189009


189009

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
ANNO XIV - N . 9 .
Esce una volta al mese .
SETTEMBRE 1890
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario .
La Direzione del Bollettino Salesiano ai Signori Coo-
peratori . - Al riaprirsi delle Scuole . - Gli antichi
Allievi di D . Bosco e la memoria del loro caro Pa-
dre . - Ai Signori Decurioni . - Descrizione del
Santuario di Maria Ausiliatrice . - Grazie di Maria
SS . Ausiliatrice . - Notizie dei nostri Missionari
dalla Patagonia e Terra del Fuoco . - Lettera d'un
Collettore della Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù
in Roma . - Collegi Salesiani ed Educatori per fan-
ciulli . - Corso di Studio per giovani adulti che
intendono consacrarsi a Dio nello stato ecclesiastico .
- Don Rua al Nord della Francia e nel Belgio . -
Notizie varie . - Ricordi pei giovani che desiderano
passar bene le vacanze . - Bibliografia . - Il monu-
mento a D . Bosco . - Cooperatori defunti .
LA DIREZIONE DEL BOLLETTINO SALESIANO
ai signori Cooperatori .
Da varie parti ci giungono lagni
circa la spedizione del Bollettino . Chi
lo riceve in ritardo e chi ne rimane
del tutto privo per vari mesi . Pare
che molte volte avvenga ciò da qual-
che distributore postale, il quale, per
non avere il disturbo di far recapi-
tare a chi è diretto il Bollettino , ce
lo rimanda scrivendovi sopra : respinto
o sconosciuto, e persino talvolta de-
funto , dando così facilmente la pa-
tente di morto a chi ancor felicemente
vive e veste panni . Talvolta poi trat-
tandosi di personaggi altolocati, ai
quali la posta non giunge se prima
non passa per cento mani più o meno
fedeli , il respinto viene arbitraria-
mente scritto da qualche segretario ,
che sarebbe lui stesso più da respin-
gere che da ritenere .
Noi porremo sempre maggior studio
per prevenire ogni inconveniente di
tal fatta . Del resto, o sia nostra la
causa o sia d'altri, noi preghiamo i
nostri lettori di avvisarci con sem-
plice cartolina, appena avranno a sof-
frire ritardo o sospensione, e se l'in-
dirizzo non fosse esatto, a indicarcene
la correzione . Ove poi qualche Coo-
peratore fosse defunto e gli si conti-
nuasse la spedizione del Bollettino ,
preghiamo chi lo riceve a rimandar-
celo senza nuova affrancazione, scri-
vendo soltanto sulla copertina : Re-
s.cphiEntlorevèm
duplicato, ne rimandi una copia colla
parola : Duplicato .

1.2 Page 2

▲back to top
Infine ringraziano tutti quelli. che Un altro diceva : - Mi terrei per traditore
colla loro elemosina vennero finora in dei miei figli, se io li consegnassi a mae-
aiuto delle opere nostre ; e intanto ci stri che non praticano i loro doveri verso
raccomandiamo agli altri di non vo-
lerci rifiutare l'appoggio di loro be-
neficenza e carità, senza della quale
non possiamo fare tutto quel bene
che ci siamo proposto, e che abbiamo
Dio e non hanno sodi principii in fatto
di religione .
Il celebre Dupanloup, caldo fautore
dell'educazione collegiale , si spaventa
come tanti genitori badino poco alla scelta
del collegio .
continuamente di mira, quale si è il . Quintiliano, sebbene autore pagano,
sostegno e lo sviluppo fecondo delle scriveva ai genitori : - Voi preferirete
grandiose opere lasciateci dal, nostro lo stabilimento nel quale la disciplina è
fondatore e padre, il venerando Don esatta, e dove i maestri sono più vir-
Bosco .
tuosi .
Grazie al Cielo non mancano oggi col-
legi ove gli studi fioriscono mirabilmente
e nel tempo stesso vi si coltiva energi-
camente la virtù . Costano, è vero, incre-
dibili sacrifizi per parte delle pie Asso-
AL RIAPRIRSI DELLE SCUOLE . ciazioni che li aprono e li mantengono
Appena chiuse le scuole, il pensiero di
tanti genitori già si volge con preoccu-
pazione al giorno in cui si riapriranno .
L'educazione della prole è divenuta
oggi più che mai un ben difficile pro-
blema. Quanti disinganni, quante ama-
in florida vita, ma i frutti sono conso-
lanti .
Ora, diciamo noi, non dovrebbero sif-
fatti collegi esser di gran lunga preferiti
dai genitori prudenti e provvidenti per
la educazione dei loro figli?
rezze in certe famiglie, ove si videro a
ritornare i figli dalle scuole per le va-
canze autunnali, interamente o almeno di Il celebre letterato e poeta Lamartine
molto mutati nella mente e nel cuore ! scriveva
Non accenniamo a casi rari, ma a casi Un collegio di religiosi molto rinomato fu scelto
frequenti. Quella fede coltivata per tanti
anni con cure più che materne , quella
innocenza custodita con tanti sudori, ora
sono fiori appassiti, piante sfrondate .
Ancor pochi giorni e poi i vostri figli
non li vedrete più alla Messa alle feste,
non faranno più Pasqua ed i vizi, che
già crescono licenziosi, porran sede per-
da mia madre per collocarmivi, dopo che fuggii
da un collegio governativo . Entratovi, sentii in
pochi giorni la differenza prodigiosa che c'è tra
una educazione venale ed una data in nome di
Dio, ed inspirata da una generosa annegazione di
cui il Cielo solo è ricompensa . Non vi trovai mia
madre, ma vi trovai Dio, la purezza, la preghiera,
la carità, una dolce e paterna sorveglianza, il fare
della famiglia . Uno spirito divino sembrava ani-
manente e tiranna in quei cuori un giorno mare di un medesimo soffio i maestri e i disce-
tanto benedetti da Dio .
Nell'Evangelo fu detto di certi maestri :
Ex fructibus eorum cognoscetis eos ; dai
frutti li conoscerete . Prima di abbando-
nare i vostri figli per un anno in mano
altrui, informatevi dei frutti che da quella
sogliono derivare . Che avviene dei gio-
vani che frequentano quelle scuole , alle
poli. Tutte le nostre anime avevano ritrovato le
loro ali e volavano con uno slancio naturale verso
il bene ed il bello . Perfino i più ribelli erano sol-
levati . e trascinati nel moto generale . E lì ch'io
vidi ciò che si poteva fare degli uomini, non an-
gustiandoli, ma ispirandoli . Il sentimento reli-
gioso che animava i nostri educatori, ci animava
tutti . Avevano l'arte di. rendere questo sentimento
amabile e di crescere in noi l'amore di Dio . Con
quali volete mandare i vostri figli? Quali questo lievito messo nei nostri cuori tutto era fa-
sono i frutti del collegio, al quale volete cile e soave. Ira pietà si rianimò nell'anima mia,
inviare quel figlio, al cui avvenire volete
e divenne il movente del mio ardore nello studio.
seriamente provvedere ?
Un giorno interrogato un deputato del
Parlamento francese, liberalone sfegatato
emangiprt,chèmandseiuo
figli nei collegi dei Gesuiti, rispose : -
Perchè li amo e voglio che riescano mi-
Il collegio , luogo di raccoglimento e di
studio, è come un laboratorio pieno di calore
e di vita, ove si preparano in silenzio i te-
sori dell'avvenire ; ma quali tesori si avranno
se manca la sana educazione, che solo può
gliori di me.
aver salde basi nella religione

1.3 Page 3

▲back to top
Un collegio deve essere un tesoro aperto
a tutte le facoltà dell'intelletto e del cuore,
un ricco semenzaio di tutto ciò che può far
sviluppare l'anima di un giovinetto e ren-
derla illuminata , virtuosa , felice pel tempo
e per la eternità . Ma indarno si cercheranno
sì nobili effetti lungi da una schietta educa-
zione cristiana .
Io non sono punto nemico della Religione,
scriveva il protestante Byron ; prova ne sia
che io educo la mia figliuola ai principii di
uno stretto cattolicismo in un monastero delle
Romagne ; perchè sono d'avviso che quando
si ha una religione, non se ne può mai aver
troppa ; inclino ogni giorno più verso le dot-
trine cattoliche .
Poveri giovani! esclamava un savio e dotto
educatore . Quanto io sono impietosito della
vostra sorte ! Quanti scogli vi attorniano da
tutte parti ! quanti cattivi esempi, quante
massime erronee ! Che cosa diverrete mai
Voi avete bisogno urgentissimo di qualche-
duno che corra in vostro soccorso e che op-
ponga una diga al male che vi circonda !
Ma questo morale soccorso ove lo cerche-
ranno certi genitori?
Sentimmo più volte dire con dolore : Quanto
è difficile oggi allevar bene la gioventù ! -
Ma perchè non pensaste per tempo, perchè
non apriste gli occhi quando si trattava di
mandar alle scuole o di collocar in collegio
i figli vostri? Temevate il sogghigno degli
amici nel scegliere pei figli un collegio reli-
gioso, e non sapevate voi che, quando si
tratta di cosa di tanto rilievo, è un tradi-
mento il procedere con tanta leggerezza?
Non saranno i vostri amici, vicini e parenti
che verranno a santificarvi i figli vostri,
quando vi ritorneranno in casa guasti nella
mente e nel cuore . Se siete ancora in tempo,
assicurate ai vostri figli una schietta e ma-
schia educazione cristiana nei migliori isti-
tuti cattolici, e ben vi accorgerete che anche
in mezzo a tempi tristi si possono ottenere
gagliarde virtù e frutti consolanti .
Bando alle illusioni ed alle ridicole ap-
prensioni ! Non temete che vi rendano troppo
religiosi i figli , stolti spauracchi ai giorni
nostri ; ma piuttosto concorrete anche voi coi
cristiani educatori ad avviarli nella pratica
costante delle cristiane virtù, nelle quali,
bene ravvalorati, cresceranno probi citta-
dini , decoro della religione e della patria .
Verranno altri anni ; i vostri figli già fatti
nomini benediranno il giorno in cui voi con
senno previdente li sapeste tener lungi dalle
vie pericolose ed in una sana educazione
cristiana edificaste il loro felice avvenire .
Saranno la consolazione della vostra canizie,
il vostro gaudio, la vostra corona .
GLI ANTICHI ALLIEVI DI D . BOSCO
e la memoria del loro caro Padre .
Don Bosco e l'Oratorio : ecco due parole
magiche che attirano sempre ogni anno tanti
antichi allievi del nostro amato Padre a far
visita a quel caro istituto , ove passarono
anni belli e giocondi ; anni la cui impres-
sione profonda durerà soave e benedetta
quanto durerà la vita .
Quest'anno per tale convegno erano stati
scelti i giorni 20 e 24 dello scorso luglio . Il
giorno 20 essendo di domenica, convennero
di preferenza i secolari, ed il 24, di giovedì,
i sacerdoti . In ambedue i giorni accorsero
numerosi allievi di tutti i tempi del nostro
Oratorio .
Alcuni con i capelli già un po' bianchi ri-
cordavano i primi anni in cui Don Bosco
faceva nell'incipiente Oratorio da direttore ,
da maestro, da cuoco, da infermiere . . . Altri
ricordavano l'erezione dei primi fabbricati ;
altri l'erezione della chiesa di S . Francesco ;
altri lo sviluppo dell'istituto fino a contenere
800 e più allievi ; altri il progetto, altri l'e-
rezione del Santuario di Maria Ausiliatrice
e via via .
Quante rimembranze ! Quali dolci richiami !
È vero che non v'è più D . Bosco ; ma pure
sembra ancora di vederlo, di udirlo ; si rin-
novellano anche oggi i sentimenti che si pro-
vavano quando ritornando all'Oratorio si go-
deva della sua visibile presenza .
Oh D. Bosco ! Angelo salvatore dei nostri
primi anni, padre garantissimo e luce salu-
tare per tutta la nostra vita, la tua memoria,
il tuo amore son sempre vivi nel cuore dei
tuoi tigli .
Nell'un giorano e nell'altro al termine del
pranzo furono pronunciati brindisi e discorsi
bellissimi
Il sacerdote Domenico Griva , pievano di
Cunico d'Asti, per incarico ricevuto dal Co -
mitato direttivo della festa , leggeva il di-
scorsetto d'occasione . Rispondeva con enfasi
affettuosa ed eloquenza interessantissima alla
domanda spettante la vita di D . Bosco : Fu
vera gloria?
Unanimi applausi lo interruppero più volte .
Con bella maniera infine rivolgeva il suo dire
nel modo che qui brevemente riportiamo
« Fu vera gloria? Un Omero si immortalò coi
ventiquattro canti dell'Iliade, Dante coi tre regni
della sua Divina Commedia, e Don Bosco non si
sarà immortalato colle sue centocinquanta Case,
lui vivente, fondate?
Religione e patria, si dice, si stampa, sono le
due più grandi aspirazioni degli uomini ... Reli-
gione e
sublimi,
patria ! Si
più nobili,
possono dire
più preziose
adluemopanrdool?e
più
. Sì,
amici miei, e per D . Bosco io le troverò : Santità
e amore dell'universo mondo . D . Bosco praticò
la religione fino alla santità sua ed altrui . Don

