Bollettino_Salesiano_190011


Bollettino_Salesiano_190011

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1.1 Page 1

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8elvnJ:?g:i Ona.q (folla
,·im• di S. Domlog-o,
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Re:.::inne dPgli .Anoyo~.
J:ntoo,
- l'lnzz11 V"i1tnrlu In :Bneuoo Airo•. 11., - Dock• o
A1·aoanlo ,11 Rlo ;fQnoiro, H16 - O. r,aaa!lll" All'&pnró>
dell11 ¡,arton1.a por l"Amorlra. ~10 - L" ~ 11 •1•odlzlo110
1lei nMtrl Ml•eio111\\,-I, 820 - Mone. l.1>•ag11a e 11uo an-
t.ogrot'o, :i2L - C:iruitoro di Jnl• de ~•ora.

1.2 Page 2

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Chiunqtre ricevera un
fanciullo in nome mio,
rieeve me stesso.
(MATT-XVlll, 5),
Dclle cose divine
piu divina c¡uella ,si
lea
dl cooperare con Dio a
salvare le anime.
(S. DrOl!IGI).
i1 Upnroasmslomroteeneruonovedrseoi
grandi edecceUenti do-
ni, che la dh~na bonta
faceia agli uominl.
{S. FRANC. di Sales).
Vi raccomando la fa.o.
ciullezza e la gioventu,
curatene con gran pre•
mura la cduc-azione cri-
stiana, mettete loro sot-
t'occhio libri che inse-
gnino a fuggirc il vizio
e a praticare lri. vittu.
(Pto IX).
Raddoppiate le forie
e i vostri falenti a ritrar•
rel'infa.nziae lagioventu
dalle insidie dellacorru-
z!one e dell'incredulitil,
ed a preparare cosi una
generazione novella
(LEONE XIII).
ANNO XXIV - N, 11.
Esce una volta 1tl mese.
NOVEMBRE 1900.
DIREZIONE NELL'ORATORIO SALESIANO -VIA COTTOLENGO, N. 32, TORINO
IN FAVORE DELLE ANIME DEL PURGATORIO
. r i" ~
A Comunione <lei Santi e la
partecipazione, ché tutti i
".:~ I".~ meml>ri della Olliesa ·hanno
,@~,.· alle orazioni e lmone opere
@J·c1.~-~ gli uui degli altri. fD artico1o
e (.)!Cl fonclameutale della 11osl1·a cre-
~]llY denza, elle t,ut,to comunene1la
Chlesa,, preghiero, l.mone opere, grazie,
u1erlti ecc. Noi tutti abbiamo gli stessi
beni spirituali a uostra <list>0sizione, lo
stesso Sole <li giustizia. che ci illmnina,
Jo stosso Spirito Santo che ci stmtil:ica,
lo stesso tesoro uove noi tutti al>biamo
un uguale clliitto di atLiugern, e cho si
compone dell'iuesauribile bonta del nostro
Dio , e
Ohiosa
ededleleposgirtaarziiae,
infinite di
e elle Gesu
cu.i hL
dristo
Je ha lasciato come sna dote e sua
eredita. Beni imruensi, inapprezzal>ili, co-
muni a tutti e frattanto adatti a ciascuno:
ben mille volte al di sopra dello ric-
cbezze della terra, che non possono co-
municarsi se non col <li-viuerle, e che
scemano c¡uindi a misura ch' esse si co-
mmücano, mentre i tesori della Ohiesu,
ben lungi dal so:ffrire la miuima diminu-
zione aum.entano, al contrario, comnni-
candosi, e ciascuuo puo prendervi parte

1.3 Page 3

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- 296 -
come ol calore e alla luce del sole, senza
che il suo vautaggio 11articolaro 11regi1.1-
clichi por
Questo
nullu
dogm
aael
vantaggio deg·li
il fon<lamento di
altri.
tutti
gli atti di carita elle haullO per oggetto
il suill:a.gio dolle a.11.imo do] Purgatorio,
e partieolannente, <lell'atto o voto eroico.
Esso consisto ne1l1offerta s})ontanea clte
il fedole fa alla, <livina .l\\faesta, in füvoro
u.elle anime del Purgn.to1fo, di tutte le
sue opere soddisfatlorie durante la vita,
e di Lutti i su.ffragi elle possano essergli
applicati dopo mortc. Si dice eroico, perche
apparcntemoute si richiede un' abnega-
zione sublime per spogliarsi, a favoro
u' un altro, di quuuto potrebbe liberarci
od almeno abbreviarci le pene del Pur-
gatorio.
L'a!,lo eroico di carita ~ antiohissimo
nella chlesn, o piu volte 1a sua storia ci
rammenta nomini eminenti che iu punto
di morte, fecoro per iscritto douazione
alle auime penanti di tulte le Messe
che snrebbero state celebrate in sufüagio
del la loro anima, e <li tutte lo peniLeuze ed
indulgeuze offorte od acquistate in loro
favore. Pero nn religioso teatino del se-
colo scorso, il P. Oliden, si tliede con
tanto zclo e(l artloro a propagal'0 qnesta
divozione, che ben puo cousiderarsi como
il suo primo a.atore. D' allora in poi,
l'ha11110 praticata molLi personaggi illustri
per dignfüt, tloltriun e sautita, ed anche
intiero comuuita religiose, e noi ue par-
liamo nel desiflerfo cho si propaghi sompro
piu fru i nostri bnolli Oooperatol'i e i,ie
Oooperatrici.
*"
.Anzihltto e necessario speci-ficare beuo
la natura delln, douazioue ohe cosLituisce
1' oggetto <lell' atto eroico. Ogni opera
buono. fütta in istato di gl'azia, racchiude,
conforme alla dottrina dei Santi Padri,
foudata sulfa, Sacra Sc1'it1ul'a, un tríplice
valore : la. soddisfazione, il merito e l'im-
petrazioue. San Oipriano parlauclo delle
opere di penitenza , inse&rna positiva•
mente che csse ottengouo a chi le fa,
non solo il perdono, wa ancora la corona:
g_uÁ sio Deo stit:isfccerit... nvc solani vcnimn
tnerebUwr se<l coronam ('l): e la Sacra.
Sctlttura, atlrilmisce alla limosina (e lo
stesso pno dirsi d'ogni opera lmou:t) ont
la soduisfazio.u~ ed 0N1, il merito. L'acq1t<t
spegne ,¿z f1wco ,irdenl-0 1: l'clemosina rtsistc
(1) Libro ilei lu11sis, 11um. 36.
al 11eccato (1). Pren<lete 11osses:w clcl 1·egno...
imJ>erocche ebbi Jame e 11ti destc da man-
giarc (2).
Per altra parle quest~ distinzioni ri-
e sultano dalla natnra stessa delle lmoue
opere. Ogni azioue buona del g-iusl-0
m01·itoria, in quauto
cipio sopranaturale,
epdroecseodded:disafauttnorpirainin-
guauto o penosa: allo stesso modo che
mm. moueta puo avere uu doppio valore,
quello del metallo e quello della bellezza
della coniatura: ne l'nno nnooe alJ'alt.ro,
auzi la loro nuioue aumenta il valore.
Orbene, ogni azione sopranaturale, fatta
in istato di grazin, merita lo. vita eterna;
e quest'azione nulla perclo in bont:\\ e
diguita perche Dio si tlegna. accettarl a
in sotldisfauoue d'una pena merita.ta.
Dalla qual cosa ne segno clte la mode-
sima azione puo esser allo stesso terupo
meritoria e soddisfütt-Oria. Inoltre noi, pre-
gando per gli nltri, possiamo ottenere
loro da Dio la tale o lo. tal ultra grazia,
senza cho per cio perdiamo i1 merito e
la ricompe.usa iucrenti ulla nostra pre-
ghiera, e qucsb:t sara pereio morito1'ia ecl
impetratoria. allo stesso tempo. PercM
non sara. eziandio soddisfattori.l se, pre-
gando, procuriamo 1,oddisfare por i pcc-
cati degli altri ,
Oio posto, il crh;tiano, clic fü l'titto
eroico, cede alle anime <lol Purgato1·io
le sue azioni sotto questo tJ:ipli<'e
aspetto T Si p.ri"va egli forse della ricomL
pensn. alla, quale ha diriUo pe1· le buoue
opere fatte in islato <li grazia e clclle
grazie e clei favori particolar1 che, pcr
il compimento di opero accette a Dio,
attira. sempre sopra se stosso, No. TI me-
rito e la ricompeasa sono beui pel'tiOJHlli
e nou si po¡¡i:;ouo oedere ad altri: ogun1w)
<lico S. Paolo, ricevora la sna ricompenRn:
U1msg_itisqueproprwm 11wraede11t accipict (3).
In quanto alla sodtlisfaziouo che e il
pagamento di uno de!Jito e l'ospiazione
d'uun, peun, essa si puo :ipplicare ad altri,
afil.uche gli sia contata. come se fosse
propria. Nou dice 1' A])ostolo S. Paolo
scrivendo ai Oolosscsi.: io rhe ade.iqo go<lo
<li qucl che 1masco per 1.'oi, e do nella carne
mia com1Ji11wnto a q1wllo clic rimane cloi
71atimcnti tli Cristo, a. vro <lcl cor1>0 ,U luí,
che e la Chfrsa '! (4) Qneste parole si~Hi-
ficauo, secondo S. Agostino, S. Auselmo
(1) Ercli TTl. 33.
(2)
(3)
,ratb. XX\\',
(Cor. Ill lj),
311Sj
(-1-) Colos... 1.2-1

1.4 Page 4

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- 297
e ¡::;_ '11om:iso: io oU-ro i miei 2><itim<•11ti JJPr
i membri <7.ella C'hiesa, offinclte quelli. cli
G1s1) Cristo siw10 loro utili. Dnl canto suo
S Gionmni Crii-ostomo dice: Noi fonniamo
tutti un sol corpo ctl 1' possfbile, che le 1,re-
glt iere, la Umosi,11rt e le intercession·i tll ·uno
ottmgano un inlero 11erclono all'altJr<>. Ecl H
Cu1echismo Romano agginnge: Com:iene
¡;omm«mcnte 7o<lnrc e r,wgniji,care l'immensa
1.ioutic di Dio, ohr 11a concesso alla clebole:;:::a
•11111ana, clte uno posstt sodtlisfare prr r allro...
Cole>ro clrn 110.9sinlono In grazia tlil"i,n<t pos-
T frntti meritorii eil irnpctratorii ci ri-
mangono e solo 5-j concede alle anime
. che softrouo In. parte sodclisfattorin dclle
nostre ope1·e.
,.
e Mn, c¡nnlc11no potrebhe <lire: fm•Ae
carita ucn orilina,ta il dare da se sre~si
agli al tri cio che ci sarobbe tanto 11ti le,
esponen<l.oci per amoro altroi, a. passnre
ruolto tempo lontani cln Dio f
11 celebre teologo De Lugo rispo111le,
...••...•, •...•...•..
. ........•.. ,, ,,
r• '
- Le uostre Missioni illustrate. -
l pri111i indii ruccolti dai 1:>alo11ill11i nella llissiouo dd U.io Grande (Tuna del FuQCu).
in S(Jl/0
)1/)))le
altru, pagare cio che <t Dfo
.~i 1l,:11c {l).
Noi adnuque con farc il voto eroico
dü1mo u.lle irnime elle soífrouo 11011 gia
e il 1wstro pro111·io meri l,o, uo nu:t 1mrt.icel la
qualsiasi della g·Joria ch6 ci ril-;ervata
in c·ielo, nw. :solamente cio che le nostre
hnoue opere bmmo tli sotldisfattorio, cou
i bllltragi ,,be i-aruuno ful ti pcr uoj dopo
la rnorte. Quesl,o voLo 11ni1H.li non irnpe-
di.-.ce ai s:icenlot,i di offrire h~ 8anta, Messa
s(•1·01Hlo l' i11fonzioue <li quclli cl1e gli
l1H11110 dato lo r-li¡,enc1io·; co111e 110n im-
pe<lisco ai fedeli di pregare ¡,er loro, pei
loro congiuuti e di compiere le loro JH'a-
ticl.te ordinaric di pieta 0 di tlfrozioue.
(1) Do S11,u. Poo11it. Part. U, ca¡,. V q. 72.
cho l'11omo 1mo sacri(lc<ire al vro.~!lilllo i
suoi 1•<uitagg; temporttli pttrche nun gli Mt-
eodfiohi miii glb eterni, e qnesta guucrosita
11011 solo pormesi:;a um deg-na di lo1le:
in hi.'i d<.rnwis ler11porallb11s laudabilo ,,st Nt
subir6 1>ro11ter
giamo ancora
11roximu111... E
che e uua coS:l
uui a~g-iuu-
vantag~iusa.
ui a chi coutrae il morito esercitarla.
lufa,lli uon ci si insegua ÍOl'se, che il
mol'ito cl'un' aziono o proporziouato alln
cariU1, che lo prollnco YOrL>ene, colui dte
per la, salvezza del ¡n·ossilllo tliffcriNct-
la. sua propria ueuLitndine e la. folicita
di veder Dio, ¡ua.tic:L la carita nol piu
nlto grndo; dunquc l'ntto eroico di carita
den~ aumentare com,idere,olmente il
11uslrn murito e la, uosh·a ricom¡wnsa
eterun, la qnal cosa o assai piu preziosa

1.5 Page 5

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che tntta la rem1ss1one clelle pene tern-
pornli che i-i possa, otteuere in questa
vHa. "Cu pio antorc commenta co"l qnesto
peusiero. E <l<t notcir.% che iZ 1ñu piccolo
anme-nto rH merito e ili gra~'ia 6 sen.za 11a-
rar¡one, 11i1'c sttnw1,ile <lclla libercrzio11e della
pih grnwlll di tutte le 1u•ne del Purga-
torio. E incomJ>ara1>i1mrntr 1>ih nrnta_qgioso,
<lico, 2ms¡¡a,re i•tmti mmi in Pur{latnrio con
nmi llW!JfJio,· q1umatci tli merito l' tli gloria,
che lo st<trri solo ,zm {lfonw ecl cmci elle 'Íl
ne¡,pur <t11dcu1•i, se il Plfr((tli1Jo 71ft cl<t essere
pe,.-do 1llrno bPllo.
.. Amhrog-io dice: Tulto rJlumto ,liamo
pm· ucril,'t. alto a11im<' ,loi dr.fm1ti, ~¡, cmn-
hfo in 11urito per 110i, clw ricer<'remo ce11to
volte rlupficafo tlO]JO l<t 1wstrri mortr. Sc-
1·outlo ~nnta Brigicln, qu:111110 lih(>1•iamo
dal Pnrgatorio q11ulcl1e aJ1ima, compütmo
nn' nzio11e tanto nccettn e gr:ulita ll
Ge:--11 (l1'i1,to :Nosl,ro Sig-nore, come se eµ;li
.;tess I ii1:-.se il lihe1·uto, C <]lUllHlo Sara
~iu II tn. 1' lll'a ce ue ricompens(fftt. piernL-
mentc.
rcrcio 11011 dollhiamo temel'o di arre-
carci t.1el danuo con questo atto di cn-
l'it;\\; nnzi molto guacla.gnamo faceudolo;
¡1erche, ri111mcia11do <la. noi stessi ni mo-
rito sodclisfatlorio, ci rendinnw clegni di
1111 partit•olHre muore della RS. Tdnih\\,
tlelln RS. , ergine e di tutti i ~anti.
Di pit1 l'a.tto eroico di carita ci da
eziaudio un 1lirilto s11eciale alla. protfl-
7.iouo ed intf'rce,isione delle anime del
Pnrgnto1·io. Facell(,lolo, ci legbiamo 11er
sempre con qnelle anime che abhiamo
donlleYinte o liherate; e chl ¡mo 1lire tntto
c-lrn fa rarmo per noi nppresso Dio, In,
gratitncli11e essenclo per e~se, non solo un
<lovere nH\\ ancora 1ma neccssitu.?
Qnando percio imploriamo da Dio una
~ra7.i:t qualsinsi non saremo soli acl im-
plorarla; migliuia 11'animc, e-ni Dio nulla
e sa negare, 111 imploremnno per uoi o cosl
,inomo la. ccrtezza di ottenerln. E<l
ancho prol,al>ile cl1e il 1Jost,ro rm·g-nlorio,
per aver uoi rionnziato n<l ogni sull'rngio,
11011 si nc01·csca, poiche P aumento di
~razie, che Dio ci lnrgisce in -visla c1i
qucst'!ltlo ci ¡m,sei-veru. 1la molLi pect'a.ti;
<' non i-ono fori-e i peccati veniali che
1·oudnnuano ni Purgatorio le nnime T
**
Utne allc anime elle ~offrono ecl aucllo
n qnelle cho lrnuno la gene\\·osH:\\ di t'nrlo,
J'utto eroico 11ou poten1. uon essere fi<'·
cetto e caro alla Ol.li~s1t: vcnne r1uintli
arricchilo tli numerosc Imlul~·enze da Be-
netlctto XIII, 11el 17281 co11fermate ,ta
Pio VI, nel 1788 e determinato fi11alrue11te
clall'a,ngolico Pio IX con 11n flccreH> clella
Sacra Oongl'C~gazioue clellc Indalgonz<~ in
data del 30 setiembre del 1852. Que:;;te
indnlgenze o privilegi sono:
1° I sacenloti clrn banno fatto l'at to
eroico gotlo110 dell'allare privi1egiat-o iu
tutti i f¡i,m1i dell'anno; l'Indulgenza ph•-
uarin. deve cssor ap)llicata ttll'anima per
la, r¡nalo si cclehra. la Mei-sa.
Tulll i fedeli, c]Je hanuo fatto l'al (<)
siesso possono Incrare l'Imllllgc11:aplenaria
appf.iaabilo solamente ai dt!funti: ,,) tutti·
le volte cho fam11110 la Comunim1e ¡ bl
i11 1ntti i lnno<li ascollan<lo la Me~sa, i11
1-u.ffrngio delle anime pur4anti. Pcr g;o-
1lcro cli questo imlnlg-euze l,isog-110 i110111•(•
,·isitare una Chiesa e,l i\\'i vrcgure MI
conrlo Je iotc11zio11i del So111mo Po11tefic<'.
3" 'rntte le Inilnlg<•11ze g·ia conccsse o
che _._¡ concetlerau110 i11 nxvenire, le qun.li
si ltwrauo dai fecfoli cho lla11110 fatto l'at to
t>roico, possono applicarsi a.lle anime del
Pmgntoriu.
Per quei fedcli, clie non possouo
ascoHru:e la l\\Iessa il 11owli, o vnlevole
quelln <leila Douienicn. Por i fedoli cho
nncora non si cournni1•ano o souo impc•-
diti di forlo, i vescoYi possono autorii-
zare i Oonfessori per la comm11tnzione.
Si noti ancora, che l'atto eroico (lj ca-
e rita 1rnn un 'l."oto propri:unen1c detto, u,\\
e obbligu sotto pec<·tlto. .Nep¡rnre 11ccc~-
ta sario pronnnciure alcnna formola clcter-
111inata: bnsta un atto <lella , ol ou t~
l'otferla f'ntto col <'uoro pcr avor tliriLto
alle Indulgeuze etl ai privileg;i. Pno tnt-
t:ivia servire la seguente fo~·mola : Dio
mio, in tmione ai mcriti <li G<'sir ,,tli Jiari11,
vi. ojfro 1uw le anime del P1trgatorio t-ull<1
le mio oprre soc7disfaltorie e t11tt1i qu<'lfr clrn
mi sttr<tnno aj)t>liaato dtt altri <lurrmto l<t
mia 1.•it(f e tlopo 7<, mia mortc. ]',~ cosa ot-
t.ima o salutare 1·i11no,·:ue soveute <1ue-
st'ofl'crta a Y i va ,·oce oll almeno col
onoro.
*
Ed ora ci pince coronare qnesti l)en-
sieri con nn fo tt o clell~ Sacra Scrittnra.
Il nostro cliviu Redontore, dopo avc1· ri-
sauato presso la piscina Probatic·a uu
povero nomo infermo <111, trentol to anni
e risposto allc cnlunuie clei Oitulci, s~
ne va al <li h\\ del lago di 'l'iherilule. Unn
~rau turha, attira.ta llni miracoli strepi-
tosi che opera.va a pro dt•gli tunmalaLl,i, lo

1.6 Page 6

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- 299 -
segue. E Gesu sale sopra. un monte etl i vi
si pone n selfo,re coi snoi tüscepoli. Qai v.i,
~dzarnlo g·li occhi e veüen<lo la gra1l turba
éhe vie11e tla J11i, clice a Fili-ppo: clove
<'omp1·ercmo paue per ci bal'e qm~sta. gente?
Gli rispoude Filippo: dngeuto <lauari di
vaue non bastauo per costoro a dárne
,u un piccolo pezzo per uno. Uno dei d.i-
sceJioli, 1'...nclrea, fratello Simonc Pietro,
e gli dice : Evví uu 1·u,gazzo che ha e,inque
vani (l'Ol'ZO e dne pe¡,ci, ma che questo
pei· tauta genle f Ma Gesu u.ice: 1:Pate elle
<·<H;t·oro si mettano a setlere.
Simetton o pertanto a se<ler11 sull'erba i u
numero tli circa, cinr¡ne mil:i. Gesu }Jrcndo
i paui e, rese le gl'azie, li consegua ai
snoi tliscepoli i quuli li tlistrilmiscouo a
coloro che sedcvano. Fa aU.rettauto coi
pesci daudoue a ttüti fin che ne vollmo.
Saziai,i che fürouo Ocsu clice ai tliscepoli :
Raccogliete gli avanzi, che uo11 vadano
-a male. lllll essi li raccolgono ecl empiono
doclici canestri dei frailllllenti dei cingue
pani <l'o1·zo che erano avauzati.
Qualcbe cosa di somigliaute a qnesto
fatto accade col voto eroico. Le nostre
soudisfazioni rassomiglfano a quei pani
d'orzo e le arume che so1frouo nel Pur-
g·aLorio, cni o:ffriamo le nostrn soddi,-,fa-
zioni, Yeng·ono da esse saziate, cioe libe-
rate o per lo meuo alleviate.
QUU,ndo sarf.t. suonata per uoi l'o1·a della
ricompensa, troveremo di nuovo tutti
quei suffragi, non gia tali qnali nsclrono
dalle nostre maui, ma a1m1entati e t.ra-
sformati in gocliJJH,uti ineffü,bili, e questi
g-o<limenti da.:reram10 in eterno hlss11 tlove
si fruisce gioia ed it,clfabile alleg1·ezzi1, in
una vita intera cl'amore e di 1>a.ce.
.......................... , . . , ~ ~
1S,,.~ - 1.4- Novembre l.900
- - -- - - ~ ~- - ----
1 @...l..~!~...::'.&.......
ELLE Feste Giubilari delle nostre
Missioni si sente 1n·epotente il bi-
1-N
sogno di liberamente ed altamente
Venticinque anni or sono, íl 14 novembre
del 1875, iJ venerando nosh"o Padre e Fon-
datore D. Boseo, divorato da inestinguibile
esprimere il grido del nostro gaudio perche sete d'anime, spediva, armaudoli della croce,
si offonda nell'anima di tutti i membri della i suoi :figli nella Repubblica, A..rgontina per
grande famiglia salesiana.
dar principio alla pacifica crociata della re-
Il ricordo delle lo*t*te* sostenute, dei dolori
ligione edella civilfa. Quantunque si trattasse
di strapparsi alle dolcezze della famiglia, alla
sopporiati o delle vittorie ottenute in ven- patria, ai piu legittimi affetti por andare in.
ticinquo anni, nella rcdenzione morale e ma- ten-e inospiti ad affrontare la fame, Ja poverta,
teriale di migliaia e migliaia d'infelici indi- i patimenti· e forse la morte e ci0 col solo
geni delle Pampas Patagoniche, rattempri ideale di salvar l'anima di qualche scono-
le energie dei Missionari é dei loro Coopé· sciuLo, di sottrarre alla com1zione della na-
ratori, suscitando nei cuori magnanimi no- tura ed alle ~trette del demonio quaJche
vello vigore ed incitamento per il nuovo povero selvaggio perduto tra l'oscurifa de1le
Ja-rnro e ¡)er le future lotte che l'aVYenire vergíni foreste, pure a D. Bosco non man-
tiene preparate al loro eroismo ed alla loro carouo i cuori generosi pronti a cimontarsi
calita.
nel glorioso arringo dell'A.¡)ostolato.

