Bollettino_Salesiano_190009


Bollettino_Salesiano_190009

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1.1 Page 1

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SOMMARIO
DI
SE'TTEMBRE 1900
lr1 t>OVRJ:l.K DRJ CAT'tOl1lCJ l!I-T.T,L'OU~ .PflESJt~'"T.Jl • • pag. 2~
L'ESA.L'l'AZ10NR Í/J Í>A..,'l'A CkOCJC , • •• • • • ,. 2d
LA r.sGINA l/F.l,L'.A>i:rn S.1>1'!0 • • . • • • ,. 244
YISi!-JOJn: - COLO>WI•: !.o 1·1\\ oluzfono ed 1 laza.rctti
del poveri lebbn,sl - ur l'AhCTO: Ei,-ssNA.llA (./u-·
¡¡entina): lllla 11uov11 l'arr•ocohift. - S. S.llV-"DOR
(Oentro Aru~rlou): 1litlhmlt/, ó •JlU1·11,nze . . ,. 2'&
Grazle di Maiz:ia. A.u~Hi1ltl'ioL\\ . . . . . • , ,. 253
NKCliOLOOIA: ..FrancUbCa, ..1:'uglhu·oli . . . . . . 258
Pol' i glo"'wi cbe ••Jii,•ano llJlo stato Eccle•fa~Llrn ,. 2~8
.NOTJ7.JB VJ,\\Jtln: ll 1not1Ulll(UHO ad .A~o~tiD'i pj~1ml in
No.-:i.rn - Don l{un," Dinuo ,l'A lba - Lo Figlio
tll !>faria Allillli!J.\\ricu a<l l>iuh, tl•,;.•ii - U 111, 111to•
va Cau Suleshwó in Sici lfa-Operatll S• .At?o~Uuu
- L'inuo lli JIIona. Cn¡;lio10 - f Cantor.i dell'v-
ratorfo ul VMuoceo ai fll.luirali dJ u~ 1Jrnhert.o ~ 2:m
Rh-isLa J3ibliograflca. • • , • , . • . . . • ~ti4
OooP!l.RATORl 1>a1"11NT1 • • • • • • •
,. ~6ó
lt.LUSlllA:t.10~1.! - Votlnti. dello Druülic11 ,li S. \\{¡¡rla ~t11g·
¡;iore, p&g. 242- Juter11od•lli• Ili.silic~,li ;:;, Gio1·annl
w Lm•nfüJO, ~-la - V~tlllLu ,11>141 B,,..ilíca< di :,. Gio,
'\\"'1t.tllli in Látittrano, 245 - La. t5tAt.U:l rlt:-1 Jfodthll11ru 1:1ul
Moro Lia..rone, ~47 - G-ruppo di &uhrJ1 rrgf t-HI - l :,:--lo-
venl ,tun'L'ititu.to Sa.lti.:,inuo df S. ::inf, H,lm·. '...'51-111io•
coU (q,~riC<1hó1 i. 252. - L'..\\1hlüh,1·11Ll. ~;;!, - Vt:dut•,
ch~llll Jj.¡,at}ü;tt di H. P,wlo. ;!.'.j~: ,·n,Jut.,I i11totun. :.:f'a -
V utlum tl.olfa Ca<1a Salv,i•11,1 ,h (: lú01J1 ~¡;:¡,

1.2 Page 2

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Chiunqne ricC\\'Cll un
nnciullo !u nomc mio,
i-icc.vc 111c stess.o.
(MATT. XVIII, 5).
Dellc e= di,·hu: la
plu di\\'inn quell:i ,1 I!
¡Ji coope,·arc: cowUio "
!'lllvare Je anime
(S. D1mm;r).
Un amor tcnero verso
íl prossimu é uno dei
gmndi r•I eccellenti d<>-
111, che la divina bonQ
f,ccia. agli uominl.
(S. FRASC. dl s.,les).
V rnccomando In fan
riul ezza e líl giovenlil
rurntene con iran pre
'M:' mura ta etlucnzionP c,,J
e.Liana. metktc loro
t'occ.hio l1bn C'he in"c•
'!"º egn1n11p0raati_cf:omi:,r!liac
il,
v1rtu,
(!'10 IX).
R.u:ldopr,lu!e le ft1n·c
e i vostrí La.lenti a r-rtrnr,
re l'inínnziacIn gioventh
,folle insidie delta CO!'TU·
,•une e dcTlucredu:ih\\,
e,-f n preparare cosl uo,1.
&ene azionc 11ove1ln.
CLF.ONE XllU,
ANNO XXIV · N. 9.
Esoe una volta nl mese.
SETTEMBRE 1900,
DIREZIONE NELL'ORATORIO SALESIANO - VIA COTTOLENGO, N. 32, TORINO
IL DOVERE DEI CATTOLICI NELL'ORA PRESENTE
L'AsSASl'llNlO doll' amato sovrai10 Um-
licrto l º, a,~veunto il 29 Luglio n. s.
. hn geLlu.to ncl lnLto e nelln costerua-
zion<.', 11011clie l'Italia, tntle qnaute le na-
zioui ch·ili. L'atto, gia ori-ibile persestesso,
riosce m1che piu Mrocemcnte criminoso,
q11ando si ¡1eusi al ruo,·ente che l'ha
dctermiuato e alle circo:stanze che l'~tc-
compugnal'Ono, ¡ioiche qucst'a!to obbro-
hrioso fu compiuto nou giu iu uu momento
<li so, 1·cccHnzi011e, ma cou promediL:t,ta
t·alma. 110n g-ia iu 01lio alla persona, mu
in odio aU' nulorfüt cbe rapprestmta,·a,
uon ad Umuerto, ma ul Re. jjJ qnindi
naturale che dall'uu capo all'allro d'Italia
siasi sollevato un c01·0 m,anim<' <Ji <•sccra.-
zione del clelitto e di co1n1uiscra1.iuuc,
per hL, ittium; entttm·nle che c11muti Ita.uno
cuore in pet to, scuza. rigu,U'llo a,l i1lee
ed opiuio11i perso11ali, si siano strl'lti in
un solo peusiero di tributare all' illustre
Estinto le pin solenni affettuosc onurnuze
con raro ecousolante esempiodi edifh-aute
eoucorclia. Anche noi figli di Dou Bo,;;co
ci siamo largamente e viv.uneute a:-socisti
n quosto lutto oil'L·endo uelle vm'ie 11ostre
Case prcghicre, Uonmnioni, Mcsse ¡,er l'a-
1l.im:1 di Luí. A Toriuo poi, uol t-autnario
di Mnri.i. Ausiliatrico, coll' approvazione
dell'Autoritil ecclesiastica, so ne celebro la

1.3 Page 3

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-:.'.W-
terza dalln, morte, cantan,lo 1ma solenne
.Mes~a fnuchrn in snll'ra.gio 1lel compianto
nrn-,tro Son·ano. Ne altrimenti a.vranno
oiwr:ito i 11nstri hooni Ooopera,tol'i e Ooo-
peratrici Snlesiant\\ con~n¡>e,oli come sia-
mo tntti, che la. fecle in Dio, la carib\\
ta verso il prossi mo e iI l'ispetto all'antori
coi,.I iluisrono l' es~1>11za. tlcl ,ero cattolico.
lfa 1' ol'ribile mbfatto, oltre a. splenditle
m:mifestnzioni cli simpnt,io e di progbicr(I,
Jrn dn to motivo n<l nllri vantaggi; esso
risohiarnndo per ttn istnnte cli sinistra
lnco l'ahisiw, snl cni orlo trovasi la societ ¡\\
mo<lerna, ha fütto sentire a tutti gli uomi-
ni 1li lmon Yolere In. nece~siti\\ imperimm,
mgente lli mlottare i mozzi che salvino
l:t pntrfa nostra 1ln, altrn somiglinnti scin-
gure. E fra qnesti mezzi o omai nmmec;<io
<la, tutti es~er inclispens:1bile Pinsegna.-
nw1do religioso nelln Rcuola. L' istmzio110
so di per sola. noH basta, ali' nomo, anzi,
sewpre di pcr si\\ Roln, ~ uno st,rumcnto
tremendo di uclil U; i pin famosi assai:;sini
del nosn·o secolo fnrono lt1tti ¡lin o m<>no
iRtrniti. Bisogna che ht rcligione 1' animi
l'ist,mzion<', bisogmt cl1e l'n,vvivi, la sor-
r('gi¡:t nt-1 suo cammino¡ hisogmt che q11c-
sto lavorn cli c,lurnzione rc•ligioso-mo-
mlo s'inizi fin ilai primi mrni <leila vi ln,
si uttui nclla fomiglin, si compia nella
scnoln; hisogna che in modo speoialo
i giovanctt.i del corso ole111e1tt.arn t10-
vino nell'iusegnmnento r<'ligioso la vita.
della loro ,itn, l'animn, dell'anima loro,
la carne llalla loro carne. Un' istruzione
crisU:rnn soda, vigorosa, cfficnce, ap-
pt'esa dni sei ni lloclici lllllli, qnull(lo
cioo l' animo <le) fnocinllo e piu Rgom hru
dn. passiono e pil1 uperto ullo impressioni,
si ripercuotcn\\ fclicerucnte su tutta la
vita.
}fa O JlOCeSRa,rio cho tutti imlistinta-
meute e senw mni sta11C'a.rci lavoriamo
a cho qnest' istmzione religiosa sia elata e
scriamc11to data. Purtroppo la nm1tra legi-
sln;doue scolasti<·a lascin, molto a <lesiclo-
rme su questo ¡mnto. Ri8tret to nlle sole
classi elcmout:ni, qna111lo in vece dovrebbe
abb1·accial'e Lutto il co1·so di stndi, secou-
1lnrio e superiore, l' in~eguamento della
reliµ;i011e, che, secontlo lit legge Oasati,
avrc1Juo ntl essere senz'altro iwpa11ito a
h1tti al pnri dello nltre mr1iterie1 viene in-
,oce clal Regolarnento ,ig1rnte per l'istrn-
zíono elemcutare riscrvato a <Jnei fancinlli
soltanto, i cui genitori lo ohiotlano. 1"1Jun'il-
legalita e rul un tempo nn'tmormi1:'I. Puro
ancho ri1lotte co~l le coso, si pno nncora
far molto, o lo si ,love fnre. Bisognn, cio(\\
che nl riaprirsi ilello scnole i gcnitori o
chi por essi facciano sentiro la loro ,occ,
e poiche il Regolnmento 110 fa rul esi-i
faeolta, se 110 -valgnno esigeudo a~solnta-
meutc cho la rcligiono sía inscgnuta
e uello scnole. Non vuro die cssa si:l
fucoltatii•a; il nwabolo 11rom:edcram10 ,
ello adopern i1 R<'~olam1•nto miuisterialo
parlanuo doi Oornnni, implica obiJligo, l'tl
obhlig-at.i F-0110 yiorcio Connmi e maest,ri,
Ma11clo acl ei-;so Regolam<>ntn, a<l in~cgnarh,
a tul ti coloro cho 1.-L chit>clono.
1\\fa bisog-ua agirP; i ln111enti, le que1·i-
monie, i rimpia111i lnr-c:inno il tempo cho
trovnno. Volete, o buo11i Oooperutori e
Oooperatrici, far <"'osa. ul,il<', salnlri,re, al-
tamente meritorin ! Iniziate og11i anuo
in OLtou1·e, al rinprirsi l'iíle dello c;:cnol<",
una petiziouo, brov<', scm¡,lice, chiedcnlo
l'insegnamcnto rt-ligioso H '-0ttosC'ritta da
tutti, o pcr lo meno da q11auti pi1\\ si puo
rlei pauri di farniglia o chi per essi, o
l'inMgnamento sara chtlo: rma crociatn.
insomma por la conserntzione della fede
initnli::i.
Si dit·,\\ che nci vostri paesi quest'in-
e scgnnmcuto dato ancho senza bisogno
di petizioni; tauto meglio; dircto dio
e nna forma.lita. odiosa , lirannica il vo-
let· preten<lere og·ni anuo per ec.:plicita
ilicbiarazioue quol cho o uella. co:-ci<'11za.
di ogni onosto; vol'issimu ; aggiungeroto
che son uoie, grattacnpi o simili, e 1wi
rispon<leremo che dovo si trnttn della.
fede e della morn.lc cnibtolieu, noll :,;i ba1fa
a uoie, u~ n grattacapi. Un po' tli IJuou:i
volonta, e<l n.ndie col Rcgol:1111cnto nt-
t mtle l'i1tsognamcnto roligio:-;o sa1•¡¡, •lato
in tulti i paesi e in tutt;e le cilta d'l-
talin. con grande vantaggio clellt\\ uo:-trn
gioventu.
Un assessore per l'i~trnzione di uu'il-
lu~tte citta <leIPnlta tl'ftnlia publicavn.,
or son due anni, una reJazioue sullo stato
delle scaolo elerum1turi clel suo Comnne,

1.4 Page 4

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- 2-il -
nella quale constatava come da a]cuni
anni scemassero cola le uomande dei
geuitori chiedenti l'insegnamento dellare-
ligioue peí loro figli, e diminnisse quindi
il nnmeTo uegli allievi che intervenivano
al detto insegnamento e se ne compia-
ceva con gioia settaria. ·ol' perche tutLo
questo 7Perla semplice ragione che parec-
chi gcnitori di q_nella citta uon si curauo
a tempo debito ne e.he i loro figli siano
inscri1ti all'istruzione religiosa, ne che vi
inten:eugano ¡ in una parola: .non i.ncre-
dulita ne intü:ffereuza religiosa, ma<tpat,ia;
Ja sola apatiacoAtitnisce la causa di questo
scemuto interv1.:111to all'insegnament-0 reli-
gioso nelle scuole di qnella ciLta.
Nu solo si esiga che l' insegnaimento
si dfa, e elle i f1111ciulli vi prenda.no parte,
ma si esiga ancora elle sia ünpartito bene,
seriameute e tla chi sa, non gia da chi
110n vnole o 11011 conosce del Oatechismo
e della Storia SitCra 11eppure i primi ele-
menti. ]) t11u1udo cío nv,, euga, i 1ia1lri di
famigli!:l richie1lauo risolutameute dal Oo-
mune che qneslo sia ,lato <la persona
ricouosciula idonea., atl es. dal parroco,
o <la altro 1n·ete, l'.llie so110 i maestri n:iti
nell'iuscg-namcnLoreligioso. Anche questo
e ui, cllritto risnlta.nto dall'articolo 3 del
Ilcgola1nento so¡wa cit.'Lto; ma bisogua
qnesto <liritto farlo valere, l>isogna. in-
sorurua agire.
No basta tntto questo; e ancor neces-
sario YegJiaro :iUentarnento su quel che
s'insegua e si fo dal maestro in iscuola
e fuori cli scnola,. TI maestro deve, a norma
<lell'm-t. 1:38 del Regolarnento, nella souola
efuori tcnere s1,,1i~vre mi contcg1~0 ewmplare
qunle si <tddice a<l mi pub1JUco educatore.
e Or· non tale il contegno di chi con Je pa-
role o con gli atti immlta, tlirettamente o
indiretumrn11le, alla rcligione de.gli allievi,
che gli sono aílltlati, vale n dire alla, relí-
o,~o gioue caLtoliea, che e la roligione della
gl'an mnggior;111za degli Italialli. poi
le rünostranze uou appTotlino, unitevi com-
patti, o lmoni cattollci, e otterretelo sfratto
dell'intleg110 ma,estro. Oio vale pure I)er
le scuole secoudru:ie.
Uncerto professore tli unagrandecitta,..
di questo mondo era divenuto, anni sono,
un vel'o scaudalo pel suo insegnamento
anticristiano e scollacoiato. Osservazioru,
lamenti di padri di fa.miglia, proteste di
giornali, anche non cattolici, nulla valeva-
no, fidato come egli era, o credeva essere
su potente protezione.. Ohe fare adunque!
e Ohi nemico di Dio, non puo t~·attar bene
col prossimo; i bestemmiatori di mestiere
souo anche despoti, inginsti e(l a:tfaristi in
tutto i1 senso della parola. E tale si Tivel o
tosto l'insegnante sopra cituto. Si 1·accol-
gono allora i padri di famiglia, stenclono
una relazione cn,l ma, serena, documentata,
la fa.uno autentlcare tlal Pretore del
luogo, e fa s11e<liscono, debitamente rac-
coma1tdata, al ~Iinistero. Ed ecco dopo
pocbi giorni piomliar improvvisamente
sul capo del professore un' inchiesta, la
quale 1·ieouosce la veridicit:\\ tlei fa,tti con-
tennti uella relazione, trova anzi che vi
era L>en di peggio snl couto di lni, e in
base a qnest'inchiesta il professore, che si
credeva b1fangib-Ue, viene senz'aJtro, pur
arl auno gia avao7.ato, traslucato altrove
dal l\\Iinistero.
Oa.ri Oooperatori e benemerito Ooope-
ratl'ici, uoi non dobl.>iamo ne fa.re, ne
voler malead alcuuo; no mui. 1\\'Ia qnando
ci si attenta in quel obe abl)i::tmo di piu
caro, quando aJla uostrn, giovontu s'iusidia.
nella fe<le e nella mornle, quando lo soan-
llalo soprattutto si fa grosso e si allarga,
bfaogua sorgere, bisogna reagiresulterreno
legn,le, bisogna far valore enorgicamente
i diritti che le lega;i ci consentono ;
prutleuz.:i, non vuol ilire vigliaccheria. E
mezzi non ne maucano, che, (Jna111,nuque
la uostra legislazione scolastica sia pur
troppo essenzialmente ueutl'n- o lnica, che
si voglia dire, pme ba qna e cola tlei
puuti, che llene sti:uliati e ft·n.ncntueute
e opportunamento fatLi valere, offrono
modo cl'impmlire molto malee far molto
bene. Approfittiamone, e noi avrelllo i:eso
un gran servizio afüt causa ele! llene,
avremo salvato ln nostra gioveutu, a ,·...,emo
allonfanato tantesciaguretlalnosh·o paese,
iLvremo prepamto 1rn ::ivvenire migliore
alla religione e a:lla patria.
~.-~~~~~rtf:---. -- ,,,. ,,,. ,,,. '-:13.lff2"-"/"""°"'·1---

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- 24B-
■E1'TEMBRE e il mese dei forti. Si
c·clebra in esso la, festa di molti
presso i Roman.i In croce era il patibo]o degli
sohla,vj¡,,. e sebl>en sautJflcatr~ <lulla niorte del
s. uu1rtil"i, S. ~fatteo .A.postolo e<l Divin SalYat-0re e venorat:\\ clai pritni Cris-
Eva n¡distn, S. Li.:uo pa.pa, Gen- tiani nel seg'l'eto dello c;1t<11cornbe, ess11, er:l
naro ,·escovo, San Venceslno re, aucora segnacolo d'infümia. :\\Ia uno strepitMo
Sa11L'~u,,t;1d_1io goneraJe, Sauti Cosiino e Da.- ntiracolo doveva, ca,ml,i.u·la anche pcl mowlo
miauo mo1lici. S i ricordn110 e fost0ggia110 ~Ji in vcssillo di gloria.
Eroi 1loll" l,11gion Tehe11o, clie ripetell(lo la ÜOtitanUno in guerra co11 1\\:1:tRMlll',ÍO s·er:\\
,ublirne p:.u·oln degli .\\ postoli: « meglio n h- accampato col !!110 nsereito n por·ho miglia ,la
bidiro a Dio r·ho agli uomini, " uon Hi ribel- Roma a.! Nortl tlel Po11te .:\\lolll•. ~lcu.t.i·e un
larono al tirnuuo, rua cadcluro iuvitti, e mo- giorno egli avnnznvasi nllu tostn. cl'nn corpo
rendo
di trnppa., ver1:10 il mezr.odl una cro1•1, ¡ipJou-
iti soltra11..Qe dn morte il ~nnto stuolo.
deutisiümt\\ si disegno in nwzzo nl cit>lo. Leg-
gevansi in essa, a letwro di faoco le seg,u:uti
Si celohra in settembre la cledicuzioue del pal'olo: In hoo signo ·vincos - cou questo se¡!no
rortissimo .A.rc:rng-c•lo Ran ".\\{khelo cho col- vincctai. - Q1tcst'nppa1 izioue, di cui fu t-t',,;ti-
l'nhhirliemza n, Dio nel cuore e il Qu-18 1,t mouio tutto l'oserdto, sco:-;so cosí profornln-
meute C1>sfanti11n c11!1 e~h clcdso
di adottare qnel sogno come ~na
barnliera e di inv-01•are i1 Dio cll'i
Cri1-1tia11i. Fece fat' perc·io uno
stemlartlo in forma. di croc1, e
vollo che sopra vi si prnrnsH11 il
monogmmmn di Cristo. La dif1•sa
dellri, nttovai bantliern, che t'hlJe
i1 nomo 1Li ltíbaro, fu allidata :1
CÜHLIIUUti\\ ~uarflie el i proyafa ti~-
dr>lh\\, le qu:ili g-01leYauo spl'<·i:ili
onori. Ancbo g'li clrni e ~li s1·1uli
tlei soluati. YcllU{H"O onmti con la
cror•c• e il mouog-ramma. B il :!8
Ottobre del 31~ Coi.ta.utiuo eol
vessillo della Ornee Yin:;o la 111e-
mor:mdn battagliu di Ponto 1Iolle,
che frutto il trioufo del Oristia.-
nesimo.
« D'alta statuTa e d'M1petto nrne-
Roiua. Vednta delln Bn8illca ui s. Maria Mnggiore.
stoso, dfre il uost;ro ~>1•~f. D. l\\ln~-
setto nella aua l1elhs::nmn St,,,.,ct
Dmtll P iu b,,cc:t Yi11se il primo clei rivolnzio-
n.a.rii e mnlgr111lo il suo suporbo non serviam
lo fecn BOl'Vir di hofeo alla ~instfzia ,li Dio.
E noi doma111liamo ai nost d lrnoui Ooopora-
oori e Coopt•ral rfri ll.lll\\ l)rl'ghicra in q U('Sto
meso :t S. 71tichelo pol nol'!tro v:dentc con,lot-
ti.ero o enpitano D. ,\\fü-lte.fo H.uu, die scbbeue
avanzut,o uegli a1mi1 pm· <:011Li1111n con vigot'Íll
gionrnile il p11t11lu11 <lil'i et ac.yfu.v. il gov-erno
f.aticol-o (h•lht uostra l'in :-,01·iéú),1 e in quo:-lto
mese ,;ta 1111tle1:1fra11<lo i suoi soltluti allc gnmdi
mnnon11 degli Eserdzi Spitituali.
Ma in scttemhre si ceh,hra atrnhe una festa
ebe e il conforto de~li opprossi, la speranza
deí penmguitati, il h·ionf'o deUa Chiesa, l'EJ-al-
Romnna.(l), rli mente saga<"e ed or-
cUunta, esperti~'limo nelle cose militari. ilitrl!-
pido nelle 1.,attaglie,affabile coi soJtfati,Oostnu-
tiuo aveva tuttele qnnlit.-\\. nectissaric perdí n·u-
tru:e un grnrule itnporntoro, qual ora richiosfo
dalla sitnazione mornle e polilica tlelrim¡lt'ro
e daJla ditllcolta. dei Ltllllpi. La gratitmline cloi
eoutemporanei gli diede il titolo fli Gnmde o
l'::immfr:1zii111e de:i posteri gliolo couiorUJ11. »
Rimn<ito vincitore tle' suoi nemki, Uostan-
tino abol't il snpplizio ddla croct\\ onlinu die
qneato l-!egno fosse dovnnque ri~petfot,, (•el
onomto, e free fütl ücisti.m11simo la r,•Jig-iuue
<lominn.ute. Ma. poi accol'tosi uon presto che
l'alma Romn, e il suo impero
taziono cío~ dl'lla Santa Croce. Ognuu lia che (lJ Venuibile nelle Librerie Salc~inne.