1.4 Page 4

▲back to top
o lo direi un altro S . Benedetto, S . Francesco
d'Assisi, S . Domenico .
» Ma non preveniamo i giudizi della Chiesa
parliamo solo della bellezza, della grandiosità
della sua religione, quale la insegnò a noi, la fece
amare da noi e da quanti come noi avvicinarono
la sua persona.
» Patria ! Il dire che D . Bosco amò la patria si è
un restringere l'ampiezza del suo immenso amore,
e come si insegna nelle nostre scuole ai ragazzi a
noti dire son piemontese , sono toscano, veneto,
ligure o siciliano, ma lor s'insegna a ripetere sono
italiano, perché tutte le diverse regioni nominate
non fanno che un'Italia, così D . Bosco interro-
gato di che patria egli sia, risponde colle opere
non sono italiano, francese, spagnuolo, americano ;
sono di tutto il mondo, ché tutti io amo,tui
benefico, tutti vorrei condur meco da questa terra
d'esilio alla vera patria che ci aspetta in Cielo .
- Ecco D . Bosco .
» Ma che vo io mai lodando D. Bosco ?
» Egli non è più . Noi eravamo soliti vederlo
seduto colà ove ora siede un altro . E questa è
vera gloria
» Sì, amici miei, anche questa è vera gloria .
L'expedit ut ego vadam l'ha pronunciato il divin
Salvatore stesso, affermando che diversamente lo
spirito suo non sarebbe disceso a continuare e com-
piere l'opera della Redenzione incominciata . Era
spediente che D . Bosco si dipartisse da noi , si
separasse dalle sue opere, affinchè il mondo ve-
desse che la sua fu vera gloria ; affinchè la con-
tinuazione delle sue opere, anzi l'aumento di nu-
mero e di operosità facesse conoscere che sono
opere di vera gloria, che non hanno solo avuto
il bollo di sanzione degli uomini per lui vivente,
ma quello stesso di Dio che commenda D . Bosco
nella benedizione e nel favore che concede alle
opere di lui, e così D . Bosco sia lodato , come
vuole S . Paolo, non da se solo, non dagli uomini,
ma da Dio stesso, e così il quem Deus commendat
sia un serto d'imperitura gloria sulla grandiosa
figura di D . Bosco .
» Ma se D . Bosco non è più, il suo spirito è
con noi ; come già Elia designò suo successore
Eliseo e col mantello gli regalò da parte di Dio
lo spirito profetico, così Iddio per mezzo di Don
Bosco ci diede il primo Successore .
»E.cBo,samilntrpodD
D . Rua . Egli fu già a noi compagno, a D . Bosco
figlio : ora egli è per noi lo spirito di D . Bosco . . .
D . Rua compirà l'opera di D . Bosco ; e se noi
abbiamo stabilito di radunarci ancora ogni anno
nel giorno onomastico di D . Bosco e commemo-
rare questo giorno, colla presenza di D . Rua, si è
perché noi antichi allievi di D . Bosco in D. Rua
sentiamo qualche cosa di D. Bosco : la sua per-
sona, la sua voce, il suo dire per noi sono tutte
cose di D . Bosco . Epperciò noi abbiamo comin-
ciato, noi seguiteremo in perpetuo a raccoglierci
nel giorno onomastico di D . Bosco , a presentare
il nostro solito mazzo di fiori e l'obolo del nostro
ancor filiale ; sentiremo due parole del Successore
del caro Padre, il ringraziamento di Don Rua ;
ed il radunarci, il trattenerci, lo scioglierci lo fa-
remo alla magica parola d'ordine dei nostri primi
anni : Viva D . B. osco!
» Sì, siam figli di D . Bosco : ricordiamolo sempre.
E fu proprio l'ultimo ricordo che ci dava nella
radunanza annuale del 1887 . Lo rammento come
fosse ora, e me lo sono scritto nel mio taccuino e
stampato nel cuore . Miei figli, ci ripeteva, il pen-
siero che siete figli di D . Bosco vi accompagni da-
pertutto, e vi faccia vivere in modo da non mai
doverne arrossire .
» Questo ricordo sia il suggello della festa com-
memorativa d'oggi. D . Bosco ci guardi dal cielo,
D. Rua ci conforti dalla terra
guidino alla vera gloria . Ed
, ed
oh !
entrambi
possiamo
ci
un
giorno tutti rivedere l'amato Padre, e stretti in
gruppo d'attorno a lui gridare in eterno : Viva
D . Bosco ! »
Applauditissimo fu pure il breve discorso
del compositore-tipografo Antonio Zanetta .
Ne riportiamo brevi tratti
Don Bosco non si commemora, si esalta, si
ammira... Stella luminosissima brillò sul nostro
orizzonte, e del suo tramonto lasciò tale splen-
dore da abbagliare il mondo ; che dissi, tra-
monto ! ? ... Sole benefico, egli risorge tutti i dì,
e coi raggi della carità trasfusi nelle opere suo
accoglie le centinaia e le migliaia di giovanetti,
specie se poveri . . . . e illumina coi suoi raggi, per
i figli ammaestrati dalla sua esemplarità, un'infi-
nita turba di poveri selvaggi, riducendoli alla
conoscenza della vera civiltà ... Egli risorge tutti
i dì nel mondo, riflesso nei moltissimi allievi che,
educati alla sana sua scuola, formano vanto e de-
coro della società ; risorge ogni dì per rischiarare,
qual nuova face, quelle famiglie ove non mai ri-
suonò o da tempo si tacque il nome santo di Dio,
ed in questo nome dai figli di D . Bosco si com-
piono le più salutari imprese
» Ecco D . Bosco quale ci restò : colonna della
Religione, gloria della patria, illustrazione del
secolo, nostro vanto .
» Ma Egli ardito e prudente, sebbene sorridesse
placido in faccia alla morte, pure frammezzo alle
molteplici cure prevedeva il fatale 31 gennaio, e
per l'amore dei suoi orfanelli volle lenirne le con-
seguenze .
» Tra i fiori più belli del suo giardino ne scorse
uno bellissimo ; con particolare amore lo educò,
con ingegnoso studio lo volle, dirò così, plasmato
a modo suo, lo mise a parte dei suoi progetti, gli
affidò i segreti, l'anima ne conformò alla sua, lo pre-
destinò ad essere il primo ornamento di quel serto
che il tempo e l'opera intreccieranno alla Sale-
siana Congregazione .
» E ben s'appose il solerte giardiniere ; giacchè
il bellissimo flore, il nostro D . Rua, venne via
via imitandolo, comprendendolo , aiutandolo, e
dacché si diede a D . Bosco gli fu sempre ed
ovunque indivisibile compagno, egli il fido aiuto
nelle ardenti imprese, il figlio autorevole ed argo-
mento di consolazione nei momenti del dolore .
» Il vostro primo Rettore è morto, ma ne sarà
eletto un altro . . . Ascoltatelo , amatelo, ubbiditelo,
pregate per lui come avete fatto per me, scriveva
ai figli nel suo testamento : ebbene, sì, amiamolo,
dico io, amiamolo come D . Bosco, se D . Bosco è
volato al cielo, a D . Rua lasciò l'amore, il genio,
il cuore . »
Pronunciava di poi altre nobilissime pa-
role sulle virtù di D . Bosco, che ci duole di
non poter qui per ora riportare .
Parlarono con affetto di primi allievi dì
D . Bosco e con entusiasmo di ammiratori il
teol . D . Felice Reviglio , curato di S . Ago-
stino in città, ed il teol . D . Giacinto Balesio,
vicario foraneo di Moncalieri .
Tra gli altri che parlarono prima e dopo

1.5 Page 5

▲back to top
dei sullodati oratori non va dimenticato il
Presidente del Comitato per la festa , il si-
gnor Carlo Gastini, l'antico menestrello delle
feste di D . Bosco .
Trasse fuori nè più nè meno che un poema,
in citi parlò di tutto e di tutti, dei vivi e dei
morti, dei convenuti e degli assenti, del pas-
sato, del presente e dell'avvenire .
Ebbe applauditissime parole quando parlò
dell'intrepido missionario patagone Monsi-
gnor Giovanni Cagliero . Parlò di D . Bosco
con genio poetico e di D . Rua con il più
sentito affetto .
Nell'un giorno e nell'altro vi erano tra i con-
venuti personaggi ragguardevoli per cariche e
dignità ; ricordavano essi e ricordano sempre
con vanto, sebbene siano di sollevata condi-
zione, di essere stati figli di D . Bosco .
L'adunanza in ambedue i giorni fu ralle-
grata dai lieti suoni della banda musicale
interna e coronata infine da opportunissime
ed affettuose parole del signor D . Rua .
Sono feste sempre care e desideratissime ,
e avremmo voluto parlarne più a lungo per
darne più minuta relazione, specialmente pei
tanti antichi allievi che non vi poterono
prender parte che per lettera o telegrammi ;
ma la ristrettezza dello spazio concessoci ce
lo vieta . Gradiscano i detti signori Allievi
il nostro buon desiderio .
AI SIGNORI DECURIONI.
Siamo stati interrogati, se, ove non si
tenne ancora in quest' anno alcuna confe-
renza salesiana (che secondo regola si suol
tenere nelle solennità di S . Francesco di
Sales e di Maria SS . Ausiliatrice) convenga
farla in altro tempo .
Rispondiamo affermativamente, e di cuore
applaudiamo allo zelo dei Decurioni e dei
Cooperatori che s'interessassero a tal uopo .
In molti paesi di campagna poi, ove in
questi mesi abbondano i villeggianti, la
conferenza potrebbe essere tenuta con inter-
vento maggiore di Cooperatori e di buoni
altri signori, pronti sempre a prender parte
alle opere di zelo, specialmente quando vol-
gono a bene della gioventù e delle Missioni ;
inoltre si potrebbero più facilmente trovare
insigni oratori che ben di cuore prestereb-
bero l'opera loro .
Riguardo poi all'ordine da tenersi ed agli
argomenti da trattarsi si possono avere
norme convenienti dalle varie relazioni di
simiglianti conferenze, pubblicate in altri
numeri del nostro Bollettino .
DESCRIZIONE DEL SANTUARIO
DI
MARIA AUSILIATRlCE
Ricaviamo dalle opere di D . Bosco la de-
scrizione che egli stesso scriveva e pubblicava
nel 1877 del santuario da lui eretto a Maria
Ausiliatrice . Viene opportuna questa descri-
zione in questi giorni in cui van compiendosi
i lavori pei restauri e per la decorazione del
detto tempio .
« Questa chiesa, così D . Bosco, si svolge in
forma di croce latina sopra un' area di 1200
metri quadrati . La sua facciata è di stile mo-
derno e ben proporzionato . Dal mezzo del
corpo dell'edifizio spicca la gran cupola sor-
montata dalla statua della B . V . Dall'uno e
dall'altro lato sorgono due campanili, termi-
nati a cupolino ed essi pure sormontati da
due statue di rame dorato battuto, dell'altezza
di due metri e mezzo caduna . L'una di queste
statue rappresenta l'angelo Gabriele nell'atto
di offrire una corona alla SS . Vergine ; l'altra
statua rappresenta s . Michele nell'atto di fare
sventolare una bandiera, sulla quale sta scritto
Lepanto, come per ricordare la grande vitto-
ria riportata dai Cristiani sui Turchi presso
Lepanto ad intercessione di Maria SS .
Sopra uno dei campanili avvi un concerto
in mi bemolle di otto campane, con cui si pos-
sono suonare pezzi di musica ed anche marcie
militari . Intorno alle campane sono incise
immagini con analoghe iscrizioni . Una di
queste campane è dedicata al supremo gerarca
della Chiesa Pio IX ; un'altra a mons . Ric-
cardi in allora arcivescovo di Torino ; una
alla famiglia del conte Francesco Viancino ;
altra alla famiglia del conte De Maistre ; una
a quella di Rosa Mercurelli di Roma . Un
castelletto in ferro appoggiato al piano delle
finestre del campanile sorregge tutto il peso
delle campane, le quali vengono suonate a
ruota con grande comodo e facilità, ed occu-
pano pochissimo posto essendone i ceppi fatti
in getto .
L'esterno della cupola è circondato da tre
ringhiere, ed una scala a gradinata posta a
suo ridosso offre mezzo sicuro per salire al
piedestallo della statua . Dalla prima base
dell'edifizio alla sua maggiore altezza si mi-
surano metri 70 ; i basamenti, i legami, gli
stillicidi, i cornicioni sono di granito .
Degna di attenzione è la porta maggiore
della Chiesa, egregio lavoro dell'artista Ot-
tone torinese . Altre sei porte laterali possono
dare sfogo alla folla .
Entrando nell'interno della chiesa, vedonsi
anzitutto nell'ingresso due colonne di marmo,
che sostengono l' orchestra, i cui piedestalli
sono lavorati in modo da servire da acqua-
santino . In alto intorno ai cornicioni e nel-
l'interno della cupola girano ringhiere in ferro

1.6 Page 6

▲back to top
L'orchestra è di due piani, cioè di orche-
stra e controrchestra, con eco ossia doppio
pavimento, ed è capace di circa 300 musici .
Esso è dono e lavoro dell'artista Gabotti
Giuseppe di Locarno dimorante a Torino .
Cinque sono gli altari, tutti di marmo la-
vorato con disegni e fregi diversi, colle rispet-
tive balaustre . Essi sono lavoro del cavalier
Gussone torinese, ad eccezione del primo a
destra dedicato a s . Anna . Questo per pre-
ziosità di marmi è il più ricco, poichè con-
tiene verde antico, rosso di Spagna, alabastro
orientale, e del malachite . È stato lavorato
in Roma dall'artista Luigi Medici, ed inviato
a questa chiesa a compimento di promessa
fatta e di grazia ricevuta . Il quadro sopra
l'altare rappresenta s . Anna con s . Gioachino
e colla verginella Maria in atto di leggere .
È lavoro del sig . Fino Tornielli .
dicato a s. Giuseppe . Il quadro è lavoro del
Lorenzone, la cui valentia, massime in opere
di soggetto religioso, non abbisogna di parole
per essere conosciuta .
Ma il più glorioso monumento di questa
chiesa, è l'ancona, ossia il gran dipinto che
sovrasta all'altare maggiore . Esso è parimenti
lavoro del Lorenzone .
Non vuolsi passar sotto silenzio il pulpito
che sorge maestoso a destra di chi guarda
l'altar maggiore . Il disegno è del cav . Spezia ;
la scultura e tutti gli altri lavori, sono opera
dei giovanetti dell'Oratorio di s . Francesco
di Sales . La materia è di noce . La sua po-
sizione è tale che da qualunque angolo della
chiesa si può vedere il predicatore .
Notevole è pure il pavimento della chiesa
tutto alla veneziana . Quello dei presbiteri
degli altari sembra un vero mosaico . Lo strato
L'altare, che gli è di fronte a sinistra di
chi entra, forma esso pure, come il primo,
cappella con balaustra ed inferriata . Esso è
dedicato al SS . Cuor di Gesù . Vi si ammirano
sette dipinti, tutti affresco, dell'artista Giu-
seppe Rollini, già allievo dell'Oratorio di san
Francesco di Sales . Gli ornati in chiaroscuro
furono eseguiti dal sig . Folli Costantino .
Il dipinto principale del Sacro Cuore di
Gesù e di Maria sono dell'artista torinese
sig . Bonetti . L'arte, la naturalezza, la viva-
cità dei colori e della espressione vi brillano
maestrevolmente .
L'altare della crociera a destra è dedicato
a s . Pietro, e il quadro con gran cornice do-
rata e le armi del triregno, rappresenta G . C .
nell'atto di consegnare le chiavi del Regno
de' Cieli al Principe degli Apostoli . È lavoro
del sig . Carcano accreditato artista milanese.
Nella crociera a sinistra avvi l'altare de-
poi dinanzi all'altare maggiore è si vagamente
lavorato a quadrelli e disegni che non v'è
bisogno di alcun tappeto perchè si faccia
degna comparsa nelle più belle solennità .
GRAZIE DI MARIA SS. AUSILIATRICE .
Fiducia in Maria . - Nell' inverno
scorso fui preso dall'influenza seguita da con-
gestione polmonare ; con tutti gli aiuti del-
l'arte salutare io mi sentiva morire e chiesi
gli ultimi conforti religiosi . Quella sera or-
dinai ai miei di casa che incominciassero una
novena a Maria Ausiliatrice . Io dal letto
accompagnava colla mente e col cuore le
preghiere che si facevano per me .
Oh potenza di Maria SS . Ausiliatrice !
Quella sera istessa mi sentii migliorato tanto

1.7 Page 7

▲back to top
che dopo alcuni giorni di convalescenza riebbi
piena salute .
Ne sarò per sempre riconoscentissimo a
Maria . Porterò in persona l'obolo della mia
divozione ai piedi di Maria nel santuario
che qual monumento alla memoria di Don
Bosco si va riccamente decorando .
Zafferana Etnea, 12 giugno 1890 .
Sac . GIUSEPPE CASTORINA, Coop . Sal .
Un sacerdote all'altare di Maria .
- Eccomi a soddisfare personalmente a quanto
mi sono obbligato verso la grande mia Be-
nefattrice Auxilium Christianorum .
Era il primo giorno dell'anno corr . 1890,
ed io giacea gravemente infermo di pleuro-
polmonite infettiva, giudicata dai medici cu-
ranti signori dott . Arzelà e Tonarelli insana-
bile . In questo stato disperato di salute, feci
scrivere per essere raccomandato alle orazioni
dell'Oratorio e per una Messa all'altare di
Maria Ausiliatrice, con promessa di venirla
poi a ringraziare in Torino nel giorno della
festa, il 24 maggio, se risanava . La grazia
non si fece aspettare ; poichè, mentre da un
momento all'altro si temea la mia morte, con
ammirazione di tutti, avvenne in me un tale
miglioramento, che mi pose fuori di pericolo
ed in breve ricuperai la sanità . Non potei
soddisfare al voto fatto il 24 maggio, perchè
essendo vigilia della SS . Pentecoste, non
poteva allontanarmi dalla parrocchia ; oggi
però, 20 giugno, intendo compiere il mio ob-
bligo col manifestare la grazia ottenuta, col
celebrare la S . Messa all'altare della Beata
Vergine Ausiliatrice e col far offerta di L . 100
in oro, perchè siano spese ed impiegate come
si crederà più opportunamente in onore di
detta Beata Vergine .
Torino, 20 giugno 1890 .
Umilissimo e devotissimo servo
Prete ANDREA LANDO'
Parroco di Pulica, diocesi di Massa Carrara,
Cooperatore Sales .
Maria consola gli afflitti . - Sento
il dovere di attestare la mia profonda grati-
tudine a Maria SS . Ausiliatrìce per segna-
latissima grazia ricevuta . Eran venuti per
me giorni di grande cordoglio ; invocai di
cuore Maria Ausiliatrice e prontamente ot-
tenni la grazia desiderata .
Milano, 20 giugno 1890.
ANGELA POZZI .
Invocai Maria e fui esaudito . -
Sciolgo un voto di riconoscenza verso Maria
Santissima Auxilium Christianorum con lo
spedire un vaglia postale di lire cento al
santuario eretto da D . Bosco in Torino . Colgo
quest'occasione per raccomandarmi alle pre-
ghiere degli innumerevoli giovani allievi del-
l'annesso Oratorio .
Borghetto di Barbera, 18 giugno 1890 .
Sac . GEROLAMO GROSSI .
Maria benedice le campagne . -
Il giorno 19 aprile ultimo scorso la mia cam-
pagna era gravemente minacciata da una
grandine devastatrice che difatti si riversò
furiosa su tutto il nostro paese . Invocai Maria
Ausiliatrice e promisi che, se le foglie dei
gelsi, in cui era posta la mia risorsa in que-
st'anno, fossero state sufficienti per la quan-
tità del seme di bachi già comprato, avrei
mandato l'offerta di L . 30 all'Oratorio di
D.BCosnctrgiapezonsl
mibastron,ebid'avnzo14lbre
che vendei, e raccolsi dodici chilogrammi di
bozzoli di più di quanto raccoglieva gli altri
auni .
Ringrazio di cuore Maria Ausiliatrice e
mando la promessa offerta .
Chiaravalle, 29 giugno 1890.
AMADEI ALESSANDRO .
Una collana d'oro a Maria . - Il
sottoscritto, oppresso da una sciatica alla
gamba sinistra, soffriva dolori acutissimi, che
non gli davano un momento di riposo . Ri-
corse all'arte medica e mise in pratica tutti
i suggerimenti che questa seppe dargli, ma
tutto indarno. Finalmente i medici gli dis-
sero non esservi più rimedio pe' suoi dolori ;
di che rimase addoloratissimo e spaventato .
Una notte, mentre era nel colmo dello spa-
simo e del dolore, si sovvenne di Maria SS .
Ausiliatrice e delle grazie ottenute per la
sua intercessione . Le si raccomandò per ot-
tenere la grazia della guarigione, promet-
tendo dì portare all'Oratorio di S . Francesco
di Sales in Torino una ricca collana d'oro
che aveva in casa . Fu esaudito, ed ora compie
la promessa fatta pieno di riconoscenza per
l'ottenuta guarigione .
Torino, 12 luglio 1890.
CALCAGNO ANTONIO .
Scrissero riconoscenti ringraziando Maria
Santissima Ausiliatrice per grazie ricevute
e mandarono offerte :
Picco Francesco (Torino) - Maestri Fran-
cesco (Castelletto Scazzoso) - Peracchio
Giuseppe (Lu) - Odino Camillo (Gavi) -
Masetto Giuseppe (Vicenza) - Gatti Giu-
seppe (Castel S . Pietro - Alessandria) --
Malfatto Giuseppe e Luigi fratelli (Nizza