1.7 Page 7

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- 300 -
Al primo drappello dei ~lissionari Salesiaui 507,049 chilometri quadrati comprendeutc
pa,rtiti in quel giorno memorando con a capo 14,637 abitauti e 4800 indigeni, fundando
D. Gioranni Cagliero, e1erato piu tardi all'e- 8 pa1Tocchie, 11 cappeJle e 28 residenze ;
piscopato, tennero dietro fino adoggi, altre 85 ,aprendo 8 collegi per i fanciulli e 4 per
spe<lizioni formate or di 20, or di 50, 80,100 le ragazze, dove aunualmente sono educati
e perfino 130 tra Missionari e Su.ore di Maria in media circa 600 tra rngazzi e fünciulle,
Ausiliatrice, i quali e le quali si disporsero a e tutt-0 cio con un personale religioso di
poco a poco ne11'Argentina, nel Erasile, nel- soli 15 sacerdoti, 5 chierici, 36 catech.isti
l'Uruguay, nelParaguay, nel 0hill, ucl Pero., e 37 Suore di Maria Ausiliatrice. In tntlo
nelfa Bolh·ia, nell'Equatore, nella Colombia, sommano a 251 tra Missionari e Stture;
nelhi Venezuela, nel l\\iessico, nel Centro .Amo- ma sono ben pochi per una snperficio (li
rica, uegli Stati Uniti del Nord e piu s:pecial- 1.236.388 chilomelri quadrati con 130.000
me11 le in mczzo ogli inclii
deUa Terra del li'uoco ,
dtJlle Isole l\\falvinc, del
Matto Grosso e delle im-
mense foreste orientali
dcll'Azuay nell'Eq_uatore.
:Xella sola Repubblica
Argentina, iu qnesto pe-
riodo di tempo, aperscro
bon -r1u;nA0lNQUE Case di
e,lt1cazione popolare ; ma
per porlare unicamente
<lelle .Missioni salesiana
nella Patagonia e regioni
- Le noetre lll[issioni illustrate. -
SCJ!vaggi Onas dCJlla Tona del Fuoco.
l\\fagallauiche, ci servire-
mu delle eloqnenti staiistiche pubblicate anime qunnte ne forma il totale delle Mis-
dall'illustre Prof. D. Lino Carbujal nel suo sioni Salesiana della Patagoni...1., Terra dol
mirabile slu<lio storico intoruo a quelle Fuoco e Pampa Centrale.
Missioni.
I sacerdoti che vi esistono sono solo 5Oe
Laggiu in quelle remole contrade i :llis-· dorrebbero percorrere una superñcie eguale a
sionari Salesiaui e le Suoi-e di Ma.ria Ausilia- quolla degliStati Europei: Italia, Spagna,Por-
trite in questi ,·enticinque anni eslesero la loro togallo, Svizzera., Grecia, Danimarca, Olanda,
azioue spirituale: - 1º nel Vicariato Apos- Belgio, Montenegro e qualche altro piccolo
tolico della Patagonia, aJil.tlato a Mons. Oa- principato. Ogni Saeetdote esten<lerebbe il suo
gliero, sopra. una superficie di 729.389 raggio d'azionesyiritualea24.728 chilometri
chilomeiri qnndrali comprendente 106.014 quadrati. E bou vero che la popolaziono e
ahitauti e circo. 5000 iniligeni, fondando ed poco numerosa, ma troYasi dispersa su tutta
ufficiando 13 parrocchie, 23 cn,ppelle e 66 questa immensa superficie. Solo un Vescoro,
residenze; aprendo 14 collegi ed ospizi pPr qua] e Mons. Cagliero, instancabile viaggia-
i fanciulli e 10 per lo fauciulle dove aunuaJ- toro, puo narrare a' suoi figli spirituali di
mente sono educati in media 1878 tra fan- avcr visitato tutta questa regione , almeno
ciulli e ragazze, e tutto questo con un per- per quanto s'estende il raggio d'azíone delle
sonale religioso di soli 35 sacerd.oti, 9 Oase Salesiane, attravorsando desorti, mon-
cl1icrici, 82catechistie 78 Suore : - 2º nella tagne, ftu.mi e mari.
Prefetturn Apostolica della Patagonia Aus- Gli indii battezzati in questi cinque lustri
tra.le e Terra del Fuoco, affi.date a Mons. si possono calcolare da 25 a 30 mila. Oltre
Giuseppe Fagnano, sopra una super.ti.ele di il governo spirituale di 16 parrocchie , di

1.8 Page 8

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- 3Ul-
34 ca1lpelle o di 94 residenze temporauee i tennero col concorso clei generosi Ooopemtori
Sacerdoti Salesianí a.Ucndono clirettamente Salesiani, della Societa di beneficenza e dei
e praticamcnte all'insegnamento in 17 col- governi della duo Repuobliche, Argentina e
legi con circa 1500 fanciulli, e indirettamente Chilena. E se a questa somma si aggiungessero
in 12 collegi femminili con 1300 ragazze. le spese del soshmiamonto, vestiarti, vinggi e
***
Mase i nqstri J\\fissionari si fossero con con-
tra.ti puramente nell'azione moraleed intellet-
tuale, senza. assicurarue la vital.ita con eclifizi
:permanenli, col progresso materiale, l'nbitoal
lavoro, la ooltura dello tirti plasticho, spc-
cialmente clell' architettura e della pittura,
l'opera loro sa.rebbe stata incompleta, man-
candole l'esempio materiale del lavoro, ap-
plicato alle molteplici sue fasi nel miglior
tempo, maniera e luogo. Rendare pro<luttivo
il lavoro mn.teriale in poco tempo, ora un
insegnare il segreto dello forze unito e di-
rette con perseverante intel1igenza. Collocarsi
nei siti migliori, e la clividere l'attivita .fi-
trasporti , si avrebbero annualmente un
200.000 scudi che, assommati agli allri,
darebboro il to-tale di 2.169.000 scudi ar-
gentiui.
Q,ueste cifre sono la piu bella espres-
sione della carita operosa e progrcssista a
bene d'un popolo; di qnella carifü eroica.
cho solo ahbonda nolla Clriesa Cattolica, e
lleta, sacriftca le sosta1izo e la vita. in serviziu
del prossimo. Tutto questo perb ti solo una
palli<la idea dell'opem compiuta in 25 anni
dai nostri Missionari nella Patagonia o re-
gioni Mngallaniche; tuttavia, faite le clo!Jite
pro1JOrzioni, si pub di.re altrettanto delle
altre nostre Missioni nelle rimauenti Ropub-
bliche Sud-.á.mericane.
sica per non sciupare lavoro e commettere
e1Tori, era chiamare l'attenzione sulla 11ocos-
***
si1a di sapor impiegare abilita intelligente Non a.bhiamo quincli ragione di su.ni.amente
e cognizioni sicure, circa i rantaggi del riu- gioire por queste Feste Giubilari, rendendo
nire e combinare i fattori di una produzione partecipi del nostro gaudio quanti coopera-
felice senza grnndi spese.
rono col consiglio, coll'opera e colle pre-
·Ció fecero i nostri i\\Tissionari collo loro ghiere alto stabilimento ed incremento di
proprie braccia e sotto svariatissime forme e quelle Missioni ~
professioni. In altri termini per edüicare hallilo QuE>ste feste non ci presentano forse una
Joruto concorrerearcni1etti, pittori, fabbri-fer- propizia occasione per invitare tutti gli amici
rni, falegnami ecc.; por dure principio alle Co- nostri ad ammirare, personificata uei uostri
h>nie agrícola fo duopo inviare agronomi, viti- Confratelli Missionari, la mirabile focondita
coltori, agricoltori , lavoranti, pastori; per dell'Apostolato cattolico ed a sciogliore un
la fondazione delle Scuole d'A.rti e Mestieri, inno a questi pionieri della fedo e dcilla
si dovettero provvedere mcccanici, scultori, civiltai
calzolai, sarti, ebanisti ed altri maestri dalle Costa.nza. invincibile, fermezza saldissima,
differenti arti. Orbene tui.ti questi mostieri profonda umilta, purezza esemplare, pnzieuza
e professioni uscirono dai Salesiani ad ecce- instancabile, distaccamcnto perfetto da tutto
zio110 <lell'a,rchitettura , per la qua.lo pa- cib che sa di terrestre, allllegazio11e di se
garono capimastri ed opcrai d'arte muraría. medesimo, rassegnazione senza misuro. ai vo-
Gli edifui fabbriea.ti dai Salesiani sono leri di Dio, tenero runore per la croce ed i
cinquantasei, tra Ospedali, Chiese, Cappelle, .Patimenti, odio implacabile verso tutte le
Laboratorii, Case di Missione, Case agricole, gioie iUecite della. carne e del mondo, scm-
Asili, Seuole maschili o feuuninili, Caso per plicita ingenua, ardore di uomo giovane,
gli iudigeni. Per realizzare tutte questo opere, esperienza da uomo maturo, ma.nsuotudine
oltre il proprio lavoro, si spPsero a tutto il angelica, indole semyre uguale, fede robusta,
J<,97,scudi argentini 1.969.000,che si ot- speranza senz' ombra di aV\\ilimento, carita

1.9 Page 9

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- 303-
senza limi1e e cou essa un cuor d'oro e vasto cenoo, dove l'ignoranza é somma, la bruta-
come l'universo, a111oro divi110 sovra ogni lita svergognata, dove né rngioni, ue leggi,
cosa, con iuiima di fuoco , la cuí fi.anuna ne ospitalita, no amicizia si trova, sopratutto
sfavilli su tutta la terra e s'innalzi sino al per gli stranie1i.
cielo, sono, scrive i\\fons. Relord, gli ele- A lni, intre1>ido bandilore della fede e
meuti costill1íivi del lllissionario Catlolico; della civilta iu mezzo ai popoli selvuggi, 1a
e noi aggiungillmo, che sano pure gli ole- nostra. sincera ammirazioue, nel primo giu-
mentí con cui i noslri Oonfra.telli d'Ame- bileo delle nostre Missíoni ! Egli , pacifico
rica vanno 1rasfurnmndo in rogioni civili la conquistatore , uttraversaudo mari procel-
Patugoni:~ e la Torrn tlel Fuoco, nonche le losi, valican<lo scoscese giogaie, pcroorrendo
rcrgini fon1ste del .Brasile , dell'Equatore e sparen1.ose foreste e gnada11do finmi mpi-
della Venezuela.
dissimi, nmore alla couquista <leJie anime•
semm altri lcsori cl1t1 la sna poverta, s1:111-
z'1til rn sciewrn !'110 (J_uella di 0Lisit crod-
ll l\\Iissionario Catio-
lico ! Ohi pub esprimerL
l~ sua belfozza piü celes-
tiale che umana i Ohi ri-
díre i1 sno croismo o tuita
la magnanimila del suo
spirito ~ A lui il nostro
plauso, o. lni la nostra
amnúrazione e gratitndine
nelleFeste Ginl.Jihu'itlelle
Missioni Snlesiane ¡JercM
e l'incarnuzione del píil
liello fra tutti gli ideali :
lo. conquis1a del momio
in nomo d~ Gesu Re<len-
Le nostre Missioni illustra.te.
tore! Egli, il Missionario,
Selvaggi Ouas della Torra del F-uoco.
ha udito la roce di Dio
che lo chiama all'Aposto1ato, ha. udito la ñsso, senza versare, qu:tndo sia d'uo¡)o, ultru
voce lamontevole di tanti miseri che vanno saague che il ¡¡roprio.
brancicando tra le lenebre dell'errore e le A lui, araldo effi.cace di pace e fratellanza,
ombre di morte , e tanto gli basta percho la nostra eterna riconoscenza, nelle prossime
nulla cura11clo i patiwenti, le privazioni o solennitll che allietano le nostre Missioni !
la morte istessa, senza frapporre indugí, Egli, ¡,redicando la pace e la fratcllauza a
armato solo della croce e dol Vangelo, a tribu belligcre e sempre intente alle deras-
tutto si renda superiore per seguirc i gene- tazioni ed allo storminio, diffonde, in mezzo
rosi impulsi t.lcl suo cuore.
a gcn1e nomade che vive di caccia e di ra-
A lcú. eroe di tutti i tempi,il nostro plauso :pina, i beneficii salutari della vita soeiale e
nelle nozze d'argento delle nostrc Missioni ! laboriosa. Alla sua parola, che esalta la.
Egli abbando11a le gioie della famiglia, la soayitli. del giogo di Oristo, le deserte lande
11atrin, dolce di clima, colta. por iscienze, si convertouo per incauto in campi ubertosi,
lettere ed arti, chile 1>er corlesi costumanze, spariscono le solve inacces.5ibili per dnr luogo
fiorente per agiatezze e comodi d'ogni ma- ad amene praterie, a fl'llttifüre piantagioni.
niera, ed u.pproda, i1 piu delle volte senza. Dovunque cgli volga i su.oí pnssi, alfa
viatico ,. SPtr:m mezú di sortn, a terre, <lovo schiaYiltt sottentm la santa uguaglinnza del
il frcduo ~ insopportaLile od il e caldo (:O- Tangelo: i figli piu non souo giuoco della

1.10 Page 10

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- 30;3 -
cnulelfü paterna, ma oggetio premmoso delle
eme le piü amorevoli ; la donna e riabilitata
e rimessa al posto d'onore che le compete ;
la famiglia ad<liv-:oue il santuario dei piu.
puri e santi affetti. Sorgono ben presto,
dov'egli si stabilisce, Yillaggi e bo1·ghi cris-
tiani, si moltiplicano le cl1iese, g-li orfano-
trofi, le scuole, gli ospedali e fa fedo e fa
ciíilla, sorelle indivisibili, si allietano ui
giorno in giorno di nuove conq_u.iste.
A lui dunque, esscre cho non muore, che
non muta, tho ha in se la virtü de]l'im-
mortalita., il nostro plauso, la nost.ra ammi-
razioM e la nostra grntitudine nella faus-
tissima circostanza de]]o Fcste Giuhil.ui ene
gio..,ontlauo gli opern.i evangelici <le1l'unde-
cima ora ed i loro Coopcratori !
Ed ora. ]a nostra parola esnllante e la
voce del uusiro a:ffetto e della nosira letizfa
s'olevi e giuuga al Po1lteficc Sommo da cui
i nostri Uissionari ripetono il man<lato di
evangelizzare i popoli; al Papa, il Duce ed
il Mnesiro, i1 Patlrc etl il Re dei 1\\Iissio-
nari: al Papa, C11ore dei nostri cuori, sn-
premo nostro pensiero come supremo nostro
aifetto: tutto l'amore, tutta la. t.levozi011e,
lutto il l>ene ed i sacrifici dei 1ilissionari e
dei loro Cooperatori, per Lui: Viva il Papa 1
E per il Papa i1 110stro giubilo s1 1.hf-
fonda eziamlio in tutti i Pastori delle Dio-
cesi da cui uscirono i nos1:ri i1iss1onari e
di q_uelle altresl in cui. sono stabilite le nostro
M.issioni, ai quali ttüü noi, memori e grati,
protósüamo l'inalterauile osse<1uio noslro,
il nostro amor figliale, perche reggono, con-
sigliano, difeudono, aiutano e cercano ,u tra.3-
fontlere nel cu-0re dei nostri. confratelli Mis-
sionari, tutto lo zelo apostolico degli animi
loro: Viva l'Episcopato cattolico !
Infine ai noslri amici, ai nostri l>enefat-
tori ed alle nosLre benefuttrici che sostcnnero
e promossero lo nostrc l\\Iissioni nel cam-
mino peTcorso, 1n gratitudine pi ü vi va e
durntura, o la preghiera. di contimrnrci Sl'mpro
l'aiuto prestatoci sin qui. Le 11ozie d'argento
della l\\Iissioui Salesiano segnino prr tutli
un nnovo periodo di lavoro e <li carita, fe-
conclo di mnggiori frntti per hL <liffnsione
del regno ili Gesit Cristo iu meizo allo
ilnime.
JI 1111'111111 ll' l 1'11111 1;'111 J''l l'I ti '111 'I I u :;111'1111111 '111111,IIIII.IIIU .1.ll 1'111U.11, U,111!I111: I, 1!!1111.1.11111111111rn1111111,11 l l'11'IT'l,I111111'1::lt
1L RAPFBRS!NTANTS DKt BUCCHSSOHH DI DON BOSGO
in America
l
ei llOSlri Confratelli d'America era
v.ivissimo i1 desiclerio di avere in
mezzo a loro il Successore di Don
Bosco, il Veneramlo nostro Snpe-
riore Generale D. Jllichele Rua ad assistere
e 1nesieclere ,Llle feste commemorative del
25º anniversario dello stabilimento delle
nostre l\\fissioni. Por fradurre in realla, qnesto
desiderio, essi teularono <li ottenere dal Santo
Padre Leonc XJJI un ordiuo o per lo meno
un' esortazione, diretta a D. Rua, di recarsi
in Arnerica. A q_ueslo fine, .fin dallo scorso
marzo, inviarono al Papa una rispettosa
supplica in cui gli es1JOnevano il loro fi-
gliale desi<lerio.
Loone XUJ, con l)ellissilm. Jettera dol-
rE.mo suo Segretario di Stato il üard.
1
l:tampolla, diretfa al nostro Rettor 1\\Iaggiore,
bene<lisse con olfüsione ili ct1ore la nostr,t
Congrcgazione e specialmentc i Missiorntri,
ma nou gintlicu o_pportuno accondiscemloro
alla sntlllctta supplica. Perciu i1 :::lig·. D. Rna,
comunieanilo fa cosa a Mons. Uagliero. _JJro-
mise di trovarsi presente in ispiríto a (_iuelle
feste e di farsi rapproscnt.:trn clal carissimo
D. Amera. Qnesti, come aobfamo gfü aJ1nu11-
úato lo seorso meso, si reco infatü in Ame-
rica; o noi orn, siamo lieti di pubblicare
la relazione del suo viaggio, l'tworitaci dal
st10 segrctarío.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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- 304 -
Carissi.mo,
ora va a vedere come vanno i snoi interessi : e
la 40ª volta elle fa qnesta lraversata.
Moutevicleo, 9 settembre 1900.
11 Perseo, uno dei piu recenti e meglio costrutti
rnpori della Compagniu, fahbricato in una cittá
.r-o c1ue giorni che il signor Don d]nghilterra, di cui non ricordo il nome, fu bat-
All>era cu il suo srgreturio si tro- tezzato nel 1883. La macchina pero della forza
yano in America cd io non voglio di 6000 cavalli fu costrntta a S. Pier d'A.rell/l,
pih oltre ritardare il compimento dai fratelli Ansaldo : 11a quattro caldaie con 6
<leila rnia promessn di darle cioe forni ciascuna e dalle 24 l>ocche ingoia circa 83
qualche notizia del noslro viaggio.
tonneUate di carbone al giorno; circa 60 operai
rn1•te11:,:a, clnll'01·ato1•10 - S n•••• 1•hi toa•tc -
lu F,wa•o~·h, - !"lnJ p,,raro - La Pollzln del
ePoa•t·o - Ue,.c,1•lzlo11e d e l ,·n1>01·e - Ch l non
llU.S'-!lc;:;.::l~••o ll ...........n t -In nioto - l\\l~~u.
sono addetti uuicamente alla. macchina. : lavora.no
qu.tttro ore e ri¡)osano otto. La loro vita e
veramente un continuato sacrificio, II calore passa
i quara11ta e talvolta arriva a.i ciJ1quantn gradi:
•:-ou p 1·h·llc~to - A H•u•celJ<nu1. - 11 ._. ca1•I•
tolo l'!lpetto1·l"le S1•••~nnoh••
Quant1o l)Oelü giorni prima aceompagnai alla
slazione D. Alhern e lo vidi piaugcre al met.tere
il piede fuori deirórntorio, un fremito corso per
le rufo ossa, td in cuor mio diceva: io saro
piu forlc e resistero. Infatti, facendomi vio-
lcnza, finche obhi 1a compagnia di rnio fratcllo
rcsistctti : ma quando a TrofareUo scomparve
mio fratcl.lo ed io nón vidi piü uea.nche il J'az-
zoletto elle mi sve>ntoh1n, piansi ; i1 mio cuore
non ne potern piü ecl avevt~ bisoguo di questo
sl'ogo che mi sollevu. R come non }?iangere n
lievono molto e cosl si consumano la vita anzi
tein po; son pero hen retribuiti !. .. La lunghezza del
Persro e
di altczia,
de i
m. 120
capace cli
con 12 di largbezza
4200 tonne1late ed al
e 1O
pre-
sente cho non e totalmente caricó b11 6 inetri
d'immersione.
Do quasi trc ore mi trovavo a. bordo, qua.ndo
tla poppa a prua. sento conere la voce : cbi
non 11 passeggiero a terra ! Che scene allora !
H.ing-raziai il Signore di esser solo e di non dover
dare l'at.ldio ad alcuno, del retlto non saprei se
avrei saputo mostranni ahliasta11za fürte.....
Sono le 15.4.0 : il ponte e tolto. S' ode un fiscbio
lüsciare 1111 lnogo co1ú caro, superíod t.anlo buooi,
confratdli tanto i11<lulgl'nti rnrso <l1 me? l\\la tosto
m'nccorsi della mia deholezz,1 e pensando che
mi a1lonb111:1vo per pura ul)hidienz.i e che presto
anei riveduto cotesLo caro Orutorio, ripresi trun-
quillaruentt.! la recita del mio Breviario.
Eccomi a Genova. Suonano le 13 del giorno
dell'Assnnta ed io rni trovo sul piroscafo Perseo.
:Messo a 11osto íl ruio piccolo bagr1ig1io, rimouto
in eoperta, mentre continua l'imbarco degli emi-
gninti. In un edificio a noi diritnpetto uu dele-
gato di Questura, aiutato tl.t due o tre ultri
impiegati. 08,;erva le carte cd i p,1.ssa:porti. Fa i1
suo <lovere, 111a in bel modo, e dovetti proprio
convincermi che si esagcra qualche volta nel de-
scrivere il modo ili 1Jgirn dolla polizia del Porto.
Per qmtlche tempo osscrvo i passeggieri che per
mezzo di U11' a~se appoggiata ,illa calata salgono
ed il bastimento cornincia a muovrrsi. 11 porto
e gremito; per una mezz'om si veggono svento-
lare centinaia di fazzoletti ; molti, no]oggiate delle
barclJette, stanno accanto al vapore e continuano
a parlare coi 1oro cari. Finalmente Genova la
Superba scompare al no~-tro sguarc1o ed io mi
dtiro per qualcbe tempo in c:1bina acl osservare
la rnia residcnzR ·per 20 giorni. La prima notte
lto dormito sa¡1oritamente, grazie al mar tran-
quillo ed alla stanchezza. causa.ta da tro notti di
veglia forz11ta. L'indomani alle ore 7 in 1m sa-
lottino accanto al gran salone di l" classe ce-
lebro la Santa 1\\fessa servitami dal Ch. Berna-
sconi. Ero l'1111ico prete che si trovasse a bordo ed il
mare sembrando d'olio, bo creüu to che fosse il
caso di approfi.ttare del privilegio, che ci perrnette
di celebrar anche senza un altro sacerdote assi-
stente, quando il mare e trauqnillo.
a bonlo. Cite pena il vedere tanta gente pallida, ccn- Alle ore 11, mentre si faceva colazionc, si
ciosa, co11 due o tre baml.Jini attorno o portati ghmse al temuto Golfo di Lione e l'ahbiamo
in braccio, ~alire tristi nella terza classe di quel attrnvetsato tranquillamente, conservando il mare
gran legno ! Póveri11i ! forse vanuo a trovare })erfetta calma. Allc ore 17 siamo a Barnellona.
muggior miserilli di 11uella che lasciano!
D. Galbiati, D. Scbiralli e D. Calasanz mi aspetta-
Per ilistrarmi da qucl pensiero apro un piccolo nno su una barchetta. Sce11do e prelllliamo tosto il
orario uella Navigazionc Generale Italiana e co- treno per Sarriá,, dove, alle ore 18 1/ 2, posso dinuovo
mincio a stniliare :sul clisegno ilnostro vapore. Ecco !Jaciare la mano al Signor D. Albera. Egli m'a-
j principali dati che potei ricavare, aiutato da ,,eva preceduto cofü pet presiedere al 1º Capitolo
qualche domunda rivolta al maestro di camera, Ispcttoriale di Spagna cl1e riusci verá.ID.ente bene.
che mi e accnnto, ·e ad un ex-capo macchlnista D. Albera fu pienamente soddisfu.tto delr iro-
clie, fitttosi $ignore, impianto in societa con altri pegno e dello spirito prettamente salesiano che
un gran negozio u.i curLone a Buenos Aires ed aleggiava in quoll'assemblea di circa 40 sacer-

