BS 1930s|1930|Bollettino Salesiano Novembre 1930

Anno LIV.   1° NOVEMBRE 1930 (IX)   Numero 11.

BOLLETTINO SALESIANO

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO

SOMMARIO: L'XI Congresso Internazionale dei Cooperatori Salesiani a Bogotà. - Festeggiamenti al Beato Don Bosco. - Grazie del B. Don Bosco. - Notizie di famiglia: Il giubileo sacerdotale del Cardinal Hlond - Partenza di missionari - Nuova cappella - 800 "Bernadettes" a Torino - Un'offerta siamese - Consacrazione episcopale - Nuova chiesa - Visita di un ministro. - La Crociata Missionaria. - Dalle nostre missioni: Mons. Ignazio Canazei, Vic. Ap. di Shiu Chow - Don Bosco glorificato in Giappone - Dal Brahmaputra - Mons. Bars punto da un "cobra." - Culto e Grazie di Maria Ausiliatrice. - Necrologio.

L'XI CONGRESSO INTERNAZIONALE dei Cooperatori Salesiani a Bogotà.

Ancora una volta la cattolica Colombia ha voluto dare al mondo intero un esempio nobilissimo del suo attaccamento ai principi cristiani e del suo entusiasmo per tutto quanto concerne il bene in genere e l'opera salesiana in ispecie. Bogotà, la bella capitale di quella Repubblica, può enumerare fra le sue solennità principalissime, proprio questa in onore del nostro Beato.

Varie circostanze servirono ad accrescere lo splendore delle feste, che avevano per scopo di commemorare il meglio possibile l'elevazione di Don Bosco all'onore degli altari: il 40° anniversario della nostra opera in Colombia, la convocazione dell'XI Congresso Internazionale dei Cooperatori Salesiani e del III Convegno Nazionale degli exallievi. Tutto poi avrebbe avuto per chiusa una data carissima - il 16 agosto - anniversario della nascita di Don Bosco. Cosicchè si è potuto adunare intorno al Padre tutta la grande famiglia per un omaggio filiale e far conoscere in quel paese l'opera sua provvidenziale; sviluppare o meglio organizzare l'Unione dei Cooperatori e stringere con vincoli più forti gli ex-allievi ai loro educatori. E il Beato dal cielo volle largamente benedire questi intenti e fecondarli di un felicissimo esito

La preparazione.

Per vari mesi apposite Commissioni, delle quali facevano parte eminenti personalità della Capitale, lavorarono intensamente con riunioni e con mutue intese alle grandiose manifestazioni per lo svolgimento del complesso programma elaborato. Questo poi fu portato a conoscenza del grande pubblico per mezzo di artistici manifesti e dei giornali quotidiani di Bogotà che, senza distinzione di parte, andarono a gara nel pubblicare i particolari delle varie celebrazioni e vi aggiunsero larghi brani della biografia del Beato Don Bosco e ampie notizie delle opere da lui compiute.

Anche la Radio, questo modernissimo mezzo di propaganda, venne usata all'uopo, e per ripetuti giorni lanciò ai quattro venti i particolari delle solennità; la sera poi del 13 agosto, grazie alla cortesia della stazione di Radio-diffusione H. I. N., si trasmise tutto un programma prettamente salesiano, le cui parti musicali vennero magistralmente interpretate dalla Scuola di banda e dalla Schola Cantorum del Collegio Leone XIII, mentre alcune poesie, aneddoti della vita del Beato e una illustrativa dissertazione sulle Scuole professionali venivano bella mente dette da allievi e superiori dello stesso collegio.

Ecco il programma della parte musicale: Marcia d'introduzione; Beatus del M° Garlaschi, coro; Avemaria, a solo per soprano; Pilarica, canzone per ragazzi del M° Alcantara; Sinfonia per banda e Marcia finale. Così la Repubblica intera potè darsi conto dell'apoteosi che si stava preparando all'umile pastorello dei Becchi e le parole dell'inno a Lui dedicato, che suonavano un giorno come solenne profezia, ripetevano ora una dolce realtà:

Don Bosco, Don Bosco, è un canto infinito che udranno del mondo le mille città!

Alti consensi.

Tutte le autorità, ecclesiastiche, politiche e civili, aderirono al fausto avvenimento. L'Ecc.mo sig. Nunzio Apostolico, Mons. Paolo Giobbe, ne diede annunzio all'Episcopato intero e S. E. Rev.ma Mons. Ismaele Perdomo, arcivescovo di Bogotà e Primate di Colombia, diresse una splendida pastorale ai parroci e fedeli animandoli a prendere viva parte ai festeggiamenti.

L'illustrissimo sig. Presidente della Repubblica fece pubblicare il seguente manifesto che ottenne pure il pieno consenso delle due Camere:

DECRETO N" 1278   14 agosto 1930

con cui il Governo Nazionale si associa alle feste della Congregazione Salesiana a gloria di Don Giovanni Bosco, apostolo della gioventù.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA usando delle sue attribuzioni speciali e CONSIDERANDO

che nei giorni 15, 16 e 17 del corr. mese la Pia Società Salesiana celebra con solenni feste la beatificazione di Don Bosco; che l'opera svolta in Colombia dai Rev.di Padri Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, comunità religiose fondate dal Beato Don Bosco, è stata di singolare trascendenza, sia in riguardo alla educazione e istruzione impartite alla gioventù nei collegi, negli oratori e nelle Scuole Professionali di Bogotà e di altri centri importanti del Paese, come per le zelanti cure e per lo spirito di abnegazione con cui si prodigano agli infermi nei lebbrosari della Nazione:

DECRETA

Art. I. - Il Governo Nazionale si associa con compiacenza alle feste che la Pia Società Salesiana celebra in occasione della Beatificazione del suo Santo Fondatore.

Art. II. - Le bande musicali del Conservatorio e della Polizia daranno concerto pubblico, sulla spianata della Cattedrale Primaziale, nelle sere di sabato e domenica prossimi, in onore del grande veggente di Castelnuovo d'Asti.

Art. III. - Una copia del presente decreto sia trasmessa al Rev.mo Padre Superiore dei Salesiani in Colombia.

Dato in Bogotà il 14 agosto 1930. ENRICO OLAYA HERRERA

Il Ministro degli Interni CARLO RESTREPO

Il Ministro dell'Educ. Naz ABELE CARBONEL.

Il Governatore Dipartimentale pubblicò da parte sua quest'altro decreto:

Segreteria del Governo

DECRETO   28 luglio 1930 N° 346

con il quale il Governatore aderisce a un fausto avvenimento.

IL GOVERNATORE DI CUNDINAMARCA usando delle sue attribuzioni legali e CONSIDERANDO

che nei giorni dal 14 al 17 del prossimo agosto, con motivo della Beatificazione del R. P. Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si convocheranno nella città di Bogotà l'XI Congresso Internazionale dei Cooperatori Salesiani e il III Convegno Nazionale degli ex-allievi salesiani di Colombia;

che l'opera di Don Bosco, andò sviluppandosi in tutti i continenti con rapidità ed efficacia pari agli alti fini umanitari che si proponeva di raggiungere il grande Apostolo del secolo XIX la cui memoria sarà maggiormente onorata nelle progettate festività:

che da oltre 4o anni le Comunità Salesiane vanno portando in Colombia i loro incalcolabili ed efficacissimi servigi nei lazzaretti di Agua de Dios, Cóntratación e Cairo de Loro, nei collegi, nelle Scuole Professionali e negli Oratori Festivi, curando nei primi l'umanità inferma e invalida e dando negli ultimi educazione e istruzione a una gran parte della gioventù colombiana, con abnegazione e costanza degna di ogni encomio;

che attualmente, nelle diverse istituzioni salesiane, si educano oltre 6ooo giovani del Paese, il che deve costituire un vero orgoglio per questi infaticabili educatori e un motivo di profonda gratitudine del popolo colombiano per tanto degno e fruttuoso lavoro fatto a suo profitto;

che il Dipartimento di Cundinamarca è uno di quelli che più hanno beneficiato dell'Opera Salesiana poichè è doveroso riconoscere che ad essa devono la loro fama di provetti operai, un gran numero di lavoratori, specialmente bogotani, che oggi si possono guadagnare il pane della vita in un lavoro indipendente, grazie all'apprendistato fatto nelle Scuole Professionali salesiane;

che è un dovere del Governo esprimere la gratitudine della collettività, a coloro che si son resi tanto benemeriti delle masse popolari, avviandole e guidandole per le vie dell'onesto lavoro e della moralità, come lo san fare i Salesiani;

DrcRETA

Il Governatore di Cundinamarca aderisce all'esultanza con cui i discepoli di Don Bosco si accingono a celebrare la Beatificazione del Fondatore, come al maggior avvenimento per tutti gli Istituti che conservano il suo nome e onorano la sua memoria; esprime alle Comunità Salesiane la gratitudine del popolo cundinamarchese per gli importanti servigi prestati a tutta la Colombia e in particolare a questo dipartimento;

presenta, a nome del popolo tutto, un cordiale saluto ai Congressisti che si riuniranno in questa città in occasione di dette feste, e fa voti affinchè i loro lavori inspirati a sì nobili propositi, siano fecondi di ogni bene.

Una copia del presente decreto sarà inviata all'Ispettore dei Salesiani in Colombia, Rev.mo sig. Don Giuseppe Bertola, e un'altra al presidente delle Associazioni sopra indicate.

Dato in Bogotà il 28 luglio 1930

GUGLIELMO CAMACHO CARRISOSA

Il Segretario di governo

EMANUELE PABON

Il Segretario di Hacienda

AUGUSTO RAMIREZ MORENO

Il Segretario dell'Ed. Pubbl.

ANGELO MARIA SAENZ.

Triduo e festa.

Si scelse per le funzioni religiose la Cattedrale per la sua maggiore capacità ed anche perchè, per essere situata al centro della città, offriva maggiore comodità ai fedeli; inoltre pel suo titolo conferiva maggiore imponenza alle funzioni stesse.

L'interno di essa venne sobriamente ma artisticamente addobbato e alla sinistra entrando, in prossimità del presbiterio e dirimpetto al pulpito, sorgeva una vera piramide di fiori, fra i quali scintillavano migliaia di luci e su tutto troneggiava sorridente la figura del Beato in atto di benedire il popolo divoto.

Ogni giorno del Triduo venne destinato ad una speciale categoria di persone e cioè ai giovani, alle giovani e agli ex-allievi, cooperatori e cooperatrici. Ogni ceto di persone potè esternare la sua devozione e simpatia al grande educatore e contemporaneamente approfondire la conoscenza dell'opera di Lui fra le genti.

Il 15 mattino, mentre Monsignor Comin, giunto espressamente dalla sua Missione equatoriana, celebrava la Messa della Comunione generale, vari sacerdoti distribuirono il pane degli Angeli a parecchie migliaia di giovani. Lo stesso spettacolo edificante si svolse nei giorni 16 e 17 in cui celebrarono Mons. Eusebio e Mons. Andrea Restrepo Saenz. Oh quanto avrà gioito il nostro amato Padre dal suo trono di gloria, e quale propaganda di bene furono queste manifestazioni di sincera e fervente religiosità!

Altro spettacolo commovente fu il Pontificale del giorno 15, in cui celebrò Mons. Perdomo, arcivescovo Primate. Il tempio grandissimo era gremito fino all'inverosimile. Un coro di oltre mille voci argentine cantò la Messa de Angelis in gregoriano, mentre l'enorme massa di popolo ascoltava esultante e commossa. Parlò del Beato Don Bosco e dell'opera sua il M. R. Don Ezequiele Villaroya che, come l'oratore della sera, Rev.mo sig. Don Gesù M. Velzquez e dei giorni successivi, con semplici ma infuocate parole seppe dire magnificamente del festeggiato destando nel numeroso uditorio una vera ondata di devozione e di santo entusiasmo.

Il 16 agosto pontificò l'Ecc.mo Mons. Comin; la Schola Cantorum interpretò la Messa a 4 voci - del maestro Greisbacher. Oratori della giornata furono i Rev.di sig. Don Carlo Alberto Lleras Acosta e Don Innocenzo Jacomé, O. P.

La domenica 17, chiusura delle feste, fu anche il giorno della maggiore solennità. Al Pontificale celebrato dall' Ecc.mo sig. Nunzio Apostolico, intervenne l'Ill.mo sig. Enrico Olaya Herrera, neo Presidente della Repubblica, accompagnato dal Presidente dei Ministri e circondato dalle alte cariche dello Stato e della Chiesa in Colombia. Venne cantata la Messa Pontificale a quattro voci del M° Perosi. Disse il panegirico il Rev.do Sr. Don Alvaro Sanchez, seguito dal canto solenne del Te Deum e dalla trina benedizione di Mons. Domenico Comin.

Una sfarzosa illuminazione elettrica chiuse ciascun giorno del Triduo indimenticabile. Sulla facciata della superba Basilica splendevano migliaia di lampadine che mettevano in maggior risalto i motivi architettonici e su tutto dominava la figura sorridente del nostro Padre con in basso la scritta a caratteri cubitali: Viva il Beato Don Bosco.

Piazza Bolivar, prospiciente la Cattedrale, era gaiamente rallegrata dalle 4 grandi fontane luminose che per concessione specialissima vennero messe in attività, e il grande liberatore, la cui nera massa bronzea spiccava fra quel gioco vivissimo di luci colorate e zampillio di acque, pareva rendere lui pure l'omaggio suo al Beato Don Bosco, liberatore di numerosi popoli dalla schiavitù del male per portarli alla fede di Cristo e alla civiltà che da Cristo ha nome.

Pubbliche dimostrazioni.

Accompagnarono le funzioni religiose attraenti festeggiamenti civili che culminarono nel grandioso corteo salesiano del 17. Lo formavano larghe rappresentanze di quasi tutti gli Istituti salesiani maschili e femminili di Colombia con numerose musiche, bandiere e gagliardetti. Le fiammanti maglie delle squadre ginnico-sportive, i battaglioni dei giovani esploratori, i vari gruppi di ciclisti, le linde divise dei collegi femminili formavano di quel ammasso di gioventù prolungantesi per oltre un chilometro, un magnifico quadro che migliaia e migliaia di spettatori ammiravano ed applaudivano, mentre per l'aere sereno si spandevano voci di migliaia di bocche e di strumenti osannanti.

Il corteo, percorrendo le principali vie della città, fece una breve sosta dinanzi al palazzo arcivescovile dove un giovane disse brevi parole di omaggio al capo della Diocesi. Mons. Perdomo rispose con parole di viva compiacenza. Ripresa la sfilata, il corteo si diresse al Palazzo presidenziale. Dal balcone centrale ammirava e salutava cordialmente l'illustre sig. Presidente circondato dall'Ecc.mo Nunzio Apostolico, da

Mons. Comin, da Mons. Lunardi e dal Rev.do sig. Don Bertola, Ispettore salesiano locale.

La massa enorme di popolo che aveva invaso tutte le adiacenze, lanciava grida festose di evviva a Don Bosco, all'Ausiliatrice, alla Congregazione Salesiana, al novello Presidente mentre i vari gruppi del corteo in perfetta posizione di attenti rendevano omaggio alla prima autorità della Repubblica al suono dell'Inno Nazionale. Una nota caratteristica la diedero gli Istituti femminili che resero il loro omaggio con saluto romano, mentre le bande facevano echeggiare le nostalgiche note di Giovinezza. Un fragoroso applauso accolse la bella dimostrazione. Era l'Italia, la gran Madre di Eroi e di Santi che s'univa a queste giovani popolazioni per rendere omaggio al suo figlio prediletto!