1.8 Page 8

▲back to top
Monferrato) - P. D . Fiego (Roma) - Ca-
nonico Giov . Neri (Poggi Bonsi) - Giraudo
Giov . (Sampeyre) - G. Bona (Torino) -
Tamietto Margherita (Loggia - Torino) -
Castagno Emilia (Avigliana) - Barberis
Carlo (Saluggia) - Mina Maria (Moretta)
- Maria Marcolini Moro (Casarza della De-
lizia - Udine) - Prevosto D . V . Giovanet-
tino (Locarno) - Lucia Balestro (Monte
Maggiore) - Catterina Battistolo (Biella) -
G . B. Mortola (Camogli) Bona D . Enrico
(Sagliano Micca) - Mongiui Valentino (So-
riso) - Gallotti Virginia (Milano) - Damaso
Maria Gai (S . Damiano d'Asti) - Tersilla
Caramagna (Torino) - Tamone G . Batt . (Or-
bassano)-Paolina Convalle (Pescia) - Vel-
lenotti Ida (Saluzzo) - Dell'Orbo Vincenzo
(Rosasco - Pavia) - Polli Francesco , par-
roco di Torre d'Isola - Pavia - Fortunato
Canepa (Rocco - Genova) - Sac . Domenico
Griva, parroco di Cunico - P . Gamaleri
Giovanni (Voghera) - D . Alessandro Bat-
t,aglini (Bolsena) - Ponte Battista (Cavour)
- Rinanopoli Michele (Napoli) - Sac . Pietro
Beorchia, curato di Portis (Udine) - Sacer-
dote Balzani . Luigi, parroco di Villabiscossi
- Sac . D . Agostino Ferri (Sassuolo) - Ca-
3lonico D . Pompeo Bucciorelli di Covi -
Osanna Zanotti Marchesini (Negrar - Verona)
- Cremonesi D . Giuseppe (Moirago) - Sa-
cerdote Delfino Ag . (Celle Ligure) - Antonio
can . Gai (Fossombrone) - Calcaterra Cele-
stino, parroco di S . Rocco di Prenda (Crodo)
- Bonfauti Eupilia (Lenno) - Felicita Ro-
gnoni (Mede) - Rossi Bianca (Ventimiglia)
- Tomba Natano (Vicenza) -Edoardo Bar-
bar (Valletta - Malta) - Dott . Quintilio
Gior . (Peccioli. - Pisa) - Oneto Paola (Ca-
moglì) - Gaspardino Pietro (Merdison - Stati
Uniti) - Sac . Gio . B . Rizzolo (Orrolì - Ca-
gliari.) - Guerrini Serafino (Mordano) -
Domenico Bonvecchio (Esanatoglia) -Pietro
Pellas (Genova) - D . Vincenzo Guerra (Pra-
maggìore Veneto) - Negri Teresa (S . Ste-
fano Belbo) - Ing . Buffa (Alessandria) -
Rampi D . Costantino, parroco di Nicorvo -
- Giannini Antonio (Canova) - Sac . Gio-
vanni Batt. Costa (Sampi.erdarena) - Raggio
Luigia (Ponzone) - Graglia Alberto Pio
(Torino) - Viale Maria (Boves) - Cardini
Ester (Mondovì) - Forgia Michel Angelo
(Villafranca Piemonte) - Maria C . . . (Torino)
- Bonino Giuseppina (Torino) - Eberta
Enrico (Genova) - Eurosia Lissoni (Milano)
- D . Luigi Golonelli (Salarolo) - Mana
Giuseppe (Fossano) - Gobitti Angela (Cam-
poformido) - Ida Moreno Andreis (Viù) -
Vicini Margherita (Saluzzo) - Fanstina Bulla
(Casima) - Beltrandi Giovanni (Cuneo) -
Nino Conti (Genova) - Mineri Luigi (In-
tragno) - Irene Agostinetti (Cadenazzo) .
Medaglie di Maria Ausiliatrice
per per p ;
dozzina cento groo a
in similoro ovali serie 3a L. 0,15 - i,5o
--
N. 4
» 0,25 - 2,60
serie 5a » 0,25 2,- -
- - serie 6' » 0,35 2,50 -
N. 6
» 0,45 -
colla facciata del
Santuario N . 8 cad. L . 0,15 » 1,50 -
in arg. ovali N . 2 - » 0,45 » 5,-- -
N . 4 -- » 0,75 » 9,- -
5,-
16,-
--
-
- - N . 8 - » 4,- » -
-
Cromolitografie di Maria Ausiliatrice .
Centini . 5 1/2 per 8 1/2.
1. Carta senza margine
2 . - con margine
-
-
3 . - coni preghiera
Al cento
--
B L . 0,05
A » 3,50
B » 0,05
A » 5,-
B » 0,05
-
4 . - merlett . -
5 . - bristol -
6 . - • d orata
7. - merletto dorato
A » 4,-
B » 0,10
A » 6,-
B » 0,10
A » 8,50
B » 0,15
A » 12,-
B » 0,15
8 . - con fig . angeli
9. - a cancelli
10 . - -
-- -
dorati
-
-
A » 13,-
B » 0,20
A » 15,-
B » 0,20
A » 15,--
B » 0,25
A » 20,-
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARII,
Dalla Patagonia e Terra del Fuoco .
Puntarenas, 4 gennaio 1890 .
CARIssIMo D . RUA,
Abbiamo finito il mese di dicembre e
l'anno 1889, fecondo per questa Missione pel
progresso nella salute delle anime .
Il giorno 8 dicembre, consecrato all'Imma-
colata, facemmo la chiusura del mese conse-
crato alla Madonna . Che cambio verificato
nei due anni ! Al mattino si fece una Comu-
nione generale numerosissima (cento e due)
in mezzo allo stupore di tutto il paese, per-
chè non s'era mai veduto funzione eguale .
Con che divozione s'accostarono tutti e con
quale raccoglimento ! Alle dieci Messa so-
lenne con diacono e suddiacono e clero . Il
canto fu eseguito in musica dalle Suore di
Maria Ausiliatrice .
Alle due del dopo pranzo ebbe luogo la
processione .
Precedevano la statua della Madonna le
alunne del Collegio delle Suore . Il coman-
dante del picchetto mandò dieci soldati ad
accompagnare la processione . Tutta la po-

1.9 Page 9

▲back to top
polazione prese viva parte a questa dimo-
strazione d'affetto alla Madonna . Veramente
adesso incominciamo a ricordare le funzioni
dei nostri antichi paesi, di Valparaiso, San-
tiago, Concezione .
La chiesa era letteralmente stipata, ed a-
perte tutte le porte laterali, dava comodità
a tutta la gente di ammirare il bellissìmo
lavoro del nostro caro D . Borgatello, il quale
di tappezzerie aveva ornato la chiesa con
gusto squisito .
D . Beauvoir, ritornato dalla Missione, ci
aiutò a confessare, ad assistere i ragazzi ed
in tutte le funzioni ammirava l'aumento della
divozione, della frequenza ai Sacramenti,
della accorrenza numerosa a tutti gli atti
religiosi del mese della Madonna ed in par-
ticolare del giorno dell'Immacolata .
Sia lodato il Signor Nostro Gesù Cristo e
la sua SS . Madre per la gloria che loro si
diede in questo mese e pel bene delle anime
nostre .
E la nostra missione di S . Raffaele ? Fa
progressi e spero nel Signore si aumenterà
il suo regno, poichè in questo mese devono
venirvi molti selvaggi . Già corse la voce in
tutte le isole , in tutti i canali dell'Arcipe-
lago che nella Missione v'è comodità di vi-
vere, molta galletta, molta carne, vestiti e
missionaria (buoni capitani) che attendono e
ricevono con piacere tutti gli Indiani .
Per questo ho mandato un battello con
galletta, farina, fagiuoli, riso, patate, coperte
di lana, abiti, e ne aspetto il ritorno fra sei
o sette giorni colle notizie della salute dei
Missìonarii, dei neofiti, dei selvaggi per ve-
nire loro in aiuto secondo il bisogno . Oh!
se avessimo maggiori elemosine, quanto mag-
gior bene potremmo fare !
Altra notizia consolante si è che il no-
stro Oratorio festivo è frequentato da un
buon numero di ragazzi, son già oltre a cento
gli inscritti, e così pure è dell'Oratorio fe-
stivo delle Suore .
Se il Signore ci manderà i mezzi neces-
sarii, fabbricheremo altre cappelle più de-
centi pei detti Oratorii . La chiesa parroc-
chiale poi minaccia ruina . Preghiamo ed
attendiamo .
Ecco, carissimo D . Rua , le notizie di di-
cembre riguardanti questa Missione .
Riceva i saluti di tutti e ne faccia parte-
cipi tutti i membri del Capitolo . Mandi la
sua benedizione ai confratelli, alle Suore ed
in particolare a chi ne ha tanto bisogno .
Suo aff .mo figlio in Gesù e Maria
SAC . GIUS . FAGNANO
.
Patagones, 7 Marzo 1890,
CARISSIMO SIG . D . RUA,
Sul finire dell' anno scorso,
cioè il 26 di Dicembre, pp . per ordine di
Monsignor Cagliero, accompagnato da un
chierico ho fatto una breve scorreria visi-
tando alcuni gruppi di famiglie indigene in
quattro punti distinti e compresi nello spazio
che v'ha tra Guardia Pringles e Conesa . Nel
breve intervallo di questa Missione si sono
fatte per diritto e per traverso 70 leghe di
marcia . Adiuvante Deo siamo riusciti a con-
vertire un buon numero di Indii . Furono bat-
tezzati un buon centinaio tra piccoli e grandi,
tutti indigeni, ad eccezione di una decina di
figli di bianchi, appartenenti a famiglie già
cristiane .
Ciò che più ci consolò, fu il vedere venire
a noi in vari gruppi alcune famiglie che fi-
nora erano rimaste nell'infedeltà . Prima in-
vece erano avvezzi a correre come fiere per
questi deserti e nascondersi nei loro covili,
quando, si accorgevano della nostra venuta .
Costoro all'udire parlare da me nel loro lin-
guaggio delle grandi verità della nostra santa
religione mi ascoltarono con avidità, abban-
donarono le superstizioni del loro barbaro
culto e chiesero il Battesimo .
Con questi si affollarono altri già cristiani,
i quali premessa la debita istruzione si acco-
starono in divoto atteggiamento ai SS . Sa-
cramenti della Confessione , Comunione e
S. Cresima . Vi ebbero 159 Confessioni, 100 Co-
munioni, la maggior parte di uomini e, s'ammi-
nistrò a 150 il sacramento dello Spirito Santo .
Oh Dio buono ! ho esclamato più volte al ve-
derci attorniati da tanti indigeni . Queste
anime umili ci rubano il Paradiso, mentre
tanti altri che sono sapienti agli occhi del
mondo, se ne vanno a eterna ruina .
Mi dirà : e non v' imbatteste in pericoli?
Grazie a Dio ne avemmo uno solo e questo
si fu che poco ci mancò che non rimanessimo
impantanati e condannati a morte noi ed i
nostri cavalli in una delle tante lagune che
abbondano nelle vallate del Rio Negro . Tre-
pidammo un po' e poi provvidenzialmente ne
uscìmmo salvi . Oh come si prega di cuore
quando si è in prossimi pericoli di morte .
Nel corso di questa Missione facemmo fra
le altre una fermata presso una famiglia di
Negri i cui padri sono oriundi dell' Africa
trasportati al suolo Americano come schiavi .
Questa famiglia di negri è una delle più
buone che si conoscano in queste parti . Il
missionario vi trova buona accoglienza, ma-
niere affabili e ciò che più importa fede e
religio.Apostl ne . Ci fPrefermammo anche in altri punti
ma per lo più presso indigeni, i quali ci ac-
coglievano con benevolenza e disponevano
del miglior appartamento del loro caserio ad
uso della Missione . Non ci lasciarono mai
mancare l'arado e mate amaro, e qualche rara

1.10 Page 10

▲back to top
volta un po' di pane e qualche goccia di vino,
perchè il pane ed il vino raramente si hanno
presso questi Indii . Talvolta per non molestare
quei di casa dormivamo sotto la bella volta
del cielo, stendendo sopra il nudo suolo le
nostre pelli e attrezzi della cavalcatura .
Il giorno 27 gennaio arrivammo a Viedma
in braccio al nostro caro Monsignore ed agli .
altri Confratelli, con cui celebrammo la festa
di S . Francesco di Sales . Mi benedica, e mi
creda sempre
Suo aff.mo Gesù Cristo
SAC . DOMENICO MILANESIO .
Visita alla Missione di S . Raffaele
nell'isola di D awson .
(una delle principali isole della Terra del F. uoco)
Puntarenas, 3 maggio 1890 .
Preparativi .
CArISSIMO SIG . D . RUA,
Passò aprile e non voglio tralasciare di
scriverle di una visita da me fatta alla Mis-
sione di S . Raffaele.
I due Missionarii mi scrissero dalla Mis-
sione che erano arrivati colà altri selvaggi
oltre a quelli. condotti da me nel mese di
febbraio, e che avevano bisogno di carne,
galletta ed abiti pei nuovi arrivati . Feci pre-
parare ogni cosa ; noleggiai una nave di tre-
cento tonnellate pel trasporto di tutto, ed il
giorno 23 di aprile m'imbarcai con D . Bor-
gatello e quattro Suore di Maria Ausiliatrice .
Mancando il vento, non si giunse che alla
sera del 24 all'estremità Nord dell'isola e si
ancorò, perchè senza vento la grande cor-
rente Sud ci avrebbe spinti nella notte di
nuovo a Puntarenas.
Arrivo e cordiali accoglienze .
Al mattino , soffiando un po' di vento ed
approfittando della corrente, si fece vela, ed
alle dieci gettavamo l' àncora nella Baia
Harris, presso la quale sorgono sette casette
pei nostri selvaggi e due pei Missionarii e
persone di servizio . Da bordo vedevamo molti
Indii accorsi sulla spiaggia ed altri sulla porta
di ciascuna casetta, aspettando lo sbarco con
qualche trepidazione .
La nostra barca aveva issate tutte le ban-
diere e sulla casetta della Missione sventolava
la bandiera del Chilì. Intanto D . Ferrero colle
persone di servizio s' era avvicinato alla
spiaggia . Il capitano del bastimento fece ca-
lare la navicella e in men che nol dico, Don
Borgatello, le nostre Suore ed io discendemmo,
ansiosi di por piede, a terra, conoscere tutti
i selvaggi, animarli alla conversione ed a
sottomettersi al lavoro per provvedere più
sicuramente e convenientemente ai bisogni
della vita .
Appena sbarcati, ci dirigemmo ai selvaggi
salutandoli tutti di cuore, facendo carezze ai
loro bambini e dicendo che portavamo ali-
menti ed abiti e che più tardi avremmo loro
distribuito tutto . Se avesse visto, caro signor
D . Rua, quanti vispi fanciulletti erano sulla
spiaggia, e maravigliati guardavano ora me
che portavo gli occhiali, ora le Suore vestite
in un modo a loro strano !
D . Pistone ci venne incontro accompagnato
dai capi-famiglia e fattici i più cordiali sa-
luti, diede ordine di portare i nostri involti
alla casa distante duecento metri dalla spiag-
gia, e noi ci avviammo pure maravigliati
d'un vero progresso.
Progressi fatti .
Dopo l'ultima mia visita si aumentarono
di quattro le case pei selvaggi . Si aperse
un bel viale largo venti e lungo duecento
metri, tutto spianato e coperto di ghiaia a
uso città . Ai due lati sì piantarono alberi ,
trasportandoli colle radici dal bosco, da for-
mare veramente una meraviglia .
Io me ne rallegravo col carissimo nostro
D. Pistone, che la fa qui da missionario, da
agrimensore, ingegnere e direttore dei pub-
blici lavori , e me no rallegravo pure assai
coi lavoranti , quasi tutti . selvaggi . Giun-
gemmo alla casa . D . Ferrero giù ci aveva
preceduti e lasciandoci padroni s'era messo
a dare riso, fagiuoli, galletta, carne e grasso,
secondo il numero d'individui componenti le
singole famiglie, alle madri, affinchè potes-
sero ammannire il pranzo ai loro figli .
Già si ottenne che ciascuna famiglia si
ammannisca il cibo, e che sappiano già usare
il cucchiaio . Alcuni son già riusciti ad im-
parare a far anche uso della forchetta . Si
ottenne pure che la maggior parte si lavino
la faccia e le mani . Vidi una gran pentola
presso la nostra cucina con molto fuoco e
ne domandai il perchè ; fummi risposto che
vi erano molti infermi e per questi si pre-
parava in quella pentola il cibo a parte . Era
l'influenza che s'era pure introdotta nella
Missione, malattia ignorata da D . Pistone
e D . Ferrero, perchè i giornali non erano
ancora arrivati fino a loro . Intanto era ve-
nuta l'ora del pranzo, e noi ci ritrovammo
con un buon appetito ; in ventiquattro ore
quasi non s'era preso cibo pel mal di mare,
che cessò solo al toccare terra .
Visita all'incipiente paese .
Dopo il pranzo visitammo i selvaggi presso
le loro casette per far conoscenza con tutti .
Sono dette casette lunghe metri quattro per
tre, coperte con lastre di zinco, con una sola
apertura che serve di porta e finestra, ma
senza chiudersi . In mezzo accendono il fuoco
ed è la loro cucina e la loro stufa .