2.2 Page 12

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- ;-io;:, -
doti. Qualche mio co11Jpagno, attualmenLc Di-
reltore in qnell'Jspt>lLoria, mi dis~o che buona
parte del folicc e.sito di quelli. prima radununza
tlci Direttori spag11uoli si deve alfa presenza, del
Sig. D. Albera che 11011 solo seppll dil'igerli\\, roa.
}lOrto il contributo della sua grande esperionza e
¡m1denza. Oh come tulti ringraziuvaoo il Sig.
D. Rua di aver avuto la buona inspiraziono di
mandarlo a presiedere la loro assemblea !
Dl nuo,.·o ha nuu•.- - OJl'c,rta d e lla,. 1ul~llo1•e
cabloo.- 01u Cna•ltuuo - !'!un 0!4(Ul"'IC" gen-
tllczza - Gen•·•••dl ,d1u1latle- 111•""'"'"~~•0
della. Une>a •~ •1uatOl'iale - A !!i, , ·aneeuzo
- 11 t.r111nout.o del l!k>le - L' IMoln ~. Fes>•
uando ctl ul1 1•t\\.
Alle ore 22 D. Alhora, dopo di essersi licenziato
ua quei ca.ri confralclli, la:;cia SJrri!l. e, sa1ito
i.u una wtluro. in co11111agnia di D . Hinaldi e
D. Oherti , ci rccliiamo al Porto <li lhrcollona,
Le no11tre Millaioni íllustrate.
RO\\' iuc di S. Domingo (lfouilow).
do,e D. Rota avl'VU. giá noleggiata unu. l1arca.
Ali" 23 112 siamo a bordo. D. Hinalcli, che aveva
softerto nella piccohi travcrsata per arrivu re al
bastimento, dato un abbraccio al Sig. D. Albera,
L'itoma uella hu.rea. L 'indomaui. cclebrata la
S[lllta Messa. il iuaol!tro di camera vieue ad of'-
frire a D. Albera una cabina che ordinariamente
t ¡. uccnpata d,t trc. una sL·mza. grandü quasi
come qu111la del Sig. D. Uarberis; vi euu vero letto
il non uua s1•m11licc t;nccetl:.a, un gran sofa ocl un ta-
,·olino per scrivere. E la wigliore cbe vi sía uel va.-
¡1ore : molti r.i tlou1andavauo quanto l'o.vevamo
pagata. Si e undatl subito a far visila di rin-
graziamento al Comuudante, certo Moutnuo, da
J!OCO promosso a qnol grado e che per lu prima
,·olta. comandu.,•a il Perseo, nel quale cm stato
unni addieb-o in quu.litli di primo ufficiale.
Siamo accolt1 con 1a massima cortcsia.
ronosceudo il Sig. D. Aloora molti parcnti del
l'apitano e varie nobili famiglie geol)\\'Csi, si in-
tavola una couvt!rsav.io11e amena. 11 Comaudanto
i;i ruostr:1 entusiasta fi110 all' eccesso dell'Arci-
,·cscovo cli Gcuova. o racconta con tanto intcresse
il bene fatto de. Mons. Ueggio col suo spirito
conciliativo che non si puo o, 11wuo di prender
viva parte al suo dire. La conversJzione si protrae
per ben tre qnarti d'ora. Nell'atlo cho D. Albera.
si liceuzin. il Capiti:ino lo prega a volergli signi-
fi.care <¡llanto gli occorresse, ad ayvisatlo se i
camerieri, se quJ.lche cosa del ,·ilto non gli
piac&se, che ordina~se pu.re che gli fürebbe un
vero n•galo. Ogni giorno poi viene a truvarci e
s'intrattienc volrntieri con noi e qnamlo vede
me, mi suggerisoe qualcbe cos11Lta por far
stare il mcglio che sia possibile il uostro caro
Superioro.
Dappriucipio si teme\\'!t d' incontrare mala
ne.i passeggieri; ma e proprio da ringraziare
il $ignore : tuLti ruano \\'erso Don All.,ern, i
piil cordiali riguardi ; sono pieni d'uttenzione per
Jui e non solo non ha a lameutare la benche
mínima ¡1arola. sconvonieute , 111it quusi tulti
l'.1vvicinuno o si dicono fortunut.i di filr la sua
conosccnza. ])uo signori di Cordova si fecero
proruettero che andando a l\\folldoza sarel>lie pas-
sato da loro, e t¡u.1lche signora che a\\eva ,'.isto
Leone XlII. tui dice, clic il ruio Superiore si
rassomigliu molto al Papa.
n. Albera attribuisce tutto ciu allc molle pre-
gl1fore che nel1e nostre Case si fauno per hú.
Certo c¡ue:.Lt! aU.enzioni l1a11110 contrilmito potoute-
mente al folico suo viaggio. Scrivoremo alla
D:irczionc dnlla Navigazioue Hcn~ralc Italiana
per i;iguificarij la nostra souclisfüzione pel trat-
tameuto avuto a bordo. Con quanto impegno il
nostramo füceva preparare nelle tloua.miche 1'al-
tare sopra coperta ! Metteva fuori la miglior
lappezzeria ed il laYoro, fatto d:L ,¡uatlro ed anche
cinque persone, durava piu di mozz'ora. Quasi
tutti i passoggieri vi prendevano parto in con-
tegno <levoto: il Sif.('nor D. Albera. stesso voleva
guidure il Itosario e le litanio, u1e11Lr0 il sno
segretario celobruva la S. Melisa. Oh siauo 1·ese
grazie a Muria Ausiliatrice!
l o mi dispenso dal descriverle i varii pnnti
toccati nel nostro viaggio di quasi 19 giorni.
D. Chiala l' ha tlescritto ass:ú liene nel i.uo li-
bretto: da Torino alla, R epuulilira .,frgentina.
edito nelle nostro Latturc CattolilJhe. Diro solo
che s' ebba a la.mentare ncssunu clelle stra-
vaganze, che ivi si descrivono tll p.issaggio della
linea equaloriu.le; l'unica cosa iusolit:t si fu ehe
quella sera oltre al the ci furono serviti eziandio
dei sorbelti alla napoletana.
A S. Vincenzo la giornata e c.ittira causa Ja
carica- <lel carbone che procurb il lavoro u.i nn
intiero gioruo a quei poYeri marinai per pulire
H vaporo. Che pena nel veden~ c¡nci giovanotti
intieramento nudi, mentre i pas~eggieri no pro-
vavano ribrezzo, essi soli non darseno por in-
tesi e non avere neancbe l'ombru della ver-
gogna ! A cho stato d'abbrutimcnto sono !!iunti,

2.3 Page 13

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- 203 -
cd oh quanto be'le potrebbe fare in mezzo a
loro un buon prete !
Da S. Vincenzo a l\\Iontevideo il viaggio e
molto noioso; nou si vede che acf,tua· e cielo ed
un cielo sempre nuvoloso. L'unico nostro sollievo
e il tramonto del sole, che in poehi minuti
sembra si turn nello vici11e acqne. Qt1ella striscia
indol'ala che lla attorn.o a se produce tale uuo
spcttacolo che. nossnn pittore vale a riprodurre
se prima non l'abbia osservato sull'Oceano.
1 'Isola cli Fernando Noronha, ove il Brasile
tiene i suoi con<lannati politici, ci distrae un poco.
Appresso s'intravedono alcurü isolot.ti: Lobos a
sinistra, Gorriti a destra; poi l'isola di Flores,
ove i nostri Missionarii ebbero a scontare giit
pfü volte parecchi giorni di quarantPna; piil in la si
vedono i fonaJi dei banchi di A.rcbimede. A prna
il silenzio e cosl profo ndo che si sentiva distin-
tamente lo strepito della macchiua. Il bastimento
fila come una barca su 1m lago. Un passeggierv
esclama: che bel mare ! - Non siamo piu in mare,
osserl'a un marinaio ch·era accanto a noi ; sia1110
· ncl fiume la Plata. -
Nl"l 1>01•to di !Uontevideo - LtL e-lttn a volo
d ' nccello - . \\.utorie,,, e O■•o•·e llo"'"'° - l<~e-
lice lnconh•o - Uendt■nen, o di g~·azle -
IUo<ot•dl - A VIUiL Colou - Tratteni■uento
"''""lt - A In:!! J>led1•n..i - U Leo lt!rflu11 - ll ca.utileo
d ell'
a.u_..,~ - Un.~ , ·aluu,;;;a di tele•
s-••am,ul - Dall' .\\..a•ch·e..cuvo d l l\\lonte-
~·Mco.
E il 2 settembre e durante tutta la giorn.ata
ci lusinghiamo di poLer sbarcare di quella sera
stessa. Finalmente s'ode il fischio del vapore e
le dne enbrmi iincore si dis.taccano dai suoi
fianchi e cadono fragorosamente, trasci nando con
1a rapidita del fulm.iue le loro grandi catene,
che sollevano scintille dai due occhi di t'eno ;
il piroscafo tréma alquanto e si ferma : i snoi
due gigantescbi artigli hanno afferrato il fondo
del fiume. Il mio orologio SC'gna le ore 20, ed
eccoci in faccia a 1\\font,:video.
Montevideo, la citta da noi tanto desiderata,
ci sta in fuccia ; vcdiamo le suo lunghe e di-
ritte strade tracciate dai fanali accesi. Questa
citta nell'nltirno censimento contava appena
175.000 abitanti, ma al presente ne ha circa
200. 000 di cn.i una m~ta strnnieri e tra qnesti
un 20.000 spagnuoli. Posa su una collinetta
il cui declivio cla 1rna parte e dall'altra conduce
al mare ; e quinili come una pcnisola. Le sue
case bianche o 111 sua posizione focero clire a
qualche poeta ch'essa, sembrava una colomba che
si bagna in un lngn. E la capitale della piu
piccola ma piü btula deJle Repuhliche dcll'.A.-
merica del SL1d. Ha molta rassomiglianza con
Toriuo ; strade lungho , larghe e fianclteggiate
da alberi ; lo. polizia e qum1to di mcglio si possa
desiderare, il suo naturale dcc.livio l'aiuta e gli
abitanti nella loro :wmoniosa lingua vanno ripe -
tendo che a Montevideo, dopo ch' e piovuto, si
puo uscire e camminare per le sue strade con
scurpe di seta. Ma mi accorgo che questa mia,
rn piu in lungo di quant-0 mi pensavo, quinlli
diro brevemente il resto.
.A.ppen~ fermo il vapore, ecco salire a bordo i
nostri primi visitatori ; un signore g-allonato ed
uno della Croee Ro$sa: sono rautorita del porto
e 1:1 sanit."L. Fatte le pratiche necessarie eccoci
davanti Mons. Fagnm,o e D. Gamba. Mons. Fa-
guano ! compagno e amico cosi caro del Signor
D. Albern, uno dei primi che conobbe all' Ora-
torio. Duegiomi prima cbt> partisi,e cfaTorino D. Al-
bera erasi recato col suo segretario a pranzo dal suo
fratéllo che ci aveva lasciato detto tante cose
per lui. Noi non si sperava di vederlo pel primo
o fo veraroeate an caso; il tempo cattivo aveva.
impodito al vapore col qua.le l\\Ions. Fagnano
r,tornava in Puntarenas di caricare e quindi ri~
tardo alcune ore tanto d,1 poter ria1bracciare
Don Albera. .A.l porto ci aspettavano molti di-
rettori e confratelli ; a 200 metri dalla Casa
Salesiana la banda 8Uona, i gio,,ani sfilano e si
va. fo chiesa a cantare U Te Deiwi che com-
mosso intuona lo stesso D. Albera. l\\fonsignor
Fagnauo dice ai giov:rni e confratelli di cl1ia-
marsi fortuna.ti 1>er avere peí primi in mezzo a
loro il rappresentante di D. H.ua.
Non ·e una visita che attualmente fa D. .Al-
bera, ma D. Vespignaui e D. Gamba ha1:no com-
bina.to che si fermi qui nlcnni giorni per ripo-
sarsi. Qu:i tutto parla di Mons. Lasagna ed i
gfornnli annunziano subito cll 'e giunto il l>iografo
di chi tanto amavano. Ma come stare a i\\ilonto- ,
video e non arn.lare a Vill:i. Colon, residonza pcr
piu di 19 anni di Mons. Lru;agna?
Villa Colon dista da Montevideo appena D1ez-
z'ora e ci siamo andati. Qnei giovanotti, _prin-
cipalmente gli stuclenti del liceo, hanno voluto
rappresentare una lepida commeLliola e tra uu
atto e l'altro lcsscro quali:he cornplimeato. Par-
larono di Don Albera quale scrittore dollil vita
di Mons Lasagna, lol'o padre, ed in modo tale
da commuovcro cbinnque ; altri descrisse il sa-
crificio di D. .Albera nel distaccar:,;i dal flanco
di D. Rua, cli lnsciare tanti cari confratelli e
luoghi; e s'augurm:ono ch!:l ,tltrettanto avesse 11
succedere nel ritornare nel vccchio mondo. Don
Albera parlo e disse esser vero che qualche la-
grima gli fu strappata dal dolorc nel Jasciare
l'Oratorio, ma che con grand.e trasporto era ve-
nuto a Villa Colon, dove tutto gli parla.va tli
Mons. Las¡1gna, suo iliscepolo, amico, conü·atcllo,
u.i colui col quale per tanti auni aveva avute
intime re1azioni. Oh come gli rapirono il cuore
quei lmldi
tempo con
gsoiomvmanaotftia!mLig'altitaorrintuiarcounoatfpüctrtot.uQl tuoail-l

2.4 Page 14

▲back to top
- 307 -
cuno giunse :i dire che avrchbe desiderato essere
segretal'io di D. .Allttra pL•r poterlo \\'euere e con-
tinm.1111ti11te slargli a lato. \\ollero che prendes.se
il mate propamto da loro stessi.
Poco di:;tunte da Villa Colon v'e il noviziato
di Las PiL·1lras. Quei cari nscritti vollero ad ogni
co:.;to che il Sig D. All1era, auehe per poche ore,
aa<lasse n vnlerli. Tutti eruno alfa staziona ad
atteu<lero il rappreseulantcdi D. Rua.; multi del
p:teso si uuirono ai nostri giovani in moilo da
ri1:u1¡1irc lu chiesa del Colle¡.do. Uhe bella Chicsa, !
F,1tta su tli,;egno uel 110:Mo Del Piano ed in
istile golicu e cosi cara che D. A11,era disse di
non a1·1,r vi1;ta l'uguale 11ellc uostre Case di No-
,·iziatv. Ca11tato il ~,[¡, Dettm, D. Albera impartl
fa licue<lizio11P, fece uu po' di confcronza agli
ascrilti e c11n1ralelli ell iu ul~imo la:icio lu. l.>uona
notte dopo lo orazioni. Qtll'sti chierici p:irluuo
l'italia11v proprio bene ; nun voglio far parngoni,
ma cr<'du <li non dir nnlla d'c:;agerato a:;,;;t•re11Jú,
cLe lo pirlano meglio dci 110:;tri giovani di gin-
nasio. Paru di esscrc u Foglizzo: il rncdcsimo
spi1·ito, la stt•ssa allc61Tiu. Sti D. Barheris vcnisse
a l'isi lurl i eredo si direl,be ccmtenlo di Las PiedráS.
i\\Ia quci hravi cliierici hanno ruluto dar prova
anche drl latino, pronunciato alla romana, rap-
prescntnn,lo Leo Tertius di D Frnncesia e lu
portarono iu sceua proprio !JMo. Appeua entra ti
in toatro tutti i giovani della Casa cantnrouo il
Benc(lir/lt.~ qui vmit. Tenuinato il cauto s'alza
il Direttore Don Piaui e rivoHo a Don Albera
gli die,, : - « Bn,ctlictus q1ti venit in no-
mi11e JJomini. Bl!u.-d<:tto colni che ,•iene nel
nomo d11l Siguore. E qum,to l'inno di allogria
che cuntnva.110 i faneiulli dee;li Ebr<:i, qunndo
Oesü. scduto sopra muile a~inello, fa.:cva i1 suo
ingresso t1'ionfale nella citU1 s:.u1ta. Mi par vedcre,
quei vispi garzoncelli ag1tumlo i rami <l'ulivo
e dan1.nnclo in allegrc carólc. inneggiaru a Colui
che colla tlolcezza aveva viuto e gunilagnat-0 i
loro cnuri. n Colui cho chi.tmava sua tlclizia lo
stare coi figli dogli uon1i11i. ...
» Nou ult.rimenti si ra.llegrnuo oggi i giovanctti
ed i fi~li di D. Bosco r,1ccolti in questu Casa,
in te, caro Padre, e ri¡wtono l'inno: IJn,e<lictus
q1ti i·rnit iu 11<miiuc J)m1i,¡i. Al vedcrn le tue
i;emLiunie, all' udire le tue parola imprrgna.to
dellospiritotli D. Bosco e tli D. Rua, iloro cuori, vo·
díreinosLri cuvri, riruasero pretla dell'amore chori-
1uce nellclue pupille, che risuonn sul tuolahhro. Sí,
henedetto colui che viene nel uome del Si~nore.
Tn vieoi a noi, ill\\'Ínto da qU11ll'.A.ng-elú Michclc,
che da Toriuo ci sorridc; ,•ieui tu stesso, A11gclo
ai pace por noi. che tuni.o ti allbiamo sospiroto;
eri tu l' nomo dei nostri dnsidorii. 011 ! grazie,
veneralo D. l{ua, che non potendo \\isiti1rci, ci
hai mandato quegli che si rivesti delle tue \\'Írtil.
Ti rallegrn, o Padre, e goJi fra noi le gioie
sincere cfol cuore. Ecco i tuoi :figli circondano
come novolle piante d'ulivo, la tua mensn perche
hai nwritato le benodizioni del Ciclo, percl1c hai
temuto il 8ignore. Ecce sic beue<lictt1w homo
qui limct Dominum.
» Bcnrtlctto colui cl1e vil'ne nel nome del
Signare..... E Gesu piunse, flci:it J1·su3. Ci ilice
la Scrittura che pianse Gesit di dulorc comm.i-
senmdo le sorti di Gcrusnlemme. Noi non vo-
gliaino, o Pa<lre, non vogliamo cl1e tu pinnga.
sopra lli noi, o, so pia.nger vuoi, piungi, ma
piangi di sant.a letizia, che desidcriarno amar
D. Bosco, amar D. nua, amar te pure, sl'guirne
i santi esempi, e non mui tradire hi carn Con-
gregazione. Tutti speriamo rinnovare i11 Ciclo il
cantico : Benedictus qtti ve,iit fo nomine Do-
mini. »
Come promette hene quel noviziato ! Come cer-
cano di ricopiar le Co$lt1manze d1:1i noviziati ¡lrin-
pali ! }fa sono le oro 17 e bisogna lascia1·e quel
caro luogo; il cuorc pero del nostro bnon Su-
periora rimase in gran parte Ht, promettondo
i11tanto che ptesto sarellbtl ritornato e lii sarcbbe
tra.Ltonuto piu a l1111go.
Giuuli a Monte,'.id110 sison trovati un mucchiodi
tdl'grnmmi; sono qua~i tutti i Dirnttori 1lell'I-
spetturiit Urnguay:rn1t o parte tli qUL•lla dcl-
l'Argeulina che esultano p.tr l'arrivo t1,,1 rappre-
sentaote di D. Rna, che lo tclicitnno, che lo de-
siderauo. Conunovente qm•llo di Mons. Cagliero
che lo i11Vita ad andare prest-0 in l'atagooia a
vedere e a fare quanto di hisogno : Visita 1ios
in sa7utrrre tuo, diccvn, riferenüo qnesta frase
scritturale a D. Rua, di cui D. Albera e in-
viato.
l\\folte a.U.re cose avrci a dü-le , ma non
voglio ahns,tre pin oltro della sua pa:denza : dir<>
solo che 1\\Ions. Soler, cuí sinmo andati a far vi-
sita, ci hu. accolti assai bene ; ci domandb sullito
D. Run, che conosi.:tJ fin dal 1892, e s'intraltenne
con noi fa:migliarmentc dantloci prova d~l suo
grando amore verso i Sulesiani, prcsso i quali
a qua11Jo a quando va a passare qualche setti-
mana.
Vog-lia continuare a pregare pel lmon ,·iaggio
dol Sig. D. Albera., che domani ripartc per
Bu()Jll.lS Aire::;, ne dimenticlü lo scdvcnle.
La rivorisco cal'aroonte e mi crcda
S110 affmo. Oonfrafello
1'nc. CALOGERO Gusl1 \\NO.

2.5 Page 15

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- 308 -
PATAGONIA MERIDIONALE
~
Duo mesi di missione per la campagna.
(Rela.zione di O. Maggíoríno Borgateflo.)
REY."'º SIG. D. ~ÚCIIELE RUA..,
Punta Arnnas, 25 marzo 1900.
ONO di ritorno dall.1, missfone can:1,-
- ~~ pestre cho ogni auno si snol
da.i:e 1w,Ua,Patagouia l\\fori<lionale,
fa qualo duro G3 giorni, o rui
acciugo a dargliene mm bl'eve
rolazione. Pal'tii da Pnnfa Arenas il 1S gen-
muo in compaguia, clcl ca,ro Oonf'ratello U111e-
1·ico Giuseppe Mosso o di rl ue buoni giova-
notti, Ro!:ianro Novarrese e Samuclc Vcnegas,
con 16 cavam.
SoUo In tendo - l ,a ('u/Je::ri tlel ,,,,,,,. - F u o
di ..it•••uh• - Se-a. Cen,, - Un c·1roue - A
GaUe p;o"' - P a•og•'c.""'"' - I n bn.■•ca - S I 11110
b al.tei1<z11.1•c u n h <uuhluo 11101.•to ·:
La prima
in casa del
ta.ppa
Sig. r.
e aJ Pa.sso
Oorrlonnier,
dello Stntzzo,
oriundo frau-
cese. Non potendo co,,1:ni ospitarni per la
strettc.r.za del locnJ.e, si pa.5sa ln, 110tte sotto
fa t,tfüda ehe porth11110 con noi. Siamo cir-
condati da. vacc he, lrnoi e vit0lli - un cen-
tinaio - che coi loro inintcnotti m11ggiti
s'incai:icano di tenerci closti etl a.llegri tn.tfa
la nott:e, mcmtre una mczza dozzina di cani
scorazzamlo attoruo alla, nosf;ra teuda, sem-
bra. si siano dalo l'appuntamento per únfre-
sca:i:fa dtille loro a.oquo odorose. La. dimane,
cclebrata la. S. l\\Iessa, cui 1n·cude part,e ttltta
fa l'umiglJn, e hattezzato uu barnbino, couti-
n ninmo il nostro via~gio. Passiamo da Uabezct
del mtw o t osta, del lllUJ'e (cosl si chiama nn
gran hlA'O o bacino ra~somigliante a(l un::1,
testa d'uomo avouto per collo uno stre1to
canale che lo metto in conmnlcaziono col
maro), e costeggiamlo Jo Strotto cli ::\\fagel-
Jano ci forrnüuno a Oa,zy-Jiarbonr. Quivi so-
stiamo tut-to il giorno segueute per dure co-
modit.:'1, essendo clom.enicn, al pubhlico, d i
nssistero alle ftutzioui cd istruzioni religioso.
.All'indomanie1i dii'igi.1mo per Dinomarquero,
dove, ospitati con ogui rignarclo ndla, cas:t
di un'ottima faroiglia ingleso cattolim1,, pos-
siarno csorcitnre <'On frutt,o il nostro 111ini-
E1tero. Da. D fnomttr(f 1101'0 via alfa, volta
Seaike ; mn., perdnto di vi.sta il sentiero,
ndei
essendoci possihile orizzonLail·vi, audiamo per
J)ÍU ore alla ventura, , finche , come a D io
piacque, s i per viene atl tm mnc-lto o casa fütfa,
al.la bella meglio. E ln.Provvidenza,clrn<Ji guida
in quel luog·o. Dno bu011 i Cbileni, cho colu,
abitano, da tre }tlilli flesitlemvano uu irsi ü1
matrimonio religioso, ma 1101-1 avevauo mai
avuto la forhma, tl'Jncontrarsi in un prete
catt-Olico. Ora, a11pena mi ehbero visto,
fuor fü ¡,e por la contentezza, si clispo11gono
tosto a, ricovere que.-;to Sacraweuto, il cho
faJlJlo con gran<l e vfot.'t. Poseía, ri::torntici
a1quanto e fo,t--toci indicare lo smarrito sen-
ticro, 111·osegniH,lllO fluo al Pa.~so doUn l)o1·t<1.fa.•
Qnivi pcruottiamo appena. Evvi bcnsl molta.
ge11 te che ci avrebbe pot,,ito clar l:1Yoro per
parccchi
il nostro
giorni, ma,
ministero
nes.osAu mel o
t.nLti protestanti,
richiesto. ~inmo
ospitati in nna cameruccia, dovo al rnn,l.tino
11e1: tempissimo, celebro pl'iv:itamcnte lit santa,
Mossa, e facendosi ognox- piu pericolo.<,o il
nostro itinerario , cat1sa un vasto deserto
tntto viotre e l)Rntani e l:lenza un seutiero
praticabile, giuilico prudente procuranni
u n a guida prntica di quei luoghi. faL trovo
subito nella persona <1i i\\i[ichele CarmiI1ati,
un llra-vo gioviuotto, imlio '.C1,1huclclle, che
era, stato alcuni giorni uel uostro 0ollo-
gi.o d i Punta Arenas. Ne s iamo conte11tis-
sirui, tanto piu che, essemlo gli imlil Tehuel-
ches valenti cnccfatori, q1rnndo si Yiag-gi,L
con loro n on si co1·1·ti _vericolo cli soffriro lo
ilistrette della fame. Ce 11e diecl.e u11a,1n·ova fa
uostru, gui<l a, quant,unqu-0 apponá c¡uin<li-
em111c. Esseudoc1 incontrati in Yarii stt10.li
di. g1ianaclu, i l nostro giovinotto, voloeo come
il rulmiuc, prooi¡lifa sopra di essi col s110 ca-
vu.tlo e n e u cciclo s ubito clne, clie ci fanuo
ott imo sc.rvi½io 11nra,n te il v iaggfo.
Si corre tntto U giotno o la, sera arri\\·ü1mo
iüla, casa di un rfoco propriot:.ufo .Norcl-Ameri-
ca.uo,stabilitosi i u CJ..uei 11m:aggi lleraver sposafo
un a, signora chilena. Da varii. a1111i ei ci co-
nosce.., e uoi siamo soliti, passaudo el.a qunllo