Il salesiano sig. Luigi del Reale disse brevemente degli scopi che la Congregazione Salesiana si proponeva nella sua opera educativa. Le sue parole vennero accolte con visibile compiacenza dall'illustre sig. Presidente, il quale, invitava gentilmente a Palazzo una numerosa rappresentanza, e rispondeva dicendo che la Colombia e lui personalmente erano soddisfatti dell'Opera Salesiana, poichè questa perseguiva il me desimo fine elle egli si propone svolgere durante il suo periodo di Governo, cioè l'educazione e l'istruzione della gioventù, l' incremento delle Scuole professionali e agricole, la formazione cristiana della donna.

Il corteo si diresse quindi al monumento di Bolivar, e dopo aver deposto una corona di alloro ai piedi della statua, si sciolse fra gli applausi della popolazione.

XI Congresso Internazionale dei Cooperatori Salesiani.

Ecco l'elenco delle egregie persone sotto il cui alto patrocinio si svolse questo Congresso. PRESIDENTI ONORARI: Ill.mo Sig. Dott. Enrico Olaya Herrera, Presidente della Repubblica; Ecc,mo Mons. Paolo Giobbe, Nunzio Apostolico; Ecc.mo Sig. Gino Cecchi, Ministro d'Italia presso questo Governo; il Sig. Governatore Dipartimentale; l'egregio Sig. Sindaco della città e il Rev.mo Sig. Don Giacinto Bassignana, rappresentante ufficiale del Sig. Doli Rinaldi.

PRESIDENTE EFFETTIVO venne nominato il Dott. Edoardo Restrepo Saenz, Rettore della Facoltà di Diritto. VICE-PRESIDENTI: i Sigg. Rev.mo Don Giuseppe Bertola, Ispettore salesiano, Mons. Andrea Restrepo Saenz, Vicario generale della Archidiocesi, il Dottor Gerardo Torres e il Sig. Rafaele Salazar. Relatore il Rev.mo Don Emilio Rico, salesiano. SEGRETARI: i Rev.mi Sigg. Don Giorgio Artura Delgado, Don Enrico Heredia, Don Alberto Santa Colonia e Don Paolo Enrico Caicedo.

A tutti i benemeriti il nostro ringraziamento sincero.

Il Congresso fu il punto saliente, l'omaggio massimo che la Colombia offrì all'insigne educatore della gioventù. Venne inaugurato la sera del 14 agosto dall'Ecc.mo Mons. Giobbe, Nunzio di S. S., in uno dei nuovi ampi saloni del ricostruito Collegio Leone XIII, elegantemente preparato all'uopo. Con le più cospicue personalità della Capitale, erano presenti S. E. Gino Cecchi, Ministro d'Italia, i delegati del Chili, Perù, Bolivia, Polonia, Francia, Cecoslovacchia, ecc. Rappresentava i Vescovi salesiani S. E. Rev.ma Mons. Domenico Comin. Si ebbero adesioni dal mondo intero e con entusiasmo indicibile si ricevette la benedizione speciale inviata dal S. Padre e quella del nostro Rev.mo Rettor Maggiore.

Tre furono i temi proposti: lo spirito del cooperatore salesiano, sviluppato dal Sig. Luigi del Real, salesiano; l'azione del cooperatore salesiano e l'organizzazione dei cooperatori magistralmente trattati, il primo dal Sig. Ignazio Diaz Granados e l'ultimo dal Dott. Emilio Robledo.

Il Congresso dopo ampie e calorose discussioni, in sedute pubbliche e private, prese varie risoluzioni che, debitamente redatte, verranno pubblicate in volume a parte; si chiuse la sera del 16 agosto con un eloquente discorso dell'Ecc.mo Mons. Perdomo.

III Convegno Nazionale degli ex-allievi di Colombia.

Come tutti i convegni del genere, la somma allegria salesiana fu la nota dominante della giornata. Numerosi i convenuti i quali, dopo il Pontificale in Cattedrale, si riunirono sotto i vasti porticati del nuovo Collegio per assistere all'inaugurazione di una lapide ricordo che eternasse nel marmo il fausto avvenimento della Beatificazione del Padre e Maestro. Presenziarono a questa cerimonia l'Ecc.mo Mons. Comin e il Sig. Don Giuseppe Bertola.

Dopo lo scoprimento prese la parola il Dott. Arturo Posada, elle in un fervente discorso seppe interpretare mirabilmente il pensiero di tutti i presenti.

All'assemblea presero la parola vari amici fra cui ricordiamo il Dott. Francesco Castilla sottosegretario al Ministero degli Interni e l'Onorevole Raffaele Salamanca, deputato al Parlamento.

Chiuse definitivamente il ciclo delle feste un'aristocratica accademia nel Teatro Colón, il massimo della città, la sera del 19 agosto. Prosa, poesia, musica e arte cantarono le lodi di Colui che tanto fece per il bene del mondo.

E passata sopra la Colombia un'ondata di vero spirito salesiano e il ricordo di queste solennissime giornate in cui tutto il popolo ha voluto gridare la sua riconoscenza a Don Bosco, rimarrà indelebile nella Capitale e in tutta la Repubblica.

Festeggiamenti al Beato Don Bosco.

Godiamo registrare nell'albo d'oro delle feste per la Beatificazione di Don Bosco due splendide celebrazioni fatte dai seminari di Fermo, nelle Marche, e di Giaveno, presso Torino.

Il seminario di Fermo si fece promotore delle grandiose feste che negli ultimi di maggio si svolsero solennemente nella chiesa del Carmine con la partecipazione di tutto il popolo. La vibrante parola di Mons. Crocetti, l'intervento di S. E. Monsignor Arcivescovo e del clero, le superbe esecuzioni musicali della Schola Cantorum del Seminario sotto la direzione del M° Sac. L. Virgili, diedero alla celebrazione un carattere di fastosità imponente.

Le feste si chiusero poscia al Seminario con una brillante accademia e con lo scoprimento di una lapide a ricordare la visita fattavi dal Beato nel 1867.

Per la circostanza il seminario di Fermo pubblicò un elegante Numero unico (uno dei più belli usciti), ricco di articoli, di ricordi sul Beato, con cinque lettere inedite da lui inviate nel 1867 e 1868 al Cardinale De Angelis, arcivescovo della Diocesi.

Le feste di Fermo così entusiastiche rinsaldarono meravigliosamente la tradizione di reciproca venerazione onde furono avvinti il Beato e l'Ecc.mo Cardinale De Angelis, il Seminario e la Società Salesiana.

Al seminario di Giaveno le feste organizzate dal Rev.mo Rettore Can. Teol. Martina riuscirono felicemente, fra il più vivo entusiasmo.

Nella novella in onore del novello Beato si è con tanto fervore invocato il ritorno di Don Bosco tra i giovani seminaristi giavenesi, che Egli ha accolto pienamente la preghiera di tante anime ardenti e devote e il 24 agosto scorso si è sentito da tutti ch'era ivi presente. Una letizia profonda, congiunta al raccoglimento dell'anima, ha reso indimenticabile la bella festa, onorata dalla presenza di Mons. Vicario Capitolare, di S. E. Mons. Rossi e più tardi dalla parola eloquente dell'Arcivescovo di Cagliari, condotto in Seminario, quasi di sorpresa, da Mons. Ferdinando Bernardi, l'illustre ex-allievo giavenese, che da anni profonde i tesori del suo zelo ed ingegno a vantaggio della Sardegna.

Commovente la funzione del mattino in cui il pio ed eloquente Vescovo di Susa ha eccitato i giovani all'imitazione e devozione verso il Beato. Frattanto, accompagnato da Don Favini, giunse da Valdocco il rappresentante del Sig. Don Rinaldi, Don Pietro Ricaldone, Prefetto generale della Società Salesiana. Salutato con opportune parole da un allievo anziano, fu accompagnato in cappella, dove, in alto, sopra l'artistico altare di marmo, era stata posta la statua del Beato, opera del Prof. Runggaldier di Pinerolo, che ebbe pure l'ambito plauso dello stesso Don Ricaldone.

Gustatissima, non solo dai competenti, la Messa del Gruber, interpretata magistralmente dal maestro Can. Prof. Baruetto: l'esecuzione rivelò una formazione paziente ed accurata dei giovani cantori. Al Vangelo della Messa, cantata da Mons. Luigi Benna, Don Favini parlò della vita interiore di Don Bosco. La sua parola facile, convinta, fu compresa e gustata dai giovanetti e lasciò in essi tal salutare impressione, che anche parecchi giorni dopo si compiacevano di rievocare le sante esortazioni udite.

Dopo il Vespro si ebbe la processione nella quale Mons. Vicario Capitolare portò la reliquia del Beato: precedeva l'Ecc.mo Mons. Rossi in abiti pontificali. I canti dell'Iste Confessor erano alternati con scelti pezzi di musica eseguiti dalla premiata banda Leone XIII.

Alle 16, accolto al suono della Marcia Relle, arrivava S. E. Mons. Piovella. Egli discese sorridendo dall'automobile con un gruppo di pellegrini sardi avviati a Lourdes e subito fu circondato dai presenti, attratti dalla sua affabilità e paterna benevolenza.

Il gruppo fotografico fu ritratto con mirabile maestria e prestezza dal Cav. Enrie, della Fotografia Nazionale.

Un'ora felice si trascorse nel grandioso teatro, splendidamente addobbato, ove autorità ed ospiti, fra cui Mons. Apra, il Can. Gallo, il Cav. Alberto Accomasso, il Sig. Vigliani, si radunarono per udire la commemorazione di Don Bosco fatta dal Padre Giovanni Germena, barnabita. Il dotto conferenziere, ch'è pur novellista geniale e poeta felice, in una serie maestrevolmente concatenata di aneddoti ove l'eleganza della forma andava unita a profondità di pensiero, ci fece rivivere il grande educatore, ci mostrò le sue relazioni col seminario di Giaveno, richiamandoci ai dolci ricordi della sua vita giavenese.

Alla sera dopo la refezione, un'artistica illuminazione, preparata dal Can. Rolla e i concerti della banda raccolsero ancora una volta ai piedi di Don Bosco tutti i presenti.

Alle 21 S. E. Mons. Rossi e Don Ricaldone fra applausi riconoscenti e il canto dell'inno di Don Bosco lasciavano il Seminario e così terminava felicemente una giornata, fra le più belle vissute dall'Istituto.

CHIERI. - Solennissima e devota riuscì la festa all'Oratorio. Dopo la Messa della Comunione generale gli oratoriani in massa si recarono a deporre una corona alla lapide monumentale che ricorda il Beato, sulla piazza Cavour e al monumento dei caduti. Alla sera, durante il concerto della Schola Cantorum e degli Amici della musica, Mons. Rho ha benedetto un busto del Beato, opera del Teol. Tosco. Vi assistevano autorità civili ed ecclesiastiche.

VALLECROSIA. - A Vallecrosia dove Don Bosco fu nel 1883 e dove gli apparve per l'ultima volta il «Grigio » mentre il Beato, col sacerdote che l'accompagnava, si era sperduto pel buio dell'ora tarda, ed era in pericolo, le feste assunsero un carattere di grande solennità. Il Can. Anfossi predicò nella Parrocchia di Maria Ausiliatrice il triduo che si chiuse con una bella cerimonia: la benedizione della statua nella chiesa di Terrasanta in Bordighera, trasportata poi a Vallecrosia con corteo processionale cui presero parte le autorità.

Nel giorno della festa le varie funzioni trassero alla parrocchia una gran folla, anche dai paesi vicini, che non si stancò di effondere la sua pietà e divozione verso il Beato Don Bosco.

DIANO d'ALBA. - Col concorso di numerosissimi forestieri dei paesi vicini, e con la partecipazione della buona popolazione dianese le feste riuscirono oltre ogni aspettativa. La presenza di S. E. Monsignor Vescovo di Alba e delle autorità contribuì a rendere veramente magnifica la processione del pomeriggio per le vie imbandierate di Diano. L'ottimo Arciprete che si era augurato al principio del triduo « che tutta Diano diventasse una fiamma viva per Maria Ausiliatrice e pel Beato Don Bosco » poteva dirsi soddisfatto nel vedere l'entusiasmo del suo popolo intorno alla reliquia del Beato.

VALFENERA d'ASTI. - I festeggiamenti organizzati dal Circolo D. Bosco, coincisero col Convegno Diocesano della Gioventù Cattolica, e riuscirono un superbo spettacolo di fede, di pietà e di entusiasmo. Oltre 6oo giovani si aggiunsero al popolo festante per esaltare Don Bosco: presiedette la festa S. E. Monsignor Vescovo. La processione del pomeriggio riuscì un'imponente trionfo giovanile al Padre dei Giovani, esaltato dal coro entusiastico e dalla fervida parola dell'avv. Vuillermin.

TORINO. - Per tre giorni la vasta chiesa di S. Giovanni Evangelista ha visto succedersi un pellegrinaggio continuo di fedeli, accorsi a pregare dinanzi all'altare della reliquia del Beato. A celebrare le funzioni si alternarono il Curato di S. Massimo, Rev.mo Teol. Pompeo Borghezio, il Vicario Capitolare Mons. Benna, e S. E. Mons. Montanelli, arcivescovo di Vercelli. Durante il magnifico Pontificale dell'ultimo giorno fu eseguita magistralmente la grandiosa messa del Beato sotto la direzione del suo compositore M° Pagella; e alla sera tessè il panegirico il cappellano del R. Esercito Teol. Solero.

ROSIGNANO, l'incantevole paese del Monferrato che ha dato alla Congregazione Salesiana i vescovo, 3 sacerdoti viventi e 23 suore di Maria Ausiliatrice non poteva dimenticare il nuovo Beato, verso il quale nutre la più viva devozione. Celebrò quindi festeggiamenti straordinari, a cui partecipò S. E. Mons. Coppo, rosignanese.

SCIACCA. - Perchè il Beato fosse conosciuto da ogni classe di cittadini, il Comitato dei festeggiamenti adibì la chiesa di S. Francesco da Paola per il triduo predicato dal salesiano D. Fasulo e in due sere successive il Politeama Rossi, per conferenze illustrative del valente Avv. Pietro Arone e di D. Fasulo. Il solerte comitato, composto del Barone Vassallo, Avv. Molinari, Avv. Guarino, Sac. Prof. A. Vitali, ha il merito principale della felice riuscita delle feste e dei frutti recati da queste alle anime.

Va rilevato un caratteristico numero del programma: la premiazione agli alunni della Scuola di catechismo e di religione cui attendono con zelo costante e metodo illuminato i membri della pia Associazione di Maria Ausiliatrice.

CASTELGANDOLFO. - Le feste ebbero inizio il giorno dell'Assunta con la solenne traslazione della reliquia del Beato alla parrocchia pontificia; parteciparono alla manifestazione Mons. Feder. Emanuel, Mons. Giuseppe Marazzi, il Podestà e una folla imponente. Al triduo, predicato dal salesiano D. Gaggino, fu notevole il concorso dei fedeli. Il giorno di chiusa poi fu tutto uno splendore: numerose le comunioni, affollatissima la chiesa, magnifiche le funzioni. Il panegirico del Beato fu detto con slancio da S. E. l'Arcivescovo Mons. Carlo Salotti nel cortile pontificio davanti a un eletto uditorio.

La sera, sulla piazza principale illuminata, e dinanzi alla chiesa illuminatissima e ornata dello stemma pontificio, tenne concerto la banda musicale di Albano.

CASALE MARITTIMO. - Cogliendo l'occasione della presenza di Mons. Dante Munerati, vescovo salesiano di Volterra, si è celebrata la festa del Beato D. Bosco, preceduta da un devoto triduo e accompagnata da conferenza coli proiezioni. Nella giornata di chiusura si ebbe una comunione generale della gioventù, e una splendida processione, riuscita un vero trionfo per il Beato D. Bosco.

ALESSANDRIA. - Un'altra festa di Don Bosco è stata celebrata ad Alessandria nel S. Giovannino e nella Collegiata del Carmine, con intervento di S. E. Mons. Nicolao Milone, vescovo diocesano, e di gran folla di devoti.

