tipografia &alesiana

3.6 Page 26

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APPELLO
ai Benem.11 Cooperatori e Cooperatricl Sale siana in Sufl'ragio delle
Anime Sante del Purgatorio e a benefizi o della Nuova Chiesa
di S . Francesco di S a les presso la totnba di D . Hosc o in Val-
sallce.
Omai l'opera intrap1·esa con tanto entusiasmo per l'ere:ione di una
Chiesa in Valsalice in onore di S. Francesco di SalPs., patrono della Stampa
Cattolica, e monumento alla venerata memoria del suo grande imitatore e
fondatore nostro JJ. Bosco, sta per giungere al suo compimenlo. Si at'vidno.
il giorno in cui si dovra inaugura1·e il nuovo edifi:io che ne/ta sua sempti-
cita ed elegan:a si mostra degno del suo scopo.
Bisogna per altro confessare che le spese incontrate superrmo di {Jran
lun,qa le olferte finara raccolte, per cui molto rimane a soddis/are agli operai
ed artisti elle vi lavorano e prestano tuttora l'opera loro co11 (/.more e intet-
lígenza.
La necessita quindi di sovvenire agli urgenti impegni, f'i ha suogerito
di proporre a quanti amano ed ammirano l'Opera di Don Bosr-o una tenue
oblaiione., accessibile r, tutte le borse, oblazione di cent. 10, colla qu({/e si
puo con tutta facilita concorrere e/fi,cacemente altopera.
A nobiUtare e santificare lo scopo si e voluto interessare le Anime Slfnte
del Purgatorio rivolgendo a p1·0/Uto loro le o/ferie che 1,erranno rarroltP.
con la celebrazione di un divoto ottavario di Messe, Benerlizioni rnl ss.S1z-
cramento e pregltiere spPniali, c//e fara seguito alta prntr.;íma Solenne JJ1rt/f-
uurazione della nuova Chiesa e sara indi1·11:ato atta J}iJ>ina ~}fiser1Mrdw o
loro sulfragio. Quanti avranno (atto t111!erta potranno mettere t'inten!.iw1t1
che detti sulfragi Mdano a benejizio di quelli dei loro cari chepiu sta loro
a cuore di sulfra,qare.

3.7 Page 27

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A fncilita1'e la di/fusione dezropera caritatevale si o/[re a tutti i no-
s-tri cari Cooperatori e Cooperatr·ici una pagina del Bollettino divisa in
cartellini facilmente staccabili. A/fldandoci alta brmta e seto di. ciascuno
di toro. noi li prPgltimno caldame,tl<: perche (Of¡liail•) 11waricarsi del/e distri-
.óu1ioni r/andone a/numo uuo a ciasruno dei loro con1Jscenti e rilirnndoue l'of-
ferta.
buona
E clzi e
rolonta?
tehe
non potra trovare tanto
clli potrri esimersi da u11a
piccol numero di perso1te
cosl tenue nlferta?
di
/llon mancano i facili morli da suggerirsi pet ottenere !'intento. un rispa,;-
mio di 10 cen/P.simi si puó (w· co1l poco. Alle Mlte básta ser,•ú•si di uno carto-
tlna posta/e, 11wece di mflnda,·r. una cornunícaiione per /ettera per lrt 1¡uale
or,.orrono 20 centr~simi; altra no/ta si s11,ppll:w:e una c01·sa ili trnmvai con
Wllt passeqgiala a piPdi; ed ec,;o risparminlo JO cent. pPr ro(fi:rta. Sarri un
wtmern o rlue di giornale alCar:quisto del quale ;,ossiamo br>idssimo rilllttl-
ziare ecc.: ri sono !ante e !ante piccole industril~ e/u, un animo volonteroso sa
trornrc P,er /are una ,:arita cite con poco dispendio pub procuraruli molto
mP-rito. E' pur cosa molla lwotta addes/J•a1·1? i giocanetti a i figli di fami-
glia a/l'abilfJ riel/a cariüt e a cio si prr>sta mntto una obla;ione a por.Id r:Pn-
tesit1li. rio raccomandiamo a qud 17lltP,·tri e dirrttnri di lstitl1h elle lzanno
fH'r iscopo di avviare i giovrmetti ad una vita veramente cristiana la quale
rich,ede /fl pratira de/In prinripale virliJ. la Carita.
A rlti fa l'o/ferta di 10 rent. in danaro o in francoholli postali si con-
SP.(JJW un carteltino o bir¡liPtto elle e divisibile in due pnrti. l/na, In piü
(¡ronde. rapp?'esPnta il pr!]spr:tto della 6'/ziesa e tom/Jo di D. Bo.'if'O i1t Val-
salicr> r> resta tdl'Offe•rentP. l'al/1•0 parte piit ¡;iccola sP.r1H1 atl in.'icrinn·vi il
nome, co{JnomP P JlllPSP dPll'oblnlore. P qua/ora sara restituita ;, destina/a a
l'fnir applicata Slt nppostto Utmm c/11~ sara consuoato presso la tomba di
]J. BOS('(J in /ll('J}[{JJ'/(1 della /atta mrita.
1 rm·,·oq1ttor1 de/LP. o//Prt~ s0110 pregati di im:iarle olla ni,-ezione del
Bol/eltilto sntesiann per 1ne:;o di Cartolina Vaglio posta/e ,; si da /acolla
di pre/P1.'a1'P i t/ieci f1e1ltesimi. costo della r.arto/lna., dalla totn/e o/[erta. 1 car-
t,,tlini 111N?r,, pos.wmn f'SSrr ri>u•frlti in busta aperta colla sola a/li•ancatura
di duP tnitrsimi.
Qflf~/h poi elle nel loto :e/o P hon.ta NJ/Psser,; incarir.arsi di distribuire
in mam¡ior r:oµia trrli cartel/ini srmo prr>(la/1 rfi fartze r·i<:hiesta a r¡uesta JJ!-
re;ionP mn r:artolfoa pos-tal,,. i11rl1emtt,, <'mt ,·hirl!'e::o nomf'. r.og,,ome ,'? l'indi-
ruzo pre,·üu. ,1 sw·wmu toddis/t1th con tutta riconosce11;a.