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ANNO XV - N. 6.
Esce una volta, al. mese .
GIUGNO 1891 .
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
Sommario .
Avviso per la Pia Opera del Sacro Cuore di . Gesù in Roma .
(V . programma dell'Opera stessa a metà del Bollettino in foglio
staccabile) .
Una lieta novella .
Il Cuore di Gesù .
Grazie di Maria Ausiliatrice .
Terzo centenario di S . Luigi Gonzaga.
Don Bosco e Don Rua .
Gli allievi di Don Bosco.
Notizie dei nostri Missionari .
Viaggio dei Missionari Salesiani .
Don Rua in visita alle Case Salesiane .
Solennità di Maria Ausiliatrice.
Notizie varie .
La morte del Cardinale Alimonda.
Carlo Buzzetti.
Cooperatori defunti .
AVVISO
Raccomandiamo nuovamente e spe-
cialmente in questo mese di Giugno
a tutti i nostri lettori e pie lettrici
la Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù,
di cui già più volte parlammo, e che
consiste nel raccogliere elemosine per
l'erezione dell'Ospizio del. Sacro Cuore
al Castro Pretorio in Roma . Molti
Cooperatori e Cooperatrici si adope-
rarono già per quest'Opera con uno
zelo grandemente commendevole. La
loro paziente e generosa carità non
venga meno ora, anzi si moltiplichi
e sia da altri moltissimi imitata . Valga
poi d'eccitamento a tale santissima
opera l'urgenza che abbiamo di pre-
sto veder condotti a termine i lavori
per il detto Ospizio e quelli ai quali
dovemmo prontamente por mano per
riparare ai danni recati all' annesso
ricchissimo tempio del Sacro Cuore
dal noto scoppio della polveriera Ro-
m ana.
Più ampio spiegazioni alla Pia O-
pera si avranno nel programma della
medesima, che riproduciamo in que-
sto numero.
UNA LIETA NOVELLA.
Il giorno 6 di questo mese partono
da Marsiglia alcuni Sacerdoti Salesiani
con qualche artista, guidati dal Can. Bel-
loni, per andare a stabilirsi in Terra
Santa. Fisseranno la loro dimora in Bet-

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lemme, ove altri compagni non tarde-
ranno a raggiungerli . Il loro scopo è l'e-
ducazione della gioventú. povera nell'Or-
fanotrofio eretto dallo zelo infaticabile
del Can . Belloni, il quale con questi
nuovi ausiliarii vuol dare più ampio
sviluppo alle sue opere di carità. Ci af-
frettiamo a dare questa notizia ai Coo-
peratori, i quali saranno lieti di sapere
che i Salesiani hanno stanza presso la
culla del Divin Salvatore . In un pros-
simo numero parleremo più distesamente
su questo argomento.
IL S. CUORE DI GESU'
Al mese di Maria, che abbiamo or ora
celebrato , succede il mese del Cuor di
Gesù. Cari Cooperatori, come è mai grande
ne' suoi insegnamenti la Chiesa Catto-
lica ! Come è sapiente nel suo zelo di
educatrice, e ingegnosa nel suo affetto di
Madre ! Miei figli, par che ci dica questa
buona madre, voi avete fino ad ora con-
templato la più grande e luminosa stella,
che brilli nel cielo de' beati compren-
sori ; ora affisatevi nel sole . I gigli di
Maria, le sue rose, le sue palme, il suo
velo, la sua ghirlanda di regina , le sue
tenerezze di madre, gli amaranti del Cal-
vario trasformati in fiori di Paradiso,
tutte queste care visioni hanno inebriato
l'anima vostra nel mese testè tramontato ;
or su, più in alto lo sguardo, e contem-
plate il suo Divin Figlio. È ben vero
che Gesù ha la corona di spine, i flagelli,
i chiodi, la Croce ; ma spine, flagelli,
chiodi e croce, tutto è splendido e caro
per chi crede ed ama . E poi, non vedete
quel Cuore che sta aperto ? L'è per voi,
o miei figli ; colà entro è la stanza del-
l'amore, la vita del mondo, la salvezza
dell'umanità .
Tali son le parole, che ci fa sentire la
Chiesa in questi giorni . E veramente, se
noi dobbiamo in ogni tempo dell'anno
onorare, imitare il Cuore di Gesù, lo dob-
biamo tanto più in questo mese, in cui
ricorre la sua festa, in questo mese de-
stinato in modo speciale a studiarlo que-
sto Cuore adorabile , a misurarne , per
così dire con S . Paolo (1), la larghezza,
la lunghezza, l'altezza e la profondità ; a
comprendere quella, che ogni scienza sor-
passa, cioè la carità, l'amore di Gesù
Cristo . E quest'amore è appunto quello
che forma l'oggetto invisibile o sovra-
sensibile, che si voglia dire, della divo-
zioue ai Cuore di Gesù. L'amore, sole
dell'anima, da cui si diramano i diversi
raggi, che sono l'umiltà, la pietà, la ca-
stità e simili ; l'amore, che della sua di-
vina fiamma e della sua potenza sovran-
naturale scalda e sorregge tutto quanto
il Cristianesimo ; l'amore, principio e cen-
tro di tutta la vita divina ed umana di
Gesù, ed a cui è dovuto tutto quello che
noi ammiriamo così nel mondo dello spi-
rito, come nel mondo della materia.
Infatti, o cari Cooperatori, chi è mai,
se non il Cuore di Gesù (2), che ha creato
questo mirabile mondo, e con esso l'uomo,
signore e sovrano della terra? Chi, se non
Esso, l'ha salvato fra le tante e orribili
aberrazioni di questa povera umanità,
dalla creazione alla redenzione? E quando
spunta la pienezza de' tempi, non è desso
il Cuor di Gesù, non più solo Dio , ma
anche uomo, che si offre con generosità
infinita al suo riscatto , alla sua sal-
vezza ? Nè crediate che con la salita al
cielo di Gesù abbiano fine le manifesta-
zioni dell'amore , che anima ed abbella
il suo Cuore sacrosanto . No per certo . La
vita di Gesù è vita di amore, e l'amore
è eterno come il principio, che è Dio,
da cui deriva . Ed ecco perciò continuarlo
quest'amore colassù alla destra del Pa-
dre coll'invio dello Spirito Santo, e con
la creazione della Chiesa Cattolica . L'Eu-
caristia, la Madonna, la Chiesa, i tre grandi
doni del Cuor di Gesù, quale sublime e
consolante meditazione per noi , o cari
Cooperatori, in questo mese !
Ma la meditazione va compiuta con
(1) Eph. III, 18, 19 .
(2) L'attribuire a Gesù in quanto Dio i fatti del
Vecchio Testamento non è cosa nuova . È anzi un se-
guire lo spirito della Chiesa e l'uso stesso delle Scrit--
ture, dove queste medesime cose sono attribuito alla
Divina Sapienza. S . Paolo (Cor . I, 10) in tutto quello
che accadde agli. Israeliti nell'uscir dall'Egitto o nel
passaggio del Mar Rosso ravvisa Cristo Gesù . E San
Giuda Apostolo nella sua Lettera Cattolica attribuisce
a Gesù la punizione degli angeli ribelli, il castigo
de' sozzi abitatori della Pentapoli, la salvezza del
popolo ebreo dall'Egitto e lo sterminio di quelli che
non credettero . È sempre il gran principio di San
Paolo, che tutto quello, che è nell'antica Legge, ri
guarda Gesù Cristo e la sua Chiesa .

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l'imitazione . Bisogna cioè che noi ci ado-
periamo in tutti i modi a trasfondere
nelle nostre opere, a far nostro, per così
dire, il suo ardore di carità , il suo spi-
rito di sacrifizio, la sua purezza , la sua
mansuetudine e simili . Probatio dilectionis
exhibitio est operis (1), dice S . Gregorio Ma-
gno . Vale a dire, il vero amore si ma-
nifesta a' fatti, e fra questi fatti van
soprattutto annoverate la preghiera e la
limosina . Le tue orazioni e le tue limosine
son salite a memoria nel cospetto di Dio,
disse già l'Angelo al centurione Cor-
nelio (2), e Cornelio con tutta la sua fa-
mìglia e con tutti i suoi dipendenti e
amici ebbe la grazia della fede e la sal-
vezza eterna. Procurate anche voi, o cari
Cooperatori e benemerite Cooperatrici,
specialmente in questo mese del Cuor
di Gesù , che le vostre preghiere siano
più fervorose e le vostre limosine più
abbondanti , e Dio verserà pure le sue
grazie sopra di voi, sopra le vostre fa-
miglie e sopra tutti i vostri cari , come
già un giorno sulla casa del centurione
di Cesarea . Fra questi esercizi d i carità
raccomandiamo particolarmente al vostro
buon cuore la Pia Opera del Sacro Cuore
di Gesù , di cui vi abbiamo spesso par-
lato, come quella che per la sua natura
merita in questo mese di essere più par-
ticolarmente ricordata e sostenuta . Ama-
tela quest'Opera, così desiderata dal no-
stro Don Bosco di sempre carissima me-
moria e destinata a compiere i suoi santi
disegni ; sostenetela cori tutte le vostre
forze, fatela conoscere, diffondetela dap-
pertutto. Il Cuor di Gesù non mancherà
di largheggiare verso di voi e verso le
persone a voi care con le sue più grandi
ricompense, la prima delle quali è che
ci troviamo un giorno tutti insieme a lo-
darlo e goderlo per tutta l'eternità.
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
La nuvoletta del Carmelo .
Parole scritte da D . Bosco l'anno 1877
nel pubblicare un volume di numerose
relazioni di grazie di Maria Ausiliatrice .
(i) Hom . XXX in Evang .
(2) Act . X ; 4 .
Da tre anni più non cadeva nè rugiada nè
pioggia sulla terra d' Israele . Ogni filo d'erba,
ogni virgulto e pianta era intieramente bruciata
dai roventi raggi del sole ; la campagna pre-
sentava l'aspetto di un vasto deserto . Era questo
un giusto castigo contro al popolo infedele, che
aveva, abbandonato il culto del vero Dio per
darsial'adorazionodifalsedivinità .
Un flagello così grande, e così prolungato,
fece finalmente aprire gli occhi ai peccatori,
che rientrati in se stessi cercarono di riconci-
liarsi col Cielo . Fu allora che il profeta Elia a
nome di Dio si presentò ad Acabbo, promet-
tendo pioggia in abbondanza ed ogni bene, se
egli e il suo popolo ritornava ad amare e ser-
vire il Signore, rovesciando gli altari de' falsi
Dei . Accettata la proposta, Elia sale sull'alta
cima del monte Carmelo, e prega Dio che apra
le cataratte del Cielo, e versi la benefica pioggia
sull'arsa e desolata terra d' Israello . Ed ecco
farsi tosto vedere dalla parte del mare una
leggiera nuvoletta, che alzandosi gradatamente
e distendendosi ad ogni istante, in breve ora
yiene a coprire tutto il firmamento . Comincia
a cadere acqua dirotta ; ne beve la terra asse-
tata, si riempiono i ruscelli, i fiumi e le fonti .
In seguito a pochi giorni tutta la campagna
rifiorisce a novella vita, e dà in tempo oppor-
tuno una raccolta abbondante (III . Req . XVIII) .
Alla nuvoletta veduta dal profeta Elia è giu-
stamente paragonata in questi ultimi tempi la
divozione a Maria Ausiliatrice . Di fatto, non
sono che pochi anni, dacchè in Torino fu dedi-
cata una Chiesa all'Augusta Madre del Salvatore
sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani, e che
incominciossi ad onorarvela e farvi ricorso in-
vocandola con questo grazioso nome ; eppure
siffatta divozione si è già di tanto divulgata,
che ormai non vi è più paese d'Italia, in cui
non sia conosciuta. A Maria Ausiliatrice ve-
nerata in ispecial modo nella sua Chiesa di
Torino si ricorre da ogni classe di persone,
dai grandi e dai piccoli, dai ricchi e dai
poveri, dai sani e sopratutto dai malati e
dagli affitti ; s'invoca dagli individui, dalle
famiglie, dalle comunità, dalle parrocchie
e dalle intere città non solo nei nostri paesi,
ma nelle più rimote contrade della terra .
Giorno non passa che non arrivino o persone,
o lettere e suppliche dei divoti per domandare
grazie nel detto Santuario, come al trono della
celeste e misericordiosa Regina . Siffatta divo-
zione, vale a dire questo amore, questa fiducia,
questo trasporto e ricorso a Maria Auxilium
Christianorum si va aumentando ogni di più
tra il popolo fedele, e porge motivo a pro-
nunziare che tempo verrà, in cui ogni buon
Cristiano insieme colla divozione al SS . Sa-

