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ANNO XIV - N. 5 .
Esce una volta al mese . M
AGGIO 1890
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario . - Viva Maria Ausiliatrice - Orario
del Mese, Novena e Festa di M . A . - Grazia ottenuta
p er intercessione di M . A . - Viaggio dei nostri
Missionari alla Colombia ed all' Equatore : preziosa
morte di lino di essi . - Inaugurazione della Società
Operaia Cattolica a . Bor- dighD erao -Torn rione Rua
in Francia . - Notizie dei nostri Missionari : dalla
Patagonia . - Una bella festa nell' Oratorio delle
Suore di M . A . a Novara . - Bibliografia . - Coope-
ratori defunti .
VIVA MARIA. AUSILIATRICE!
All'avvicinarsi del mese che la pietà
de' cristiani volle dedicare alla Madre del
bell'Amore, Maria Ausiliatrice, noi sen-
tiamo una caparra di un avvenire men
tristo, e proviamo il bisogno di salutarla
con esultanza di amore . Perchè il nostro
cuore amareggiato da tanti mali si apre
finalmente alla gioia, e con la confidenza
di un tenero figlio verso la più buona e
la più potente fra le madri, grida : O
speranza nostra, salve! Come in que-
st'anno giunga opportuno il mese di Maria
Ausiliatrice, non è chi non veda ! Tutti
abbiamo bisogno del suo potente aiuto .
Ed a quanti mali Ella deve portar ri-
medio! Le nostre campagne, un dì, larga
sorgente di comodità e di ricchezze, sono
da qualche tempo desolate da mali infi-
niti . Ora è la pioggia soverchia che le
distrugge, ora è la siccità, ora è la tem-
pesta : e mai come ora il nostro conta-
dino fu più incerto di aver ancora do-
mani un po' di pane per sé e per i suoi
figli. I nostri commerci, già sì prosperi,
sono intralciati e smarriti per continui
rovesci ; le speculazioni ardite e fortunate
sono inaridite, e le arti ed i mestieri lan-
guiscono per la sfiducia universale . Si
sente poi qualche cosa per l'aria che ci
affligge misteriosamente, ci conturba, ci
affanna .
Noi figli di Dio sappiamo che il Si-
gnore, indegnato per i peccati degli uo-
mini, visita i suoi figli nelle cose a loro
più dilette, per richiamarli al cielo ; per-
cuote il corpo, per purificare l'anima,
rendendola felice ed immortale nell'eter-
nità . Ma intanto molti e molti non rico-
noscono ancora la mano di Dio .
Si aggiunge un male misterioso, che a
guisa di turbine passò testè per tutta l'Eu-
roga, seminando qua e là la paura e la morte :
e senza esserne ancora liberi, nella no-
stra mente ne presentiamo degli altri più
dolorosi. Brutto è il presente, assai più
mesto si affaccia l'avvenire . Non crediamo
di esagerare se a noi sembra che il no-
stro bel paese sia come il corpo di Giobbe,
in cui non si vedeva membro che fosse
sano .

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In tanta calamità solleviamo i nostri
cuori a Dio, e là, presso al suo trono di
gloria, vediamo Colei, che è la dolce causa
della nostra speranza, l'aiuto dei miseri
cristiani . Essa consolerà i suoi divoti, li
libererà dal dolore e dalla morte, ci ren-
derà buoni operarii di Gesù : Beata con-
solatio, quae divinitus infunditur laboran-
tibus pro Christo (1) .
Questa è la consolazione che noi dob-
biamo cercare, e di questa ci è larga ca-
parra Maria Ausiliatrice .
Oh dunque ben venga il fortunato mese
di Maria Ausiliatrice, e con la serenità
del suo volto, con lo' splendore delle sue
virtù, coll'efficacia del suo patrocinio ri-
metta ne' suoi figli la tranquillità e la
pace .
Nella tradizione cristiana è dato a Maria
il bel titolo di Stella mattutina. Con que-
sta affettuosa parola i sapienti ed i di-
voti intendono di riconoscere in Maria
Santissima l'azione efficacissima a rom-
pere la notte del peccato ed affrettare
l'aurora della grazia . Come la stella del
mattino apparisce al viandante e gli an-
nunzia il sole, la Beata Vergine annunzia
all'anima colpevole la spirituale aurora ,
ed a grado a grado la guida a Gesù, che
è il sole della carità divina .
Tra gli altri vide e vagheggiò questa
stella il dottore S . Bernardo, ed a chi si
dibatte nel mare del mondo rivolge esor-
tazioni tenerissime . Guarda la stella, dice
il Santo, e chiama Maria ; Respice stellam,
voca Mariam .inOfelc!tuporndei
beato per sempre . Seguendo Maria, tu
non esci dal buon sentiero ; supplicando
Lei, non ti manca la fiducia ; a Lei pen-
sando, non erri ; tenendoti stretto al suo
bel manto , non cadi ; essendo da Lei
protetto, non temi ; prendendola a guida,
non ti stanchi ; conservandola a te pro-
pizia, giungi al porto : Ipsa propitia, per-
venis (2).
Bella imitatrice di Gesù, essa guarisce
i corpi per guadagnare i miseri alla gua-
rigione delle anime : guarisce e salva
corporalmente i suoi diletti per salvarli
spiritualmente e possederli con sè nel bel
paradiso .
Noi invitiamo i nostri Cooperatori e
Cooperatrici ad accorrere numerosi alle
funzioni che si faranno in tutto il corso
del mese consacrato a Maria Ausiliatrice,
od almeno ad unirsi con noi in ispirito,
ed onorare questa celeste nostra Patrona,
tra le pareti della propria casa . Ma qui
sotto le volte del suo tempio, che va via
trasformandosi ed abbellendosi, pel nu-
meroso concorso de' suoi divoti , l'anima
nostra acquista maggior fervore . Chè alla
vista delle grazie concesse nel passato,
si prende speranza di nuove e più co-
piose per l'avvenire .
Viva Maria Ausiliatrice!
**
L'altro dì ci diceva un buon popolano :
« Ero senza lavoro, avevo consumato
quel po' di scorta, che con tanti sudori
m'ero messo in disparte per i casi im-
previsti : e mi vedeva la famiglia venir
quasi meno per la fame. Non potendomi
occupare nel mio mestiere, non ricusava
di far qualunque altra parte . Ma non
trovava nulla . Anche i miei figli, la mia
moglie ebbero la medesima sorte . Nella
desolazione di tante anime, che mi erano
sì care, venni a Maria Ausiliatrice, esposi
con fiducia a Lei le pene dell'anima mia,
pregandola a venirmi in aiuto . Come fu
buona con me questa Madre ! Mi era
confessato, e dopo la santa Comunione
non mi sentiva voglia di dir altro : -
Gesù, vi raccomando i miei figli! Maria,
ottenetemi questa grazia ! - Aveva pianto
assai, e dopo un po' di tempo rassegnato
me ne usciva per incominciare l'opera
della ricerca. Non esagero, dico la pura
verità : la Madonna mi è testimonio. Nel
discendere dalla gradinata della Chiesa,
un uomo che io non aveva mai più ve-
duto, veniva su in senso contrario . Mi
posa l'occhio addosso, e mi dice : -. Siete
falegname, neh vero ? Verreste a lavorare
con me? - Io non so che cosa abbia
risposto subito, ma mi ricordo che tornai
in Chiesa, ripetendo : - Grazie, o Maria,
grazie ! - Quell' uomo mi guardò stralu-
nato, non sapendo perchè io parlassi a quel
modo. Venuto a cognizione del mio caso,
e vedendosi come strumento della mise-
ricordia di Dio, mi condusse subito con
sè, e dubitando quello che era, mi anti-
cipò la paga, con cui ho potuto man-
giare quel giorno e dopo con la mia fa-
miglia . »
Viva Maria Ausiliatrice!
(1) S . BONAVENTURA, In fasciculario, cap . 2 .
(2) S . BERNARDO, Hom . 2 e 4 .

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IL MESE DI MARIA .
IlMesdiarqut'noelaChis
di Maria Ausiliatrice in Torino comincia il
2 di Maggio .
Tutti i giorni al mattino alle ore 5 1/2 e
alle 7 1/2 vi sarà Messa letta per la Comu-
nità, Rosario, Comunione con canti e pre-
ghiere .
Per concessione Pontificia ogni fedele, as-
sistendo divotamente a tali esercizi di pietà,
può lucrare ogni volta l'indulgenza di tre
anni .
Alla sera alle ore 7 1/2, .dopilcant
una lode , il Teol . Felice Reviglio, Parroco
di S . Agostino della città e valente predi-
catore, terrà un breve discorso, il quale alle
feste avrà luogo dopo i Vespri verso le 4 .
Dopo di che si darà la Benedizione col SS .
Sacramento .
NOVENA DI MARIA AUSILIATRICE .
La novena incomincia col bel giorno di
Pentecoste, 25 maggio . - In ciascun giorno,
lungo il mattino, sino alle ore 11 vi sarà ce-
lebrazione di Messe e comodità di accostarsi
ai SS . Sacramenti della Confessione e Co-
munione . Le due Messe della Comunità, come
nel mese ; il discorso della sera alle ore 7 .
Il primo ed il penultimo giorno della No-
vena, in cui cade la Pentecoste e la Santis-
sima Trinità , l'ordine delle funzioni cangia
come segue : -Al mattino alle ore 7 Messa
e Comunione generale ; alle 10 Messa so-
lenne, e alla sera verso le 3 1/2 Vespri, di-
scorso e Benedizione col Venerabile .
Tutte le pratiche religiose, compresa la
Messa delle 7 , le Comunioni e le preghiere
dell'antivigilia saranno offerte a Dio secondo
la pia intenzione dei Benefattori e delle Be-
nefattrici della Chiesa e delle Opere Salesiane .
La vigilia della festa verso le 3 pom nella
Chiesa di Maria Ausiliatrice si terrà la Con-
ferenza ai Cooperatori ed alle Cooperatrici
della città e dei dintorni . Verso le 6 vi sa-
ranno i primi Vespri, poi il discorso e la Be-
nedizione, come negli altri giorni .
Nelle ultime tre sere della Novena avremo
il piacere di sentire la dolce ed eloquente
parola di S . E . R.ma Mons . Donato Velluti
Zati dei Duchi di S . Clemente, Vescovo ti-
tolare di Oropo .
Martedì 3 Giugno.
SOLENNITÀ DI MARIA AIUTO DE' CRISTIANI .
Mattino - Alle ore 7 Messa e Comunione
generale - Alle 10 Messa solenne .
Sera - Alle ore 6 Vespri solenni, panegi-
rico, Tantum ergo e Benedizione col SS . Sa-
cramento .
In questo giorno verrà eseguita dai giovanetti del-
l'Oratorio Salesiano, coadiuvati da valenti professori
della città, la seguente scelta musica
P . PIER BATTISTA DA FALCONARA - Messa solenne a
quattro voci (soli e cori) .
P . TERZIANI - Domine ad adiuvandum .
G . B . CASALI - Dixit .
MONS . G . CAGLIERO - Laudate pueri-Laetatus sum-
Nisi Dominus-Lauda Ierusalem .
GALLI - Inno Saepe dum Christi .
G . B . CASALI - Magnificat .
M . G. SUTTIL - Mottetto Maria Mater Gratiae.
P. P . BATT . DA FALCONARA - Tantum ergo a quattro
voci (soli e cori) .
Mercoledì 4 Giugno.
Alle ore 7 di mattina, Messa, Comunione ed
altre pratiche di pietà in suffragio delle a-
nime de' defunti Cooperatori e Cooperatrici
e delle Consorelle di Maria Ausiliatrice.
NB . Chi desiderasse farsi inscrivere nel-
l'Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice tro-
verà persona appositamente incaricata nella
Sacristia della Chiesa .
Per quelli, cui riesce impossibile parte-
cipare di presenza alle suddette funzioni,
per la novena noi suggeriamo un apposito
libretto intitolato : Nove giorni consacrati al-
l'Augusta Padre di Dio . Contiene una consi-
derazione, un esempio, ed una pratica per
ogni giorno ed è molto acconcio alla cir-
costanza (1) .
GRAZIA OTTENUTA
per intercessione di Maria SS . Ausiliatrice .
MOLTO REV . SIG . DON RUA,
Pontirolo d'Adda, 8 Novembre 1889 .
Saremo grati alla bontà sua se vorrà in
un prossimo numero del Bollettino Salesiano
pubblicare la grazia ottenuta dalla cara
Nostra Signora Maria Ausiliatrice .
Vivente ancora Don Bosco di santa im-
peritura memoria, a Lui, più di una volta,
caldamente raccomandammo il nostro primo-
genito, un caro bambino, gravemente amma--
latosi d'enterite . Moltiplicammo le divozioni
alla Vergine costì venerata sotto il titolo
d'Ausiliatrice, promettendole una visita al
suo tempio se il bambino otteneva la grazia
difficilissima della guarigione .
Volata in Cielo l'anima santa di Don Bosco,
più che mai confidammo nella, sua interces-
sione presso Maria Ausiliatrice e lunghi mesi
chiedemmo questa grazia ardentemente bra
(1) Si vende presso la Libreria Salesiana di Torino
al prezzo di cent . 20 la copia.

