BS 1910s|1916|Bollettino Salesiano Luglio 1916

BOLLETTINO SALESIANO

PERIODICO MENSILE DEI COOPERATORI DI DON BOSCO

ANNO XL - N. 7   1 LUGLIO 1916

SOMMARIO

Per l'assistenza della gioventú: Lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo - Un esempio - Il nostro quesito: una ririsposta - Associazioni giovanili.

L'Unione dei Cooperatori Salesiani in Cina.

L'Opera di Don Bosco nell'Argentina - Devoto omaggio al S Padre - Una splendida lettera del Papa - Tenero pegno di gratitudine - Statistiche degli Istituti Salesiani e di quelli delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

L'Opera di Don Bosco nel Sud America: Dalla Relazione di un viaggio scientifico di Teodoro Roosevelt, ex-Presidente degli Stati Uniti.

Riconoscenza al Ven. Don Bosco.

Una missione a Puerto Piramides, Rep. Argentina, e un po' di geografia della "Peninsula S. José" (Lettera del missionario D. Bernardo Vacchina).

Il Culto di Maria Ausiliatrice - Echi delle feste titolari - Pel 24 del mese - Grazie e graziati.

Pel tempio votivo in onore di Maria Ausiliatrice ai Becchi di Castelnuovo d'Asti.

Note e Corrispondenze: Omaggi al Card. Cagliero - Tra i figli del popolo - Negli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Notizie varie - Libri utili - Necrologio e Cooperatori defunti.

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE - VIA COTTOLENGO, 32 - TORINO

Per l'assistenza dei fanciulli abbandonati.

Lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo!

RICORDIAMO ancora a tutti i Cooperatori e a tutte le Cooperatrici il grave problema dell'assistenza dei fanciulli abbandonati, rinnoviamo a ciascun di loro la calda preghìera di entrare risolutamente in questo vastissimo e importantissimo campo che, col chiudersi delle scuole, viene a sentire, più urgente di prima, il bisogno delle braccia robuste e del cuor grande di alacri e numerosi lavoratori.

Aggiungere solo una parola a prova di questa necessità così grave, sarebbe un perditempo. Ci limitiamo a poche avvertenze o raccomandazioni di somma importanza

1°) Se ci venisse il pensiero di non esser capaci a far nulla in questo campo, scacciamolo subito come si scaccia un pensiero cattivo, perchè «tutti» possiamo fare qualche cosa.

2°) Non lasciamoci spaventare dall'impossibilità di far fronte, subito fin da principio, a «tutto» il lavoro che si vede indispensabile. Anche il mondo venne fatto in sei giorni

Ma « tutti » e « subito » mettiamoci al lavoro! Dove possiamo far molto, facciamo molto; dove possiamo far poco, facciamo quel poco che è possibile. Poco alla volta si desta la buona volontà anche in altri e il bene crescerà. Se anche dovessimo rimanere isolati, non perdiamoci di coraggio, non desistiamo di lavorare, e il nostro lavoro sarà più meritorio e benedetto dal Signore.

Ecco, in linee generali, quale dev'essere il nostro programma d'azione.

1) In questo momento non c'è, per i Cooperatori Salesiani, un lavoro più urgente dell'assistenza della gioventù abbandonata, e a questo lavoro tutti i Cooperatori - chi più chi meno - possono e debbono portare la loro cooperazione.

2) La cooperazione vostra - anche minima, anche indiretta - datela tutti, colla parola e coll'opera, e con gran fervore. Chi non può aiutare qualche fanciullo? dirgli una buona parola? dargli un buon consiglio? Chi non può dare una mano a chi lavora in questo campo?

3) Presentatevi ai Parroci, e se occorre anche ai Vescovi, offrendo generosamente « tutta » l'opera vostra.

4) Date il vostro appoggio alle opere che sorgono localmente per l'assistenza della gioventù abbandonata e, per ancor del cielo, guardatevi dal criticare le immancabili imperfezioni che si riscontrano in ogni opera iniziale; correreste rischio di paralizzarla vieppiù, forse di rovinarla del tutto; come purtroppo avviene quando soffia uno zelo inopportuno, nato fatto per soffo care fin dal nascere ogni buona iniziativa.

5) Voi, ricordando il consiglio di Don Bosco: « Poche parole e molti fatti, » lavorate ! Unitevi, raggruppatevi in piccoli o grandi comitati, là dove nessuna iniziativa è ancor sorta: e a qualunque costo - anche in proporzioni molto inferiori alla grandezza del bisogno - procurate di far qualche cosa, d'iniziare del bene. Non è meglio qualche cosa, che nulla? ma, per far qualche cosa, bisogna cominciare!

6) Non date retta a quelli che vi sconsigliassero, sotto qualunque pretesto, da queste opere di assistenza ai fanciulli abbandonati. Mostrereste di non conoscere affatto la vostra missione.

7) Voi, maestre, maestri, e insegnanti di ogni grado, con un po' di buona volontà e di sacrifizio, potete e dovete compiere, meglio degli altri, un vero apostolato.

8) Voi, ricchi, agiati, commercianti, largheggiate in sussidi perché non manchi pei poveri bimbi, raccolti nei nostri nidi o ricoveri, la refezione quotidiana.

9) Non perdiamo tempo nel discutere e, molto meno, nel compilare il programma migliore, perchè come diceva D. Bosco ed era solito ripetere D. Rua : l'ottimo é nemico del bene; e il bene va fatto subito e come si può, pur cercando di farlo nella misura più larga e nel miglior modo possibile...

10) Chi non può far altro, parli bene, e molto, di quelli che lavorano in questo campo, li faccia conoscere, li faccia apprezzare, doni loro quotidianamente tutto il suo appoggio morale, e preghi per loro

Cooperatori e Cooperatrici ! Ténere messi biondeggiano abbandonate in ogni parte.... e sono del primo occupante: fate che sia copioso il vostro raccolto!

UN ESEMPIO.

Senza cercarlo nel tempo passato, l'abbiamo freschissimo in una delle relazioni delle feste celebratesi or ora ad onore di Maria Ausiliatrice. Da Chioggia, ove quell'istituto salesiano è stato convertito in Ospedale militare, scrive il direttore al sig. D. Albera:

Chioggia, 8 giugno 1916. Veneratissimo Padre,

... Quest'anno, mentre quasi tutto il nostro caro Istituto, compresa la cappella, dà ricetto ai nostri valorosi soldati feriti, pur volendo raccogliere questi giovanetti ai piedi di Maria Ausiliatrice, adattai una stanzetta a pian terreno a cappella provvisoria, in cui, sopra l'altare, sorride un quadro di Maria Ausiliatrice.

Ogni sera, dopo scuola, accorrono i giovanetti a trascorrere con noi un poco di ricreazione e poi si raccolgono in chiesa, dove si fa loro un po' di dottrina e si canta qualche lode alla Madonna. Ne venne che, anche ogni mattina, pie persone del vicinato, saputa l'ora in cui io celebro la S. Messa, cominciarono ad accorrervi, per esporre a Maria Ausiliatrice le proprie suppliche a favore dei cari che hanno in zona di guerra.

Conveniva quindi a pensare a fare un po' di mese di Maria Ausiliatrice pel popolo e pei giovanetti, in ore distinte; e si fece con grande concorso.

Quando si avvicinò la festa di Maria Ausiliatrice io era angustiatissimo, perchè la cappella provvisoria non poteva contenere più dì una cinquantina di persone... e questo numero non poteva piacere alla nostra Mamma.

Ricorsi pertanto a Mons. Penzo, Arciprete della Cattedrale, nella cui parrocchia è la nostra casa, e gli domandai se ci permetteva di celebrare la festa di Maria Ausiliatrice in Duomo. Egli annuì di gran cuore e si recò con me da S. E. Mons. Vescovo per avere anche il suo beneplacito. Mons. Vescovo fu contentissimo, e si disse solo spiacente di non poter prender parte alla nostra solennità, causa la sua malferma salute. Intanto Mons. Arciprete diede subito ordini per la splendida riuscita della festa.

Venuto il 24 maggio, di buon mattino, i divoti affollarono la Mensa Eucaristica e Mons. Arciprete, che celebrò la S. Messa della Comunione generale, si mostrò lietissimo perchè potè calcolare ad un migliaio le Comunioni distribuite. Per assecondare il suo desiderio, io celebrai Messa cantata, assistito da due confratelli. Così volle Mons. Arciprete, dicendo che toccava ai Salesiani a glorificare la loro Madonna.

Dalle due alle tre del pomeriggio vi fu la Corte a Maria, alla quale, non ostante l'ora caldissima, accorsero non meno di duemila devoti.

Alle sette di sera si recitò il S. Rosario ed il povero sottoscritto disse le lodi di Maria Ausiliatrice. La nostra cara Madre mi pose in bocca le parole, sicchè la bella funzione, alla quale presero parte ben tremila persone, lasciò in tutti le più dolci speranze.

In quel giorno anche i cari feriti, degenti nel nostro Istituto, infervorati dal loro Cappellano, vollero celebrare la festa di Maria Ausiliatrice, e fecero tutti una fervorosa Comunione. Con gentile pensiero il Cappellano ottenne dal Comandante che alle cinque di sera i nostri giovanetti potessero entrare nell'ospedale per cantare lodi a Maria nell'antica loro cappella: e i nostri birichini cantarono le Litanie e diverse lodi accompagnate da alcune trombe, il che recò grande sollievo e gioia ai feriti e ai convalescenti che gremivano la cappella.

La domenica 28 maggio si ripetè la festa per i giovanetti dell'Oratorio. Tutti rinnovarono la loro consacrazione a Maria e fecero la S. Comunione nella cappella provvisoria. Avevamo addobbato a festa il cortile, ov'essi, pieni di giocondità, fecero echeggiare le loro grida di gioia. La S. Messa (come tutte le domeniche) andarono ad ascoltarla in Duomo, perchè è più comodo che non nell'angusta cappella: ma nel pomeriggio, improvvisato un altarino sotto una tettoia addobbata di bandierine, si allestì, insieme coi Soci del Circolo Operaio, una bella processione col quadro di Maria Ausiliatrice... Precedevano i piccoli musicanti con le loro trombe che non suonarono altro che le Litanie ed alcune lodi istrumentate, per sostenere il canto di tutti. Fu proprio il trionfo di Maria Ausiliatrice in mezzo ai giovanetti di Chioggia. Non v'era nessun altro di fuori, tranne Mons. Arciprete che portava la Reliquia della Vergine e Mons. Francesco Zennaro, Direttore Diocesano dei Cooperatori. I giovanetti eran quasi trecento e sfilarono con molta divozione.

Noi eravamo commossi e crebbe la nostra gioia quando fumino invitati a prolungare il giro per consolare colla vista della processione i feriti e convalescenti stanziati nell'Istituto... Entrammo e girammo pei nostri cortili. I soldati convalescenti si misero a due a due dietro il quadro, rendendo più lunga la processione ed unendo le robuste loro voci ai canti dei giovanetti. La cerimonia si chiuse colla benedizione data colla Reliquia, quindi anche i soldati vennero nel nostro cortile a terminare la festa con noi.

Questi giovanetti, ai quali cerchiamo, anche nelle strettezze presenti, di fare coll'Oratorio e col dopo-scuola, il maggior bene che ci è possibile, m'incaricano, amato Padre, di porgerle i loro più affettuosi saluti...

Suo aff.mo in G. C.

SAC. NATALE BRUSASCA.

Dite, egregi Cooperatori: se quei Salesiani avessero detto: « Non abbiamo più locale: non abbiamo piú cappella e quindi non possiamo più lavorare! » avrebbero avuto la consolazione di fare quel bene che hanno fatto?

Torniamo a ripetere: - Facciamo il bene come si può... Lavoriamo, lavoriamo!... e non perdiamoci mai di coraggio! Le difficoltà spariranno.

IL NOSTRO QUESITO

„Come si può, avere personale idoneo, cui affidare le opere giovanili ?"

È questo l'importante quesito, che riguarda l'impianto di opere stabili e merita la piú alta considerazione: ed è precisamente la questione proposta nel Bollettino di giugno u. s. (ved. pag. 165) dal ch.mo Mons. Angelo Brugnoli, Arciprete di Asolo (Treviso). Già benemeriti e zelanti Cooperatori ed anche pie Cooperatrici ci hanno inviato le loro risposte, che accennano a moltiplicarsi: quindi vogliamo attendere ancor un mese prima di pubblicarle.

Tuttavia, a conferma di quello che abbiamo qui sopra raccomandato e nella certezza di far cosa grata ad una classe speciale di Cooperatori, ai RR. Sacerdoti, pubblichiamo fin da questo numero una lettera inviataci da un caro amico nostro, torinese.

Molto Reverendo Sig. Direttore,

Mons. Brugnoli, con la sua lettera, pubblicata nell'ultimo Bollettino, dice verità importanti, e, domandandosi perchè non sorgono o, meglio, non vivono molte istituzioni parrocchiali dirette all'educazione cristiana dei giovani, dà una risposta saggia: perchè - dice in sostanza - mancano le persone che sappiano tener in vita gli Oratori festivi con i loro annessi e connessi di patronati, dopo-scuola, circoli, casse di risparmio, compagnie religiose, ecc. ecc.

Monsignore domanda ancora: - È possibile formare questo personale per un'opera così urgente, così utile, cosa doverosa

Se mi si permette, rispondo che è possibilissimo. Come? Addestrando all'educazione della - gioventù i seminaristi, i futuri sacerdoti. Dalla cattedra di teologia pastorale e, dove codesta cattedra non c'è, in una scuola apposita, è necessario insegnare ai chierici l'arte ardua e penosa d'educare gli uomini di domani. E siccome, per un serio e pratico insegnamento pedagogico, occorrono il libro di testo e un tirocinio, così due altri provvedimenti bisogna prendere: a cura, per esempio, d'un Salesiano o d'un Cooperatore, bisogna allestire, per gli studenti di teologia e per i giovani preti, un trattato teoricopratico sull'educazione cristiana della gioventú (s'intende di quella che mangia, beve e veste panni ai nostri giorni, nei nostri paesi); bisogna..., smettendo le paure, mandare i chierici, specialmente i piú anziani, negli Oratori festivi, perchè imparino a tradurre in pratica gl'insegnamenti della scuola.

Preghino poi i seminaristi, preghino, tutti i giorni, fervorosamente, nella S. Comunione, con questa precisa intenzione: d'ottenere da Dio l'energia morale necessaria a voler sempre, nel futuro ministero sacerdotale, la santificazione dei giovinetti. Grazia... sine qua non; perchè non basta sapere una pedagogia anche eccellente; bisogna volere tutto il grave sacrificio che è proprio dell'educatore cristiano: il che è piú difficile.

Ma chi pregherà la riceverà certamente codesta grazia: petite et accipietis: qui non si tratta di ricevere il piú pingue beneficio parrocchiale che ci sia in diocesi, ma la forza di poter compiere il proprio dovere, un dovere altissimo, tutto sacerdotale!

Ancora un'esortazione, dacchè sono per questa via: leggano i seminaristi, oltre le molte biografie edificanti, che ogni anno dovrebbero leggere, le vite dei santi educatori (di S. Filippo Neri, di S. Giuseppe Calasanzio, del Ven. G Bosco, ecc.), per sentire emulazione e per imparare con quanta carità cristiana è necessario trattare i giovinetti: l'essenza della nostra pedagogia deriva dalla carità di Gesú Cristo : ad essa rimandava Don Bosco chi si rivolgeva a lui per conoscere il suo sistema educativo.

A questo punto mi si potrebbe osservare

« E, mentre si preparano gli educatori della gioventú, questa gioventú chi la educa negli Oratori festivi... da istituire? » La risposta che sto per dare non s'accorderà in tutto con quanto scrisse nell'ultimo Bollettino lo zelante Mons. Brugnoli. Ma l'inconveniente... non è grave. Il Ven. Cafasso e il Ven. D. Bosco, l'uno confessore dell'altro, non s'accordavano, in questo, neppur loro. Il Maestro diceva press'a poco : - Il bene va fatto bene. - E il Discepolo, umilmente - Il bene, mi pare..., va fatto... come si può.

Credo che D. Bosco non abbia errato. Se egli si fosse messo a iniziare le riunioni dei suoi birichini, quando avesse avuto tutti gli aiuti che un vero e proprio Oratorio festivo esige, forse avrebbe dato troppo tempo all'uomo nemico di invitarlo a... concorrere a una parrocchia, e sarebbe caduto... nella tentazione, rinunciando a essere, qui... e in paradiso, Don Bosco.

Quanto fu grande Don Bosco! Io avevo sentita la sua grandezza, leggendo che, una domenica, solo tra tanti e tanti giovinetti, in un prato presso Torino, coepit taedere et mestus esse e pianse, non sapendo dove avrebbe raccolto quei suoi cari figliuoli la prossima volta; ma sei anni fa, il giorno, che un amico mi condusse sull'orme di Lui, a visitare i luoghi, i tristi, i brutti luoghi che furono le prime tappe dell'Opera salesiana, allora io sentii piú che mai la grand'anima di Don Bosco. Non nella quiete d'una cella, come aveva sognato. un momento ; non in una chiara camera linda, quale è concessa al cappellano d'un istituto Barolo; non in una quieta dimora parrocchiale, tra il verde d'un provvido orticello; ma anche in un vecchio cimitero abbandonato, tra case che sono brutte anche oggi e tra campi percorsi da viottoli paurosi, il giovane sacerdote amò trattenersi con monelli, finchè non lo scacciò... la serva d'un cappellano! È vero, è vero : « non una persona qualunque » può bastare a dirigere una. turba di giovani ; ma un « buon sacerdote », anche se non molto esperto, sì. Farà poco... Ma è poco l'esortare alla virtú, con grande cordialità sacerdotale, centinaia di ragazzi? Ma è poco preservarli dal piú gran male, dal peccato, con divertimenti innocenti? Ma è poco che, fatti adulti, quei ragazzi, a chi dicesse loro che i preti sono tutti... birbanti, potessero rispondere, almeno in cuor loro - Non è vero ! Noi abbiamo conosciuto un prete molto buono, il prete del nostro Oratorio - ?

O sacerdote, che sei tentato d'annoiarti tra i bimbi che esorti e assisti le lunghe ore continue, confòrtati : tu, se hai molta carità - quella carità che fu descritta da S. Paolo - fai la migliore apologia !

E il buon ministro di Dio compirà l'opera, se saprà trovarsi l'aiuto tra i parrocchiani piú zelanti, tra gli stessi giovinetti piú buoni. Questi i catechisti. Sono inesperti? Li raccolga in conferenza, ogni settimana, per insegnar loro a insegnare il catechismo, proprio questa o quella pagina di catechismo ; per dare norme educative e avvisi di circostanza, per incoraggiarli e anche per premiarli i suoi cooperatori.

Per ora, contentiamoci d'un programma minimo: la Messa in comune, con la recita delle orazioni, con la comodità d'accostarsi ai Sacramenti e con una breve spiegazione di Vangelo: (non importa che a questa Messa sia presente altra gente: avrà vantaggio anch'essa); molta ricreazione chiassosa; una buona istruzione catechistica nel pomeriggio, canto d'una lode, benedizione col Santissimo e... ancora molta ricreazione in cortile o a un nostro cinematografo.

Gli annessi e connessi, di cui sopra, verranno dopo: quando gli attuali seminaristi saranno divenuti gli eccellenti educatori che desideriamo.

Faxit Deus !

Mi creda suo aff.mo

D. G. S.

Associazioni Giovanili.

Nell'Istituto S. Roberto di Gualdo Tadino venne istituito un provvido circolo giovanile detto Società dell'Allegria, ad imitazione di quella fondata dal Ven. Don Bosco, quando era studente di ginnasio a Chieri. Il regolamento è il motto del Venerabile : a+b-c, ossia allegri, piú buoni, meno cattivi; la parola d'ordine: servite Domino in laetitia; la festa sociale è fissata alla domenica « Laetare ». Quest'anno in occasione della inaugurazione della bandiera sociale la Società dell'Allegria, che è posta sotto gli auspici di Domenico Savio, offriva a tutti gli alunni di antica e recente data, che l'Istituto S. Roberto in fraterna amistà accolse, un libretto-ricordo, ove si leggono due salmi intitolati: La nostra bandiera e Alla bandiera.

Il primo descrive la bandiera

Croce bianca in campo azzurro, ecco la nostra bandiera.

La croce è il segno sacro della nostra redenzione. Essa deve stare sempre dinanzi agli occhi nostri.

Come la bandiera dinanzi al soldato nelle pugno cruente.

Il bianco ci ricorda la fede, che dev'essere il nostro scudo.

L'azzurro pare un lembo del cielo, che è la patria nostra.

Il giglio occupa il centro della nostra bandiera. Il giglio candido emblema della purità del nostro Protettore.

Altri graziosi fiori paiono fargli la ridda intorno. Perché la purezza è sempre circondata dalle altre virtú.

Vaga stella raggiante risplende in alto sull'azzurro.

Dessa ci ricorda Maria, la stella mattutina.

La stella del mare, che fu guida ai passi di Don Bosco.

Guida e difesa a Savio Domenico nella sua breve vita...

Noi la custodiamo la nostra bandiera, come un deposito sacro.

Perché dessa ci parla con sublime eloquenza....

Il salmo Alla Bandiera dice cosi:

Salve, sacro simbolo di libertà e di concordia. Salve, oggetto dei desideri ardenti del nostro cuore. La benedizione del Ministro di Dio ti ha fatto veneranda agli occhi nostri.

L'occhio nostro si bea nei tuoi smaglianti colori.

Il tuo colore è il colore del cielo dopo il nembo e la tempesta.

Cosí è tinto il mare quando l'azzurro del cielo si specchia nell'onde.

Tu sei sacra ai nostri sguardi perché simbolo della Croce.

Tu sei l'ala dell'angelo, perché precede la nostra giovane schiera.

Tu ci sarai compagna nell'agone dei mandati di Dio.

La tua vista accenderà il nostro ardore nelle pugne incruente.

Tu non navigherai il campo della morte.

Tu non rosseggerai di sangue, ma sarai sempre bella ed immacolata.

Non si udiranno gemiti di chi muore all'ombra tua. Ma voci di letizia e di giubilo nell'esuberanza della vita.