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cramento, e al Sacro Cuore di Gesù farassi
un vanto di professare una divozione tene-
rissima a Maria Ausiliatrice .
Ci spronano poi a pensar così le grazie di
ogni genere anche più strepitose, che il buon
Diocmpartegnioaclr,heinvoa
Maria col bel titolo di Ausiliatrice, quasi che
Ei voglia con ciò dimostrare tornargli questo
graditissimo ; grazie così numerose, che, se si
dovessero pubblicare tutte quelle di cui si riceve
relazione, se ne potrebbe comporre ogni anno un
bel volume . Nè della loro veracità si può muovere
dubbio veruno, sia perchè si conservano gelo-
samente gli originali manoscritti negli archivii
del Santuario, sia perchè le relazioni di grazie
siffatte sono quasi sempre accompagnate da
offerto a beneficio di detta Chiesa, sia ancora
perchè coll'offerta materiale va sempre congiunta
la preghiera, la confessione e comunione di co-
loro che , furono beneficati . Ora ognun sa, che
specialmente ai tempi nostri una persona non
s'induce a cotali sacrifizi, se non da un forte
motivo, che nel caso nostro altro non può es-
sere fuorchè l'esperienza di essere stati favoriti
da Dio ad intercessione di Maria Ausiliatrice .
Nè dalle fedeli relazioni delle grazie ricevute
puossi tuttavia fare un'idea adequata in quanto
gran numero siano i favori che Maria Ausilia-
trice ottiene tuttodì a' suoi divoti ; imperocchè
la maggior parte di questi è nota a Dio solo,
or perchè chi li riceve non sa scriverli, o non
può recarsi personalmente al Santuario per ri-
ferirli, or perchè sono grazie spirituali, e talora
eziandio perchè non si ha piacere di far cono-
scere certi mali e tribolazioni, da cui si fu
liberati, per essere segreti di famiglia, e via
dicendo . Ma intanto meglio che la nuvoletta
vista dal profeta sul monte Carmelo questa
divozione spande sulla terra una vera pioggia
di benedizioni, le quali la faranno amare e di-
latare viemaggiormente . E così mentre solle-
verà dai mali di spirito e di corpo i Cristiani
afflitti e tribolati, farà pur fiorire in mezzo a
loro le virtù più belle , e produrre ubertosi
frutti di Paradiso, che è lo scopo principale di
questa divozione .
La preghiera d'una desolata fami-
glia . - La damigella Caterina del Campo tre
mesi fa venne assalita da infermità nervosa
così acuta, da far temere fortemente della sua
vita . In famiglia essendosi fatta talvolta pa-
rola delle grazie di Maria Ausiliatrice , si
ricorse, quando il caso parve disperato, con
preghiere ardenti di fede alla buona Madre
Celeste . Poco dopo, in quel medesimo giorno,
il male scomparve interamente e l'inferma
riebbe piena salute . In segno di riconoscenza
mandano un'offerta al Santuario dell'Ausi-
liatrice in Torino .
Da una lettera scritta al Cardinale Ali-
monda , veneratissimo nostro Arcivescovo , il
giorno 1° maggio del corrente anno dal
M . R . Sac . GIusEPPE Torrisi
Capp . Cur . di Fiumefreddo (Sicilia)
Dalla morte alla vita . - Dopo
lunga e penosa malattia la mia povera
Maria era ridotta agli estremi . Ogni uma-
na speranza ormai era svanita, quando un
giorno il male tanto si rincrudì che la mia
povera bimba parve morisse . Per somma
ventura alcune pie persone n'avevano dato
in quel giorno stesso una medaglia di Maria
Ausiliatrice e mi esortarono ad invocare sì
buona Madre . Quando la mia figlia parve
morire le posi al collo detta medaglia e col
cuore infiammato da viva fede piansi e pre-
gai . Oh bontà ineffabile della Vergine Au-
siliatrice . La piccola inferma s'addormentò
e dopo breve sonno, appena destatasi parve
risuscitare, con insistenza ed avidità doman-
dava cibo, bevanda, giocattoli ... sorrideva
tutta contenta , ogni male le era scomparso
come per incanto ; era perfettamente guarita .
Il medico che da circa un mese veniva a
visitarla quasi sempre due volte al giorno,
quando vide tanto mutamento esclamava me-
ravigliato : Oh come le ha fatto bene la
medicina che ìeri le prescrissi! - - E non sa-
peva che quella medicina io non l' aveva
somministrata alla mia figlia, anzi era ancor
là intatta sul tavolo .
La vera medicina che ridonò consolazione
a tutta la desolata famiglia e la salute alla
morente fu la invocazione a Maria Ausilia-
trice .
Piena della più viva riconoscenza mando
offerta al Santuario della nostra grande Be-
nefattrice .
GIBELLINO MARIA.
Cuorgnè, 9 maggio 1891 .
Le 100 lire promesse . - La si-
gnora di cui parlammo nel Bollettino di no-
vembre u . s ., avendo ottenuto, con grande con-
solazione sua e della famiglia, di passare tutto
l'inverno di quest'anno senza le solite in-
fermità che da più inverni la obbligavano
dolorosamente a letto, manda di gran cuore
le 100 lire promesse ed altre offerte in rico-
noscenza vivissima a Maria Ausiliatrice .
Un'offerta per i ristauri
della chiesa di Maria Ausiliatrice .
Rendo grazie a Maria Ausiliatrice che mi
guarì mio figlio colpito da grave malattia e
faccio l'offerta di lire cento per i ristauri
della sua chiesa .
VITTORIA VARESE .
Torino, 5 aprile 1891 .

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Scrissero riconoscenti altre relazioni e manda-
rono offerte al Santuario per grazie ricevute :
Trenaezze, Rosa Boggioni Ravo -- Marsiglia, E . de
Rossi - J rignano (Friuli) , Ottelio Settimio -
Nizza, Guidone Pierre - Acquappesa (Cosenza),
Sac . Giuseppe De Pasquale - Alassio, Vincen-
zina De-Cutis - Bellestar (Spagna), Vincenzo Asso
- M ilano, Di Micheli Luigia - Groppello Cairoli,
Sacchi Camilla-Calcinato (Brescia), Marcoli Can-
dido - St -Raphael (Var), Arclier Marie - Chui-
teau-du-Loia (Sarthe), Darot M .me V .ve - Cler-
mont, Seeur Marie-JoseT-lh - Galbiate, Brizzolari
Angiola . -Tono, Fumo Angelina-Reims (Marne),
V .ve F .tt Ballot - Castelletto Scazzoso (Alessan-
dria), Facino Serafino - Paey, Marie Guillaume
- Montepulciano (Siena), Maria, Forti - Saluzzo,
Antonio 0 . - Livorno (Toscana), Livia Biancheti
- Cajonvico (Brescia), Trivella Antonio - Ile de
Nonnenwerth près R olandsect (Prusse Rhenane),
S . M . Amélie - Orléans, Bechard Langliais -
Salon, Marie Accard - Gussin , L . Raymond -
Villenaar ( Haute Garonne), M .me Roques-Brusson
- Soriasco (Pavia), Maggi Cesare - Napoli, Ma-
rianna Quercia Cutilio - _Domodossola, Alvazzi
Carolina - Serrevalle Senivia (Alessandra), Ara-
gone Carlo - Arona, Tacchi Giovanni, Can .' -
Biella, Tirinanzi De-Medici Eugenia - Monza,
Ch . F . De-Capitani - 'Torino, Can . Giuseppe Mo-
netti - .Travalle (Firenze), Domenico Paci-No-
venta Vie, Sac . Gresele Emidio- _Rivoli, Giuseppe
Pollonero -- Torino, Facenda Carolina - Carma-
gnola, Sola Michele - Carignano, Smeriglio Barto-
lomeo - Torino, Cesare Ponsetti Cavctllerleone,
Appendino Filippo - Robbiate, P . Giudici
Giuseppe -- S. Martin.o Vallata, Don Luigi Sa-
ielli, parroco - Dolcedo, Ottavia Ramise - Ve-
rona, Teresa Zoppi - Chieri, Suor Caterina Succi
-Potenza Piana, Germano Fuselli Alessandria,
D . Paolo Mantelli vice-parroco - Riccò del Golfo
di Spezia, Paolo Pellegrini fu Giovanni - Gra-
naglione, Brizzi Margherita - Bitonto, Giovanna
Bovio - Castellucchio,D.Giacinto Ferrari, par-
roco - F ermo, Zenaide Giannini - Castelletto
Scazzoso, Francesco Maestri, Coop . Sales . - San
drigo (Vicenza), Don Giuseppe Masetto, Coopera-
tore Salesiano - Ve rgosa, Avogadro Giuseppe -
Genova, Mons . Stefano Rumi,C.a,mSdeigr
Rettore del Seminario Arcivescovile .
TERZO CENTENARIO DI S . LUIGI GONZAGA .
Che cosa faremo
Ci giungono consolanti notizie dei grandi
preparativi che si van facendo in tutte le
Case Salesiane per le prossime feste cente-
narie di S . Luigi Gonzaga . Questo movi-
mento religioso ci consola e ci commuove .
Oh il santo dal Cielo stenda sopra tutte le
nostre Case e sopra la gioventù ivi raccolta
la sua potentissimi protezione e c'implori da
Dio e dalla Vergine Ausiliatrice l'imitazione
delle sue preziose virtù .
S . Luigi ! Qual modello sublime di perfe-
zione e di santità ! In lui elevato spirito di
orazione e profondo sentimento di umiltà
profumo celeste di mansuetudine e di castità .
In Luigi le virtù del principe cristiano e
dell'austero religioso ; lo zelo dell'operaio
evangelico e le sublimi elevazioni dell'asceta .
Nel Gonzaga la carità operosa a sollievo dei
poverelli e degli appestati e le estasi cele-
stiali della vita contemplativa ; ogni suo passo
nella vita segna nuovi acquisti per la glo-
ria, e sopra la sua tomba la posterità rive-
rente potrà scrivere con verità brevi vivens
tempore, explevit tempora multa .
Meritò i doni dell'Altissimo ed i prodigi
circondarono il suo nome di venerazione e
di gloria . Sono tre secoli che ei lasciò la
terra, ma il mondo intero lo ricorda, lo ve-
nera, lo invoca .
O giovani , e non vi sentite in cuore la
fiamma dell'entusiasmo e l'ardore di santa
emulazione? L'invito del Papa per le pros-
sime feste centenarie fu rivolto specialmente,
a voi, ed a voi fu diretta una sua particolar
parola per animarvi allo studio ed alla pra-
tica di quella virtù di cui fulgidissimo e-
sempio risplendette il Gonzaga .
Animo adunque, la terra ed il Cielo vi
contemplano, il Papa ed il Santo vostro Pro-
tettore s'aspettano prodigi dal vostro giova-
nile valore .
Le Feste in Torino .
il giorno 21 Giugno i giovani studenti del
nostro Oratorio Primario parteciperanno con
altri studenti innumerevoli della città di To-
rino alla solenne festa che sarà celebrata in
onore di S . Luigi nella chiesa Metropolitana .
Al mattino v'interverranno alla Comunione
generale, e nelle altre sacre funzioni i nostri
cantori eseguiranno scelta musica . I nostri
artigiani poi interverranno alla solenne Co-
munione generale coi giovani operai catto-
lici Torinesi nella chiesa parrocchiale dei SS .
Pietro e Paolo .
Il giorno 24 solennizzeremo tal festa nel
Santuario di Maria Ausiliatrice . Le sacre fun-
zioni saran celebrate col massimo splendore,
e nel pomeriggio, prima della Benedizione,
avrà luogo fuori del tempio una grandiosa
processione col simulacro del Santo .
Nelle domeniche seguenti poi la festa di
S . Luigi sarà celebrata negli Oratorii festivi
di S . Francesco di Sales, di S . Luigi, di S .
Giuseppe e di S . Agostino, diretti dai Sa-
lesiani .
Vagheggiammo per qualche tempo l'idea
di raccogliere tutti quanti i giovanetti dei
nostri Istituti ed Oratorii della sola Torino
per celebrare insieme detta festa, ma ove
trovare un tempio tanto vasto che li avesse
potuto contener tutti ? Facemmo allora il pro-
getto di trasformar in tempio il più ampio
dei cortili interni dell'Oratorio di S . Fran-
cesco, ma neppure questo progetto fu attua-
bile ; perciò fummo costretti a limitarci nei
nostri desiderî e dar campo ai singoli Ora-