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m.Ipic alntcfeor, ui stato ag-
gravavasi sempre più, tanto che gli stessi
medici curanti ornai disperavano, s'univa
quotidianamente alle nostre preghiere e con
affetto mirabile più volte al giorno baciava
l'immagine benedetta di Maria e un lembo
di veste che era appartenuta a Don Bosco .
La grazia implorata assai fecesi attendere . . .
La nostra fede doveva esser messa a lunga
prova .. .
Finalmente nel settembre dell'anno scorso
il piccino accennò a lieve miglioramento, nel
susseguente ottobre venne posto in cura
di altro medico e ora è perfettamente risa-
nato e rifatto . Sul petto gli brilla la medaglia
della Vergine a cui è consacrato, ed egli
stesso con gioconda compiacenza ripete : « Mi
ha guarito la Madonna ! »
Un bravo medico chiamato in consulto nel
periodo più grave della malattia, sentito ora
che il piccolo ammalato guarì perfettamente,
esclamò : « Cìò non può essere a meno di una
grazia . »
Di questa preziosissima grazia rendiamo
pubblici ringraziamenti alla buona e pietosa
nostra Madre, Maria Ausiliatrice, e a quel-
l'Eletto che si fece nostro benigno interces-
sore appo la Vergine, vogliam dire Don Bosco .
Faccia Iddio che il nostro piccolo Diego
cresca meritevole della grazia ottenuta !
Aggradisca, Molto Rev . Sacerdote, i nostri
rispettosi omaggi, mentre raccomandandoci
alle sue preghiere ed a quelle de' suoi orfa-
nelli ci sottoscriviamo
Di Lei Rev . Padre
Devotissimi
GIOVANNI E MARIA ZOIA
VIAGGIO DEI NOSTRI MISSIONARI
alla Colombia ed all'Equatore
Preziosa morte di uno di essi .
Per soddisfare al giusto desiderio dei molti
parenti, benefattori ed amici dei nostri Mis-
sionari partiti coll' ultima spedizione alla
volta dell'Equatore e della Colombia, noi
pubblichiamo le seguenti corrispondenze .
Esse narrano i principali avvenimenti di
questo viaggio, segnalato specialmente per
la morte del chierico Giuseppe Eterno , il
primo dei nostri confratelli che è chiamato
da Dio all'eternità prima di giungere sul
campo delle fatiche evangeliche . È questa
la ragione per la quale noi presentiamo ai
nostri lettori il suo ritratto .
D. Giuseppe Ronchail così scriveva dalla
nostra Casa di Ménilmontant a Parigi
Parigi, 11 gennaio 1890
AMATISSIMO SIG . D . RUA,
. . Come ebbi ricevuta la sua lettera,
pensai : - Come si ha da fare per dare al-
loggio a dodici Missionari avendo la casa
piena di ragazzi ? - Tuttavia si presentò
ben presto alla mia mente una felice idea .
Avevamo in fondo al giardino una stanza
assai vasta, che serviva di magazzeno, e si
pensò di ridurla a dormitorio per una doz-
zina di fanciulli . Le stanze più belle della
casa furono destinate per i Missionari . Fat-
tosi appello al cuore dei giovani, tutti si
offersero a cedere i loro letti, e i più con-
tenti furono quelli che si videro prescelti .
In un batter d'occhio panche e materassi fu-
rono disposti in quella specie di padiglione .
Ma un'idea ne tira un'altra . Dopo pochi
giorni si comprarono dieci letti nuovi per
accettare altrettanti ragazzi ; il padiglione
divenne dormitorio stabile e l'Ospizio ci gua-
dagnò coll'aumentare il numero dei suoi or-
fanelli .
Il giorno 4 alle sei della sera giunsero i
Missionari . Si fermarono con noi solo quattro
giorni, ma bastarono perché i giovanetti si
affezionassero ad essi grandemente .
Il giorno dell'Epifania i Missionari anda-
rono in corpo a visitare la Basilica del Sacro
Cuore ed ebbero un'accoglienza bellissima ,
quale sempre fanno i Padri Oblati ai figli
di Don Bosco . L'indomani si fece visita al
Console dell' Equatore e all' Incaricato di
affari della Colombia, e ci furono dati ottimi
consigli per facilitare il viaggio fino a Bo-
gotà . La signora Bossery, presidente del-
l'Opera Apostolica in favore delle Missioni
estere, faceva quel giorno consegnare ai
Missionari una cappella portatile, completa,
un pacco di pianete ed altri oggetti di culto
che furono ricevuti con viva riconoscenza .
Il giorno 8 bisognò pensare alla partenza .
I nostri musici in tempo di colezione suona-
rono alcuni pezzi . I giovani piangevano nel
vedere i nostri confratelli che si avviavano,
e loro promisero di accompagnarli colle pre-
ghiere . Alle 11 si muoveva il treno diretto
e ad un'ora pomeridiana eravamo a. Char-
tres, dove ammirammo passando i due cam-
panili della celebre cattedrale nella quale si
trova il santuario della Madonna sotto il ti-
tolo : Virgini pariturae . È il più antico che
si conosca. Ci mettemmo sotto la protezione
della Madonna.
Eravamo a Nantes alle 7 circa di sera ed
avevamo il piacere d'incontrare alla stazione
un nostro zelante Cooperatore, il signor
Mauzoiian du Gasset, che rimise a D . Unia
un'offerta ed una cassetta contenente una
bella pisside e due candelierì in metallo .
Alle 9 giungemmo a St .-Nazaire e andammo

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a prendere alloggio all'albergo Bely, ove
discendono ordinariamente i religiosi ed i
sacerdoti .
Il giorno 10 alle 3 pomeridiane i Missio-
nari sopra un piccolo battello furono tras-
portati al piroscafo La France che era in
alto mare . Le onde erano agitate e la nebbia
così fitta che a 100 metri non si vedeva il
bastimento . Condotti i miei cari viaggiatori
alle loro cabine e dato loro l'ultimo saluto ,
scesi a terra per ritornare alla mia missione
di Ménilmontant ove il lavoro certamente
non manca .
Preghi Pel suo
Aff.mo in G. C.
D . G . RONCHAIL .
I nostri Missionari si erano allontanati da
St .-Nazaire, e D . Unia Michele, capo tem-
poraneo della spedizione, impostava la se-
guente lettera alla Martinica
REV .MO SIG . D . RuA,
Domani spero di spedirle questa mia da
St.Pierre . Finora il nostro viaggio fu abba-
stanza felice ed i confratelli stanno bene .
Abbiamo infermo però il caro chierico Eterno
Giuseppe . Si mise in letto appena imbarcato
ed era molto grave . Adesso i dottori che
sono tre, due passeggieri ed il medico di
bordo, convengono che sia fuori di pericolo .
Tuttavia prevedo che dovrò farlo sbarcare a
Baranchilla per cinque o sei giorni, accioc-
chè si riposi alquanto, essendo assai pro-
strato di forze . Il poveretto ebbe un prin-
cipio di polmonite, e benchè sia stato curato
a tempo, mi lascia ancor molto in appren-
sione .
Noi siamo trattati a bordo con ogni ri-
guardo . Celebro tutti i giorni la santa Messa .
I passeggieri sono un centinaio, tutti edu-
catissimi e buoni cristiani, fra i quali cinque
preti francesi ed il Superiore dei Lazzaristi
di Panama . Vede che bell'incontro e quanto
il Signore ci vuol bene !
Abbiamo anche la fortuna di avere con noi
un ingegnere romano, impiegato del Governo
della Colombia, persona gentilissima e pra-
tica di questo viaggio . Si incaricò egli stesso
di provvedere ad ogni cosa e di accompa-
gnarci fino a Bogotà . Conosce questa città
e tutta la Colombia palmo a palmo : é in
relazione con tutti i personaggi più cospicui
di quella Repubblica e specialmente colle
Autorità .
Per ora lascio di scrivere perchè mi sento
soffocare dal caldo. Le scriverò di nuovo da
Baranchilla .
Accetti, amatissimo signor Don Rua, gli
umili ma sinceri ossequii miei e dei confra-
telli ; abbia la bontà di estenderli agli altri
Superiori, e dica loro che li amiamo proprio
di cuore e che non passa giorno senza che
parliamo di loro e preghiamo per essi .
Alto mare, 22 gennaio 1890 .
Sac . MICHELE UNIA .
Questo viaggio per altro doveva essere
funestato dalla morte del chierico Giuseppe
Eterno . D . Unia nelle sua lettere da Guaira,
da Caracàs, da Cartagena descriveva il lut-
tuoso avvenimento, l'ospitalità e la carità
fraterna dei generosi Cooperatori d'America .
REV .mO ED AMAT .mO PADRE,
Il giorno 23 gennaio il chierico Eterno
stava assai meglio . La febbre lo aveva quasi
lasciato, ma era molto debole e stentava a
reggersi in piedi . Il 24 si confessò e gli portai
la SS . Comunione in cabina . Egli era per-
suasissimo di non giungere a Bogotà e lo
disse a me varie volte nei primi giorni di
malattia . Il giorno 26 mi ripeté la stessa
cosa . Mi diceva con una tranquillità e se-
renità sorprendente : - Vedrà, vedrà quello
che le ho detto ! - Io cercavo di persuaderlo
a sperare in una pronta guarigione, ma egli
ripeteva : - Vedrà, vedrà! - Ciò disse pure
ad un compagno ; e prima ancora di partire
da Torino , nel salutare un Superiore , a-
veva esclamato : -- Preghi per me , poiché
più non c'incontreremo su questa terra .
- E perché non c'incontreremo più su
questa terra? gli fu risposto ; hai visto
quanti confratelli sono ritornati a rivederci .
- Sta bene ; ma io non ritornerò .
Stamane 27 gennaio alle ore 6 antimeri-
diano la nostra nave entrò nel porto di
Guaira . Appena furono gettate le ancore, il
capitano, il dottore di bordo, l'ingegnere ro-
mano e parecchi altri signori si diedero pre-
mura di cercare in quella città un posto
conveniente per il nostro povero infermo .
Non tardarono a trovarlo nel piccolo Ospe-
dale di S . Giuseppe, fondato l'anno scorso
da D . Santiago Machado, parroco di Mai-
quetía, sobborgo di Guaira, e mantenuto
colle elemosine che cinque o sei Suore vanno
questuando al mercoledì e al sabato di ogni
settimana . Questo Sacerdote è nostro Coo-
peratore ed ha fondata eziandio una piccola
tipografia con una scuola di cinquanta e più
ragazzi, aspettando l'arrivo dei Salesiani per
ceder loro ogni cosa .
Il cuore non mi reggeva di lasciare solo
il caro Eterno . Pertanto prima di sbarcare
raccomandai i nostri Missionari alla prote-
zione dell'ingegnere romano, il quale an-
dava pure a Bogotà ed era la quinta volta
che faceva questo viaggio . Era sicuro che
con questo signore nulla sarebbe loro man-
cato .Infativeoramdelnro
temendo che ne avessi bisogno .