Noi ci stringeremmo a te come all'albero della salute.

Sopra di te è scritto a caratteri misteriosi il volere di Dio.

Chi combatterà all'ombra della tua croce, coprirà di vergogna i nemici.

Tu ne condurrai alle sacre conquiste della virtú. Tu sventolerai sul nostro capo nell'osanna della vittoria.

Con te un giorno la nostra fronte vittoriosa rutilerà di luce divina.

Salve, sacro simbolo di libertà e di concordia.

Abbiam voluto riportare questi pensieri, perchè i nostri lettori possano meglio comprendere quale benefica influenza esercitino sulle schiere degli alunni queste associazioni giovanili, ideate da Don Bosco.

LA PIA UNIONE DEI COOPERATORI SALESIANI IN CINA.

Ci scrivono da Macao, in data 1° maggio

L'alba del 30 gennaio fu salutata dai cristiani cinesi di Macao con grande esultanza! Da tempo la sospiravano e giunse fra la gioia e la commozione dei cuori.

Sembrava che una santa invidia li avesse invasi e ci pregavano senza tregua di concedere loro, ciò che tanti Portoghesi avevano già ottenuto.

Colla buona volontà e coll'aiuto dei primi Cooperatori si giunse a tradurre in cinese il Regolamento della Pia Unione, ed essendo ormai ben preparato il terreno, si stabili d'inaugurare la Pia Unione dei Cooperatori in Cina nella festa di S. Francesco di Sales.

E il 30 gennaio 1916, appunto per questo, segnerà negli annali dei Cooperatori una data memoranda, poiché ricorderà l'entrata di una nuova grande famiglia a parte del lavoro che fanno e dei benefizi che godono gli amici dell'Opera Salesiana sparsi in tutto il mondo.

Il mattino, alle 7,30, vi fu la messa della Comunione generale, alla quale coi nostri giovanetti intervennero numerosi fedeli ed amici. Alle 10 messa solenne, cantata dal rev.mo sig. D. Luigi Versiglia, nostro Superiore, mentre i piccoli cinesi sotto la guida del M.° Lucas eseguivano la Missa de Angelis in canto gregoriano. Fu una delizia udir molte voci argentine cantare con grazia quelle note per loro tanto difficili. Dopo messa il rev.mo P. Liu, vero ornamento del Clero cinese di Macao, tenne la conferenza, in cui die' un sunto completo dell'Opera nostra e disse del fine e degli obblighi dei Cooperatori Salesiani. Per molti era la prima volta che udivano questo nome e furono felici di sapere che quei missionari che lavorano in in Cina e quei Padri che reggono l'Orfanotrofio sono figli del Ven. Don Bosco, il quale dalla lontana Torino aveva lasciato, come in testamento, che giungesse anche a queste lontane terre il benefico influsso dell'opera sua. Dopo la solenne benedizione si aprirono le iscrizioni, mentre la banda locale rallegrava i convenuti. Piú di 5o furono gl'inscritti...

Abbiamo compiuto così un vivo desiderio, affratellandoci una nuova razza, numerosa, sterminata, che si glorierà della bandiera salesiana. Così moltiplicheremo l'azione e, coll'aiuto dei piú zelanti, giova sperare che spunti presto anche il giorno in cui da Torino possano giungere a questi nuovi Cooperatori le nostre notizie e la voce del Successore di Don Bosco nel bell'idioma cinese!...

L'OPERA DI DON BOSCO NELL'ARGENTINA

Devoto omaggio al S. Padre - Una splendida lettera del Papa - Tenerissimo pegno di gratitudine

Da Buenos Aires ci è giunto. un caro fascicolo nel quale, in prima pagina, campeggia un ritratto del S. Padre con questa dedica:

A Sua Santità il PAPA BENEDETTO XV - Angelo di pace e di carità in mezzo alle nazioni guerreggianti - I Salesiani di Don Bosco e le Figlie di Mania Ausiliatrice della Repubblica Argentina per le mani del loro antico Superiore L'Em.mo Cardinale GioVANNI CAGLIERO - presentano l'umile omaggio di quindicimila alunni e alunne e Ili duemila ex-allievi riuniti in pubbliche assemblee nei due Centenari di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco - seguendo l'esempio del Ven. Fondatore e suoi primi allievi, che offrirono all'immortale Pio IX l'obolo del povero - per partecipare, come devoti figli, al ministero di pietà che compie il Padre di tutti i fedeli verso altri orfani più derelitti. - Benedite, o Padre Santo, l' Opera di Don Bosco, coi suoi operai, alunni e cooperatori, che baciandovi il sacro piede, con Voi invocano da Dio il perdono e la pace per tutte le nazioni del mondo.

Questo devoto indirizzo, preposto a un album elegantissimo recante 17.ooo firme di alunni e alunne dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e di loro ex-allievi ed ex-allieve, insieme con la somma di 17.000 lire - una lira ciascuno - venne umiliato il 22 aprile u. S. dall'Em.mo Card. Cagliero al S. Padre.

Sua Santità si rallegrò vivamente nell'apprendere dal labbro dell'Eminentissimo i mirabili frutti di bene che si raccolgono in mezzo alla gioventù dai Salesiani dell'Argentina. « Questi 17.000 giovani - disse con gioia e con somma soddisfazione il Vicario di Gesù Cristo questi 17.000 giovani saranno dunque altrettanti veri cristiani ! ».

Nè si fermò qui il suo sovrano compiacimento, ma cosí degnavasi rispondere a mezzo dell'Em.mo Cardinale Gasparri, Suo Segretario di Stato, all'Ispettore D. Giuseppe Vespignani.

SEGRETERIA DI STATO DI SUA SANTITÀ n. 16572

Dal Vaticano, 14 maggio 1916. Ill.mo Signore,

Dall'Em.mo Signor Cardinale Cagliero, giorni or sono, veniva deposto nelle mani santissime dell'augusto Pontefice un devoto indirizzo, che che Ella ed i suoi confratelli Salesiani della Repubblica Argentina, riuniti in Capitolo Provinciale, con pio e delicato pensiero hanno voluto far giungere al Santo Padre per porgergli il soave conforto dell'ossequio e dell'affetto filiale.

A tale fine nobili sentimenti erano espressi nel suddetto indirizzo, che attesta di quanta devozione i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice anche dalla lontana Argentina amino circondare l'augusta Persona del Papa, quasi per fargli scudo del loro cuore contro la tristezza ed il pianto di questi giorni luttuosi, essi i degni figli del Ven. Don Bosco ed i suoi eredi nello spirito di apostolato e di attaccamento alla Santa Sede.

Ma altresì i giovanetti e le giovanette argentine che crescono con esuberanza di vita cristiana all'ombra benefica di Maria Ausiliatrice e sotto lo sguardo sorridente del Ven. Don Bosco nelle Case Salesiane, non vollero lasciare sfuggire l'occasione di umiliare al Santo Padre l'omaggio del loro affetto filiale. E all'augusto Pontefice del quale comprendono le anormali strettezze, ciascuno ha generosamente offerto l'obolo personale di una lira, che ha dato la somma cospicua di lire diciassettemila, prova luminosa non solo della filiale pietà di tutti e singoli gli allievi e le allieve del Ven. Don Bosco, ma anche delle vaste proporzioni che nell'Argentina ha preso la fiorentissima missione dell'Apostolo della gioventù.

L'augusto Pontefice, che si è compiaciuto di rilevare questi consolantissimi particolari, porge a tutti i più vivi ringraziamenti ed abbracciando con paterno affetto l'intera Famiglia Salesiana Argentina, fa voti perchè essa, insistendo con immutabile fedeltà sulle tracce lasciate dalla candida figura di Don Bosco e concorrendo con Lui alla salvezza dell'anima giovanile, raggiunga sempre più fecondi e più lieti incrementi a favore della Chiesa e della civile Società.

A questi voti augusti il Santo Padre si compiace di aggiungere la Benedizione Apostolica, che imparte di gran cuore ai Salesiani ed alle

Figlie di Maria Ausiliatrice dell'Argentina, ai loro allievi ed alle loro allieve, ed a quanti col beneficio dell'educazione salesiana hanno ricevuto dal Ven. Don Bosco un filiale ed incondizionato attaccamento all'Apostolica Sede.

Con sensi di sincera e distinta stima mi dichiaro

Di V. S. Ill.ma

Aff.mo per servirla P. Card. GASPARRI.

Rev. D. Giuseppe Vespignani,

Ispettore Provinciale della Congregazione Salesiana di D. Bosco per la Repubblica Argentina.

Noi pensiamo con gioia, alla dolce soddisfazione che una lettera così affettuosa avrà suscitato nel cuore dei diciassettemila che presero parte al devoto omaggio. Tutti, dal primo all'ultimo, avranno rinnovato il proposito di circondare di devozione filiale l'augusta persona del Papa, perchè pensando agli anni passati nell' « esuberanza di vita cristiana » « all'ombra benefica di Maria Ausiliatrice e sotto lo sguardo sorridente del Ven. Don Bosco nelle Case Salesiane » non possono non sentirsi tratti « con immutabile fedeltà sulle tracce lasciate dalla candida figura » del Venerabile, tra le quali brilla di vivissima luce quella dell'ossequio e della devozione più filiale pel Romano Pontefice.

Tenera gara d'affetto.

Un'altra prova dell'esuberanza dei lietissimi frutti che l'Opera dì Don Bosco raccoglie nell'Argentina, a parer nostro, è il munifico dono che quella generosa Nazione ha fatto recentemente all'Em.mo Card. Cagliero.

Nel 1909, allorché questo degno figlio di Don Bosco celebrò l'anno XXV della sua Consacrazione Episcopale, la Patagonia, memore e grata, gli faceva dono di uno splendido calice d'oro massiccio. Tre anni dopo, celebrando egli la sua messa d'oro, riceveva in dono dalle stesse terre da lui conquistate alla religione ed alla civiltà una magnifica croce pettorale, pur essa d'oro massiccio.

Questi doni, preziosi non solo per la materia ma anche per l'alto significato morale, furono imitati testè dall'intera Repubblica Argentina. Tutti quei nostri zelanti cooperatori e cooperatrici, chiamati a raccolta dai vari comitati d'azione salesiana, in unione ai vari circoli di ex-allievi, agli allievi presenti e ai fedeli della Patagonia, hanno umiliato all'Eminentissimo una splendida automobile, perchè « l'antico Vicario Ap. della Patagonia che percorse in ogni senso quei territori, prima che splendesse su di essi la luce della fede e della civiltà, abbia pure un ricordo dell'imperitura riconoscenza che nutre per lui tutta la grande Nazione Argentina ».

L'Em.mo ha ringraziato i Comitati promotori del munifico omaggio, manifestando il desiderio di « avere ora un... blériot, così grande e così forte da poter volare, insieme con tutti i suoi cari amici della Patagonia e dell'Argentina,... fino al Paradiso i »

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Nelle pagine che seguono diamo due statistiche delle Case della Pia Società Salesiana e dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella Repubblica Argentina (comprese le terre della Patagonia e dell'Arcipelago Fueghino, appartenenti a questa Repubblica).

Le due statistiche dànno lo stato dell'Opera Salesiana al principio del 1916. Osservi il lettore l'eloquenza di certe cifre... quelle, ad es., degli accolti gratuitamente: millecentonovantotto giovani interni - duecentottanta educande - duemilasettecentonove semiconvittori ed esterni - e duemilaquattro semiconvittrici ed esterne.

Il S. Padre Benedetto XV, nell'udienza concessa all'Em.mo Card. Segretario di Stato il 26 giugno u. s., ha ordinato che in tutte le chiese ed oratori d'Europa la domenica 30 luglio corrente si promuova, in forma solenne, una Comunione generale dei fanciulli e delle fanciulle secondo le Sue intenzioni.

oratori festivi, Scuole Professionali e Collegi della Pia Società Salesiana nella Repubblica Argentina

Oratori festivi, Collegi e Scuole di lavoro delle figlie di Maria Ausiliatrice nella Repubblica Argentina.

L'Associazione degli Ex-allievi di Don Bosco nella Repubblica Argentina consta di 20 Società con 3000 Soci.

Le Società sono presso i Collegi di: 1) Buenos Aires: Collegio Pio IX - 2) id.: Collegio S. Caterina - 3) id.: Collegio S. Francesco di Sales - 4) id.: Collegio Don Bosco - 5) id.: Collegio S. Giovanni Evangelista - 6) id.: Collegio Leone XIII - 7) La Plata - 8) Rosario - 9) Bernal - 10) Cordoba - 11) Mendoza - 12) Rodeo del Medio - 13) Carmen de Patagones - 14) S. Nicolàs de los Arroyos - 15) Bahia Bianca - 16) San Isidro - 17) Colonia Vignaud - 18) Ensenada - 19) General Acha. - 20) ad esse presiede un Consiglio Centrale che ha la sua sede in Buenos Aires.

L'Opera di Don Bosco nel Sud-America

(Dalla relazione di un viaggio scientifico di Teodoro Roosevelt, ex-Presidente degli Stati Uniti)

Teodoro Roosevelt, ex-presidente della grande Repubblica degli Stati Uniti del Nord America, compiva un lungo viaggio scientifico attraverso l'America Meridionale, in compagnia del ch.mo P. Zahm, che ne ha steso ampia relazione in uno splendido volume (1). Ci sia lecito tradurne alcune pagine.

Sono stato particolarmente impressionato da quanto hanno fatto i figli e le figlie di Don Bosco, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.

Benché avessi visitato frequentemente i loro istituti in molte altre parti dell'America Meridionale, il loro metodo educativo, il loro zelo a sollievo degli afflitti ed abbandonati, i loro successi meravigliosi nel trattare con le tribù degli indii più selvaggi furono sempre per me una fonte di meraviglia ed ammirazione. Ma ciò che mi stupí ancor di più fu il vedere, coi miei proprii occhi, ciò che seppero compiere nel giro di pochi anni nella più difficile tra le missioni e nelle parti più promettenti del mondo.

Il Ven. Don Bosco, che fu il Fondatore delle due istituzioni religiose or ora accennate, fu uno degli uomini più straordinari del suo tempo. Nato nel 1815, da poveri ma pii genitori, nel piccolo cascinale dei Becchi, vicino a Castelnuovo nel Piemonte, Giovanni Bosco iniziò la sua vita come pastorello; e all'età di 26 anni, dopo aver compiuti gli studi teologici, fu innalzato al sacerdozio. Non molto dopo fondò le due società che dovevano seguirlo nel gran lavoro che gli stava tanto a cuore.

Nel 1874 le regole o costituzioni della nuova Società di S. Francesco di Sales di Don Bosco erano approvate formalmente da Papa Pio IX; e il 31 gennaio 1888 il santo prete conseguiva l'eterna ricompensa.

Or quali maraviglie egli seppe compiere durante la sua vita, e quali altre vennero compiute dai suoi figli spirituali dopo la sua morte compianta? Se mai ci fu un Utopista, un sognatore di sogni, questi fu Don Bosco! Per i suoi disegni straordinari circa l'educazione e il mantenimento dei fanciulli abbandonati, egli fu riguardato come un visionario; ed alcuni suoi amici, pur con buona intenzione, arrivarono a pensare di doverlo mettere in un manicomio, finché gli tornasse a posto il cervello. Se egli vivesse al giorno d'oggi, i nostri esperti alienisti lo direbbero affetto di paranoia o megalomania! Quando era solo e non aveva un centesimo, con risorse di niuna entità, parlava di scuole e di laboratorii che voleva erigere pei ragazzi poveri, e di spaziosi cortili, e di grandi e belle chiese che egli intendeva avere per loro.

Con filiale fiducia nella Divina Provvidenza, egli era sicuro di trovare coloro che l'avrebbero aiutato nella sua impresa, e che all'occorrenza avrebbe anche ottenuto i mezzi necessari per compiere questa nobile missione di carità che aveva disegnato su cosí vasta scala, cui nulla mancava di gigantesco.

Uno dei progetti di Don Bosco, che i sapienti del mondo avrebbero considerato come interamente fatuo, era la conversione e civilizzazione dei miserabili Indi della Terra del Fuoco.

Questo pareva impossibile ad effettuarsi. Infatti Darwin, non aveva forse dichiarato che « l'uomo, in questa parte estrema dell'America del Sud, si trova in uno stato di vita più umile che in qualunque altra parte del mondo? » Non aveva egli scritto dei Fueghini che « appena a stento si può credere che essi siano creature simili a noi ed abitanti del medesimo mondo? » (Ved. Giornale delle ricerche. Cap. X).

Fu appunto per la loro abbietta miseria, fu appunto per il loro totale isolamento da tutto il mondo, fu appunto perché furono considerati i paria dell'umanità, che i Fueghini si appellarono con tanta forza al cuore di Don Bosco che tutto abbracciava.

La prima missione venne stabilita nel 1889 nell'isola Dawson, che era allora una tetra solitudine. Nello stesso luogo, otto anni dopo, sorgeva il bel villaggio di San Raffaele, con una chiesa, un ospedale, vari laboratorii, un collegio per ragazzi, una casa pei missionari, le scuole per le ragazze sotto la direzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e sessanta comode casette per gli Indi. Solo dopo pochi anni dalla fondazione del collegio, il popolo dì Puntarenas restò meravigliato nel sentire, sulla pubblica piazza della città, un ammirabile concerto mu sicale, dato dai ragazzi fueghini di S. Raffaele. E questi medesimi ragazzi facevano profitto, così nella musica, come nella lingua nazionale.

Mons. Fagnano, Prefetto Apostolico della Patagonia Meridionale e della Terra del Fuoco, riferendosi alle qualità artistiche teatrali dei giovani Fueghini che avevano dato una rappresentazione drammatica in suo onore, in occasione d'una sua visita a S. Raffaele, riferisce in una lettera al Superiore Generale dei Salesiani: « Non temo di esagerare nell'asserire che non ho mai assistito a rappresentazioni private date in un modo così brillante, nemmeno nella casa madre di Torino ».

Non molto dopo la fondazione di S. Raffaele, altre due missioni furono fondate a benefizio dei Fueghini e coi medesimi splendidi risultati.

Nel breve spazio di vent'anni dopo la fondazione della prima missione nella Patagonia meridionale e nella Terra del Fuoco, i Salesiani avevano non meno di quattordici chiese e cappelle, sei collegi per giovanetti e sette per le ragazze e circa quaranta residenze pei missionari. Furono eretti anche laboratorii, dove agli Indii venivano impartiti gli insegnamenti delle varie arti e mestieri.

Inoltre essi furono addestrati nell'industria agricola e pastorizia, e le nuove colonie cominciarono presto ad assumere l'aspetto di comunità civilizzate.

Nientemeno che un personaggio, quale il Presidente del Chile, visitò le missioni Fueghine per esprimere la sua gratitudine ai Salesiani per l'opera loro meravigliosa. E gli esploratori della Terra del Fuoco, come Otto Nordenskiöld, furono generosi di lodi ,a questi zelanti ministri del Vangelo, e dichiararono che la loro opera occupa un posto ben distinto tra le illustri imprese dei piú grandi benefattori dell'umanità.

Il sogno di Don Bosco era realizzato. I suoi figli e le sue figlie spirituali, con pazienza infinita, con tatto, lavoro e sacrifizio, avevano compiuto ciò che gli antropologisti e gli uomini della scienza avevano positivamente asserito essere impossibile: la civilizzazione e la cristianizzazione dei Fueghini, i selvaggi, che - come aveva dichiarato Darwin - era duro a credere fossero creature eguali a noi ed abitanti dello stesso mondo.

All'udire i grandi successi dei Salesiani nella Terra del Fuoco e nella Patagonia, il governo dell'Equatore ne richiese l'aiuto per trattare cogli Jivaros - la tribú feroce ed intrattabile che, dai giorni della conquista, è stata causa interminabile di allarmi e di fastidii.

I Salesiani fecero di questi uomini delle foreste dei loro amici e compirono con la croce ciò che la spada e i Winchester furono impotenti ad ottenere.

A memoria d'uomo nessuna tribú selvaggia del Brasile ha commesso maggiori depredazioni né inspirato maggior terrore tra i bianchi confinanti, che i Coroados o Bororos del Matto Grosso.

Il governo aveva incontrato grandi spese per per civilizzarli, ma aveva fatto completo fallimento. Disperando di riuscire allo scopo sotto il giogo della legge e dell'ordine, decise finalmente che non ci sarebbe stata piú tregua finché non fossero tutti sterminati. Allora appunto il Vescovo Lasagna, celebre missionario Salesiano, si fe' innanzi e domandò che quei terribili indii fossero affidati alle cure dei suoi confratelli. L'ottenne. Scuole e laboratorii furono immediatamente stabiliti e in poco tempo il popolo del Matto Grosso si meravigliò nell'apprendere che i selvaggi erano stati cangiati in utili e docili membri della civile società. Erano diventati contadini, pastori, falegnami, fabbri ferrai e conciatori, che, invece di guadagnarsi la vita col saccheggio e coll'omicidio, sostentavano sé e la famiglia dedicandosi alle arti della pace.

I ragazzi, oltre d'essere avviati all'apprendimento di un mestiere, erano istruiti nel leggere, scrivere, far conti e nella musica. Le giovanette, sotto la direzione delle Suore, oltre di ricevere un'educazione elementare, erano istruite anche nelle arti domestiche. Vidi alcuni saggi dei loro lavori di ago, che erano realmente ammirevoli.

Cito specialmente le opere dei Salesiani tra i selvaggi per dare al lettore un'idea del successo meraviglioso che accompagnò la loro attività, come missionarii e come educatori. E ciò che fu detto di loro, può essere affermato anche delle Suore di Maria Ausiliatrice, le quali sono egualmente ripiene dello spirito del loro santo Fondatore.

Ma non vorrei si credesse che il lavoro dei figli di D. Bosco nel Sud America sia limitato alla conversione e all'istruzione degli Indii. In realtà il caso è ben lontano dall'esser tale. In questo vasto continente, come in Europa, la loro occupazione principale è l'istruzione dei poveri, non solamente nei rami ordinaria di studi collegiali ma anche, e piú particolarmente, nelle diverse arti e mestieri e nelle loro ben provviste ed eccellenti scuole professionali, per cui godono alta e meritata stima dappertutto.