L'ottimo periodico La Libertà scriveva opportunamente: «Il popolo alessandrino vive ormai per il Figlio della sua terra... ». Il resoconto dà alla Giunta Diocesana il vanto di aver tenuto in Diocesi nell'anno della Beatificazione ben 39 commemorazioni del santo piemontese destando il più vivo entusiasmo tra il pubblico. E bene elencare i paesi e le parrocchie nelle quali le conferenze, illustrate da proiezioni, furono tenute:

Cattedrale (due), S. Alessandro, Alluvioni, Bassignana, Bosco Marengo, Cantalupo, Casalbagliano, Cascinagrossa, Orti, Cristo, Castelferro, Castellazzo, Felizzano, Frugarolo, Gamalero, Grava, Isola S. Antonio, Lobbi, Mandrogne, Montecastello, Oviglio, Pasturana, Pecetto, Portanova, Predosa, Quargnento, Rivarone, San Giuliano N., S. Michele (due), Solero, Spazzona, Spinetta, Tassarolo, Valenza, Valle S. Bartolomeo, Valmadonna, Villa del Foro.

CONEGLIANO. - I festeggiamenti si iniziarono nel Duomo il 22 maggio con un triduo di preparazione, predicato dal Prof. D. Giacomo Capovilla. Ogni giorno s'alternarono ai piedi del Beato, che sorridente campeggiava in un'artistica tela del Prof. Bassanin sull'altare maggiore, popolo, giovanetti, alunni delle scuole cittadine.

Contemporaneamente altre belle funzioni si svolsero alla chiesa di S. Martino dei PP. Giuseppina, e alla chiesa del Collegio Immacolata delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

La festa fu celebrata il 25 con grande solennità coll'intervento di S. E. Mons. Cattarossi, vescovo di Belluno, e del clero delle località vicine, delle autorità, delle rappresentanze delle associazioni cittadine. Al vangelo della Messa solenne fece il panegirico Monsignor Cattarossi e pontificò anche nel pomeriggio in luogo di S. E. Mons. Conte Eugenio Beccegato, vescovo diocesano, giunto in quel giorno da Roma e che, malgrado la stanchezza del lungo viaggio, volle onorare della sua presenza le feste al Beato. A notte la banda cittadina tenne concerto in piazza del Duomo, splendidamente illuminato. Il Podestà, Avv. Nob. Gera, entusiasmato per il magnifico successo di queste onoranze, con squisita gentilezza ne informava telegraficamente il Sig. D. Rinaldi.

PECETTO. - Si sa che a Pecetto Don Bosco, ancora chierico, nel 1838 improvvisò la prima predica sul pulpito di quella chiesa parrocchiale; iniziando così la splendida carriera oratoria che attirò al Signore tante anime. Si volle perciò ricordare l'avvenimento con un triduo di feste giamenti, partecipandovi un numero straordinario di persone. Dopo la divota processione della Reliquia alla quale presero parte le Autorità, nel pomeriggio fu scoperta una lapide con questa iscrizione:

« Da questo pulpito - nell'anno 1838 - ottemperando al volere - del suo Prevosto e Benefattore Teol. Cinzano, pecettese - Giovanni Bosco - semplice chierico - con improvvisazione da santo - celebrava le lodi della Madonna del Santo Rosario - Patrona di Pecetto. - 1° giugno 1930 ».

Seguì quindi il panegirico del Beato detto dal salesiano D. Zortea, e il concerto nel cortile della munifica signora Giuseppina Bosio ved. Tabasso, che offerse un sontuoso rinfresco, mentre la popolazione inneggiava al Podestà, al Rev.mo sig. Prevosto e alla generosa signora.

L'Ispettore salesiano ebbe parole di caloroso ringraziamento, cui rispose il Podestà, manifestando la viva e imperitura riconoscenza di tutto il paese, per quanto i Salesiani avevano fatto onde rendere la giornata davvero storica e imperitura nei gloriosi fasti di Pecetto.

TOLENTINO. - Anche qui, dove l'opera dei figli del Beato D. Bosco è feconda di tanto bene, si é festeggiato degnamente il nuovo Beato. La festa, riuscita veramente solenne, fu preceduta da una dotta conferenza sul grande Apostolo della gioventù, tenuta in teatro dal Cav. Ing. Castellucci di Ravenna e da un triduo predicato dal Sac. D. Gaggino salesiano, in Cattedrale, con comunioni generali, specialmente della gioventù, Messa in canto, ecc. La domenica poi nella Cattedrale, sfarzosamente addobbata e illuminata, ebbe luogo la Messa Pontificale celebrata da Mons. Vescovo, con omilia sul Beato e accompagnamento di scelta musica eseguita dalla Cappella di S. Nicola. Alla sera, dopo il Vespro pontificale e la trina Benedizione, fu portata processionalmente, al suono della banda, la reliquia del Beato dalla Cattedrale all'Oratorio Salesiano. La popolazione, che numerosissima aveva preso parte a tutte le sacre Funzioni, assiepava le vie durante questo corteo, reso caratteristico da una singolare fiaccolata.

AREZZO. - Nella chiesa di S. Agostino per iniziativa di Mons. Neri e del zelante Parroco, i Cooperatori hanno celebrato un solenne triduo in onore di D. Bosco, coronato dalla presenza di S. E. Mons. Vescovo.

Anche all'Istituto delle Suore Stimmatine parlò affettuosamente di D. Bosco alle fanciulle il Sac. D. Ferruccio Baldi.

CASTELLAZZO. - L'arciprete D. Ferraris, vicario foraneo, volle che la commemorazione avesse principio nella sua parrocchia, dove parlò di D. Bosco il Rev.mo D. Danielli: poi proseguì al teatro con la conferenza a proiezioni dell'avv. Torriani.

Riuscitissime feste ebbero pure luogo a:

ALBIGNASEGO, sul finire di maggio con un triduo di predicazione; il giorno di chiusa tenne il panegirico di D. Bosco il Rev.mo P. Peroni, rettore della Basilica del Santo in Padova, e dopo la funzione vi fu la commemorazione del Beato alle Associazioni tutte raccolte nella sala cattolica.

BOSCO MARENGO. - La commemorazione di D. Bosco fatta dall'avv. Torriani con proiezioni ha destato il più vivo entusiasmo.

All'Estero.

CILE. - Tutto il popolo di Talca, accorso alla stazione a ricevere la reliquia di D. Bosco, l'accompagnò devotamente alla nostra chiesa di S. Giovanni di Dio, dove il Vescovo d'Iquique con un commovente discorso esaltò la gloria del novello Beato. Seguì il triduo durante il quale tu assai imponente il concorso di fedeli alle funzioni pontificali dei Vescovi di Talca, di Linares e di Iquique. Le feste ebbero una brillante chiusura nella grandiosa processione in onore di Maria Ausiliatrice, che percorse le vie principali, affollatissime, fra un delirio di entusiasmo popolare.

MESSICO. - Anche a Guadalajara (Messico) le feste in onore del Beato riuscirono splendide, trionfali, organizzate con vero affetto da S. E. l'arcivescovo D. Francisco Orozco y Jimenez, il quale, oltre a farsi l'iniziatore, volle essere il cooperatore più instancabile per la fruttuosa riuscita.

Il triduo si svolse nella chiesa parrocchiale di S. Michele e la chiusa fu fatta il 24 maggio nella magnifica cattedrale, con un grandioso pontificale dell'Arcivescovo, durante il quale S. E. Mons. Vivente Camacho, vescovo di Tabasco, disse con affascinante oratoria il panegirico del Beato davanti ad un imponente uditorio di 5000 persone.

Anche i numerosi alunni dell'Oratorio presero viva parte alle feste recandovi la freschezza del loro entusiasmo e dell'affetto per Don Bosco.

VENEZUELA. - Nello Stato di Tachira si celebrarono solenni festeggiamenti a S. Cristobal con l'intervento del Vescovo diocesano Mons. Sanmiguel e di tutto il clero; particolarmente fastosa riuscì la processione.

Seguì poscia in Tariba una brillante commemorazione nel Teatro salesiano, cui presero parte il Vescovo, il rappresentante del Presidente dello Stato e le famiglie religiose: quindi il solenne triduo, chiuso dal Te Deum, nella storica chiesa della Consolata.

POLONIA. - Ebbe luogo a Poznan un'imponente processione con la reliquia del Beato Don Bosco, destinata alla chiesa salesiana della città. La processione, divisa in sei grandi gruppi comprendenti le associazioni cattoliche, le scuole medie, le organizzazioni universitarie, culturali e di educazione fisica, il clero regolare e secolare, percorse ordinatissima il tragitto dalla stazione alla chiesa dei Salesiani, dove si svolse la cerimonia della deposizione.

PARAGUAY. - Ypacarai ebbe la gloria di aver aperto nel Paraguay le feste in onore del Beato, con l'inaugurazione di un «Parco Don Bosco a a cui presenziarono da padrini il Mi nistro dell' Interno, Sig. De Gasperi e la sua signora; di un «Oratorio » che ebbe a padrini il Ministro degli Esteri, Sig. Zubizarreta e la sua signora; e di un vasto dormitorio « Roberto Pfannl ».

ISMAILIA (Egitto). - Anche ad Ismailia (la « Perla del deserto ») Don Bosco ebbe il suo trionfo.

Il 2 Giugno fu cantato un Te Deum in ringraziamento a Dio, nella Cappella della Scuola Italiana presenti gli allievi e gli ex allievi.

Il 9 Giugno nella chiesa parrocchiale di S. F. di Sales dei RR. PP. Francescani cantò la Messa solenne il Rev.mo Padre Alessio Bogey Pro Vicario Apostolico del Canale di Suez e tessè le lodi del novello Beato il Rev.mo Padre Ludovico Monomi, Francescano. Vi parteciparono le allieve delle Suore Francescane, delle Suore di S. Vincenzo, gli allievi dei Frères del Ven. Lamennais, la colonia Italiana e le Colonie straniere.

Il 30 Giugno poi in occasione della distribuzione annuale dei premi si svolse la commemorazione del Beato, presenti il R. Agente Consolare, il Governatore della Città, i Religiosi e le Religiose, il Segretario del Fascio, il

Presidente della Società di M. S. del Circolo, del Patronato Scolastico, il Presidente dei Combattenti e della Società di Beneficenza, tutta la Colonia e molti stranieri.

Grazie del Beato D. Bosco

Guarito da polmonite.

Perduta ogni speranza umana abbiamo fatto ricorso al B. D. Bosco per impetrare la guarigione al nostro piccolo Ilario di anni 6, colpito da polmonite e da emorragia bronchiale. Quasi istantaneamente, due ore dopo la nostra divozione, la febbre scomparve interamente e le lesioni interne rimasero completamente rimarginate. Il piccino continua anche oggi dopo un mese dalla guarigione, a star bene ed è completamente ristabilito.

In segno di gratitudine per questa grazia accompagniamo la presente con una tenue offerta in favore delle Opere del B. D. Bosco.

Dasindo (Trento), 19 marzo 1930.

LUIGI E MARIA PRATI.

Libera da appendicite cronica.

Da 6 anni soffrivo di appendicite cronica che andava sempre più aggravandosi, tanto che i medici furono di parere che mi sottomettessi all'operazione presso i valenti fratelli Mayer di Rochester (U. S.)

In quel momento di angustia al pensiero di lasciare casa e famiglia, fui consigliata dal Direttore del collegio D. Bosco di raccomandarmi al Beato ed ebbi una reliquia dello stesso da collocare sulla parte inferma. I dolori aumentarono d'intensità a tal punto che credetti di morire, ma ad un tratto cessarono e passai la notte tranquilla. D'allora son passati quattro mesi durante i quali ho abbandonato ogni cura e ripreso le mie occupazioni, senza risentire il più lieve sintomo del male.

S. Salvador, 24 aprile.

MARIA DI BARATTA.

Guarito da meningite.

Colpito nostro figlio da grave meningite, assai dubbio si pronosticava l'esito della malattia. Addolorati ci rivolgemmo allora fiduciosi al B. D. Bosco e in data 25 novembre scorso mandammo una prima offerta per le opere salesiane, promettendone una maggiore se il B. D. Bosco ci otteneva la grazia della guarigione di nostro figlio. Intanto incominciammo una novena al Beato, e verso la fine l'ammalato incominciò a star meglio ed ora è perfettamente ristabilito. Secondo il voto fatto mandiamo l'offerta promessa e rendiamo pubbliche grazie al B. D. Bosco per la prodigiosa grazia ricevuta.

S. Grato di Bubbio.

Coniugi NovELLI.

Fede premiata.

Da parecchi anni ero sofferente alla gamba destra per una piaga prodotta da apertura di varice. Il 16 maggio il male rincrudì e fui dal medico obbligata ad un mese di immobilità. Fu per me il più grave dei sacrifizi, dover abbandonare ogni occupazione nell'Asilo e non poter aiutare il Sig. Arciprete nel preparare i bimbi della prima Comunione, fissata per l'8 giugno. Mi rivolsi allora al Beato pregandolo con viva fede che mi facesse guarire pel 5 giugno. Proprio come desiderava avvenne: il 5 giugno la piaga era cicatrizzata e d'allora in poi non ho più sentito alcun dolore.

Borgonovo.   ZAMIRA FERRARI.

D. Bosco ci guarisce il nostro bambino.

A metà del febbraio 1929 il nostro bimbo, di circa due anni, si ammalò di bronco-polmonite, poi di polmonite bilaterale, che si localizzò a un polmone solo. Oramai era un mese che il piccino soffriva e non era che un cadavere. Non è a dire il nostro strazio nel vederci consumare, sotto gli occhi, il nostro tesoro. Per consiglio dii una sorella, Figlia di M. Ausiliatrice, nel momento più disperato, incominciammo una novena al Beato D. Bosco. Al terzo giorno il bimbo ebbe un miglioramento. Raddoppiammo la fiducia e non ci perdemmo di coraggio, finchè tutto fu superato e il bimbo, in breve tempo, ridivenne svelto, allegro, ed ora, dopo un anno e più è sano, robusto, paffuto.

Scandiamo (Regno Emilia), 24-3-930.

Coniugi N. N.

Da morte a vita.

Vedere una bambina, il proprio tesoretto, per 40 giorni restare insensibile quasi come un cadavere e poi riprendere a poco a poco la vita è cosa che a parole non si può esprimere.

Passato un anno dal fatto, e trovandosi la bambina del tutto sana adempiamo la promessa di pubblicare la grazia.

La piccola nostra Biagina, il 16 gennaio 1929, fu assalita improvvisamente da movimenti convulsivi, spasmodici. In seguito ad una puntura, si ebbe un po' di calma, ma passeggera, perchè quasi subito, parte del suo corpo fu completamente paralizzato. Essa diventò cieca, essa diventò muta, e per colmo, non avvertiva più, nè voci, nè toccamenti.

La povera bambina era come un tronco. Mamma, papà e parenti, così tremendamente colpiti, ricorsero a D. Bosco e a Maria Ausiliatrice. E D. Bosco e Maria Ausiliatrice ascoltarono pianti e preghiere, e a poco a poco la bambina vide, sentì, comprese, parlò e snodò braccia e gambe.

No, non sappiamo dire di più, ma ripieni di gioia, gridiamo a tutto il mondo la riconoscenza al Beato D. Bosco e alla Celeste Regina.

Foglizzo, 20 aprile 1930.

CONIUGI BARONE.

Fiducia in D. Bosco.

Le veglie al capezzale della mia amatissima mamma ammalata e il dolore per la sua morte scossero talmente la mia salute che in breve mi trovai in condizioni fisiche e morali disastrose. A nulla giovarono le cure assidue del medico e le attenzioni affettuose dei miei cari: essi già pensavano al doloroso, ma necessario mio ritiro in una casa di salute, quando si pensò da mia sorella a pregare con grande fiducia D. Bosco.