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torii che gareggino tra loro con sacre fun-
zioni, ricchi apparati, processioni, accademie
Dicembre del 1847, in cui D . Bosco stesso be-
nedisse la cappella ad onor di questo Santo .
e quant'altro saprà suggerire uno zelo vivo S . Luigi protesse in modo speciale quella casa ;
ed intraprendente per festeggiare il grande la difese da mille persecuzioni mosse contro
protettore della gioventù .
Don Bosco ed i suoi preti, salvandoli più
d'una volta fin dalla morte minacciata non
Divozione dell'Oratorio Salesiano solo, ma tentata contro di loro da mano si-
di Torino verso San Luigi Gon- caria e venduta al demonio . La Compagnia
zaga .
di S . Luigi dall'Oratorio trapiantata in tutte
Ricaviamo quanto segue da un opuscolo
tutto spirante unzione e vita, pubblicato
dal Sacerdote Salesiano Don Francesco
le Case Salesiane diventò come un vasto giar-
dino dal quale si raccolsero i fiori più profu-
mati di candore e di virtù . Non vi nomino
persone viventi, che ebbero in essa i primi
Piccollo, per le Feste Centenarie, che ad germi della pietà, e che le farebbero molto
onore di S . Luigi celebrerà l'Oratorio Sa- onore, non non posso tacere il nome di tre
lesiano di Catania .
giovanetti che imita-
rono sì bene S . Luigi,
Crediamo non inop-
da meritare che lo
portuno qui ricordare
stesso Don Bosco di
che tra gli illustri
personaggi che, in
loro scrivesse la vita,
e sono : Savio Dome-
questo secolo special-
nico, il quale dopo
mente , cercarono di
aver dato in freschis-
propagare la divozio-
sima età prove dello
ne verso San Luigi
zelo più illuminato e
Gonzaga, ha il primo
fervente che in cuor
luogo il nostro vene-
giovanile potesse al-
rato Padre D. Bosco .
bergare , si rese pur
Egli si è servito sem-
celebre dopo morte
pre di questa divo-
per le grazie che si
zione come di un mez-
ottennero a sua inter-
zo efficacissimo per
santificare la gioven-
.Magonei- : sione ces
chele, che fece rivi-
tù . Fin dal 1847 ,
vere ai nostri sguardi
quando era ancor nei
esempi di penitenza
principi delle sue fon-
datici da Agostino,
dazioni, ideò e stabi-
senza averne commes-
lì, coll' approvazione
dell'Arcivescovo di
Torino, la Compagnia
si gli errori e le colpe ;
Bqeusaulcec,o
Francesco,
innocente
il
in
di S . Luigi, la quale
find`vtacomer
eccitò in quei tempi
uscito dal fonte b atte-
tra i giovani dell'O-
simale, passò all'altra
ratorio un salutare
vita circondato di lu-
entusiasmo e diè fin
ce misteriosa e can-
d'allora i più felici ri--
tando le lodi di Ma--
sultati . In quell'anno
ria . Questi ed altri
medesimo incomin
molti santi giovanetti
ciossi da quei giovani
attirarono sempre sul
la pratica delle sei do-
le nostre case e sui
meniche ad onor di questo Santo, e nel 29 Giu- nostri Oratorii la benedizione di San Luigi,
gno se ne celebrò con gran pompa per la prima il quale si è sempre dimostrato molto im-
volta la festa. L'intervento dell'Arciv . Mon- pegnato in nostro favore . A questo ri-
signor Fransoni, la graziosa e divota proces- guardo potrei scrivere molto, ma basti per
sione fattasi in quel dì, i canti, i suoni, i tutti il fatto seguente : Gabriele Fassio, gio-
fuochi pirotecnici e mille altre circostanze, vane artigianello dell'Oratorio di Torino, di
resero quel giorno così solenne, che, come pietà esimia e di aurei costumi, trovavasi
l'hanno ancora impresso nel cuore quelli che in letto infermo della malattia che doveva
lo videro, così non sarà dimenticato, se non condurlo al sepolcro, già aveva ricevuti i
si dimenticheranno la St oria dell'Oratorio e la sacramenti, quando un giorno, quasi fosse
Vita di Don Bosco . Più tardi, ma nello stesso ispirato dal Cielo, si pone a gridare : - Guai
anno, quando per l'insufficienza del primo a Torino ! Guai a Torino !
Oratorio di Valdocco se ne dovette aprire un
E perchè guai? - gli domandarono
secondo, Don Bosco il volle dedicato e consa- alcuni compagni .
crato a S . Luigi Gonzaga . Il che avvenne l' 8 -Perchè è minacciata di una grave disgrazia.

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- E quale ?
- Un terremoto .
- Perquando?
- Per un altr'anno . Oh povera Torino
il 26 aprile .
- Che dobbiamo fare noi
- Pregare San Luigi che protegga l'Ora-
torio e chi vi abita .
Pochi giorni dopo il fanciullo era tornato
in seno a Dio ; ma il giorno predetto del
26 Aprile del 1552, il terribile scoppio della
polveriera, posta presso l' Oratorio, scosse
davvero tutte le case di Torino e venti operai
vi lasciarono la vita . E sarebbe venuto di
peggio se, come tutti sanno, il sergente Paolo
Sacchi, già allievo di D . Bosco, non avesse
salvato la città e l'Oratorio dallo sterminio,
sottraendo all'incendio ben 800 barili di pol-
vere . I fanciulli dell'Oratorio colpiti dalla
predizione del Fassio, avevano per suo con-
siglio recitato ogni sera un Pater, Ave e
Gloria ad onor di San Luigi, pia pratica che
si perpetuò nei nostri collegi ed oratorii fino
ai giorni nostri, e San Luigi li ha salvati .
Seguitiamo adunque ad invocare con fede
questo glorioso Santo, ma specialmente pro-
curiamo d'imitarne le virtù .
della breve sua carriera mortale, esemplare
ammirabile di purezza, di mortificazione, ob-
bedienza e carità . Scorrendo queste pagine
tu ti senti come trasportare in un aere so-
vrannaturale, dove l'animo ti si pascola di
salutare pietà, mentre l'autore non s'allon-
tana punto dal suo scopo principale qual è
l'edificazione della gioventù de' giorni nostri .
Il volumetto porta in fronte un'immagine
del Santo ed al racconto della vita tiene
dietro una serie di opportune Considerazioni,
Giaculatorie e Pratiche per le Sei Domeniche
o per la novena in preparazione alla festa
del Santo . Nulla lascia a desiderare per l'e-
leganza del formato , la bontà della carta e
la nitidezza dei caratteri, e si vende presso
le Librerie Salesiane al modico prezzo di
cent . 25 .
Lo leggano i giovani dell'Oratorio di To-
rino e di tutti i nostri Collegi, e si allette-
ranno davvero alla divozione del giovane
Gonzaga ed alla pratica di quelle sue preziose
virtù che tanto raccomandava l'amato nostro
Don Bosco ; lo leggano i giovani tutti d'Ita-
lia e vi troveranno una fonte di virtù, una
sorgente di edificazione per l'età loro .
Ultime parole . - Nella ricorrenza del terzo
centenario della sua beata morte, il mondo
intero si è commosso e lo stesso Sommo Pon-
tefice Leone XIII si è messo a capo di sì
salutare movimento . Deve essere quindi im-
pegno d'ognuno di ricopiare le preziose virtù
di S . Luigi e dapprima quelle dal S . Padre
indicate, che sono : la purezza di vita , la
mortificazione, il disprezzo delle ricchezze
e degli onori e sopratutto l'adempimento
dei propri doveri .
Così, mentre la S . Chiesa nel dì della festa
di San Luigi, per bocca dei Sacerdoti invita
gli angeli e le virtù del Cielo a glorificare
questo Santo di poco inferiore agli angeli,
noi informando il nostro cuore a purezza ed
a perfetto amor di Dio, formeremo come un
altro coro di angeli terreni, degno d'unirsi a
quello celeste per celebrare le lodi di questo
purissimo e fortissimo Eroe, gloria e vanto
dell'Italia nostra, anzi del mondo cristiano .
Vita breve di S . Luigi Gonzaga .
A viemeglio animare i giovanetti del no-
stro Oratorio alla divozione ed alla pratica
delle preclare virtù di S . Luigi Gonzaga,
nell'occasione del terzo centenario della di
lui morte, il Sac . G . B . Francesia presenta
loro la VITA del Santo in un bel volumetto
di 130 pagine, edito dalla nostra Tipografia
di S . Benigno .
Con semplicità e purità di dettato (come
s'esprimono parecchi giornali che ne parla-
rono) l'autore rappresenta al vivo l'amabile
figura dell'angelico giovane colle varie fasi
DON BOSCO E DON RUA .
È cara consuetudine nei nostri Istituti il
celebrare ogni anno l'onomastico del Supe-
riore con religioso funzioni, regali, suoni,
canti ed altre manifestazioni di affetto e di
riconoscenza . Son festicciuole di famiglia che
partono dai cuore e riempiono l' animo di
soave contento . Don Bosco le approvava di
gran cuore ed accoglieva con riconoscente
soddisfazione le feste che noi celebravamo
nella fausta ricorrenza del suo giorno ono-
mastico . Chi sa ridire la gioia che era stam-
pata sui nostri volti, quando in quelle acca-
demie che celebravamo in suo omaggio, l'af-
fetto nostro erompeva nei fragorosi Evviva
Don Bosco ! Quanta vita nelle declamazioni,
nei suoni e nei canti , quanta copia ed ar-
denza di affetti negli svariatissimi componi--
menti ... e poi quando tutto era finito pa
reva che fossimo da princìpio, era una piog-
gia di lettere che portavamo nelle mani del
padre e colà erano i nostri pensieri, i nostri
cuori , si ripetevano gli evviva, e le parole,
colle quali soleva egli coronare tanta festa,
ci penetravano profonde nell'animo e pareva
che la grazia di Dio tanto le animasse, da
esser per noi sprone potentissimo a farci
vanti .
II primo anno dopo la morte di Don Bosco
il 24 Giugno fu per noi giorno di somma
mestizia . Ricordammo le antiche feste del
Padre ; non più quei suoni, non più quegli
evviva, l'animo si commosse ed il cuore ne
pianse .