1.6 Page 6

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243 -
fnr stnbiliti per lo loco santo
u' sietle il Snccei¡sor del mag1,,rior Piei·o,
Santa CrC1ce, forse per essere stato qnesto il
ul in cui il segno angnato della Cl'Oce ap-
nel 330 trasferl. la, capitale nelPantica Bi- paJ:ve a, Ooistantino. In memoria. del nuovo
san.zio, obe dal sno nome fu chia.mata Costan- miracolo questa festa diveuto assai piu ao-
tinopoli.
lenne e fn chia.mata Esalta.zione ilellli Sa,M,a,
Egli, che dalla Croce riconosceva merita- Oroce.
mente le sne vittorie, desiderava ardentemente Cooperatori e Oooperatrici, celebriaino an-
di ritrovare i1 Sa;nto Legno, la vera Oroce, che noi divotamente questa festa e doman-
en eui il Salvatore aveva elato la vita. Del diamo a Gesu Crocifisso lo spil'ito ili umilta,
medesimo desiderio ardeva Sant'Elena madre di Jlenitenza, cli sacrifizio. Ripeusando aJ tri011fo
di Oostantino. Essa pertanto
d7a.ooordo col figl:io e col Ro-
1118,D.O Pontefice si reco in Pa-
lestina, tuttoche di ottanL'au-
ni, in cerca di quel tesoro: e
sebben.e i pagaui avessero a.c-
cnmnlata molla terra sul lnogo
della crociii.ssione cd etettov-i
un tempio a Venere, tuttavia
Iddio concedette alJa pia pr'iu-
cipessa la consolaziono di tro-
va.r la vera Oroce e di assis-
te1·e aJ. prodigio, con cui il
Signorola autentico. Lu Chiesa
celebra ogni auno questo mi-
racoloso ritrovameuto i1 giorno
3 di 1\\faggio.
Saut7Elona ebbra di g10rn
stacco una parte tlel Santo
Legno per mamfada iu douo
all'lmr>eratore ano .figlio e rill-
ohiusa l'nJ.ti.·r~ parte in una
ROMA, - Interno della BMilica di S. Giova,nni in Lnterano.
oassa d'argento la consegno
nelle ma,ni del Vescovo .Macario, perche la de- della Croce, ravviviamo la fetle nei gloriosi
pone.-;se uella Chiesia delilAnastasi.a ossia, della destini della, Chiesa. La vera U1·oce stette auui
Risnrroziono, cho Uostantiuo n~cva ordiuato
d'in.nalzare snl Santo Scvoloro.
Qui rimase pacificameute la, vera. Croce
qua.si treut.'anui, finche Cosroe re c1i rersia
veuuto a Germmlenune spoglio quclla CJ-iiesa
d'ogni ornamcuto prO¼Joao. Jifa allorche l'lru-
ed anni sotterrata, orril)ile a dil-si l sotto lLn
tempio di Venere. Anche la Ohiesa ha le sue
eclissi e le filie esnJtazioui: preghiamo per
Lci, ma uun temiamo: Bssa, lui le gnarentigie
di Dio o le potenzo <lull'iuJerno uuu prnvar-
r:i uuo coutro ili Lei; portm infe1,i, non prarva,..
peratore IBraclio viJ1se i Persiani, ohbligolli ldmnt aav,w~·us eani.
fra l.'alt.ro cose a re.-;tituire quella sacra, re-
liquia,, sfata quattor<Hci anni innanzi rapifa. ~ - ~ , . , , . . . . . , _ , w
Pieno cli gioia d1a ver rfacqn.istato un ttisoro
ditanto prozzo, l'Im peratore ordino una grnntle
solenuiUl, in cui cgli stesso regal.rue11te vcstito
COLLEGIO PO~TIFICIO D'ASCONA
divisava portarlo sul Calvario. Seno11che giunto
a pie clel monte souti 1m'iuvfail,ile forza che
snl Lago Maggior6.
lo tratteuevn., e qua11t-O pin afol'zavasi di avau-
zare, ta.utopiu ern 1·ospiuto iudiotrn. Gli astan ti
A qnan to abbiamo gi~ detto nel pTece-
guar1liivaoo stupili, quan<lo H Vescovo tli Gú-
rusuJemrne: « Badate bene, disse, o principe,
tlcnte unmero intorno a quest.o Pontificio
che con questo Tegale ornru.1.umto poco 1>er Collegio tl'Ascona, aggiuugiamo ancora, che
avventma voi i:mitiate la. poverta e l'umilta
di Cristo, mentt·o Egli portava f1 t101:1ta mede-
esso merita di esser preso in considerazione
sima Oroce. » VImporatore allora si spqglio specialmente dalle famiglie cattoliche, che
delle iusegne di ana digu..i.M-, é in Ulllile ve-
stito, uol capo scoperbo e a )!iedi nmli ripjilio
desiderano avvinre, merce 1e scnole tecniche
il sncro <lepo1:1ito, cliu senza ditlicolt.,a porto fin e lo sludio pratico delle lingue moderne,
sul Ualvario e riposti 11el sito stesso tlove ern
ata.to iual]Jumto qu:uulo fu crocifisso il Divin
i loro .figliuoli nclla carriera commerciale.
SaJ.vatore. Cío avvuuue l'anno 620 al 14 di Per maggiori informazioni rivo1gersi al
setterubrn. lu r1nesto stesso gioruo gia si co-
stnmava di celdmt.re uua festa ad 011«m) delln. Direti.ore - Ascom (Lago Miiggiore)

1.7 Page 7

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Ifa pagina dell1'Anno ~anto *
- - - - ltl-4+"- ?"i~----
Roma,.. vi i11vit11 1imqro~11.rne11t6
al 8t10 se110, o rllfoUl t!~linoli, q11a11ri
s1u1., uel mon,lo che ;i1•e1t; wodo 1li
,·isitiirla.....
( L,·011~ X r l f 11e/la lloll11 c/i 111·0111,tl•
ga:.io11e dd Giubileo).
LEONE XIII. - In q11est'u11110 giul>illlre
¿. uu contiuuo ncco1Tcre ui popoli a Rowu
e l'i11Yito (l(J. S11pre1110 Pastor~ trova miru-
bile ceo nel cuoro 11i tutti i flgli di Sant:u
ClJi,·sa. 1 caítolici di tutlo !'orbe, ('lliamn1i
d:i lla sua voc1~, co11Y<mg-0110 nll'ahmt cil ta
110a Rn~o 11er tro\\Tat·vi i rimedil spirituali,
rna cz1un<lto per ,·0110:;cere da vici.uo la
Suprcnrn Antoritl\\ flolla, Roma.un Oldesa, iu-
caruata in que) ruimcolo di l'npa che t> il
regu nIIte Leone XIII. Y e(lere coi prnpl'ii oed1i
quci,,tu nonag-cnmfo llout~fü·e. cl1e daJlu snu
prigioue dirige con &'lpicuza didn:1, ¡:.:-ia dél
:..13 ouui, lo sorti dolla 11:wicelln cli Pietro,
~uidnudofa im11e1·te.rdlo fra i llllll'Osi dl'll'i111-
pcn·ersnnte buforn; ai,;c:oltare l'OUe proprio
e m·ereliie la vor•n cü )ni, almeuo Jtcl.l'into cl11•
heueciice ui ti1,tli prostrati :ti suoi pi,·ili,
l'aspirnziouc pm ~-jya di qunnti pcllo;.trina110
a Ro11w. e rende loro leggiero qualsiaai l:la-
critizio. g mm pno e~"Pr diYrrsa111,•utti: poiche
Lcoiw Xl I J, como sc1•i\\ e 1111 illustre Pl'luato
i• nell'ordiuo rlei pcusfori e cl~li alfetti mu~
uu,1-;;tosa, ~uhliuw e Vi!loro:m figm·u. Qna.uto
pii1 s'aul.Jnssuno i gradi dnl termometro delh•
hyamc. cltf' scmhra,'11110 la pi11 vh~a e;:ipre:-1-
s10m1 della modl'l'illt,t prn,·aleutp, tanto piil
ap¡ial'isr11 g-agliurdn o ~iornne l't.mergia u.el
¡:!rnlllle l'nnt.•fü·c•. Cn s1•1·olo Jlressochc iutt:ro
s'c ran~olto i..ut.m-110 a l11i, eo1ru:1 una biscia
1·h~. 1110J'd,·111lo:;i la 1'11llu. rc:ndo il simbulo
,1,·llá l·onliuuita cid t,•111po. Qu<'sto secolo era.
pi<'IIO <li spe1·ai1w, di pi-rnnt.!SSl.:l, di energicm,
0¡11•ru...ib\\ i11111,vaaicl•, t• ma11ili:stan1 la. su1\\
tt-111lcm:,l a c·au,hiare 111110 111 orcliu.o n,i pen-
fiicl'i e tti fitHi. iII ortlim• ulio creden.zc ocl agli
,mlitwmtmti ;;ocwli. Q:1cstc> NOl'olo che c:un-
miua colla toga inefr1mahih1 cfol vapoi·t\\ cho
pada c1illa pott:11za tlc-Jl'elctl rico :itlmvtm,o i
monti, scurn Yi....ihilc <·011,.tr;.:-no. che s·assot-
tigüu. sillo~izzunüo c,on C1>moo e cou I\\lan:
i111ponendosi a tutlo o a tulli, ha veduto na~
.~cere qu~t'uomo di alto ingegno e di petto
•) Avv-,rtiamo i no~tri IHtori che que.qta J>nr,i11a
,uill:Áll1W Santu IJOll i) nua rl'Ollíl~II clei pt1lleg1•111ag~¡
"dL qunnfo ijHCcutlll millu Uap,rnlt1 1l<'l montln en•
t1n1w. in.11 solo nu;• ra,·colt:l <11 peus1cri e fat ti ¡ri,
)'llbblu ah 11,, llh n ~,o,fülll, " cl11, oí s.:mhr1u10 nppo ·•
t nni p1•1· MNt)~f.lt>l'u iu tutli l'a1t1or1i vttrso il i'kari ,
1i N. ~ Ge~u Cristo.
sicu.ro e gaglia,rdo.l non1nt'anui di LeouoXIII
funnauo una storin larga di avveuimenti e di
)t<'l'S1111e, mn anche la titorin cl'un uorno coor-
uinato dalla .Prnvvidcnza a tompi ilifilcili.....
Q11n11do egH si a~sise snlla Catteclrn di San
l 'fotro, tutto il mouclo gli i;i agitb d'iutorno
t'olle RIie uuove pret&e, colla petulante ll&1er-
zione ,lci fütti collipinti, colle teorio iucal-
e z:mti clei nuovi tlil'itti r-;ociali: ma ogli come
Cristo, di cui Vienrio, iw1>ero al venlo e al
m,u·e. Ct•ssb il ro111bo ,Jelle Yoci coufu,,e ed
e cgli pnrlo 1n. parola clell!l ~et·il:\\, cho pnl·ola
tll'lla calma, perchí· la. ,·uritil uo11 t1•lll(! "IH)l.Ta
di enul'i e cli sofismi. Qu:uulo ¡.¡j 1~11sa a
L_1•on1• XJ~l H~ i'l'ltle 1wll'ru.iima q11al,·I1t· <·osa
di sh·,1cmlil1ario. l'ure die 111>) l"Ontiuc ,lellu
('ose 1·1tl~ si :igita1t0 e si inu!:1110 Vl'ttiginosa•
flll•1th• stia 1•le,·at11 come eoi;a <•l1e nou tocch1
11rn,mu c·out.tlt-0, adaJ.U.auti.n.u e fulgida fig11r31
trai;ceuilontt• le com11ui Yicende e i disingmm1
c1111tin11i della stori:i. Q1uuulo i.;i vensa a
1.eoue Xill, si rstmtt! l':niium tianq uilla, il ca-
raUere gagliurdo, h1 ihlP piü ,·iva, 1íi Heute
d.1c spcrando. awaurlo <·ou lui, <lh·entutmo
rnaggiori di uoi stessi. Abhim110 ¡;;t;rnlcfat,o
se q11csti 1wusit)1·i df~ 1mo i-tu11e11do ;1rticulu di
.i't101L~. Hurtolini (1). pcl'C·he rac<"hitulmw in
un'idou del fn$ci110 ir1'f..1sh-1tiltilc, co11 coi i po-
poli soun attratti ai 11il:1li ili 4n1•sto hiauco
--V~g-liu.rtlo) e Rervouo a ford ,1111minire ro¡~ra
dl'lla_.Provvidc11zn 1wl ~•npato P la lungevitA
dt P1el1'o, che sew¡n e g10,•¡U1e rii.org,~ i11 oglli
Pnpa. (Hi uomini mnoiono, i ¡mpol i 1:.i ri1mo-
\\ ano, lo monarclii,· c·adono, lt1 isti111zioni in-
•Ol·chfa110 e si tra:sfnrmnno; ma il ¡,apnw ~
selllpre h\\1 se1u1ue vivo, giovauc sem pl'l'. porch~
" ..... cl.r Giu.dn il l<·ou 1wn 11.n,·o <' 111orto
mn. vi Vts " rn¡.:,:(e, , 11 pd,, n.rrnlfo t1 u 11 ,,m;hl
t.-rrorrl'Egittu "d ldrad conforto.•"'
'
Una , ,t"lione iu N. Plf'tro. - E il giorno·
so,·1·0 alln Cath,ilra lli S. l'ic•tro in Auli,.rhia. La
Bnl'ilica Yaticnna, cosl Mou,,. Il:u-tolllli IJd dta.t.o
articolo, rig urgita di gente: e un popolo di vel-
h•griui Yl'llllti ¡,ur l'i11tlnl¡.:1· Z/\\ 1ldl'A11110 ~auto.
lJ mac~tu:;o e "\\>cne1·tmd<> l'onttttlt.:f'. ¡.:,umla d11,l-
l'ulto n;,Jlo. sedu gm11atori11 la 111oltitrnl í1rn ,~ la
bcnctlice. E q11t·lln flll)lliru11ine n.:clun,a, "' i•~alta,
1 ¡,i1111gc ,li teurn•zt,1\\. 'f1·,1,;parn clsi ,·ulti 1lt•i v1•cchi
dei gin,·1111i, 1loi fnnciulli, 11111allegrczz11 1'11e non
e nou ¡111,'1 e;i;..1:1re 0111nn:1. ptlrche su11,,1 iore alle
con,i1wt11dini della vitn, pcHhe din.mm 1lu quella
cl,o ~i ¡n•ovn. 11<11' c,ugioue n•nenn. lutonin II lJUella
l.ti.u,ca tl;;un1, iuv<>ltll ín gnw partt:> nclle pitlghe
{l) Yc,lt n;,,rnn/e .Art·adico, f:l~elc•>lf> di Z..fo.rzo.

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- 245 -
di un mnntello rosso, e la luce dei secoli cristiani,
la luce della fede. La pupilla clw si fu,sa fo que.lla
visione etei·ea, folgorante, !lirneuticn le c.omuui
impressioni della vita, scorda i coufinj consneti
della 1mtura. Vede cio che non vedeva J>rirnil:
qualcbo cosa di quasi divino, di assolutamento
celeste in ruezzo agli uomini. Tatto si dimentica
al sao cospetto: anche il luogo natnle, anche la
faruiglia e non si pensa, che al cielo. Le mentí
piu sta
birinto
udcehlel1e
piu avvilite per Jlavvolgersi ne! la-
questioni della scienza e della poli-
tica scorgono in questo augusto Veglinrdo del
Vaticano il ve1·0 maestro delln verita, la guida
sionra nel i;eutiero diftkile.
Un'altrn, volta il popolo si affolla nolla_piu gran
n cbiosa 1lol mon<lo, o 1111 nro,gano tli voci echeggianti
all'unisso110 cal.nin il Te JJ<flmt. grande Ponte-
fice ha compito il uovautesiwo anno e la moltitt1-
d.ine dei fotllili prorompe nell'inno del ringrazia-
mento. 1\\fa a quei;t'inno, intonuto presso la tomb¡¡,
di S. Pietro, ris11onde da tutte le parti del n1onclo
Ja eristiani~i\\. La fe,le viva, energica, nniversale
impetr(\\ DIWV() vigore I llllOVll
gagliardia, sf11ile gim·iuezztb al
Padre veneratv e tlilt<tto, e la
mire e stupencla sombianza <li
Leone XUI sorri,le houevolmenre
slle moltüfülini ilduciose, cl1e
nella sna paterna longevilaha1JJ10
¡>0ste Je lm·o tipcranze, i loro
gaudi, fa loro vita. il Joro nvve-
nire: sono ruoltirndini fülnciose
che ripetono senza stancarsi mai:
ad mitltoa all-nus!
e devozione, qualunque esso siasi, i1 tlivino bene-
placito.
" Frattanto il
debito
che
incombe a
Noí
si e
di non ris_parmiai·e le ultime nostre forze, ma
anzi spendcrle tut~e e di buon volere, come ci
studfaLUo di fare, in servi~io della S. Chiesa. E
ben vero che il carico dell'aJto uffizio riesce phi
maJ.ageyoJe ad omeri senrn: roa su questo propo-
sito, tiene dall'aJto la Chlesa una promessa mal•
levadrice d'ogui umllJla informita. Che importa
che sia colilmesso a deboli mani il timoue del
simbolico naviglio, quando sisa cho siede a popp11,
ev
Be
eglia e gover11a,
nedetta la virtu
non
del
vsiusoto11miliDeciivoi
no N
e la.
ocehlerof
moltitu-
dine delle sue miserfoordie.
» Rechera. bene i suoi fru.tti l'anno del giubileo,
sig. Cardinale, conforme spe1·a. ed augurail sacro
Collegio. Li 1·echera. senza. fallo, perche neU'opera
di giovare le anime van.no sempre cornpagni allo
sollocitudini della Chiesa i possenti infiussi della
grazfo.. Ecco gii}, all'ombra delle rnaggiori basili!'.)he
un moto di i:eligiosi sensi visibile e cospicuo.
Ln pai·oln d4>l Papn. - I
primi giorni 1lrl10 scorso marzo
furono pei· tullo U mondo Qalto-
lico, por Roma particolarmente,
giomi di esult.wza 11er la fau-
stissima riconc:nza del 90'' uata-
Jizio del Santo Patlre Lo011e XIII
e del. 23° anniversnrio della sua
incoro11azione. I eattolici di tn tto
i1 mondo, 1>ieni <li ~iubilo, cele-
brarono ñmzioni soJenni di rw-
RouA. - V-ef1uta clella Basílica di S. Giovauni in Laterano.
graziamento a Dio pe1· la con-
servazione clel Poutefice füceudogli in pari Lompo • .á.JJa 11[eta tlei cittadilli quella degnamente
pervenire l'attestazioue <lel loro -Jigliale aifetto risponde tlei co11veuuti di fuori, e gli nni e gli
con ogni sorta tli uugtui.
altri abbraccia indistintamente, come figli, la citta
A tutti questi ítUguri, rispose il Papa col suo di Pietro; aiutandoli con indulgente bonta a rin-
nobillssimo discorso dotto al Sacro Collegio novarsi nello spirito, cioe a flll"!li migliori, :\\>Íu
llei Cardinali H 2 marzo¡ e noí ci chiame1·enuno probi, piu car:i.tatevoH, piu giusti, pii:t risoluti a
in colpa, se non lo regalassimo intiero ai nostri sostenere virtuosamente le aapre lotte della vita.
letto1·i, molti dei quali forse non hanno ancor mora.le. Questo si vuole e qucsto si cerca con rito
imito modo di leggerlo in altri periodici. Lapa• speofale, lu.ngo il corso dell'.An.no Santo.
rola del Papa, se i;cende sempre sonve al cuore » Se alh-i vuole dalla tradizionale cerimonia
llei :figli, ha in quest'occasione una speciale im- cavar occa,sione di oalunnia o di vilipendio, Iddio
JlOrtanM, e ci 111e>stnt aneor una volta la n1en te gli perdoni: l'occllio cama.le, íitto nella materia,
iLleluomneinxatma .eLdegigl iacmuoorcognravnedne..r, azmioangenaqnuie.mstoo
di
di-
non vede che materia. Ma dove per poco si pensi,
che sovra-sta e primeggia nel mondo un ordine di
scorso del Stmto Pútlre e la paterna benedizione beni infinitamente superiori ad ogni materiale
ci rechi Pabbondanzu dei colesti favori.
ntilita, qual'e quell'an:i:ula, onesta cbe non voglia
Ecco la parola tlel Pnpa:
liYel"ire gl'intenilimenti della Sede Apostolica ,
« C1incamminia.mo a guesto nuovo anno di Pon• quando ella con istraordinarie industJ:ie si fa ban-
ti:ficato, maravigliuti Noi medesimi, -umanalllente ditrice e ministra di spirituale rinuovamentoi
parlando, d'mm longevita a pochi cont1<:mtita. ~fa » E Roma cristialla non a,ppru·isce mai tanto
ehi puo sapere i uonsigli della Provvidell2a 1 Que- shuile a, se stessa, quanto in mezzo a cotaste care
sto bensl sappiamo a unlversale conforto che, e serene solennita della. fede. Sono queste le sue
giovani o
carita di
veecbi, si tlimorn.
Dio, il quale di
tututttitisoettopaldereal
i
e
della
ama
rioon-enze memorabili, queate le sue fe.~to vere,
perche fioriscono spontnnee dall'iutrinseco del sno
sempre: ama qnan<lo concedo la vita, a,ma quaudo essere, e si rannodano agli eccelsi suoi de11rini,
la toglie. Si adori dtlllque perennemente in umilta che forza no11 puo mufore. Profane manifesta-
*

1.9 Page 9

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z10ui, ¡¡cene 110.crileghe ponno sl trovnr ltwgo, per-
metten,lolo il cidoI sul snolo di Rom11.1 1ua esso
non sono romauo.
Vi si1uno gruti o riconoscenti, V<mEll'llbili fra.-
telli, dei smit,imenti co1·tesi cl1e Ci BYClie novelJa-
ruent.e prokstati por bocea del '\\"Ont1rmulo vostro
Decano, e maggiormente dello costnuto dovozione
che fu sempre etl b pcr Noi nno <lei piú grandi
couforti umnnl. Ih•I rest-0 non '\\"Í J)nin alieno dal-
l'indoli; dclln otlierna ricorrrnza l'iovitnrvi che
faccinwo 11 cougiungcrvi con Noi nulla santa nniú\\
della preghiera par un intento tntto conforme ai
uo detta.mi di quolln ovan~elica dilvzion<'. che non
conosce 110 disl,1m1.a, di luoghi, tlifl't>yenza di
echiatte. S11rpli<ihimuo tutti concortfo1111•11fe i1 Si-
gnore cli volcr;.i impiotoi,ire al saug-11ino1;0 uuollo
clte si combnttc !ltl ruesi in tcrra nfri('ann, e non
permet1ero t•he e1<1;0 ,•nda piu ohrc. Sono tutti
llgli auoi 1i frnt<•lli noi:tri coloro elle J11ggiil. si
ttavagliano nl'l duro agone delle not-io e dei ci-
menti ¡:tUerrerichi, o gi:\\ son troppo qninoi o IJIIÍndi
le vittin1c. Yoglia Iddio bened<•tto rig,mrdorli con
occbio patnoo. 11pegn,•rnele ire e c0111lurne i tnori
a propo,¡il í tli modcr!lzione reciproca<• cll accordo,
1!icche po:1~u110 tornnr qua.nto JJrimt\\ in nmitlizin
leale, aahhi, con11ne1·nt~ nel baoio acam biovolo del la
pace e dolln, giustizia.
• Co1110 J)c>gno dei celesti füvori e t1>:!ltiroonianza
del Noi-tro ntl'ct.to. impartí.amo <li gran cnore al
sac·ro Collegio, ui Vcscovi, ai Prelntl, e o qutrnti
qui Ci fauno coronll, la benedizione apostolicn. •
11 Santo Padre e la le;:-a ('OnCa·o la b~-
...temmta. - Il R. P. G-erardo Beocmo dei Ca.r-
melitnui Fiu1tl1.I, ¡,romotore df•lla S. Lega Euclll'i-
atica e 1lolla. monumentale chicSI\\ del OorJJtlB Do-
11,ini in Millmo o tln dollo scorso dicernbre pre-
si,lente tlella Srzio11e permnueute cloll'OpN·a. cloi
Congressi C1tll-0lici Jler l'estirpnzione dell1t be-
stemmill~ fu lo i;cor110 febbraio rieevn«> in mlienza
,lal Snnt-0 P111lro. 11 R. P. Beccnro clo}'lQ ili nvere
prescntnto !\\ S. S. i enoi ringrnziamt'nti pur i mn-
uitlci doni di prezio!'i mnteriali JlOr la cltie~n 1110-
numentale, ., spi1•gnti molti JlBrticolttri i,ni favuri
in e~a cumpiuti <' ~u ulh·i che a-0110- iu cor~o, •·
ricevuca l'n..,frurnzione dal PoptL del Ano vivo
interesse perche il grandioso sacro ec1itlzio sia. in
,igni snn J)nt·l.11 co111pinlo, espose nll11 S. S. i1 di-
11eg110 !lelhl Lt•gn contl'o lii bestemruiA o II turpi-
l<u¡uio, 11111ili11ntlo¡di un esemplnre del M111111ole
e clrlla Pin Logn <fa tlifl'omlen;i nll'nopo, e<l on'esem-
plnn~ pum ,foll'innna,itiue su roso dove siroho-
li•ggiata ln pin opera. Tnle immngino piocque aai<ni
nl S. Padre. lotlo il eoncetto della Pía Lrga e
o~aicuro il P. H1.-ccnro, che pxesto avrebbc mani-
fr.,,tata la ¡;ua appro\\"azioue in un atto ¡mblllico.
Xoi facrinmo voti che i nostri Cooperatol'i ab-
biano l\\d interessnt'lli nttiYamento pcr difl'ondere
dappe1tutto 1¡uest11 Lef/tt cont•ro la btsté11rn1ia pe1·-
che il Regoln,nionfo della nostl;A. Pi1\\ U11io11e ab-
braecia pure qnosto nobilissimo scopo.
L~Omi~glo ,leJ nona¡;:ennrJ. - Lo scorso
marzo il Sncer<lote Cutnt, gin proff'l4!!0tt: uel ce-
lehre Coll1>gio cli Frihnrgo, gramil, mnico degli
opemi itnlinui che si recano in l1n•iz1.c•1·1l Nl ora
parroco cattolil-o di Thun nel Caulon di Berna.
uo1iliavn ni Snuto Padre, che gli n'l"o'\\·11 nccordnto
una spccinlo nliierHío, lo tuk~ioni 111 2007 1Jona-
geruni tl'ogni pnrt.e del mondo, nll'i11dirizzo c1'o-
nrnggio ni Pnp111mil suo 90'' gonetlinc-o, pr<nnos~o
ap1111ntn dul vucchio genitorc ¡Jd JllllToco ste~so.
L'iuui.J:izzo, scritto a numo e riccn.ml!uto miniato,
forn111., in~iem,, con unn parte dcgli originali del-
xm. l'adesione, duo grossi volurni splendidmnente rile-
gati in marocchino bianco, colle a1·m i cli Leono
Esso roca l'iscrizione: « A Sna Si\\lltit.a l,eone XI1I-
(.1Ámu•1• 111 rq-lo) - i nonageonri - 1810 - 1900. •
II Santo Padre grad.l somnu1.m~nt.- questo figlialc•
ossequio ,l!ii snoi coetanei ºi lluito che ebbe il
Parroco di Thnn la lettn.ra <1ell'inilil'izzo, gli ri-
Bposc pre~s•n poco in q11eati termini:
e Cnriesimo figlio, dit~ a tutti questi buoni
veccbi che Ji benedico dnl fon,lo clcl cuore, e con
essi tutti i loro cari. Come voi h<me osservate,
bisogna cho il mondo torni nllc ~une idee, ai
sentimcnti crlstiaui ! Bis()gnn ch'<•gli ricimosoa il
ano Creato1·01 il 11010 vero Jddio dellti tll1Ta e <lel
cielo e il sno Figlio unico, Cristo Rcñcntore. Bi-
SO(tna cbe l'uomo linuucí ni culto dPlla materia,
det godimeuti, del unturoliRtno, per innalzarsi so-
prn le co!\\e pMseggere, "'''Ti!n i hrni dell'immor-
tsllita. Ah ! so si pote;,.se conos1·l,ro, come noi ve-
glinrrii nonngen.ui compren1li11mo e conosciamo,
l'innnit;\\ la vnnita delle coRe <ii qun¡.:-giñ!...
• Ulri11111111Pnte Noi abbiamo couMcrato al Sitoro
e Caoro di G. Cristo RedN1tim.i il 111onclo intiero.
Lo si 111\\Jlpilt lwne; solo da Lni che el verra\\ la
snlve1,z1i. é3p¡1ero ve ne prcgo, ndop<!rntevi a dif-
foncler1i tluppe1·tutto qnestn clevozione saluta.re.
Noi Atinmo ora pro]_)atauclo 11111 Eneidica ln
qunle P:lra ro111e il coronnmento <11 t.11rt-o q11ellt·
elle 11bbimuo flu qui pnhlilioato. Abhinmo la fi.
uncia che le Nostre parolt', in1111irato ilnll'arclente
de,;itlorio cli veder tutti fclici Aoranno. coli'aiuto
di Dio, n«coltnte dap¡,rrtlltto religloAAmento e
poste feclelwente in pratica. ,.
Lo t'Oll"10C1·aztone dello nnzlone on~he•
re,..e ni Sacl'o Cuore di Gei,ci,. - Tm gli
inee11snuti o n11mcrosi pellogl'inn,ggi cha nrrivnno
nelln Oitta Eterna, per l'ncqniAto del Giultileo,
quello nugherese, compoato di 1500 pMsone d'ogni
eeto e co11di1;ione, volle recnrsi, prinm di 1aaeiaro
Roma, nel uostro Santmnio del Sacro Cuore al
Castro Pretorio per solf·111wme11te 1·iuno~are la
con..ncrnzione <1i tu.na l'Un~lwrin ni dinnis~mo
Cnore 1li Ge~i't. La funziont• rinl!l'i olt, e ogni dire
uonuno\\•eute @ia per la g1-a.n frcJ¡, clei pclJegrini,
como por In ~olennita del rHo. Gli iJlu!ltri pclle-
grini rimnRero pure so<ldi~fu.t,ti tlo' ricovimenti
loro propn.ra.ti dn,i figli di D. BoRl'O e ne pnr-
tfrono col deaiderio vivj9~imo di pot,er qunnto
1wima nvoro auehe nelle loro controdo qn11lcl1e
Casa Salesiana e noi vogliamo ere!lero che In.
Vergine Ansiliatrice aff'retterA il compimcnt-0 doi
loro voti.
TI Paam e i moooJDenCI ...ui montl. -
In nwzzo a tanto cmozioni o fntíl'l11• l'n11g11sto ,~e-
glinrño cho tutto il mondo rlveronlt, iuclliaa otl
nnmüra, seguc con paterno aft'¡.,tto qnanto i 1,uoi
t\\gli nppnrecchiano, per t:Nrn1:uHlRl'e 11,i posteri Jn,
memoria dol grnnde atto n•ligjoso, col qua.le sar:\\
chiuso il SOllolo XIX osantifl,•nta l'nurorn rlcl XX.
Vonti monti d'It.alia vedrnono lnnnlnn<' snlla loro
Ycttn nn 111onuD1ento a Crii,to Ileclc11to1·e. Anche
a ,¡uest-0 snhlime felict• pt•ni-it•ro, sulntat,l dal po-
e ¡1olnro e11f11aia<1mo, il Suoto Pn,lro non lm volnto
e~sere ei:;h·nuco. osí clegnnto coll'1wg11i.to lnbbro
d,•tt:u•¡, il st•J!tlente motto dn impri111e1·t1i in qn,·i
lllOUUlllCIILÍ: J;:.su CmuSTO DRó H1 ~TITl'T_.\\.E PE'ft
ITºUM SALOTIS - A:sKo MCM - Lro }'. P. XIU,
t•he vuol clirt•: -A Gesu. Cl'ist-0 Dio- ucll'nnno IDOO
dnlln, por Lui ricupcl'fLtn enlute. - Qnestc ¡mrole ri-
cordoranno ni futn.ri il grande Ponteiice e la. sua so-