2.6 Page 16

▲back to top
- 300 -
an,, pnrti, fo1·11u11·1•i ptwt>r1·hi giorn i i11 nasa sna
per dnre to1nrnliu\\
Slla ru,11ip:lia t\\<l ai
nnmero:-;i ~noi lavomnti. tntti 1·11tlolici, di
so1ldist'arc a1 loro dun•ri religimn. Htavultn,
piü che in altro d rcostnm:e, 1•s!-il'lHlo stnn-
uh.i e sliniti tli for,:e pn· :1vo1e pcrco1·,m
cir1~a 1,511 d,ilometri. f:u·dnrno as~,•~11nnw11tn
aulla prnvcrhialo uspitalJL.1 <li qtwlla fa-
oaiglin ¡,l'r rili1rd üclla gw111lt• ,;ta11d11•z1.:i.
illa uoohianw to:-1111 ricretlerci. lddiu (l!H'lllPtl<"
c111.:i i patll'011i lli <:mm si,1110 <li 11u1l 111uot'c;
percio t·i 01-1piti1uo con molt.a i'rt1tldo1,1,a1 us-
sC¡,_'l1mulud, 1lnpu Hn•rci t-011 nti II l1111la 1·on
chiacclil•ro ¡rrr ben 1hte ore. 11111L 1·nmp-
ni 1·11cl'ia )ll'O\\"\\'i,-1:1 :-11110
llnc matHl'll......,ü.
ln qm111tu al n ,.-.h uon se 110 parla: 11011 ci
veu11e olforto 111•p¡1m· un hitThi1•1· 11':wqna !
E fücile i111111n~i11arf' come .siüsi pa-,,-at:1 'l OPIia
notte a i;tom,1<·0 n10to o mal ripnrati 1lalle
intcrn1iei-ie.
Afaatiui ai prinli nlhori o C\\i!lt~hl'atu, fa
S. l\\[es:,;:1 ull:~ 1n·cso11za di uun. dcuinn, rli
persmH•. l'i di;;po11inu.so a pal'i.il'o ¡wt· Gal-
Je:?08. !\\fa ji Vl•uto ,·he ave, a ~i:\\ impet·-
veri-a1o <1111·a11tu 111tt:l l:i 1mrtc ..¡j fa f:111!0
J!:l/di:ll'(}o du• ¡11·<•ulll' l'a,;¡iet to el i \\ 1•r•l nra-
~:tno l' cllll·,, in L:11 molio fua VPl'-;11 le ore
r¡uath·o pn111t·t·i1lin11c. <Jnimli 111111 l'i 1• possi-
lJile parlin• prima. Cl'ssato :dq111111tn il ti-
limo, im,Plli:111111 tosto i 1w:;lri 1·avnlli e,
tlovo tn, Ol'll tli t'ammmn . si g-iu1q¡t~ in
1:mll' imln·1111i1·11 a O:tlle~o.\\!. Quivi, ospihtli
con tntta 1·or1liulihi tia quei 11mdri ollimi
<•011frutelli. d ii,1·111 iamo lrc ginr11 i. t·lie sonCJ
u•e cU <li ¡r~11·11 o t't<li1•ilit l'eligiosa. '.'.'"l•l frnt-
fem¡m i,o:-so 1•011st:itan• i 11ro).:'n•ssi 1l1•l pae,;e.
Ohc din•r:,jit:\\ d11~1i :mni ¡mss11t1. in l'TIÍ,
gillll"'endo a (htllc~~o,;. ,-i 1lmc,·a hn;;sare cli
¡1ortl' i11 porta ¡wr nwnclic:1rl' l'ospitalitú Pito
uon bl'TilJII'(' t·! \\'l'llÍ\\',l l'llll('f'1i'-'.I ! 01':t ll't)-
viarno 1111n li<'lln l'ltie:-4,1 cl,e, r¡ua11tu11tp1c in
lcgno e 1'1 no 111111 lal'wi.1 <li a ppH).(:tt·t• l'ornltio
e 1U piac·lll'l.', provvtl(lendo 1-11dl1t·icnll1mo11to al
hisog110 cl1•1la popul:11,i_une, llll!lll H' 111' l' !'or-
namento. Pr1•11;;i1 la chte."kt ~orgo 1111 rnmlcsto
Collegio 11 1:\\ 1•.1sa pnnocclúall.l, <:oll'Orntorio
festi'ni pl'Í ru~.p11,zi. P tanli ,_¡ ulr.(•rú p11ro
l'Oi;serv:th.,riu motercnlo¡rico. ¡1t•rchi> il (:o.
cuverno clesitll't'a c·lw, in,·cno tltil .'len1¡ili<·is1.;i1110
imporfütto Oi,s\\'l'Vatorio C'l10 pr<',;¡_•11tl11Ht>nto
1>ossie1ln i11 qtw,ilo <·eutro, nt• ~orga 111111 11g-11n1o
a quollo cho nhliituno in l'u11ta .\\.nmn:,;. No!
p::u~se f!i m>hnw plll'o molle <·at111nnnn•. g-rnmli
e splernliüi ,w¡.:-01.i. duo oarwlti, 11110 aq~·e11-
tino e l'ait ru i11~lc>,;r. 1111a grau<le 111ut•ellcl"ia
clo,e VPJ1go11tl uccisi ntillc n:;1wlli 1wr giorno.
gramli tlepo:-ili o 111ag:iz~eui 1li_ lnua 11.resso
il JJ0rto, 1111 n1stn qnattwre µe1 soldat,. ca-
pace di oll.ro qunttroc•euto o pii't 1wrso111•. ~·t•.,
lo qnali t·nsu d1couo cloque11tna1entn ohu l-l-al-
Jegos ai 11 posfo :irclih1111enrt> sull:1, via del
progret,.;O,omulu111lo Pu.ut.t Are11a1-1 etl ncqrtiti-
taudo vitn, prnpria pol tmflicu 1·01 1•:t111t11).
Oelelm1ta i11sion1e 1·oi nostri ('.ont'l-atelli Ji
Ga.llego::; la fe¡,¡ta ücl no¡:;tro Santo l!atrouo
Frn111·1,,;1•0 ,li Salei., uel pouwtig-g-io litJl 20 gen~
uaio, ,.¡ pn•1tlli111110 1:L nt1:,,f nt, 111issiuuo.
l>opn 1•irc·u 11ove le¡.:lre di ,·iug-¡.!:io suli()
i:;po111l1• 11\\•I Hin GaJlei,ros. lo si 1Lt•\\e g11a-
1lare. )la il liume e tanto ;.:-n11li11 e pcri-
(•1,lo~o. <'he un 1·ano cal'ico ,li lana. tirato
da 1¡1111tlrn hnoi. esscmlo:,1i anis1·hiato a tra-
n·rsal'lo. tt·:u oltII üálla 1•01·1·1>111t• i11:,ie111e
coi buoi. Uii> ,·1•1lc111lo, gi11«li<"hinm11 esscre
¡uü <·011Vellil•nto farci tra1-;portar1• :1ll';1ltrn
spoucla sulla hur<1hetta t:ho nlltt n. i,crvi:r.io.
L11, imrn dül 1,dol'llo ~10 gt•ntrnio :-;i giu11go a
üoy-,f1il1•t,. l11Uí ·1>ng11:1ti tlnlla pi11¡.r~ia Pl10 c:i
colse per ,j¡¡, tlurmulo olt n• (Ul! lll'C, o siarno
os¡,ihli i11 cai-a tld Sig. U1'hi11a l'ietru.
Una ¡wvc1·u 111:uh-e, eui trll uwsi prima la
rnortt• :t\\'ent 1·:1pito 1111 sno ha1t1lri1111. :ipp,m:.i.
vistomi. 111i c·hiecle: i,;i ¡>110 battc,::r.arc un
hamhiuo 11111i-tu ! - ID 1·lt ictlu 111w cosa im-
vossibil,•, 11m la povt>l'elta !SOllte 1110!to clolore,
pert·lw il 1,1110 t'l.11tonintd11. di d1w o a1111i1
morto, sonr,n lmttesimo, ll d:11•phl,11 c•oa pi.1-
¡·.c1•0 In sun shiss·~ vita, pm· puf 1'I' l'i 1111J1lia1·0
a ta11ta ili,;ia:mzia! - Avoudo p1•,l'IJ apprei'io
t•oiuo llll h11011 S!'el>l:ll'O ~li 11\\ l'Ssc dato l',.a.c-
q11a prinw ehu 111m·i::;se, ct•t·eo tli 1·011sol:ula
faee111l11lt• lrl•II enpu·e die pnl'ii1 l'a11ima 111'1
sno hamhinn era sah·:r i11 panul11:m. :\\Ii
re<·u l'Oll 1•ss:1 l' con la l:1111i¡.(iia sttl l11ogo
dn,•e l'lt1111111> :.opolto pul' l1ournl11110 la t'os,;u.
la qn:1ln l'iun11t· m:ltm.·no vulll• poi custo<lita
<fa c:1t11:olli ,li leg-no pt:r in,pedi>"o che gli
n11iu1:1li vi lJHSHillfl SO]ll'H>.
(Cu,1li,11w).
- - -- - - - -. : o - - < D ~ - - - - - - - -
Le mmniglie d!'lla !lissione di f'orl in Mmedes
sul tlio Culorn.tlo descritfe tlil 1111 nostro rcopHafore.
__,,_~ (Lettara del Sig. Brassetti Socondino •)
RIW.'.'to l-líC-1-NOTI,.E:
Fortín ll1•1·1•t•11Ps, 2/l ngo~to ~9o0.
f. _ •"; A quálche lllllHl a 1¡uc-"t~, purlo
\\! 1 ~ ' ~ fo;.t~cudo il sno iututl'ssnute Bol-
@ ~,;, , 11:tfi110 i-i in liu~na itnliaua cuuH·
~ ~~ ~l nclln tipag-nola . mi clil.'tli onrn 1li
g 1 ..-~ comarn r¡mald111 1101 izirt rig-11ar-
1ln11t1~ 1'0p11rn clri Figli di D. Uo.~to in 1tt1e:sti
1110).(lti, run 1·i1uasi semprn <IL~illu...o. Clho non
si sappia. pcnsava fra 11w, 1•io r·lw i ~Hlc:;ümi
fa11110 :-;opru qncRta, co::;tn tl,,¡ ltiu <'olormlo ~ Hi
clon·i1 [ll'lll'l'ÍO la:;;cün· i~norare a i (.'uu¡ieratori o
Noi ri11g1~11,i1nuo ,·iv11uw11tP 1¡11,..,to nostro egr1•-
gio l 00Jwrato1e ¡,er 111 lwll,1 r1·lniio11,• íavnrital'i
iutnrno n q,w..tn nostra ~Ii:.-<ionf•. l' ~1>cria1110 d,e
-vul'l':'t l'OJ1ti1111a1·0 1\\ tllll('l'(•i i11fon1111ti tli !]lllllll)o
in qu:indo lid h1•nt· che 11i fa olai1111~1r1 Co111'rntt·lli
ijll] Hto C11lo111tln. Oat11 l'occ111-lo1111 1m1¡riz.ia uo-
tianw ¡,nn•, 1:h11 l\\llr(.)1110 ~enqHt' l-(rall 1i 1¡111111ti
d(!g-1wr111111t> i11\\'i11rci. ,uticoli e n•ln1.io11i couforrni
allo e-¡,irito <Id 11criollico.

2.7 Page 17

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- ;:no -
Uoopetatrici SakRiar,o il l>Bne che, per Joro
rnézzo cd ainto, si fa iu que1:1to del;erto~ Piu
volte con\\·or~anclo cc>i due sn.c:erdoti che di-
rigouo qucll,1 Cusa lio fütto le mfo ri.rnostra,1,ze
i>cl Joro i:;ilenzio, perche il pubhlieare le. J1Ja-
ravigliij e le opoi·c clH~ il SignOl'e sa. ,~orn-
piero per mezzo dei suoi serví mi sem1Ja1, nn
dovere, nel teUJ11c, stcsso che e un metJi,o di
propaganda. E JIOiche 11essuno parla, p:nlero
io, clescrive11clo uel miglior modo che pur we
si possa, alle t:mtc anime b11one e coo110ra-
tric;i clt:lla grancle op(•WL ,JL D. B0S('0, le me-
raviglio di qucsta uuova Casa Salesiall.a che
tauto beuo o ne fara serupre piu.
U Colle~lo S, Plet■•o - Slhuu;iollc - TI D~l!lt■•o
f,u•o - Co••UII - :uo11110 - 11 vlnle u. Bosco-
1•.oradl,-¡o e pur~at-orio - Pie;;hevoll C<Hnc
uH fuzir.olPtio - Fo1•:1:a deli•unlone - Lnho-
••ator•I - 11 botit:11111 - E la C(l1>11elln •t - Co•
st■ulll uLiglloi·aO - 1 Pioulcirl delia Pnta-
i;onla.
ottimo gnsto nn giardinetto, 1·icco de: piit hci
ñori e cll.llle 1fra. 13variate pi auto. Iu 11 tLello clei
ragazzi, cliinso per tre lati dall'odillcio e per
il (1narf.o, che pro,;petht il fiume, da un cor-
rlone di tamarisco tagliato e colt,ivato in motlo
rla fo1·mare nna vel'a nrnrn,g-lin. ,erde, si col-
tiva l'EucaUptits o 1'afg1wriguay, lo q u.ali piante,
quantuuqno ancor tenere ptomeU0110, in un
tempo non lontauo, uu'om'l>ra salutare e 1rit-
toresca uoi meoii d'estate. .Ncl mozzo del coT-
tile sorge m::u.•stoso il molino a vento, sistema
Aennotor, che nrn11tie1,J l'áCIJna e:orrente ad
arnbi i collegi. Fn rngalato dal Sig. Frau-
ccsco Pru<lcre. Non mauua. il luogo rise~vato
pcl giuoco d-0lle boetli<l o dt1lla paJ.lt1.
E tuUo cib e ancor poco in pal'agone ai
favori intrapresi sopra 1111e¡:¡h1, ten:a ÜJ appa-
l'euza insl}r\\7ibile e ate.rile. Pochi Utrrni fa t)ue-
Lo, 1\\rissione Snleshrna di Fortin l\\Iercedcs
~ couosr,iut,~ da noi <JO] uo1ue cli Collogfo
S. Pietro. Qnesto Uollogio, 1:;e non erro, l1i1
ciuq11e anni osistenza. lucomi11cH> con poco
o nnlfa o 1li anuo in nnno foc(l 1:,c1upre wil',L-
hili ¡1rogrcs,~L L'e.lilicio prrseutemeute forma
cla i,;e sLesso tome tm pÜlt\\olo paese riuneu(lo
11el i:;uo iuRieme tutLc q neJle comodita che souo
indil,;pcusabili per Ju coudiílioue del J11ogo o
e per 1'11so al qualo odestinato. 'l'utto il reoi11to
apparteueutc al Oolleg-io diviso con aJ)po-
siti cerclü cli fono iu i.re graudi parti, se11,k
rallllo cosi l'orto 11a rlue alt,rc ai'cc dl tcrrcuo
destinate al pascolo degli a.nirnali.
ll Collegio douüua la piu alta elevazjone di
torreno sulla spoucla del liio Oolorado per cuisi
YCde da c1 ualm1que punto del tenito1·io sfifüue
impertcrrito i ,enti foriosi o lo temposto 0J10
impCI'Vets.tno di tratto iu tratto, qmwi füro che
ci <leve ~;uidar~ in mczzo u queste i runiouse
~o pampe. 11 1ms::;egglero clie parto da Barna
Ulanca o da ratagones, llnpo 18 o Ol'tl di
iucumofü¡:;~ilno viaggio fra, campi iucoHi, (lisa-
bitat1 o deserti, :sentesi ullargare il cn01'e
qn:rnclo comincia a si;orgere u.a lontano (Jucl
biauco edifü:io. Sari\\ faulasia, urn io [)L'oYo Lma
sousazi011e di placere o cli tJontento quaud.01
lasc:iab i miei lavori di casa, mi avvi.o al
Fo1·ti11 Mercedes. ~on c1o paoso, ue autoritil.,
ne 1\\uniglie, 1iicntti el i ta.tto (:fo, ma e'ti il
<.:ollcgio S. l,ietro, vi sono cola i Salesiaui
int~nti. ai 'loro doveri e cio mi l>asta e lntsta
puro a moltissimi altri1 perche in loro uoi
troviarno l'a.m:lco per far CJuftttro chiacchiere,
il 11aa:re c11e ci da savü cousigli, i1 medico
che ci e111·a nellc ma.l.Hltie corporali e spiri-
tuali, il mac¡:;Lro che c·insegua, ci consofa, ci
fol'tifica e ci ni.uta.
~ou faro uua minuta rlcscrizione doll'erl.i-
ficio verche uou Jo conosco heuo in tutte lo
sue 1·ipartizioni; pori, i cortili sono spaziosi
e heu p1'eparati. Nel cortile dello Suoi.:e di
Matia. .A.usiliatrice si osserva, coltivato con
- Le nostre M:issioni illustrate -
Rcgione degli Arroyos pre::1so Ilneuos Aires.
sta co1Jin a, ptesentava un aspetto closohmte
e uci ruosi d'estnte il sole no11 risca..ld::wa cho
dura terra e pietre, unico ríe.overo delle vi-
pero e delle t:ir.mtole. Oggi oun üoro11lo gia,r-
dino lli ciroa 15 ettari di tcrreuo i.ubm,ecat.-0
<la grau<li vfuli, q uali di.l'itti, q uali torti e r i-
torti, tLitti fia.ncheggiati cla doppie file d.i ta-
marischl ed altre piante forestali si che forma
uu vero parco.
Dal cortile parte il vinle JJ. Bosoo largo
ciuq ue mctri, che comla.ce per tWtl clise.esa
soave ccl ugnalc fiuo al piano soprastaute i1
ftume por continu.,...,.re poi, aggiranu.osi par la
colli.nn, fino al centro {lell'orto. Quivi iu mezzo
a mille varicti1 cli piaufo e piwlticelle il ra-
~:n.zzo che mi accorn1h1,gmtva e mi faccva da
uieorone, mi u.ice: - Questo Jnogo, Signore,
si chiama Pa.racliso. - E perche'? - Perehe
uei giorni (ti granni calori il Direttore ci ra-
duna aotto qucst'ombra e ci narra esempi1 e
DemelTio, un raga,i;zino cli poclli auni, un
¡:!ioruo eommosso 11er l'esempio che ascoltava
osda.J.JJ.o : Mi pare cli eo'lsere in par:itliso.
llluogo everameutepittoresto eso.rprou.donte.
Col,), sorge ancora un g:rosso salice, t'cliqni,t
tlei tompi J)assa,ti, etl e t estimonio di cio che

2.8 Page 18

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- 311-
yale nna eclncaziouc i-lana e co,<itant<1 sia per
(;oltlvare le piauhi, come ¡mre per formare
i giovani cuoTi allo spi.rito cristiano, labo-
río.so ed onc::s(o.
.
- Pero, Uli disse il mio Cicerone, a.hhjamo
anche il Pmgatorio. - E coslu..icendo mi con-
dui:;se l nngo il vialo cho costeggia i] fiorne
per ben 3(30 metri Oltrepassato i1 pi.ecolo poTto,
costrutto ¡icr uso priva,to con un ,;olido terra,-
pieuo itl forma, giu11ge11uno vicino aUa cost,a
-oQ,e1tcssi toaepricl
una spiaun.ta co' snr;i setlili.
Pm•gaLorio, ripiglfolag,üda, per-
che qni vcnivauo, durante ltl vacauze, le ecln-
caude <fol Colicgio, e siccome al1;1me di esse
Mi preuilernuo fa hl.leTta. ili tagliare, toreen~
e l)Crfiuo l1:1Y1u·e 111 corteccia. dalle piante fü-
c.endole soll'rire nou poco. 11oi raga.zzi chia-
marnmo qnosto ]nogo il Purgatorio. -
Hitorniamu al Collegio pa.ssamlo ti·ammez7,o
ad 1m bel frutteto e vigueto f:hc pl'Omctte
1>re1'tiu-e gr:~n(le aiuto. Passo sotto silcnzio la
varieta fütll:1 verdnra, delle pia,nt-0 aromutiche
e di qnelle che i:;ervono di solo orunmerlLo....
como 1nu·c trala::icio cento altre cnriosfü\\ che
::addop1üauo il loro pregio fü~to iJ poco te1111>0
üol loro impianto cd i pochi mezzi di crü
d.ispoue il Oollcgio. E tutto q uesto si ofalto a
forr,a d1 favc>ro c ·di costa11z1i.
Coinostri ragnzzi, lliuev,t i1 Di rettore, füc-
damo cío cbo vo¡:diamo. D. Bm,co eTr\\ solito
JiTci, cheil lmon1·aga,zzo deveessero piogl1cvolc
<,orne il füzzoletto nelle no.stre ma.ni, e 1>ereio
111ettiamo LlLtto U
cos1. E Yecfa u11
nostro
poco s
eimupoeugneovpereor.edLuacanroli-
st:ra, cournnit:\\ cout:a oggi pin di ceuto per-
liOUC, Le S11ore, elle sono q natt,ro: assi.':!tono al
lavoro dello ragazze, le qnali fauno h cnciiia,
lav:rno e ra,ppezztrno fo l.líaiL<ilierin, a tutti,
sostitLLenclola, quall<lo oocorre, con della nnova,
Heuza pero interrom1>ere fa loro 1$0uola rego-
h.re e düu·i.1. I ruga?:zi lumno fln('h'essi re-
golarmente scuola, clt.e-vieu loro fatta clai dlte
aacenloti, ma a Lcuni procul'auo pure la legua.
altri mOJ1go110 le vacclto ed altri rnettono in
.assetto la casa. Nelle ore di ricre~tzione cou-
duciamo i piu. llilige11ti nel giarcliuo etl oggi
uua cosa, clournui un1altra1 fa,nno piu lavon)
essi in un'ora che u..ieci uomiui in tutto il
giorno. L'auno pasi,mto nei gioT1li clell'in.ou-
dazioue -!O ragazzi con frasclie e te1Ta, coa-
,lim·ati rlal nostro buon Giov.1u.ui., iu poche
oro impro,visarouo un forre terra1lieno cho
im1)edl al :fiw.ue cli entrare nell'orto e che ri-
ma.r1•a come una prova, couvinceut(;) del pro-
V<!rbio: l'uuioue fa la forza.
}fa r;egui.tiamo la uo¡,¡tra escursioue. L'cdi-
fioio della caJ.zoleria SQrge iaolnto sopra uuo
dei poggi clt.o prospettauo il fiume. ]] aucm:
¡\\iccolo, ma beu fornit-0 cli ftirri 11ro¡¡rü (lel
mestiere, fra cni cluc macchino perfozion:tte,
e di buou maforiale. Da nn'allllo solo funzioua
ma sou sicnro che devo risparmia.re buoue
sp<1se e a.are allche qnalche en trata, poi<;.he si
lavora anche por le persone estorne.
Alla oa.lzoleria si aggiuuga il labol'.atorio
omnibia1, cosl c11iamato da.i collegiali, perch o
in ef!í50 si trovano distl'ibuiti in va.l'ie l'ipar-
tiziow gli iustrum(lllti proprii del faleguame7
del fabbro ferraio, del lattouiere, dol rnecca-
nico, eco. bifint'.l non si puo passare soUo si-
leuzio il famoso boticht,i, ossia piccola, farmacia
e dul Collegio. 111 tutt.'1i qnei:,tn 1·egioue, per un
cir(mito di 25 a 30 leghe, chi Chl',l llOU co-
nosea (JUesta provvideuziale creazione, Bi-
aog u:wa proprio esscro Sale~iauo per adat-
ta,nü a tutto e farsi tutto a tutti. Se q1m1cuno
s'ammala in qnesti campi, potrebbo morí.re
clieci -volte prima che arriviuo df~ Patagones
o da 13::11..tia Blanca, i rrncessari modicamenti,
so nou viavesse provvisto ilCollegio S. Pietro.
()ola si trova il metlico spirittiale e corporn,lc,
le me(] iciue piu noce$$.ll'ÍC e q1LCllo che piu
apprezziau10, cíoe, la buom~ volonta di aiutare
tutti, ricchi e poveri.
Iu mezzo a, qnest,0 piccolo mo11du cli coso
si fa Re11tire la. uo<inssita di u11a µiu. ampia.
cappclfa. Ilo mauifostato a parecchi Uoope-
rat.ori il pcusiero di aprire uua sottoscrizjo:te
per edifica-re unn, cappella capaco di contien.ero
t1ttta ht 1)01)011,zione dei di.uturui. J\\fa pat•e
non sin áUL:Ol' il tempo opport.nuo. Vemmuulie la.
e esisto.1.Lt1;1 deuente e saffitlientemente spaziosa.
e per pote1· contenere cirua 250 persone, ma
e JH'ovvisoria pol'clto formata <l,L dtie saloui
del Oollegio llel ctti mezzo SOL'ge l'aHaro, per
dar comodita ¡;¡l ai rngaz,zi come alle fancit1lle
di assü,te1:e contemponwiomente allo sacl'c fün-
zioni. Noi, sol.>IJouc
clisposti ad aicttál'e
poveri,
semprc
sÜ1mo ferummeate
q Llt'st'Opern. che e
opera della divina PL"ovvideuza,. Dacche si
sono sta.bil iti i Salesiaru itl Fol'tin J\\lorce1loo,
gli auitanti di gLtosti campi hrtnno 1;amhiato
molto uei loro cost1Ul1.i. Ogni anuo 5U e 11fü
giovinotLi ecl a,ltretta,nte giovioette, dopo aver
passato uu aw10 ritil'í.l.ti nel Collogio, 1•i_tor-
1uillo in seno allo loro fomiglie. Que;;ti teneri
cnori, avviati suvfameute nui principii cri-
st.inni, edncati uel compimeuto dci loro do-
V<lri verso Dio, versQ la fumiglia e la socicta,
po1·ta110 a oasa le mi11:1sirue crilitiaue, Ll buon
eseurµio, la pratica clellc virtt\\ c.risturnc1 e
q tte,'!ti cleserti clapprillla, bal'bt,ri e c.ul11ti nel-
l'nltimo stato ,foll'iguorauza e dell'immoralita,
olezzano del soave ]Jrofumo di qne::;ti iiori.
Ovunquc si parla del Oollogio S. Pietro:
buoui e cattivi lo rispettauo, lo ailltano e
tntti vi fünLLO ricorso nolle loro necossihi, si-
curi oh.e, se non tle11aro, vi trc tno sempre
1111 buou consiglio, una l>no1w, parola, un ri-
ruedio ad ogni male
Molte altrt cose anei aneora a dire intorno
a, qnesta Casa di cni io souo l'uJtimo frll, i
suoi ammirato1-i, m :L ter1uino p.ir non es.<,ere
t.roppo molesto. Qttesta mia mal compih.1,ta
dooc1·iúoue s()rva a divnlg,tre sempre I>ltl le
mernvjglio che opem J:~ dhina, Provviclenza.
per mezzo dci :figli di D. Bosco, i quali giu-
stamonte eü a buou cliritto possono ch.ía¡narsi
i piouiel'i o meglio gli eva.ngeliz1,atori della.
Patagonia. La .ritluzione del sm:vaggio, h~ ci-

