189010


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ANNO XIV - N . 10 .
Esce una volta al mese .
OTTOBRE 1890
BOLLETTINO SALESIANO
DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
Sommario .
Ringraziamentoepreghiera .-R. ecitamolS
Rosa-
rio! - Parole di D . Bosco e nuove grazie di Maria
Ausiliatrice . - Mamma Margherita e le provvide
imitatrici della sua carità . - Associazione dei Di-
voti di Maria Ausiliatrice . - Notizie dei nostri Mis-
sionari : una visita alle Case dell'Argentina e dell' Uru-
guay : ancora una visita alla Missione di S. Raffaele
nell'Isola Dawson : i Salesiani nell'Argentina durante
la Rivoluzione : una nuova Cappella a Puntarenas e della
prima visita alla Missione di S . Raffaele : notizie com-
pendiate . - Adorazione universale a Gesù Sacramen-
tato . - L'inaugurazione delle nuove scuole Salesiane
a Londra . -- Appendice alle notizie dei nostri Missio-
nari: D . Costamagna in viaggio per l'Equatore.C - oo-
peratori defunti .
RINGRAZIAMENTO
E PREGHIERA.
Mandiamo i più vivi ringraziamenti
a tutti i Decurioni e Cooperatori che
concorsero coll'opera loro per far che
si tenessero e bene riuscissero nei loro
paesi conferenze Salesiane nell'occa-
sione della Solennità di Maria Ausilia-
trice e nei mesi seguenti . Ammiriamo
e lodiamo il loro zelo e li ringraziamo
qui ripetutamente ben di cuore, dopo
di averli ringraziati per lettera delle
limosine che raccolsero in dette con-
ferenze per venire in aiuto alle spese
ingenti che dobbiamo sostenere per le
Missioni, per la erezione dell'Ospizio
del S . Cuore in Roma, per la deco-
razione del Santuario di Maria Ausi-
liatrice e per altri lavori innumerevoli .
Ringraziamo poi colla più viva rico-
noscenza tutti i benemeriti Cooperatori
e pie Cooperatrici che nelle conferenze
o per lettera ci diedero l'obolo della
carità . Il Signore ne li rimeriti co-
piosamente , ne dia loro il centuplo
in questo mondo e la vita eterna nel-
l' altro .
Rivolgiamo poi la nostra preghiera
a tutti e Decurioni e Cooperatori e
Cooperatrici, affinchè vogliano conti-
nuarci la loro benevolenza e la loro
benigna cooperazione , mediante la
quale speriamo di fare del gran bene
a gloria di Dio ed a salvezza delle
anime .

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ecitiamo il S. Rosario !
Volgeva a termine il secolo decimo se-
condo, quando travaglio e lutto veni-
vano alla Chiesa di Dio da novelli ere-
tici. Gli Albigesi riempivano di perniziosi
errori le contrade meridionali della Fran-
cia ed altre regioni del mondo latino .
Recavano in tutti i luoghi il terrore delle
armi e s'argomentavano, a forza di stragi
e ruine, di stabilire largamente la loro
tirannide . Contro a siffatti nemici crude-
lìssimi il misericordioso Iddio suscitò un
santissimo uomo, l'inclito Padre e fon-
datore dell'Ordine domenicano . Grande
egli per la purezza della dottrina, per la
santità della vita, per le fatiche dell'apo-
stolato, prese a pugnare intrepidamente
per la Chiesa, fidando non nella forza,
nè nelle armi, ma più di tutto nella divo-
zione del Rosario, che egli stesso istituì,
e che egli per sè e per gli alunni del
suo Ordine da per tutto propagò . Era
lume ed impulso divino quello che gui-
dava Domenico . Come venne quella ma-
niera di pregare adottata ed usata a
dovere secondo l'istituzione del santo pa-
triarca, cominciarono a . rinvigorire la
pietà, la fede, la concordia, e a cader
disfatte per tutto le macchinazioni e le
arti degli eretici ; e moltissimi erranti
furono richiamati a salute ; e le armi,
impugnate dai cattolici a rintuzzare gli
assalti, valsero a reprimere il furore de-
gli empi.
Recitiamo il S . Rosario ! L'efficacia e la
forza della stessa preghiera apparve di
bel nuovo luminosamente nel secolo de-
cimosesto, quando le sterminate torme
dei Mussulmani minacciavano di sotto-
porre al giogo della superstizione e della
barbarie quasi tutta l'Europa . Il Sommo
Pontefice Pio V, esortati i Principi cri-
stiani a difendere una causa elle era a
tutti comune, s'adoperò anzi tutto con
ogni zelo perchè la potentissima Madre
di Dio, chiamata colle preghiere del Ro-
sario in aiuto, accorresse propizia al soc-
corso . Uno spettacolo veramente nobilis-
simo si offerse in quei giorni al cielo e
alla terra, e rivolse a sè le menti e gli
animi di tutti . Perocchè, da una parte i
fedeli, non lungi dall'istmo di Corinto,
pronti a dare la vita ed il sangue per
la salvezza della religione e della patria,
aspettavano intrepidi il nemico ; dall'al-
tra inermi, in pie schiere di supplicanti
chiamavano Maria al soccorso, Maria ri-
petutamente salutavano colle alterne preci
del Rosario, affinchè guidasse i combat-
tenti alla vittoria . Rispose Ella alle pre-
ghiere ; dappoichè, ingaggiata a Lepanto
la pugna, la flotta dei Cristiani, senza
gran perdita de' suoi, battuto e sgomi-
nato il nemico, ebbe una splendidissima
vittoria. Per il che lo stesso santissimo
Pontefice, ad eternare la memoria del
beneficio, decretò che il giorno anniver-
sario della famosa battaglia si celebrasse
con solennità in onore di Maria delle Vit-
torie ; il qual giorno Gregorio XIII con-
sacro poi col titolo del Rosario .
Recitiamo il S . Rosario! Nel secolo scorso
altre gloriose vittorie si ebbero dei Tur-
chi, a Temeswar nell'Ungheria e presso
l'isola di Corfù in due giorni, consacrati
entrambi in onore della gran Vergine, e
dopo molte preci a lei offerte secondo il pio
rito del Rosario. Per la qual cosa Clemente
XI volle, che, a significazione di grato
animo, la solennità del Rosario si cele-
brasse ogni anno in tutta quanta la Chiesa.
Recitiamo il S . Rosario! Questa formola
di preghiera è carissima alla Vergine, e
piena di mirabile efficacia per la difesa
della Chiesa e del popolo cristiano, ed
efficacissima per impetrare da Dio pub-
blici e privati beneficii . Il Pontefice Ur-
bano IV attestò che pel Rosario piovono
ogni giorno benedizioni nel popolo Cri-
stiano. Sisto IV affermò questo modo di
preghiera tornar opportuno sì ad onorare
Iddio e la Vergine, sì a tener lungi gli
imminenti pericoli del mondo . Leone X
lo disse istituito contro gli eresiarchi e
le imperversanti eresie ; e Giulio III lo
chiamò ornamento della Chiesa romana .
Del medesimo ragionando S. Pio V, di-
ceva che, al propagarsi di questa divo-
zione, i Cristiani, accesi dalla meditazione
dei misteri, infiammati da quelle preghiere,
cominciarono a mutarsi ad un tratto in

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altri uomini, le tenebre delle eresie a di-
leguarsi, e a diffondersi la luce della
cattolica fede . Gregorio XIII dichiarò il
Rosario essere stato dal B . Domenico
istituito per placare lo sdegno di Dio e
per implorare l'intercessione della Beata
vergine .
Finalmente il Sapientissimo Pontefice
Leone XIII invita tutti i fedeli dell'orbe
cattolico alla recita del Rosario fidente che
questa medesima preghiera sia per tornare
altresì efficacissima ad alleviare le cala-
mità dei nostri tempi .
Recitiamo il S . Rosario! È il libro del cieco,
il manuale del povero, il libro del viag-
giatore, il compagno del vegliardo, il con-
forto dell'ammalato. .. . è la preghiera del
divoto figlio di Maria che snocciolando
la santa corona pensa a sfogliar rose avanti
al trono di Colei che è Madre di Dio,
la Mediatrice della nostra pace col Cielo,
Rifugio dei peccatori, Consolazione degli
afflitti e Potentissima Ausiliatrìce del po-
polo cristiano .
nezza delle grazie, ed in vita ed in morte
sieno ammessi a partecipare ai meriti dei
beati nel paradiso .
9. Io, alla giornata, libero dal purgatorio
le anime divote del mio Rosario .
10. I veri figliuoli del mio Rosario gode-
ranno una grande gloria in cielo .
11. Tutto quello che chiederaì per ìl Ro-
sario, impetrerai .
12 . Coloro che propagano il mio Rosario,
saranno da me soccorsi in ogni loro necessità .
13 . Io ho impetrato dal mio Divin . Figliuolo
che tutti quelli della Confraternita del Ro-
sario possano avere a loro confratelli tutta
la corte celeste in vita, e in morte .
14. I recitanti il mio Rosario sono miei
figliuoli e fratelli a Gesù Cristo mio unige-
nito .
15 . La divozione al mio Rosario è un gran
segno di predestinazione .
PAROLE DI DON BOSCO
e nuove grazie di Maria Ausiliatrice,
LE QUINDICI PROMESSE DI MARIA
ai divoti del suo Rosario (1).
1. Chi mi servirà costantemente recitando
il mio Rosario, riceverà qualche grazia spe-
ciale .
2 . A tutti coloro, che divotamente recite-
ranno il mio Rosario, prometto la mia spe-
cialissima protezione e grazie grandi .
3 . Il Rosarìo sarà un'armatura potentissima
contro l'inferno, distruggerà i vizi, dissiperà
il peccato ed abbatterà le eresie .
4. Esso farà rifiorire le virtù e le opere
sante, farà conseguire alle anime le copiose
misericordie di Dio, e tirerà i cuori degli
uomini dall'amore vano del . mondo all'amore
di Dio, e li solleverà al desiderio delle cose
eterne . Oh quante anime si santificheranno
con questo mezzo!
5. L'anima che si raccomanda col Rosario,
non perirà .
6. Chiunque reciterà divotamente il SS .
Rosario colla considerazione de' suoi sacri
misteri non sarà oppresso da disgrazie, non
verrà castigato dalla giustizia di Dio, non
perirà di morte improvvisa, ma si convertirà
se peccatore, e si conserverà in grazia, se
giusto, e sarà fatto degno della vita eterna .
7. I veri divoti del mio Rosario non mor-
ranno senza i SS . Sacramenti .
8 . Voglio che i recitanti il mio Rosario
in vita ed in morte abbiano il lume e la pie-
(1) Fatte al Patriarca S . Domenico.
Il venerando Don Bosco nell'operetta in-
titolata : R imembranza di una solennità in
onore di Maria Ausiliatrice, al capo 28°, scri-
veva le seguenti parole che crediamo oppor-
tuno qui riportare
A quelli che hanno ottenuto grazie da Maria
Ausiliatrice . - Molti di quelli che hanno
ottenuto grazie particolari da Maria Ausilia-
trice per giusti motivi non amano che il loro
nome sia conosciuto, specialmente se le grazie
sono spirituali, che ne formano il maggior
numero . Ma niuno deve dispensarsi dai do-
veri di gratitudine verso la sua Celeste Be-
nefattrice . Questi doveri si possono compiere
in due modi : col raccontare ad altri la grazia
ottenuta , o promuovere con altro mezzo la
divozione verso di questa nostra Madre . Ciò
servirà ad altri di eccitamento a fare ricorso
a Maria nelle loro necessità ; mentre apri-
ranno per loro stessi la strada per conseguire
nuovi favorì . Ma a tutti è poi caldamente
raccomandato di compiere le promesse fatte .
Le preghiere, le mortificazioni, le confessioni
e le comunioni, le opere di carità promesse
siano puntualmente compiute : Displicet, dice
lo Spirito Santo, displicet Deo infidelis et
stolta promissio ; a Dio dispiace la stolta ed
infedele promessa .
Si è più volte verificato che la mancanza
di fedeltà alle fatte promesse tornò d'impe-
dimento a conseguire la grazia sospirata, e
talvolta fu rivocato il favore già ottenuto .
Due onorate famiglie desideravano di avere
figliuolanza che le rallegrasse ed ereditasse
le sostanze paterne . Dio le esaudì ; ma nella
loro contentezza dimenticarono le preghiere,

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le pratiche religiose ed un'opera di carità
che avevano promesso . Dio volle in modo
terribile dimostrare quanto gli dispiaccia la
promessa infedele . Ambidue i fanciulli mo-
rirono prima che toccassero i dodici mesi,
lasciando quelle famiglie nella massima co-
sternazìone . Ad altri ritornarono i mede-
simi malanni ed anche peggiori . Cercatane
la cagione, si trovò che erano state trascu-
rate le obbligazioni assuntesi .
È bene anche quì di notare che Iddio con-
cede le grazie richieste in varie misure . Tal-
volta bisogna pregare lungo tempo, e la sola
perseveranza ottiene . Alle volte si ottiene
la totale liberazione da un male ; altre volte
il male non peggiora, o cessa totalmente, o
ne è mitigata l; 'intensità oppure dà la ras-
segnazione ai divini voleri ; o finalmente Dio
ci libera da altri mali, oppure ci cangia il
favore temporale in favore spirituale che ri-
guardi al bene eterno dell'anima . In tutti
questi casi la nostra preghiera, portata dalla
Santa Vergine al trono dell'Altissimo , fu
esaudita , e noi le dobbiamo professare la
più viva gratitudine e compiere le fatte pro-
messe . Così facendo siamo certi, come ci as-
sicura il Vangelo, di essere esauditi : Qui
petit, accipit ; le nostre preghiere non sa-
ranno mai senza frutto .
Posuerunt me custodem in vi-
neis . Erano le due pomeridiane delli 14
dello scorso agosto, quando in Casorzo si
sentiva rombare il tuono, ed in breve mi-
naccevoli nuvoloni coprivano il cielo . A
brevi tratti già cadevano alcuni chicchi di
grandine grossi come uova di gallina e lo
spavento invadeva l'animo di tutti . Il nostro
pensiero volò a Maria Ausìliatrice . La invo-
cammo di cuore, abbiam fatto voti e reci-
tammo le Litanie, il Rosario ed altre pre-
ghiere . Maria Ausiliatrice ci esaudì . Terri-
torii limitrofi ai nostri ebbero a toccare danni
gravissimi, la grandine vi cadde così impe-
tuosa e grossa da rompere le tegole dei tetti,
le nostre campagne invece ne andarono in-
columi . Evviva la Protettrice delle nostre
campagne ! Evviva Maria Ausiliatrice ! -
Unisco l'offerta promessa .
Casorzo, 14 agosto 1890.
MICHELE CALANDRA .
Un'offerta a Maria. - Le invio L . 25,
offerta di una pia donna, la quale avendo il
marito in pericolo di vita invocò l'aiuto di
Maria Ausilìatrice . La buona Madre Celeste
la esaudì. Riconoscente ringrazia e manda
la detta offerta .
Ranzi Pietra presso Loano, 4 agosto 1890.
D . G. B . PASTORINO, Arciprete.
Maria Protettrice degli operai
che la invocano . - Erano tre anni che
non poteva più lavorare per sofferenze pro-
dottemi da mali dichiarati ormai incurabili
da più medici. Mi venne nelle mani un fa-
scicolo delle Letture Cattoliche in cui v'erano
relazioni di molteplici grazie di Maria Ausi-
liatrice . Mi sentii animato da viva fede, in-
vocai anch'io Maria e guarii.Ritornabe
presto lieto e contento al lavoro e mangio
ora il pane saporito che vado guadagnan-
domi col sudore della mia fronte . Mando
anch'io la mia offerta e grido di cuore Viva
Maria Ausiliatrice !
Gravagna, 15 giugno 1890 .
MAGNANI MARCO .
Guarigione miracolosa . - Il gio-
vane B . M . soffriva da lungo tempo di epi-
lessia . Questo terribilissimo male soleva pren-
derlo specialmente di notte, sicché il povero
giovane correva pericolo di morir soffocato .
Grande era il dolore e il disturbo nella
famiglia, perchè, oltre all'essere costretti a
levarsi di letto per correre in suo aiuto ogni
volta che s'accorgevano essere egli preso dal
male, questi era obbligato a starsene tutta
la giornata seguente a letto e prostrato di
forze .
Finalmente , ricordatasi la genitrice delle
molte miracolose guarigioni ottenute da Ma-
ria SS . Ausiliatrice... venne l'anno scorso
in questo tempo dal sac . Michele Rua per
raccomandare il figliuolo alle sue preghiere
e a quelle di tutti i Salesiani .
Don Rua le promise di pregare e di far
pregare, e intanto le diede una medaglia di
Maria Ausiliatrice da consegnare al povero
sofferente, affinchè se la portasse addosso .
Oh miracolo ! miracolo! D'allora in poi non
ebbe mai più attacchi di sorta del detto male .
Oggi la pia genitrice è venuta a consegnare
un'offerta in ringraziamento della ottenuta
miracolosa guarigione del figliuolo .
Torino, 7 agosto 1890 .
Ch.FRANCESCOTOMASETI.
Una memorabile novena . - Mia so-
rella Elena soffriva già da anni una malattia
di fegato estremamente dolorosa, che si mo-
strò tenace all'arte de' più rinomati medici .
Nel marzo di quest'anno invocammo l'aiuto
di S . Giuseppe, e gli assalti del male dimi-
nuirono. Più tardi il male si rincrudì e peg-
giorò assai, cosicchè l'ammalata era vic ina
a morire . Noi facemmo una novena a Nostra
Signora Ausiliatrice, fummo esauditi . L' in-
ferma guarì pienamente .
Weyer (Prussia Renana), 15 agosto 1890 .
SINA, maestra.