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
Vita di quei selvaggi .
Che vita fanno questi selvaggi? Quando
son lungi dalla Mìssione vanno alla pesca ,
alla caccia ed in cerca di frutti di mare che
trovansi in abbondanza sulla spiaggia . Quando
possono pescare qualche foca (lupo marino)
od ottengono molta pescagione, si fermano
sul posto quanto dura quella provvigione che
il Signore loro mandò . Sono sempre in cerca
di vitto e di novità , a meno che qualche
malattia non impedisca loro di camminare .
Le donne, i ragazzi ed i vecchi coi loro cani
navigano lungo la spiaggia sulle loro piro-
ghe, fatte di scorza d'albero, avendo per za-
vorra un po' di arena e ghiaia: col fuoco in-
dispensabile che non lasciano mai smorzare .
Gli uomini poi coll'arco al braccio ed uno o
due grossi cani vanno a piedi sulla spiaggia
spiando sempre per vedere di cacciare ed
all'uopo difendersi dai nemici, che sarebbero
altri Indii, o qualche cattivo cristiano .
Vita degli Indii nella Missione .
Adesso nella Missione di buon mattino
vanno al bosco a provvedersi di legna per
la giornata ed all'ora della colazione man-
giano qualche galletta con caffè, quindi s'av-
viano gli uni ad aggiustar la strada e gli
altri a sradicar alberi nel bosco per aprire
nuove strade o sentieri e condurre travi per
la costruzione delle case . Intanto i ragazzi
vanno alla scuola, dove D . Ferrero insegna
loro la lingua spagnuola, alcune preghiere, a
scrivere sopra piccole lavagne ed a lavarsi più
volte al giorno . Certamente non si può preten-
dere il silenzio, la compostezza dei giovani
europei, ma è già molto che stiano radunati
sotto un piccolo portico, e ripetano ciò che
loro insegna il Missionario . Il tempo del la-
voro, del riposo, del pranzo, ecc . è regolato
dal suono della campana . Mentre si lavora
non si lascia occasione d'insegnare a parlare
in lingua spagnola e di far ripetere il segno
di croce, perchè lo imparino bene . Alle madrì
quando vengono a ricevere la razione di
cibo si fa pure ripetere il segno di croce ,
sicchè adesso quasi tutti sanno già farlo .
Credono in una vita futura, e D . Ferrero
vide una vedova che alla sera seduta in un
angolo della casa in atteggiamento quasi di
preghiera borbottava certe parole . Al mat-
tino domandandone spiegazione a quella vec-
chia ed ai vicini, ebbe in risposta che ri-
cordava la morte del marito avvenuta tanti
anni fa .
Dopo pranzo gli uomini continuano a la-
vorare, e le donne ed i ragazzi aspettano il
riflusso del mare, bassa marea, che scopre
alcuni scogli, per correre a raccogliere frutti
marini, molluschi, ecc . Circa le ore cinque
gli uomini si ritirano dal lavoro e le donne
vanno a prendere la loro razione di alimento .
Morte e funerali .
In quei giorni ci aspettava un fatto che
commosse tutta la nostra: piccola popolazione .
Eran tre mesi che un Indio nerboruto, chia-
mato Giovanni, si sentiva dolore al capo,
sicchè tante volte non poteva andare cogli
altri al lavoro . Quando lo visitai mi disse
che si sentiva male al capo e che soffriva
molto . Poco dopo mi chiamarono in fretta
credendo che morisse . Accorsi prontamente .
Dai sintomi m'accorsi che si trattava di un
colpo apoplettico . Gli feci coraggio e dissi
che io avevo rimedio a bordo e che presto
m e l'avrebbero portato . Ma in realtà temeva
che il male fosse incurabile . Dissi ai confra
telli che era meglio battezzarlo perchè era
in prossimo pericolo . Alle sette della sera
si battezzò ed alle dieci moriva, sempre ca-
ritatevolmente assistito , dopo mille inutili
cure .
Tutta la notte la famiglia del morto ed
alcuni vicini stettero attorno ad un gran
fuoco, piangendo e guardando il cadavere
steso in terra in un angolo della casa . Ab-
biam fatto preparare la cassa mortuaria, vi
si pose il cadavere, mentre pure si eran dati
ordini per preparare il cimitero . D . Borga-
tello, accompagnato da due Indii, dirigeva
i lavori, e più con segni che con parole in-
dicava ai selvaggi che il cadavere sarebbesi
seppellito colà, ma che l'anima era già in
paradiso, per la virtù del Battesimo .
Non si potè finire in due giorni il sentiero
che si dovette aprire per portare il cadavere
fino alla sepoltura, sicchè lo si dovette la-
sciare ancora in casa la seconda notte . Al
mattino seguente, ad un segno della cam-
pana, si radunarono tutti gli Indii nella casa
del defunto, e D . Borgatello, vestito di cotta
e stola, preceduto dalla croce portata da un
Indio, si recò alla casa del morto , e com-
pìute le cerimonie del rituale, si diresse al
nuovo cimitero .
Tutti gli Indii seguìrono la bara fino al
sepolcro, ed era commovente vedere per la
prima volta in quell'isola una processione
avanzarsi silenziosa lungo la riva del mare
e salire poscia tra folti alberi sovra una col-
linetta per depositare le spoglie mortali d'un
povero Indio testè battezzato . Era la prima
volta che le funebri cerimonie, di cui la Chiesa
circonda i suoi morti, celebravansi in quelle
terre . Tutti gli Indii se ne mostravano me-
ravigliati e contenti, specialmente quelli della
famiglia del defunto . Alla sera la detta fa-
miglia abbandonò la casetta e si ritirò come
in solitudine . Fino alla mia partenza li vidi
disoccupati e mesti . Diedi istruzioni ai Mis-
sionarii perchè stessero attenti per impedire
che tale lutto durasse troppo a lungo e fosse
causa di fatti strani e dolorosi .

2.2 Page 12

▲back to top
Ci apparecchiavamo pertanto a celebrare
la festa patronale di S . Giuseppe e vole-
vamo fare cose solenni . Tutti aspettavamo
con ansietà la domenica . D . Pistone e D . Bor-
gatello s'incaricarono di aggiustar un por-
tico a modo di chiesa, addobbandolo nel mi-
glior modo possibile . D . Ferrero ed io ci
incaricammo di distribuire camicie, mutande,
pantaloni, corpetti e giubbe ; e le Suore di-
stribuirono abiti alle ragazze ed alle donne .
Era un movimento insolito . Uomini, donne,
ragazzi, ragazze , tutti correvano per aver
abiti, e quando uscivano colla loro roba corre-
vano alle casette per indossarli . Fu un viavai
per due ore . Pareva una vita nuova . Chi
nel vestirsi indossata la camicia pulita vi
metteva sopra quella sucida, chi levatesi le
scarpe veniva colle sole calze , chi metteva
le mutande sopra i pantaloni ed altri in si-
miglianti modi, senza volerlo, facevano un
po' di carnevale .
Il bastimento ancorato nella baia aveva
issato tutte le bandiere in segno di festa .
Il capitano poi venne con quasi tutto l'e-
quipaggio ad assistere alla S . Messa.
Il nostro confratello Tarable s'era attaccato
alla campana e col battaglio e col martello
suonava a festa chiamando tutti alla cap-
pella . Mentre mi vestivo per la santa Messa
D . Pistone dava il posto ai ragazzi, agli
uomini, e le Suore collocavano le donne e le
ragazze .
Il Capitano ed il Pilota del bastimento
avevano un posto distinto . Al segno della
croce tutti gli Indii si inginocchiarono con
un raccoglimento commovente . D . Borgatello
cominciò a recitare gli atti di fede , di spe-
ranza e carità che tutti ripetevano parola
per parola . Dopo il Sanctus intonò una lode
Corazón Santo ; cantarono solamente i nostri
Missionarii e le Suore . Fu quello un mo-
mento d'incanto pei poveri Indii, che per la
prima volta sentivano un coro ed un canto
tanto bello . Essi pure volevano cantare e
guardavano il movimento delle labbra dei
nostri Salesiani e delle Suore ed emettevano
una specie di brontolio, sotto voce, per pren-
dere parte anche al canto . Al fine della
Messa diressi un'esortazione agli Indii affin-
chè continuassero ad esser buoni , lavoras-
sero per provvedersi il vitto ed il vestito ,
ascoltassero i nostri Missionarii ed imparas-
sero bene il catechismo per ricevere il santo
Battesimo ed essere quindi battezzati come
noi . Diressi pure alcune parole alle persone
di servizio, raccomandai loro che fossero di
buon esempio agli Indii e non li disgustas-
sero mai .
Nuovi lavori .
Abbiam visto il bisogno di una cappella
stabile e di una nuova casa . Diedi ordine
in proposito perchè senza cappella capace
di contenere almeno un centinaio di persone,
e quindi senza culto esterno, non si può in-
fondere nei selvaggi il sentimento religioso .
La casa attuale poi è troppo piccola pel ser-
vizio che deve prestare, e non ripara abba-
stanza dal vento e dal freddo .
I mezzi spero di ottenerli nella mia gita
alla capitale del Chilì ed a Valparaiso, ed
in caso che non li ottenessi, mi rivolgerò a
Torino .
Ecco, caro signor D . Rua, quale fu la mia
visita alla Missione di S . Raffaele, visita che
come le altre finisce con obbligarmi a do-
mandar elemosina .
In altre lettere le darò notizie di altre no-
stre povere imprese . Ci raccomandi al Signore
e ci benedica in modo speciale, perchè ne
abbiamo grande bisogno .
Aff.m° figlio in Gesù e Maria
D . GIUSEPPE FAGNANO
Prefetto Apost.
NOTIZIE COMPENDIATE .
Bogotà (Colombia, 17 Giugno) - Grande
concorso di fedeli per le sacre funzioni e per
la frequenza alla Confessione ed alla Comu-
nione nella chiesa consegnata pochi mesi fa
ai Salesiani . Alla Domenica due ore prima
che il Direttore D . Evasio Rabagliati ascenda
in pulpito, la chiesa, sebben capace di due
mila e più persone, è già rigurgitante di po-
polo . Per prevenire disgrazie intervengono
alcuni soldati con baionetta in canna a tu-
telar l'ordine e ad impedire l'ingresso a chi
giunge quando la chiesa è già piena .
Quito (Equatore) . - Il sig . D . Giacomo,
Costamagna, in viaggio per l'America Me-
ridionale per urgenti interessi delle nostre
Missioni e dei nostri collegi di colà, giunse
felicemente a Quito alli 23 di Maggio, vigilia
della Festa di Maria SS . Ausiliatrice .
Il giorno 24 era colà festa nazionale per-
chè giorno anniversario dell' ultimo attacco
col quale gli Equatoriali avevano ottenuto
l'indipendenza della capitale dalla potenza
di Spagna . Il giorno seguente fu celebrata
con pompa solenne la festa di Maria Ausi-
liatrice nel Collegio Salesiano . V' interven-
nero il Delegato Apostolico, l'Eccellentissimo
Monsignor Macchi, e ragguardevolissimi altri
personaggi, tra i quali il celebre e dotto poe-
ta Belisario Peña . Nella descrizione che D .
Costamagna ci fa del difficilissimo viaggio
che corre da Guajaquil fino a Quito , non
tace dei gravissimi pericoli superati tra mille
invocazioni a Maria, agli Angeli e Santi, e
soggiunge : Una volta si diceva : non sa pre-
gare chi non fu in mare ; ma i sentieri del-

2.3 Page 13

▲back to top
l'Equatore sono predicatori ben più eloquenti narsi i nostri Cooperatori e pie Cooperatrici
che lo stesso Oceano in burrasca .
quanto, gravi sieno le spese che dobbiamo so-
Lungo questo pericoloso cammino tra valli stenere . Ogni elemosina quindi che ci sarà
e monti, s'imbattè in molti indii già cristiani . inviata per tal uopo sarà ricevuta come carità
Ebbe pure la felicissima occasione di confes- fiorita .
sare e preparare alla morte alcuni infermi che
pareva fossero conservati ancora in vita per
aspettare il suo passaggio, e morire così coi
conforti religiosi .
Repubblica Argentina . Grazie a Dio,
pare che nulla di triste sia accaduto alle nostre
numerose Case Salesiane di quella repubblica
nel tempo dei moti rivoluzionarii sviluppa-
Buenos Aires (R. Argentina) - Nel tisi colà e che ci fecero passare momenti di
sobborgo di questa capitale detto pueblo de non lieve trepidazione . Se fosse accaduto
Barracas al Morte, ove non v'era finora nes- alcunchè di grave ne avremmo già ricevuta
suna chiesa , fu aperta una nuova casa Sa- notizia per telegrafo . Riceveremo a giorni
lesiana con chiesa e scuola . L'impianto, l'a- notizie rassicuranti per lettera . Raccoman-
pertura e l'avviamento furono accompagnati diamo pertanto i nostri Missionari e Coope-
da fatti provvidenziali che ne dimostravano ratori di quella Repubblica alle preghiere dei
la necessità e fanno sperare assai bene per Cooperatori e delle Cooperatrici nostre d'Eu-
l'avvenire .
ropa .
Bahia Bianca (R. Argentina) . - È stato
mandato come primo parroco Salesiano in OSSERVATORIO METEOROLOGICO
questo punto di mezzo tra Patagones e la
capitale, lo zelante Missionario e facondo
di Punta Arenas e di Magellano
Minima Maxima Acqua Neve
oratore D . Michele Borghino, già direttore
in Nichteroy (Brasile) e poscia parroco nel-
Dicembre 1888
Gennaio 1889
l' Uruguay .
Febbraio »
0, 2 23, 7 65, 3
2, 2 21, 4 9, 5
0, 1 22, 0 53, 2
Rosario (città di 70000 abitanti nella Marzo » 0, 3 19, 8 76, 1
provincia di Santa Fè nella Repubblica Ar- Aprile » - 1, 3 13, 6 19, 2
gentina) . Si aperse, e dopo duri sacrifici pro- Maggio » - 3, 5 15, 8 169, 5 1 Cent .
gredisce floridamente la nuova casa Sale- Giugno » - 2, 0 10, 0 37, 4 Cent .
siana detta Casa e Collegio di S . Giuseppe . Luglio » - 10, 5 11, 4 2, 34 Cent.
Il buon direttore D . Carlo Piovano, già prima Agosto » - 9, 5 11, 4 32, 8 15 Cent .
parroco di S . Carlo in Buenos Aires, ha in- Settembre » - 2, 4 11, 3 15, 4 3 Cent .
contrati buoni aiuti in alcuni zelanti Coope- Ottobre » - 0, 8 17, 4 13, 2
ratorì .
Novembre » - 4, 9 20, 3 18, 1
Ben presto i Coloni Italiani ( che sono Dicembre » - 3, 5 22, 00
tanto aumentati nella provincia di santa Fè e
formano una popolazione agricola che rappre-
senta nelle sue numerosissime colonie, quasi
una per una le singole provincie d' Italia)
NB . Nel giorno più corto il sole nasce alle
8, 20 e tramonta alle 3, 30 . Nel giorno più
lungo nasce alle 3, 20 e tramonta alle 8, 45 .
sapranno dove andare per compiere i loro
doveri religiosi, e potranno anche inviare a
preti connazionali i loro figli da educare .
Viedma - Si è stabilito un ospedale per LETTERA D'UN COLLETTORE DELLA PIA OPERA
ora poverissimo materialmente, ma ricchissimo
del Sacro Cuore di Gesù in Roma .
di frutti . D . Garrone fa prodigi. È divenuto
il medico di maggior stima : molta gente
Revm° Signor D . Rua,
viene da venti e più leghe a lui per essere
guarita . Ed egli, non meno valente nell'arte
sacerdotale, mentre li guarisce corporalmente,
li sana pure nello spirito .
Mi è caro poterle mandar relazione d'una
grazia che il buon Gesù volle fare ad una
pia donna che s'era ascritta alla Pia Opera
del Sacro Cuore da V . S . Rev.imsatu
Puntarenas . Ci giungono notizie di per l'Ospizio Salesiano di Roma .
lunghi viaggi fatti dal Prefetto Apostolico Questa pia donna, pochi giorni dopo che
D . Fagnano nelle isole della Terra del Fuoco m'aveva dato il suo obolo per la detta opera
e di D . Beauvoir nella Patagonia Meridio- cadde inferma . Il male le si aggravò ben
nale accompagnati da altri Confratelli . Le presto ed a tal segno, che i medici non da-
loro fatiche apostoliche furono coronate da van più speranza di guarigione . I suoi pa-
consolanti frutti . Ne sia lodato Iddio .
renti erano nella desolazione e nel pianto .
Son viaggi che costano assai . I Missionari Appena io seppi ciò, dissi tra me : Oh se
debbono pensare a provvedere agli Indii abi- il Sacro Cuor di Gesù usasse un tratto di.
tazioni, vestiario, alimenti, istruzione reli- sua bontà verso questa povera inferma, ri-
giosa ed istradarli al lavoro insegnando loro stabilendola in salute in ricompensa della
a lavorare la terra e qualche mestiere de' più fatta elemosina, certo che l'opera sua avrebbe
necessarii alla vita . Possono quindi immagi- un buon incremento in altri divoti ! - Mi