Quali siano i loro fortunati successi, si può dedurre dal fatto che essi hanno istituti in tutte le repubbliche del Sud America.

Le piú alte autorità, sia civili che ecclesiastiche, di tutte quelle nazioni, richiedono continuamente l'opera di questi eminenti ed affettuosi insegnanti per averne aiuto in opere di educazione e di filantropia.

Dovunque sono giovanetti da istruire, specialmente nelle arti e mestieri, sono richiesti i Salesiani.

E perché nel Sud America essi furono capaci di rispondere cosí bene al gran bisogno di lavoratori ed operai esperti, le loro scuole professionali sono in ogni dove popolari e largamente protette.

Ma il loro successo, come educatori, non è meno singolare del numero e della varietà delle loro attività.

Facendo uso del potere della stampa per il bene, essi stampano libri, giornali e periodici in molte lingue.

Dietro richiesta dei Governi, si presero cura di osservatori magnetici e meteorologici, dallo stretto di Magellano alle foreste del Matto Grosso.

Si distinsero pure come esploratori, naturalisti, etnologi, e sotto qualche rispetto hanno nobilmente continuato i fruttuosi lavori di Falkner, Menendez, Montoya, Riveiro, e Sobraviela.

Nella Colombia alleviano le sofferenze e sollevano le miserie di piú di duemila lebbrosi. E dappertutto, così nelle gelide lande della Terra del Fuoco, come sui freddi altipiani di Bolivia o nei torridi sertãos (deserti) del Matto Grosso, la loro è sempre un'opera di amore.

Nel rancho (capanna) del selvaggio, e nel lazzaretto dei colpiti dalla lebbra, portano il medesimo zelo e la stessa allegria, che nella parrocchia del villaggio o nei collegi urbani o nei seminari.

Ovunque essi sentono che lavorano nella vigna del Padrone, perciò sono soddisfatti e felici dappertutto.

Nei nove giorni che rimasi a Corumbà, ebbi un'eccellente occasione di studiare l'opera ammirabile che i figli di Don Bosco stanno compiendo in tutta l'America del Sud, nei collegi, ed ospedali.

La gran parte dei sacerdoti e chierici che dirigono il Collegio di Corumbà vengono di Francia e di Germania, mentre la maggioranza delle Suore viene dalla Lombardia e dal Piemonte. Venendo dal clima salubre dell'Europa Centrale a queste soffocanti regioni dell'alto Paraguay, naturalmente soffrono assai pel caldo e per l'atmosfera asfissiante delle nuove residenze. Ma non si lamentano mai. Al contrario attendono al loro lavoro cosí allegramente come se fossero nelle loro case in riva al Po o al Reno.

Chiesi di visitare le scuole dell'istituto in un giorno in cui la temperatura era alta fuori l'usato. Per me il calore era quasi intollerabile. Volgendomi ad una suora gentile, le cui guancie ritenevano ancora il fiore della gioventú, era stata allevata tra le colline a pie' delle Alpi Italiane, dissi: « Sorella, come può sopportare questo caldo oppressivo, soffocante? » - « Oh! Padre mio, - mi rispose con dolcezza e semplicità infantile, - l'amor di Dio tutto rende facile ».

Se avessi rivolto la stessa domanda a tutte le sue compagne, avrei ricevuto sostanzialmente la stessa risposta. L'amore le rende forti a fare con gioia ciò che ricompense mondane non potrebbero indurle ad intraprendere.

Tra le suore ne incontrai una che era allora arrivata dalla casa madre d'Italia. Aveva l'officio di visitatrice e faceva un giro d'ispezione alle numerose case del suo Istituto nel Sud America. Era di chiara stirpe ed era stata allevata delicatamente in sua gioventú. D'educazione fine e di vasta cultura, essa, tra le altre molte sue doti, parlava francese, spagnuolo e portoghese con la medesima fluenza e correttezza del suo armonioso italiano. Allora era in viaggio per le missioni degl'indi nel Matto Grosso. Siccome io conosceva che la loro ubicazione era assai inoltrata tra le lande selvagge, e ci voleva un viaggio di ben venti giorni a cavallo, da Cuyabà per giungere al centro di popolazione piú vicino, espressi la mia sorpresa che intraprendesse un viaggio cosí lungo e faticoso.

- Non è gran cosa!... Son buona cavaliera, mi rispose.

Allora mi disse una suora come le prime sorelle che andarono a fondare le missioni tra i Coroados furono costrette a passare trentadue giorni per via, e per di piú nella stagione delle pioggie. Quando giungevano alla loro destinazione, nelle profondità delle foresta, non avevano altro rifugio tranne le tende che avevano portate con sé, ed erano prive d'ogni provigione. E le tende furono la loro unica casa finché fu costrutta per loro una capanna ricoperta di foglie di palme. Là, ben lontane da ogni comunicazione col mondo di fuori, lontane dal telegrafo e dal luogo d'approvigionamento, iniziarono con coraggio la opera loro nobile, civilizzando e cristianizzando le donne e le fanciulle delle ferocissime tribú del Brasile Centrale.

Potei accorgermi durante la conversazione con la suora visitatrice che essa aveva lasciato una parte del suo cuore tra queste selvagge figlie della foresta, imperciocché contava i giorni occorrenti per rivedere e notare i progressi che esse avevano fatto dopo la sua ultima visita. In realtà essa era una eroina del mondo, e tuttavia la portata della sua opera eroica è nota solamente al Maestro, per cui ha fatto il piú sublime dei sacrifici.

Le imprese dei figli e delle figlie di Don Bosco sono in verità meravigliose. Ma per me è ancor piú meraviglioso l'accrescimento delle due istituzioni, a cui appartengono, e che coi loro lavoro e colla loro virtú hanno glorificato.

Sono appena quarant'anni che la prima spedizione di missionari poneva piede sul suolo americano. Allora era un minuscolo seme : ed oggi è diventato un grande albero, che, quasi palma gigantesca, ha le sue radici in ciascuna repubblica dell'intero continente.

Secondo le ultime statistiche da me avute, i Salesiani nel Sud America avevano un totale di circa millecinquecento tra preti e chierici e coadiutori, con circa duecento istituti di vario genere.

Gl'istituti delle Suore di Maria Ausiliatrice sono anch'essi fiorenti come quelli dei Salesiani, e quasi egualmente numerosi.

Nei loro modestissimi asili, orfanotrofi, ospedali, lazzaretti, scuole e collegi questi angeli ministranti consacrano la loro vita pel bene spirituale e corporale di più di quarantamila persone di ogni età, razza e condizione di vita nella sola America del Sud. Il loro successo è dovuto non solamente al loro zelo e carità sovrabbondante, ma anche alla speciale preparazione che ciascuna di esse si prende come dovere, nella scuola, nella cerchia del cortile e nella camera di lavoro, in cui insegnano alle giovani loro affidate tutte le arti gentili che giovano assai a rendere la casa attraente.

Il pastorello dei Becchi e il sognatore di Torino era un veggente e un taumaturgo, ed il mondo non lo sapeva. I suoi non erano i metodi del mondo, e le sue gesta resteranno perciò un mistero, noto a lui solo.

Giammai, forse, nella storia della Chiesa l'influenza d'un fondatore d'una comunità religiosa è stata piú benefica, piú largamente diffusa, e più presto sentita in ciascuna parte del mondo abitato.

Ho fatto un cenno solo di quello che hanno fatto i figli di Don Bosco nel Sud America, ché non è questo il luogo di parlare delle loro opere in molte altre parti dell'antico continente.

Sta il fatto che milioni di uomini, che non avevano mai udito parlare di Don Bosco durante la sua vita, ora ne benedicono il nome quando vedono i continui e ben diretti sforzi dei suoi figli e delle sue figlie per il miglioramento dei poveri, degli afflitti e degli abbandonati.

Ebbi occasione in un altro luogo di parlare delle imprese dei Conquistatori della Croce nel Sud America durante i tempi coloniali. Ciò che dissi del loro zelo, carità e spirito di sacrificio, lo posso applicare con egual verità ai degni figli e alle figlie di D. Bosco - a questi moderni conquistatori della Croce - i quali nel regno della pace sono sempre stati un'ispirazione ed una benedizione, e nelle foreste primordiali del Matto Grosso, per non parlare di altre regioni « con la sola Croce, quando le armi fallirono, riportarono un pacifico trionfo sopra i nemici, e diedero alla terra stanca le benedizioni del riposo ».

J. A. ZAHM.

(1) Following the conquistadores: Through South America's Southland: With an account of the Roosevelt scientific expedition to South America, by the reverend J. A. ZAHM C. S. C., Ph. D. (H. J. Mozans) author of "Up the Orinoco and down the Magdalena", "Along the Andes and down the Amazon", "The quest of el Dorado", "Woman in Science", etc. - Sixty-five illustrations - New York and London, D. Appleton and Company, 1916. pag. 429-438.

RICONOSCENZA AL VEN. DON BOSCO.

Nello svolgere questa rubrica, torniamo a protestare solennemente che non intendiamo contravvenire in nessun modo alle disposizioni pontificie in proposito, non volendo dare ad alcun fatto un'autorità superiore a quella che merita una semplice testimonianza umana , né prevenire il giudizio della Chiesa, della quale - sull'esempio di D. Bosco - ci gloriamo di essere ubbidientissimi figli.

Grazie, o Venerabile Don Bosco! Mi trovavo a casa in licenza straordinaria per una forma grave di ileo-tifo. La convalescenza procedeva bene e tutto lasciava sperare una pronta e perfetta guarigione, quando improvvisamente ricomparve la febbre accompagnata questa volta da atroci dolori nella regione lombare di destra prima, poi di sinistra.

Per me furono inutili le cure assidue, diligenti, delicate de' miei cari; a nulla valsero le non meno attente cure de' medici, ché io andava peggiorando di giorno in giorno, fino a trovarmi nelle dure strette della morte! Fu allora che mentre la scienza dichiarava il caso mio disperato o quasi perché complicatissimo, io ricorsi alla Vergine SS. Ausiliatrice interponendo la validissima intercessione del Ven. Don Bosco. Feci celebrare una Messa all'altare di Maria Ausiliatrice e mi gettai ciecamente nelle mani del. Venerabile, promettendo, fra l'altro, che ottenuta la grazia l'avrei fatta pubblicare sul caro Bollettino inviando una tenue offerta per le opere Salesiane.

E la grazia venne! Quasi meravigliato di tanta bontà del Ven. per me, mi affretto a soddisfare alle mie promesse, pieno di riconoscenza.

Grazie Maria!... grazie, Don Bosco!

Oh! non potrò mai ringraziarvi come desidera il mio cuore!

Corteno, Aprile 1916.

Don B. G. S. Cooperatore.

Mi trovavo in indicibili angustie e, non sapendo come liberarmene, pregai il caro e Venerabile Don Bosco, supplicandolo di liberarmi da una così triste e dolorosa situazione. Oh! prodigio. Il nostro caro D. Bosco appagò i miei desideri ed ora non mi resta che ringraziarlo e adempiere le mie promesse.

Torino, 24 febbraio 1915.

S. S. B.

LETTERE DEI MISSIONARI

ARGENTINA

Una missione a Puerto Piramides Un po' di geografia della « Peninsula S. José ». (Lettera del Sac. Bernardo Vacchina).

Rawson (Chubut), 1 maggio 1916. REV.MO ED AM.MO SIG. D. ALBERA,

Riprendo la penna cosí presto, per darle ragguaglio di un'altra cosa, che non ebbi tempo di esporle la scorsa settimana. Verso la metà di marzo, uscii ad una breve missione di campagna. Mi fecero tante istanze, mi promisero sí larga cooperazione e protezione, mi vennero a prendere coll'automobile, che malgrado tutti gli impegni domestici, lasciate le cose nostre in manu Domini, v'andai. Il viaggiare in un automobile in queste parti è certo una fortuna, ma non fu la cosa piú deliziosa. Quattrocento chilometri, fra l'andata e il ritorno, in poco tempo furono fatti; ma che strade, che sbalzi! Le dico il vero, ne ho ancora tutte le ossa sconquassate. E compatisco assai il nostro signor Ispettore, che per la visita annuale a tutte le case se ne deve valere. Per me, astraendo dal vantaggio incalcolabile della rapidità con cui si va e si viene, preferirei l'omai storica galera o diligenza trascinata da dieci e sedici cavalli. Gli è che... omai io son vecchio e pieno di acciacchi

La missione doveva effettuarsi nella Peninsula S. José o Valdes, e precisamente in Puerto Pirámides, piccolo villaggio, sulle coste di Golfo Nuevo, a 20o chilometri di qui, con circa 20o abitanti.

Ebbe questo nome dalle due piramidi colà erette dalla marina inglese di guerra, che qualche volta, visita Guelfo Nuevo, e le adopera di bersaglio per le sue esercitazioni di tiro.

Il paesello ha conciliatore, delegato di questura e poliziotti; scuola mista governativa, e medico, farmacista e due cimiteri. Malgrado tanto lusso, nessuno pensa a morire; tutti preferiscono vivere sani, robusti, tarchiati ed allegri, com'io li vidi.

Al porto di Pirámides approdano quasi tutti i bastimenti di cabotaggio, per provvedere il necessario al paese ed alla penisola. I signori Betelu e Fernandez, con un capitale di un milione e mezzo di lire, v'esercitano un commercio attivissimo e prospero ; il movimento della loro casa è sorprendente. E furono precisamente questi buoni signori che, per provvedere ai bisogni religiosi della loro famiglia e clientela, insistettero per avermi e mi vennero a cercare coll'auto. Avevano fatto annunziare la missione un quindici giorni in anticipazione per tutta la campagna, sicché al mio arrivo varie famiglie si trovavano già riunite nel vasto albergo.

Vi presi stanza anch'io, trattato con ogni gentilezza e cordialità dai proprietarii. E siccome in Puerto Pirámides non vi ha chiesa, un salone dello stesso stabilimento ne fece le veci. Vi alzai l'altare portabile sormontato da un bello e gran quadro di S. Giuseppe, ed annunziai l'apertura della missione pel giorno seguente, alle 7 1/2 del mattino.

Ella sa che queste nostre missioni non sono né affollate, né clamorose, né fervorose come quelle di costi. Tra noi la gente si riunisce alla spicciolata: oggi un paio di famiglie, domani tre o quattro, e cosí altre di seguito, ma vengono da cinquanta, sessanta, cento ed anche piú chilometri di distanza, quali a cavallo, quali col biroccino o su carri, e qualcuna, omai, anche in automobile.

Le funzioni che si possono fare collettivamente sono la S. Messa ed il catechismo alla scolaresca del paese, se il maestro non la distoglie. Anche nell'Argentina c'è la piaga della scuola laica con maestri atei; ma la maestra di Pirámides è buona e mi condusse tutti i suoi scolari. Quindi, ogni mattina, S. Messa con un predicozzo ai ragazzi, e, subito dopo, catechismo ai piccoli gruppi di comunicandi e cresimandi adulti: un'istruzione di mezz'ora. Poi battesimi e cresime ai bambini e, tra quelli e queste, qualche massima rivolta laconicamente ai loro genitori... Alla sera, di nuovo catechismo alla scolaresca, che era una quarantina tra i due sessi. E potei prepararne parecchi alla prima comunione e tutti impararono i misteri principali della nostra S. Fede, il Pater e l'Ave Maria.

Cosí, l'un dopo l'altro, passano tutti i giorni della missione, dal mattino a sera. Il missionario non si spolmona vociando grandi prediche, ma a notte si sente stanco per il lavoro continuo, eppure è soddisfatto e contento, perché il Signore gli paga profumatamente la giornata. Forse il frutto potrà parere poco, paragonando queste missioni con quelle di costi, ma non si riesce ad ottenere di più, e se la andasse sempre cosí, ce ne chiameremmo beati.

E poi, questa buona gente non può star tanto tempo all'albergo per le spese e, molto meno, per le faccende domestiche, specie se lasciarono gli armenti in cattive mani. In un giorno posson perdere centinaia di pecore, e, per rintracciarle, devono trottare intere settimane per l'immensa pampa.

C'era pure occasione di sistemare molte famiglie d'uniti solo civilmente; e non vi riuscii malgrado ogni impegno mio e altrui.

- Come vuole che ci sposiamo in un'osteria? - mi dicevano.

Ma non era che un pretesto, specialmente per gli uomini.

Una volta compiuta la formalità civile, si credono dispensati dell'atto religioso, che è il sacramento. Presi il dì stesso dell'atto civile si adatterebbero e, molti anche volentieri, al rito religioso; piú tardi, anche perché il diavolo non lascia di fare la parte sua, non ne hanno piú la voglia e non ne comprendono il grave dovere. Di qui la necessità che il prete viva tra di loro, o non sia troppo lontano, perché li possa visitare con qualche frequenza. Ma come fare, essendo cosí pochi, in una missione di 250 mila chilometri quadrati? E vero che le ultime disposizioni canoniche sul matrimonio religioso sono fatte appunto per ovviare questi inconvenienti; ma bisognerebbe che non vigesse il cosidetto matrimonio civile, riconosciuto dal Governo come unico obbligatorio, o che la gente avesse maggior istruzione per comprendere la facilità loro offerta, e la conscienza ben formata per rispettar l'unione da loro contratta. E per ottener tutto ciò, ci vorrebbero almeno sessanta preti attivi e qui non siamo che sei (1).

Bisogna quindi che andiamo a rilento e con cautela, affinché non accada che, sposandosi secondo le recenti disposizioni canoniche, e poco dopo fatto divorzio, non faccia ognuno, per conto proprio, il pateracchio civile. Ciò produrrebbe un gran sconquasso sociale ed un'infinità di famiglie sarebbero per sempre disorganizzate.

Ma se il pretesto dell'osteria fece questo male, produsse anche un vantaggio. Dissi loro

- Se non volete sposare all'osteria, perché non trovate modo di farvi una cappella?

Restarono presi. Dopo qualche scambio di idee, si venne alla risoluzione di costrurre una cappella e si organizzò un comitato di signore, per raccogliere le quote necessarie. La madre del sig. Betulu, la sposa del medesimo, la sposa del sig. Fernandez, accettarono volentieri di far parte del comitato, e la maestra da segretaria. La chiesina, come tutti gli altri edifizi locali, sarà di lamiera di zinco foderata d'assi e la dedicaremo a S. Giuseppe, già da tempo patrono della penisola. Riuscirà? La cosa è nelle mani di Dio, il quale, se vuole, darà incremento al granello di senape. Conviene anche a Lui avere una casa, tra i suoi redenti. Intanto l'ultima funzione si tenne all'aria aperta...

Prima di porre termine alla mia relazione, aggiungo un po' di geografia locale.

La Peninsula de S. José ha una superficie di circa 18o leghe quadrate, ossia ch.2 4.500. La bagnano le acque dei due magnifici golfi di S. José e Golfo Nuevo, che formano i porti: P. Madryn, P. Piramides, P. S. José e P. Romain.

Un faro di prima classe, diligentemente accudito, in Punta Delgada, traccia ai naviganti la rotta. La popolazione è poca: questo Governo, sebbene professi il principio che popolare è governare, in pratica si appiglia ad un altro piú spiccio e comodo: Chi piú vende, fa più quattrini ; e le terre cadono in potere di chi piú ne compera e meglio le paga. Cosí si spiega, come vi sia il sig. Alessandro Ferro torinese, che ne possiede quaranta leghe, coperte da 70 mila pecore : il sig. Felice Olazabal che ne ha diciotto, con ventimila pecore; il sig. F. Arbeleche, con 6 leghe e dodici mila pecore, ed altri molti, tutti proprietari latifondisti,- il che non favorisce l'incremento della popolazione.

Infatti, durante il mio viaggio, trovai pochissime case, cioè, a molta distanza tra l'uno e l'altro, soltanto gli accennati stabilimenti. E non bisogna credere che, per tanti armenti, vi sia acqua sufficiente. Peninsula S. José non ha neppure un piccolo rigagnolo. Per gli uomini e per gli animali si scavano pozzi grandi e quadrati, che chiamano jagueles, ove generalmente si trova l'acqua alla profondità di cento e piú metri, e non sempre del tutto dolce. Non è così nei punti sabbiosi della penisola, ove l'acqua si trova piú facilmente, in abbondanza, e dolce, che serve anche per irrigare orti, vivai di piante fruttiferi, e giardini. Il flagello della penisola è la siccità; quando è lunga, le pecore muoiono a piú migliaia in due o tre mesi.

Contuttociò il commercio vi è già fiorente. Oltre le case dei miei ospiti, v'è un signore genovese, Ernesto Piaggio, che costituí una Sociedad Salinera con due milioni e piú di lire italiane di capitale e una concessione governativa di 18 leghe quadrate di terra, di cui sette coperte di sale. La salina è unita a Puerto Piramides con una ferrovia a binario ristretto, lunga 35 chilometri, che serve pel trasporto del sale e di altre merci. Vi lavorano una quarantina di operai sotto un capo, già nostro alunno di Rawson. Se questo signore ed il signor Ferro, nostri compatrioti, fossero stati nella penisola, li avrei visitati volentieri; ma essi vivono in Buenos Aires.

La Peninsula S. José fu già anticamente occupata dagli spagnuoli, i quali vi costrussero una fortezza, di cui tuttodí resta un cannone: e vi si stabili anche una comunità di religiosi, non so se domenicani o gesuiti. Di questa, come di cosa molto antica, mi parlava il sig. Marcellino Crespo nel 1889, in Patagones, quando egli contava la bella età di 82 anni! Ora, non si trova piú vestigio di nulla: tutto disparve, si dice, nell'invasione di varie tribú di indii.

Attualmente la popolazione che vi domina è di razza guascona, spagnuola e francese, con pochi argentini ed italiani. E sono tutti cattolici. Il primo civilizzato che incominciò ad abitarbi dal 1888 al 1892, è il signor Felice Olazabal. E una storia curiosissima. Giunse qui con poche pecore, dalla Provincia di Buenos Aires, e la sua prima casa fu una spelonca, che ancor si vede tra le roccie della costiera di Puerto Piramides. Egli pure prese parte alla missione colla sua famiglia e ci parlammo molte volte, e queste notizie le ebbi da lui. Negli anni in cui viveva da solo, per non perdere l'uso della parola, cantava tutto il giorno. Quando gli capitò il primo compagno, Martino Lamar, benché fosse uomo di poche parole, egli nol poteva soffrire, sembrandogli un gran ciarlone...