2.9 Page 19

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- 312 -
vilizz:iúone rlelle hnrhllrie, il vero progre,~-m
momio e mato1falt• del ¡,opolo si e co11,s1•guito
in t¡uu:,;t.1 Lel'ra ¡)atngoniea merca il siAt..em;li
di U. Hosco sintetfazato 11el Lavoro o ucll:1
Preghiera.
Sn.ro gl'ato o t1\\1TO per heu oecup:1.to il mio
tempo 8e dara notiúe ili qucstn ca~ nol Bol-
letino Sttl68iuno.
Co11 1nofonua stima e veuorazione mi px·o-
fesso
Suo 1Jc1,otis.~imo sorvo
BR.\\.SSE'Ir.I SE00:'WL'W.
~ATTO GROSSO
---~----
1solvaggi vongonoessi stessi a eh101loro il Batt.osimo.
(Lettera di D. Gioua1111i Balzo/a.)
REV,mo BD A~ISS.mo Sto. D. HuA,
C11y11l11\\, 19 g,mm~io l!J00.
oar ho riccvnto cine suo lettero
L,_bl, ~ uua 1lc•l :?-! ago:slo o 1'11111.·a ücl :!O
~~ s~ltemhru lt-i\\l!I, " qnimli dopo
i:l\\~,,.:.i qnatll'O mcsi o piil daccltt) v«.m-
~:..it.:...l!..'4=.·i noro rspefütc. .Lo, graziu a, Dio,
a11cl1e stavolt,:1 lio 11otizio a tlm·Je, ello le tor-
nernnno gra1Lite. B 1-{ia ita (}uaklle mosic, cJie
ll. )lnlan sta p11t· rcc,H':c;Í a Uínmnnti110 0111le
dare uu poco tli missiouc a 11t11diare il luogo
e Ju c,rntUzioui ¡,or aprito 1111 uuovo ce11trn
di Mi:-1Rioni ill q1tclla pa1te llíll Nor<l ovo ¡.rli
indii si esto11llo110 di tdbil iu lril>u. 1.1110 agli
astL·omi «·ontlni rlclle A_1n.1zzoni; rna ~rti nmu·i
politit'i ml il tempo dello lliu;,:-~ie .:fiuora gUelo
imJ)edirono. Iu t¡ttc¡;to tempo pcró si ~0110 mc-
colt~ notizie intomo a IJ nogJi l mlii dci qttali
pal'tu souo mezzo oivilizzn,U ~1 gli aJtri l'omoi
.mcora. Le trfüi1 dio gü\\ h:111110 lnt:1oiato un poco
della lol'O forot'in :;t>IIO i IJ11l'ltfri11 ed i Pareris.
liuincliui giorni prima di 1'iutnlu ven11cn> tre-
tlici Hil<'a1ris a chit\\Clorci il ~anto TiaU;11si1110.
11 cnpo di qne1-1tn, piccola, t11r11m era gü\\ st.ato
batlniw to, t>cl ora voJeva t:hü lo fossllm au-
che la, moglie, i firtli etl nltri suoi pareuti.
Egli 11011 sapova u1•ppm·1• farn il segno della
Santa Urocc. putché, <lice, a, uon c'ern 1ws-
suno t:lte gliclo insegn:.lslil: o 1tuiudi volle
con1lluTe l:t s1m gonte üa Jllli atllncho la pre-
parulisiuio al Hattesimo. lo hu11 vol(\\nti<11·i mi
m.ü,i all'o1u,ra; 111letunuilrni ,mhito di hattc,z-
za1·1i per Natalc. La cosa ll<JJl mi riu:-1•1vn
t.antt> dillicile ¡>t'rcl11• i:ri¡\\ purlanrno il porto-
ghc6C, Dirnaudni liltbito i
ruia grnutla 1,101'p1·1·:m sontii
1tom
cita
i
ü
dlolreo¡1,¡11e0
1·ou
llne
1i~lio uu~t si l'hiamava 'I'crosa, e l"ultm Ol'i-
stiua, no111e rll'lla Uolonfa Tel'f'Sll> Cristina 1·l1c,
_pe1· un poco ,Li rnateriale iuluresse, ci em
stah~ tolta. .:\\foutt·o stavo catechiiczanclo r¡ncsti
I1ulii, arrh-arono pore 1¡11illlli<'i . ('m·o;11l0~,
tutti miei 1·u110~1·unti. l Ba<'air1s iu,.istc-
vauo perohe undM:,imo con loro, ccl i <.'o-
rnados volevtUto cho si riloruais80 unJta ('o-
Joufa, nella qunlu, iliurv:rnu quei vo,•t•1·l'tii,
dopo la parteuza 1lei Padri non Yi fo piu
nicnte di !.mono o gli lmlii si ritirnrnuo tutti
rlo,·o 111og1Ldda 1wp11i grallllo, l'Í<>c, d1ffo i,;fa la
croco <·he io 11in11~ai. C~ueKti in~isteva11n 111ulto,
dic(IIH(o che g·li. l1ulii t1lLti. uvevano gran üer
1-rnlorio cl1e io 1·itm11aiisi. [) i1·P1Ldo io chl• non
potovo piu ro<.•ttrmi coh\\ ¡>e1·, hb la C'olnuia ~
11u~18i 1listrutra a cito 111111 <·'e pfü 11it•1110 ,la
m;m~-iare, mi ri:iposero C'lw ~li Imlii 111i ,la-
rehlwro melig:i, t·iRo, 111:múiot'H, rart1111 du z11c-
choro e ancl1e 11l•lhl gaJU111•, tutto c·ni-u c·hl1 io
aveva loro in,;o¡.:-11ato a c•nltivare. ..il,•.u1li 1li
qucsti, 1foevuti <li'l'"ersi o;.:w•tti <la noi 1• tlal
(JoYt•rno. se 110 nlornarorw alla 1hr1•st.1, gli
alll'i, doc i piü lahC1riosi, li i11vi1Hi n l'Ílllllllt'l'I'
alcu110 settimL1110 eou uoi <.l 11011 i,artii-0110 au-
corn.
Uitornando ai nostri uatl•{'llllle1ti. ,lo¡m anil'li
[lreparali t·omo rneglio 111i l'n pos,ühil,•, il
g-im·110 tli ~atalu li hnth•r.wu11110. 1• suhito
clopo il nattes111m, hene1li~si 1I Im mat 1·i ruoul.
Povcrnttil eourn l'ul'ono uoutculil Arnlntono
via 11101fo socl1fo:ifatti. tli<!1J111ln che antlunmo
a pt·1•parare allr-i per rict•n·rn i metlP,;imi Sa-
l·t·a111cnt i. Eccu, sig. D. Hua. che ~ili st:\\ nv-
vemmlosi la 11arola di D1111 Uoz,;co 1·111•, cioe.
veni\\. tompo in l·lli i sclvag~i Vet'J·,111110 01:1si
stossi a cWodul'd il Ba1k1:1i 1110.
l 11<1nant,) nlla Oolonia, il Ooveruo attuale
ce la vnol dal't• tli 1m0Yo: a111.i l'cx-Pn•sid1•11te
il I,11011 Dr. i\\lurli11ho ~attuulmcute iu vial-'uio
d:L Hio ,Ja_1wirn a (.'11,rah,\\ ppr (;\\.llliiolillmo il
Goveruo attuaJo P~seudo 01-'li il capo p:irtito,
e ci c·onRta cl1u v11olu a1:1soh1ln,111c:ute riafl1ilm•ei
lu. ( 'olonia. Noi ahhianio millo diffi1·ulta pcr
rilll·c,•ttarla spc1·inlmeuto Jll'l pen;ouale, Jl<'l'-
che ¡wl resto procm:eremo di pone lo oppor-
tm111 e011dizio11i.
()ome si vmlo la ma110 tlrlln. Provvirlonza
iuc11tt:l:ltt•M.issio11i clcl MaLto U1·os,;0L\\hlliamo
gh\\ diverso l'anoccltie a 110:stro raric·o etl
ultw-' so110 t:ll'U7.1t Pastorc. l'ltim:uneultl ,\\lous.
V1•scovo ci v,>llo duro come ¡1;1nocchi1\\ una.
lH1lla chiesa cito J'u ina11g-11rahl il Ocorrcute.
A H,ns,1rlo, una delle p1·i111·ipali ¡iopoht;üoni
del ~fatto Grusso, po:,;ta a 1111,t.1 della i-;I L'ntla
clic 1,011clnce a l)i¡1111n11tino, vi 1•1·:1 nu ¡1:n·rnco.
ma 111 q uesti ~iorni il Y C'scm·o fu coi,,I rctlo a.
to¡:;liel'lo. Orn 11011siguore om·e. a, uoi quc-lfa
.Plll·t·occhia e da q nesta potr(jbbl:l alto111lere
auclto a üimnautino e :Hl altre popohlziuni,
uou r>sdusi i P,acuirit; ed :111 ri Irnli iu tuezzo
ai qunli :si pois.sono fare f.!s1·ur~i1>1ü 11:ssai pro-
tittcvoli; ma come fate ¡wl heuedctto Jlt'rso-
uale f Nm1 ~ poH:-nhile a<•cet lare. l!':c1,·1,i•i,wa,
sig. D. Una, 1·ifluliloro alc1uli 111in11ti l'lullo ne-
ce::11-it.\\ Rpirituali cid Maitu ü1·osso e trowt•t\\
mollo cli 1u:.UJ1un·ci q11alcl111 aiuro 1li ¡11•r:-1111alc.
111,, Il uostl'O novizia10, grnl.io II Diu. va uc110 e
va, amucntando. Beco le uo~t n• ~:pcrauze:

2.10 Page 20

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- 313 -
e nl presento, come fare 1 Noti che dapper-
tntto vorrebbero i Salesia1ü. Veuremo cío cho
la Provviuenza <liJ.iporri\\,, T 1itti i confrato.lli,
grazie a Dio, stan11-0 llene, o D. MaJ.an, qnan-
tnnqno non ancora perfoUam.ente ristabilito,
lav1H·;1 gia assai.
Grndisca. Amatissimo Pad.J.•e, i nostri pin
coruiall stlluLl e Ji partecipi ancbe ll,gli áltri
Superior·i. ¡ hnnetlica quosti po-vel'i su1>i Il"li o
s( riMrcli sempre tli qnestn, g"t·n,utüssima Mis-
s1one del ll.att-0 _Grostlo. Prcp;hi e faccia pre-
g,ne por uot tutti, etl un ?n6niento speciale pul
8110 a.ff',»io Üb 0. 0.
Sac. G-rnv.A..)ffi{ B.A.LZOLA
Y.<t ~!Q............2¿....rl~...?
~~N li~ A SCX O i&+-
78;'~(f,'<~~~11@~' ...,¡-.... "
.,~
,u BuenoFi•~Ures. - .Pre.::Losi fnitti c1ell'Oratorin
festivo tU FI. Frtrnccsco S1ile8 in ~--llw.nf¡ro. - II
Signor(1 ci hei1€úice" l1Onitol'io festivo, cos1 scrive
quel Dirnttore, ar1·ctct linoni frntti 11ei ragazr.i
ell anche nei loro parenti. Il ~ioroo di lVforia
Ansiliatrice qui nell:t Cnpolln, dell'Orntorio fei,ti vo
l.J:i fallo l'nLinra 1lcl Pr11tcstantisn10 c1l e enLrnta
nelln. Snnt.a C.lt.i.es:~ Cnltoliua A¡,ostolica. Romrum
unn, Protestante
doll'On1torio, eil
insieme col
mm figlia.
suo
lo s
tfeisgsloio1J
a
i
humo
11veva
pre¡mrati, e, per ln delegnzione 1·icevutn, 110 fütto
pure h funzione. Qno!lf:t f'n 111111 VC'm grazi,t tlelh1
:M1ulonn1\\. '1'11tt()int:omi11ci,1 tlal l'llgazzo che \\tennc
all'Orntorio fosth,o. S Las1mm slo~s1t l.to p:1,1-lato
coll:i. madre, cho non t-inisc(~ di rin¡;razinre il Si-
gnorn pei' si segnulato favore.
Atless1) sto instrne.ndo mrn mn.estm iagle;,,e,
maclr~ di. tlt~e h110!1i ritg,tzzi ~l1~r~_'lncntauo 1'O-
ratono festivo. Essa stoss1\\ ktie gw, hartezzure i
ra.gozzi ucl rito cattolico ed om cerca di couoscero
la ve1·it~\\, vuole instruirsi e abbracci11re ln, vorn
Rcligiono. Voglia il Siguvro ilhLwinnrlo. e con-
durln, nll'ovilc ! Ln 8pc1·0; i 1:rnoi ligli p1·eg.uw
rnolto 11er essa e !Ha1fa AuBiliatrice, la cuí rue-
daglia porta al eolio, la. elevo far tutta sua.
Creda, lu conat1lnziono che ho provMo. iu quel
giorno e d10 provo nel ve<lcrr cowo il Sig1101·\\¾ si
serva ilollo. mía pocher.1,.1, pe1· faro nn pu' di bP11e
mi ricompensa, nu\\ molto il sacriiizio l'utto uell'üb:
baiulonaro i cnri Sn¡>eriori, fa pat,ria eil i parcnti.
TutU gli 11lilli por mezr.o tlei ragnzzi si poterono
batte1..zare numerosa porl!0ne gia atlulte 1J pin nu-
com prepamrne alfo priiua Confegsi0110 o Comn-
nione. Qnest'iurno si sou baUezz,tte gi:\\ due fa-
miglio, altro si sposarono roligio~arnonte, 11,ltre
1-:itonmrono alfo prntic:11 dello. Roligioue, e tutto
si 1levo ni p,lco cli beuci elw po1·tM10 llelle 101·0
case i giovaui <lell 'Ornto:rio festivo.
Peru. - 01rnsolant•i not/zfo i.ntol'lio ~ll<i nost1·n
Oas,i <U .d 1·eq1dptt. - il caro confrMiillo D. Alfredo
Sacelu~tti, ill <fata 15 nmggio, ci 111rmd1\\ q11este
notizio: « Le scr·iYo pieuo di rieonoscenza o
grutituuino verso la nostrn cimt Ausiliatrice uhe
111i ]111, Ti1lom1to wirnrolosamente lt1 salute gi:\\ tia
r11mlcl.Je temJ>O lll'!Stti ro,•iuata. E nu 1110Livo di
piu che ml ouuliga a cousiicnu·e tutte le mie fa-
colta 11lh glorrn. della nostra l>ttolln l'ifatlre M11,1·ia
o delfa cnrissimn, nostra Co~~·re_gaziOJ?e,
'
,. P1·eaente111onte ;¡ono fehrus~11110 ,11 a.ven~ fra 13"
nrnr.ú. li~ coRtrnzione tli. qncsto Collegio e del San-
tuario di ;1faria Aw•iliatl'iee, cllf' sara compimento
fü-"l voto fat;l;o tlo.i Salesiaui clell'E1¡1111,toi·o Jtcl cli-
sn1;i.troso Viaggio c1e11' e~ilio. Fimmt lit Diviua
pil't Pl'O'vvicleuza ci ·tia assistiti pin tihe visibiln1cnk
~iacche si va avanti n\\pidiirmmte, e, ció cl10
importa, senza un soldo di. <lebito. Se la famiglii~
Goycnecl10 tli Parigi segnita, it p-rotcggorci crecfo
che potremo ürnngur:ire fa Chicsá 11er J;i fcR\\;a ,li
Maria Ansiliatrictl fü:ll'a,11110 ventum. Al <liJ.-e di
e q~111ti -visitano i favori, il Snutnario, anco1·ubL•
11tccolo 1111 vero gioiello nrtir;tito, e fon\\ mo(t()
onore a11,i noi:ttrn ear:i Congregazio11e. .I!'rn le alt,e
~ose, slo plll'C orgru1izzan<lo la Colonia 11gricoh\\ pf,l'
Lene, al liu(' <li c,mtentnl'O In Giunt1\\ Dipartli1111>u-
talo tihe manUe.llé qui sette alunni inwrni o vouti-
tro cstcrni perche s'instrniscauo noll1a¡,'l·ic(dlur11, »
.E perclie meglio si cornprc11'1::1, come 1'Opol'n. i::a-
lesiamt ill .Aréq11i¡11t pT<>gr~di~u:\\ mir1illilmeutt•,
aggiungian10 qn1111to ci stil'ive il Direttore Dnu
Santiuelli Ciri,wo, in data 15 ap;osto: «Git1stamouto
Mons. G. Costama~nu, cliiinnb l:L Casa á.re-
i¡uipa, Oa~a iliJl .1/fra()olo. L'tullio Rcolüstico 189H-
l!)00, si comiucio colla solem1e festii ti.el 11ostro
P1tlro110 S. .l<'ranec$co di Sales, ed :wemm.o it1
talo occasiono la, pl'ima :'\\fossa tli 1111 Equatorin,ni>.
Sac. il Sac. So.lcsiuuo Dou Amclio Unn,ras,tmi1·i al
qm1lo, in gii1¡rno sog11l un altro boliviano, H
Do11 Romolo Tt1Tazoi1 pm· Sillesiano.
» Onnai, e conosciuta lar <locililaercligionedui
fünciulli di Ai:oq11ipa; o cl:wv1uo cl10 i 170 alnnni
estorni, od i 3;3 int,erni, sono di granuo odilica-
zione pe:rlaloro lmow.t coutlott:\\ o pntliche tli pioti'r..
Biisti diro, elle dtu·aute il carnt'\\'itl<c', uéi •riorni
i11 cnl si fece l'Espo~izione 1lel SS. 8acrmftcnto,
i giovnui colla loro comlotta in Chies,t e eolio
frc1¡uenti Comnnioni, mostr;n•ono In, loto bout;\\
lasciantlo i iliveiti111e.nti tlelht c itLiL por la vit:~
allegra .si, um (livotn, clel Collegio <ll D. Ro::1co.
e » 1\\fa cic) ('he 11it\\ sorprentle o pin alUr1t lo me-
ravi~lie di tutti in Aniquipn, l,\\ Uhio.sri di }[r~-
1'irt Ansiliatrice cho si sttl i1wnlzando, uorne 1\\fo-
nmneuto üi A..req1úpn. a GesLt Cristo Ro(leutore.
Questo Santuario vuole inalz:.l'si, come qnello <li
'!'orino, colla fedc. 'E umt catonn <li grozio e di
Ji.rotligi cho si succe<louo senzrr, iuterruziouo. Noi
primi 11Jesi ui qnest'fllluo, gí1\\ era.no e1<,uu·iti i
1111:r.zi por contilluaro la Cliie-sa, qunntlo, una,
buo1m Siguorn,, graziat.a <la llf1.uia, in riconciscenz1\\
01:diua cho si coutinuilJo i lavori pe1· treo quattro
mesi 1\\ 11110 spesti. TI mese del!'A usilintriro si feco
con fervore o si full con festa piú Mle11no cho
Si l)Oto, COll gtilllUO COllCOl'RO ui p;e11tc. Mm:i"
nm1 ¡;i tlo ve va tliu Ientic-a.re tli u o i e ¡1er ve-.uird
in ni_11~0 t!pera _n_novi prodigi_¡ 8'1i iufermi, p;i1L
spe,litr dt~r metlrc1 g1rn.r1scono m poco l,empp co11
moravigli:i ili tutti e lo faru.iglie ve1,,,ono gta6io.t,u
in millo 1110,!i tu.tt.e lo volro cl10 pr,~meLtouo uua
lirno1:1iua al S,llltnal'io Lli &fai;ia... Nuu tra.scon.,
settimana, ::1ornm cltti gillllgauo, fino !lallo piil
lontnno parLi 1lc.:l Pen't, lottern in cui si wu·ra,ll(►
gmzie tice\\fnte da Muria AusiliitLJ:icc. UUi11111,-
l.t.tOuto nnil. f:t111iglia JJ\\/tllÜll.Vl\\lllÍ lllll• 1,elia $1llllllllt
cnn questt;i p.u·olt, : - Ecco il f'r-111-to ui Ull!l. grnzia
stra.ordi1111rin di l\\Iaria SS. ; - e<l 1m povw:o 1:1rigio-
11i~t·o, pii:tn¡,en,lo !Ji C?nsol~zione, 1~ottova !\\Olio
Jll.JO IDaul la sua lmlOsmu ilicimd11m1.: - ~faria mi
1111 lil>or,Lto ,fa,lla prigio11e!-lu.11Llll1erevolisono li,
piu, ~ro: grnúe t.<Ü i füvu.ri clio i rlevol,i ricevono füt ~foria
fa tlovoziouo smt si e:,teutle 1,ompre
e i1