2.4 Page 14

▲back to top
posi allora a pregare di cuore per tale in-
tento e feci pregare anche altri .
Il Sacro Cuore di Gesù ci esaudì . Pochi
giorni dopo , la detta inferma , pienamente
ristabilita in salute, usciva di casa e poteva
recearsi in chiesa a far preghiere di ringra-
ziamento .
Gradisca, sig . D . Rua i miei rispettosi sa-
luti, e mi abbia tra i raccomandati alle sue
orazioni .
Carbonara Scrivia, 25 Giugno 18890 .
Devm° . GUALDI PIETRO
Cooperat . Salesiano .
COLLEGI SALESIANI .
A conforto delle famiglie , che ci affidano
l'educazione ìntellettuale e morale dei loro
figli, siamo lieti di segnalare il felice risultato
dei nostri allievi ne' teste passati esami fi-
nali . Questa buona riuscita si ottenne pure
nell'esame delle varie Licenze che gli alunni
di molti nostri Collegi sostennero presso i
Licei e Ginnasi governativi ; sappiamo anzi
di alcuni che ebbero particolari elogi dai
Presidi e Professori che li esaminarono . Ag-
giungiamo in ultimo che parecchi de' Profes-
sori Salesiani furono chiamati, in quest'anno
soprattutto, a far parte delle Commissioni
Esaminatrici Governative, alcunì per la li-
cenza liceale, altri per la licenza ginnasiale
superiore, altri in fine per la licenza ginna-
siale inferiore . Esprimiamo qui. la nostra ri-
conoscenza alle Autorìtà Scolastiche per que-
st' atto di stima verso i nostri Istituti , e i
ringraziamenti dei nostrì insegnanti per l'ac-
coglienza che incontrarono tra i loro colleghi
delle varie Commissioni Esaminatrici .
Diamo intanto un cenno de' Collegi Sale-
siani d' Italìa, a comodità de' Cooperatori e
Cooperatrici e dì quanti altri desiderassero
affidare i loro figli per la carriera degli studi
liceali, ginnasiali ed elementari, assicuran-
doli di tutta la nostra sollecitudine per tutto
quello che riguarda religione, moralità, sa-
nità e profitto negli studi così scientifici come
letterari .
Oltre l' Oratorio di S . Francesco di Sales
in Torino, l'Ospizio di S . Vincenzo de'Paoli
in Sampierdarena, l'Ospizio del S . Cuore di
Gesù in Roma, l' Oratorio della Croce in
Lucca, le scuole di S . Paolo alla Spezia, la
Colonia Agricola di Mogliano Veneto , l'O-
ratorio di Maria Immacolata a Firenze, quello
di S . Benigno Canavese e quello di S . Fran-
cesco di Sales a Faenza, vi sono i Collegi
di Borgo S . Martino, Lanzo Torinese, Va-
razze, Alassio , Este, Penango, Terracina,
Parma e Randazzo in Sicilia .
In questi Collegi l'insegnamento comprende
il corso Elementare e Ginnasiale, ed è im-
partito da maestri e professori patentati e a
norma de' programmi governativi . Nel Col-
legio di Alassio vi è di più il Liceo .
Giova pure avvertire che ne' Collegi di
Varazze, Alassio e Randazzo si danno ezian-
dio gli esami pubblici di Licenza Elemen-
tare .
Borgo S . Martino è un paese della Diocesi
di Casale Monferrato , sulla linea di Ales-
sandria-Vercelli, con stazione a pochi passi
dal Collegio .
Lanzo dista dodici miglia da Torino, a piè
delle Alpi, e vi si va per ferrovia con più
corse al giorno .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla
linea Genova-Ventimiglia, e si arriva da Ge-
nova ìn un'ora e mezzo di ferrovia .
Alassio, Diocesi di Albenga, trovasi sulla
stessa linea Genova-Ventimiglia, a metà
strada fra Savona e Ventimiglia . La stazione
ferroviaria è vicinissima al Collegio .
Este appartiene alla Diocesi di Padova ed
ha stazione sulla ferrovia M onselice - Legnano
M antova ; in oltre un servizio di omnibus ,
in coincidenza con tutte le corse , la con-
giunge colla stazione di Sant'Elena sulla fer-
rovia Venezia-Bologna .
Penango è nella diocesi di Casale, sopra
un'amena collina presso Moncalvo, con sta-
zione propria sulla linea Asti-Mortara .
Terracina, della diocesi omonima, è nel Cir-
condario di Velletri, Prov . di Roma . Sino
a Velletri si va in ferrovia e da Velletri
fa il servizio regolare quotidiano un omnibus,
Il Collegio di Parma fu solo fondato nel--
l'anno scorso nel vicino quartiere S . Bene
detto , ma ha già dato assai buoni frutti e
ne promette maggiori ancora .
Randazzo, posto sopra un ameno altipiano
del monte Etna, è come un centro della rete
e delle vie provinciali di Messina, Catania,
Nicosia, Mistretta . La stazione ferroviaria
più vicina a Randazzo è quella di Piedi-
monte sulla linea Messina-Catania .
In quasi tutti questì Collegi vi sono due
gradi di pensione . La, prima varia da L . 35
a 40 mensili ; la seconda da L . 24 a 30 .
Per avere i relativi programmi e per le
domande di accettazione bisogna dirigersi ai
Direttori dei singoli Collegi, oppure al sa-
cerdote Michele Rua, via Cottolengo, n . 32,.
Torino .
EDUCATORII PER LE FANCIULLE.
Oltre ai mentovati Collegi pei giovanetti, .
vi sono pure otto Educatorii per le fanciulle,
il primo in Nizza Monferrato, sotto il nome
della Madonna delle Grazie ; il secondo nella
città di Chieri, sotto il titolo di Santa Te-
resa ; il terzo al Torrione di Bordighera, il
quarto a Novara, il quinto, sesto e settimo

2.5 Page 15

▲back to top
nelle ridenti saluberrime colline circostanti un'altra che forse ci potrà più prestamente
l'Etna, a Bronte, a Mascali e a Trecastagni venire in aiuto . E questo un corso di studio
in Sicilia , e l'ultimo ad Alì presso Messina,
per giovani. adulti che intendono consacrarsi a
diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice . D io nello stato ecclesiastico .
Scopo di queste Case di educazione si è Dall'esperienza si potè conoscere come di
di dare l'insegnamento scientifico e morale dieci fanciulli, che cominciano gli . studi con
in modo , che lasci nulla a desiderare per animo di arruolarsi alla milizia di Gesù Cri-
una giovanetta di onesta e cristiana famiglia, sto, in media appena uno o due giungono al
cioè arricchirne la mente di utili cognizioni, sacerdozio, mentre dai più grandicelli, che
educarne il cuore a sode e cristiane virtù , hanno già ponderata e studiata la loro vo-
addestrarla ai lavori femminili e informarla cazione, sopra dieci se ne hanno otto . Si
a queì principii di civiltà, che sono richiesti osservò pure che in uno spazio di tempo
dalla sua condizione .
assai più breve, quindi con molto minore
La città di Nizza Monferrato è una delle spesa compiono i loro corsi letterari, per-
principali stazioni della ferrovia tra Ales- ciocchè separati dai piccolini, che devono
sandria e Cavallermaggiore .
gradatamente percorrere le loro classi, quelli,
Quella di Chieri ha comunicazione diretta mercè corsi abbreviati, possono assai più presto
colla ferrovia Torino-Chieri e con le linee giungere alla meta . Tuttavia volendo essere
Torino Alessandria , Torino-Cuneo , Torino- sicuri di procedere secondo i principi di
Savona, con fermata a Troffarello .
Santa Chiesa, si. ricorse al Supremo Gerarca
Quella di Bordighera è sullo stradale della di essa, affinchè consigliasse quanto giudi-
marina che da Ventimiglia conduce a Bor- casse da farsi a maggior gloria di Dio . Il
dighera,, luogo ameno e di dolce soggiorno Sommo Pontefice con gran bontà si degnò
agli Inglesi nella rigida stagione d'inverno . di benedire, commendare il progetto, arric-
chendolo di molti favori spirituali con ap-
Le domande si possono fare alla Direttrice dei posìto Breve nel dì 9 maggio del 1876 .
singoli istituti, od al M . Rev . Sig . D . Michele Rua
Via Cottolengo 32 Torino -
Opera di Maria Ausiliatrice .
CORSO DI STUDIO PER GIOVANI ADULTI
che intendono consacrarsi o Dio nello stato o ecclesiastic o .
Il nostro sempre amato Padre e Fondatore
D . Giovanni Bosco scriveva nel Bollettino
Salesiano di novembre del 1877 ìl seguente
articolo, dettato dall'indefesso zelo che arde-
vagli in cuore per ottenere nuovi operai nella
vigna evangelica
Son più anni, così il nostro venerando
Don Bosco, da che si va lamentando il
bisogno di operai evangelici , e la diminu-
zione delle vocazioni allo stato ecclesiastico .
Questa deficienza di vocazioni è sentita in,
ogni diocesi d'Italia e in tutta Europa ; è
sentita nelle corporazionì religiose, elle man-
cano di postulanti ; nelle Missioni estere,
che ripetono incessantemente con S . Fran-
cesco Zaverio : Inviateci degni operai evange-
lici in aiuto . Anzi sappiamo non poche Mis-
sioni essere in procinto di estinguersi per la
sola ragione che mancano di operai evan-
gelici . E dunque necessità di pregare il
Padrone della messe che mandi operai nella
sua mistica vigna : ma alle preghiere unire
la nostra cooperazione . Già in Germania, in
Francia, in Inghilterra ed in molti paesi d'I-
talia si fondarono opere di beneficenza a
questo fine, e se ne ottennero buoni effetti,
ma insufficienti ai molti ed urgenti bisogni .
Mentre noi altamente lodiamo queste opere
cominciate, e di tutto cuore preghiamo Dio
che le faccia ognor più prosperare a sua
maggior gloria, sembra opportuno proporne
Quest'opera è posta sotto agli auspizi della
Santa Vergine Ausiliatrice, perchè Maria
essendo dalla Chiesa proclamata Magnum et
singulare in Ecclesia praesidium, si degnerà
certamente proteggere un'opera che mira a
procacciar buoni ministri alla Chiesa . Di
fatto Iddio in questi tempi concede innume-
revoli grazie a chi invoca l'Augusta sua
Madre sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani .
Quest'opera non reca danno ad altre già
esistenti
Non solo non reca danno, ma le sostiene .
Senza preti , senza predicazione, senza Sa-
cramenti, che diverrebbero l'Opera della Pro-
pagazione della Fede, della Santa Infanzia
e di tutte le altre opere pie`?
Avuta la benedizione e l'approvazione dei
Vescovi e dei Supremo Gerarca della Chiesa,
m i sono mosso alle prime prove, raccogliendo
nell'Ospizio di S . Vincenzo in Sampierdarena
alcuni giovani grandicelli, che avessero in-
tenzione di percorrere gli studi ginnasiali,
unicamente per consacrarsi a Dio nello stato
ecclesiastico . - Dio benedisse questi deboli
sforzi e, sul finire dello stesso primo anno,
36 allievi entrarono nel chiericato, di cui
oltre a venti fecero ritorno nella rispettiva
diocesi ; alcuni abbracciarono lo stato reli-
gioso, gli altri si consacrarono in varii isti-
tuti alle Missioni estere . - Numero mag-
giore di vocazioni speriamo di avere negli
anni avvenire, se la pietà dei fedeli conti-
n uerà il suo aiuto ad un'Opera che non è
limitata ad un. paese, o ad una diocesi, ma
al bene generale di tutta la Chiesa .
(Le speranze di D . Bosco non andarono

2.6 Page 16

▲back to top
d; eluse ben oltre a 450 furono i chierici che
finora uscirono dalle dette scuole . Alcuni al
presente, già da più anni ordinati sacerdoti,
sono zelanti parroci , altri indefessi apostoli
ne.lmiso)
Mezzi .
Non ci sono mezzi stabili, l'Opera è total-
mente affidata alla pietà dei fedeli, e special-
mente dei nostri Cooperatori Salesiani . O-
gnuno può concorrere come Oblatore, Corri-
spondente, Benefattore .
1. Gli Oblatori si obbligano per due soldi
al mese, oppure per un franco all'anno . Pei
sacerdoti basta che celebrino una s . Messa,
cedendone la limosina a beneficio dell'Opera .
2 . I Corrispondenti sono quelli che in
onore dei dodici Apostoli si fanno capi di
una o più dodicine di Oblatori , ne raccol-
gono le offerte indirizzandole al Direttore
dell'Opera. I corrispondenti ricevono con ri-
conoscenza qualunque piccola offerta, fosse
anche di un soldo all'anno .
3 . Benefattori si appellano quelli che a
piacimento fanno qualche offerta in danaro
od in natura, p . e., in commestibili, in bian-
cheria, in libri e simili .
Quelli che offrono fr . 300 annui possono a
loro scelta inviare gratuitamente un allievo
all'Istituto . Se poi l'offerta fosse di fr . 800,
l'allievo sarebbe tenuto per tutto il tempo
del corso ginnasiale. Le offerte saranno in-
dirizzate al sacerdote Michele Rua (via Cot-
tolengo, N . 32, Torino), o al Direttore dell'O-
spizio di S . Vincenzo a Sampierdarena, la
prima Casa dove si fondò e continua questa
Opera, oppure al Direttore dell' Ospizio di
S . Giovanni Evangelista (via Madama Cri-
stina, N . 1, Torino), nuova Casa per la stessa
pia Opera .
Vantaggi spirituali .
1. Coloro che concorrono eziandio con
piccolissima offerta ricevono una speciale be-
nedizione del S . Padre, che benedice e rac-
comanda l'Opera di Maria Ausiliatrice, e
concede molto indulgenze e molti favori spi-
rituali a chi la promuove .
2 . Il merito di aver contribuito ad una
grande opera di carità . Non si può fare opera
migliore, dice S . Vincenzo de' Paoli, che con-
tribuire a fare un prete .
3. Ogni giorno nella chiesa di Maria
Ausiliatrice si celebrerà la santa Messa : gli
allievi l'ascolteranno facendo delle Comu-
nioni con particolari preghiere pei loro be-
fattori .
4. I medesimi oblatori partecipano ai
meriti di tutte le Messe, predicazioni, delle
altre buone opere, e del merito grande delle
anime, che i preti, formati dalla loro carità,
guadagneranno a Dio nell'esercizio del sacro
Ministero . Di modo che saranno per certo
applicate loro le parole di S . Agostino : Ani-
mam salvasti, animam tuam praedestinasti .
NB . - Per norma degli allievi e di coloro
che se ne dovessero incaricare o che desiderano
brevi notizie dell'Opera di Maria Ausiliatrice si
sono stampati appositi programmi che si potranno
avere dal sac . Michele Rua (via Cottolengo , nu-
mero 32, Torino), oppure dal Direttore dell'O-
spizio di S . Vincenzo a Sampierdarena, o di San
Giovanni Evangelista (via Madama Cristina, N . 1,
Torino) .
DON RUA
al Nord della Francia e nel Belgio .
(Seguito del suo viaggio) .
Ancora delle nostre Scuole di Londra.
I nostri lettori sanno come D . Rua prima
di partìre da Londra desse ordine che si co-
struisse un nuovo locale per le scuole , es-
sendo insufficiente al numero degli allievi
quello esistente . Ora, dopo quattro mesi, ri-
ceviamo l'annunzio che detta costruzione è
giunta a termine . Si è lavorato alacremente
e da bel numero di operai, seguendo il di-
segno delle scuole governative, perchè come
tali siano riconosciute dall'Autorità scola-
stica ; e pel nuovo anno nella parrocchia del
S . Cuore i Salesiani a Battersea, coadiuvati
dalle Suore di N . S . di Namur, apriranno tre
scuole : una per i ragazzi, l'altra per le ra-
gazze ed una terza per l'asilo infantile .
Queì nostri confratelli sperano nella ge-
nerosità dei Benefattori di poter far fronte
alle spese incontrate per questa costruzione .
In Francia.
Ritornato in Francia, Don Rua visitò a
Guines l'Oratorio delle Figlie di Maria Au-
siliatrice, chiamate ivi or sono parecchi anni
da una generosa benefattrice, signora Mor-
gant . Quindi recossi a Lilla, ove fu accolto
con grand'entusiasmo nell' Orfanotrofio di
S . Gabriele, diretto dai Salesiani . Al 6 di
maggio teneva la conferenza a quei nostri
Cooperatori, ai quali raccomandò in modo
speciale l'ingrandimento dell'Oratorio, omai
ridotto insufficiente per le tante domande di
accettazione che si fanno .
Nel Belgio.
Liegi .
Nel pomeriggio del 7 maggio D . Rua ar-
rivava a Liegi nel Belgio, ove era aspettato
da S . E. Rev .ma Mons . Doutreloux, vescovo
di quella diocesi . All'indomani, festa del-
l'Apparizione dell'Arcangelo S . Michele, si
benediceva solennemente la prima pietra del
nuovo Orfanotrofio Salesiano, che prenderà,
il nome da S . Giovanni Berchmans