1.8 Page 8

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Ma non ci disse Don Bosco che avremmo
avuto un altro Padre? Ed il novello Padre
l'avemmo e tutto secondo il suo cuore .
Cessato perciò l'anno di lutto, incomin-
ciammo ad esclamare Evviva Don Rua !
Ma come unire il nuovo evviva con la in-
dimenticabile memoria di Don Bosco ? Cosa
semplicissima ! Fu allora che deliberammo
trasportare la festa dell'onomastico di Don
Rua al giorno 24 di Giugno . La felice idea
piacque a tutti ed anche in quest'anno il
24 del corrente Giugno si ripeteranno le feste
che resero questo giorno carissimo al nostro
cuore .
Facciamo perciò caldo appello ai nostri
Collegi ed Ospizi ed a quanti amano il no-
stro Rettor Maggiore Don Rua, perchè s'u-
niscano con noi nel sollevare al Cielo in
detto giorno ferventi preghiere per implo-
rare sopra di lui particolari benedizioni e
grazie dell'Altissimo .
GLI ALLIEVI DI DON BOSCO
Come gli altri anni anche in questo
l'Associazione degli Allievi di Don
Bosco concorrerà per la solita dimo-
strazione figliale alla cara memoria
di sì caro Padre. Al comitato di-
rettivo della medesima si sono testè
aggiunti gl'illustri e molto reverendi
Anfossi cav. prof. Don Giovanni e
Berrone can. Don Antonio .
Quanti allievi di D . Bosco voles-
sero unirsi con quelli che già da più
anni aderirono a questa carissima di-
mostrazione , non avrebbero che da
mandare i loro nomi al sig . Carlo
Gastini, via Cottolengo, n. 32, Torino.
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI
Un monumento della Divina Prov-
videnza e della protezione di Ma-
ria Ausiliatrice .
REVERENDISSIMO SIG . D . RuA,
Quanto è mai. provvido Iddio, quanto è
mai buona la Madonna inverso delle sue
Figlie, le Suore di Maria Ausiliatrice e le
giovanette all'e loro cure affidate ! La Casa
di S . Isidro, di cui le voglio parlare e di
cui indegnamente sono Direttrice, è e sarà
sempre monumento perenne della divina Prov-
videnza e della protezione della cara nostra
Madre, Maria SS . Ausiliatrice.
Come le è ben noto, le Figlie di Maria
Ausiliatrice, invitate da . alcune pie signore
che da Buenos Aires recansi a passare la
stagione estiva a S . Isidro, vennero a pren-
dersi cura di tante povere giovanette ab-
bandonate il 6 di gennaio 1881 . Ma il locale
ceduto allora in uso era troppo ristretto re-
lativamente al bisogno che ogni dì più si
andava manifestando , e le povere Suore ,
benchè desiderose di prestar l'opera loro a
maggior numero di giovanette derelitte, si tro-
vavano per tal modo colle mani legate, e peggio
ancora, perchè non essendo in casa propria
sorgevano difficoltà ad ogni piè sospinto . Che
fare? Dopo qualche anno si era quasi del
parere di invitare le giovanette a Bahia
Blanca, dove pure eravam chiamate e dove
si presentavano maggiori-comodità, e là tra-
sportare la residenza . Ma no , il Cuor di
Gesù e Maria Ausiliatrice volevano che noi
ci fermassimo . Essi ci inspirarono di iniziare
tra le persone ricche e ben pensanti di Bue-
nos Aires e dintorni una sottoscrizione, che
fruttò di che comprare un bel tratto di ter-
reno ed innalzarvi un comodo fabbricato, nel.
quale ci trasferimmo con tutte le ragazze il
6 gennaio di quest'anno 1891, il giorno stesso
del decimo anniversario della nostra venuta
in questo sobborgo .
Per altro se dovessi dirlo del vario e lento
procedere di tal sottoscrizione, delle penose
vicende a cui fummo soggette per continuar-
la, ella, signor Don Rua, avrebbe da ammi-
rare la nostra costanza (scusi alla mia poca
modestia) e la manifesta protezione della Ver-
gine Ausiliatrice, nella quale confidammo in
ogni congiuntura . Le prime raccolte furono
soddisfacenti, e avremmo potuto far princi-
piare la fabbrica con speranza di tirarla a
termine, mediante altre risorse europee , se
avessimo avuto il terreno . Ma il busillis era
che questo ci mancava e che per acquistarlo
non sarebbero bastati i primi frutti della col-
letta, la quale andava sensibilmente rallen-
tandosifinoacesaredeltuto .Pensamo
allora di girare noi povere figlie di Maria
per la città, le ville ed i paesi circonvicini
e rappresentare ai benestanti le necessità
d'un tal fabbricato ed i vantaggi che ne
deriverebbero a tutto il paese, a tutta la po-
polazione. Fidenti in Dio ed in Maria San-
tissima ci ponemmo all'opra . Oh! quanti ri-
fiuti dovemmo sentire, quante figure soppor-
tare ! Non ci scoraggiammo . Elemosinavamo
non per noi, ma per tante povere anime re-
dente da Gesù Cristo e che andavano tut-
tavia a perdizione ; questo pensiero ci fa-
ceva tollerare qualunque fatica, qualunque
insulto e ci rendeva vieppiù forti .
Quante porte bussate e aperte per niente !
Quante volte ci capitò di girare le intere
giornate senza raccogliere neanche un cen-
tesimo . Pazienza ! La Vergine Ausiliatrice,

1.9 Page 9

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PIA OPERA DEL S . CUORE DI GESÙ
OSSIA OFFERTA DI UNA LIRA ITALIANA
A FAVORE DELL'OSPIZIO DEL S . CUORE DI GESÙ
AL CASTRO PRETORIO IN ROMA
CORRISPOSTA COLLA PARTECIPAZIONE AL FRUTTO
DI 6 MESSE QUOTIDIANE PERPETUE
e al vantaggio spirituale
DI MOLTE ALTRE OPERE BUONE
PROGRAMMA .
1° Ai benefattori della Chiesa del Voto Internazionale, dedicata al Sacro Cuore di Gesù al Castro Pretorio in Roma,
era già stata promessa, quando detta Chiesa fosse compiuta, la celebrazione di una Messa ogni venerdì dell'anno, e la
recita quotidiana del S . Rosario con altri esercizi di pietà. Ad ampliare questi vantaggi spirituali e farvi partecipare più
altre persone, venne stabilita nella suddetta Chiesa la Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù, per la celebrazione in !
perpetuo di 6 Messe quotidiane, secondo le intenzioni di chi offre una lira italiana per una sola volta .
2° Queste sante Messe verranno celebrate due all'Altare del Sacro Cuore di Gesù, due a quello di Maria SS . Ausilia-
trice e due a quello di S . Giuseppe, ai quali due ultimi Altari è anche legata la veneranda memoria di D . Bosco, che
vi celebrò durante la sua ultima dimora in Roma .
3° Gli inscritti vivi e defunti, oltre al vantaggio delle sei Messe, partecipano in perpetuo
a) alla recita del Santo Rosario ed alla Benedizione col SS . Sacramento, che ha luogo ogni giorno nella stessa
Chiesa ;
b) alle stesse funzioni, che hanno luogo quotidianamente nella Cappella dei giovanetti dell'annesso Ospizio ;
c) alla Messa, che viene ascoltata ogni giorno dagli stessi giovanetti ;
d) a tutte le' altre funzioni, novene, feste e solennità (che sono moltissime), le quali si celebrano nella suddetta
Chiesa e Cappella ;
e) a tutte le orazioni e buone opere , che vengono fatte dai Salesiani e dai loro giovanetti in tutte le loro Case,
Collegi, Ospizi, Oratorii festivi, Missioni, ecc ., in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Spagna, in Austria, nella Svizzera
in America, e dappertutto dove sono stabiliti e si stabiliranno.
4° La celebrazione delle Messe verrà fatta man mano che giungono le offerte (1). A tutti gli altri vantaggi sude-
scritti si partecipa fin dall'atto dell'iscrizione .
5° Col versare una sol volta l'elemosina di una lira italiana l'offerente ha diritto di formare l'intenzione per
tutte lo sei Messe, e per tutto le altre pie opere così a proprio come a vantaggio, de' suoi cari vivi e defunti, e di cam-
biar l'intenzione in ogni circostanza secondo i particolari bisogni e desiderii .
6° Ciascuno può con eguale limosina iscrivere i bambini, gli assenti, e qualsiasi altra persona anche a sua in-
saputa, nonchè i defunti ,
7° Desiderando partecipare o far partecipare più abbondantemente al frutto della Pia Opera , ognuno può, col ri-
petere detta elemosina di una lira, moltiplicare quanto gli aggrada le iscrizioni, tanto per sè quanto per altri, vivi o
defunti .
8° Le offerte vengono erogate primieramente per la fabbrica, e poscia pel mantenimento dei giovanetti dell'Ospizio
annesso alla Chiesa del Sacro di Gesù, rimanendo a carico dei Salesiani l'obbligo di far adempiere tutti i pesi della Pia
Opera .
9° I nomi degl'iscritti verranno raccolti in tanti volumi e conservati nel Tempio del Sacro Cuore di Gesù a perpetua
memoria .
10° La Pia Opera ha due centri, l'uno a Roma, l'altro a Torino . - A Roma l'indirizzo è il seguente : Molto Rev.do
Direttore dell'Ospizio dei Sacro Cuore, via Porta S . Lorenzo , n . 42 . - A Torino : Reverendissimo Sac . Michele filia,
Superiore generale dei Salesiani, via Cottolengo, n . 32 .
Approvazione ecclesiastica .
Pium Opus adprobamus, eidemque largissimam fidelium opem ominamur .
Ex Aed . Vic. die 27 Iunii 1888 .
L . M . PAROCCHI Card. Vic.
benedizione del Santo Padre .
Dal Vaticano, 30 Giugno 1888,
Il Santo Padre si è degnato di accordare la Benedizione implorata per la Pia Opera .
RINALDO ANGELI Capp . Segr. di S. S.
(1) E già cominciata la celebrazione delle sei Messa quotidiane.

1.10 Page 10

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I.
Nobile pensiero di Don Bosco . - Fin dal giorno in cui ebbe l'incarico di costruire la Chiesa del S
Cuore di Gesù in Roma, Don Bosco concepì il nobile pensiero d'innalzarle accanto un Ospizio per raccogliervi più centinaia
di fanciulli di qualunque nazione, i quali o perchè poveri orfanelli, o perchè di genitori lontani, si trovassero nella Capitale
del Cristianesimo conio abbandonati e in pericolo di morale pervertimento . A tal uopo acquistava tosto un terreno attiguo per
rendere la Chiesa più ampia e per mettere mano alla fabbrica dell'Ospizio appena gli fosse possibile . Grandemente divoto del
Cuor di Gesù, il Servo di Dio godeva al pensiero di accrescere al divin Salvatore in Roma quella gioia che Egli gustava,
quando in sua vita mortale, nelle città della Palestina, vedevasi circondato da larga corona di giovanetti ed esclamava
Lasciate che i parvoli vengano a me : Sinite parvulos venire ad 7ne (Matt . x, 11) . Pareva a Don Bosco che il suo
disegno sarebbesi effettuato, quando nel divisato Ospizio fossero raccolti da 400 a 500 fanciulli, i quali, mentre collo
studio o coll'apprendimento di un'arte o mestiere rendevansi capaci a giovare alla Religione e alla civile società, si edu-
cassero cristianamente e facessero nobil corteggio a Gesù sulla terra, per fargli poi un giorno splendida corona in Cielo .
Il sant'uomo cominciò quest'opera benefica, ma la morte gl'impedì di condurla a compimento .
II .
I Collettori e le Collettrici . - Il buon esito dell'Opera dipende in gran parte dai Collettori e dalle
Collettrici . Certamente in tutte lo città e borgate vi sono molto persone, che si trovano in grado di offerire una limo-
sina di una lira ; tutto sta nel cercarle, nel far conoscere loro l'opera benefica, e pregarlo del loro concorso . Tale uffizio
noi affidiamo ai Cooperatori ed alle Cooperatrici ; i quali a lorovolti potranno giovarsi di quelle altre persone della
famiglia, che giudichino più atte ad aiutarli . Loro raccomandiamo elio notino esattamente nome e cognome di ogni offe-
rente sul nodulo da trasmettersi poi a Roma e consegnarsi negli archivi, e che no tengano anche presso di sè copia
sopra un foglio di carta semplice, affinché a suo tempo possano consegnare a ciascuno aggregato un cenno di ricevuta,
mediante il pio ricordo che sarà inviato .
III .
Risposta ad un quesito . - Taluno ci ha domandato se si possano anche accettare offerte minori di
una lira . - Rispondiamo di si ; ma in questo caso il Collettore o la Collettrice registrerà le offerte senza scrivere
alcun nome, e gli oblatori godranno del frutto della S . Messa in quella proporzione che si merita la loro carità, e che
si compiace di loro concedere la misericordia di Dio, il quale gradisce anche il centesimo della vedova e lo ricompensa
secondo la buona volontà .
IV.
Invio dei moduli e delle offerte . - Quando un Collettore od una Collettrice ha riempiuto il suo
modulo in tutto ed in parte, oppure non ha speranza di presto riempirlo, è pregato di aggiungere altra fina carità,
rimandandolo sottoscritto e col proprio indirizzo, franco con bollo da cent . 20 come manoscritto . Il danaro poi sia in-
viato in biglietti di banca con lettera raccomandata, oppure per vaglia postale in lettera chiusa con semplice affranca-
mento di cent . 20 . L'indirizzo per Roma è : Al Rev.do Direttore dell'Ospizio del Sacro Cuore, via Porta S . Lorenzo, N . 42,
Per Torino : Rev .mo D . MICHELE RUA, via Cottolengo, 32 .
V.
I Ricordi . - Si son preparati nuovi ed eleganti ricordi che di mano in mano che si ricevono i moduli e le
offerte nel modo anzidetto, si spediranno all'indirizzo dei Collettori . Il Collettore o la Collettrice avrà la bontà di con-
segnarne uno a ciascuno degli offerenti, il quale servirà altresì qual segno di sua aggregazione alla pia Opera .
VI.
Domanda di altri moduli . - Quando un Collettore od una Collettrice si trovasse in grado di riempire
più di un modulo e desiderasse di averne altri, noi gli saremo gratissimi se ce ne farà dimanda, e non solo ne invie-
remo quanti ne occorrono, ma pregheremo il divin Cuore che non lasci di ricompensare il suo zelo con particolari
benedizioni .
VII .
Ricompensa ai Collettori ed alle Collettrici . - Noi siamo sicuri che i Collettori e lo Col-
letricicipresteranolamanoapromuoverequest'OperaperamorealSacroCuorediGesùeneaspeteranodaLui
solo la degna ricompensa : tuttavia crediamo bene di avvertire che quelli, i quali manderanno un modulo ripieno di 12
nomi e la summa relativa, avranno diritto alla partecipazione del frutto delle sei Messe quotidiane come ciascun offe-
rente, diritto che sarà moltiplicato quanti saranno i moduli riempiuti e le offerte relative inviate .
.
Aggregazione alle Case Salesiane . - Nelle città e nei paesi dove esiste una casa di Salesiani
o di Suore di Maria Ausiliatrice i fedeli possono fare presso le medesime la loro offerta, dando il proprio nome, ed
ogni Direttore o Direttrice è incaricato a farne l'aggregazione, scrivendo il nome, il paese e l'offerta di ciascuno sopra
apposito registro, consegnerà il pio ricordo, e nella prima occasione che gli si presenterà invierà la somma raccolta a
Roma o a Torino all'indirizzo sopra indicato .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OFFERTA DI UNA LIRA ITALIANA
A FAVORE DELL'OSPIZIO DEL S . CUORE DI GESU'
.63 =. CASTRA PRETORIO IN ROMA