1.10 Page 10

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nnnn benigniti\\ V!'l'~o l'Optwo del Sol<mue Omaggio,
o.-us );\\ qunle imrri111t,1·:\\ ¡iure sui monumcuti il suo
111otto: JF.SUS ClllllSTIJS
ROMO - VIVIT RE•
<>NAT lMl'ERAT. cl1e nial din·: - Gc~u Cristo Dio
Uomo - Vive, lkg1111, Impem. - Cvsi i ruonumcnti
su.i mouti 11.ttc~l<•r1m110 nncl1'eslli l'unione iatimn
doi ícdcli col C:n¡,o Yisibilo dclll C.:bie1m di Gct1ú
C1isto, ln ricouo11cenzi\\ tlt•i popoli 11) J)ivino Hipa•
rnloro ccl al 11110 gloriosu Yicnrio in tcrra. A 11ro-
po~iLo di q1w~t i 111om11n<•11t,i 11ggiunginmo, cho
fon·e Jlresso tnHi un g1•ncrnl+' e11t1111inll11tO di pTen-
dervi parte coll obolo e coll'o¡1ern; nuzi 1tubiumo
La Statun del Redentora sul Mombarone.
pototo vedere coi nostri proprü occhi, quanto una
piccoln dioce1-i dt1l Piemonto, quella d'lnen, nbbiii
raccolto in poclii 111e.~i pul' 11ol'eziono della Statm\\
e <lel fü•lleutore i:ul Moruhnrone, e no f111ruuo grau-
denll'nto aremimti. ~el 11011010 la focle nueor
profoud.amente rnclicata ccl in cio sta la salvcz.za
della societA an·enfre.
D Santuario ,Ie-1 Sat>ro Cnm·e cll G~'-U
al Ca'<tro Pretor·'io, - In Roma, l'immortnle
D. Bo~co, per illc.'lrico del S. Padre Leone Xlll,
con
unn
otforte r/JOcolto da tntte
Chiesa intornnzlonnle
dloednioo.nzniodnoi11aedail-fiScn. vS1.i
<::uore di Gesu porche avesse culto speciale nol
centro del moutlo c:i.ttolico.
Melti dei p1•1legl'ini dell'Anno Santo non tra-
lllscinuo di vii;iture qne
meuto l'igu1n-da110 come
sptoroSparuiotn, na1r1izo11
che giui;ta-
lo sct>lgono
por co1U¡1iervi1 o pubblicaruente od in pri1·uto,
l"aJto di loro consarrnzione nl S S. Cuore di Geso.
t.111to mccomundato 11,ú 801111110 Poutel!ce.
Xoi pel'in11to t•rcdiamo ut ile dare nlcuue norme
da •<•g11í1·.,;i, tnulo per j ¡1c?leg.ri1111ggi in cm-po,
11111rn tu 1,c1· i pPllogriui clu~ voleSR('l'O far l'nitt,0
tli cou1;1tcrazione iu p1·ivnto.
N'o1·me p er la Con"lttt>raziou~ ,;;olenne
clt.'i Pe1Jegrln1. - 1u l Diretlori c.lei polle1,'Ti-
n11g'7l füvorirauno comunicare al IlctLot·e del San-
h1nno il giomo del loro nrrivo a Romn, il luogo
<1ovi• i pellegrini prender1111110 alloggio, 11ercho a
hllti i,i possa distrilrnire gratuit.am1•11l1• la formol&
dell11 cousacrnv;ioue nelln. liugun <lelln. loro na--
tione.
~" l medesimi Direttori 1n·octueranno di accor•
dar~i pcr tempo col Rettol'o intorno al ~iorno
e l'om in cni intentlono recar,,.i ni Santuario, af.
finclü: pc¡ssa du.re lo o¡,portnne cli,;posizioni per
eil rfrevimento. So poi , come qua~i t1empro si
pmticnto per il pa.ssnto . si deijilfomsse, c ite
primn dcU'ntto cli conl'<'\\Cmzioue fo~,o c·ellell1·atn.
la. S. lle~sa nll'nltn.re clt•l S. Cuore, Hf'~nita dnlla.
baut'diidone col S. S. Sacrumento, füvol'i,icaoo
notiflcargli so il celebrante sara uno flei pelle•
gl'iui, po1·che io caso <liv111·eo egli atri\\ cura di
in.vit1U'vi qunlche YeSCO\\'O,
I Direttol'i d<'l pellegriunggio. poh'anno in-
vit:1re crualcl,c Yl'scovtl o Sncertlote n tonero
bmv~ eil nnnloi:rn nllocnzione prima <folla lettura
delPatto di consacmzione che snrñ poi l'ipotuto
:i.d nltn voce dn tutti i pel11•grini.
N'orme ()<"r f'na•f" la C'on,e<'rn.tlone in
prh ato. - l" Ogui giorno incomiu\\liirndo dal
JO 8t1ltombre, nllo ore 7 1,;i celeliror,\\ uua MossA.
nll'nllure del S.$. Cnoro di Gesu por i pollegdui
prtl,onti.
2" Ogni pellC.'griuo p110 tlorul\\odnro n<>lla sncre-
stia. unn copio dell'ntto di · consacrav.iono nella.
p1·11rrin Jingnn.
3' So i p elle{,.-rini della mcdesim!l lingun sa1·nuno
almeno tre, lil lett,111"11. delln. p1·egbit•1·n di cot181v
ernzione si fari\\ tlopo ln S ~Ie.;;!la utl nltn voce
da uuo dei pefü\\gtfoi ete;;,;i.
4' Se lu. fu.nzioue si fuc~sse comuno por pelle-
griJú di diverl:lo nnzioni, l'ntto di con11nerazioue
si luA"gcra nellli 1·is¡,etti\\'O liugne, secondo l'ordino
detel'lllin11to <lal Di1·ettoro della. sncrei;tin.
5" Qualora qunlcuno d<'llillerasse la celobroriooo
della S. l\\Iessn. n,IJ'nltare del S. S. Cuoro di Gesu
in altrn orn, dovrn fo.rne domanda. nlla Sltcreatia.
aln6w" nNoelunSagnioturauroiopreimear.ctta l'Opem pin del S.
Cuo1·c di Gesil, imin·ivendosi nlla qnnlo si pal'li-
cipn ni fruti.o di G1'11.esse quotidiane perpotue che
vengono celebrato nel Santnario stesso. In snc1·e-
stia vi snra porsolllli el.lo <lM1\\ ootizie soll1Op!'ra.
e rice\\"Nil. i 110ml <li coloro che Y01Tstono iscd-
v-,rsi.
7·' Pcr nonnu. di coloro cui potes1.<o interess:ue,
si fu noto che a dcbiesta., si pno visitare l'nn-
nos~o O,-pizio cou iscuole di Atti o Mostiel'i por
funciulli povcri.
Istituto Leonino in Orvieto.
In quost'lstituto uel prosslmo :mno Yiene so¡,-
prosso, 1ier rngioni llarticolnri, l'Ospizln, mn c·o.n-
tinun il Collegio con le scuole elenw11tnri e gln-
nasinli nssni cono11ciuto JI'". la conti111111 ottima
riuscita negliesnmi. Per h1formnzioni o pm~rammi
rh•olgcrtli al Düatlorc dall'lsT1 TIJI'O Li;oNJN0-O~
VI¡;:ro.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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- '.!-!S-
:t!v.1:ISSIONI
COLO:M:EIA
-~ ;""""s-
1,a rivol nziono ~d i lnzzarct.t í doi poveri lcbbrosi.
(Relraiono el/ O. Euasio Rabll(Jlicrti).
)IOLTO H,,•1n E Ü.A.lt,mn t'J.DRB1
Bogot,a, 18 aprHe 1900.
o~n ll<•i mesi or,rgi cbe si annnnzio
u!l11•inlmf'ntu la gnerra civile in
1¡1w>1t:i rep11hhli1·~1. e le co:-6 ~ono
lutPnlu·o clte flnite e<l fo le d.iro
brevemente il poroh~.
llopo i;iel nu.-..1 - :to hntfnc:;Jh• -t2~► .-nclnfl
- ~ Cn.n1l¡,rlh• fl("::,11 cu•ía<ul - fu~-e,-lout, d i
t,e1•1.Ulnl - ('nuahlo !"f>a..-.~C:"nto•o - 11 an•••z.•o
d'nn pa_,.tf•1u10 - Car e,-ll,o - ~ou ptil, ¡u••te
e (Cl("ga•oll - (:OUlC Oub•n ·:
Tn qm~sto frntternpo si obhero non mono d.i
30 on.tfaglie fm J)iccole o grosse; si cnleo-
1:Lno 1-!in a J'.3 mifa i cadnti in qr.e)lti com-
lmttimenti fratl'icitli; altrétt:mli almeno sa,•
ronno i forili cho rimarrnnno storpi, muti-
lati, sciancati, inntili -por lutta la loro vitn.
La famiglia de~li orfani o <lolle vedove, gh\\
fattili cosl grosim clalln. gnena 1101 JSOJ, adt•Rso
prender~ proporzioni fenomonali. I poveri poi
¡,¡;\\rnnno, a J?Uerro finit.'l, s-hw Ji,1s rlirenteR. La
riccli8Zza p11bbliM, gi~ decadente primn il('lla
¡.rnerm, pe1· m).\\'ioui che non o il caso tli diro
<JUi, si o invertita in 1mbfJf.iru mi11cria; gliene
¡,oaso da.re 11111L prova eloquentii,sima nel o¡\\m-
1,io (lollai rno11oti~ colomhio,,ut sn qnolln euro-
pea. Nel 1S!l0, al nostro nrrivo a l3ogot:\\, il
t·:unbio :fl11lh1:n·a fra. il 70 e 1'80 per cento;
rimnse stazio11nrio per qualche a.nno; poi
<·rebhe un po' e scguJto a, orescere sino a
¡,riiu1gare al 180 per co11to in lnglio e sett.em-
hre 1lell' anno trascorso, H,ll;L vigilia della
~nerru; oggi l'abbiamo nl 1-100 e.l anche 1500
per cento, con tondenze a montare ancom ¡
llnclio arriv-eri\\ alle nnbi. alloru si formera la
tempesta, gli att1·iti cagioneranno nrti, lampi,
tuoni, finalmente il crac, il flnis ?ntm,U. Por
Tagione del cambio tutte le 1.ucrci, e dico cntte
perche di nazionnli qna¡:¡i non ve ne sono,
bnnno tloi prezzi vcmmente favoloiii. Quello
che prima costava. 1, adesso co1>ta, 10, 12. !.W '.
qnello cho si compmvn per 10, 111leAso bisog,m
pn,gn,l'lo 100 e mngn,ri 200, secouclo l'abbon..
danza o scnrsita clell'articolo nel morcat-0. Ci
vuole acldirittnra lln capit.'llA, un:, fortuna,
pcr chi vuole vestirsi all1 nltima moda. ,-¡.._
couclo i1 fignrino fanta.c¡tico elle ci manda
Parig-i. Oi: sono ponhe sottimane ginngeva frn
noi nn nnovo mllhMcin.tore apn,gnnolo; eh1rn
l:1 sfortnnai di imb:m~nl'si in nn hnttello clel
ftnme }J:ultlalena. fa <•ni eiurmn in parle al-
meno, i;i ribello una hrntta nottee poco manci>
el.te l'nmhns<'intore vi perilcsse IA vita. Giun~•
spaveutnfo a Bog'ot¡\\, ma. non avova seco 11
hagaglio, percho la 1mnra non gli l:u1cio tempo
di port11tlo seco, o gli premeva ni g-iunge1·l1
in ¡:¡n]vo. Dovevn pprb fül'e In Rlll~ presenta-
zioue ntnziale. e mnncau,lo di un vestito dt'-
cent(I. "i presento in 1111 1rn1ga.zzeno, o chieso
iI pre1.zo di m1 pn~lrn110 di pa11110 ne1·0: gli
si rii,p11se cho l'nltimo prezzo era <li 500 scu<li
diq11i!II
Tntt<l ~ cn,ro in proporzioue; per11ino 1 ca-
voli. le rape. le cipollo o l'ortng-lie t•he si rac-
colgono nolla citt~ e nei !'moi dintorni, hanno
prezz.i csorhitanti. - :\\fa perche mettAlte tlei
prezzi co:-;\\ fn,volosi, si <'hierle alie clonuiccinoln
cJ1e vo1tdo110 sul 1uornnt,o. - i'i) nntnrale, riN-
pomlono, t)0r causa tlel cs-i.mbio. A prima vist:\\
pare che ragionino coi pie<li piuttosto cho
colla h~-sta ; ma no, e"'se hauno rngione da
venden•, perche se l' ortaglia che vondono u
merco clol paese. che val.e oggi t•ome ied. 111-
l'entrnro poi nelln Lwtoogn, del m1,rrnmte, tro-
vnno cho il filo e gli aglü e lo stoffe e )('
scarpc c1l ogni cosa hanno prez7.i clo0uplic:1ti,
e che qnollo che prima hastava per loro e le
loro fomiglie, acl<'sso non basta. piu; di qui
!'aumento dei prezzi in ogni cosn.
Io non so da,vvero come se l'ngginstino i
povol'i por tirare innanzi. Se f0Rsi1110 in nltl'i
pa~i a (Jnost'ora chi Rn. mai qnanti Hcioperi e
e meeti11gs e s~\\Ssate e dinvolerie avremmo n-vnto !
Per tortnnn. r¡uesta g-ente !mona in generale
e sa atlatt:i rsi a.lle circostanzo con una pa~
ziomm dn, Giobbe. ~fei10 roa.le.
Ilagricoltnra, 11oca scmpre riui, ntlCHso quasi

2.2 Page 12

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- 240 -
piu non esiste; e si capiace; non vi s:uanuo del nostro P. Garbari e dolle Suore di Maria
meno di cento mila uomini sni campi di bat-- Ansiliatrice. Le uotizie non potevano essere
rnglia; qunsi tutti strn.ppati colla forza, alle peggiori. Qui si vive come si pno1 mi clice-
Joro famiglie1 ai loro campi; di qui che non vano il P. Ga.rba.ri e le Snore, ma la sorte
sia chi li colUvi; le clonne fanno quel poco
che possono, ma e tanto poco quello che esse
dgieoirneo¡ slt'arivvleebnbirreosei
non
ben
potrebbe éssere peg-
buio; degli amnmla.ti
possono fare !
qtú racchiusi, molt.i, per fortuna, sono gia
Non vi sono piil. ne poste ne telegrafi. per scappati, in cerca di limosine ; ma i piu ag-
i1 servizio del pubblico; servono unioamente gTavati1 e quelli che non banno l'uso delle
nJ Governo. Fer molta grazia si ottenno che gam.be, dovotte.ro ferrnarsi qui, e gia s'inco-
nua volt.'\\ al mese parta u11a posta per l'e- mincia a morir di füme; letteralmeute, e senza
stero, ma pin uulla per !'interno¡ in quanto fa benche mínima esagera.zione, va:rii lebbrosi
agli arrivi <lei corrfori ouropei sono all'arbi• morirouo di quesb'unico male, fa fame; e di
trio dello aut-Orita; i,i passauo dei mesi in- questo passo, tutti moriwnno, e noi con loro,
tieri, senza sapere che il mondo esista. A se non ci si viene in aiuto1 nm senza indugio.
Da l.ro me1-1i, si vive di
stenti, percho il Governo
,1¡ questo dipartimeuto o
lutto in armi, ecl ha altro
n peusa.re che a sosteuere
l111esti meschiuelli di leb-
brnsi ; anche lo volesse,
non lo potrobbe, perche
gliene mancru10 i mezzi;
colle limosine mandate
daJ Vescovo del Socorro
e dai pri,·abi llei paesi
vicini a noi, si tiro innanzi
come meglio si pote¡ ma
Gruppo di sdvaggi.
500 lebbl'osi non si sosten-
Saggio doUo illustrniioni dijUa -vil<I di Mo11s, I.a1agna,
gono duraute mesi senza
grossi aiuti. Siam.o nelle
mruti della divina Prov-
1rnma hin m.mita. Almeno ci fosse quaJche bar- viclcnza; noi non abbancloneremo in qne-
lume di speranza che lo cose t-Occassero prc-- st-0 terribile fmngente i uostri cari lebbrosi,
1:1to al terw.ine; ma peggio che 11eggio. Oggi e siamo pronti arl ogni sacrifizio, fino n.
dopo sei mesi c1i gnerra, siamo ¡1iu all'oscmo quello della vita , pm· di aiut.arli adesso
che al principio, senza prevedere no come ne che e maggiore la uecessitil., ma ci dica cho
(]uando la. Vorra finire.
cosa dobbiamofare. Siamosenza vino tln mcssa,
Ma ho tt-oppo divaga.to, e non era qnesto seguita a fül'O D. Garbari, e non si potra piu
lo scopo che mi era vrefisso alilincominciare oJtrire il S. Sacrifizio in questo htzzaretto l
qnesta relazioue. Volova piut,tosto dirle qual- Poveri noi l senza il pane materialo e senzn.
cllo cosa clello stato dei lazzaretti uurante la qnello spiritnale! Colla portatl'ice di quoste
gue1Ta e tlell'opera <leí Salesiani in questo noti zio, che ha accettato di anclare fino a Bo-
frattempo.
gotá, esponendosi a chi sa mai quanti pori-
coli, percho non si trovo nn solo uomo cho
1 h•hhrolill <11 Con1:ro.t:u·lou - Doloroso n1e>1•
,..n=p;lo - 1"11 l'lcnp1tn 1•e•• la fauue - Sen:1:,~
vino 1•c1• h~ ,ncll!I"'.. - La, ntoa•te nll't18clo di
,.u,-.,11.. - XcUu uo,..eun di ~, F1•ance8co di
l'Oiulc"' - lu tre nae..1 - l,li. c:n·lt:'\\ In nxloue
- ll'nn blclctcttn cd un 1•in110 - 1 1u•cpn-
1•ailvl 1•e1• una loUct•la - Cna•ltnt.evoll 1u•o-
g-ettl.
abbia voluto accettare di faro a piedi un
viaggio di otto giorni in queste circostanze,
ci mandí, termina. D. Garbari, tutto quello
che puo, vino da messa, abiti e scarpe per
noi e le Suore e molto donaro per provve-
dere pane e carne ai nostl'i ammalati ¡ ma.
Anzitutto dál lazza,retto fü Contratacion presto e subito, perche gli eventi i.ncalzano
non abbiamo neppur uua notizia dirott,a, da e la morte ba.tte all'uscio di molto case.
\\.len sei mesi, cioe .fin dal giorno in cui co- Oontempomneamente un belegra.mma del
minciarouo le ostilita. Perche sia ben com- Vescovo del Socorro mi clava compendiate le
preso, aggiungero a schiarimento della notizie stcsse notizie, supplicmulo cl'avere compas-
cho mettero in sega.ito clie la gnerra scoppio sione di qt1ei suoi figli morenti non di lebbra,
precisamente ncl dipartimento cli Santander, ma di fame, e fücendo chiaro e t-011clo che
dove trovasi il fazzaretto. Noi qui si era in cola si moriva di fame, e che non potrebbe
grautli affarrni per un sileuzio cosl proluugato, piu mandare soccorsi, porche le sue finanza
qnando verso la meta di gennaio, dopo tre erano esauste e la miseria dolle popolazioni
mesi che fa guerra iufieriva, trova,ncloci noi era estl'em,1, e cho qnincli non potcva pin
di Bogotá raccolti negli Esercizi apirituali, conta.re su uesstlll sussi<lio ne dal Govcrno ne
2rriva una donnetta dal lazzal'etto con lettero dai priva.ti, e vedes8i io di füre qua.lche cosa.