Fra lo stupore di quanti erano a conoscenza del mio miserevole stato, cominciò il mio miglioramento e proseguì fino a completa guarigione.

Castelrosso.   MARIA BAGNASACCO.

Guarita da meningite.

Una mia nipotina di 11 tmesi fu colpita da febbri altissime. Il dottore sentenziò trattarsi di gastro-enterite e bronco-polmonite. Aggra vandosi sempre più, si tennero consulti da quattro valenti dottori i quali riscontrarono nella bambina, oltre i malanni suaccennati, anche la meningite: essi prescrissero la cura, ma dichiararono in pari tempo che era in gravissimo stato.

Per consiglio dell'ottima Direttrice dell'Orfanotrofio Marzano si incominciò una novena a don Bosco e si pose sull'ammalata una medaglietta che aveva toccato il cranio del Beato. Al quinto giorno l'inferma ebbe un miglioramento, ma i medici non ci nascondevano il pericolo che la bimba restasse col braccio destro e colla gamba sinistra offesi. Terminata la prima novena si incominciò la seconda, al termine della quale la bambina, migliorando sempre, si trovò completamente guarita.

Bova M.

ANNINA SPADARO ex allieva. Risanata da un cumulo di mali,

La bambina Beduz Valentina d'anni 5, nel mese di febbraio s'ammalò di morbillo, indi di polmonite doppia con febbre altissima e contemporaneamente di tifo e meningite. Il Dottore curante esplicò tutta la sua attività e tutti i mezzi che l'arte può suggerire, ma tutto inutilmente, perche la bambina peggiorava ogni giorno, per cui il dottore dichiarò il caso disperato. I parenti della piccola sofferente, vedendo inutile ogni umano tentativo, ordinarono una novena al Beato D. Bosco e posero tutta la loro fiducia in lui. Al termine della novena l'ammalata cominciò a migliorare sen sibilmente con grande meraviglia del dottore che attendeva la catastrofe, ed ora è perfettamente guarita.

Vigonovo.

La Direttrice delle F. M. A.

Investito da un'automobile.

Il 20 marzo 1928, scendendo dal tram, venni investito da un'automobile, e riportai una lacerazione al mento e per tre mesi fui costretto a rimaner degente per sinovite al ginocchio destro. Pareva che tutto fosse finito, quando fui costretto a rimaner immobile per ulcere gastriche e calcoli al fegato, ancor per otto mesi. Vedendo necessaria una difficile operazione, fui esortato dalla mia buona mamma a ricorrere al Beato D. Bosco, il che feci con fede. Il 26 marzo u. s. fui operato per colicistice calcolosa, e i dottori, quando, dopo sei giorni, mi tolsero i punti, ebbero a dichiarare che l'esito felicissimo aveva proprio del meraviglioso.

Pieni di riconoscenza, uniamo un'offerta per le Opere del Beato Fondatore dei Salesiani.

Torino, 29 luglio 1930.

CORTICELLI STEFANO.

Mi salva la mamma.

Ridotta improvvisamente in fin di vita, la mia buona mamma aveva le ore contate. Il medico curante aveva assicurato i figli accorsi al suo capezzale, che non avrebbe superato la crisi, data anche l'età avanzata e l'organismo ornai logoro dalle diuturne fatiche. Non mi perdetti di coraggio.

Celebrai la S. Messa all'altare del Beato, raccomandando a Lui la cara inferma e promettendo, a nome di tutta la famiglia, un'offerta per il suo nuovo altare.

E il Beato, come già mi aveva salvato il fratello, volle conservarmi la mamma.

Essa è ormai fuori pericolo e si unisce ai suoi figli per ringraziarlo della grazia ricevuta.

Torino, 24 Giugno 1930.

Don GIOVANNI DALPONTE. Sacerdote Salesiano.

Rapida guarigione.

Colpito da malanno, per il quale il medico curante aveva previsto la guarigione in un tempo molto lungo, salvo complicazioni che avrebbero dovuto anche consigliare un atto operativo, mi sono rivolto con tanta fede al Beato Don Bosco, la cui immagine con reliquia ho collocato vicino a me.

E la grazia si è verificata, poichè in pochissimi giorni il male ha avuto una risoluzione così benigna da lasciarmi ritornare al mio lavoro.

Torino, 12 aprile 1930.

LEANDRO FRANCESE.

Esprimono pure la loro riconoscenza al Beato Don Bosco:

S. R. per la protezione da lui avuta durante la colonia.

R. P. per una grazia ottenuta.

ORSOLA FANNINI per la guarigione del marito colpito da paralisi generale.

N. N. offre L. 1000 riconoscente per grazia ricevuta. FAMIGLIA TORINETTO (Cumiana) per essere stata salvata dai danni di un'inondazione.

MARIA DEMO GARZINO per la felice nascita di una bella bambina, sacro, puro fiore della casa, e perché il Beato la protegga sempre. L'ottima mammina promette di crescerla all'ammirazione e all'amore delle Opere Salesiane.

BENA DOMENICA per l'assistenza accordata al figlio negli esami.

CORIASSO ANNA per una bella grazia ottenuta e perchè assista il caro nipotino orfano dei genitori.

RAVAGNAN SCARPA TERESINA (Chioggia) ringrazia commossa il Beato per averle guarito perfettamente il figlio Tarino ridotto in fin di vita da una enterite maligna e già spedito dai medici.

CARLA MARIA MANERA (Alba) per grazia ricevuta, offre riconoscente per l'opera delle Missioni L. 200.

MARIA MENEGAT (Nova Padova, Brasile), avendo la sorella Elisa ripetutamente operata per ulcere allo stomaco, iniziò coi figli una novena al Beato e alla Madonna, ottenendo subito il miglioramento dell'ammalata.

ANGIOLINA VAGLINi affetta da appendicite invocò l'aiuto del Beato pel buon esito dell'operazione e fu esaudita pienamente.

Suor DOLORES ZUNIGA (Santiago, Cile). Essendo ricomparsa la cateratta all'occhio sinistro della Rev.da Madre Ispettrice, e dovendo sottoporsi l'inferma a una seconda operazione, affidò al Beato Don Bosco l'esito dell'operazione promettendo un'offerta pel suo altare nella Basilica di, Maria Ausiliatrice. Don Bosco protesse in modo mirabile l'inferma che in 12 giorni si trovò perfettamente guarita.

PERONA CATERINA (Chieri) colta da improvviso e grave malore con sintomi di encefalite, si raccomandò a Maria Ausiliatrice con la novena suggerita dal Beato e con tutta la fede di oratoriana per ottenere la guarigione: e il terzo giorno era dal medico dichiarata fuori pericolo. Riconoscente offre L. 500 per la borsa S. Giuseppe.

TERESITA ROETTO BERTONE (Bagnolo) colpita da grave indisposizione intestinale, per cui i dottori le lasciavano poca speranza di guarigione senza ricorrere a un atto operatorio, si raccomandò con viva fede al Beato Don Bosco pregandolo di scongiurare la necessità dell'operazione chirurgica. Dopo alcune novene ebbe un notevole miglioramento e, visitata dai medici, questi riconobbero non più necessaria alcuna operazione e l'inferma in via di guarigione.

CARMELINA SARLI (Campobello) un suo impiegato colpito da angina pectoris si trovava in gravi condizioni. Ella raccomandò al Beato Don Bosco il povero infermo e vide subito in questi un lieve miglioramento. Continuò la pia signora a pregare il Beato ed ebbe la consolazione di vederlo perfettamente risanato.

LINA GALLIN (Margno) avendo la cara ed unica bambina di 3 anni colpita da bronco-polmonite e intossicazione, e vedendola refrattaria alle cure dei medici, ricorse all'intercessione del Beato Don Bosco e per incanto la vide migliorare e guarire perfettamente. Invia offerta.

VIRGINIA LONGO (Alessandria d'Egitto). Suo marito il 12 gennaio, sul lavoro, cadde da un'altezza di 4 metri riportando una larga ferita al capo che gli causò la commozione cerebrale. I medici lo diedero per spedito. Nella disperazione di perderlo, ricordando le meraviglie udite di grazie ottenute per intercessione del Beato Don Bosco, quando era alunna nella scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice ricorse a Lui perchè le salvasse il marito. Fu esaudita.

FASSIO D. E CRAVIOTTO P. (Casanova, Varazze). La sera del 28 giugno p. p., vigilia della festa di S. Pietro, sparavano dei mortaretti. Uno di questi che era grosso, non prese fuoco. Pernio essi credettero senz'altro che fosse spento e gli si accostarono; ma mentre gli erano vicini all'improvviso esso scoppiò e la vampata avvolse Fassio Domenico. Si temeva fortemente che egli dovesse perdere la vista ed espressero eguale timore i medici dell'ospedale di Varazze. L'interessato si raccomandò con fiducia al Beato Don Bosco ed in breve tempo si trovò guarito perfettamente.

Il compagno Craviotto Pasquale allo scoppio così improvviso e a bruciapelo del grosso mortaretto provò un terribile spavento che gli lasciò un tremito continuo il quale gli durò parecchi giorni per cui si temevano gravi conseguenze. Invece dopo preghiere innalzate al beato Don Bosco anch'egli fu presto guarito perfettamente.

NOTIZIE DI FAMIGLIA

Il giubileo sacerdotale del Card. Hlond, Primate di Polonia.

L'Osservatore Romano del 25 settembre pubblicava una corrispondenza da Varsavia sul giubileo sacerdotale del Card. Hlond, Primate di Polonia, ricorso il 23 settembre. La riproduciamo per intero, servendo a lumeggiare la figura del cardinale salesiano.

« Sua Eminenza il Cardinale Augusto Hlond, Arcivescovo di Gniezno e Poznan è nato il 5 luglio 1881 a Brzeckowice in Slesia. Ancora studente in ginnasio, fu attratto dalla vita e dall'opera del Beato Don Bosco, del quale volle seguire la dottrina insieme ai suoi tre fratelli. La famiglia Hlond divenne così una famiglia salesiana per eccellenza e tutta dedita all'idea del grande apostolo.

Per adempiere a questa intima vocazione, egli lasciò insieme a suo fratello maggiore, la Polonia, e si recò a Torino per continuarvi e terminarvi gli studi ginnasiali. In seguito andò a Roma dove, a soli venti anni, ottenne il dottorato in filosofia presso l'Università Gregoriana.

Nel 1898 fu chiamato come insegnante nel primo Istituto salesiano in Polonia a Oswiecim.

Nel 1905 fu ordinato sacerdote. Dopo aver curato l'organizzazione del nuovo Istituto salesiano a Przemyisl, nel 1909 si recò a Vienna, dove svolse una oltremodo proficua attività organizzatrice e diventò il primo ispettore della nuova provincia salesiana da lui realizzata, comprendente l'Austria, la Germania e l'Ungheria. A Vienna egli si conquistò l'affezione di tutti e fu apprezzatissimo come organizzatore, educatore e come grande amico del popolo e della gioventù. A questo posto, ebbe la fortuna di essere conosciuto da Sua Santità Pio XI, allora Nunzio Apostolico in Polonia, che da quel tempo seppe far valere le sue rare doti, chiamandolo quale Amministratore Apostolico e poi Vescovo, ad organizzare la nuova diocesi della Slesia polacca e quindi alla sede primaziale di Polonia, dopo la morte del Cardinale Dalbor. Nel 1927 Sua Santità si degnò di annoverarlo nel suo Sacro Collegio. Come vescovo della Slesia polacca, creò circa trenta istituzioni ed opere diocesane e sociali, ponendo le basi per lo sviluppo della diocesi.

L'attuale più vasta attività del Cardinale Primate, comprende tutta la Polonia. L'eminente porporato dirige i lavori periodici della Conferenza dei vescovi polacchi, per incarico della quale ha pure assunto la protezione dei Polacchi all'estero. È da notare che il còmpito della Conferenza è assai delicato e spesso non è privo di serie difficoltà, come nel caso dell'intervento nella questione dell'insegnamento religioso nelle scuole, della eliminazione delle influenze della Y. M. C. A. e della protezione della gioventù dalle insidie del laicismo e del libero pensiero che non hanno tuttora rinunciato al voler imporsi alla Polonia risorta. Così pure il Cardinale non ha esitato di frapporsi con energia per conservare il carattere decisamente cattolico dei giovani esploratori polacchi.

Con questa azione di protezione e di difesa va di pari passo l'attività positiva ed organizzatrice in tutte le classi sociali e particolarmente tra la gioventù, la cui centrale, comprendente tutta la Polonia, siede a Poznan e conta nelle sue file 150 mila giovani dei due sessi. Questa organizzazione primeggia non solo per il numero ma anche per l'ideale cattolico che ha posto sulla sua bandiera.

Grazie all'iniziativa del Cardinale Hlond e della Conferenza dei Vescovi, l'Azione Cattolica in Polonia ha preso uno dei più fecondi sviluppi e si espande in tutto il Paese. Il nuovo statuto di essa è opera del Primate di Polonia.

È di recente che egli ha istituito a Poznan dei corsi scientifici per i direttori dell'Azione Cattolica in Polonia. Vi hanno preso parte anche i direttori dell'Azione Cattolica ucraini delle diocesi greco-cattoliche. In questi corsi, della durata di sei settimane, Sua Eminenza ha assunto personalmente le lezioni sul lato ideale ed interno dell'Azione Cattolica, la cui centrale ha pure sede a Poznan. Di non minore importanza è un'altra creazione del Cardinale, e cioè la scuola sociale cattolica di Poznan, esistente da due anni e che quest'anno ha licenziato i primi allievi.

Il grandioso primo congresso eucaristico nazionale svoltosi nel giugno scorso, è stato una splendida rivista delle forze cattoliche della Polonia rinata ed un vero premio per le fatiche di questo instancabile, pio e pronto realizzatore delle esigenze della vita cattolica moderna. In occasione del giubileo sacerdotale del loro Cardinale Primate, i cattolici polacchi esaltano riconoscenti la Santità di Pio XI, per aver dato alla Polonia tutta una serie illustre di vescovi tra cui primeggia la figura del Cardinal Hlond ».

Partenza di missionari.

Domenica, 5 ottobre, si è svolta nel santuario di Maria Ausiliatrice in Torino la consueta funzione religiosa della partenza dei missionari salesiani, presente una grande folla di fedeli e di Cooperatori.

Dei 110 missionari, salvo un gruppo diretto in Palestina, gli altri sono destinati alle missioni dell'Assam e della provincia di Madras, in India, a quelle di Cina e del Giappone. Altri sono diretti nell'America del Sud, in Colombia, Perù ed Equatore, da cui dipendono le missioni più avanzate del Brasile, della Patagonia, della Terra del Fuoco e dell'Equatore.

Le funzioni religiose sono incominciate nella mattinata con una Messa solenne cantata, alla quale hanno assistito tutti i partenti. Alle 16,30 ha avuto poi inizio la cerimonia della benedizione, preceduta dal « Magnificat », al quale ha fatto seguito un discorso del missionario Don Sante Garelli, direttore dell'Istituto salesiano di Shangai, da poco ritornato in Italia dalla sua sede lontana. Don Garelli ha parlato del duro còmpito e della vita di sacrificio e di abnegazione cui i missionari sono votati ed ha raccontato alcuni episodi di quella che è divenuta ormai la quotidiana esistenza dei missionari di talune missioni dell'interno della Cina, travagliata da guerre e da miserie senza fine, e nelle quali i missionari salesiani partiti dall'Istituto salesiano di Don Bosco hanno sparso il loro sangue. Per ogni missionario caduto - ha concluso l'oratore - cento altri sono però pronti a partire, per occupare il loro posto e per continuare la loro missione, la quale non può essere arrestata o rallentata nè da pericoli, nè da minacce, nè da morte.