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Diedi quindi le istruzioni necessarie ai
confratelli : seguissero direttamente coll'in-
gegnere la via da Savanìlla a Bogotà ; av-
vertissero il Vescovo di Cartagena per te-
legramma che essi non potevano passare
di là, causa l' incomodo della via, e se fosse
giunto il direttore D . Rabagliati dal Chilì,
partisse e li raggiungesse sul Rio Madda-
lena . Io non poteva prevedere la sventura
che stava per incoglierci .
Alle 9 1/4 discesi in una scialuppa col
nostro caro infermo. L'amico ingegnere, che
aveva fatto molto per trovarci un buon asilo,
volle accompagnarci
fino a terra . Giunti
all'Ospedale di Mai-
quetía , ove l' aria
che si respira è buo-
nissima , fummo ri-
cevuti con fraterna
cordialità e ci accor-
gemmo che non ci
sarebbero mancate le
cure più amorevoli .
Ringraziato quel
gentil signore, il no--
stro Eterno si coricò
per riposarsi .
Ma povero me
due ore dopo il buon
chierico fu preso da
un leggiero vaneg-
giamento che durò
fino alle 6 pomeri-
diane . Alle 7 gli diedi
la benedizione di Ma
ria SS. Ausiliatrice
ed egli rispondeva
alle mie preghiere .
Terminate queste,
non era più in sè.
Alle 8 gli impartii
la benedizione pa-
pale in articulo mor-
tis . Alle 11 1/4, ve-
dendo che l'amma-
lato peggiorava, gli
ammìnistrai l' Olio
Santo . In quell' istante ritornato in sè , mi
guardava e pregava ; dipoi sì mise a sorri-
dere ed a cantarellare, ma non potei capire
che cosa cantasse . Entrò subito in agonia
ed io cominciai a recitare le preci degli ago-
nizzanti .
Alla fine delle Litanie dal moto delle lab-
bra mi accorgo che prega ancora, benchè
più non possa parlare : lo chiamo e mi rico-
nosce ; gli suggerisco di chiedere a Dio per-
dono e che io a nome suo gli dava l'Asso-
luzione Sacramentale, e mi fa cenno di sì .
Quindi gli dò il Crocifisso da baciare, ed egli
lo bacia e se lo stringe teneramente fra le
sue mani .
Allora io incomincio a recitare il Profici-
scere . - Ahi ! parola che non mi volevi uscir
di bocca . Oh! quanto soffersi in pronun-
ciarla ! - L'infermo mi guardava fiso . -
Amato fratello ! Io, no, non avrei voluto che
tu mi abbandonassi . In te io perdeva un
fratello, un compagno di viaggio appena a
metà strada, un braccio forte per la nostra
nuova missione . Ma deh ! il Cielo ... Pa-
zienza ! ! !
Singhiozzando seguitai a recitare le pre-
ghiere degli agonizzanti . Giunto all'ultima
Domine Iesu Christe, qui per os prophetae,
ecc. alle parole pro anima famuli tui Iose-
phi, spirò . Suonava la mezzanotte.
- 28 gennaio .
Chi lo avrebbe mai
detto? Sono appena
sedici ore dacché sia-
mo discesi a terra,
e i nostri compagni
a quest'ora dormono
tranquilli cullati dal-
le onde , inconsci
della perdita che
hanno fatto ! Io sono
qui a fianco del fra-
tello spento da due
ore . Il cadavere si
trova disteso sopra
un candidissimo let-
to, in una bella sala,
vicino ad un altare,
su cui sta un gran
Crocifisso in mezzo
a due doppieri . È
vestito in sottana, .
col berretto in capo,
e tiene fra le mani
il Rosario ed il Cro-
cifisso . Pare che dor-
ma ! Io qui accanto
a lui, dopo aver re-
citato l' Ufficio dei
defunti , col cuore
trafitto dal dolore ,
vergo queste poche
righe. Lo stanno con-
templando due mo-
retti, una donna e tre Suore pure negre .
con un'altra Suora bianca , le
aver esse pure molto pregato,
quali, dopo
vanno escla-
m: ando -Non sembra morto ! È un S . Luigi !
Al mattino mando uno di quei mori a
prendermi in parrocchia una pianeta nera,
e, messa la pietra sacra sull'altarino, celebro
la santa Messa . Un Suddiacono, che me la
serve, e due Suore fanno la santa Comunione .
La sala è zeppa di gente, come pure il pic-
colo porticato che mette ad essa .
Sparsasi la dolorosa notizia nel sobborgo,
è un continuo accorrere di persone a pre--
gare la pace dei giusti pel caro estinto .
Verso le 8 viene il buon Parroco di Mai
quetía Dott. Machado D . Santiago, con tutto
il Clero . - Il telegrafo subito porta la nuova

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a Caracàs, capitale della Repubblica ; e non
badando alla lunghezza del viaggìo, si re-
cano a Maiquetía l'Arcidiacono di quella
Metropolitana, Don Gio . B . Castro, ed il no-
stro grande benefattore e vero Cooperatore
Salesiano, Dott. Arteaga D . Riccardo, per
pregare e per fare le condoglianze .
Lasciando per alcuni momenti l'amato de-
funto, io mi reco dal Parroco D . Santiago
Machado per istabilire qualche cosa intorno ai
funerali . Manifesto il mio desiderio che siano
celebrati decentemente , da religioso , senza
tanta pompa, ed ei mi risponde che ci pen-
serebbe egli a tutto .
Infatti, verso le 10 , mi vedo arrivare per
ordine del Parroco una cassa assai elegante .
Ritiratasi la gente dalla sala, rimaniamo io
con due Suore, delle quali una tiene in mano
un grazioso guancialetto da porre sotto il
capo del caro estinto . Con santa emozione
collochiamo e chiudiamo nella cassa la vene-
rata salma, quindi riapriamo la sala al pub-
blico, e l'andare e venire a pregare continua .
Io passo la giornata ora in cappella, ora
nel giardinetto attiguo, alternando la pre-
ghiera col pianto . Sì, io che non sparsi una
lagrima nell'abbandonare i parenti, gli amici,
la patria, ora non posso frenare il pianto !
Mi consola molto quella buona gente . Essi
non conoscono nè me, nè l'estinto, eppure
prendono tanta parte alla mia sventura !
Dopo un po' di preghiera, prima di andarsene
via, vengono da me, e stringendomi la mano,
affettuosamente mi dicono : - Dio la con-
soli, mio buon Padre ; Dio le conceda rasse-
gnazione ! Pregheremo per lui, sì, préghe-
remo per lui .
Verso le 4 pomeridiane viene la Superiora
delle Suore a presentarmi una corona com-
posta di gigli e di altri fiori freschi, dicen-
domi : - Questo è l'omaggio del popolo da
porsi sul feretro del vostro fratello . -
Alle cinque arriva il carro funebre di
prima classe ed il Clero in apparato solenne
con molto seguito di gente . Vi è D . Tomaso
Monteverde, curato di una parrocchia della
Guaíra, nostro Cooperatore ; due Suddiaconi,
uno di Caracàs, l'altro di Maiquetía, e un
Cappuccino di Caracàs . L'Arcidiacono della
Cattedrale di Caracàs, D . Giov. Castro, fa
la levata del cadavere . Il clero si disputa la
bara, e fra gli altri D . Arteaga e D . Mon-
teverde, per recarla sulle spalle al carro fu-
nebre . Sfila la processione . Io cammino dietro
al carro in mantellina, con alla destra Don
Arteaga ed alla sinistra D . Monteverde, re-
citando il santo Rosario . Arrivato il corteo
sulla piazza, il clero vuole di bel nuovo
portare sulle proprie spalle la bara in chiesa .
Qui mi attende una grande sorpresa . Le
esequie sono cantate in musica coll'accom-
pagnamento di violini, flauti ed altri stru-
menti . Parmi di essere nella chiesa di Maria
Ausiliatrice , e questo è per me un dolce
balsamo all'addolorato mio cuore .
Riposta la bara sul carro funebre, seguito
da quattro carrozze, nelle quali prendono
posto il clero ed altri signori, giungiamo al
camposanto . Si benedice la fossa, vi si cala
la cassa e vien ricoperta di terra dalle mani
medesime dei Sacerdoti .
-Oh fratello ! Dal cielo, dove sono si-
curo che ti trovi, fa sì che i Salesiani presto
vengano alla Venezuela ! Ora io lascio un
segno ove giacciono le tue ossa ; ed i Sale-
siani, appena giunti al porto, verranno a
questa tua tomba non per piangerti, come
fo io adesso, ma per pregare, per imparare
i sublimi esempi che ci hai lasciati colla tua
abnegazione e specialmente colla grande ras-
segnazione, nei diciasette giorni di malattia !
Quanto hai sofferto in quei giorni ! in quel
duro e stretto letto del bastimento! Solo chi
ha viaggiato lungamente per mare può com-
prenderlo ; solo chi di continuo vide il tuo
stato può dirlo ! E tu sempre tranquillo ed
ilare, o benedetto fratello !
Prima di deporre la penna non posso a
meno di esprimere la mia riconoscenza al
Dottor D . Santiago Machado, Parroco di
Maiquetía, il quale nulla volle accettare in
compenso dei solenni funerali, le cui spese
di feretro , carro funebre, vetture e musica
salirono certamente ad una bella somma .
Esso pagò eziandio il telegramma che mandai
ai confratelli a bordo del vapore a Puerto
Cabello . Iltelgrampoichel,sgnor
D . Rua, ha ricevuto annunziante la dolorosa
notizia della morte di Eterno fu spedito dal
Dottor D . Arteaga e gli costò 145 lire .
Caracas, 31 gennaio .
Il giorno di S . Francesco di Sales il si-
gnor D . Arteaga mi condusse a Caracas .
Le quattro ore di treno in mezzo a burroni
spaventosi erano in perfetta armonia coi miei
pensieri . I riguardi che mi usò e mi usa
questo santo Cooperatore sono tali, che, se
io fossi suo fratello , non potrebbero essere
maggiori . Mi alloggiò nella sua canonica,
mi cedette il suo letto e la sua stanza e non
mi vuole lasciar solo mai un momento . Per
distrarmi mi conduce or qua or là a visitare
questa capitale, i suoi monumenti, le sue
rarità e le vedute più magnifiche delle a-
diacenze. Di quanta consolazione è mai in
mezzo al dolore l'incontrarsi in un vero
amico !
Ebbi moltissime visite di condoglianza,
specialmente dal clero . Vennero varii Cano-
nici, molti Parroci della città, il Vicario ge-
nerale della Diocesi, il Vicario capitolare di
Guayana, sede vacante, D . Gio . Francesco
Avis, e moltissimi Cooperatori Salesiani . Dio
li benedica!
Ieri feci visita a S . E . Rev .ma l'Arcive-
scovo Mons . Crispolo Uzcategui . Quanto è
buono! quanto desidera di avere i Salesiani!