2.3 Page 13

▲back to top
-250-
In quei gforni si cominciava la novena di
S. Francesco di Bailes; decisi di fatla il pi11
solenne che fosse possibile con illscorso ogni
sera, per avere opportunita di padare al pub-
blico. Debuo qui far osservaire, che tutti i
giornaH sono soppressi, e che quin(li io 110n
posso comunicar col pubblico, se non per
mezzo del pulpito. Quindi me ne approfittai
ogui séra durante nove giorni. La festa
fn so1eunissima con pontificale del nostro
Arcivoscovo; il 1mnegirista,, canouico Raf-
faele Carrasquillo, 1mo dei gramli oratori
di qui ed allo stesso tempo grantle alD.llli:ra-
tore di D. Bosco e <folle sue opere, aJ. fine del
panegirico raccomantlo a tutti che s'iuteres-
sassero dei poveri lebbrosi cli Contratacion,
condan.uati a morir di fame senza una carita
pronta ed efficace. Nello st.esso giorno, l'Arci-
vescovo mi manclava cento scndi; a.ltd, aJ.tre
somme, di maniera che potei raggrauellare
in qnei 10 giomi della novena e della festa,
circadne mila scudi, che per telegrafo manda,i
al Vescovo di Socorro, perche li cambia-ase
in viveri, e li maufütsse al piu. presto aJ.
lazzaretto.
Siamo ai 18 aprilo; sono quindi tre mesi
dacche s'incomincio qnesta benelica crociata;
e sa, loi quanto si pote raccogliere in questo
frattempo relativamente brevot Ben ventan
mchielaescuund
i di qui
pia.ce1·e.
~l.000) e si seguita a dare
Settimanalmente si pote-
rono mamhtrc, non mai meno di mille scucli,
molto volto dae ¡ e si noti che per il lavoro
della, Qoaresima, io non potei, come in altre
circostauze, passare di casa in casa, cbiedendo
una limosin..'li per i poveri lebb.rosi; que.sta
volta le limosine vengono alla nostm casa
del Oa;rmine, spontanee, generose, giomal-
mente. Tutti i banchi <li Bogota mi manda.-
rono parte dei 101·0 divide.ndi e si r~colse
cosl una, somma discreta ; il direttore dei te-
legrafl, riservati adesso al servizio deWeser-
cito, li mise a mía disposizione, e cosl potei
ottenere dai paesi vicini alla Oapitale, qnal-
cbe soccorso, cho chfamero generoso, in vista
della miseria, che Tegua dovunqne per cansa
della guerra. Tutte le classi della societa con-
co1•sero a sostenere quest'opera, nessuna ec-
cettnata; o forse i poveri furono qrrelli che
diedero di piu; poco, ma cost.antemente.
In gennaio stosso s'incomincio a pubblicare
un periollico giornaliero, colle notizie della,
gue1Ta¡ fin d'allora pregai il diretto1·e ad in-
serire ogni settimana, nelle colonne del gior-
naJe, la lista deUe l:imosine raccolte e qnalch.e
esortuzione mía-, affine <li mantonere acceso
il fuoco sac-ro della caritc\\ il cho mi fu con-
cesso con gran bonevolonza , aiutandomi cosl
potentemente a sostenote quost'opera.. Un gio-
vane ciclista mi regalo una bicicletta nuova,,
perclle ne facessi nna lotteria, che p:rodusse
in 8 giorui 500 scudi. Poi mi fn regalato un
piano nuovo che in pochi giorni proclusse
1899 scndi. .Mlosso vi e fermento fro. i pi t-
tori e le pittrici per um1 gran lotteria di
qnachi. Ieri appena. iniziai l'icleu, e sono gia
8 i quadri che ho qui in casa, sicuro cli ur-
rivare ai 60 o 70 nei quinclici giorni ili tempo
che ho dato per far la raccolta, e la seconda,
domenica di Pasqua si inaugurara la grau
lotteria, dalla quale spe.ro ricavare alcuno
migliaia di scmli, e cosi assicu.rare per qa.al-
che altra settimaua il pane a quei meschi-
nelli di lebbrosi. Poi, se sara necessario, ri-
correro alle signore, perche mi diauo parto
delle loro gioie per un gran bazar aJlo stei:¡so
scopo, e souo sicuxo che frrraUDo beue il loro
dovere. Poi rfoorrereruo ad altre indllStrie, ma,
i nostri povel'i lobbrosi non manche-ranno del
necessario allavit~i, fino a che lo cose ritornino-
aJ.lo stato norma.le, e le autorita possano prov-
vedere come prima al sostentamento di quei
clisgraziatissimi fra tutti i mortali.
11 nu111e 1•0 del lebbI'o1d In Coot.o•utac:lon - Un
eplsocllo - 1 fondl tle•• 11 -•·nnde 1az,-,.a1•etto
Mcoaaap..,.sl - Due vlJ!!lto '3el ••lvoJ11zh>1uu•ll
tul A!\\'UO. de Dio!!! - Le ~Ussloul dl S, :U,u•llu
e di Vlllavlce.u.clo - !.'\\'elle lllnnl d e lla Po•ov-
vldeu.zu.
In vista di queste limosine mancfate perio-
clicamente al Vescovo del Socorro, per con-
siglio dello stcsso, furono 1;accolti claJ.le aL1to-
rfü\\, tutti i lebhrosi che mesi prima enmo-
fuggiti da! la,zzaretto, e riconuotti a, Oontra-
ta.cion, di maniera che deve a quest'ora toc-
care il migliaio il numero di quei poverini
forro.anti la fru.niglia dei Salesiani e delle Suore
di grrel la.zzaretto. Un episodio che mi fece
qualche bene, fu il seguente: In tre occa.-
sioni, si disse e si sorisse da tre individni
che nou debuono mirar di buon occhio la,
nera sottana del prete, oh.e lo scrivente o.veva
rubato tutti i foucli raccolti nel 1895, }Jer hl,
fondaúone di un gra.n lazzaretto nazionaJe,
o di varii dipartamentali, l)Elr mandarli al-
l'Equatore a. fare la contro rivolnzione contrn
.Alfaro ed il suo
fede alfa indegua
governo.
calnnnia;
Poehl
ma vi
eprqeusit
arono
come
in ogni parte, chi beve grosso e la caJu.nnfa
fu creduta da alcnni malgrado le Tipetute
proteste degli amici associati a me h1 q1Je-
st'opera di saJvezza. Giorni pa13sati , ricevei
u.na notizia da Oa.cuta, che mi stordl per la
sua gravita; e che dapprima non oredetti per
parermi troppo grave. Scornparsi i foniU iU
Oiuncta, sottratti dttlle mani ti1'óluzionari'.e, di-
cova compendiosamente la notizfa. .Passaron<>
alt:ri giorni, ecl llllo scritto giunto <la Pam-
plona assicurava che la, rivoluzione a.veva
messo le sue maní au 60 mila soudi di argento
cola depositati per il nuovo lazzaretto cla
fa:rsi in quella Provinc:ia. Ieri l'altro poi, mi
giungeva un telegramma. dal Socorro, firmato
dal Vescovo, confe:rmaudo la notizia e do-
lenclosi con me di quel tiro birbone e di
quell'a.tto selvaggio. E cosi gli st~ssi cl.J.e mi
calunniarouo infamemente, rivendicar·ono so-
lennemento l'onor mio da,vanti l'iutera na-
ziono, consumando ossi stcssi gueJ
immagina:rio quando l'attribuivauo
d
a
elitt
me,
o~1

2.4 Page 14

▲back to top
- 2ól-
reale per loro, climostmndo coi fatti che i Oasas , della Cougregazione dei Candelari
fondi esistevano; ecl il sacrilegio fu consu- (Agostiniani Scalzi) pote salvarsi colla fuga,
mato. perche era <lenaro dato dalla carita, e giunse a Bogota a conferroare qneste bruttc
e<l ,tila carita clestinat-0. rovel'i lebbrosi 1 e dolorose notiúe. Allora, in vist.a del peri-
E di Agtu1 !le Dios nulhi ~ Diro : per la colo, decisi trattenere i nostri di Villavicenoio
vicina.nza della. Capitale non ebbero a sof- e S. Mm.-tin, che erano qui peri san.ti Eser-
frire tanto. I fondi per loro non mancarono1 cizi¡ in seguito poi, cessato i1 pericolo , e
perche ve li manda uua societa rli bene.fi.cenza dietro suppliche reiterate e pressauti llell'Ar-
che li ottiene dallo rnortuo,·ie, come qui le civescovo, si gindico cli lascfar tornare parte
chia.mano. E il tanto per cento che per legge tlei nostri a Villaviooncio; m.a non a San
pássa, al governo sul oa,pitalo che la.aciano i l\\fai•tin per la ti-oppa distanza, e por la con-
llefllllti1 e cho il governo aila sua voltn. cede tinuazione del pericolo, sem~a speranza di
e alla societa ili benef\\cemm, per il sostenitneuto aiuto i:n oaso biso¡?no. Qmmto all1avvenire,
cli qnel la.zzarc-tto di Agna de Dios. Di qui non per nu.U.a, sorridenw per questa povcra
se fin'ora nnlla sía :mancato del necessario repubblica, e meuo per la religioue ed i reli-
a quei mille e cento lebbrosi. Natmalmente giosi; ma siamo nelle maní di Dio, e certo
anch'cssi non ebbero llOCO a sofüire per il
non avverra altro che quel che Dio vorra.
Non e eliminato il pericolo che
t-Occhl a noi <li Oolombia, qnel
che e toccato ai nostri del-
l'Equatore negli anni scorsi.
In tal caso, sapromo mostrarci
veri :figli di D. Eosco, e degni
fratelli di qnei che presero la
vía clell1esiglio seuza mostrarsi
ne doboli
volentier
inqeusoplalvoaJc.hdie1
soffrenclo
ci si pre-
pari p,·o_pter nomen Ohristi et
bonam, catl-8ann. Ma siamo in
l)uone maní, e la. Provvide:nza.
ha tanti mG¼zi per proteggerci
e salvaroi.
S, Salvador - I giova.ni dell'Istituto Salesiiino.
Oi benerlica, tutti, principal-
mente quei_ carissimi Confra-
telli e ,quelle sorelle di Oon-
caro dei viveri e di ttttto, e pe1· non essersi tratacion, che compiono a.na ru.is.,,lione cosi
potuto
denaro
acuhme elonrtoaresliempaicncaool,isssiemmepqr_ensapnrtiotapoirn-
difficile in mezzo a tante neoessita. materiali,
percho possano reggere fin aJ. termine della
zionate aftatto alle necossita che essi han.no. prova che minaccia essere molto lnnga an-
Si ebbero anche clue visite di guerriglie ar- cora. La sua ultima beneilizione sia per
mate di
p-ile del
terlievgorlaufzoi,onpaerriii.nuStiilipz.ozratralroon(eoloveiaanle-
questo ultimo .fra i snoi fip;li che le e e le
sura, sempre devotissimo in Corde Jesit
cora dopo 3 mesi), ruuarono i pochi cavalli
ohe trovarouo appa,rtenenti agli ammalali;
Sac. EVASIO RilA.GLllTI.
pretesero ili cambiare le autorita e lo fecero;
ma appona nsciti di la, perche inseguiti dalle
...... ....... -- "'" ,..,, ,.,
forze governative, le cose tornarono come
prima. In quanto ai nostri ed alle Suore,
nalla, ebbero a so1Irire. IDlimameute si eb-
bero tutti, 1nirlo clei nostri. la visita di quella
ciittiva signora che
che qni e di genere
voi chiamate i1ifttteJiza, e
mascolino, e la si chfama
signor dengue; ma sono gil\\ tutti in piedi e
sul la,vo1·0 e Deo gratias. Di quando in quando
mi mauclano notizie per me.zzo di qualche
pel'sona di con.tldeñza, non potendo mandar-
mele altrimenti, per la rotturn del tefografo
ENSENA.DA (ARGENTINA). - La nuova pM-
rocchia di N. S. della Mercecle. - 11 confratello
D. Giova.nní Fariuati mand:.. al nostro venerato
Sa:petlore queste notizie da. EllBenada iu data
e la mancanza di posta.
21 marzo SCOl'BO :
Delle missioni di S. l\\htrtin, poco ho da < Le scrivo la presente dal nuovo po¡¡to in cui
dirle. In Oeunaio c01·se voce qui nella Oapi-
tale, che la pianure di Oasanare limitrofe a
quelle di S. Martín, e formanti nn Vicariato
apostolico, erano in potere dei l'ivoluzionarii¡
che tntti i rois,;ionarii erano stati fatti pri-
gionieri. Il Vicario Apost-0lico Monsignor
mi ha collocato l'obbedienza, o per me-glio dire
la. P1·ovvülenza di Dio. Fin dal 14 di Gennnio -p. p.
mi trovo alla Ensenadn. in qualiti uí Pfu'l'oco e
Vicario.
laúoue,
Anzitutto
nolla sua
devo rnanifestru-le che
maggiuranz~1 italiana,,
lea
popo-
ata.ta
doigsngii·aczliiriettaeruelnatecoasn$dai,izitornasectufi-naat.naz. iaT:rriias t ei no l torueiasdi

2.5 Page 15

▲back to top
- 252-
trova, per cagione llella qua.si completa parali:zza- i piu i1:1truiti. Si ~ dovuto far questo qnantm1qne
zione del porto, pero assai pitt triste e lo stato la strette22a ílella Casa non lo permettesse, prima
morale a cuí sano ridotti gli abita.nti. Parecchle per avere qualche ragazzo che servísse ui a,postolo
famiglie da me visitate in guesto tempo mi hn.Dno pro: gli altri e poi per ra¡:\\'ioni pecuniarie, gia.cchc
éonféssato con dolare che da varii anni non an- B.nora si atenta la vita. Continui, Padre mio, a
füivnno in chies!\\ e cío non solo per la distanza pregare per me, per quei di Casa, e -per tutte le
cl1e le separa e pel cannle cJie devano tragittare anime affidate alle nostre cure. I perí.coli sono
oniuuoudnneaergeiiclnaac.rravesiosdio,dimchraiicoharnndcuporrreaa1t
per 1tltJ'.e cau,se che
perche ben si possono
ica del ouore urna.no.
grandi e eontínui. Ho bisogno pertax¡to tli aiuto,
di consiglio e piu ancora delle sue preghiere. "
Di qui la necessila di un npostolato permanente REP1TBBLICA DI S. SALVADOR (C.F:N·
che faccia rivivere nei cuori la fede illangnidita TRO AMERICA.). - Di:tJioolta e sperwn,ze. - Nell'a-
t1 quasi marta e li aJml ne] medesimo tempo alla prile del 189i il potere esecutivo della Repub-
.iperanza ed al deside1·io di r¡uel lienessere sommo, blioa di S. Salvador approvava il contratto tra
etc.roo, unico che di\\ la folicitli, oni l'uomo aspira il Governo salvadoriano d.all'una parte ed il
e the
dove
aqpupausni t os enrounp ree.
non
trova
perche
la
cerca
Sac. Piccono dall'altra a nome della Congregazione
Salesiana per la fo11dnzione di una Scuola di arti
,. La vennta déi Salesiani a quest1t popola,zione e mestieri fo quello Sta.to. Nel medeaima tempo
fu 1ie1•cic) salutata cla tutti quale presagio di piu. il gon&oao Sig. MantLOl Gallardo foJJdavit co·
ridente avvenire non solo per quello che speth~ snoi proprii mezzi l'Ospizio di Santa Tecla e l'iú-
lllla religione, ma eziun<lio per cio che riguan1a ftdava ai Salesiani , come gil\\ el1he 11 tiferir,•
fa edncav.ione della gioYentu. Ho nomiuato Padre
mio, questa eletta porziaJJe clcl Cnor di Ges~, e
il nostro
rooo ai
BollettinQ. D'allorn, i
nostri coníratelli n&
n J>Oi non man
consolnzioni ,
onae-
a dir il vero, non so se altrove si possa trovare havcrsie non poche, cau.iate queste e dai re-
tautanecessita c1i attendere ade1,s:t' come in qne¡¡ta <:enti avvonimenti poUtici e dalla morte di quel
nuova viga:~ che ci ha dato il Signo1·e. I lncci Direttore Sac. Luigi Citlcagno, che gia tnnto aveva
tesi ad ogni pie sospiuto a1la gioveutl'.t, l'nbbau- <lovt1to soft'rire 11ell'esilio .infilttogli dalll\\ rivolu-
dono quasi assoluto in cui certi genitori htsciano zione trionfantr nolln ana c:mt missione dell1E-
i loro tigli, s1,iegano íln troppo l'i~noran.za cho in •1nntore, e dalle ristrettezze ñnanziarie.
fütto di religioue in qu!'sti u.ltiln1 si o~servu, e
Noüzie di cola oi .recauo che il Sig. PrnRidente
la pniooce mnlizia tla eui i.;0110 corrotli i loro te- ,11 qnolla Rcpnbblica, e la Rua dogna signara Donna
Mri ouori. Allo iscopo ru _porre UJl a1,gine a sif- Conceziane Gonzalez ue Regitlado hanno viaitat-0
fa rta coLTazioJJc e por e;itirpare dalle mclici 1m i 11ostri c011frntelli : e ~np11to ilelle strettezze in
nmle clie mi11!\\ccia fumi generale, si e a11erlo un cui essi versano e nell'im11oteaza in cui erano di
Ora.torio festivo a cui asafotono
p;ia un centinaio di rng;lZzi. Lo
fanciulle sono raccolte eu isti:uite
da alcune maestre del luogo, i1 cuí
zelo veramente lodevole suppllsce
pel' quanto si puo del'.i.tlera1·e alle 'l.
presentí neressiti'i. 11 R. P. Ispet•
tore mi ha promesso che d'aQcordo
colla S. V. avi:elibe cercato i mev.zi
Jlfil' a,prire 1mii Casa anclLe per le
Saoi:e di Ma.ria An~iliatrice. Dio
volesse che ven isser<i fin da que-
st'anno, perche, a dir il vero,
come si puo attendere a tutti con
quella tattioa che si richi.edo per
ottenerne i1 maggior llene pn~si
bile'I Holn.re fondato nella Par
rocchia l' postolato dell'Orazione
U11a ~Cólsantina di persone han
giá datQ il lol'o nome e con molta
S. Salvador - I piccoli Agricoltori.
saddisfa.zione del mio <moro piu·e
-che tutte sieno animatt• <lw.la
miglior huo11a volonta per pi-opag,tre fra i loro efovare UJJll Cap¡,ella a Maria AUl!iliatricc ed un
conoscenti qnel fuoco di amor puro che Gesu eltifioio per le scuole, la buon.n siguora bu. for-
Cristo 1101-to sulla terra E' cho degnossi rnostl'!ll o UJato un Comitato fra le signare o le signorine
in tutto il auo a1·<lt'tre nell'ultima smt a11parizioue. della capitale Jlet' radunare fon.di aúiu.e cli presto
Preghi, a,mato Padre, allinehe nvn si sr,tmga g ue- innal.zare tali edifizi di cui gia, si hanno i piani
sto fuoco, ma che vieppiu slitcctinda nell' animo eseguiti da valente iugegnere.
<li tutti uoi. [) peraona1e <li cui consta la mwva
Speriamo che, merce l'ainto c1i Dio e della.
Casa si -i:idnce a due cbierici novizi. etl un cuoco Matlonua :-S. Auaillatricc, larghi frutti clim\\ lo
ascritto. 11.o dolllimfutto, non tanto per mio sol- splencli<lo eswDpio delJ1esimin Donna Gonzalez de
lievo guanto pe-i: la nece1,sit,a che c'e di dare una Regal(l.Uo etl il generoso alancio delle signare di
meesa a coloro che vivono dalla parte oppost.'l, del S. Salvador.
cana.le (ei.rca 2000 anime), un prete di piu. Non
ao se lo potro ottenere; :iu ogni caso tornero a
scrivere perche la uecessita lo richiede e Dio lo
vuole.
" Abbiamo aperto fin rlal J/í del mese due l)io•
cole classi, uua per i priucipianti e l'altra _per

2.6 Page 16

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~~~---~~<<<<:<:~<-.:~<-€<---K~~~-.<---c€<-K-K-<-
~
* * * * GR.AZIE
1.-'),------------------:--:-:---::-----:----------c::;-e
j
di Iaria Ausiliatrice
<«-«:~~$«~.-,E:<:<«::~~~-«:-«:~-«:~~:<:<
5Ji
(3-
!@,
1
.
'
Dopo due anni!
Jl cuore, pieno d'insolito aft'etto e inondato
di gfoin puriRsiurn., mi i:rni-cita, mi spinge anl
lahbro una voc·e, 1rn grirlo elle non t)0RS0, che
non vorrlio far t,acerl.'l. E la voce clell'amore
il pin figiinle, cloloo Hiccome il miele, soave,
dmeoUretaetos.himssfal:foertei,l
urn tenace, piu tenace della,
grido <leila dovuta, ricono-
¡.:cenza che prorompe sponiaDea, viYadal cuor~,
rl1e d111·er~ etema. Sl, gmzie, grazie> o A11S1-
liatrico doi Oristiam1 grazio, o Vergine cara,
grazie a Te,
M:11ln1 runorosa, che 110n 1mr soccorri
a chi dimauda, m.i IUOlte ilate
libernme11te al düuaudar prcoorri.
Grazie. Dopo due anui di malattia ftsica e
morale, di aotl:'ernnze e di ngi1arjoni indescri-
vibili, dopo dae anui di progLiere, mesclllne si,
111;1 t.euere e füleuti~ che all'uopo a Te, o cara.
Y l'l'ginc, ho rivolto, Tu finalmente mi hai
e~audito.
Gia verso fa fino del 1898, io, affetto da,
una tl'oppo trascmata gastritide, sotrerente
11er in:liamma,zione avanzata, llegli intestiui
temri, ben llresto penleva totalmente l'uppe-
tito. .Le forze del corpo, non piu uutcite che
<li 1111 cibo delicato, scanio e mal digesto, si
illanguidit'ono, ecl io c.'lodi in nna spede di
languore continuo, incapace ,li fa.re, incapa-
<'iRsúno di pensate, perche sotto l'inr,ubo clel
dolore, in quella totale prostrazione dolle forza
Jfaiclle, anche le vigorie clell'animo si erano
a:-&opite. Oltraccio una tetra ¡)aura, una cru-
delo incel'tezza del mio avvenire sopraggiunta,
n.ll amare musioni e a gravi dispiaoeri, ag-
gnwavano le angoscie del mfo cuore, rendando
pin tristi i giorni della mia vita. Stanco di
una vita 07,iosa, cupamente mela,nconica,, mi
abbraccio risolnto al consiglio di un uomo
illustre e venerando, grande ammiratore dei
:figli di .D. Bosco: « Vada. mi. diceva quel-
l'anima bella, vada con :fiducia ai pie della
, ergine di D. 13osco¡ Esi,;a sola potra <la.rle
m1 efficace a.iut,o. » Pe1·t:1naso anch'io che J\\1:uia
sola poteva guaril'mi, ad Essa che fu sempre
Paü'et,to de.1 mio cnore, la ins1liratrice tlel mio
pensiero, la for;i;a della mia voloutá, a Mariu,
cl1e nella, 1,pensierate.zza uei rniei auni giova-
:uili gia tanto l'a,mava, fo mi rivolsi, fiducioso
di ottenere la grazia desiderata. Il grülo della
mia pregbiera, il gemito delle mie aIJgoscie,
i palpiti del mio cuore fecero rossa al cuorn
di Maria¡ e Maria, tarfü SJ, ma in modo mi-
rabile mi ha gua.rito.
Il giorno 12 clel m~sc di Giuguo cli (Jll<'-
st'anno 1900, con felice pensit:n·o, iutomiueio
una noven.a
e tre Sal,ve,
a Maria Ausilintrice
Re9i.111a, ogni giorno :
:otlraenoJvla~t,1¡,11a,
che soleva, suggerire D. Bosco. 8piut-0 certu-
mente da Maria. l'o1timo giorno della mia
novena,, raceol¡to Je urie foTze e vengo ;11 San-
tuario di Valdocco in Torino. Ln, confessnto
e comurucato, prego, scougiuro Ma,ria a(l e,sa11-
dirllli1 Le vrometto di far pttbhliNt la g-razia,
Le prometto di esimre tutto Suo. La notte rla1
20 al 21, coi;;a :rft'atto illsolita, tlormo, dormo
por ben !) ore. Svcgliatomi la, mattiua ~eguente,
ritol'no al Santunrfo. Il cuore mi dicev::ii che
qncllo era il giorno della grazia. Ur,dto dopo
tre o:re, fa ti•an'}nilliM, la gioia cl1e mi inou-
clava il cuore, mi tliceva,no che la grazia era
fatta. Ma poclle ore dopo, lemicforze vcugouo
meno. Pasma mi impedisce crn1lelllleute la
respirazioue..... Dio mio; che terribili ista11ti 1
Nel parossismo rlel dolore, jn quel tr·emito con-
vulso, invoco. '}nasi disperato Maria. .Ausilfa-
trioo..... Mezz'ora dopo io era tranquillo: cessa
Pasma, cessano le convulsioni, sento un cerLo
appetito, un dMiclerio di far qualche passo.....
Grazie, o Macia Ausiliatrice! lo era guacitol
Valperga, 29 giugno 1900.
.A.VV. Roooo ANSELMO,
Grazie, o Maria!
Da piu nnn:i il mio amatissimo padre vi-
veva una vita che mi era cansa di non leg-
gera pena,, tan.to pin che l'et.1 avanzata mi
faceva p1·esagire non lontana la sua morle.
Un lleve contrasto avuto nella sua gioventu,
fu oagione che si indebolissero i suoi senti-
menti religiosi tenendolo specialmentelontano
daJl'iufallibile Sacrameuto della Oonfessione.