2.7 Page 17

▲back to top
Noi crediamo di recar piacere ai nostri
lettori traducendo l'articolo inserito nel nu-
mero del 10-11 maggio della G:azetdiLg
Benedizione della prima pietra del-
l'Orfanotrofio Salesiano di San Gio-
vanni Berchmans a Liegi .
Credente ho assistito alla posizione della prima
pietra dell'Oratorio Salesiano per gli artigianelli
nel quartiere del Laveu, e mi sono detto che,
quand'anche non avessi avuto fede, non avrei po-
tuto non essere commosso .
Drappi e bandiere d'ogni colore, della Vergine,
della patria e del Papa sventolavano per un gran
tratto segnando la via del corteo . La popolazione
di tutta la parrocchia era veramente in festa ;
l'aveva fatto vedere ornando le proprie case, lo
dimostrava ancora adesso accalcandosi numerosa,
i più ragguardevoli tra le file della processione,
altri nella chiesa, altri per la via, e da tutti
traspariva un'aria di simpatia e di rispetto . I
ricchi doveano godere nel salutare un'Opera che
veniva ad aiutarli nell'adempiere il loro dovere
di carità verso de' poveri ; il popolo sentiva che
per lui stabilivasi quell'Opera destinata a dive-
nire in Liegi il più ampio stabilimento d'educa-
zione e d'istruzione popolare . . .
All'ora fissata, le LL . EE . il Nunzio Apostolico
ed il Vescovo di Liegi, preceduti e seguiti da
numeroso clero, dal Capitolo della, Cattedrale, dal
Consiglio di fabbrica della parrocchia, dai membri
dei Comitati vescovile e organizzatore, entrano
nella chiesa di S . Veronica stipata di fedeli . Si
canta dapprima un mottetto d'occasione : la pre-
ghiera che D . Bosco ripeté più volte prima di
entrare in agonia, musicata dal M .° Gerolamo
Suttil , ed eseguita la prima volta da' suoi figli
nell'inaugurazione del mausoleo innalzato sulla
sua tomba . Dopo il Veni Creator per invocare
la protezione dello Spirito Santo sopra di un'im-
presa da Lui inspirata, compare sul pulpito un
prete straniero, bruno in volto e scarno come un
anacoreta . Ciò che più colpisce in lui si è la se-
renità dello sguardo scintillante sotto palpebre
arrossite per le continue e prolungate veglie .
Allievo di D . Bosco, poi suo Vicario D . Rua è
oggi il successore del moderno Vincenzo de' Paoli ;
egli presiede instancabile, nell'unione della forza
e della dolcezza, ai progressi che continuamente
prende in ogni paese l'istituzione del suo Maestro .
Egli parla di cuore e con eloquenza, con cor-
rettezza e semplicità
«... Si era sullo scorcio del 1887 ; il 6 di-
cembre D . Bosco, già sofferente assai, era disceso,
per l'ultima volta, nella chiesa di Maria Ausilia-
trice per dare la sua benedizione e l'addio ad un
drappello di Missionarii che partivan per l'Equa-
tore . - Non gli restava più un personale disponi-
bile ; è venuto il tempo, dicevasi, di non più pen-
sare a nuove fondazioni . Quand'ecco all'indomani
arrivava dalla Patagonia Mons . Cagliero : veniva
per sollecitare nuovi operai per la vigna del Si-
gnore . Nello stesso tempo presentavisi un Prelato
del Belgio . Veniva per ricordare a D . Bosco la
domanda fatta quattr'anni addietro e la promessa
ottenuta di una fondazione nel Belgio ; insisteva
con ardore per i bisogni della popolazione della
sua città vescovile, la capitale industriale del
Belgio . Chi non sarebbe stato commosso dalle sue
preghiere ? Don Bosco non mancava di buona vo-
lontà, gli mancava il personale . Il Vescovo insi-
stette, ed il buon Padre, per non prendersi sopra
di se solo la responsabilità di un rifiuto, radunò
il suo Consiglio, e questo Consiglio ad unanimità
non potè che rispondere con una sol parola : Im-
possibile !
» Il santo Prelato respinto s'appellò a più alto ;
recossi nella chiesa di Maria Ausiliatrice, sotto
l'inspirazione della quale D . Bosco aveva sempre
operato, e si mise a pregare . Qual fosse stata la
sua preghiera non si seppe, ciò che si conobbe
furono i risultati . D . Bosco quella notte dormì
pochissimo ; all'indomani, 8 dicembre, celebrò la
santa Messa tra le lagrime e i singhiozzi, e finito
il santo Sacrifizio, radunò di nuovo il suo Consi-
glio, gli parlò con tal forza, e così bene fece
comprendere ciò che voleva la Vergine Ausilia-
trice, che più nessuno seppe persistere nella sua
opposizione, e da quel giorno fu decisa la fonda-
zione di cui oggi si pone la prima pietra .
» Il nostro fondatore non è più quaggiù per as-
sistere a questa festa che gli avrebbe recata tanta
gioia ; dal Cielo egli veglierà sullo stabilimento
di Liegi, ultima fondazione della sua carità
Appena sarà possibile raccogliere dei fanciulli e
dar loro qualche lezione, noi verremo con ogni
impegno per renderli buoni cristiani e onesti cit-
tadini . Sarà questo il miglior modo di mostrare
la nostra affezione e la nostra gratitudine verso
del vostro Prelato, che tanta fiducia ha posto in
noi . Noi conteremo sul vostro appoggio . Questa
Casa sarà il monumento della vostra carità ; ma
voi non vorrete solamente contribuire ad innal-
zarne le pietre, le vostre preghiere debbono as-
sicurarcene la prosperità...»
L'allocuzione di D . Rua, detta semplicemente,
ma con cuore, con convinzione e piena d'una fede
comunicativa, bastò per convincere tutti che Don
Bosco non avrebbe potuto trovarsi un successore
più degno e più capace .
Frattanto s'è avviata la processione preceduta
dalla Croce ed accompagnata da lieta musica ;
alcuni seminaristi portano una barella con sopra
una pietra, la prima che verrà posta nelle fonda-
menta della chiesa e della nuova istituzione ;
dietro ad essa s'avanzano benedicendo attraverso
una folla rispettosa i Vescovi circondati da Pre-
lati, Canonici, Decani e ragguardevoli signori .
Passando per vie ben pavesate, si dirigono verso
di un vasto terreno, dal quale si son già tratti
più milioni di mattoni .
Gli scavi fatti per estrarre questi mattoni for-
mano come una vasta cinta, attorniata da uno
steccato provvisorio, ornato di ghirlande e di
bandiere . Nel mezzo un migliaio di sedie ri-
servate per coloro che cooperarono all'Opera per
un a lira . Da ogni intorno, dalle case vicine, dalle
sommità, dalle trincee e dai campi la folla innu-
merevole può seguire i particolari della cerimonia .
Davanti alla cinta s'innalza maestoso, al disopra
di un boschetto di palme e di lauri provveduti
dalla famiglia Arnold Mawet, un altare, al, quale
s'ascende per due scale giranti intorno... E l'al-
tare che si suole erigere per la processione della
Cattedrale nel borgo della Sauvenière ; lo domina
una statua di Maria Ausiliatrice : candelieri e
candelabri d'argento gli danno una particolar ric-
chezza . Dinanzi sta ritta la Croce : In cruce Do-
mini salus, e frammezzo a fiori si scorge l'umile
statua di S . Giovanni Berchmans ; ai lati risplen-
dono i blasoni del Papa, del Nunzio del Belgio e del

2.8 Page 18

▲back to top
Vescovo di Liegi . Quello della Società Salesiana
sta sopra la porta d'entrata della cinta
Tra la folla si è fatto silenzio ; non un grido ,
non uno spintone tra quelle siepi viventi ; dai
tetti medesimi si vedono operai assistere alla fun-
zione .
Tutte le fronti sono scoperte ; la banda musi-
cale ha preso posto in fondo , dirimpetto all'al-
tare ; vicino a questo il Clero ed i Seminaristi
intonano l'inno dell'uffizio della gran festa catto-
lica venuta da Liegi, dell'uffizio del SS . Sacra-
mento . Monsignor Vescovo è all'altare, assistito
da' suoi due Vicarii generali, ed il santo Sacri-
fizio continua calmo e grandioso ; fra gl'inter-
valli, quando i sacri cantici cessano, non si sente
che la preghiera del Prelato, il suono lontano
delle campane della città ed il festevole sbattersi
delle bandiere sventolanti sopra le teste .
Momento commovente sopra tutti e quello della
consacrazione ! Appena il piccolo campanello ha
dato segno che Cristo Gesù , disceso sopra l'al-
tare alla voce del Pontefice, ha decisivamente
preso possesso di quella terra, ove lo serviranno
i poveri orfanelli artigiani, la fanfara prende a
suonare, sparano i mortaretti, e tutte le fronti si
curvano nella preghiera . E quando il coro dei
sacerdoti riprende l'inno del SS . Sacramento, al
lora la gioia di tutti si mescola coi sacri riti
L'Ave MariSstnelaodctermin
della Messa, e che incomincia la benedizione della
prima pietra . S . E . il Nunzio prende il posto del
Vescovo diocesano all'altare ; alternativamente,
secondo le prescrizioni così commoventi della
liturgia della Chiesa, odesi la preghiera dei cele--
brante e quella del Coro dei Leviti magnificare
la bellezza, dei Tabernacoli di Dio ; ricordare la
pietra di Roma, sopra la quale ha fondata la sua
Chiesa e contro la quale non prevarrà alcun
sforzo nemico ; rammentare ancora questa pietra
stata riprovata dai capi del paganesimo, questa
pietra di cui Cristo ha fatta la sede del suo edi-
ficio sociale .
L'aspersorio sparge l'acqua benedetta sul pezzo
di granito, che sarà il punto di partenza del nuovo
edifizio;leitanvocsulanimpresla
protezione dei Santi rappresentanti di ogni, secolo,
di ogni virtù e di ogni grande. istituzione cri-
stiana ... Ciò ricorda a tutti specialmente che
ogni edifizio è inutile, vano e di poca durata, se
non si fonda nel Signore .
Poi si forma il corteo e si va a deporre la pietra
così benedetta nel suolo che la custodirà per se-
coli e secoli, ove si confonderanno il muro del-
l'Orfanotrofio con quello della chiesa del Laveu .
Sempre scortato da' Prelati e dal clero, tra i canti
liturgici, S . E . il Nunzio fa il giro di cinta riser-
vato per la chiesa e la benedice a tutti gli angoli .
Quindi si produce un movimento tra la folla
tutti a gara s'appressano all'altare, dal quale
sta per parlare Mons . Cartuywels ; ma tale è la
robustezza della sua voce che farassi udire da
tutti.
Monsignor Cartuywels è assuefatto a parlar
bene : raramente però fu così felice . Il testo dap-
principio annunziato manifestava una perfetta ap-
propriazione alla circostanza . Era quel detto di
Giosuè, quando ebbe scelto una pietra colossale
e la innalzò innanzi al popolo di Dio come ri-
cordo del favore ottenuto dal Cielo . Questa pietra
sarà come monumento della grazia divina, ed il
luogo ove essa fu posta si chiamò da quel giorno
la pietra dell'aiuto : Et lapis iste erit vobis in te-
stimonium et vocavit nomen loci illius lapis adiu-
torii .
« A Dio, esclama l'oratore, a Dio le primizie
di ogni cosa buona e duratura . A Dio i principii
di ogni opera destinata a portar frutti per il bene
degli uomini . A Dio il primo onore di un'impresa
di salute sociale, strumento delle benedizioni ce-
lesti per questa grande città .
» Al principio di ogni impresa che richieda ge-
nerosi sacrifizi l'uomo ha il sentimento più vivo
della sua debolezza e della sua impotenza per
condurla a buon termine . Egli è così corto nelle
sue viste, i suoi brevi giorni sono legati a tante
vicissitudini e prove ! tante forze ostili e scono-
sciute possono levarglisi contro per combattere i
suoi disegni ! Come dunque egli non rivolgerassi
a Dio fin dal principio ? Se il Signore non innalza
la casa, invano lavoreranno tutti coloro che vo-
gliono edificarla senza di Lui . Di qui il motivo
di questa benedizione della prima pietra dell'Or-
fanotrofio Salesiano di Liegi, dell'ultimo stabili-
mento che deve direttamente la sua esistenza al
S . Vincenzo de' Paoli del secolo xix .
» Questa pietra è il fondamento di un edifizio
che adornerà la città di Liegi . . . ; su questa pietra
riposerà il Santuario desiderato dal quartiere ope-
raio, eretto con tanta rapidità in questo luogo, nel
quale se vi foste trasferiti qualche anno addietro,
voi non avreste trovato altro che un deserto . Questa
prima pietra dà principio ad un monumento nuovo
di carità, monumento presso di noi più grande di
qualunque altro, Charitas aedificat;esainugr
lo stabilimento della scuola futura per l'operaio,
che abbisogna di essere preparato così a ben eser-
citare il suo mestiere, come a ben praticare la
sua fede . È un'opera di sociale soccorso, è la te-
stimonianza monumentale dell'alleanza fra Dio ed
il popolo .
» L'indomani di questo 1° maggio , giorno nel
quale il socialismo ha passato in rivista l'esercito
del disordine, l'indomani del giorno nel quale
ogni prosperità e focolare domestico fu minac-
ciato, nel quale le Autorità incaricate di mantener
l'ordine tremarono, è cosa buona che si veda com-
parir la Chiesa, come fa sempre, col suo cuore ,
la sua fede e la sua carità ; è cosa buona che
s'innalzi questa cittadella dell'ordine e della ri-
generazione sociale, sia contro l'invasione degli
errori egoisti degli uni , sia contro le spaventose
esagerazioni degli altri .
» Non vi è dunque da far meraviglia della so-
lennità di questa inaugurazione , di queste vie
pavesate, di questo numeroso popolo in festa, di
questi nobili cittadini che corteggiano il Vescovo,
della presenza all'altare del venerato rappresen-
tante del Vicario di Gesù Cristo e di quella del
santo religioso degno Successore di D . Bosco . Non
vi è da far meraviglia che il Vescovo nella gioia
del suo cuore abbia radunata questa moltitudine,
ordinata questa festa ed offerto in questo stesso
luogo il Sacrifizio Eucaristico .
» Che cosa proviamo noi tutti in questo mo-
mento ? l'emozione prodotta dal principio d'un
grande avvenimento .
» Quale scopo più nobile di quello dell'Opera
novella ? È un asilo aperto al povero orfano, e non
vi è miseria più pungente di quella che opprime
il povero orfanello ... »
E qui l'illustre oratore descriveva la desolazione
morale e materiale d'un povero fanciullo abban-