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Invocai Maria e fui esaudita . -
Trovandomi gravemente inferma ed in peri-
colo di vita, anzi già spedita dai medici,
non avendo più speranza che nell'aiuto del
Cielo, fui consigliata a ricorrere a Maria
Ausiliatrice .
Io di tutto cuore ricorsi a questa buona
Madre, promettendo, se guarivo, di far un'of-
ferta per la sua chiesa di Valdocco in Torino .
La SS . Vergine Ausiliatrice volle piena-
mente esaudirmi, ed ora colma di gioia per
una sì segnalata grazia compio la promessa .
Sampierdarena .
GIOVANNA PITTALUGA .
Dallo stretto di Magellano. -
Anche in queste remote spiagge la Vergine
Ausiliatrice si compiace di operare grandi
meraviglie in favore de' suoi devoti . Serva ,
fra mille altri che potrei contare di simil
genere, il solo fatto seguente
Cadeva infermo di rosalia, che poi si cangiò
in polmonite ben grave, certo Avila Dioscoro,
giovinetto sugli undici anni che frequentava
le nostre scuole ed Oratorio festivo . In pochi
giorni la malattia precipitò siffattamente che
il medico lo diede per ispedito e non andava
più a visitarlo, credendo cosa inutile . Si può
immaginare qual fosse il dolore della sua
povera madre vedova . Donna eminentemente
cristiana e di grande fede, tosto pensò a
fargli ricevere i SS . Sacramenti, e con raro
esempio di perfetta abnegazione e rassegna-
zione ne aveva fatto in cuor suo sacrificio a
Dio per mano di Maria SS . Quando io venni
chiamato presso l'infermo, lo trovai in grave
pericolo . Egli stesso chiese di confessarsi e
di ricevere il S . Viatico . Subito gli furono
amministrati questi Sacramenti . Due giorni
dopo, peggiorando sempre, gli amministrai
pure la Estrema Unzione e la Benedizione
papale . Quasi subito dopo entrava in agonia,
o specie di letargo, per cui gli raccomandai
l'anima e gli lessi il Proficiscere .
Quello che mi rapiva si era il vedere la
fede con cui questo povero giovinetto pre-
gava la Vergine che gli ottenesse dal suo
Gesù la grazia della guarigione . Voleva gua-
rire per aiutare sua madre, egli diceva . Fa-
ceva mille propositì di essere più buono, di
accostarsi ai Sacramenti più sovente . Teneva
presso il suo letto un'immagine di Maria SS . ;
la stava sempre mirando e le si raccoman-
dava caldamente per questo . A quanti lo
andavano a visitare raccomandava loro che
pregassero per lui . Voleva sempre che io
stessi a' suoi fianchi e gli suggerissi giacu-
latorie .
Dopo qualche giorno la malattia prese
un carattere normale per oltre a quindici
giorni . Sempre coricato sul fianco destro
senza poter cangiar posizione tranne sentir
acerbi. dolori, tosse violenta e spesso con
vomiti, punture al fianco sinistro, febbre ar-
dente, un complesso di mali da non sapersi
definire, senza altro miglioramento o peggio-
ramento . Chiamato il medico che venisse
nuovamente a vederlo, questi fece le mera-
viglie che fosse ancor vivo : lo credevo se-
polto, disse, da quindici giorni . Venne, ma
non seppe qual rimedio ordinargli, oltre il
solito calmante . La fiducia dell'infermo non
era rivolta perciò che in alto . Vedendolo io
così deciso a voler guarire e conoscendo la
sua fede, lo esortai a cominciar una novena
ad onor di Maria Ausiliatrice . Gli regalai
un'immagine ed una medaglia di questa, ed
un libretto intitolato : Una Novena ad onor di
Maria Ausiliatrice , raccomandandogli tre
cose, come soleva il nostro caro D . Bosco
fare con quelle persone che desideravano
grazie da Maria . La 1a per 9 giorni recitar
tre Pater al Sacramento e tre Salve a Maria ;
la 2a di confessarsi e comunicarsi durante la
novena ed appena possa farlo ; la 3a di far
un'offerta secondo il suo stato, e questa subito,
per impegnar la Vergine ad ottenerle la gra-
zia . Infine : grande fede e confidenza in Maria .
L'infermo compì alla lettera il mio con-
siglio . Il giorno 23 ottobre incominciava coi
suoi parenti la novena e diceva a tutti che
per il giorno di Tutti i Santi sarebbe andato
in chiesa a ringraziar Maria SS ., facendo la
santa Comunione . Di fatto, a misura che la
novena si avanzava al suo termine, l'infermo
acquistava forze e salute : talchè il giorno
ultimo del mese era fuori di ogni pericolo,
si era alzato dal letto da alcuni giorni, e la
festa di Tutti i Santi veniva alla chiesa a
fare la santa Comunione con sorpresa di
quantì lo conoscevano, chiamandolo tutti il
morto risuscitato! Da quel giorno non solo
non tenne più il letto, ma stette sempre più
bene, ed ora continua a venir all'Oratorio
festivo ed alla scuola tutti i giorni come una
volta, ed è di esempio agli altri .
Oh! quanto è buona la nostra cara Mamma
Maria A. usiliatrice! Oh! se tutti la cono-
scessero, la amassero e la servissero, quanti
sarebbero più felici! . .. Quante grazie non
otterrebbero per l'anima e per il corpo, pel
tempo e per la eternità! . . . Viva sempre Maria
Ausiliatrice !.
Rev.mo signor . D. Rua, quanto le scrivo è
la pura verità, ne sono testimoni centinaia
di persone che conoscono il giovane Avila
Dioscoro e potrebbero confermare il fatto
anche con giuramento . Tutti riconoscono col
giovane e con me l'intervento divino in que-
sto fatto, e ne danno pubblica lode a Maria .
Mi tenga presente nel santo Sacrifizio della
Messa, e mi creda sempre col massimo ri-
spetto, amore e riconoscenza
Della S . V . Rev ."
um .m° serv . e figlio in G. e M.
Sac . MAGGIORINO BORGATELLO .
Dalla Casa Salesiana di Puntarenas .

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Scrissero pure riconoscenti per grazie ri-
cevete da Maria SS . Ausiliatrice i seguenti :
Sac . Francesco Luccianti (San Giovanni
Valdorno - Arezzo) - Sac . Massucco per una
sua parrocchiana (S . Giorgio Canavese) -
Cappa Quintina, maestra (Lessona - Alba)
- Antonio Sala (New-York) - Lucarelli
Rosa (Coipolo) - N . N . da Villarbasse -
N . N . da Bronte - Giordano Margherita
(Fossano) - Sofia Antonio (Torino) - In-
vernizzi Carlo (Torino) - Gregorio Luigi -
Caglioni Giuseppe (Trezzo sull'Adda) - Co-
matti Battista (Trezzo sull'Adda) - Gulmi-
nelli Rosa (Bagnacavallo) - A . M . (Ardesio)
- G . Giovanni di Savona - Delfino G . Bat-
tista (Bernezzo di Cuneo) - Geltrude , Su-
periora Abb .a (Ivrea) - Marengo Marietta
(Carrù) - Becchi Andrea (Castignano) -
D . Ciriaco Santinelli (Quito Equatore) - Pa-
rodi Maddalena (Nizza Monferrato) - Teresa Fi-
lomena - Giovannea Paoluzzi - Asinari Maria
(Torino) - Antonietta B . (Genova) - Vignati
Antonio (Groppello) - Luigi Olivieri (Verona) -
Migliore Adele (Torino) - Rasetti Virginia (Va-
rallo di Novara) - Carlini Albina (Melazzo) -
Luigi Lasagna (Montevideo) - Francesco Mariani,
(Pavia) - Salvetti Teodoro (Calnso) - D . Mattia
Delfrari (Spilimbergo) - Gianola D . Martino
(Rueglio) - Ferrero Teresa (Lequio-Tanaro) -
Adele Picco (Messina) - Sesto Riccari i (Parma)
- Toselli Giuseppe (Roccaforte Val Lnrisia) -
Schierano Margherita (Montiglio) - Girando Mi-
chele (Bibiana) - Girando Giovanni (Sampegre)
- Baroselli Maria (Gauiinara,) - D . Lucca Di-
versi (Messano) - Felta Maria (Torino) - Bruno
Martino (Condove) - Carolina Cena - Cati Vit-
torio - Griffa Francesca - Amberti Guglielmo
- Monasterolo Barbara - Berbero Giovauni -
Plassio Pietro (Montanaro) - Ferri Eugenia (Alba)
- Bonomo Carlo (F :-lletto) - Raggi Teresa (Ge-
nova) - Pautasso Giuseppe (Vigone) - Borgare
Clara (Verolengo) - Migliarina Paola (Baldichieri)
- Gnenzi Costantino (Casale) - Bargiallo Amen
(Salassa) - Bonasso Celestina (Montiglio) - Ba-
sano Carlo (S . Damiano d'Asti) - D . Pronetti
Giacomo (Voghera) - Trinchero Anna (Torino)
- Rua Domenico (S . Giusto Canavese) - Cri-
vello Lucia (Villastellone Carmagnola) - Crevera
Giuseppe (Lantignano Asti) - Margherita Gio-
vanni (Castel Rosso) - Verra Caterina (S . Be-
nigno Cuneo) - Capa Maria (Groppello Pavia)
- Artero Anna (Vin ovo) - Cazzolini Giuseppina
(Trisobbio Acqui) -- Pervetto Catterina (Cari-
gnano) .
MAMMA MARGHERITA
e le provvide imitatrici della sua carità .
Mamma Margherita è un nome notissimo
ai primi allievi di Don Bosco, è il nome di
quel provvido angelo, di quella insigne be-
nefattrice del nostro Oratorio di Torino , il
nome della madre di Don Bosco .
Non parliamo qui delle sapienti e provvide
cure ch'ella si prese, della educazione di
quel figlio , che doveva un. giorno essere il
nostro padre Don Bosco ; ma solo facciamo
cenno di alcuna delle molteplici cure, che
ella si ebbe del nostro primario Oratorio nei
primi anni dalla fondazione .
Viene a Torino .
Con grande sacrifizio Mamma Margherita,
per invito fattole dal figlio Giovanni, abban-
donava la sua casa e quanti colà vi erano, che
tutti moltissimo l'amavano, e veniva a To-
rino in Valdocco .
Essendo poveri la madre ed il figlio sen
vennero a piedi . Don Bosco portava con sè
il breviario, un messale ed alcuni quaderni,
la madre un canestro di biancheria con entro
alcuni oggetti più indispensabili . Dopo un
cammino di 30 chilometri, giungevano quasi
presso la nuova dimora e s'imbattevano in
un caritatevole sacerdote, tenero amico di
Don Bosco . Dopo i primi saluti e le prime
interrogazioni, il buon amico, fatto meglio
consapevole della indigenza in cui trovavasi
Don Bosco, non avendo denaro, trae di tasca
l'orologio e glielo dà in elemosina . - In casa
ho un altro orologio, diceva l'amico a Don
Bosco, vendi questo e provvediti del neces-
sario . Io per tornare a casa non ho bisogno
di saper l'ora . - Don Bosco lo ringraziò, e
rivolto alla madre : - Ecco, disse, una bella
prova che la divina Provvidenza pensa a
noi . Andiamo dunque fiduciosi .
Discesi pochi passi, essi si trovarono alla
nuova loro abitazione . Consisteva questa in
due camerette da dormire, una delle quali
doveva pur servire da cucina . La suppellet-
tile erano due letticciuoli, due panche, due
sedie, un baule, un tavolo, un pentolino ,
una casseruola con alcuni piatti, e per la
prima notte possiamo aggiungere anche un
orologio, venduto il domani . Come si veda,
vi regnavano da padrone la povertà e la
miserìa .
Questa penuria e squallore , che avrebbe
rammaricato e sfiduciato qualsiasi persona,
rallegrò invece Don Bosco e la madre sua ,
la quale a lui rivolta sorridendo disse : - A
casa fin dal mattino io doveva darmi attorno
ad amministrare, assestare e comandare ; ma
da quanto vedo, qui mi potrò stare molto

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più tranquilla e con assai meno fastidii . -
Poscia di buon umore e contenta si pose a
cantare
Guai al mondo,
Se ci sente
Forestieri
Senza niente .
Intanto alcuni giovanetti dell'Oratorio an-
darono ad appostarsi curiosamente sotto le
finestre della casa per vedere Don Bosco ;
ed ecco udirono la sua voce accompagnata
da quella di sua madre intonar la canzone :
Angioletto del mio Dio . Il canto continuò per
più di un'ora .
Primi sacrifizi.
Per vero dire la posizione loro era molto
critica . Don Bosco, non essendo più addetto
all'Istituto della Marche-
sa Barolo, non percepiva
più alcun stipendio , ed .
era tutto sulle spese . Oc-
correvano mezzi di sussi-
stenza per lui. e per le per-
sone che gli erano indi-
spensabili ; abbisognava
danaro per gli affitti ; era
d'uopo provvedere ben
sovente vitto e vestito a
poveri ragazzi, sofferenti
di fame e di freddo . Di-
fatto molti fanciulli erano
ogni giorno all'uscio do-
mandando pane, calza-
menta, abiti, camicie, sen-
za cui non potevano re-
carsi al lavoro, e a lui e
alla buona Margherita
non reggeva l'animo di
mandarli via senza soc-
corso .
Per la qual cosa in capo
a poche settimane già si
era dato fondo alla piccola
provvigione, fatta venire
dai Becchi , e distribuiti
gli oggetti di vestiario e
biancheria portati con lo-
ro . Come adunque tirare
innanzi? Con quali mezzi sostenere un'opera
che diveniva ogni giorno più gravosa ?
Quantunque avessero collocato la loro fi-
ducia nei granai e nei tesori della divina
Provvidenza tuttavia non tralasciarono di
fare quanto dipendeva da loro, a fine di non
obbligarla sì tosto a dar mano ai miracoli .
Perciò Don Bosco prese il partito di ven-
dere e vendette di fatto alcuni pezzi di campo
ed una vigna che gli spettava . Nè ciò ancor
bastando, la madre si fece mandare il suo
corredo di sposa, che aveva fino allora con-
servato gelosamente intatto , vesti, anello ,
orecchini, collana. Avutolo, parte vendette,
parte ne impiegò a far sacri arredi per la
cappella dell'Oratorio, che era poverissima .
Alcune sue vesti servirono a formare pia-
nete ; colla biancheria si fecero camici, roc--
chetti, purificatoi, tovaglie per l'altare . Ogni
cosa passò per mano di Madama Margherita
Castaldi che fin d'allora prendeva parte ai
bisogni dell'Oratorio . Il prezzo della collana
servì a comprare galloni e guarniture pei
sacri paramenti .
Per quanto la buona donna fosse distac-
cata dalle cose del mondo, tuttavia lo spro
priarsi di quei preziosi ricordi le costò non
poca pena . Una volta, che ne parlava, la
udimmo dire : - Quando mi vidi quegli og-
getti per l'ultima volta tra mano , e stava
per alienarli o disfarli, mi sentii pel rincre-
scimento alquanto turbata ; ma non appena
me ne sono accorta, dissi : Andate là , chè
sorte migliore non vi potrebbe toccare, qual'è
quella di sfamare e vestire
poveri fanciulli e far ono-
re in chiesa allo Sposo
celeste . Dopo quest'atto
mi sentii così contenta,
che se avessi avuti cento
altri corredi, me ne sarei
privata senza alcun ram-
marico . -
L'Oratorio si amplifica .
Con questi e simili aiuti
Don Bosco si trovò pure
in grado di appigionare
dal. Pinardi prìma una ca-
mera , che venne desti-
nata per la sacrestia, poi
altre camere vicine, che
riuscirono di grande van-
taggio all' Oratorio. Le
prime ad approfittarne fu-
rono le scuole festive e
serali . Da principio per
mancanza di spazio dite
di. queste si facevano in
cucina e nella camera di
Don Bosco ; una aveva
luogo in sacrestia ; altra
in coro ; varie nella stessa
cappella . Non occorre il
dire che questi siti si pre-
stavano poco all' uopo . Gli allievi in nu-
mero di 300 o guastavano , o mettevano
sossopra , e le voci, ìl canto, gli andiri-
vieni degli uni disturbavano quanto vole-
vano fare gli altri . Ma non si poteva fare
altrimenti . Ogni domenica poi ed ogni festa
una turba di quasi un migliaio di fanciulli,
dall'alba fino a notte tarda , riempiva ogni
luogo di clamori lietì sì, ma indescrivi-
bili . Pensate qual pazienza eroica dovesse
esercitare Margherita in mezzo a tanto tu-
multo ! Amante della vita casalinga, assue-
fatta a passare i giorni nella tranquillità di
campagna aperta, e la sera in piacevole con-
versare colla famiglia, certamente dovette
sentire molto quel totale cambiamento di