2.7 Page 17

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In qucsto sno enoneo pensaL'C 6 vivero, egli
pero non lasci!n•a (ti recitare ogni gioroo la.
potente preghiora <lel Snnlo Rosario o l'Uf-
ficio clella Beata. Yergino, co,;e pm· altro che
uo1t gli potevnuo v:llere molt..oi perchtl afl'o,tto
aYve1•¡,o tilla Oo11fo~sione e ne al.cune verita
di nostrn Santa Hcligione.
E cosl passavano gli auui. Si ammalo gra-
vemunte. Inutih, il dire elle molti SacPrdoti
s' 01·011pann10 di ridurlo sul retto scnLiero.
lu vuuo ! Ragiouavtt con o~si, sostouev,11 (JUe•
Rtíoni, lfül il punto tlelfa Oonfes.,ione en\\ uno
1woglio insnrmontabilc. fo pero invocava la
1><>tente Yergine Ausiliatri<'e, o con me tante
auimo l.mono Ju chiodevauo iustanwmonte la.
tau to 1:1ospimta gmzia. E ~faria m7Nia 11tll !
lfostio fino al l'11ltirno e con tntti, pocho ore
prima <li apirH1·e si C'onfe.sso, ricevette il s. V'ia-
ti<-o o mol"i pronunciamlo con ammirabile e1li-
fic1\\úoue i uomi fli Gestt, Giuscppe e ) l nria.
Ogui cuore affiitt,o e l.>isog-noso di n,iuto, a
Te L'ÍC(lrrt1, o Vorgine, ,~ Te ch.e sei tesoro
iutlefettibile üi ogui grazia,
a Te che i preghl
non como suolo il
n8colti
montlo,
eneledqeugel'rierluoi
e dei grnJ1di il dolor col suo cru<lele
uíseoroimouto ostimi.
A flOtldisfare la mia riconoscenzn e por
adompimento <lella promessa fatta prego sia
pnbl>licut..'t Rul Bnllcttino ln grnzin otteuut.'\\ e
presento tenue otforla per lo. oelebrazioue
unn Messa di riugraziamonto.
V&l'Bzze, 22 ruaggio 1900.
DELFDrA. DAG:-.mo-M.Aooro.
BeiRseto (PARMA). - Snlve, o Mal'in! :t
inelwlnnte di gioin. il mio cuoro nel pote1'ti ünal-
niente lollnl'e1 o Vl'rgine bE!lHldt·ttn, C<>n rondN·e
pnhblicu. la. grazio. che ti degnnsti largirrui. Yonei
poter far conoscNo il tuo J>Otonto Riuto u tutti
qunnti i moruui, outle farti sempre piu nrnnrc e
sveemucprlinc.11;011
mi\\
roa s
1101111
entito
mia iJ1cnpncita ti
grnzie. Si trovava
clicn
111iii
uu
so-
rella nmurnlatu seriamente da })eritonib.,, o la
poverina distnr butn coutin11nmc11lo dt, i11ce,1s1tnte
diarrea, e pn.rccchi giorni n11chu da vomito, n·une
r idotfa in tale stat-0 tli 1lebolczr.:i che il medico tro-
vaU1lolo dobolissiu10 il polso o <"onsicleraudo ,~nche
la timi gritcile com¡ilo,i¡:¡ione, ci la~cinva con po-
cllis~imn, nuzi quasi nessuuo. aperanzn di gu11ri-
~01w. Col cuoro 1rngoscinto o gít\\ qansi pte11ugo
ifolla ¡1ross.ima catH~trofe, in quei lristí moml•uti,
pt•nlnt;1 o;,rni !:!J1er;1n1.a nell'arte medica, mi suutii
in1:1pirom a rivolgormi a Mm·ia SS. Non ebhi an-
cora concepito (¡nelltO pl'imo pensiero, cho le rnie
s¡,crnnzo si concontmrono in Lei; n.ll'agitur.ioue
ed ni dolore mi aubl,ontro la calma, la fedo o la
rns~eg11azione. Pro111bi snbito cli faro una n0Y<-na
d i Comunioni, 1111'011\\·rta. per l'.A.ltare di llfnrin
AWliliahfoc e di far ineerire la grazía suJ Bollet-
ti11u S(l/csian.o. 11011 n11ptiua ot:trnuta la guni·igio11e.
Ed 011 p1·o<ligio ! ¡;¡ Mlcll)t·me11Lo 11úa l!orolh, e
nello svegliar11i In trov:Ulllllo plu nllegrn, JlÍll 1101-
levata; o qu<r:;to migliomm011to contin11i1 n poco
a poco o tanto cl10 il medico stes!IO dil'l.JJUrO inu-
file con~uJtarne uu alrro ¡ cd ora ho la co.osola-
ziono di vederla. In convnlescenza e va. ripren-
denilo le -fo-ne prirulere. Gr11zic, o .Maria !
17 ¡¡lugno 1900.
EL.EN.\\. GULDI
Cn(ania, - Da dieci a,nni 111í11, lll!l.dre ~oO'riva.
di uua. bronchite refratta.ria l\\d ogni riwoclio e
che nolla sta~one tnvernnle !a obblif,'llVO. 1~ letto
l'(!l' varii me¡n t:ra orribili spasirni. Esanriti i lllezzi
nmani, mi rivolsi con grande fülucin, a.Jln celeste
Au1<ilintrice promottendole la. piccofa otibrtn di
L. 5 o tli far puhblicare la. gmii:t r icr, 1tln. Oh!
potenza di Mal'ia. ! La povera U111.dre miu ,¡nc-
,it'o.nno non sofforse i soliti attacclii o l{unrl
oomplotamentc senza aiuto di aorta. Grut11 n wnra
hontt\\ di 11.nriJl, compio m prorue.isa füttu e pregi►
<li inscru·e q11cst.a mia. nel Bolltttino Sulcsitwo a-
comuno conforto od edificnzione.
10 lu¡llo 1000.
MARIA GIUZL\\. VJLT..\\SI.
!'leda (Mu.ANO). - TI giorno 27 del corre111&
mese di giuguo un volante di ghlsa. di 111111 no-
1c1tm sega a bindello 1li metri 1,020 di dia111ett·11,
che fa 500 giri ltl minuto, ,-¡ rnppe in oUo pozzi,
mentro era in moto. I pczzi voltn·ono fro. le sei
persone, che lavornvnno attorno, con tauta forza
e ,iolenza. da 11cuiderle sull'i~tnnl ,. ; in,·eco )la,-
rio. SS. Au.siliah·ico le ,;al,o tutt1> da u11 pt•ricolo
cosl grnnde. A LtJi siano ndnu11ue n,se gru.zie,
nncl.ie dní ñgli di D. Busco.
30 ¡¡lugno 1900,
FnATELLt MOTTA.
:So,·1 Ll~or('. - Da. u-e ore lottavo colla
morle ueli'esti:emn. ugo.uia. Madre di fawiglia, il
mio strnzio era 1,eru:o. conttni. Un lampo di Iiducia
nelln Vergino Ausiliatrice in 11uegli estrenli wo-
111c11ti fu fa rufa salvezza. Ricoral a L<,i promet-
M1llole L'offerta. di 25 Lire e di alcuni gioielli
cho nncor mi rcstavnno. U mn.lo che mi aveva
co.odotta all'orlo del sepolcro crn ,itato una bronco-
JlOl.tn()nite con iuflll.llllllllZioue iIItostinale 1 iJuturnto
ncl ogni esperimcn1o e c]lt'a dell'tute meclicn.. Ma
la M111l011.na tri1>nfo d'ogcri 11ml1111no ecl or11, mi
trovo inopinatnmcmte e mirncolos1u11e1it1• guaritn.
Grnzie, gloria cll ouore a. Muriu .A.ui;iliutl'icu !
4 dk1>mbra 1899.
01·1,1111•a Bol'lnldn. - Qunuto e !mona 1\\tnria!
Dal lett.o clei mioi cfolori ove mi uvev,\\ coutiunto
nnu ¡;rnviMima. polmonite, gh\\ 1-,potljto tlai metlici
e confortato al paaso dell'ufot•niti dagli ultimi
Saornmenti, rivolsi ilducioso 11\\ mente od il cuore
alla Madonna. di D. Bosco. lli re!;tava unn entena
d'argento cbe pro111isi di spedh'e al sno S1u1t111trio
ac n.vnsi-i ricu1)emoo. la salute. .\\lhabile n 1línd !
eDa quel momcuto comincini il wi~liornu11mto ed
gi1\\ 11u mese che attendo id uuci ln\\•ori ,·on
istu¡1orc f1i qllll.uli mi videro al tempo dt•l11t tn-
ribi e e di.,¡pemta crisi. Prego ualfüunento cho una
sl bella. grazia venga pnbblicata snl Bolldlin<>
alllncht'I tutti 1wcla111iuo con mo ln potemm del1a
Mndon1111. di D. 130s00.
20 lugllo 1000.
PANlZZA Grc:n,rrE.
Pnr1na..-Due anni or sono legge"o snl proginto
Bo1olfino Salesiano una grazin arg1111!11m che por iu-
tercessiooe della Yergine A.usili1\\t.rice IIvem ntte-
nuta In wacl:ril cl'un giova.ne uffot la da upilos11ia. lo
che rui trovavo n.llo1·a. nella. Dlllde.,iim~ tlo¡Jlm·evole
comlizione pokhll da otto mini e piü Yt·111,·o
assai B!>OS30 tonncntata da fol'ti ucc1;¡¡"'i1 a quclla

2.8 Page 18

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-25.3-
lettnrn senfü nascerm1 in cnore dolce sper11nza sembrnva anzi che si facesse sempre pit'I viva in
I non <lisghrnta da vivissima fede. Cominciai quiudi me la fe,le, il fervore, la confülenza. llo ,,eguitl\\to
il gforno st••sso ad invocnro la gran Madre di a pregare .fino ad oggi che scrivo e da un'anno
Dio tosto questo Litoló di Ausilhtt.rice e recitavo e mezzo non ho avnto il piu piccolo distul'b0 con
~ 'ftmmirn.zione dei mediei atessi che avevano dichia-
rato il mio male corue caso disperato. Per. far
spiccare T;,iii nmpiamente la grazia ottenut11, dn Ma-
ria Au.siliatrice non mi sono neancl.ie servita dei
limedi che dnll'arte mi venivano comandati.
Prego intanto che l'ottennto füvore s'inserisca
nel caro Bolelti,no poiche parmi d'avere abba•
stanza prolnngato il tempo da.ll'ottenuta grazia s&-
gnn latissim,i.
~1 magg!o 1000.
LJNA. .PALLJNT,
P r al'o)o. (VERCELLI) - Fu un momento di
trepida.zione e di speranza che ci !llpinse a rlcorrere
con ogni íltlucia a l\\fal'ia Ausilintriee. Mio figlio
chierico del 3° corso teologico ern cl1iawato alla
visita militare. Desiderava che fosse esents dal
servizio, tanto piu. che il mio terzogeaito Giuseppe
si trova sotto le armi. Quel giorno fu per noi
giorno di a.ml,ascie, perche tutto facevn credere
in completo disinganno. Ma quale non la nostra
gioia quando ce lo veclemruo ritornare in famiglia
clichiarato rivetlibile ! Mando L. 100 jn riugru-
zin;mento
che Essa
vaoMgliaar,iaco.mApnisrilfla'to•piceer1ns
empre
un alt
r
liducioso
' allllo in
cui spero di rinnovare la mfa offerta. Mia. moglie
manda L. 5 per la colebrazione di una messa di
gra.zie. Il mio primogenito Luigi oltre alla sofüa
offerta vi aggiunge altre L. ó per una grazia
ottenut.'l. ad una aua
terzogenito che, come
bimba
dissi,
ediso1t8tomleeaia1e·mdi
il
i
mio
nvia
L.
ui
10 in seguit.o a promessa fatta
nna pericolosisaima operazione
a ~fo.ria prima.
chüurgica, 1·i11-
scita splenilidamente.
28 luglio 1000,
ROLLONE DIONlGl,
Bosignano Monfe rroto . - Da oltre due
anni io era ammalato per acuta inflarnmazione
inteatinale, e so:ff'riva assai; ma i miei buoni ge-
nitori col mio allll\\to fratelio sofil:ivnno pin di
me, vedendomi costretto a tener qm1si s empre il
letto a. ca.gione di un ron.le ribelle ad ogni rime-
dlo, e per cui non poteva nub:irmi in 1J1odo al-
cuno. Sfiducia.ti oltre ogni dfre nei socco1·si
runa;ni, ci rivolgemmo unanirui alla ca,ra Madonna
di Don Bosco e la pregannuo oaldamente nd ot-
tenermi la ¡irimiern sa.niti\\1 prornettendo al suo
caro Santu..•uio di Vnldocco unn piccola o:ll'erta, e
ili far pubblicare la gl'llzia snl Bollettino Salesiano
se fossimo stati esauditi.
La nostra spemnza. non ando clelusa, ed ora
godendo io ottima salute, adempiruno riconoscenti
la fatta promessii.
24 maggio 1000
LUJGl PAGLIANO.
I/Addolorata.
( So1tlt,i,ra dei labo1·atorii. di Sal'ria,...Barcello11a.)
nove piccole preghiere che mi trovavo avere per
cnso, coll' aggiunta della colllune giuculatoria
A!1wili1t»~ Olrristianonim, om pro nobis. Non fui
paga di una sola novena ue mi laaciai abbattere
o JJl'l'der c1i fr1le pe1· nltl'i rllle o lre eccessi
cb'ebbi, anclrn d11to princi¡lio alla mia devozione;
Sottino d i P1•Jg n auo (MODENA). - Feci
curare per tre anni inutilmente la rnia Virgin.ia
assalita da fo1·te ed ostinata epilessia fin tre volte
al giorno, e poi i ruedici mi dissero che poco
tempo le réstava da vivere. Veclutomi ormai de-
luso dai rimedi umani ricorsi ai ilivini con fidu-
cia. Il 19 Maggio 1899 feci voto di rispanniare
aulle mie fütiche cinque lire da offrire a }l¡uia,
se mi risa.nava la núa, Virginia. Da qulll punto
il male cl)Sso del tutto e 1:i mia figlfa ritomo
sana e robustn e uon ha mai pii't soJ:l'erto ,listurbi
cli sorta. Om aclempio la fattii prorues~a. l\\fanclo,

2.9 Page 19

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- 256 -
le cinque Jire piu lire due, qua.le tenue offerta
alle opere Salesiana.
2~ moggio 1900.
RIGm VINOENZO,
S;1tttno di Pri¡¡oano (MODENA).- Il nostl'o
fratello Parroco fu assiilito da :fiero malore che
b~n presto lo ridusse iu puuto di morte. II dolora
di doverlo perdere oi a1liisse al sorumo, llla la
Verghle Ausiliatrice ci conforto. Fatta la pro-
messa di un 'offerta tosto cesso la violenza del
malo,
ormai
ed
i1
oírraatLelelorcendiqaumaoei
infinito grazie perchli
totalmeµte guarito.
Q1.1esta ¡¡trepitosa graziit sin conosciuta da tutti
a lóue della Regint\\ del Cielo, mentre noi adem-
piamo fa fütta promess:t inyiando la tenue offerta
di lfre venti in attestato della nostra ricono-
scenza a Maria ÁMilintrice.
26 mi,gg!o 1800.
LOCIA. e CATl'ElUNA Ü.ASOLARI.
Soneb·io. - L'lstituto fe1m,1inile di S. L01·enzo
gi scnte in clovore di rendere pubblioo omaggio
alla Vergi □e Ausrnatrico per grazin segnalatissim.a
ottenuki.. Un' alunna1 Carmelina Montini1 amma-
latasi di 1wlmo11í te con complicazione, quantm111ue
Pa,rte medica fosse u~ata con diligenza, tu.ttavfa
il mnlo, l!Ouch~ diminuire, anda.va peggiorando
e sembrava fürsi vici.no il momento luttuoso.
Poco piu llpcriuido nei mezzi nTI1:t11i si pcnso di
poue ogni fil.lucia iJ.1 Colei, che tutto puo. Si pose
sotto i1 capezzalo delPiuforma l'i1umn1úne di
Maria. Ln grazia non si fo' aspettare. Da que!
momonto lit felJbre iwdo man mauo diminu.endo
ed nlla ser1t, éhe era quena che mnggiorwente
t<11U!':1si, la faucinlla era fnori di pericolo. Non
el)bc• piit fübbre mai e pochi giorni do¡lO pote
lltsciare il letto intieramente ristitbilita e profon-
d1uuent.e riconoscente della gra.zia ricevuta. Sia
Jode acmp1·e itlla ~ran Regina., che non viene .mai
meno a chi in Le1 con6.da.
3 Ju;¡llo 1000.
Suor YJTTOL<rNA, Direttrice.
Toriuo. - lo ricorsi a Te, o Marin, ncl tempo
~ollit mi!! malattia e t.n, non solo scongiurasti il
pe.ricolo tl'Wla pol1nouite, ma esautlisti le pre-
ghiere mio e quello della mia cara mamma, rido-
nan<lomi la salute. Riconoscentissima, ho deposto
ai tuoi piecli un pegno delhi. rui11, 1tconoscenz11
e rnndeuélone pubblica la gmzia pi:ego questa
buona Mr1dre Celeste, a c(mtiJJu:u;e a spandere
sopra tli mo e su tutta la mia fümiglia le sue
copioso benedizioni.
l7 g iu¡._'TJO !000.
ELJSA SARTORIO.
Tol'ino.- La sottoscl'itta rieonoscent.e a Mm,fa
Ausiliafrice si porto 11 renderle gmzie al ¡¡uo San-
tuario in Torino. Afilittn per gr,ive i:nfermita si
raccoman<lo al Sac. Michele Rna perche volease
·far pregare dai giovanetti dell'Oratorio promet-
tendo un offerti,, di L. 50 e la visitfL al S¡Lntuario
stesso. Ln guurigione fu uttenuta completamente
ed oggi viene a corupiere le sue pwmesse.
12 luglio 1900.
GILB'l'TA LUO:U..
Tdno Vercellese. - Povera malllilla ! Sotto
lo spusimo di dne enormi tnmori all'anca destra
giact-va da 110 nuno iochiodata in lDl l et,to del-
l'ospedale sem:fl, qnasi alclllllt speranz11. 11i guru:i.-
giouo. 11 tlotto1'0 la consiglio di fürsi traspurtru:e
,il S. Giovanni in Torino dove -per lieu tre nnni
vi du:ro tra int.licibili pat.imen.ti ñsici e u1orali,
giaoohe il consulto di cinque medici diclifaraV11,
essere omai inutile tentare altri rimedi. Pu u.Uom
che essa ricorse con un supremo slancio <1i fervoro
alla Vergine Amiliatiice. Fu un vei·o miracolo!
Il 24 Maggio 1899 giorno in cui si compiva una
novena a Ma,ril:l Ausiliatrice la mnmma mía fmnoo
e spedita si alzo dal lotto e con stapore del
medico cnrnntlno come se nulla avcsso patito di
male. Desidero sia ¡10bblicatn questa grnzia straol'·
dinnrfa afil.nohe tutti sappinuo che nou si ricorre
mai invano a questa llfadre potente.
26 btgllo 1900.
Ch. DO;\\íl!:NICO TEJtRONE.
To...-e Pellice. -Tl'avagliatu. da foite nevral-
gia e liera gastrite, vedando che a uulln, giovnvnno
i wolti rin.iedi dell'arte medien, foci fidaciosn,
ricorso a llfaria Ausilia.trice perche mi voksso
impetrare dnl divino suo Figlio la salute che piu
non aveva. Feci 11el tempo ist.e¡¡so celebrare lUlfl,
i\\'fossa a suo 0 □01·e e nell'ora metleaimii cl10 com-
¡tivnsi il Divino Sacriflzio potei ¡irendern i,onno,
poiche era.no trenta notti 0110 pin non poteva
cliiudore palpebra. Riconosconte per ht gi•n,zia ri-
cevuta invio L. 5 per ln, celel>raziono di lllla Messa
nlPaltnre di Maria A.w,ilia:trice.
lii d.icemb1•e 1890.
:M. LUCIA A.SSE.LLI,
Ottenne,·o pwre grazie da, 1lilwia SS. .A.1i,silia-
t,·ic-e, e _picni rli riconosoenza in'daro1w o:O..erte
a-l sita Samtum·io di Torimo. o per la celebra.zione
di S. Jlfesse di ri?1g1·a!lfaimntmto, o por le .Missioni
Sa.1,esiane1 o pe1· le ttltre Opere rU JJ. BoscoJ i
86fJU,8iit·i:
A") - .tllc8.san11ri«: Stou1iui Oan. rrevost,o della
Collew.aia del Co.rmin.e, L. 10 11er g r(l.zia ricevuh
con l.\\lessa. - .d11c1Jn11: Fl'llllcl'sc-o Mifosi-Ftm;etti, ¡¡
in ringraziame-uto 11er av,ir avuto iJ sao grano JW.__
Sf'n•ato clallt\\ gr1u1d.ine; Nov11lli Vi.nceuzo, 5 11or grM:ia
ottenuta.
B) - BelUn.:ago Nova.i·eec: Barbero Oiovanni, G
Jler essere stato giun:ito d:, nua mnlattio. pressot•hi'
disperatn. - 001,.ig11ago: RoRsí Da1uiano, 10 per griizfa
ricevnfa e por le Opne SaJ.t>,.siano. - Borg" S. Mai·•
tino: U,1111 pin, pdS011a 11 111ezzo 1lí Dou J<)rmenegiclo
.Bianco, 5 a favoro d~lle Op-,re Sa.les.iall!,; Preti .Mar-
gherita, 6 ptlr tre .Mesae di riugrazillll'lento. - Bo-
g11ancode1,t1"0: C. M. 11(lJ graúa spiritua.le. - .BolledQ:
Gattinonl Ch. :E'raJJ.cesco, 5 per grazw.. - IJologr¡a,:
La fa.miglü1 Coraz7,a,, 25 con Messr, in seguo di viV(L
gratitudine per se¡,'llala~ gri\\zia o!Tteu.utn, o perla viva
fede con c1u si crede nel con111Jetamcnto e prosegul-
roento di ess11,. - .Bofaatteto: .Matia Pedel.nonte, 1 a
mezzo del sac\\erdote La_pis Giuseppe. - B1itte Oily
M1mtana: G. G. Crestetto, 10 por ottenuta. guarigione
di tre psrsone. - Ber1wzzo (Cuneo) : B:roll<lello Maria.
- Bagn.o1o di Lonigo (Vioen:za): De Pieri Anua, 10 in
ringra.iiamento. - Borgv Lome/lino ( J>avia): Angeleri
Carlotta .A:rrigoui, 5 per gnn.rigione ottennta.
C) - Civate (00111.0): Selva Á.llgiolina, 5 per grazia
rioevuta. - Caldogno: Cauale Autoni.o,10 per gtazia.
- Cittadclla ( Padova): L . .li. 2, per Uessa di 1fog,-a-
zíamento. - Oh/lrasoo: Abrate Marglterita 8 per grazia.
- Oalta,ni.setta (Sicilúi): lng. Pasqnale Saotta, 5 per
grazia; Cav. Giusoppe Gaetano, 5 _por le Opere di
D. Bosco. - Cisterna d'..tlsti: PavarÍllo .Antonio, 10 a
nome di pi11, ;¡:iersonu grazinta. - C1w1.lgiate (Novam):
Rondonotl;i G10rgio, 3 per la gnarigione della propria
<") L'ordino i.Jfnbetico qni ANrnnl,o e quello nolle cJ ttA e dei
paeai, eui appa.rtougono i graziALi tia Marin Au.illRirlce,