1.8 Page 8

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Signor D . Rua , a Caracàs i Salesiani sa-
ranno benevisi : il posto non potrebbe essere
migliore sotto ogni aspetto . Ieri molti del
clero mi dicevano : - Ci rincresce molto
della perdita di suo fratello , ma ci conso-
liamo perchè sarà la semente dei Salesiani
nella Venezuela . Noi terremo preziosa e ben
custodita la sua tomba, e lei scriva a D. Rua
che ci mandi presto dei Salesìani .
Appena arrivato a Caracàs, il 29 , nella
chiesa di D . Arteaga tutto era preparato
per una solenne funzione ad onore del nostro
Santo Patrono . Vi fu Messa in musica, predica
mattino e sera e benedizione solenne col
Santissimo . Oh! quanto zelo ha questo buon
Parroco per le Opere Salesiane ! Parlò al
numeroso uditorio specialmente delle Mis-
sioni nostre e della disgrazia toccataci colla
morte del caro Eterno . Tutti ne furono com-
mossi . Seppi che in questa sua Chiesa si
celebra ogni anno una simile funzione .
Questa mattina, 31, nella medesima chiesa
si celebrò una solenne Messa da Requiem in
musica, per l'anniversario della morte del
nostro caro Padre D . Bosco . Il buon Par-
roco mi disse che anche questa commemo-
razione si fa tutti gli anni . Fu grande il
concorso di popolo, specialmente di Coope-
ratori, che sono in numero di circa ottocento
nel solo registro di D . Arteaga, senza con-
tare quelli di varii altri decurioni . Si fecero
eziandio molte Comunioni .
Quest'oggi ho pranzato al palazzo dell'Ar-
civescovo. Dopo il pranzo mi accompagnò
Egli stesso a visitare il Seminario da lui fatto
edificare in sei mesi, coll'obolo del popolo,
perchè il Governo gli tolse l'antico che sta
presso l'Episcopio . Vi sono pochi giovani ,
ma buoni . Tra questi incontrai un chierico
che percorse le classi elementari nel nostro
Collegio di Varazze, e si chiama Delfino
Emanuele Felice . Esso fa il corso di teologia
e presto sarà sacerdote . Conserva molto buona
memoria dei Superiori Salesiani e mi lascia
l'incarico di salutarli .
In casa dell'Arcivescovo , alle 2 1/2, ho
ricevuto il suo telegramma , amatissimo si-
gnor D . Rua . --- Vado, sì, vado, come ella
mi dice ; ma se i miei compagni non hanno
ricevuto il telegramma a Puerto Cabello, col
quale loro annunziava la trista notizia, av-
visandoli di cambiare itinerario e aspettarmi
a Cartagena, dovrò viaggiare ancora dicia-
sette giorni solo soletto .
- Domenica, 2 febbraio, ritornerò alla Guaíra
per imbarcarmi nuovamente .
Chiudo il mio scritto col presentarle i sa-
luti di S . E . l'Arcivescovo , del signor D .
Arteaga e di molti ecclesiastici . Tutti e spe-
cialmente Monsignore aspettano con grande
ansietà i Salesiani .
Mi saluti, amatissimo Padre, tutti i Supe-
riori, e preghino per il suo
Dev .mo ed aff.m° figlio
Sac . MICHELE UNIA.
Il periodico settimanale di Maiquetía « Eco
de Lourdes » il 1° febbraio pubblicava il se-
guente articolo
IN MEMORIAM
Martedì scorso morì nell'Ospedale di San
Giuseppe di questa parrocchia di Maiquetía
un giovane Missionario Salesiano della Con-
gregazione del celebre Don Bosco . Arrivò
sino al Porto della Guaíra sul vapore La
France diretto per la Colombia con altri
undici compagni, e quivi tanto si aggravò
il male contratto nel viaggio da non poter
più continuare .
Le Suore Ospedaliere di Maiquetía lo ac-
colsero con quella carità, le cui braccia ras-
somigliano a quelle di Gesù Cristo medesimo,
stese sopra la croce, trapassate dai chiodi
del sacrifizio e disposte a soccorrere ogni
disgrazia, ogni dolore, ogni miseria umana .
Dodici ore dopo il suo arrivo il giovine
religioso era morto : si chiamava Giuseppe
aveva vent'anni, e la verde età faceva mi-
rabile contrasto con l'immolazione generosa-
mente abbracciata .
Forse aveva abbandonato là , in lontane
terre, genitori, fratelli e sorelle, puri e cari
affetti che gli sarebbero stati di dolce sol-
lievo ne' suoi dolori
Chi sa quanto splendidi gli sorridevano i
preziosi orizzonti della prima gioventù . ..
Ma egli chiuse gli occhi, compresse i pal-
piti del suo cuore, perchè non si lasciassero
lusingare dalle cose terrene ; e ascoltando
una voce più potente che risuonava nell'a-
nima sua, attraversando i mari, venne in
cerca dell'oscura fatica del missionario, il
quale va in regioni sconosciute ad abbrac-
ciare la croce, sulla quale deve morire .
Qual fu l'ideale di questo giovine ? quali
amori poterono primeggiare fra gli affetti
della patrìa, i dolci e forti vincoli della fa-
miglia e le dorate illusioni della prima età?
È il prodigio della religione di Gesù Cri-
sto . Questo giovine dimenticò affatto se stesso
per non pensare che al bene degli altri : la
sua passione fu di propagare il regno di Dio
sopra la terra ed insieme di procurare la
felicità, la salvezza delle anime . Udì esistere
ancora nazioni che, dopo amari e costosis-
simi disinganni, desideravano di essere rige-
nerate nelle acque che scaturiscono ai piedi
della Croce di Gesù Cristo e con la benedi-
zione della Chiesa cattolica . Non fu neces-
sario più altro perchè volasse ad occupare
un posto tra i suoi compagni di lavoro . Non
calcolò il prezzo del suo sacrifizio e ne ac-
cettò con generosità tutte le conseguenze .
Il Signore gli chiese la sua vita, prima
che arrivasse alla bramata terra che aveva
pensato d'irrigare coi sudori del suo zelo,
ed egli gliela abbandona con santa rasse-
gnazione, nella pace dei giusti e con la ferma
speranza dell'immortalità.

1.9 Page 9

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La sua salma fu seppellita con la funebre
solennità che richiedeva sì preziosa morte ;
solennità che era pure la triste e sincera
manifestazione del modo con cui anche in
America si compivano gli ultimi doveri del-
l'ospitalità cristiana verso di un fratello in
Cristo .
Lì, accanto al feretro , senza poter conte-
nere le lagrime ed immerso in profondo do-
lore, stava il venerabile Sacerdote della me-
desima Congregazione Salesiana che tenne
compagnia al giovine sino agli ultimi mo-
menti . Piangeva per il compagno che gli
era stato rapito, ma si fortificava pure col pen-
siero di quell'umile e feconda immolazione .
Voglia il Cielo che il corpo del giovine
Missionario , che ora riposa nel cimitero
di Maiquetia , sia come la semente che,
benedetta da Dio, faccia germogliare nella no-
stra patria e crescere l'albero delle Congre-
gazioni religiose, alla cui ombra vivono della
vita di Gesù Cristo e fruttificano per il Cielo
gli individui, le famiglie, le popolazioni che
non ricusano il testamento eterno di Dio .
Maiquetía, 30 gennaio 1890 .
Gio . B . CASTRO
Arcidiacono .
D . Unia proseguiva il suo viaggio per
Cartagena e da questa città scriveva a
Don Rua
Cartagena, 17 febbraio 1890 .
REV .m° ED AMAT .m° SIG . D . RUA,
Accadde quello che io temeva . I confra-
telli non ricevettero il mio telegramma a
Puerto Cabello, perciò seguitarono il viaggio
da Baranchilla in compagnia dell' ingegnere
romano .
Il 5 febbraio m'imbarcai alla Guaíra e presi
il biglietto di passaggio direttamente per
Cartagena, non volendo più toccare il porto
di Sabanilla . Eziandio su questa nave in-
contrai persone amabilissime in tutti gli uf-
fiziali e i passeggieri . Ero il solo sacerdote
a bordo, e mi professavano tutti un grande
rispetto . Il capitano fece del suo meglio per
distrarmi dalle mie rimembranze dolorose .
Giunsi a Cartagena il giorno 8, ove mi
trovo tuttora aspettando un battello che mi
porti ad Honda . I miei compagni diretti al-
l'Equatore, giunti a Baranchilla, avevano
spedito a Mons . Biffi un telegramma del te-
nore seguente : « Sei Salesiani giunsero ieri
(30 gennaio) su vapore francese . Desiderano
sapere se il loro Superiore è giunto dal Chili,
se si trova costi, oppure se ha continuato il
viaggio . Attendo qui notizia da V . E ., se
no partono col vapore d'oggi (31 gennaio) .
Lasciarono un confratello infermo alla Guaíra
con un altro per assisterlo . Desiderano che
V . E. scriva o telegrafi, raccomandandolo
al Padre Machado » Firmato : Presbitero Va-
liente.
Come vede, carissimo signor Don Rua,
essi erano affatto inconsci della morte di
Eterno avvenuta quattro giorni prima, al-
lorchè si raccomandavano a S. E . Monsignor
Biffi .
Sperava di trovare a Cartagena almeno
uno dei Salesiani ad aspettarmi, ma di loro
ho nessuna notizia, come nulla so del Diret-
tore Don Rabagliati .
Fino al 22 di questo mese non posso met--
termi in viaggio per Bogotà, non essendovi
prima alcuna partenza di battelli . Quindi te-
legrafai nuovamente ai compagni annun-
ziando loro il giorno della mia partenza .
Da nove giorni sono in Cartagena in casa
del Vescovo, in quella Casa che l'anno ven-
turo sarà destinata ad essere abitazione dei
Salesiani .
In Cartagena non si potrebbe trovare po
sizione migliore di questa . A levante e a
mezzanotte prospetta la città, a mezzogiorno
ed a ponente il mare e tutto il porto
una magnificenza di veduta. I confratelli
avranno forse da sentire un po' di caldo, rna
l'aria è buona, checchè ne dicano certi scrit-
tori e viaggiatori .
Non ho potuto ossequiare il Vescovo per-
chè si trova in visita e non ritornerà che
qui a due mesi ; so però che aspetta i Sale-
siani con grande affetto . Diede ordine che
ci trattassero con tutti i riguardi, il che fa
l'unico sacerdote che si trova in Vescovado,
esso pure italiano e della medesima Congre-
gazione del Vescovo .
La riverisco, amatissimo signor D . Rua,
con tutti i Superiori ; mi benedica e racco-
mandi al Signore il suo
-Dev.mo e Aff .m° figlio in G . e M .
Sac . MICHELE UNIA .
Mentre D . Unia si accingeva a partire per
Bogotà, D . Evasio Rabagliati, destinato a
Superiore di questa nuova Casa, era partito
dal Chili e spediva all'Oratorio le seguenti
notizie
Panama, 15 febbraio 1890 .
AMAT .mO SIGNOR D . RUA,
Per compiere al mio dovere, le do notizie
compendiate del mio viaggio . Il mio viaggio
dal Chili all'Argentina, dall'Argentina al
Chili, passando sempre per le Cordigliere, e
poi dal Chili fino a Panama fu lunghis -
simo, bellissimo e felicissimo . Arrivai a Pa-
nama l'11 del corrente, dopo 20 e più giorni
di viaggio . D . Savio mi accompagnò fino a
Lima, dovendo esso trattare colle Autorità
ecclesiastiche e civili per una fondazione fu-
tura . Io ebbi appena tempo di scendere a
terra per qualche ora . A Panama richiesi
subito le Autorità civili ed ecclesiastiche; se
fossero giunte notizie riguardanti i Salesiani