1.8 Page 8

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vita . Tuttavia per ben 12 anni sostenne
sempre ilare tutta quella noia, felice nel ri-
flettere al. gran vantaggio che ne veniva
alle anime dei giovanetti per opera di suo
figlio .
Principio dell'Ospizio presso l'Oratorio
ed occupazioni di Mamma Margherita .
La quotidiana esperienza aveva fatto toc-
care a D . Bosco con mano che per giovare
stabilmente ad alcuni giovanetti non basta-
vano le scuole e le radunanze festive, ma
era d'uopo di un carìtatevole ospizio .
In vista di ciò Don Bosco, acceso dal vivo
desiderio di venire in aiuto a quella gioventù
pericolante , comincìò dal provvedere un ri-
postiglio qualunque per alloggiare di notte
i più abbandonati . Il ripostiglio era un fie-
nile presso all'Oratorio stesso con un poco
di paglia e alcune lenzuola e coperte, e in
mancanza di queste un sacco entro cui rav-
volgersi alla meglio .
Poscia prese in affitto l'intera casa Pinardi
e in poco tempo il numero dei giovanetti ri-
coverati saliva a trenta .
Col crescere dei giovani cresceva il lavoro
di Margherita . Non dava nell'occhio vivendo
ritirata, ma faticava continuamente e pre-
gava senza intermissione . Era sola in quei
tempi, eppure pensava e provvedeva a tutto .
Oltre alla minestra mattina e sera per la
comunità, preparava una pietanza pel figlio,
ma per ordine suo gliela faceva alla dome-
nica, e servivagli per pranzo e cena sino al
giovedì sera . Al venerdì ne confezionava
un'altra di magro, e con questa si terminava
la settimana . La pietanza era generalmente
una torta, e bastava farla riscaldare perchè
fosse tosto all'ordine . Margherita si conten-
tava di questo cibo frugale, il quale mentre
era suggerito dallo spirito di mortificazione
e di povertà, era eziandio giovevole per l'e-
conomia del tempo troppo a lei breve, per i
molteplici lavori casalinghi .
Infatti quando i giovanetti erano al lavoro
in città, toccava a lei a spaccar legna, sco-
par le camere, sgranare i fagiuoli, pelare le
patate. Quindi tagliava e cuciva calzoni e
giubbetti nuovi, faceva riparazioni ai panni
logori ; le camicie, le mutande, le calze erano
opera delle sue mani . Spettava a lei assi-
stere le lavandaie . Era sua gloria che i gio-
vanetti andassero convenientemente vestiti
nei giorni feriali, e comparissero lindi e pu-
liti alle domeniche . Per gli stessi suoi figli
non avrebbe potuto fare di più . Certo questo
poter resistere ad una vita così pesante era
grazia datale da Dio per la sua nuova mis-
sione . Don Bosco però tutte le volte che po-
teva fermarsi in casa, procurava di aiutarla
in queste sue fatiche .
Margherita poneva ogni suo studio nell'in-
dovinare le intenzioni di suo figlio . Nell'or-
dinamento della casa e nell'economia ne in-
terpretava così fedelmente la volontà , ne
preveniva in modo così felice i pensieri, che
Don Bosco con sua maraviglia sovente tro-
vava fatta una cosa prima di averne parlato .
Intorno a lei ogni cosa era ordìne ed in
lei poteva dirsi personificato l'Oratorio . In-
fatti in quel primi anni D . Bosco era quasi
sempre fuori di casa per visitare carceri ,
ospedali, ospizi e dettare missioni, tridui ,
novene in molti luoghi . Alcuni non sapevano
capire come quelle assenze così prolungate
non recassero danno veruno al buon anda-
mento dell'Oratorìo, anzi maravigliavano nel
vedere le cose procedere sempre con per-
fetta tranquillità. Ma causa di ciò era il fino
buon senso di Margherita che valeva un
tesoro . Essa scioglieva ogni difficoltà, pre-
veniva ogni inconveniente, rimediava ad ogni
sconcio . Non rimaneva mai imbarazzata in
nessuna circostanza . Riceveva le visite, trat-
tava occorrendo colle Autorità di qualunque
grado fossero, sbrigava qualsiasi affare, com-
prava, vendeva . Per lei tutto era piano e fa-
cile ; di nulla si turbava ; vedeva e vigilava
tutto .
Non è a dire quindi quanto fosse sentita
dal cuore del figlio Giovanni e da tutti i
giovani dell'Oratorio (dei quali i soli interni
eran già in numero di 150) la morte della
buona mamma Margherita, avvenuta nel no-
vembre del 1856, dieci anni dacchè aveva
posto la sua dimora nell'Oratorio .
(Queste poche notizie furon tolte dall' operetta del
Sac . G . B . LEMOYNE intitolata : Scene morali di famiglia
esposte nella vita di MARGHERITA BOSCO, racconto
ameno ed edificante, reperibile presso le Librerie Sale-
siane) .
La carità non è spenta.
La memoria di questa tenera madre e del
suo amore per l'Oratorio ci viene di fre-
quente richiamata alla mente dalle provvide
cure che dopo quel giorno e sempre vennero
prodigate a bene delle opere di Don Bosco
da altre insigni benefattrici .
In questi angeli della divina Provvidenza,
in queste anime benefiche, prese a rivivere
ed a moltiplicarsi la carità di mamma Mar
gherita .
Gli antichi allievi di Don Bosco non di--
menticheranno giammai i carissimi nomi della
signora Giovanna Maria Rua, madre del
nostro Superiore Maggiore , e della signora
Margherita Gastaldi, madre del compianto
Arcivescovo di Torino . Queste due ottime
signore con mamma Margherita incomin-
ciarono da quei primi anni a pro dell'Ora-
torio quella catena di beneficenze che altre
pie donne, ricche signore e caritatevoli ma-
trone continuarono a prodigare verso gli
Ospizi e gli Oratorii Salesiani ormai molti-
plicati in grandissimo numero .
Ci vengono alla mente i nomi e le opere
di tanti e tanti di questi angeli di . carità,
di queste anime generose che con sacrifizi

1.9 Page 9

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non lievi si fecero insigni benefattrici delle
opere nostre e dei nostri orfanelli .
Ogni giorno preghiamo e faccìamo pregare
per loro quantunque più che le nostre pre-
ghiere parlino al cospetto di Dio le loro
opere .
Tra le umili Suore di parecchi monasteri
che lavorano a servigio dei nostri or fanellì
e delle chiese e cappelle Salesiane, e le pie
donne che mandano tele per biancheria,
stoffe per abiti ; tra le buone signore che si
occupano in lavori finissimi di ricamo e di
ago attorno a sacri paramentali e quelle che
con vistose elemosine ci vengono in aiuto
per le colossali spese a cui di frequente dob
biamo far fronte, vi hanno nomi che volen--
tieri noi pubblicheremmo a tutto il mondo .
Nomi di benefattrici insigni la cui. memoria
va unita al cospetto di Dio e dell'amato no-
stro Padre D . Bosco con quella tanto cara
di Mamma Margherita .
Vogliano queste anime generose conti-
nuarci la loro carità . Ne serberemo loro
sempre la più viva riconoscenza e non si
spegnerà mai nei nostri istituti la preghiera
che ogni dì sarà innalzata, perchè Iddio ne
le ricompensi largamente e le ricolmi di be-
nedizioni spirituali e temporali, per loro, per
le loro famiglie e pei loro interessi, per tutta
la vita e per la loro felice eternità .
ASSOCIAZIONE
de' Divoti di Maria Ausiliatrice .
Quest'Associazione, da molti de' nostri Coo-
peratori forse ignorata, fu canonicamente e-
retta nella chiesa di Maria Ausiliatrice in
Torino ventun anni fa, subito dopo la con-
sacrazione di detta chiesa, e venne da' Som mi
Pontefici arricchita di molte indulgenze . Egli
è per vieppiù diffondere la divozione alla
Vergine Ausiliatrice, e perchè tanti altri dei
nostri Cooperatori possano godere de' grandi
favori annessi coll'aggregarvisi, che noi cre-
diamo di qui riprodurne il Regolamento coi
rispettivi vantaggì spirituali
REGOLAMENTO
dell'Associazione dei divoti di Maria Ausiliatrice (1) .
1 . Nella chiesa dedicata in Torino a Maria Au--
siliatrice, con autorizzazione di S . E . R.emval'Ar
civescovo di Torino, è canonicamente instituita
una Associazione de' suoi Divoti che si propongono
(1) Questo Regolamento fu tolto fedelmente dall'O-
puscolo Associazione ecc. stampato in Torino, per cura
del sac . Giovanni Bosco e colla revisione dell'Auto-
rità Ecclesiastica, ad uso esclusivo degli Aggregati .
Il qual libretto si può avere dal Direttore della pia
Associazione a centesimi 20 la copia .
Per immagini, medaglie e statue di Maria Ausilia-
trice ciascuno può rivolgersi direttamente alla Li-
breria Salesiana - Via Cottolengo n . 32.
di promuovere le glorie della divina Madre del
Salvatore, per meritarsi la protezione di Lei in
vita e particolarmente in punto di morte .
2 . Due mezzi speciali si propongono : Dilatare
la divozione alla Beata Vergine e la venerazione
a Gesù Sacramentato .
3 . A tale uopo si adopereranno colle parole, col
consiglio, colle opere e coll'autorità di promuo-
vere il decoro e la divozione nelle novene, feste
e solennità che nel corso dell'anno si compiono
ad onore della B . V . Maria e del SS . Sacramento .
4 . La diffusione di buoni libri, immagini, me-
daglie, pagelle, intervenire e raccomandare l'in-
tervento alle processioni in onore di Maria SS . e
del SS . Sacramento, la frequente Comunione, l'as-
sistenza alla santa Messa, l'accompagnamento del
SS . Viatico agli infermi sono le cose che gli Ag-
gregati si propongono di promuovere con tutti i
mezzi compatibili al loro stato .
5 . Gli Associati si daranno massima cura per
sè e pr esso le persone da loro dipendenti d'im-
pedire la bestemmia e qualunque discorso con-
trario alla Religione od al buon costume, e per
quanto sta in loro di togliere qualunque ostacolo
che possa impedire la santificazione dei giorni
festivi .
6 . Ogni Associato secondo i consigli dei Cate-
chismi e dei Maestri di spirito è caldamente esor-
tato di accostarsi alla santa Confessione e Comu-
nione ogni quindici giorni od una volta al mese,
e di ascoltare ogni giorno la santa Messa, purchè
le obbligazioni del proprio stato lo permettano .
7 . In onore di Gesù Sacramentato gli Associati
ogni giorno dopo le ordinarie preghiere del mat-
tino e della, sera reciteranno le giaculatorie : Sia
lodato e ringraziato ogni momento il SS . e Divi-
nissimo Sacramento ; ed in onore della B . V . :
M aria, Auxilium Christianorum, ora pro nobis .
Pei sacerdoti basta che nella santa Messa mettano
l'intenzione di pregare per tutti gli Aggregati a
questa pia Associazione . Queste preghiere servi-
ranno come di vincolo ad unire tutti gli Asso-
ciati in un cuor solo ed un'anima sola per ren-
dere il dovuto onore a Gesù nascosto nella santa
Eucaristia ed all'augusta sua Genitrice, ed a par-
tecipare di tutte le opere di pietà che si compie-
ranno da ogni Associato .
Vantaggi spirituali degli Associati .
1 . Tutti gli Aggregati, per darsi vicendevole
aiuto a camminare per la strada della salvezza,
intendono di fare comunione di tutte le opere
buone, che fa ciascuno in privato o nella chiesa
di Maria Ausiliatrice, oppure altrove .
2 . Parteciperanno eziandio delle pratiche di pietà
che si compiono all'altare maggiore di questa
chiesa : altare privilegiato quotidiano perpetuo
secondo il Breve di S . S . Pio IX in data 26 feb-
braio 1875 . (In questo Breve è concesso un altare
pr iv ilegiato in ciascuna chiesa della Congregazione
Salesiana, da designarsi dall'Ordinario del luogo,
per tutti i Sacerdoti regolari e secolari ivi cele-
branti) . A questo altare fra le altre cose ogni mat-
tino circa le ore sei nei giorni feriali, e circa alle
sette nei dì festivi, si celebrerà una Messa, colla
recita della terza parte del SS . Rosario, con par-
ticolari preghiere e colla comunione di tutti quelli
che vi possono intervenire .
Il glorioso Pontefice Pio IX con Breve 16 marzo
1869 benignamente concesse 100 giorni d'indul-
genza a tutti e per ogni volta che si prende parte
a questo esercizio di pietà .

1.10 Page 10

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(Questa Indulgenza con Breve del medesimo Pon-
teficndat26febraio1875vencoesaditre
anni ed estesa a tutti i fedeli cristiani ed a tutte
le chiese Salesiane) .
Ogni sera avrà luogo canto di laudi sacre, let-
tura spirituale, preghiere, benedizione col SS . Sa-
cramento, cui terrà dietro la recita del SS . Rosario
come al mattino .
3 . Ogni Aggregato può lucrare l'indulgenza ple-
naria dai primi vespri al tramontar del sole nella
solennità del SS . Natale, della Circoncisione, del-
l'Epifania e dell'Ascensione di N . S, G . C . ; nella
Donenica di Pentecoste e nel giorno dei Corpus
Domini .
4 . Indulgenza parimenti plenaria nelle feste del-
l'Immacolata Concezione della B . V ., della sua
Natività, Presentazione al Tempio, Annunziazione,
Visitazione, Purificazione, sua Assunzione al Cielo,
nella solennità di Maria SS . Ausiliatrice Titolare
della chiesa, e una volta all'anno in un giorno ad
arbitrio, purché nei detti giorni visiti la chiesa ,
o l'Oratorio, o l'altare dell'Associazione, pregan-
dovi per la concordia dei Principi Cristiani, per
l'estirpazione delle eresie e per l'esaltazione di
S . Madre Chiesa . (Pio IX coll'accennato Breve
16 marzo 1869, e del 29 gennaio 1875) .
(Tale indulgenza plenaria si può eziandio gua-
dagnare da tutti i fedeli cristiani nelle feste titolari
di ciascuna chiesa della Congregazione Salesiana,
visitandone la rispettiva chiesa o pubblico Oratorio,
e nella festa di S . Francesco di Sales visitando
qualunque chiesa appartenente alla medesima, se
veramente pentiti, confessati e comunicati ivi pre-
gheranno come sopra . Pio IX con Breve del 9 mag-
gio 1876 . Inoltre la suddetta indulgenza plenaria
concessa agli Aggregati nelle sette feste principali
della B . V . Maria, cioè della sua Concezione Im-
macolata, Natività, Presentazione, Annunziazione,
Visitazione, Purificazione ed Assunzione al Cielo,
si può anche lucrare da tutti i fedeli cristiani, pur-
ché confessati e comunicati, visitino in detti giorni
qualche chiesa della Congregazione Salesiana ed ivi
preghino secondo il solito . Leone XIII con Decreto
del 28 giugno 1884) .
5 . La stessa indulgenza plenaria nel giorno che
si farà ascrivere nell'Associazione . (Pio IX con
Breve 11 marzo 1870) .
6 . Così pure indulgenza plenaria in articolo di
morte, se avrà invocato il SS . Nome di Gesù colla
bocca, potendo, od almeno col cuore . (Leone XIII
con Rescritto del 15 settembre 1888) .
7 . Ogni Aggregato intervenendo alle pratiche di
pietà che in questa chiesa compionsi nel corso
dell'anno in occasione di tridui o novene può una
volta al giorno lucrare l'indulgenza di sette anni
e di altrettante quarantene . (Pio IX col detto
Breve 16 marzo 1869) . - È bene qui di notare
che per l'acquisto delle suddette indulgenze ple-
narie è sempre prescritta la Sacramentale Confes-
sione e Comunione, a meno che l'Aggregato abbia
la lodevole pratica di accostarsi ogni settimana
alla Confessione . In questo caso si ricerca soltanto
lo stato di grazia .
8 . Tutte le sopraddette indulgenze plenarie e
parziali colla seguente di 300 giorni si possono
eziandio applicare per modo di suffragio ai fe-
deli defunti, eccetto quella concessa in articolo di
morte .
9. Inoltre ogni Associato recitando con cuore
contrito e divotamente la giaculatoria Maria,
Auxilium Christianorum, ora pro nobis, acquista
300 giorni d'indulgenza ogni volta, e 100 giorni
una volta al giorno dicendo la sola invocazione
Auxilium Christianorum, ora pro nobis . (Leone XIII
col Breve del 22 aprile 1879 e Rescritto del 15 set-
tembre 1888) .
10 . Ogni anno nel primo giorno non impedito
dopo la festa di Maria Ausiliatrice si canta una
Messa da Requiem con altri particolari suffragi
per le anime dei Confratelli defunti in generale,
e particolarmente per coloro che fossero stati da
Dio chiamati alla vita eterna nel corso di quel-
l'anno .
11 . Qualora un Confratello od una Consorella
cadessero ammalati, oppure a Dio piacesse di
chiamarli a miglior vita , saranno in modo spe-
ciale raccomandati alle preghiere che ogni giorno
si fanno all'altare di Maria Ausiliatrice, purchè
se ne dia avviso al Direttore della chiesa .
Accettazione .
1 . Chiunque desidera far parte di questa pia
Associazione farà scrivere il suo nome e cognome,
luogo di dimora, sopra apposito registro , che si
conserva nella sacrestia della chiesa di Maria Au-
siliatrice . In quella occasione, se la desidera, gli
sarà data un'immagine, una medaglia benedetta (1)
col libretto dell'Associazione .
2 . I Parroci ed ogni altro che abbia cura d'a-
nime, i Direttori di collegi o delle caso di edu-
c azione o di istituti di beneficenza possono aggre-
gare qualunque loro dipendente, purché mandino
i nomidegliAratDeordlachis,
che è pure il Direttore della pia Associazione .
3 . Non vi è alcuna annualità pecuniaria : cia-
scuno, se vuole, può fare ogni anno qualche obla-
zione per sostenere le spese che occorrono nella
novena e festa di Maria Ausiliatrice e per tutte
le altre sacre funzioni che si compiono nelle varie
occorrenze dell'anno nella chiesa dell'Associazione .
Visa supra scripta Statuta seu Capitula a Nobis
firmata tamquam praedictae piae Societati ac Fide-
lium pietati consona approbamus, reservata Nobis
facultate eadem variandi, iuxta rerum ac temporum
circumstantias .
Datum Taurini, die 18 aprilis 1869 .
Firmatus + ALEXANDER Archiepisc .
Manual. TH. GAUDI pro Cancellarius.
Ita in originali cum quo, etc .
TH. GaUDI pro Cancellarius .
NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARII,
Una visita alle Case dell'Argentina
e d. ell'Uruguay
Villa Colon, 22 luglio 1890 .
REV . mO E CAR .m° D . RUA,
Mi pervenne la tua lettera del 6 maggio
colla data da Lilla e mi raggiunse in Buenos
Aires .
Io ho lasciato Patagones il 10 maggio e
(1) Si raccomanda a tutti di portare divotamente al collo
questa medaglia in ossequio alla Madonna, ed anche per lucrare
le molte indulgenze che vi sono annesse .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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dopo tre giorni di vettura, per terra e solo,
senza segretario (per ragioni economiche),
arrivai a Bahia Blanca.miCoalsàpetv
una sorpresa ; non furono in tempo a venirmi
a ricevere i nostri Salesiani , ma venne la
loro avanguardia, i giovani . . . Ed ecco, dissi
subito, le primìzie Salesiane ! Ecco il frutto
già raccolto dopo un mese appena di essersi
stabiliti a Bahia Bianca i nostri cari Missio-
narii !
Giunto alla chiesa, crebbe la mia meravi-
glia . Una bella corona di giovanetti e di fan-
ciulle stavano ansiosi di vedere il Vescovo
Salesiano venuto dalla Patagonia . Era la
prima volta che, dopo essere stato di pas-
saggio in varie occasioni a Bahia, mi vedeva
quivi circondato da fanciulli . Perciò pro-
misi di fermarmi alcuni giorni per prepararli
alla prima Comunione ed alla santa Confer-
mazione . E furono sei bei giorni passati con
loro e con molto frutto dei piccoli e dei
grandi . Don Borghino parroco, Don Cavalli
vice-parroco, il maestro Franchini e il mio
domestico ceduto per cuoco e sagrestano,
fanno del bene assai . Mettono in assetto spi-
rituale quella povera e in avanti abbando-
nata popolazione!
E gìà abbiamo dovuto mettere mano a fon-
dare due collegi e scuole per ragazzi attigui
alla chiesa, e presso questa comprai un ter-
reno per 11,400 piastre o scudi, e se tardava
un poco a comprare avremmo dovuto spen-
dere il doppio . Bahia Blanca sarà col tempo
il primo porto dell'America del Sud per il
commercio col Chilì e colle provincie fe-
derali .
Giunto a Buenos Aires col buon D . Ve-
spignani, incominciai la visita delle case di
Almagro, della Misericordia, di S . Catterina,
della Boca, di Barracas al nord o S . Anto-
nio di S . Isidoro , Moron , di S . Nicolas ,
della Plata, di Rosario . In quest'ultima città
la nostra piccola casa di 120 giovani esterni
e di molti altri delle scuole serali artigiani
eoprai,quldescopublihe
vengono ad imparare il catechismo, attirano
l'attenzione dei buoni e formano la meravi-
glia degli altri .
Io pregato dal parroco a dare la S . Cre-
sima, perchè il Vescovo del Paranà, vecchio
ed infermo, da sette anni non visitava più
quella popolazione, feci dettare un triduo di
predicazione dai nostri Salesiani e mi fermai
sei giorni predicando e cresimando mattina
esra,mntdoicfesr,taiqul
tre Francescani fatti venire dal vicino con-
vento di S . Lorenzo, lavoravano giorno e
notte. Fu una missione straordinariamente
benefica per quelle povere anime .
Le Autorità gareggiavano in attenzioni
verso di me ; le persone più cospicue della
città mi visitavano, mentre si pranzava, non
essendo possibile in altro momento ; e pieni
di entusiasmo pei Salesiani, si offrivano a
noi per tutto quello che fosse necessario allo
sviluppo della nostra nuova casa . In effetto
andarono a gara in quei giorni nel provve-
derci letti, coperte, mobili e commestibili .
I giovani poi si dimostrarono veramente
buoni e docili e si prepararono tutti per la
S . Cresima . Un giorno ne aveva in chiesa
più di mille tra grandi e piccoli e si calco-
larono circa seimila cresime date in sei giorni .
Per evitare confusioni e tenere in ordine la
folla nell'entrare e nell'uscire dalla chiesa
parrocchiale, fu messa a mia disposizione
una compagnia di soldati guidata da un co-
lonnello e dallo stesso Prefetto della città .
Questa compagnia di soldati poi si confessò,
comunicò e ricevette in corpo la S . Cresima .
Distinti personaggi e molte signore e ma-
trone vennero anch'esse a ricevere la Cre-
sima nella nostra cappella per quindi essere
madrine delle fanciulle . Fu un movimento
religioso mai visto e risvegliò la fede in quella
nuova città fondata sì può dire con elemento
quasi detto italiano . Ebbi molte proposte ed
offerte di terreni , ho studiato la topografia
di quella futura capitale, ed accetteremo il
luogo più adatto .
Nell'andata e nel ritorno mi fermai in
S . Nicolas per radunare i nostri buoni Coo-
peratori e per cresimare gli alunni . Questi
Mostri, amici sono quelli che più ci aiutano
e però sono i più benedetti dal Signore .
In Buenos Aires si fece la conferenza dei
Cooperatori il giorno di S. Giovanni , pre-
sente Mons . Arcivescovo , i parroci più in-
fluenti e quanto vi ha di più cattolico nella
città . Fu un vero trionfo morale per la
Congregazione ma,lacoetnpèser
vistosa per la terribile crisi che deprezzò la
carta moneta e pel commercio paralizzato . I
cattolici più elemosinieri sono i più rovinati
perché, si misero a speculare sopra i terreni .
Visitai il Presidente per ottenere alcuni
favori per la Casa di Almagro e per quella
della Plata, dove fui per la festa titolare del
Sacro Cuore . Cambiato il Ministero, fui a
vedere il nuovo ministro , dal quale dipen-
dono la istruzione pubblica e le missioni . Io
gli raccomandai le nostre scuole della Pa-
tagonia;, i nostri artigiani, l'ospedale di Car-
men, ecc ., ecc ., e mi promise aiuto . In ef-
fetto vidi pubblicato sui giornali che 35,000
piastre erano state concesse per la prima
volta ai Salesiani come tali . Altre 4000 pia-
stre furono promesse alle Missioni per l'in-
terposizione di Mons . Arcivescovo . Con que-
ste risorse potrò pagare in parte l'enorme
debito che ho di 10,000 scudi per le prov-
viste fatte e mandate al Rio Negro di com-
mestibìli, di utensili per i laboratorii, di stoffe
per vestirci, di letti per dormire ! Ma sic-
come la piastra nazionale presentemente vale
pochissimo (una lira e mezza invece di cin-
que) e le merci sono aumentato di prezzo ,
così quanto viene , scappa dalle mani come
neve liquefatta.
Ad ogni modo andiamo avanti con nostra