E i suoi rapporti col mondo civile? I velieri deponevano le mercanzie a pie' della grotta, assicurando la nota delle medesime ad una cavicchia, presso la spelonca. Olazabal raccoglieva il fatto suo, firmava la nota, l'appendeva col prezzo alla stessa cavicchia, e i marinai, di ritorno, ritiravano ogni cosa. La sua storia è tanto curiosa e piacevole, come quella di Robinson Crusoè. Alla sua ferrea volontà e instantabile costanza deve la gran fortuna d'oggi ed è proprio ammirabile. È guascone e, come tutti i suoi compatrioti della penisola, è di bella ed aitante presenza e, come tutti, ha famiglia patriarcale, per numero e robustezza. Cosí tra non molto tempo, le grandi possessioni territoriali saranno suddivise: e ciò migliorerà la prosperità della penisola.

Riguardo all'avvenire religioso di questa popolazione, il mio pensiero si fa trepido e sconfortante. La gioventú, cresciuta in un ambiente privo d'ogni pratica religiosa, pubblica e privata, presto dimenticherà quel poco che ha ereditato dalle tradizioni di famiglia. Già adesso, essa non è troppo da lodare. Ho trovato pochissimi ragazzi che conoscessero i piú rudimentali principii cristiani e le preghiere piú comuni. Il padre ha troppe faccende sulle braccia, e la madre con tanti figli, anche volendo, dispone di poco tempo; e così l'educazione religiosa è completamente trascurata. I piú ricchi mantengono un pedagogo od una maestra in casa: ma la loro azione, a questo riguardo, non è curata... La gioventú riceve molte nozioni di scienze per la. vita civile, impara il tratto urbano, e nulla piú. E uno sconforto per noi, che di queste anime abbiamo la responsabilità diretta e permanente: non possiamo rimanere impassibili di fronte alla loro miseria spirituale.

Ella, amatissimo Padre, raccomandi molte preghiere affinché il Signore ci faccia trovare la via, di salvarle. Egli è tanto sapiente e misericordioso! Egli è tanto potente, che sa suscitare figli d'Abramo anche dalle pietre! Mi lusingo, in una speranza.... che i cari confratelli, che nell'ora presente si trovano sui campi di battaglia, al loro ritorno vorranno in gran numero far domanda di venire alle missioni! La vita del campo li rende piú atti e disposti ai sacrifizi del missionario nella pampa; conosceranno meglio le amare e vane dolcezze del mondo; e la morte, vista da vicino, li avrà resi anche piú spregiatori di beni, onori e soddisfazioni terrene. Si può dire che il buon Dio ha, procurato loro un vero, sodo ed efficace noviziato per le missioni. Vengano adunque, tra di noi, oramai vecchi invalidi, a combattere valorosamente le battaglie del Signore, per amore dei futuri cittadini del Cielo. La vittoria ed il trionfo sono loro assicurati e splendidi, chè generosissimo è il Gran Re, sotto le cui gloriose bandiere combatteranno.

Mi perdoni, se l'ho tediata con questa mia,. e mi abbia sempre,

Di Lei, amatissimo Padre,

Aff.m.o in Corde Jesu

Sac. BERNARDO VACCHINA (1).

(1) Sei preti in una missione di 250.000 chilometri quadrati, cioè superiore a tutta la nostra penisola!

(1) N. d. R. - Altro che tediare!... Scriva, scriva sempre, caro Don Vacchina, e si abbia i ringraziamenti di tutti i Cooperatori!...

TESORO SPIRITUALE

I Cooperatori Salesiani, i quali confessati e comunicati divotamente visiteranno qualche Chiesa o pubblica Cappella, o se viventi in comunità la propria. Cappella privata, e quivi pregheranno secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, possono lucrare Indulgenza plenaria

ogni mese:

1) in un giorno scelto ad arbitrio di ciascuno; 2) nel giorno dell'esercizio della Buona Morte;

3) nel giorno in cui si radunino in conferenza;

dal 10 luglio al 10 agosto:

1) il 16 luglio, festa della Madonna del Carmine..

2) il 6 agosto, festa della Trasfigurazione di N.. S. G. C.

IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE

NEL SANTUARIO Il 24 di ogni mese,

si ripetono, mattino e sera, devote funzioni in onore di Maria Ausiliatrice. Al mattino, ha luogo la messa della Comunione Generale, seguita dalla Benedizione col SS. Sacramento: alla sera si compie in forma solenne l'adorazione pubblica innanzi al SS. Sacramento. Il 24 u. S. celebrò Sua Eminenza Rev.ma il Card. Giovanni Cagliero; e predicò l'ora di adorazione il curato D. Riccardi.

Vogliano i benemeriti Cooperatori e le pie Cooperatrici unirsi in ispirito a queste sacre funzioni mensili, le quali hanno sempre due fini principali: pregare secondo le intenzioni del Santo Padre e affrettare il ristabilimento della pace fra le nazioni.

Ogni sera alla benedizione col SS. Sacramento si continua sempre a far pubbliche preghiere per la pace. Il Signore nella sua infinita clemenza, per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice, le esaudisca a sollievo di tutti i popoli della terra.

ECHI DELLE FESTE TITOLARI.

TREVISO. - Il titolo Auxilium Christianorum, con cui la Vergine Madre di Dio viene invocata il 24 maggio (cosí scriveva la Vita del

Popolo) si presenta assai opportuno nel triste momento che attraversiamo per innalzare al trono di Maria, come benigna e potente mediatrice di pace, le nostre ferventi preghiere.

Per questo la Congregazione dei Parroci e Vicari della città, previa approvazione di S. Ecc. Mons. Vescovo, trovando poco propizio il giorno feriale, decise di far celebrare una speciale funzione nel caro Santuario di S. Maria Maggiore la domenica successiva 28. Al mattino alle ore 7 vi fu la Messa Prelatizia dello stesso Mons. Vescovo con Comunione generale a cui intervennero numerosi i giovani dei collegi e della città. Alla sera si recitò il S. Rosario, poi Mons. Vescovo tenne il discorso, cui seguì la Benedizione col Santissimo. Sì al piattino che alla sera eseguì scelta musica sacra la Schola puerorum di S. Agnese.

ROCCELLA JONICA. - Ci scrivono: Questa bella e importante divozione, importata qui dai Figli di Don Bosco, va pigliando sempre più largo e confortante sviluppo, per l'opera zelante del Parroco D. Giuseppe Varano, coadiuvato da una numerosa e attiva Associazione, intitolata alla stessa Vergine. Quest'anno s'è celebrata una festa solenne che ha prodotto abbondanti frutti spirituali e ha recato molto conforto alle anime oppresse dal terribile flagello della guerra. C'è stato un novenario di devotissime e dolci funzioni e un corso di predicazione efficacissima, tenuta dal parroco Dott. D. Francesco Caporale di Catanzaro, Cooperatore Salesiano. Innumerevoli le sante Comunioni.

CONVERSANO. - Ci scrivono: Per la prima volta si è qui solennizzata quest'anno la festa di Maria SS. Ausiliatrice, ad iniziativa del nostro venerato Vescovo Mons. Lamberti, Cooperatore Salesiano, cui rincrebbe di non avervi potuto assistere, ricorrendo proprio in quei giorni l'annuale Conferenza dei Vescovi pugliesi. Dalla sera del 23 il quadro della Madonna di D. Bosco, era stato esposto in mezzo a ceri e fiori su di un altare della chiesa di S. Francesco, ove dal di dell'incendio della chiesa maggiore officia il Capitolo Cattedrale ed ha sede la parrocchia. La mattina della festa fu celebrata la messa della Comunione generale dal Sac. L. Gallo, Cooperatore Salesiano, il quale al Vangelo rivolse poche parole agli astanti: Durante il S. Rito, dagli alunni del Seminario si eseguirono scelti mottetti. La sera poi il ch.mo D. Salvatore Balducci, missionario del Preziosissimo Sangue che predicava il mese mariano, tessé in un bellissimo discorso le lodi di Maria Ausiliatrice; segui la Benedizione del Venerabile, impartita dall'Arciprete della Cattedrale, rev.mo D. Luigi Ippolito, ed in fine seminaristi e popolo cantarono in uno slancio di tenero affetto la « canzone della pace ».

PADOLA DI CADORE (Belluno). - Ci scrive in, data 6 giugno un sacerdote nostro cooperatore Appena scoppiata la nostra guerra questi abitanti per accaparrarsi la materna protezione sul paese - lontano appena 4 km. in linea d'aria dal confine italo-austriaco di Montecroce e km. 3 dal passo della Sentinella - s'impegnarono con voto solenne a festeggiare ogni anno la ricorrenza di Maria SS. Ausiliatrice. Non basta: deliberarono pure di tenere esposta nel centro della chiesa la S. Immagine della Madonna, illuminandola giorno e notte, fino a pace conchiusa. Ebbene dai ripetuti bombarda meriti nemici danni quasi insignificanti subì finora il bel paese, tutto nuovo, e la magnifica chiesa, vero monumento religioso della salda fede dei padri nostri ! In questa chiesa l'altro giorno capitò un bel caso... Non si sa ancora come la sia stata. Indubbiamente a causa delle candele che di continuo vi ardono dinanzi, il bellissimo trono della Madonna prese fuoco, e nessuno se ne accorse, nessuno! Il fuoco a poco a poco divorò il padiglioncino del trono, il tappeto, e ghirlanda, palme e fiori, perfino - notatelo bene - perfino il velo della Madonna, ma non intaccò l'oggetto più sacro e prezioso e più infiammabile, cioè l'Immagine santa. La Madonna restò intatta : intatto l'abito di seta ricamata, intatti perfino i bei riccioli biondi naturali, dono d'una bambina del paese. Si direbbe che il fuoco, consumate le bricconate secondarie, abbia cambiato idea di fronte al sacrilegio maggiore ! Fatto sta che si arrestò e spontaneamente si spense. Tutta Padola - clero e popolo, soldati e ufficiali - accorse in chiesa a constatare de visu le meraviglie del bel caso; e un soldatino dell'Abruzzo, nella sua candida fede, scevra da pregiudizi, usci a dire entusiasta : « Eccone un'altra della Madonna!... ».

CAMMARATA (Sicilia). - Preceduta da funzioni quotidiane fin dal 23 aprile u. s. e da solenne novena, nella chiesa dell'Ex-Monastero di Santa Domenica fu celebrata con grandissima devozione e pompa la festa di Maria SS. Ausiliatrice. Mai come quest'anno la ricorrenza del 24 maggio fu in questo comune così sentita. Dal mattino alla sera fu ininterrotto il pellegrinaggio di una moltitudine di fedeli, anco della vicina San Giovanni Gemini, che non poteva capire nel tempio. Le SS. Messe si seguirono dalle 5 alle 11 con grande affluenza di devoti che si accostavano alla Sacra Mensa.

Celebrò la Messa della Comunione Generale il Sac. Nicolò Mendola, Vicario Foraneo, il quale eccitò i presenti con apposito sermoncino.

La sera il medesimo Sac. Mendola sali il pulpito e tenne un bellissimo discorso sulle ragioni della potenza dell'aiuto di Maria SS. e dopo un caldo fervorino, impartí solennemente la Benedizione Eucaristica.

Il crescendo meraviglioso della divozione a Maria SS. Ausiliatrice si deve all'opera instancabile del Rettore della chiesa, Decurione dei Cooperatori Salesiani, il quale ne zela con tutta l'anima la diffusione e il culto.

LIVORNO. - L'annuale omaggio che le Opere Salesiane rendono a Maria Ausiliatrice, loro celeste Patrona, ha avuto quest'anno in Livorno maggiore solennità, pel fatto che a tale festività è stato dato pure il carattere di funzione propiziatrice per la buona riuscita di una nuova opera di recente ideata : la costruzione cioè di una chiesa parrocchiale salesiana nei nuovi quartieri Case Popolari, Porta alle Colline, da consacrarsi al SS. Cuore di Gesù.

Le sacre funzioni si svolsero nella chiesa di S. Benedetto con grande concorso di popolo. Alla mattina, alle 7, vi fu la messa della comunione generale, numerosissima, celebrata dal rev. D. Angiolo Garzelli. Durante la messa furono eseguiti dalla Schola Cantorum dell'Asilo Santo Spirito alcuni mottetti d'occasione del Perosi ed altra musica, tra cui un Tantum Ergo del Dogliani.

Alle 18.30 ebbero luogo i solenni Vespri in gregoriano dopo i quali il Preposto della Cattedrale Mons. Egidio Pera tenne una conferenza sul tema: « Maria Ausiliatrice e le Opere Salesiane ». Mons. Preposto esaltò l'opera mondiale religiosa e civile di D. Bosco, mostrando come il suo apostolato ebbe impulso e luce dalla devozione a Maria Ausiliatrice.

La splendida conferenza fu vivamente apprezzata dal numerosissimo uditorio tra cui erano S. E. Mons. Vescovo e le più note personalità del campo cattolico nonché degli ammiratori delle Opere Salesiane. Dopo la conferenza Sua Ecc. Mons. Vescovo impartí la benedizione ai presenti.

Sappiamo che i lavori per la costruzione della nuova chiesa sono già iniziati e verranno condotti con celerità. Tale opera grandiosa, mentre sarà di spirituale conforto agli abitanti del popoloso quartiere Case Popolari alle Colline, riesce in questo momento di grande aiuto alla classe operaia che in buona quantità viene impiegata nei necessari lavori.

Parleremo, di proposito, di questa nuova importantissima opera.

NEW-YORK. - Ci scrivono: Il 21 maggio il rev. Don Coppo fece la conferenza ai Cooperatori e alle Cooperatrici di Port Chester. - Ai 24 si celebrò la festa di Maria SS. Ausiliatrice nel Collegio di Hawthorne. - Nella domenica 28 maggio nelle due chiese salesiane di New-York si celebrarono feste in onore di Maria Ausiliatrice che rimarranno memorabili per la loro solennità e il loro decoro. Fin dal sabbato sera, nelle due chiese, l'affluenza dei fedeli alla confessione fu tale da far credere di essere alla chiusura di una solenne e ben riuscita missione. Nella chiesa delle 12 Strade, la cui facciata fu decorata con numerose e variopinte lampadine elettriche disposte in maniera da formare un drappeggio a ricche pieghe, i fedeli accorsero numerosissimi a tutte le messe, specialmente alla solenne delle 11.

Nella chiesa di Mott St. le feste non riuscirono meno solenni. Anche qui concorso straordinario di popolo, numero grandissimo di fedeli alla santa Comunione; anche qui addobbatura sfarzosa, luminaria solenne tra cui, sopra un trono di rose e gigli, campeggiava la statua di Maria Ausiliatrice. La sera la conferenza ai Cooperatori fu tenuta dal rev. Ercole Dominicis, il quale dopo aver tratteggiato a forti tinte le figure di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco, parlò dell'opera patriottica che il Rettor Maggiore dei Salesiani compi, aprendo un Istituto per gli « orfani figli dei caduti in guerra ». La sua parola commosse i cuori, entusiasmò gli animi in maniera che nella colletta si raccolsero piú di L. 250 che il rev. Don Coppo, Provinciale dei Salesiani nell'America del Nord, inviò con altre offerte al rev.mo Don Albera.

Nel Collegio di Ramsey la solennità ebbe luogo addi 30 maggio.

In tutte queste feste fu notata una cosa : che queste colonie italiane, mercé le cure assidue dei Figli di Don Bosco, progrediscono sempre piú nella via della virtù e della morale. Dio benedica questi operai del Vangelo, e prepari ad essi la ricompensa dei giusti.

(Continua).

GRAZIE E FAVORI (*)

Viva Maria Ausiliatrice!

Erano mesi che una sequela ininterrotta di piccoli e grandi pene mi faceva soffrire senza sapere più a chi rivolgermi per esserne liberata.

Cominciava il mese di maggio 1915 e perché, dissi fra me, non ricorro a Maria SS. Ausiliatrice? Detto, fatto: coi sentimenti piú devoti e sinceri supplicai le Celeste Regina, promettendo, se mi esaudiva di pubblicare la grazia.

Si era già quasi al termine del mese e nell'orizzonte mio non appariva un palmo di cielo sereno: la mia fiducia fortemente oscillava, e minacciava la stia rovina, ed io ancora pregavo, pregavo. Ed era l'ultimo giorno del mese, quando un messaggio inaspettato m'annunziava la piú grata notizia. Oh potenza ammirabile di Maria, sii le mille volte volte benedetta! Riconoscente invio l'offerta di L. 10 e dico a voi tutti che soffrite: « Ricorrete a Maria SS.ma ed Ella vi consolerà ».

Bordighera, 24 maggio 1916.

Una devota.

Torino. - Poco tempo fa la mia unica bambina tornò dalla scuola con una gran febbre. Venne il medico, e constatò che il termometro segnava 40 gradi e 7 linee: si trattava d'una polmonite. Temendo una catastrofe, ricorsi a Maria Ausiliatrice con una novena nel suo santuario. Oh prodigio! la febbre si calmò subito, per incanto, e non tornò più. La mia riconoscenza a Maria Ausiliatrice, cui mando un'offerta per i suoi orfanelli, sarà eterna!

6 maggio 1916.

N. R.

Torino. Afflitta da parecchio tempo da malattia che mi occasionò periodi di acerbe sofferenze, i medici dichiararono necessaria una grave operazione.

A quanto è riferito in queste relazioni s'intende non doversi altra fede, da quella in fuori che meritano attendibili testimonianze umane.

Stremata di forze, pure m'assoggettai, dopo di essermi abbandonata alla potenza di Maria Ausiliatrice, il cui Santuario frequento da bambina, mentre La invocavano per me tante anime pie, persuase che io quasi sfidassi il miracolo.

Fui sull'orlo del sepolcro. Dopo l'atto operativo, non ostante gli espedienti tutti dell'arte, io rimasi come priva di vita per parecchie ore, fra la trepidazione angosciosa delle buone Suore che mi assistevano.

La Madonna m'ha salvato. Ora sono guarita. Immensa gratitudine, amore eterno alla mia santissima Ausiliatrice.

Torino, 24 maggio 1916.

ANGELINA DADONE.

Ottenero pure grazie da Maria SS. Ausiliatrice e alcuni pieni di riconoscenza inviarono offerte per la celebrazione di S. Messe di ringraziamento, per l'erigendo Santuario dei Becchi, per le Missioni Salesiane, o per altre Opere di Don Bosco, i seguenti

A) - A. D. di Torre Pellice, 3,50 - A. G. S. di Montecreto, 2 - A. J. F. di Fenis, 1oo - A. N. di Leonessa, 1 - A. S. di Garessio, 2 - Abate Maria in Viros - Acerbi D. Giuseppe, 25 -Acquistapace Pietro, 1o - Adami Luigi, 5 - Adorno Concettina, 5 - Agagliati Scolastica - Agatino Sebastiano, i - Agauno Eugenia - Agesilao Delfina - Agnolozzi Giuseppina in Giustinelli, io - Aime Vittoria, io - Airandi Teresa - Airoldi Giovannina Ved. Bollati, 5 - Albano Angelo, 5 - Alberti Teresa, 20 - Alberti Anna, io - Altabella Margherita - Amato. Luigi - Amenda Serafino - Amisano Eugenia, io - Amoretti Caterina, 2 - Amori Giuseppe, 5 - Ancilotto Giuseppina fu Daniele - Andreetta Elisa, io - Angeli Gemma - Angelini Onorato, i - Angeleri Costanza - Angolo Ottavio - Antica Educanda delle Suore di Maria Ausiliatrice - Anticis Goffredo - Anziano Filiberto di Augusto - Aquenza Francesca in Floris, 2,50 - Albinolia Coniugi - Arcangeli Serafino - Arduino Caterina - Arduino Teresa - Argnani D. Domenico, 5 - Ariete Antonio - Arlotto Carlo - Arnaudo Assunta, 5 - Arrigo G. B., 5 - Asilo Infantile di Fubine Monferrato, 6 - Atzeni Marianna, io - Atzeni Vincenzo, io - Audisio Pietro - Aymonod Geremia, z - Azzalini Flora, 2,50.

B) - B. B. di Masserano - B. C. di Torino, 5 - B. L. di Fara Vicentino - B. M. di Breme Lomellina, 5 - B. M. di Intra, io - B. T. di Torino - Baffa Maria in Concecio, 15 - Bagli Francesca - Baglioni Carolina in Romerio, io - Bagna Maria, 5 - Baldanza Carlo - Balzari Rosa, 2 - Bandini Amelia, 2 - Barberini Luigi - Barberis V. Antonio - Barberis Lucia in Roggero, 5 - Barili Maddalena, 20 - Baroni Antonio di Filippo - Barta Matilde, 5 - Barudoni Petronilla, 5,80 - - Basile Avv. Emanuele, 25 - Bassi Emerenziana, io - Basso Maria in Chiappori, 3 - Battistini Antonio, 5 - Bazzocchi Carolina, 5 - Becattini Anna, 5 - Bedotto Orsola - Bellardone Rosa, 5 - Bellini Carlo, 3 - Bellorti Giuseppina, 2,ro - Beltramo Carlotta Ved. Paletto, 2 - Benedetti Luigia Ved. Deremigi, 3 - Benini Gio vanni, lo - Bensi Genesio, 2 - Berdini Giselda, lo - Bertazzoni Maria, 2 - Bertelli Carolina - Bertelli Caterina in Paletti, io - Besozzi Regina, 6,1o - Bevilacqua Augusta in Masotti - Birolo Giovanni, io - Blandini Rosina e Maddalena, 50 - Blasi Giuseppa, 5 - Boarino Carlotta di Genesio - Bobba Antonia, 5 - Boccardo Cristina - Boccini Elena, 5 - Bodini Modesta, io - Boggiani Maria in Giotto, 4,90 - Bolla Marianna per una pia persona di Soave, 5o per segnalatissima grazia - Bonavia Giuseppe, 5 - Bonancini Pietro, 5 - Bonci Elisa, 2 - Bonincontri Emanuele - Bono Teresa in Furetto, 4 - Bono Virginia in Lercari, 20 - Bonola Sofia, 5 - Bonomo Giuseppina, 5 - Borea Maria, 5 - Borgna Giuseppe - Borla Ermenegildo - Borsetti Ercolina, lo - Bortolotto Maria, 5 - Boselli Maria - Branda Caterina, 3 - Bravo Lucia, 2 - Bresciani Maddalena - Brisotto Mary, 3 - Brunetti Maria, 3 - Brunetti Nicolina, 3 - Bruno Orsolina, 5 - Bruno Giuffrido Pietro - Bruzzone Pierina, 5 - Bucchetti Bice, 5 - Buchi Attilia, i - Buronzo Antonio, 2 - Buschiazzo Teodolinda - Buttafuoco Monica di Angelo - Butti Erminia 50.