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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- 314 -
curnento di Arequípa, Snutuario di Mnrin, cresce de.iHlo alle varíe fnnzioni con m1 amore che solo
.a vista W<1ccliio.
» Non parlo ue del mese consacrato nl S . Cuore
<1i Ge&u, ,n~ della solenne consacrnzioue <1í tnlto
il Collegio al Cuore diviui8simo di Gesi.t, fatta
lo ¡rno mnnifestnre chi lo lia. att-into direttamente
clal gran Cuore di D. l~osco. Cío che mllogra il
e 6glío nel gioroo della fo~tn di famiglia il padre:
e se poi quest,, pa.clre un Mous. Oagliero, un Mo11s.
(!nllo stess() Vescovo delJrt, tlillcesi, Mon;i. S. Bul-
lóu. 11e <lcfü~ bella accafü>n1ia e di"vota 1m>ces-
l<'ag·nano, 011 ! la CitSn si con-verte in nn p1:ir:1diso.
}fa che dho dellc, bella e curio!<íssirno Confol·enze::,
s:one cornpiutMi iu quel giorno.
che ci fooero '! Bisognava seulü-o Mons. Cagliero
» La, Giuntit del Dipltrtam<mto fonrlo in qnesti a descril'ere i prlm..i tempi dcll'OcatOl'fo e l\\Ions.
ultin1i tempi umi scuola teorotico-prati()a di agri- F:lguruw a cout:u·c le sue viceude h'n gli Tudi
._1olturn con colonia agdcofa 11liit!1rntlol:~ ai Sale- delllt T erra tltil l''uoco, pcr corupremlern come
S1t\\ni. II 28 luglio scorso, i.u ocMsione uelle feste tenes$ero attcnti e sospesi pcr lnngbe ore i oosta·i
p11iriottiche, si fece l a soleune iuaugtunzione di giovnncLti, i qunli nl .il.nh-e del discorso prorom
<¡twijt'I6tih1to di agricolturn. Fnrono pre>Se11t,i al- povauo in nllcgri e 1•ipotuti Rt)lJl,1,usi. Oh! si, soJu
l'atto solc•uJJe l e auto1·it1I civili clel :paesc, l"alt:i il Cuor clivi.uo <li QesiL puo colJI pensare i nMtri
ui .1ii~1oc1·,izia e una mvltitnui110 sti.·uonlinaria di Superiori JlCT íl gra,u boue che ci -vogliono e ci
popolo L'accndemfa ruus ico-1,•tteraria 1·im1c1
111ostl'llno a parole ecl a fütt,i. Il medcsimo huou
¡g1t•t•nop111n:11h1~ziast'oi '1icnUstfiialzti,Qo1c1ce1asisooDpfri
a l 11ttc,
snl111
pér j tli.sconi
not:essiti't, l 'u-
tilitu e vantii~gi di c¡uesta improsn,. II nostro D.
Alfre<lo Saccliett i, uel suo 11.iRcor«o u'iutroilnzione,
G,·sü faccia, che i nostri allievi non rlilllentícl1iuo
mai 11iu le l><:llifüiiine istJ·uzio1ú e lo si111t,1 ernozioni
rkrvute in queí giorui; ne facciauo tesoro e, a
sno tell.lpo, se ne lJOlTilllo per iijtruü-e ccl auhnaTe
fe1Je 1·il¡¡vnre l'i1upo1·tanzn g!!nern.le d ell'agl'icol- · alle virtü tli D. Bf)sco e cloi snoi 6gli tauti e tauti
tm:1, e fu ruolto np¡1l:tutliro qu:wtlo api<:lgc) il ultl'i giovanotti ühe Ju Provvi(1c•11za si degne1·i1
J>l'OJ!t:t\\mnrn nostro noll'oducarc i oostri piccoli n.fild111·e a lol'O affiucl1e acl essi 11omministrinn il
-.:i¡¡ricolto1•i. Le~s" poi 11ltro n:pplnuilito discoT~o, paue quoticlfano della pa,1·ola. vl-vificaute di Dio.»
1·r~pcttore Muuicipnle 1lc.ll1t sc,10L1 airicol11, il Si¡;.
Giov;tnui Bust.uuantey, encomh111Jo la b,,uta
ddl'agJicoltur,1 JlOI' .Ar~q11ípa, e l'ufi.liU1 clrn ne
venit da que~to l;.;t,tulo. lutine parlo il Pxc~id11nte
(leila G-iuuta del Dipartmlll'llt,o, Sig. AIJran10
Vinntea1 c cltinse il sno magi~h'n.le cliRcm:~o con
')\\leste 1mrnle: •.lusforne con hl 1fotta istnizioae i
giova1ú itgricoltori dei SaIt~iani ap_1H·e.ncl0rnuno
]litre il vero patTiotti~mo ¡ insPgnern11110 clipoi cl1e
fo ROl'ti dt>l Por11 son l!:gat-0 al Javoro ecl 11,lla in-
d11strin dei snoi -figli e n!ln al maueggi.o crimi11úle
di quelli cJw tolgouo la vibt nlla, vat,ria pcr ns-
l!ÍCul'aTsi In rr,,p1ita . J11;;ognera11no, quest1 nuovi
rnaestri, che il forrn cJelle nostre mi.ue non serve
per fabul'ic:uc cnu.noui
amtri e -vang1te; e cho
elafncniolis,trma atuperrraceosrtnroulntoe
dflCile J)er sépararsi in soleo, e molto riLclle ]l<'l'
alzarsi in bttrl'icaLe; elle l'ae,¡na dei nost,r.i fiumi,
solamente la focon<la allorche cone cristallin11, e
non allora qunn,to o rosscggiaute di sang1te fra-
terno.. Si termino fra gli a¡.,plausi generali.
"Noi tf'stimoníi della proteiione viJ,;ibiletlellit,
Pl'Ovvi,leuzu, pcnquei!hi Clisa, ne diamo gruzie iu.fi-
nite a Dio in primo luogo, e poi alle onorevoli Cor-
:po1·azio:u.i della GiUJJtn Dip1utnnient.1le, e del Con-
siglio Muuícipale cli questa illustre citti\\, cl1e, co11
la loro clli¡iace roop(ll'llZio11e coopcrnuo all1ingra.u-
dimento delll1 Casa, Salesiana iu Areq11ipa. Cosi
!Jltl'e sia la u.ost,1·0, parol.'t ili riJJgn1zi:1111<'1lto sw-
1Uont,ev1deo (URV,rnAY), - L'ilrciv,mwvo cli
,.lfo11tel'il1,eo cd -t S<tl(lsim1,i. - Da, noa lettcrn clf'l-
l'hpettorc D. Gamba rileviamo q mrnto sogue: «L'a-
matissiruo Arci l'0scovo Mons. Soler, nostr,;i grando
aruico e IJcue fü ttore. il 2+ ma/U{ÍO rallegro la 1>olen-
ne fü,..ta, fütta nei Tnl/eres IJ. 8osco, in o.n01·e cli
Mn,riu. Amsiliah'ice. ln q111•.l gior110 si tenue pure la
Conroreozn a.i Cooperntori ed abbiamo stabilito l '.As-
sociazioue dei devoti di Maria Ausilin,tri()c nlla
c1nruo 111olte persone díe<lero subilo ll Joro 111>111<'.
,, 11 27 ~léllo stcflso mese si ionuguro 111 bell.t e
comocla Onppclla dclle Suoro di l\\Jnria, Ausiliatrice.
La. l.ienHclísRe il ¡.,rion10 ¡n·imn. Mons. .A.rcivescovo
cl1e poi diMe la Messa deUn Oo1111uiio110 gent>xale
il givrno argnm1to. La }fo~sn solL>Jrne fa assisl ita
da iwo dei Ve$covi .A.nsilfari, faceuao la l)i-edictt
Mons. De Leon uno d!li prirui oratol'i di c111csto
¡mese. In tut,te qucsto fe.st-e vi fu grnude coucorso
di gente consolánte freque.nztt d.ei ~acl'aweuti.
• L~ bont.a. di Mona. .A:tcivescovo vc1·,.o di noi
non htt limi ti cd il 31 mag~ío si reco ancora al
noviziitlo c.lollf\\ Suoro di María An:<iliatrice nd
onorare 1a fusta doll1t loro Celo~te Patron11, cho
cola i,:ii_ celf•l11:ava, in quel dl. Bcnecli~~o ed in,pose
}'abito a<l oLto buone gioviuet;t,e c11e entrarouo
nel no-viziato. L_a nostra g1·atitniline J)tff Alons.
Soler snd1 eterna, eu il buon Dio cloguisi ricol-
lill.lJ.-lo delle sue pii:t elette benedizioni. ,.
(.~ro ai signori e alle siguvre che tau.to s'.iJJteres-
Lns Pie«lras (URU-GUA.Y). - J,a ffJsfa degli.
s1U10 per li~ fuLIJrica <l.d S-wtun,l'io di 1\\foria Au- operai e dcllci gioven-/u.. - Tl dl soi di Mttggio, cosl
slliat:rice. »
unn conispondenz¡t 10011,le, fu pc.:r la pai:roccltia
di S. Isidoro in LnEI Piedras i,olennissimo: e.ra
Bernal. (Rl, rOBBLICA .tlnGENTINA). - Un!I, la festa de_g-li operi~i tlel Oircolo 01ittolico e della
bella festa ncl Collcg o della Saom Fwnii,qUa. - Ci Gio!'O»tic Go,tlolica, che:, qnoo1t'anno ricovette:ro nL
scrive quel Dirott-0re in data 22 agost{>: « La bcl- vigoro.io i.rnpnl~o clallo zelo del M. H.do Pttrroco
Jissima fosti\\ ,]t,J Sacro Cuoro di Gesu, che ab- D. Lttiµi l\\farcldorri. Un tricl.no Couferenze
uia1110 fi-ttto il 12 del passato lu~lio, ebbe quest'mmo del R. P . Falguerns S.. J. acce::ie il fuoco olio dj-
m1a p::t:rlico]n,re cil·co~tna:m, che la 1·ese veramente vampo nella mrn1erosiss:i:111a Comunioue del mat-
ínco111pan1bile e aupericn·e a qnella clegli ao.JÚ acl- tiuo, illuminaudo qm,gli :1hbronziti sernhütnti
dietro. Ti·ovaudo.;;i di quei dl iu l foenos-Airos colla lnce inoJfübile della pnce e doll'arno1·e el.Je
gli lU.rui Mons. Cuglicro o Mons. Ftiguano, tutr,i sgorga <lnlle coscienze pm·ificatc. Divotiss ima lit
e clne lin1•no -voluto accrescere sple]l(lore ~la Mt-'Sdl.l. soleune: i1 R. D. Martiuasso, con par1>la fa-
no~tra feJJta colla lorn presenzit. Anzi i une illu~- cilc e profonda., scolpi tuttít l.~ tlgm·a del F1\\bbro
tri Missionari e nostri aruati Superiol'i si ferma- di Naz,net nell'ani.ma. clei feclelí, gh\\ disposta alfa
1·ouo ph'i giorni i.u mezzo a .noí mett{lndosi a pie.na conte1oplaziooe delle eose santa dnl1e me'oclill
ai!lpo~izione dei uosn·i buonl chiericl e gioviu1etti, gregoria.ue che lUi Scliola Oantornm del noviiin.to
ascoltit.ndo confessioui, facenuo pl'ecliclle e atten- tlifl'ondeva 1>er il tempio.

3.2 Page 22

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- 3],J -
» Uo modesto banchctto, ,fato in uno dci saloni
füll Collegio, strinse vieppju i vincoli rlell'aJfetto
tra quoi carissimi oper::ü risoluti di racldolcÍl'e i
loro sudori col balsamo della Religione. C4iuse
la festa uu rinscit;issiruo tmttenimento dramma-
tico, che i giovnni <lol Collegio dedicru:ono alle
suddette Societ:\\. Ci duole clie Ja, strett<•zza dello
spnzio non ci pennctta di riprodurrll, nlmeno in
parto, il magnifico tliscor,;o con cui il Dott. Luigi
Lengun~ <licde princiJ!io, cliscors~ impregnato della,
p_r~1f?ncl1t~ e d~ll'unz~one propria solo tlegli SJJi-
nt1 rntelhgcuti e scluettamente cattolici.
~ Iridio benocUca lo slancio c1i vita che anima
gli opcra.i di qucsta parrocchia ! »
es.temo, coma_oclo, maccltine, esercizi ruilitari, mi-
~1c1t, rem~ggw, tntto t,utto, o c9sa per cosa, ci
v~ene atltl.1tnto_ dalle
p1tnno. Pero 010 che
brave gnide dateci clal
mi fcce pi!\\ impressionf"
sCiae-
la c1t1·ita o,m cui sono trnttati g1i a mmalati rlelfa
corazzata; la ricchezza tlelle stnnze rise1·vate al~
l 'Ammiraglio, e la squisitczzn, cue venne usuta ai
figli di D. Bosco.
~ Da Balúa .Bfanca al Clittbnt L1i sono ¡ii.u soltant<>
34 ore di mare. Sbarohia1110 il mattino do! 7 e ei
dirigiamo a Trolew, capital-e provvisoria d,.J Ter-
rit-Orio fino al 15 n1aggio, ne! qua! giorno fu tl.e-
cretata Jlt'r capitnle
dal Golfo Nuovo a
Tl!1l.·enlue,o, vea
Rawson.
di lJen 50
Il ¡1<:rcoi·so
chilomoti-i
- Le nostre Missioni illustrate.
Pínz.za Vittoria, in Buonos Aires.
Terl'itorio tlel Cl1nbnt (PaTAGON!á). - .Alla ed ol.1 ! quanto hmghi fnrono cd intenninauili !
•voltn ,Zi .R111c.~011, o stcito tli gue/7a nostrn, Jl!i.~sione. A.lle 7 di se1·a finitlmen-te sruontiamo a Trelc1v
- Il confrntello Giacollluzzi l<'ortunato, in data u.ol"e en\\vámo o.ttesi dall'tunat.is,;iruo Dou Caneuit
15 maggio, d invia le seguenti uotizie. « ll giorno e da vm·ii nostri arnici mo1:1col1~ti alla, foUti. di co-
tronra uprDc, sa.lutati i snperiori ed amici di A.1- loro che Mpettavauo q11alcuno fü,' 11ostri com-
ID!lgro, una cnrrozrn ci parlo al i:iastill:1onto G11,ardía _pn.gui di viag¡;io. Alle otto I sopra un cnno ol i
J;cw-io1wl, il qua](' tlt\\veva tr:1g1thu·c1 fino al Golfo cnmpngna, til'nto <fa tro cavalli e carico dl bauli.
Kuovo, che resta nol Clmlmt. La parleuza ífal ci a,,viaruo verso lfawson. D.i túttto iu h:atto il
porto era sfobilita por le diNli autimfiliuiane di cnrro di\\, 1wr l'irregolarita della strltda, ¡¡coss~
11uel giorno, mn1 por vari conn·Mt(c!m])i, si e.lfotLuo
-,olo i1 l •• di maggio.
tali che, se non aiamo pin che lesti a tl•oerc.i iu
equilibrio, 1>itL tli una voltn si sarebhe bacin.tn la
) U via~gio, grazie a Dio, fu felicissimo e seDZlt ten-tt. Dnpp.irtntto si vedono lagnne, cnrnili e ro-
molestio. D<ipo 48 ore di tranmiata, uHe nove tlel
tre mng¡('io. il nostro piroscafo getto l'ánc(1ra nel
;rJuo, tritite ricorclo ucll'ancor
dell'anno scorso. Questo tt·ittto
fres<:a.
ili y¡a,
eiono-s1,;1ad.inlzuionug1:o1
porlo di Bahin Blanca. Quivi ab\\Jiamo mia bolla e
e gm
I)it
ili
an
la
av
t,o.rpr1Jsa. 11 cor
a la coi:azt(\\1a
il~m
San
lante ~l'ti.?1:111
.Jfor/11i nene
ch~ c~-
u ii;tY\\-
tarui cli andal'e a visitare quolla COl.'azzata che
e inuowodn, e guitmlo
nano giá Je ore t1ndici
l-'ntríau10
notte.
in
Rawson1
suo-
»llawsonnclsuo primo aspotto mi nssai 1,uona
impressioue. La 1mm luscia tli.sLinguore nwltissime
tllla vora rneraviglia tlt>ll'arte italiana. Acollctiarno case, fahbricato 1li reueu.te sopra üi collina; lf' ro-
ben volentieri il gou1ile iuvilo. ~ou v'il cosasttlla vine della vocchia fü:1W80U sono 11aeeosto dietru
co~·azz~ta che non _ci fi)cciuup v etlore.. ~he_ non ci
s_pu•gltiuo : can.uom, lllltrnghe, torpéuÍln, mten10,
.
1
la collina.
veée delle
bMenl.leqeuanmumloeIr
a
os
.nivati
e en.se
uUo
d"llilll,
svolto, iu-
volttt, non

3.3 Page 23

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- 310 -
""ggo altro cl10 uoa vnslu 11iauura spnrsn 11i mnt-
tonl qua, e Ju. ,li><orilinn.ürnwutCl n.wmouticchiati
Hlle roviue t1ull1• <liroccntt• nhitazioni, provo un
i.cn!!o int.letlui\\lilo cli ncc111:1ci1111to tristoz)rn. Pure
la, n€:I bel 1111•1,zo tlcl dist:l'utto vi1111ggio, c11iu¡1cggia
1ut1ora intulta l;t dti1•,m. col 1rno bi:wcc, C.'cl nito
\\:lt1upanilo 1•, dil·trn di c:s1:111, mi ¡1tn· c1i ,•e1lurt1 11lllt
pu.rto clel uo8lro Collegio, 11111, lit uott6 m'ing1111ua.
Ln d1iesn. qmwt,1rnquo n1Jbi11 Hcrosr.ate lo 11areti
nlJli11ten10, o >1ia pre~e.utom1<uto
t1l'1wnti di sollo ulle rnviuo tlol
cooccl luepg1i1otaot lian' t1n01l t1ati
dnvvrro: mn il collegio, o ¡,ropriawento Jn ¡,arte
1u dw e1a oCl'IIJllltll fin noi, J>iu non esisto. Cío che
Vt!tlev,1 <'liiu1·01• tlelln luua era 1111a bal'llccn, o,
<·01110 si tlico l]Hi, nn galpo11, C<1Stl'11Uo 1•01.1 nssi,
rnnl com1c•ij<li Jm loro, e t•m1 uu tetto cli zlucc,,
La 1wr ripn1·nro ¡n·ovvisoritmn•nt.o 11111!0 intemperie
~li 1tvanzi dt·llo uostri> ma~scrir.ic. clentro ci scmo
lluucW, liurl, ci110lle, 1loti, 111:iff'rns..«i . il hnrilc-
pre1mntcmente !!ti\\ rnecoglien,lo offl~rt.e perla fon-
d11zio11e di un Collogio 011ue potor t-rluc11re c1·istin-
uaJJrn11te un urnggior .numero dí Imlii. Per c¡ucl!to
sco1101 ti~scmclo vcuuto a Buuuo~ Aires. cliresse
ni Coor>erntori arguntini una llella lt•ttera circo-
laro, che ci piacu 1·ift1rire in p;1rtt. • Attualmeulo,
co,;l D. i\\liluue,;io, in Jnnin í1w1.i!n111n<i gia due
scuole, nua per i foncinlli dirottn dai Salesiuui o
l'alLr,~ por le giov1111ol to nffidute iill<' Suore di J\\lnrfo
Ausiliutrice. stnhilitt,1ü col:\\ Jiu cl11ll0 scors11 fol,.
hrnio. Pc1· In grnU1!1i l'lt•arsit.\\ di 111<•1.ú non si poU1
acct'ltun1 ¡1iii di 60 ttluuni. pt~ri1 hu fn-ma i;po-
rnnza tli 1>0rtare hun Jlrrsto qnc><IO uumeru n JOO
utl 11nclw piil. Rnccuj!licre qu1·bti 1·,l~nzzi e m-
e gnzv.o, c.t.luc,u:li con i mo1,zi sou d llol ln rcligiono
cattolicn cel't 111uentr 111, 1o})orn. ou1 i11e11te111e11te
lltlll\\Jliltiritt poich(I l'S<li 1!111'1\\llll(J 1111 giorno 11a1ll'i
e• nmdri. di fami~lin. e 1<t1pranuo l,rnsme.ttere ni loro
1iglicwli ,rli in-1og11n111euti ric•py11ti ntil Cnlll-'itio
- Le nost re Missioni illustrate. -
Docks e A.rsounlc di Rio J¡web·o nel Brtuiile.
üel nno, mn vnofo, 11ontoh•, mate, U.ie, Sllle,
1,.'TllllSu. tru 1,·Uil•tc•, l,i:mclu·du, o , 4:1,;titi, t nHo lti C0:!6
ior1un111rn di i;cuuln, cuciua, chil•sa, clonuHorio, 1w-
i,;kc e <lollo Suore. Quivi p1·e¡rnro il rnio lotto,
mentre D. C111·1·c>11a o Rigur.io !IÍ sLaliilisconu pl'Ot"~o
lti chicíln c·d il Direttorti i 11 una stnniwtta nella.
J~n·tc· 1Uc110 1ln111u•gj!intn clall1• ac1111e e uhu u¡,pnr-
tent1Ya nllo !:iuuro 1li ~Inii1~ Ausilintrico.
,. All'illclomnui ei lllettiarno suliito in rnoto pe.r
Jlorre iu or<liue In ci1.mer11 del Oir11t.ton,, cho ~Mvo,
J1cr orn, di dlrNIÍo.11e, tli saln ili stndío, ui Jmr-
1:ttorio e ill furuutcia. Pu1:1~ia1110 poi alln cucin:l
<• i<i dh,pon1> cho tutti si foccinno cucini1•ri. 11
Hirnttoré s'iut·tnica di p,rcpanu·o il 1he, io i1 ¡no.uzo,
fliguzin la f<•uu e Don CurH,uu vien 11r1wh11111tto
rna<•stro di cucion. Co,;l v11 rnan nrn110 onli-
nnJHlo h1 ta¡,JH•llett.1-1, 1n Mcn·~tin, ltL clJfo811 e qu,~lfo
lnlmccn che mi sorve cli do1111it,orio. Si Amllgono
ora i mntloni l111oni pt•r ,•1Hl1,re Re si pub nl ¡1ii1
presto l'Ícustr111·1·1•. í\\foutJ·o u1•i 11tteu1linmo 111 rfor-
tlinruueuto cli 1Jllú8rn Casa, l). C1m:ena tlit,¡,one
l,,ji'I :u! 1111d11r1• in 1'1lis,:;iont• lllllº i cent.1.·i pi11 i1u-
J1orl1wti, 111rnli ,;0110 1'rel('w, Gt1im>U1, l'orto ?lln-
1lr.n1 ecc. ~ln <ll•llc> 1rne o;icu1·sio11i 1·1fel'ir.'i lui stesso
a auo tc·rn110 ed io faccio 1mn10.,.
.,u~sio1,,. trer1·Horlo d.-1 N'(>o q u e n (PATAGONll\\).
In/c1rorr, ,7d/n
1li .J1111ii1 r1e loit .:l111l.-s. -
L'infaticabile 11ostrn 11iRsionurio D . Milunc-sio ci
scri,·e cho In 111 i!<1<ione tli Juuiu 1le los A111h•11 fü,
g,·nzie u Dio, 1·11pidi e consuluuli progreasi o che
ui Cuttolic-o.
"Couosciton:1 c.0111e 11ono c¡nt•i luogl1i, J)osso
nssiclll'Hl'O che mii dlutnrni di J1111i11 yi ~ouo piu
cli 400 fümiglfo iudigime. for1n11t11 ilt p:trte ,1111111,
gtmt~• u11i fü.mo11i C"ncichi ~a1u11ut·n1·i1, Caruci1·ntit1
e X1u11·nchco. lnoluo , so111> 11111·0 un uwthlrn
c•OJJtli«h.-revole di famiglie cristi,rnc•, 1l11sfc•rite::1i coli\\.
d11 var.i ¡nwti clt,IIU, Repul>l1U1·11 t• clnll'l>,;lcro, i
nti uw1uhri souo tu1ti po,·cl'i, como quelli clio vi-
vo1111 f\\ ¡.;'¡Ul'JJlltll. "
Pcw <11wsLo il 'l'll\\01·os.o }! isijiounio fa appello
11l11\\ t•111ila di tutt.i perl'11e gli ijj Hmga in niuto.
Si calcoln che la p,,m1io11e di C'i::t><CIIU n.lunno T(•u,rn
a co~taro alfa Mh,sione 150 1,r,;,,H argeutini al-
111111110 11011 <'ompru~1l l'alloggio. i liht·i ili '<cuoln ec·c.
01·llcuo qnelli che, 1111t1111lusi ngli ;¡fnl'zi dei lllii-11io-
nar i, fotnDJtO l'oO'ertn, di 150 Jm,118 oil (l]nrnm, cli
100. 8:lrl\\ll consid1•ruU come be.urt'attol'i in.sigui di
qm•lla Mis,;ion(', i qunli oln·e rLI pnrl!•cip:crcni vnu•
taggi !\\Jli1·ltnnli cl~i Coopemtot·i Salt•:iituii, UTn1Unn
il didlLo lli essor<• ru11ll'h10 o wadr111u ,Ji un iu1lil•tto
e di imporre al ll~lioccio il 110011.: drn lor piace.
Peroici qnei uostri Voopt•1~itori u ('noperan-ici chi,
tll'Stiloi n~sero godN·11 <li un t~1,11 to ho11cli11io, 1111111-
ou clinu ni Superiol'e G1111e1·ale di.l Hnh,siani in 'I'o-
rl1111 l!JO álm1•JJ0 lllO ¡,e.•011 nrgl't1tiul r,¡ttival1mte
a llUO ocl almeno 2:iO lira it:tlinnu per <Juestn
~íia<Sione di Junin da los Andc,s cho noi 1·at·co-
wlllluinmo YÍTUllll'Dt<-.