2.10 Page 20

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- 257 -
madre. - Oa~amazzagno: F. F., 30 pet graúa rice-
vuta. -
di tanti
lG)een,.eeeJoidfo:riKceevguritiAtbn.',i..cinlol,\\f5adionnnria1.1IfTüT)M).,iaBmoes1c1oto.
- Cósta di ~d,·t1t·a 6. 1Ua1·1i110: Vicini Gio. H11~tisto.,
6 per otte11uk1 guarigiouo di sua. figlino!a.. - Colli•
cel!o di Val Strrgno ( T'ioc11zr,): Cavalli Alltonio, ml\\e:;o,o,
5 per una gruzio, scgn11,JIJ,l,a. - Oiti~ di OasteUo (l'e-
r·ugia): Un. 01>0petatore 811,losirino, par grazia. - Oa,•
scirie ilt;' Rossi (Ca.sale): ~lorru.io Ermelinda. - Olt8si11a
( Sestri L~ra11fo) : Ga.udolfo M.a.ri:t, - C1ibi1tte llfrtla:
Longone Ch..Fr:.mceaco. - Cittrtde71a (Padova): Fal,)'ria
Giuse11pilrn., 20 pcr b1t1<r~ssantiasi1mi. gr11,úa otLen11ta.
- Ol1iei·l: hl, G., im1n·ovviRa.me11te gnarita in uua
gamua. - Costa Vesco1•ulo (Torto11a): D. Maroollo Gm·
megna, Prcvostr¡, 6 a 11ome di Leonihlo Pog~i por
grazin. - Cigliauo Virrcellese: Avv, Zemo Giov. .uoroe•
nico, Reiio Notaro, 25 a noroe dol fn Grnglia Qiusep:pe
_per graz1a, ricevuta.
D) - J)cail> (.lfila111>): $ecr,hi Ginseppe, 5 con
Mess¡1 pera.ver otteuuto la gua.rigioue di uli nipotino
affctto dt1 difte,rite.
E) E1'1JllSCO (8rcscta): Carionl Giovauui, 4 l)er
grazla. - l!.'doto: :\\'larsegalla Elistibetta., 6 pei· grazia,
F) - Fmw,o di Ca111¡!6: Tognottt Plo.tina, 3 per Messa
di rin~aziamento, - li.ur,ie fo Marzinis: Fantino Er•
meneg,hlo, r.wr grn.iia. - 1/ratta }ifrrr,giore: Oon()Otta
,u M'.i<:aletli, ó p1•r gmzia,. - F11~s1,mo: 'l'oselli Gíovann.l,
5 p~r Messa rfugrnzi:uueuLo.
G) - Gra11co11a ( l'ire11za): Cestaro-M iotto Isabolla.,
5 per grazi1\\, - G111!8ila (Ca!Jli.al'i): Rnchelo Gtillba,
ringrnúa vivamrmte l\\J11,J'ia S11ntissima, - Gorgo Al•
m011tíca110 (1'1·011iso): TonunMi Edon;·üo, 10 pe;· gra.zia.
- Gonnosti-amalza (Car¡liai·i): Sao. Ginseppo .l!'onnesu,
2 pAl' grazia. - G-,·11gliu-.Sm1tuario: Suor .Fra.11cesr,J1inA.
Pau.Lottl, 2 per gro.zie riceVl1to. - Gallarate ( Milano):
Antonio Ra.dHti.
L) - L11mr,zza11a Picve ( Rrescia): Bortoli Domenfoo,
2 -per Me¡¡sa. di ri.ng1-azi:m1enl,o. - La Ciotat (li'mucia):
Dertielli Elcltb, 5 t>f't gl'I\\ÚLL, - L()vere: PMlina Ba-
lll.cla, off.re oggetti ili VO<ltia.i·io pur le Mlssioni e L, 1.50
pe:r l'otteuut,a g1llirigiouc di suo liglio¡ Bo1úcellí-Zaia
Oamilla, 2,30 per grnzia. - L1JJ'o (B1wgamll): Antlrea
Ser-v111H, 20 per aver ottenulo dallli Mfülonna di Don
.Bosoo la gna,rigione nelb sun moglie. - Lo·veno (Lago
a,¡ Cnmo):E. N.O. 20 per grazia..-LamiBoi (Sai·dor¡nci):
Famiglia Giniu. ringra.zia rieraver avu.ta salva 11'. certa
morte una prossima pa.reute. - Lognago ( Voro1ui): W.
N ., per grnzfo rioovuba, - f,1tgo: L. F. ll- graLo 1, Maria
.A.usilia.trice perob~ 1niuac\\1iato dtl, sqnilibrio mentale
a oagione ¡U 11.iJ!piaceri, a.lle prcghlf,1"11 •lei pa.renti fu
dalla cel1•~tc Vergine ~nliito sa.tvato. Iu segno di ti·
cono~cenza mauda L. 10 per una. Messa.
~.l) - Ma11da8 (Caf¡Wiri): Perra Cosn:re, 2 :per grazia.
- 1J1lu,no: Di }Uchele Lnigia, 7 per grazia otten.uta.
daJ snoi figli. - Mo,ulo!!l Piazza : Le a.lunue uelle
$nora Domenicrurn ringra.zfano pe:r a ver felicemcnte
supe1·ato gli es1m1i; Ga.tfodio A.ntonietta a nome di una
signo.a graziata da Maria. - Marti1711aooio (Udhui):
Pe1·osa.-~'ra.ucesuhin.l Itali(\\, 3 in adtilllpilllento di. pro-
mesa a. fatta. -
tlell.a, prop1·ia.
mMa.mo1m1tiar,g,n-aru1J,J:[oMroz.zo0(.C1 1p1c1;1reog):uTaroimgiaotni
e
s
Lodovi<'ll, 1 ilá parte 1li m1a ~11a. couoscente guarita
dal 111111 'cl'occhi per interoessione di Maria. - Mu-
1·ello (Omito): il Neo-s,ié. Gentilo :Wmnce&oo, 5 accom-
pagu.ote da q11est0 pa:role: « Nessuno ma.i cicorse a
MM·i:.i. e fn tlelus,). St,antlo per a,nüa.re al ruolo, promisi
da.re a lliriri Ausai.1 iatrice lire 5 se fossi eta.to esente dal
¡¡ervizio milit:n·e. La grazia, conti:o ~gni ~spettazio~e,
fa oU.cnnta, R1conoscente ndcmp10 11 llllO voto. G10-
vani chiericí, cheleggete q neste righe, 11e pa.venta.te la.
vita militare, riconete a }fodl\\ Ausiliatrice e sarete
a.ppieno consol:.i.ti. »--Mazzari110 ( Bicilia): Gininslb Ca.u.
Gaetano, 5 per ~r¡¡.zj¡¡,, - Maggiafe l11f&l'iorc: Sa.c.
Alessaudro Glllellino, 10 per apeoiali favo:ri ottenuti.
- .Messi11a: la fami~lia .l\\11\\nu.a.nici, 20 per gra,zia;
Magni Antonietta, 6 per Messa di :ringraziamento. -
Mllli11am: Pellegl'ino Andreano. - Mazzai'illO (SioiUa):
Pardo La.monioa. Luigi.
Nl - ltrgi-a,· (Yero11a): Rlibetti D. Gnotnno, 88,50
quale ofi'erta sua e di altre pie persoue state p:reser-
vate in q_nesti ultimi dne tumi dalla. gr~n<line: O. E.,
5 per grazia; Frauccsoa O. R., 5 per 111l.ll, Messa di
1·ingrnziamento. - Novm·a: Roslltta R,u¡pim Glmoia, ó
por gra1,ia, - Nizza Aíonfon·ato: l\\lanneJli-Corvetto
Elisa, 3 per Messa di ring:raziame.nto. - Niella Belbo:
Sott.imano
gra2.ia. -
Vastin
Niscenii
a\\1Si2c,i5l0ia)a:.
nome cli
Mongelli
pi.a persona
Giuseppe.
por
O) - Oristano: Pietro Pili fu Antonio, 6 pergra.zia.
u,tl P) - P1uloi,a: Dc-Ago~ti11l D. T11llio, 6 per MeH8a
tli ringrazfamento essendo súato liberato cli notte
fnooo son7~'\\ >Llcuna. lesione mentre avtebbe potuto
\\Jrnuiare. - f>elleBtl'ina (Ghioggia): Zeuna1·0 Gio. Bt\\1 t1t
tletto Nooca, 10 per cinqne "(esse :pe.r rlue segnala-
tissim11 gmzie. - I'11ja ( Ud'ino): Poletti-Ptüatt,i ~11,ria,
6 f)er le Missioui Snleijia:11e in riugraziamento ui favori
ottennti. - Prin¡olo (Smu'trio) : .l.foltrami Auna, 20,!)9
di cui parte por ~azie rice'l'nte, e per l'icevorue alh·ti,
- Pm,ia: RnuJ¡o¡e C., LOO per seguala.tissima grazi:~
Tio1n•ntn ¡ i\\C. r'., l0J>er :lleaRa di ringr1J,zi!unento. -
Pozzqlo F1m11igaro ( kaBa111lria): De!l:i,cba Oelastiur.,
3 per Measa in atlempimento dl voto fatto. - Paltiz-
z/llt> Milanese: Paolina Pnuta.ssi. - Ptirona all' ddi{ld:
Iugegnoli Maria.. - Ponte Lambro: Eleua Rutsúhmaun.
- l'codlo Torlneae: Ob. Giovn.nnl ::",(n.roelliuo Ko_¡,,ro ¡,er
felicissimo esito (]l clolorosa. opera.zioue. - Pino To•
1·i>wso: Salava.ggiani Antonia, 2 per Mease.
B) - .Ragusa ( Sicilia): U-na Cooporatrke Sa.lesia11:•
a.ventlo rio•nrnta fütlla. SS. Vergine .Ausiliatrice 1111:,
graziai seg11alatiBai1111., oft.re lil'e 300 11n l'Op_ora ti i
Maria Ausiliatrico, i\\I. A. - Roma: Don Catlo Eariu11,
5 a nome fil de.,ota. persona per grazia rice\\'Ut:~. -
Riva: Marcellino Biaai, 10 pér gua.rigione della propria
moglle. - .RosBiglfone (Ge11ova): Pignone avv, Stefau11,
10 pur grazie ácevute.
S) - $paleto: Cormcli Emilia, 5 per 11easa fü :rill•
gra:i;ia.mento. - Se:,ze (.,1.les8anr1ria): Bn.guati Pietn>,
5 per Messa.- Seato al Reglimza ( lldül-0): Tren Tizla.nu,
6 pnr ~razin-. - St1nt/1ii1 (Novar«): Casanov:i Tt\\re~a,
dii:etl,nce delJI.Asilo, 2¡ Bianchi Serafina, 0,50. -
S . .Acl1·ia110 ( Firenze): Gavina D. l•'rau.cesco , ptuToco,
10 per ¡,rrozia. - Sampe¡¡ro (Ouneo): Marin.o D. Oiu-
aeppe, 5 a nome di pia, persona. - Suvoiia: Salo-
n1011e Antonio, 5-S. /Titto>-ia d'.dl'111, (Cuueo): Monta-
1111ro Vittorio, LO per 1:1egu11]:ito otte1luto miglicmi,meuto
della salute di sua moglie e Sartori Giuseppe. - S.
Angolo di Lomcllüu, ( Pu11ia): ChieSl\\ Giova.n.u.11,, 14 di
cui qnn.tt,ro da parte ,U nnll> pia p~rsona grnzíata. -
S. Seba8ti111111 da Po: Bi:rolo Giovauu.i, 6 per nn<>.Me~•a
a nomo cli pü1 persona. - S11iiceto: Muzio Rosa, 10 p.,r
gra,zie otte;unte, - Sira.ou,sa: SeuastillJlo Aloschi pi-.r
gra¼ilb. - S1m1pil!'rdarcna: .Natn.lina GracL - 8i11ifl110
( T8c1>): A.rclletti Maddalena. - Sa11i,<J110 (Bolog11a):
Torino D. Stefano. - Sairnno (Pa11ia): Gioncada Clo-
montina. - S/J'rra.vallo Scrivia: fümi~lla Pallnvíciui,
6 per g1·azia.¡ Bongiova.n.ni G. B., ::l,50; Ferrero Brnuo
Maddalena, 5 ¡ Canavcse Tav111la Maria, l; Br1n10
Lusso Maddalena, 5; Dn.bbene Aehille l. - S. Gregoi·io
di Oavalpo1111 ( /Tioenza): Cavedou Gaetano, 10 secondo
promesso fattlb per il feliee racolto dei bozzoli; Ga.t-
tazzo Pietro, 6 idem¡ famiglia Chierico, 5 idem.
T) -Torl'B degli A lberi ( Pa11i11): G. M., 1 per grazie..
- 1.'•1·imto: Ma,:ia Unteroeger, liorini 5 per r>!essa, <li rin•
gr11.2.iameuto. - Te88Brete (Oauton '1.'icino): Matlda.Jena.
Gil¡ollini-Stampanoni, ,i, per cine Messa di ringrazfa.
mento a Mo.rie. per averle guinito il bamuino col¡lito
da I!nralisi. -Tori110: Leonetta Ripa cli Menna nelfa
g1'&V1ijsima ma.la.ttio soffert.a invoco la. :protozione
1\\foria. SS. Ansiliatrice, ed om ott-enuta la gua.ri-
gione nerende pubbliohe gre.zie alla S. Vergine corue
p.romise o:ffrendo n.nohe in dono un ricco c/1.Illioe per
le Miaaioui u.ella Patagouia. Uno stnde11te n11iversi.-
tario ring:razia. pubblicameutela llfadonna di D. Bosco
per essere stato liberato de.ll'imill.lllente pericolo di rlo-
ve:r troncare i anoi atudi. -TrofJarello: i :ragllttzi e le
raga.zze delle acuole p;rivate, 6 yer due Messe in rin-
graziamento ele! bnon esito de1 loro esami. - Torre
A,n,.u11zlata (Napoli): Isso A.ndrea 10 per grazia,
C'o:~·1<>li110-Flll'mi~n110 R.nsh1a. - T(l.mflrn I Fen111·a):
lt~ali Oiuseppe, 2 per .Messa, di ringraziamenLo. -

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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- 258 -
-:Pill11~(T'icen:11): Cattl'rina Da! StLute Cunti, 10 pN·
gmzi.a rlt·evuta ¡ifü O,óll pl'r gt,L1.ia ott,mut11 1111 111111
git,viue1,tn. - 1'11111/m Eatm ( P'e.-0111,): ller1,11cc1, Bor-
tnl11, 10 per la pr1•s11rvn.doue da.1111 grn.utli1w.
V) - T'icc/ljra: :\\lnria Za.rtlo, 3 per lllesfü in riu-
~múamcnto 1l1,l1'~~1to felice riportntu 1wgli <'~llmi
<la ijllO figllo 1-'rnu,·e,ro; a~neth G111li11 -· l'ill11 di
Clii11rrn11a: Or~íno 'l':1111, 511er \\lt,s,.a di ri1•~rll1.i1111u111to.
- '"4ilgr-,·gh,·11tino (C11111n): Turi,,;n Te111or10 Gilnrtli, 5
¡,~r gmúa. - r;,,1111/0 J¡.,,,_frrrrrto: Pr~tla Vincento, 4
d;i p:lrte di una uiu,tr,, 11i li11uigli:1 Jll'l' gT:t7.ÍII ri~evuta.
- Fig11all' Rrw/1trn: .\\lunl01•nc1·0 Pll<>lo. 2 ¡11>r ;\\1e,-;a di
rí11graz.in,U1Puio. - r·,11a l'irll'I>: Sac. 1,nigl Olln, 2,bO
11er Mt<a~a dí l'i111.'l'nú1w111utu. - ri/111 ti' .l//da: Tn,vola
Qiacorno, 2 ¡o,1r gl'llii1L. - V111·all11 S1<11la: FtiTU>\\ra
T,nigi, 5 con M1•q~o, p11r rinw:izinro Mnritl S,111tí~~ima
per a.ver Iibo1·,ito H111t ~onsurte rla, gr1LVó tinricolo. -
ral Kizea ( T'11,-d): Mnugi111 Gin.como.
r.o X) - 11• 1'., ¡,,·r ){Tuzin ri<'&\\"nt:1. - Ca,·. Mi-
.-h,•le D1• ~i!·olu , 5 JWl" gnnriglo11t1 da gr::H;s,ilnil in-
frnuitit. - \\'. C. A, ,wrin~: Da tr.,1111111 ll\\"1•,·o per-
dnle rerte car!.- 1·lw tl11H•\\"aun mettt-rt• 111" ., niin 81>·
r!'llo. iu l!""~l'"!!fl 11'1111 l<-g:\\lo F1lCÍ IIU:l 111>\\'t'llll R Maria
;\\u~il.ifttru·t< ll, 1111.,.111<10 iJ gi11ruo !I llo.J~'" <1111 oorr.
l\\uuu il .Su )1t•rlor1• OPllll1'al0 rld SuJe,ii,mt pt!l m iu pne•e
mi veuu,• l'i11¡iim1,J1,m• cl'invocnre 111l(1,·1u11Plllt1 l'iu•
1e1ee~sio11c, tlf Mt,riH Ansíliiim•ice Jlfil' Jn grnzi1t tlt<8i-
dP-mt&. Ed oh 1 111nn1írrthile proutezza, (11 Jllr1rin. 110!
SOPt'mT••rrni I Nolll, ¡¡wn11tt:L l'iebhi l~ cnrr,, che t.,.
m,wa. ¡,~r,lutll u.l 1111triu poco tum¡,o dopu 11! 1,o~si>sso
d,·1 I<-gnto. ~
Signora francesca ll'agliaroll.
I L 2.; mag:;iu 11. R. l nostri cnnfrntelli etl alnnni
della casa !li Go111.nuo snbh-nuo 111111 duloro~n
per<litu ncll'1•11i11da signora 1',nrnc11sca Pugliaroli.
Nata iu 01•111.nno di Roum il 20 lnglio 1832,
delln suo. vltfl Ki pui1 <lire clie, el i111untfra di si),
tutt-n l'av<-vn. co11secrnta n. solliovo ciei poverelli.
llen<·h~ t1i nnlurn grndle e cloli1•ala, fu serupre
di nu 'attivitñ ;iorprend1mte uuitu ncl nn senno
e ft:rwnza iu\\'idiauiU in ogni Ana occnrnzione,
speciti qnnnclo si trattava ul 011erl' cli cnrit.a. Nes-
suna clM~l' di Lisognosi sfng¡:ivll 11lln Roa bene-
ficenT,H. mn 111111a mnggiorwt•nh~ le ~l.n'l"n. n cuore
che l'eilncnziono della. gion•11ti1. A (Jnrsto acopo.
coil()sciuto cl,e ell,1, ebhe ltt. Pin Sucil't1\\ S11lof\\iaoa,
si moltipliPnrnno le sne Rolle<'itn1lini por poter
tro,,ar motlo 111 nllognre in 1¡11111<•11110 tlei nostri
l8tituti vn.l'ii Riovanetli }lii1 l,i,11~11o~i <l'a.into.
Qunudo poi, 1lup11 molte ~ollt>ci\\,11\\llni, poto vedere
renlizznto llll 11110 111·dente OC'<'i,lc-l'io di averc nella
cittñ nun Cm-a Sale1<i,1nn t•on n1111•••~0 Oratorio
fc;;tivo JlPl' l'i,;truziooe 1·eligiosn tfoi giovanetti.
ol.J ! allom div,·mrn 1u11lllirl\\liilt1 iu lei l'in•lu;,trin
e h dilig1111za cou cui snpevn forn 1L11clie i J)ia
niccoli l'i"'pnn11ii, nflin di pot1>r, s1•111.n clolrime:nto
dell(J 111011 e nllre opc>rn di l1t•1wfh·1•n1.n, niutare
gc•nero~nme11le il medeRimo Oi-atorio.
Dopo GS nnui <li 'l"itn spe~n I 1111 uenP, cara a
Dio 111•r 1ma, vita illil111ta e lonta1n dn tutto cío
cl1<- sn cli 1110111la11u, pía. cara 1111cor,1 per 1':irdort-
dl•lla son carita. circa tTo n1ei:1i prima clella ~nn
mmte, vmmc colpirn. da iutorno mnlore che le
foce Rtdl'riro ht<licihili srnsinii ginruo e notte
souz11, tre¡;nn. Mn olla calmn e rwren1l anche in
mrzzo 1ti <lolol'i pii1 atroci, tutto 8op¡iorto con
fortezza (l pnr.ieuza inalkrnbilt·. Ln. 11ua ruorte fu
santa como t111t:1 );1 1,1111. ,·ita e nui t·rNlillDlo pi.a•
mente ch 'clhi orn gode gii1 l'irumnrl'l'M'ihile premio
meritato~i eon le sue elctte virtil. Alla <losolata
1,ornll11 le nobtT11 <'ouclo¡rlinnzu o 1'ni;➔icumzione
cfolle nostro ¡,red cli !>UIIragio.
PERI GIOVANI ADULTI CHE ASPIRANO ALLO STATO ECOLESIASTICO
A pagi11ri 2G3 dfamo la vecluln della noslrn Casa tli Chieri destina.ta. per i
Figli di Maria, cioe 1rnr i gi<H'nni adulti cl10 dPsiderano, per nwixo di corsi ap-
propriati et! acce1Prali, Rn iars1 nllo slafo ccclesiastico.
Quesla Casa dt:i Figli di }Iaria, o a prefürirsi alle altre avenli lo sfos,;o seopo, per
l'amenifa del luogo, e salul.Jrifa dcll'urüi e deJ yHfo, 11cr le belle passr.ggiate e per gli
splemliili panommi che si dt•li1111ano sullo sfondo delle coll ine torinesi ed asligiane.
Por sthiari11wnt.i ed iufurmazioni ri\\'olgersi al Direltore cloll'Oratorio S. Lnigi Gom:aga
in Chieri (Torino'

3.2 Page 22

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INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO
della Stgnora Agostina Pisani,
la benefaltrlce delle Opere Saleslane di Noma.
e dl m. 1710 ed uno spcsE1ore di m. 0,60.
L'eaocuzione del ~iovane 1nof. Cnl"lo Cantoni
da Novara, allievo 1hstiot:i.ssiwo tfoll'Accaderuia
di Bello Arti di Torino. :E: ngile, somplicissimti,
Fiori, rilratto pi:rfütto, pa.rlante, t•Jtigrafo si fon-
dono iusieme in linee nrmoniclte. Poche note di
cJúaro-~curo dArulo il necessado effotto ad og-ni
Doruenica 22 lnglio u. e. nna bella festa 11i co-
Jobrfivn nel nostrn fatituto di Novara. I1 R,w,1110
1rnstro RPttor Mnggiore Dou Michele Ilnn, nlle
orn 15, dopo 11n tli~c<>I'SO nllusivo ali' atto, in
vrc,,euza degli iuunni del moclét1imo lstilnlo 1: di
111uueroso
di ~1:trin
Apunh~hilliiotnon1csecoepdriivnaanuegluPrantvriaoudnelmlnagCuhjirfAjcAo
ri<·m·tlo ruarmoreo alla ¡,iissiwa o carit11tovolo <la-
111igella Agustina Piaau.i, ht q11ale colla suc sof!Lm111e
foco costl'urre dotto Istittllo, iutitolalo a S. Lo-
renzo prete o martire, a beneflzi.o della gioyentü
Ull'\\'"ftTeSe.
llna parola sal monum<'nto. Sopra una bnso a
dettn¡.;lio, i,enza, punto diminuire l'imponenza ed
il JJl'egio delia. 111rü<iri.a che per tnl 01lera ven.no
impfog11tn.
Li\\ ¡¡ero dello ste¡,~o giomo, alle 0l'0 20, nel-
l'ampio cortile dcll'ri-titnto, nddol,hnt-O con gasto,
a,11,0 luogo. presie1lula da D. Rua, In soh:nnu
comrucworfi.Zione 1li Agosti.na Phiaui col seguento
¡lfogrnmma:
l. M:u·cit\\, Sioilialllella. - 2. Commomornzione
fnU,I\\ tlal Ch.mº Sno. Pl'Of. Antonio Simonl'ltli da
Biella. - 3. .Aidn, duotlo, Ver1li. - 4. L'or/t.i110
(f(I Aqu11li11a PiBm1i, por:-iin. - 5. Tnta pttldra ts1
]tfaria, coro, Gounocl. - G. L'o1fa11u a Don Bo11co.
]lUOsÍll. - 7. Fnntn.sia, 1 rl11r
1111ig11oli, Pes~inn. - 8. PreAA11
il //,111110 Rtl"(111icr, coro, Gcrn-
uod. - 9. Bn•vi purole (lül
ltev,mº Don Michele Rna, 8u-
1>eriol'o Genemlo rlei Snle1,ioui
- JO. Marciii u.ülitare, D' A- -
Ul:ltO.
'futte le AutorWt, erano pre-
eenti e degname11to rap¡1re1:11m
tato: S. Em. Hev.'"" Mona. B-
clormlo Polciano, Vescovo c1i
Novara, ass0nl.e 11:tlla cittli ,
nv1•va mrul!'lat-0 il Rev.mo M1>ns.
Innocente lmbrici, Canouico
lA1lrleti.d'11iºacPo1n·oofotdtot•lel1u·aiCrantpte¡wdrenAl<cn' ¡-
tfl to tlal Sig. Comm. Goln., Cou-
sigli01·0 Delogulo; assistova
penionalment-e il Sindaco di
No'l'ara Sig. Cuv. .Amos Bru-
ghera coll'As-;e-<1sore Sig. Signo-
relli ¡ il Colou11ello Carlo Vi-
.t!OMA - Veuula delJa, Bosilicn cli S. Pao]o,
glioae, COlllllJJCll\\Uttl il 91º reg-
gimonto di font.,ritt, rnppro1:1on-
linee sem1ilici s'erio Ulla stehl tli manno hianco.
1''iori di giglio permoglin110 in bnS!lo ed wtrtc-
ciauuosi frn cli loro, danuo forma e fan corona
alle 1>em.bianzt! clella ria hcrwfni,trice. Fiori di
giglio sbocciuuo in a.Jto e,l nprundosi ed inchinnn-
do~i riverenti1 tlicouo lo lodi tli Colei che al Jnr-
!lRlllente provvitle alla crii1t inim educ.azione della.
gloventu nov:,re:<e •·
TI
llno
ruonmm,1110, alto
zoccolo 1li µnutito
mcld
ro~so
c311,50B, amvencoomlpuocnideu,tloi
di
m.
m. 1120
0,60 di
dioi ~sliorrnog,hce,zdziu,1mms.oh0>15b0locdi;ió
altczzn e
tli 11rnrn10
di <:arrorn tli m. 3 lli a.lte:w.n [H!l' una lurghuua
tnva il Comnntln clella Divi-
.
sioue Militare, ed ornno préaenti
dL petllona il Sig. Cav. Batta.ccl1i. Pn•sideute dtillll
Cnmt:>m
gi1<trati,
tU?iffCicoimal.imceirvciioh1
e
e
paTeccl1i
militari.
S1tct1rdoti
'
lila,.
Suouu.va la bamla clol 91° reggimento .fünteria
~enlil1111,111te ?º_nce1~utii dal_ Sig. Co1ci11uello¡ i cori
iuro110 e11cgU1t1 dru. mgttz21 dell'l11t1tnto · 1 civioi
Pom¡1ierl in tenuta. di po.ro.ta, i lUl. Cm-abiufori
e Gunrrlif' di Citta muutenevano l'orfüne; il cor-
tile v,L,tissimo, i
1·ig111g-i1a""1rno di
portil'n
po¡,olo.
t
i
I
i
bnlconi
dcll'IstiLuto
P1•1· q110,1n felicisAimn ronunenwrM:ione venne
p~uo ·!'!''.•hlit!~fo 11\\IO K_t11plll1'1~ _.Nnn¡;•r~ 1~(1ico, Ticco
di no Hl1s:;lm1 a.rt.i.coh fovonti du cauuu scrittori