Al discorso di Don Garelli, che ha commosso profondamente il numeroso uditorio, è seguìta la benedizione solenne, impartita da S. E. Monsignor Ernesto Coppo, vescovo salesiano. La cerimonia ha avuto quindi termine con la benedizione dei crocifissi e con la loro consegna ai missionari partenti, i quali, secondo il rito, sono stati abbracciati dal Vescovo e dai Superiori.

Una nuova cappella.

La nobile e gentile città di Fossano, dove l'Opera Salesiana conta numerosissimi amici e benefattori, ha voluto come ricordo della Beatificazione di Don Bosco innalzare nella de vota cappella del Convitto Civico un 'artistico altare dedicato al novello Beato su disegno del Sacerdote salesiano Prof. Rinaldo Ruffino.

S. E. Mons. Travaini, vescovo diocesano, lo benedisse in mezzo al giubilo della popolazione tessendo un magnifico panegirico del grande educatore della gioventù. Il Beato Don Bosco continui ad ottenere colla sua valida protezione l'abbondanza di celesti favori ai buoni fossanesi.

800 "Bernadettès" a Torino.

Appartenenti ai gruppi parrocchiali di Parigi e banlieue dell'Associazione delle Bernadettes, dopo essere state in pellegrinaggio a Roma, in Vaticano, e dopo tre giorni di spirituali esercizi ad Assisi, sono state a visitare la salma di D. Bosco nella Basilica di Maria Ausiliatrice L'edificante pietà che traspariva dal loro contegno e dal vivo interesse per tutto ciò che ricordava il Beato, ha lasciato fra noi un vivo ricordo e ci ha fatto desiderare che molti pellegrinaggi come questo facciano mèta di una loro visita il nostro Santuario di Maria Ausiliatrice.

Un'offerta siamese.

Il missionario Padre Pasotti, di ritorno dall'Italia alla sua Missione di Rajaburi nel Siam, dopo di aver messo al corrente i suoi giovani neofiti delle difficoltà finanziarie in cui si trovavano i promotori del costruendo Oratorio giovanile di Monza, pochi giorni dopo ebbe la lieta sorpresa di avere un'offerta di lire 175, raccolta tra i suoi figlioli siamesini perchè ne facesse invio a Monza.

E la somma venne spedita con la seguente cordiale e commovente lettera:

« Noi tutti, giovani della Missione salesiana nella regione del Siam, domandiamo di dimostrare riconoscenza e di conoscere i benefici, spedendo questa lettera a voi, persone che avete meriti e che avete beneficato la Missione nostra.

» Poichè il P. Pasotti ha detto a noi tutti, che voi avete un cuore molto grande e buono verso di noi, e voi tutti ci avete invitato a pregare il Signore, noi abbiamo accolto il suo invito con tutto il cuore. Quando il superiore ci ha informati che voi state ampliando l'Oratorio festivo pei giovani, noi allora abbiamo stabilito di dare al Padre per voi, una somma di soldi, benchè piccola piccola. Preghiamo di volerla gradire.

» Infine, noi chiediamo di gridare evviva alla città di Monza; che questa città fiorisca, cammini avanti, ogni giorno più progredisca, e gridiamo evviva (xajo) a tutti i giovani cristiani che sono nostri amici.

» Vi preghiamo di aiutarci colle vostre preghiere, noi e la nostra Patria.

Aff.mi giovani della Missione salesiana al Siam ».

L'atto generoso e delicato dei neo-convertiti di Rajaburi è così significativo che merita di essere rilevato ad edificazione. Questi sono miracoli della Fede.

I giovani di Monza e quelli della lontana terra siamese che lavorano per la stessa Fede, per la dilatazione del Vangelo di Gesù Cristo e per lo stesso ideale, si sono abbracciati e baciati cella carità di Cristo.

Consacrazione episcopale.

La consacrazione episcopale di S. E. Mons. Luigi Noviello, avvenuta il 31 agosto u. s. per mano dell'Em.mo Cardinale Ascalesi, ci è stata motivo di vivissima gioia. Al novello vescovo d'Alife, entusiasta e amico delle opere di D. Bosco l'augurio più cordiale di fecondo apostolato.

Nuova chiesa.

Nell'estremo Sud dell'America Meridionale, a Puerto Natales, il 9 marzo è stata benedetta e inaugurata una bella chiesa, costruita dalla Società Esploratrice della Terra del Fuoco. Ne era stata collocata la prima pietra il 19 marzo 1928: con essa, Puerto Natales, la regina di Ultima Esperanza, ha finalmente la sua chiesa, l'unica chiesa della regione. Alla cerimonia della benedizione intervenne S. E. Monsignor Jara, Vicario Apostolico di Magellano, l'Ispettore salesiano D. Aliberti, le autorità e i dirigenti della Società Esploratrice.

Trent'anni fa la regione era abitata soltanto da indi, e tutta occupata da foreste; oggi è una terra solcata da strade e campi, e abitata da circa 5000 civilizzati.

I nostri Confratelli hanno la cura spirituale di cotesto popolo, e provvedono pure con le benemerite Figlie di M. A. all'educazione cristiana dei bimbi, con le scuole elementari.

Visita di un ministro.

Il collegio salesiano di Cartago (Centro America) il 23 luglio veniva visitato dal Ministro di Educazione Pubblica: Sig. Riccardo Fournier, accompagnato dal suo segretario. I 180 alunni lo ricevettero con vibranti acclamazione e gli porsero un gentile saluto, al quale rispose il ministro, lodando la vita spirituale e l'attività materiale che gli alunni conducono in collegio e dicendo quanto la patria speri dalla loro completa formazione. Indi si degnò visitare le aule, i laboratori, e i dormitori, ed espresse la sua viva ammirazione con l'augurio che un collegio consimile sorga anche nella capitale.

Lettera di Don Giulivo ai giovani.

Carissimi, Siamo nel secolo dei Congressi. Viva i Congressi!

Mi giunge da Magallanes (Cile), una volta Puntarenas, una lettera di bravi giovani, con cui m'informano che stanno organizzando un Congresso Eucaristico Giovanile, con un programma molto pratico, e se ne ripromettono esito solenne e fecondo di buoni frutti.

Niente di meglio e di più edificante; massime in una città, quale è appunto Magallanes, in piena effervescenza di progresso e con immigrazione svariata e sempre crescente.

Ora a voi, amici miei! Nei Circoli e specialmente nelle Compagnie religiose dei vostri Istituti educativi e dei vostri Oratori festivi e quotidiani, fatevi iniziatori anche voi almeno di adunanze, quasi piccoli Congressi, ad imitazione dei Congressi eucaristici, mariani, missionari e simili, addestrandovi per tempo al lavoro di buona propaganda. Ne sentirete in voi stessi assai buoni frutti e susciterete attorno a voi delle gagliarde energie e dei mirabili entusiasmi di opere sante. Il mondo è di chi se lo piglia, dicevano già gli antichi. Sorgete con nobili ardimenti e fatevi abili conquistatori. Inspiratevi ai santi ardimenti del Beato Don Bosco, invocate il suo aiuto e non lavorerete invano.

Addio.

Sempre con voi

D. GiuLIvo.

LA CROCIATA MISSIONARIA

B. CORTEMILIA.

Somma precedente: L. 10.265.

N. N., 100 - M. Abbonamento, 70 - Giamello Onorina, io - Berci Giuseppina V. Moreno, Io - Sorelle Bruna, io - Per grazia ricevuta Robino Elena, ioo - Alpiste Luigia, 20 - V. NI., 50 - Gallo Battista (Castelletto), iz - D. A., io - M., io - Dotta Anselmina Brusco, 20 - Rossi Felicina, io - Dotta Michele, 5o - Alpiste Luigia, per grazia ricevuta, 30 - Cavaleris in Vachetti, 20 - Dogliotti CaroLna, t5 - Famiglia Rolando, lo - Abbate Letizia, 5 - R. Elena, 15 - N. N., 40- Meistro Carolina, 25 - Reina Anselmo (seconda offerta), 5o - Z. M., zo -- N. N., 15 - C. M., lo - Almondo Teresio e Luigia, io - Per grazia ricevuta Giamello Giacomo, 5o - N. N., io - N. N., 20 - N. N., 50 - N. N., io - Berci Giuseppina (Torre Bormida), io - N. N., 30 - N. N., 20 - M. M., 15 - M. E., io - Dai salvadanai, 118.

Totale L. 11.365.

B. DON BOSCO EDUCATORE (2a).

Somma precedente: L. I6.487.

Edvige Ivaldi, io - Rag. Guido Betta, 20 - Betta rag. Guido, 20 - Luisa Vignoli, 50.

Totale L. 16.587.

B. DON BOSCO FANCIULLO. Somma precedente: L. 140. Maria Bellandi, 20.

Totale L. 160.

B. DON FRANCESIA (2a).

Somma precedente: L. 700.   .

Ing. Ferdinando Righini, ioo.   Totale L. 800.

B. FRIULANA.

Somma precedente: L. 1250. Sac. Ant. Armellini, 100.

Totale L. 0350.

B. «G. M. e D. B. i.

Somma precedente: L. 16.282. Toneguzzo (Columbus), 377.

Totale L. 16.659.

B. D. F. GIRAUDI.

Somma precedente: L. 3430.

Raccolte dall'Istituto Internazionale D. Bosco da vari, 2789.

Totale L. 6219.

B. MONS. L. LASAGNA. Somma precedente: L. 6719,70. Grosso Luisa, 100.

Totale L. 6819,70.

B. MADONNA DI LORETO.

Somma precedente: L. 1438,50.

Can. Parr. D. Gualtiero Merendoni per la sig.a Annunziata Fogante, 72,55.

Totale L. 1511,05.

B. MAMMA MARGHERITA.

Somma precedente: L. 12.972.

Emilia Predazzi Goria ricordando il compianto marito Avv. Not. Francesco Predazzi, 100 - Montabone Irene, ioo - Sofia Mondami, 36.

Totale L. 13.208.

B. MARIA AUSILIATRICE (24a).

Somma precedente: L. 695.

Stasi Concetta, 5 - Giuseppe Bortoli, 25 - Giuseppe Fusarini, zo - Maria Carra, 25 - N. N. (Moncalieri), ioo - Sig. Montefameglio, 30 - Amelia Gianelli Campori, 100 - Ernesto Panizza, 5 - S. C. A., t5 - Giovanna Bianconi, 50 - Noreschi Cristina, 5 - Violetta Morone, 30 - Margherita Ferrero, 500 - Bruno Ines, i5 - Gino Giuseppina, 5.   Totale L. 1625.

B. MARIA AUSILIATRICE IN MANILA.

Il rev.do Luigi La Ravoire Morrow, a nome anche di distinti e affezionati cooperatori delle Filippine, offre L. 11.020.

B. MARTIRI GIAPPONESI. Somma precedente: L. 7654,50. D. C. Prandi, 100.

Totale L. 775450.

B. MONS. GIUS. NOGARA.

Somma precedente: L. 4027,30.

Floreani Amalia, Io - Raccolte dai pellegrini friulani alla tomba di D. Bosco, 2o8,ro - Clabassi Michele, 5.

Totale L. 4250,40.

BORSE COMPLETE.

19. Borsa GIORGIO e ANGELINA

fondata dalla Signora Antonietta Held di Maglio di Sopra a nome dei suoi defunti genitori.

29. Borsa Coi,. FRANCESCO TONELLI 21. Borsa 5. MARIA LIBERATRICE

fondata dalle Associazioni e Benefattori della parrocchia omonima di Roma, Testaccio.

22. Borsa 5. GIUSEPPE

offerta da una pia persona di Catania. 23. Borsa Don BORGHINO

fondata dalle sorelle Borghino in ricordo del fratello missionario salesiano.

24. Borsa D. G. B. PRANCESIA (3s)

offerta da un caritatevole sacerdote. 25. Borsa D. G. B. ER.ANCESIA (4°)

offerta dagli allievi, ex-allievi e cooperatori di Varazze.

26. Borsa D. LUIGI NAI (2')

Somma precedente: L. 18.65o,05.

Montaldo Filippo, ioo - N. N. (Torino), 500 - Luigi Gozzayon, 200 - Bottino Oreste, 200 - N. N., ioo - Enallievi S. Benigno, 32 - Carmagnola, io - Michelotti, 1o - Pia società Madre Cristiane, 228. Totale L. 20.030,05.

BORSE DA COMPLETARE.

B. ANIME DEL PURGATORIO.

Somma precedente: L. 7388,30.

Noemi Osella, 200 - Teresa Brancoli, 20 - Michele Scarano, 15 - Fambrini Cesira, 5 - Ramorino Maria, io.

Totale L. 7638,30.

B. BEATO D. BOSCO (8a).

Somma precedente: L. 14.962.

Stasi Concetta, 5 - Bisio Maria, ioo - N. N. (Milano), 500 - Del Favero G., io - Laroggi Giovannina, 5 - Tina Sponza Grizia, 25 - Costenaro Costanza, 30 - Luisi Sebastiano, 50 - Trancani Maddalena, 20 - Goggi Assunta, 5o - G. B. B., per grazia ricevuta, 50 - Sanlorenzo Angiolina, ioo - G. Fusarini, 5o - Anna Lancellotta, 5o - Del Prà Pellegrino, 2oo - Giulio Centemero, 50 - Alice Longani in Centemero, 50 - Antonio Centemero, 50 - Giovanni Centemero, 5o - Angela Centemero, 50 - Amatore Longani, 5o - Mario Longani, 50 -- Carugati Umberto, già allievo salesiano, zo - Angela Rescalli Gorgaini, 100 - Nina Vittorelli, 200 - Loschi Angelo, 5o - Rodolfo Comerio, io - Costantino Mocchetti, 25 - Principato Carlo, io - Di Rolle Andrea, zo- Maria De Angelis, io - N. N. (Castelnuovo Calcea), 5 - Domenico Stefanutti, 5o -- Domenico Benedetto, Io - Robotti Maria, io.

Totale L. 17.127.

B. DON A. BELTRAMI (4a).

Somma precedente: L. 415.

Benedetto Orlandi, 100.

Totale L. 515

B. DON BORGATELLO.

Somma precedente: L. 1112,15.

Roggia Bartolomeo, 12o - N. N. (Breganzona), 75 - N. N., 25.

Totale L. 1332,15.

B. BUON PASTORE.

Somma precedente: L. 1090.

Sac. Gaetano Pertile per la signora X., 100.

Totale L. 1190.

B. DIVINA PROVVIDENZA.

Somma precedente: L. 1238.

Maria Grazia De Santis, 20 - N. N., 100.

Totale L. 1358.

B. PIER G. FRASSATI (2a).

Somma precedente: L. 2040.

Dott. Araldo Verdiani, 15 - Maria Dalla Bona, 100. Totale L. 2155. B. D. PISCETTA LUIGI.

Somma precedente: L. 6942.

N. N., tao - N,. N., 5o - Sig.na Rosina Rasino a mezzo D. Calvi, 300 - a mezzo D. Calvi, 100.

Totale L. 7492.

B. PIO X.

Somma precedente: L. 7172.

Giulio Buffa, 25 - Pia Maschi, 30.

Totale L. 7227.

B. PRINCIPESSA CLOTILDE.

Somma precedente: L. 816o.

N. N. (Moncalieri), 100.

Totale L. 826o.

B. PRINCIPI DI PIEMONTE.

Somma precedente: L. 1255

N. N. (Modena prov.), 100.

Totale L. 1355.

B. REGINA DEI. SOGNO.

Somma precedente: L. 2000.

Antonio Vello, Soo.

Totale L. 2600.

B. I). R. RICCARIJI.

Somma precedente: L. 8008,60.

Luigina, 15 - Sig.ne operaie SEI., 6o - N. N., 250 - N. N., 5o - Maria B., 5 - Maria F., 20 - Teresa M., 25 -

B. S. C. DI GESU' CONFIDO IN VOI!

Somma precedente: L. 11.315.