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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nostra Patrona , voleva mettere alla prova
la nostra fede, ma alla fin fine ci esaudiva .
- A che girar tanto? - talvolta ci dice-
vamo a vicenda . - È più quello che per-
diamo nella rottura delle scarpe che non ciò
che possiam raccogliere per le giovanette .
- Ma no, soggiungevamo subito , non per-
diamoci d'animo ; avanti, Maria ci guidi,
Essa ci deve aiutare . - E infatti sovente
ci accadde di arrivare a sera senza alcun
frutto e, mentre si stava per decidere di ri-
tornare alla residenza , capitare d'innanzi a
qualche casetta, entrare ed uscirne con in
tasca una non lieve sommetta . Oh ! quante
grazie innalzavamo allora a Maria Ausilia-
trice e quanto s'accresceva la nostra fiducia
in Essa !
Un giorno , dovendo pagare una grossa
somma per i lavori già incominciati nè a-
vendo nel borsellino che pochi soldi, mi diedi
a girare per le ville di S . Isidro da per-
sone conosciute ; vennero le 7 della sera ed
io mi trovai in tasca poche lire . Il tempo si
imbruniva e bisognava ritornare a casa ; ma
io non mi sapeva decidere, perchè quelle
poche lire erano un nulla rispetto alla somma
che l'indomani doveva sborsare . Nella titu-
bazione sempre camminando mi abbatto ad
un giardino di persona a me sconosciuta, in
mezzo del quale v'era una graziosa villetta,
alla cui porta non aveva per l'addietro an-
cor bussato . Mi faccio ardita , m'avanzo ,
busso, sono accolta . Dopo aver esposte le
nostre necessità, al padrone, ne ho in rispo-
sta, che la fede non è sufficiente per innal-
zare fabbricati, ma che ci vogliono danari e
che noi ci azzardiamo troppo . Basta ; per le
brevi , finì per sottoscriversi e consegnarmi
una busta . Lo ringrazio di tutto cuore, esco,
osservo con ansietà . Oh ! miracolo , c'eran
cinque mila lire, proprio la somma neces-
saria pei lavoranti e più ancora per far
fronte ad altre spese incontrate . Non si può
immaginare la gioia che innondava in quel
momento il mio cuore . Grazie, o mio Dio,
grazie della degnazione che mi usate di
rendermi sicuro testimonio di sì segnalati
favori.
Per tal modo potemmo nel febbraio del
1890 far acquisto di un terreno di 5000 me-
tri quadrati, il 21 Marzo seguente porre la
prima pietra del fabbricato e dopo dieci
mesi, il 6 gennaio del corrente anno, por-
tarci ad abitare la nuova Casa miracolosa-
mente sorta , dove potremo raccogliere un
molto maggior numero di povere giovanette .
Quel giorno sarà memorando per S . Isi-
dro . Un' allegria , un giubilo indescrivibile
animava tutto il paese . Si passò la notte in-
tiera lavorando per adornare il cortile e la
cappelletta provvisoria che pareva un pic-
colo paradiso. Al mattino per tempo la po-
polazione affollavasi alla porta per acco-
starsi ai Ss . Sacramenti .
Vennero da Buenos Aires l'illustm° Ispet-
tore dei Salesiani dell'Argentina, il sig . Don
Giacomo Costamagna, ed il Rev .m° Monsi-
gnor Antonio Espinosa rappresentante di
S. E . Monsignor Arcivescovo . Il primo ce-
lebrò la Messa della Comunità . Innanzi la
Comunione, disse alcune brevi ma infuocate
parole, dimostrando quanto Maria Ausilia-
trice protegga questo paese, dal quale non
permise partissero le povere . Suore che vi
aveva chiamate dicei anni or sono , ringra-
ziando quelle pie persone che avevano con-
corso ad innalzare un'Opera di tanto van-
taggio della gioventù ed esortando le giova-
nette a voler mostrarsi grate col pregare
ogni giorno e specialmente allora che avreb-
bero ricevuto Gesù in Sacramento per sì
buoni benefattori e pie benefattrici . La Co-
munione fu numerosissima ed un bel drap-
pello di angiolette s'accostavano per la prima
volta al banchetto dell'immolato Agnello .
Per la Messa solenne, celebrata da Monsi-
gnor Espinosa, il quale tenne pure un inte-
ressante discorso, venne la banda musicale
di Almagro, che contribuì non poco a ren-
der più giuliva sì bella festa .
Nelle ore pomeridiane , dopo la Benedi-
zione del Santissimo, ebbe luogo un piccolo
trattenimento musico-letterario-drammatico .
Alcune vispe giovanette rappresentarono con
disinvoltura la commediola del Sac . G . B .
Lemoyne intitolata l'Onomastico della Madre,
intercalata da canti e declamazioni di varie
composizioni ìn versi ed in prosa . Tenne
dietro la distribuzione dei premii alle gio-
vanette del Collegio di N . S . Ausiliatrice e
si pose termine lasciando a tutti i presenti
un ricordo di sì memoranda festa .
Nei giorni susseguenti vennero a visitare
il nuovo Collegio le educande di Almagro
e la numerosa schiera di settanta Figlie del-
l'Immacolata (esterne di Almagro) in com-
pagnia di parecchie Suore di varie Case cir-
costanti a Buenos Aires .
Il nuovo Collegio, che contiene in più va-
ste proporzioni scuole, laboratori e Oratorio
festivo per ragazze, s'appella come l'antico
lasciato di N . S . Ausiliatrice, e meritamente,
giacchè ogni palmo di terreno ed ogni mat-
tono dell'edifizio è un segno palese della po-
tente protezione della nostra Celeste Pa-
trona . Ne sia in eterno ringraziata e lodata
la Vergine Ausiliatrice .
Ora si sta ideando il disegno per la nuova
cappella, giacchè presentemente le funzioni
si tengono in un salone trasformato a tem-
pietto . Confidiamo che la nostra buona Ma-
dre che ha fatto trenta farà anche trentuno,
come si suol dire, perocchè ora trattasi più
direttamente del suo maggior onore e della
maggior gloria del suo Divin Figlio .
Ella, o Rev .mo signor Don Rua, ci voglia
raccomandare nelle sue preghiere alla Ver-
gine Ausiliatrice , perché colla nostra con-
dotta non demeritiamo le sue grazie e la sua
valida protezione . Preghi poi in modo spe-

2.4 Page 14

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ciale per chi colla più alta stima e venera-
zione si professa della S . V . R.emva
Dev ma obbl .ma serva
Suor NAZZARINA GALLI
dell'Istituto di Maria Ausiliatrice.
S . Isidoro, 9 febbraio 1891 .
VIAGGIO DEI MISSIONARI SALESIANI
I Missionari diretti al Chili ed alla
Teurra del Fuoco ebbero un via ggio
assai favorevole . Felicemente giunti
sul campo del lavoro, furono tosto
dispersi nelle varie missioni, donde
gia ci pervennero consolanti notizie
dei principii delle loro apostoliche
fatiche .
GRUPPO DIRETTO ALLA COLOMBIA
Lettere di D . Evasio Rabagliati .
Oceano Atlantico - Fort-de-France . 28-2-91
AMAT . E VENERAT . Padre ,
Eccoci a Fort-de-France fin da ieri notte .
Che tirata! quasi sedici giorni consecutivi
senza fermarci, e senza mai veder più terra,
appena usciti dal Mediterraneo! Meno male
che il viaggio fu quasi fin' ora veramente
eccellente . Tranne le solite crisi ed i soliti
tributi al mare, tutto andò bene, mare tran-
quillo, venti favorevoli ; onde placide ; ne sia
ringraziato il Signore che ci protegge così
visibilmente . Quasi ogni giorno potemmo
celebrare i preti la santi Messa e gli altri
fare la loro Comunione . In momenti con-
venuti si studia, si prega, si fanno le letture
spirituali, si suona e si canta, si conversa al-
legramente, quasi tutto colla stessa regolarità
delle nostre case ; così le giornate non sono
noiose, e passano rapidissimamente .
Una sepoltura in alto mare .
L'unica novità del viaggio fu una funzione
di nuovissimo genere per tutti, anche per
me, e fu una sepoltura a bordo . La sera del
24,fuipregatodl1°Cmnatedifr
l'assoluzione del cadavere di un povero gio-
vane mozzo, morto quasi improvvisamente
nella mattinata . Accettai volontieri : e verso
la mezzanotte, che era l'ora indicata, rive-
stito io di cotta e stola, seguito da tutti i Mis-
sionari che vollero prender parte nella fun-
zione per così renderla più solenne, mi pre-
sentai nello stanzotto dove si trovava il cada-
vere . Era questo ravvolto in un sacco di tela
greggia, legato strettamente alla bocca . Fatte
le assoluzioni e recitate le preghiere di ri-
to, si portò il morto sul ponte , dove venne
cirondatlipsegrdatuo
l' equipaggio , numerosa, famiglia di, più di
60 persone . Messo il cadavere su di un ta--
volatbenisc,glearonsulp
sona,dlprteid,vargosipezd
fero,pndlesat,poicl
locò il tutto sulla ringhiera che circonda il
bastimento .Adunsegalcovutd
dal 1° Comandante, il secondo diede l'ordine
della sepoltura . Envoyez, gridò : un tonfo
sepolcrale gli fece eco ; il cadavere era giù
nelodviagnersolfdmare,
che in quel sito aveva una profondità di
circa 5000 metri . Che lungo cammino per
n povero morto! Ma io credo che neppure
sia arrivato sino alla metà del viaggio ;qualche
pesce cane, dei molti che sempre seguono i
bastimenti, l'avrà fermato per via e datagli
più pronta sepoltura .
Tutto questo fatto in mezzo all' oceano,
nella metà della notte, tra un silenzio pro-
fondo e misterioso, senz'altra luce che quella
della luna che in quel momento risplendeva
in tutta la sua pienezza, rischiarando così
quel quadro di morte, tutto questo, dico, fatto
in simili circostanze, è una scena capace
d'impressionare anche l'uomo più scettico .
Per me l'assicuro, Sig . D . Rua, che non potei
conciliare il sonno in tutta quella notte, tanto
vive erano le impressioni sentite ; e pregai
ben di cuore il Signore che tenesse lontano
da me e da ogni Salesiano simile disgrazia,
quale è di morire e di essere sepolto in mare .
E pensare che un anno fa appena, nello
stesso mare e quasi nello stesso punto di lati-
tudine, corse pericolo di restarci il caro nostro
Giuseppe Eterno, morto poi alla Guaira al-
cune ore dopo d'aver messo piede a terra . Là
almeno il caro confratello riposa in terra bene-
detta, coperto dalla croce, che con bel pen-
siero gli innalzarono gli zelanti Cooperatori
della Venezuela , fra le cui braccia spirò
l'anima sua beata . Fra pochi giorni, speriamo
aver tempo di discendere a quella tomba, d'in-
ginocchiarci davanti a quella croce per pre-
gare pace all'anima del primo Salesiano morto
in viaggio, diretto alle missioni .
Domani mattina, 1° di Marzo, seguiteremo
il nostro cammino che, secondo i miei calcoli,
durerà ancora non meno di 30 giorni . Sarà
questa la parte più molesta e più faticosa
del viaggio, adesso a causa del calore tro-
picale che ci sferza senza compassione, più
tardi, nel fiue Maddalena, per i mosche-
rini e le zanzare che si uniranno al calore
per punzecchiarci senza pietà, e poi saranno
le mule che ci molesteranno altrimenti ,
mentre ci presteranno il bel servizio di por-
tarci a traverso quelle montagne fino al
nostro nido di Bogotà . Non importa, pur-
chè vi arriviamo sani e salvi e vi arrivìno
i nostri 175 cassoni, le sofferenze del viaggio
si fa presto a dimenticarle.