1.10 Page 10

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destinati per Bogotà, i quali, secondo i miei parati gli uni dagli altri da magnifici bo-
calcoli, dovevano già essere giunti a Carta- schetti, giardini e viali. Vi sono quattro
gena, ma nessuno seppe dirmi nulla, assolu- cappelle, una per le Suore e tre per gli am-
tamente nulla .
malati, e varie farmacie . Tutti questi edifizi
Solamente Mons . Peralta, Vescovo di Pa- sono piantati sul dosso di una bellissima col-
nama, che mi rîcevè con ogni gentilezza, mi lina, tutta verdeggiante per cento specie di
diede notizia essere giunto in città un Padre alberi silvestri e fruttiferi . Cessati i lavori
Lazzarista venuto coi Salesiani fino alla Co- del canale, scomparvero anche molte malattie,
lombia, che quattro di questi destinati a ed ora l'Ospedale ha poco movimento e molte
Quito erano passati pochi giorni prima, e vo- sale sono chiuse . Gli ammalati non oltrepas-
lendoli Egli visitare trovò che erano già partiti . sano il numero di 100, mentre prima erano
Io corsi dal buon Padre Lazzarista, il quale 600 e più . Il servizio era prestato da circa
così mi narrò : Per la troppa nebbia ritar- quaranta Suore, ma adesso sono appena
dammo di 36 ore la partenza da St .-Nazaire ; venti . Una di esse conobbe personalmente
uno dei giovani Salesiani si era ammalato e Don Bosco .
non potè mai uscire dalla sua cabina ; i Tutte queste costruzioni fanno molto onore
medici volevano lasciarlo alla Martinica , agli ingegneri francesi, che, prevedendo le
ma l'infermo non volle essere diviso dai conseguenze di un clima così ardente e di
compagni ; a Guaíra però dovette scendere a tanta agglomerazione di popolo occupato in
terra accompagnato da un sacerdote, perchè lavori tanto pesanti e in siti malsani, eres-
il male si era aggravato fuor di misura . sero quest'Ospedale così grandioso, così bello,
Provvidenza di Dio ! Ivi era fiorente la fa- che doveva poi strappare tante vittime alla
miglia dei Cooperatori ed un Parroco che la morte .
dirigeva, lo accolse in sua casa a braccia Sa lei chi è il cappellano di questo Ospe-
aperte. Frattanto gli altri Salesiani conti- dale ? Un giovane prete della diocesi di To-
nuarono il loro viaggio col pianto agli occhi rino, che fece i. suoi studi nella casa del
per quella separazione tanto dolorosa . Non Cottolengo, che conobbe molto famigliar-
si sa perchè, invece di proseguire sino a mente Don Bosco, l'Oratorio, e i Superiori
Cartagena, sbarcarono a Sabanilla, meno i
quattro destinati per Quito, i quali arrivati
a Panama il 1.° di febbraio, nello stesso giorno
proseguirono il loro viaggio per Guayaquil,
dove arrivarono certamente il 4 o il 5 del
mese .
di questo. Mi parlò con amore e con entu-
siasmo della nostra Congregazione e della
musica, della quale è coltivatore esimio . Si
chiama D . Giovanni Battista Martino . Fu
qui ordinato sacerdote , non è ancora un
anno . Monsignore lo stima molto per la sua
Queste notizie mi contrariarono totalmente . virtù e scienza, lo vuole sempre in palazzo,
Io aveva toccato il porto di Guayaquil il ed è professore nel Seminario . Passo delle
giorno 8, ma avendo piovuto tutta la gior- belle ore con lui, durante le quali la, mia
nata, ebbi appena tempo di toccar terra e mente si sgombra dai tristi pensieri . . .
spedire telegraficamente un saluto ai fratelli
di Quito . Ma chi era l'infermo sceso a
D . EVASIO RABAGLIATI .
Guaíra ?
Chiesi altre notizie dal Lazzarista, il quale
però non seppe dirmi altro . Feci telegrafare
a Guaíra chiedendo il nome e lo stato del-
Cartagena, 28 febbraio 1890 .
l'infermo, ma già passarono cinque giorni e Dopo 12 giorni di fermata a Panama, sono
non ebbi nessuna risposta . Ieri l'altro il Su- in Cartagena già da 8 giorni in casa di .
periore dei Gesuiti, che con grande benevo- Mons . Biffi,ilquaeèsnt,rovadi
lenza mi ospita , ricevette una lettera da in missione. Qui ebbi notizie della morte del
Cartagèna scritta dal Padre Brioschi, segre- chierico Giuseppe Eterno . Caro confratello !
tario di Mons . Biffi, che finiva con questa Venivi per darmi aiuto e non ho potuto
frase : Arriva in questo momento un prete Sa- neppur incontrarti ! Ma di santo fu la sua
lesiano . Non ho più tempo, addio .
morte . Fortunato lui e sfortunati noi che ci
Io pensava : - Chi sarà mai questo prete troviamo colle file scompaginate prima di
Salesiano ? Perchè un solo? Dunque il suo entrare in campo !
povero compagno è morto, altrimenti non lo
avrebbe abbandonato ! - E questo pensiero
mi affliggeva grandemente .
Ieri, per distrarmi, invitato dal Cappellano,
fui a visitare l'Ospedale di Panama , eretto
dalla Società del gran canale . Io credo che
Fra due ore sarò in viaggio sovra di un
vaporino giunto in questo momento . In un
giornale arrivato stamane da Bogotà vi leggo
i nomi dei Salesiani arrivati . Manca D . Unia
che è ancora in viaggio .
Il bisogno di religiosi in queste terre è
sia il maggiore del mondo , se si eccettua estremo, assai più che nell'Argentina e nel
quello del nostro venerabile Cottolengo . Non Chilì .
ho mai visto cosa eguale, e non è possibile Vi sono più di settanta parrocchie senza
farsene un'idea senza trovarsi sul posto . Vi assistenza spirituale e i preti son pochi . Chi
ho contato più di trenta sontuosi edifizi, se- sa se nell'avvenire non bisognerà cambiare

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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la corrente della nostra emigrazione Sale-
siana? Chi sa mai quello che D . Bosco vo-
glia dai suoi figli? Indii ? selvaggi?
Il Presidente di questa Repubblica mi as-
sicurava l'altro giorno che nella sola Co-
lombia ve ne ha più di mezzo milione, senza
contare quelli dell'Equatore . Dio inspiri ai
Superiori quello che debbono fare!
Appena io possa, scriverò una relazione
particolareggiata dei miei viaggi per far cosa
gradita ai nostri cari Cooperatori . Le bacio
la mano, pregandola a volermi raccoman-
dare alle orazioni di tutti .
Suo affezionatissimo nel Signore
D . EvAsIo RABAGLIATI .
INAUGURAZIONE DELLA SOCIETÀ OPERAIA CATTOLICA
sotto il Patronato di S . Giuseppe
in Bordighera-Torrione .
Il 23 marzo p . p . rimarrà giorno memorando
per la popolazione de' Piani di Vallecrosia
fra Ventimiglia e Bordighera . Colà dove l'e-
resia valdese e la conseguente indifferenza
religiosa facevano, anni sono, così grandi
stragi e maggiori eziandio ne minacciavano
in avvenire, aveva luogo una delle funzioni
più care e consolanti al cuore d'un cattolico .
Noi pubblichiamo di buon grado quanto ce
ne scrivono , sicuri di far cosa grata a' no-
stri Cooperatori e alle nostre Cooperatrici ,
che ci aiutarono con la loro carità a fondare
colà Chiesa, scuole, Oratorii festivi e quanto
altro si richiede ad una vita cattolica e ci-
vile . Ecco adunque la relazione
« Abbiamo passato ieri, 23, uno de' più cari
giorni . Fin dal mattino prestissimo il lieto
suono delle campane della Chiesa di Maria
Ausiliatrice invitava i fedeli al sacro tempio .
Gli Operai Cattolici accorrevano festanti dalle
case e da' villaggi vicini, e la gioia più pura
irradiava i loro volti ; essi andavano al ban-
chetto dell'Immacolato Agnello .
» Verso le ore 8 giungeva S . E . R .ma Mon-
signor Vescovo Diocesano, accompagnato dai
Reverendissimi Canonici Amalberti e Nuvo-
loni , e vi celebrava la S . Messa. Giunto al
punto della Comunione lo zelantissimo Pa-
store rivolse agli Operai Cattolici parole di
tanto affetto e di sì pia eloquenza da muo-
vere a lacrime di consolazione più d'uno de-
gli astanti . Era un padre che parlava agli
amorosi suoi figli . Durante la Comunione, a
cui presero parte presso a 200 persone, di
cui 120 soli uomini, furono eseguiti bellissimi
e commoventi mottetti accompagnati sull'Har-
monium dal nostro zelante Assistente Eccle-
siastico D . Giuseppe Goggioso .
» Finita questa prima religiosa funzione,
verso le ore 10, dalla casa del fu Rev. Padre
Macario colla ricca bandiera velata partiva
la novella società, intorno a cui facevano
bella corona le bandiere delle società Catto-
liche di Porto Maurizio, S . Remo, Pigna,
Vallecrosia e Castellaro, la qual ultima si
faceva rappresentare dal nostro amato Pre-
sidente . Il Comitato della Federazione Li-
gure era rappresentato dai Sigg . Cav . Du-
four e Camillo Galliano . Maestoso fu quel
breve tragitto rallegrato dalla musica stru-
mentale .
» Giunti in presbitero ai piedi di Maria San-
tissima, che torreggiava in alto, quasi in atto
di accogliere sotto il suo manto l'intiera so-
cietà , ebbe luogo la benedizione della ban-
diera , fatta da Mons . Vescovo . Quindi co-
minciò la Messa in musica, assistita da Mons .
Vescovo , cantata egregiamente e intramez-
zata da un forbito discorso, in cui il prelo-
dato D . Goggioso dimostrò che il lavoro san-
tificato dalla religione non riesce gravoso ,
ne mette sul labbro dell' operaio la bestem-
mia contro il ricco e contro la Divina Prov-
videnza, ma è fonte di domestiche gioie, con-
chiudendo infine con quel paterno e tenero ad-
dio, che il S . Padre Leone XIII rivolgeva agli
operai francesi quando li invitava ad amarla
Chiesa, questa grande santificatrice del lavoro .
Sul mezzogiorno ebbe luogo l'agape fraterna,
a cui seguirono molti ed applauditi discorsi,
fra i quali notiamo quello del nostro Presi-
dente, del socio Dott . Ughetto, dell'Ing . Gal-
liano e del Cav . Dufour, che richiamando la
memoria del compianto e sempre caro Don
Bosco, vero padre degli operai, invitò a brevi
ma affettuosissime parole il Prof . D . Cerruti.
Questi ricordò come qui vicino , 14 anni or
sono , l' amatissimo D . Bosco fondasse sotto
modesti principii e per le vive istanze di
Mons . Biale di s . m . la Casa salesiana del
Torrione, la quale, con la benedizione del suo
successore, Mons . Reggio, pigliò di mano in
mano quel largo sviluppo, che ora vediamo
Dover quindi gioirne dal cielo il pio fonda-
tore e sorridere alla prima festa della no-
vella società, egli che ebbe sempre tanto a-
more e tanta sollecitudine per l'operaio, e morì
Presidente onorario della Società Cattolica
di Borgo Dora in Torino .
» Care parole rivolsero pure ai socii il sig .
Girolamo Camio di Porto Maurizio, il signor
Benedetto Corradi , Segretario della Società
di S . Remo, e il sig . Luca Molinari di San
Biagio . Affettuosissimo fu poi Monsignore ,
che si disse fortunato di assistere a quella
gioconda festa e che assai di buon grado ac-
cettava la presidenza onoraria della nostra
Società offertagli ad unanime acclamazione .
Fu poi indicibile l'allegria di tutti i presenti
nell' assistere alla recita di un dramma dal
titolo : L'operaio buono ed il cattivo operaio,
scritto appositamente dal prefato sig . Dott.
Ughetto . Facciamo voti perchè gli uditori non
dimentichino i saggi e salutari ammaestra-
menti, che a larga mano profuse in quella
stupenda composizione il dotto autore.