C) - C. Anna di Torino, 3 - C. D. di Cervesina, io - C. G. R. di Alfonsine - C. R. di Torino - C. R. di Pessinetto, 5 - Cabelli Bartolo, 5 - Cajazi Maddalena, 5 - Cajazi Maria, io - Cajazi Maria in Mion, 5 - Caisoni Giovanni, 5 - Calabrese Michele - Calandri Francesco, 2 - Caligaris Alda, 50 - Calosso Placido, io - Camera Teresa, io -- Camilleri Notaio Giuseppe, 6 ,--Campanini geom. Dionigi, 20 - Campion D. Antonio, io - Camprendon Sigismondo, io - Canarelli Virginia, 6 - Canepa Geromina, 7-Canini Rosa, 3 - Cannonero Luigi, 5 - Cantone Paola - Caprioli Teresa, 5 - Capriolo Giovanni, 2 - Caravario Rosa - Cardano Serafino - Cardona Maria in Verità - Cardoricca Riccardo - Carelli Teresa - Carello Pietro - Carneri Achille - Cartabella Alessandro, 5 - Casale Battista, 4 - Casalone Giuseppina, 5 - Caserio Matilde -- Castagnaro Leonilde 2 - Castrale Domenico - Celli Giuseppina, 11,55 - Cento Evaristo - Cerato Annetta, 3,50 - Ceresa Margherita - Ceridomo Primo - Cerruti Mario, 5o - Cervellini Anna, 7,50 - Cesana Emilia, 5 - Chanoux Anna, 12 - Chelli Vincenzo, 2 - Chiappella Claudia, 5 - Chiapusso Francesca, 5 - Chiari Francesco, Sergente, 5 - Chicco Angela fu Francesco, 6 - Chiereghin Riccardo e consorte Rosa, 25 - Chiodano Giuseppe - Chiolero Sebastiano - Chionio Sigismondo - Ciardo D. Vincenzo, io - Ciceri Maddalena Ved. Carmelo - Ciceruacchio Anselmo - Cima Delfina, 5 - Cirina Antonia, 15 - Cloro Maddalena - Cogoni Giuseppina, 1,25 - Colla Chiarina, 5 - Colombo Emma in Carattini, 5 - Comino Rita - Concina Giuseppe, 2 -- Conciai Firmino - Confalonieri Maria - Congiu Atzeni Giuseppa, 6 - Coniugi Arduino - Coniugi Calderara - Coniugi T. di Venezia, 50 - Contardi Vincenzo fu Gustavo - Conterenzi Marco - Contessa Oliveri, 5 - Conti Regina - Cooperatrice Salesiana di Brescia - Cooperatrice Salesiana di Verona per una famiglia desolata, 2 Corini Evaristo - Corino Ernestina, 5 - Corradini Corrado fu Antonio, 3 - Corrino Ernestina, 5 - Cortese Francesca in Casella, 5 - Costante Claudio, 5 - Costantini Antonietta Ved. De Simoni, 5 - Costantino Pasquale - Cottino Giuseppe, i - Cravero D. Antonino, 5 - Cravino Virginia, i - Cremonesi Giovanna, 4 - Creolisio Giuseppina in Ferrante - Crescenti Ernesta, 5 - Croce Elvira - Crocchioli I., lo - Crosara Tilde, 3 - Cunico Paolina Ved. Sensi - Carlo Giuseppe.

D) - D. L. di Dogliani, i - Daddi Antonietta, 2 - Dal Cason Rosina, 4,50 - Dal Lago Maria, 5 - Dallapellegrina Cristoforo, 5 - Damilano Carlo, 5 - Danieli Geltrude, i - Danna Luigia, 2 - Darbaz Maria, 2 - Deagostini Agostino, 2 - Deamicis Venceslao - Deangelis Carlo fu Giovanni -- Deangelis Marco - Deannibalis Angelo - De Benedetto Maria, 3 - Decarli Ambrogio - De Celesti Giovanna in Mano, 5 - Dedominici Gustavo, 4 - Deferrari Guglielmo - Defigu Eligio, 5 - Degli Antoni Angiolina, 3 - Degli Ippoliti Narciso - Degrandis Sergio fu Paolo, 2 - Deleardi Gaetano, 5 - De Luca Elvira, 5 - De Luca Filomena, 5 - Del Medico Pierina in Costanzi - Del Santo Antonio fu Gustavo, 3 - Demartin Maria in Serralupi, 2 - Demetriis Antonietta in Carnevale, 5 - Denicola Leandro, 2 - Denis Paolo di Clodoveo, 3 - De Pasqua Cesarina in Lovera - Depetris Giacinta fu Giuseppe - De Pieri Luigia, 20 - Derosa Alberto - Desecondi Giuliano, 3 - Desirello Vincenzo e Caterina, 5 - Desogus Alfredo - Dessi Paola in Pilleri, i - Destefanis Vincenzo - Destri Filomena Ved. Selargius - Devalle Eugenia, i - Devalle Teresa - Devalle Geremia, - Devalle Luisa, 2 - Devalle Pasqualina - Devota di Maria Aus. di Belalcazar - D'Antona Irma in Olivieri, 5 - D'Orazio Teresa in Pietropaoli, 15 - D'Osaro D. Francesco, 3 - D'Osara Maria in Stella per parecchi associati di Sciara, 45 - id. per sé, 5 - Di Carlo Anastasio - Di Caro Annunziata, i - Di Cola Angolino, io - Di Conte Veronica in Labella - Di Domenico Giuseppe, 3 - Di Gennaro Alfonsina in Greco, 3 - Di Giorgio Venanzio, Di Leonardo Ida, 7,50 - Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice per diverse pie persone, 6 - Doglio Angela, 15 - Doglioli Lucia, 5 - Donà Giovanna, 5 - Dorigo Maria, 2 - Doriguzzi Adriana, 5 - Dosio Teresa, 5 - Dossena Maria, 5 - Driulini D. Giuseppe, 13 - Duchair Maria, 5 - Duina Annetta, 3 - Durante Costanzo - Durazzo marchese Marcello, 30.

E) - E. G. di Novara, io - Egisto Valentina di Carlo, z - Egle Spina, 5 - Emesio Corradi a di Michele - Enni Clodoveo - Enrichetta Enrico, io - Enzo Marco - Ermete Giuseppe - Eterno Filippo fu Marco, 2.

F) - F. P. di Dolceacqua, i - Fabris D. Giovanni, 6o - Faccioli Giannina, 5 - Fagiuoli Carolina in Ducati, 15 -- Failla Concettina in Guzzardi, 2 - Famiglia Anzio, 15 - Famiglia Bernasconi - Famiglia Berrino, 5 - Famiglia Bezzo - Famiglia Bollito - Famiglia Bonfanti - Famiglia Brambilla, 5 - Famiglia Caradonna, 5 - Famiglia Caramello, i - Famiglia Corso - Famiglia Ferro, io - Famiglia Gallo, io - Famiglia Guassone - Famiglia Narducci, 5o - Famiglia Restuga, 2 - Famiglia Saglia, i - Famiglia Scaramazza, 5 - Fancello Secondiana, 3 - Fanielli Andrea, 2 - Fantino Teresa, ioo - Fasciola Alessandra, io - Fassi Maria, 2 - Fassi D. Paolo, 7,30 - Fausone Ernesto - Favini Maria, 2 - Fedrigo Teresa, 3 - Felce Armanda - Fenoglio Gabriela, 5 - Ferrandes Can. D. Salvatore, 3 - Ferrara Giacomo, 16 - Ferrari Carolina, 2 - Ferrario Anna - Ferraro Michele, 5o - Ferrero D. A. - Ferrero Adele in Gorla - Ferrero Maggiorina, 2 - Ferretti Maria in Milanese, 2 - Ferri Coniugi, 2 - Ferro Aurelia, 5 - Figus Giuseppina, 5 Filoterra Teobaldo - Fiorelli Coniugi, io - Fiorenzo Marco Fioretti Giuseppina, 3 - Foglia Margherita - Fondi Rina, 5 - Fontana D. Rocco, 30 - Foretti Giannina, io - Formia Domenica, io - Forni Annita in Guenzani, 20 - Fracchia D. Edoardo con i giovani del suo Istituto, 23,25 - Fradella Melania, io - Francolini Carolina, 3 - Frangipani Clotilde - Fratelli Giardelli - Fratelli Suppo - Fratelli Tosi, 2 - Frattini Ermenegildo, io - Frattini Rachele, 5 - Fredura Michelina - Fugazza Giuseppe, 5o - Furlan Lucia, 20 - Furlan Tito, 5.

G) - G. B. F. di St. Vincent, 7 - G. B. S. di Melfi, 2 - G. G. di Cogoleto, 5 - G. P. di Calenzano, 2 - G. R. di Volpiano, 2 - G. Z. di Borgomanero, 5o - Gabrieli Vito, io - Gaffuri Nina, io - Gaino Santino, 4 - Galliano Ugolino, 5 - Gallivanone D. Antonio, io - Gallo Virginia, 3 - Gama Maria - Gambaro Egilda, 5 - Ganza Maria, io - Ganvini Angela, 5 -- Garancini Angela, 20 - Garco Emma - Garda Anselmo - Gareglio Angela, io - Garesio Giuseppe, io - Garetto Maria, 5 - Garzetti Albino, 5 - Gasparini Maria, 5 - Gastaldi Adelina, 5 - Gattoni Aurelia, io - Gaudenzi Orsolina di Gervasio - Gavioso Riccardo, 5 - Gazzola Teresa, io - Genta Agostino - Gentile Maria fu Domenico, 5 - Gerbino D. Giuseppe, 5 - Geremia Luigia - Ghersi Stefania, 1 o - Guitti Giuseppe, i o - Ghizzardi Margherita, 1 o - Giambra Michele, 2 - Gianinetti Ottavio di Eufemio - Giampaoli Sinforosa in Descalzi - Giardini Carolina, 4 - Giarola Angelo, 7 - Gigiaro Venanzio - Giglio Annibale - Gilli Ermanno, 5 - Ginepro Rosa - Gioia D. Pasquale Prevosto, 25-Giordano Vincenza - Giovanelli Rosina, 15 - Giovannini Defendente, 1o - Girodo Angela, 5 - Giromini Pietro, 5 - Giuliano Nicola, 5 - Giuliano Cesarina in Adorno, 5 - Giunone Antonio - Giusti Maddalena, 5 - Giustizia Clementina - Golzio Marco - Gontier Anna, io - Gorgolini Anna in Bongiovanni, 25 - Gradari Maria, 6 - Gravie Emilia, io - Graziavi Paolo di Mario - Grazioli Gaspare - Griffo Francesco, 5 - Grilli D. Tommaso, 5 - Grillone Angela - Grosso Cristina in Tansini, 5 - Grosso Federico, 5 - Guala Luigia - Guanto Eufrosia - Guastapace Alfonsina in Romeo, io - Guastavino Alfredo - Guerra Ubaldo, io - Guerrieri G. B., 2 - Guglielmetti Ved. Clementina, io - Guiaud Emilia, io - Gullino Margherita, 5 - Gusmano Not. Michele, 5 - Guy Clementina in Chalp, 5.

I) - Imbrici Teresa, 5 - Incisa Simpliciano - Invernizzi Maria, 4 - Isola Giovanna di Luigi, 5 - Isola Luigi, 5 - Ivaldi Maddalena, io - Ivaldi Maria, 5.

J) - jorio Carolina, 3.

L) - L. L. di Torino, 5 - La Rocca Rosario, io - Lasagna Palmira in Jacob, 5 - Lasi D. Gio. Batt., 5 - Leale Prospero di Guglielmo - Lepori Ida, 15 - Liffi Filippo - Ligabo Ulderico, io - Lima Marco di Antonio, i - Linaro Carolina - Lodesani Italina, 1 o - Lombardi Ferruccio, Sottotenente, ,20 - Lonardi Anna, 20 - Loquace Paolo - Lorenzi Alfonso di Giovanni - Lo Vecchio Rosalia, 5 - Lo Verde D. Lorenzo, 25 - Lugari Palmira, 3 - Lunarda Anna in Zovi, 7 - Lunardoni Virginia, io - Lupo D. Giuseppe, 4,20.

M) - M. B. J. di Valtournanche, 20 - M. C. di Isili, 5 - M. C. di Torino, 3 - M. F. di Torino, 5 - M. G. di Aci S. Antonio - M. M. di Lu Monferrato, 5 - M. M. di Torino, Cooperatrice Salesiana, 5 - M. S. di Magliolo, 5 - M. T., i - Maconi Celestino, io - Maddonini Giuseppe, 5 - Maestroni Battista, 2 - Maestroni Domenico, 5 - Maffezini Angelo, i - Maffezini Anna, i - Maffezini Giovanni, 2 - Maggia Teresa, 2 - Maggi Giuseppina, 5 - Magnetti Giuseppina in Fino, 3 Maina Giuseppe, 5 - Maina Teresa, 40 - Maineri Carolina - Malaspina Carolina in Verde, 2 - Malcotti Concettina - Malesani Fratelli, 2 - Malesani Teresa, 7 - Malesani Teresa di Veronella, io - Malin Teresa, 5 - Mansi D. Pietro, 5 - Maravigna Agata in Viola, 35 - Marchetti Anna, 5 - Marchetti Santa, 9 - Mareggiani Giovanni - Marengo Anna - Marengo Giuseppina Maria, 15 - Marescotti Giacomo, 2 - Varese Tina, 2 - Margaria Mauro - Marocchi B. - Martignone E., 3 - Marucco Olimpia, 5 - Mascarelli Giovanna - Massa Marina, 20 - Massini D. Francesco, 1o - Masoero Elisabetta - Mazza Agostino, 5 - Mazza Margherita, 5 - Mazzoglio Eugenia, 5 - Mazzoni Luigia, io - Mazzotto Rachele, 5 - Meaglia Sebastiano - Meaglia Serafina in Remigio - Medda Francesco, 2 —Medici Agostino, 3 - Medri D. Gioachino, io - Melica D. Giuseppe Samuele, 25 - Menaldo Cecilia, 15 - Menolfi Giovanni Battista - Meroni Claudina, io - Meroni Maria, 2 - Michelangeli Anselmo - Micheletti Luigia, 20 - Miglio Filomena, io - Miglio Maria, 6 - Milani Teresa, io - Milesi Giovanni, 3 - Militello Maria 4,10 - Millauro Caterina, 5 - Mirto Erminia - Misano Angelo - Mischia Melania, 1,90 - Missaglia Gaetano - Molinari Rosa, 5 - Mombrachi Adele, 5 - Monticone Delia - Morel Irene in Rossi, 5 - Moretti D. Enrico - Mortarotti D. Giuseppe, 20 - Mortarotti Marianna, io - Mossone Amalia, 3 - Mulas Luisa in Lai, io - Mura Giovannangela - Murer Teresa, 5 - Murrupuddu Cesira di Delfino.

N) - N. Goffredo di Benevento - N. N. di Breme Lomellina, 5 - N. N. di Busseto, 2 - N. N. di Buttapietra, 2 - N. N. di Cadelbosco di sopra, 2 - N. N. di Cadoneghe, 5 - N. N. di Cadrezzate, 2 - N. N. di Calderara del Reno, io- N. N. di Casalborgone, 3 - N. N. di Castelnuovo d'Asti, 5 - N. N. di Farra d'Alpago, 3 - N. N. di Frosinone - N. N. di Gamalero, 3 - N. N. di Gambugliano, 2 - N. N. di Gennazzano - N. N. di Girasole, 5 - N. N. d'Inzago Milanese, 2 - N. N. di Ivrea, 5 - N. N. di Leonforte, N. N. di Londra, 75 - N. N. di Lusernetta, 5 - N. N. di Militello di Catania - N. N. di Perosa Argentina, 3 - N. N. di Pont Canavese, 1 o - N. N. Rossano Calabro - N. N. di Rossano Veneto - N. N. di Scandaluzza Monferrato, 5 - N. N. di Torino, 2 - N. N. id., 5 - N. N. id., 1o - N. N. id., 50 - N. N. di Torre Annunziata, i o - N. N. di Vignale Monferrato, 5 - Naà Anna - Naddalin Amalia, 5 - Nagino Giuseppina - Nalbi Cesarina, 2 - Nanà Anastasia, 3 - Nageri Teodolinda - Naro Orsola - Narosso Gelsomina, 5 - Natiglia Giuseppina, 6 - Necco Dalmazzo ex-allievo, io - Negro Angela, io - Negro Caterina, 15 - Nerone Teresa, 5 - Nembo Pietro, 2 - Neyroz Battistina in Devalle, 4 - Nicolis Giovanna, 2 - Nobili Maria, 5 - Noli Caterina, 25 - Norisso Carlo fu Pietro Angelo di Gerolamo - Nosenzo Artemisia in Dellacorte - Novale Francesco - Novaresio Adelina V. Decarli, 3 - Novaretto Ermenegilda -Nunzio Pasquale.

O) - O. M. di Gargallo, 5 - Oberto Maria di Francesco, 3 - Occhiena Giuseppina - Oddo D. Nicolò, 3 - Oddone Giuseppe soldato del 14 Fanteria - Oggero Carmelo, 1,5o - Olivari Caterina, 5 - Olmi Teresa in Festa, 5 - Olino Olimpia, 2o - Oltrino Caterina - Omero Costanza, 3 - Onore Genoveffa di Sebastiano, 4 - Orso Carolina - Osella Maddalena - Ottoboni Maria, 5.

P) - P. M. R. di Torino, 5 - P. V. di Borgomanero, 5 - Panarone Teresa, 5 - Pandolfo Mauro, io - Pane Giuditta Ved. Comi, 5 - Panza Francesco, 5 - Parodi Giovanni, 5 - Parroco di Sciara, 5 - Pasini Carlo, 2 - Pasquale Rosina, io - Pasqualino Francesco, io - Pastorelli Maria, 5 - Pastorello Agamenone di Alessandro, 4 - Pegorari Silvio, io - Pelizza D. Giulio, io - Penna Lucia, 2- Pennacchio Elisa 5 - Pericoli Maria, 5 - Persia Gabriele di Roberto - Pertoldeo Giuseppina in Manzetti, 5 - Pescatore Luigia fu Stefano - Pescatore Luigia, 14-21 - Pesce Virginia, io - Petitti Isabella, 20 - Petitti Marco, 15 - Piemontesi Sisto, 5 - Pietoso Marco - Piffari Settimio, 30 - Pignone Caterina Ved. Sibilla, 5 - Pigoli Giuseppina, io - Piombesi d'Asti Maria Ved. Marchetti, io - Pombino Gemma in Romanengo, 25 - Pirani M. Giovanni, 5 - Pirazzini Girolamo, 15 - Pirutello Maria, io - Pizzagalli Camilla, i - Pizzorni Rolando, io - Pollani Anna - Poletti Rosa, 5 - Pollini -Maria, 50 - Poluzzi Augusta, io - Ponte Caterina, 5 - Ponzano Rina e Silvio - Ponzetto Anna Ved. Bonfanti, 5 -- Ponzetto Maria, 5 - Porcu Arcangelo di Antonio - Pradetto Barbara - Prato Agnese, 2,50 - Princisvalle Andrea, 2 - Procace Proserpina - Promassaz Romana, io - - Prosdocimo Francesco, 4 -. Protti Giuseppina Puccio Angela, 15.

O) - O. A. di Biollav, 20 - Quirico Virginia, 25 -- Quisson Alessandro, 20.

R) - R. B. di Torino, 5 - R. G. di Castellalfero, 3 - R. L. di Ottiglio Monferrato, 5 - R. M. di Torino - R. P. E. di Cavaglià, 1 o - Ragni Amelia, 5 - Ragusa Giustina, 5 - Ragusa Francesco, 3 - Raimondi D. Andrea, io - Raimondo Giuseppe, 25 - Ralo Carlo - Randazzo Grazia, 5 - Rasero Luigi di Stanislao - Rasero Prosperina - Raviolo Vincenza - Razzoli Dodicina, 3 - Rebuffo A., 2 - Redolfi Sofia, 2 - Revelli Rebuffo A., 2 - Redolfi Sofia, 2 - Revelli Giovanni, 1 o - Reviglio Maddalena, 15 - Riamara Leandro - Riberi Giovanna, 1o - Riccardi Luigi, 5 - Richetta Ester - Rienzi Giulia e consorte - Ries Giuseppina - Rigazzo Maria, 5 - Righetti Maria in Venturini, 25 - Rigoglioso Maria - Rigoroso Alfredo - Rispro Maddalena - Risso Filomena, 3 - Riva Maria in Alegri, 2 - Rivetti Giustina, 15 - Rizzo Rosa, 8 - Rizzolo D. Gio. Batt. Rettore per la signora Melone Bonaria, 2 - Rizzolo D. Gio. Batt. Rettore per sè, 7 - Rocca Can. D. Giuseppe, 1o - Roccati Annetta - Roscio dott. not. Francesco, 20 - Rossi Gherardini Filomena 5 - Rossi Laudomia, 5 - Rossi M., 1,40 - Rossi Maria, 5 - Rossi Umberto, 3 - Rossini Pietro, 1o - Rossi Can. D. Antonino, 5 - Rosso Carlo - Rubin Elisabetta, 2,50 - Ruggero Giovanni, io Ruppen D. Emilio, io.