2.5 Page 15

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Mar delle Antille-Porto Cabello 6-3-91 .
RE, vm° . SIG . D . RUA,
Il viaggio procede di bene in meglio . A
quella monotonia dell'Oceano , è successo
una varietà che incanta . Abbiamo toccato e,
visitato Fort-de-France nella Martinica, Tri-
nidad, Carupano e Guaira .
Una visita a Fort-de-France
nella Martinica ed alla Trinidad .
Fort - de - France l' abbiamo trovato an-
cora quasi tutto distrutto, in conseguenza
del terribile incendio dell' Aprile passato .
Sono due terze parti di una città di 13
mila anime tutte in rovina ancora . S'inco-
mincia a riedificarla, ma adagino, perchè
si ha paura di qualche altra catastrofe . Gli
edifzinlegnosnounpericoldovunqe.
m a nei porti delle isole, sempre esposti ai
fortiven,ilperco èa; simgore
ep-
pure per gli ardenti calori del tropico, non
si può vivere in altre case che non sieno di
legno . -- S 'interrogò un giovanetto moro,
come mai fosse avvenuto un così generale in-
cendio, ed egli innocentemente si fe' a rispon-
dere : - Oh Padre, fu l'ira di Dio che piombò
visibilmente su questo porto ; vi si commet-
tevano grandi peccati, ed il Signore mandò
grandi castighi, certe macchie hanno biso-
gno del fuoco per essere cancellate . - Ris-
posta che data da un giovinetto moro sui 13
anni, orfano di padre e di madre, e che vive
assolutamente in balìa di se stesso, ma che
manifesta una pietà singolare, ci fe' tutti stra-
biliare .
L'isola della Martinica, alla quale appar-
tiene Fort-de-France, è tutta della Francia ;
il linguaggio, i costumi sono francesi : ma il
grosso della popolazione è formato da neri
portati qui espressamente dall'Algeria, per
il servizio del porto . Fort-de France ha bella
cattedrale, distrutta pur essa nell'incendio e
poi ricostrutta in parte .
Dopo tre giorni di fermata, si passò
all'isola Trinidad, assai maggiore in esten-
sione ed in popolazione ; quivi discendemmo
per comprar cera . Questa appartiene all'In-
ghilterra . Linguaggio, costumi degli abitanti
sono all' inglese, ma anche colà abbonda
la razza nera, la più a proposito per vivere
in quelle terre di fuoco . Ha una magnifica
cattedrale officiata da una Comunità di PP .
Domenicani, alla cui famiglia appartiene pure
l'Arcivescovo . Vi sono belle e spazioso vie, per-
corse da tramway, con magnifici giardini pub-
blici ; vi sono pure ferrovie , delle quali una
mette la costa in comunicazione con un lago
diasfltorvnectodl'isaech
si crede essere inesauribile . La popolazione
in parte è protestante ed in parte cattolica
ed arriva sino a 200 mila abitanti ; parlo del
cm.oplIesgradn'ioche
si fa in tutte queste isole delle Antille, con-
siste nell'esportazione di zucchero, caffè e
cacao . Si toccò appena un'altra isola, Caru-
pano, che appartiene alla repubblica della Ve-
nezuela, ed il 4 Marzo alle 7 del mattino era-
vamo già nel porto della Guaira . Il più grande
nostro desiderio in questo viaggio, era ar-
rivare a questo porto, e discendere a terra .
Ci attendevano due grandi amici dei Sale-
siani ; l'anima della famiglia dei Cooperatori in
questa Repubblica, il Dott . Arteaga, venuto
espressamente dalla Capitale Caracas, ed il
Dott . Monteverde .
(Continua) .
DON RUA
in visita alle Case Salesiane .
Era uso di D . Bosco, finchè le forze glielo
permisero, di passare ogni anno il frattempo
che corre dalla Pasqua alla Novena di Maria
Ausiliatrice in visita nelle varie Casa Salesiane
d'Europa . In queste circostanze egli, il nostro
buon Padre, soleva tenere conferenze ai Coo-
peratori, ricevere in udienza le pie persone che
gli volevano parlare ed anche quelle che a
a lui desideravano consegnare le proprie li-
mosine . D . Rua, che segno in tutto le pe-
date del Padre, dopo essere stato l'anno scorso
a Londra, nel Belgio, in IsipnagFr,c
quest'anno, visitate ancora alcune Case di
quest'ultima nazione, recossi per la prima volta
come Rettor Maggiore a Mendrisio nel Canton
Ticino, a Trento nel Tirolo ed in Italia a Mo-
gliano Veneto, Este, Lugo, Faenza e Parma .
Quello che egli abbia fatto in queste visite
e le accoglienze avute dai nostri confratelli
e Cooperatori, lo lasciamo ai giornali locali il
raccontarlo .
Una consolazione per D . Rua
a Mendrisio .
Quivi D . Rua fu assai consolato nel vedere
il bene che i figli di D . Bosco fanno per la
povera gioventù coll' Oratorio festivo .
questa una mirabile istituzione, che loro at-
tira non solo l'affezione dei giovani, sibbene
anche la benevolenza di tutta la popolazione .
Mentre i giovanetti si divertono, si instil-
lano loro quei sani principii di moral cris-
tiana e di religiosa educazione, che soli pos-
sono renderli tali, da essere le future spe-
ranze della società .
Arrivo e feste a Trento .
(Dalla Voce Cattolica , periodico trentino .)
La sera del 13 aprile col treno delle 8 1/4
arrivava nella nostra città, accolto alla sta-
zione da un'eletta di cittadini del clero e del
laicato, il Rev .mo Don M ichele R ua, Supe-
riore generale delle case Salesiane, primo
successore di Don Bosco .
È impossibile descrivere la grata impres-.

2.6 Page 16

▲back to top
sione che lasciò nell'animo di quanti ebbero
l'onore di avvicinarlo . Il suo aspetto maci-
lente e grave, la fronte ampia e serena, le
sue labbra atteggiate al sorrìso, le sue pa-
role ripiene di una affabilità e unzione affa-
scinante rivelano in Don Rua l'uomo prov-
videnziale, scelto da Dio a perennare le opere
di carità e beneficenza sovratutto pella gio-
ventù, attivate dall'indimenticabile Don Bo-
sco, del quale egli fu per 40 anni indivisibile
coadiutore .
Una scena veramente commovente avvenne
nell'atrio dell' Orfanotrofio Crosina-Sartori,
diretto con zelo sapiente dai Salesiani .
L'atrio sfarzosamente illuminato con globi
presentava un magnifico trasparente a co-
lori colla scritta : Viva Don Michele Rua ! Al
primo apparire del venerando Superiore tutti
i giovani dell'orfanotrofio che erano bella-
mente schierati in due file, si slanciarono
verso di lui, chi a baciargli la mano, chi a
pigliarlo per la veste come se tutti il cono-
scessero, come se di tutti fosse il Padre,
l'.amEidcoe,gfrbtunlma
stringersi al seno quei buoni orfanelli, a dire
adotulttii ,e
ad ognuno una soave parola chiaman-
cari amicì, miei cari fratelli . In
quel momento la maestà di quell'uomo appa-
rentemente austero faceva uno strano con-
trasto colla sua affabilità e dolcezza ; gli oc-
chi di tutti brillavano di viva commozione .
È un secreto proprio dei Salesiani quello
di sapersi conciliare l'affetto e la venerazione
insieme dei giovani anche più discoli . Chi
ha visitato anche solo qualche casa che è
sotto la direzione dei Salesiani, può di leg-
gieri testificarlo . Sotto la loro direzione i gio-
vani come sono ubbidienti! come rispettosi!
come gioviali !
La sera seguente una gran folla di popolo
era stipata nel cortile dell'Istituto per festeg-
giare l'illustre ospite . In un luogo apposito
un scelto gruppo di cittadini del clero e del
laicato faceva, riverente corona al Rev .mo
D . Rua . Anche Sua Altezza Rev .ma il no-
stro Principe Vescovo e il Preside della
Congregazione di Carità, il Sig . Avvocato
Taddei, onorarono della loro presenza la in-
teressante festiccìuola . La banda dell'Oratorio
P. V. suonò varii pezzi che furono meritamente
applauditi . Fra gli intervalli si recitarono dai
piccoli orfani delle appropriate poesie in la-
tino e in italiano. Sul finire del trattenimento
il venerando successore di Don Bosco diresse
ai giovani e alla moltitudine stipata intorno
a lui, con semplicità veramente evangelica, af-
fettuose parole . Ringraziò Sua Altezza R .ma,
i Sacerdoti e Signori che vollero onorarlo
col loro intervento. Ringraziò i giovani della
banda, che encomiò ripetutamente . Ricordò
l'affetto di Don Bosco verso i Trentini, dei
quali un rilevante numero già fin dal 1860
in poi accolse ne' suoi Collegi e che diven-
nero in seguito zelanti Sacerdoti, Capi-operai,
Missionari ed anco direttori di Missioni nella
Patagonia, nel Chili e nella Terra del Fuoco .
Rammentò la viva riconoscenza di Don Bo-
sco verso i benefattori Trentini, singolarmente
pel battistero donato nella ricorrenza del Giu-
bileo del Papa alla Chiesa Salesiana del S .
Cuore in Roma . Ricordò il vìvo desiderio di
Don Bosco di fondare una Casa Salesiana a
Trento, e finalmente la benedizione impartita
da Don Bosco in punto di morte a questa città.
Ed a questo proposito, narrò come anche
a Nizza nel testè scorso febbraio i Salesiani
ricoverarono presso di sè, ove dimora tuttora,
un giovinetto undicenne del Trentino, che
trovarono di notte tempo quasi intirizzito dal
freddo davanti alla porta d'una casa signo-
rile, ove era stato abbandonato da un suo
fratello . Chiuse il suo breve discorso propo-
nendo un evviva a Sua Altezza Rev .ma, ai
signori presenti e alla banda dell'Oratorio .
Il 15 poi il Rev .mo D . Rua tenne una con-
ferenza ai Cooperatori e Cooperatrici Sale-
siani di Trento, che vi intervennero in buon
numero . Il Rev .mo Conferenziere intrattenne
per più di mezz'ora l'uditorio narrando l'e-
sordio e lo sviluppo delle opere Salesiane,
alle quali bene s'attaglia la similitudine del
grano di senapa . Ebbe parole lusinghiere per
la casa di Trento e per la nostra città, sopra
la quale invocò la benedizione del Signore .
Il Rev .mo D . Rua ebbe pure in questo
giorno una visita dal Sig . Conte Brandis, Ca-
pitano della Provincia, venuto appositamente
da Innspruk per chiedere al Superiore de' Sa-
lesiani che volesse aprine una casa anche colà
Conferenza e piacevole intratte-
nimento pei Cooperatori di Mo-
gliano Veneto .
(Dalla Difesa di Venezia .)
Il 20 aprile dopo pranzo fummo a Mo-
gliano a passarvi nell'amabile edificantissimo
consorzio di D . Rua, de' figli di lui, di molti
ammiratori, di moltissimi giovanetti cresciuti
all'ombra, di quella casa, le ore più liete e
soavi .
I Cooperatori Salesiani del laicato e del
clero in buon numero, trovammo là raccolti
per sentirsi parlare dei progressi, dello svi-
luppo, dei bisogni delle opere dell'immortale
Don Bosco, per la voce di quell'uomo tutto
soavità, compostezza e nobilissima carità, ch'è
l'attuale superiore generale dei Salesiani, Don
Michele Rua .
Poco dopo le 6, tutti i Cooperatori conve-
nuti furono raccolti nella Cappella del Col-
legio, dove appunto doveva aver luogo la
conferenza. V'erano distinte persone del clero
e del laicato, delle quali ci piace ricordare
l'Ill .mo Mons . Arciprete Mitrato di Bassano,
Mons . Jacopo Scotton di Breganze, Mons .
Domenico Zarpellon Canonico di Venezia,
l'egregio ingegnere dott . Pietro Saccardo,
l'Arciprete di Mestre, etc .