3.3 Page 23

▲back to top
- 260-
non1re~i. ni qunli noi })resentiruno i nostri ¡jlllceri
rlngrazfomonti.
Non tun11ineremo qnesta lireve raSl!cgna ,wnza
mandare un ,h,~ nlln ¡r<•ntile, 11obile l• ¡rcm,ro~a
NM•nra, nl sno l:cc.uw VtiscovQ e a tutfo Je Aulo-
ri1i1, elle tn11t◄> 111101·0.no el! niutliuo 1111111lltt O1>11ra
S11lt•~umn. a ci pim·1< com1tntart, ci,;sere omn.i una.
n -altú fo rlolc11 sprran:a di Mo1111. Pnlcfono da lui
nmuifestnh1 nelll\\ beui>dizione clclla Chiesa tli
ro~~e )1111-ia Amiiliatrice in Nov.na, che uioe, 4uest0,
llllOVI\\ Ohi(•~a
80Tf/l"llte <1i gra11 b1;11e, cJ,e
:Jlaria SS. ri ~1,1lJilis"e 111111 di111or<1 di wn prc1li111-
zirmo e 1•i si .fu<'C88t' diBpen6iera. llalle grazie che il
Siu11ore lrn posto 11clle me ,nani.
DON RUA A DIANO D'ALBA.
ll Tcol. Giuse~1pe Falletti, zelnntiA8imo Arci-
¡JrPte e Vicario l•orn1wo lli Dinuo 1l'Alba1 llesi-
1lt·rnva 1•h~• D. Una, il SnperiUlO llui Snle"-lnni,
nmln~Re a ltt•1wdire la i-,tnl ua cli i\\la1"itt .Ansilín-
1rico, cht• n¡.:li inIt·111luvn collocmo nell:\\ sua CIJ ie111i
p:u-i-occhiul1:. e D. Ran, ginsto estimntore clegli
nomiui. lo COIU)JÍUC<1ue.
Col priuw treno 11.1 Toriuo giunse iu Alba il
m,~ti·o· Ruttor M¡1ggiore In 1lomo11h::tl6 lugUo p. p.
l'1!r ricen•1fo erano nmuti d1i Uinno il Siudnco
iu rn¡1prn~1•utan:r.a del Uuuicipio, il Cn\\', Berzi111
gi11 discc,polo di J>. Run, il Si¡:¡. Micltele Du~te-
fnni~ ,\\ 11111110 dt•lla Con~,regnzioue di Cn1ita, il
"li~. GiuH•t•Pt• 'l'anliti per l'AmntluistTuzion(' del-
J'A11ilo 1·d il P1ci;itl()llte della. Societ1\\ Oal tolit•n,
Si¡.:. Cnrlo A.rioue.
.\\nche molti clclla citt.\\ si rcenrouo nlln stn-
zion11 per o~sequinre il Succes.-,oru di D. Bo~c1i :
fra questi i Rev. Oanoulci l•'m1sino, Arcipret.c
1l1•l111 Catledr11le, o Cleto Re, Segretario di S. E.
)Ion~. Vescovo, che dovevnno accompngnare Don
l{ul\\ a. Dinno. Avl•vano mnmlato In votturn Mone.
V1•11covo, il Cn.v. ll(1rziu1 il Cav. Luigi Cnliasuuo,
il f-;ig. Tnrcliti, l'e~attore Sig. Ferrtll'o Goln, ecc.
Si 1,-iwii;o n Dinuo alle 9,30. Em ad nttendere
D. l?ua sul limitnro del pn.eso l'.A.rcip1·ete con
uumoroso cloro e popolo convcnuto anche clit lon-
taui t>aesi; eravi lu. Giuntn con tutti i Coosiglieri
lh:I Cn.poluogo cd il Segreta.rfo Comrumle, fa So-
ciol1\\ C1ittolk11 col vessilio, alfa quule t1i nnirono
un1, lnrgn rn¡,prei;rntanzn. della Societit rli Rodello
con bandicrn1 1'.Aiiilo, lo Compagnic, Rcli~iose, ecc.
L 1e(llu)tnnzn genemle a l'onttiAinsrno del pl'imo
incontro or:mo ravvivati d1~i conccrt i della bancfo
catt-Olica locale e dalla. presem.a 1h,lla. Rtatna
!fariu. Ausilintrice che tronegginva sotto un l,el
padi¡.:lione, cireo111lat11 clai brunhini o hnmbiue
dell'Asilo infnutile, dallo Figlio di ~Inria bia.nco•
ve..~titl' o d:ille Suoro di D. Bo11co.
L'Arcipr<'to dio1lo il bt,uvellut,o n. D. Rua, di-
cendo cho Oiuno u.vova Jlnuimento compia.to un
gmn desiderio, quello di poter ospitare Colui che
giA lo avM•a bencUcato colle suo Suore e che d,i,.
rebb(i nppo¡rgio a tntte le opere buone progettatu¡
e prendendo oc<'n11ione fü\\l1'\\ l1en('dizio11e della
sta1u1~ di \\fnria Ansiliatrire, ruuuifesto cho iDren-
deva porro il pueso sotto la spel'ittle protczione di
L ei. '.Ei!proaíie molte a.ltro nobilissime idee e feto
tal! {l)ogi <M poveri Salesiani, elle noi non pos-
eia.mo riprotlurre. La presenta iniponento del Teol.
Falletti, la saa vooe g11.~1inra11. gli c!tivati peu-
sieri, la forma. eletti1. di quel discorso tlimol!tmno
che il virtno~issimo Arcipr!'te. oltro di e11aere un
vero Pnstoro d1 popoll fatto tiecuntlo il cuo1· cli Dio,
tutto pioh\\, zelo, operosit.\\ e sncrifizio. ~ nnch1• nu
nomo di studio e un potente c<l effic11ce oro 1111 c.
Parlo poi con groo 1w11tinrnnto il coulndiuc>
Gio,anni Pittatore e varii bnmhini ddl'.\\,-,1l0 ~
figlie <ldl'Omwrio festivo recitarono compli111enti
lu l,)1'01-1:1, O pnlll>ill,,
A tutti rispose con nppropriatc parole D. Rnn,
clto proce1letto quindi alla bt·nedi.ziont• della sc.a-
tno1 dono d 111na pii\\ o goneroRn. persomi. Si ordiuo
poseía ln proce~siono, t·ho riuscl UilleHtosa, frn nna
¡min calci\\ di ¡,opolo, lo Cá!lt' pnvesuto e parl.'cclii
nrclú di ,•crzum ndorn i tli bl'llissimo idcrizioni.
Ln bau!la flelln, Societ.1), Cat tollco,, diretta c-gre-
giomente dal :tíoestro De•Snuctis di Alba, 1,uo-
nnva marcie n·li~ioso.
~elln Chiesn 1,arr()ccltiale, 1·lccnmente l\\1ldoh-
lmts1, D. Rua rit,e\\'ette nell'Arcico11f1•1\\ternlt11 1li
l\\ll\\ria An~iliatrice, u11 cenlil111io di figlit•, ,die
quali iru¡,ose di i;uá mnno la medaglia. Poi cauth
la .Messa soleuut•. Sede"""n all'organo il !\\InP~t,ro
DogUa11i o i cautori clell'Omtmio 81\\lesiano l!~e-
guirouo In parf't- 111n~kali•.
N"el co1 tilt1 1lt•ll'allwr,{t1t-0ro Berzin, ridottu 11
an]a e p<•rgolnto, fu o1fo1to al Superiore ,lei S,L-
Ju~ianj un pramm d 'o11ore, al t¡nnle prcsoro pnrt,
¡1iit di cc•nto commen!'nli. 11 ~<·n·izio fu innJ1¡mn•
tabile e hou uwrituno 1111a pnrola di Jode quelli
d1t1 onlinarono sl hent1 ogn.i tmsa. Alle frnt,ta il
Sig. Arciprete. il Teol. Huclln. il Dottor Vico. il
!-li~. Pitturore pr1.,tletto e un Snll.'siano J'ccero hnn-
11isi tl10¡1portuuit1\\ o il giovano Sig. Crirlo Coccio
11-'-se ru1:i belliHsimn pnc..•ia. Il Sig. D. Rna ,
]ieto e am11bi111w11te Mrddeute, ebbo una ptu·ola
di ringrnzinmouto por tntti qnulli ohe si o.do-
purnrono aUa bnona riuscitn clclln fe~tn, e f'l.'r,)
i piü !<1•utiti e me1·itMi elogi 1li :,5. Eccellull7.a
Ro,·.m• ~rou.... Re, "°escovo <l'Alba, grnntle nmico
rloi Sal(,,.!ani, nuL11tlan,lo a lui un rilauso at1't•t-
-tuo~o. Parlo poi llcll'A.rciprete di Din.no, chi11-
1111u1dolo un 8a11III brig,mte, perchll non si ri~ta
nrni di bl'ignre rwr l'nzione caltoliea: il ,inAeito,
1lls11e, nd ottencro nolln 1ma 1i1uroccl1i1i le Ruo1·l·
di Marin Ausiliatrice, lllcnb'e spe;;so il loro st•11r-;o
numero non puo corrispondere nlle tante ricbk•te
fütte da, t utte le parti dol mou1lo; 110 co11umto
<1i cío, briga ancora. por o.ltro e vuol nnclle i Sa-
Je.<tian.;. I discorsi eJ"ano iDte.rc.'\\lati tlni conconti
dell0, banrla e da pezzi mnsicali splcucliclamento
cnntnti.
T vespri furono solenni. L 'iufüticahile D. Rna
sall i1 pergnmo o per nn •ora inlrattMrne l'nfful-
Jatiasimo uditorio aullo Opei:e d i D. Bc>~co. Do110
la conhmmza fn irupartita 1n Benc<liziona \\:Ol
SS. Sacrnn1ento.
A sera. si , ivorao tntto i l popolo noi Jocali del-
1'Asilo infüutile st-npemln.ment.o ndtl.ohbu.ti dalle
no:<tre Suure, elle lo <lil"igono. Ca1upo¡.tgiava in
airo il quadro di )furia Ausilinttico circonllllto
dn, Jlnvolette multlcolori, dalle quali ~piceavru10
testoline di angeli. Le nuvole erano di ga:rz1~ e
gli angioletti erano le bambiue dell'A11ilo, UDI\\
vera e poetica sol"presn., un quad ro plastico tli
füntastico e soavitisimo olfotto. Lo fighe dell'Ora-
t-0rio e lo picoole alunne dell'Allilo diedero un'uc-
cadomia, musioo-lctternria di gra.n lwiia superiore
ad ogni m1pottazione. 11: incredibilo l'affiata.mento,
la. dlsinvoltura, la grazia con cui u:simpegnarouo
totti i puuti del hmgo prograruma, dt•l quale nna
vem mert.Lvigl.ia, cl1e tutti giocondo e commos.se,
fo l n. Stornollata alla Vor,qi1io. Q¡1ore u.lle pa.zien-
ti!!Sime ed intelligenti maestro ed alle brave loro
allicve!
Ln. bell"a giornnta. si chiuse con 111111, splendid.a

3.4 Page 24

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- 261-
illuminazi.one, ed al mattiuo d~'indomani Don lette, gli ofl'rirono u.u ql,lll,dro :ricollillleute dipinto
Rua, clopo aver celebrata la Mossa. e d:tta la rappresentante l'omaggio di cinquecento comu-
S. Cornunione a un gran nuITTero di fedeli, faceva nioni. Lasciato l'Asilo, il Pr~iclente Sig. Ginella
rit.oruo a Tol'ino, portando seco la piu cara me- g1,ometra Pietro ebue lafortuna di oa_pitare Monei-
moria Ji Diauo e u.e' suoi 111.>itanti.
bi'J.loro col Clero che l'acoompt1gnava, e foco gon-
Non tet·mi11c1·e1110 qu~sta relazione senza rini,,ra.- til1uente1 colla fallliglia, agli illuijtri ospiti gil
ziaro vivarnunto ]'ottima Gaz1rntfo d'.Alba per fa onori di casa. Al pi·au.zo, squisitll,ment.e se1·vit-0,
bella hiogrufia del nosti-o nmatissiruo Superiorn e
per ~li nltri al'ticoli puublicati in quest'occasione
pienl di heuovoltnZi.~ per noi.
notammo l'On. G1wotti, il Cau . Cario Cuvallo
rappreseutante di lHons. Paolo Maria Baroue, Ve-
scovo cli Cnsale1 ed altto distinto por,;one.
.Alla sera ci attemleva un altro simpatico spet-
LE SUORE DI MARIA AUSILIATRICE
ad [sola d'AstL
tacolo, che fn, come esser doveva1 l'a!lbna della
festa. I bimbi dell'Asilo cou o¡rportuue poeaie e
canti estasi11rono tutio l'uclitono, elle ripeLuta-
meute li appiaudi, nrn fm·ono in mo1lo spociale
cousolnti j 101·0 ~<>uitol'i cl10 benedh.:evano chi
Per dure un'idea cfol uene grande che opera.no aveva rnmHlatn d1•gli angeli 1li eariLa ni qua.ti
in qnesto paese le Suoi·o di l\\Ial'ia Ausiliatrice affidare i lorn tcsori. Aloorn:1 vano i comp1mhnenti
con attendoro all' edncHúone
della. giovc11tu e tlell'infru.izin
nella scuolu, nell' Orn.l()rio e
nell'Al/.ilo iufantilt,, riptotlucia-
mo dalla Gazzella el' Asti fa
rclaúoue doi fr.steggiamenti
triuutati n Monsil,('1101' Vescovo
in occasione dellit sua visita
a que! popoloso l1orgo.
Era mrnorvi\\'a in tutti, cosl
la sullo<lata Ow:zett1i rZ' .Asti del
30 giugno, h\\ memoria della.
bella festa cclobtHl.it per cura
<folle Venern 11111' Snore Salesia,-
Dll uil onore di Mari:l. SS. Au-
$iliatrice nol giorno 27 ruaggio
u. s., 11l111rche u.u altro ellifi-
cante spettiu:olo vo1IDe n ralle-
grare iL cuore dei buoni Iso-
lnni. L'alba tlol 24 contmte li
trovavn, tutti prouti per fa ve.
nulit dell':uuat-O Padre e Pastoro,
Mons. Gialliuto Arc.angeli. Col-
]'oco feH toso delle campime si
tonfoudeva il rornbo dei can-
Ro;u.\\. - Interno della Basilica di S. Paolo.
Jtoni cmmpcstri aunuuzianti
l'a.i·rivo ili Monsiguorc. Si fer-
JDc, la vetturn 1111'cm trata della bol'gat.n ove R9rµ;l,va <loi fanciulli scelti }lCZÚ di musica dell'orche1trina
un arco 1rio1,fale preparato 0011 rnoltagrázia. Qtúvi d ei dilottimti.
<liscese Suit Ecccllo11za1 aceompa1,rn:tla dai Rc,·.mi
<lanonici Giuscppe R1ccio e Giacomo Gioveua.ltl 6
Se rin¡¡citis:illlla fn l'esecuzione, ricllliissimo era
¡,ure l'afülobbamento, e si alll.miravano tre UJa.-
<ld.1 Segretrnio. o i'u ricovuto da! Preo;itl1IDl.o clel- p;nifici qnndn rappreseu.t1L11ti l 'uno D. Bosco, l'altro
l'Asilo e 11:ll Pun:oco c16 gli v1·csenturono il Co- il Re ed il tel'ZO Sua Eceelleuza, gentilmente
:n'.itato. Il fe¡¡toso corteo si avvio ver~o la Clliesa. 1¡1testo ooncesso (lal Sig. V . Ecole<1fa. Fiuiro il
La vin era riccnnionte addobbata, al suolo eranv saggio, 11rese la pal'Ola il Presülente, che ri.ngrazio
i\\tute stoso pezze di teh, si ummiravano belfoi• tutti qut11li olie aivevano ouomto l'Asilo col loro
t1i me iscrizivui ed nllo 11ote 11Tmouiose delln, !muda iutervtJnto ¡ 11arlb 1nue con virn sentimonto l'On.
ruu~icale si univano gli tt¡;11ln.u!ii clella folla <iom- Gnvotti, che si <lisse f<i1ice u'aver potmo assistere
mo,;sa. E fu pure gim1tlemente conllll0SS0 Mollsi- a coa'í uella fesw e a,uguro cltll tutti i Coruuni
gno1·e tfal colHiolante s1:>ettacolo di ben ciuqu1•- n.'lt~Llia. al.>1,iauo Suore cosi zelaJ1ti come le t:;ale-
~onto Comnnioni, che, malgrado la ristrettezza del siune. II Yescorn poi ebbe fol..ieissime espressioni
lun~o e l'1úli11011za enorme dei fedeli, si fecero con piene di a.lfetto paterno¡ dopo aver encomiato
1·eligiosissimo utc:cogli.ln(mto e<l oruiue u.mruirallile. altmn-8J100 l'o¡>el·n lrnnefica delle zelantissime Snore
Ournntc la dii,tl'ihuzione della SS. Eucai·istia si
<::rnta.i·ono ,blle Oratoria.ne diversi mottetti con
e rin~mziati
agli Isolitni l
i p1·omotol·i di cosi
'iiugurio che siMo
bell
tulti
a
t
mft.i:tsifa110f'eucne
i,,mzia e pitu'i squisita.
solo pm:tito, quello del ben.e, con u.n solo pro-
1"inita la funzione Mon.signore, accon1pagnato l:\\'rarn111a, quello di coopoTare alla retta educazione
<lnl Clero e dal Cllmitn,lo, sempre seguito dalln aella gioventu Dopo, reuatosi nuovamente alla.
Joll11, si clitesse -..·,·1·so il loca.le delle Suuole co- Clucs111 bene<lisse sulennemeute col SS. S,lci·a-
Jllunali e dell'Asilo infüntile di:retti da.lle Suore ruento il 11opolo dPvoto cl10 lo ricambio di ap~
tti D. Bosco ¡,er ivi nssis1cre all'accadem:i.:r. musico- plttusi e di benedizioni .fin quando li lasoio pro-
lc•ttoraria dolle Oratorinne. La. franchezza od il foudaruente commossi. Gio1·00 mem01·ando per gli
~~oUmonto cho 1,epporo spie#;tare quelle giovi.nette Isolaui e per l'illustre fosteggiato l
c,rnoolarouo tntti, rua. pin di tu.tti s'intenetl 11.fon- Noi ci augmiaruo cbe i voti di l\\lons. Arcan-
signore, qua.udo dne bambine, Vt>stite da =gio- geü ahhiA110 a Tf'itlizzari!\\i in Isoln, cl'A.~ti e . cl16

3.5 Page 25

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- 262
q_uel buon popolo cooperi eflloacemen te all'eduoa-
mone dello. gioventu, sostenendo coll'alfett-0 e colle
off'erte le Suore di Minia Ausiliatdce. Esse non
badando a ~rriflzio nlcuno p& (JUanto grave e
fº" non aspettando t1.ltTI\\ mercede che quella del Cíe-lo,
con grande frutto lavorano per il llene della
pol1tzione e nelle scnole da loro dirette e nell O-
ratorio fc~tivo, e 11pecinlmente nell'ruülo infantíle,
dove il cuo:ce 1111cora. iunocont.e di;i cari ba111hi11i
7 viene
pieb\\,
infol'n1ato lin du
che a dl'tta doll
Aup0u:n<ntoilopineteuntcille'i
aquella
a tutto,
dove esai impitrnno l'umo1·e a Dio ed a Maria SS.,
la venerozione ni geultori, l'ubbitlienza ed i1 1·1-
.-petto a tutte le antorila costituite.
POSA DELLA PIUMA PIETRA
d1 n.ua nnoYa Casa Salesiana in Ragusa (Sicilla).
Un nosh·o lm\\Vo Cooporatore di Ragusa ci
aerl,·e e uoi bcn volontie.ri ¡mbblid1iamo (funuto
segut1: Frn quulclac ,111110 tt11d1e Rugn,m po,-.sedt•l'u
unn bellis~ima C11o1a Sulosi;onn. Chi l'avrulibc, lJII\\Í
sogunto du, i lJt.:Dt:llleriti Fiuli di D. Bnsco vellli!-
sero uc,1 abihln· tm uui, in 1¡uc~to cstrMtlO leml,o
delln Sicilini B Hiato 1,0!0 ºP"l'l\\ dell11 f,•110 e 1lcl111
civilti't do! J>np,,Jo i-:1¡:11~1110, 1·1111pre~eutnto 11111
Sac. Gionn1ui L1•ggio Lnco~nnta, il qunle ¡wr
l'iuJpiautn di q111•Rta uobile o bonomerita i.t;titu-
lllÍOllo ha 111~ luugo te.m¡10 in1h•fc,-a111Pnte lu-.omto.
Il l º tlOYemhre ,li·llo ~l'Ol':'0 :111111) lt-!l!l t<i l,oue-
dis110 1~ pl'!ruu plt,tr:i. 1hill'eti~1•11do [stHnto, clre
e.vn\\ nu gioruo. ~,-11olt· clemrutnri o ~innns.in.li. La
eittmli111111z1i in 1pH·l dl i,i riveriso ~ul luogo p11-
rato 1\\ fc~la cou 1uchi trionfoli po1·tunti iHcrizi,ini
e cou alt1•i ornnu1<'nli 1lispm;ti in litl mm.lo. A.lle
ore 15 ginn~o in 11roce~si,,110 il clero, v1·stito di
cottn e 1uozzettn, ~cgHito ualh~ baudti ciLtadino e
da una. lur.ga. co,IIL di popolo. Si tlié tosto prin-
cipio, con tutta 1,\\ .vompa 11nlenne e rirnale, nlln
fuuz1one, che clu.ro ciroa uue ore, mentre la 11111-
1.ica esegulva acclti pezzi, e un coro tli ¡,fiovnnetti,
negli intorvnlli cantava un inno d oocasione
del Sao. Dott. Viucenzo Sozzi, aoeompagna.to u1
pianofort-e dal vnlcnte Prof. Cav. Antonio Terra-
nova. Asslsteva da padrino il ili.stiutiStlimo gfo-
vane SJg. Francesco Si:hininl\\ e da ruadl'ina In
colta religfoi<a. e uobili~imn. :\\forchesi.Da .Marinu-
nino. Schfoinu1 spulli da l)OCO tempo.
Pl'irua poro che la piotra angolrue veuisse be-
nedeUa fu Jett-0 ad alta voce dal Sae. Gitff8.J.Uli
Leggio Lacognaln il at•gueute verl,o.Je, che poi
velllle fi.rmnto du.1 Parrooo, tlai Padtini e Ja vario
dillti.Dte persone del Clero e della cittadiuanza :
" L'amno dul Slgnoro l soo - :XXll del J'onL!tlcnt.> ,11 S. San•
titt. Lfl<lue :X:.Ul - XXll pure da! ru¡.¡no di S. Mal.lita Um•
barto od anuo In dul pastoral• gn,·,,rno dul uw.t.ro Re.-.mo
.A:rch~•CII" º :\\Ion•. n. Gim1oppe M. l'lon,u" - ¡lov~ruando
1'1 Cou¡¡rogul11ue :O.nl~1dn11n 11 lte v.mo lJ. l\\(fola~l• 1tuo, d&gnla•
almo 1uoce111<oro dul fondaLOr& O. Gi.uv1<1Ual Boaco - uvl gior.no
n ¡i N ovombro.
Rov.mo l'uroco Dott. Angelo .Areui, atlA pn,o,wsa di
po•• t utti 1 1111ttoaorlti,J e 11! molte ali,re po1w,1c, 1,,. pro00<lulo, nolle
formo rltuall, alla
della prima plutn d'un latlluto ¡a.ajo,.
°"º alano cho o1 •u~la arlgore ln I\\U6ota clttll to eolllll.ll& umsg¡;.io
a GoS!\\ 11',d•o«>ra lo oll'en.o di 11111hl 11bl•u1rl.
.A. porp~tua momorla dolll, iranalo opern vorram10 uhh••O
ª" la un oUltulr<, di !atta, dn rl¡,oret e a11¡1¡{ellanl enti·u In pltt.rn
angolare, 11 ¡,11·..nte •orbat,,, $Crlt1o Ju perganumA - una
r - ,u uglia rarpreauar.ate II regnanta Púut.úflce Lc..ioa XIU - uno
monota d
.á.11.1llliitr
iacregm- ,t<d>uodeflotlot¡ezrUaimlebroarotpopret~rltU&JuJatlmno.dlnlogscl<ia>
o
Mar),,
O. .ltuil
- UD& ,lt.,1 "º"'.. o Archt,,Hcqvo - una Jel noatro car1.a.imo l,JKr·
INIOO o cluo illtlno rap¡1hlOlttnl.:wU la uobile co¡,pln, oh11 ha uro•
411naiato la rlillilúsa corlmonla l.n quallt.\\ d1 Ptt.<uluo e .hl►
drl.11a •·
Dopo la lettura del suddetto verbale si beue-
diase la pietra, in cui -venne pos-to il cilimlro, die
fn poi ermetieamente ehiusa e suggellata. Quindi
si colfoeo la pietra. 1ill'angolo Nord-Est del uuuvo
fübbricato, a.clopernndo la cau.1.tola d'nrgent-0 111-
l'nopo 1ueparata.
Finitn questa religiosa ceriruouia il Rev.wo Par-
roco, dn un alto pndiglione a¡1posítamente prepn.-
rato, l'OD la l!Ua solita fmncn e aflilsc.inante 1m•
rola, pronunzio un breve 11111 tocen.u te di,,001-so 1H
ocea'<iont>. d.imostrnmlo come 1lll1\\ scuola 1li Don
lloi,co K'im.pnrn il tloverc•, il Invoro, la ech:nzn., In
rPligioue, e che da essl\\ non u,wil'nuuo ni> ¡,ctrn-
lieri, ne dinnmitu1·di, 11e regioiili, ma. cilt:uliui
oneati, che Slll'llnno cli s¡wm11z1\\ ti,lfa Cl1ioK!~, tli
gloria. ulla patria, peruhc n l)ll!<6 della istrnúone
morule, civile e religios:1 JIO.De il cau-rhi><m,,, qnel-
J'aureo libro che coutieno i1 teso.ro ddla vilo, il
ec,1,rrot.o della pace e clell'ord.i:ne fociale. Il lliscor-
&etto invero non poteva e11scre wigliure, e riscosse
gli np1,lnnsi tli tutl i.
· Lloti purtnulo tll,gli intliscutibili vaut~g¡,:i rho
qnest'lstituzioue a11Jlúrtl-r:\\ alfo. no~lnl Ungu,in,
~mnp1•0 primn uelle nobil i iniziativ¡,., ilialllo fin
1l'orn iL bonv◄iuuto ai beuemcriti Figli llell'ito-
mortnlo D. Bo,,co, ~ ci congratuliaruo col nostro
llev.ruo Arcivcscovo, col Pnrroeo o con tutti co-
1010 cbt• si ~ono 1uloperati nelln gnrnd.e o¡wrn,
í<l>l'Cialmonte col b11c. Giuv. L.·ggio Lacog1mta,
te, cntuliuvato da distiute e biiuemel'ite persone,
:-o n ·l! fatto ¡>romoloro.
OPERA DI S. AGOSt'INO
per la preservaiione e conversione della gioventiI,
U ri11Yeglio 11i fude su,.dtat1hi ,ll fluir di r¡ut::.1tv
seculocil ul principiar clell'ulh-o il vcr1mw11te mú:a
liile e cousulm1to eolio divurse sue numifestazioJJi
<' prod.uzio11i. fü·coue uu'ultrn, che riputiruno deU,·
piu ommrtw11• l•1l imywrtant i, nt'll'Opcn, di, S. Á!JQ
sliilo tJ>1cogit.ul1~ dalla rn11ltiforn1 ◄• et! nr<leuLo t·a•
ril1\\ dci nosn·i coufnucJli di .Mil:UJ.u. ~on con,
tuuti, al pari tlcl uo;;tro ¡(raudo f'outlatnre, di ba-
.n&ticnro la 1uoltitutliue di funciull i l';'tcculLi 111•11'ls·
tituto S. Au1l,rogio10ccoli iU1Jwu,.iuiti e ,;ollecití
pur tan li ultri, ché 1100 ¡,oS$Ono t•:1suro euuc(tli in
b,10ni istituti, e che freqnentam, lo ~cuole laiclw
od opiüci corrotti, oorue puro por ,pu,i ,!tioYani
stu<lcuti od artigiaul, cho uopo unn. 111,rie <l'n.n.ui
di l,uo11n etlucnzioue $0110 port\\ J'orzn.t,; [H~r pro:,;f-'-
guii-e gli 11tudi od ese.rcitar l'nrte a h11tta1·:1i 111,i
¡wricoli tlel 111onuo con Lanto ¡m,gituliziu dt,llu
loro fcdo e virtu. ~ infn.tti tutt.'al tro ehe rnm il
c11.SO di <loloru,;e 11.,feziuni in giovani lw11c allt vnti
nei n1isld iAtitnti ed orntorii o cite uuu r1:ggono
all'm'Lo <legli acundnll montlá.lli.
Or t11tti co~toro, che il sacerdote Nl il rt:li1,doso
non ponuo piu acco11tare, como tuttn,·ia aintu.rli T
Col mczzo 1:1opprn1wu.tru·nle e pott•11t 111;,i tilo <leila
preghiem, cuU1\\ qunle p11<1 implor:udi tla L>io o
la preservazione dei buo11i, i:ho non caaluuo, e
la conversione dei gia tnwio.ti uifü1chl' riso1·gnno.
Ecco lo scopo nol,ilis-,iwo o 11anli~simo <lelln
nuova Opor<' di 8. A yostiM, che oou,usle in un
1>io sotli\\Lizio tli f/O~it ~1•l«tori o socii prot~W. i
qua.U \\"l si Mc1·ivono, i ¡,rilni per zclare colla
preJlhic.rn. e con ognl industria u.ella ca.rita la
tntelu iloi poveri gioya:ui, ed I secouili, oiob i
giovani t1teilfil, per gudei·e tli questi granili licni.
Un u.revo muuu.a.lotto giA pronto spiog1i a fondo
l'intenlo dell'opera e ne tll\\ un chiau-o s~hto,