S) - S. D. di Pinerolo, 25 - S. T. di Calaman drana, 2 - Sacchi Maria ed Albina, io - Sacco Genoveffa, i - Sage Carlo, 20 - Sagio Corrado, 3 - Saitta Giuseppina, 7 - Salussoglia Rosa di Giuseppe - Salussoglia Gottardo, 2 - Salvetti Pietro, io - Salvetti Innocenza, 5 - Salvi Maria, 5 - Sanremigio Alfredo - Sanfelice Anselmo - - Sanseverino Alessandra - Sant'Agata Domenico di Luigi - Santarosa Giacomo - Santi Lucia, io - Santini D. Olinto, 12 - Santippo Rosa Ved. Dedominicis - Santoro Lucia Ved. Canegatto - Santucci Bernardino, 2 - Saro Rosa - Sartoris Ermanno, i - Sasso Cristoforo, 15 - Savin Agnese di Ferdinando, 5 -- Scaglia Emilio - Scanavino Ottaviano, i - Scanu E., 2 - Scaraffia Luigi, 5 - Scavarda Rosa, 5 - Scirè Franceschina in Cocuzza, 5 - Sciutto Luigi con altre 22 persone di Torriglia, 12,6o - Seja Giuseppe, 5 - Semestre Michelangelo di Battista Semplicini Maria in Ludovisi, 2 - Sempreviva Margherita, i -Senzaforza Cleonice-Serzalupo Alfredo, 2, - Senzapari Luigi, - Serafini Demetrio, 5 - Serafini Gabriele, 2 - Sereno Giovanni, 25 - Serra Maddalena, 2 - Scliena Antonietta in Sosio, 5 - Schiavi Lucia in Marenzi, 5 - Schiavi Maria, 5 - Schicchi D. Paolo, io - Sigismondi Gottardo - Signorelli D. Emanuele, 5 - Signorina Elvira di Torino - Signorina Ida, 5 - Signorina Maria di Lorsica, 30 - Sillanio Gianfrancesco, 6 - Simoncelli Luigia, 13 - Soncino Vaidimiro, io - Sorelle Barra - Sorelle Colombo, G - Sorelle Ralla Paola e Giovanna, 3 - Scres Oreste - Sortino Giuseppa, i - Sosso Ermenegilda, 2 - Spada Alfonso e Virginia coniugi, 2 - Spadola Michele, 5 - Spampinato Alfonso, 5 - Speri Lucia, 12 - Speziale Marianna, i - Spirar Antonio, i - Spini Giuseppe, 3 - Spini Ch. Pietro, 3 - Spinoglio M., 5 - Spinucci Stefania, 3 - Stalletti Caterina, io - Stella Antonietta Ved. Gandolfi, 6 - Stoppino Costantina, 15 - Stornes Antonio - Sturzo Francesca in Trigona, 5 - Suor Angiolina Sorbone, 28,65 - Suore di Carità per una pia persona di Fontanetto Po, 2,50 - Suor Vigna Carolina, 15 - Suor Domenica Vergano, 25 - Suor Lucia Baroni, 30 - Suor Maria Teresa Nazzarena Trinca - Suppo Domenico.

T) - T. P. di Foiano della Chiana - T. V. di Torino - Tabò Maria, 5 - Tagaglia Felicita - Talife Felicita - Talpondi- Ettore - Tamburelli Tommaso, soldato, 5 - Tanzi Celeste, 5 - Tarma Margherita - Tasini Giovanni, soldato, 2 - Tempo Michele - Tentori Adele, 1 o - Teo Antonio - Termignoni Anna, 25 Termo Felice - Terradura Andrea - Terribile Annibale, 5 - Tione Clemente - Tiranno Sebastiano - Tita Elsa in Corvaia, io - Toffanin Augusta, 15 - Tommaselli Edmondo, 5 - Tommasi Giambattista, 5 - Torchio Emilio, 5 - Tornavanti coniugi Vincenzo e Maddalena, 1 o - Torres Costanzo - Torri D. Giuseppe, 5 - Toscano Giuseppe, 2 - Tosi Annetta, 5 - Tozzi Ouintillina, 5 - Trinca Laura in Soretti, io - Trovabene Augusto, 3 - Turco Ines, S - Turino Rosa Ved. Spanò - Turolla Angelina, 5 - Turri Bettina, 1o.

U) - Urania Augusto.

V) - Valent Lucia, 9 - Valentini Maria, 3 - Valenzano Emilia -- Valfré Luigina, 3 - Valteone Caterina, io - Vandone Rosa, 2 - Vanni Maria, 1,5o Vanni Ortensia - Vanto Luigi, i - Vena Marietta di Luigi - Ventidue Angelo fu Romeo, 3 - Ventura Agnese, 5 - Venturelii Gio. Battista, 30 Vercellotti Serafino di Guglielmo - Vergata Domenica in Senofonte - Verità Angela Ved. Sacchero - Vespignani Marianna Ved. Gontardo - Vevej Eugenia, io - Vezzoso Caterina, 5 - Vezzutti Natalina, 5 - Viale Costanza - Vicentini Claudio, 5 - Vimercati Carolina, 2 - Vinai Maddalena, 2 - Vincenti Monica in Deagostini, i - Vismara Basilio fu Costanzo - Vocemala Orsolina, i - Volta Maria, 5 - Vuillermoz Samuele, 40 - V. A. di Chieri - V. G. di Villadossola, 5.

Z) - Z. A. di Farigliano, 5 - Zambelli Luisa, 20 - Zampieri Margherita - Zampieri Teresa, i - Zanetti Augusto, 3 - Zanetti Giuseppe, 2 - Zaninari Elena, 12,75 - Zanocco Biagio, io - Zante Girolamo - Zaratti Genoveffa - Zay Ca, terina, 3 - Zelide Giselda - Zineroni Giuseppina, 5.

Tutti questi devoti rendono pubbliche grazie alla Vergine Ausiliatrice per soddisfare alle loro promesse, e nella fiducia di meglio impetrare dalla Benedetta Madre di Dio nuove grazie e nuovi favori. Essi appartengono ai paesi seguenti:

PIEMONTE: Agliano d'Asti, Agnellengo, Albaretto della Torre, Alessandria, Alice Bel Colle, Alice Castello, Almese, Alpignano, Andorno Cacciorna, Aosta, Aramengo, Aranco, Arvier, Asigliano Vercellese, Asti, Avigliana, Bagnolo Piemonte, Baldissero Torinese, Barbania, Bardassano, Bardonecchia, Beaulard, Bellinzago Novarese, Bergamasco, Bernezzo, Biollay, Borgomanero, Borgosesia, Borgo' Vercelli, Bracchio, Brandizzo, Briaglia, Bricherasio, Briga Marittima, Brignano Curone, Bror: dello„ Bruno, Bruzolo, Bussoleno, Buttigliera Alta, But tigliera d'Asti, Buttogno, Calamandrana, Callabiana, Calosso Monferrato, Caluso, Cambiano, Cameri, Campiglia Cervo, Canelli, Cantalupo Ligure, Capriglio d'Asti, Cardezza, Cannagnola, Cartosio, Casa bianca di Verolengo, Casalborgone, Casale Monferrato, Casalgrasso, Cassinelle d'Acqui, Castagnole Piemonte, Castellalfero, Castellazzo Bormida, Castelnuovo d'Asti, Castelnuovo Calcea, Castino d'Alba, Cavaglià, Cavour, Celle Enemondo, Centallo, Challand Saint Victor, Chambave, Champorcher, Chatillon, Chieri, Chiomonte, Chiusa di Pesio, Cigliano Vercellese, Coassolo Torinese, Coc conato, Collegno, Condove, Cressa, Cuneo, Dagnente, Dogliani, Dronero, Emarese, F_troubles, Exilles,. Fara Novarese, Farigliano, Fénis, Fontanetto Po, Fontanile, Fossano, Frabosa Soprana, Frassinella Monferrato, Frassineto Po, Fubine Monferrato, Galliate Novarese, Garnalero, Garessio, Gargallo,, Gavi, Gozzano, Intra, Isolabella, Isola d'Asti, Issime, Issogne, Ivrea, La Morra, La Sulle, La Thuile> Leyní, Livorno Vercellese, Locana, Lu Monferrato, Lusernetta, Maccognano Canavese, Masio, Masserano, Mattie, Meana di Susa, Millaures, Molarettodi Susa, Mondonio d'Asti, Mondoví Piazza, Mongardino, Montafia, Montaldo Bormida, Montemale,. Morgex, Mornese, Morsasco, Narzole, Novalesa„ Novara, Novaretto, Nus, Occimiano Monferrato, Ormea, Orsara Bormida, Ottiglio Monferrato, Oulx,, Ovada, Oviglio Monferrato, Pasturana, Pavone Canavese, Pessinetto Dentro, Perosa Argentina,. Pian del Troglio, Pinerolo, Poirino, Pont Canavese, Pralormo, Pratrivero Ponzone, Re (rancore, Rivarolo Canavese, Rive di Novara, Rivoli, Rochemolles, Rubiana, Sàlbertand, Saluzzo, Samone Canavese, S. Antonino di Susa, S. Bovo di Castino, Sanfré, Sanfront, S. Giorgio Canavese, S. Giorgio di Susa, S. Martino di Roccaforte, S. Paolo della Valle, S. Salvatore Monferrato, S. Sebastiano Curone, Saint Vincent, Santa Vittoria d'Alba, Scanda luzza del Monferrato, Serralunga d'Alba, Susa, Tonengo Monferrato, Torazza, Torazzo, Torino, Torre di Bairo, Torre Pellice, Tornaco, Trino Vercellese, Vallo Torinese, Valtournanche, Vaprio d'Agogna, Varallo Pombia, Vercelli, Vergano, Verolengo„ Verrayes, Verrès, Versino, Vignale, Vignole Borbera, Villadossola, Villalvernia, Villardora, Villarfocchiardo, Vinovo, Viú, Volpeglino, Volpiano, Volvera.

LOMBARDIA: Abbadia Cerreto, Abbiategrasso,. Abbiate Guazzone, Acquafredda, Alfianello, Almenno S. Salvatore, Angolo, Bagnolo Cremasco, Bagolino, Ballabio Superiore, Bastida Pancarana, Bellano, Bellinzago Milanese, Bere guardo, Bergamo, Bivio, Bobbio, Bormio, Borsano, Bosco Valtravaglia, Brebbia, Brembate di Sopra, Brenne Lomellina, Brescia, Bressana, Brianzola, Brignano Curvire, Brugherio, Brusimpiano, Bubbiana, Buecinasco, Buscate, Busto Arsizio, Busto Garolfo, Cadegliano, Cadorago, Cadrezzate, Calvignano, Campo, Capolago, Cardano al Campo, Casalbuttayo, Casalromano, Casalsigone, Casatenovo, Casatisma, Ca spoggio, Casteggio, Castelbelforte, Castelgabbiano, Castellanza, Castiglione delle Stiviere, Cegni di Casanova Destra, Cernusco Lombardore, Gervesina, Chiari, Chignolo Po, Confienza, Conzaga, Costa di Val Imagna, Darfo, Daverio, Duemiglia, Erba, Esine, Fino del Monte, Fosso di Golferenzo, Gallarate, Gambarana, Gavirate, Gironico, Gromo, Irma, Isola di Rovegno, Inzago, Lacchiarella, Lardirago, Levate, Lodi, Lodivecchio, Lovere, Lungavilla, Moriago, Mornicosul Serio, Nicorso, Paralupo di Scaldasole, Paravicino, Pavia, Pinbega, Porto di Valtravaglia, Premolo, Rancio Valcuvia, Ranzanico, Renate di Brianza, Robbiano, Rovegno, S. Albano di Lombardia, S. Caterina nel Bergamasco, S. Colombano al Lambro, S. Pietro all'Olmo, S. Rocco al Porto, Scano al Brembo, Sedicino, Sedrina, Sirone, Tirano, Torre Berretti, Trescore Balneario, Treviglio, Tromello, Usmate, Valgreghentino, Varese, Varzi di Lombardia, Vescovato, Vigarolo, Villa Marone, Zavatarello, Zeme di Lomellina, Zibello Pavese, Zinasco Nuovo.

VENETO: Abbano Bagni, Albaredo d'Adige, Alcenago, Alonte, Arzignano, Avesa, Aviano, Barbona, Bressanvido, Brogliano, Bussolengo, Buttapietra, Cadoneghe, Caldogno, Campese, Campalongo nel Cadore, Candiana Padovana, Castagnaro. Castel d'Azzano, Castelgomberto, Castelfranco Veneto, Castigliano, Chiampo, Cimadolmo, Cisterna d'Udine, Conegliano Veneto, Cordovado, Donava, Enemonzo, Fagagna, Fara Vicentino, Farra d'Alpago, Fiesso Umbertiano, Fontanelle, Gambugliano, Gazzolo d'Arcole, Gemona, Illasi, Ipplis, Isola della Scala, La Carnia Stazione, Lago d'Arcignano, Latisana, Lonigo, Lozzo di Cadore, Marano di Valpolicella, Oderzo, Ormelle di Treviso, Padova, Parona di Valpolicella, Peressin, Peseno, Piombino Dese, Pontelongo, Pordenone, Romano d'Ezzelino, Rossano Veneto, Roveredo in Piano, S. Daniele al Friuli, S. Floriano, S. Giacomo di Vittorio, S. Giorgio in Bosco, S. Gregorio di Veronella, S. Nicolò Comelico, S. Pietro Cadore, S. Vito al Tagliamento, Schio, Selva di Progno, Soave Veronese, Sommacampagna, Spilimbergo, Tarcento, Thiene, Tombetta, Valgatara, Venezia, Verona, Veronella, Vicenza, Villanova del Ghebbo, Zimella.

LIGURIA: Alassio, Badalucco, Balestrino, Bogliasco, Borghetto d'Arroscia, Borzoli, Calizzano Ligure, Chiavavi, Chinsavecchia, Cogoleto, Diano Arentino, Diano Gorleri, Dolceacqua, Finalmarina, Garlenda, Genova, Isolabona, Lorsica, Molassana, Montecalvo, Oneglia, Piampaludo, Piani di Vallecrosia, Pieve di Teco, Pontedassio, Rivarolo Ligure, Rossiglione, S. Martino di Paravanico, Spezia, Stella S. Martino, Torriglia, Varazze, Varese Ligure, Ventimiglia.

EMILIA: Albareto dell'Emilia, Alfonsine, Bagnacavallo, Bazzano, Bologna, Borgo S. Donnino, Borgotaro, Busseto dell'Emilia, Cadelbosco di Sopra, Calderara del Reno, Calendasco, Calestano, Casola di Valsenio, Castelguelfo Bolognese, Castellarano dell'Emilia, Cotignola, Faenza, Finale d'Emilia, Forlimpopoli, Formigine, Mercato Saraceno, Montecreto, Pradello di Gragnano Trebbia, Ravenna„ Reggio Emilia, Rimini, Rubano, Traghello.

TOSCANA: Abbadia a Isola, Arezzo, Asciano, Calenzano, Calice al Cornoviglio, Canta gallo, Casola in Lunigiana, Castelfocognano, Castellina in Chianti, Castelnuovo Garfagnana, Castiglione Fiorentino, Figline in Val d'Arno, Filetto di Garfagnana, Firenze, _ Foiano della Chiana, Livorno Torretta, Lucca, Mogginano, S. Agata del Mugello, S. Cassiano Debbia, Serravalle in Toscana, Soci.

MARCHE: Acquacanina, Ascoli Piceno, Auditore, Belforte del Chienti, Esanatolia, Fermignano, Fermo, Gradara, Monte Copiolo, Montefelcino, S. Elpidio a Mare.

UMBRIA: Calvi dell'Umbria, Cantalupo in Sabina, Casa Castalda, Casteldelpiano.

LAZIO: Agosta, Albano Laziale, Bagnorea, Bassano in Teverina, Calcata, Capodimonte, Castelgandolfo, Civitavecchia, Frascati, Frosinone, Genazzano, Maenza, Marino di Roma, Monterotondo, Proceno, Roma, Zagarolo.

ABRUZZI: Bucchianico, Capitignano, Gasoli Abruzzese, Casolino, Castelfrentano, Leonessa, Ortona, a Mare, S. Demetrio nei Vestini, Teramo, Villette Barrea.

BASILICATA: Brindisi di Montagna, Castelgrande, Fernandina, Lastronico, Laurenzana, Melfi.

MOLISE: Caccavoce, Casalciprano, Oratino.

CAMPANIA: Atena Lucana, Benevento, Buccino, Caggiano, Capodrise, Castalduni, Castelcivita, Castellammare Stabia, Cava de' Tirreni, Corleto Monforte, Nocera dei Pagani, Sorrento, Torre Annunziata, Torre del Greco.

PUGLIE: Alberona, Altamura, A scoli Satriano, Bagnolo del Salento, Bari, Bari di Madonnella, Brindisi, Casalvecchio di Puglia, Cassano delle Murge, Castelluccio Valmaggiore, Foggia, Gagliano del Capo, Garosino, Lecce, Melendugno, Otranto, Taranto.

CALABRIA: Badolato, Bagaladi, Belcastro, Brognaturo, Calo pezzati, Catanzaro, Cinquefrondi, Cosenza, Gerace Calabro, Reggio Calabria, Roccella Ionica, Rossano Calabro, S. Eufemia d'Aspromonte, Serra S. Bruno, Zambrona,.

SARDEGNA: Ales, Arbus, Boroneddu, Cagliari, Calangianus, Decimoputzu, Girasole, Isili, Itireddu, Lanusei, Marrubbiu, Nuoro, Nurallao, Orani, Ortacesus, Sassari, Scano Montiferro, Selegas, Settimo S. Pietro, Seuni, Sili, Tenlada, Villanovaforru.

SICILIA: Acireale, Aci S. Antonio, Ali Marina, Barcellona Pozzo di Gotto, Buscemi, Caccamo, Calascibetta, Calatabiano, Caltagirone, Caltanisetta, Canicatti, Carini, Casteldaccia, Castrogiovanni, Catania Catenanova, Centuripe, Cesarò, Collesano, Floridia, Frazzanò, Girgenti, Khamma, Leonforte, Mariano poli, Mazzarino, Messina, Militello di Catania, Modica Alta, Monreale, Noto, Palma Montechiaro, Palermo, S. Cataldo, S. Giovanni Gemini, S. Domenica Vittoria, S. Lucia del Mella, Sciara, Scicli, Siracusa, Terrasini Favarotta, Trapani, Troina, Valguarnera, Villarosa, Vizzini.

ZONA DI GUERRA.

In questi e in tutti gli altri paesi fiorisca e si diffonda sempre piú, in aiuto del popolo cristiano, la divozione alla nostra dolcissima Madre Celeste!

PEL TEMPIO VOTIVO IN ONORE DI MARIA AUSILIATRICE AI BECCHI DI CASTELNUOVO D'ASTI

Rose e Gigli.

I bimbi dell'Asilo di Cardano al Campo L. 5 perché la cara Ausiliatrice li consoli col ritorno dei loro babbi dal fronte.

I bimbi dell'Asilo Comunale di Modica (Siracusa), tra cui molti figli di richiamati, L. 5 raccomandando alla Vergine i loro cari.

Gli innocenti dell'Asilo di S. Giorgio Lomellina, L. 5, affinché la Vergine Ausiliatrice benedica i loro papà combattenti e li riconduca presto in famiglia.

Anche i bimbi dell'Asilo infantile di Munafò di Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia) insieme colle giovanette del laboratorio, inviano per il Santuario di Maria Ausiliatrice ai Becchi L. 7.50. Ad essi si unisce la cooperatrice Marianna Crisafulli con l'offerta di L. 5.

I bimbi dell'Asilo Principessa Iolanda di Falicetto mandano una seconda offerta per la chiesetta dei Becchi in L. 10.55, implorando per sé, le mamme e i genitori lontani, ogni benedizione.

Sono L. 13.40 dei bimbi dell'Asilo Infantile di Lu Monferrato, imploranti la protezione di Maria Ausiliatrice per sé e le famiglie.

I bimbi dell'Asilo e le Alunne dell'Istituto di S. Teresa di Martina Franca mandano L. 20 per l'erigendo Santuario ai Becchi, chiedendo dall'Ausiliatrice la pace e il ritorno dei loro cari.

I bimbi dell'Asilo di Fenegrò, unitamente agli alunni delle classi 1a, 2a e 3a elementare mandano la loro affettuosa offerta di L. 15.55, affinché la cara Madonna di Don Bosco doni una speciale benedizione alle dilette famiglie, specie ai loro combattenti.

I bimbi dell'Asilo d'Infanzia di Varazze, annesso all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, inviano l'offerta di L. 8.65, invocando la benedizione di Maria SS. Ausiliatrice.

I bimbi dell'Asilo Alessandro Baldini in Rimini offrono L. 6 per l'erezione del Santuario in onore di Maria Ausiliatrice ai Becchi raccomandando alla Vergine Santa, le intenzioni dei loro cari e di varie persone bisognose di aiuto.

I bimbi dell'Asilo Infantile Eugenio Cantoni di Castellanza coll'offerta di L. 25 intendono concorrere all'acquisto della porticina del Santo Tabernacolo per l'erigenda Chiesa dei Becchi, implorando da Gesú e dalla Vergine Ausiliatrice protezione sul loro asilo, sulle loro famiglie, e sui loro cari.

I bimbi dell'Asilo di S. Colombano al Lambro, L. 10, supplicando la potente Ausiliatrice di benedirli e di conservare loro il cuore puro ed innocente.

I bimbi dell'Asilo di Bettona (Perugia) insieme colle nostre Oratoriane ed orfanelle inviano la tenue offerta di L. 12.25 per il Santuario Votivo dei Becchi implorando la benedizione di Maria Ausiliatrice sopra di loro e sulle loro famiglie. - La Direttrice.

I bambini di Montaldo Bormida, insieme con vari devoti di Maria Ausiliatrice, offrono il loro tenue obolo per il Santuario votivo dei Becchi implorando dalla Vergine Santa materna protezione. - Gioia D. Pasquale.

Piccoli amici di D. Bosco e Maria Ausiliatrice.

I bambini Giovanni, Giuseppe e Tilde Colli di Francesco inviano la piccola offerta di L. 5, perché la Madonna di Don Bosco li faccia crescere buoni, e protegga il loro amato Pietro al fronte.