Stasi Concetta, ; - Restagno Matteo, 50 - Adele Agostini, 50 - Bellotti Ambrogina, 100 - Luisa Devoto. 25.

Totale L. 11.545.

B. S. CUORE - D. BOSCO - S. RITA. Somma precedente: L. 1000. Camilla Fantuzzi, 25.

Totale L. 1025.

B. S. ANGELA MERICI. Somma precedente: L. 520. M. Pia Bagatta, 100.

Totale L. 62o

B. S. ANNA.

Somma precedente: L. 50 N. N., 10.000.

Totale L. 10.050.

B. S. BENEDETTO. Somma precedente: L. zoo. Furnari Emilio, 15.

Totale L. 215.

B. S. EMERICO

Somma precedevate: L. 4600. Dall'ispettoria sales. ungherese, 2500.

Totale L. 71oo.

B. MONS. VERSIGLIA E. D. CARAVARIO.

Somma precedente: L. 435

Macenzo Aurelio, 6 - Colussi Pio, 1o - Gina Guenzani, 100.   Totale L. 551.

Famiglia Marocco, 5 - Laura Maria e famiglia, 5o - Maria Frisia, to - N. N., 5 - N. N., 10 - N. N., 5 - Teresa Precetto, 5 - Filippello Dante, 15 - Moriggia luigi, 2 - Diaferia, 50 - Ilario, 5 - Maria Temporelli, 1o - Caffaro, 1o - Teodorico Teresa, 15 - Caverzasi Teresa, 5 - Serra Casilda, 20 - Maria Berardi, 50 - Deritis Paolina, t5 - Ranetti Margherita, 1o - Lozzetti, 15 - Bcnaluce, 1o --- Nobile Famiglia Landriani, 500 - Teresa Ghemi Zorzoli, 200.

Totale L. 94.55,60.

B. DON M. RUA (2a).

Somma precedente: L. 13.510,35

Tina Abate, 5 - Luisa Vignoli, io - Ugo Scanavino, 6 - Dott. Domenico Onelli, 20 -- Maria Laucci, 100 - Cremonini Maria, 2 - Fratelli Forestiero, 10 - Delfina Vercesi, 15,50.

Totale L 13.678,8;.

B. SAVIO DOMENICO ( 4a) .

Somma precedente: L. 4548,70.

Una divora a mezzo Are. Raffaele Rasi'. 103.

Totale L. 4651,70.

B. S. FAMIGLIA.

Sottana precedente: L. 530

Giuseppe Bortoli, 30.

Totale L. 56o.

B. S. TERESA DEL B. G. (ma).

Somma precedente: L. 805545.

Cornagila Giovanni, 5o - Giacomelli Virginia, 5o - Montabone Irene, 200 - Mario Ristori, io - Maria Roboni, 1o - Roletto Ernesta, 100 - Dott. Pasquale Mazzola, 25.

Totale L. 8500,45

B. SAN GIUSEPPE (3a)

Somma precedente: L. 4700.

Bortoli Giuseppe, 25 - Dionisio Paola, zo - Famiglia Mascra, 50 - Gallo Paolo, 25.   Totale L. 4820.

B. DON SCAPARONE

Somma precedente: L. 4833,50 L. V. di Novara, 100.

Totale L. 4933,50.

B. S. FILOMENA.

Somma precedevate: L. 1360. Filomena Dobrowolnv, 100.

Totale L. 1460.

B. S. FRANCESCO DI SALES (2a).

Sonnna precedente: L. 12oo.

Vincenzina Agosto, 500 - Anita Lami, 200.

Totale L. 1900.

B. S. LINO.

Sonnna precedente: I,. 2714,55.

A cura della Diocesi di Volterra in omaggio a S. E. Mons. Dante Munerati: a mezzo sig. D. Pedussia, 5000.

Totale L. 7714,55.

B. S. MICHELE.

Somma precedente: L. 1225. Coram. Sante Gangarelli, 30.

Totale L. 1255.

B. MONS. VERSIGLIA.

Sonuna precedente: L. 9767,50.

Bianchi Benvenuto, 30 - Emma Benedetti Cincilla, 5o -Gusmeroli Vittore, 50 -- Teresa Bertone, 5o.

Totale L. 9947,50.

B. S. MARIA DI LACAVA. Miccichè Angelo, 5.

B. MADONNA DELLE GRAZIE (PINEROLO). Ziodo Domenico, 1o.

B. MONS MORGANTI. Pietro Facchini, 100.

DALLE NOSTRE MISSIONI

Mons. IGNAZIO CANAZÈI Vicario Apostolico di Shiu Chow.

Togliamo dall'Inter Nos, foglietto della Missione Salesiana di Shiu Chow (Cina) questa bella notizia:

« Mons. Luigi Versiglia, il vescovo martire che sparse il sangue sulle rive del Pe Kiang per difendere le giovani .Ku neon dalle mani assassine, ha il suo successore. Un telegramma della Delegazione Apostolica di Pechino, il 21 luglio, ci comunicava la lieta notizia della nomina di D. Canazèi a Vicario Apostolico di Shiu Chow.

» Abbiamo il nuovo Pastore, il secondo Vicario Apostolico.

» Monsignor Ignazio Canazèi è in Cina fin dal 1912. Lavorò molto nei distretto dell'Heung Shan e poi, come Ispettore, conobbe assai bene il Vicariato. Ogni anno faceva la sua visita recando il conforto della sua buona parola ai missionari lontani, che andava a trovare nella loro residenza, sul campo di lavoro.

» Oriundo del Tirolo, resistente come le sue montagne tirolesi, egli percorse sempre a piedi le enormi distanze che separano i vari distretti, cambiando itinerario ogni anno, percorrendo nuove vie per farsi un'idea precisa dell'intera Missione. Di volontà tenace, persistette nel durissimo studio della lingua cinese da riuscire il miglior sinilogo tra i Salesiani in Cina. Cuore d'apostolo, seppe guadagnarsi le popolazioni coll'adattarsi facilmente ai loro usi e costumi, tanto da professarsi vero cinese.

» Mons. Canazèi è molto ben preparato all'alta dignità e alla difficile missione ».

Al saluto cordiale dei confratelli missionari, in attesa del giorno della sua consacrazione episcopale - sarà consacrato nel corrente mese a Hong Kong dal Delegato Apostolico Mons. Costantini - il Bollettino unisce a nome di tutti i Cooperatori il saluto e l'augurió di un fecondo apostolato.

Don Bosco glorificato in Giappone.

Miyazaki, 8-VI-193o. Amatissimo Padre,

Al chiudersi dell'anniversario delle date indimenticabili della glorificazione del nostro Don Bosco a Roma e a Torino, i suoi lontani figli del Giappone vollero incastonare l'ultima gemma alla corona di festeggiamenti celebratisi in ogni parte del mondo.

Lo slancio devoto dei Confratelli, delle Figlie di M. A., dei cristiani e dei pagani stessi nel preparare, nell'attuare e svolgere il programma delle feste; il risveglio dello spirito di vita cristiana suscitato nelle anime; l'ammirazione verso D. Bosco che, presentato ai pagani come moderno educatore, polarizzò verso di lui come per incanto pensieri, affetti, simpatie e desiderio di conoscere il suo sistema; ecco le principali caratteristiche delle nostre manifestazioni.

D. Bosco apostolo dell'Eucaristia e della divozione a Maria A. attirò davvero, e nei tridui e specialmente nel giorno della festa, le anime a sè, sopratutto le anime giovanili, inviandoci in questo periodo delle feste buone vocazioni ed anche poveri fanciulli abbandonati, per cui fummo obbligati ad iniziare un rudimentale tipo di orfanotrofio, nell'attesa che la Provvidenza ci invii i mezzi per far fronte a molte altre richieste; e ci diede anche l'occasione di battezzare alcuni adulti.

Giornali e riviste parlarono ampiamente di D. Bosco. È di quei giorni la pubblicazione della vita di lui ornata di belle illustrazioni, la pubblicazione dell'opuscoletto sul Sistema preventivo, distribuito a tutti gli insegnanti delle principali scuole dell'Impero. Le autorità politiche, civili, militari e scolastiche delle nostre varie residenze, dalla lettura della vita ammirati di D. Bosco, vollero onorarlo con la loro presenza e, pur non comprendendo a fondo il valore della santità, testimoniare in quanto conto tengano coloro che si sacrificano per la gioventù. Il pro blema dell'educazione in Giappone è al momento attuale uno dei più vitali (1). Ed è bello vedere la buona volontà dei Giapponesi che per il bene della loro nazione, per l'amore intenso alla loro gioventù si avvicinano, e studiano, e ammirano chi viene loro presentato come una gemma fulgida, come un grande maestro nell'arte educativa.

Anche la più alta dignità ecclesiastica del Giappone nella persona del Delegato Apostolico Mons. Giardini, con la sua presenza volle testimoniare la sua devozione al nostro Beato e l'affetto verso la famiglia salesiana, e, come si espresse: « volle santamente vendicarsi di non aver potuto presenziare le feste di Roma e Torino, pregustando ora spiritualmente, quanto non potè attuare prima ». Anche il Clero giapponese ebbe la sua rappresentanza alle feste di Don Bosco nella persona del P. Totsuka (1) giovine sacerdote che parlò da pari suo e con affetto filiale del nostro Beato, educatore cristiano e dei mirabili rapporti fra la religione e l'educazione.

Inviarono pure la cordiale adesione alle nostre feste la R. Ambasciata italiana, il R. Console di Kobe, e i vari ordini religiosi, specialmente i buoni francescani di Kagoshima con gradita rappresentanza.

Le feste ebbero principio a Beppu con una riuscita serata di musica e discorso commemorativo su D. Bosco nel massimo salone della città, presente anche il Barone Gonfalonieri, segretario della R. Ambasciata d'Italia. In seguito a Miyazahi, a Oita e a Nakatsu si susseguirono solenni manifestazioni religiose fatte col massimo splendore possibile: nei saloni delle città si tennero commemorazioni e concerti che diedero modo di fare ottima propaganda missionaria e salesiana: alle modeste agapi fraterne convenne quanto di più eletto poteva trovarsi nel campo politico, civile e militare ed educativo.

Si ebbe così una presentazione di idee cristiane attraverso a discorsi, a giornali e a foglietti; la presentazione al pubblico dei missionari, dei nostri chierici, delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dei nostri cristiani che cantarono, suonarono inneggiando a Don Bosco, il quale fra i fiori, addobbi e luci, sorrideva benedicente al buon popolo giapponese.

Possa presto, anche per la modesta opera nostra, propagarsi per tutto il Giappone lo spirito cristiano emanante dal sistema di Don Bosco, e ci ottenga il Signore di mantenerlo vivo, ardente ed operoso nel nostro apostolato.

D. VINCENZO CIMATTI.

(1) La diffusione delle idee socialiste e bolsceviche, la poca o nessuna presa che le idee religiose tradizionali fanno sulla popolazione scolastica media e universitaria, le idee scientifiche e filosofiche (dal darvinismo più banale all'Emilio e al Contratto sociale del Rousseau), gli studi di molti sulle origini del Giappone con metodi rigorosamente scientifici, dànno all'intonazione generale dell'educazione un qualcosa di ben difficile a spiegarsi, movimenti irregolari, scosse, fremiti analoghi a quelli scismici che turbano di tanto in tanto questa nazione, e che possono preludere o a cataclismi formidabili o a lenti assestamenti. Auguriamoci questi ultimi solamente!

(1) È interessante la vocazione di questo giovane prete: compiuti i suoi studi di medicina all'Università e inviato a Parigi dal Governo giapponese per perfezionarsi negli studi, accoglie con gioia la voce del Signore che lo chiama allo stato ecclesiastico, è ordinato sacerdote a Parigi e ritorna in patria zelante missionario, diventando più che di corpi medico di innumerevoli anime.

Dal Brahmaputra (India).

Amatissimo Padre,

Sapendo quanto le tornano gradite le nostre notizie, mi affretto a parteciparle il felice esito del nostro Congresso annuale tra i cristiani della vallata del Brahmaputra. Di anno in anno questi congressi si fanno più grandiosi e perfetti, e contribuiscono efficacemente a stimolare i nostri cristiani nel rendere più zelante e virtuosa la loro vita, e sono pure un potente mezzo di propaganda cattolica.

La riunione di quest'anno segna un passo avanti nell'organizzazione delle varie cristianità: esse hanno deciso di provvedere al mantenimento dei loro catechisti, recando un grande sollievo alle finanze del povero missionario. La decisione avrà anche per effetto di rendere più intime le relazioni tra i catechisti e le cristianità.

Nel congresso fu fatta una confortante constatazione: quest'anno il numero dei nativi, che hanno imparato a leggere e a scrivere, è aumentato del 2o%, cioè di circa 400 persone. Il risultato mette in evidenza l'impegno col quale i catechisti attendono al proprio ufficio; son essi in gran parte - maestri ne abbiamo ancor pochi - che assolvono a questo còmpito e, come vede, l'assolvono con zelo. Per conseguenza è pure aumentata la tiratura del Bollettino Hindù, che sempre più incontra le simpatie generali ed è letto avidamente dai catechisti e dai cristiani.

Un altro risultato importante si ebbe nella lotta impegnata contro l'ubriachezza. Nel con vegno precedente si era deciso di moltiplicare i circoli di giuochi onesti per distogliere i nostri cristiani dal pericolo di darsi al vizio del bere: ora posso dirle che si è riusciti a diminuire assai il numero degli ubriachi. Anzi, oltre 500 persone hanno rinunziato completamente all'uso di qualunque liquore. Speriamo che la vittoria, consolidandosi avrà benefiche conseguenze non solo nel campo morale ma anche in quello religioso, determinando i nostri cristiani ad una vita di più intensa pietà, specialmente ad una maggior frequenza della Santa Comunione.

Nell'anno abbiamo costruito nelle piantagioni di the e nei villaggi ventun cappelle; alcune di queste sono riuscite veramente eleganti e solide da soddisfare per un discreto numero di anni ai bisogni delle varie cristianità. In parte vi contribuirono i proprietari delle piantagioni, in parte i cristiani stessi con qualche sacrifizio fatto assai volentieri; pel resto provvide il missionario cogli aiuti ricevuti dai Cooperatori. Ma è vivamente sentito il bisogno di moltiplicare il numero delle cappelle perchè le cristianità divengano ferventi e operino come il lievito del Vangelo nella massa pagana.

Voglia ricordare nelle sue preghiere i cristiani della vallata del Brahmaputra e ottenere loro dalla Vergine Ausiliatrice e dal Beato D. Bosco costanza nel praticare la religione abbracciata.

Gauhati, 5 maggio 193o.

D. L. PIASECKI Missionario salesiano.

Mons. Bars punto da un "cobra"

Rev.mo Sig. Don Rinaldi,

Ritornavo da Shillong, dov'ero stato per gli esercizi spirituali, e trovai Mons. Bars seduto su una poltrona, tutto coperto di bende

- Che cos'è stato? domando.

- Nulla, mi rispose Monsignore... Una semplice morsicatura di un cobra...

- Di un cobra?!... E non è morto?

- ... Come vede, per una grazia di Don Bosco sono ancora in vita e in via di guarigione

Era stato morsicato il 23 agosto, nelle prime ore del pomeriggio, al pollice della mano sinistra da un cobra, serpente velenosissimo e qui molto comune. Monsignore non ne fece gran caso, ma il Ch. Bianchi, che era con lui, insistette per legargli il dito ferito. Si perdettero così alcuni minuti in discussione. Accorsero frattanto le suore e sentendo parlare di legature e più di tutto vedendo il cobra, capirono la disgrazia toccata al superiore e subito si affaccendarono a prestargli i soccorsi d'urgenza.