2.9 Page 19

▲back to top
donato ; l'amore di Gesù Cristo verso di questi
infelici pargoletti ; ciò che D . Bosco operò , per
missione avuta da Dio, per la loro felicità e sa-
lute e gli immensi vantaggi che dalla fondazione
di quella nuova Casa di Liegi deriveranno ad
essi, alla civile società ed ai generosi Benefattori
che avranno concorso nell'erezione di essa .
Di questi vantaggi o grazie celesti , come li
chiama l'oratore, ce ne fece gustare leprimz
il Nunzio Apostolico, benedicendo tutti i presenti
a nome del Papa stesso .
Nessuno si accorse nè della durata della fun-
zione, nè del calore della temperatura ; mentre
il corteggio nuovamente ordinatosi in processione
con a capo la banda musicale riconduce i Prelati
alla chiesa di S . Veronica al canto del Te Deum
eseguito dai musici della Cappella della Catte-
drale e dai chierici del grande Seminario .
Ritornati nella chiesa, S . E . il Vescovo Monsi-
gnor Doutreloux canta i versetti e le orazioni di
ringraziamento ; qu indi la turba lentamente si
disperde in varie direzioni, seco portando in cuore
il dolce ricordo di un santo spettacolo, coipù
vivi sentimenti di gioia, di edificazione e di con-
fidenza nel salutare avvenire della grand'opera
incominciata .
Per la ricorrenza della cerimonia Monsi-
gnor Doutreloux aveva riunito alla sua mensa
con S . E . il Nunzio Apostolico e Don Rua,
Monsignor Cartuywels, parecchi insigni ec-
clesiastici, qualche munifico benefattore della
futura Casa Salesiana ed il Capitolo della
Cattedrale . Alla fine del pranzo parlarono
alcuni distinti oratori . Primo parlò Monsi-
gnor di Liegi per ringraziare con nobili e
delicatissime parole il Nunzio Apostolico del
suo intervento . Ultimo parlò Don Rua . Vi-
sibilmente inspirato da D. Bosco, egli seppe
compiere tutti i doveri che gl'imponeva la
riconoscenza . Per non togliere nulla della
grazia e del sapore Salesiano di questo brin-
disi , noi cercheremo di riprodurlo , almeno
nei punti principali
« Io vorrei prima di tutto, disse, ringraziare
Monsignor Cartuywels del suo discorso, pro-
nunziato stamattina durante la funzione, se
tuttavia mi permette di fargli un rimprovero
Monsignore ha detto troppo bene dei poveri
Salesiani ; ma egli l'ha fatto con buona inten-
zione... io non debbo dunque esser severo con
lui (Applausi) . Io ringrazio di tutto cuore Mon-
signor di Liegi d'aver organizzata la bella festa,
di cui tutti fummo testimoni con emozione così
consolante . Sapevamo da lungo tempo la sua
benevolenza pei figli di D . Bosco : oggi egli ce
ne ha dato una prova che mi commosse assai,
e di cui certo ha gioito il nostro caro Padre in
cielo . Parimenti esprimo la mia riconoscenza a
tutti quelli che in qualche modo hanno con-
corso all'Opera nascente ed alla festa di questa
mattina . Una gioia che accresce tutte le altre
è di vedere come il Sovrano Pontefice nella
persona del suo degnissimo rappresentante nel
Belgio volle trovarsi in mezzo a noi per questa
solennità . Sua Eccellenza mi permetterà di fare
una piccola digressione che non è estranea al
mio soggetto . A Catania, in Sicilia, D . Bosco
ha potuto fondare una Casa in favore della gio-
ventù povera della città . I benefattori anche
colà non mancano , ma io debbo dire, in pre-
senza di questa assemblea, che proprio dirim-
petto alla Casa Salesiana di Catania abita una
nobile signora, di cui io dirò ora il nome . Per-
caratterizzare il suo attaccamento alle nostre
Opere, e la sua bontà verso i figli di D . Bosco,
io non voglio far notare che una cosa sola : i
nostri fanciulli la chiamano col dolce nome di
Madre . Ora la pia e caritatevole patrizia, che .
ha conquiso a tal punto il cuore dei figli di
D . Bosco, è semplicemente ... la degnissima
madre di Monsignor di Nava, Nunzio Aposto-
lico a Bruxelles . . . La presenza di S . E . a Liegi,
in un giorno come questo, ha dunque un doppio
significato, tanto caro al cuore dei Salesiani,
poichè il rappresentante del Santo Padre è an-
che il figlio di un'insigne benefattrice dei figli
di D . Bosco . Il nostro amatissimo Padre avrebbe
riguardato come una grazia l'assistere alla so-
l ennità di questa mattina, ed io sono sicuro
che ci prese parte : gli eletti non sono punto
privati delle gioie che possono aumentare la
loro felicità . E noi abbiamo buone ragioni da
credere che D . Bosco è presso Dio .
Egli gioirà come noi e con noi che oggi i
Salesiani siano diventati Belgi, in virtù della
solennità che loro ha dato il diritto di fare un
po' di bene anche nel Belgio . »
Queste parole di Don Rua furono lunga-
mente applaudite . Monsignor di Liegi diede
in seguito lettura di un telegramma da To-
rino dei Superiori e dei giovani dell'Oratorio
che prendevano parte alla festa Salesiana
di Liegi . Infine si depose davanti a D . Rua
un grosso mazzo di fiori, e Monsignore spiegò
questa dimostrazione, ricordando che la chiesa
celebrava l'apparizione di S . Michele, e che
era ben giusto e doveroso di presentare gli
augurii a Don Michele Rua per la sua festa,
giacchè si aveva la gioia di averlo precisa-
mente in quel giorno . Gli applausi scoppia-
rono di nuovo calorosi e ripetuti .
Il futuro oratorio .
La sera Don Rua potè esaminare i piani
dell'Oratorio di San Giovanni Berchmans ,
disegnati dal signor Helleputte, celebre pro-
fesord'achitul'Unversitàcaol
di Lovanio . Questo nome dice subito che i
piani furono approvati senza riserva . L'Ora-
torio costituirà un monumento in cui le mi-
gliori tradizioni dell' arte gotica saranno
messe al servizio delle necessità speciali dì
uno stabilimento industriale e ad un tempo
scolastico, come sono gli Oratorii di D . Bosco .
L'indomani, venerdì, prima di recarsi sul'
terreno dove sorgeranno le future costruzìoni,
Don Rua celebrò la Messa al Grande Semi-
nario . Invitato dal signor Presidente ad in-
dirizzare la parola ai Seminaristi, parlò loro
in termini commossi della divozìone alla santa
Eucaristia, divozione sacerdotale per eccel-
lenza .
Il terreno del futuro stabilimento Salesiano
comprende due ettari, sui fianchi d'una col-

2.10 Page 20

▲back to top
linetta , imponendo così all'architetto una vento e per la condotta . Eran divisi in
disposizione felicissima per comodità, igiene 15 classi . Ciascuna classe aveva in media
e colpo d'occhio . La cappella, di stile go- più di 40 giovani da premiare . Fu d'uopo
tico, all'estremità d'una delle facciate misu- perciò distribuire in pubblico solamente i
rerà 60 metri su 30, e poserà sopra di una primi e secondi premii con Diplomi, Meda-
bella cripta . Come annessa alla parrocchia glie d'argento e Menzioni Onorevoli, e gli al-
di S . Veronica provvederà anche in parte tri rimandarli ad altri giorni . I premi con-
ai bisogni spirituali del popoloso sobborgo sistevano la maggior parte in abiti nuovi,
di Laveu . L' Oratorio potrà contener da libri riccamente legati ed altri oggetti varii
700 a 800 interni . Di più avrà un Oratorio di vestiario . Gli abiti erano stati provveduti
festivo pei fanciulli ed al piano superiore, con generosa carità dalla esimia signora
nella parte riservata alle Figlie di Maria Bernardina Magliano, insigne benefattrice
Ausiliatrice (Suore di Don Bosco) un Ora- delle Opere nostre . Canti, suoni, declamazioni
torio festivo per le ragazze con entrata spe- riuscirono a trasformare questa premiazione
ciale da altra via . Si costruiscono già una in grandiosa festa accademica (1) .
parte della cappella e alcuni bracci di edi- Nell'Oratorio interno la premiazione veniva
fizio in modo che i Salesiani possano comin- fatta il giorno 15 di agosto , solennità del-
ciare l'opera loro nell'ottobre del 1891 . Il l'Assunzione di Maria SS . e giorno comme-
resto si compirà di mano in mano che la morativo del compleanno del nostro amato
Provvidenza manderà a Monsignore di Liegi Fondatore e Padre D . Giovanni Bosco .
le risorse necessarie, che siamo certi non tar- Si erano fatti grandiosi preparativi, che
deranno a venire .
riuscirono mirabilmente . Presiedeva la festa
Il venerdì 9 maggio Don Rua, col cuore accademica il nostro Rettor Maggiore Don
ancora pieno di emozioni per la festa di Michele Rua circondato da illustri invitati .
Liegi, prendeva congedo da Monsignor Dou- Dopo una marcia d'introduzione, il pro
treloux per recarsi in Francia, e di qui far fessore D . Giacomo Ruffino leggeva con pa--
ritorno in Italia .
rola vibrata un breve ma compitissimo di-
scorso sulle tristi conseguenze delle cattive
letture .
Venivan poscia canti, suonate (2) e decla-
NOTIZIE VARIE,
mazioni svariate . La lieta festa fu chiusa
con opportune parole del sig . D . Rua e con
Premiazione . - La distribuzione dei prolungati applausi e ripetuti evviva .
premi che si suol fare ogni anno nei nostri
collegi, ospizi, oratorii e nelle nostre pub- A LucCA. - I giovanetti dell' Oratorio
bliche scuole al termine dell'anno scolastico della Croce a Lucca furono premiati il 6
riuscì ovunque con esito felice anche in que- agosto .
st'anno . Ove si potè avere locale ampio vi Presiedeva all'Accademia il M . Rev . Padre
fu concorso grandissimo di invitati. In molti Agostino da Montefeltro . Dopo una marcia
istituti l'accademia o festa scolastica che te- ed un inno d'occasione il P . Agostino lesse,
nevasi per l'occasione della premiazione fu innanzi ad un uditorio numeroso e sceltis-
presieduta dalle primarie Autorità religiose simo, un discorso veramente .magnifico, pieno
e civili ed onorata dall'intervento di rag- di tanta bellezza e verità che strappò tre
guardevoli personaggi . Noi non possiamo far volte, durante la lettura, fragorosi applausi,
a meno che umilmente e cordialmente rin- raddoppiati alla fine con vero entusìasmo .
graziarli. dell'onore che per tal modo recarono Trattò del progresso umano : e dopo aver
ai nostri istituti, alle nostre scuole ed ai cari mostrato come sia falso il progresso de' tempi
nostri allievi .
nostri, sviato perchè senza guida, superfi-
Facciamo poi qui particolar menzione della ciale perché mancante di vera base ; provò
premiazione fatta in Torino nel primario Ora- che non è progresso vero, se non nel Van-
torio festivo e nell'Oratorio interno, nel Col- gelo di Cristo, sola scuola di luce, di ve-
legio di Penango e nell'Oratorio della Croce
a Lucca .
A TORINO . - Nell'Oratorio festivo di San
Francesco di Sales in Valdocco ebbe luogo
la domenica 10 agosto .
Un mondo di giovanetti convenuti da tutti
i quartieri della città s'era riversato nell'O-
ratorio. In uno dei cortili, trasformato con
addobbi e bandiere come in ampio e ricco
salone, prendevan posto tutti i convenuti .
Sopra ampio palco erano schierati ordinata-
mente tutti i giovanetti . Come si suol fare
negli oratorii festivi, furon dati premii a tutti,
ma corrispondenti ai loro meriti per l'inter-
(1) Per far conoscere ai nostri benefattori quanto ci
costino
città,
gli
per
oratorii festivi,
averli popolati di
spgeicoivaalnmeetnttie,nerlilpeorgtrainadmio
qui un espressivo brano della lettera d'invito che per
la detta premiazione veniva diretta ai parenti dei
giovani.
Oltre ai premii che riceveranno domenica o nelle
due feste susseguenti, i giovani che, furono assidui
tutto l'anno, altri ben molti ne ebbero, e per loro
più cari, in passeggiate, colazioni, merende, teatrini
ed altri divertimenti d'ogni genere . Pertanto
vorremmo persuasi i genitori che noi non badiamo a
spese pur di far un po' di bene a' loro figli ; e però
che si prendessero essi cura di mandarceli tutte le
feste e di osservare al ritorno se hanno il segno di
presenza sul libretto . „

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
rità e di virtù . Ammaestrati a questa scuola,
poterono gli uomini guardare nuovamente il
Cielo ed aspirare a quella perfezione, a quella
felicità da cui decaddero appena creati. . Senza
questa luce soprannaturale tutto è tenebre
ed errore quaggiù ; le lettere e le scienze sono
mezzi all'impiego, l'impiego strada alle ric-
chezze ; le arti, allettamento al vizio ; l'indu-
stria, una trasformazione, fatta serva del lusso
e della mollezza .
Dopo parecchi pezzi scelti di musica per
canto e per suono , eseguiti dai giovanetti
dell' Oratorio , tra i quali il Quando orabas,
nuovo grandioso mottetto del M .° Capocci,
dedicato al P . Agostino;dopo varie decla-
mazioni fatte con brio , con grazia e fran-
chezza, si lesse il risultato degli esami finali,
e poi si distrìbuirono i premi ai più degni
per istudio e condotta ; e non furono pochi .
Quando il P . Agostino ebbe innanzi a sé
quei vispi fanciulli col viso raggiante di gioia
rivolse loro ed ai compagni tutti commoventi
parole, mostrando quanta dolcezza viene dal-
l' adempiere con coraggio e costanza il pro-
prio dovere, soprattutto quando si può gu-
stare così la soavissima gioia di contentare
i propri genitori, contraccambiando sacrificio
con sacrificio, amore con amore . Animò tutti
a passare le vacanze non nel piacere, ma
nel lavoro, fonte di morale e materiale prospe-
rità, e nell' esercizio della pietà, che ha pro-
messe non solo per la vita futura, ma anche
per la presente, e della quale si può dire
Venerunt mihi omnia bona pariter cum illa
ogni bene mi venne con lei . Conchiuse esor-
tandoli a santificare il loro pensiero e la loro
giovanile attività nell' amore a Dio ed alla
Religione , alla famiglia ed alla patria .
Gli applausi scoppiarono frenetici da ogni
parte, frammisti alle allegre note della fan-
fara, la quale dava l'ultimo saluto all'umile
frate, ai giovani ed al pubblico che s'alzava
rispettoso al passaggio del grande oratore .
Poco dopo il cortile ed il porticato erano po-
polati di parenti e di forestieri ; e dei gio-
vani, quali si stringevano con affetto al babbo
ed alla mamma, quali correvano ai quadri
dei voti particolari di ciascuna materia per
accertarsi meglio della vittoria o della scon-
fitta . E tra quel chiamarsi , salutarsi a vi-
cenda, tra quell'andare e venire e stringersi
di mani, in mezzo a quella vita spensierata,
a quel moto chiassoso ed innocente, serrava
il cuore il pensiero che molti forse abban-
donavano il posto per esporsi inconsci alle
procelle, terribili procelle che inghiottono
nel mare della perdizione tanti giovani infe-
lici . E, fosse questo tristo pensiero o il ram-
marico di doversì allontanare da un luogo,
dove si ricevette tanto amore, più d'uno nel
congedarsi fu visto singhiozzare .
Amati giovanetti, cari al cuore del padre e
della madre quanto a quello del sacerdote di
Cristo, andate allegri a rivedere i vostri colli,
i vostri vigneti, i vostri monti . È dolce il ri-
poso dopo la fatica ; ma il vostro riposo non
sia l'inerzia, la vostra vacanza non sia l'ozio,
nemico d'ogni virtù, nè mai la colpa venga
ad intorbidare la pace del vostro cuore e l'in-
nocenza dei vostri passatempi . Crescete e con-
servatevi degni sempre della Chiesa e della
patria, che aspetta di vedere in voi buoni
cristiani e buoni cittadini .
Mogoro (Provincia di Cagliari Sardegna) .
Alcuni zelanti Cooperatori Salesiani prov-
videro per la popolazione di Mogoro una
bella statua di Maria Ausiliatrice . Il giorno
7 giugno fu portata trionfalmente alla chiesa
parrocchiale con una processione imponente ;
con cavalleria e bandiere . Il Parroco Rettore
Sisinnio Sanna, dottor in ambe leggi, tenne
all'immenso popolo accorso un eloquentis-
simo e commovente discorso di circostanza .
Il giorno 15 dello stesso mese si celebrò
la festa di Maria Ausiliatrice con grande
frequenza alla Comunione e solenni sacre
funzioni . La processione riuscì ordinata e
splendida ; il panegirico fu recitato dal dotto
e pio Parroco di Simala (diocesi di Ales),
D. Ignazio Uras .
Si abbiano gli ottimi Cooperatori di Mo-
goro i nostri più sinceri rallegramenti pei
felici frutti del loro zelo .
Pio desiderio .
Ci approfittiamo di questa occasione per
manifestare un nostro pio desiderio, il quale
sarebbe che tutti. i Cooperatori ci venissero
in aiuto nel diffondere sempre più la divo-
zione a Maria Ausiliatrice . Raccomandiamo
poi caldamente a tutti che facendo dipingere
e scolpire l'immagine di Maria Ausiliatrice
pretendano che gli artisti si attengano a ri-
produrre fedelmente l'effigie dipinta nel qua-
dro che sorge sull'altar maggiore del San-
tuario di Torino . Pur troppo finora non tutte
le immagini, affreschi, tele, statue di Maria
Ausiliatrice furono eseguite con la suddetta
fedeltà .
Speriamo di poter fra non molto, per im-
pedire questo sconcio, diffondere in buon
numero veri ritratti della detta effigie ripro-
dotti con la massima precisione in fotografia, .
litografia, zincotipia ed oleografia da altare .
Per ora abbiam già che rispondano a que-
sta giusta esigenza alcune statue in legno
ed altre molte in gesso .
RICORDI PER LE VACANZE .
A bene di tanti giovanetti, nelle cui mani
potrà venire il nostro Bollettino, riportiamo
qui alcuni salutari ricordi che possono ren-
dere più liete o meno dannose le loro va-
canze testè incominciate .