3.6 Page 26

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- 263 -
in cui aono enumemte le conditioni d'aggregazlone frendo lol'o un sincero godimento artiatieo, men-
ed i compiti clei singoli ao1:ii.
tre noi cogliamo l'occaaione per far pie.na giustizia
I proroofori 1lell'opero. si rivolgono per lo. sna al cnro Mnestro, i1 quale, come gia in nltre com-
a.ttn11Ziono e clifTnsione in mouo speciule o.i gt•ni- poshlion i rccenti cosi specia.Imente in questa,
tori ed edu11atori1 ai tlit'eltol'i di collegi, latltuti,
rico,•eri, c•111sc•rvntolii1 omtorii d'ambo i se~si.
dimosti:a all1evidenza. il suo completo e pra.Uco
iwcordo ooll'attnale reetaurazione della mnsica
Agli nssocinti si rilascia unn. elegante pngeJJa sacra voluta dalla Chiesa. e dall'arte.
d1iscriziono recante fa scena di Agostino, che si •Ese non tutte le prime composizioni di ~fon.s.
arrcncle ai
L 'opora
epi!clt!nlitadii
nSc.orAnmggblrfo\\lgaiou.n.
insigni
perso-
Ca.gliero íurono giudicat.e sl favorevolmonte, per
averno ln, spiegaziono basta rieo:rdare le circostanze
naggi ancl10 delta Curia Ho111ll,nn1 che ne lodn1 ono speci11ll in cui ogli si trovava e l'infl.uenzti propoten-
l'opport11niM, ecl ampi111nt111te approvata da S. te dei maestri piernontesi (e "IIOD. pfomontesi)
Em. il Cnr1I. Arciv. cli M1luno.
La sed(• dcll'Ope1'a di S . .Agostino e fis~a ncll'l-
dpo'a_lploolrnnr1e.
tl'op¡)o coadiscenueuti verso il gutito
che forse eRsi, ed i loro a.utecessori,
un. stitut-0 S11\\csiano di S. Amhroglo, Via. Cope, nico a,e\\'nno in p1trte formnto.
9, Milnno e n •~ Direttor11 il Sno. Salcsi11no D. .. Ma il Cagliero seppo svi.ncolarsi queet•
¡rn11toie1 ed il suo talento
s\\ robusto e fecondo, puc}
ad1•sso spaziare nlll vero ed
unico cnrupo delJlnrto sacra.
PcccMo che Pota e le sue
füliche npo11toliche nella lon-
(,
tann Patngonia, 1100 gli per-
mettnno dedicara! con mag-
gior liucrtA ai snoi gonia.li
Stll(li!
• Meglio che qunlsivoglia
nllm considernzione, vam
1\\ ditnostrnte q11estit veritA
l'esllmo che ogouno puc) fare
e di c111c...,to gioitillo wusicale,
cllfl il llUOVO Su.pe dmn
Olu-iHti.
f: uun sola strufü musi•
cMn, non piu di mui ventina
cli hu l l ute , somm 1llcnna
ripotiúoue di pu·otc,; un bre-
ve pon~icro Illt111it-alo porfet-
t:1weute armoni:u11to ripro-
ducu IL 1111•.ravi~lia l'ontn-
aiaswo picno di rdigiosa
mno...ti\\. che sgor~o. 1lal eacro
lt!sto. Lo strofo 1cwguenti
Veduta. della Casa Satosin.M cli Chieri.
nlternnuo la nwlotllu. gr&-
gori1L11n. colfa l'i pet iv.io11e clel
¡>Crio<lo mm-il-alo dn.lla pri-
1110, ,duo all'11ltina Te per
Lorem;o Suluz:r.o, f• cui puo rÍ\\'olgersi cbiuuc¡ue rete, nos che 1:1i s\\'olge in unn. fu~hottA YL•mnwnte
brallill waggiori i;chi;iriuwnti.
nmghitru lt•, hworata alla. ú'", con un towa ,1saai
Noi, tlu10 U mpiclu c•c·11110, non possi1U110 trnla- ucllo ed ur1gin:Lle, euunziat-0 dai bassi.
aciun, cli 1'.l('l'nllllllltlrtrtJ l'Íl'IM~ilillllllente (JllO:ilO
Q1111111u11q11e i1 cl1in.ril>bi1no .!.atoru JIOIJ ci abbia
ouo~o 11wzzo di rt>drnzh►11c, 1·l1e~ ci 11,u·o i~pimto ifoto tit1orit n1olti fo vori di f1UN1to geuet·l', tuttiivia
vern111pnln clnl cic.•lo e 1·1Je gia111 certi dan\\ úuUi nello podio bn.ttute di ueijt-0 tlnalo ci si t.ileva
eopio~i,~inli, conservnudo lo, fode ed i1 buon qnale 111aos!ro che pos8iollo e maneggin c1•n diain-
CO!ltu1110 !11, lln giun,mit.
voltura le ri;;o1-se uel coutmp¡mnto e della fuga:
Si JH u~i allt! ,·onti.uue e 11110'\\'0 insidie, con cui ez w,uue ln>111·11•. ~elln progre$.~ioue sulll\\ parola
il muuclo, 1• 11." tltltte nemic-he della Chicsn C,,t- a11n11s cirpoliuo u.nn tlcllo successioni fnvorite
wlica hmtano ultmno t\\ oli i povori gio\\'1111i, di 1lonij, C'ilglicro, o termina con un felioissimo
e sorg1m\\ iHt¡l<'tuo:,o lo z•·lo per contrapporvi acceuuo nlla mlc'lotlio. gr1•goriana emlb parola
,¡uesto u uovo puten1 e pre~el'vativo. Iscrivmmoci .A.11~c11, CJuo le voci reali pn~sano ullo bianche
dunque 1wll'0¡1rm di fl. .JJ.11ualfoo ed iserivia1110 prccedo111lo la sobria e 1t1nestos1t c1ulouza, Onnle.
e i nostri fl¡.(11, i no~lri 11lu1111i e tutti i giovani ,. II uuovo Swpe tlum Ol1risti, di Mons. C1igliero,
pericofauti o ¡.di\\. pencl'liti. t;I spinga il conRo- clum1ue , ru~ntre giA JI per se stel:!sO un frutto
lante ¡K·usieru <li S. Al!o~tiuo: lilli saln1t,1 1m'a• ben mnturo, e pure un bel liore che ci fü, conce¡iite
nfotal Bbbt110 /1ai prcdt~ti,wtu al .Paradisu /a, tu11! le pH1 Jo~inghiere spernnzo di 1llttilM-ori urnsicali
L'INNO II S.filB DUM CHRlSTf 11
di Mons. Cagllero
a 11mggior gloria di Dio e dtlla sua. Chicsa, e
ad onoro clcllo. Congregnzione a cui appartiene
l 'illustre Autora. ,.
Legginmo nell11 Sa11ta, O.·ciliit, rivista. 111t•mmnle
d:i musko 1mcrn f\\ lilurgica, ,¡uc~to antorevole giu-
d:izio t.nll'im10 cli )íuns. Ca¡.:lic•rn: "Sfawc> Kicnri
di fítr co,;a gnttn ai buongui;tai in mu.sica, of-
s. Ln noatrn Scuola TrPOG!til'ICA D[ Ihi:NIO~O CJ.•
NAVl-1!\\P., he. ultima.to la alampa della vit1\\ ili Moltl!.
LOIGl LASAONA, scritta dl\\l $1•r. Prof. Paolo Albem.
Per l'acqni.st-0 di quest'im¡,ortaute opera rivolg..r,-1
alle nostr& libi:orie.

3.7 Page 27

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26-1 -
l CANTOR] DELL'ORATORIO DI VALDOCCO
al funerale celebrato per Be Umberto
nena Metropolitana di Torino.
Quanhmque non ci 11in ~asibilo accennare a tulte
le commemornzioni e ni 1111ffra~ füttl in tutti i 1m11ti
delh\\ p<'n_L.oln per l'ituima di Re Umberto, e quale
protestA contro l'esccruudo regicidio di Monz.a,
dohbiruno tutlavin. fare un'cceezione per il solenno
fllllem1e coro piutosi, il H agosto scorso, nella Me-
tropolitano. d1 Toriuo, JlOl"che ci incombe l'obl>ligo
di r•resentn.ro i nostri 11iuceri riugrazianrnnti n.1-
l'Ill.m" S1g. Si.ndaco Cnsano. e ntilli\\ di lui pen;ona.
alla Giunta o a tutto il Consiglio Comunale por
l'atto di liJ11ci11 e sti,nn. sommu dato al1a no~Lra
Scuola cli Cnuto counílldm-le, d'nceordo con S. E.
il Card. An\\iveacovo, l'ese(1uzio11e niusicalc tlella
Mti!!sa '11~ R!'1¡11iem.
II nostro l-iuperioro non potova non aderilo a
si cortci1r o,! onoritlco invito: eppero dicde gli
or1Uni oppurtUiú, e<l i1 l'II• Dogliaui iu dieci gi1m1I
diapose lo cOJ:10 in n.Jauicra tula, cho l'eseo1111l111w
della imponentu Mt•IJsa in ,lo 111i11orc del Chernbini
riuaci inappuntnbile in t11tte J.e sue pnrti, corue
tutti i giornali locali, dlog11i colore e pn1'tito1 eb-
bero unanimamontu ad a111w1·h·o e co11111 ei pub.
-piu che nltro, i-ile,•11re dalla seguentt• lcttera cll
1·ingrnziaruent<">. cho il Sinof\\Co, il gluruo stesso
dell•~secuzione i1rriava a D. Rua:
.dll(l\\ li d• ,igo,co 1900,
mc8ta .f1111:io11e che stm11<rne ebbe lu.ogo r,ella
Cattcclrali, 111 11rff1agio della. gnmde 1rnima di Rr
UmberlcJ I riu~rt solcnM pl't11'a d.ell'crffrlto e de/111
divo;;ione a¿ T/lrillo per il Mo11aroa cob'l bat·bam•
men/,o cstinto.
G·1·an pa,,te di 111t1·ito pe1· la rnag11ifiM ,·iUBciln
dri /1111 e1·ali s)lrlta _¡,eri> a coit'sta otti11m ,'fcuola di
0<111/0 corale, per il clie, nelt'u_primerle l'11mmira
rim1e ,iiia, cite fu 0011dfrisa da fliHi. gl'111ler11c11uti,
JJ11r9<> pute, yualc Sittdaco ,li T11rino, al/et S. V.
R1·1•.'ll<I i p'i'a 11foí rin,qr<1zicm1c11t,i, JJW <wcre, co11
dsoCm[fmllact1lci osroteesitcil,<!ldgartoa
modo "
n Re cho
Torillo di f<tre
Essa pi«ngc.
cosn
0011 perfetta os~ervam:a
rr, snm.\\.co
C.\\~ANA,
RIVISTA 8/BL/OGRAFIGA
-------~~-------
L'antica Ditta Fincc1tdori di Pnnna, om Li-
brerla Sflll',-ioun, ll!<SUi riuomata per la ristnmpa
di podero,e opere abct•licbe e pi-r ln. sua 1.Jihlio-
tOOI\\ aociolo-ngr11rin1 ecr., lm intm¡1pto.~o, l1atlue
aDni n <JttN1t1~ parte, ln puhhlicnzlone ili una lli-
bliutecn ijCt)la,,ticn clelln qnale uui pnisenti1UU0 ai
nostri Cooperntori i ¡1dmi nove voluruetti.
C. l. Srnt:T. - Epitome hlstoriae graecae ad
usum til.·on11JU lingun.e la.tinae. - Yol. ¡,n-
giue 96, L. 0,50.
In 11ne.\\!to lil;retto aotto fot11H1 <li temí, lt~ cni
difficolu\\ trnmenta in m111lo rnzioualm.,nte grn-
dunt-0. Yt·u~ono i-icl1iam1tte alla me nte dcll'alunno
le 1•rinci¡,11h rrgolu 11ppn•se m•I 1.. corso giuna-
11inlo e prt•twntate quollu cl1e giurualmcnte '"ª o.J)-
p1·e11,le111ln. t!: uu '0Lti11111, 1·Hcc.·11l tn cli t(lll'li pl:li gio-
vaui dol 2° l'Ol'?IO di ~i1111u~io.
CoRN1:;1.11 :\\EI'uTtli. - Vitae excellentium im•
peratoi.-u.m, n.dditis n.rgumentis et notis ad
honestae iuventutis usv.m. - Yol. di pag. l60,
L, 0,50.
PoOTT. - Regole elementa.ri della lingua
italiana. - Vol. di JlaJt. 208, J,, 0160.
FRL"IO, Cnrd. FO'.'HANA. - Prosodia della
lingua. lati,m. - Yul. tli png. 61, L. 0,30.
A. CA\\'WLrA - Leouis Papa.e XIII ex a.~tis
e:ccerpta. u,. ,,sum schola.ru.m. - Vol. di pagine
XVI-276, L. l ,50.
:E un:Lraccolta dei pns~i piu in~il{ui ¡,Al' 111 li11g11n
e ¡,el couct•tto tlegli atti di Lt-ou" XW vr1li1111lt\\
iu modo r11u i-urva pt•r lilJro di tl·mi 1•er fo i;ct111l1•
del gillllni,io. Que,;to 111 vuro, vera1111mf,u oppm t m,u,
incontro il favoro cli 11101 t issind l'rnl1~ti e Profü11•
sori, i qunli fürono J111·gl1i di 011t•o111ii ali 'Autorn,
fecero a,lutta.ru il )il.,1·0 lll'lle Rcnolu e ne cal1lt·g-
giluono 111 tlill'ul!ioue iu 111ezzo al cl{•ro. Ei!>io ri-
eponde nl hiao:ruo chu 11,·vi in bpc:cie in IJll<:hti
giorni, che uclle c;cuole pene1rino gli nntori cri-
etiani n corruggoro o ¡nll'ific1u·o l'ruul,i1mte ¡u·o-
fa.no dogli ~('riLtori dt•l 1111g;melliu10, ,¡uiutli 1wi
lo racco1111111tliumo c:iltlawcute ni Uttt.oti di Se-
ruinnrii c•d ai J>re!;idi di tutti i ginnai,ii 1rní quali
si dc~i,lcm isb•uire cristirutumcnte gli :tllicvi.
A. CAnGLL\\_, - Appunti di prosodi~ e me-
tiica la.tina. secondo gli studii recenti ad uso
dei ginnasü. - Pascicol() l" (Testo) L 0,40;
fü,;\\'icolo 2° (Esercizi) L. 0.20
L'<•¡¡Tt•gio Antore di que,it'operetta diecle par-
ticulnro sviluppo alla ProRoclio, come qu11lla clu.>
dcni servi:re a cmnpimento «folle cog:nizioni eti-
mologiohe: delh~ llfotrioo motte g_nanlo ti nocet1
so.rio pei· daro tlll'idea. chiarn ed osattn dei motri
a;,.scgnati nllo studio del ginnasio etl 11ggitlllg1·
mm hl'eve trattazione della poesía, l'itruica e di
alcuni metri pil) i11 uso _n¡,\\111 (;lúe~n. _n comorlit11
,,p(•cialmeute dei Semin(lrii e degli htitoti Reli-
gio~i. II lavoi-o riapo1Hle a tutte le 0<1ip;cmze llegli
stmli mllllerni, che tanto progre!lso apportnrono
iu ,pwsto romo d'insegnnu1euto.
A. ACCATIINO. - L'a.ritmetica insegna.ta alla
IV e V ginnasia.le secondo i vi¡renti pro-
¡p.-a.nuui governativi. - Vol. in-16 1,. l.
J<~c<'o qna.nto sc1·ive il Dr. Conte Glus. Alberti
ele Enno, noto oultore c1i 11cio11zc esut t-0, in una
Tecl'u~ione tt>U('6CII: • Que.sto tratcato, n noetro
a vvh,o, ¡¡j presta eccelleufowtm t11 nll'in11eg11aruento
uol 1,ti1111m1io, perch~ ncllo stt-""º l'o¡.rrngio autor(•
svolgü e dimm1tm la rogolo fo11<larucnt1lli tl<·ll't\\-
Tit1110Li1·11 0011 met,odn soum111mente chi1m> eil iu-
t<•lligi!Jile, s1·uz:1 pordersi iu miuuteul• di nualisi
cite iu un libro e imile si cltffono a;;,-olutamente
e\\'itnrt>. Per qnnnto conc1>rno ¡,tli esmupi clie il-
h1<"1tr11110 le <1i111ostr11zioni, nu11chil gli o~l'rclzi iu
nppoudioe del lihl'o. la 11c•c'1t,1~ 11011 pot,r1•hlJ11 f'Sser
e migliorc, co~icohi\\ di q111;¡¡t,o ii-attato, iu tullo i1
co111ple~~o. pni, tlil•,-i d11• 1lcb~o 1111 ottimo libro
d'iu,wguamento. KI' ,;ui,-~,,ro paru 1ti111lizi vera-
mento -lusinghicri il Pt•rio1l11•0 tli Matourntica di
Livorno, il Di1ll\\!-(1nlico tli 'l'J·ento, l'Arcndia, di
Boma, 11~ Scnolu. Nazion:ile cll 'l'oiino, eco.
A . .AcCA.'l'INO. - Nozioni di a.ritm.etica. -ad
uso della IV cla.sse ele.menta.re, L. 0,50. -

3.8 Page 28

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Nozioni di a
elementa.re,
ritmetioa.
L. o,r.o.
ad
uso
della. V
ola.sse
L'Pgn•gio Auton, pnl,hlknva. or son 1lne nuni
que1111• ~ozioni i11 1111 ~ni Ynlumetto e,1 oi-11, 1•:,au-
ritll iu ,-i brevo tempo 1'1!,lizione, la riprc>•ll'nta al
pulihlii·n in <lue f;1<c1coli. Saitle in 1110110 11proi1tl6
p¡,,• [stit11fi, ulle altro 1l11ti qnesto .V. .>;itmi con-
ginngml() q1wlln !li 11v1•n• 111111. 1·:u·colta ahhm11l11n-
tiasin111 di e,;ercizi o prohJcmi sni qtu1li potor
88t')Titnrn i giuvn11i nluuui.
r,rt f>itti\\ F ini•1•a1lori poi 11. comodita tlegli lsti-
tnU 1wi <1nnli In IV o V cln"Se fo!\\!\\oro rinnite
wn~••1·1·0 l'e!lizionc in ,m Rol vo/11111<', ossia N o-
m.olli di aritmetica. ad uso delle cl~si ele•
mentllri superiori, rurali e sera.ti, T,. 0,50.
Per maggiori !lt·ltinritnl'nti clirigersi nllt\\ Ditta
Fiacc11<lod, Stmda ctl Duo11111, :20-22, f>arrua, ohic-
1fo111lo i c11t11logi.
D. G\\SP~,RO ÜLllL - Qtm.resimale perle mo-
naohe off:erto ai prediCl'.l.tori dei mo:na.steri e
a.i mona.steri che non h:i.nno predicatori.
Torzn. <>dizione rivedutn. Tip. Snles.iana, 1900,
Smn¡,it·rdnrona. Prezzo
La lorzn. ri1üampn tli
L. 1,50 (E).
q1wi;t'o1wrt-tta
e
ln
m
i
gllor
raccon1nntl11zlone, "tlercl1e llll cike t11tta 1'nliliM, <1
lo, pratfoith cl10 n11gliui11 t' 111i).(lir1ia di monnstel'i
o di pre11i1::\\tori ricav11,l·ouo 1!1,ll'nso di qne~to quu-
resim1ile. Gli i$tituti femminili die nubisognano 1li
un lihl'O di 11,ttnrn. che teuga luogo tlell'i$trnziout•
sal·er<lotnle s i prov1•t'1lnuo di (tt1•·sto qmu·e8imt\\lh
e '"i trov1•ranno svolti (·on ordine e chiarezza i
princi¡iali :irgomenti cll•Ha pert'ozione rellgio,111.
Cooperatori defunti in Giugno, Luglio ed Agosto 1900.
1. Adamoll .Auro¡;gl P.mll!a - JMlono
jllom•).
~. A n11,ni,,I! Lul¡;l - 0<11s■tto(.Yo•arn).
~- l,olbo di \\'lu1111lo C-11.-, Paolc> - 10-
1fon.
, . llohll•"""'''" Gfoae¡,¡,o - ~font<trso
(ril"ru:-(1)
ri. nat.•llo l.01¡:iA - T.~,tllAl!0 (l'aro,u,).
11. B,11"1ta Amal!a VNlon\\ Ghldoll -
l:.unrn.
7. llHIHlt<ll D. LorouM, Atolprote -
ti. A mhn>gin ( V1r.011<0).
lll~ln I ►• Xiool<I - S• .A.ntlooo (C<>·
11llari).
O. B1tnr,a Tl't6l<I\\ - Com.o.
10. Catnoa,i Caturln• di Glu•u¡,¡,fl -
Catnt•t:itA Cornello ( Rtr(Jttm,,,.
11. C,n-atore Andrea - .:,itro, i (A¡,..
,ru1,/rHJ ,.
12. C1,nt.iri111 Yaria Vod. r:allo•:arl -
Podur:\\,
'13. D•llutu Snnte - S. A¡1111ll11aru (J/0-
ui..1,,).
11, De An¡¡Pli~ ('nv. A1lrlAno - 'R.mun.
15, Dul Sl¡:n1ao T00<toro dl Antonio -
Om":11¡n11 (.Jfa11<1 Oarrura).
JO. Dow¡,i\\ Angllla u. Vo.-ra - Bros-
&aaco (Ouneo).
17, }'orrarl Gluseppo - Salo ( ,i/111a11•
d,,;n),
111. }'orroro Oraola - Bian" (N.,,,ara).
lll. F111cobla Ca.v. 'ltioh•lan¡olo - Do•
glfanl (01,n,•o).
·.io, li'rnnc11 D. liarlo - Pn~za1111 (Tl,ggio
0~I1\\bTiii).
ll.
~~.
GOaalm1nbbnrltrnttlinroOo nA-n.nutSn.o.pueFlzo.rhnr,ru(t1aO1,fn,oo.r,~"D,n)1.·1Glttlu'-
1>U,•ano d'Orba (.Al.,•andrl4).
~3. Olllah>1i Lnigi - t:ualbntt.•M ( Cr•·
,nona).
:,. Olat.:1b11UU1 Sanird<> Lul«fa - Vi-
cuinsf\\.
:~. Gfacom.1n G. B. t,;pc,nton - I•"on,;R«o
( 1I,lltlno).
~,;. Olaul Lrioia - Rivoll (Ti,nno).
~7. Cll1111ta OnetilllO - 1'(1.i11.111-Jno (011,!-
tani11ctla).
:?8. Q,,l),,ttl A11¡¡elo - ti. Plt,lro <ll Ato
r11hlo (Vtroun),
~íl. (1rlll\\lD•rlolomen-Vlnnw• t ror•Mj.
80. ?tf11,:1.1I l)on Francui;o - .\\h11110
x.. ((.'01110).
81, ltollfa Ca.t!onloo D. i,:. -
tab!lo
(Jft1ll11J.
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22. l)olat"mo D. :Frnuresoo Arel111·oto -
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lll'B. DI quMte duo ll•t<> In ¡1dma Mln•
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qn1:lll ,J J:, ¡;lu¡::no al 15 lu{:llu IOVO.
Con permesso dell'Autorita Ecclcbi11stica. - ü,m:ote, GlUSEl.'P.E G.UWrnO. - Torino, U.IOO•'l'i¡,ogr.üia. SalelliaM,