3.4 Page 24

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**** GR.AZIE ***"""*
t di Jlaria Au3iliatTice
~~<~---«::~~:<¡<cE:1<<<<<:«<~~~<:<c..;:.~~-
6
Travolto sotto un carro,
ma salvo per Maria !
.Anche üt questa immcnsa mtib·opoli lA
V-esg-ine 8$. hu ~i:\\ piü volLe 1lilllostmto
qum1to Le siu, oa1·0 OS$lJ,te iln-ocnta col tlolce
titolo ili A.iut-0 üei Cri!<tiaui. UJtiU1amente
lsoo11f1e,co•c1\\il1a1idr:u1oreloiigv-Jmio·amme1inct-oe
strepitoso.
di un bu_on
Giu-
ope-
rnio ('Uu abifa da c¡ualclle tempo m New
Yo¡·k al Nº 50G Bast 13th E,J¡reeL.11 bnon fl-
gJinulo lrn Onl lJ u11ni, parla ueuino l'iuglese
e l'itnliauo, iua, quel ol1e pH1 ünporbt, egli,
e tweu!lo i'lt>.1npre freqm~ut:tta la se.mola di Re-
li~ioue, 1;a heno il Ouiochismo ed un bnon
<:ristiuuo. Q □all(lo io g;li ilie(li 'la meclaglia.
di l\\laria SS. .&usiliut.ric:e, egli con graufüi
<livoziom\\ se la }>Oso al eolio, e prnse hL bolla
ahitudino cli ripetere la giu.colatoria: Mciria,
.Aiuto llci Oristitmi, 11regttte per 1ne. E di questa
pia pmtica ne ospe.rimcuto beu prosto i mi-
.rahili ctfoLti. Pochi gion1i fa, stavasene tutto
tranquillo aulla ,ia 'rfüfücesim~ osservando
nl<;1mi Ru1Ji com¡mgui che giuocavano, qua.mlo
ai.1 un i.T,tlto gli l:!i fü tlavaut,i un carro: egli
sen¼'ultrn si ritil'a tla una parte pw_· laseiarlo
¡1assare: nw ü1 <Jnello !:ltcssoistu1100 gli eadtlosso
uu ultro carro elle vclocenrnut-0 pcrcorreva
1'nltru d irezione. 11 giovuuctto, vista l'impossi-
uilita u.i sfnggido, esdama: Afrm:a, A-iuto dei
Ori1,tia11i, pregate pm· me. e cn,de travolto sott-0
l'infnriato cavallo etl il pesa,ute ca,rro. In
quel momento arriva il i,atl..re; rua e troppo
tardi: g-ia il cavnllo etl il carro sono passuli
oltre sLLl corpo clel figlio ecl egli eaterret':ltto
gli s'aceosbt, trmnando al pensiero cli JJOU tro-
Yarue el1e il cadtwern. ~fa <111:u uon fu la
sna 1111,raviglia , q □ale la gioia., quamlo ad
nu ttaLto vei.1.e H suo Giuseppe che, alzatosi
Sü1mt1 llOStretti, c1111s:t l'ahboudani.m. di noiiizie
1,ull~ uo,,bJ:e ~11:,.~iou.J, a tlma.ndare molle belle gi:a....ie
:i.tl Ull ¡1ro~siu.to UlUUUl"O.
u.a so stes:;o, lo abbraccia, esclamando: Non
tomete1 1Jap1'r,, ho invocata la Madonna eiJ, easa
1ni ha salQato : non mi. son fa,tto male. ll bnou
SS., padre cade iu gi nocch.io e oolle lagrimo agli
occhl e.'3elama : ,~lária
vi ringra~io: 17 oi
m'aveto .mivato l'wiico .fiolio <la certa 11wrtf;:
01· che fadJ ·io 11ei· ·uoif Il llOYeretto, nou po-
ioudo altro, ('011dL1sse alla 01.tie,;a il suo Giu-
seppe a. riug-razi,tre di 11110vo la Vcrginc
Ausiliatrice, e poi, chiamatomi. da _prnfo, mi
uarro il fatto, 11regaurlomi di farlo pubblicarc
sul Bollettino a sempre maggior gloria del-
Pangu~ta Aasiliatrice <lei Uristfaui.
New-York (Amorfoa del Nord), 24, agosl,o 1900.
Snc. ER~EST0 001'1'0.
Grazie a te, o Maria!
OolFanimo com1weso dalla ph't viva ricono-
sccnza1 elevo un iimo cli ringrnzfomeuto alfa,
Vergi114;1 SS. Ausiliatrioo perla gn1zfa segna-
latissimn. ello si degn<> couceclermi. Nello
scor~o gennaio uúa sorella R'alllmalo d'i?i-
flue11¡za, e qnando parve si ristabilisse, fu col-
pitc"t cb un tllfilore all trn bmccio. Si ricorse
alPa.rLe medica e dopo le debite cure il bmccio
guarl, 11m il tumo¡-e si -porto atl una gamba.
Iuutile om ogni rimeilio, il male si faceva
serupre pin gmvc o la povcrina, non aveva
piii Ull lll01UOUtO fil ripOSO, ne di gioruo, lle di
notte. Dopo un altro consulto medico, si venne
ad uu'OJJera.zione e sembro che fa gamba. pron-
dest:Je migliora.meuto. 1\\fa poco dopo il male
orebbe nuovameute, cagion;111do &pashni acu-
tissimi all'iufernm e mettemloci nel t.imore
di nu'amputazioue alla garu.l,a. Visto inutile
ogui m1mno rimeclio, la esol'tai a. ricorre1·e
co11 viv:1 fede a l)faria, Ansiliatrice, ed io oo--
miuciai 1ma novena¡ ma 1\\ladonna. ¡1areva
non volease esaudire le mie proghiere. Tut-
tavia non mi perclei di coraggio, e, 1·avvi-
vauclo la, mía
lllla seoonclá,
folle e
prome
tct eonuc.fliouednzi af1aur
c cominciai
pubblicare
la gl'u>Zia sol Bollettino e di far celebrare una
Messa di riugra.zia.n1ento u1 suo alfare. Oh
potenza e bouta <li Maria! Appena. comin-
oiafa q nesta. secouda novena, ¡1lia sorella si
Stmtl solle,ata, ce;':!so ogni clolore, o lu gn.mba.
dápprima inerte comincio n muovorsi. Si te-

3.5 Page 25

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- 318 -
meva che, avend.o clovuto s11l>h'o dne openli-
zioni, vi rimanesse una pinga, mu la, ::\\faclonna.
completo la sna grazfa; la 11iag;:t si rinuugmo
e l a gnmba gnar'i perfottamente. F.cl ora gia
dn ire mes.i mi:1 sorcl.la, attem1e a.1 suoi• la-
vori, seuza nessun inc<nnodo.
1\\Ieutre rillgrazio di <moro J\\Ialia SS. Ansi-
liatri<:e cli tanto favoro, adcmpio alla mia,
promessa inviaudo lii:Q tre per una )fessa
di ringra,ziaum11to, e prep;o sia resa -pubblica
la grazia, aflinclle tntti conoscano quauto sia
grande la l,onta di lVIaria, .A.usilfatrice verso
chi in, Lei contl<la.
Bnsoa, 27 agósto 1900.
IlERN.A.lWI Ü.ATTERINA.
Ottmmero p1ll'c grc1zle ,fo. Jl[at'i<i SS. ,ilnsiUa-
tricc, e pien1i rU. rioo1108cenzfl illl;iarono o:!J'erle
al s-110 8anft11,<1rio rU 'l.'r,;•i110, o per l(i celabr11:tioue
di S. il[esse di ri11,qradrrme11to, o per le Mi8.rfoni
Sale.sicme, o pe;- le ttltre Opere cl-i D. Bosco) i
seg-uenti:
A *) - A.lcamo: T.o Sn1·,10 F ilomPna, L. 2 ¡wr gra?.in.
- A1tsni111tlri11 <l'.E¡¡ififl: Ugo 1".nwc,i, 2,i>O pHr ¡:,,mzia.
-41MR<1r1t1,•i11 (Piemm11i:): }l:Lria Pxefmuo ve1l. OLtone,
3 l"'r Me,s» dl riugr:il\\iá111euto. - jlfcwillti MQnj'n·-
rato: Volti. FnlitHa, 8 pnr graúe. - .:.lst>lO: .AehiU,,
Sereua, 150 per stcep, tostl ¡;mzia che p11loulicl.rn-
rcm10 nel pro~~irno Hllll1cro. - .Jyn,ari/l,s ( Val el' .lo·
sta.): Cado Follioley, Pt1TToco, 6 con Messa dl rin-
,i::raz11u11euto pur grM,if.l oLtenuta d,. certo Cipthrno
llorrl!x-
Il) - 801·za_r¡o Rmd~ncr (Tren/o): P iazú .Al essan/lro
mame!,~ 10 r0To110 per lo Op~re 8:i lesilme in riUl:,'Tazia-
1.111ill.to dell'otten1rt,~ guarigio!lo dl .-¡un, urngli,'l Filo-
mem,. - BMto111.1trtll!JQ: 13. B. A .. 10 per grniia rióe-
vntii e per impclrrt,rno 11111, aecolllla. - f ll'io11e (Ccrnl,rn
J'icino): M. C., 5 pPr 1Ies,m i11 J:i.ugruzia111011to di !Jel-
lissiurn, g1·azit1 ijpirit,uale.
CJ) - Oagllari: Cirimi Eüsio, 10 con Mess11, di rin"
grazrnmonto. - Oala,•in~ (Trvuto): (?lotil,~e l'isoni, ~
a 11oru,, di tutta fa f:un1glm per 1·111grazut111el'tfo
tauti tw11.,füd ottenuti d:i Mr,1·in. - Car·mtl (Cal(/'ornia-
ib11crica): Domenico Pedrazzi, :.!5 clollal'i, di cui L. 5
a noma ili 8U:t ijOrnlln, Voopc•rat-rice Salf'siaua, p«r
gr,,ziu, rioevuht. - C:aenfo illonfarato: ?;ií. ~ - riugrozi:•
e fa, offtr\\11. p"r :_\\Ver i 11uoi posseclimeuti pleservati
dalla gr:uHliue; C. A., 5 per Mes~:1 iu ringraúitmeiltc,
dl esse1·0 ijt:it:1 g11MLLt1 fü, gravo ofL:ibnil\\. - C1isli1;a
Ve6}1<1liu1i (Rorrm,): 'l'euuolfofü~ Sgua;-,¡dui, 10 cou
.Mtls.s1\\ cli l'.U.lg.ruzia111eu bo per la guarigioue ili suo
mari1o da ti:e :n111í aíl'c,tto ua 111rn g:1stríc:1 netVOSl:I.
- l:Mti1rn S. .t!l,drc<t: I!'. M., 5 pt.T oLteuuLa ¡iromo-
.zione 1~li esami. - C<181el,11uot·o Bclbo: Sola Ermi1iia.
- C11t111,i,i: Grasso Lornu..zo, 20 ¡)Ar :i'ilessa cautatil, tll
riugrnii,1mento, s11ormulo tli fan, tli ¡,i.u i11 ,wvenire.
- Gl1fa1,al'i: D. Borzauo, Prevosto, 10 per speofalis-
simtt grn:oit\\, - Coloy11a Veueta. ( rcro1w): Cotti Gio-
va1111 i. 10 per avei: 'avuto il suo li¡{lio di 19 anni
g1mrilo clal filo quaudo em gil,, stato s1,edito c1ai
medici.
D) - Dclebio: Mario Va11\\net,ti t1i Antonio, 40 per
graúa e uelhL fülncia che ,\\.!aria wntinni a J•rott:~-
g1m, la sua fa11úglia . - Do8aon (Tnl'i-iso): S. B . G.,
2,50 per gra?,i.1.
F)-F,·assi11ctto .:1.limfm·1·ato: Sor!llle Gila, 3 pe:r siu-
golor" grnziil riuuvu~a.
GJ - Galbliite: Ma.udelli S,\\lvatore, 3 per graziá. -
Gm<l1tra: Cesari Ginsep¡i1,1, 6 0011 ;\\Je~•!\\ cli gra,1,it• per
avel'lo .:María lihemto clnraute ln. "iifa mtlita¡-o (la
;taa1u1l0iJ)1eAl'lilomo:li
sl
!'"
<l.ell',m ima. com
Iissero Hosetm,
o
3
tloi
per
corpo. -
"rctzíu..
G1·in-
I ) -Ip1iliB ( Uiline): C:ri~tofoli Luig"i:t v-eil. Fran(11>-
s.coui, 1$ per Me~s.u. di riugrnzil,mento a Maria che
protegge continnaruente il stw figlio lontnuo.
. ~)- Jfalvfoi1w: Carozzi ,\\ngelu, Mnria, 2 ; IlrnuoBnt-
t1stmn 1111t¡¡, Ross1, 5 po1· grazia. - Jfanerbio: 1\\11\\niui
D. Giacomo AnLouio, 15, cli cni 10 da pu.1,tf, cli Tü1.ti
'fe1·esa e, sorelle per d11e Messe di rillgmziame11to e
Ji1•r implorare l¡¡, gu:trigioue (li m,a. s11rtilla. - Mo11e-
glia.: .1!'1·11noesot, Deltlno, 10 Jl"r lll eHM iu ringrazin-
JI~ento delle molte gmzie ticevu uel corso delJt~ ~1111
V1ta. - Jl.fossoleutc ( PfoQnza): Gnes.01,to .A.ugdina, 5
con ~Iess.a 1,er grazia.
N ) - Ne11l11rn.w1 (S1•izzcr1F): Dcrni-Mout.i L1~ura, t,
p or tre .\\1ess.e (li ril1¡.;razian1~1it11. dt.ilfo qnnJi 1111a :i,
nome <li. ;tltra ¡,i:t pel·souti. - Xiec01ni: Hagnsa Fran-
ce~co, 5 p,¡r grnzia.
. O) - O,wo (Como): Lurati Glicel'io, 6 per grazia
r1úevuta.
P) - I>11.1Zola-Có1ntUco S11pc> i/Jl'cl .- Don Eva.n¡:relista.
Rilouli rh1gr:t1.ia .Ma.ria a 11nme tli Valentiuo Oarhn-
g-110. - l', saro: G-i11se-ppi1m i'.lfonf;i -vetl. Pers!lgniti ~
g-rnta a Mai· it~ JJer esser stata ,:tan.riLa tfa re,,ln:i iu-
testiunli. - Pe,1c-rug110 (0111,~o): Ci vallui i'.llnt.ten,
s,,rto, 6 per grnzia ottenuta ,la Oivnllori Luciti delh,
Sna fatniglia. - Pisoi,w (1'orino): Garrone .I!'ilippo,
l per grazia. - Por¡liat1() ( .Jlil/r.rw): R<ivedt, Giase¡i¡,e.
- Poi,tey: .Pdissier Fntn.ucsco, .\\facstro, 10 per gn,ziti.
R) - Rtrncl11~zo (Cata11i11): Sn.t. Domeuico Brtma, ::!O
pc'r le llissioui Snfosi11n,, ,1 110111e di pi:\\ persuua. -
Rm·ea (Ulll1ui): CMterina ,l.riis Uriz~ 5,1)9 per J\\lt.~s:i
<li rin¡..rraúarueuto; L11igi Ariis fn 1:il'!Jnstiano, 2 pto,r.-
lfoss:1 iu riu¡;raúam<'uto lli seguaJa.ta grazi>1,. - l.'111-
f/ÍO Emflia: lfazzo li D . Au~·uslo'. - Ritdi: 'f,•rfsa Lelli,
M"' Pia V,rne;riui. Direttril-e chil ConvHto di S. P,1010,
20 N>11 (JltC'Ste righe, Essr:11do travagliata ch osti-
1\\al,a !Jro111}]1ite nna persona a m& cai:a, feci rkorso a.
Mul'iit Ansiliritrim,, promet,tewlo, se l'11v11sse girnrita.,
l'offerta tli L . 20. t:a divina Madre hti «sa11üito fa,
mia pn,ghie1·a ed io püma <li ricono~c~u1,11 sciolgo h~
n1ia prome&$a.»--Ruc1·a(lri111cl/<lo : Pt1rfmuo l'Jarlo. 1ier
gt•azia. - Boma: D.
tU ri1Jgr11zi.amen to :i
uFor!ml.Jl0Ctdl~it:O.F.Hzi..J.wtti,
i5
pc:1· Mes~a
S) - Sa11g11i11ello (VM-01111): Voi M1,llclale1rn, S per
Mesl!a dl grazio. - S. Maria Vena (P«l'i11): 1"1~ravelli
Vittori11--Cattaue(I, 2 pcr grnzla. - Spindtá : Dntto
Ú:itl!!PJlfte, 5 pcr oLtenul,a g11arígione di una lmmhiu:L
u;il mal cl'ocohi.
T ) - T.01Tioná 11i Vinzaf!liO (Y(lt'lll'n) : Binelli A.n-
dre:t e famiglifi, 60 in ringrnz.iaurnuto a l\\lu.rir1 por
a.ver iu qui,¡¡t'auno prcsen•,lto fo loro oampi,gu() e
tntte le loro cosa e persone du ogui malu.nno.
V) - Villai· Sampe¡¡re (Cu11co): B. C., 10 per grazin,•
Z) - Zíw10 (1'r1:utn): A.. G., 2 -per grazin.
X) - S C. R. ·iu Lig1wi1i, 5 per e~s,.r ~Lata gna-
rlL,; da fol'l'iuile spiuitti e per ,,v<'r ~fo.ri;, lilJemta
~ua sóre1Ja tla 1111 iuLrigo 11H>lto delicato e spbioso. -
C. D., 10 per rlsco,ssioue di UIJl1 11:1d0 i li nu creclito
in pel'icolo, oon pronws;a, tll nnova offerta alla rh;cm1-
sio110 Lot1ilo della souuna.
(*) L'orcliue allalJetico
11aeai, cu1 a¡,pa1iongo110
lqgurin•zli'~n•tnl lu:\\nJ
6111101!0 dolle oittll
Mruin .l.u~íllntl'ice.
o
do!

3.6 Page 26

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- 319 -
IL 6 N6VEMB°RE 1895
a Juiz de Fora nel Brasile
~•c6f~/t7)
questa u.ata, :u1dril .~e?lpro 1;1-ni~ il nome
di l\\Ious. L:1s:l)!m1. nltuna prrnc1pale del!a
spavcnt-0sa eataNhufo fcrrovfarilt suet·.essa n.,
qnelgior110 f'tl in q11el ]uo~o. _'-< J1 Rl:O llOlrlf>,('OHl
si e.'lprimcva allora un t•s1m10 ser1ttor? Par:l-
guayo, mcritu di e--:,;~1·. s1•_1 itto !'el martirolog10
flegli Apost:-0!1. df'I Cr1st1arwt:nmo.
> Il wo<lc•sto pnstort· tlellu anime, l'instau-
cabilo propaganclista della suhlime do!frin_n
del 0rocefisso, il forte lo.voratore per il m1-
gliornruento dell'mnanih) _sfibrata e della gio-
ventu abb:mdon:1ta, t> d1sce..--0 nel sepolcro,
strappato violeutcmente_al sno_lavoro tccondo
ed nJJa stima e ve111iraz1011e di quant1 ved&-
,ano in lni fa. perllonHl<·azione della cari~\\
ed aunegnziooe evnngelica. ·
..
» llo io hisogno di pnragon:we la. Vtta d1
Jfons. Lasagna a quell11 cl11gli Apo~toli, d~i
e martiri e doi misi;ionari piu arclenti ool Cr1-
stia1w!-limo - di qmista roligio11e che 11011
solo la pin tilevátu espressioue della morale
e della filosofia, mn oziandio l':.irca sn.nt..'1,_den-
ns..:I-- tro fa quale t-ii so110 salvnte ~lal 11au~ag1~ la
civiltá ed i costnmi - per far meglio
tare i snoi meríti 1 No11 lo credo nec1~saar-10.
Le sue geRtn't il RIio entnsinsmo por la C.'liuS11,
san.fa che <lilendevn , la sua ?ºt1~u~. ?elle
pro,e ed avversitA ch~ .aono_ rni:vit:il.nll n~
<JOmpirMnto clelle noi>ill aRpll'lH',JO~ o degli
elevati ministeri, bnsmuo da se soli I?er rao-
comimdare H suo nome nl11. venoraz1one,. aJ.
rispotto ed nlln g 1·:i.titndiJ1e di totta l'nmamta
per il cni beue spirit~le e temporaJe ha. sa-
erificato tutto. la sna vibl.
e » Lo scoutro el.te h a tronca.to questa bella,
esisteuza non solo un avvenimeuto fortuito,
ma sopratutto una clispo~izion~ _della d ivina
ProvYillenzn,
bili cUsegni,
la
cío
qpuenn,lemIsnee1al
suo1
fine
l'";lpersoruta-
ili strappare
la 1ucmo1·in, di .Mom,. Lasa,gnn. dnlPohlio e
dnll'intl iffcrenza, stiawo ¡icr dire. C(lll cni In
sc¡11isim 111ode'l-tin dell'estinto avc,·:1 circon-
<lnto se stesso e fo 1,11t1 azioui.
t~""',, Uno 1,ei-ittore mollerun lusefü !:'lcritto: l'npn-
tlrgli 1N)mi11i ha pri11cipfo C()l ,fomi11io del/11
11wrff', o qnesfussiorna pno. huuche dolorosa-
nwnte, dirsi com¡linto in Mons. Ln.~ngna. r,a
mwao1relreinp1ree, moaitlurpnr
e sem1ihile
incipio dulln
1lella
sua
1ma
nuova
Y\\ta
ntn
iu1 mmtn1o.
» :'lferitaruente ~ i:;ua la paluin tlcl martirfo
percl1tl l'hn conc¡niíit:.ltu con ln_ni:tl!i :mni cli
l:woro e col i:.uo arcle11to zalo tn1p1ü¡.mto 11ol
b.1u-re all'ovilc clel Bnon Pnstol'e Je pecorallc
R?narrite l' millo strnp¡1are i cnori innocenti
aUa vorndü\\ ins1~ziahile clelle passioni mon-
dane.
Ad imitazio11e del Salvatore. orn la g10-
ventit l'ogw•tto prndilC'iito di tntte le i-ue cure
ecl atteuzioni. Percio la giovPntu in generale
e pin spt'cilllmm1te la /ÚOYentiJ ahhando1ta!a
- ◄1nella d1e f<'11 Yistlt prhTa, fin dalla sua, p1ü
tmwra eM, dello carozze pntol'ue o matcrue
e llelle MJ1ecitndini della. füllllglin: qrn:lla
giovenb.\\ die avrehbe trovat.o 1ml suo c~mmino
solo sco"'li o precipizi so nna mano nnuca, nou
l'avcsse gnidata poi retti sentieri dellu vita -
non potJ·:\\ mai climenticare ht memoria del
sno honoiitttoro Mons. Lasagna.
,. Ora.ocle· ha. da. e<;s~r la gloria <·lle goch·
nella magione dc•gli t~ll.\\tti. percho ni dir cli
S. Yinconzo de P:1oli, la. morto cl11• c1 sur-
pren1le con le anni in mano per il serviúo
e del clivin )fac-Rtro la piu glo1·iosa e desidf'-
e rabilc. JiJ t;¡le stata quella ,lel venera.Lile
estint-0 elle fn sorpreso nel momento dolla lotta.
n~ll'istante in cui, picno di coraggio~ si re-
c~vn, da,J suo nuovo po11olo a portarv1 la se-
~mite delfa fede, della civilta e del progresso.
Cadde perciu oomo un eroe e come w1 martirc.
>> La sun, vit..'l. cosl foconda di buone opere,
le sue virtu e le sno gesta, t-1crvauo di E-1cci-
tamonto o <li esempio alla nt1ova geuerazioni•
che
per
i,orge, e
ta causa,
la, dlspo~gn
santa di cu1
lottaro
Mo11s.
fLonrstenmgneantoe
stato uno dei piit valo.rosi pnladini. >
Monografia di Mons. Lnigi Lasagna.c-i
Qnnle pertlita irrcpro:abilo ha mai fatto in Mons.
Lasagnn ln Congref:l'l.lziono Snleeio.no di D. Bosco !
( º) Mona. L uigi"L aaagna. '.\\Iemoríe biogra!l~omc-
colt" <lnJ Snr.. l'rof. P.\\OLO ,\\.LRHRA. Scuoln Tlpogrn.,.
fü::i. 8nles.ia.un di l'-, Bc-nli,.,,o Cnn1wcse. Ui1 hel vo-
lmue WU>itl'o.to in sn pag. XX. 4S8. - L. 4,00.