Con un ago fecero l'assaggio del sangue che uscì nero nero: ripeterono l'assaggio all'avambraccio con lo stesso risultato; poi vicino alla spalla, ma il sangue si rivelò sempre più infetto. Senza perder tempo gli legarono strettamente il braccio alla sommità e si cominciò a inciderlo con tagli profondi per far uscire in copia il sangue, cospargendo le ferite di sale, succo di limone e ammoniaca. Un vero martirio!

Arrivarono pure tre medici, i quali, tenuto consulto, conclusero essere ormai troppo tardi per praticare all'infermo un'iniezione. Il braccio fino a metà era già diventato duro e insensibile. Monsignore comprese allora la gravità del suo infortunio e, presa la reliquia del Beato Don Bosco, l'applicò ai polso col risultato di vedere subito le unghie riprendere il colore naturale e sentire rammorbidirsi il braccio.

Orfanelle, suore e cristiani si erano frattanto raccolte in chiesa e, collocato il busto del Beato tra due candele accese, lo pregavano con intenso fervore di allontanare la temuta catastrofe.

Alle 17 Monsignore accusò pesantezza di capo e disposizione a dormire: era il momento critico. Mentre si intensificavano da una parte le preghiere, dall'altra si rinnovarono le operazioni chirurgiche sul povero braccio che, gonfio almeno cinque volte più del normale, fu in breve cosparso da oltre 6oo tagli.

Dopo 10 ore, verso le 11 di sera, Monsignore poteva dirsi fuori pericolo per grazia di Don Bosco ed era pure scongiurata la temuta cancrena. Bisogna rilevare che in quella critica circostanza l'abnegazione delle ottime suore fu superiore ad ogni elogio e fu parimenti vivo l'interessamento di musulmani e indiani che cercarono di rendersi utili coi loro servizi.

Si unisca a noi, revmo. Sig. D. Rinaldi, nel ringraziare il Beato e nel pregarlo di continuarci la sua valida protezione.

Krishanagar,   settembre 1930.

Dev,mo

Sac. SiRo RIGHETTo

Missionario salesiano.

Come il ferito ne dà notizia alla mamma.

Krishnagar, 28 agosto 1930. Mia carissima mamma,

Questa volta voglio scriverle di mio pugno, affinchè non creda che abbia bisogno di altri per darle mie notizie, accontentandomi di firmarle.

Ho una storiella da raccontarle: storiella che sarebbe stata emozionante se per grazia di Dio non avesse avuto un esito felice. Sappia dunque, cara mamma, che suo figlio è stato al punto di andarsene direttamente all'altro mondo, ma non essendo ancora atto a ciò, è stato rimandato indietro. Non si tratta poi di gran cosa: si figuri, ho toccato inavvertitamente il dente di un serpentino che si chiama cobra o « serpente degli occhiali ». Io sì che avrei dovuto mettermene due paia! Quanto meglio avrei fatto!

Il veleno di questo serpente è terribile. Se invece di essere stato appena tocco, avessi ricevuto una piena morsicatura, sarei morto in 3 minuti perchè in tal caso non sarebbe stato efficace alcun rimedio. Nel mio caso però sarei morto egualmente, perchè non essendo convinto di aver ricevuto l'inoculazione del veleno, non vi diedi grande importanza; ma ne fui persuaso allorchè, fatto l'assaggio del sangue, questo ne uscì di color caffè scuro. Feci allora legare strettamente il braccio vicino alla spalla, e procedere a un nuovo assaggio del sangue sopra la legatura: per fortuna risultò buono. La legatura strettissima - come se si fosse trattato di un foot ball -fu per me la prima esperienza atroce: il braccio mi rimase gonfio e inerte per 14 ore, tuttavia il dolore fu minimo a confronto di quelli provati nell'operazione per l'estrazione del veleno dall'una pomeridiana alle tre del mattino.

In quelle lunghe ore quanto l'ho ricordata, cara mamma, e pensava tra me che, se lei fosse stata presente a quella tortura, non avrebbe certo riso... Ebbene: ridevo io per farmi coraggio. Vuol sapere in che consistette questa operazione? Io ora la so a memoria e l'assicuro che non la scorderò per molto tempo per l'impressione profonda che ho avuto. Veramente è un segreto dell'arte di questi amici, ma possiamo ben divulgarlo perchè se in Europa è forse sconosciuto, qui è comunissimo: esso è infallibile... quando lo si usa in tempo e senza imprudenze.

Si tratta di tagliare, salare, condire, bruciare, masticare e succhiare: tutto questo su un povero braccio, senza compassione alcuna e per lo spazio di una decina di ore, lasciando il paziente più morto che vivo.

L'operazione di taglio è assai importante e necessaria per fare uscire il sangue guasto, e va fatta senza complimenti: nel caso complimenti non vi furono nè da parte mia, nè da parte degli operatori. Il primo di questi fu un musulmano che lavorava in casa da muratore; egli aveva bensì veduto fare tante volte l'operazione, ma non l'aveva mai fatta; lascio quindi pensare come mi abbia conciato, malgrado la buona volontà di far bene. Poi sopraggiunse un indù più pratico: egli protestò subito per le ferite praticate e prese a farne delle nuove, meno profonde e meno dolorose. E quando gli parve che bastassero, diede principio al massaggio, dall'alto in basso, con gran forza per favorire l'uscita del sangue dai numerosi tagli. Che massaggio, cara mamma, da slogarmi le giunture e causarmi dolori atroci.

Dopo cominciò la parte più seria dell'operazione con dolori intensissimi. S'immagini, il mio povero braccio afferrato da due uomini, i quali ricominciano i massaggi spalmando manate di sale sulle ferite e spremendo il più forte possibile per far spicciare il sangue. Le pare poco? A me parve uno dei dolori più tremendi che mai abbia sofferto... e dire che uno degli operatori, sommamente meravigliato di non sentirmi urlare come fanno di solito gli altri pazienti, credeva che io non sentissi proprio nulla!

Poi si venne ad altra operazione, la lavatura del braccio con acqua e limone, per completare le sofferenze mancanti nelle operazioni precedenti. Finito il lavaggio mi avvolsero il braccio in una foglia di banana spalmata di un certo olio, e con una torcia accesa sfiorarono tutto il braccio. Di tanto in tanto si rinnovava l'assaggio del sangue e, trovatolo ancor nero, si ripetevano le varie operazioni.

Verso le ore 21 giunse il «succhiatore », il quale, esaminato il braccio, asserì esservi ancora del veleno e ne diede la prova succhiando al mio braccio e sputando una materia nerastra. Poi cominciò la parte sua, quella di mordere il braccio con tanta avidità e forza da far penetrare i denti fino all'osso e per lungo tempo. Fu un tormento squisito da paragonarsi al massaggio col sale.

Quando il « succhiatore » non vide più sangue nero, si accinse all'ultimo esperimento, prese un pollo e dopo aver succhiato un po' di sangue glielo sputò in bocca: veduto poi che il pollo non risentiva gli effetti del veleno, gli praticò varie ferite che mise a contatto col mio sangue. Neppure allora il pollo ne risentì dannosi effetti: allora fui dichiarato fuori pericolo.

Erano le 3 del mattino. Mi si operò la slegatura del braccio ed io diressi l'azione a sangue freddo - il mio braccio era perfettamente gelido - e cominciò il riscaldamento del medesimo finchè riprese l'uso di alcuni movimenti. Molto efficace si rivelò l'azione della tintura di Calendula e l'acido borico in polvere.

Termino, cara mamma, invitando Lei e tutti gli amici e conoscenti a voler ringraziare Dio e il Beato D. Bosco. Nei momenti più dolorosi stavo proprio per perdere la speranza: il braccio era divenuto cereo, senza sensibilità e movimenti. La superiora delle suore, che mi assistevano, mi presentò una immagine del Beato D. Bosco con una reliquia: la baciai, la posi a contatto del braccio e immediatamente oltre ad alcuni movimenti effettuati colle dita, constatai che le unghie ripigliavano il loro colore.

Comunque, a Dio siano rese grazie. In un giorno speciale saranno da noi rese pubblicamente con la celebrazione della Messa, si farà gran festa con banchetto e inviteremo tutti, cristiani, musulmani e indù, perchè tutti presero parte alle angoscie nostre facendole proprie, come in una famiglia. Ho la speranza che il mio caso sia stato un mezzo di cui si servì la Provvidenza per avvicinare molti alla nostra Missione.

Lei, cara mamma, potrà ora convincersi che suo figlio ha le ossa dure se ha resistito alle punture del cobra. Quanto le ho raccontato, è successo giorni fa, il 23 agosto, vigilia di S. Bartolomeo: come lui anch'io sono stato scorticato alcun poco

Ringrazi il Signore e lo preghi che continui ad assistere il suo

Aff.mo figlio D. EMANUELE.

Ai devoti del Beato Don Bosco.

Segnaliamo il grazioso volumetto delle Letture Cattoliche di giugno, intitolato IL CULTO DEL BEATO D. BOSCO del nostro D. Anzini. Premessa una sintesi della popolarità, universalità, progressiva manifestazione, singolarità e crescente entusiasmo di questo culto d'amore e d'invocazione a D. Bosco, segue la narrazione di numerose grazie e miracoli avvenuti prima e dopo la Beatificazione del nostro Padre e Fondatore. Sono tutte interessantissime e attraenti. Gli ultimi due capi: IL TRONO DELLE GRAZIE,

LA FESTA DEL BEATO E LA PREGHIERA PER OTTENERE LE GRAZIE.

(che è la S. Messa in onore del Beato dell'appendice) sono tali da dare una giusta idea di quanto bisogna fare per essere esauditi dal Beato.

CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

Festa di Maria Ausiliatrice a Piacenza.

Nella chiesa del Sacro Cuore, dopo la novena predicata dal P. Pasquale Zangrandi, si è celebrata la festa di Mania Ausiliatrice con insolito fervore. Comunione generale del popolo e dei giovanetti dell'Oratorio, con intervento delle rappresentanze degli Oratori dei paesi vicini, Messa solenne, consacrazione dei fanciulli alla Madonna recati all'altare dalle buone mamme accorse in gran numero, panegirico e Benedizione, furono gli atti principali rivolti in omaggio alla Madonna di D. Bosco. La giornata fu chiusa con una brillante accademia all'Oratorio, nella quale il valente oratore Avv. Cavazzana commemorò il Beato Don Bosco, e Don Giacomo Veneziani, l'ideatore della bella festa, esaltò con elevata parola la Vergine Ausiliatrice.

Una bimba guarita da peritonite.

I coniugi Enrico e Teresina Cavalli rendono pubblica la grazia ricevuta, per intercessione del Beato D. Bosco e di Maria Santissima Ausiliatrice, con la guarigione della loro bambina Giulietta, colpita da peritonite il 6 aprile e sottoposta il 10 luglio a gravissima operazione chirurgica.

Riconoscenti offrono il loro obolo alle Missioni per la salvezza delle anime. Torino, agosto 193o.

Esaudisce la preghiera d'una madre.

In seguito ad infezione una signora venne colta da esaurimento grave, con accentuata debolezza cardiaca, ed insieme si accorse di essere madre. I medici chiamati a consulto dichiararono il caso gravissimo, e consigliarono all'inferma un'operazione. La signora, profondamente cristiana, rifiutò con serena fermezza, e preferì morire. La prognosi fu disperata e l'inferma lo seppe, ma non ne fu spaventata: con una fede - ma di quella - come diceva il Beato Cottolengo, essa si rivolse fiduciosa a chi tutto può. La bontà divina non tardò a premiare la sua creatura: le condizioni dell'inferma migliorarono presto sensibilmente, anzi che aggravarsi; la gravidanza procedette bene e la nascita avvenne in modo più che soddisfacente sia per la madre che per la creaturina. Il medico curante asserì che molte circostanze rivelarono un'assistenza veramente soprannaturale, e risoluzioni imprevedibili.   N. N.

Un figlio che ritorna.

Ringraziamo vivamente Maria Ausiliatrice e il Beato Dori Bosco per aver protetto il nostro figliuolo che si trovò coll'esercito nella campagna della rivoluzione del 1924, riconducendolo sano e salvo in casa.

Mai abbiamo invocato invano M. A. e il caro Beato, onde, mentre promettiamo di sempre aiutare le Opere salesiane, inviamo la nostra tenue offerta come pegno della nostra riconoscenza e della nostra fiducia di essere anche per l'avvenire oggetto della protezione della Madonna e di D. Bosco.

Caxias (Brasile).

Famiglia DALL'ALBA.

Accelera la guarigione.

Cadendo malamente, carica di un peso, da una scala, mi feci male ad un ginocchio. Per l'enfiagione e pei dolori sopraggiunti, mi trovava impossibilitata a camminare e a disimpegnare i miei doveri di postulante.

Fui allora in grande affanno temendo di non poter fare la vestizione religiosa, e presi pertanto a raccomandarmi a Maria Ausiliatrice. Con mia grande soddisfazione guarii perfettamente e non ebbi ostacolo al regolare conseguimento della mia vocazione. Ora dalla Casa della Madonna, ove lavoro senza incomodo alcuno, ringrazio sentitamente Colei che esaudì benigna la mia preghiera.

Torino, 2o agosto 193o.

Suor LUIGINA ANDREONE Figlia di M. A.

Pro fegge in una operazione.

Grandemente costernati perchè il secondogenito della famiglia doveva sottoporsi ad una dolorosa operazione di appendicite, ricorremmo fiduciosi alla Vergine Ausiliatrice. La buona Madre ci consolò dando la forza al paziente e la rassegnazione a tutti. L'operazione riuscì ottimamente; ora il malato è in piena convalescenza e ringrazia la Madonna di Don Bosco per il segnalato favore.

Arignano, 20 agosto 1930.

La famiglia ANDREON,

Libera dall'angina.

Nell'ottobre ultimo scorso, la mia bambina di dieci anni si ammalò, per la terza volta, di angina. Il medico riteneva necessario praticarle una iniezione di siero antidifterico, ma avendo sentito che la bambina ne aveva già avute altre due, in epoche diverse (anzi la seconda iniezione le aveva provocato dei fenomeni assai gravi) mi dichiarò che il caso era difficile e che la terza iniezione antidifterica avrebbe potuto essere pericolosissima. Che fare? Aspettammo fino all'indomani. Intanto io mi rivolsi con gran fiducia al Beato Don Bosco e incominciai una novena a Maria Santissima Ausiliatrice. Il mattino seguente il dottore ritornò con la bottiglietta del siero, ma non ne fu più bisogno perchè la bambina stava molto meglio e pochi giorni dopo era bell'e guarita.

S. Giovanni di Casarsa.

PIA FANCELLO VETTOR. Esprimono pure la loro riconoscenza a Maria Ausiliatrice e al Beato Don Bosco i seguenti:

SORELLE LURGO (Casale) per grazia ottenuta inviano offerta confidando nel potente aiuto e nella protezione della Madonna e del Beato.

UNA FIGLIA DELLA CARITÀ offre la sua piccola offerta al Beato in ringraziamento di averle guarito il nipote Teresio da una pericolosa parotite.

N. N. (Villastellone) per grazia ricevuta.

MARGERITA BANDINO (Bosconero) per la guarigione completa del figlio.

ROSA GARBERAGLIO (New York) per la guarigione del bambino che da tanto tempo doveva portare il ferro ad una gamba ed ora è quasi perfettamente risanato.

FELICITA CHIAPPELLA (New York) per grazie ricevute.

GIOVANNA CASTAGNETTI (S. Michele) per il miglioramento avuto, appena fatta la novena, nel piede sinistro che per una fiaccatura minacciava cancrena.

BADANO PIETRo (Torino) per grazia ricevuta, nella speranza di ottenerne altre.

STEFANO MERLINO (Sarzana) ringrazia Maria Ausiliatrice e Don Bosco per averlo protetto, unitamente alla figlia, in un pericoloso slittamento della moto, seguito da caduta.