I piccini Sebastiano e Rita Crosetti dell'Asilo di Falicetto inviano L. 7, affinché la Vergine Ausiliatrice continui a proteggere il loro babbo in guerra.

I bimbi Francesco e Sebastiano Sabena dell'Asilo di Falicetto, L. 3, affinché Maria Ausiliatrice doni la pace, prima che il babbo debba partire...

Altri ragazzi di una classe di Catechismo di Falicetto inviano l'obolo di L. 2,35, affinché la Madonna di D. Bosco affretti la pace.

Migliore Stefano della medesima classe di Catechismo di Falicetto, dà L. 1, frutto dei piccoli suoi risparmi per affrettare la sospirata pace.

I bimbi Capra Onorio Maria ed Enrica di Lu Monferrato offrono L. 3, implorando le benedizioni di Maria Ausiliatrice sul babbo richiamato.

I piccini Angelo e Franco Barili da Bellano inviano r. io, implorando sopra di sé, e sopra tutti i loro cari le benedizioni di Maria Ausiliatrice.

Colombano Pasquale, a nome delle sue nipotine Giuseppina e Aida, manda L. i implorando le benedizioni della Mamma Celeste.

I miei allievi colle loro mamme mandano L. 5 raccomandando a Don Bosco e all'Ausiliatrice i loro cari sotto le armi. - Tromello, Maria Dossena.

I bambini della Dottrina Cristiana di Collerumiz. mandano L. 13 quale loro piccolo obolo per l'erigenda chiesa nella patria del Ven. Don Bosco, l'amico dei fanciulli. - P. Giuseppe Druilini, Coop. Sal.

Alcuni bambini di Chiampo offrono L. 4,50 per il Santuario di Maria SS., ai Bercchi, supplicando la potente Regina a benedire i nostri soldati ed affrettare alla patria giorni di pace. - Rosina Dal Cason.

I bambini Mario, Dino, Ugo Giardelli di Genova offrono anch'essi un sassolino pel Santuario di Maria SS. Ausiliatrice ai Becchi, perché la Santa Vergine li benedica e protegga sempre con i genitori.

La signorina Ida N. N. di Veronella offre L. 5, pregando la Vergine Ausiliatrice ed il Ven. Don Bosco ad ottenerle una grazia tanto sospirata.

Pii giovanetti e giovanette.

Sandra Peretti invia L. 5 pregando la buona. Mamma Ausiliatrice a volerla proteggere e darle buona volontà allo studio.

Rina Boaglio di Bagnolo Piemonte offre L. 23 per ottenere una grazia.

Carlo e Gino Bianchi di Montaldo Bormida offrono L. 2, perché la Vergine Santa li protegga e li cresca sani e virtuosi.

Rosa Ottolia di Montaldo Bormida, L. 2 implorando l'assistenza di Maria Ausiliatrice nel lungo viaggio che deve intraprendere per raggiungere la sorella a Buenos Ayres.

Lucia Cismondi di Falicetto offre L. 1 pel nuovo Santuario ai Becchi, affinché Maria Ausiliatrice guarisca il babbo.

Maria Boltri di Lu Monferrato, manda L. 5 pel Santuario dei Becchi, implorando dall'Ausiliatrice, ad intercessione del Ven. Don Bosco, la sua guarigione.

Rina e Maria Vanni di Pontestura offrono L. 1 pel Santuario di Maria Ausiliatrice perché sia preservato il padre dai pericoli della guerra.

O Vergine Ausiliatrice, accetta l'offerta di L. 15 che mi donò la mamma per la chiesa votiva che in tuo onore erigono ai Becchi, e benedici i miei genitori, i miei fratelli Pietro ed Eugenio e tutti i miei cari parenti e me pure facendomi crescere buona e virtuosa. - Maria Immacolata Massara di Novara.

La Congregazione delle Figlie di Maria di Spilimbergo d'Udine vuol concorrere anch'essa al Santuario di Maria Ausiliatrice ai Becchi, e, inviando l'offerta, implora la sua materna benedizione.

Preci e ringraziamenti.

Offro L. 2 per il Tempio di Maria Ausiliatrice, affinché protegga il mio marito che da io mesi si trova al fronte. - Riva di Chieri, Berruto Irene.

Offro L. 1 al Santuario di Maria Ausiliatrice di Torino per una grazia ricevuta. - Riva di Chierí. Villata Caterina.

A Maria Ausiliatrice perché dal suo nuovo trono di grazie vegli pietosa e benigna sull'unico mio fratello, mando L. 5. - Sr. S. M. F. M. A.

Riconoscente a Maria per grazia ricevuta e per ottenere la sua protezione, offro pel suo Santuario ai Becchi L. 2. - Perosa Argentina, C. R.

L'Arciprete di Borgomasino, per ottenere grazie dalla Vergine Ausiliatrice, propose alle Oratoriane e alle ex-allieve la novena consigliata dal Venerabile, e, associandosi alle loro offerte, invia L. 18.

Invio L. 10 pel Santuario di Maria Ausiliatrice ai Becchi in segno di riconoscenza a si buona madre per avere ottenuto alcune grazie e perché voglia continuare la sua protezione nelle varie Opere nostre. - Varese, Sr. Maddalena Villa.

Benedetto Angela in Fontana di Borgomasino, riconoscente alla Vergine Ausiliatrice offre L. 6 pregandola ad esserle larga ognora di sua protezione.

Pellerino Anna di Borgomasino, offre L. 2 invocando da Maria Ausiliatrice la sua protezione.

I coniugi Battista e Angela Bosco di Borgomasino, offrono essi pure in L. 2 alla Vergine Ausiliatrice, Perché dal nuovo Tempio li benedica.

Deregibus Teresina di Pontestura offre L. 8 per il Santuario dei Becchi, in ringraziamento.

Il chierico Garrone Maurizio di Maglione, manda il suo obolo di L. 2, impegnando la Vergine Ausiliatrice per una grazia che tanto gli sta a cuore.

Maria Acuto di Giov. invia L. 5 pel Santuario dei Becchi affidando alla dolce Ausiliatrice una grazia desiderata.

Michele Teresa e Francesca Quaglia dell'Asilo di Falicetto inviano L. 5 al Santuario votivo dei Becchi per grazia ricevuta e perché la Madonna di Don Bosco scampi il caro babbo da ogni pericolo.

Barale Martina dell'Oratorio di Falicetto invia L. 2 per due grazie, una per sé, l'altra, per la sorella.

Barale Maria, Rabbia Anna, Quaglia Marietta e Giovannina dell'Oratorio di Falicetto, inviano L. 4 pel Santuario Votivo dei Becchi, affinché Maria Ausiliatrice protegga i fratelli che sono in guerra.

Maria Alladio di Falicetto offre L. 4 per l'erigenda chiesa Votiva dei Becchi, pregando Maria Ausiliatrice a volerla benedire con tutta la famiglia.

Una pia signora, di S. Colombano al Lambro riconoscente, invia L. 5 per l'erigendo Santuario.

In ringraziamento d'un favore ottenuto da Maria SS. Ausiliatrice mando l'offerta di L. 5 pel nuovo tempio votivo dei Becchi, pregando la cara Madonna, di Don Bosco a continuare la sua materna protezione sulla mia famiglia e sui miei piccoli nipotini Carlo e Sandra. - Parma, Rita Zanotti.

I Superiori del Collegio di A. Manzoni di Borgomanero inviano L. 25 pel Santuario dei Becchi perché Maria Ausiliatrice protegga i loro alunni e li aiuti negli studii.

Mamme e insegnanti devote.

Una mamma, Maria Franchini di Barletta, L. 1,50 insieme con alcune amiche, e L. i pei suoi figli Gigino, Carluccio e Sandrino perché la Vergine Ausiliatrice li conservi sempre lontani dal peccato.

Una pia mamma L. 5.

Una devota di Maria Ausiliatrice L. 3,60.

O potente Ausiliatrice, benedicimi nella salute e nella cara famiglia, ma in modo speciale Ti prego a rendere piú obbediente uno dei figliuoli miei L. 2.

Marera Teresa Ramello di Trofarello.

Una pia mamma di M. V. L. i.

Maddalena Bianchi di Montaldo Bormida con le nipoti signorine Maria e Luisa Dotto offrono L. 15 per l'erigenda chiesina dei Becchi, implorando una benedizione speciale dalla Vergine Ausiliatrice, anche per i rispettivi nipoti e fratelli che trovarsi al fronte.

La signora di Muzio Caterina di Pescasseroli offre L. 6 perché Maria Ausiliatrice le faccia tornare sani e salvi i cinque suoi nipoti dalla guerra.

Le sorelle Scotti di Mede Lomellina per ottenere da Maria SS. Ausiliatrice grazie per loro e sè i loro cari L. 3,90.

Moncrivello. - Una sposa desolatissima pel giovane consorte malato in un Ospedale da Campo, offre a nome delle sue tre bimbe Gina, Giovannina e Ester Andorno L. io per l'erigendo Santuario.

La signora C. C. L. 5 implorando la protezione di Maria Ausiliatrice slr l'unico figlio; affinché ritorni presto ai pii sc ,iti;w coli di un tempo.

Sono lire 3 che pie mamme di Pontestura offrono per la Chiesa dei Becchi, implorando la materna benedizione su loro e sui loro cari.

Una pia signora offre L. 5 per la erigenda Chiesa dei Becchi per ottenere da Maria SS. Ausiliatrice la guarigione di un padre di famiglia.

Alcune mamme e pie persone di Falicetto, implorando grazie speciali offrono per la nuova Chiesa dei Becchi l'obolo loro in L. 6. Rosso Carolina; Baduero Maria; Quaglia Anna; Verrone Teresa; Zambina Candida, Chiotti Maria.

A Maria Ausiliatrice, perché benedica e protegga la bambina Caterina Guidobaldi d'otto mesi e , e la faccia crescere nelle piú elette virtú L. 5.

Una madre di famiglia di Talamona offre L. 5 per il nuovo Santuario di Maria Ausiliatrice ai Becchi, implorando una grazia che Le sta a cuore.

Una mamma riconoscente alla Vergine Ausiliatrice per averle conservati i suoi bimbi, L. 5o.

Maria Ausiliatrice benedica e protegga sempre i miei quattro bambini Antonino, Beppe, Gino e Carlo che inviano la tenue offerta di L. 2 pel Santuario dei Becchi. - Camurano Villa, Ferreri Giuseppina.

Elena Griner di Livorno Torretta invia L. 5 per l'Ausiliatrice affinché faccia crescere buoni i suoi bimbi Lina, Achille, Danilo e Luigino, e le ottenga una grazia speciale.

Eppustengher Giuseppina offre L. i per ottenere la protezione di Maria Ausiliatrice sui suoi figli.

L. 5 come povera offerta per il tempio votivo in onore di Maria Ausiliatrice, supplicando umilmente la Maestra dei Maestri, che da Gesú Cristo attinse la Divina Sapienza, di voler benedire ed educare Ella stessa me e tutti i miei alunni e le mie alunne « passati, presenti e futuri » (come io soglio dire quando tutti intendo abbracciarli nella mia preghiera), perché nessuno di essi vada perduto. - Roma, A. M .

Una povera madre di Vinovo, angosciata per la triste sorte di una lunga malattia di cuore e bronchite e polmonite si raccomanda alla Vergine Ausiliatrice e al Ven. Don Bosco e fa un'offerta di L. 5 al nuovo tempio votivo ai Becchi di Castelnuovo d'Asti e raccomanda i suoi figli che sono in guerra.

Dagli Oratori.

Sono L. 10 che le Oratoriane di Cardano al Campo offrono a Maria Ausiliatrice per l'erigendo Santuario dei Becchi implorando la sospirata pace ed una benedizione speciale sui loro cari al fronte, sulle loro famiglie e sul caro Oratorio.

Le Oratoriane di Pontestura in occasione dell'onomastico della loro Direttrice, offrono L. io per la Chiesa dei Becchi coll'intenzione che ne sia provveduta la pietra sacra, certe che Gesú Sacramentato e Maria SS. gradiranno il loro pensiero.

Incisa Belbo. - Le ex-alunne, radunate in conferenza, ricavarono da una colletta L. 30 e le offrono alla Vergine Ausiliatrice pel Santuario de' Becchi, implorando aiuto ed assistenza sui loro cari soldati.

Le ragazze dell'Oratorio M. A. di Falicetto offrono L. 14,50 affinché Maria Ausiliatrice protegga i loro cari in guerra.

I soci delle sezioni « Michele Rua », « S. Luigi », e « Savio Domenico » dell'Oratorio S. Michele di Foglizzo Canavese offrono con gioia L. 12 pel Santuario dei Becchi, nella festa di Maria Ausiliatrice.

Le Ex-allieve dell'Oratorio di Falcetto offrono per il Tempio votivo dei Becchi L. 14,10, affinché la cara Madonna di Don Bosco protegga i loro mariti, fratelli e figli in guerra.

Sono L, S raccolte fra le Oratoriane di Mongardino, affinché la Vergine Santa protegga i loro cari richiamati sotto le armi e li riconduca sani e salvi.

Le Oratoriane di Varazze, invocando la soave protezione di Maria SS. Ausiliatrice, offrono L. io Pel tempio dei Becchi.

Le giovanette dell'Oratorio di S. Colombano al Lambro offrono L. 15 per l'erigendo Santuario dei Becchi implorando su loro, sulle famiglie e sui loro cari, chiamati sotto le armi, l'abbondanza delle celesti benedizioni.

I piccini dell'Oratorio di S. Agostino in Milano mandano la tenue offerta di L. 5 per concorrere all'erezione del nuovo tempio di Maria SS. Ausiliatrice ai Becchi, invocando una speciale protezione dalla cara Madonna.

Le tue devote figliuole, o Vergine SS. Ausiliatrice, le Oratoriane e i bimbi dell'Asilo d'Infanzia di Agliano d'Asti offrono L. 20 per l'erigendo tempio votivo dei Becchi, per ottenere la tua protezione materna sopra i loro cari lontani e perché le loro amate famiglie siano preservate da ogni sventura.

Le alunne della Scuola e del Laboratorio di Modica (Siracusa) ,offrono L. 12 ed implorano grazie per sé stesse e le proprie famiglie.

Le pie giovanette del Laboratorio di S. Giorgio Lomellina, diretto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, offrono L. 6 per l'erigenda chiesa dei Becchi, invocando la protezione di Maria SS. Ausiliatrice, sui loro cari combattenti.

Le alunne del Laboratorio e Scuole di Formigine (Modena) piene di riconoscenza alla loro eccelsa Patrona e colla preghiera di essere benedette, in tutte le vicende della vita, mandano la tenue offerta di L. i per la nuova Chiesa ai Becchi di Castelnuovo d'Asti.

Le bambine della Scuola di Formigine (Modena) offrono L. 5 pel Tempietto ai Becchi affinché la Madonna le protegga.

Collegi e Convitti.

Le alunne del Collegio di S. Maria degli Angeli in Gemona di Udine inviano L. 15,20, frutto dei loro piccoli sacrifizi per l'erezione della Chiesa dei Becchi, fiduciose che la gran Vergine vorrà continuare a proteggerle insieme coi loro cari che sono al fronte - Suor Maria Agostina Battiston, Miss. Frane.

La Direttrice del Convitto Ligure di Rossiglione manda una seconda offerta di L. 5o perché Maria Ausiliatrice benedica il Convitto, le Convittrici, e i cari di ciascuna che si trovano in guerra.

La Società dell'Allegria, eretta sotto gli auspici di Savio Domenico, nell'Istituto Salesiano di Gualdo Tarlino, invia per l'erigendo Santuario nella patria di Don Bosco la somma di L. 37, raccolte tra i soci e i compagni dell'Istituto S. Roberto, implorando la protezione di Maria SS. Ausiliatrice sui nostri soldati e sui propri studi.

Ecco il IV°... il V°... il VI° cesto di mattoni che gli alunni interni di Lanusei mandano per la nuova chiesa dei Becchi (L. 11,10 ogni volta).

I giovani dell'Ospizio del S. Cuore di Gesú in Roma, con profondo nostalgico affetto e con pari fiducia di efficace protezione spirituale e temporale per sé e per le loro famiglie, offrono L. 11o per il tempio di Maria Ausiliatrice ai Becchi.

NOTE E CORRISPONDENZE

Onoranze all'Em.mo Cardinal Cagliero.

Subito dopo i Salesiani di Torino, le Figlie di Maria Ausiliatrice della Casa Madre di Nizza Monferrato, ebbero l'onore e il conforto di ossequiare il io Cardinale Salesiano. L'Eminentissimo giunse a Nizza, accompagnato dal rev.mo D. Albera e dal Dott. D. Tommaso Laureri, suo segretario particolare, la sera del 3 giugno, accolto con gioia da tutta la città e da tutte le autorità locali. All'indomani Egli rese più solenni le sacre funzioni celebratesi per la festa di Maria Ausiliatrice e, insieme colle educande di N. S. delle Grazie, vide raccolte attorno a sè tutte le numerose ex-allieve in una gara solenne di devoto omaggio.

Il 6 giugno si recò ad Acqui e qui pure venne fatto segno a un'imponente dimostrazione di stima e di ossequio da parte di tutta la città, con a capo S. E. Rev.ma Mons. Vescovo e il ven. Capitolo della Cattedrale. All'Asilo S. Spirito si volle dato un trattenimento in suo onore.

Castelnuovo d'Asti ha fatto accoglienze trionfali al Suo Eminentissimo Cardinal Cagliero. I,a sera del io giugno all'arrivo di Sua Eminenza la vasta piazza dove si erge il monumento di Don Bosco, era rigurgitante di. popolo festoso che faceva ressa intorno l'illustre porporato, plaudendo e gridando « Viva il Cardinale » « Viva il Principe di Castelnuovo » poiché è con questo nome che da lunghi anni il popolo castelnuovese chiama e saluta, in segno di affetto, l'insigne compaesano.

Il Cardinal Cagliero fu ospite dell'Istituto Paterno Don Bosco che, per la lieta occasione era tutto ornato di piante, fiori e bandiere.

Davanti al cancello d'entrata sorgeva un arco di trionfo, da cui pendeva una scritta recante il benvenuto al glorioso concittadino.

Dopo le cerimonie religiose compiute la mattina di Pentecoste nella chiesa parrocchiale, dove il Cardinale, assistito dalla madrina contessa Gazzelli di Rossana, impartì la Cresima e tenne davanti a una grande folla di devoti vari discorsi incitànti alla fede e celebranti la ricorrenza del dì solenne, ebbe luogo, verso sera, nell'ampio cortile dell'Istituto una riuscitissima accademia. Nel centro di un palco, adorno di festoni, sedeva il Cardinale. Attorno a lui le autorità del paese, molti preti e signore e signori venuti di fuori, tra cui il rev. D. Albera, ven.mo nostro superiore, il sindaco tenente colonnello Musso, il pretore, l'avv. Pedrazzi, il sacerdote Cagliero, nipote del Cardinale. Prese pel primo la parola Don Guala direttore dell'Istituto, il quale, dopo aver rivolto a Sua

Eminenza, un cordiale e reverente saluto, ricordò le umili origini del Collegio che nato dall'entusiasmo e dall'amore a Don Bosco è giunto, per il fervore di tutti, ad un'invidiabile prosperità; e ringraziò il Cardinale pel munifico dono d'una ricca pianeta e d'un calice d'oro.

Seguirono il Vicario, in nome di Castelnuovo, e D. A. Cagliero che portò il saluto della famiglia. Quindi ebbe principio l'accademia. La banda, sotto la bacchetta di Don Manfrino, suonò parecchi inni composti dallo stesso Cardinale. Bambini e bambine dell'asilo e delle scuole elementari recitarono poesie, dialoghi e monologhi, tra il grande compiacimento e la più viva commozione dei presenti.

Alla sera tutto l'Istituto splendeva di mille luci. Castelnuovo d'Asti, non poteva in modo più schietto, nè piú amoroso e piú solenne, tributare l'omaggio del suo amore e della sua devozione all'illustre suo figlio, elevato per le sue virtú e per la sua mirabile opera di apostolo al fastigio della porpora.

Nella sua andata a Castelnuovo l'Eminentissimo si fermò a Chieri per visitare l'Istituto di S. Teresa, e quindi ad Andezeno ove fu ospite del rev. Can. Cav. Valimberti. Ricevuto da S. Ecc. Rev.ma Mons. Castrale e dal Clero della Vicaria, insieme con gran folla accorsa lo attendeva un numeroso stuolo di alunni ed alunne tutti con un mazzo di fiori che offrirono all'Em.mo, al grido di: Evviva il Card. Cagliero! Evviva Don Bosco ! mentre una giovanetta leggevagli un saluto a nome di tutto il paese. Sua Eminenza fece visita alle RR. Suore del Cenacolo nel palazzo del Conte Balbiano ed alle Religiose francesi di S. Carlo, ove assistette ad un breve ma riuscitissimo trattenimento musicale.

Nel ritorno si fermò ad Arignano, per visitare l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e, nuovamente, a Chieri. Quivi accompagnato dal rev.mo D. Albera, Sua Em.za visitò il Seminario, ove rivolse la sua calda paterna parola ai Chierici, ai quali ricordò i santi esempi di D. Cafasso, di D. Bosco, e di Luigi Comollo.

Il 24 giugno, giorno onomastico di Sua Eminenza, non passò inosservato nell'Oratorio Salesiano di Torino. I nostri giovanetti si accostarono tutti alla Santa Comunione secondo le sue pie intenzioni e gli offersero un affettuoso e cordiale trattenimento.

Altrettanto ebbe luogo il giorno seguente, domenica 25 giugno, nell'Oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

NEGLI ISTITUTI DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

ROMA - Benedizione di una Cappella al Testaccio. - Nella sua semplicità la festa per la benedizione e inaugurazione della Cappella della nuova Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice al Testaccio riuscí veramente solenne.

Vi presero parte oltre le 50o e piú fanciulle e giovanette dell'Oratorio locale, del Circolo Femminile S. Maria Liberatrice, e del Giardinetto di Maria, coi loro distintivi e splendidi vessilli, una rappresentanza di tutte le altre Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Roma: le educande per la Casa Ispettoriale di Via Marghera, le giovani del Patronato S. Giuseppe per le Operaie della Casa di Via della Lungara, le alunne della Scuola Don Bosco per la Casa di Via Appia Nuova e le fanciulle dell'Orfanotrofio di Gesú Nazareno.