2.7 Page 17

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Dopo il canto, bene eseguito, del Laudate per la Gran Madre di Dio . Il concorso dei
pueri di Mons . Cagliero, cominciò la confe- fedeli, la frequenza ai Santi Sacramenti, lo
renza nella quale l'oratore con un fare sem- slancio di pietà ebbero dell'incredibile . Pre-
plice, ingenuo, confidente, ma insieme tutto vedendo tanto concorso si era presa la savia
ordine ed unzione di zelo e di carità che in- deliberazione di far doppia festa . Fu annun-
namorava ogni anima ben fatta, venne espo- ziata tale disposizione in parecchi giornali e -
nendo le opere ideate ed attuate dalla mul- negli avvisi sacri della città, perciò il Lunedì
tiforme attività di Don Bosco, per l'educazione
della povera gioventù e per la propagazione
del Vangelo .
Queste opere di D . Bosco si rannodano in
quattro gruppi : le radunanze festive per i
giovani del popolo ; i collegi in cui si prov-
vede all'educazione dei fanciulli più abban-
donati ; gl'istituti in cui si preparano i sacer-
doti che attendono alla direzione dei fanciulli
e le Suore di Maria SS . Ausiliatrice e final-
mente l'opera delle Missioni .
Conchiuse raccomandando a tutti i zelanti
25 Maggio si ripeterono le medesime sacre
funzioni del giorno 24 .
La maestà dei sacri riti, la sceltissima mu-
sica, la ricchezza artistica degli addobbi, la
parola inspirata dei facondi oratori, tutto
concorse per sollevare l'animo a cose divine ed
a far provare quelle celestiali impressioni che
solo si pregustano nei tabernacoli del Signore.
Non potevamo celebrare meglio la festa di
Maria Ausiliatrice ed il cinquantesimo anni-
versario dell'ordinazione sacerdotale di Don
Bosco . Oh il buon Padre come avrà gioito
Cooperatori le imprese di D . Bosco, le quali dagli eterni riposi ! e noi la sua memoria la
giorno per giorno tirano innanzi contando
unicamente sull'aiuto della Divina Provvi-
dn.eza
Al discorso tenne dietro l'esposizione del
sentimmo vivissima ed applaudimmo a Don
Bosco con tutto l'entusiasmo del cuore .
Ne sian lodi a Dio e rese infinite grazie
alla Regina Ausiliatrice .
SS. Sacramento c ol canto del Tantum ergo
e la benedizione impartita da Mons . De Gobbi
Abate Mitrato di Bassano.
Finita la funzione ecclesiastica, quei gen-
tili ed amabilissimi Salesiani vollero appre-
stare ai Cooperatori un bel trattenimento, con-
sistente in un graziosissimo Dramma : La
pietà figliale, accompagnato negl'intermezzi
da pezzi musicali suonati dalla banda dell'I-
stituto e diretti da valenti maestri .
Tanto i giovanetti che recitarono con grande
Durante tutto il mese e specialmente nella
novena vi fu grande concorso di fedeli . Alle
sacre funzioni della sera il vasto tempio era
sempre affollatissimo . La viva e fiorita elo-
quenza del Salesiano D . Tommaso Pentore
riuscì graditissima e grandemente fruttuosa .
Il giorno 23 il Sig . D . Rua teneva con-
ferenza Salesiana ai Cooperatori ed alle Coo-
peratrici di Torino e dei paesi limitrofi . Non
disinvoltura e sentimento, come la buona or- ostante il tempo minaccevole, gli accorsi e-
chestrina riscossero ripetutamente applausi rano numerosissimi . D . Rua parlò della prov-
generali .
vida protezione di Maria SS. Ausiliatrice su
Ciò per altro che destò in tutti il maggior D . Bosco e sovra le Opere Salesiane .
entusiasmo, fu la lettura fatta da un Sale-
siano prima che cominciasse il Dramma, di
un indirizzo pieno di affetto e di nobili e ge-
nerosi pensieri, col quale i giovanetti dell'I-
stituto di Mogliano felicitavano Don Rua della
sua venuta, e gli promettevano fedele corri-
spondenza alle cure paterne di Lui e dei
suoi figli .
Alla lettura di questo indirizzo erano com-
mossi tutti gli astanti, e specialmente il Rev .
Don Rua, nel cui cuore rivive certamente la
Il giorno 24 dalle ore 3 1/2 antimeridiane
fino a tarda sera il sacro tempio presentò
spettacolo della più ardente fede . Celebrò la
Messa della Comunione generale il neo sa-
cerdote Salesiano D . Lorenzo Grana . Alla
Messa Solenne pontificò Monsignor Valfrè
Vescovo di Cuneo . Vi si eseguì la M issa Papae
Marcelli del Palestrina con un successo por-
tentoso . Facevano corona al presbiterio varie
rappresentanze di Associazioni cattoliche con
stendardi e bandiere . Bello poi il pensiero della
pietà e la grandezza del cuore del suo pre- rappresentanza di Marsiglia, di portare cioè
decessore .
colombi viaggiatori, che al canto del Gloria si
fecero partire ed in appositi biglietti recarono
ai compagni lontani le prime notizie della festa .
Per il pranzo non mancarono i regali e
gli aiuti dei benefattori . Nel pomeriggio alle
ore 5 intervennero a modo di pellegrinaggio
i giovanì del nuovo Oratorio festivo di S . A-
gostino . Il loro predicatore tenne breve di-
Solennità di Maria Ausiliatrice scorso che riscosse un immenso evviva a
Maria Ausiliatrice da tutti i giovanetti e
dal popolo affollatissimo .
Nel prossimo numero daremo copiose no-
Alle 6 1/4 vespri pontificali, panegirico
tizie della solennità di Maria Ausiliatrice . detto dal Sac . D . Tommaso Pentore e bene-
Fu un vero trionfo di fede e di devozione dizione solenne col SS. Sacramento.

2.8 Page 18

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il giorno permise alla sera la illuminazione
artistica della cupola e del cortile interno
dell'Istituto .
La dimane, 25, si ripeterono le medesime
sacre funzioni, con un concorso grandissimo
di fedeli .
Vi erano pellegrini che eran partiti più
giorni prima facendo lunghissimo cammino
a piedi . Tra gli altri non van dimenticati
quelli di Terranuova di Casale, alcuni dei
quali per giungere la Domenica a Torino do-
vettero partire di casa il Venerdì a sera . Il
loro buon Parroco D . Leopoldo Banchiero ce
ne parlava commosso ed edificato .
La Messa solenne fu assistita pontifical-
mente da Monsignor Bertagna, Ausiliare del
veneratissimo Cardinale Alimonda .
Ai Vespri ed alla Benedizione pontificò
Monsignor Basilio Leto, Titolare di Samaria .
Il panegirico fu detto dal facondo oratore
D . Elena da Brescia .
Nell'istante in cui le campane annunzia-
vano la Benedizione del SS . Sacramento, il
popolo affollatissimo che riempiva il tempio
e l'ampia piazza, prostravasi riverente e si-
lenzioso e Gesù Benedetto dall'altare di Maria
benediceva quei cari figli che erano venuti
con tanto amore ad onorare la Celeste Madre .
Abbiam ricevuto relazioni di grazie ot-
tenute per l'intercessione di Maria Ausilia-
trice, tra le quali ve ne ha di strepitose . Ne
daremo cenno nei prossimi numeri .
I devoti accorsi non si dimenticarono di
D . Bosco e portarono perciò elemosine per
le sue opere . Parecchi si recarono a pregare
presso la tomba di Valsalice, e molti sacer-
doti vi celebrarono la S . Messa, augurando
gli eterni gaudii a quell'anima che tanto
seppe fare ad onore e gloria di Maria SS .
Ausiliatrice .
Ringraziamo la stampa periodica che parlò
ampiamente di questo feste, annunziandone
il programma, invitandovi i fedeli e pubbli-
candone poi ampie relazioni . Ringraziamo
i reverendi parroci e predicatori del mese
Mariano che ne parlarono al popolo . Ringra-
ziamo le diverse Associazioni che vi si fecero
rappresentare e tra queste in modo partico-
lare ricordiamo la Unione Cattolica Operaia
di Nizza Monferrato, tanto bene rappresen-
tata dal valoroso Presidente Sig . Carlo Brovia,
antico allievo di D . Bosco, giovane di spi-
rito ardente e di sentimenti altamente cat-
tolici e dal socio Signor Ariulfo . Questa So-
cietà non mancò mai all'appello ogni volta
si trattò di feste o dimostrazioni Salesiane .
Non ultima poi fu tra gli operai cattolici
Torinesi la benemerita sezione di S . Gioa-
chino, che appendeva all'altare della Beata
Vergine un ricco quadro con cuore d'oro
alla cui base leggesi a chiari caratteri
A MARIA SS . AUSILIATRICE
NEL GIUBILEO SACERDOTALE
DI D . BOSCO
GLI OPERAI CATTOLICI
SEZIONE SAN GIOACHINO
24 MAGGIO
1891 .
Ci riserbiamo nel prossimo numero a pub-
blicare più ampie notizie ed analoghi arti-
coli .
NOTIZIE VARIE.
Gara Catechistica nell'Oratorio
di San Francesco di Sales in To -
r.Iiln-og17descorMagi,
solennità della Pentecoste, si teneva dai gio-
vani artigiani del nostro Oratorio interno di
S . Francesco in Torino una importante Gara
Catechistica . S . S . il Papa Leone XIII la ono-
rava
derla
di sua speciale benedizione ed a ren-
più solenne v'intervenivano ragguar-
devoli personaggi . Uno degli spaziosi cortili
dell'Istituto erasi parato a festa con gusto
e squisitezza di arte per l'occasione ; sedeva
sotto ampio baldacchino S . E . Monsignor
Leto, Titolare di Samaria con ai lati i prin-
cipali Superiori dell'Oratorio ed i signori in-
vitati .
In apposito palco erano distribuiti in or-
dine di statura come in due schiere di fronte
l'una, contro l'altra i numerosi giovani par-
tecipanti alla gara .
Non si sa se fosse più grande la trepida-
zione loro o l'aspettazione degli astanti, tra
cui mostravansi attentissimi gli altri giova-
netti artigiani ed i numerosi studenti .
I primi tre esperimenti furono sopra il Ca-
techismo diocesano . Dapprima vennero inter-
rogati tutti dal Direttore della Gara con do-
mande estratte a sorte . Di poi si ripetè la
prova con domande che alternativamente ve-
nivan fatte tra loro gareggianti a scelta e
gusto dei singoli interroganti in qualunque
parte del catechismo che tenevano in mano
ed aprivano per la lettura delle domande .
Si ripetè poscia la seconda prova, ma senza
l'aiuto del Catechismo , recitando perciò a
memoria anche le domande .
Ad ognuna di queste tre prove erano in-
vitati a ritirarsi quanti non rispondevano con
prontezza e precisione .
Venne in fine l'ultimo esperimento e con-
sisteva questo nel rispondere con parola li-
bera ad alcuni quesiti sopra varii punti della
Dottrina cristiana, che erano stati consegnati
agli aspiranti alla Gara tre giorni prima . A
quest'ultimo esperimento erano ridotti a cin-
que i gareggianti, furono più volte interro-
gati e ad ogni volta fu loro dato il voto se-
condo il merito delle risposte . In fine, fatte
le somme dei voti da ciascuno meritati, tra