2.2 Page 12

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ed altrui meraviglia visibilmente protetti ed
aiutati dalla divina Provvidenza . Abbiamo
comprato un terreno attiguo al collegio di
Ancor una visita alla Missione di S . Raf-
faele nell'isola Dawson .
Almagro in Buenos Aires, un altro a S . Isi- Puntarenas (Stretto di Magellano), 31 maggio 1890.
doro e un terzo a Bahia Bianca, e ciò solo in
questo anno . A S . Isidoro, paese vicino alla
CARISSIMO SIG . D . RUA,
capitale, le Suore termineranno tra poco la
loro casa nuova . Quivi vengono a villeggiare
i principali capitalisti .
In Montevideo, dove mi trovo, la conferenza
ai Cooperatori fu splendida, e dopo di me
parlò stupendamente Mons . Solero . Erano
presenti il Clero e la società più alta della
capitale, e tra le signore figuravano due ex-
presidentesse . Con D . Lasagna visitai il ge-
nerale Tojes, presidente anteriore, e ci pro-
mise aiuti per la nuova casa di arti e mestieri
per la quale già comprammo un terreno che
costò 40,000 lire in oro .
Qui viene naturale una domanda : E dove
prendere tanti danari ? Sono spese enormi che
ci fanno andare gobbi, ma noi abbiamo ferma
fiducia in Maria Santissima Ausiliatrice ed
Essa compierà il vasto disegno concepito da
D . Bosco e del quale si sono tirate finora
solamente le prime linee . . .
D . Savio, di ritorno dal Chilì e dalla Pa-
tagonia, venne a Buenos Aires e fu da me
incaricato di visitare la Pampa centrale, col
fine di evangelizzare quelle popolazioni indi-
gene confinanti col Vicariato dal lato nord ;
e ciò per contentare Mons . Arcivescovo e
anche il Governo il quale pure desidera que-
ste escursioni profittevoli egualmente per la
religione, la civiltà ed il commercio .
Ho visitato le case di Colon, Montevideo,
la Paz, las Piedras e Canelones . Ed ogni
cosa cammina bene, come ivi Buenos Aires
e al Chili, col quale sono sempre in corri-
spondenza, e con la Patagonia, donde mi scri-
vono ogni settimana .
Il 23 di questo mese partirò con D . La-
sagna pel Brasile, e daremo notizie di quella
nuova Repubblica federale e informazioni
sulle nuove proposte che ci fa l'Internunzio
Pontificio .
Qui si spera che il nostro carissimo Rettor
Maggiore visiterà in persona le case d'Ame-
rica nel venturo anno . Oh sì, caro D . Rua :
Veni visitare nos in pace . Il gran giorno del
tuo arrivo sarà memorabile nei fasti delle
nostre Missioni.
Termino presentandoti i saluti e le proteste
Prima di tutto viva l'Onomastico di Don
Bosco e viva il carissimo Sig . D . Rua ! Vi-
vano D . Bosco e D . Rua nei nostri cuori, ed
il Signore ci dia la grazia di poterli imitare .
Venendo a dar conto di quanto si fece in
questo mese, incomincierò dal dire che ho
visitato la Missione di S . Raffaele serven-
domi del Vapore Nazionale Toro appartenente
al Governo del Chili, e con me vennero due
suore per vedere dove potevano stanziare
la loro dimora . Portava con me tutto l'oc-
corrente per innalzare la nuova Casa della
Missione, quale legname, lastre di ferro sca-
nalato, chiodi, ecc ., farina, galletta, fagiuoli e
quanto poteva occorrere per i nostri confratelli
e gli Indi. Portai pure una rete per facilitare
la pesca .
Il vapore che ci portava era lo stesso che era
andato, tempo fa, alla Missione, ed aveva presi
prigionieri quattro assassìni . Al suo appa-
rire perciò vi fu tale spavento che quasi tutti
gli Indi abbandonarono le case e fuggirono a
nascondersi nel bosco .
Non valevano le parole di D . Ferrero, le
mie grida per trattenerli . Come fummo sbar
cati,ohmvgliIndcorme,dicva
che portavo loro galletta, faceva segno col
fazzoletto bianco ed ottenni che si fermassero
alquanto . Quindi si avvicinarono tranquilli .
Poscia li vis tai tu ti, ascoltailelor pen,
e li assicurai che a tutto si sarebbe rimediato
a poco a poco e raccomandai molto che aves--
sero cura dei loro ragazzi .
Un Indio di nome Ambrosio additandomi
il bastimento mi diceva : Malo vapor, malo
vapor, capitan malo ; e toccandomi dolcemente
sulla spalla sinistra : Vos buen capitan, vos muy
bueno (tu buon capitano, tu molto buono) . Mi
disse che non desiderava che i ragazzi loro
venissero a Puntarenas ; e s'esprimeva nella
sua lingua con tanto affetto verso i suoi figli
da commovermi profondamente . - No, gli
risposi, no, i ragazzi non li porteremo a Pun-
tarenas, ma staranno qui nella Missione . Qui
faremo una casa grande, una Chiesa, una
scuola e i piccoli (pechenini) staranno sempre
qui con noi e con te . - Si congedò contentis-
di affetto e di obbedienza di tutti i Salesiani simo ed andò a ripetere tutto alle madri ed
d'America .
ai compagni .
Aff.mo in G . C.
Aggiustate tutte le cose, dato il disegno
della casa, approvate tutte le osservazioni dei
GiovANNI, Vescovo . quattro falegnami per la casa della Missione,
mi imbarcai per Puntarenas, ove si doveva
benedire la nuova cappella di Maria Ausi-
liatrice .
A metà di Giugno andrò alla Capitale del
Chili, par ottenere dal Governo la concessione
definitiva dell'Isola, e qualche soccorso dal

2.3 Page 13

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medesimo e dai Cooperatori ; mi preme andare
adesso, perchè colla venuta dei Salesiani colà,
non solo non sarà facile ottenere soccorsi per
noi, ma non sarà neppur prudente doman-
darne . Spero essere di ritorno alla fine di
Luglio e darle relazione del risultato del mio
viaggio .
Riceva gli ossequii ed i saluti specialmente
dal convalescente F . Forcina, il quale è scam-
pato da una seria polmonite mediante una gra-
zia di Maria Ausiliatrice.
Ci benedica tutti, ed in particolare il sem-
pre suo
Aff.mo figlio in G . e M .
SAC. Gius . FAGNANO
Pref . Apostol .
I Salesiani nell'Argentina durante la Ri-
voluzione.
Buenos Aires, 2 agosto 1890 .
Dal giorno 18 luglio mi trovo a S . Carlos
in Almagro in compagnia dei nostri cari con-
fratelli .
D . Stefanelli in Roca cominciò la Chiesa
e dicono che le fondamenta sono già fuori
di terra . In Guardia Pringles per la scarsità
del locale non possono accettare tutti i gio-
vani che vorrebbero entrare . Le alunne delle
nostre Suore frequentano i santi Sacramenti
ed ogni Domenica o festa di precetto can-
tano l'uffizio della B . V . In Viedma durante
il mese di Giugno vi fu buona frequenza ai
ss . Sacramenti, di modo che in quel solo mese
le comunioni arrivarono circa ad un migliaio .
Colà la nostra casa conta anche un buon nu-
mero di alunni esterni . Le Suore contano 40
pupille, di cui la maggior parte sono indigene
o semi-indigene . Ho avuto qualche volta oc-
casione di assistere alle sacre funzioni, ed
udire i loro religiosi cantici . V. S . R.emvagià
saprà che, per opera e zelo del nostro caris-
simo Monsignore sei mesi fa, in Viedma si
è aperto in un appartamento annesso alla
Casa dei Salesiani un ospedaletto, in cui una
dozzina d'infermi sono puntualmente assistiti
nel corpo e nell'anima, e quelli che muoiono
se ne vanno all'eternità pieni di rassegna-
zione, dopo di essersi riconciliati con Dio e
confortati coi santi Sacramenti . In Bahia Blan-
ca, grazie a Dio, vanno a poco a poco aumen-
tando le persone che frequentano la chiesa .
E ciò si nota specialmente nei nostri Italiani,
dei quali non pochi avevano defezionato se-
guendo l'indifferenza che caratterizza la gente
di questo paese . Durante il tempo pasquale
più di mille hanno compiuto il santo precetto,
inclusi quelli della campagna per la maggior
parte adulti .
Sono venuto ad Almagro per provvedere gli
arredi necessari ad una Cappella provvisoria,
costrutta ultimamente in Tornquist . Se Dio
vorrà la benedirò tra pochi giorni. In S. Car-
los, alla Boca a Barracas, a S. Nicolas, a
S. Isidoro ed al Rosario si sta lavorando con
grande impegno .
Durante la rivoluzione scoppiata in questa
Repubblica, di cui avrà lette notizie nei gior-
nali, dalla casa di Almagro in numero di
quattro Salesiani ci siamo recati sul campo
di Marte, che era nel centro della città, per
assistere i feriti e, grazie a Dio, ne abbiamo
riconciliati col Signore un buon numero . Lo
stesso fecero altri sacerdoti e forse anche Sa-
lesiani delle altre nostre case di questa città
accorrendo in soccorso dei moribondi . D . Sa-
vio ed io eravamo insieme . Ci trovammo
anche in mezzo alla zuffa e senza quasi saperlo
ci vedemmo tra fuoco e fuoco ... le case come
per incanto si serrarono . Allora non ci fu
più altro rimedio che ritirarci . Dopo di aver
percorso un cammino di circa 200 metri, due
signori, dalle finestre mi fan cenno di entrare
nella loro casa ed obbedisco . Ma dissi subito
D . Savio dove sarà? Mi era scomparso di
vista . Forse egli si troverà in pericolo, e come
posso io qui star solo al sicuro? Mi permet-
tano, dissi a quei buoni signori, andrò a cer-
care il mio compagno . E in ciò dire fuggo
e corro dove supponeva fosse rimasto : ma
non lo trovai più . Ciò mi fece credere che
si fosse ritirato in qualche casa e ritornai
ove era prima . Lungo il cammino altri mi
scongiuravano dalla finestra a voler entrare
nelle loro case . Dopo due ore, cessato il fuoco,
di nuovo m'incontrai con D . Savio e conti-
nuammo la nostra assistenza ai feriti, ammi-
nistrando loro i Sacramenti della Confessione
e dell'Estrema Unzione . Ora che si è fatto
la pace, termino anch'io .
V. S . Rma voglia benedire
Il suo aff.mo in G. e M.
SAC. MILANEsIO DOMENICO .
Una nuova Cappella a Puntarenas, e della
prima visita alla Missione di S . Raffaele .
Puntarenas, 29 maggio 1890 .
Finalmente anche noi poveri Salesiani di questi
remoti lidi abbiamo una chiesina in Puntarenas
dove possiamo radunarci a pregare il buon Dio .
Era in voto da molto tempo, ed oggi è un fatto
compiuto . In luogo di una stanza qualunque messa
a Cappella, insufficiente al bisogno nostro e della
popolazione, come prima avevamo, ed ancora dis-
putata tra noi è le suore di M . A., ora possiamo con-
tare con una bella chiesina della lunghezza di 19
metri, per 6 di larghezza, con un altro braccio, o
Cappella sfondata, per le Suore, di 6 metri per
4, e la Sacrestia attigua di 4 m . per 4 . La fac-
ciata della chiesa è sormontata da bel campanile
terminante a piramide acuta, con tre campane .
L'interno è di una sola navata a volta . Essa è
tutta di legno, come sono tutte le case del luogo,
ma al di fuori è foderata di lastre di zinco, come
pure il tetto, e l' interno è coperto di tela con