2.2 Page 12

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Chiesa, ove col canto del T e Deum e del Tan-
tum ergo in musica e colla benedizione del
SS . Sacramento ebbe termine la funzione re-
ligiosa. Dopo questa, sul piazzale della stessa
Chiesa, la musica strumentale diretta dal sig .
Emanuele Marcenaro suonò alcuni pezzi dopo
cui si sciolsero, congedandosi fraternamente,
i soci della nostra e delle Società convenute .
» Intanto s'inviava al S. Padre un tele-
gramma, a cui Egli si degnava tosto far rispon-
dere con quest'altro che venne proprio a
completar la gioia dei soci : Santo Padre gra-
diti figliali sensi espressi dalla Società Operaia
Cattolica S . Giuseppe Torrione Le imparte con
affetto implorata Apostolica Benedizione .
Cardinale RAMPOLLA .
» La benedizione del Vicario di Gesù Cristo
sorregga i membri della novella Società, i
quali con la pratica della carità e della for-
tezza cristiana, coll' adempimento fedele dei
loro doveri di cattolici e di cittadini giove-
ranno a se stessi e renderanno un prezioso
servizio alla famiglia e alla società . »
DON RUA IN FRANCIA
parola di Don Bosco essere il Sacramento
della Penitenza « la migliore delle peda-
gogie . »
Alle ore 10 battezzava solennemente due
poveri orfanelli protestanti raccolti a Tolone
dal Direttore D . Perrot, in mezzo alla gioia
di tutta la Comunità .
Alla sera Don Rua continuava il suo
viaggio fino a Cannes, ove all'indomani,
giorno di domenica, predicò ai Cooperatori
nella vasta chiesa di Nostra Signora del
Buon Viaggio . In questa città, nella quale
è ancor così viva la memoria di Don Bosco
nei cuori di tutti quelli che lo conobbero, si
fermò cinque giorni per accondiscendere al
desiderio di tanti generosi benefattori .
Il 28 febbraio giungeva all'Oratorio di San
Leone di Marsiglia . Fu ricevuto colle stesse
entusiastiche ed affettuose accoglienze che
ebbe negli altri Collegi . Dopo essere andato
ad ossequiare il Vescovo di Marsiglia, pas-
sati tre giorni nella Casa dei nostri Chierici
Francesi a S . Margherita, tenne la confe-
renza ai Cooperatori nella cappella dell'O-
ratorio, raccomandando fra le altre cose la
costruzione di un edificio destinato a nuovi
laboratorii per artigiani.
Visitati i Cooperatori di Aubagne e di
Roquefort, il 10 marzo muoveva verso la
Spagna .
Nel mese scorso noi abbiamo narrato il
viaggio di D . Rua a Nizza Marittima . Con-
tinuando, il 19 febbraio giungeva alla Na-
va.r I giovani, che colla loro banda mu-
sicale lo attendevano schierati, appena lo
videro, gli corsero incontro per baciargli la
mano . Don Rua ebbe una parola di benevo-
lenza per ciascheduno . E radunatisi quindi
tutti in una sala, tra i varii indirizzi che
furore letti all'amato Superiore, ottenne spe-
ciali applausi una composizione piena di te-
neri sentìmenti, che sviluppava il versetto
del Salmista : Tibi derelictus est pauper,, or-
phano tu eris adiutor .
Il giorno 20 era a Tolone, e teneva confe-
renza ai Cooperatori ed alle Cooperatrici
nella chiesa di Santa Maria . Grande fu il
concorso per udire la parola del Successore
di D . Bosco, nonostante il brutto tempo . Al-
l'indomani mattino, alle 7 1/2, celebrò la Messa
nella stessa chiesa all'altare della S . Ver-
gine . Ed i Cooperatori e le Cooperatrici ven-
nero ancor più numerosi per ricevere la santa
Comunione dalle sue mani . Essi sentono che
il nostro venerato Fondatore rivive in lui .
Il 21 ritorna alla Navarra , ed il giorno
dopo, cogliendo l'occasione, i giovani fanno
l'esercizio di Buona Morte e la Comunione
generale, mentre Don Rua consacra tutta la
sera della vigilia ed il mattino seguente nel-
l'ascoltare le confessioni, memore della gran
NOTIZIE DE' NOSTRI MISSIONARI.
Dalla Patagonia.
M . Rev . Sig . D . Rua,
Guardia Pringles, 9 Settembre 1889.
Padre mio carissimo! Con molto piacere
le invio alcune notizie della bella funzione,
unica nel suo genere, che abbiam fatto ieri,
giorno della Natività della nostra cara Madre
Maria . Certamente la consolerà molto il sa-
pere che si fecero venti comunioni, diciotto
delle quali da fanciulle, numero assai grande,
avuta considerazione del piccol numero di
abitanti del paese . Ah! caro padre, se ve-
desse che affanno, che desiderio hanno queste
fanciulle di fare la S . Comunione ; è cosa
ammirabile . La domenica, prima che albeg-
giasse, già ve n' eran alcune che stavano
bussando alla porta, e queste eran quelle
che abitano più lontano . Quando noi loro
abbiamo aperto dicendo : - Ma, fanciulle,
perchè venir qui così presto con questo freddo?
(giacchè era molto forte) - esse ci risposero
- Ah sorelle ! È stato pel timore di non poter
ricevere Gesù . -
Durante la Messa, prìma della Comunione
cantarono l'O Salutaris Ostia, e dopo il : Già
lo posseggo .

2.3 Page 13

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Alla funzione del mattino tenne dietro
quella della sera . - Su di un palco improv-
visato, le fanciulle recitarono alcuni dialoghi
e poesie, lessero alcune lettere e cantarono
scelte romanze ; grazie a Dio riuscirono ab-
bastanza bene . Presenziarono la festa una
quantità di signore madri delle bambine ;
fra tutte contavan più di cinquanta . L'al-
legria fu generale ; v'ebbero persino alcune
che piansero di consolazione . Le fanciulle
s' arrampicavano sulle finestre, e salivano
sui cavallì per vedere, e dalla via udivasi
gridare : Viva le Suore ! - Dopo ebbe luogo
la lotteria . I regali ricevuti furono assai .
Già dal sabato piovevan essi nella nostra
povera casa . Chi veniva con uova, chi con
burro o torte, chi con carne ; ci regalarono
pure una damigiana di vino, che conserviamo
per Mons . Cagliero, quando venga a visitarci .
Era cosa che veramente rallegrava molto il
vedere l'affanno e la semplicità con cui cia-
scuno portava ciò che aveva .
In ringraziamento si fece fare una pas-
seggiata all'indomani alle fanciulle . Può V . S.
R. figurarsi qual fosse la loro gioia ! Di buon
mattino si presentarono tutte col loro fardel-
lino, dove avean posto il necessario pel pranzo
e fummo a Colonia Cuchill, non molto lungi
di casa . Ritornammo circa le cinque di sera,
tutte allegre e contente .
Da quindici giorni abbiamo con noi una
bambina di 9 anni ; è buona ed è molto
contenta di stare con noi . Oggi si atterra la
vecchia cappella per far col materiale un
dormitorio, giacchè in questi giorni hanno
da giungere cinque o sei ragazze di più, fra
cui avvii tre negre e la figlia del cacico Par-
teman . Adesso abbiamo eretto l'altare in una
cameretta accanto alla scuola che finora servì
di parlatorio, e che d' oggi innanzi servirà
inoltre per cappella, refettorio, e forse anche
per scuola . Le fanciulle che frequentano il
collegio son 33 e ne aspettiamo altre . La Prov-
videnza continua ad aiutarci . Gli indiani ci
voglion molto bene . Quando andiamo alle
loro casette, ci trattano come meglio possono ;
ci fanno sedere e si lagnano se lasciam pas-
sare un po' di tempo senza visitarli .
Noi altre stiam bene di salute e molto con-
tente . Il lavoro è molto e va aumentando,
ma di questo stesso ci rallegriamo . Grazie a
Dio sempre conserviamo la buona volontà di
essere sante . La pace regna tra noi e ci vogliam
molto bene nel Signore .
Non voglio dimenticare di dirle, che qui
abbiamo esercitata anche l'arte medica . Tal-
volta. ci conducono glì infermi, oppure ven-
gono a cercarci, perchè andiamo a visitarli
a due o tre leghe di distanza . Grazie al buon
Gesù, finora, le medicine che ne mandò da
Patagones Don Garrone, ci furono di molto
profitto .
Noi ci raccomandiamo anco a Lei, Rev .
Padre, perchè non si dimentìchi di noi altre
e ci ricordi nel S . Sacrificio . La preghiam
pure che ci benedica, acciocchè possiamo
santificare le anime nostre e quelle del pros-
simo .
Di V . S . R.ma
Umil .ma Figlia
Suor MARIA MADDALENA
Viedma, 27 settembre 1889.
MOLTO REV . SIG. D . RUA,
Non è gran tempo dacchè le scrissi notizie
riguardanti le nostre Case della Patagonia,
e specialmente quella stabilitasi a Pringles .
Ora debbo dirle come anche le Figlie di Ma-
ria, Ausiliatrice, oltre le scuole interne ed
esterne e gli Oratorii festivi, hanno pure le
Missioni cui dedicarsi , e voglio darle con-
tezza del frutto grande che, coll'aiuto di Dio,
hanno ricavato in una datasi intorno a Viedma
e a Patagones .
In questi dintorni sonvi molte capanne a-
bitata da Indii non ancora istruiti nelle cose
di nostra santa Religione . S . Ecc . R.e-v
M. ons Cagliero mostrò desiderio che andas-
simo noi altre ad istruirli . Pertanto sempre
che il tempo lo permetteva, cì recavamo in
mezzo a quella misera gente . Quattro pareti
di fango col tetto di paglia è il loro abituro .
Dentro non avvi alcun mobile ; un mucchio
di lucide pelli, che servono loro di materasso
e coltri, in un canto : in un altro un foche-
rello sempre acceso, il cui fumo annerisce le
grigie pareti : qua e là appeso ad alcuni
chiodi qualche pentolino, alcuni pezzi di carne
cruda ed il sacchetto per l'indispensabile erba
del mate , ecco tutta la ricchezza di queste
abitazioni . Povera gente ! fa proprio compas-
sione !
Noi succedendosi le une alle altre andammo
per ben due mesi ad insegnar loro le verità
più importanti di nostra Fede : quelli che
stavan poco lontano li facevamo venire alla
nostra Casa, ove potemmo istruirli con mag-
gior comodità . Quando parvero sufficiente-
mente instrutti , Monsignore mandò un Sa-
cerdote ad esaminarli . Venne l'intrepido Don
Domenico Milanesio, il quale parla a perfe-
zione la lingua degli Indii, come se fosse uno
di loro . Passò ne' luoghi da noi indicati e
s'inoltrò più ancora nell'interno del deserto,
ove ne trovò molti che noi non avevamo nep-
pur veduti . Catechizzolli tutti ancora egli per
cinque o sei giorni, poi si stabili di battez-
zarli la domenica seguente l' Assunta, il 18
agosto scorso . S' era deciso di fare la bella
funzione il giorno stesso dell'Assunta, ma il
tempo non cel permise .
Di buon mattino, ricevuta la santa Comu-
nione, uscimmo in cerca dei nostri battez-
zandi per condurli alla Chiesa . Entrammo in
un toldo.Stavnoseduprta,colegmb
incrocicchiate, d' attorno al fuoco, tre giova-
nette, ed una bambina di pochi mesi, fasciata