3.7 Page 27

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- 3!!0 -
Qu:Lle vtwto imruenso, d:iffloilt- a riempir,ii µergo- torc (o. XXlJT ). Ma fmttanto la Rrta vasta meo te
ui11lita 1l111zioue, per 1:1laucio ili sncl'ilicio, hn la- voilevn. <JUauto J,ene si poteva filre u el ClllllJJO
sciato llietro di P.e! Certo <1nell'a11ima grunde di ecouomico a!J!Uruguny etl agli Nnigrari itnlinni
apostol11 e di genio clie íu il veuemt-0 D. B()f!CO, f1worendo l'ngricoltura ecl iu rnodo speciale ln
mh·n.ntl.o clt\\l cielo i snoi ill;l'li, avrt\\ loro mnndnt.o viticolturf1. Aíutnto tlnlle tloti cli v1tlente organiz-
niuti 1:1pecittli ¡ier sostonerh uello sviluppo mera- zatore, che egli possNleva in grado mimbile, ahbe
, iglioso, che il loro lnvoro inoo~aute, ftthllrile e ben presto la gioia di vedere i suoi prn<lotti pre,.
lit Juro porsovernnte eucsrgin hauno urmai assicu- minti a varie csposizioni cll i suoi rnppresentnnti
1·a10 nlln s:utt1~ sua opera, 11nivert111le J>IJr azione nom.inati mernhri del ginrl per quelle ruaterie (c.
c ¡,er apnzio, snmuneuteruoderna noll'efficacia dei :XXVu e XLYII').
11rnzm e nei bisogni a oui provve1lc.
i\\fo sopratul.to ed inceasantameuteegllanelavn. la
F;oco l'impressi.one dw si pmrn clliudendo com- conquist.u di nuovi cauipi <l1nzionc, o di dnre sempre
rnossi l'oltimn pagina. del voltllllo del Prof. Al- pin anime a, Dio; nel 1882 cornpie i1 prim•> vinggio
uPrn. L:~ vita uifatt,i 11! Mous. Luigi LllMgna oi al Brasilo; 1'11.uno segnente vi apre la priUl.ll. Citan
11reilentn come uuo. ruiral>ile gallt,ria in cui, ri-
tmtta nclle vnrie ,;cende dall'im1igne veseovo,
Sntesiaun m
un'altra in
SN. iPcnthoelorofvo.:
ben ptt1.'<tO le tiPn
XXIVº e XXVl ').
clieh:o
Torna
noi segniamo !'opera di D. Bosco, passo passo, allora nuovamonte iu Eu1"0p11 a cercare gli ninti
')t1111<i ,la' suoi )lrincipii - dnl 18íl0 - 1100 nl BUo di mezzi e di ¡1l'r~o1111lc: il giro por l'Itnlia e Je
¡,iu rigoglio,10 itvilnppo: e la Bim¡,atica figura del suo oouforenzu ¡;li otteugonu i-11le,.11lidi ti·i.onJl e
VClA(' OVO mis.~iuuario vi
unm¡,e.giin ogni volta lu-
mino.~a c1l nttrn.ente. Noi
111iriumo ,ia vin l'o¡wrn
tli D. Bo~c() nell'oducn.zio-
lll' üei giovani (c,tpi IUº-
Y"), nelln. formt\\!tione clei
irnoi imlividui educutori
e 1eligio1<i (Vlllº-XIYº): la
1J1iria1110 nclle aue mis-
sioui do! S11d-A111ericn lin
d11i loro ¡wimorili (XIVº
e segg.). Ed ll specinl-
111011te qui dovela figum
lli Mons. Lasagul\\ si mos- '
tr.1 in tutta la su.a 11cr-
>1011nlilu si brillnute, ('OD
quella allrattiva si forle
d11• hnnno proYato tutti
coloro cl1e lo avvi(:iu.1.-
rono vivt;ute. E Ja 1111 r-
r11zioue rh1peccbin que11ln
simpatia che 11ossed1n-a
- La aeoonda apedis:ione di Mlaaion a...i Salesiani -
si viva l' eroe del mc-
( D. l.B•<>goo •l6Je aublt.o a alul1tra ,U D. Bueco.J
conto: sl <·hA lo seguiu-
mo C-Ol piu grnude illlú·
n,s11e, doJendoci o ralleg1·anduoi ad ogni eiugolo cnlde simpntie (c. XXIXº e XXXº). Strappatosi
evento come so fosse nostro, in tutto quel movi- dalle cc1ue brncda di 1). Bosco, cbe nn segreto pré•
mento incessuntll di itlee e di nzlone in cni l'at- sentimouto gli diceva non dover piu rivedore, ri-
tivitñ iu~taucnbilo di Mons. L~ag,rn si spnndeva t-01•1111, allo sue missioui: le Cfise ~i m olti¡ilica.111,,
seuziL liruíti di tempo, sonza ostacoli di spnzio. fotroduc<, al Brasile le Figlio di Mnrla Am.ilil\\tric!.',
J~ lo mil·ian10 dapprima ni e-01legio di Villa fonda le Lottura Ca.ttoliche in lingon portogbest, da
Colon donrle bcJ1 tosto egli si fa uotn o,ll'inter1i opporre alta cattiva stnmpa che dilngava il Hm•
:Republ)Uca Uruguaya, chofu l)Cl' J11i ln p:itria. di sile (c. XXXIº o XXXIIº).
1uloziooe. E dal collegio la sua attivitn ¡►a~sn ngli Fra t-&nto mo,imento una lettera del succesaore
oratori festivi ed ni lliboratol'ii, peroii dcll'op1:1111, di D . Bosco lo riohiama in iiatriu : ivi lo atten•
saleeiaun: nlle pnrroccltfo, dove uoo gli mnncarnno dev11, la sua elevnzione o.ll'e¡uecopato. Grandi fo-
frntti copio,;i e lotte trNueu<le. Ton111to in patrll\\ rono 11.l feste in qnella lieta cire-0stunza e rivela-
¡ier 11na diflicilo opera.zione cltit-urgica, e-0rubina rono quale stinrn e qualo immonso nffetto gli aves-
col P. Dum:n UJin rete di ossorvatorli mot11reolo- sen, procncciutE> le 11110 ro.re doti di ruente e di
gici nel Sad-Aruorica, saliti, spoeie qut!llo di Villa cmore ; 111n egli si afh-ett.'\\ n tomare tra i suoi
Colon, a bella forna; dieb:o ad. cssi ínaugu.rn ben figli ,l'Amaricaclteloattondouoesulw,nti (c.':XX.....'GV
e tosto nn museo di sloria natnrale (cavl .XVJº-XXIIº e XX:XV). Orm11.i il suo zelo non. ba coutlui; un
e e X.."'{!V•). Tornnt-0 all'Uruguay, rrento !la Don fuoco divorntore che mng~iornwnte !livnmpa quauto
Bo~eo Ispettore delle Cnse di qaelfa Republ>lica, mnggiore la san µreclit. Dopo uu ,ringgio 111 .Bra-
di~J)iega no'nltrn dello sue grn,ndi «Jua.lith. e cla silt1 (c. XXXVIº o XXXVIIº), coml1iu11 il viaggio
vnlrnte
pulilico
puhbli
in ben
c]i5stnnrstoicsotilei nde1i
uel giornnle El bie11
polso, una t~n-ibile,
;11 )lnt;to Grosso: viaggfo che por mirnhile vnrfot:\\
di vicende, pm: l'nttrattiva, che escrciinno regioni
um Irionfünte polomica contro le teorie rnnterin- a\\ lou tru1e ed in parto iguole, par lo zelo mirn-
llisticbe e!I ntee m~lla. etlucaziooe, c()stringE'ndo il bllo cho l l ons. Lasagn1L ebbo occ11~iooe di spie-
s1111 M,-ersru-io atl allontanal'Si co·nfuso da, Monto- gani, per i frutti immensi c!Jo no ricaYt, - 1111:.-ti
vi1l00. Ne (]lli Cll~SÓ iJ tlUO n.iuto fl, quel gfornalo la rnissioue d el Coroatlos - forma il ta·ntto for>1e
clrn 111111 ,norte rli lui, pubblicnoñone uno 11plen- piu attra1111te doll'opern pill' totta nttraentissi111n:
ilido elogio, lo uichinmvn, sno costanto collnborn- in }tOC<> non se ne pul) tlnr un'iden nnc110 ¡,alliJn:

3.8 Page 28

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- 321 -
'e, convien leggerlo com J>Cr intero (dal c. XXXVIIlº colonlr.mtrioo di un genio fo1·te di vaste doti, di
al XLIIIº). liloosiguore u'era .appena tomato ed orga.nizzatoro che compie - in un secolo tant.o
eccolo tli nnovo in viaggio per il Braaile a visi- portato aU'espansiono ed alla colonizznzione -
tare quelle Cn11e: re'111co dnl Brasile, eccolo in colle Role forze di un l>i'iV'ato, effettj immensi e
,Yingglo per In c11pitale del Pnrngnay a ronsncrnrne unrovoli di vera utililA !!Ociale e non di borla
il vescovo che egli 11tcsso aveva ottenuto da! troppe volte scont.am dallo IL1grime e dnl sango.e
degli umili e degli iooocenti : l'e11tusill8lllO oh&
ei mpi!!Ce o ci oorumovo oostro malgi-ado ncll'am-
11Úl.11,rn tnuto sla11cio generoso di erqico saod.ficio
élj cui ogni missionario, ma in modo speciale
Mons. Lnsagna fu la vivente i.noarnnzione; eroieo
eam·iflcio ohe ncppur r;u\\0110 contpre.n<lere quei
gl'l\\ssi politicastrl dJ\\ loggia e da cnff?-, gli eroi
dell' e armiamooi c.... pa.rtire ! "che, apponn testllr
n proposit.o degli nvve11iu11mti cinesi, uou eubero
pei míssionari, vittime s.enturate, cho nmari rim-
brotti.
L'opera tuttn poi e compilat.a con una serieta
veramente scrupolo~;1: qui non si trovano d.ialo-
gboUJ o scenette d'iuvonzione, ove l'auto1·e giuoca
ili fü.ntasiu. e da se stesso piu. che i1 s110 croe. Qui
tutto il raooonto segue - speaae vo1te parola per
parola - lettere o di Monaignore stesso o di te-
atimonii oculnri o pabblici docuwen.ti della mas-
siuia sodeu\\: altre volte sono i ricordi personali
od il DiMio del sogrotario di M"onsignoro che gui-
da.no l'Autore. Anzi1 foree quest.a cum scrupolosa
di mnntenere un cm·attortl di stretta fodelta sto-
rica, da qualche volta alla oarraziono una corta
Mou. l.iuiJi Lua¡ua
eletto VHOOYO 41 Tri poli.
fredde1.z11, e 'llll senso di peso che contmstA non
poco col genere pur sl brillante doll'opcro.. Ma
questi neí facilmente si perdona.no ad un'opem
di t.mti pregi. Primo fro tutti un vero bene mo-
S. Padre n quella citlA da luogo tempo priva del rale che provera chi la legge, rices, com'e del
dUO P11ston1.
santo spirito di D. Boaco, cho vi aleggfo 11ovrano,
Seguo un periodo di ripoao impostogli do,Ua sa.- e di uut~ oertlt nnzione nscetica cl1e il pío autora
lutc, per circo sei mesi : 111a che riposo l ora uua vi ha sa,puto trasfondero come velo aottile e pe-
misaione, ora un congresso, ora ll.lla feabi., u.na netr!l.nte, ma di gradeV'ole eifotto.
visita a qualche Casa, qunlche nnova fonda.done:
il Ve.scovo o sumpre in moto (c. XLVº-Y1º-VIIº).
An1:he la tecnica dell'opera e lodevoliesi.m&:
buona In carta, perfettnruento corrett.a 11.1 l<tampa
Ai 15 di Agosto del 1895 plll'le p oi Brasile: l) !'ul- e ricen di eleganti ed appositc iUustrnzioni.
7 '_. .//.. timo viaggio · e lasciando la diletta casa di Villa
e IV . Colon paro 0~10 un aogroto Jlresentimento ne lo
nyverta ¡ n111, per lni 1111 iiuovo motivo di rad- ¿;7_:)
~
eC_,.__ . )
doppfore di attivita e di zolo. Oramni lo sue opere
e pastorali ai succedono con sl vorticosn. rapidiu\\
che unpossibile seguirlo: In sua vita aceenna
i:olo le briUantissime feftte c1t'egli orgnnizzo a.
Río Jaoolro in onore di Criatoforo Colombo e la
7 - / r e/• /e,¿. ~ ~
~ -e~
7-,,__, /_,.,./? ../7,..., ... ~
missione frntLuosissima nelln. parrocchia di Gutv
ratinguel1\\ dove ripn.ro un grave sclllldnlo incor-
rendo noll'odio dei settarii che ne giurnrono ven-
~ ,,-,/ 8-b _/,/.--,_ /
-
dMLo. (o. XLVIIIº).
E purtroppo la vendetta. fu ter.ribile : nient;e
f'l<.,,.....J~ <. / - ~ ,V ~
Moosignore si recava o. Oachoeira do Campo e di
n a<l Ouro Preto ed a Pouto N"ova per nuo,•e fon-
clazioni presso Juiz de Fora, uno scontro ferro-
Yi.nrio1 delittuosnmente architettnto, lo rende cada,
Yore Jn notte sopra il 5 Novcmbre - e con luí
il suo segrota.rio e q uattro Suore di Maria .A.usi-
liatrioe - coronando unl\\ el santa esplendida cttr-
ricra colla corona. trionfüle del martirio (o. XLIX
e segg.).
n/:
/' Jl,,,"" ,,_
0
,,.,
~
Questo, brevemente, nn mpidlo cenno dell'opera
~ 7•:-f-'p/ del Sao. Prof. Albera. Ma per avere un'idoa. del/'~ _ /.
diletto che reca questn. letturn, conve1Tebbe ag-
ginngcre il fu.soino che non UUl.llC& di eccitare un
/J~ " / : ~
,I
..
ractont-0 cl10 ci trnaporta in va.rie e sl lonmne re-
gioui, nttraverso vicende nuove, spesso rlcche di
.
.
que! gueto de!Pavventuroso tanto gradito speoie
'D'ltimo a.utogra.fo di Mons. Lasa.gua.
olla· gio,ectu.: l'attrnttiYu di aasiatere all'opera

3.9 Page 29

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- 3~2 -
BOZZETTI PATAGONICI
■N occasione del 25º unniversario dolle ziono, e costruire in mezzo ad essi nuove vie di
nostre )1issioni d'America Yoglianio uscita uei due ocearú, condizione essenzinle pcr
t'egalare ai noslri lettori alrnni Bor- !'incremento dolla pastorizia, dell'agricoltw·a, del
setti Patago,dci cavnti dnll'amNt conuncrcio e dcll'iuclustria locale.
opera« LA PAnaosu » di D. Lino Finora molto rari souo i mt>zzi di comunicazione,
Carba,jal, di cui la nostra Scuola Tipogrufica di
S. Benigno ha teste ultimalo la publ\\licazione (1).
infelicis8ima la. viabilil.a, come si pub rilcvare dnl
Vol. IIIº del C.iroajul, e quc:.to e il motivo per
Que¡;ti Bozeefti serviranno meglio di qualsi11si cu1 quelle terre :;ono ancora pressochil incolle. La
reren~ione a fnr ronoscrrc l'imp'lrtanza somma futura riccl1azz:t dellu Patagonia, cho attunlmoute
cuusi:ste ndla: pa:;t-0riziu , ""'
perb prendendo in quest, ultinn
tempi , uno svilu¡,po straordi-
nario nei ,·astissinú Í"tTitori
verg1m formauti esclasivu-
1.11e11to la quasi totali~ <lei
1moi tcneni.
11 bestiame vaccino di razzri
bnona non vi esiste in grau
nu111ero e llieno ancora il c.a-
vullino. Dicono i grandi pro-
prielari che la Putagoniu in-
tcriore non si Jll'esta per la
riproduziouo del liesbrunc vac-
cino e del cavallo, a cagione
del le grnndi siccitíl. e dalla
con:;eguente penuria di foraggi.
ma si presta facilmente per
Cimitero cli Juiz de rora (Brasil.e)
la pccore, che si moltiplicano
in somruo grado, ingrassano e
danno ottima lana. La maggior
dell'opera del Carbujal con suscitare nei lettori parte del bestiama e ooncentrata nei territod
il desiderio di studiare con piil inter~e le ri- del Neuquen e Rio Negro, come i piu popolati
sorse di quel paese ineolto, che o la Patagonia, e colle migHori pratcrie abbondanti di acque e
la quale ha pnr tanta virtu di produzione, tante fertili valli. L'aumento naturale annuodelbestiame
naturali sorgenti di ricchezze, da poter ad esu- nellu. Patagonia puO considerru:si tra il 45 ed il 75
heranza ricompensare la eoraggiosa. iniziativa di par ceoto. .A..ttualmente essa possiede oirca
coloro che sappiano riilurre quei terreni vergini 11.000.000 di animali diversi, che rappresontano
ad un l'aziouule sfaLcma di colLura ed irriga- un valore minimo di 500.000.000 difranchiin oro.
(1) LINO D. OAitn.A.J.A.L. - La Pntagonia. St1tdi gone,·ali.
PRl:MA. S1m1& (\\'ol. 1°, pag. XXJV-455). L. 51.00·
Libro lº - 8Coria: Via~gi e sco1>erte; volonizza•
zicme; Esplorazivui nazlonali.
,. IIº - 1·01,or¡1·a,fi,a: Limiti e superfioie¡ Oi:o-
grotla; ldrografla.
,. IlIº - Etnogrufla: Popol.e.zione¡ Studi etno•
grailoi; Nosología.
SECONDA S&RU'J (Vol . IIº, pag. xn-674.). L . 7,00.
Libro IVº - Úliniawl-Ogia: Osservaztoni meteorolo-
~
gicht1 · ConolUBioni OWlllltologiche.
- l?aut1a; Vertebrati, iuvert,ebrnt1.
,. VIº - .F!cm1.PatagonioaeMo,gaJlmtloa.Pinn-
te medioinali.
,. VIIº - Goolo9la: Tt1otonic:1¡ Strntigrafta. ero•
nologi.ca. e 1>a.lea11 tologica.
TxuzA !h~RtE (Vol. IlI, pag. vm-323). r~. 3,60.
LilJ:ro Yill - Econo1.nla: Yinbilitñ. o risorss ocono-
:rniche.
Qt1.A.n1·A. RttRtE (Vol. IV, pn.g. x u -33,0 L. S,50.
Libro IX - Po/itica: Lcghllaúone ammi.niatmtiva¡
CoJoQulizazione ed ilnuiigmiioue.
• X - I11tn1~io11e: bJaegnamllnto; Gencsi e oul•
tm:a 1u,oia.J.o.
Studio Storioo-Statistioo sulle Mi11ioni tfi.le·
■ia.ne. L. 1,20.

3.10 Page 30

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- 323 -
Mentre t.anto svHuppo ha la pastorizia, quasi
nulla e l'agricoltura nella Patagonia, per man-
Buenos Aü-es, che li ricambia con articoli di
prima necessita, alimentari, indnmentaTi, archi-
canza di braccia e di intelligenze, che dirigano tettonici e cogli istrumenti del lavoro. E da
bene i mezú convenienti a mantenerla tl farla questo traffico nasce il commercio interno ed
fiorire. Dei 878,386 chHometri qua<lrati che .m:i- esterno.
surano i territori della Patagonia e Terni del La. vitalita di qnesto commercio non e molto
Fuoco, non e coltivata neppm la millesima paTte.
Il suolo della Fatagonia e orrnai dímostrato in
vigorosa, ma n suo movimento generala attivo
e passivo segnala tuttavia un passo avanti nella
gran parte idoneo all'agricoltura la piu svariata: via del progresso. Rispetto alla nazionalita del
ne deve impensierire l':issenza dell'acqua e la commercianti si pub dire che al Rio Negro, il
mancanza delle pioggie in vastissime zone, poi- quale rappresenta q maggior centro commerciale,
che ad esse possono supplire i lavori i<lraulici l'alto commercio e sostent1to dagli spagnuoli ed
di irriga.zione ¡>er mezzo di canali.
ital:ani; il medio dagli italiani e dai nord en-
In diversa regioni, come nel Neuquen, nel Rio ropei (tedeschi, olandesi, inglesi, francesi ecc.) ~
Negro, le esperienze fattesi dimostrarono che ot- il minuto dagli italiaai e spagnuoli.
timi risultati si possono ottenere dalla coltiva- La maggior parte del commercio _patagonico
zione della vite, del lino, del grano, della segala, e in mano dcgli italiam, spagnuoli ed inglesi:
dell'erba medica; nel Chubut sono prevalenti il i dne primi popoli dominano nella Patngonia.
grano e l'orzo; a Santa Cruz il grano, l'orzo, la. Argentina, eccetto nel Chubut, e gli inglesi nella
meliga, le patate, ecc.
regione Magallanica e j\\falvinense.
Lo stesso dicasi dolla frutticoltura, dell'orti- La Patagonia, ris.petto al corrunorcio e all'in-
col-tura e della fl.oricoltura: tutte possono avere dustria, e ancora allo stato d'infanzia, ma avra
il loro proficuo sviluppo quando, con un ben ideato un hell'avveníre se otterra facili mezi.i di tra-
sistema di iniga.iione, si liberino le regioni dai sporto per ferrovia. Allora le sue ricchezze na-
da1mosi e freq11enti allagamenti prodotti dalle tru-ali potranno sfruttarsi e veniro inviate nei
altissime maree che risalgono i fiu.m:i e colle centri di commercio, e la sna pastorizia, agri-
stesse acque costrette in canali si n,limentino i coltura ed iudt1stria .m:ineraria, pqtrallllo collo-
terreni asciutti.
carsi alla pari di quelle pfü _produttive. Senza
L'industria ed n commercio della Patagonia, dubbio per le idee preconcotte che gli enropei e
come tntte le altre risorse della ricchezze terri- gli stessi americani del Pla~, hann.o della .Pa-
toriali, trovansi al primo stadio coloniale, ma tagonfa, queste notizie sembroranuo esagerate,
sulla via di uno sviluppo assai progressivo e perche si sono sempre :figurata la Patagonia com~
rapido.
un deserto_ stcrile, simile a quello di Saharn nel-
Le gtandi industrie attuali consistono nel Río 1'Africa, mu freddo come la Sibcrfa : granile er-
Negro, nell'eslrazione del sale comune; nel Neu- rore che dovrebbe togliersi dalle intelligenze coltc.
quen, nel lavoro di alcune miniere ed .anche del
legname; uel Chubut, 11elle miniere d'oro spe-
(Continiea).
cialmente; nella Terra del Fuoco, nel lavoro di
segheria o legname e anche nella ricerca del-
DIFFIDA.
}'oro. Solo Santa Cruz non ha un'industria par-
ticolare che occupi una determinata regione con
una quantita di operai .fissi: la ricerca. dell'oro
qnale si fa, non pub aversi in conto d'indnstria,
perche e troppo inconstante e senza direzione ed
Siamo informati che s'ag-gira un
g-iovinotto, il quale va sollecitando
udienze e soccorsi presso le fa-
miglie a favore delle opere di Don
impiego di capitali ragguardevoli.
Bosco.
La pesca dei cetacei e dei lupi marini econ- A vvertiamo che, ne 11 Succes-
siderata quale a1tra industria delle regioni Fue- sore di D. Bosco, ne i Salesiani
ghine, .A..rgentine e Chilene. In Patagones e
Viedma vi souo industrie incipienti di liquori,
di concia di pelli, di paste, di latticini, del
grasso ed altre poche. To nessun posto vi sono
industrie mauifatturiere , ne artistiche, ne vi
sono quelle afüe. industrie che si esercitano sulle
carni e sulle pelli del bestiame bovinó ed ovino.
Non potendosi quindi lavorare di prima mano i
in generale non hanno mai afll-
dato si:mile incarico ad alcuno.
Noi riceviamo con riconoscenza
quanto la carita cristiana ci invia,
ma raccomand.iamo che la buona
fede dei nostri Benefattori non si
lasci ing-annare da qualsiasi rac-
prodotti naturali, tutti questi vengono spediti a conto o scrittura.
e Conpermesso dell'.Autorita Ecclesiastica. - Gerente, GICJSEPPE GA.MBINO. - 'forino, 1900-Tipogrnfb alcsiara.