2.4 Page 14

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carta ricamata assai preziosa . Ripara abbastanza
il freddo ed è meno indegna della precedente
di albergare il Re del Cielo e della terra . Cam-
peggia sull' altar Maggiore la graziosa statua di
Maria Ausiliatrice , di grandezza naturale, fatta
venire da Parigi, in terra cotta dorata . Essa è la
nostra cara Patrona titolare della Chiesa . Possiamo
asserire senza tema di mentire che Maria aedifi-
ca.Svitsbdomu enza un centesimo abbiamo e-
levato questa chiesa in poco tempo, che costa una
bella somma, e si è quasi interamente pagata senza
sapere da che parte venissero i soccorsi : il paese
non ci aiutò per nulla, ma Maria pensò a edificarsi
la sua casa . A buona ragione adunque l'abbiamo
posta a Protettrice .Ilgiorn18cet,Domnia
fra l' ottava dell' Ascensione, con gran pompa e
solennità si benediceva, secondo il rituale romano .
V'intervennero tutte le Autorità del luogo, il Gover-
natore Generai Samuele Valdiviesso, nostro grande
amico, tutti i soldati, e molti Signori invitati . Don
Fagnano ne fece la funzione coadiuvato da altri
sacerdoti e numeroso clero di giovanetti , dopo la
quale celebrò il S . Sacrificio e fece un bellissimo
discorso di circostanza . Tutta la popolazione era
lietissima di poter,assistere ad una sì bella, e com-
movente funzione e vedere un tempietto innalzato
in poco tempo come per incanto, dove poteva stare
meno a disagio nei giorni festivi e pregare con
più fervore . Questa Chiesina per intanto serve di
parrocchia ; appena se ne potrà fabbricare un'altra.
più ampia, questa servirà di cappella pei nostri
orfanelli .
Lo scorso mese fui col nostro Prefetto Aposto-
lico D . Fagnano a visitare la Missione di S . Raf-
faele nell'isola Dawson . Era la prima volta che ci
andava, e mi toccò subito fare da becchino . Giac-
che essendo ivi morto in quei giorni un Indio, né
essendovi ancor cimitero, dovetti mettermi alla
testa di due altri Indii e diboscare un tratto di
terreno e farvi scavare la fossa . In due giorni si
preparò tutto e sepolto ivi il povero Indio battez-
zato negli ultimi momenti, si piantò la prima croce .
La sera della vigilia del Patrocinio di S . Giu-
seppe , volli fare insieme col catechista Tarable
una escursione nell'isola per conoscerne i luoghi .
Prendemmo per la parte del bosco un cammino
nuovo che D . Ferrero aveva fatto, poc' anzi trac-
ciare . Camminammo molto bene fimo alla baia
Willes B . Nel ritorno Tarable volle farmi prendere
un altro cammino vecchio, che egli diceva cono-
scere bene , per accorciarlo di molto . C' inol-
trammo in esso e per un'ora circa venimmo molto
bene , ma poi soppraggiuntaci la notte e fattosi
buio pel fitto degli alberi , perdemmo il sentiero,
unico tratto pel quale si può dar un passo in quel
labirinto . Si andava tastoni tastoni da una parte
e dall'altra cercando la smarrita via, ma invano .
Di qui un pantano che ci sprofondava fin sopra
le ginocchia, di là acqua stagnante, più lungi un
rigagnolo che ci attraversava il cammino, tutto
all'intorno un bosco fitto fitto, ed alberi di grosso
fusto coricati al suolo gli uni sopra gli altri alla
rinfusa . Tarable aveva una scattola di fiammiferi
ed io per caso aveva meco alcuni giornali ed un
libretto . Accendevamo un foglio per volta di questa
carta per rintracciare il sentiero . Tentammo di ac-
cendere un gran falò per scaldarci ed illuminare
tutto all'intorno, ara con tutto l'impegno possibile
in quel frangente non potemmo riuscire malgrado
tanta legna che ci circondava ; tutta era bagnata
o verde, o marcia . Intanto la carta era scomparsa,
i fiammiferi finiti, e noi ci trovammo in perfetta
oscurità.
Chi non conosce cosa sia foresta vergine non se
ne può fare una idea : se non si è sulla via non si
può fare un passo . - Che cosa facciamo ora? . . . ci
domandavamo a vicenda ; dobbiamo passar qui la
notte ; non vi è altro rimedio . - Pazienza! Ci se-
demmo sopra un tronco d'albero la cui lanug-
gine molto alta formava come un cuscino, decisi
di passar colà la notte . Ci provammo gridare
molte volte coatto, soccorso, ama invano ; la nostra
voce si andava, perdendo nella foresta . - Che do-
lore sarà pei nostri confratelli, dicevamo, non
vedendoci comparire ! Che cosa penseranno di
noi? . . .- Questo era il pensiero che più ci affliggeva .
- D . Fagnano starà certo inquieto e ci manderà a
cercare . Ma come dar nei nostri passi?! - Due oro
erano così trascorse : noi recitavamo il S . Rosario
e ad ogni decina di Ave Maria gridavamo a squar-
cia, gola : aiuto, soccorso, un lume! Recitato l' in-
tiero Rosario gridavamo con più slancio, parendoci
di udir cani ad abbaiare . - Non siam lungi da casa,
coraggio . - Quand'ecco sentiamo un tiro di fucile
qu esto ci animò grandemente, perchè pensammo
che veniva qualcuno sulle nostre traccie . Ma come
rispondere? . - Se avessimo anche noi un'arma,
ma non abbiamo che un bastone . - Gridammo più
forte e ci risposero alcune voci . - Siamo salvi! - Di
fatto per buona pezza era un botta e risposta fra
noi e altri uomini, che certo venivano in nostro
aiuto . Ma le voci man mano si andavano allonta-
nando sempre più finché non le udimmo per molto
tempo . - Avran preso il cammino nuovo, ed allora
poveri noi, chi sa quando ci incontreranno ! - Di
fatti sapevano che noi, avevamo preso quel cam-
mino . - Dopo un quarto d'ora sentiamo nuovamente
a risponderci . Questa volta le voci si facevano più
chiare e distinte indicando che venivano alla no-
stra volta . Di fatto dopo un dieci minuti giunge-
vano a noi tre uomini mandati da D . Fagnano in
nostro soccorso , provveduti di arme, lumi ecc .
Ringraziammo Iddio e seguimmo il nostro cam-
mino giungendo a casa a notte inoltrata . Non è
a dire l' affanno di D . Fagnanoe di tutti i con-
fratelli di casa in tutto quel tempo di notte che
passammo fuori : facevano mille congetture . - Si
saran perduti? . . . . Si saranno impantanati?.A-
vranno incontrati Indi che loro abbian fatto qual-
c he brutto giuoco? . . - Più noi ritardavamo più cre-
sceva il loro timore . Fu viva la loro gioia quando
ci videro finalmente ritornare, cantando quei versi
di Dante :
Nel mezzo del cammin di nostra vita,
Mi ritrovai per una selva oscura ;
Ché la dritta via era smarrita! . . .
Ringraziammo ancora una volta insieme Iddio e
Maria Ausiliatrice e mettemmo tutti il cuor in pace .
SAC . MAGGIORINO BORGATELLO .
NOTIZIE COMPENDIATE
Bogotà -- (Colombia) . - Non si è ancor potuto
aprire l'Ospizio per ricevere convittori, si spera
tuttavia di aprirlo quanto prima e si lavora di
buona lena a tale intento . Già da più mesi si è
aperto un Oratorio festivo che fiorisce mirabil-
mente . Grande concorso di fedeli alla nostra Chiesa
specialmente per la frequenza ai Sacramenti della
Confessione e della Comunione .
Montevideo - (Uruguay) - Ci giunge ogni
mese dal nostro Collegio Pio di Villa Colon (Mon

2.5 Page 15

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tevideo) il Bollettino M ensuale dell' Osservatorio
M eteorologico di quel collegio redatto con molta
cura da Salesiani .
Riportiamo qui il sommario del Bollettino dello
scorso Giugno :
Sumario - Contribucion al estudio del clima del
Paraguay . - El clima del Brasii . - Las nieblas
de las ciudades.t-Mé odo facil para reducir el Ba-
rómetro á O .° C. - Observatorio en Madagascar . -
Granizo Colosal . - La velocidad del viento, -
Canze de publicaciones . - Apuntes Metereológicos .
- Villa Colon. Punta Arenas . - N uestras ta-
blas . - Estados y curvas .
È del formato del Bollettino Salesiano, di pagine
24 con copertina e due ampie carte per le Curve
Meteorologiche . La stampa non lascia nulla a de-
siderare . - Le associazioni si ricevono all'Osser-
vatorio del Collegio Pio al prezzo di L . 6 all'anno
nell'Uruguay, più le spese di posta per l'estero .
Paysandú - (Uruguay) . - Ci scrivono da
Paysandú
Questa città conta un secolo di esistenza e fu
fondata da alcune famiglie d'Indii guaranies ed
eretta in parrocchia l'anno 1805 . D'allora in poi
si sviluppò progressivamente per la sua vantag-
giosissima situazione , ma fu anche agitata da
grandi disgrazie e da grandi lotte politiche . Per
ben due volte fu quasi distrutta, cioè negli anni
1846 e 65 . La prima volta fu incendiata ed i suoi
abitanti in grandissimo numero sgozzati . Nel 1865
fu assediata e bombardata dall'esercito brasileno
alleato del general Flores .
La parrocchia nella sua estensione di 14 mila
kilometri quadrati non ha che una sola Chiesa,
la quale, quando nell'82 giunsero per la prima volta i
preti di D . Bosco, era in pessimo stato . Alla chiesa
non si veniva che per battezzare, ed alle sacre
funzioni non si vedevano che pochissimi uomini e
qualche dozzina di donne . La frequenza ai SS . Sa-
cramenti era lettera morta . Coll'aiuto di Maria
Santissima Ausiliatrice bastarono 8 anni per tra-
sformare quasi tutto e i figli di Don Bosco raccol-
sero abbondantissimi frutti spirituali . Giornalmente
si celebra la S . Messa nella Chiesa parrocchiale,
nella Cappella del nostro collegio, nell'Ospedale
di Carità, nella Cappella di Maria Ausiliatrice,
collegio delle nostre Suore, e ora nella Chiesa di
S . Raimondo .
Ogni giorno vi sono almeno 100 comunioni e
nelle feste ascendono a parecchie centinaia . Può
dar fede di ciò Monsignor Cagliero che l'anno scorso
nel dì della Madonna del Rosario distribuì il pane
eucaristico a più di 800 persone .
Quando sono arrivati qui i Salesiani non trova-
rono che collegi laici, e Società anticattoliche . . .
Ora già abbiamo la Confraternita di S. Giuseppe,
il Circolo Cattolico di Operai, il Circolo di S . Vin-
cenzo de' Paoli, la Compagnia di San Luigi, la So-
cietà de' Cooperatori e Cooperatrici Salesiane ; la
Congregazione del Sacro Cuore, del Carmne e due
fiorenti Società di Figlie di Maria . Riguardo all'e-
ducazione della gioventù, più di 200 giovani assi-
stono tutte le feste alla spiegazione della Dottrina
Cristiana, più di 250 frequentano il Collegio Sale-
siano di Nostra Signora del Rosario e più di 100
il nuovo Collegio « Don Bosco . » Le nostre Suore
impartono istruzione religiosa a più di 200 bam-
bine e le Suore dell'Orto dirigono un asilo mater-
nale di 300 fanciulle .
Ciò che più consola è il vedere che tutti gli
anni facciamo nuove e maggiori conquiste ; si vanno
consolidando sempre meglio le antiche, e si vedono
in generale tendenze molto buone . (Sac . Albanello) .
Canelones - (Uruguay) . - Viva la Divina
Provvidenza ! Nell'incendio che distrusse la nostra
Cappella non solo rimase intatto meravigliosa-
mente il quadro di Maria Ausiliatrice, ma avemmo
di più un mirabile risveglio di carità a vantaggio
nostro . Potemmo comperare la casa che prima
avevamo in affitto, e si ripararono ben presto i
danni prodotti dall'incendio che mano nemica
aveva dato a danno nostro .
Viedma - (Patagonia) . - In un viaggio da
Viedma a Pringles, lungo 100 chilom . Monsignor
Cagliero ed il Direttore della nostra casa di Viedma
corsero grave pericolo . Ecco come ne scrive egli
stesso in una lettera al Rev .mo D . Rua : « . . . Ave
vamo scelto una vettura, o meglio carretta a due
ruote . Speravamo un buon viaggio coi nostri ca--
valli da tiro, ma è pur vero che periculis in mari
periculis in ter is, c.omPeadlis,Sbo
dire periculis in equis, periculis in curribus . Avendo
sperimentato nelle Cordigliere le matterie del mio
cavallo che mi gettava tra sassi, scelsi in questo
viaggio la carretta di campo per esser più sicuro .
Eravamo già ad un terzo del cammino quando in
una discesa ripida il carro trabalza ed in men che
non si dice ci trovammo sbattuti al suolo .
Grazie al Signore ed a Maria Ausiliatrice, che
sempre invochiamo nei viaggi, specie quando an-
diamo in Missione, non riportammo gravi ferite .
Riprendemmo subito il cammino che proseguì fe-
licemente . All'ora in cui eravamo attesi giungemmo
a Pringles ove potemmo lavorar quanto volevamo
a bene di quella popolazione stanziata colà nel bel
mezzo di uno sterminato deserto .
Carmen de Patagones - (Patagonia) . -
Da una lettera di Monsignor Cagliero apprendiamo
pure con vivo piacere che il nostro Missionario
D . Milanesio, indefesso apostolo dei Patagoni e
che parla il loro linguaggio come un di loro (tant'è
che lo chiamano il prete Indio), nelle varie mis-
sioni dell'anno scorso battezzò più di 500 indigeni .
Questa notizia consolerà i benefattori e le bene-
fattrici delle nostre Missioni .
S . Paolo (Brasile) . - Ci scrivono da San
Paolo : In una delle feste religiose celebratesi nel
corrente anno scolastico intervennero nel nostro
Liceo Salesiano tre Vescovi e l'Internunzio Apo-
stolico Mons . Spolverini . I tre Vescovi erano
Mons . José Pereira de Barros, Mons . Lino e Mon-
signor Antonio de Macedo Costa, illustre apostolo
del Gran Parà .
Per la seconda volta si trova qui fra noi il
Rev .mo Fra Sabino da Rimini, intrepido Missio-
nario Cappuccino, che da solo ha già passato
20 anni in mezzo a diverse tribù di Indii dell'in-
teriore del Brasile, specialmente lungo i due grandi
fiumi Araguava e Tocantius, e di indolenti e fe-
roci che quelli erano, li rese laboriosi e pacifici .
È curioso ed interessante sentirlo raccontare i
principali fatti della sua vita di missione ; il
modo con cui entrò per la prima volta in que-
sta od in quella tribù, la maniera con cui si cat-
tivò la loro affezione, i pericoli corsi più volte di
essere ammazzato o dagli uomini o dalle fiere, i
lunghi e penosi viaggi in mezzo alle foreste ver-
gini od in fiumi ancora sconosciuti ed interrotti
ad ogni tratto dà, cascate pericolose ; i diversi
e strani costumi dei poveri selvaggi, la loro ere-

2.6 Page 16

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denza religiosa , le loro feste sacre e profane , il Ma queste eccellenti pratiche sono per lo
modo che hanno di cacciare e pescare, le guerre
accanite fra una tribù e l'altra e mille altre cose
assai utili a sapersi . In questi ultimi mesi fece
un'escursione nell'interiore di questo Stato di
S. Paolo, lungo le rive del fiume Paranapanéma,
e visitò qualche nuova tribù di Indii . Ora è
tornato qui alla capitale per trattare col Vescovo
più ristrette ad un manipolo di persone , e
formano d'ordinario il privilegio delle sole
anime più ardenti . Era quindi mestieri ag-
giungere un'altra opera che fosse alla por-
tata di tutti i buoni cristiani, grandi e pic-
coli, giovani e vecchi, padroni ed operai,
e col Governo i negozi della sua nuova missione . uomini e donne, e che per ciò stesso potesse
Ciò che ha osservato di più notevole in tutte le
tribù che sinora ha visitato si è che non ve n'ha
alcuna, per barbara che sia, la quale non abbia
qualche idea, almeno in confuso, di Dio, dell'im-
mortalità dell'anima e dell'eternità .
.
più agevolmente diffondersi per ogni dove .
Ed a così sentito bisogno pensarono due
pie terziarie torinesi, e la Crociata è lieta di
farsi l'eco di questa novella pratica ripara-
trice che non mancherà certo di tornare assai
gradita al Cuore adoraCARLOGaI bil. issiCh mo di Gesù, e che
Patagonia. - Ci giungono dalle parrocchie per la sua semplicità può, senza difficoltà, in-
e cappelle Salesiane della Patagonia bellissime e
consolanti relazioni dell'esito felicissimo che ebbe
colà in quest'anno la celebrazione del mese di
giugno, consacrato al Sacratissimo Cuore di Gesù .
Vi fu un grande risveglio di fede e di divozione,
frequenza mirabile alle chiese e specialmente ai
santi sacramenti della Confessione e della Comu-
trodursi in ogni parrocchia o chiesa dove
Egli sta Sacramentato .
Ecco ora alcuni cenni intorno al movente
ed allo scopo della pia pratica, stilla quale
richiamiamo la particolare attenzione dei
lettori .
nione . La festa poi del Sacro Cuore di Gesù nei Tanto nelle città quanto nelle campagne,
principali centri della popolazione fu un vero
trionfo .
I nostri Missionarii si ripromettono di ottenere
da questo grande sviluppo di divozione frutti
più copiosi e durevoli .
il Divin Redentore è dai cristiani lasciato
per una buona parte della giornata in ab-
bandono nel SS . Sacramento dell'Altare,
L'amabile Gesù se ne sta chiuso e solo nelle
chiese per lunghe e lunghe ore . - Nel santo
Tabernacolo Egli dimora come prigioniero .
Non bastò per Lui il patire e morire sulla
Croce, il dare la vita e fin l'ultima goccia
ADORAZIONE UNIVERSALE
del suo Sangue prezioso per amore degli
uomini . Questi, sconoscenti ed ingrati a così
GESU' SACRAMENTATO grande bontà, lasciano il buon Gesù così
in riparazione delle continue offese
e dell'abbandono in cui è lasciato .
dimenticato, senza considerare la pena che
Egli prova per tanto abbandono !
E la pia pratica di riparazione si propone
(Dalla Crociata, periodico mensile di Torino) .
appunto di ravvivare la fede nella divina
Eucaristia , centro e sìntesi della religione
È generale nel popolo cristiano il senti- cattolica, procurando il maggior numero pos-
mento della necessità di riparare con atti di sibile di adoratori a Gesù Sacramentato, non
pietà e di virtù le iniquità che allagano e solamente durante le quarantore, ma in ogni
desolano la terra . E, pur troppo, i mali re- epoca dell'anno ed in particolar modo nelle
ligiosi e morali vanno ognor crescendo ed il ore in cui le chiese sono lasciato deserte .
pervertimento dilaga ognor più , invadendo Gli ascritti all'opera non si assumono alcun
ormai tutte le classi sociali , sicchè le leggi obbligo di fermarsi per lungo tempo in chiesa
di Dio e della Chiesa non solo sono poste in per l'Adorazione ; per chi non può soffer-
dimenticanza, ma molte volte sono calpestate riarsi nè per un'ora nè per mezz'ora, pos-
con furore satanico .
sono bastare pochi minuti . Ognuno è perfet-
Tutti convengono che un sì increscioso tamente libero di regolarsi secondo il tempo
stato di cose non può prolungarsi, ed i buoni delle sue occupazioni e de' suoi impegni .
vivono in apprensione per i castighi che L'essenziale è che si faccia strada nei cri-
stanno sospesi sul capo della povera uma- stiani un santo impegno di non passare avanti
nità, se non si risarciscono le incessanti e le chiese, anche recandosi al lavoro, o ve-
molteplici offese che si fanno alla Divinità nendone, senza entrarvi e rivolgere un sa-
oltraggiata .
luto di riconoscenza e di amore a Gesù Sa-
Il sentimento della riparazione va facendo cramentato , che sta qui come padre, come
strada nel cuore dei cristiani ; ed è perciò amico, come fratello per ricevere i cristiani
che, specialmente in questo scorcio di secolo, e compartir loro le grazie di cui hanno bi-
sono sorte, nel seno della Chiesa, opere sogno .
egregie per il santo scopo, quali : « la Co- Con quest'atto di adorazione quotidiana
munione riparatrice, la Guardia d'onore al l'Opera di riparazione forma l'intenzione di
Sacro Cuore di Gesù, l'Adorazione notturna, risarcire l'adorabilissimo Cuor di Gesù non
i Nove Uffici del Sacro Cuore di Gesù, la solo delle freddezze ed ingratitudini degli
Lega di Riparazione, il Carnevale santifi- u omini, ma ancora dei disprezzi e dei pec-
cato, ecc., ecc . »
cati di un gran numero di cristiani, ed in