2.4 Page 14

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e legata ad un sedile formato di rami d' al-
beri, se ne stava essa pure godendo il caldo
del fuoco . Il restante della famiglia riposava
ancor sotto le pelli . Per indurre il capo di
questa famiglia a ricevere il battesimo ave-
vamo dovuto durare molta fatica . Il buon
vecchio ignorante diceva sempre, essere per
lui inutile il battesimo, perchè era già vec-
chio e prossimo a morire. Ma dopo lunghe
istruzioni e ripetute esortazioni, si arrese . E
allora svegliato ed avvisato essere tempo di
venire alla Chiesa, mentre noi andammo ad
avvertire gli altri, s'alzò e con tutta la fa-
miglia trovossi pronto al nostro ritorno .
Lasciando questa prima capanna ci avviam-
mo alle altre. In lontananza scorgemmo due
Indii a cavallo, i quali avvicinatisi a noi ci
chiesero in loro lingua se fosse domenica .
Rispondemmo che sì e chiedemmo se voles-
sero venire alla Chiesa a farsi cristiani . Tutti
giulivi risposero che erano contenti, e lasciati
i cavalli ci seguirono . Più in là ci aspettava
un'india ottuagenaria, la quale, come ci rac-
contava una sua parente, volle in tutta la
lunga sua vita mantenersi costantemente ver-
gine e diede sempre prove di rara modestia .
Ed anche essa, perchè vecchia, diceva essere
per lei inutile ricevere il battesimo ; ma alle
nostre insinuazioni ed al sentire che, dopo la
morte, sarebbe andata al Paradiso, e là sa-
rebbe stata beata insieme con noi altre, de-
siderava di riceverlo . Quel mattino se ne
stava ansiosa ad aspettarci.
A poca distanza incontrammo un'altra vec-
chierella, seduta su un piccolo carro, la quale
ravvolta nella sua pelliccia, piangeva dirotta-
mente . Interrogata perchè piangesse, e se si
fosse preparata per venire alla Chiesa a farsi
cristiana, rispose : - La mia padrona è in col-
lera con me, mi batte e non mi lascia venire .
- Era la sua padrona una donna infermic-
cia, la quale si teneva quell'india come sua
schiava e come tale la maltrattava . Andammo
insieme da lei e tanto abbiam fatto , che le
permise di venire con noi . La buona schiava
tutta contenta si scioglìeva in gesti di rin-
graziamento verso di noi . - In un'altra ca-
panna trovammo una donna rannicchiata ac-
canto al fuoco, con un sigaro in bocca, ed
al fianco una vivace bambina di circa due
anni . La poveretta giorni prima aveva sof-
ferte crudeli percosse per non lasciare la cara
bambina in mani straniere . Le ricordammo
essere quello il giorno del battesimo . Sorrise
ella al nostro invito, balbettò qualche parola,
quindi s'alzò . Mentre preparavasi a venire
con noi, - vedemmo qualche cosa a muoversi
sotto le pelliccie che stavano in un angolo :
osservammo ed era una povera bambinella
alta un due palmi, senz'alcuna veste e rav-
volta tra i peli di quelle sozze pelli . La pren-
demmo tosto fra le braccia, l'avvolgemmo nei
nostri grembiali , ed insieme colla madre, e
coll'altra brigata che ci seguiva, ritornammo
alla Chiesa di Viedma, dove già stavano un
buon numero di catecúmeni ad aspettarci .
Erano in tutto trentasei adulti, più le due bam-
bine qui in ultimo nominate.
Raccolti tutti in Chiesa, si tenne breve
istruzione nel loro idioma ; quindi alcuni Sa-
cerdoti in rocchetto e stola cominciarono a
battezzare. La madrina del battesimo tanto
per gli uomini come per le donne fui io . Oh
com'era bello vedere quegli uomini attem-
pati e quelle vecchie donne chinare il capo
per ricevere l'acqua battesimale e ripetere le
parole del Sacerdote ! Oh! quanto godevano
i nostri cuori in vedere quelle anime rivestirsi
della stola battesimale e divenire l'oggetto
delle divina compiacenze! - La funzione del
battesimo durò per circa un' ora, e ad essa
tenne subito dietro quella della Conferma-
zione. E per questa fecero da madrine le al-
tre Suore che meco condivisero le fatiche
dell'istruzione . Quest'ultima funzione fu ce-
lebrata con grande contento da Monsignor Ca-
gliero . Oh ! quale commovente spettacolo pre-
sentava la sua presenza, vestita in abiti pao-
nazzi, in mezzo a quel rozzi uomini, dando
la mano a questi, accarezzando quelli e sor-
ridendo agli altri . Dopo aver rivolto una pa-
rolina a tutti, li radunò nel suo povero epi-
scopio e volle che tutti facessero colezione
con lui . Le donne vennero in nostra casa,
ove le rallegrammo con un abbondante cioc-
colatte . - Terminata la colezione li accom-
pagnammo di nuovo tutti alla Chiesa, ove
assistettero alla Messa solenne cantata dalle
nostre buone orfanelle .
Tutti rimasero soddisfatti della consolante
funzione . Prima di congedarli regalammo loro
alcuni oggetti che Monsignore ci ha portato
dall'Europa dopo l'ultimo suo viaggio . Agli
uni toccò un abito , alle altre una veste , a
questi un pezzo di stola, a quelle un pezzo
di tela, a chi un oggetto, a chi un altro ed
a tutti gli uomini indistintamente una cami-
cia di colore . Ci ringraziarono di tutto cuore i
novelli cristiani, e promettendoci di corrispon-
dere alle nostre cure, ai nostri sacrifizi, se ne
tornarono alle loro abitazioni tutti allegri e con-
tenti . - Così ebbe termine questa commo-
vente funzione, che lascierà di certo incan-
cellabile memoria in tutti i cuori ben nati
dei Viedmesi.
Molto Rev . Sig . D . Rua, preghi e faccia
pregare il Buon Dio e Maria Ausiliatrice,
affinchè si possano ripetere sovente questi
giorni di speciale misericordia . Preghi per-
chè le ultime tra le Figlie di Maria Ausi-
liatrice possano essere veri strumenti della
gloria di Dio, possano salvare le anime loro
e convertirne a Dio migliaia e migliaia di
altri . - Benedica tutte noi, le ragazze delle
nostre scuole e de' nostri laboratorii di Car-
men , Viedma e Pringles , ed in modo spe-
ciale chi, benchè indegnamente, si professa
Della S . V . R.ma
Dev .ma Obb . Figlia
Suor GIOVANNA BORGNA .

2.5 Page 15

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UNA BELLA FESTA
NELL'ORATORIO FEMMINILE DELLE SUORE DI M . A .
A NOVARA.
Riuscì davvero egregiamente la festicciuola di
famiglia che si tenne Domenica in Albis nell'Ora-
torio femminile delle Suore di M . A . Mons . nostro Ve-
scovo, che non manca mai là ove si fa del bene,
specie alla gioventù, volle prendervi parte . Assi-
stette perciò alla consueta istruzione catechistica
tenuta dall' egregio Direttore dell'Istituto, prof.
Terreno, che colla vivacità e chiarezza del dire
riesce così bene a tener pendente dal suo labbro
quella sì numerosa e vispa gioventù . E, impartita
labenedizionedelS .SVaecsromvnt,M
uscì nell'ampio cortile dove si fece un po' di pre-
miazione a quelle ragazze che meglio si distinsero
e nell'assiduità all'Oratorio e nello studio del Ca-
techismo . Bellissimi i premii, consistenti in libri
ed in vesticciuole, che non è a dire quanto ralle-
grassero le fortunate cui venivano da S . E . Re-
verndismaconsegateconparolediencomie
di incoraggiamento . Non mancarono componimenti
ed inni ; quelli recitati con molta espressione, que-
sti abilmente cantati con accompagnamento della
brava Suora maestra di piano-forte .
Dopo tutto questo Mons . Vescovo mostrò la sua
compiacenza nel vedere colà radunate più di 400
giovinette, le quali con brevi ed eloquenti parole
eccitò a voler seguitare nella via intrapresa per
poter in tal modo far sentire anche alla nostra città
quei benefici influssi che dalla donna cattolica na-
turalmente derivano in qualunque stato essa si
trovi .
Infine, come a corona dell'opera, distribuì a tutte
delle medaglie che in Roma aveva appositamente
fatte benedire dal Santo Padre, in nome del quale
impartì loro la benedizione .
Lo ripetiamo : quella festicciuola lasciò in tutti
la più gradevole impressione . A noi non rimane
altro che far caldo elogio sia alle benemerite Suore
che tanto si affaticano per il bene della nostra
gioventù femminile ; sia alle fanciulle che sì bene
corrispondono alle cure loro prodigate ; e indi-
rizzar una preghiera a tutti i buoni Novaresi e in
particolare alle gentili signore, perchè vogliano
appoggiare e favorire siffatto Istituto, il cui van-
taggio da più di una di esse abbiamo già sentito
grandemente encomiare .
(Dal Bescapé, Gazzetta Novarese)
vità cristiana da commuovere e istruire nel
modo più salutare ed attraente nello stesso
tempo .
Si vende presso tutte le Librerie Salesiane
al prezzo di L . 1 .
(Dall'Unità Cattolica, N . 60, 12 marzo 1890) .
Collana di Letture drammatiche .
--- Fasc. XII . Pubblicazione periodica men-
sile : Giulio, dramma in cinque atti del
Teologo ARTURO CONELLI . Volume unico
in-32° di pag . 108 . Tip . Salesiana in San
Benigno Canavese.
Il dramma col quale il ch . teologo Conelli
inaugura la collana drammatica, solita pub-
blicarsi dalla benemerita Congregazione Sa-
lesiana , è un. bel lavoro . Va ripartito in
cinque atti, e rappresenta un grandioso epi-
sodio dei fatti cristiani dell'isola di Sardegna .
Bello e interessante è l'intreccio, inaspettato
lo scioglimento, naturale il dialogo, viva
l'azione, scolpiti i caratteri, parecchie scene
assai patetiche, e il tutto ben coordinato al-
l'intento dell'Autore , che è il trionfo della
fede e della virtù cristiana . Da questo primo
saggio possiamo a tutta ragione trarre felici
pronostici per altri lavori drammatici , che
dal ch . Autore aspettiamo .
Cogliamo poi con piacere quest'occasione
per rinnovare ai nostri benevoli lettori le
calde raccomandazioni , che altre fiate loro
indirizzammo, per la diffusione dei buoni
libri , intrapresa con tanto successo dalla
stampa Salesiana .
Quel santo focolare di religione, di belle
lettere, di storia e di amene e morali letture,
ond'uscirono ed escono tuttodì alla luce opere
purgate di classici scrittori ed altri prege-
voli lavori di penne moderne, merita pur di
essere dai cattolici alimentato : il che essi
faranno con lo zelare l'associazione iniziata per
le buone letture dai degni successori dell'a-
postolico D . Bosco .
(Estratto dal Quaderno 955, vol . VI,
Ser . XIV della Civiltà Cattolica) .
BIBLIOGRAFIA.
Studenti di Liceo .
Egli è un anno appena che l'egregio Don
Carlo Maria Viglietti presentava al pubblico
un bellissimo romanzetto : La Vocazione tra-
dita . L'edizione di più migliaia di esemplari
fu subito esaurita, e già il grazioso libriccino
fu tradotto in varie lingue d'Europa .
Questo straordìnario successo, siam certi,
è anche più riserbato al nuovo suo libro, che
ha per titolo : Studenti di Liceo . La scena si
svolge in Torino e tocca perciò dei fatti più
importanti avvenuti in questa città negli
scorsi tre ultimi anni . Il racconto è interes-
santissimo, ben condotto, e quel che è più,
vi aleggia un cotal spirito di sodezza e soa-
È uscito il 1° volume del
Corso Completo di Istruzioni Ca-
techistiche adatte principalmente pei
pulpiti di campagna ; Opera del Sac . Ales-
sandro BOSSI, Parroco di Borsano (Diocesi
di Milano) .
Come già annunziammo in qualche numero del
nostro Bollettino, l'opera del Sac . Bossi consterà
di 3 volumi di oltre 400 pagine caduno : chi man-
derà L . 7, 50, prezzo dei tre volumi, gli saranno
spediti quale dono due importanti operette .
La buona accoglienza fatta al 1° Vol . dai nume-
rosi associati che si ascrissero per l'acquisto del-
l'opera, ci esortò a nuovamente raccomandarla ai
RR. SS . Parroci e altri Sacerdoti, affinchè procu-
rino d' arricchire la loro Biblioteca predicabile
d'una così utilissima opera, e facciamo pur loro
considerare che, oltre al suo raro pregio, devesi
pur tener conto la tenuità del suo prezzo .