N. N. esprime riconoscenza, offrendo L. 50 a suffragio dell'anima di D. Borgatello.

FIGLIA DI MARIA (Torino) per essere stata liberata da una grave indisposizione di reni.

C. A. T. per assistenza in una operazione.

RINA e FRANCESCA GIOLITO, figlia e madre, con la protezione di Maria Ausiliatrice e del Beato sono in via di guarigione, l'una da una grave malattia, l'altra da una frattura al braccio riportata in una caduta.

S. M. (Condove) per essere uscita dall'ospedale S. Luigi, dopo 15 mesi di degenza, in condizioni soddisfacenti. Si era raccomandata con fede a Maria Ausiliatrice e al Beato.

O. C. riconoscente alla Vergine per averle ottenuto che suo marito si accostasse ai Sacramenti in occasione di una festa di famiglia.

CONIUGI CAVALLI (Torino) offrono L. 1000 per grazia ricevuta.

S. B. L. (Losanna) angustiata da sette anni da pene per affari delicati ottenne coll'intercessione di M. A. e del Beato D. Bosco la desiderata pace.

Ottennero pure grazie da Maria SS. Ausiliatrice o dal Beato Don Bosco, e alcuni, pieni di riconoscenza, inviarono offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni salesiane o per altre opere di Don Bosco, i seguenti:

Agnello Carolina, Ariolfo Giuseppina, Alifredi Domenico, Ancaroni Angelina, Aimone Emilia.

Burdino Cesare, Brasale Matilde, Besta Radicati Famiglia, Bazzane Giuseppina, Bertolino Maddalena, Biascionì Cesare, Bertelli Famiglia, Bainotti Saluzzo, Bianco Angela, Bulzacchi Anna, Bertene Teresa, Borusso Giuseppina, Boni Gina.

Cosa Pompeo, Casalini Adele, Careglio Annetta, Cavalle Tomasina, Caratozzo, Chiot Veronica, Cantarello Luigi, Carignano Rosa, Cerino Carolina, Chiesa Teresa, Ceresio Maria; Capirono Teresa, Cordonate Angela, Chiodi Paolo, Cagliane Margherita, Crivello Carolina, Caielli Angelina, Corra Rosa, Corvini Rita.

Dusi Allegra, Dogaotti per ringraziamento, Demattio Elisa, Degli Osti Artero Teresa, Demo Rodolfo.

F. M. (Torino), Filippi Maria, Favre Maria, Fulchiero Margherita, Falche Giuseppina, Fenoglio Giovanni, Franca Teresa (L. 100) per grazia ricevuta, Figallo Colomba fu Giacomo.

Galluzzi Teresa, Galletti Elena, Garegnani Felicita, Gariglio Margherita, Genetti Maria., Gerardin Famiglia, Ghirlanda Maria, Giaccone Maria, Giorgio Maria, Guata Maria Clotilde, Guarivo Angelina, Guezzoni Barbara, Garetti Giuseppina, Giovannini Anna, per grazia ricevuta, Grosso Anna, Gaudio Clelia, A. Giardini, Gonella Maria, Gugliada Antonietta, Guadagno Felicita, Gridino Giuseppina.

Invidiata Teresa, Ivaldi Virginia, Iacquien Emilia.

La Raimondo fu Antioco, Lonza Annetta, Lanzarir Don Edoardo, Lino Luigia, Liuzzi Nicola, Li Volti Giovanoi, Lo Coscio Angelina, Lo Nigro Giovanna, Lovejo Giuseppina, Lambenti Lorenzo, Lago Giuseppe.

Maffolini Luigia, Malvisi Adele, Mantello Adele, Manzino Filomena, Manzoni Detona, Maraglio Maria, Marchette Anna, Marchi Teresa, Marrocco Francesco, Martini G. B., Misera Elvira, Don Mazzoleni Parroco, Medura Matteo, Melchiori Prudenzo, Mollano Famiglia, Mencaroni Emma, Meneguzzo Ottaviano, Miccichè Giuseppe, Migliori Clara, Mino Angela, Minoli Maria, Mocellin Ancilla, Monari Luisa, Morsellino Fina, Concettina Moschella, Muratori Angela, Muro Mangia Elena, Mugetti Amedeo, Minini Giulietta, Monge Anna, Molinari Giovanni e Teresa, Mino Rina, Magnete Adele, Maurino Domenica, Martini Felicina, Mollino Giovanna, Metta Carla, Moscato Dott. Carmelo, Mazzorati Angelo, Mwlesani Severino, Messina Lucrezia, Maestri Maria Sozzi.

Nonni Teresa, Nardomarina Lucia, Nobili Silvia, Novelli Ing. Carlo, N. N. (Campo Ligure), N. N. (Bra), N. N. (Genova), Novara Ottavio, Nardi Maria, N. N. (5), N. N. (Asti, reo), N. N- (Santa Croce), Negri Valter, Nocchi Giuseppe.

Ostino Tina Fusina, Orsi Anna.

Pagliaro Sebastiano, Palazzotto Tomaso, Pallavicini Paola, Papini Emma, Parascandolo Maria, Passano Angela, Poetesse Anselmo, Pedri Maria, Polizzari Famiglia, Penando Giuseppe, Penacchi Bice, Peroni Maria, Perron Alessandrina, Peterlini Massimino, Petrangelo Zelinda, Pettazzi Angela, Piancastelli Antonio, Piepoli Donata, Piersante Mario, Piracono Giovannina, Piras Sac. Francesco, Podda Ninetta, Potetti Flaminio, Pretonari Giovanna, Procacci Lucia e Rosa, Pujatti Severa, Peirano Teresa, Provera Serena, Pane Angela, Pettozzi Angela, P. B., P. L., Pini Rachele, Penna Rosa, Pedercini Teresa, Pozzi Famiglia, Paladini Onesta, Padomo Ferdinando.

Quinti& Adele, Quagliotti Orsola.

Ravetto Salvino, Razziasi Giulia, Revello Teresa, Rigato Giuseppe, Riggio Sarina, Riolfi :Margherita, Prof. Maria Pia Roascio, Roetto Teresita, Rolla Severino, Rendano Maria, Ronsecco Guglielmina, Rossi A., Ravaioli Alice, Robba Maria, Rosato Antonietta, Ramella Maria, Rava Angiolina, Rota Spersi Laura.

Saba Prof. Erminio, Sacco Virginia, Sandri Marianna, Scaduto Enza, Scarabelli Tina, Scorrono Scaglioni Teresa, Scelsi Santa, Segreti Giuseppina, Sospino Adele, Stalla Rina, Strano Ernestino, Strigini Carmen, Super. S. A. Charitas Turci, Serra Vincenzo, Stacchi Venda, Famiglia Segala, Stardero Anna, S. M. Sanno Francesca, Sonia Avv. Pasquale, Scilligo Pietro, Salviucci Amalia, Scaltristi Enrica

Tamburini Famiglia, Tedeschi Michelina per grazia ricevuta, Telar Lorenzina, Tinnirono Antonietta, Tommasone Maria, Tonasotti Pasquina, Trani Elisa, Treves Innocenzo, Troiani Elvira, Tropeano Michelina, Tropini Giovanni, Tuscano Carmelo, Tarozzi Anna, Testone Luigi, Tarico Ernesto, T. M., Targa D. Antonio Tambutto Daniele.

Uguccioni Antonietta, Uran Mariannina.

Vaira Maria, Varisco Cristina, Ventini Maria, Verri Rosaria, Orsini Vicarelli, Bianca, Virgili Antonio, Violino Luigina, Veglia Filippo, Vizzotti Maria.

Zacchetti Esterina, Zaffaroni Giovanni, Zanonato Oreste, Zenoni Maria, Zubiani D. Felice, Zammittis Dovis Camillo.

"Letture Cattoliche"

« Diffondete, se vi è possibile, buoni libri tra le persone vostre conoscenti ed amiche. Un buon libro entra persino nelle case dove non può entrare il sacerdote, ed è tollerato anche dai cattivi come memoria o regalo. Presentandosi, non arrossisce; trascurato, non s'inquieta; letto, insegna la verità con calma; disprezzato, non si lagna, e lascia il rimorso che talora accende il desiderio di conoscere la verità, mentre esso è sempre pronto a insegnarla. - Un buon libro regalato rimane talora polveroso sopra un tavolino. Nessuno pensa a lui. Ma viene l'ora della solitudine o della mestizia o del dolore, e quest'amico fedele depone la sua polvere, apre i suoi fogli e si rinnovano le mirabili conversioni di S. Agostino, del Beato Colombini e di Sant'Ignazio. - Quante anime furono salvate dai libri buoni, quante preservate dall'errore, quante incoraggiate al bene! Chi dona un libro buono, non avesse altro merito che destare un pensiero di Dio, ha già acquistato un merito incomparabile presso Dio. Eppure quanto di meglio si ottiene! Un libro in una famiglia, se non è letto da colui cui è destinato o donato, è letto dal figlio o dalla figlia, o dall'amico o dal vicino; talora fa il giro del paese, e Dio solo conosce quanto bene produca ».

Sono parole del Beato Don Bosco, il viatico ch'egli dava a queste care Letture cattoliche create apposta per combattere nel popolo i deleteri effetti di un'attiva propaganda protestantica e quei mali sottili che in ogni attimo della vita insidiano l'innocenza dell'anima, la purezza del costume e della fede, la santità dei buoni cristiani.

Dall'epoca della loro fondazione (1853) ad oggi, cioè nel corso di 78 anni, la collana delle Letture cattoliche s'è fatta ricca di ben 936 volumi. Una vera biblioteca, un esercito di creature ben nate, armate di verità e di sante intenzioni, mandate mensilmente a battaglioni, a combattere il male. È davvero una consolante crociata che si perpetua nel tempo e non ripiega la bella maestà del gonfalone cattolico. Se si calcola in 15.000 il numero delle copie stampate di ogni volume, una facile operazione aritmetica ci persuade che ben 14.000.000 di volumi sono stati seminati nel mondo da questo solo operoso. braccio dell'attività salesiana.

Nè si dimentichi che le Letture cattoliche apparvero anche all'estero in lingua francese, spagnola, portoghese.

E come tutte le attività di Don Bosco, se pure ispirate al cielo e dal cielo, poggiano su un senso non mai astratto della carità, così queste Letture cattoliche entrano decisamente nella vita degli uomini e trattano di questioni vive di attualità, discutono fatti e opinioni, aprono la via maestra all'interpretazione cattolica di ciò che interessa conoscere.

E una cattedra insigne da cui mille maestri conversano di scienza, d'arte, di religione, di vita, senza impaludamenti di toghe e cipigli accademici. È Don Bosco che viene a battere al nostro cuore, che viene a sedere nella nostra casa per ammaestrarci.

« Non v'ha cosa più eccellente di questo operare - scriveva a Don Bosco la Santità di Pio IX - e non v'ha cosa più utile a promuovere ed infiammare la pietà del popolo ».

Quest'anno le Letture cattoliche entrano nel 79° di vita e l'elenco delle opere da pubblicarsi nei dodici mesi che verranno, dimostra come per esse non sia scemata, da chi dirige, l'amorosa intenzione di renderle sempre più varie, attraenti, utili al popolo.

I dodici volumi per l'anno 1931 tratteranno di apologetica, di agiografia, di apostolato missionario, dii azione cattolica, di dogmatica, di liturgia, di morale, di storia sacra, di storia ecclesiastica, di martirologio, di attualità.

Così sulla soglia dell'anno nuovo ci piace far nostre le parole con cui un trentennio fa si presentava in opuscolo l'elenco delle Letture cattoliche fino allora pubblicate: « ... Ognuno si persuada che il miglior modo di favorire e sostenere le Letture cattoliche consiste nell'aumentare il numero degli associati. E per aumentare il numero è d'uopo farle conoscere. Perciò ciascuno, rinnovando anzi tutto il proprio abbonamento, si adoperi intanto presso l'amico, i conoscenti, i subalterni, insomma presso quanti può, affinchè essi pure si associno a.

E chi non vorrà ascoltare l'invito che suona come l'ammonimento antico: « Date fiato alle trombe di Cristo «?

"Bollettino Salesiano"

Il periodico s'invia ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane e a tutti i benefattori dell'Opera di D. Bosco.

Esso dà ragguaglio di quanto i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice vanno compiendo a bene della gioventù, segnatamente nelle Missioni.

Il periodico narra anche le glorie e i trionfi dell'Ausiliatrice, e suggerisce i mezzi più pratici per giovare alla gioventù secondo lo spirito di D. Bosco.

Il « Bollettino » non ha abbonamento. Chi lo riceve procura di corrispondere con quella libera maggior offerta, possibilmente annuale, per le spese di stampa (di circa L. 10) e per le Opere Salesiane, specialmente per gli orfani, per gli aspiranti al sacerdozio, per le Missioni, ecc.

NECROLOGIO

Musso Giovanni.

Nato in Castelnuovo Don Bosco, chiudeva in Torino il 18 agosto 1930, una vita di sacrificio, tutto dedita alla famiglia, col sorriso del giusto che ha finalmente raggiunto il porto della pace. Fu tempra di lavoratore indefesso, buono con tutti; la sua vita cristiana lo ha fatto degno di amore e di rimpianto.

Inconsolabili lo piangeranno sempre la moglie, i figli, i parenti nell'attesa di ricongiungersi a lui nella Patria celeste.

Cooperatori defunti:

BELLUATI GEOM. PIETRO, Casale (Alessandria).

BENVENUTI PIA, S. Gemignano (Siena). BERNARDINI MARIA IN RossI, Sefro (Macerata). BOVE MARIA, Copertine (Lecce).

BOVIO GIUSEPPE ANTONIO, Bellinzago (Novara). BRIGANTI SECONDO, Gatteo (Forlì). BRIGNONE LUIGIA, Piossasco (Torino). CONTI ANGELA LONGO, Borgosesia (Vercelli) DE PRATO LUIGIA, Ovaro (Udine). FASOLIG D. FERDINANDO, Pralormo (Torino). FELICORI GIUSEPPE, Bologna. FRATTINI ANGELA MARIA, Bellinzago (Novara). GAETANI ROSINA, Casteltermini (Agrigento). GRASSI ROSINA BOGLIOTTI, Torino.

GUAGNINI ENRICHETTA, Pontecurone (Alessandria). MAFFEI CATTERINA V. SOMAGLINO, Novara. MAGGINI D. ANDREA, Ghedi (Brescia). MARTINA NUNZIATINA, Copertine (Lecce). MARTINETTO LORENZO, Costigliole Saluzzo (Cuneo). MAZZOLA D. FRANCESCO, Palermo. MOSCONI ZELI TERESA, Pralboino (Brescia). Musso GIOVANNI, Torino. ODDONE PAOLO, Torino.

NICODEMI DE DONATIS ERMENEGILDA, Torre dei Passeri (Ter). PASQUINA CATERINA, Riva di Chieri (Torino). PEANO ANNA, Boves Rivoira (Cuneo). PERFUMO SEBASTIANO, Roccagrimalda (Alessandria). QUADRELLI CAV. LUIGI, Intra (Novara). REMOGNA GIULIA VILLA, Borgosesia (Vercelli). REMOTTI FRANCESCO, Pozzolo Formigaro (Alessandria). RICCHIARDI TERESA, Torino.

RINALDI PIETRO FU PASQUALE, Lu (Alessandria).

RUA M. MARGHERITA IN BERNARD, Caldane (Cuneo). RUFFINI GEREMIA, Vezzo d'Oglio (Brescia). SARTORIGI CATERINA, Voghera (Pavia). SMANCINI GIUSEPPINA CADOLINO. Brescia. VERCELLI ELENA ARIENTA, Borgosesia (Vercelli). VISONÀ GIOVANNI, Montecchio Maggiore (Vicenza).

Presentiamo vivissime condoglianze alle famiglie, raccomandando ai suffragi dei nostri Cooperatori gli amici defunti.

R. I. P.