2.7 Page 17

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particolar modo delle bestemmie, per la pro-
fanazione delle feste e per le irriverenze e
sacrilegi di cui si rendono pur troppo col-
pevoli taluni, accostandosi, senza le dovute
disposizioni, alla Mensa Eucaristica, massime
nel tempo pasquale .
Siccome poi, in molte località, le chiese
sono chiuse per il pericolo di profanazione,
rimanendo deserte per una buona parte della
giornata, così gli ascritti all'Opera si pro-
pongono, d'accordo coll'Ecclesiastica Auto-
rità, di ovviare a tale inconveniente ed al
pericolo temuto sia mediante custodia della
chiesa per parte di persona fidata, sia col-
locando una cancellata in ferro al fondo della
chiesa, come è già costume per taluni Or-
dini religiosi ed in alcune località di cam-
pagna . Del resto, quando non si possa far
diversamente, e la prudenza lo consigli, le
stesse persone adoratrici possono sorvegliare
perchè non succedano inconvenienti nelle
chiese .
Inoltre, col medesimo spirito di fede e di
riparazione, gli ascritti fanno promessa di
adoperarsi perchè ritornino in fiore nelle
famiglie gli usi cristiani, delle preghiere del
mattino e della sera, dell'Angelus Domini e
del segno della croce prima o dopo il cibo .
Speriamo che questi rapidi cenni invoglie-
ranno i buoni cristiani a farsi apostoli del-
l'Opera dell'Adorazione riparatrice loro pro-
posta e si adopreranno perchè essa sia senza
altro iniziata nelle chiese da essi frequentate .
I Terziari e gli ascritti alla Compagnia
del SS . Sacramento, del Sacro Cuore di Gesù,
i membri di Società Cattoliche, Pie Unioni, ecc .
devono essere le prime reclute dell'Opera
stessa, sulla quale non potranno certo a meno
di scendere copiose le benedizioni del Si-
gnore .
In Torino la pratica dell'Adorazione riparatrice,
sebbene finora iniziata in semplice via privata,
conta già oltre un migliaio di membri ; e noi
siamo sicuri che non tarderà a prendere un no-
tevole sviluppo, non appena sia un po' più cono-
sciuta .
Per dare un carattere di stabilità all'Opera del-
l'Adorazione quotidiana a Gesù Sacramentato,
sarà bene che in ogni chiesa, in cui la medesima
verrà iniziata, si tenga nota, in un piccolo qua-
derno o registro, del nome delle persone che ade-
riscono a praticare tale adorazione, dando, per
ora, avviso di tale istituzione alla Direzione della
Crociata in Torino .
Intanto, a comune eccitamento, soggiungiamo
che fra non molto la chiesa di Sant'Antonio in
Torino, officiata dai PP . Minori Osservanti, sarà
aperta al pubblico per l'intiera giornata, affinchè
i fedeli abbiano comodo a far la visita a Gesù
Sacramentato in qualunque ora .
Questa Chiesa formerà come il centro dell'O-
pera dell'Adorazione riparatrice . - Si ha poi fon-
data speranza che l'esempio di S . Antonio sarà
seguito in altre chiese .
Presentemente le chiese di Torino aperte per
l'intiera giornata, cioè senza alcuna interruzione,
sono (oltre quelle in cui si praticano, per turno,
le quarantore) le seguenti : CorpusDomini, Con-
solata e Sacramentine . Buona parte delle altre
chiese rimangono chiuse soltanto da mezzogiorno
alle due pomeridiane .
Sarebbe desiderabile che un discreto numero
di adoratori si trovassero nelle chiese aperte, spe-
cialmente nell'intervallo dal mezzogiorno alle tre,
sia per tener compagnia a Gesù Sacramentato
nelle ore in cui maggiormente ha patito e sofferto,
come anche per sorvegliare che non succedano
inconvenienti .
Esterniamo fin d'ora la nostra riconoscenza a
quei sacri oratori che, per dar gloria al Cuore
dolcissimo di Gesù, volessero benignarsi di tener
parola al popolo cristiano sulla, necessità di una
generale riparazione a Gesù Sacramentato .
Del pari saremo riconoscenti a quei periodici
cattolici che riproducessero questo ed il seguente
articolo
RACCOMANDAZIONI
per l'adorazione riparatrice a Gesù Sacramentato .
L'argomento, accennato nel precedente articolo,
è già stato toccato, con mano maestra, dall'illu-
stre Padre Franco della C . d . G ., nel suo libro
Il Clero ed il Sacro Cuore di Gesù (Tip . Speirani ;
Torino) .
Ecco le parole dell'esimio Oratore e Scrittore ,
che leggonsi a pagina 273 e seguenti
« Un'altra cosa che pure non vuol dimenticarsi
è l'adorazione privata . Il nostro Gesù si com-
piacque di prendere in terra dimora stabile, tanto
da passare con noi i giorni e le notti ; ragion vor-
rebbe pertanto che Gesù dal popolo cristiano non
fosse almeno fra giorno dimenticato.
» Ora, tanto siamo lungi dall'adorarlo, che in
molte terre e città non pur è più possibile una
tale adorazione : e come ciò? Molte chiese riman-
gono aperte alcune ore del mattino, e poi sono
chiuse tutto quanto è lungo il giorno , oppure si
aprono per qualche altro momento in sulla sera,
onde, anche quelli che il volessero, non possono
andarlo a visitare .
» Oh povero nostro Gesù, rilegato fuori del con-
sorzio di quei fedeli che sono tutto il suo amore
e che non può intrattenersi con quelli per cui ha
istituito a bella posta questo Sacramento !
» Intanto, come si sa essere chiusa la chiesa,
più nessuno vi si accosta, se no perde l'uso, le
visite a Gesù Sacramentato paiono cose straordi-
narie e quasi un'affettazione di pietà, ed il popolo
si aliena sempre più dal suo Salvatore . So bene
che si dice non esservi comodità per custodire
tutto giorno la chiesa, ma so ancora che, se non
vi e, converrebbe ad ogni modo trovarlo . Troppo
grande affronto si fa a Gesù coll'istrapparlo dal
suo popolo, e troppo grave danno si fa al popolo
collo strapparlo dal suo Gesù .
» Questa credo io essere una delle prove più
delicate d'amore che possa un sacerdote dare al
suo Dio : trarre a Lui le anime dei fedeli, mentre
Gesù avendo molte cose da comunicar loro, ha
bisogno perciò di averli a sé, d'intorno . Gesù ha
da suggerire a quelle fanciulle pensieri ed affetti
di mondezza, a quei giovani sentimenti di pietà
e di religione, a quegli uomini attempati l'amore
della giustizia e della moderazione, a quelle madri
la sollecitudine e la custodia della famiglia, a
quei poveri peccatori ha da ispirare il suo timore
ed il suo amore ; e poi ha da illuminare molti

2.8 Page 18

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ciechi, consolare molti afflitti, corroborare molti
tiepidi, promuovere molti giusti a più alta perfe-
zione : chè tutto questo lo fa certo per mezzo de'
suoi ministri, ma molto più lo fa da se stesso
colla sua luce, colle sue aspirazioni , colle sue
grazie, cogl'influssi del suo buon cuore ; perché
dunque impedire a Gesù un trattenimento colle
anime che gli è sì caro?
Oh dunque, dilettissimi confratelli, se amiamo
Gesù, prendiamo ad onorarlo in tutte le guise ;
ma come per la sua bontà l'abbiamo sempre pre-
sente nel divin Sacramento , più particolarmente
a Lui rivolgiamoci, ed a Lui conduciamo il po-
polo cristiano : questo sì che sarà dare al suo
Cuore una dolcissima soddisfazione !
L'INAUGURAZIONE DELLE NUOVE SCUOLE SALESIANE
a Londra .
Prima di rispondere alla pregiatissima let-
tera di V . S ., che m' ordina di avvicinar
Mons . Arcivescovo di Santiago, e concretare
le cose riguardo alla nuova spedizione pel
Chili che si dovrà fare nel p . f. novembre,
mi permetta di darle breve ragguaglio del
mio viaggio dall'Argentina al Chili e mia
permanenza in quest'ultimo .
Due mesi dopo d'esser arrìvato d'Italia, e
appena dopo d'essersi fondate le Case di
Rosario e di Barracas al Norte, Monsignor
Cagliero ordinommi di partir pel Chili , E-
quatore e Bolivia . Mi portai subito a Men-
doza, accompagnato da un chierico .
Colà fummo ricevuti fraternamente dai
RR . PP . della Compagnia che, secondo soglion
far coi poveri Salesiani, ci trattarono nel modo
più squisito . Essi vogliono che si faccia colà
una fondazione, e ne danno i mezzi .
Battersea (Londra) - 9 settembre 1890.
REV mo SIGNOR D. RUA,
Secondo che le avea accennato giorni sono, nel
giorno 2 settembre abbiamo fatto con una solenne
accademia l'apertura delle scuole . Tutti i nostri
Cattolici vi presero parte , ed anche Monsignor
Butt nostro amatissimo Vescovo era presente . Si
suonarono e si cantarono bellissimi pezzi di mu-
sica, e tutto andò con pienissima soddisfazione .
Monsignore essendo venuto alquanto prima del
l'ora dell'accademia, ebbe tempo a visitare le nostre
scuole e ne fu soddisfattissimo . Visitò anche la
povera baracca di ferro che serve di Chiesa, e disse
essere di somma necessità l'incominciarne una
nuova . L'assicurai che questo pure è il nostro pen-
siero e che appena saranno pagati i debiti delle
scuole, confidando nella Divina Provvidenza si
darà principio alla tanta sospirata Chiesa . Dopo
venne in casa, ove l'attendevano alcuni Coopera-
tori Salesiani . All'Accademia Monsignore fu rice-
vuto con un fragoroso e generale battimani . I nostri
cari parrocchiani si ricorderanno lungamente di
questa festicciuola, che è la prima di tal genere ma
non sarà l'ultima .
Gradisca i miei profondi ossequii con quelli degli
altri suoi figli di Londra .
Suo aff. ed umil . figlio in G. C .
Sac . CARLO MaCEY .
APPENDICE
alle Notizie dei nostri Missionarii
D . Costamagna in viaggio per l'Equatore .
Valparaíso, 24 aprile 1890 .
CARISSIMO E VE NERATISSIMO
PADRE MIO D . RUA,
Sono sulle mosse per imbarcarmi sul Pa-
cifico alla volta di Guayaquil e Quito dove
Mons . Cagliero vuole che faccia una visita
dopo questa delle Case nostre del Chili .
Da Mendoza (la città de' terremoti) a San-
tiago - Avventurosa attraversata delle
Cordigliere - Bravi Chileni! - Due tra-
fori e due bocche d'inferno.
Mendoza è, com'ella sa, la città dei terre-
moti . Nel 1861, essendo l'ultimo giorno della
missione che i detti Padri avevan predìcato
con gran frutto, nel mentre in chiesa la gente
si stava confessando , un terremoto terribi-
lissimo atterrava tutta Mendoza, restandovi
circa 12 mila vittime, fra le quali il Parroco
stesso ed uno dei confessori . E fu gran mi-
sericordia di Dio quella d'aspettarli a pe-
nitenza e dar loro quel colpo tremendo
quando già s'eran fatti suoi amici . Mendoza
risorse vicino ai ruderi che ancora si scor-
gono al presente, ma ora le sue chiese sono
abbandonate, non v'è religione, l'indifferenza
domina dovunque .
Il nostro viaggio delle Cordigliere non fu
scarso di avventure . La prima notte la pas-
sammo sulle mule, facendo strada al chia-
rore della luna, e recitando continuamente
Ave Maria, Angele Dei e Requiem . Il nostro
arriero o guida era preso dal vino, e invece
d'esser guidati, dovemmo guidar lui e so-
stenerlo tutta la notte, perchè non cadesse
nei precipizi di cui è seminato l'aspro sen-
tiero . Arrivammo alle 4 1/2 del mattino a
Villavicencio, e ripartimmo tosto per Uspal-
lata, dove più morti che vivi arrivammo alla
sera del giorno stesso . Colà mi fu rubato
l'orologio ! Ripartimmo al mattino, passando
sopra il famoso ponte de los Incas e giu-
gnemmo a notte inoltrata a Punta de las
Vacas, dove le ultime vacche argentine tro-
vano un po' d'erba, ché il resto è tutto nudo
macigno . In questa traversata fui assalito
da un vero brigante (italiano!), e potei di-
fendermi con uno stratagemma che mi sug-
gerì la Madonna, a cui recitai in fretta
un'Ave Maria . Da Punta de las Vacas cam-
minammo un'altra giornata, e valicando le
più alte Cordigliere di quel passo, scen-
demmo, schiaffeggiati dai venti e dalla neve,