Si degnarono onorare di loro presenza la festa Donna Maria A. Cingolani dei Marchesi Spinola e altre nobili signore e signorine.

L'ill.mo e rev.mo Mons. Faberi, assistito dal Parroco di Maria Liberatrice D. Luigi Olivares, compi l'augusta cerimonia benedicendo dapprima la Cappella, indi la magnifica statua di Maria Ausiliatrice che ergesi maestosa sull'Altare; e, prima d'incominciare il S. Sacrificio, con un discorso pieno di santo entusiasmo volle manifestare l'immensa sodisfazione che aveva provato nel compiere il rito solenne. Disse che piú ancor che sulle pareti della nuova Cappella egli aveva implorato copiose le benedizioni del Cielo sulle anime giovanili, affinché quali veri templi di Dio si conservassero sempre care agli occhi Suoi.

Sedeva all'harmonium il ch.mo Prof. Giacomo Ciocci Maestro di Cappella della Basilica Laterana. Numerosissime le S. Comunioni; anzi Comunione veramente Generale, poichè tutte le intervenute si accostarono alla Mensa Eucaristica.

Alla S. Messa segui la colazione e quindi un trattenimento d'omaggio al ven..mo Monsignore.

Alla sera la nuova bellissima Cappella rigurgitava nuovamente delle buone Testaccine, che con vero trasporto d'affetto e di pietà ascoltatano dal sig. Parroco la lettura del telegramma, con cui Sua Santità, rispondendo all'ossequio, fattogli a nome di tutte dall'Ispettrice, inviava l'Apostolica Sua Benedizione.

« Augusto Pontefice accoglie con animo paternamente grato devoti sentimenti da Lei espressi nome Figlie di Maria Ausiliatrice e giovanette del Testaccio inauguranti Cappella nuova Casa e di gran cuore augurando ogni migliore prosperità imparte a tutte implorata Benedizione Apostolica Benedizione. - CARD. GASPARRI.

- L'11 giugno nell'aula del Concistoro il S. Padre ammetteva in udienza il Circolo femminile S. Maria Liberatrice, composto di 70 giovani ed il Giardinetto di Maria, composto di 15o fanciulle della Parrocchia di S. Maria Liberatrice del quartiere Testaccio. Le due associazioni recavano i loro stendardi ed erano accompagnate dalle Suore di Maria Ausiliatrice; vi era anche un gruppo di bambine della prima Comunione.

Il Parroco Don Olivares presentò a Sua Santità le Associazioni della parrocchia ed il Santo Padre rivolse loro paterne ed affettuose parole di congratulazione ed incoraggiamento, impartendo infine l'apostolica benedizione.

TRA I FIGLI DEL POPOLO

LORETO. - L'ultima domenica di maggio ebbe luogo all'Oratorio dei Salesiani la solenne distribuzione dei premi ai giovinetti che si distinsero per frequenza e buona condotta. La bella cerimonia riusci solennissima, sia per la presenza di S. E. Mons. Andreoli, Vescovo di Loreto, e di un numero grande e scelto di invitati, sia per il numero dei premiati che raggiunse la cifra di 115.

Rivolse indovinate parole d'occasione l'Eccellentissimo Mons. Andreoli, che parlò come un padre amatissimo ai figli diletti, felicissimo ed efficacissimo. Il suo discorso, piú volte applaudito, fu coronato da una vera ovazione.

Venne eseguito l'inno salesiano del M.° Tebaldini, con altri pezzi musicali, sotto la direzione dell'illustre Maestro : mentre sedeva al piano il M.° Barbieri, Vice-direttore della Cappella Lauretana.

Ci rallegriamo vivamente per il progredire della benefica istituzione diretta a vantaggio di tanti figli del popolo ed esprimiamo l'augurio che l'opera sia sempre piú appoggiata, perchè possa produrre sempre migliori e piú abbondanti frutti. La festa dell'ultima domenica di maggio a Loreto fu la prova piú bella della necessità e dell'utilità dell'Oratorio festivo, l'opera prediletta del Ven. Don Bosco!

NOTIZIE VARIE

CAGLIARI - La benedizione della bandiera. - Il 4 giugno u. s. col piú largo e meritato consenso della cittadinanza che ha voluto partecipare con slancio mirabile a tanta letizia, la Famiglia Salesiana di Cagliari ha celebrato una festa dolcissima e simpatica: nell'ampia palestra dell'Oratorio festivo, che sorge nel viale degli Ospizi, ha benedetta la sua bandiera.

Le cerimonie religiose e civili furono presie dute dall'Ecc.mo Vescovo ed apostolo dell'Ogliastra Mons. Emanuele Virgilio, che ha celebrato la messa nella cappella dell'istituto distribuendo la comunione ai numerosi alunni ed ai fanciulli del Ricreatorio, molti dei quali si accostavano alla mensa eucaristica per la prima volta.

Alle 10,30, nel suggestivo tempio di Sant'Antonio, in via Manno, un altare del quale è consacrato tra lo splendore dei marmi e degli ornamenti all'Ausiliatrice, Mons. Virgilio ascese il pergamo pronunciando dopo l'Evangelo della -,;lessa solenne uno smagliante discorso sull'Opera Salesiana e sulla sua Protettrice, e sulla cooperazione mirabile di quanti dànno generoso contributo di energia e di attività alle provvide istituzioni che arrecano tanto bene alla società.

Mons. Virgilio ha parlato ad una folla immensa che gremiva letteralmente il bel tempio sfavillante di luce, risuonante delle suggestive armonie della superba e disciplinata massa corale salesiana che ha eseguito con accompagnamento di harmonium e di strumenti ad arco, la messa del maestro Thermignon, direttore della cappella di S. Marco in Venezia.

Alle 17,30 la capace palestra del Ricreatorio presentava un colpo d'occhio mirabile: una folla enorme vi si era data convegno per assistere alla cerimonia della benedizione della bandiera. Non solo la palestra era gremita, ma anche il bel viale fiancheggiato di palme, che da un lato costituisce uno sterrato leggiadro e poetico. L'arrivo del Vescovo mons. Virgilio fu salutato da un uragano d'applausi e dalle vibranti note dell'inno salesiano del Tebaldini. Accanto al Vescovo è collocato il drappo, coperto d'un velo bianco: e là presso è il tavolo per l'oratore ufficiale e un altarino per la benedizione del vessillo. Sono presenti notabilità e personalità cittadine, rappresentanze, uno stuolo infinito di signore e di signori.

Mons. Virgilio asperge d'acqua lustrale il serico drappo e lo benedice col rito della chiesa; il tricolore splende al sole e la folla, appena lo può vedere svelato e benedetto, erompe in un grido osannante; e in un fervido applauso, i giovani dell'Istituto, i fanciulli del Ricreatorio, buoni salesiani e il popolo, tutti dànno il primo e cordiale saluto al nuovo labaro salesiano.

Madrina al rito fu la nobil donna Annetta Carbone, presidente del Comitato delle Dame Cagliaritane che hanno dato all'Istituto la bella e smagliante bandiera. La nobildonna pronuncia belle ed indovinate parole consegnando la bandiera all'Istituto. E applauditissima.

Il direttore Don Ottonello riceve in consegna il pregevole dono e parla tra gli applausi. Indi dà lettura di una lettera del sindaco di Cagliari che, dolente di non poter presenziare alla festa, manda il suo saluto augurale.

Il prof. Giuseppe Mazzoni, preside del Regio Istituto tecnico e nautico « Pietro Martini », sale quindi sul piccolo palco apprestato, e pronuncia, spesso interrotto e salutato alla fine da una ovazione interminabile, un superbo discorso di circostanza. La parola alata e suasiva dell'egregio professore illustra degnamente l'avvenimento e consacra l'entusiasmo ed i voti di quanti con sincero trasporto e con viva esultanza bene si augurano delle opere salesiane cosí gloriosamente affermantisi, cosí altamente benemerite della patria e della società.

Gli alunni del Ricreatorio offrono quindi un riuscito saggio del loro valore eseguendo svariati esercizi ginnasti. La massa corale eseguisce pure alcuni pezzi d'occasione assai gustati.

Infine il Vescovo e la folla convengono nella cappella per la benedizione eucaristica. La cappella, l'atrio, la piazza, le adiacenze dell'Istituto sono gremiti in modo straordinario. Mons. Virgilio improvvisa uno splendido discorso a suggello della festa indimenticabile che resterà scolpita a caratteri d'oro nella storia dell'Istituto Salesiano di Cagliari, cui arride un lieto e prosperoso avvenire.

ROMA - La festa di S. Maria Liberatrice al Testaccio. - Spettacolo magnifico di fede e di pietà cristiana - cosí l'Osservatore Romano - ha dato domenica (28 maggio) il popolo del Testaccio, festeggiando la sua Patrona.

Il vasto tempio, officiato dai Salesiani che reggono la Parrocchia, fin dal mattino fu affollato dai devoti, imploranti benedizioni dalla Vergine Liberatrice. Furono distribuite nella mattinata circa milleduecento comunioni.

Alle ore 7,30 S. E. Rev.ma il signor Card. Cassetta. celebrava la S. Messa della Comunione generale: dinanzi a quell'onda di popolo l'Eminentis-mo Porporato apparve visibilmente commosso!

Alla S. Messa solenne, celebrata alle 10 dal rev. Parroco, la « Schola Cantorum » dell'Oratorio Salesiano, diretta dall'egregio maestro Dante Sassone, si produsse con musica classica, eseguita con precisione e finezza d'arte.

Verso il tramonto ebbe luogo la tradizionale processione col simulacro della Vergine. Vi presero parte tutte le Associazioni Parrocchiali coi loro vessilli, e una folla di popolo quale non è possibile descrivere.

Il corteo si svolse imponente e ordinato sul piazzale della Chiesa e nel vasto cortile delle Scuole Salesiane, bellamente pavesato, fra il canto di lodi e le armonie del concerto dell'Oratorio.

All'apparire del simulacro della Vergine, portato dai bravi giovani del Circolo S. Maria Liberatrice, la folla scattò in un grido prolungato di Viva Maria ! grido prolungato e ripetuto più volte da quelle migliaia di figli del popolo, che nella Regina del cielo ripongono ogni loro conforto e speranza!

Rientrata la processione nel tempio, si impartiva la solenne Benedizione Eucaristica.

Dopo la funzione, il concerto S. Maria Liberatrice, diretto dal valente maestro De Vecchis, eseguiva nel piazzale dell'Oratorio uno scelto programma musicale, riscuotendo calorosi unanimi applausi.

La grandiosa festa ancora una volta, se ve n'era bisogno, ha sfatata la leggenda, essere il Testaccio un quartiere anticlericale. Forse lo era: oggi è un popolo che sente tutta la vita cristiana. L'opera generosa illuminata dei figli di Don Bosco va producendo i suoi mirabili frutti!

LIBRI UTILI

Dott. G. B. CALVI.- I privatisti agli esami pub. blici. Note pratiche di legistazione scolastica. Torino; Lib. editrice internazionale della S.A.I.D. Buona Stampa 174-176, Corso Regina Margherita. - L. 1,25.

Scrive l'Osservatore Romano

E un libriccino prezioso, ma per apprezzarlo quanto è necessario occorre leggere la prefazione con la quale lo ha illustrato il sac. Francesco Cerruti. E noi la riportiamo cotesta prefazione come si riporta un articolo di grande valore in una materia della piú grande importanza. Eccola, in forma di lettera.

Carissimo D. Calvi,

La condizione degli alunni delle scuole private, detti volgarmente « privatisti », aspiranti ad esami pubblici pel conseguimento di titoli legali, è, come ognun sa, difficile e penosa. Quel dover presentarsi ad esaminatori, che essi non conoscono e da cui non sono conosciuti, senz'aver nella Commissione neppur uno de' professori che li hanno istruiti e che quindi potrebbero con miglior cognizione di causa giudicare del grado di capacità de' loro scolari; quel presentarsi preparati su metodi e testi pur eccellenti, ma spesso ben diversi da quelli della scuola pubblica a cui debbono recarsi per l'esame e su programmi notificati tardi ed imperfettamente, la novità stessa in fine dell'ambiente in cui vengono a trovarsi nel momento affannoso dell'esame, tutto concorre ad aggravare la posizione del candidato privatista.

È comune l'abitudine d'incolpare l'esaminatore dell'infelice riuscita dell'esaminando. Si sa; nessuno vuol aver torto in questo povero mondo. Certamente vi sarà, talvolta, in questo del vero. Ma io penso (e credo, alla mia età, nel mio genere di ufficio e dopo una lunga esperienza di poter parlare con una certa conoscenza della cosa), penso, dico, che nel piú de' casi l'esito dell'esame poco felice o non conforme a giustizia, che troppo spesso si lamenta, sia da attribuire piú al sistema, che alle persone; piú alla legislazione (leggi, decreti, regolamenti, circolari ecc.) che ci governa, che al professore che esamina. Finché vige un sistema che guarda con gelosia o con disprezzo la scuola privata; finché la parità di doveri e di diritti fra privatisti e pubblicisti vien proclamata a parole, ma negata nel fatto; finché, in una parola, la libertà di insegnamento, quella libertà vera, schietta, animatrice, che fu un giorno il vanto e l'ornamento dell'Italia, come vanto ed ornamento dell'Italia furono i suoi gloriosi Comuni, da cui essa nacque, non sarà un fatto compiuto, non si avrà mai un miglioramento reale nelle condizioni morali, intellettuali ed economiche del nostro bel paese. E dica « economiche », giacché, come giustamente osservava, poco tempo fa, un alto funzionario, la libertà d'insegnamento ed un migliore apprezzamento delle scuole private, mentre creerebbe fra l'insegnamento libero e l'insegnamento ufficiale una generosa gara, una nobile feconda concorrenza di bene, alleggerirebbe l'erario di parecchi milioni. Perchè quell'affollamento, divenuto ornai pauroso, alle scuole pubbliche? Perché quelle classi « bis, ter, quater, quinquies » magari « sexies », che gravano sul bilancio del Ministero della P. I. ed offrono risultati molto... discutibili? Perché la scuola privata o libera è inceppata nella sua azione e offesa ne' suoi diritti, mentre la frequenza alla scuola pubblica presenta particolari facilitazioni, comodità e facilità di risultati attraenti. Certo avviene anche alle scuole private quello che alle scuole pubbliche, che cioè non sempre, né in tutte si fa come e quanto si dovrebbe. Pur troppo, la scuola privata fu accusata di essere diventata, in qualche cosa, un affare, un commercio, non piú una missione, un dovere. Ma perché valutare alla stessa stregua chi fa il suo dovere e chi non lo fa? Perché porre allo stesso livello chi in un Istituto, sia pure privato, compie i suoi studi con regolarità e diligenza, e chi invece si presenta all'esame solo per strappare, comunque, un diploma? Ciò non è né giusto, né decoroso.

Ma un'altra difficoltà si presenta a' privatisti, aspiranti ad esami pubblici, ed è la non conoscenza, della legislazione scolastica, riguardante i detti esami; legislazione spesso così intricata, varia e variante. Quanto perditempo! Quante spese che pur si sarebbero potute risparmiare! Quanti esami non potuti fare, perché mancavano documenti, o questi non arrivarono in tempo, oppure non erano redatti nella forma legale prescritta! Quanti poveri giovani, dopo tanto lavoro, tanti sacrifizi e tante spese, si videro annullato l'esame, o nella impossibilità di ritirare il desiderato diploma per mancanza di dati, richiesti dalla legislazione scolastica? Hai quindi fatto bene, carissimo, hai fatto un'opera utile e salutare offrendo, in poche pagine, raccolto da leggi, da decreti, da regolamenti e circolari mimisteriali oggi vigenti, tutto quello che è a sapersi sull'indole e la varietà dell'istruzione media, normale ed elementare, su' molteplici esami che in essa si dànno, sulle formalità richieste per l'ammissione, su' documenti che vi si richiedono e sul tempo e modo di presentar questi documenti. E perché questo è un lavoro tuo, ho voluto, vincendo la tua ritrosia, che uscisse col tuo nome. D'altronde la conosciuta competenza in questa materia ti offrirà modo di giovare ogni dí piú nell'ufficio scolastico a cui attendi, e di alleviare notevolmente pur essi i tuoi superiori.

Dio benedica quindi e prosperi il lavoretto da te intrapreso ed ora condotto felicemente a termine.

Tuo aff.mo

Sac. FRANCESCO CERRUTI.

NECROLOGIO

Molli ing. comm. Stefano.

La prematura scomparsa di questa nobile figura di cattolico e di artista ha suscitato un immenso cordoglio non solo in Torino ma in tutto il Piemonte e in molte citta d'Italia, ove il suo elettissimo ingegno era giustamente apprezzato, ed il suo franco e virtuoso carattere aveva disseminato una larga moltitudine di amici e di ammiratori. Memori del suo grande amore per l'opera nostra, e del suo prezioso interessamento per la piú bella riuscita del monumento che in onore di Don Bosco si sta innalzando a Torino, noi ci auguriamo di poter pubblicare un largo cenno di lui, che valga a meglio attestare la nostra riconoscenza. Preghiamo intanto di suffragare la bell'anima sua!

Luisa Martinengo nata Marenco.

Maria Luisa Martinengo, che di Savona aveva fatto da molti anni la sua patria d'adozione e dove serenamente spirò il 3 giugno u. s., ebbe i natali in Dogliani dalla nobile famiglia dei Marenco. Sposa al comm. Giuseppe Martinengo, peregrinò con lui a Genova, a Ivrea, a Torino, a Palermo, a Firenze, a Roma e finalmente si ridusse a Savona, mostrandosi ovunque caro modello di virtú cristiane.

In quest'ultima città lo Compagnia della Colonna, le Cooperatrici Salesiane, le Madri Cristiane, le Dame della Visitazione l'ebbero per lunghi anni presidente, poiché in tutto ella portava lo zelo intelligente e lo spirito giovanile congiunto alla signorile bontà del tratto che le accaparrava tutti i cuori.

Un suffragio per la virtuosa cooperatrice !

Orsola Salotti.

Donna di squisiti sensi cristiani, di cuor grande e di rara bontà, si addormentò serenamente nel bacio di Dio, nella veneranda età di 8o anni, il 26 maggio u. s., a Grotte di Castro. La scomparsa di questo fulgido modello di sposa e di madre ha gettato nel pianto tutti i suoi figli, specie Mons. Don Carlo, al quale vogliamo pubblicamente espressa l'intima nostra partecipazione al gran lutto, e la promessa di copiosi suffragi. Vogliano associarsi a noi, nel doveroso tributo, tutti i lettori.

Luigia Bertagna ved. Filipello.

Madre a S. Ecc. Rev.ma Mons. Matteo Filipello, Vescovo d'Ivrea, quivi si spense santamante il 27 maggio u. s. La santa donna, che ebbe pel Ven. Don Bosco la piú schietta simpatia visse tutta la vita nell'occulta beneficenza e nella fervida pietà: e alla morte ebbe una dimostrazione quale meritava la veneranda defunta, che in Castelnuovo d'Asti e in Ivrea, per le preclare virtú, lascia di sé la piú dolce memoria e il piú vivo rimpianto. Sia pace e gloria eterna a questa pia cooperatrice.

Mons. Nicolò Casareto.

Il rev.mo Mons. Casareto, Prevosto a S. Donato in Genova, era nato in quella città nel 1840. Ordinato sacerdote nel 1866 ed eletto parroco nel 1874, ripristinò all'antica severità di linee il tempio monumentale di S. Donato. Dottore in S. Teologia, Esaminatore Sinodale, Professore nel Seminario Arcivescovile, membro del Collegio Teologico, mori povero, lasciando nient'altro che la sua ricca biblioteca, che dispose fosse venduta e il ricavo distribuito ai poveri. Mori santamente il 29 febbraio u. s. lasciando la piú cara memoria.

Don Eugenio Zanola.

Parroco zelantissimo di Mompiano, mori in età di 63 anni, di cui 39 di sacerdozio. Di carattere buono, semplice e sincero, indifterente ai dolori ed alle gioie, lavorò sempre pel bene della sua diletta Parrocchia, alla quale aveva consacrato la vita.

Altri cooperatori defunti dal 1° maggio al 1° giugno.

Abbiati Clementina - Pavia.

Accetturo Felice - S. Marco la Catila. Actis-Dato Isabella - Torino. Antognini Marco Bruin - Bellinzona. Antognotti Maria - Noli. Bergonzi Virgilio - Fornovo Taro. Boero Ermanna - Biella. Boniveuto D. Giuseppe - Venezia. Burzio Giacinta - Poirino. Busetto Sovrin Rosa -- Pellestrina. Caldera march. Antonio -- Alice Castello. Capra Bartolomeo - Torino. Cardamone D. Raffaello - Cosenza.

Coardi di Bagnasco march. Emanuele - Torino. Contro Giovanni - Thiene. Cossavella Caterina - Ivrea. Degiovanni Mons. Rinaldo - Roma. Fanini Giuseppe - Mambrotta. Ferrarese Dante -- Legnago Porto. Garagnani Valfredo - Bologna. Gianasso Domenica - Borgaro. Girelli Francesco - Torino. Gonnelli Giulia - S. Maria in Monte. Magister Giuseppe - Busto Arsizio. Marchis Domeriico -- Torino. Margotti comm. Stefano - S. Remo. Molli comm. ing. Stefano - Torino. Muzio Carolina V.a Ponzio - Voghera. Pellegrino cav. Giuseppe - Torino. Pignagnoli D. Alcide - Guastalla. Ponzo Vaglia V.a Caligaris Livia - Torino. Rey Paolo - Milano.

Richetti D. Nicola - Ponzano Superiore. Rosa Giacomo - Torino. Rosso Carlo - Foglizzo. Rovere cav. D. Giacomo - Vicoforte. Lega Rosa - S. Pietro Incariano. Tantillo cav. Pietro - Roma. Tei Mons. Paolo, vescovo - Pesaro. Testa Felicita - Torino. Valdora Fanny - Savona.