3.2 Page 22

▲back to top
Il giorno 16 dello scorso agosto i nostri
giovanetti dell'Oratorio di San Francesco di
Sales raccoglievansi nel Santuario di Maria
Ausiliatrice per cantare un solenne Te Deum
in ringraziamento dei benefizi da Dio rice-
vuti nel decorso dell'anno scolastico .
In quel giorno stesso incominciavano per
loro le vacanze, e quelli tra di loro che po-
tevano essere accolti in casa presso parenti
o benefattori avevano ottenuto di recarsi
presso i medesimi, alcuni per pochi giorni,
altri fino al riaprirsi delle scuole.
Prima tuttavia del canto del Te Deum, il
nostro Rettor Maggiore D . Michele Rua sa-
liva in pulpito per dar loro opportuni avvisi
ed il paterno addio .
anzi datevi premura dì servirla devotamente ;
fate ogni gìorno una visita a Gesù in Sacra-
mento e, se potete, ricevetene la benedizione
che forse nelle vostre rispettive parrocchie
si suol dare ogni sera .
Pietà : frequentate con coraggio cattolico i
sacramenti della Confessione e della Comu-
nione come avete fatto lungo l'anno in col-
legio . Alle feste, oltre alla santa Messa, re-
catevi alle prediche ed alle altre sacre fun-
zioni parrocchiali ; darete così edificazione al
prossimo e adempirete i vostri doveri di buoni
parrocchiani .
In un altro cartello era scritto : Lavoro .
Sì, anche nelle vacanze, fuggite l'ozio : Omnem
malitiam docuit otiositas . Occupatevi in lavori
Esordiva ricordando l'obbligo di ringra-
ziare il Signore pei benefizi ricevuti durante
l'anno scolastico, ricordava i pericoli delle
prossime vacanze e proseguiva con le esor-
tazioni che qui in breve riassumiamo .
Ieri, continuava egli, tra i drappi e le ban-
diere che ornavano il cortile nell'accademia
per la vostra premiazione , ho letto quanto
era scritto a caratteri cubitali in diversi car-
telli bellamente sparsi qua e colà . In uno era
scritto Pietà . Questo era il primo ricordo
che il nostro amato Padre D . Bosco soleva
dare ai giovani nel ritorno alle loro case
per le vacanze, ed io ve lo ripeto a nome suo .
Pietà : perciò recitate bene ogni giorno le
orazioni del mattino e della sera, assistete
possibilmente ogni giorno alla santa Messa,
materiali, ne ricaverete utile per la vostra
sanità ; occupatevi in lavori intellettuali a
profitto negli studi .
Lavoro . Nel raccomandarvi questo impor-
tante ricordo, non debbo tacere di un peri-
colo non leggero che dovete risolutamente
superare, e questo si è quello che vi pro-
viinecnoentdraelrleetecaitnticvaettlievtiturgei.orQnuaelis,te
letture le
in cattivi
libri . Mantenetevi lontani da siffatta peste
pel bene che bramate alle anime vostre .
Terzo ricordo, importante ricordo, viene
richiamato alla vostra memoria da altra im-
portante parola : Educazione . È questo un
ricordo , direte voi , che faccia per il
tempo delle vacanze ? Sì, miei cari figliuoli,
manifestate in casa e nei paesi vostri, a cui

3.3 Page 23

▲back to top
ritornerete, la cristiana e civile educazione
ricevuta in collegio . Siate rispettosi ed affe-
zionati verso i vostri parenti , manifestate
riconoscenza verso gli antichi vostri maestri
es.pNcoinalmtvrosibenfatr
tralascio poi di raccomandarvi che salutiate
col dovuto rispetto le Autorità ecclesiastiche
ecivldostrpaeuqleatr
persone che per qualche titolo meritino pub-
blicamente questo segno di riverente saluto .
Ricordatevi che dovete essere buoni cristiani
evìrtuosicadnsoltraepi
domestiche, ma anche, anzi specialmente, ìn
pubblico .
Ultimo ricordo vi è dato dalla parola che
tra le prime spiccava in quei cartelli che
circondavano ieri la vostra festa . Voi forse
non la ricordate più , io ve la richiamo a
mente : Costanza.Ohlavìrtùdecosanz
è la virtù dei magnanimi, dei forti . A che
giovano buoni principii senza costanza? A
che tanti propositi ? Sfumeranno come leg-
geri vapori al vento, non saranno che vaghe
illusioni . Siate costanti nel bene incomin-
ciato e sarete felici .
Ora, o cari giovani, mi rimane a dire a
quelli che si fermano nell'Oratorio che anche
qui passeranno lietamente e con frutto le
loro vacanze : avranno passeggiate, teatrini,
trattenimenti accademici ... e per gli altri
mi viene dal cuore una amara parola, ed è
la parola dell'addio . Addio , cari figliuoli ,
addio . Ci rivedremo ancora su questa terra?
Alcuni forse non li rivedremo mai più . Oh
preghiamo che ci possiamo tutti rivedere in
Paradiso . Altri invece ritorneranno fra non
molto all'Oratorio . Preghiamo perchè al ri-
torno ci possiamo rivedere tutti sani e salvi
nell'anima e nel corpo .
Voi partite, o cari figli ; portate pertanto
i saluti dei vostri superiori ai vostri cari pa
reanti, i vostri benefattori, alle Autorità re-
ligiose e civili dei vostri paesi, e non man-
cate di cordialmente salutare a nome nostro
i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane me-
diante il cui aiuto vanno fiorendo le opere
nostre . Addio, o cari figli . Il Signore vi be-
nedica e vi ricolmi di sue grazie .
BIBLIOGRAFIE,
Pr . LUIGI Bottaro . Conversazioni e
letture . Serie quarta . Prezzo cent . 70 .
Le quattro serie insieme L . 2,50 . - Sam-
p ierdarena, 1890 . Vendibili a tutte le Li-
brerie Salesiane .
Ci sapranno grado i nostri lettori che an-
nunziamo loro questo quarto volume di un
libro, che abbiamo già annunziato coi meri-
taielogchaftoepuòrant
bene . In esso son combattuti gli errori più
infesti alla religione e alla morale o proven-
gano dalle false teorie della scienza moderna,
o dalle umane passioni che corrompendo il
cuore traviano la mente . L'autore combatte
con tanta varietà e abbondanza di ragioni ,
e con sì profonda cognizione del cuore umano,
che il lettore ne esce convinto e persuaso ad
un tempo .
Quando si leggono libri così favorevoli alla
religione e al bene delle anime , siccome è
questo, sorgono spontanee le tristi riflessioni
sulla non adequata sollecitudine di molti a
favorire la buona stampa ed incoraggiare gli
scrittori che stan sulla breccia a combattere
contro i nemici della Chiesa e nostri . Pur
troppo su questo c'è molto da fare per cor-
rispondere a' bisogni attuali . Dio ce ne aiuti .
Desideriamo intanto che i lettori ed amici
nostri si mostrino solleciti e generosi ad in-
coraggiare e diffondere con ardore i buoni
libri similì a quello che oggi annunziam-o .
VIGLIETTI C . M . - Studenti di Liceo,
Racconto c on temporaneo . - Un vol . in-16°
di pag . 202 (D .) L . 1 .
E' una specie di memoriale compilato da
Edmondo, virtuoso studente di Liceo, sopra
i tristi casi di un suo condiscepolo, Ezio,
miseramente traviato da cattivi compagni e
divenuto incredulo . Il racconto, secondo noi,
non potrebbe destare nè maggior interesse,
nè essere condotto con più delicato riserbo,
sia per varietà, sia sopratutto per verità . La
vita che sogliono menare gli studenti di Li-
ceo nelle grandi città, i pericoli onde sono
attorniati, il contrasto tra il vivere spensie-
rato e scorretto dei più e quello studioso e
morigerato dei pochi, trovansi ritratti in
questo bel libro con fedelissime tinte ; co-
sicché e' ti pare di assistere a quelle scene
che, or patetiche, ora piene di un santo
terrore, ora bellamente umoristiche, l'Autore
ti fa passare innanzi come tante svariate
figurine d'una lanterna magica . Così il rac-
conto del Viglietti fosse molto diffuso ; gio-
verebbe senza fallo ad impedìre la mina di
tanta eletta parte di gioventù crudelmente
tradita, o a rialzarla se caduta ! La nitidezza
ed eleganza del volumetto, la modicità del
prezzo e sopratutto ìl pregio intrinseco del-
l'opera ci fanno bene sperare che i nostri
non saranno sterili voti .
(Dalla Civiltà Cattolica, Ser . XIV, vol . VI, q . 259) .

3.4 Page 24

▲back to top
IL MONUMENTO A DON BOSCO
I lavori pei ristauri e per la decorazione
del Santuario di Maria SS . Ausiliatrice,
monumento a D . Bosco, progrediscono
alacremente . La gran cupola è ormai di
pinta e presenta effetto grandioso e mi-
rabile ; la decorazione delle grandi volte
riesce ricca, sorprendente e di gusto squi-
sitamente artistico ; non meno belli e ricchi
riescono gli altri lavori nel resto del sacro
tempio .
Parecchi dei nostri Benefattori ci scris-
sero per incaricarsi della spesa occorrente
per parziali lavori, sui quali saranno scritti
i loro nomi . Altrettanto fecero pii soda-
lizi, collegi, società, parrocchie ecc . Ma
siccome i lavori sono moltissimi, atten-
diamo ancora molti altri nomi .
Elenco dei Cooperatori defunti nel Giugno e luglio
1 Amadei D . Giuseppe - Vergemoli
(Massa Carrara) .
2 Angeli D . Alfonso can . - Lucca.
3 Angelini D . Giovanili parroco - A-
scoli-Piceno .
4 Ansaldo D . Bartolomeo canon. -
Genova .
5 Anzini Marianna - Menzonio (Can-
ton Ticino) .
6 Arrietti D . Francesco prevosto -
Monteu da Po .
7 Bagatti Maria vedova Tedeschi -
Parma.
8 Balestra Pietro - Bassano (Vi-
cenza) .
9 Barbieri D . Domenico rett. - Isola
di Tizzano (Parnna) .
10 Bardoni Mons. Giuseppe prevosto
mitrato - Milano .
11 Binibi D . Pietro parroco - Sassi
(Massa Carrara) .
12 Bonelli-Bertina Luigia - Torino .
13 Brescianini D . Orazio - Casalbut-
tano ci gnone .
14 Broca Pasquale Lorenzo capo-ma-
stro - Torino .
15 Brusco D . Andrea parr . - Castel-
franco (Treviso).
16 Buti D . Carlo parroco - Settimo
(Firenze) .
17 Calvi Bernardo - Dongo (Como).
18 Cappelli mons. Vincenzo vescovo -
Tortona.
19 Cardillo D . Vincenzo - Minturno
(Caserta).
20 Caregnato march . Antonio - Pri-
molano .
21 Casagrande D . Giovanni - Ser-
mione (Brescia) .
22 Cassandra D . Giovanni arcipr. -
Castelnuovo di Farfa (Perugia) .
23 Centurione march . Aurelia - Nizza
(Francia).
24 Ciuti D . Luigi curato - Rieti (Pe-
rugia) .
25 Collobona D . Giuseppe - Velletri
(Roma) .
26 C ontdr D . Giovanni - Livo (Au-
stria) .
27 Cotelessa Mens . G . Maria vescovo
Lacera.
28 Cumino D . Domenico canonico -
Chieri .
29 Curuci Schinas dott . Luigi - La
Valletta (Malta) .
30 Cuttica Teresa - Torino .
31 Dalla Casa monsign. Pio cameriere
d'onore di Sua Santità - Bologna .
32 Dassano Petronilla fu Andrea -
Cambiano (Torino) .
33 Do Giuli Carlo chier . - Rovigo .
34 De Hoc Giovanna nata Allivori -
Gorizia (Austria) .
35 Dotti D . Michelangelo parroco -
S . Maria in Valle (Arezzo).
36 Dra_,onero D . Giovanni Domenico
- Torino.
37 Faccio P . Francesco parroco di San
Carlo - Torino .
38 Figuera Marietta - Acireale (Ca-
tania) .
39 Filisetti D . Silvestro parroco -
V almo glio .
40 Finardi Luigi - Brescia .
41 Forcheri Natale - Diano Castello
(Porto Maurizio)-
42 Foschini mons . Emidio vescovo -
Città della Piove (Perugia) .
43 Fragano Edgardo - Napoli.
44 Frigerio Mario - Brivio (Como) .
45 Garofalo D . Michele rettore - San
Francesco (Caltanisetta).
46 Garrizio Rosso Angela - Santa Vit-
toria d'Alba. .
-
47 Gasparini D . Giovanni c oad .re -
Bergamo .
48 Gibertini Giuseppa - Parma . -
49 Giovanucci D . Vincenzo parroco -
Vendaso (Massa Carrara).
50 Griseri D . Giovanni prevosto -
Mondovì (Cuneo) .
51 Grotto D. Giuseppe - Creazzo (Vi-
cenza) .
52 Guarino D . Francesco can . - So-
lofra (Avellinoi.
53 Guazzoni D . Melchisedecco - Zelo
Faramagno (Milano) .
54 Guidobono Cavalcbini Garofoli ba-
rone Vittorio - Torino .
55 Guignet Franiois canon . - Onlx
(Torino) .
56 Lago D . Giovanni cappell . - Rosà
(Vicenza).
57 Leonardi D . Francesco parroco -
S . Paolo (Arezzo) .
58 Lizzeri D . Domenico cappellano -
Sermione (Brescia) .
59 Lugini D . Antonio - Torre di Ta-
glio (Aquila).
60 Lusignani D . Giuseppe can. - Pii
senza.
61 Malaspina Carlo fu Alfonso - Vil-
lafranca in Lunigiana .
62 Massimi D . Giuseppe curato - An-
carano (Teramo).
63 Meano Pietro - Avigliana ( To-
rino) .
64 Mirinale D . Giuseppe arciprete -
Bronte (Catania) .
.
65 Molineri Ben Stefano - Mondovì
Breo (Cuneo) .
66 Mongelli D . Giovanni arciprete -
Putignano (Rari).
67 Mongilo Costantino - Sedile (Ca-
68 Musso Ludovica maestra - Biella .
69 Nwini D. Pietro arciprete - Vel-
letri (Roma).
70 Padre Serafino da Cortemaggioro
prov .le dei Cappuccini -Piacenza.
71 Pani Maria Salvatore - Cagliari .
72 Pascucci D . Luigi parr . - Alceano
(Macerata) .
73 Posino D . Martino parr. - Teneri
(Brescia).
74 Paternini D . Emidio - Montalfo-
glio (Pesaro).
75 Piatti D. Grazioso parroco - Villa
Piccone (Milano) .
76 Pullicini D . Paolo canonico - La .
Valletta (Malta) .
77 Ruini D . Antonio - Olmo (Reggio
Emilia) .
78 Sarmenti Maria vedova Gallotti -
Torre Bianca (Pavia) .
79 Sazzi D . Angolo pievano - Gropina.
(Arezzo).
80 Scappini Don Pasquale curato -
Porto Legnago .
81 Scorlegagna D . Filippo - Monte di
Magre (Vicenza) .
82 Silicani Isabella - Villafranca in
Lunigiana .
83 Speroni Carolina - Lignanello (Mi-
lano) .
84 Stradella Antonio - Torino.
85 Suor Paolina Gentino - Vercelli .
86 Tommasi D . Francesco Mans .rio -
Camisano (Vicenza) .
87 Tosato D . Giuseppe curato.
88 Violante Rosa ved . Ghiotti - Vol-
piano (Torino) .
89 Virgilio D . Giov. Batt . parroco -
Bosaglia (Udine) .