2.9 Page 19

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a Ojos de agua (occhi di acqua) . Questo sito
è così chiamato perchè due grandi fontane,
l'una vicina all'altra, eruttano al pie' d'una
rocca tale una quantità d'acqua da formar
tosto un fiumicello . Volli bere di quell'acqua
limpidissima e salutare, e sperando d'averla
per un po' di tempo a compagna di viaggio,
ne investigai la corrente ; ma ecco che a un
duecento passi quell'acqua sì limpida e sì
buona s'unisce col rio Aconcagua dalle acque
giallognole e fangose , e il povero mio Ojos
de agua non è più da vedere . Dimmi con chi
vai e ti dirò chi sei . Quel brutto Aconcagua
seguita precipitandosi nel vallone, e a quanti
rivi e ruscelletti d'acqua cristallina scendon
festosi ad incontrarsi in lui , tutti insudicia
e travolge nel suo impetuoso corso . Vi trovai
dipinta la rovina di tanta gioventù, che ri-
vela l'innocenza del suo cuore in quel due
occhi sereni e puri, come l'acqua dell' Ojos
de agua finchè sta coi buoni, o rìtirato, ma
che perde tutto il suo candore e purità nel-
l'atto che s'accosta a certi rovinosi torrenti
di vizio, i rei compagni .
Continuammo a scender per tutto un giorno,
osservando i lavori preparativi del tunnel
che i bravi Chileni stan facendo per comu-
nicare coll'Argentina . Tutti i lavoranti chi-
levi al nostro passare ci salutano rispettosi,
col cappello di paglia in mano , e col dolce
saluto sul labbro : Buen día, señor, oppure
Buenos días le dè Dios . Qual diversìtà tra
l'Argentina e Chile . E pensare che se l'emi-
grazione s'estenderà anche a Chile, come
pur troppo i due trafori la realizzeranno ,
tutta questa pietà la si vedrà svanire come
nebbia al sole !
Dissi due trafori, perchè oltre questo de
los Andes, se ne sta cominciando un altro più
verso il Sud che comunica Buenos Aires, la
Pampa e Norquin con Antuco tra gli Indi
Araucani, Concepcion, ecc . Ma se non si fa-
ciliteranno i mezzi di comunicazione a' Mis-
sionari , col tempo si apriranno pure due
bocche d'inferno all'indifferenza religiosa ed
all'empietà, e si dovrà dire allora : Povero
Chile
Verso la sera dello stesso dì arrivammo a
Santa Rosa de Los Andes, dove il caro Don
Tomatis era arrivato un quarto d'ora prima
ad aspettarci. Egli sperava trovare una le-
gione di Missionarii, e, poveretto ! ne trovò
uno solo . Il Parroco di Santa Rosa, che già
assaporando gli amari frutti del traforo trema
sull'avvenire della sua vastissima parroc-
ciha,vuolstmencolàuaCsdi
Salesiani .
Da Santa Rosa scendemmo alla capitale
Santiago, dove i carissimi Padri Cappuccinì,
che son tutti Italiani , ci trattaron proprio
da fratelli . Non essendo ancor arrivato d'Eu-
ropa Monsignor Arcivescovo, salutati i prin-
cipali Cooperatori di Santiago, partimmo per
Talca, non senza ammirare le bellezze di
tante chiese, tra le quali primeggia la Cat-
tedrale, dove predicano i più famosi oratori,
i quali però, se nel loro dire oltrepassano
d'un minuto la mezz'ora, una forte scampa-
nellata li fa tacere nell'atto .
Visita alla Casa di Concezione e Talca -
Pioggie periodiche e prati aerei - Reli-
gione di questi paesi .
Avendo in animo di passar il tempo pa-
squale in Talca , dopo alcuni giorni di per-
manenza in questa nostra Casa, andai a-
visitar quella di Concezione .
Colà si sente ancor vivamente la partenza
di D . Rabagliati. Ohi quanto l'amavano e
quei di casa e quei di fuori ! Il Collegio
è povero, ma il suo edifizio non lascia nulla
a desiderare . Una bella statua domina e par
benedica l'ampio cortile dove corrono e sal-
tano quei nostri ragazzi di Concezione, una
parte dei quali non vuol saper di portar le
scarpe, e se non si sta attenti, alcuni son
capaci di venir scalzi anche a servire la Messa .
Già una dozzina di essi studiano il latino e
presero parte ai ss . Spirituali Esercizi che
abbiam avuto nel tempo della visita .
I pretì nostri, oltre al Collegio, attendono
pure al bene spirituale del vasto sobborgo
dove è situata la nostra Casa, e sovente
tocca loro trovarsi in certe catapecchie dove
il malato giace sul nudo suolo, e dove tanta
è la miseria che regna, che D . Daniele suol
dire potersi comprare con pochi soldi e casa
e masserizie e tutto ciò che appartiene a
questa povera gente .
Da Concezione, dove il clima assai umido
regala dei buoni reuma a tutti, e volle pure
offrirne uno a me in una gamba, passai di
nuovo a Talca.Talcèsituqalpie'
d'una collina verdeggìante . È città di circa
18 mila abitanti . Qui come quasi in tutto
Chile, non piove per circa 7 mesi, ma negli
altri cinque è una pioggia quasi continua .
La gente , che è ancor molto data alla
religione , battezza con nomi santi i fe-
nomeni della natura . Quindi è che, come
chiama Veranito de S . Juan Bautista l'in-
terruzione momentanea della pioggia circa
il 24 di giugno, alle pioggie dirotte di giu-
gno e luglio dà il nome di lagrimones de San
Pedro e di sollozos de la Magdalena, e chiama
penitenacia de San Francisco de Asís il negro
tempo di settembre . Nei mesi di siccità tutti
i tetti delle case si copron di terra e di semi
che i venti trasportano dai colli vicini, ma
nei mesi di pioggia questi tetti si cambiano
in prati, ove l'erba è sì alta da farsi chia-
mar fieno .
Anche Talca , come Concezione , si può
chiamar la terra dei terremoti . In questo
mese l'udimmo già ben quattro volte . I no-
stri ragazzi saltan giù dal letto come scoiat-
toli, e da buoni cristiani invocano la mise-
ricordia di Dio e vogliono confessarsi .
Nel 1835 ne venne uno così forte che at-
terrò Concezione . In Talca la sola chiesa

2.10 Page 20

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che stette in piedi allora fu quella ceduta
poi a noi ; ma sette muratori che stavan la-
vorando per terminare il basso campanile
furono gettati sulla via e morirono tra le
macerie .
Per resistere a questo nemico, tutte le case
sono assai basse, colle muraglie assai spesse
e fatte in generale non di mattoni cotti nella
fornace, ma solo seccati al sole . Tali mattoni
son preparati con molta paglia mischiata a
fango ; sono grossi almeno venti volte più
dei nostri, si piegano alla scossa e non ce-
dono del tutto .
In Talca, oltre gli interni e gli esterni ,
abbiamo una bella chiesa pubblica e sì frequen-
tata che in tempo pasquale dovemmo confes-
sare parecchi giorni dalle 5 del mattino alle
undici di notte . bisogna vederli questi buoni
popolani circondar l' altare e pregare per
lunga pezza, poi entrare in sacrestia e aspet-
tar le ore intiere finchè venga il loro turno !
Quanta fede in quella buona gente! Come
si vede che non han lavorato invano i Mis--
sionarii! Venivano a confessarsi dalla cam
pagna facendo quattro o cinque giorni di
viaggio .
Prima di partir da Talca abbiam fatto i
santi Spirituali Esercizi, alla fine dei quali
due Talchini, coadiutori, si fecero ascrivere
alla nostra Pia Società . Sono i primi frutti
chileni. In Talca, volendo emulare quei di
Concezione, si comincia adesso lo studio della
musica strumentale, e aspettano con ansia
il signor D . Rua per festeggiarlo .
Tre nuove fondazioni Salesiane . - Il vero
ideale del regno della carità .
Ma egli è tempo che le mandi quelle spe-
ciali notizie che si riferiscono alla lettera
che V. S . si degnò mandarmi.
Arrivato S . E . l'Arcivescovo, gli notificai
gli ordini ricevuti da lei e la mia missione
nel Chili per ordine di Mons . Cagliero . Mi
chiamò tosto a sè, non in Santiago, sì bene
in Panquehue, dove riposava per alcuni giorni
col suo amico Massimiano Erràzuris, padrone
di quasi tutto il popolo di Panquehue . Vi
andai tosto con D . Tomatis, e colà giunto
mi disse che appunto in Panquehue pensava
e desiderava si facesse questa terza fonda-
zione chileno-salesiana . Abbiam disputato
assai, e visitato e casa e paese, e posizione
morale e materiale, tutto insomma, e finimmo
per accedere . Ma Monsignore con quei bene-
detti sei Salesiani che V . S . gli promise vor-
rebbe fondare tre case, cioè la 1a in Pan-
quehue, la 2a in Chuchunes, borgo di San-
tiago, la 3a in Valparaiso, di dove le scrivo
io la presente .
In Panquehue si vorrebbe una colonia
agricola, ed il sito si presterebbe assai per
questa . Ma per ora sarà sufficiente appli-
carci alla chiesa ed alle scuole annesse .
Oltre a tanta gente sparsa nelle campagne,
i Salesiani dovranno attendere a 1800 per-
sone che vivano tutte a spese del sig . Mas-
simiano, il quale in una pianura immensa
ha loro fatte tante casette assai belle dove
non mancano di nulla . Il signor Massimiano
è ricco sì, ma è più caritatevole ancora . Non
v'è opera pia in Santiago che non soccorra
largamente, e in Concezione i nostri Sale-
siani lo chiamano il nostro papà, perchè è
colui che cancella i debiti continui, che non
son pochi, di quella nostra Casa . Questo si-
gnore poi è amante del prossimo perchè è
amantissimo di Gesù ; Gesù riceve ogni dì
colla massima devozione al cospetto del suo
popolo, che è l'ideale d'un popolo ben or-
dinato .
Ma questo popolo giace nell'ignoranza, e
il suo re e padre, il signor Massimiano, che,
quando sa che uno è malato, tosto corre a
soccorrerlo e gli fa da medico e da infer-
miere, conosce che ci vogliono dei Missio-
narii a diradar le tenebre di quella sua gente,
e però dà la chiesa e la casa in proprietà
ai Salesiani .
Il clima di Panquehue è tale che i tisici
di 1° grado risanano affatto . Il paese è tra
le montagne, tutto messo a vigneti e prati .
Venga a vederlo, signor D . Rua, per im-
piantarvi una duplice colonia agricola, cor-
porale cioè e spirituale . Il signor Massimiano
possiede lettere di Don Bosco, ma vorrebbe
avere la fortuna d'aver colà D . Rua per
qualche giorno almeno .
Mons . Arcivescovo , al lasciarci , mi in-
caricò di salutar tanto il Capitolo Supe-
riore, e specialmente V . S . ed il signor Don
Durando .
Ma intanto là in Chuchunes si grida : Ven-
gano presto i Salesiani, e qui in Valparaíso
vennero piangendo alcune signore, e facendo
rimostranze, perchè son ben tre anni che
Donna Antuca , morendo, lasciò ai figli di
Don Bosco e casa e terreno, e i monellucci
di giovani abbondano, e le carceri rigurgi-
tano, e i Salesiani non si muovono . I Padri
della Compagnia ci fanno ressa perchè fac-
ciamo presto, Mons . Arcivescovo insiste...
Insomma la ci pensi , signor Don Rua, e
provveda, se può .
Io intanto seguito il mio viaggio, perico-
loso assai, perchè sono solo soletto . Il chie-
rico che venne meco mi accompagnò fino a
Talca, dove D . Tomatis lo fermò a lavorare .
Ne ho ancora per ben tre mesi . Ho ben pre-
gato i confratelli di Chile che mi prestassero
i loro Angeli Custodi per questo tempo, af-
finchè porgessero aiuto al mio, che avrebbe
diritto di non aiutarmi a causa d' averlo
fatto tante volte disperare, ma chissà poi se
me l'avran mandato. Se posso tornar sano
e salvo a Buenos Aires, sarà segno che
m'avran fatto una tanta carità .
Finisco perchè devo prepararmi alla par-
tenza, ché il vapore inglese P uno già sta
scaldando la sua macchina .

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Preghi il buon Dio per me, affinchè non
m'accada nessun sinistro nella lunga e pe-
nosa via . Iesus, Ioseph et Maria, semper sint
mecum in via, dirò io con Cristoforo Co-
lombo, e Lei, buon Padre, cambi il mecum
in tecum,eqb udisalconrtm?M e-
nedica e mi creda suo
Aff. mo figlio in G . C .
D . GIACOMO COSTA MAGNA .
Porto di Lima, 8 maggio 1890 .
Oggi è gran festa per noi Salesiani . L'Ap-
parizione di S . Michele, che la S . Chiesa cele-
bra, ci ricorda il nostro carissimo Superiore
D . Michele Rua, ed io, amatissimo Padre, lon-
tanissimo da lei col corpo, sebbene assai vicino
col cuore, tento di presentarmi con questa mia
seconda lettera ed offrirle in omaggio questa
mia qualunque descrizione del viaggio da
Valparaíso a Lima, viaggio che, la Dio mercè,
fu felice come quello da Buenos Aires al
Chilì .
Da Callao a Lima . -- Un naufrago che tro-
va il vero porto di salute . - Le miniere-
- TratanefandadiCinesi .
Comincio la lettera mentre il vapore Peno,
ceh ci porta all'Equatore, comincia a muo-
versi lentamente in questo mar di latte che
è il porto e la baia di Callao-Lima . Ma mi
dissero testè che nel 1740 questo stesso mare,
stanco di starsi in pace, ne fece una grossa
assai . Trangugiò in un boccone solo e in un
attimo nientemeno che tutta la città antica
di Callao . Questa inaudita sciagura, che fece
tante vittime, fu causata da un terribile ter-
remoto .
Adesso la nuova Callao, che conta 20 mila
anime, è situata sulla nuova sponda del
mare, che s'addentrò sul continente, e dista
da Lima una mezz'ora di ferrovia . Ma ve-
niamo alla narrazione delle particolarità viste
nel viaggio .
Due grandi consolazioni ebbi prima di la-
sciar Valparaiso . La prima fu nel veder tanta
pietà ne' fedeli che accorrono alla chiesa dei
Figli di S . Ignazio . La seconda si fu nell'ac-
comiatarmi da Mons . Donoso , Vicario di Val-
paraíso. Questi mi presentò un giovane in-
glese, sui 25 anni, che doveva ricevere il bat-
tesimo fra pochi minuti . Questo fortunato gio-
vane, che io vidi ancor tutto pallido, anzi giallo
pei patimenti, era un naufrago del piroscafo
Golfo de Aden, il quale, nelle vicinanze della
Terra del Fuoco, era andato a fondo pochi
giorni prima . Perirono quasi tutti i viaggia-
tori e quei dell'equipaggio . Ma il giovane
inglese, che, trovandosi nella barca di sal-
vataggio, vide morir di fame sette dei suoi
undici compagni, fece ferma promessa al Si-
gnore di farsi cattolico se riusciva a salvarsi .
Il buon Dio, che vedeva la sincerità della
sua promessa, l'esaudì , e gli fe' trovare il
vero porto nello stesso naufragio, salvandogli
e corpo e anima.
Veniamo adesso al viaggio . Il vapore Puno
è assai comodo, ed ha tre coperte, la prima
delle quali è riservata in gran parte per
vacche, buoi , agnelli, maiali, ecc . che da
Valparaiso si trasportano ai paesi littorali
del Pacifico , i quali non hanno nè acqua
manante nè piovana . In cinque giornì di
viaggio non vedemmo un albero, non un fil
d'erba, ma tutto era pietra ed aride roccie .
Eppure la costa è seminata di paeselli e -
grossi borghi e città . Ma quali sono i mezzi
di sussistenza per tanta gente ? Le miniere .
Il paese di Caldera e Chañaral de las animas,
per esempio, han miniere di rame ; Taltal e
Antofagasta hanno miniere d'oro , d'argento
e salnitro ; Iquique, Arica, Mollendo, Kilca, ecc .
hanno oro e salnitro . Quasi ognuno di questi
paesi ha una piccola ferrovia che comunica
colle miniere, e noi dal piroscafo che continua-
mente costeggia vediamo di quando in quando
serpeggiando su pei monti le locomotive, le
quali ci dànno l'aspetto di tanti topacci neri
neri .
Le nominai Iquique . Questa è una città di
20 mila anime, che i Chileni han tolta con
altre ai Peruviani, come tolsero Antofagasta
ed altre ancora ai Boliviani . La chiesa d'I-
quique è la più bella di tutto il littorale da
Valparaíso a Lima . E sa lei chi l'ha fatta
costrurre ? Il nostro D . Camillo Ortuzar ,
che, prima di farsi Salesiano, era nientemeno
che Vicario Apostolico di Iquique . In quella
bella chiesa potei dir Messa e ringraziar la
Madonna che mi lasciava cominciare il suo
mese (era il 1° di maggio) ìn una chiesa
eretta da un Salesiano . L'attuale Vicario mi
fece mille feste, del che lo ringrazio ben
di cuore .
Il 2 di maggio potei scendere in Arica,
fortezza inespugnabile, che tuttavia i Chi-
leni presero ai Peruviani, per tradimento di-
cono questi, per bravura e con spargimento
dì tanto sangue rispondono quelli . Arica è
soggetta ad un plebiscito che fra tre anni
deciderà se dovrà esser chilena o peruviana .
Per ora il potere civile è chileno, l'ecclesia-
stico è peruviano . Io celebrai all'altar del
Cuor di Gesù .
Dopo Arica toccai Mollendo, Kilca, Lo-
mas e Pizco, dove potei celebrare e ral-
legrarmi col primo verdeggiar dei campi
ubertosi, seminati a zuccheri, a cotone, a
platani e tante specie di altri alberi frutti-
feri tropicali . L'uva era appunto giunta a
maturità .
Partendo da Pizco, passammo tra l'arci-
pelago di Chicas, famoso pel suo guano for-
mato dagli escrementi di tanti uccelli . Stormi
di pellicani dal becco lungo più d'un palmo
passavano dal continente alle isole, ob-
bedendo a uno di loro che volando più in
alto ne dirigeva i movimenti . In Pizco montò