2.6 Page 16

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Elenco dei Cooperatori defunti nel Febbraio e Marzo .
59 Perasso D . Matteo Prevosto - Bor-
ghetto Vara (Genova) .
60 Perdibon I) . Alessandro - S . Pietro
in Gii (Padova,.
61 Peretti Anna Maria fu Pietro -
Forno (Novara) .
62 Piero Paolo Raimondo - Soave (Ve-
rona) .
63 Rana Vittoria Vedova Prato (Torino) .
64 Ribecai D . Tommaso (Firenze,) .
65 Ricardi di Netro Contessa Rosa Ve-
dova Della Chiesa - (Torino) .
66 Ricauda D . Spirito - Cuorgnè (To-
rino) .
67 Rinaldi Giuseppe -Lii (Alessandria) .
68 Rinoldi Francesco - Cassinelle (A-
lessandria) .
69 Ruftino Angela - Torino .
70 Ruffino Michele- Torino .
71 Russo Panfilo - Solmona (Aquila).
72 Salvatico Laura nata di Morale -
Saluzzo (Cuneo).
73 Salvi D . Giovanni Can .co - Campa-
grano (Roma).
74 Sangiuliano Padre Giov . Batt . Miss .°
Apost.co - Livorno (Toscana) .
75 Scala - Bartola Giacomo - Gros-
sotto (Sondrio) .
76 Schierani D . Lorenzo Arcip .te - S .
Germano (Alessandria) .
77 Sebastiani Giuseppe Avvocato - Lu-
go (Ravenna) .
78 Semplicini D . Pietro - Firenze .
79 Serpentini D . Filippo - Ascoli Pi-
ceno. .
80 Sica - De Angelis Concetta - Salerno .
81 Souzini 1) . Carlo - Onno (Como) .
82 Speranzini Vittorio - Urbino .
83 Stefanolli Padre Stanislao - San Gi-
nesio (Macerata),
84 Stroppiana Margherita - Torino .
85 Taddio D . Antonio Parroco - Poz-
znolo (Udine) .
86 Termine Giacomo -Castelletto (Ve-
rona) .
87 Terreno D . Giacomo P .re dell'Ordine
di S . Filippo - Mondovì (Cuneo) .
88 Torre Giuditta - Torino .
89 Turricciapa'lreGianGrisostomoCap
puecino - Lugo (Ravenna) .
90 Vercelli Pietro - Caluso (Torino) .
91 Zannato Concato Giuseppina - Mon
teechio Maggiore (Vicenza) .
92 Zoppi Marianna - Soave (Verona)
93 Zorini Giovannina Vedova Ubezzi -
Novara.
Elenco dei Cooperatori defunti nel Marzo e Aprile
1 Agnolini D . Gaetano - Caprino (Ve-
rona) .
2 Alberti suora Illuminata Madre Sup .
delle Dorotee- Cemmo (Bergamo) .
3 Alessio-Merletti - Torino .
4 Alfani D . Giovanni parroco - Villa
di Ussita (PlPace), atcc) .
5 Battistini D . Isidoro economo sp .lo
- Careste (Forlì) .
6 Bonacchi Maddalena - Canapale (Fi-
renze) .
7 Bonavia Francesco - Genola (Ca-
neo) .
8 Bersi Maria Luigia - Parma .
9 Bracci Giovanna ved . Corsi - Vinci .
(Firenze) .
10 Bubolini D- Matteo arciprete - San
Damiano (Font) .
11. Bufalari D . Francesco can . - Città
della Pieve (Perugia) .
12 Busso Maria - Carma ;;nola (Torino) .
13 Busso vedova Maddalena - Cardò
(Cuneo) .
14 Calissano Maria Elisabetta - Camo
(Alessandria) .
15 Canavero Francesco - Pocapaglia
(Cuneo) .
16 Carbognani D . Luigi cappellano -
Monticelli (Parma) .
17 Carselli 1) . Luigi economo sp .le -
Montechiarugolo (Parma) .
18 Casalis Maria nata Albertino- Car-
magnola (Torino) .
19 Cati netti vedova Carolina nata Bar-
beris - Torino .
20 Daniele D . Giuseppe can . arcipr. -
Chiavari (Genova) .
21 Damilano D . Francesco can . - Al-
bano Laziale (Roma) .
22 De-Gandenzi D . Giuseppe parroco -
Novara .
23 Dehnastro Anna - Isolabella (To-
rino) .
24 D'Orlandi Ermanno - Cividale (U-
dine) .
25 Erba Maria ved . Viani - Pallanza
(Novara) .
26 Farina ing. - Lomello (Pavia) .
27 Falco Margherita - Bibbiana (To-
rino) .
28 Ferri D . Pietro - Scandriglia (Pe-
anrgia) .
29 Fieg(i D . Zaverio do' Pii Operai -
Romna .
30 Fvanccsahi Rita - S . Severino Mar-
che (1Zarerata) .
31 Fame .ro Ilaria-Isolabella (Torino) .
32 Gamba Elica Mareni - Bedizzolo
(Brescia) .
33 G-romello Giuseppe - Cividale (U-
dine) .
34 G iolití D . Giorgio teol . parroco -
Piossasc1 (Torino) .
35 Giurato Vincenza - Ragusa Infor .
(Siracusa) .
33 Lanotte Suor Maria Giacinta - Bi-
sceglie (Bari) .
37 Levis D . Alberto parroco - Tolle-
gno (Novara)_
38 Lippa Giuseppe - Roncolevà (Ve-
rona) .
39 Listello Giuseppe - Torino .
40 Locatelli-5lottironi Carolina - Re-
dona (Berg(tmo),
41 Matlignoli-Bariselli Anna Camilla fu
Antonio - Visine (Brescia) .
42 Malvasia contessa Maria Do Timoni
- Bologna .
43 Massotti Mons. Ignazio - Roma .
44 Mattei-Vigitello Gabriella - S. Da-
miano d'Asti .
45 Sig.° Maurini - Savigliano (Cuneo) .
46 Mearini D . Paolo - Valecchia-Cor-
tona (Arezzo)
47 Merlo Vincenti Anton'.etta - Spi-
limborgo (Udine) .
48 Merlo Giuseppe - Castellazzo Bor-
mida (Alessandria) .
49 Mertillaro di Villarena marchese -
Palermo .
50 Mocchia di Coggiola cav. Emiliano
- l'orino .
51 Modena Teresa - Isolabella (To-
rino) .
52 Mondone Teresa nata Salatrice -
Torino .
53 Nani-Orologio contessa Maria - Pa-
dova.
54 Pala Don Francesco - Norcia (Pe-
rugia) .
55 Padro Serafino priore dei Camaldo-
lesi - Todi (Perugia) .
56 Pagliari Gio . Batt . - Spezia (Ge-
nova) .
57 Pejron damigella Ermenogilda - To-
rino)
58 Petazzi D . Marcello prevosto - Ba-
saluzzo (Alessandria) .
59 Piana Michele Angolo - San Pier
d'Arena (Genova) .
60 Piccinoli D . Gio. Batt . - Cimbergo
(Brescia) .
61 Pigarelli Gio . Battista negoziante -
Gardolo (Austria) .
62 Piscet'a Giuseppe - Borgomanero
(Novara) .
63 Pisoni Catterina - Roma .
64 Polara De . Bonomi Carmela - Mo-
dica ),4irrtcustc).
65 Pratolnngo Rosa - Genova.
06 1' veci Dmnenico - Caprigliola (Massa
Carrara) .
67 Ragazzi Luigi - Modena.
68 Ravizza Maria - S . Maria Maggiora
(Novara),
69 .Ra.ndone cav . Pietro fu Francesco -
Torino .
70 Riceobaldi D . Giuseppe - Manarola
(Genova) .
80 Rider Monsi,g. dottor Giovanni -
Concordia (Venezia) .
81 Ruggero Speranza - Casal Monfer-
rato (Alessandria) .
82 Salerno D . Francesco - Buccheri
(Siracusa)
83 Scavoliui Carolina - San Marino
(Repubblica) .
84 Srrna,iotto D. Giuseppe arciprete -
Levarla (Treviso) .
85 Sironi D . 1ugenio parroco - Nosato
(!Ulano) .
83 5 etano priore Michele saper. Con-
gregazione SS . Cuori di Gesù e Ma-
ria - Roma .
87 Spiuola marchesa Giovanna vedova
Raggi - Roma .
88 Tomnutsclli D . Lorenzo - Molzo
(Milano) .
89 Trabucco Michele - Genova .
90 Trombetta Gio . Batt . maestro - Sul-
piano (Torino) .
91 Turinaz cav . Giovanni - Torino .
92 Valorga D . Giuseppe prevosto - Ca-
sanova (Genova) .
93 Vandoni D . Luigi - Bellinzago (No-
vara) .
94 Vescovi D . Giovanni Rett . - Campo-
longo Maggiore (Venezia) .
95 Zaffrani D . Carlo arciprete - Como .
96 Zagnoli Diomira - Roma .