2.9 Page 19

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salve d'applausi se ne proclamarono i ri- sarsi anche del tratto di fabbrica in costru-
sultati .
zione . Quei nostri giovanetti presero occa-
Ci piace qui riportare i nomi di questi sione per complimentarlo con alcune compo-
bravi giovanetti che diedero tanta prova di sizioncelle in prosa ed in poesia ed i musici
studio e d'ingegno, e sono
vollero dar saggio del progresso fatto ezian-
Villasco Giovanni, che ottenne il titolo di dio nell'arte musicale con allegre suonatine .
Principe della Gara - Barberis Michele, pro- L'illustre personaggio si mostrò assai soddi-
clamato 1° Console - Coppieri Carlo, 2° Con- sfatto non solo dell'accoglienza avuta, ma
sole - Arbuffi Giovanni Battista, Legato - sì dell'ordine che vi si trova , della istru-
Manganini Carlo, Alfiere .
zione ed educazione che vi apprendono i gio-
Il trattenimento fu intercalato con varie vanetti, e partì encomiando ed incoraggiando
suonate della nostra banda musicale e ral- quei nostri confratelli .
legrato di quando in -
quando da generali ap-
Una serata pa-
plausi e clamorosi ev-
squale a benefi-
vìva .
cio della nostra
Il tutto riuscì mira-
LA MORTE DEL CARDINALE
Missione di Lon-
bilmente e con soddi-
sfazione piena dei Su-
GAETANO ALIMONDA
dra. - I nostri Mis-
sionari dì Londra, dopo
periori, tra i quali non
aver passata la Setti-
poteva non esserne
mana Santa in conti-
contentissimo l'ottimo
Catechista D . Ghione,
I nostri Cooperatori e le nostre
nuo lavoro sì nel pre-
sbitero, come sul per-
anima e vita di queste
feste accademiche, del-
le quali s' allieta di
quando in quando il
Cooperatrici avranno già a que-
st'ora saputo della morte dell'ama-
tissimo nostro Arcivescovo , il,
gamo e nel confessio-
nale e con gran frutto
di quei poveri cattolici,
diedero il martedì di
nostro Oratorio .
Una medaglia
d'argento alla no-
Cardinale Gaetano Alimonda, av-
venuta a Genova alle ore 9.50
pom. del 30 maggio or ora scorso .
Pasqua una serata d'o-
nore a molti invitati, a
benefizio dei nuovi fab-
bricati fatti per le
stra Colonia A- Benchè purtroppo preveduta, scuole, e dell'altro che
gricola della Na-
varra in Francia .
- La Società di Agri-
questa notizia riuscì profonda-
mente dolorosa a quanti conobbero
si vuol innalzare per
una nuova Chiesa, tan-
to necessaria in quella
coltura del Varo (Fran- l'illustre Porporato, nel quale la Parrocchia ; giacchè
cia), il 10 Maggio ul-
timo scorso consegna-
scienza e la pietà, l'ingegno e la
quella esistente , di
ferro , oltre l' essere
va al Direttore della virtù, l'altezza della mente e la ormai divenuta inde-
nostra Colonia Agri- grandezza del cuore brillarono così cente pel culto e ri-
cola della Navarra una
medaglia d'argento per
vivamente e così armonicamente
stretta pel numero sem-
pre crescente di cat-
importanti piantagioni congiunte .
tolici, presenta tanti
ed eccellente direzione
dell'Agricola stessa . Il
Presidente della Socie-
tà nel distribuire dette
Riserbandoci di parlarne più
diffusamente nel prossimo Bollet-
tino, ne raccomandiamo intanto
altri gravi incomodi,
quali di concentrare
intenso calore d'estate
e rigidissimo freddo
medaglie faceva innan-
zi ad un'affollata mol-
la bell'anima alle loro preghiere .
d'inverno, sicchè in-
vece di allettare i fe-
titudine di popolo am-
deli, ne li allontana e
pli elogi della coltiva-
l' opera del ministro
zione praticata in quest'Agricola, cui sono cattolico, già per altro inceppata in paesi
addetti più di un centinaio di giovanetti . protestanti, è resa per questa indigenza
vieppiù difficile e di molto minor vantag-
Una visita all'Ospizio del Sacro gio . Don Macey, Superiore di quella Mis-
Cuore a Roma . - Il 15 dello scorso A- sione, spettatore suo malgrado di sì estre-
prile l'Ospizio del Sacro Cuore di Gesù in ma necessità, mentre importuna con sup-
Roma riceveva una di quelle care visite che pliche la Casa Madre di Torino, tenta
lasciano incancellabile memoria nell'animo ogni altra via per aver mezzi, onde poter in-
nostro e de' nostri giovanetti . S . E . il Prin- nalzare un tempio più decente e più comodo
cipe D . Paolo Altieri, Sopraintendente alle pel popolo, ed il martedì dopo Pasqua -radunò
Scuole Pontificie, già tanto benevolo inverso un bel numero di Signori e Signore, tra cui
del nostro Don Bosco , degnavasi colà re- intervennero anche de' protestanti, i quali ne
carsi e visitare una per una tutte le classi, fecero lusinghiere parole nel loro giornale
passare per i singoli laboratorii ed interes- il South London Record .

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CARLO BUZZETTI
Il corso S. Martino in Torino il giorno 22
di maggio era gremito da una enorme folla
che assisteva al trasporto della salma del
signor Carlo Buzzetti , impresario capoma-
stro costruttore, morto alle ore 12 pom . del
giorno 20, munito dei conforti di nostra santa
Religione, dopo una lunga e dolorosa malattia
sopportata con santa rassegnazione . Il carro
funebre, innanzi al clero, era preceduto dalla
banda musicale dell'Oratorio di S . Francesco
di Sales e seguito dalle rappresentanze del
Municipio, degli Ingegneri, dei Capi Mastri
e da altri moltissimi . Era un onore giusta-
mente reclamato dai meriti del defunto . Egli
da semplice operaio aveva saputo crearsi, col
suo ingegno, la sua attività ed una onestà
senza pari, la propria posizione sociale . Ben
sette chiese furono da lui costrutte in To-
rino, senza contare gli edifizi pubblici e pri--
vati innalzatì da lui in gran numero anche
in altre città, coadiuvato dal fratello Giosuè
e dai proprii figli, che come lui Seppero gua
dagnarsi colle loro virtù la stima univer-
sale . Carlo Buzzetti fu uno di quei primi
fanciulli, ai quali D . Bosco nel 1841 fece il
catechismo nella chiesa di S . Francesco di
Assisi, e da quel punto si strinse fra loro
un vincolo di affetto che non doveva più
sciogliersi . Se D . Bosco fu l'uomo della
Provvidenza, Carlo Buzzetti colla viva fi-
ducia nella Provvidenza fu il suo principale
sostegno nell'edificare chiese ed ospizi, poi -
chè nell'ora della prova, mancando talora i
mezzi materiali, egli si accingeva a quelle
imprese colossali, dicendo : - Un cenno di
Don Bosco è per me una cambiale sicura che
Sarà pagata a scadenza . - E al venerando
amico suo egli a proprie spese faceva innal-
zare quella magnifica tomba nel Collegio
delle Missioni a Valsalice .
La Pia Società Salesiana , mentre prega
per lui e porge le sue vive condoglianze alla
sua cara e desolata, famiglia, s'inchina di-
nanzi al sepolcro di chi fu modello dei padri
e degli operai cristiani,
Raccomandiamo alle preghiere dei nostri lettori l'anima del Sac . D. GIOVANNI
BONETTI da Caramagna, Superiore Salesiano , volata a Dio la mattina del 5
Giugno, festa del Sacro Cuore di Gesù . Nel prossimo numero ne daremo un'estesa
biografia col ritratto e colle particolarità della sua malattia e della sua morte .
Elenco dei Cooperatori defunti nei mesi di Aprile-Maggio .
1. Allochis D . Francesco, curato -
Passerano (Alessandria) .
2 . Barberis D . Enrico, S . Pietro Mar-
tire - Venezia.
3 . Bastardi D . Giuseppe - Castella-
rano (Reggio Emilia) .
4 . Bellegotti D . Francesco - Gabbiano
(Massa Carrara) .
5. Benassi D . Innocenzo, priore - Ca-
stelvecchio (Reggio Emilia) .
6. Bertacca dottor Andrea - Firenze .
7. Bertoli D . Bartolomeo, parroco -
Poggio (Massa Carrara) .
8 . Bianchi D . Alessio - Pistoia.
9 . Borri Adelina - Parma .
10 . Brighetti D . Raffaele - molo (Bo-
logna) .
11 . Businelli Marino - Legnago (Ve-
rona) .
12 . Campus mons . Filippo, vescovo -
Sgssari .
13 . Canova Valentino - Siviera di Sehio
(Vicenza) .
14 . Carbonino Bibiana - Tromello (Pa-
via) .
15. Canotto Gius . detto Bolea - Bianzr?
(Novara) .
16. Cipani Domenica - 'Fasano (Bre-
scia) .
17. Cavalchini Roero di S . Severino ba-
rone Gregorio Guidobono- Torino.
18. Comielo Antonio - Feltre (Belluno) .
19. Cominelli Teresa - Garda (Verona).
20 . Corana Carlo, farmacista - Torino .
21 . Corte Alessandrina contessa di Mon-
tanaro - Torino .
22 . Costa Teresa - Cherasco (Cuneo).
23 . Costantino D . Giuseppe, canonico
- Nepi (Roma) .
24. Cristofanelli D . Annibale, canonico
- Apiro (Macerata) .
25 . De-Rosa nobile Aquilina - Varese
(Como) .
26. De-Rodaretto contessa Anastasia -
Torino .
27. Draghi avv . Giovanni - Venezia .
28. Fenoglio D . Arnolfo, pievano - Vil-
lareto Bagnolo (Cuneo) .
29 . Ferrari Antonio - R oncà (Verona).
30 . Floris D. Giuseppe -Zeppara (Ca-
g liari) .
31 . Fontana Antonio, calzolaio - Cu-
reggio (Novara) .
32 . Gherra Caterina - Torino .
33 . Gialdroni D . Emilio - Stradella (Pa-
via) .
34 . Gianetti ing . Salvatore - Napoli.
35 . Guglielmi D . G . B ., rettore - Scar-
devara (Verona) .
36. Jonson ved. Anna - Firenze .
37. Lanari prof. Lodovico - Chiaravalle
(Ancona) .
38 . Laureati Caterina - Torino .
39 . Liphart, baronessa - Firenze .
40 . Marchi Lucia fa Stefano - Moruri
(Verona) .
41 . Marras D. Giacomo - Tramatza (Ca-
gliario .
42 . Marsiglia Ersilia - Lucca .
43 . Martinengo D . Innocenzo - Marti-
n engo (Bergamo) .
44 . Nicolis Resa Verona.
45 . Oddone-Armissoglio Rosa - Panca-
l
ieri (Torino) .
40 . Pagnoni Paolo - Monza (Milano) .
47 . Paolozzi D . Nicolò-Ipplis (Udine) .
48 . Perego Abramo - Arcore (Milano) .
49 . Pizzardo D . Giuseppe, canonico -
Savona (Genova) .
50 . Polli Marietta- Corrnons (Austria) .
51. Radicchi D . Crispino - Montepe-
scale (Grosseto) .
52 . Ramoni Domenica fu Bartolomeo -
Finero (Novara) .
53 . Sabaini D . Pietro - Negra, (Veronao .
54. Sala Torello, abate-Pescia(.Luca)
55 . S . Martino di Valporga contessa E-
milia - Torino .
56 . Sannibale mons . Innocenzo, vescovo
- Gubbio (Perugia) .
57. Sassi D. Luigi, provosto - Casola
(Modena) .
58. Schiaffani D . Francesco - Cesarò
(. Messina)
59. Sciolla D . Giuseppe - Chiusa Pesio
(Cuneo) .
60 . Sergianotto D . Giuseppe - Levada
(Padova) .
61 . Suor Innocente Galli, religiosa con-
versa Monache Orsoline - Sesto
Calende (Milano) .
62 . Tagliarmi cav. uff. avv. Antonio -
Breno (Brescia) .
63 . Termine Antonia - C astelletto di
Brenzone (Verona).
64 . Vesco D . Giuseppe - Marino (Ve-
nezia) .