3.2 Page 22

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un Cinese, giovane sui 34 anni che da dieci
anni sta nel Perù, e nissuno lo battezzò an-
cora . Accettò una medaglia dì Maria Ausi-
liatrice, e sentì volentieri un poco di cate-
chismo, promettendo farsi battezzare . Da lui
seppi che migliaia di schiavi furono, tempo
fa, condotti in tratta nefanda dalla China
al Perù, e che solamente dopo la guerra col
Chili ebbero la libertà . Portano ancora tutte
le loro treccie, e vivono col desiderio di tor-
nar in patria, la qual cosa è di grave osta-
colo al Battesimo .
Da Pizco passammo a Cerro Azul, e final-
mente giungemmo a Lima .
Loquacità dei Limesi . - Gli inutili frati! -
Sacre memorie di S . Rosa .
Lima è città di 120 mila anime , fondata
da Francesco Pizzarro ai pie' d'una monta-
gna e attraversata in parte dal fiume Rimac,
dal quale la città prese il nome, modifican-
dolo un tantino . Questo fiume poi chiamasi
Rimac, che in idioma quichoa vuol dire par-
latore, perchè scende da un paese delle Ande
chiamato Pachacama (Dio grande), nome che
il paese si ebbe dall'idolo colà adorato, che
dava pur troppo molti responsi ; ed appunto
perchè parlava assai fu chiamato Rimac, cioè il
Dio che parla . Lima vuol dunque dir par-
latore . Ma non è mica per questo che i Li-
mesi d'adesso parlano assai, e molto corret-
tamente . Se essi superano assai e gli Argen-
tini e i Chileni nella castigatezza dell'idioma
spagnuolo, si è perchè ebbero per molto
tempo la Corte del Vicerè di Spagna e una
famosa Università, retta dai frati, gli inutili
frati . Lima ha ancora adesso sessantasei
chiese e moltissimi conventi, fra i quali gi-
ganteggia quello di S . Domenico e più an-
cora quello dei Francescani . Di quest'ultimo
si narra che, stanco il Vicerè di tante do-
mande che le signore di Lima e i France-
scani gli presentavano per aver un terreno
centrale dove erigere il convento, disse :
Concedo quanto terreno i frati saranno ca-
paci di munir con pareti di cinta in 24 ore .
Ma i frati che erano assai numerosi lavora-
rono il dì e la notte, sì che circondarono un
terreno grande come un paesello . Basti il
dire che ai tempi di S . Francesco Solano i
frati erano in numero di settecento .
In questa città di S . Rosa, di S . Fran-
cesco Solano, del B. Gio . Maxias, del B. Mar-
tino Porras il male è assai grave, le sue ra-
dici sono profonde . I soli Redentoristi nei
sei anni della loro vita apostolica in questi
paesi aggiustarono già cinque mila matri-
monii . Coi Redentoristi . lavorano i Gesuiti
ed i Padri dei Cuori di Gesù e di Maria, e
si vorrebbero ad ogni costo anche i Sale-
siani . Un buon signore mi diceva che tanto
lui come i suoi compagni , i Soci della Be-
neficenza, quando trovano i ragazzi abban-
donati, e si trovano ad ogni pie' sospinto,
che van vendendo i biglietti del lotto, loro
dicono : Verranno i Salesiani, li venderanno
i figli di D . Bosco .
Ma chi più di tutti ci desidera sono i
buoni PP . Redentoristi . Essi mi han rubato
il cuore . Mi vollero in casa loro, diedero un
piccolo convito a varii Monsignori e Bene-
fattori per celebrare l'arrivo del povero figlio
del gran Don Bosco, e poi mi accompagna-
rono dappertutto, con una carità veramente
da santo . Si è per loro che potei veder le reli-
quie di S. Francesco Solano, e la croce davanti
la quale pregava, il suo rosario, il luogo dove
attraeva gli Indii e consolava i poveri schiavi .
Furon essi, i buoni Redentoristi, che m'ac-
compagnarono al convento di S . Domenico,
dove potei veder le reliquie del B . Giovanni
Maxias e del B . Martino Porras , e potei
celebrar all' altare di S . Rosa , sotto cui
v'è una preziosissima effigie in marmo bianco
che rappresenta la Santa nella posizione
in cui fu trovata morta, regalo di Fi-
lippo II di S;pamginapotei quindi ingi-
nocchiare nello stesso luogo dove S. Rosa
udì Gesù che le diceva : Rosa del mio cuore,
io voglio che tu sia mia sposa . Furono que-
sti buoni Padri che mi procurarono l'ineffa-
bile piacere di visitar la casa di S . Rosa,
convertita in chiesa, ed il famoso orto, dove
si sta erigendo uno stupendo santuario . Là
vidi il pozzo dove la Santa gittò la chiave
del lucchetto col quale s'era chiusa una ca-
tenaccia attorno alla vita ; là le piante di
rose della Santa , e specialmente la celletta
ancora intatta che Rosa, aiutata da suo fra-
tello, si costrusse in fondo all'orto per star
sempre col suo Dio . È una cella di mattoni
crudi, d'un metro e 20 cent . di larghezza
per 1,50 di lunghezza . Colà pure ho visto il
luogo dove nacque, occupato dall'altar mag-
giore, il terribile chiodo dove s'appendeva
per le treccie ad una croce, rigettando lo sga-
bello di sotto i piedi ; vidi i capegli, l'anello
del desponsorio con Gesù, il Crocifisso chia-
mato N . S . de los Portentos, davanti al quale
Rosa chiedeva ed otteneva tutto pei suoi po-
veri ; vidi varie ossa del suo santo corpo, e
l'orribile corona di acciaio colla quale mar-
toriava il suo capo ; e finalmente un quadro
bellissimo rappresentante la Madonna col
Bambino in braccio . Narra la storia che
S. Rosa aveva questo bel quadro nella sua
stanzetta, e che parlando e conferenziando
sull' amor divino con varie sue buone compa-
gne, il Bambino, che prima aveva le labbra
al petto di Maria SS . in atto di lattante, voltò
benigno e sorridente la faccia, e continuò tre
ore nella stessa posizione .
Insomma io devo molto a quei buoni Padri .
Prima di partire mi regalarono varii libretti,
immagini, ecc . che porto meco e distribuisco
all'uopo nel viaggio.
Voleva ancor parlarle della prìma chiesa
di Lima, ben conservata, fatta costruire da

3.3 Page 23

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Francesco Pizzarro, ma il vapore barcolla, è
notte e non ci vedo più . . . Mi benedica .
Suo Aff.m° figlio
Sac . GIAC . COSTAMAGNA .
Quito, 26 maggio 1890 .
Eccomi finalmente nell'antica capitale del-
l'impero degli Incas Huainaiàpac ed Ata-
hualpa, nella bellissima Quito, prima città
della Repubblica Equatoriana . D eo et Mariae
gratias, chè il viaggio fu relativamente fe-
lice .
Le scrivo, amatissimo D . Rua, dal nostro
Collegio del Sacro Cuore , situato proprio
alle falde della Pichincha . Gode di posizione
sì alta, che tutta Quito stendesi a' suoi piedi,
nel mentre che il Pichincha sollevasi alle
sue spalle, ostentando le sue belle cascate di
acqua che di giorno rallegrano la vista e
di notte rompono la monotonia del sobborgo .
Le scrivo, sentendo una tal qual difficoltà
di respiro, che mi durerà, dicono, 15 giorni,
come accade ad ogni forastiero, causa l'al-
tezza di questa città sul livello del mare, e
sto combattendo col freddo che quasi sempre
qui regna (temperatura media 10 gradi cent .) .
Dissero che Quito è una primavera continua .
Non lo credo affatto . Io lo chiamerei piut-
tosto un autunno eterno , e freddo assai .
Basti il dire che tutti i nostri preti e chie-
rici vestono quasi continuamente il pastrano .
Altri mi disse che questo cambio di tempe-
ratura lo si deve ripetere dall'ultimo terre-
moto soltanto, perché prima d'allora Quito
era proprio una continua primavera . Sia
come si vuole, il fatto sta che qui fa freddo,
e m'è d'uopo fare un atto di fede, almeno
umana, per credere che siamo proprio nel
centro della zona torrida.
Che cambiamento d'aspetto!-Bell'esem-
pio pei nostri Universitarii . - La caccia
dei coccodrilli. - Benedette montagne!
Supponendo, mio buon Padre, che abbia
vaghezza di udire le peripezie del mio viaggio
da Lima a Quito, son qui pronto a servirla .
Uscendo dalla capitale del Perù , conti-
nuammo il viaggio vicino alla costa, sempre
arida come un deserto, ed uno solo era il
desiderio di tutti i viaggiatori, toccar presto
il termine di quel tragitto che omai ci pa-
reva eterno, quand'anche non fosse che di
soli 17 giorni .
Quand'ecco che ai confini del Perù col-
l'Equatore la natura cambia di botto ed al
suo vestito bruciato e desolante sostituisce
il manto reale e maestoso d'una vegetazione
lussureggiante .
Si fu allora che un Quitense, il quale si
era fatto tutto lingua per dire a chi voleva
ed a chi non voleva le glorie della sua pa-
tria, l'Equatore, avvicinandosi a me : - Che
le pare? mi dice : è bella sì o no la mia pa-
tria? È o non è la più bella terra del
mondo? lo dica lei che ha visto tanti paesi
di questo mondo sublunare ; - e mi fece mille
panegirici del paese in cui c'inoltravamo .
Fra questi discorsi, sempre sotto un cielo di
fuoco, arrivammo a Guayaquil, la seconda
città dell'Equatore, che conta 40 mìla abi-
tanti, ed è la prima pel suo movimento ma-
rittimo e commerciale .
Nei tre giorni di mia permanenza in Guaya-
quil vidi più volte uscire il SS . Viatico ac-
compagnato da uomini e donne con cerei
accesi, e portato da un prete col piviale ac-
compagnato da un altro con cotta e stola .
Ciò vuol dire che in quella città, quand'an-
che di tanto commercio, la fede non è morta .
Perfino i giovani dell'Università vanno, come
potei io stesso vedere, ad accompagnare il
SS. Viatico . Seppi anzi che quasi tutti fanno
la loro santa Pasqua, ed il ministro del culto,
Sig . Laso, quest'anno in una lettera che io
potei leggere, incaricava il Direttore dell'Uni-
versità di dare un saluto in suo nome a cia-
scuno degli studenti, facendo loro le debite
felicitazioni, ed animandoli a perseverare,
perché solo quando alla scienza va unita la
pietà si può aver nella gioventù una vera e
positiva speranza di bene per la patria.
Partii da Guayaquil il dì dell'Ascensione,
dopo aver predicato a 700 giovani dei Fra-
telli delle Scuole Cristiane che mi avevano
caritatevolmente alloggiato, ed accompagnato
da un buon pretino equatoriano che era pur
sulle mosse verso Quito, mi recai al piccolo
battello che sul Guayas doveva in quel giorno
portarci. a Babahojo . Era il primo giorno
della Novena di nostra Mamma Ausiliatrice,
quindi aveva grande speranza che il viaggio
sarebbemi riuscito senza disgrazie .
Durante il tragitto non s'udivano che
schioppettate a destra e sinistra dirette con-
tro i lagartos o coccodrilli, che son pur tanti
e assai dannosi . Mi venne assicurato che
questi animali non solamente ammazzano
cani, vacche e cavalli, che prima affogano,
poi conducono alla riva per farne lor pasto,
ma alcune volte non risparmiano gli uomini .
Eppure si vedono uomini e donne tragittare
le acque su semplici carrivas fatte con tron-
chi d'alberi a mo' di gusci . È veramente
da ammirarne il coraggio .
Toccammo Samborondon ed altri paeselli ;
ad un'ora di notte, cioè alle sette pom ., ché
qui il sole nasce alle sei ed alle sei tramonta,
arrivammo a Babahojo . Colà dovemmo fer-
marci sul battello, dove non si potè dormire
pel calore e pel continuo chiasso di certi
sfaccendati .
Al mattino seguente detta Messa nella
cappella del Carmine , ci siam messi a cer-
care le mule , che ci dovevano portare a
Quito . Solo a mezzogiorno potemmo partire .
Se avesse visto, buon Padre, la bella figura

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che il suo figlìo faceva col cappellaccio di
paglia sugli occhi, col poncho d'indio sulle
spalle, coi pantaloni (o poleinas) da cavallaro
e coi lunghi speroni ! Eppure senza mettermi
in questi arnesi è follia voler viaggiare . Le
montagne sono ripidissime, il fango è non
plus ultra ed i pericoli ad ogni pie' sospinto .
È certo che l'Equatore in materia di civiltà
è indietro assai assai , e forse passerà un
mezzo secolo prima che una ferrovia metta
in comunicazione Quito col littorale ; ma è
anche certo che queste terribili montagne
sono un baluardo inespugnabile della reli-
gione cattolica nell'Equatore, terra fortunata,
dove il Cuor di Gesù tiene il suo principal
tabernacolo tra i figli degli uomini . Mi con-
tava ieri l'altro Mons . Arcivescovo di Quito,
che, scendendo dalla montagna ed avvici-
nandosi a Babahojo quattr'anni fa, vide un
cotale vestito signorilmente moversi alla
volta di Quito . Ma a tarda notte lo vide
tornare indietro tutto inzaccherato dalla testa
ai piedi, maledicendo le vie , i pantani e le
montagne dell'Equatore . Era nientemeno che
un emissario delle sétte che tentava la gita
a Quito, armato di tutti gli annessi e con-
nessi per piantarvi una loggia ... Benedette
montagne !
Camminammo fino a notte oscura fra folti
boschi, dove gli alberi secolari spessissimi pare
voglian sfidare le nubi del cielo, e non ap-
pena trovammo una capannuccia di canne,
chiesto ed ottenuto ricetto , vi ci accomo-
dammo . Era una famiglia di poveri Indii . La
massaia col suo bambolo legato dietro le spalle
correva qua e là per quel tugurio per prepa-
rarci una cena, che consisteva in due patate
bollite .
Al terzo giorno del viaggio la mia povera
mula si seppellì nel fango, e fu mestieri scen-
dere e prenderla chi per le orecchie e chi per
la coda per cavarvela . Non è a dipingere lo
stato dei cavalieri ; le medaglie di fango ci
coprivan dalla testa ai piedi . Nel cammino
trovammo in due diverse capanne due po-
vere moribonde che aspettavano fino allora
un ministro di Dio che le preparasse alla
morte . Oh come furono contente al mio ar-
rivo, e come grande fu eziandio la gioia del
mio cuore nel poterle aiutare !
(. Continua)
Elenco dei Cooperatori defunti nell'agosto e settembre
1 . Arisi D . Andreaa priore can . catt . -
Cremona .
2. Baccini D . Pietro priore - Pantano
(Reggio Emilia) .
3 . Badalt D . Francesco arcipr . - Colle
(Treviso) .
4. Battagli D . Natale can. parroco -
Montemarchi (Arezzo) .
5. Bernabò D. Giuseppe arciprete -
Trigoso (Genovao .
6. Bersani Francesco - Bologna.
7. Bettanini D . Domenico parroco -
Selva di Montebelluna (Trevisoo .
8. Bevilacgna D . Virgilio - Vicenza .
9. Bobba Felicita fu Andrea - Asti
(Alessandria) .
10 . Mons . Bodoyra can . cav. Oreste pre-
lato domestico di S . S . - Ivrea. (To-
rino) .
11 . Bonaccorsi D . Lorenzo parroco -
Trabucchello (Bergamoo .
12. Bonelli Luigia - Torino .
13 . Braghetta Anna - Padova.
14. Bracali Prescilla - Spezia (Genova) .
15. Calotte Biagina - Vanda di Front
(Torino) .
16. Campagna Giovanni - Torino.
17. Capriccoli D . Gerolamo abate - Bi-
sceglie (Bari) .
18. Castagnino D. Francesco - Frabosa
Sottana (Cuneo) .
19. Cordero dei marchesi di Montezemolo
D . Emilio - Mondovì (Cuneo) .
20 . Carmi-Schinas dott . medico Luigi -
Malta (Isolao.
21 . Do Camilli Geromina ved . Figari -
Genova .
22 . Delfino D. Giuseppe - Torino.
23 . Dillasi D . Sebastiano - Caccamo
(Palermo) .
24. Fantoní Adelaide - Roma .
25. Ferrari D . Daniele - Cassolnovo
(Pavia) .
26. Ferrero Angelina - Torino .
27. Franceschetti D . Agostino - Rio
Maggiore (Genova) .
28. Gai Angela n . Avendo - Arborio
(Novarao .
29. Gallo-Volta Rosa - Torino .
30. Giannattasio D . Francesco can . -
Salerno .
31. Gianotti D . Giov. Batt . parroco --
M orsasco (Alessandria) .
32. Gilardini D . Rocco - Morazzono
(Como) .
33. Lago D . Alessandro - Rose (Vi-
cenza) .
34. Lana D . Gerolamo rettore - Riva
Levante (Genova) .
35. Laudi D, Raffaello rettore - Mon-
temignaio (Arezzo) .
36. Lilli D . Enrico padre domenicano-
Fiesole (Firenze) .
37. Lironi mors. Gaetano vescovo - As-
sisi (Perugia) .
38. Lucciardi D . Agostino - Ricco del
Golfo (Genova).
39. Maffi D . Luigi - Cicognolo (Cre-
mona) .
40. Malaguzzi D . Gerolamo conto pre-
vosto - Reggio Emilia.
41. Malerba D . Giacomo curato - Co-
legna Veneta (Vicenza) .
42. Mancia D . Giov . Batt . - Piove Fa-
vera (Macerata) .
43. Marino Stefano - S. Quintino (Cu-
neo).
44. Mola D. Sante - Brescia,
45. Mollo Luigia - Somntariva Perno
(Cuneo) .
46. Moretti D . Luigi - Bologna .
47. Noveri D . Giuseppe parroco .- Forno
di Rivara (Torinoo .
48. Panciani D . Silverio - Crana (Sviz .
zera) .
49. Panizza D . Bartolomeo parroco -
Morgliengo (Novara) .
50 . Pasearelli D . Giuseppe parroco -
Castiglione (Salernoo .
51. Pasqualetto- Monico Filomena - A-
solo (Treviso) .
52. Pettinato 1) . Michelangelo canonico
- Acireale (Catania) .
53 . Pierantoni Luigi - Lucca .
54 . Pironti I) . Matteo can . - Salerno.
55 . Porpora I) . Giovanni rettore dei Mi-
coristi - Catania .
56 . Provera Vincenzo - Mirabello (A .
lessandriao .
57 . Quadro di Ceresolo e Palermo mar-
chesa Maria Consolata nata Galleani
d'Agliano - Ceresole d' Alba (Cu-
neo) .
58 . Ravelli D. Paolo parroco - Asti
(Alessandria) .
59 . Rocca 1) . Gaetano arciprete - Vi-
goleno (Piacenza) .
60 . Rossi D . Maifredo canonico curato
- Rovato (Brescia) .
61 . Rosso D. Giov . Batt . curato - Ma-
donna di Campagna (Torino) .
62 . Sangiorgi D . Antonio parroco - Ca-
stel S . Pietro dell'Emilia (Bolognao .
63 . Scaccheri D . Francesco - Castel-
nuovo Scrivia (Alessandria) .
64. Secco D . Rocco prevosto - Trezzo
Tinello (Cuneo).
65. Sica D . Samuele - Salerno,
66. Stacchino D . Bartolomeo - Pino
d'Asti (Alessandriao .
67 . Tanganelli D . Pier Maria arciprete
- S . Giustino (Arezzo).
68. Tisi D . Angelo - Reggio Emilia.
69 . Todesco D . Bartolomeo economo -
Valstagna (Vicenzao .
70. Tommasi D. Francesco - Camisano
(Vicenza) .
71 . Tosato D . Giuseppe curato - Porto
Legnago (Verona) .
72. Turra D . Giovanni - Limena (Pa--
dova) .
73. Valdemi D . Domenico prevosto -
Lodi Vecchia (Milano) .
74 . Vollero D . Firmino Matteo teologo
- Pertusio Canavese (Torino) .
75. Vignola D . Vincenzo - Parma .
76. Zaninoni Paolina - Lugagnano Val
d'Arda (Piacenza) .
77 . Zanocco D . Antonio curato - Cam
ponogara (Venezia) .